Un’attività di: Porto delle Storie e Accademia Europea di Firenze all’interno del progetto MOB GAE “Mobilità internazionale come chiave di crescita professionale, autonomia e occupabilità”
In collaborazione con: Agenzia Nazionale “Indire”, Erasmus +, Erasmus Student Network (ESN), Europe Direct Firenze e Festival d’Europa
Pubblicazione a cura di: Leonardo Sacchetti e Michele Arena
Storie da As-Porto Dall’europa per l’Europa
L'Europa è roba strana. Ci viviamo dentro da quando siamo nati. È un po' come il nostro paio di calzini preferito: ce lo mettiamo il più possibile senza sapere se son di cotone filo di Scozia o se di lana caprina. “Cambia qualcosa?”. Certo che sì! Soprattutto per chi ci sta vicino, ve l'assicuriamo. Ma dicevamo dell'Europa: è il nostro habitat eppure lo conosciamo poco poco. È il nostro sistema di valori e governo eppure... Non per dare lezioni a nessuno, ma l'idea semplice della mobilità europea forse è proprio questa: scambiarsi città, paese, casa, lavoro per qualche tempo. E vedere com'è questa Europa da un altro punto di vista. E vederci, noi, con gli occhi di altri. Un po' come scambiarsi i calzini: roba tosta ma ne vale la pena se poi ci affezioniamo al nostro filo di Scozia! Da qui nasce l'idea di portare il laboratorio del Porto delle Storie “Storie da As-Porto” tra i giovani di piazza Santa Maria Novella a Firenze che sabato 7 maggio 2015 si sono ritrovati per il Festival d'Europa. E le storie che ci hanno raccontato sono un grido di speranza e di timori per quest'Europa, questo calzino, in cui viviamo e che stentiamo ancora a sentire nostro. Un grazie a Toc-Toc e a Tuttafirenze, due giornali on line che hanno condiviso con noi questa giornata. Un abbraccio a tutti i nostri scrittori da As-Porto: Emma Mangani, Graziano Davoli, Ilaria Belvedere, Giusy Rossi, Silvia Volpi e Rita Primavera. Un saluto ai nostri compagni di rotta in questo progetto europeo: l'Accademia Europea, l'Agenzia Nazionale “Indire”, Erasmus +, Erasmus Student Netword (Esn), Europe Direct Firenze e Festival d'Europa. E infine: buona lettura! la Ciurma del Porto delle Storie
MILLE LINGUE Siamo stati in gita con la scuola in visita al Parlamento Europeo a Strasburgo, colpisce che un palazzo così importante e grande sia vuoto, non abbiamo avuto modo di assistere a nessun dibattito purtroppo. Però ci hanno spiegato come funziona, ci hanno detto che i lavori avvengono in commissioni e che gli uffici sono anche a Bruxelles. È stato molto interessante vedere anche il centro giovani europeo, che c'è uno spazio dedicato a noi. Ci ha sorpreso molto che tutte le stanze hanno una cabina per la traduzione, che avviene in diretta... in effetti non si pensa mai a come deve essere difficile far funzionare tutto, e capirsi tra persone di diversi paesi. Ecco ci siamo accorti che siamo europei davvero, mentre quando siamo in Italia non sembra di esserlo. Essendo Strasburgo una città così internazionale si percepisce subito che siamo parte di un contesto più grande, più colorato, eppure anche Firenze è una città internazionale! C'era tanta gente in bicicletta, la città è davvero pulita, sembra che ci sia molto più rispetto per l'ambiente. (Giacomo Cabrucci e Andrea Saverini - Liceo agnoletti IV A)
OLTRE LA LINEA Questo anno è stato un anno speciale, perché la nostra scuola è stata intitolata ad Altiero Spinelli, che è stato un uomo politico importante, che ha fatto molto per l'Europa, così ci siamo preparati tanto sulla storia e su come funziona l'Europa, e poi tutti gli anni abbiamo la settimana dell'intercultura con un programma speciale in cui incontriamo esperti e parliamo di esperienze internazionali. Così alla fine dell'anno siamo andati in gita al parlamento europeo dove abbiamo assistito a un dibattito molto interessante sull'islam e la libertà di espressione. Abbiamo anche visitato la linea Maginot dove c'era un fortezza a 30 metri sotto terra. Abbiamo visto la cattedrale di strasburgo con una torre sola che dopo tanti anni non è mai stata finita... e anche la città di Friburgo, che è in Germania, lì vicino.
Abbiamo capito
meglio come funziona e poi sentire parlare di diritti umani è stato bello, ne abbiamo riparlato anche dopo, è stato un viaggio utile. Abbiamo anche scoperto che tante leggi derivano direttamente dall'Unione Europea e non dal governo italiano, così vuol dire che è importante sapere come vengono prese certe decisioni. Ci siamo fatte l'idea che l'Europa è una cosa bella, siamo fortunati a vivere qui, vorremmo un futuro migliore per i giovani. (Allison Rubi, Moreno Barras e Fationa Gashi - Scuola media Spinelli Scandicci - IIIB)
NON DI SOLA EUROPA Io mi sono laureata in lingue e letteratura straniere, inglese e francese. Ho fatto l'Erasmus nel '91 a Glasgow, con una tesi di pedagogia sperimentale col professor Monasta. È stata un'esperienza che mi ha proprio cambiato la vita, mi ha aperto gli occhi. Ero già adulta quando sono partita, ma davvero li, in quei 6 mesi, ho capito il vero senso dell'antirazzismo, del rispetto per gli altri, vivendo un'esperienza diretta accanto a persone di altri paesi, eravamo tanti italiani e di tante culture diverse. Mi sono sentita cittadina del mondo. L'aspetto negativo è stato il riconoscimento degli esami, che all'epoca non era così immediato e le procedure si dovevano inventare. Spero che oggi sia migliorato questo aspetto! Adesso mi occupo di certificazione di qualità e di formazione e vedo tutta la fatica che facciamo ancora oggi col riconoscimento delle competenze! Vorrei un'Europa più aperta e più tollerante, dovremmo educarci tutti a una visione meno eurocentrica! (Letizia Sgalambro)
LASCIA STARE LA VERDURA Il 16 maggio siamo partiti per visitare Strasburgo. Il viaggio è durato circa 12 ore ed arrivati in Francia abbiamo lasciato le valigie in albergo e siamo andati a cena. La nostra prima impressione riguardo al cibo non è stata molto piacevole. Nei giorni seguenti abbiamo visitato la città e la cattedrale, il Parlamento, il centro giovanile del Consiglio d’Europa ed altre cose importanti. Questa esperienza ci ha accresciuto interiormente. La consiglierei perché è stata una bella esperienza, ci siamo divertiti molto, visitato una città nuova e condiviso la loro cultura. (Giada Cascio, Beatrice Tolone, Matteo Sestini, Gaia Rossi)
LE NUOVE IDEE Andrea è un ragazzo di 17 anni che è partito con la propria classe per andare in gita Strasburgo. Andrea all’inizio non voleva partire perché pensava che Strasburgo fosse una città noiosa, ma per spirito di avventura decise di andare comunque. Contro ogni aspettativa si divertì visitando la città, il Parlamento e le varie associazioni grazie alle quali scoprì nuove opportunità per il suto futuro. Infatti, non avendo ancora idea di che cosa fare dopo il Liceo, decise che avrebbe trascorso un anno a Strasburgo con un’associazione giovanile, in questo modo avrebbe potuto capire quale sarebbe stata la sua strada. (Cinzia, Federico, Francesca, Elisa)
STRAVIAGGIO A STRASBURGO Sono Francesco e a marzo sono stato 4 giorni a Strasburgo, in Francia. Ho deciso di partecipare perché ho pensato che sarebbe stata una bella opportunità per conoscere e visitare posti e culture nuove. Sono riuscito a visitare posti di vario tipo sia dal punto di vista storico-culturale che sociale e di importanza politica. Ho potuto osservare la cattedrale, il Parlamento Europeo, il Consiglio d’Europa e il suo centro della gioventù, il quartiere “la piccola Francia” ed avere una visione d’insieme grazie al giro in battello. Sono tornato a casa con un grande arricchimento dopo aver conosciuto una nuova cultura. Di me ho scoperto di essere veramente interessato a viaggiare e a conoscere. Della città che ho visitato ho scoperto che è molto bella e interessante, con un grande patrimonio artistico, culturale, sociale. Quest’esperienza spero sia la prima di tante altre nella mia vita. Consiglierei veramente di fare questa esperienza, ma consiglierei anche di portarsi un po’ di cibo dall’Italia! (Francesco Trentinella, Mattia Cerretelli, Virginia Buti, Francesco Ballerini)
TUTTO IN UNA CITTÀ Il 16 marzo 2015 siamo partiti per il viaggio di istruzione verso Strasburgo. Eravamo molto entusiasti di poter passare 4 giorni con i nostri compagni di classe e visitare insieme posti nuovi. Il nostro scopo era quello di tornare arricchiti personalmente e culturalmente e più uniti come classe. Abbiamo visitato il centro di Strasburgo, anche con il battello, con la sua cattedrale fino alla Piccola Francia, il Parlamento, il Consiglio d’Europa, il centro giovanile che offre opportunità ai giovani interessati a scambi culturali. Consiglio questo tipo di gita scolastica perché permette di tornare a casa con un bagaglio culturale più ampio. Strasburgo è infatti una città che permette ai giovani numerose esperienze di incontro con culture diverse. (Chiara, Camilla, Massimo, Melany)
DIARIO DI BORDO In un tempo non molto lontano, quattro ragazzi diciottenni liceali, partirono per un viaggio alla scoperta di Strasburgo. Partiti con il pullman il 16 marzo 2015 con l’intento di non andare a scuola! Hanno visitato luoghi tipici della città, tra cui il Parlamento Europeo ed altre Istituzioni, con lo scopo di arricchirsi culturalmente. Da questo viaggio hanno inoltre scoperto che essendo cittadini europei possono viaggiare liberamente! Si sono confrontati con una cultura diversa dalla loro e da questa esperienza hanno avuto un impatto positivo. I ragazzi consigliano anche ad altri 4 ragazzi di visitare questa splendida città francese. (Smeraglia, Romanelli, Michelozzi, Guglielmi)
FORZA EU, FORZA EU! Il 16 marzo 2015 siamo partiti per una gita a Strasburgo. Dopo 11 ore di autobus e numerose fermate finalmente siamo arrivati all’albergo e dopo esserci sistemati nelle camere e aver aspettato Andrea, che arrivava – come sempre – in ritardo, siamo andati a cena a PIEDI! Il giorno dopo abbiamo visitato il Consiglio d’Europa e il centro giovanile, il Parlamento Europeo. E’ stata un’esperienza bellissima che ci ha fatto scoprire nuove e interessanti cose. Siamo tornati a casa con tanto sonno arretrato, ricordi e souvenir. Ci ritorneremmo volentieri se solo il cibo fosse migliore. (Chiara Tesi, Martina Romano, Andrea Saverini, Lorenzo Cigna)
NUOVE ESPERIENZE Il 16 marzo 2015 ore 6.00 inizia il viaggio per Strasburgo. Ore di pullman però alla fine ce l’abbiamo fatta. Arrivati all’hotel esausti. Abbiamo lasciato le valigie in camera e siamo andati a cena. Cibo…lasciamo perdere…IL giorno dopo sveglia presto perché abbiamo fatto la visita al Parlamento Europeo. Successivamente abbiamo camminato tantissimo…che male ai piedi! Poi abbiamo continuato con le visite fino al ritorno a casa quando siamo arrivati esausti! Da consigliare comunque perché è stato entusiasmante ed educativo. (Giacomo Cabrucci, Alexandra Poduraviu, llaria Vaiani, Alice Vignozzi)
VOCI DA STRASBURGO Sono stato a Strasburgo con la scuola per visitare il parlamento europeo. In parlamento ho assistito ad una seduta plenaria. Verteva sul caso di Raif Badawi, un blogger saudita che postava argomenti sui diritti in umani e civili che un paese dovrebbe avere. Il governo locale lo ha condannato a mille frustate e a dieci anni di reclusione perchÊ trattare certi argomenti era sconveniente per lo stato. I politici europei hanno ritenuto di non dover intervenire nei confronti di questo episodio in quanto, acquirenti del petrolio saudita, avrebbero compromesso i propri interessi economici. Questa indifferenza mi ha indignato profondamente. (Niccolò Sarti)
NAPOLI A FLORENCIA Sono spagnola e sono qui in Erasmus, amo la bellezza e l’arte di questa città, è molto simile alla Spagna. Una cosa che mi ha colpito negativamente è la pessima organizzazione delle università in Italia. L’organizzatrice dell’Erasmus non ci aiuta è un caos, mi hanno fatto firmare tutti i documenti dopo Natale. Ora io frequento biologia qui a Firenze e vivo con altre due ragazze. La gente è molto cordiale, ma i fiorentini sono molto chiusi, tutti gli amici italiani che ho sono di Napoli. In generale la città mi piace molto, voi italiani siete molto tranquilli. Il ricordo è molto buono, sicuramente tornerò a Firenze. (Marta Ruiz)
VIAGGIO A STRASBURGO Siamo state a Strasburgo in gita con la scuola nel periodo di Febbraio, abbiamo visto il parlamento europeo, la linea Maginot e Friburgo. La città è molto particolare, siamo entrate in contatto col concetto d’ Europa vero e proprio. Ci ha colpito molto il parlamento europeo, all’esterno non sembrava così grande ma dentro era immenso. Abbiamo visto la linea Maginot che divide Francia da Germania ed è costruita sotto trenta metri di terra, è stata impressionante, quasi claustrofobica, sembra strano pensare che degli uomini vivessero al suo interno. Una cosa che ci ha colpito molto è stata quando il nostro compagno ha tirato su la torretta che i francesi usavano per difendersi dai tedeschi durante la prima guerra mondiale. (Lorenzo Cigna e Beatrice Tolone)
UN’ESPERIENZA FANTASTICA Sono stato un mese a Cracovia, grazie ad una borsa di studio, ed ho visitato Auschwitz. L’anno dopo abbiamo fondato un’organizzazione studentesca dedicata a un medico della Normale di Pisa ucciso dai nazisti. Di quel mese in Polonia ricordo l’Istituto di Fisiologia di Stettino, vicino alla Svezia, dove tutti i professori erano in pantaloncini e canottiera. Beh, da quel punto di vista era migliore l’Istituto di Fisiologia di Pisa. Nella casa dello studente c’era una grande fratellanza con i ragazzi italiani, forse per via della lira che era considerata la miglior moneta del mondo. Anche Varsavia mi ha colpito molto: una città totalmente distrutta e totalmente ricostruita. (Alessandra Raffelli e Gioa Giangrasso)
LA PIÙ BELLA INVENZIONE EUROPEA Siamo stati a Strasburgo in gita con la scuola, abbiamo visitato il parlamento europeo ed il consiglio d’Europa. Ci ha colpito molto l’imponenza della cattedrale della città. Le persone sono molto gentili e cordiali, ma hanno una forma di rigetto verso gli inglesi, quando provi a parlare loro in inglese ti guardano con disapprovazione almeno che tu non sia in locali a respiro internazionale Della cattedrale ci ha colpito molto l’orologio astronomico, è molto strano è una struttura molto grande e quando scocca l’ora vengono azionati alcuni meccanismi i quali, muovendo dei personaggi, creano una vera e propria storia. Il parlamento più che altro è bello da vedere. Architettonicamente ti rimane impresso nella mente, vedere l’aula dal vivo non è come vederla in televisione, è anche bello l’esterno fatto completamente in vetro. Siamo anche andati in battello e abbiamo visitato la città dal fiume. Il cibo non ci è piaciuto molto, è molto insipido e non usano olio, è tutto burro. (Vincenzo Gasparri)
IL VALORE DELL'ATTIMO Strasburgo, bellissima, ma il parlamento europeo non può che riaffiorare ogni volta che penso a questa esperienza. Un pensiero adulto in un giovane uomo, la storia di un giornalista condannato e torturato per aver voluto esprimere la sua opinione. La linea Maginot, mi ha colpito per la grande potenza che ha rappresentato in un periodo tra i più bui della nostra storia, un' ancora per i francesi in mezzo alla distruzione. Andando a cena, come tutti i giorni, ho notato un edificio sulla sponda del fiume. Strano, particolare, non saprei, era DIVERSO. Lo guardavo tutti i giorni, senza un perché, senza pensare, semplicemente è stato un attimo unico ammirare quell'elemento che più di tutti mi ha fatto capire quanto fossi lontano dalla mia realtà. L'emozione, protagonista di questa esperienza, mi ha guidato in ogni luogo, ma soprattutto nella condivisione di un viaggio che non è avvenuto soltanto in un luogo fisico, ma dentro di me, in ogni momento vissuto con i miei compagni, nella sorprendente esperienza dell'unione. (Gabriele)
RICONOSCERSI ED APRIRIRSI IN UNA CITTA' La città di Strasburgo, immensamente diversa e affascinante, riflesso di un'immagine astratta di un panorama tedesco che si è realizzato. La chiesa di Strasburgo illuminata dai raggi accesi del mattino, anzi, non i raggi, un raggio che da solo si è inoltrato tra i vetri colorati della chiesa, è stata una gioia per gli occhi e per il cuore, un' emozione intraducibile. Strasburgo non è molto conosciuta, ma c'è un motivo per cui andarci: è una città con la capacità di aprirti nella sua chiusura. Strasburgo è chiusa, in un modo che non saprei descrivere, ma che chissà come riesce ad entrare negli angoli bui e aprirti in silenzio. Viaggiare è qualcosa di bellissimo, ma farlo insieme a chi ti vuole bene cambia ogni prospettiva e quella che può sembrare una passeggiata o una mostra diventa un momento indelebile nella memoria del cuore. (Vanessa)
RINASCERE Perché viaggiare? Conoscere prima di tutto quello che è diverso dai panorami quotidiani, i luoghi di tutti i giorni, conoscere persone nuove, che non sai mai quello che potrebbero darti. Conoscere nuove o forse mai capite parti di me. Chiusa come sono, parlare una lingua diversa in un posto sconosciuto, ha fatto uscire un lato di me che pensavo di non avere, mi sono sentita un'altra persona. Una persona che forse in parte è rimasta laggiù, in quella lontana Strasburgo, ma che sicuramente riscoprirò e ritroverò dentro di me. I primi accenni di una libertà che sembra dietro l'angolo, mi hanno fatto sentire grande, cresciuta e con tanta voglia di emergere anche in questo posto, casa, che sembra che da questa libertà mi tenga ancora distante. Viaggiate, scoprite, c'è sempre qualcosa di nuovo dietro l'angolo da cercare e da trovare, fuori e dentro di te. (Martina - III D Scuola media Arturo Spinelli - Scandicci)
VIAGGIATE, GENTE. VIAGGIATE Erasmus in corso, dalla Spagna all'Italia per una stagione. Un'esperienza che a 27 anni non sapevo se potevo ancora fare. Conoscere un nuovo modo di vivere, nuovi costumi, nuove persone. L'Italia, in mezzo a tutti i suoi problemi rappresenta qualcosa di davvero bello. La gente qui è simile a quella spagnola, ma rimane ITALIANA e questo mi piace moltissimo. Visitarla è un piacere. Roma, Venezia, Napoli, Caserta tutte città bellissime. Ma questa Firenze è indescrivibile. Le province toscane mi hanno affascinata particolarmente, con le loro storie, i loro paesaggi incantati, invasi dal verde, la gente piacevole e molto accogliente. Tutto è bellissimo, mi sono innamorata profondamente dell'Italia e il mio sogno è prendermi un piccolo luogo tutto mio, immerso nella tranquillità campagnola, magari con una vigna accanto alla mia finestra. Vivere un'esperienza come questa è unica, assolutamente da provare. Vivere fuori dal contesto familiare, lontano da una vita che hai cambiato e che diversa, nuova, ti cambia. Viaggiare fa bene al cuore e alla testa. Viaggiate, gente. Viaggiate. (Carolina)
CRESCERE Vivo in Italia da quasi un anno, mia mamma è cubana e mio padre è italiano. L'incontro con l'Italia non è stato lineare. Ci sono sempre venuta in vacanza, ma tra il mare e il divertimento non avevo ben capito cosa significasse una vita qui. Tre anni fa ho fatto il primo tentativo. Ho resistito una decina di mesi e poi sono tornata a Cuba, la mia bellissima casa. La mia libertà laggiù non è descrivibile, tutto è concretamente e astrattamente verde, fuori e nella mia testa. Siamo tutti uniti, sempre. Qui non è così: a scuola vige imbattibile un'amara invidia, che si sprigiona implacabile, senza preavviso. Vivendo in questo paese ho capito cosa significa vera amicizia, ho dato il giusto valore a tante cose e mi sento di aver conquistato tappe importanti della mia vita. Ogni esperienza serve per crescere e adesso con molto lavoro sto cominciando ad apprezzare anche l'Italia, che con le sua particolarità riesce a far fiorire nuove passioni dentro di me. (Alessia)
NOI E... La parte più bella del nostro viaggio a Strasburgo è stata la visita al Parlamento, fisicamente è una struttura gigantesca fatta in vetro:
al suo
interno si vede gente lavorare. Abbiamo assistito ad una seduta plenaria in cui i parlamentari hanno parlato di Raif Padawi (un blogger che ha espresso la sua opinione- gli è stato negato il diritto di espressione, ha subito 1000 frustate): hanno cercato di trovare una soluzione al problema. E’ una esperienza che da un lato ti cambia: per noi è scontato avere diritto alla parola…noi diciamo cosa è per noi tutto, è un modo di condividere bei momenti che qui è stato negato ….ci rimani veramente male. L’Europa si è trovata in difficoltà a reagire a queste situazione perché l’Arabia Saudita ci fornisce il petrolio:un parlamentare è intervenuto dicendo che ci dobbiamo smuovere. Dentro la struttura c’è una sfera in legno, sembra un pianeta, si affaccia verso il cielo: ci hanno fatto passare per un metal detector attraversando due rampe di scale mobili. C’è una scalinata, dei posti a sedere sopraelevati, sotto invece ci sono dei posti a sedere per i parlamentari. Ci sono luci fatte ad onda. Tutti gli interventi vengono trasmessi in tutte le lingue europee. È durato un’oretta, non mi è pesato per nulla. Danno le cuffie, ti traducono in tempo reale, scegli la lingua coi pulsanti e il volume è regolabile. Siamo stati fortunati perché parlavano di questo caso. Tendiamo a minimizzare il nostro diritto di espressione: lì tutti hanno un proprio tempo per parlare, si lavora tanto. Tutti dicono la loro e si affronta argomento, legge per legge. Penso sia obbligatorio visitare il Parlamento una volta nella vita. Non mi aspettavo un lavoro così importante e veloce, ognuno ha il suo tempo per parlare (c’è una “blue card” e puoi parlare dai 30 secondi a un minuto). Sono entrato pensando in un modo, sono uscito pensando ad un altro. Davanti al caso di questa grave discriminazione siamo intervenuti. I veri provvedimenti sono stati presi: vedere l’Europa collaborare per dargli una mano è stato importante. Siamo una cosa sola. (Dario - IIIB Scuola media Spinelli Scandicci)
TRA PASSATO E PRESENTE Siamo andati a vedere la linea Maginot: abbiamo potuto vedere come erano organizzati negli anni ‘30, a 30 metri sotto terra. C’è ancora tutto quello che usavano ai tempi, c’è ancora il cibo. Io soffro un pochino di claustrofobia, mi sono ritrovata tra un ascensore e il muro, ma ci sono gli impianti di aerazione che funzionano bene. Pensare che lo usavano in tempo di guerra ti cambia il punto di vista. La visita è durata tre ore. La linea Maginot è immensa. Le gallerie sono tutte uguali, di punti di riferimento non ce ne sono tanti. Se io dovessi abitarci mi perderei subito. È stato anche interessante il giro in battello. La gita è avvenuta vicino al periodo di San Valentino, quindi tutto intorno al fiume abbiamo visto decorazioni di fiori e cuori; ci hanno fatto conoscere il nome dei fiumi e delle case. Immaginavo che durasse di più. Una città ce la immaginiamo tutta di cemento,invece lì non ci sono i palazzi, ma tutte casine piccoline a punta, tutti sui canali; anche le cattedrali sono molto belle, fatte anche con pietre.. valgono anche tanto (sono molto grandi sia la cattedrale sia di Friburgo che di Strasburgo). Pensare che Strasburgo è stata sempre contesa, che è stata motivo di guerra, suscita sensazioni diverse. Per essere Febbraio, non ha fatto neanche tanto freddo, siamo state in maniche lunghe all’interno della Linea Maginot, ma senza felpe. Io mi immaginavo la linea Maginot diversa, ora in un certo senso è anche moderna, con tutta la struttura che hanno creato. Come per la visita al Parlamento, vedere le cose direttamente ti istruisce molto: un conto è studiarle sui libri, un conto è vederle dal vivo. (Alessandra e Matilde)
DAL VIVO La cosa che mi ha colpito di più è stato il Parlamento è stato emozionante, non me lo aspettavo così: a scuola avevamo parlato dell’Europa come unione, ma non nel particolare. È stato emozionante vedere parlare i parlamentari, vedere che sono persone normali, mi ha colpito molto vederli dal vivo. Anche l’argomento trattato è stato interessante, sui diritti umani. Mi ha colpito molto, non solo perché è una struttura molto grande, ma perché lì ci sono persone che si occupano del nostro bene tutti i giorni, è stato bello. Un avvenimento importante è stata l’intitolazione ad Altero Spinelli: la nostra scuola infatti ha cambiato nome ed è stato intitolata a lui. Abbiamo trascorso l’anno scolastico lavorandoci molto: abbiamo visto dei film su Spinelli, abbiamo parlato dell’Europa, dell’Unione. Il giorno della intitolazione è stato emozionante: ho letto il discorso che ha fatto Spinelli, alcuni ragazzi hanno fatto presentazioni su power point, ricerche, abbiamo esposto davanti a tante persone, è stato bello. È stato molto divertente andare in gita: abbiamo visitato la linea Maginot, abbiamo fatto una gita in battello, abbiamo visitato Friburgo e Strasburgo. Alcune cose me le aspettavo diverse, ma per me è stato particolarmente bello perché è stato il primo viaggio all’estero. Bisognerebbe fare più uscite, non solo all’estero: per esempio noi a Firenze dovremmo visitare più il centro storico, visto che abbiamo a disposizione queste opere d’arte. Spingerebbe ad interessarsi di più, non solo a studiare sui libri. (Ginevra e Gabriele)
UN LUOGO D'INCONTRO Sono di Cadice: sono qui in Erasmus da Settembre, rimarrò fino a Luglio, ho parlato con persone di tutta Europa. Quando sono arrivata, i primi mesi ho girato in Toscana: Firenze mi sembra bella, la gente è amichevole. Il mio campo di studi all’università è filologia araba, studi islamici. All’università in Spagna gli esami sono scritti e qui sono orali e il punteggio con cui si valuta è diverso, è strano perché non ci sono abituata. I nuovi amici mi rimarranno sempre in mente, la città, il festeggiare con un aperitivo. Avevo molta voglia di venire qui ed è stato come mi aspettavo: ho conosciuto molte persone, ho imparato l’italiano… questo soprattutto è sempre stato uno dei miei obbiettivi. Penso che per gli spagnoli sia più facile imparare l’italiano, i verbi sono un po’ difficili, ma si imparano. La lingua italiana suona bene, è affascinante. Un particolare curioso è l’accento di Firenze, si sente molto. Abito con una persona lituana, nel semestre scorso anche con una olandese, adesso c’è un americano: a casa parliamo in inglese, tra noi spagnoli in spagnolo, se usciamo e ci troviamo con persone italiane parliamo in italiano, ho quindi l’opportunità di comunicare con persone di tutti i paesi. Faccio il tandem linguistico con il CLA, tra spagnoli e italiani ed è molto divertente:
facciamo giochi, parliamo su
internet e ci troviamo per uscire. Il tandem dovrebbe essere fatto spesso, almeno una o due volte al mese.. Il cibo è diverso: ad esempio non ci sono negozi dove si vendano solo caramelle. Un’altra differenza è che qui la cucina è a gas, da noi è elettrica. Tornerei in futuro, è già come la mia seconda casa, conosco tutte le strade. (Alicia)
FISH-AND-CHIPS Tra dieci anni in Inghilterra. Mi piacerebbe andare a Londra perché penso sia una bella città. Mi vedo con la divisa della Oxford University: è rossa e blu. Ho una cravatta e pantaloncini corti. Sto camminando per la strada, visitando la città. Sono là per studiare Medicina. Ho imparato l'inglese alle elementari e, visto che c'è in tutte le storie, mi risulta adesso facile. La parola inglese che mi piace di più è fish-and-chips. Sono da solo: andando a Londra mi sono separato dai miei amici e me ne sono fatti altri. Uno è George e l'altro è Erik.. (Matteo)
LA BIOLOGIA DI LONDRA Lo so: a tutti piacerebbe venire qua. E io ci sono riuscito. Dico: venire a studiare a Londra. È un sogno della maggior parte dei ragazzi. Sono qui per studiare materie scientifiche, come biologia. Sto studiando le funzioni vitali di tutti gli esseri che saltellano. In particolare sono a Cambridge. Studio sempre nella stessa biblioteca. È molto spaziosa, ricca di libri e di persone che studiano svariate materie e argomenti. Qua mi sono fatto molti amici: alcuni inglesi, altri italiani. Poi ci sono molti francesi e tedeschi e irlandesi. Il mio migliore amico londinese si chiama Matthew. Lui è di qui, viene da Winbledon. Un altro amico è Jeffrey e viene dall'Irlanda. Ci sono anche amici italiani ma nessuno della mia vecchia scuola media, la Spinelli di Scandicci. (Paolo)
LAILA A LONDRA Sono stata a Strasburgo: bellissimo posto e gran bel Parlamento. Ma una cosa proprio non mi è piaciuta: il cibooooo. M'è toccato mangiare sempre insalata e c'era una salsina che la mettevano da tutte le parti. Per fortuna, che a Strasburgo c'è un lungo fiume proprio bello. E anche il quartiere della Piccola Francia è molto caratteristico, con case antiche e tutte colorate. Tra dieci anni mi vedrei a studiare qui anche se... a dirla tutta... mi vedrei meglio in Inghilterra. A Londra, ovvio. Mi piacerebbe studiare architettura. E mi piacerebbe fare propri tutta l'università là. Tra dieci anni spero di averla già finita l'università. Mi piacerebbe rimanere a Londra a lavorare. Vedo proprio il mio studio. La mattina vado all'università e il pomeriggio lavoro come dog-sitter per pagarmi i vizi. Abito in appartamento con altre quattro ragazze: Martina, viene da Torino; Sarah con l'acca che viene dal Marocco; Delia che viene dalla Russia; Adelaide che viene dalla Norvegia. Non ho molta voglia di tornare in Italia perché non ci sono prospettive e a Londra mi trovo bene. E quando vogliamo divertirci tutte e cinque insieme andiamo a fare un giro per la città e per pub! (Laila)
ALLA RICERCA DEL PONTE PERFETTO A Firenze c'è un contrasto pazzesco. Passeggiando per la città, tutti gli edifici sono della stessa altezza e poi, all'improvviso, ti ritrovi con il Duomo, Santa Croce che svettano e ti lasciano senza parole. Anche la cartolina tipica della vista dal Piazzale ti lascia a bocca aperta: non è mai uguale. Di Madrid mi mancano gli amici e la piscina che ho a casa. Soprattutto adesso con l'estate. Il calcio qui è diverso: qui è più caro. Sia affittare i campi per giocarci che andare allo stadio. Vengo da Alpedrete. Mi manca anche il verde delle mie montagne. Qui ci sono solo le Cascine ma non mi bastano. Da me la città e il verde è tutto insieme. Studio ingegneria civile. Almeno una volta nella vita vorrei costruire un ponte. Il mio ponte preferito? Non certo Ponte Vecchio!!! Quello che mi piace di più è il ponte che hanno costruito davanti alla diga Hoover negli Usa. Perché, oltre ad essere bello, è anche difficile da costruire. (Jaime)
LA MIA GRECIA Il mio primo viaggio in Europa è stato in Grecia con i miei genitori, ma di recente sono stato anche in Francia e in Portogallo. Della Grecia, l'isola di Naxos mi è piaciuta tantissimo perché c'era un bel paesaggio. Noi eravamo in un paesino che aveva una struttura simile a Firenze: con le case vicine tra di loro e i borghi. Il mio babbo aveva un vocabolario italiano-greco e lui traduceva per tutti , mentre io non mi sono impegnato più di tanto a parlare greco perché non credo di tornarci . Però se dovessi un giorno avere una fidanzata greca allora lo imparerei. Comunque il paese che mi è piaciuto di più tra questi è il Portogallo perché potevo giocare più del solito, visto che la mamma lì ha degli amici e io sono stato tutto il tempo con i loro figli. (Leonardo)
A CASA, IN EUROPA Nel 1995 grazie a una borsa di studio del Programma Europeo Petra, attraverso Accademia Europea di Firenze, sono stata a studiare in Germania per preparare la tesi universitaria. Partivo con un grande zaino, carico di attese, di stereotipi e timori, ma con la consapevolezza che questa esperienza, la prima vera indipendenza da casa, mi avrebbe cambiato la vita. Vivere e studiare all’estero mi ha permesso di acquisire una maggiore coscienza come cittadina Europea e soprattutto di qualificare il mio percorso professionale in senso internazionale. Oggi lavoro come operatore culturale nell'area di Firenze e sono consulente per la Commissione Europea come esperto indipendente nella valutazione di progetti. L’Europa per me non è un’entità astratta perchè ha il volto degli amici e, grazie alle tecnologie moderne, non esistono più le barriere di un tempo. Ci vuole però un nuovo coraggio, una nuova passione, anche politica, che sappia richiamare gli ideali, valorizzare le diversità e creare una società più solidale. Questo adesso è il compito della cosiddetta Generazione Erasmus: noi che abbiamo vissuto il lato migliore dell’Europa, possiamo e dobbiamo testimoniarlo, ognuno nel proprio luogo di vita, così che nessuna occasione vada persa per raccontare la nostra Europa!
(Giusy)