INDICE
parte I
le mucche non mangiano cemento parte II
farsene carico parte III
i morti arroganti arricchiscono il suolo parte IV
road to recycle
Visione notturna del mondo (2008)
2
3
Tra il 2011 e il 2050, la popolazione mondiale si stima aumenterĂ di 2.3 miliardi, passando da 6.8 miliardi a 9.1 miliardi...
DensitĂ della popolazione mondiale nel 2011 (United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division: World Urbanization Prospects, the 2011 Revision. New York 2012) 4
0-9 ITALIA superficie = 301.340 km² densità = 201,71 ab./km²
10-24
(72° paese) (39° paese)
25-49 50-74 75-99 100-149 150-299 300-999 1000+
CINA superficie = 9.706.961 km² densità = 139,6 ab./km²
(3° paese) (81° paese)
5
...nello stesso periodo, la popolazione che vivrĂ in aree urbanizzate aumenterĂ di 2.7 miliardi, passando da 3.6 miliardi a 6.3 miliardi...
0-25% 25-50% 50-75% 75-100% 1-5 milioni 5-10 milioni 10+ milioni
Percentuale della popolazione urbana e agglomerati nel 2025 e grafico dell’andamento di popolazione urbana e rurale nel mondo (United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division: World Urbanization Prospects, the 2011 Revision. New York 2012)
1800 6
1850
popolazione urbana circa 6.3 miliardi 6000 mln
5000 mln
4000 mln
3000 mln
popolazione rurale circa 2.8 miliardi
1900
1910
1930
1950
1990
2000
2010
2025
2040
2050 7
...pertanto, le aree urbane del mondo si prevede che assorbiranno tutta la crescita della popolazione prevista per i prossimi quattro decenni 1 .
Percentuale della popolazione residente in aree urbane, 1950-2050 1. United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division: World Urbanization Prospects, the 2011 Revision. New York 2012 8
“la terra antropizzata� fotomontaggio di http://sovrappopolazione.blogspot.it/2013/09/ il-nuovo-rapporto-onu-sul-cambiamento.html#comment-form 9
Corine Land Cover 2006 10
parte I “le mucche non mangiano cemento ” 1
Era il 1984 quando Bernardo Secchi scriveva che progettare era cambiato, perchè le condizioni in cui ci si trovava erano mutate e i rapporti tra le parti del territorio stavano portando ad un diverso modo di leggere lo spazio. Eppure esattamente trent’anni dopo ci troviamo davanti allo stesso scenario: una “crescita della città, del suolo edificato attorno ad essa, di qualcosa di nuovo che di continuo si aggiunge a ciò che preesiste sino a sommergerlo, sostituirlo, trasformarlo, eventualmente negarlo 2”. Le città non sono soltanto motori economici, ma hanno anche un ruolo senza uguali nel fornire gli elementi costitutivi della qualità della vita da ogni punto di vista: ambientale, culturale e sociale 3.
L’Europa però è uno dei continenti più urbanizzati al mondo. L’impermabilizzazione, “la copertura di un’area di terreno e del suolo con materiali impermeabili artificiali, come asfalto e cemento 4”, sembra sempre più spesso la logica e la conseguenza delle attuali pratiche architettoniche ed urbanistiche. Nonostante la crescita demografica sia diminuita - ma sia costante - e il fabbisogno alimentare invece sia sempre maggiore, il consumo di suolo in Europa è aumentato. Dalla metà degli anni ‘50 la superficie totale delle aree urbane nell’UE è aumentata del 78%, mentre la crescita demografica è stata di appena il 33% 5: uno dei casi più estremi è purtroppo la Lombardia, dove il suolo urbanizzato è aumentato del 235% 6.
1. Mercalli L. e Sassi C., Le mucche non mangiano cemento. Viaggio tra gli ultimi pastori di Valsusa e l’avanzata del calcestruzzo, SMS Editore, 2004; 2. Secchi B., Le condizioni sono cambiate, testo pubblicato in “Casabella: Architettura come modificzione”, n.498/9, Electa Periodici, gennaio-febbraio 1984; 3. Unione Europea - Politica regionale, rapporto Città del futuro, 2010; 4. definizioni da http://eusoils.jrc.ec.europa.eu/ library/themes/Sealing// - http://www.ersaf.lombardia.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idArea=1 6914&idCat=16918&ID=23060; 5. AEA, 2006: La dispersione urbana in Europa: una sfida ambientale ignorata. Relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente 10/2006; 6. Bianchi D. e Zanchini E., Il consumo di suolo in Italia, rapporto annuale Legambiente, 2011; Regione Lombardia in collaborazione con ERSAF, rapporto L’uso del suolo in Lombardia negli ultimi 50 anni, Milano, 2012.
“nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.” Legge della conservazione della massa,
Antoine Lavoisier
11
Se circa il 75% della popolazione europea vive attualmente in aree urbane e si prevede un aumento di tale cifra all’80% entro il 2020...
Stazione di Brescia, Italia, 2014 12
13
14
...dagli anni 50 ad oggi la popolazione in Europa è cresciuta solo del 33%, mentre la superficie totale di aree urbanizzate nell’UE è aumentata del 78%...
Cambiamenti di popolazione tra il 2005 e il 2050 in % e crescita della popolazione 2004-2008 (Dati rilevamenti Agenzia Europea per l’ambiente) 15
...solo tra il 1990 e il 2006 c’è stato un incremento di piÚ del 9%...
Percentuale di suolo occupato sul totale e Incremento di urbanizzazione in Europa tra il 2000 e il 2006 (dati di rilevamento Corine 2012) 16
17
...pari ad un aumento di circa 260 ettari al giorno, ovvero quasi 1000km 2 , piĂš di 5 volte la superficie di una cittĂ come Milano!
superficie
181,76 km2
18
Vista notturna dell’aumento di urbanizzazione in Europa tra il 1992 e il 2010 . 19
Ipotizzando per tale crescita una tendenza lineare costante, in un periodo di appena 100 anni, verrebbe convertita un’area paragonabile al territorio dell’Ungheria...
.. nel 2006 invece.. Nel 1990 erano urbanizzati...
176.200 km²
http://www.eea.europa.eu/pubblications/COR0-landcover 20
191.200 km²
... al 2110!
284.230 km²
superficie Ungheria
93.030 km²
21
...e per l’Italia, dove il consumo del suolo è passato da 8.700 km 2 a più di 21.800 km 2 dal 1956 al 2012, arrivando ad occupare più del 7% del territorio nazionale...
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22
5%
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(ISPRA, Rapporto sul consumo di suolo in Italia, 2014)
8,
6%
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Percentuale di suolo consumato per regione al 2012
G
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LA
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5,
2%
23
...significherebbe impermabilizzare una superficie annua pari ai comuni di Milano e Firenze, urbanizzando in 100 anni un area delle dimensioni di Umbria, Marche e Abruzzo...
14,9% 6,8 5,9
7,3
6,1
5,4
2,8
1956
1989
1996
1998
Percentuale di suolo consumato nel periodo 1956-2012 e in proiezione (ISPRA, Rapporto sul consumo di suolo in Italia, 2014) 24
2006
2012
2110
una superficie di
28.000 km 2
25
Viale della Bornata, Brescia, Italia, 2014 26
...nonostante nel 2012 sia stato stimato che piÚ del 3% dell’intero territorio sia occupato da aree industriali dismesse!
27
Come in Europa, in cui esistono oltre 20 mila siti industriali dismessi spesso collocati in ambiti urbani...
28
Rue de Paris in Montreuil http://www.parisdailyphoto.com/2013/05/brownfield-land.html 29
30
...grandi aree a disposizione per essere trasformate in spazi per lo sviluppo futuro delle cittĂ !
Viale della Bornata, Brescia, Italia,2014 31
“PacMan si mangia l’Europa” 32
parte II “farsene carico ” 1
“Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi 2” affermava Albert Einstein nel 1930 e infatti, secondo le previsioni future, le prossime generazioni dovranno gestire e farsi carico di una realtà disatrosa.
L’impermeabilizzazione del suolo e l’occupazione di terreno ha impatti significativi non solo sulle funzioni del suolo e sull’ambiente, ma anche sullo sviluppo a medio e lungo termine e sulla sicurezza alimentare. In Italia ad esempio le città si stanno espandendo a tal punto da aver ridotto di oltre 3 milioni di ettari le aree agricole negli ultimi 50 anni 3 e in generale l’Europa tra il 1990 e il 2006 ha perso un potenziale produttivo agricolo totale pari a 6,1 milioni di tonnellate di frumento 4. Per queste ragioni in Gran Bretagna dal 2004 si è stabilito che il 60% delle nuove urbanizzazioni dovrà avvenire su aree dismesse e in Germania entro il 2020 si dovrà arrivare a consumare massimo 30 ettari al giorno fino ad arrivare a zero nel 2050 5.
In Italia vorrebbe dire diminuire del‘80% il consumo di suolo libero6. Ciò non significa bloccare lo sviluppo economico o congelare gli attuali usi del suolo, significa gestire in modo efficiente il territorio e il suolo, che non è riproducibile ed è una componente fondamentale dell’ecosistema e del ciclo di vita delle città.
1. Cruz M., Farsi carico. A proposito di responsabilità e di identità personale, Meltemi Editore srl, 2005; 2. Einstein A., 24 pensieri sulla crisi tratto dal saggio “Il mondo come io lo vedo”, pubblicato nel 1931; 3. Bianchi D. e Zanchini E., Il consumo di suolo in Italia, rapporto annuale Legambiente, 2011; 4. Tratto dal rapporto Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo; http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Crop_production_statistics_ at_regional_level; 5. http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/ DDLPRES/703449/index.html?part=ddlpres_ ddlpres1-relpres_relpres1&parse=si&spart=si; Frisch G.J., 30 ha/giorno. Le politiche di contenimento delle aree urbane in Germania, 2005; 6. opera citata al punto 3.
33
Il deficit di suolo agricolo rileva la differenza tra il terreno agricolo utilizzato su scala nazionale e quello necessario a coprire i consumi della propria popolazione in termini di cibo, prodotti tessili e biocarburanti...
Deficit suolo agricolo in Europa (mln di ettari) e mappa delle sfide future in relazione al consumo di suolo (Elaborazione Mipaaf su dati SERI, 2011, Dati Corine Land Cover 2012) 34
35
...e l’Italia, con un deficit di 49 milioni di suolo agricolo, è il terzo paese nell’Unione Europea e il quinto su scala mondiale...
Evoluzione della SAU e andamento demografico anni 1971-2001 e stima dell’andamento del grado di approvvigionamento alimentare in Italia (Elaborazione INEA su dati ISTAT ,Elaborazione Mipaaf su dati SERI) 36
una superficie persa di
5 milioni di ettari
37
Brescia vista dal Monte Maddalena, Italia, 2014 38
...compromettendo le funzioni produttive del terreno e gl’ecosistemi, riducendo le produzioni agricole, alterando il paesaggio e i cicli climatici, aumentando i rischi idrogeologici ed idraulici...
39
...un suolo pienamente funzionante infatti immagazzina fino a 3.750 tonnellate di acqua per ettaro, circa 400 mm di precipitazioni...
40% evatraspirazione
20% deflusso
10% deflusso
25% infiltrazione superficiale
21% infiltrazione superficiale
25% infiltrazione profonda copertura naturale
Schema dell’infl uenza della copertura del suolo sul ciclo idrogeologico http://www.coastal.ca.gov/nps/watercyclefacts.pdf 40
38% evotraspirazione
21% infiltrazione profonda 10-20% superficie impermeabile
35% evotraspirazione
30% deflusso
20% infiltrazione superficiale
30% evotraspirazione
55% deflusso
10% infiltrazione superficiale
15% infiltrazione profonda 35-50% superficie impermeabile
5% infiltrazione profonda 75-100% superficie impermeabile
41
...riducendo significativamente l’area di spazio aperto, aumenta lo scorrimento superficiale, con possibili inondazioni e spostamento di sostanze inquinanti...
Alluvione di Genova, 7 Novembre 2011 http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-778703a3-034d-4b69-a520-c8f60a6d0af9.html 42
ALLAGAMENTI SEGNALATI IN CITTA’ NEL 2012
ROMA 1832
NAPOLI 234 CAGLIARI 67 BARI 26 ANCONA 26 FOGGIA 20
43
...e in Italia vi sono piĂš di 18000 siti contaminati, la maggior parte ancora da bonificare, che corrispondono ad una superficie di oltre 43 milioni di metri quadrati...
Mappa e quantità dei siti inquinati (Commissione Parlamentare d’inchiesta sul traffico di rifiuti illeciti, 2012) 44
45
nel limite comunale entro 2km dal limite comunale nel limite provinciale 46
...e i più gravi sono i 57 siti d’interesse nazionale, di cui ben 38 si trovano nel territorio urbano!
siti contaminati totali
siti nel territorio comunale
solo 9 siti hanno le attività di bonifica approvate ed iniziate
Rapporto sui SIN (Siti d’interesse Nazionale) (Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, Ispra, 2012) 47
48
Aree dismesse e terreni inquinati vengono spesso abbandonati perchè privi di prospettive economiche che ne consentirebbero il recupero...
Area industriale Ex Comparto Milano, Brescia, 2014 49
...nonostante vi siano importanti esempi di progetti e studi che dimostrino la fattibilitĂ economica e soprattutto un ritorno sociale, ambientale e culturale!
IBA Emscher Park, Distretto della Rurh, Germania, 2012 50
51
Un approccio prospettico alla natura urbana di Montpellier, Coloco 52
parte III “i morti arroganti arricchiscono il suolo ” 1
Kevin Lynch paragona il possibile riciclo di luoghi abbandonati alla successione temporale tra il padrone e i sudditi, da un “grande ciclo concluso” possono sorgere tanti possibili futuri. Gilles Clément chiamerà nel 2004 “residui” quelle aree lasciate incolte, sempre esistite, che la storia denuncia come una perdita di potere dell’uomo sulla natura 2, ma che sono l’espressione di biodiversità e riciclo naturale.
Riciclare significa rimettere in circolazione, creare una serie di azioni che spingano l’esistente, gli scarti, verso il futuro trasformandoli in figure di spicco3. Il riciclo è un cambiamento di valore, un processo di rivitalizzazione e arricchimento delle aree urbane degradate, dalle quali si possa produrre una nuova cultura della città e una migliore qualità urbana e sociale: significa proporre un nuovo ciclo di vita, sociale e architettonico 4. L’idea di uno scenario di riciclo per queste aree sempre in attesa di un ruolo preciso è quella di rappresentare aree di cambiamento pronte a entrare in gioco 5, per limitare il consumo di suolo e ipotizzare uno sviluppo adattivo delle città future.
Il processo di sviluppo adattivo si basa sul concetto di resilienza, ovvero la capacità di un sistema di adattarsi alle condizioni d’uso6. Questa capacità e l’attitudine di innestare nuovi ritmi e cicli urbani in territori “in transizione” è la base di sistemi sociali sempre più mutevoli che trasformano i luoghi in spazi di sperimentazione e relazione con le risorse ambientali.
1. Lynch K., Deperire. Rifiuti e spreco nella vita di uomini e città, CUEN Editore, 1992; 2. Clement G., Manifesto del Terzo paesaggio, Quodliber, 2004; 3. Ricci M., Nuovi paradigmi: ridurre riusare riciclare la città (e i paesaggio), saggio tratto da Recycle - Strategie per l’architettura, la città e il pianeta, a cura di Ciorra P. e Marini S., Electa, 2012; 4. Viganò P., Riciclare città, saggio tratto da Recycle - Strategie per l’architettura, la città e il pianeta, a cura di Ciorra P. e Marini S., Electa, 2012; 5. Marini S, Nuove Terre. Architetture e paesaggi dello scarto, Quodlibet Studio, Città e Paesaggio, 2011; 6. Definizione di resilienza in campo informatico, http://it.wikipedia.org/wiki/Resilienza; 7. Gurgo V., Approcci resilienti per territori sensibili, saggio tratto dagli atti della XVI Conferenza Nazionale SIU, maggio 2013.
53
In ambito urbano, i residui corrispondono a terreni in attesa di una destinazione e derivano dall’abbandono di un’attività ...
Ex area industriale Pietra, Brescia, 2014 54
55
...ma si evolvono spesso verso “un paesaggio secondario, caratterizzato da una forte dinamica in cui si assecondano specie pioniere e specie più stabili, fino a raggiungere un equilibrio”.
1.
disegni di Gilles Clement 1. Passaggio dall’incolto giovane, all’incolto spinoso alla foresta 2. Scambi “naturali” tra il Terzo paesaggio (T.P.) e il territorio antropizzato (T.A.) 3. Alternanza tra processi evolutivi di lunga durata (trasformazione) e di breve durata (crisi, selezione, scomparsa, mutazione) 56
2.
3. 57
“Riciclare città però è un processo molto delicato, non sempre a lieto fine, che non può essere semplificato, nè banalizzato”...
Detroit Pitera | FIreBreak, Dan Pitera, Detroit, 2004 e Detroit, 2011 http://ecowebtown.eu/n_2/it/data/thumbnails21/06_detroit_pitera.jpg 58
59
...anche se l’architettura e la città si sono sempre riciclate, la potenzialità della condizione contemporanea risiede nel considerare strategica questa politica per l’architettura, per la città e soprattutto per i paesaggi abbandonati...
Detroit, 2011 e percentuale di aree abbandonate a Detroit http://ecowebtown.eu/n_2/it/data/images21/08_detroit.jpg 60
61
62
...dove la pratica del riciclo degli spazi e dei tessuti urbani dev’essere necessariamente contestuale e adattiva e non si può attuare con tecniche stereotipate o con strumenti tradizionali.
Jardin Possibles, Marsiglia,Coloco, 2012 e High Line, New York, James Corner e Diller+Scofidio, 2008 63
L’idea del riciclo implica una storia e un nuovo corso, coinvolge il tempo e il landscape, ovvero la “trasformazione della terra” dal tedesco landshaffen...
Ex area Idra, Brescia, Italia, 2014 64
65
66
...termine che Alan Berger riprende con il drosscape, concetto che “implica che il dross, or waste può essere trasformato, riattivato e riprogrammato per un riuso adattivoâ€?...
Park am Gleisdreieck, Berlino, Atelier LOIDL, 2011 67
...così si può affermare che le esperienze più interessanti di riciclo sono quelle che coinvolgono un’intera città e identificano un’impresa collettiva, non sporadica...
Barcelona Multistring City, Barcellona, Manuel Gaussa, 2009 Agropolis, Monaco, Studio Laundraum, 2009 68
69
70
...e che dimostrano la possibilitĂ di consenso e la convenienza di uno sviluppo urbano di tipo diverso!
71
Il Futuro, Massimo Cavezzali 72
parte IV “road to recycle ” 1
La città e i suoi luoghi, come i suoi abitanti, vivono e si trasformano ogni giorno, assumono essenze identitarie molteplici che si stratificano e variano nel tempo: ciò genera frizioni e contrasti, spostamenti e cambiamenti di ruoli in un continuo ciclo vitale. La città genera in sè spazi indefiniti che possono e dovrebbero diventare i semi di un cambiamento più radicale nel costruire lo sviluppo futuro 2.
Le trasformazioni che hanno coinvolto la città sono state spesso generate da visioni “dall’alto” ma si scontrano con pratiche vissute “dal basso”. La tesi che si sta avanzando vuole dimostrare invece che se si riuscisse ad orientare le trasformazioni attraverso forme di cittadinanza attiva e responsabilizzazione culturale gestite da capacità creative di progettisti, enti e amministrazioni, il futuro delle città potrebbe essere diverso. Se il progetto si fondasse su un cambio di paradigma nella cultura di fare città, favorendo l’applicazione di strumenti più flessibili 3, lo sviluppo potrebbe basarsi non più sull’espansione ma sull’adattamento.
1. titolo tratto dalla ricerca svolta dallo studio OMA/AMO nell’ambito di una strategia per lo sviluppo entro il 2050 di una società economica con riduzione dell’80% dei consumi, RoadMap 2050, OMA, 2010; 2. Cannavò P., A_TRA_VERSO. Inseguire la trasformazione, Editore Mandragora, 2004; 3. Lambertini A., Urban Beauty. Luoghi prossimi e pratiche di resistenza estetica, Editrice Compositori, Bologna, 2013.
L’obiettivo è Innescare un ciclo continuo che da un lato costruisca dagli “scarti” e dall’altro si riappropri dei futuri vuoti per rimetterli in circolo. La strada verso un nuovo ciclo parte da ciò che il ciclo precedente abbandona, con il tempo future ciclicità genereranno ulteriori scarti che un processo adattivo si riprenderà e colonizzerà, continuando a sviluppare la città su se stessa.
73
Ex area industriale Comparto Milano, Brescia, foto di Nicolò Galeazzi 74
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma�. Legge della conservazione della massa,
Antoine Lavoisier
75
76
articoli e immagini internet https://draft.blogger.com/home http://www.avoicomunicare.it/blogpost/energia/resilienza-urbana-lacitta-e-i-cambiamenti-climatici http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/primo-piano/2011/cittaresilienti-un-modello-per-un-futuro-sostenibile http://it.wikipedia.org/wiki/Resilienza http://www.quibrescia.it/cms/2014/02/24/nel-bresciano-si-costruisce-troppo/ http://www.ambientemagazine.esiasrl.it/schede.cfm?id=389&Le_bonifiche_di_suolo_e_acqua_contro_i_danni_ambientali_e_sanitari http://www.ambientemagazine.esiasrl.it/schede.cfm?id=314&Dall_ Ue_un_progetto_a_favore_delle_aree_industriali_dismesse http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/01/entro-il-2050-consumo-di-suolo-pari-a-zero-parola-deuropa/ http://www.informarexresistere.fr/2012/09/28/consumo-di-suolo-allabiennale-di-venezia-un-video-infografico-che-fa-riflettere/ http://www.asa-press.com/l-13-riutilizzo-vecchi-siti-industriali.html http://sovrappopolazione.blogspot.it/2013_09_01_archive.html http://www.liberoquotidiano.it/news/sostenibilita/1222105/L-Europatra-i-continenti-piu.html
bibliografia Secchi B., Le condizioni sono cambiate, “Casabella: Architettura come modificzione”, n.498/9, Electa Periodici, 1984 Unione Europea - Politica regionale, rapporto Città del futuro, 2010 AEA, 2006: La dispersione urbana in Europa: una sfida ambientale ignorata. Agenzia europea dell’ambiente, 2006 Bianchi D. e Zanchini E., Il consumo di suolo in Italia, rapporto annuale Legambiente, 2011 Regione Lombardia in collaborazione con ERSAF, L’uso del suolo in Lombardia negli ultimi 50 anni, Milano, 2012 Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo Lynch K., Deperire. Rifiuti e spreco nella vita di uomini e città, CUEN Editore, 1992 Clement G., Manifesto del Terzo paesaggio, Quodlibet, 2004 Recycle - Strategie per l’architettura, la città e il pianeta, a cura di Ciorra P. e Marini S., Electa, 2012 Gurgo V., Approcci resilienti per territori sensibili, saggio tratto dagli atti della XVI Conferenza Nazionale SIU, 2013 OMA/AMO, RoadMap 2050, OMA, 2010
http://archivio.eddyburg.it/article/articleview/2351/0/134/
Cannavò P., A_TRA_VERSO. Inseguire la trasformazione, Editore Mandragora, 2004
http://oggiscienza.wordpress.com/2012/11/16/i-siti-contaminati-diinteresse-nazionale/
Lambertini A., Urban Beauty. Luoghi prossimi e pratiche di resistenza estetica, Editrice Compositori, Bologna, 2013
http://www.rivistainnovare.com/pmi-europa-e-ricerca/il-suolo-produzione-agricola-cambiamenti-climatici-biodiversita-e-altro-ancora/ http://www.cittafuture.org/12/09-Bonifiche-eco-compatibili-ProgettoLife-Ecoremed.html http://google.it (immagini) 77