Uova, alluvioni e altri disastri

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Uova, alluvioni e altri disastri Un incredibile libro scritto dalla prima H della Scuola Secondaria Carducci



Abbiamo passato quattro mattine avventurose, piene di parole, storie e risate con la prima H della Scuola Carducci di Firenze. Con noi c’era come sempre Buzz Aldrin (il secondo uomo sulla luna), tutti i supereroi creati durante il laboratorio di scrittura, la prof Silvia e 20 undicenni pronti a scrivere e a dare battaglia. Abbiamo sudato, e anche parecchio, ma alla fine quello che avete tra le mani è un libro pieno di storie particolari. Parlano di alluvioni, calciatori, giocatori di basket che girano il mondo, anziani che mangiano uova e sì, anche di argomenti difficili da raccontare come l’olocausto. Mettetevi seduti pronti ad essere sballottati da queste 15 storie! Michele Arena e Dea Capisani Ps nei testi sono presenti errori, non sono sviste di stampa, ma normali “incidenti” di percorso lungo la strada per imparare a scrivere

Questa pubblicazione è stata realizzata all’interno del laboratorio La Classe non è acqua, finanziato dal Comune di Firenze – Assessorato all’Educazione - all’interno dell’offerta formativa Le chiavi della città. Il laboratorio è realizzato da Porto delle Storie – un progetto di Macramè cooperativa sociale onlus e Aps Stazione 50013



LA VOGLIA DI VIVERE Era il 4 Novembre del 1966 stavo tranquilla a letto ad aggeggiare

il

cellulare.

Erano

passati

30

minuti

da

quando mi fui svegliata. 5 minuti dopo sentii una piccola scossa che sembrava avanzasse sempre di più verso di me. Era una strana sensazione. Andai in salotto preoccupata che succedesse qualcosa di insolito. I miei dormivano. Cercai

di

svegliarli

ma

non

si

svegliavano.

Poi

mi

ricordai che in camera c'erano anche i miei fratelli. Cercai di svegliare anche loro ma non riuscivo a capire perché

non

si

svegliassero.

Così

andai

davanti

alla

finestra mentre vedevo le persone per strada che urlavano nuotando

in

su

e

in

giù

per

la

strada.

Urlavano

e

qualcuno affogò. Ero in panico. L'acqua saliva sempre di più. Sapevo perfettamente che non ce l'avrei fatta. Così andai in cucina presi le cose più tossiche e “cattive” per il corpo, qualcosa che poteva persino uccidermi come ad esempio il veleno. Tardai un bel po' a prepararlo. Lo versai in un bicchiere da liquore mentre camminavo per la casa con i piedi bagnati dall'acqua mentre continuava ad avanzare.

I

avvelenarmi

miei ma

non

prima

si vidi

svegliavano. una

cosa

Così

cercai

terribile:

i

di

miei

stavano affogando, così si svegliarono. Li vidi soffrire come

non

mai:

a

quel

punto

ingoiai

il

contenuto

del

bicchierino: stavo morendo. Lucia


LA NASCITA DI UN TALENTO Conoscete quel calciatore che si chiama Pelè? Tutti lo conoscono come un famoso e ricco calciatore ma nessuno sa come lo è diventato. É successo tutto quando aveva otto anni in una calda giornata d'estate. A quei tempi era molto povero e aveva solo un amico, Diego. Mentre stava giocando a calcio col suo amico Diego, passò l'allenatore del Santos. Quando l'allenatore vide Pelè che faceva un tiro da porta ordinò

a porta facendo goal, rimase stupito

all'autista

che

guidava

la

sua

Rolls

e

Royce

di

fermarsi. L'allenatore lo convocò ai provini per entrare nelle giovanili. Ogni ragazzo lo avrebbe desiderato. Ai provini Pelè fu preso subito in squadra e fu addirittura messo nella squadra superiore. Continuò così per pochi anni

perché

a

16

anni

andò

a

giocare

nel

campionato

brasileiro e dopo poco fu convocato in nazionale. Divenne così uno dei giocatori più forti al mondo e vinse 3 mondiali. Lorenzo

L'ECCESSIVA CURIOSITÁ Stavo

camminando

scuola,

quando

mi

come

tutte

accorsi

le

che

mattine c'era

per

qualcosa

andare che

a

non

avevo mai visto. Sul ramo di un albero c'era una leva. Mi avvicinai

stando

attento

a

quello

che

mi

circondava.


Avanzando sempre di più mi veniva sempre più pressione e la paura che mi potesse succedere qualcosa. Ero davanti alla

leva,

mentre

la

stavo

per

afferrare

delle

urla

provenienti dal bosco mi fecero aumentare la velocità della spinta. Era durissimo, non riuscivo a spingerlo e le

urla

si

avvicinavano

sempre

di

più,

stavo

per

abbassare la leva quando le urla si fermarono e qualcosa mi

afferrò

per

il

collo.

Cercavo

di

dimenticarmi,

ma

quest'ombra mi stringeva il collo sempre con più tenacia, allora capì che più stavo ferma più l'ombra mi lasciava, allora decisi di girarmi lentamente per guardare chi era. Non vidi nulla, ma la stretta continuava. Con la poca forza che mi rimaneva, però ancora con la curiosità quella

stana

leva.

Avanzai

senza

difficoltà

su

perché

l'ombra più mi avvicinavo più mi stringeva. Non potevo più

resistere

a

quella

tentazione

che

quella

leva

mi

trasmetteva. Iniziai a dimenarmi e finalmente riuscì a liberarmi. Ma rimase un ultimo sforzo e lo lasciai alla leva. Finalmente avevo vinto contro quella strana ombra ma contro la leva no; la mia vita finì lì: al centro della terra dove nessuno mi sentiva e nessuno mi poteva aiutare. Matilde


LA CITTÁ PAZZA Era il 10 gennaio del 1999 e stavo facendo una normale passeggiata in città, quando vidi uno strano signore che stava

mangiando

una

banana

attraverso

l'orecchio.

chiesi perché stava facendo ciò, ma non

Gli

mi rispose. Così

continuai la mia passeggiata facendo finta di niente. Dopo poco, però, incontrai un altro signore e anche lui era

parecchio

attraverso

gli

strano: occhi.

stava

Anche

bevendo

lui

non

la

coca-cola

rispose

alla

mia

domanda e andai avanti senza insistere. L'ultimo uomo che incontrai, però, era molto, molto, molto, più strano. Dal suo naso molto grande quasi come quello di un elefante uscì

del

liquido

che

dell'altro. Tutta

era

pipì.

Erano

uno

più

strano

la città era molto strana: i palazzi

erano tutti a forma di occhio, le scuole a forma di orecchie e le macchine erano diventate delle bocche che ospitavano sedili e volante. Era tutto molto strano. Non sapevo da chi andare per farmi spiegare quello che stava succedendo. Andai dai miei genitori e chiesi perché era tutto

così

strano,

ma

loro

non

vollero

rispondermi;

provai ad insistere ma per loro era tutto normale. Mentre stavo tornando, nel vialetto dove stavo facendo la mia passeggiata, sbagliai strada e mi ritrovai in un vicolo cieco, dove c'era un signore che mi stava puntando una banana-pistola sulla fronte. Per fortuna mi svegliai. Era un sogno! Ginevra


116 ANNI DI UOVA Ciao, io mi chiamo Vecchio e ho 116 anni. Per tutta la mia vita ho mangiato uova. Faccio un buco nel guscio e poi

uuuglrrrgbhhh

lo

succhio

tutto

fuori.

Lo

succhio

perché ho perso la dentiera 115 anni e 364 giorni fa. Il mio tipo preferito di uova è quello con il tuorlo. Ogni mattina vado in giardino e prendo delle uova dal mio pollo che si chiama Pollo. Mi sta dando delle uova per 115 anni e 364 giorni che è lo stesso giorno che ho perso la mia dentiera. Penso che ce l' ha lui. Se non ce l 'ha lui sarà sotto il mio letto. Il mio cane che si chiama Cane vive laggiù. È lì da 2 anni, non ha mai abbaiato o morso quindi è arrabbiato con me o sta dormendo. Quando sono arrabbiato vado alla sparatoia e faccio BAU BAU BAU BAU BAU. C'è sempre la bambina che mi aiuta. Penso che ha 16 anni, quindi se tolgo 100 anni della mia vita potrei essere giovane ed essere fidanzato con lei. Ma che dico! Ci sono migliaia di donne che mi vogliono a tombola. Il giorno dopo muore. Al funerale Pollo sulla tomba mi mette la dentiera. Poi uscì e dissi: “Sapevo che l'avevi tu!” Paco


VI PRESENTO LA MIA CLASSE Mi

ero

appena

coricato

nelle

coperte

quando

mi

sono

addormentato. Mi sono ritrovato nella mia vecchia classe; mi girai e vidi Klevis il ragazzo più antipatico della scuola. occhi

Lo

un

contro

guardai

campo

la

da

più

profondamente

calcio

Juventus.

dove

e

giocava

L'allenatore

vidi la

stava

nei

suoi

Fiorentina sostituendo

Kalinic con Babacar. Vidi Kalinc, si girò, si mise una mano sulla faccia togliendosi la maschera..era Klevis che stava giocando la partita più importante del campionato. Guardai

avanti.

C'erano

Lorenzo

e

Leone

i

più

intelligenti della classe. Si trovavano tutti e due in un tribunale. Leone aveva commesso un crimine, una rapina in una gioielleria e grazie a Lorenzo, il suo avvocato, che gli fece risparmiare venti anni di carcere. Questo è il racconto di come immagino i miei compagni di classe da grandi. Giovanni

LA CASCATA MAGICA Tanto tempo fa c'era un popolo di formiche che lavoravano ogni giorno per trovare acqua da usare. Io mi chiamo Wizly ed ero il più faticone di tutti. Il mio migliore amico

si

chiamava

Josuè

che

si

stava

stava

sempre

a

mangiare le unghie. Io e Josuè provammo a cercare la


cascata di acqua, ci incamminammo per 4 giorni. Tanti pericoli ma alla fine tornammo. Klevis

L'AMORE NON ETERNO C'era una volta un re di nome Marco che si era sposato con la più bella ragazza del suo regno. Lei si chiamava Ginevra. Dopo qualche anno ebbero due gemelli di nome Angelica e Alessandro. In un suo viaggio, Marco fu ucciso da suo fratello, che era sempre stato geloso di lui. Ginevra non ce la faceva più, voleva suicidarsi, ma sua figlia disse che era meglio se andava dalla sua madre a riposarsi

per

poi

tornare

ad

essere

regina.

Quando

Alessandro ebbe compiuto 18 anni fu incoronato re. Di sera,

alla

sua

festa,

Alessandro

conobbe

una

ragazza

bellissima di nome Leila. Voleva che lei fosse la sua regina, ma il suo nonno disse che solo se Angelica fosse morta

lei

sarebbe

potuta

diventare

regina.

Quindi

Alessandro uccise la sua sorella. Si sposò con Leila, ma dopo due anni diede alla luce una bambina chiamata Chiara che morì. Alessandro soffriva e quindi si suicidò. La regina Ginevra tornò per il funerale di suo figlio e visse avendo molta cura di sua nipote Chiara, che diventò la ragazza più bella del mondo. Quando Chiara diventò grande, si sposò con Michele Bravi. Delia Maria


IL CASTELLO FANTASMA 
 Questo

libro

racconta

di

un

giorno

in

cui

decisi

di

andare insieme ai miei amici in un castello medievale abbandonato,

e

restarci

tutta

la

notte.

Era

sera.

Entrammo e scegliemmo le nostre camere. A mezzanotte mi svegliai e dissi: "Che tonfo”. Aprì gli occhi e...gridai. C'era uno scheletro che ruttava nella mia stanza. Corsi all'entrata insieme ai miei amici e scappammo. La sera dopo decisi di tornare a vendicarmi e così fu. Mi armai con

il

necessario

incontro

ma..un'

gridando:"Via,

armatura via!!”

mi

Gli

stava

vedendo

tirai

addosso

dell'acqua e si immobilizzò subito, ma i guai non erano finiti: c'erano Bigfoot e degli scheletri. Gli scheletri li coprì con della panna di qualità.. Contro Bigfoot feci una cosa strana: gli diedi da mangiare un ta is, ma non uno

qualunque,

mangiò

e

uno

sputò

con

fuoco

un

kg

di

peperoncino.

dappertutto.

Poi

vidi

Lui

un

lo

pollo

troppo irrequieto e un serpente rosso che bruciava. Forse era l intestino di Bigfoot. Al pollo tagliai la testa e corse per un po' come un matto naturalmente, poi cadde a terra stecchito. Dopo mi accorsi che il " serpente " era davvero l'intestino di Bigfoot. Sentì un rumore. Era il Fantasma Formaggino insieme al Fantasma Panino. Lo presi e

lo

tagliai

a

metà,

al

centro

ci

misi

il

Fantasma

Formaggino e li buttai in forno a cuocere. Avevo dominato il

castello

stregato.

Quando

stavo

uscendo

trovai

un

fantasma con la scritta: "AddoJasi". Lo presi. Il giorno dopo

a

scuola

raccontai

la

storia

e

feci

vedere

il


fantasma. Lì diventai molto famoso e non entrai mai più in un posto come quello.
 Daniele

LA FONTANA DEI DESIDERI 
 Oggi vi racconterò la mia storia, di Matteo. Sono un ragazzo normale, beh fino a qualche tempo fa... Stavo passeggiando,

era

una

giornata

d'inverno

e

faceva

un

freddo infernale. Gettai uno sguardo a una caverna, era buia ma sai riusciva ad intravedere una lucina rosa, così decisi di entrare con il mio fidato accendino. Arrivai in fondo alla caverna e vidi una serratura che brillava di rosa acceso, a terra vidi una chiave che combaciava con la serratura, e poi...crash! La parete si distrusse e vidi un portale rosso. Decisi di entrare e vidi un posto bellissimo... Ero su una nuvola rosa con al centro una fontana, la fontana dei desideri. In quella nuvola ero solo, c'erano solo queste creature, i Poyo, erano delle palline rosa e blu con delle piccole zampine ed erano la cosa più carina che avessi mai visto. Andai dalla fontana e vidi un cartello in cui c'era scritto: " Lancia una moneta

nella

fontana

e

tutti

i

tuoi

desideri

si

avvereranno." Il problema era che su quel cartello ci doveva essere scritto: " Attenzione: non usare troppo la fontana,

perché

la

fontana

va

ad

energia

umana."

Incosciente di questo fatto, feci una prova, lancia una moneta e desiderai un piatto di pasta e... Incredibile!


Il mio desiderio si era avverato! Ero felice come non mai e da quel giorno ogni giorno passai da quella fontana... Fino a quel giorno. Ero andato dalla fontana, come ogni giorno,

ma

successe

questo...stavo

per

chiedere

un

desiderio quando le nuvole mi risucchiarono e assorbirono le mie energie e divenni uno spirito. In quel momento ero molto triste, ma arrivò un Poyo che mi abbracciò molto forte. Da quel momento lui diventò il mio unico amico, Poyeto, il Poyo dal cuore d'oro. Infine da quel momento io e Poyeto diventammo supereroi, difensori della legge e guardiani

della

fontana

dei

desideri

e

soprattutto

impedirò, a chi vuole, di usare la fontana, per evitare che diventi come me.
 Matteo

IL SOGNO PREMONITORE 
 Un fulmine, aaah, sotto il letto. Michael era corso sotto il letto. Aveva paura dei fulmini; diceva che dentro ogni fulmine un'anima che cerca la vendetta non si dava pace fino a che non avesse ucciso la causa della sua morte, ma tutto ciò non sembrava vero. A cena la madre di Michael stava sempre zitta e anche quella sera non era cambiato nulla.

Trattava

Michael

come

una

maledizione

perché

quest'ultimo era ritardato. Per questo aveva paura dei fulmini. Mentre andava a letto Michael vide una cosa che non aveva mai visto, una polvere viola. La prese se la portò in camera. Fece finta di dormire e quando sentì che


la madre era andata a letto prese la su polvere viola elettrico. Pensò che fosse un profumo e se lo mise tra i capelli. In una polvere gialla sole Michael scomparve. Si svegliò molto dopo in un altro paese. Il paese era nero, le persone nere, i bambini neri, gli animali neri, la vegetazione nera e anche il cielo nero. Le persone non si muovevano con i piedi ma dentro dei fulmini, l'unica cosa di un colore diverso dal nero. Mentre osservava questo inferno non si era accorto che aveva una mano fredda come di ghiaccio sulla spalla, si svoltò di scatto a guardare chi era. Era una ragazza, aveva i capelli neri, gli occhi rossi, la pelle bianca e dei canini sproporzionati. Era una vampira, un vampiro donna. Di colpo Michael si sentì torcere lo stomaco e non era più in quel posto tutto nero ma era in una grotta. Si era teletrasportato, ma della vampiressa non se ne era liberato anzi adesso gli era proprio

addosso,

gli

stava

Allora,

soltanto

allora,

per

succhiare

Michael

si

il

sentì

sangue.

gelare

il

sangue e svenne. Si risvegliò e vide davanti a sè una ragazza, la stessa ragazza che aveva incontrato il giorno che aveva preso la polvere viola. La ragazza gli disse di andarsi a guardare allo specchio, Michael andò a vedersi allo specchio. Era divento un ragazzo di 20 anni. Chiese alla ragazza quanto tempo era passato. La ragazza, che non era cambiata di un filo, disse che erano passati 1000 anni.

In

orribile!

quel In

momento quel

Michael

momento

si

svegliò.

pensò:

"

I

Che

sogni

sogno sono

premonitori, accadrà davvero."
 Carolina


L'ULTIMA NOTTE 
 Mi

chiamo

Pietro.

Avevo

13

anni.

Avevo

passato

una

splendida giornata: avevo preso 9 ad epica, 8 e mezzo a matematica e 9- a scienze. Di notte i miei genitori erano usciti e mi avevano detto: " I nonni non potranno venire, se hai paura abbassa la mano sotto il letto dove c'è il cane che ti struscerà la testa sulla mano. Io non avevo paura all'inizio, ma poi ho sentito la porta cigolare, una finestra aprirsi e le luci accendersi e spengersi di continuo. A tutto c'era una spiegazione: la porta aveva poco

olio,

chiusa

la

bene,

continuo

finestra e

perché

la

si

luce

era

era

si

aperta

perché

accendeva

difettosa.

Ma

e io

non

spegneva avevo

era di

paura

comunque, allora misi la mano sotto il letto e mi sentì una

testa

strusciata

sulla

mano,

perciò

mi

tranquillizzai. Ad un certo punto mi scappò la pipì ed andai in bagno. Vidi del sangue ed il mio cane, allora mi spaventai da morire e diventai tutto pallido. Vidi sullo specchio

scritto

col

sangue:

"

Anche

gli

assassini

possono strusciare la testa sulle mani." Allora vidi una signora

tutta

nera

con

un

coltello.

Stavo

morendo

di

paura quando...Track! Tutto buio. Pietro


IL LIBRO Sì. Sono io. Non sembra vero. Ed è tutto grazie al " Libro ". Fino a poco tempo fa ero il "BB" della classe. Frequento la sesta classe e nella mia scuola si è diffusa la leggenda della presenza del " Libro ". Ogni anno i custodi del " Libro " sceglievano quelli della classe precedente. Il " BB " è quello che viene preso in giro da tutta

la

classe.

Grazie

a

lui

il

custode

del

libro

diventa improvvisamente popolare. La scelta del " BB " è molto

complicata.

Non

deve

essere

divertente

noioso, né bello né brutto. Non deve sapere chi è. Dovete essere

voi

a

deciderlo.

Dovete

distruggere

le

sue

amicizie, dovete rovinargli la vita e diventare popolari. Ma io che ero il " BB " indagai sugli annali della scuola e in comune per risalire allo scrittore del libro che aveva studiato nella nostra scuola. Scoprì che era il preside.

Era

matematica.

" Il

BB

"

del

preside

1985

era

era

il

l'inventore

mio di

prof. un

di

gioco

spietato dove i più deboli non hanno speranza. Il preside mi disse dove si trovava il libro. Ora che ho scoperto tutto ho ribaltato la situazione è ricordatevi ( vi sarà utile ) :
 UNA PERSONA MENTE QUANDO: SI IRRIGIDISCE, ALZA IL TONO DELLA

VOCE,

QUANDO

ENTRI

NELL

STANZA

SMETTE

DI

FARE

QUELLO CHE FACEVA, GESTISCE E AMMICCA UN SACCO E SE AVETE IL CORAGGIO...DIVENTATE I PIÙ POPOLARI DELLA CLASSE.
 Leone


NON LO VIDI PIÙ Si sentì un gran rumore, dalla finestra chiusa da delle ossa di legno. Un piccolo buco ci diede la possibilità di intravedere

delle

grosse

fiamme

rosse

che

divoravano

cose, un lampione e persone che urlavano. Mentre guardavo quello spettacolo orrendo, mio padre mi afferrò per il collo e con mio fratello scappammo. In braccio a mio padre

osservavo

la

nostra

piccola

ed

innocente

città

morire pian piano con molti abitanti. Le urla i pianti non si fermavano. Stavamo per arrivare al porto, poi, non capì

perché,

ma

si

fermò

tutto.

Dei

soldati

con

lo

sguardo malefico afferrarono mio padre che urlava. Mio fratello

si

ribellò,

ma

la

guardia

con

un

proiettile

uccise il secondo membro della famiglia, dopo mia madre, morta investita. Io comincia ad urlare mentre mio padre veniva portato via. Mentre urlava il mio nome aggiungeva: “Tornerò,

tranquillo,

ti

voglio

bene”.

Chiedi

alla

guardia rimasta lì ad offendere il corpo di mio fratello perché avevano preso mio padre, rispose con uno strano accento che lui era ebreo e non era degno di vivere. Olimpio

IL SOGNO REALIZZZATO Un bambino di nome Aj abitava in una discarica con la sua famiglia.

Erano

poveri,

molto

poveri.

Per

nutrirsi


cercano nella discarica. Un giorno, però, la mamma di Aj, una donna simpatica, gentile e bella morì avvelenata. Aj un bambino serio, simpatico e responsabile pianse per molti giorni. Sua mamma era la sua ispirazione perché era molto intelligente. Aj voleva diventare un giocatore di basket del GSW (Golden State Worriors), ma tutto ciò era impossibile perché era povero.

Andava sempre a giocare

con suo padre in un campo pubblico, ma visto che era sporco, puzzolente e povero nessuno voleva giocare con lui e lo cacciavano pure dal campo. Suo padre era forte a giocare ma lui lo era di più. Aj ogni giorno si impegnava a studiare per diventare un ingegnere o un giocatore. Lo faceva

per

sua

madre

perché

voleva

che

Aj

avesse

un

futuro migliore. Aj per molti anni si impegnò. Quando gli è morta la mamma aveva 12 anni. Passarono 6 anni, era ormai diventato adulto, era il più intelligente di tutti, e visto che era povero il preside della scuola gli pagò il viaggio e la casa dove andò a vivere perché era molto affezionato a lui, lo trattava come se fosse suo figlio perché in 4 anni Aj era riuscito a dimostrare la sua gentilezza

la

sua

dolcezza.

Aj

praticava

il

basket

a

scuola,era il più forte. Era il 23 marzo 2023. Era una partita

importante

perché

chi

vinceva

aveva

la

possibilità di andare nell' NBA e di incontrare giocatori dell'

NBA.

Stavano

perdendo

di

due

punti

mancavano

3

secondi allo scadere della partita. Erano 99-97 per gli avversari.

Quando

palleggi e tirò al

la

passarono

ad

Aj

lui

fece

due

centro del campo. 3, 2, 1 e canestro.

Aj fece un canestro che vale 3 punti. Hanno vinto il campionato. Ha vinto 3 trofei come: miglior tiratore,


miglior

difensore

e

miglior

driblatore.

Vinse

anche

100,000 euro come premio. Aveva realizzato il suo sogno di giocare nell' NBA e di essere un giocatore di basket. Dopo la partita il GSW (Golden State Worriors) chiese a Aj di giocare con loro. Aj accettò e grazie a lui il Golden State Worriors vinse 7 campionati di seguito. Ma in un finale di partita persero perché Aj si ruppe una gamba.

Ormai

era

diventato

una

leggenda

del

basket.

Dodici anni dopo giocò l ultima partita. Era la finale. Mancava un secondo, gli passarono la palla lui tirò e fece canestro. L'ultima partita era dedicata a sua madre. Ma dopo la partita Aj fu assassinato e morì. Oggi Aj si trova in cielo con tutta la sua famiglia. Prima di morire fece costruire una statua con lui e sua madre in onore di sua madre. Angelo




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