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Unlock a new world
BRANCA R UNLOCK A NEW WORLD S
Verso il resto del mondo, il resto degli scout
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di Alberto Ariosto (Milano 10)
Lo scautismo non conosce confi ni, ed è questo che forse più mi affascina di questo movimento. Ci sono scout in ogni angolo del mondo, nei luoghi più remoti, e questo è veramente sorprendente; siamo tutti ragazzi all’apparenza diversi, però accomunati dagli stessi ideali, dagli stessi valori in cui crediamo, ed è ciò che ci lega l’uno all’altro. Lo scoutismo è una sorta di grande puzzle, in cui ogni scout nel mondo rappresenta un singolo pezzo di questo immenso gioco; il Jamboree è l’unica occasione in cui si riesce a vedere questo splendido puzzle al completo, un mix sbalorditivo di persone e di culture. Ho sempre fatto scout con il mio solito gruppo, ma col passare degli anni sentivo aumentare in me il bisogno di scoprire di più su questo mondo, di diventarne sempre più parte e andare oltre a tutto ciò che avevo fatto. Grazie al Jamboree sono riuscito a realizzare questo mio sogno. L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso. Ed è esattamente quello che mi è capitato. Un pezzo, una parte di me è diventata tutto ciò che ho vissuto in quei 13 giorni di fi ne luglio; sono diventato un tutt’uno con il resto del mondo, sentendomi, anche se per poco, in una grande famiglia. Ho vissuto il Jamboree al massimo delle mie capacità, collezionandone ogni dettaglio per farne tesoro una volta tornato a casa e per riuscire a trasmettere ai miei amici e ai miei cari le cose che ho imparato e le sensazioni che ho provato.
Nonostante la fatica si facesse sentire, un’occasione irripetibile come questa non si poteva sprecare; ho fatto una marea di attività sportive, come rafting, arrampicata, mountain bike, canoa, la zip line e molte altre, e in più ho vissuto tantissime esperienze che solo la diversità culturale può offrirti; avete mai assaggiato il thè sudafricano? Se non l’avete mai fatto, fatelo subito! Come ogni campo scout, però, anche il Jamboree è volto al termine troppo velocemente: in un attimo ci sia
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mo ritrovati all’ultimo giorno. Non abbiamo neanche avuto il tempo di risfi dare i tedeschi a calcio-balilla (dopo un’amara sconfi tta) che ci siamo ritrovati seduti sull’aereo pronto a decollare verso casa, e lì mi sono reso veramente conto che quel viaggio, iniziato solo 13 giorni prima, era giunto al termine. L’aereo non ha tardato a partire, e mentre si staccava dal suolo abbiamo salutato per un’ultima volta il resto del mondo, con la consapevolezza che quel saluto non sarebbe stato un addio ma solo un ‘arrivederci’. Alla prossima, amici miei. Quest’esperienza mi ha fatto capire che il vero viaggio non S è andare verso nuovi paesaggi o nuovi orizzonti, ma è avere occhi diversi, vedere l'universo intorno a sé con gli occhi di un altro, di quaranta mila altri, di vedere i quarantamila universi che ciascuno di essi vede, che ciascuno di essi, nel suo profondo, è. Inoltre è stata capace di cambiarmi nel modo di pensare; vedere tutte queste culture assieme mi ha fatto capire quanto sia bello e meraviglioso questo nostro mondo, e quanto valga la pena scoprilo sempre di più. Vorrei concludere con questa bella rifl essione tratta da uno dei miei scrittori preferiti: