Fantastiche e incredibili storie di astronauti

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fantastiche e incredibili storie

di astronauti Un libro scritto dalla II A della Scuola Media Barsanti di Firenze



Ironicità!

Intorno

a

questa

parola

coniata

da

Gloria

durante l’editing di gruppo delle storie che state per leggere troverete l’atmosfera dei quattro incontri che abbiamo passato con la seconda A della Scuola Barsanti di Firenze. Un modo di scrivere ma anche di essere, infatti durante il laboratorio di scrittura sono state inventate parole, mondi, personaggi, sogni e pianeti, E molti li ritrovate dentro a questo piccolo libro, ma solo una piccola parte. Perché sarebbe stato impossibile racchiudere in nemmeno 20 pagine tutta la fantasia e la creatività respirata nelle

ore

passate

insieme

con

la

classe

della

Prof.

Verdiani a parlare di virgole, fasi della scrittura e astronauti. Insomma, preparatevi ad esserne travolti, buona lettura! Michele Arena e Annalisa Colanzi Ps abbiamo corretto il meno possibile le storie, perché gli errori, sulla strada della scrittura, fanno parte del viaggio

Questa pubblicazione è stata realizzata all’interno del laboratorio La Classe non è acqua, finanziato dal Comune di Firenze – Assessorato all’Educazione - all’interno dell’offerta formativa Le chiavi della città. Il laboratorio è realizzato da Porto delle Storie – un progetto di Macramè cooperativa sociale onlus e Aps Stazione 50013



Viaggio verso un’altra galassia Era il 15 luglio 3430 ed io assieme ad altri astronauti partimmo dalla base per andare

in

giro per l’universo a

scoprire nuovi pianeti. Era già due anni che giravamo per l’universo e ancora non avevamo scoperto nuovi pianeti.

Era il 3443 e io ormai

avevo 50 anni. Stavamo per

tornare alla base quando abbiamo visto 2 galassie vicine. Ognuna delle quali aveva un sole e 7/8 pianeti. Io e un altro astronauta siamo scesi sui pianeti. Il primo pianete che visitammo era simile alla terra però gli mancava l’ossigeno.visitammo tutti gli altri pianeti ma

solo

l’ultimo

ma

solo

all’

ultimo

pianeta

della

seconda galassia abbiamo visto vita. Siamo scesi su di esso e abbiamo iniziato ad estrarre campioni ossigeno,

di

terra.

alberi,

Su

questo

sole,

luna

pianeta insomma

c’era: tutto

acqua, ciò

che

troviamo sulla terra. Dopo 2 ore che prendevamo campioni si sono avvicinati 2 esseri viventi che vivevano su quel pianeta. Questi

esseri

avevano:

viventi

un’occhio,

la

erano pelle

diversi

da

arancione,

noi

poiché

il

ciuffo

arancione in poche parole erano simili a Trump. Iniziammo a parlare ed essi dissero che:


“Sapete

noi vorremmo andare via da questo pianeta poiché

è invivibile a causa del troppo cibo. Da voi com’è la vita? Quanti ci avete messo per arrivare qui da noi?” “Noi per arrivare qui ci abbiamo messo dieci anni!. E anche

noi

stiamo

andando

in

giro

per

le

galassie

a

cercare altri pianeti per vivere meglio poiché il nostro pianeta è inquinatissimo!” “Sapete per noi è troppo tempo dieci anni perché noi viviamo solo un’anno! Uhh dimenticavo noi viviamo grazie all’inquinamento

perché

noi

lo

mangiamo

è

il

cibo

il

nostro problema!” “Noi invece siamo all’incontrario: mangiamo il cibo e ripudiamo l’inquinamento!” Tornati sulla terra siamo stati intervistati raccontando tutto ciò che avevamo fatto e visto. Io siccome ero stata la prima a mettere piede su quel pianeta amico poiché

e

sono

stata

gli

altri

sono

stati

acclamata

da

tutti,

astronauti i

secondi

non o

li

perché

mentre

il

mio

consideravano sono

rimasti

sull’astronave. Per questo un po’ mi è dispiaciuto perché anche lui e gli altri astronauti sono importanti perché hanno fatto comunque sia al viaggio con me! Quindi per favore miei lettori se siete stati I primi in qualcosa e però insieme a voi

è stato partecipe anche

qualcun altro dite a tutti che non siete soli. E

con

questo

conclude:

CIAO

E

AL

PROSSIMO

VIAGGIO

NELL’UNIVERSO! Gloria Baroni


L'ULTIMO SOGNO Era il 9 settembre del 2033 ed io avevo 107 anni ,facevo ancora l'astronauta per la N.A.S.A. . Il mio ultimo sogno era

arrivare

su

Marte....

facevo

il

possibile

per

compiere il mio viaggio. Ma un giorno il 13 dicembre 2033 insieme su

a 3 miei amici : Fred ,Jorge e Samir decollammo

Marte,

diverso

il

dalla

mio

sogno

terra

si

si

era

avverato

fluttuava,

.

eravamo

Era

tutto

tesissimi!!

Appena scesi iniziammo a vedere delle creature strane simili e umani ma molto diversi con tre mani un occhio e sei zampe erano completamente grigi e privi di vestiti, erano molto timidi e non si avvicinavano.

Ma dopo un po

di osservazioni il mio amico Fred si avvicinò ad uno di loro ed il piccolo essere iniziò a emettere dei grugniti strani, ma dopo un po di tempo ci trovammo accerchiati. Io mi risvegliai in ospedale sulla terra senza ricordarmi piÚ niente , la Camera era affollatissima di giornalisti e persone che chiedevano a noi delle domande ma io non capivo cosa mi fosse successo. Il dottore mi disse...Che ero a casa mia che dormivo per due giorni. Marco Balloi


IL PIANETA SCONOSCIUTO Era il 12 Dicembre 2004, quando la NASA mi propose di andare nello spazio, precisamente su Urano. Era

il

mio

sogno

da

sempre,

quindi

accettai.

Eravamo

stati addestrati per due mesi e finalmente il 12 Febbraio partimmo. Ci svegliammo alle 5.00 del mattino e la partenza era prevista per le 8.00 .L'ansia e l'agitazione si facevano sempre di più sentire, ma allo stesso tempo ero felice perché probabilmente sarei stata la prima donna a mettere piede su Urano.Quella mattina avevano finito di darci tute e tutte le cose necessarie, quando arrivò il capo e ci disse che la partenza era stata rimandata per le 9.00 per un'imprevisto. <Perfetto> pensai, <ci mancava solo un'imprevisto...>. mancava

pochissimo

Ma alle

quell'ora 9.00.

Noi

passò

velocemente,

astronauti

eravamo

sull'astronave, ad un certo punto i motori si accesero, la navetta iniziò a tremare <...3...2....1..> le persone erano tutte ad osservare la navetta e l'agitazione era nei corpi di tutti.La navetta si sollevò, il cuore mi fece un sobbalzo . Dall'oblò vedevo cielo e nuvole, cielo celeste e chiaro che pian piano cominciò a lasciare il posto a l nero più totale.Finalmente ero felice, il viaggio sarebbe durato 8-9 giorni. L'astronave era bellissima, tutta tecnologica e

grigia.L'ansia

si

era

fatta

risentire.Eravamo

tutti

tranquilli quando la navetta ebbe un problema.Iniziò a rallentare, così ci fermammo su un pianeta sconosciuto,


non molto grande.Intanto gli altri miei compagni erano in preda al panico, e così quando le porte della navetta si aprirono calma,

schizzarono

poteva

subito

andare

fuori.Io

peggio.

La

era

cosa

abbastanza

che

mi

fece

arrabbiare di più fu il fatto che non fui io la prima persona a mettere piede su un pianeta sconosciuto, ma altre

persone

che

non

avevano

nemmeno

rispettato

le

regole dell'addestramento. Il pianeta si chiamo però in mio

onore.

Lara,

perché

ero

l'unica

persona

ad

aver

mantenuto la calma. ERO FIERA DI ME. Lara Bizzarri

CHI L'HA DETTO CHE GLI UOMINI NON POSSONO ANDARE SU MARTE? Era

il

06

Maggio

2001,

il

giorno

in

cui

bisognava

partire...mentre io mi stavo infilando la tuta arrivò il direttore della Nasa Philips Cain, dicendomi che appena arrivati su Marte avremmo dovuto mandargli le foto. Io annuii e subito me ne andai dalla mia Apollo 20 che mi avrebbe dovuto portare insieme a Buzz Artin su Marte. Buzz

è

il

mio

compagno

di

viaggio,

è

un

uomo

molto

anziano, che ne ha passate tante, ma ora io lo aiuterò a coronare il suo sogno, e

lo farò (senza che nessuno me

lo avesse ordinato) scendere per primo! Lui

stava

salutando

sua

moglie,

mentre

io

non

avevo

nessuno da salutare, mia mamma era morta dua anni fa, mentre mio padre non vuole che io faccia questo lavoro,


mia sorella dal canto suo si è sposata tre anni fa e è andata a vivere in California e non l'ho mai più rivista. Mentre pensavo a tutte queste cose non mi resi conto che ero già davanti alla porta dell'Apollo. 06-05-2003 Sono passati 2 anni dalla partenza e io e Buzz tutto sommato stiamo bene! Stavamo già avvistando Marte da una settimana, ma una telefonata di Philips ci avvertiva che secondo i calcoli saremmo

dovuti

entrare

nell'atmosfera

di

a

pochi

minuti....non vedevo l'ora di atterrare! Buzz di nascosto aveva portato una fotocamera che sarebbe servita a fare foto ricordo. Anche la Nasa ci ha dotato di una fotocamera, ma siamo autorizzati ad usarla solo per fare foto alla superficie... Mente

pensavo,

facevo

sulla

superficie

10

alcuni minuti

calcoli: dopo!

Sono

sarei

atterrata

emozionata

al

pensiero che sarò la prima donna a toccare la superficie marziana! Su Marte però ci potremmo stare solo un'ora altrimenti non ci basterebbe l'ossigeno per il ritorno. Appena scesa non capivo niente, mi girava solo la testa, era il mio sogno solo che non riuscivo a godermelo, ero distrutta da tutti quegli anni di viaggio, l'ultima cosa che

ricordo

era

Buzz

in

posa

accanto

alla

bandiera

americana, poi caddi a terra e svenni. Quando mi risvegliai ero in un letto di ospedale, accanto a

me

c'era

mio

padre,

e

io

ancora

mezza

scossa

gli


sussurrai a un'orecchio: Chi l'ha detto che gi uomini non possono andare su Marte? Viola Mugnai

Il viaggio verso il sole Nel 50-30-3078 Io e il mio gruppo di astronauti composti da me,Luigi,Gabriele e Matteo. Eravamo pronti per partire sulla nostra astronave nel primo viaggio fatto dall'uomo verso il sole l' astronave era fatta di Ramio come le nostre tute un materiale comodo e leggero resistente al caldo intenso e con delle lenti di anvitraio che erano come occhiali da sole ma ultra potenti che permettevano di fissare il sole per molto tempo io e la mia squadra entrati nella nave abbiamo avviato il conto alla rovescia 5,4,3,2,1... Via! Eravamo partiti. Subito grazie a dei propulsori sonici ci allontanammo dalla crosta terrestre verso il sole. Durante il viaggio riuscimmo a mantenere la calma giocando a carte e intrattenendoci con delle barzellette ecc. Dopo un mese all'incirca arrivammo a destinazione i primi che dovevano scendere eravamo io e Matteo io scesi per primo quindi Matteo si fece molte foto

e

selfie

mentre

io

raccoglievo

i

materiali

che

servivano alla C.I.A. Finito di raccogliere i materiali dissi a Matteo di risalire. Per la strada di ritorno ci siamo

dati

esausti.

dei

Quando

cambi ad

per un

chi

tratto

pilotava mentre

perchĂŠ io

eravamo

dormivo

un

meteoriti ci distrusse un motore ormai eravamo spacciati


stavamo precipitando verso la terra quando avvistammo un satellite con un'astronave accanto io e Matteo uscimmo dall'astronave Gabriele e Luigi erano morti nell'impatto con il meteorite mentre noi ci salvammo e la

terra

con

l'altra

astronave.

Ăˆ

raggiungemmo

stato

un

viaggio

stupendo mi dispiace per le vittime un ricordo cosÏ me lo porterò fino alla tomba. Tomas Hykai

Il mio viaggio su venere Era il 2349, ero alla NASA si stava per partire, per andare su Venere un pianeta bellissimo che nessuno c'era mai stato. L'astronave era gigante e c'era tante finestre per

guardare

fuori.

Avevo

addosso

un

giubbotto

e

una

bomboletta d'aria. Siamo partiti dalla Luna, a Marte e poi alla fine a Venere. Quando siamo passati sopra Marte abbiamo visto tante case gialle e tanti alieni verdi con due occhi giganti che ci guardavano. Mancava veramente poco

ad

arrivare

su

Venere,

si

vedeva

da

lontano

un

pianeta piccolo tutto colorato . Dopo una settimana di viaggio siamo arrivati su Venere. Era tutto colorato. Nelle

parti

dove

c'era

un

colore

scuro

faceva

freddo

mette nei colori chiari faceva caldo. C'era anche il mare era di colore rosso. Ci abitavano delle creature strane che assomigliavano agli alieni, avevano 4 occhi blu e 2 bocche.. erano davvero strani. Quando sono arrivata su Venere ho detto "Wow!!!" Ero veramente emozionata perchĂŠ


sono stata la prima persona arrivata su Venere!. Abbiamo preso dei campioni, fatto delle foto, e anche abbiamo assaggiato il cibo che cucinano su Venere, il pollo era buono era verde , la pasta non era buona e alla fine abbiamo

mangiato

cioccolato

e

un

dolce

panne,

quel

tipico dolce

di era

Venere

,

veramente

era

al

buono.

Finito di mangiare siamo risaliti sull'astronave e siamo ritornati sulla Terra. Bocci Jamila

L' uomo, la vita. Era il 3 Maggio del 2080 ed io ero l' astronauta di punta della NASA. Era la prima volta che degli esseri viventi provavano

l'

impresa:

Andare

su

Marte.

Io

ed

i

miei

compagni Jackie Williams e Samantha Stilton avevamo il cuore che batteva alle tre miglia orarie giĂ due giorni prima del decollo dell'Eolo 3Âş la nostra astronave. Era il

nostro

2Âş

viaggio

nello

spazio

ma

ogni

cosa

era

diversa, innanzitutto l' astronave era molto piĂš avanzata e poi lo eravamo anche noi, dal nostro viaggio sulla luna đ&#x;Œ™ , sapevamo esattamente cosa fare e avevamo ordini ben precisi anche se questo nn significava che nn provavamo emozioni anzi eravamo tesissimi. Prima di arrivare su Marte passarono diversi giorni e noi eravamo sempre piĂš nervosi, iniziammo

a litigare anche per le cose piĂš

stupide del mondo quando ad un tratto senza aspettarcelo vedemmo davanti a noi il pianeta rosso. Io ed i miei


compagni scoppiammo a piangere dalla gioia. Finalmente eravamo abbastanza vicini per atterrare su Marte. Jackie Williams

rimase

provavamo

a

sull'

toccare

astronave la

mentre

superficie

io

del

e

Samantha

pianeta

rosso

quando ad un certo punto una bufera ci teletrasportò su un pianeta a noi conosciuto o forse no la terra gemella. Sarà

volere

divino

che

l'uomo

non

tocchi

mai

la

superficie di Marte, si scoprirà solo con gli anni. Fiorini Niccolò

UNA NUOVA AVVENTURA 27/3/2017 Domani

finalmente

partiremo

per

Marte,

io

ed

il

mio

compagno di viaggio Greg Mc Donald. Per me sarà la prima volta invece Greg era già stato sulla Luna. 29/3/2017 Ieri siamo finalmente partiti per una nuova avventura tenere i nervi saldi non è una cosa semplice ed io non ne sono tanto capace invece Greg è esperto e lo sa fare molto

bene

non

vedo

l'ora

di

atterrare

su

Marte,

la

nostra meta. 18/12/2017 Finalmente siamo atterrati, qui è tutto diverso ma allo stesso tempo fantastico .C'erano gli alberi blu e l'acqua era gialla. 13/8/2018


Siamo di nuovo qui, sulla Terra.Mia moglie e mio figlio appena mi hanno visto mi sono venuti in contro e mi hanno abbracciato.Io tempo

che

esperienza

non è

ho

li

pianto

vedevo

stata

perché

che

fantastica

mi e

era

sono mi

da

tantissimo

commosso.Questa

rimarrà

sempre

in

mente.Spero di farne altre. Riccardo Vichi

Il mio giorno spaziale Era il mio primo e ultimo giorno che andavo in un altro pianeta, avevo le farfalle nello stomaco mancavano solo 4 ore

per

partire

pianeta.Passarono

4

e

mettevo

ore

e

piede

dovevo

in

andare,

un

altro

misi

piede

nell'astronave ero molto emozionata, ero con alcuni miei amici avevano molta paura , aspettammo cinque minuti e" 5 4 3 2 1 e via!". Partimmo, avevo anch’io molta paura ma nello stesso tempo ero felice, arrivammo in un pianeta molto

strano,

per

non

volevo

neanche

scendere

dall'astronave, va beh comunque uscimmo, gli alberi erano di tutti i colori c'era molta luce ed era tutto colorato. Camminando per un vialetto lí c'era una fontana di vetro dove scendeva acqua o qualcosa del genere colorata la mia amica prese la fotocamera e gli fece una foto, trovammo un animale strano aveva 2 proboscidi, 3 occhi, 1 naso, 2 mani e di gambe 3 ma la 3° gamba solo quando gli serviva


ci facemmo amicizia e andammo con lui perché voleva dirci qualcosa ma noi non si capiva allora lo seguimmo. Ci

portò

in

una

casetta

e

dentro

c'era

una

bambina

piccola e bellina che stava male sapeva scrivere allora ci disse:"che noi dovevamo aiutarlo a cercare una foglia arcobaleno per far rivenire i colori a sua sorella". Allora per fargli questo favore andammo a cercare questa foglia passarono moltissime ore 6 o 7 ore ma nulla ci sedemmo a riposare e poi ricominciare avevamo riposato 1 ora , camminammo molto

e alla fine lo trovammo in un

cespuglio accanto a una cascata la presi e gliela portai suo fratello lo prese e ci fece una polverina in cui doveva

berla

con

quell'acqua

arcobaleno

ci

offrii

da

mangiare e ci chiese se potevamo dormire da lui perché lo avevamo

aiutato

il

giorno

dopo

sua

sorella

si

sentì

meglio aveva preso i suoi colori di prima rideva e era felice .Noi dovevamo andare via e ritornare nella nostra astronave presi dei campioni li salutammi e andammo via. Tornammo a casa stanchi di questa avventura, raccontammo tutto ai nostri e si misero a ridere. Lekoj Klaudia

INGLOBAL vivo in un pianeta che dista 1667 km quadrati dalla terra (infatti Kyurem

è

ne un

è

una

posto

colonia).

Questo

accogliente

pianeta

peccato

che

si

chiama

abbiamo

un

sindaco stupido che vuole a tutti i costi andare a vedere che fine ha fatto il Pianeta Madre, quindi ha organizzato


un

concorso

nella

mia

scuola

per

astronauti

e

hanno

scelto me. Modestamente me lo sono meritato: ho preso Oltre ogni previsione a tutti gli esami di tecnica e pratica.

Comunque

pensiamo

ad

ora.

Sono

sulla

mia

astronave e mi sono appena svegliata da un sonnellino, tanto

per

funziona

informarvi

la

tutta

supertraspirante

non

perché mi sono risvegliata in un bagno di

sudore. Mi affaccio alla finestra e mi torna in mente mio nonno. Anche lui era astronauta e mi diceva sempre che a lui piaceva fare l'astronauta perché poteva raggiungere traguardi e essere ricordato nella storia. A me invece piace perché così sento l'adrenalina che mi scorre nelle vene e mi sento tropo bene. Invece passando dalla sala di controllo vedo il caffè che avevo lasciato che è un pò rovesciato,se mia madre fosse qui di sicuro mi tirerebbe due ceffoni. Mi siedo e tolgo il pilota automatico e inizio

a

pilotare

(non

si

era

capito).

Ah

mi

ero

dimenticata io sono Nyc. Giulia Porru

UN AVVENTURA A MODO MIO Era il 3 novembre del 2030 e decisi di andare nello spazio a provare che gli alieni esistevano veramente, decisi di fare questo raccogliendo soldi dassola facendo: raccolte ecc.......

di

fondo

vendendo

magliette

fatte

da

me


Nel 2034 avevo raccolto abbastanza soldi per poter fare questo bellissimo viaggio, il mio viaggio dove avevo un sogno- obbiettivo provare che gli alieni esistevano. Alcune

settimane

dopo

,dopo

aver

preparato

tutte

le

attrezzature ero pronta a decollare; ero emozionata ma allo stesso tempo impaurita ma io pensavo al meglio. Il giorno dopo alle 7.00 del mattino ero li davanti all' astronave e stavo per partire, stavo per vivere il mio sogno .....e 5 4 3 2 1 0 e si

ero decollata e mi

aspettavo due mesi molto lughi......passati i due mesi ero arrivata al pianeta che io avevo deciso di visitare per

primo

esserci piede

perché

quelli ed

era

spettacolare

mi

sebarba

esserini tutto

...

così

il

pianeta

allora

dove

scesi

petalossoooooo

unicornossoooo.......ma

ancora

potevano

appogiai

il

bellissimo non

avevo

trovato nessuno . Allora mi misi a cammina a fare foto qui e la a saltellare fino a che vidi una cosa grigia con due occhi giganteschi e allora capii che erano loro si Erano proprio loro i miei esserini. per non spaventarli romasi li nascosta riavviai

verso

l

e li feci 2 3 4 10 foto e mi astronave;

ero

super

FELICEEEEEEEEE

potevo finalmente provare ci o che avevo visto ciò che desideravo anche se me li

aspettavo di colore arcobaleno

ma anche così sono molto cucciolosiiiiiiii. Arrivata sul mio di pianeta la terra feci vedere tutte le foto che avevo fatto..... e dopo qualche mese misi su un libro il mio libro ed il tiTolo del libro era "Non arrenderti mai ai proprio sogni “. Viola rossi


sabbia viola Sto

per

andare

nel

più

bel

pianeta

dell'universo,

ho

messo il mio piede su una specie di sabbia viola della stessa consistenza della nostra. Ho portato con me un sacco di oggetti, in caso ci fossero alieni, ma qui ci sono solo piante e vegetazione, grotte e qualche uccello. In

effetti

differenza

è

uguale

che

i

al

colori

nostro

pianeta

terra,

sono

totalmente

con

diversi,

la gli

alberi sono blu e le rocce arancioni con sfumature verdi. Ora vado a esplorare un po' in giro. Forse qualche anima viva ci sarà. soffitto

cola

Sono entrata in una grotta, è umida e dal una

specie

di

sostanza

puzzolente

e

florescente. Credo che ci sia qualcuno qui dentro, forse un alieno o qualcosa del genere. Mi addentro sempre di più e vedo riposare un essere umano, non me l'aspettavo! È vestito con solo una pelliccia rossa, è sporco e puzza. Stava dormendo profondamente. Questo pianeta assomiglia veramente

al

nostro

quando

ancora

non

c’era

la

tecnologia. Prendo un bastone e lo sveglio, si alza, mi guarda intontito. Ho paura che mi faccia del male. A questo punto tirò fuori gli oggetti che ho portato e glieli

porgo,

cerco

di

spiegargli

cosa

sono,

non

comprende e si mette ad urlare con una voce acutissima, così acuta che il vetro della fotocamera si rompe. Non ce la

faccio

più

ad

ascoltarlo

e

esco

dalla

grotta,

dopodiché prendo alcuni campioni che mi avevano chiesto come terra e piante. Le foto non le ho fatte perché la macchina mi si era rotta. Ora sono sull'astronave e sto


per decollare. Non vedo l’ora di raccontare e far leggere quello che ho scritto. L astronave sta per partire, ho molta paura e ansia, spero solo che il mio viaggio sia stato utile. Arianna Rosselli

FINALMENTE IL MIO SOGNO SI AVVERA Caro diario, ho deciso di scriverti per dirti che oggi finalmente ho raggiunto il mio sogno: andare su SATURNO, ebbene

sì,

è

da

30

anni

che

provo

con

i

miei

collaboratori a trovare il modo, a fare raccolte di soldi e oggi 20 Maggio 2040 parto... L'emozione

che

provo

è

indescrivibile,

parto

da

sola

senza nessuno che mi aiuti voglio fare tutto e tutto da me. Non so se ritornerò indietro da tutti i miei amici e parenti ma so anche che se rimarrò lì, so di aver potuto avverare un mio più grande desiderio. Vi dico di più fin da piccola volevo giocare con le astronavi giocattolo e ogni

domenica

edicola

il

quando

corriere

mio

padre

della

sera

andava o

la

a

comprare

nazione

in

cercavo

sempre dei giornali e mi informavo di come si costruivano le austronavi. Vi dico anche che io sono una femmina è ho avuto il coraggio anche se non sono un maschio di correre questo rischio e questa è la mia prima pagina di Diario


Ore 11 di mattina Preparo le mie ultime cose e sono pronta Ho salutato tutti e sono partita finalmente, mi metto la mia tuta che non è come tutte le altre, l'ho voluta modificare perché questo viaggio è solo mio e voglio che tutto

sia

magnifico,

la

mia

tuta

è

di

colore

giallo

pastello un giallo molto vivace e sapete perché proprio questo colore? Il giallo a parer mio è quel colore che trasmette vivacità, solarità e allora viaaaa.. Sono dentro l'astronave mi aspetta un lungooooo viaggio. 3 giorni dopo Per

ora

fila

tutto

liscio,

il

carburante

c’è,

tutto

apposto, non vedo l'ora di arrivare se 20 Luglio 2040 Sono passati ben due mesi pieni e abbondanti, dico la verità, sono distrutta e a pezzi ma voglio portare fino in fondo il mio "Sogno". Scendo dall'astronave eee... Qui a Saturno non è come pensavo... Ci sono altre forme viventi qui Non sono come me, sono sempre una specie di esseri umani ma sono tutti blu e molto dolci. A Saturno ci sono case dove vivono questi batuffoli blu ma sono minuscoli. Molti mi hanno detto di fare foto, esperimenti ma io sapete cosa vi dico? Non voglio essere famosa perché porto 10 stupide foto e 3 o 4 esperimenti, io ho realizzato il mio sogno e rimarrà nel mio cuore. Rimarranno con me nella mia memoria le foto e ora dopo 4


ore trascorse su questo pianeta non mi resta che salutare i piccoli batuffoli blu e ripartire e tornare a casa. Mi aspettano altri due mesi e ciao caro Diario ... Giulia Perzefi

Forme di vita strane ma curiose Il

10

Maggio

2142,

finalmente

avevo

raggiunto

il

mio

sogno. Ancora non ci credevo, potevo andare su Marte. Per raggiungere questo traguardo ci ho messo più di quaranta anni. Io volevo andare su Marte per vedere se c'erano realmente forme di vita perché io non credevo molto a questa

cosa

anche

se

ero

una

grande

appassionata

di

astronomia. Per questo il 10 maggio 2142 insieme ad altre cinque

persone

partì

per

questo

viaggio.

Entrai

nell'astronave, mi agganciai la cintura di sicurezza e partì per il decollo. Nel viaggio di andata andò tutto bene e quando atterrammo io iniziai subito a camminare. In realtà Marte non era realmente rosso ma aveva la terra di un colore marrone chiaro, per i primi venti minuti non vidi

niente,

c'era

solo

una

pace

eterna.

Io

volevo

comunque trovare qualcosa e quindi continuai a camminare, camminare e ricamminare.

Alla fine in mezzo a tutto quel

silenzio sentì un rumore strano, come se ci fosse una grande

festa.

Allora

mi

incamminai

verso

il

rumore

e

appena arrivata vidi delle strane forme di vita. Erano di


colore rosa ed erano minuscoli, io mi nascondevo perché avevo

paura

che

si

potessero

prendere

paura

e

quindi

attaccarmi e poi mangiarmi viva, e per questo non andai neanche

da

loro,

li

lasciai

stare

e

tornai

nell'

astronave per tornare a casa. Queste strane forme di vita però mi videro mentre salivo sull'astronave e per questo si avvicinarono a me e mi fissarono per ben un minuto, io ero terrorizzata, non sapevo che fare e quindi rimasi lì ferma a guardarli. Ad un certo punto iniziarono ad urlare di gioia è uno mi disse: " Siamo felici che tu sia qui perché

noi

non

ne

possiamo

più

di

vivere

in

questo

posto!" Da questo io capì che loro non vivevano bene e per questo in coro mi dissero: " Portaci sulla terra con te!" Io ero impaurita, non sapevo che dire, nemmeno cosa fare, però queste povere creature mi mettevano tenerezza e

quindi

a

gruppi

avanti

e

indietro

li

portai

sulla

terra. Poi li portai alla NASA e glieli feci vedere, all'inizio rimasero sconvolti però poi furono fieri di me dandomi anche un premio.

Alla fine feci costruire un

posto adatto a loro e ogni giorno li andavo a trovare. Picco Caterina


CHI HA DETTO CHE LE SCIMMIE NON POSSONO ANDARE NELLO SPAZIO Martedì 37 del 2009,5 Stavo

per

salire

sull'astronave,

la

prima

scimmia

ad

andare nello spazio. Salgo

sull'NVSV

con

il

mio

assistente

Mr.Banana,

che

sarebbe mio fratello, siamo diretti per lo spazio, per la via lattea e per i pianeti. In cerca del pianeta Banana Split. Si decolla verso lo spazio. Appena

usciti

dall'orbita,

si

vede

il

pianeta

del

formaggio e il pianeta delle verdure dove non metteró mai piede. Passammo davanti al pianeta fatto di caramelle dove penso di farci un salto piú tardi. Atterrati al pianeta dei Ragni Burger che avevano zampe di patatine fritte e occhi di semi di sesamo, la lingua era con una fetta di pomodoro, la saliva era formaggio fuso.

Ero

molto

spaventato,

mi

giro

per

vedere

la

reazione di Mr.Banana e sconvolto lo trovai che ne stava azzannando uno. Lo presi per l'orecchio e lo presi a bananate. Risalimmo sull’astronave, si passò dal pianeta Fantasy, era completamente vuoto e per volere qualcosa bastava pensarlo; e infine c'era il pianeta Banana Split dove gli uccelli erano banane, i fiumi, i laghi e i mari erano frullato di banana.


I miei occhi si spalancarono, era così tanto tempo che non vedevo le banane, Mr. Banana non perse un secondo e riempì l'astronave di banane. Ripartiti

mi

ricordai

che

avrei

voluto

atterrare

sul

pianeta delle caramelle; Ero scioccato, avevo l'acquolina in bocca e da quanto mangiammo la nostra vista fu sfocata e

opaca

e

vedemmo

degli

Umpa

Lumpa,

le

nostre

tute

esplosero da quanto eravamo pieni. Mentre

eravamo

distratti

vidi

gli

Umpa

Lumpa

salire

sull'astronave, da quanto eravamo pieni non riuscivamo nemmeno a muoverci e dal finestrino ci facevano dei gesti a forma di corna e urlavano "GANG GANG GANG" "NASA NASA NASA" Ho provato di tutto per rialzarmi ma ormai avevano già decollato. Allora chiamai Tony e mi venne a prendere insieme a Sfera Skrrr. Tony era un mio vecchio amico e Sfera era il suo socio. Tornammo nella giungla e ritrovai NVSV distrutta, gli Umpa Lumpa erano morti ma magicamente le banane rimasero intatte. Così infine, Io, Tony, Sfera Skrrr e tutti i Bufu della Gang

distribuiamo

tutte

le

banane

a

le

scimmie

della

giungla chiamata " triplo sette". Abed soudri


Sfelice e contento Lui era stato cioccolato da un uomo e poi è caduto in terra. Il cioccolo si nutrì di jeans e l'uomo quando non trovò più i pantaloni scappò di casa. Il cioccolo si fece la sua vita con la sua moglie cioccola e dopo anni loro due fecero i cioccolini. Mini cioccolo cresce e cioccolo dopo anni muore perché era vecchio, alla fine quando mini cioccolo è grande si ritrovò senza soldi allora decise di fare una rapina e si mise la maschera, entrò e urlò: cioccoli in alto è una rapina! Un ostaggio coraggioso afferrò mini cioccolo e lo legò finché non venne la polizia. Alla fine mini cioccolo passò la sua vita in carcere sfelice è scontento Andrea Gallano

poi nulla Era il 14 agosto quando cominciammo i preparativi per salpare nello spazio precisamente per andare sulla luna. Io e i miei amici non eravamo per niente tranquilli perché avremmo intrapreso un viaggio che nessuno aveva mai fatto e che era pieno di insidie e sinceramente nessuno sapeva con certezza se sarebbe tornato a casa. Quella mattina salutammo tutti e mentre lo facevamo speravamo con tutto il cuore che li avremmo rivisti. Io


non piansi e non diedi neanche addii strappalacrime perché volevo lasciare ai miei parenti l'immagine con cui mi avevano conosciuto e non quella di un ragazzo piangente. Salimmo sull'astronave che era piena di confort ma noi ci curammo solo del letto e dopo essermi disteso pensai che comunque stavo facendo quello che avrei voluto fare fin da piccolo e che quindi qualunque esito avrebbe avuto la missione io avrei coronato il mio sogno. Passò più o meno una settimana, presumo, quando vedemmo la superficie argentata della luna. L'atterraggio fu piuttosto tranquillo e poi decisi io di scendere per primo anche con una certa prepotenza. Ma neanche feci in tempo a pensare, che il vetro della mia tuta cominciò ad andare in frantumi. Qualche attimo dopo mi cominciò a mancare l'aria quando capì che non ce l'avrei fatta pronunciai le mie ultime parole : "c'è lo fatta!". Poi nulla. Coscarelli Ettore


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