Copia omaggio / anno XVIII - giugno 2018
Verreste qui in vacanza?
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EDITORIALE
LA RIVINCITA DELLE NOSTRE MONTAGNE di STEFANO COTROZZI
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SOMMARIO INCHIESTA
i allacci bene le pedule, controlli che il tappo della borraccia sia ben chiuso per non rovesciare lâacqua nello zaino, alzi lo sguardo verso le vette e parti.
Verreste qui in vacanza?
La montagna la conosci bene, è quella dietro casa tua, quel sentiero lo hai giĂ fatto un sacco di volte. Ă mattina presto ed hai giĂ calcolato che per pranzo sarai giĂ su, in rifugio per goderti il premio della scarpinata; un bel piatto di bigoli con lâarna, tanto le calorie le avrai giĂ perse camminando.
Alberto Carletti. Otto anni col segno âpiĂšâ
Il sentiero si inerpica, gli alberi ti fanno ombra mentre il sole sale alto. Ogni tanto incroci qualche volto conosciuto, un saluto, una ciacola e poi affretti il passo per arrivare in tempo. Il rifugio è giĂ pieno quando arrivi, ti fanno sedere ad un tavolo con altre persone che non hai mai visto, saluti e ti rendi conto che sei lâunico della zona, che gli altri avventori arrivano dallâEmilia, dalla Lombardia e che câè anche un tedesco che non capisce perchĂŠ se ha chiesto lasagna non ha ricevuto il pasticcio ma delle tagliatelle larghe. Turisti arrivati il giorno prima, altri che stanno attraversando le nostre montagne, persone che hanno percorso chilometri e chilometri per godere di luoghi appena al di fuori di una delle valli piĂš industrializzate dâItalia. La cosa ti sorprende, eppure un tempo non era cosĂŹ.
INTERVISTA
ARZIGNANO
Facce da StrArzignano
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MONTECCHIO 25
Talent(o) mondiale
CHIAMPO
Imprese da cinquantenni
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ALTA VALLE
Italiatuttotondo: 29 Secondo round
Nel passato, quando il turismo era un evento per una famiglia, da Durlo a Recoaro era un brulicare di gente che si godeva le vacanze, spesso un mese tra le montagne, qualcuno con i nipotini per godersi il fresco. Poi, con il tempo, la scelta è stata di dedicarsi allâindustria. Un poâ alla volta i turisti sono spariti: il cambio dei costumi, lo iodio per i bambini... e mentre le spiagge si riempivano, le nostre montagne si svuotavano. Recoaro è lâemblema di quello che sarebbe potuto essere (le terme, la conca di smeraldo, le piste da sci, il Cantagiro) e di ciò che non è stato.
La forza del campione
Però oggi, dopo averle snobbate, câè un ritorno alle localitĂ piĂš vicine. La riscoperta della montagna con le ciaspole in inverno, le gite domenicali, il ritorno nei luoghi raccontati dai genitori. Ed ecco che le nostre montagne rinascono, in una forma differente, ma rinascono.
SPECIALE CONCIA 35
Mensile dâinformazione Registrazione del Tribunale di Vicenza n° 965 del 12-01-2000 Bericaeditrice s.r.l. Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. Vicedirettore Nicoletta Mai. Redazione: Guido Gasparin, Giuseppe Signorin, Elia Cucovaz, Davide Ghiotto, Carlo Calcara, Davide Orsato, Maria Teresa Orlando. Editorialisti Alberto Fabris, Gianfranco Sinico, Francesco
Meneghini e Luisa Nicoli. Art director Alice Molon Foto di copertina Enrico Corato Stampa: Centrooffset Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: info@corrierevicentino.it Per la pubblicitĂ : Federico Hanard 335 5293582
MONTEBELLO 31
MONTORSO
Il ritorno del prof
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Š 2018 Le immagini ed i testi sono di proprietĂ riservata della rivista. Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e lâuso pubblicitario in altra sede. Lâeditore è a disposizione dei proprietari dei diritti su eventuali immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione.
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4 | GIUGNO 2018 | CORRIERE VICENTINO | OPINIONI
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BUFALA LA
FRANCESCO MENEGHINI
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l ga propio on serveo da gaĂŹnaâ: non so voi, ma durante lâinfanzia avrò sentito e usato a mia volta questa espressione quasi quotidianamente, per apostrofare le persone, eufemismo, meno brillanti. Eppure alla luce delle ricerche degli ultimi anni, pare che tale frase sia piĂš adatta a un complimento, o quasi. Diverse universitĂ sparse per il mondo (tra cui quella di Padova, dove di galline se ne intendono) hanno evidenziato come questo diffusissimo pennuto (ce ne sono piĂš di 19 miliardi al mondo!) sia tuttâaltro
STRANI COMPLIMENTI che mal equipaggiato. GiĂ da 5 giorni di etĂ , i pulcini sanno fare semplici addizioni e sottrazioni. Gli adulti possiedono cognizione del tempo e una rudimentale capacitĂ logica e di previsione degli eventi. Inoltre utilizzano un sistema di interazioni sociali complesso: ogni membro del âpollaioâ è cosciente del proprio status sociale e di quello degli altri, arrivando in alcuni casi a cercare di manipolare il comportamento di altri membri con lâinganno! Pensateci la prossima volta che vedrete un bel pollo becchettare con aria smarrita.
G
OPINIONI RANCORN NF E A I
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a mia idea di domenica mattive, famigliole accaldate e cani abbana: seduto al tavolino del bar, ianti. E questo è solo lâinizio, dâora in cappuccino e cornetto, oppure, poi marce non competitive, bicicleta seconda dellâora, spritz bianco diste, saggi di danza, palestre in piazza, setante. E dolce far nulla, chiacchiere moto, auto da rally, arrampicate su senza direzione o sostanza: è questa pareti finte, partite di basket, scacchi, la domenica mattina ideale, un dolspiagge finte, notti bianche. Mentre ce transito dal lungo osservo la rumoroN R E O8 INT sonno allâatteso pasto. sa kermesse, dâimSoprattutto dâestate è provviso unâonda di bello, soprattutto nelricordi mi porta nel la quiete del mattino⌠tempo sospeso delle quiete?? ma quando domeniche assolate e mai! il mio Comune, desolate nella piazza come tutti i Comuni, della mia cittĂ : non da anni ha un solo scosuccedeva niente, ci ALBERTO FABRIS po: riempire le domesi muoveva pigraTROPPA FATICA niche dei concittadini mente, ostentando in ogni modo, in ogni caso, sempre e quel giusto mix di noia e attesa mencomunque. Dunque questa mattina tre il nulla ci trascinava verso lâora del un tizio urla nel microfono di fronte pranzo. Ecco, egregio Sindaco, spetad uno sparuto gruppo di ciclisti, urla tabile Assessore, lancio una proposta: perchĂŠ ci sono i premi da ritirare, lâasuna bella domenica dedicata al Nulla sessore troneggia a fianco degli espoAssoluto, allâinattivitĂ piĂš totale. Con nenti tipici di queste matinĂŠe festapremiazioni incluse: primo premio a iole e sudaticce: Pro Loco, Sponsor, chi non si presenterĂ neanche a riticittadini in improbabili tenute sportirarlo, troppa fatica.
GIANFRANCO SINICO
POLENTA. E BACALĂ.
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praticamente una istituzione della nostra terra vicentina, con una storia secolare in cui si rincorrono uomini di mare, mercanti avveduti, leggende di cucina, appassionati estimatori: polenta e bacalĂ . Le disquisizioni si concentrano sul merluzzo del nord, quel pesce bastone lasciato a mummificare al vento delle isole baltiche, oggetto di valutazioni e di indicazioni per lâutilizzo fra le pentole. Pochi, a dire il vero, dedicano qualche attenzione alla polenta, che tradizionalmente è accostata al bacalĂ e che in genere registriamo in secondo piano, subalterno al pur succulento pesce. Sbagliando. PerchĂŠ, se il principe di questo piatto è appunto sua maestĂ il BacalĂ , la regina madre è proprio la Polenta. Non per niente, a casa nostra, si parla proprio di âpolenta e bacalĂ â, mai di âbacalĂ con polentaâ: la pietanza sovrana è la polenta. Ă una sorta di sogno che prende forma e che da secoli accompagna, spesso senza alcun contorno, le mense dei contadini, dopo un rituale che attraversa le stagioni, dopo aver seminato uno ad uno i chicchi di grano, dopo aver atteso, dopo aver zappato, dopo aver pregato, sunato, sgabotato, scaolato, macinato, sfarinato, pazientemente menato, voltato fora⌠Ecco questa luna colorata e fumante prorompere sul panaro e richiamare a tavola, con il suo profumo, gli accoliti affamati, quasi ad una festosa pagana comunione da condividere. Non ho piĂš sentito quel festoso effluvio, inequivocabile segnale di fine cottura. Chissà ⌠forse non câè piĂš la farina di un tempo. Neanche la fame.
OPINIONI | CORRIERE VICENTINO |GIUGNO 2018 | 5
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DIRE ADDIO ALLA CELLULITE, SIAMO ANCORA IN TEMPO?
CHE COSA Ă CAMBIATO RIGUARDO LA PRIVACY?
Ă GIUSTO PAGARE LA MUSICA ONLINE?
La cellulite è lâultima conseguenza, ma anche quella piĂš visibile, di unâalterazione che non è superficiale ma si sviluppa nello strato piĂš profondo della cute. Lâipoderma contiene la nostra riserva di energia ma diversi fattori - soprattutto comportamentali o ambientali come alimentazione scorretta o la sedentarietĂ - provocano un accumulo di grasso e quindi lâingrossamento degli adipociti. Questa è la causa scatenante di diverse reazioni che si verificano a catena: adipociti ingrossati provocano maggiore pressione e trasudazione dei capillari, la conseguenza immediata è il ristagno di liquidi e lâalterazione del tessuto, ed ecco che compare la cellulite con la pelle âa buccia dâaranciaâ. Non si tratta quindi di un inestetismo superficiale che può essere risolto con sistemi classici o limitandosi allâapplicazione di creme anticellulite. Per contrastare in modo definitivo la cellulite localizzata e rimodellare il corpo è necessario intervenire con protocolli che agiscono in profonditĂ utilizzando lâazione sinergica di piĂš tecnologie.
Da qualche giorno è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo sulla privacy, abbreviato con il nome GDPR (General data protection regulation). LâUE ha varato questo provvedimento per garantire a tutti i cittadini il diritto alla tutela dei propri dati personali nei confronti di chi li raccoglie e li utilizza. In primis le aziende. Si tratta di una normativa complessa, ma la sostanza è questa. Ogni volta che forniamo un dato personale (nomi, contatti, foto, riferimenti fiscali, bancari, professionali) devâesserci garantita unâinformativa completa riguardo chi e perchĂŠ vi avrĂ accesso, il diritto a modificarlo, cancellarlo, ecc., la sicurezza da furti e usi impropri. Questo richiede alle aziende di adeguarsi. In primis, ogni supporto per la conservazione di dati personali (rubriche, anche quella dellâinternet banking, archivi fiscali e non, elenchi di clienti e fornitori, software di qualsiasi tipo) devono essere catalogate e gli accessi protetti. Non adeguarsi comporta sanzioni fino al 4% del fatturato.
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Con il successo riscosso delle piattaforme streaming il comparto discografico italiano e mondiale ha ricominciato a vedere il segno âpiĂšâ nei bilanci dopo anni bui, in cui il calo vertiginoso delle vendite dei dischi lo aveva portato ai minimi storici. Fruire della musica su Internet è ormai la normalitĂ sia tra i giovani sia tra i meno giovani che tra YouTube, Spotify e affini ricoprono circa il 50% del mercato musicale. Lo streaming però ha portato con sĂŠ conseguenze sul piano âeticoâ che si riflettono sulla categoria che, in termini di guadagno, viene piĂš penalizzata della digitalizzazione della musica: gli artisti. Quante volte abbiamo sentito le persone ammettere tranquillamente: âIo la musica la scarico da Internetâ?. La tendenza degli ultimi anni è infatti quella di âsminuireâ il valore della musica relegandola a semplice âservizioâ. Sarebbe piĂš corretto invece considerare la musica come un prodotto. Un prodotto che nasce come âideaâ e si realizza grazie al lavoro di artisti, musicisti, produttori, tecnici, uffici stampa e discografici. Quello del musicista è un lavoro e, in quanto tale, è giusto che venga pagato. Supportare il nostro artista preferito comprando i suoi dischi, facendo un abbonamento ai servizi streaming e (soprattutto) andando ai suoi concerti significa permettergli di continuare ad offrirci la musica che ci piace. Purtroppo mettere âmi piaceâ ai suoi post su Facebook non bastaâŚ
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INCHIESTA
Verreste qui in vacanza? di STEFANO COTROZZI, GIUSEPPE SIGNORIN, GUIDO GASPARIN, DAVIDE ORSATO E MARCO ALESSANDRI
Câerano una volta la pista da sci a Campofontana e le finali del Cantagiro a Recoaro Terme. Strutture ed eventi capaci di attirare migliaia di turisti. Ma il settore turistico nellâOvest Vicentino non vive solo di ricordi sbiaditi. Lo dicono ad esempio i numeri record di Montecchio Maggiore e del Santuario di Chiampo e lo testimonia la riscoperta della montagna. DA MURANO A MARANA La piccola frazione di Marana di Crespadoro, che porta il nome della montagna âreginaâ dellâalta valle del Chiampo, è stata per gran parte del secolo scorso unâambita meta di villeggiatura anche per lâalta borghesia e nobiltĂ veneziana. Le nostre montagne erano conosciute dai âvilleggiantiâ come un luogo dal clima asciutto e pulito, ideale âpar ciapare le arieâ o âi freschiâ, come si usava dire una volta. Tra lâottobre e il dicembre del 2017, con lâhashtag #VenezianiaMarana, la pagina facebook della biblioteca di Crespadoro ha pubblicato, a puntate, una serie di foto raccolte da Francesco Zanconato proprio sulle vicende di alcuni signori veneziani che trascorsero le loro vacanze nei primi anni del Novecento a Marana. In particolare si racconta del dott. Attilio C., medico veneziano classe 1851, che verso la fine nel XIX sec. visitò lâalta valle dove mandava in convalescenza molti suoi pa8 | GIUGNO
2018 | CORRIERE VICENTINO | INCHIESTA
zienti. In questa esplorazione si innamorò proprio del piccolo borgo, Marana, incastonato a pochi passi dalla cima della montagna, tanto da iniziare a trascorrervi le vacanze estive con la moglie e i tre bimbi. Anno dopo anno i villeggianti crescevano, quasi tutti veneziani, e quasi tutti alloggiavano presso lâalbergo âIl Tiglioâ, in piazza: avvocati, dottori, conti e contesse con al seguito maggiordomi e cameriere, pure parenti e amici provenienti dal Piemonte e anche dal Belgio. Aria pulita, spensieratezza, camminate, giochi e divertimenti animavano la piccola frazione, coinvolgendo sia gli illustri ospiti sia gli abitanti. Le montagne vicentine soffrirono molto durante le due guerre, prima per le bombe austriache e poi per i rastrellamenti durante la resistenza. Dopo la seconda guerra mondiale i nipoti del signor Attilio tornarono ininterrottamente a Marana fino al 1956, ma a causa della temporanea indisponibilitĂ dellâalbergo per la partenza per il Canada dei gestori storici, la famiglia Repele, tutto cessò. Il ritorno della famiglia di veneziani da allora divenne
INCHIESTA occasionale, un richiamo nostalgico a quel paesino incantato che aveva il fascino della gioia, dei giochi e delle escursioni nella natura della loro infanzia.
la montagna in inverno qui a Campofontana non è morta, se viene nei fine settimana si accorgerĂ che si popola di ciaspolatori che rendono ancora viva questa zonaâ. La neve è tornata e con lei gli sportivi, anche se questa volta per uno sport differente.
LâOASI DI DURLO
LA âGRAN RISAâ DELLA VALLE DEL CHIAMPO Oggi rimangono dei tristi tralicci sulla cima della montagna. Chi non lo sa non immaginerebbe mai che un tempo quei tralicci erano lo scheletro di uno skilift che a Campofontana è stato il sogno di tanti neofiti dello sci. âLo skilift lo abbiamo inaugurato nel 1967 â racconta Romano Peloso -: con altri due amici siamo andati a Trento da una ditta specializzata nel campo, lo abbiamo ordinato e lâanno dopo funzionava perfettamente. A quei tempi la neve durava tre mesi ed eravamo diventati la pista di riferimento per la Val DâAlpone e la Valle del Chiampo. Erano piste esposte a nord quindi la neve era anche di qualitĂ poi, ventâanni fa, abbiamo chiuso. Sempre meno neve, alla fine si sciava solo un paio di fine settimana allâanno. Non ci conveniva piĂš tenere aperti gli impianti tra controlli, tasse e radiografie della struttura. Ma i primi tre anni⌠andavamo come missili, tanto che poi abbiamo anche deciso di aprire un ristorante per dare ristoro agli sciatori: âLa nube dâargentoâ, che oggi purtroppo è chiuso. Campofontana era giĂ un luogo frequentato dai vacanzieri, in estate era pieno di turisti mentre in inverno non veniva mai nessuno. Per questo ci è nata lâidea. La strada non è quella di adesso, era una specie di mulattiera, dove passava a malapena un furgoncino. Ma da Arzignano o Chiampo la gente non si perdeva dâanimo e ogni fine settimana riempivano le piste. Giuseppe Foletto era il maestro e dirigeva la scuola: era difficile trovare posto alla lezioni durante certe giornate. Attorno a questo sport câera unâeuforia incredibile, qui tutti praticavano lo sci da fondo e quello da discesa era la novitĂ . Avevamo giĂ cominciato a pensare di realizzare una seconda pista da cima Lobbia, per fortuna ci siamo fermati⌠adesso non avrebbe piĂš avuto senso, ma al tempo da Vicenza e Verona venivano qui ad allenarsi per le gare. Oggi però
âĂ dal 1800 che la mia famiglia ha aperto il primo locale a Durlo, unâosteria. Da allora siamo sempre stati in mezzo alle attivitĂ di ristorazione e dellâhotelâ, racconta Virgilio Caliaro con il sorriso. Si sta avvicinando la stagione estiva e loro, con lâhotel e il residence La Betulla, sono giĂ pronti al periodo piĂš intenso dellâanno: âA luglio e agosto si âfaâ la stagione, due mesi intensi durante i quali abbiamo spesso il tutto esaurito. Lâhotel attuale lo abbiamo costruito nel 1988, oramai ha una trentina dâanni, ed ha sempre avuto un buon flusso di turisti. Non abbiamo conosciuto periodi di crisi, abbiamo investito nella piscina che guarda verso le montagna e in altre strutture per offrire uno svago ai nostri clienti. Un tempo, parlo degli anni Sessanta, i turisti restavano qui un mese in vacanza, spesso anche due. Oggi le abitudini sono cambiate, spesso abbiamo un turismo mordi e fuggi, il fine settimana per ricaricare le pile. In estate la gente si ferma una o due settimane, ma i tempi lunghi dei turisti oramai sono un ricordo lontanoâ. âNon câè unâetĂ precisa - continua Caliaro -, chi viene qui lo fa per un motivo: pace e tranquillitĂ . Chi viene in vacanza a Durlo vuole passeggiare tra i boschi, godersi la pace delle montagne, cercare sapori genuini. Da noi non câè tanto, ma tutto lâindispensabile sĂŹ. Arrivano da vicino, da Arzignano, Chiampo, Vicenza e Verona, ma abbiamo anche degli habituĂŠ della Lombardia e anche degli stranieri, principalmente dalla Francia e dallâInghilterra. Proprio oggi è partita una comitiva di tedeschi. Non è
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INCHIESTA ancora una stagione fortunata, piove praticamente ogni giorno, e quando succede non vediamo arrivare i turisti. Adesso speriamo che arrivi il bel tempo stabile. Durante lâinverno la gente non viene molto, magari solo per mangiarsi una pizza, ma la stagione la chiudiamo a settembre con le squadre di calcio che vengono in ritiro da noi per affrontare la stagione sportiva con forza. Lâaria di Durlo fa bene agli sportivi! Momenti di crisi? SĂŹ, questa mattina, ho aperto la bolletta dellâIMU⌠il problema sono le tasse altro cheâŚâ.
LA RECOARO CHE NON CâĂ PIĂ ÂŤUnâora sola ti vorrei, io che non so scordarti maiÂť. Le note risuonavano esattamente cinquantâanni fa, davanti allâimponenza liberty delle Fonti Centrali, mentre il grande orologio fatto di fiori teneva conto del tempo che passava. Era la finale del Cantagiro del 1968, la prima delle cinque disputate a Recoaro Terme. La canzone è quella degli Showmen, il successo di quellâestate. Seguiranno molte altre hit: solo lâanno successivo si esibirĂ Lucio Battisti con ÂŤAcqua azzurraÂť, azzecatissima in un contesto termale. Ă la seconda giovinezza di Recoaro dopo la Belle Ăpoque, in cui regine e intellettuali venivano a ÂŤpassare le acqueÂť. Per fare due nomi: Margherita di Savoia e Friedrich Nietzsche, che nel 1881 scriveva al suo sodale Peter Gast ÂŤRecoaro, come paesaggio, è una delle piĂš belle esperienze e questa sua bellezza io lâinseguita prodigandovi con zelo e fatica. La bellezza della natura, come ogni altra bellezza, è gelosa, e vuole che si serva lei solaÂť. Ere dellâoro che sembrano non poter tornare: nel 2018 ogni tentativo di rilanciare il turismo (ovviamente in modo diverso rispetto al passato) è giunto a unâimpasse. Tutte le fonti minori, fonte Franco, fonte Giuliana, fonte Capitello, sono chiuse e fanno la fortuna dei fotografi a 10 | GIUGNO
2018 | CORRIERE VICENTINO | INCHIESTA
caccia dei ÂŤluoghi abbandonatiÂť, tema che sui social riscontra un certo successo. Quelle Centrali hanno visto cambiare diversi gestori. Tre anni fa si era presentata una cordata campano-calabra, la cosa sembrava fatta ma poi è sfumata nel nulla. Lâanno scorso si è trovata una soluzione ÂŤin-houseÂť con un gruppo di imprenditori della zona, giudicata soddisfacente dalla Regione, che del compendio ha la proprietĂ . Ma il rilancio vero e proprio è ancora al di lĂ da venire e quello di farne un resort sportivo che possa soddisfare il bacino dellâAlto Vicentino rimane ancora un sogno. Fumata nera, invece, sulle piste da sci. Paradossalmente, quello che è stato uno degli anni piĂš nevosi dellâultimo decennio è stato il primo a vedere gli impianti di risalita chiusi e non ci sono ancora rassicurazioni per il prossimo inverno. Quello che è certo è che la montagna, soprattutto dâestate è frequentatissima: gli avventori arrivano dai comuni limitrofi e sono talmente numerosi da intasare localitĂ come Campogrosso. Ma è unâopportunitĂ che non viene colta fino in fondo: a guadagnarci sono pochissimi, anzi. I gestori del rifugio a 1450 metri dâaltezza si sono a ragione lamentati, lâautunno scorso, del furto continuo dei taglieri di legno, da parte di clienti che non si facevano scrupoli a portarseli a casa.
IL TURISMO DELLA FEDE Il Santuario di Chiampo è una realtĂ ampia, varia e affascinante, tanto da attirare ogni anno, insieme alle numerose persone che lo frequentano abitualmente, una media di oltre 500 gruppi di circa 50 pellegrini lâuno, per un totale superiore alle 25.000 presenze. Non solo devoti cristiani in cerca di uno spazio di spiritualitĂ , ma anche gente qualsiasi o appartenenti ad altre religioni con il desiderio di visitare le bellezze del luogo. Vengono da tutta Italia, anche dal sud, magari allâinterno di viaggi organizzati che prevedono diverse tappe nella nostra regione. E non mancano nemmeno gli stranieri, provenienti soprattutto da paesi europei come Germania e Slovenia. Il
INCHIESTA Santuario rappresenta un buon motore per lâeconomia di Chiampo, in particolar modo per i ristoranti che nei giorni di festa si trovano nei paraggi tante persone. Chiamato âla piccola Lourdesâ, il Santuario ospita al suo interno una riproduzione della Grotta dei Pirenei realizzata dal beato Claudio nel 1935. Lâidea dellâopera era scaturita dalla richiesta, con annessa donazione, di una signora sposata con un chiampese, e inizialmente la grotta era destinata agli studenti del seminario per i momenti di preghiera e raccoglimento. Solo in seguito è diventata meta di pellegrinaggio per tutti, specialmente per chi non può, a causa di vari motivi, recarsi a Lourdes, e allora trova in questo luogo speciale il clima adatto per pregare e affidarsi allâintercessione della Vergine Maria e del beato Claudio. Nel Santuario ci sono inoltre: la chiesetta antica (la âPieveâ), con una statua della âMadonna con il Bambinoâ datata 1480; la Chiesa Nuova con i mosaici dellâartista e teologo Marko Ivan Rupnik; la Via Crucis; il Museo con le opere del beato Claudio, minerali, animali imbalsamati e opere provenienti da ogni parte del mondo.
IL TURISTA INCIVILE Nei giorni in cui lâafa colpisce senza pietĂ la pianura, lâunica speranza è cercare un poâ di fresco in collina o piĂš su, in montagna. Durlo, Campodalbero, la Piatta, Altissimo, Nogarole e Marana sono mete molto gettonate per una passeggiata nel verde e poi fermarsi per un bel picnic allâaria aperta. âNel nostro territorio abbiamo diverse aree attrezzate per il picnic, molto utilizzate specialmente nei weekend della bella stagioneâ, spiega Enrico Corato, vicesindaco di Nogarole. âAddirittura ci sono alcuni gruppi che per assicurarsi di trovare libero il posto arrivano la mattina molto presto. Si tratta in gran parte di famiglie con bambini, che vogliono passare qualche ora in amicizia e lasciare che i piĂš piccoli si divertano in mezzo alla naturaâ. Sin qui tutto perfetto, ma câè il rovescio della medaglia. âNella maggior parte dei casi questi gruppi sono educati, hanno il massimo rispetto del luogo che li ospita e per questo saranno sempre i benvenuti. Il problema è che a volte alcune persone incivili lasciano poi sul posto interi sacchi di spazzatura, ovviamente indifferenziata, chiusi alla buona o mezzi aperti, come se qualcuno dovesse passare a pulireâ. E in questi casi che si fa? âPassare a controllare per tutta lâestate è impossibile, oltre che assurdo. Di solito sono i passanti che ci avvisano, anche dopo qualche giorno, quando ormai gli animali notturni hanno giĂ lacerato i sacchi per rovistare tra i rifiuti, attirati dallâo-
dore del cibo. E mi chiedo: è cosĂŹ faticoso portarsi a casa qualche sacchetto e poi riporlo la sera davanti alla porta di casa? Mi pare una questione di buon senso: qualcuno fa chilometri per trovare un bel posto, e poi ha il coraggio di abbandonare lĂŹ i propri rifiuti. MahâŚâ.
I RECORD CASTELLANI
Montecchio Maggiore da pochi giorni ha una carta in piĂš da giocare sul fronte del turismo. Ă unâarea camper nuova di zecca, realizzata dal Comune allâincrocio tra via Salvo dâAcquisto e via Monte Grappa. Sei stalli di sosta attrezzati con due colonnine elettriche munite ciascuna di tre prese di corrente. Tutta lâarea è illuminata e sorvegliata da due videocamere per la sicurezza di chi la utilizzerĂ e per evitare accessi abusivi. La zona è accessibile a pagamento, attraverso sistema POS con lâutilizzo di carte di credito o bancomat. La tariffa è di 3 euro ogni 12 ore e la sosta massima consentita è di 48 ore. Tutto questo per dare unâulteriore spinta ai numeri del turismo montecchiano che risultano giĂ eccezionali. Secondo quanto elaborato dal Consorzio Vicenzaè su dati dellâUfficio Statistica della Regione del Veneto, nel 2017 gli arrivi in cittĂ (ossia il numero di clienti ospitati negli esercizi ricettivi) hanno infatti registrato un +24,58% rispetto al 2016. La crescita riguarda soprattutto gli arrivi degli stranieri, in prevalenza dallâEstremo Oriente, che hanno fatto segnare un +44,97% rispetto al 2016. Ottime notizie anche sul fronte delle presenze (numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi): +11,18% rispetto al 2016. Dati che, sia per gli arrivi sia per le presenze, superano di gran lunga quelli complessivi provinciali, che rispetto al 2016 nel primo caso segnano un +14,35% e nel secondo un +8,17%. Insomma, dai numeri sembra proprio che Montecchio Maggiore sia la capitale turistica dellâOvest Vicentino. INCHIESTA | CORRIERE VICENTINO | GIUGNO 2018 | 11
VICE
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BIANCORO A Z N
SPORT
di LUISA NICOLI
ROSSO
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asce una nuova era. Quella del Vicenza Calcio targato Renzo Rosso. Il patron del Bassano e della Diesel è il nuovo proprietario della societĂ . Che dopo 116 anni di storia gloriosa ha rischiato di sparire. CosĂŹ con il 9 marzo 1902, nascita dellâACIVI Associazione del Calcio in Vicenza, resterĂ nella memoria dei tifosi anche il 31 maggio 2018, quando mister Diesel, con la sua holding OTB ovvero âOnly the Braveâ, solo i coraggiosi, è diventato ufficialmente il proprietario del Vicenza. Dopo due aste di aggiudicazione andate deserte e un esercizio provvisorio, avviato il 18 gennaio dopo 12 | GIUGNO 2018 | CORRIERE VICENTINO | SPORT
lâistanza di fallimento, che si è chiuso proprio grazie allâassegno da 1 milione 100 mila euro versato da Renzo Rosso. Una cifra che ha consentito di ripagare lâintero ammontare del debito sportivo, ovvero stipendi dei calciatori in primis, nonchĂŠ le spese legate alla gestione dal 18 gennaio alla data di apertura delle offerte il 29 maggio in tribunale a Vicenza. Il patron della Diesel ha acquisito il ramo dâazienda, quindi utilizzo del Menti, colori sociali, settore giovanile, trofei e storia, non il titolo sportivo che comunque la squadra biancorossa ai play-out era riuscita a conservare. âSiamo lieti di apprendere il responso positivo del Tribunale in merito alla nostra entrata nel Vicenza Calcio. SarĂ per noi un impegno lungo e faticoso perchĂŠ vogliamo provare a unire tutta la provincia di Vicenza: dai tifosi, agli imprenditori, alle istituzioni. Stiamo lavorando con i professionisti per gestire questa trasformazione nel migliore dei modi e formulare una strategia e un piano interessanti per tutte le parti e per tutti i tifosi. All the best. Renzo Rossoâ. Queste le prime parole del patron della Diesel. Di piĂš nei giorni scorsi non è trapelato. E mentre scriviamo si rincorrono le voci: da Bassano arriveranno a Vicenza tra gli altri il direttore sportivo Werner Seeber e il tecnico Giovanni Colella. Per il dg si parla di Paolo Bedin, vicentino doc, direttore generale della Lega Calcio di serie B. Di certo câè che lâacquisizione del ramo dâazienda e non del titolo sportivo ha fatto decadere i contratti in essere in casa Vicenza. E quindi liberi tutti. Con
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SPORT la tifoseria che ha rivolto un grande grazie a Nicola Zanini e Giorgio Sterchele, che sulla panchina biancorossa nel momento piĂš difficile del campionato e poi a fine stagione allo spareggio hanno centrato la salvezza. Nicola Zanini, 34 anni, vicentino doc, cresciuto nel Vicenza Calcio prima di una lunga carriera professionistica da calciatore e tornato in biancorosso da allenatore del settore giovanile, ha vissuto in un anno unâesperienza che ne vale 10. âE me la tengo stretta anche dal punto di vista personale â dice â è motivo di orgoglio aver salvato il Vicenza ai play-out, come aver vinto uno scudetto. Per noi e anche per i tifosi. Sul campo non siamo retrocessi, indipendentemente da tutto il resto, e non siamo usciti dai professionisti con 116 anni di storia. Che poi il titolo sportivo sia quello del Bassano sono tecnicismi. Certo mi piacerebbe ricevere una chiamata da Renzo Rosso, ma non è un problema. Ho fatto il mio lavoro e sono contentissimo di come è finita. Se qualcuno avesse bisogno sono qua. Altrimenti in bocca al lupo e forza Vicenza. Renzo Rosso è il futuro del calcio di oggi. Quello amarcord, di piccole cittadine che tirano avanti, dispiace dirlo, ma è destinato a morire piano piano. Ci vogliono progetti ambiziosi, imprenditori capaci, pianificazione, programmazione. Quanti allenatori e giocatori sono passati per Vicenza negli ultimi 15 anni, conquistando successi altrove? Forse non erano tutti cosĂŹ scarsi. Oggi risposta migliore per il Vicenza di Renzo Rosso non poteva esserci, porterĂ grandi riflettori su una cittĂ e una squadra che se li meritaâ. E Nicola Zanini poi apre il libro di questa stagione. âĂ stato un anno molto particolare. E da vicentino allenare la squadra della propria cittĂ e nelle condizioni societarie in cui si trovava non è stato facile. Ho passato tante notti in bianco. E ho dovuto mediare tra il vivere a Vicenza e stare in panchina. PerchĂŠ finita la partita abitando qui non potevo chiudere. Ma sono abituato ad affrontare la vita a testa alta e sarĂ sempre cosĂŹ, preferisco essere in prima linea che seduto sul divano. Per questo ho accettato di tornare in panchina ai play-out. Ma lâho fatto perchĂŠ ho visto nei ragazzi la voglia di riscatto. Altrimenti avrei rinunciato ai soldi piuttosto che tornare solo per due partite. Da fuori è facile giudicare, ma ragazzi di 22/23 anni lontani da casa, senza soldi, senza societĂ ... non è stato semplice. Però ce lâabbiamo fatta. Tutti insieme. E con il sostegno di una tifoseria straordinaria. Come Savoini allo spareggio di Ferrara? Savoini è stato il mio allenatore nel settore giovanile, per
&
ZANINI me un orgoglio. Come lui faccio fatica a dirlo, sicuramente era una situazione difficileâ. E il ringraziamento speciale è per la moglie Valentina e il piccolo Nicolò di 7 anni. âErano con me anche a Santarcangelo. Mi sono sempre stati vicini. Nicolò è tornato con il pullman della squadra dopo la salvezza. Si è goduto la festa con noi. Non ci sembrava veroâ.
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INTERVISTA
ALBERTO CARLETTI OTTO ANNI COL SEGNO âPIĂâ di MARIA TERESA ORLANDO
Negli ultimi otto anni, da quando cioè ha preso in mano le redini della societĂ , Agno Chiampo Ambiente non ha mai presentato un bilancio in rosso. Lâazienda, che navigava in acque non buone, da allora si è sempre distinta per una gestione oculata delle risorse e tutto ciò senza mai ritoccare le tariffe a carico dei Comuni soci. Il Presidente Alberto Carletti, assieme agli ex consiglieri Carlo Dal Cengio e Vittore Balbo e agli attuali Romina Gasparoni e Gloria Dal Ferro (questâultima appena subentrata), è lâartefice degli ottimi risultati ottenuti dalla societĂ che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti per 22 Comuni tra Ovest Vicentino e Valle dellâAgno.
Presidente, qual è la ricetta che ha permesso di conseguire questi risultati? Abbiamo messo in campo soprattutto importanti azioni di efficientamento che hanno consentito la riduzione di costi rilevanti. Da otto anni a questa parte lâattenzione nei confronti delle spese inutili è stata massima, ma allo stesso tempo abbiamo investito su 14 | GIUGNO 2018 | CORRIERE VICENTINO | INTERVISTA
altri versanti che riteniamo estremamente importanti e che permettono a medio e lungo termine di ottenere grandi benefici, anche sotto lâaspetto economico.
Quali? Ad esempio lâeducazione ambientale nei confronti delle giovani generazioni, perchĂŠ è agendo sui piĂš piccoli con attivitĂ mirate che possiamo creare una societĂ che sia domani piĂš consapevole dellâimportanza ad esempio della raccolta differenziata.
A proposito di differenziata, come è messo il territorio che voi gestite? Viaggiamo attorno ad una media del 70%, ma siamo convinti che si possa fare meglio. Spesso i rifiuti domestici non vengono differenziati correttamente e purtroppo si assiste ancora al fenomeno dei rifiuti abbandonati. Comportamenti insensati, perchÊ fanno aumentare i costi di smaltimento e perchÊ sul territorio esiste una rete molto efficiente di ecocentri co-
INTERVISTA munali, senza contare il servizio gratuito di ritiro a domicilio degli ingombranti che assicuriamo per alcuni Comuni. Per questo continueremo con i progetti di comunicazione e sensibilizzazione dedicati a questo fronte.
Il progetto di fusione con Alto Vicentino Ambiente come prosegue? Stiamo ultimando la fase di studio preliminare economico-finanziaria. Quando sarĂ pronta, la sottoporremo ai soci, che avranno lâultima parola in merito allâavvio effettivo o meno della fusione con la societĂ di Schio.
Torniamo ai numeri del bilancio 2017⌠Lâutile al netto delle imposte è stato di quasi 600.000 euro su un fatturato complessivo di quasi 16 milioni di euro. Da tenere conto che lâassemblea dei soci ha deliberato la divisione degli utili secondo le quote spettanti ai diversi Comuni. Ritengo sia un segnale di fiducia
nei confronti dellâazienda, considerata solida e quindi in grado di generare utili anche il prossimo anno. Ai Comuni soci abbiamo inoltre restituito 990.000 euro provenienti dalla vendita di materiali recuperabili.
Avete in previsione investimenti? Certamente. Stiamo impiegando molte risorse nel rinnovo del parco mezzi. Questâanno ne acquisteremo 10, per un investimento complessivo di 900.000 euro. Avere mezzi moderni significa maggior sicurezza per gli operatori, un servizio piĂš efficiente e un maggior rispetto per lâambiente in quanto inquinano meno.
Cosa auspica per il prossimo futuro? Il proseguimento di un dialogo costruttivo con i Comuni soci. Sono molte le sfide che ci attendono, tra cui quelle legate alla difesa dellâambiente e ai cambiamenti climatici. Bisogna agire con una voce unica e compatta per affrontarle con autorevolezza e competenza e per vincerle.
INTERVISTA| CORRIERE VICENTINO | GIUGNO 2018 | 15
ARZIGNANO
FACCE DA foto di Club Fotografico Arzignano e Team strArzignano
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ARZIGNANO
NUOVA VITA PER LâORGANO di GUIDO GASPARIN
Ancora oggi lo chiamano affettuosamente âlâorgano delle uovaâ. Il motivo è presto spiegato: nel 1943, quando fu installato nella chiesa di Pugnello, il parroco don Ernesto Alba pagò le 50.000 lire pattuite grazie alla vendita delle uova e dei bachi da seta prodotti dai parrocchiani, che cosĂŹ espressero il proprio atto di fede. Lâorgano era stato infatti commissionato come ex voto alla Madonna per ringraziarla del ritorno in paese degli uomini partiti per la guerra: uno strumento della prestigiosa ditta Mascioni, per la precisione il numero 576 della produzione, trasportato dal Ponte Salviati fino alla chiesa tra due ali di folla su un carro trainato dai buoi. Lâorgano però sentiva ormai il peso del tempo e soprattutto della polvere che vi si era depositata. E allora alcuni mesi fa i parrocchiani non ci hanno pensato due volte: nuovamente uniti per il loro organo, un gioiello di 18 registri, 1246 canne, 2 tastiere da 58 tasti, una pedaliera da 30 radiale concava. Una volta avuta la sicurezza che la Parrocchia potesse sostenere la spesa di 16.000 euro, in accordo con don Giovanni Inbonati han-
Patrizia Dal Maso, Mariangela Fochesato, Stefano Franco e Giovanni Fanton
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no contattato i Mascioni, che dal 19 febbraio al 3 marzo lo hanno completamente restaurato e accordato, sostituendo anche il motore: operazioni concluse sotto la supervisione di don Bruno Stenco, nel frattempo diventato parroco di Pugnello. In prima fila, per prestare il proprio aiuto nelle operazioni, lâorganista titolare della parrocchia Stefano Franco, lâorganista titolare della Pieve di Chiampo Giovanni Fanton, la responsabile del coro parrocchiale Mariangela Fochesato e la parrocchiana Patrizia Dal Maso. âI lavori di restauro â ricordano â si sono svolti nei giorni piĂš freddi dellâanno e non poteva essere acceso il riscaldamento della chiesa per non compromettere le delicate fasi dellâaccordatura. Il rapporto tra la Parrocchia e questo strumento è da sempre strettissimo e la dimostrazione sta anche nella grande partecipazione al concerto inaugurale dello scorso 5 maggioâ. âĂ sicuramente uno strumento di grande pregio â sottolinea Giovanni Fanton - e, ora che ha compiuto 75 anni conservando i pezzi originali, di-
venta tutelato dalle Belle Arti. Fenomenali sono soprattutto i suoi timbri scuri, che ben si adattano alla chiesa che lo ospitaâ. âSi è giunti alla decisione di iniziare il restauro del nostro organo â ricorda don Giovanni Inbonati - tenendo conto del grande significato affettivo che ci legava a questa opera voluta, sostenuta, realizzata dalle generazioni che ci hanno preceduto. Si sono creati un sentire comune è una sicurezza a livello economico che ci hanno permesso di iniziare il cammino, pur con le comprensibili tempistiche delle varie procedure richieste, per far rivivere nella sua bellezza questo capolavoro dellâarte organaria. Il merito di questo traguardo va condiviso con ogni membro della comunitĂ â.
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UNA DOCCIA DI CELEBRITĂ PER I GENIETTI DEL âPARISEâ Una squadra di 22 studenti dellâIstituto Comprensivo si è classificata seconda a livello nazionale con unâidea per ridurre gli sprechi dâacqua delle famiglie. di ELIA CUCOVAZ
Unâinvenzione che permetterebbe alle famiglie di Arzignano di risparmiare 800 mila litri di acqua al giorno. Tanta quanta ne basterebbe per riempire quotidianamente la piscina comunale. Una grande idea nata fra i piĂš giovani, che è valsa ad una squadra di innovatori dellâIstituto Comprensivo âPariseâ un piazzamento a livello nazionale. I 22 partecipanti al progetto, dalla quinta elementare alla terza media, si sono qualificati infatti al secondo posto su 150 squadre partecipanti al premio âOltre la roboticaâ nellâambito della âFirst Lego League Italiaâ. Un riconoscimento che li ha portati fino a Roma, nella sede della Camera dei Deputati, a ricevere un premio dal Ministero dellâIstruzione e della Ricerca. Ma qual è stata la loro invenzione? Câè chi sostiene che le idee migliori vengano sotto la doccia. In questo
caso lâidea è la doccia. Una doccia innovativa che interrompe il flusso nel momento in cui si prendono in mano il sapone o shampoo. E che inoltre convoglia lâacqua usata in una cisterna dove può essere riutilizzata per lo sciacquone del water. Ă la âRobotic Showerâ, che secondo i calcoli dei ragazzi permette abbattere di oltre il 50% il consumo di acqua, con un risparmio di circa 60 euro lâanno a famiglia. Lâidea è arrivata ragionando sul tema di questâanno della competizione - lâacqua appunto - partendo dallo stimolo del dirigente scolastico Pier Paolo Frigotto: âĂ possibile ridurre lo spreco delle acque dolci?â. First Lego League è una manifestazione mondiale tra squadre di ragazzi dai 9 ai 16 anni che devono confrontarsi con âLego mindstormâ: la ârobotica a mattonciniâ proposta dalla piĂš famosa azienda mondiale
di costruzioni. Lâobiettivo è quello di promuovere nelle scuole la cultura scientifica e avvicinare gli studenti al mondo dellâautomazione. Al contempo, attraverso il lancio di un tema ogni anno diverso, i partecipanti sono stimolati a misurarsi con questioni ecologiche, economiche e sociali. Il concorso âOltre la roboticaâ è una competizione parallela, che dĂ rilievo agli aspetti di esemplificazione, innovazione, originalitĂ . I ragazzi sono stati coadiuvatidai professori Bruno Bruna dellâassociazione Connessioni Didattiche e Lucia Grieco, animatrice digitale dellâistituto, oltre che dal preside Frigotto. Hanno dovuto inoltre raccontare il loro lavoro in un video di 3 minuti, realizzato con la collaborazione di Marco Gaio. Il biglietto del treno per recarsi a Roma a ritirare il premio è stato donato ai 22 studenti dallâassociazione Amici del cuore Ovest vicentino onlus.
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IN MISSIONE PER CONTO DI DIO di GIUSEPPE SIGNORIN
Classe 1962, di Isola Vicentina, Luigi Fontana, per tutti âdon Gigiâ, è entrato in seminario a Vicenza giovanissimo, a 11 anni, perchĂŠ voleva essere come il cappellano del suo paese. Dallâottobre del 2016 è co-parroco dellâUnitĂ Pastorale Arzignano Centro, ma da quella prima media del 1973 a oggi ne ha vissute di esperienze. Il padre che gli viene a mancare ancora 18enne, e quel gesto del vescovo Onisto che ancora si ricorda, quando va a trovarlo in camera per parlargli e consolarlo, dicendogli che deve continuare a suonare la sua chitarra anche per il papĂ andato in cielo. E poi i sei anni in Brasile, dal 2000 al 2016, come sacerdote diocesano âfidei donumâ, in missione per conto di Dio, per dirla alla Blues Brothers, in un
certo periodo anche con le comunitĂ indigene del luogo. âDal Brasile mi porto a casa due cose: la consapevolezza che anche per noi sacerdoti è importante fare vita di comunitĂ insieme e la convinzione che accontentarsi del necessario aiuta a lasciare piĂš libero il cuoreâ. Ordinato prete il 31 maggio del 1987 (ha da poco festeggiato i 31 anni di attivitĂ ), don Gigi è stato a Breganze, a Piazzola sul Brenta, a San Vito di Leguzzano e a Valli di Fimon, oltre ad aver svolto il servizio di vice-rettore delle scuole medie in seminario. Oggi affronta il suo nuovo incarico ad Arzignano con grinta e determinazione. âCon lâUnitĂ Pastorale la presenza del prete è inevitabilmente minore, nelle singole realtĂ , ma penso che questâalternanza di persona-
litĂ diverse come siamo noi quattro - don Mariano, don Edoardo e don Davide, oltre a me - possa essere anche una ricchezza per i fedeli, e possa stimolare tutti i battezzati a tirare fuori energie nuove per vivere la propria missione in maniera pienaâ. Che cosa lâha colpita di Arzignano? Ă una cittĂ ricca, che sembra non avere grossi problemi. Ci sono poi tante persone di nazionalitĂ diverse, câè bisogno di un gran lavoro per lâintegrazione. Una cosa particolarmente bella riguarda il pullulare di iniziative e associazioni caritatevoli e di solidarietĂ . Un brano del Vangelo a cui è particolarmente legato? Lâepisodio dei discepoli di Emmaus, quando si dice che GesĂš entrò in casa per rimanere con loro. Mi dĂ grande fiducia, perchĂŠ GesĂš non è un Dio distante, ma un Dio che cammina insieme a noi.
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ARZIGNANO FELICE E VINCENTE di DAVIDE GHIOTTO
Ă stato un maggio particolarmente felice quello appena trascorso per lo sport arzignanese. A partire dal calcio che ha visto due squadre (piĂš una possibole terza) raggiungere la promozione alla categoria superiore; passando per per il basket con lâUnder 15 del Garcia Moreno che
ha conquistato il Trofeo regionale di categoria; fino ad arrivare alla danza con la bella vittoria di Andrea Vittoria Bastianello al Torneo CittĂ di Cartura e al Taekwondo trascinato al primo posto nazionale da Alessandra Ilic nella competizione per squadre regionali dellâOlympic Dream Cup di Roma.
LâArzignano Valchiampo festeggia dopo il 4-3 imposto al Campodarsego in finale play-off. Risultato che permette ai giallocelesti di entrare nella graduatoria dei ripescaggi per la Serie C.
La Prima Squadra dellâUS Calcio Tezze, ha concluso il campionato conquistando il gradino piĂš alto del podio della Prima Categoria e quindi il passaggio in Promozione.
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La Prima Squadra dellâASD Real San Zeno, appena promossa in Prima Categoria.
Alessandra Ilic del Taekwondo Team 2000, prima classificata allâOlympic Dream Cup, torneo nazionale per squadre regionali.
Andrea Vittoria Bastianello dellâAccademia di danza Four Style, Prima classificata al Torneo CittĂ di Cartura.
La squadra Under 15 Gold dellâUSD Garcia Moreno si laurea Campione del Trofeo Regionale Oro 2017/18.
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IL CERCHIO SI CHIUDE! di STEFANO TESTONI
Otto lunghi anni per chiudere il cerchio. Otto anni per risalire dallâinferno della serie C1 regionale al paradiso della serie A. Anni difficili costellati da tanto lavoro e tanti sacrifici che in un colpo solo alla sirena finale del 12 maggio scorso sono stati cancellati per far spazio a lacrime di gioia e sorrisi veri, da tramutare in stimoli nuovi per la prossima avventura. âNellâestate del 2010 tutto era finito - spiega il presidente onorario Mirco Rossetti - ma una persona su tutte voleva che il calcio a 5 ad Arzignano continuasse ad esistere. Quel pazzo era Michele Trolese, figura storica del Grifo dove ha mosso i primi passi nel 1994 come giocatore per poi prendere per mano la parte comunicativa facendo diventare importante a livello giornalistico nel vicentino questo stupendo sport. Molti erano scettici perchè come tutti ben sanno il calcio a 5 non ne veniva fuori bene da situazioni extra sportive, ma assieme a Trutru, Roberto Cazzola e altri amici abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e di ripartire. La scommessa possiamo dire che è stata vinta alla grandeâ. Otto lunghe stagioni e tanti nemici sportivamente parlando, poi piano piano la faccia pulita del team biancorosso ha portato a sĂŠ amicizie e simpatie con tanto di vittorie. âNella ripartenza io ero il presidente - continua Rossetti - e ricordo benissimo quanta gioia provava qualcuno la sera della nostra sconfitta nella finale promozione al primo anno di serie C1. Quella gioia che per noi era tristezza ci ha dato la consapevolezza per il futuro che tutti avrebbero avuto paura di noi e alla lunga facevano bene ad averne, perchè con un progetto serio ed ambizioso siamo tornati con tanti stimoli a mettere il nome di 24 | GIUGNO 2018 | CORRIERE VICENTINO | ARZIGNANO
Arzignano tra le sedici migliori squadre dâItalia: chi lo avrebbe mai pensato nellâagosto del 2010?â. A fine partita Rossetti chiama a se tutti gli amici della ripartenza, su tutti Colombara, Waldeisen e Campagna che con lui hanno firmato lo statuto della ripartenza, poco distante invece câè un raggiante e commosso Vladimiro Sgaggero che la presidenza lâha presa al secondo anno di serie A2 in un passaggio di testimone importante nella sua Arzignano. âUnâemozione del genere non lâavevo mai provata - spiega il numero uno biancorosso sensazioni contrastanti tra loro e una gioia immensa per aver fatto qualcosa di importante che nessuno avrebbe mai immaginato molti anni fa, ma che invece ora stiamo provando sulla nostra pelle. Abbiamo superato tanti ostacoli e tanti muri, sapevamo non sarebbe stato facile in campo tanto meno fuori dal campo, ma piano
piano con lâaiuto di tante persone amiche siamo riusciti a far capire che questo è un modello sano di fare sport, dove il risultato è sĂŹ importante ma la crescita umana dei nostri ragazzi lo è di piĂšâ. Ripartire non era facile, per farlo servivano sponsor e soldi, fare sport a certi livelli costa sacrifici anche economici e allora ecco che lâArzignano griffato futsal ha messo in campo la sua passione sportiva per coinvolgere imprenditori che hanno risposto dando fiducia. âDovrei ringraziarli uno a uno e lo faremo di persona perchè senza di loro questa serie A sarebbe rimasta a lungo soltanto un sogno chiuso nel cassetto. Cercare i partner ad inizio avventura non era facile, per certi versi poteva essere pericoloso ma non abbiamo mollato la presa e siamo riusciti a trovare quella fiducia che qualcuno aveva perso nei nostri confronti. Un grazie con la G maiscuola, sicuri di averli ancora al nostro fianco anche nel nostro ritorno al futuro in serie Aâ.
La ripartenza: da sx Savegnago (attuale accompagnatore prima squadra), Culpo, Boschetto (vice allenatore), Campagna, Marchetto, Bassi, Colombara, Rossetti (pres onorario) e Tedeschi
MONTECCHIO MAGGIORE
TALENT(O) MONDIALE
di DAVIDE GHIOTTO
Nel 1995 Colin McRae, forse il piĂš iconico rallista della storia, diventava il piĂš giovane pilota ad aver vinto un mondiale. Nello stesso anno nasceva Sofia Peruzzi che si è appena aggiudicata il primo posto al Rally Italia Talent e con questo la possibilitĂ di partecipare al Rally Italia Sardegna, una delle tappe del campionate mondiale di rally. Comâè nata la tua passione per i motori? âSono sempre stata appassionata di motori, in particolare di macchine da rally fin da bambina. Penso che non avrebbe potuto essere altrimenti visto che mio papĂ ha partecipato a diversi campionati mondiali e italiani sia come navigatore sia come ricognitoreâ. Quando hai cominciato a gareggiare? âA 14 anni ho fatto la mia prima gara come navigatrice in una RegolaritĂ Sport e da lĂŹ non mi sono mai piĂš fermata. A 18 anni ho conseguito la licenza per i rally e ho cominciato la mia carriera. Tuttora corro nei vari campionati italiani e nei rally di zona
con diversi pilotiâ. PerchĂŠ hai scelto il ruolo del navigatore? âIl sedile di destra, anche se si pensa il contrario, è quello che ha in mano la situazione. Il navigatore indica la strada, ha un percorso preciso e cronometrato da rispettare, dĂ il ritmo con il suo timbro di voce attraverso le note, può fare accelerare o rallentare il pilota in prova speciale ed organizza tutta la parte logistica di un rallyâ. Qual è la cosa piĂš bella dellâessere navigatore di rally? âLa cosa piĂš bella dellâessere navigatore è quella di poter guidare il pilota nella prova speciale creando un rapporto stretto e molto personale con lui. Poi in generale adoro la possibilitĂ che il rally ti dĂ di vedere posti nuovi che magari da semplice turista non si andrebbero a visitare. Ad Aprile hai vinto il Rally Italia Talent...
cosâè e come sei arrivata a questo grande risultato? âRally Italia Talent è un Talent di rally organizzato da Renzo Magnani in tutta Italia che ha lo scopo di scoprire nuovi talenti fra i giovani. Si compone di selezioni regionali, semifinali e finali. Pagando una minima tassa dâiscrizione si può partecipare e sperare di vincere il sogno di correre nel mondiale Rally in Sardegna gratuitamente. Questâanno sono risultata vincitrice fra circa 7.500 persone iscritteâ. Cosa ti aspetti da questa esperienza? âCorrerò il Rally Italia Sardegna valido come gara del Campionato del Mondo WRC come ufficiale Abarth su Fiat 500 R3T. Mi aspetto prima di tutto tanto divertimento. Cercherò di fare tesoro delle cose sicuramente imparerò e poi spero di poter conoscere tanti campioni mondiali di rally che ho sempre guardato in tv; per me è davvero una grande emozione prendere parte a questo mondialeâ. Qual è lâobbiettivo che vuoi raggiungere nel mondo del rally? âSpero di poter continuare a migliorarmi e di fare tanta esperienza. Voglio portare avanti questa mia grande passione arrivando magari un giorno a poterla trasformare in un lavoro.
MONTECCHIO MAGGIORE | CORRIERE VICENTINO | GIUGNO 2018 | 25
MONTECCHIO MAGGIORE
IL PROBLEM SOLVER di DAVIDE GHIOTTO
Otto problemi, ventuno concorrenti e novanta minuti di tempo. Questi i numeri della Finale delle Olimpiadi del Problem Solving, concorso rivolto agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori organizzato dal Ministero dellâIstruzione, dellâUniversitĂ e della Ricerca. Questâanno ad aggiudicarsi il posto piĂš alto del podio è stato uno studente della Scuola Media Anna Frank di Montecchio. Si chiama Simone Gervasio, ha 13 anni e vive a Montecchio. Simone è stato scelto dai professori della sua scuola fra i 4 papabili concorrenti che hanno partecipato a delle gare di qualificazione prima di poter ambire al premio nazionale. âPer riuscire ad approdare alla finale nazionale - spiega Simone - ho dovuto partecipare alle 4 gare di qualificazione a livello provinciale e a una gara regionaleâ. La finale di questa edizione 2018 è stata organizzata nella sede di Cesena dellâUniversitĂ di Bologna. I ventuno finalisti provenienti da tutta Italia avevano a disposizione
unâora e mezza per poter risolvere gli 8 problemi pensati per loro dal comitato tecnico-scientifico. âHo completato e consegnato il test per primo. Non ho nemmeno controllato le soluzioni anche se non ero sicuro della risposta che avevo dato su 2-3 problemiâ. Scaduto il tempo, al momento dellâannuncio dei vincitori, erano 3 gli studenti che avevano ottenuto un punteggio di 100/100, âho vinto io perchĂŠ ho battuto sul tempo gli altri due ragazzi. - continua Simone - Il secondo classificato ha consegnato circa 12 minuti dopo di meâ. Una grande soddisfazione per il giovane Simone ma soprattutto per la sua famiglia. âĂ stata una bellissima conferma dellâintelligenza che i professori hanno sempre visto in Simone. - afferma la mamma Silvana - Ă stata anche una piacevole sorpresa vederlo partecipare considerando anche il fatto che allâinizio non avrebbe nemmeno voluto prendere parte alla gara. Lo spirito sportivo non è mai stata una delle sue prerogativeâŚâ.
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Dopo la conquista di questo ambito riconoscimento, e del drone messo in palio, Simone dovrĂ affrontare impegni scolastici piĂš tradizionali come il conseguimento della licenza media e la scelta della scuola superiore, anche se su questâultimo non non ha dubbi: âDopo gli esami ho deciso di iscrivermi al Liceo Da Vinci di Arzignanoâ. Lâindirizzo è scontato: âscienze applicateâ.
MONTECCHIO MAGGIORE | CORRIERE VICENTINO | MARZO 2018 | 26
CHIAMPO
IMPRESE DA CINQUANTENNI di CARLO CALCARA
Questa storia parla di Gianfranco e Lucio, e anche di Alessandro, Mauro, Claudio, Stefano, Mirko, Alessandro e Raffaello. Ma questa storia parla soprattutto di amicizia, e di fuoco. Quello della passione per lâavventura, che ha spinto questa compagnia di quasi-tutti-cinquantenni della Valchiampo a trovare nuove sfide per festeggiare lâavvenuto atterraggio nel mezzo secolo. âSiamo un gruppo di amici storici, tutti cresciuti insieme negli scout - inizia a raccontarci Gianfranco Lovato, uno dei membri del gruppo -, nella cui tradizione i traguardi importanti si festeggiano con imprese altrettanto importanti. GiĂ per i quarantâanni infatti volevamo festeggiare partecipando alla maratona di New York,
anche se poi non se ne fece quasi niente. Poi questâanno, con il traguardo delle cinquanta candeline in vista per molti di noi, abbiamo deciso di celebrarlo con unâimpresa davvero originaleâ. Originale e glaciale. âIl 12 gennaio siamo saliti a Cima Larici - ci racconta Lucio Nardi, altro membro del gruppo - dove, sotto la guida di uno di noi che è membro del CAI, abbiamo iniziato a costruire due iglooâ. Una volta costruite, le due piccole cupole di ghiaccio hanno accolto sette dei compagni di una vita per una gelida notte. âCostruirli non è stato per niente difficile - racconta infatti Lucio -, anzi, è stato molto divertente. La parte dura semmai è stata dormirci dentro, se si pensa che fuori câerano 6 gradi sottozero!â. A distanza di quattro mesi il rito si è ripetuto. âIl 7 aprile lâoccasione era il cinquantesimo mio e di Lucio - racconta Gianfranco -, e abbiamo costruito un ponte tibetano sul Chiampo, allâaltezza di San Pietro Mussolino. Questa volta si è trattato di un pomeriggio appena, perchĂŠ in quattro ore avevamo allestito il ponte e attraversato il torrenteâ. Una passeggiata insomma, su corda. In un 2018 che potrebbe riservare ancora sorprese. âStiamo pensando ad una nuova impresa per la fine
del mese di giugno, per festeggiare un altro neo-cinquantenne - continua Gianfranco, che non si sbottona -. Non posso anticipare nulla, ma se riusciremo a portarla a termine sarĂ davvero una bella impresa!â. Ma cosa spinge questi ragazzi classe â68 a cercare lâavventura? âVoglia di mettersi alla prova, sicuramente - ci dice Lucio -, ma non in mostra. Non vogliamo dimostrare niente a nessuno, ma solo vivere queste esperienze tutti insieme, come se non fossero passati 35 anni da quando eravamo giovani scout. Sono lâamicizia e la voglia di stare insieme che ci spingono. Penso non ci siano tante compagnie come la nostra, ancora cosĂŹ numerosa e affiatata dopo anniâ.
CHIAMPO | CORRIERE VICENTINO | GIUGNO 2018 | 27
CHIAMPO
âDA ZERO A 150
INSEGUENDO UNâIDEAâ di ELIA CUCOVAZ
Da zero a 150 punti vendita meno di 2 anni e mezzo. E la crescita continua. Ă la storia imprenditoriale della chiampese Giordana Astegno. Una storia cominciata in India e proseguita tra Usa ed Emirati Arabi prima di approdare in Italia. Una storia con il potere di autoalimentarsi. âSpesso mi capita che le persone si interessino al mio racconto prima che al mio prodottoâ. Lâinizio è nel 2015, a New Delhi. âSono sempre stata una creatrice di startup. - racconta Giordana - Trovo un progetto che mi ispira, lo sviluppo, lo porto al top e poi, solitamente, lo vendo. E ricomincio. In quel momento avevo appena venduto lâalbergo e lâagenzia di viaggi che avevo creato in India ed avevo in tasca il biglietto per lâItaliaâ. Proprio quel giorno, però, si è imbattuta in un chiosco dove proponevano una pellicola per ricoprire il telefonino. âMi piaceva. E me la sono fatta installareâ. Non sapeva ancora che il destino era dietro lâangolo. âQuella sera, un
28 | GIUGNO 2018 | CORRIERE VICENTINO | CHIAMPO
uomo nota il mio cellulare e mi si avvicinaâ. Era il fondatore dellâazienda produttrice della pellicola che Giordana aveva appena installato: âMobile Outfittersâ (www.moutfitters. it). Lui è entusiasta e le dice che ha la stoffa della venditrice. Lei vede il potenziale del progetto. âSeguii il mio istinto - spiega lâimprenditrice - E invece di tornare a casa, quella stessa notte partii per Philadelphia con luiâ. Negli Usa vide lâazienda. âAllora era dentro un garage. - ricorda - Oggi sta per quotarsi in borsaâ. Si convinse e acquistò la licenza di vendita esclusiva per lâItalia di quella pellicola protettiva in poliuretano (un brevet-
to di derivazione militare) per tutti i dispositivi elettronici. âSpesi quasi tutti i soldi che avevo guadagnato in India, quindi, andai a Dubai e Oman per la formazione tecnica inizialeâ. Nellâaprile 2015 rientra in Italia. âHo installato il primo punto vendita nel negozio âElettrocasa Expertâ di Arzignano che sempre ringrazierò per la fiducia e la lungimiranza nel business che ci accomuna. Ho girato lâItalia alla ricerca di soci ma nessuno allâinizio ci credeva: quindi sono partita da solaâ. A dicembre dello stesso anno aveva una rete di cinque punti vendita in franchising. âDi giorno lavoravo nel chiosco e di notte facevo gli ordini. In ottobre ho incontrato il mio socio, Marco Baretta. A dicembre di quellâanno avevamo 40 punti vendita. E nel frattempo era anche diventata mamma. Ma il vero boom lâabbiamo avuto lâanno dopoâ. Nel 2017, infatti, i punti vendita sono triplicati e il fatturato è arrivato a quota 4 milioni e mezzo di euro. âOra i punti vendita in italia sono 150 e ci stiamo espandendo in altri due Paesi: Spagna ed Algeriaâ. Una storia che ci fa ben sperare: intuito e perseveranza sono ancora gli ingredienti del successo.
ALTAVALLE
ITALIATUTTOTONDO: SECONDO ROUND
di ENRICO CORATO
La scorsa estate ha sorpreso parenti e amici con lâidea di girare lâItalia in bici, da solo. In molti forse non ci credevano, ma lui ce lâha fatta: 4.200 km percorsi con una media di 200 al giorno, 68 mila metri di dislivello positivo, partenza da casa sua a Nogarole il 30 luglio e ritorno il 26 agosto, un viaggio reso epico dalle foto e video che ogni giorno pubblicava sulla pagina facebook Italiatuttotondo. E ora che sta per ripetere lâesperienza, ve la vogliamo raccontare. âTanti dicono di aver girato la Calabria, la Puglia o qualche paese europeo durante unâestate ma in realtĂ si sono sparati 10 mila km in camper: hanno visto la strada e forse qualcosa dallo specchietto retrovisore â ci racconta Mario Fornasa â. Io invece voglio conoscere veramente lâItalia: la bici ti consente di visitare, conoscere la gente e vivere appieno il territorioâ. Come è stato il viaggio 2017? Unâavventura in tutti i sensi. Conoscevo le mie capacitĂ di sopportazione nelle gare di endurance fino a 24 ore, ma la vera sfida è pedalare 15
ore al giorno tutti i giorni per 24 tappe. Inoltre ci sono problematiche che non ti aspetti, lâinesperienza ti fa portare chissĂ cosa invece basta il minimo indispensabile, e poi credevo che viaggiare lungo la costa fosse semplice ma eccetto 600 km lungo lâAdriatico è tutto montuoso, anche al sud. Ci parli dellâitinerario 2017. Da Nogarole ho raggiunto il lago di Cavazzo in Friuli, da lĂŹ ho attraversato le Alpi fino in Val dâAosta e sono sceso in Liguria e giĂš; a Solofra in Campania mi aspettava un amico. Mi hanno consigliato di attraversare lâIrpinia, bellissima ma altre montagne (ride). Poi Altamura, Matera e tutta la parte occidentale della Puglia, quindi ho risalito la costa adriatica fino a Este, dove gli amici sono venuti a âprendermiâ per lâultima pedalata fino a Nogarole e la sera abbiamo festeggiato nella sagra paesana. E questâanno? Seguirò il senso orario, 3.800 km previsti: partirò il 21 luglio, salterò le Alpi e mi fionderò direttamente sugli Appennini verso Modena. Punto di riferimento saranno i laghi e il mare, lâacqua
ti da un supporto psicologico fondamentale. Scenderò lungo tutti i parchi naturali piĂš famosi, attraverserò i monti della Calabria fino a Reggio. LĂŹ mi imbarcherò per percorrere la Sicilia meridionale lungo la costa fino a Sciacca, poi direzione Palermo per il traghetto. Il 6 agosto mattina tappa strong 250 km attraverso tutta la Sardegna fino a Budoni, dove la mia famiglia mi raggiungerĂ in aereo per qualche giorno di vacanza insieme. Lâ11 di nuovo traghetto per Livorno e da lĂŹ Mantova, Valeggio, Riva del Garda e poi Campogrosso, per chiudere in bellezza con le nostre Piccole Dolomiti dove mi aspettano gli amici per tornare insieme a Nogarole. Arriverò il 18 agosto in tempo per la sagra! Come si orienta? Mi sto costruendo con un programma tutte le tracce tappa per tappa con Garmin e Strava, cercando di non perdermi le bellezze lungo il percorso. Con cosa viaggerĂ ? Oltre alla bici un carrellino, borsone ermetico, tenda, materassino, sacco a pelo, telo di plastica come pavimento, 3 cambi da bici non di piĂš, pantavento e un guscio termico. Vedendomi passare col carrellino dietro la bici in tanti mi parlavano in inglese o tedesco, pensavano che fossi straniero anche se avevo in bella vista la bandiera veneta! Cosa significa âItaliatuttotondoâ? Mio padre quando scolpisce può fare un bassorilievo o unâopera a tutto tondo. Ecco, da lĂŹ lâidea di scoprire lâItalia e viverla in maniera completa, non superficiale.
ALTAVALLE | CORRIERE VICENTINO | GIUGNO 2018 | 29
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LA FORZA DEL CAMPIONE di CARLO CALCARA
Simone non ha ancora ventâanni, ma è forte e sicuro di sĂŠ. Ha una famiglia amorevole con cui vive a Montebello, tanti amici e una brillante carriera nellâhockey messa in pausa. Ah sĂŹ, perchĂŠ Simone âBobbeâ Carraro è momentaneamente costretto su una sedia a rotelle, anche se ogni tanto bisogna accertarsene guardandolo. PerchĂŠ a sentirlo parlare non sembrerebbe proprio cosĂŹ, anche quando racconta la sua storia. âĂ iniziato tutto il 13 luglio del 2017 ad un torneo di Splash Volley nel veronese. Entrando nella piscina sono scivolato battendo la schiena e finendo in acqua. I miei amici sono intervenuti salvandomi dal rischio di annegare, ma ho subito capito che la situazione era molto grave. Sono stato portato allâospedale di Borgo Trento, dove ho subĂŹto un intervento di dieci ore. Entrando ricordo di aver detto a mia mamma che se fossi rimasto cosĂŹ non avrei voluto continuare a vivere. Il giorno dopo mi sono svegliato intubato ma non riuscivo a sentire le gambe, le mani, niente. Ă stato lâinizio di un incubo, ho passato dieci giorni senza dormire, continuavo a pensareâ. Ma Simone è prima di tutto uno sportivo, uno abituato a cadere e rialzarsi. âA Verona ho trovato uno staff meraviglioso, che mi sosteneva soprat-
tutto dal punto di vista umano. Ho passato il mio diciannovesimo compleanno in terapia intensiva tutto intubato ma con la mia famiglia, i miei amici e tanta positivitĂ intorno. Abbiamo anche potuto mettere la musica!â Ă proprio il calore umano, oltre alla sua caparbietĂ e coraggio, la parte piĂš importante del suo recu-
pero. âIl 21 agosto sono stato trasferito a Vicenza in UnitĂ Spinale, dove ho trovato un gruppo di ragazzi miei coetanei con i quali ho subito legato. LĂŹ ho iniziato a lavorare per tornare in pista, consapevole che fosse una strada lunga e difficile, ma per nulla scoraggiato. Ho pianto tanto, ma non ho mai mollato. Ho ricevuto un sacco di sostegno, dalla mia famiglia e dalla mia ragazza ovviamente, dagli amici e anche dal mondo dellâhockey su pista. Pensa che mi hanno fatto arrivare una maglia autografata fin da Barcellona! La lista delle persone da ringraziare è infinita, sia per la loro vicinanza, che è stata fondamentale in quei nove mesi cosĂŹ difficili, sia per il loro impegnoâ. Lo scorso 4 maggio Simone è stato finalmente dimesso, e adesso è pronto per un nuovo inizio. âLe mie prospettive sono ovviamente cambiate, per ora. Per fortuna ho una testa che funziona, voglio tornare a studiare e prendere la patente per potermi sentire piĂš indipendente. E poi naturalmente voglio tornare a fare sport! Pensa che pochi giorni prima dellâincidente avevo finito la mia tesina, incentrata proprio sugli sport paralimpici.â
MONTEBELLO | CORRIERE VICENTINO | GIUGNO 2018 | 31
MONTEBELLO
IL RITORNO DEL PROF di GUIDO GASPARIN
UN FUTURO PER LA PIAZZA di MARIA TERESA ORLANDO
I lavori alla rete di distribuzione del gas portano in dote il rifacimento della piazza di Montebello. Il cantiere è a pieno regime e interessa in questa prima fase proprio Piazza Italia. Il restyling dello spazio antistante il municipio consisterĂ principalmente nellâeliminazione dellâattuale dislivello tra la zona pedonale e la strada. Al termine dei lavori di scavo e di ripristino del manto stradale con nuovi cubetti in porfido, la piazza sarĂ infatti su un unico livello (con rampe in corrispondenza degli accessi per rallentare i veicoli) e sarĂ dotata di due canalette per favorire il corretto deflusso delle acque meteoriche. Si presterĂ quindi a manifestazioni di vario tipo, per valorizzare, secondo il disegno dellâAmministrazione comunale, il cuore pulsante del paese. Anche via 24 Maggio, lungo la quale si sposteranno successivamente i lavori sulla rete del gas, sarĂ interessata dal completo rifacimento della pavimentazione, cosĂŹ come dei marciapiedi. âLâintero intervento â spiega il sindaco Dino Magnabosco â sarĂ a costo zero per il Comune. Grazie allâaccordo con i responsabili del gestore della rete del gas, sarĂ infatti completamente a carico dellâazienda, 32 | GIUGNO 2018 | CORRIERE VICENTINO | MONTEBELLO
che al termine dei lavori sulla rete si occuperĂ anche del completo rinnovamento della piazza e di via 24 Maggioâ. LE MODIFICHE AL TRAFFICO Per consentire il veloce proseguimento dei lavori in piazza (chiusa al traffico fino alla loro conclusione), il Comune ha emesso unâordinanza che dispone fino al 31 luglio alcune modifiche alla circolazione. Ă stato istituito un temporaneo doppio senso di marcia in via IV Novembre, via G. Vaccari (dallâincrocio con via IV Novembre a quello con Piazza Italia) e in via Marconi (dallâincrocio con Piazza Italia a quello con via San Francesco). Considerata inoltre la dimensione ridotta della carreggiata nei tratti di via Vaccari e via Marconi interessati dal provvedimento, viene istituito, nei medesimi tratti, il temporaneo limite di 10 km/h. âCi scusiamo con i cittadini per gli eventuali disagi â sottolinea il sindaco - ma si tratta di interventi che non potevano piĂš essere rimandati se non rischiando rotture della rete di distribuzione e che porteranno in dote una pavimentazione sia in piazza che in via 24 Maggio piĂš sicura per gli spostamenti di auto, ciclomotori, ciclisti e pedoniâ.
Dopo 45 lunghi anni va alla ricerca della prima classe a cui insegnò e la trova, rinsaldando il legame, piĂš vivo che mai, con le alunne di allora. Era lâanno scolastico 1972/1973 quando il ventiseienne prof. Pietro Clementi, fiorentino di Pontassieve, giunse fresco di prima nomina a Montorso per insegnare italiano alla 1^C, interamente al femminile, della scuola media. Un solo anno allâinterno di unâaula ricavata nellâattuale Municipio, allora ancora da ristrutturare, prima di proseguire ancora per un anno la sua carriera professionale al Liceo âQuadriâ di Vicenza e poi tornare a Firenze. La partenza da Montorso fu un duro colpo per le ragazze, che si erano affezionate a quel bravo insegnante venuto da lontano. Ma mai si sarebbero immaginate di incontrarlo nuovamente dopo quasi mezzo secolo. Ă lo scorso autunno quando il prof. Clementi, in vacanza in Veneto, non resiste alla tentazione di tornare a Montorso per cercare notizie sulle sue prime alunne, di cui ricordava ancora tutti i nomi. Si reca davanti al Municipio e le emozioni iniziano a sgorgare. Chiede alla prima persona che incon-
Il Prof. Clementi con le ex allieve Giustina, Raffaella, Lorella, Paola, Mirella, Luigina, Bertilla, Marialucia, Carla, Agnese, Antonella
MONTORSO
INNOVAZIONE E CONDIVISIONE di CARLO CALCARA
tra notizie su questa e quellâaltra ex alunna. Ă fortunato, perchĂŠ la signora Natalia, che vive in piazza, conosce praticamente tutti e si rende subito disponibile a dargli una mano. Il professore lascia il suo numero e il giorno dopo il cellulare squilla: è proprio unâex alunna della 1^C! Unâemozione indescrivibile per entrambi e per le 11 ragazze del â72/â73 che il 25 aprile si recano a Firenze per incontrare il loro professore. âSiamo rimaste stupite del fatto che ancora oggi si ricorda i vari aneddoti su ognuna di noi â racconta Giustina Zini -, noi che ad ogni festa di classe ricordavamo sempre il âbel professoreâ dal caratteristico e fascinoso accento toscano. Ă stato come fare un tuffo nel passato, in quellâanno meraviglioso durante il quale il professor Clementi seppe tener a bada noi ragazze âvivaci e schietteâ!â. Il tempo scorre, ma i ricordi e lâaffetto per un maestro di scuola e di vita non passano mai.
GiovedĂŹ 24 maggio Fonderie di Montorso ha presentato il suo primo bilancio integrato ai suoi principali stakeholders. Pur non essendo vincolata dalla direttiva europea sulle informazioni non finanziarie, Fonderie di Montorso ha scelto di dotarsi ugualmente di questo strumento che le consente di collocarsi tra le imprese piĂš innovative. Ad oggi sono infatti soltanto 6000 quelle in tutta Europa ad aver intrapreso questo percorso. Se lo scopo principale di un bilancio integrato consiste nel dimostrare ai diversi stakeholder come lâazienda sia in grado di creare valore nel tempo, alla sua base câè però la strutturazione e lâesplicitazione di un preciso piano strategico. Fondamentale in questo percorso è stato infatti il lavoro di definizione di una mappa strategica integrata, realizzata assieme alla societĂ di consulenza Mixura, per la definizione di obiettivi e la misurazione dei risultati. La mappa sviluppata da Fonderie di Montorso è innovativa in quanto considera il valore da generare non solo per il cliente, ma anche per tutti gli altri portatori di interesse: dipendenti, fornitori, azionisti, concorrenti, enti di controllo, istituti di credito, associazioni di categoria, comunitĂ locale. Inoltre, il bilancio riporta le performance su tutti i capitali indicati dallâInternational integrated Reporting council: economico-finanziario, produttivo, umano, sociale - relazionale e naturale. Cinque le linee strategiche individuate: miglioramento dellâambiente di lavoro, leadership di settore, indu-
stria 4.0, sviluppo della supply chain, tutela dellâambiente. Lâimpegno aziendale sui diversi fronti si è tradotto, nel 2017, in significativi risultati: un fatturato di oltre 80 milioni con un valore aggiunto distribuito di oltre 25 milioni (di cui il 74% nella remunerazione degli oltre 400 dipendenti) e con tutti gli utili reinvestiti in azienda, investimenti produttivi, ambientali e strutturali per oltre 6 milioni di euro. âIl percorso che ci ha portato al bilancio integrato ha rafforzato la nostra visione di essere impresa innovativa e punto di riferimento per il settore delle fonderie, anche sotto il profilo sociale e ambientale - afferma la presidente Patrizia Comello -. Ă sicuramente nostra intenzione continuare ad ampliare la cultura della condivisione, ponendoci come azienda trend setter rispetto allâevoluzione normativa in materia di corporate reporting a livello internazionaleâ. Intanto la Sda Bocconi ha manifestato il suo interesse e ha giĂ fatto sapere che il caso di Fonderie di Montorso sarĂ oggetto di studio degli MBA in partenza a settembre 2018.
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NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE
QUANDO LA PELLE Ă RINNOVABILE Trasforma un prodotto di scarto, la pelle, in un materiale di eccellenza: basterebbe solo questo per definire la concia unâindustria sostenibile. Il settore ha però saputo anche creare le condizioni affinchĂŠ i propri scarti produttivi, anzichĂŠ rifiuti, diventassero materie prime per altre filiere industriali, adottando sempre piĂš per il proprio sviluppo un approccio âcircolareâ integrato. Oggi i processi produttivi vengono concepiti ponendo particolare attenzione alle possibilitĂ di riutilizzo dei prodotti, delle materie prime e alla capacitĂ rigenerativa delle risorse prime. di NICOLETTA MAI 22,3% CASCAMI, RITAGLI, POLVERI
23,6% FANGHI
7,5% ALTRI SCARTI SPECIFICI DI SETTORE
ITALIANA RECUPERA OGNI ANNO 125 KM2 DI PELLE GREZZA
7,0% IMBALLAGGI 0,8% ALTRI RIFIUTI
LâINDUSTRIA CONCIARIA
Lâ84 % DEGLI SCARTI 38,8% BAGNI DI CONCIA
DI PRODUZIONE
Ă DESTINATO A RECUPERO RAPPORTO DI SOSTENIBILITĂ 2017 - FONTE UNIC
UNA PIATTAFORMA DI RICERCA PER RIDURRE LâIMPATTO AMBIENTALE
nato il processo del calcinaio ossidativo che oggi stiamo applicando assieme a quello tradizionale - spiega il coor-
Il progetto greenLife si è concluso un anno fa, ma i risul-
dinatore del progetto Guido Zilli, del Gruppo Dani -. Il
tati che sono stati raggiunti e gli stimoli che ha saputo
calcinaio ossidativo, sostituendo la calce e i solfuri con ac-
dare sono tuttora molto vivi.
qua ossigenata, consente innanzitutto un miglioramento
Il progetto è stato avviato nel 2014 ed è stato finanziato
della composizione dei reflui, ma anche il recupero delle
al 50% dal programma Life della Commissione europea.
acque di calcinaio per il rinverdimento delle pelli e il riu-
Cinque le aziende della filiera coinvolte: due concerie,
tilizzo delle proteine disciolte, opportunamente lavorate,
Gruppo Dani e Gruppo Mastrotto, lâindustria chimica
per fertilizzanti e biostimolanti.
Ikem, lâindustria di biotecnologia e prodotti tecnici per
Il progetto ha anche preso in considerazione il recupero
agricoltura Ilsa, il gestore dei servizi di depurazione Ac-
del pelo per un uso tecnico-agronomico. Trattandosi però
que del Chiampo.
di un recupero che ha senso solo se applicato su scala di-
Lâobiettivo del progetto è stato quello di sviluppare un
strettuale, Acque del Chiampo ha avviato a questo propo-
nuovo processo di lavorazione per ridurre lâimpatto am-
sito uno studio di fattibilitĂ economica, tecnica e ambien-
bientale della filiera conciaria attraverso diverse linee di
tale per valutarne la sostenibilitĂ .
ricerca che, partendo dalla sperimentazione su scala in-
Gli orizzonti della ricerca sono aperti e il sito di greenLife
dustriale del calcinaio ossidativo, portasse al recupero dei
www.greenlifeproject.eu è ancora attivo, proprio perchè
bagni e alla valorizzazione dei sottoprodotti.
piĂš che un progetto vuole essere una piattaforma su cui
âGrazie al progetto di ricerca abbiamo internamente affi-
continuare a far convergere idee e proposteâ. NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE | CORRIERE VICENTINO | GIUGNO 2018 | 35
NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE
ANCHE LâECONOMIA CIRCOLARE HA BISOGNO DI REGOLE
I prodotti che vengono ricavati dagi scarti della concia sono altamente efficienti e totalmente compatibili con le
âLâEuropa investirĂ molto nei prossimi anni nel setto-
esigenze di salute e ambiente.
re materie prime-seconde - afferma Paolo Gurisatti,
âDa queste sostanze si ottengono prodotti solidi e liqui-
economista e consigliere della Stazione Sperimentale
di, efficienti a bassissimi dosaggi, adatti per la concima-
di Napoli -. Ă un settore innovativo che richiede nuove
zione e la stimolazione di tutte le colture. Sono prodotti
competenze di classificazione dei prodotti e dei processi,
che vengono commercializzati in tutto il mondo e il cui
criteri di analisi e certificazione. Trasparenza e tracciabi-
utilizzo è ammesso in agricoltura biologica nel rispetto
litĂ sono requisiti fondamentali dellâeconomia circolare,
delle normative italiane ed europee. Inoltre uno studio di
che permettono di passare dalla fase di ricerca a quella di
impatto ambientale approfondito, condotto seguendo le
interesse per gli investitori e quindi di creazione di nuovi
linee guida dellâUnione Europea, Product Enviromental
sistemi di mercato. Lâorizzonte strategico della stazione
Footprint (PEF) e Organisation Environmental Footprint
sperimentale, grazie al suo nuovo assetto organizzati-
(OEF), ha evidenziato la grande sostenibilitĂ dei nostri
vo, è quello di affiancare le aziende nel recupero e nella
prodotti e dei nostri processi in comparazione con i ferti-
trasformazione degli scarti, sia per la fase di studio che
lizzanti convenzionaliâ.
di certificazione. La nuova frontiera è quella di diventa-
La concia, dunque, come preziosa alleata dellâagricoltu-
re centro di ricerca specializzato a certificare non solo la
ra, grazie a processi tecnologici che hanno come obiettivo
qualitĂ della pelle e dei processi chimici, ma anche delle
quello di ottenere prodotti in grado di coniugare sempre
materie prime-secondeâ.
piĂš efficacia e sostenibilitĂ . âI progetti di ricerca attualmente in corso e gestiti dal no-
DALLA CONCIA ALLâAGRICOLTURA
stro Centro Ricerche interno in collaborazione con le Uni-
Ilsa spa opera nel settore delle biotecnologie per lâagri-
versitĂ di Padova, Bologna e Venezia, hanno per oggetto
coltura e produce concimi e biostimolanti per lâagricoltu-
lo sviluppo di biopolimeri e la realizzazione di fertilizzanti
ra specializzata e biologica. Le materie prime impiegate
per lâagricoltura di precisione, per il corretto uso dellâac-
nei processi industriali sono prevalentemente di origine
qua in agricoltura e per lâincremento delle rese anche in
naturale: animale (collagene) e vegetale (erba medica e
presenza di condizioni sfavorevoli per lâagricoltura come
soia).
temperature estreme, siccitĂ , eccesso di acqua, eccesso di
âLa nostra principale fonte di collagene è la pelle - spiega
sali nelle acque di irrigazione e cosĂŹ via. Ă una ricerca con-
il presidente di Ilsa Paolo Girelli - e ogni giorno, attra-
tinua che ci vede impegnati nel dare un contributo alla
verso i processi industriali di idrolisi termica ed enzima-
necessitĂ di produrre piĂš alimenti - nel 2050 saremo piĂš
tica, trasformiamo circa 250 tonnellate di rasature e rita-
di 9 miliardi di persone - riducendo lâimpatto ambientale
gli di pelli in materie prime per il settore dei fertilizzantiâ.
generato dalle pratiche agricoleâ.
36 | GIUGNO 2018 | CORRIERE VICENTINO | NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE
NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE
NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE | CORRIERE VICENTINO | GIUGNO 2018 | 37
NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE
CONCIA SENZA CROMO
Un impianto pilota per testare tecnologie innovative di CARLO CALCARA
Con il contributo dello strumento finanziario Life dellâU-
vato ed ora è in fase di realizzazione. Si tratterà di veri-
nione Europea, Medio Chiampo sta partecipando, assie-
ficare lâimpatto del nuovo polimero di concia sui diversi
me ad alcune aziende e allâUniversitĂ di Venezia, al pro-
parametri da rispettare nel processo di depurazione e di
getto di ricerca Life 16ENV/IT/00416
considerare se lâinnovazione è vantag-
relativo allâutilizzo di tecnologie inno-
giosa anche sul fronte del risparmio
vative in sostituzione al cromo.
energetico. Infatti, piĂš un refluo è biodegradabile, minore è lâenergia impie-
Lâobiettivo è quello di individuare una
gata per la sua depurazione.
molecola alternativa al cromo, ma anche differente da aldeidi e tannini.
âSiamo molto felici di partecipare a
La ditta GSC Group, capofila del pro-
questo progetto - spiega il presidente
getto, con il supporto analitico dellâU-
di Medio Chiampo Giuseppe Ca-
niversitĂ di Venezia, è lâideatore della
staman -. Gli investimenti in ricerca
resina; la conceria Pasubio Leather
rappresentano un aspetto fondamen-
si occupa di testarne la sostenibilitĂ
tale per lo sviluppo del settore e la
produttiva, mentre a Medio Chiam-
loro efficacia è senza dubbio maggiore
po è affidata la sperimentazione e la
quando coinvolgono i diversi soggetti
valutazione della sua sostenibiltĂ am-
della filiera. Nel caso specifico del pro-
bientale. La sintesi del polimero è stata ultimata ed ora si procederĂ ai primi test sulle pelli. Per testarne lâimpatto a livello am-
LA RICERCA Ă UN ASPETTO FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE, SPECIE SE COINVOLGE TUTTI I DIVERSI SOGGETTI DELLA FILIERA
bientale Medio Chiampo ha progetta-
getto in corso, lâimpianto pilota che è in corso di realizzazione potrĂ essere uno strumento importante anche per ulteriori ricerche. Ci permetterĂ di valutare lâefficacia di eventuali migliorie nei processi depurativi prima della loro effettiva introduzione, oltre a rappresentare un grande valore ag-
to un impianto pilota, ovvero un impianto equivalente al
giunto per la formazione scolastica, chimica e conciaria,
suo depuratore ma in scala. Il progetto è già stato appro-
del nostro territorioâ.
38 | GIUGNO 2018 | CORRIERE VICENTINO | NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE
NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE
ASSOMAC: CRESCE LâEXPORT ITALIANO
WELFARE E CONCIA
LâItalia si conferma leader globale
in classifica ha aumentato il proprio
Sette mesi dopo lâadozione dellâac-
delle macchine per la filiera pelle-
giro dâaffari âsoloâ dellâ8,4%. Nel
cordo integrativo provinciale, il
calzature, mentre la rincorsa della
comparto macchinari per la concia il
bilancio è positivo per aziende e
Cina rallenta.
trend è ancora piÚ acuto.
dipendenti. Sono state 85 le impre-
Dal rapporto congiunturale dellâAs-
LâItalia, forte di una quota del 69%
se che hanno sottoscritto lâaccordo
sociazione dei Costruttori di Tec-
del valore delle esportazioni, cresce
stipulato fra la sezione Concia di
nologie per Calzature, Pelletteria
nellâanno del 13,3% tenendo la Cina
Confindustria e i sindacati lo scorso
e Conceria emerge che nel 2017 il
a debita distanza. I ruoli si inver-
12 settembre. Lâintesa introduce una
valore delle esportazioni di macchi-
tono, invece, quando si osserva il
grossa novitĂ : il premio consolidato
nari ha toccato quota 940 milioni di
trend dei macchinari per calzature:
maturato dai lavoratori dipendenti
euro, per un +6,3%, su base annua.
qui è Roma che insegue Pechino. Nel
viene retribuito sotto forma di ser-
Mentre lâItalia, che detiene la quota
campo delle macchine per pellette-
vizi legati al welfare invece che in
del 47% del valore complessivo, è
ria, infine, lâantagonista dellâItalia è
busta paga. Con strumenti welfare
cresciuta del 10%, la Cina seconda
Taiwan.
si intendono per lo piĂš buoni pasto o benzina ma anche viaggi, cultura, benessere. In termini economici lâac-
LA PELLE Ă SEMPRE PIĂ SOCIAL
cordo ha sancito un cambio di marcia importante, infatti ai dipendenti
Le pelli passano per il web? Sempre
Lâimmagine digitale di un brand è
viene riconosciuto un premio del va-
di piĂš! Ă per questo che Unic ha cre-
sempre piĂš importante per definirne
lore di 1200⏠sottoforma di servizi,
ato un progetto finalizzato a dare alle
riconoscibilitĂ e valore. Veicolarla
cifra piĂš che raddoppiata rispetto ai
aziende del settore concia un approc-
correttamente richiede però unâat-
500⏠che si vedevano recapitare in
cio innovativo alla comunicazione.
tenta pianificazione che parte dalla
busta paga. In questi primi mesi la
Tre date, Milano, Santa Croce sullâAr-
definizione dellâidentitĂ aziendale,
novitĂ ha coinvolto circa 5 mila lavo-
no e Arzignano a cui hanno parteci-
passando per la scelta degli obietti-
ratori della valle del Chiampo ma si
pato, oltre ai relatori, Marianna Ghir-
vi comunicativi, dei destinatari, dei
prevede che nel prossimo biennio i
landa, Head of creative partnership di
messaggi e dei canali da utilizzare.
numeri possano aumentare.
Youtube, e Ilaria Barbotti, presidente
Scelte che richiedono conoscenze
degli Instagramers italia.
specifiche sulla struttura e i meccani-
Il progetto ha voluto evidenziare la
smi dei media digitali.
peculiaritĂ della comunicazione digitale rispetto a quella tradizionale e fornire gli elementi per individuare le principali leve del digital marketing e il loro ruolo nel concorrere al raggiungimento degli obiettivi aziendali. E poi, per le aziende che ancora avessero dei dubbi, gli strumenti di base per valutare un progetto di comunicazione digitale, scegliendo quelli piĂš adatti a veicolare i propri messaggi in relazione alla propria capacitĂ di investimento. NEWS DAL DISTRETTO DELLA PELLE | CORRIERE VICENTINO | GIUGNO 2018 | 39