Corriere Vicentino agosto 2012

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Copia omaggio / anno XIII n.8 / agosto 2012

“Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza” - 0,42 E

Noi che lavoriamo in estate L’intervista Gianni Minà Fabio Viviani di nuovo con Guidolin

Sulle strade

DEL VINO


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Provincia di Vicenza

danza, musica, teatro e spettacoli in città venerdì 3 agosto Piazza Chiesa vecchia S.Urbano Il Veneto che ride Glossa teatro | teatro martedì 14 agosto Parco Castello di Romeo Rajib Karmakar Concerto per sitar Altramusica | musica

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sabato 25 agosto Piazza Marconi Andrea Braido suona Jimi Hendrix Arianna Antinori & The Davids suonano Janis Joplin Associazione Majoris | musica domenica 26 agosto Castello di Romeo Mi Gran Tango Ensemble Alma Migrante | danza ingresso: e 7,00 mercoledì 29 agosto Castello di Romeo Grande concerto lirico Una Voce per Tutti | lirica ingresso: w 5,00 giovedì 6 settembre Chiesetta degli Alpini Musica e Rappresentazione Palladian Saxophone Quartet | musica

cinema al Castello Sabato 4 agosto The Artist di M. Hazanavicius

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Venerdì 17 agosto Paradiso amaro di A. Payne

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Domenica 19 agosto Quasi amici di O. Nakache e E. Toledano

Domenica 5 agosto Il castello nel cielo di H. Miyazaki

Mercoledì 8 agosto Hysteria di T. Wexler

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Domenica 12 agosto Il giorno in più di M. Venier

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Mercoledì 15 agosto Happy feet 2 di G. Miller

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Mercoledì 22 agosto La pelle che abito di P. Almodovar

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Venerdì 24 agosto Pirati-briganti da strapazzo di P. Lord

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Giovedì 30 agosto La talpa di T. Alfredson

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Venerdì 31 agosto The Iron Lady di P. Lloyd

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Domenica 2 settembre Scialla (Stai sereno) di F. Bruni .................................

Informazioni cinema al castello Orario d’inizio: luglio ore 21.30, agosto ore 21.15 ingresso interi e 5,00, ridotti fino 26 anni, Carta Giovani, Carta Argento e oltre i 65 anni: e 4,00 In caso di maltempo i film verranno proiettati al Cinema S. Pietro Vendita biglietti: all’ingresso del cinema da un’ora prima delle proiezioni



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EDITORIALE di Rino Polacco* *Presidente della Strada del Vino dei Colli Berici

Il compito delle Strade dei Vini

Mensile d’informazione Registrazione del Tribunale di Vicenza n° 965 del 12-01-2000 - Editrice Millennium s.r.l. 40.000 copie certificate Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. Caporedattori Nicoletta Mai, Marta Massignan. Caporedattore sportivo Stefano Canola. Caporedattore economia Elisabetta Badiello. Redazione: Ilaria Boscardin, Alberto Faedo, Alessandra Groppo, Silvia Maculan. Editorialisti Lino Zonin, Alberto Fabris, Elisabetta Badiello, Gianfranco Sinico. Art director Alessandra Peretti. Grafico Amos Montagna. Stampa: Centro Stampa Editoriale Grisignano di Zocco (VI) In copertina foto di Studio Cru, Vicenza Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: info@corrierevicentino.it Per la pubblicità: Alberto Faccin 335 5319350 Aristide Crema 320 0522400 Federico Hanard 335 5293582 Monica Dall’Omo 340 6717242 © 2011 Le immagini ed i testi sono di proprietà riservata della rivista. Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e l’uso pubblicitario in altra sede. L’editore è a disposizione dei proprietari dei diritti su eventuali immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Questo giornale è stampato su carta certificata FSC. Il marchio FSC identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

In un periodo in cui la recente crisi globale non ha di certo incrementato il turismo, le Strade dei Vini hanno il compito, oggi più che mai, di rafforzare ulteriormente il binomio territorio – prodotto. Noi della Strada del Vino dei Colli Berici ci impegniamo per sviluppare l’indotto di una zona che si estende su di un percorso lungo 145 chilometri, un patrimonio naturale unico che costituisce il più grande polmone verde del Veneto, in grado di poter garantire l’ideale ospitalità per il turista di passaggio e l’economicità e redditività per i Comuni e le imprese che ne fanno parte. Gli associati sono gli agriturismi, B&B, hotel, golf club e poi maneggi, produttori gastronomici locali, ristoranti e soprattutto cantine di vini, tutti concordi nell’invitare i visitatori a scoprire e condividere con la popolazione del posto la scoperta di questo affascinante territorio. Nonostante il periodo non certo favorevole i risultati sono con-

fortanti con un incremento di oltre il 42% delle presenze negli ultimi cinque anni e con più di 24.000 visitatori (fonte Censis). Oggi siamo la settima strada su diciannove del Veneto, ma ritengo che per i prossimi anni, grazie all’incomparabile bellezza del nostro territorio, possiamo avere ancora una grande potenzialità di crescita. Il compito delle Strade dei Vini, e nel particolare parlo di quella dei Colli Berici, è di far scoprire ancora di più al turista la natura e il meraviglioso microclima del territorio legato ai prodotti tipici e questo grazie anche all’utilizzo dei più recenti mezzi di comunicazione. L’aspetto più interessante è che gli associati appartengono a diversi settori, ma sono tutti uniti da un unico obiettivo, quello dello sviluppo enogastronomico, sempre nel pieno rispetto della sostenibilità e dei modelli culturali da salvaguardare, patrimonio dei Comuni.

INTERNO 8 di Alberto Fabris

Specialista assoluto Vi guardo, devoti del bollino rosso e aspiranti al bollino nero, vi guardo mentre caricate la vostra Citroen Picasso celeste come profughi in fuga dalla catastrofe. Invece verso la catastrofe ci state andando, e il mio sguardo traboccante di compiaciuta perfidia segue passo passo le vostre manovre. Abbruttiti dalla sveglia all’alba, innervositi dalla colazione ingurgitata in fretta e furia, siete pronti, pensavate di essere pronti. Invece dopo pochi metri ecco la frenata, ecco pochi secondi di immobile concitazione nell’abitacolo. Lui gesticola, lei fa dei gesti di diniego e scuote il capo. Retromarcia breve ma con sgommata, lui scende e rientra nell’appartamento, certo il gas! Oppure l’allarme! Insomma qualcuno si è dimenticato qualcosa, in auto i bimbi sembrano imbambolati, spiando da dietro la tenda li vedo stringere dei giocattoli come in trance. Finalmente si parte eh? Finalmente cominciano le Olimpiadi, e tra le molte specialità io sceglierò la meno olimpica ma quella nella quale mi ritengo specialista di assoluto livello mondiale: deridere le folle oceaniche che s’infilano nei gironi danteschi delle autostra-

de nei weekend estivi. Pochi strumenti: una poltrona con poggia piedi, un telecomando con tavolino per appoggio del suddetto e, soprattutto, un climatizzatore a manetta fino ad appannare i vetri delle finestre. Ecco, fin dai primi notiziari del mattino le colonne, ah ah, colonne sulla Autobrennero! Code tra Verona e Affi, bene bene, scodinzolate scodinzolate con le vostre auto, io vi guardo. Toh, nel tratto Verona Padova forti rallentamenti, hahah, ma tra un tuffo olimpico e un set di beach volley femminile, io attendo il Tg dell’una, quello che tradizionalmente mi dà le maggiori soddisfazioni. Eccolo, sono un po’ emozionato, faccio un lungo sospiro, la notizia è la terza della scaletta dopo il caldo africano e il gran caldo nelle grandi città: 30 km di coda al passante di Mestre. Mi alzo in piedi, non faccio gesti di esultanza perché sono un signore, ma mi avvicino ai vetri appannati e guardo in direzione di Mestre, poi mi giro verso lo schermo, l’immagine del serpentone di auto evoca scenari da film catastrofici holliwoodiani, aspetta aspetta, c’è una Citroen Picasso celeste lì in mezzo...


VA L D A G N O

ASIAGO

Versate vino, non lacrime

Vogliamo gli alpini nel 2020

Sabato 14 luglio si è spento all’età di 84 anni il conte Giannino Marzotto, grande imprenditore vicentino e vincitore di due Mille Miglia. Pochi giorni dopo la morte del con­ te è volato in cielo anche l’ot­ tantacinquenne Marco Crosara, migliore amico e copilota di Mar­ zotto.

Il sindaco Andrea Gios vuole riportare l’adu­ nata degli Alpini ad Asiago. Dopo il succes­ so dell’adunata del 2006, Asiago si propone come sede dell’adunata nazionale degli Alpini per il 2020, anno in cui la città celebra anche il centenario della prima adunata quando venne posta la colonna mozza sulla cima dell’Ortigara.

ARZIGNANO

La nuova piscina comunale Gli arzignanesi attendono l’estate 2013 per il pri­ mo tuffo nella nuova piscina comunale. È stato infatti approvato il progetto della nuova cittadel­ la dello sport con due piscine coperte, una pale­ stra, un ristorante con bar, negozi e, soprattutto, una grande area verde di 21mila mq con piscina scoperta, giochi d’acqua, idromassaggio, let­ tini, ombrelloni e campi da gioco.

VICENZA HOT

CRONACA

Vicentino ucciso in Brasile Il vicentino Tommaso Lotto si trovava a San Paolo per lavoro nell’ambito della finanza, ma un tragico evento ha messo fine alla sua giovane vita. Il ventisettenne è stato infatti assassinato nella sua auto in Brasile dopo una tentata rapina con due colpi al petto sparati a sangue freddo dai rapinatori.

UN MESE DI NOTIZIE IN BREVE

a cura di Alessandra Groppo

ARZIGNANO

Sexy rapina

Tutto era pronto per il colpo: l’o­ biettivo (Oro Ingross di Arzigna­ no) era stato scelto e il piano stu­ diato nei minimi dettagli… Unico neo: i cinque rapinatori non sape­ vano che ad aspettarli davanti al negozio ci fosse una squadra di

Era pronta per andare al lavoro ma è stata fermata dai ladri. Una pornostar vicentina è stata de­ rubata dei suoi vestiti e trucchi del mestiere mentre scendeva dal taxi lungo la strada regionale 11. Il botti­ no comprendeva biancheria intima, vestitini, trucchi, parrucche, gioielli e bigiotteria, frustini e sexy toys per un valore complessivo di circa 15 mila euro. Nonostante l’accaduto, l’artista si è esibita lo stesso, per la gioia di centinaia di giovani vicen­ tini. Corriere Vicentino |

08 | Notizie in breve

Carabinieri pronti a far scattare le manette. È quello che è successo mercoledì 11 luglio ad Arzigna­ no, quando i Carabinieri hanno ammanettato i cinque serbi che da tempo seminavano panico nei negozi del vicentino.


SOSSANO

Addio al caro Cesare

STRANO MA VERO

Uno strano souvenir

SANITÀ

Quando era nata, il 20 febbraio scorso, pesava 380 grammi ed era lunga solo 17 cm. Ora Francesca, la seconda bimba più piccola d’Italia, venuta al mondo con parto prema­ turo alla ventitreesima settimana all’ospedale San Bortolo di Vi­ cenza, è tornata a casa tra le braccia dei genitori.

Truffa da 4000 euro Sembrava un vero colpo di fortu­ na ma è stata solo una grande truf­ fa. Una vicentina, dopo aver messo online l’annuncio di vendita di un prezioso orologio con diamanti in­ castonati del valore di 4.000 euro, è stata subito contattata da un pre­ sunto compratore. L’uomo, però, ha accompagnato la donna in un campo rom di Brescia dove le ha rubato il prezioso orologio lasciandola senza gioiello e senza contanti.

Si è spento alla veneranda età di 102 anni l’orgianese Cesare Porto, il sa­ crestano più anziano d’Italia. Sacre­ stano dall’età di 30 anni, Cesare ave­ va prestato servizio fino a qualche mese fa nella chiesa di Santa Maria Assunta del suo amatissimo paese vicentino.

Benvenuta Francesca

TRUFFE

Forse pensava che quell’enorme tro­ feo da caccia sarebbe stato proprio bene nella taverna e non aveva pre­ so in considerazione le conseguen­ ze del suo gesto. Antonio Spanevello, pensionato vi­ centino, ha pensato di portare a casa dal Canada una testa d’orso come souvenir mettendola in valigia. Bloccato dagli agenti della Forestale all’aeroporto di Malpensa, il vicen­ tino dovrà ora pagare 33 mila euro di multa.

DANIEL LAZZARO

iPhone? No, un sasso Trovare su eBay un iPhone 4S a soli 525 euro sembrava un affare da non perdere, peccato che, una volta ac­ quistato il tanto desiderato gioiello tecnologico, al posto di un telefoni­ no l’imballaggio contenesse… un sasso! È la truffa su internet nella quale è cascato un ventiseienne vicen­ tino che però non si è perso d’animo ed ha denunciato il suo truffatore.

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Sulle strade del vino Sono le suggestive vallate dei Berici, della Lessinia e della Pedemontana a caratterizzare il territorio su cui corrono le Strade dei Vini. Un susseguirsi di curve, colline e paesaggi magnifici nelle province di Vicenza e Verona, un territorio ricco di luoghi magici. Il cuore e il motore di tutto sono le innumerevoli cantine che offrono ottimi e squisiti vini, ma non solo. Vi racconteremo una storia diversa, fatta di bellezze storiche, ville e curiosità da scoprire...venite con noi! di Ilaria Boscardin

Il Durello

Il Durello è un vitigno indigeno, coltivato nella limitata fascia collinare della Lessinia orientale. Il vino prende il nome dalle uve di Durella, caratteristica per gli acini color giallo citrino. Questa varietà è sopravvissuta nel tempo grazie alla sua straordinaria resistenza alle malattie che hanno a più riprese flagellato i vigneti italiani. A riconoscimento di questa specificità, è giunto, nel 2001, il riconoscimento della denominazione di origine controllata battezzata Monti Lessini. La versione più nota è il Lessini Durello spumante, caratterizzato da una spuma fine, colore paglierino tenue con riflessi verdognoli, profumo caratteristico lievemente fruttato e sapore acidulo.

Concedetevi una deviazione a Crespadoro per conoscere l’Osservatorio Astronomico del Monte Marana. La visita si svolge dietro un minimo contributo e ha una durata di circa 2 ore. Info su www.cieliperduti.org

Notevole a Monteforte d’Alpone il palazzo Vescovile del 1471 per conto del Vescovo Ermolao Barbaro. All’interno un prezioso chiostro a doppio loggiato, con all’interno opere interessanti di illustri autori del cinquecento. Per visitarlo telefonate al numero: 045-6102355

Bolca è famosa per i prestigiosi reperti fossili che arricchiscono tutti i maggiori musei di scienze naturali; il Museo, che ben narra la storia del luogo, da marzo a ottobre è aperto con il seguente orario: 9-13 e 1418,30. È possibile visitare il museo telefonando al numero 045-6565088

A Monte di Malo si trova il Buso della Rana, la più grande grotta naturale d’Europa. Il Cai di Malo organizza delle visite guidate, per prenotare www.montedimalolive.it

Se passate per Trissino non perdetevi la Villa Trissino-Marzotto. Il complesso riserva ampi giardini, viali, gradinate, un parco, bacini d’acqua e un belvedere, che insieme formano un complesso di intenso impatto paesaggistico.


Tai Rosso, Merlot e Cabernet

I Colli Berici sono terre di grandi vini rossi. Dalla Riviera Berica, alle colline di Alonte e Lonigo, i Berici sono un grandissimo vigneto con terreni, clima ed esposizione solare ottimali, in particolare per le uve rosse. Vino simbolo del territorio è certamente il Tai Rosso, proveniente dalle uve autoctone tradizionalmente chiamate Tocai Rosso. Dal colore rubino vivo, presenta note di ciliegia, lampone, viola e spezie che conquistano l’olfatto, mentre al palato è fresco ed elegante. Si trova anche nella moderna versione spumante e in quella riserva, dopo un periodo di affinamento in legno. Ma non c’è solo il Tai. Sui Colli Berici anche i vitigni internazionali, come Merlot, Cabernet e Carmenere, esprimono doti e personalità uniche nel loro genere. Un territorio che molti ci invidiano, paragonandolo al Bordeaux francese.

A Montecchio Maggiore meritano sicuramente una visita il Castello della Bellaguardia e il Castello della Villa. Una meravigliosa terrazza sulle vallate attorno Vicenza. Per chi è romanticamente schierato.

Sono due i capolavori che incontrerete attorno a Lonigo. In comune il nome Pisani. C’è Villa Pisani Bonetti, uno dei primi gioielli di Andrea Palladio. Tanto importante da meritare spazio nel suo trattato I quattro libri dell’architettura. E poi c’è Villa Pisani detta La Rocca di Vincenzo Scamozzi, che all’interno ha uno splendido gioco di luci grazie alle scelte architettoniche.

A Barbarano Vicentino ci sono le radici del Tai Rosso. Tra una cantina e l’altra fermatevi a visitare il Palazzo dei Canonici. Sarà il colore caldo della pietra morbida di Nanto ad accogliervi. Se vi avanza un po’ di tempo fate un salto a Villa Piovene Porto Godi, nella vicina Toara. Non ve ne pentirete.

A Longare cominciate da Villa Aeolia Carli, a Costozza. Qui, nei sotterranei, soffia il vento grazie al ventidotto: una serie di cunicoli sotterranei collegati alle grotte circostanti. Una volta usciti, proprio di fronte, merita una sosta Villa Trento Carli.


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A Montecchio Maggiore le attrattive non mancano. Villa CordellinaLombardi, di proprietà della Provincia, è ispirata ai classici modelli palladiana ed è decorata con un grande ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo. La villa è visitabile telefonando al numero 0444 908112

A Montorso Vicentino merita una visita villa Da Porto, legata al ricordo dello scrittore Luigi da Porto (1485 - 1529), indicato come autore della novella che ispirò William Shakespeare nella stesura del “Giulietta e Romeo”. Sul colle si staglia la parrocchiale di San Biagio, mentre della chiesa più antica resta solo la torre campanaria, che svetta oltre il profilo degli alberi arricchendo con un tocco particolare lo scenario dell’abitato.

Recioto

Il colore è giallo brillante, il profumo è complesso e ricorda il miele d’acacia con sfumature floreali di grappolo e un bouquet vellutato, armonico, corposo e gradevolmente mandorlato. Stiamo parlando del Recioto, il cui nome deriva dalla parola dialettale “recia”, che è la parte alta del grappolo di Garganega, quella più ricca di zuccheri e meglio esposta all’insolazione. Poco prima della raccolta vera e propria si opera una selezione dei grappoli migliori che poi vengono posti su dei graticci, detti picai, per l’appassimento. L’uva a riposo viene costantemente seguita e pulita dai quattro ai sei mesi fino al momento della pigiatura. Ogni anno, a gennaio, si tiene “La prima dei Picai”, il rito della prima pigiatura delle uve Garganega vendemmiate a settembre. I viticoltori della zona, vestiti con gli abiti contadini, portano i grappoli su un palco allestito dove vengono spremuti per raccogliere le prime gocce di mosto del Recioto di domani.

Poco prima di Sorio, parcheggiate nello slargo e salite a piedi sulla collinetta dove sorge l’obelisco di Sorio. Il monumento, dell’architetto vicentino Caregaro Negrin (1821-92), è posto a memoria dell’impari scontro tra l’esercito Austriaco e i cosiddetti ‘cavalieri della croce’, in cui perirono una cinquantina di giovani.

In contrà Cava a Gambellara si scorge il parco San Marco, ricavato dal recupero di una vecchia cava di pietra. Inoltrandosi si possono scorgere degli affioramenti di basalto tipici della natura vulcanica della zona. Alzando lo sguardo, si scorge la chiesetta di San Marco, in posizione panoramica sull’anfiteatro di colline di Gambellara, raggiungibile da contra’ San Marco.

Se passate per Agugliana, concedetevi una passeggiata sul così detto ‘lago’ di Agugliana, il piccolo altopiano generato dalla colmatura di un antico cratere vulcanico. I residenti lo chiamano ‘Campagnola’, un piccolo gioiello di paesaggio rurale, tenuto a vigne e punteggiato da costruzioni rustiche. Corriere Vicentino |

14 | Inchiesta


Degno di nota l’Antico Maglio di Breganze, il battiferro del XVI secolo a ruota idraulica, tra i meglio conservati del Veneto. Il museo è completo degli attrezzi appartenuti all’ultimo fabbro operante, Angelo Giusto Tamiello. Il Maglio è visitabile contatA tando: magliotamiello@alice.it Lugo di Vicenza 0445/873908 Villa Godi merita una vostra visita in quanto prima opera di Palladio documentata con certezza. La villa ha grandi giardini A aperti al pubblico tutto l’anno. Mason VicentiL’edificio ospita anche un museo no, Pianezze e Molvena archeologico, con centinaia di corre il Percorso naturalistico fossili di piante e animali Colceresa che si snoda fra le della zona. colline storicamente dedite alla coltivazione di ciliegie. Il nome Colceresa, infatti, significa colli della ciliegia. L’itinerario, di 12 km, è percorribile in circa cinque ore.

Torcolato

Il Torcolato appartiene alla categoria dei vini da dessert e si ottiene da una varietà locale chiamata Vespaiola il cui nome deriva dal fatto che è molto appetita dalle vespe per la sua dolcezza. Il Torcolato nasce solo dai migliori grappoli, vendemmiati e deposti in un unico strato in cassette basse in modo da poter essere trasportati senza alcun danno. Vengono poi nuovamente scelti e appesi con degli spaghi alle travi delle soffitte. Per appenderli i grappoli vengono attorcigliati e avvolti attorno ad una coppia di spaghi. Questo gesto era definito nel dialetto locale “torcolare”, da cui il nome del vino. Il Torcolato è un vino talmente buono che si può bere da solo ma di certo non disdegna biscotti, formaggi e insoliti abbinamenti.

Se quest’estate passate per Marostica, non perdete l’occasione di assistere alla celebre “Partita a Scacchi a Personaggi Viventi” che si terrà dal 7 al 9 settembre. I biglietti possono essere acquistati sul sito www.vivaticket.it A Fara Vicentino l’antica chiesa dei S.S. Felice e Fortunato fu eretta nel XV secolo e conserva alcuni affreschi dell’epoca; alla fine del XIX secolo vi fu affiancato il caratteristico oratorio dalla forma poligonale. Tipiche della città sono le colombare, soprattutto quelle lungo la valle del Chiavone.



Un tuffo in piscina Estate fa rima con sole, caldo e tintarella. E, come alternativa alle vacanze al mare, vi presentiamo i parchi acquatici e le piscine comunali della nostra provincia: strutture dove divertirsi e rilassarsi tra un bagno di sole, un tuffo in acqua, un rinfrescante gelato e una partitella a pallone.

A

di Alessandra Groppo

Acquapark di Altavilla

Cosa offre: Nella struttura di Altavilla troverete una vasca a cinque corsie, una vasca gym, una vasca con idromassaggio e giochi d’acqua ed un veloscivolo per il divertimento dei più piccoli. Nel parco, oltre ai lettini e agli ombrelloni, ci sono anche un campo da beach volley, un bar e un parco giochi per i bambini. Dove: Via Cavour 83, Altavilla Vicentina Orari: La piscina è aperta tutti i giorni della settimana dalle ore 9.00 alle ore 19.30. Tariffe: Dal lunedì al venerdì 7,50 euro intero e 5,50 euro ridotto. Sabato e domenica 9,00 euro intero e 5,50 ridotto.

P

Parco acquatico di Vicenza

P

Piscine di Montecchio Maggiore

Cosa offre: Il parco acquatico di Montecchio Maggiore si compone di una piscina olimpionica di 50 metri con un wibit gonfiabile e di una vasca per bambini immerse in un grande prato verde di 6.000 mq attrezzato con ombrelloni e lettini. Oltre alle piscine la struttura offre ai visitatori anche un bar, un chiosco per bibite e gelati, un campo da pallavolo e un campo da basket. Dove: Via Bruschi 2/4, Montecchio Maggiore Orari: Dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 19.00. Il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 19.00. Tariffe: 5,90 euro gli adulti residenti, 7,20 euro gli adulti non residenti e 3,60 euro il ridotto.

A

Acquaplanet di Lonigo

Cosa offre: Nella strut-

Cosa offre:

tura estiva delle piscine di Vicenza vi aspettano 11.500 mq di spazio verde dove troverete una vasca di 50 metri, una vasca con fontana e idromassaggio, due scivoli e la wibit action tower per il divertimento dei bambini, una terrazza solarium, un campo da calcetto e uno da beach soccer. Dove: Via Forlanini 13, Vicenza Orari La piscina è aperta tutti i giorni della settimana dalle ore 9.00 alle ore 19.30. Tariffe: Dal lunedì al venerdì 7,50 euro intero e 5,50 euro ridotto. Sabato e domenica 9,00 euro intero e 5,50 ridotto.

L’Acquaplanet di Lonigo offre agli appassionati dell’acqua una piscina di 50 metri di lunghezza e un vaschino circolare. Nel grande prato che circonda le vasche si trovano anche lettini e ombrelloni, un bar e un campo da pallavolo. La particolare illuminazione del parco e della vasca permette l’utilizzo della piscina anche durante le ore serali per una piacevole esperienza di nuoto sotto le stelle. Dove: Via Turati 7, Lonigo (VI) Orari: Tutti i giorni dalle 9.30 alle 22.00. Tariffe: Dal lunedì al venerdì 6,50 intero e 4,50 ridotto Il sabato e la domenica 7,50 intero e 5,50 ridotto

Corriere Vicentino |

17 | Piscine


C

Centro sportivo Porto Nuevo

Cosa offre: Il centro sportivo di Nanto offre una piscina semi olimpionica coperta che, grazie ad una particolare struttura di copertura, diventa una piscina all’aperto. Immersi in un grande parco con zona solarium si trovano anche un campo da tennis, un campo da calcetto, un campo da beach volley, un bocciodromo e un chiosco per gelati e spuntini. Il punto forte di questa piscina è la particolare copertura della vasca che permette di divertirsi in acqua anche sotto le stelle. Dove: Via dei Pilastri 14, Nanto (VI) Orari: Dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 19,30. Il mercoledì la piscina rimane aperta fino alle ore 21.00 Tariffe: I prezzi sono variabili a seconda degli orari e degli abbonamenti scelti.

A

Appena fuori provincia... Antiche terme di Giunone

Il complesso di Caldiero (VR) offre due antiche piscine termali con acque benefiche e un grande parco con piscine olimpioniche scivoli e giochi d’acqua. Informazioni: www.termedigiunone.it

Caneva Aquapark

Adrenalina, discese mozzafiato, relax e divertimento per tutta la famiglia vi aspettano al parco acquatico di Lazise sul Garda (VR). Informazioni: www.canevaworld.it/aquapark

Aqualandia

All’Aqualandia di Jesolo (VE) vi aspettano 26 attrazioni, 6 spettacoli, 5 attività di animazione e lo scivolo più alto del mondo. Informazioni: www.aqualandia.it


Mete da non perdere

D

Avventura all’Acropark

Divertimento, sport in totale sicurezza e rispetto della natura vi aspettano all’Acropark di Roana dove i sei percorsi tra gli alberi vi regaleranno una scarica di adrenalina e vi lasceranno a bocca aperta: funi di acciaio, liane, ponti tibetani, scale e reti vi aiuteranno a passare tra un albero e l’altro in tutta sicurezza. Al punto di accoglienza verrete forniti di un set di sicurezza simile a quello usato per affrontare le vie ferrate in montagna e, dopo una veloce lezione con una guida, sarete pronti ad affrontare uno dei sei percorsi di vari livelli di difficoltà. Il percorso Bg Zip vi lascerà sicuramente senza fiato: composto da un sistema di teleferiche di 348mt tra gli alberi si conclude con il sensazionale volo sopra il laghetto, un’esperienza che lascia emozioni incredibili. Dove: via Laghetto, Roana (VI) Costi: variabili dagli 8 ai 15 euro a seconda del percorso scelto Informazioni: www.acropark.it

S

Scopriamo le farfalle

Se davvero le farfalle vivono un giorno solo forse vale la pena dedicare un paio d’ore alla visita del museo entomologico Nel Regno delle Farfalle di Schio. Il museo, a conduzione famigliare, si sviluppa su un capannone di 2.000 mq di spazio espositivo che raccoglie circa 10.000 esemplari che rappresentano le 300 specie di farfalle diurne conosciute in Italia catalogate per sesso, specie, luogo e data di ritrovamento ed esposte in bacheche che rappresentano le caratteristiche dei 52 habitat naturali italiani in cui è ancora possibile trovare colonie di questi straordinari insetti. Una particolare sezione è poi dedicata alle farfalle del mondo e agli insetti amici e nemici di queste creature così affascinanti. Il museo si può visitare in circa due ore per conto proprio, ma è anche possibile prenotare delle visite guidate con i curatori. Sarà l’occasione per scoprire qualcosa in più su questi insetti e per ripassare alcune nozioni di geografia, storia, letteratura… Un mondo affascinante, interessante, misterioso e colorato quello delle farfalle, che vi aspetta a Schio per regalarvi una giornata di natura, scienza, fascino e divertimento. Dove: via lago di Alleghe, Schio (VI) Costi: 5 euro gli adulti/3 euro i bambini/2 euro le comitive Informazioni: www.nelregnodellefarfalle.it

I

Nel silenzio delle cave di Rubbio

Il loro aspetto colorato e vivace ricorda un parco giochi per bambini, ma le Cave di Rubbio, opera dell’artista Toni Zarpellon, sono la meta ideale per chi desidera passare una giornata lontano dalla confusione e dal caldo della città. La prima Cava, detta Cava Dipinta, è un’esplosione di colori, un gesto liberatorio dell’artista che qui mostra tutta la sua

personalità e sensibilità grazie ai dipinti su pietra. La seconda cava, la Cava Abitata, grazie ai 150 serbatoi di benzina trasformati in teste di animali o in crani umani, è invece una riflessione sui messaggi negativi che il mondo della velocità, della tecnologia e del successo a tutti i costi ci propina tutti i giorni. La Cava Laboratorio, infine, è sicuramente la più amata dai bambini: un grande spazio aperto dove chiunque, armato di pennello e colori, può disegnare sulle rocce. Dove: Rubbio, frazione di Bassano del Grappa Costi: l’ingresso alle cave è gratuito Informazioni: www.cavedirubbio.com


A

Un tuffo nel passato contadino

Aratri, macchine a vapore, fusi, trattori e mulini ad acqua: nel Museo della Civiltà contadina di Grancona è possibile toccare con mano gli antichi strumenti che aiutavano i nostri nonni nella quotidianità della vita lavorativa. Fondato nel 1995 da Carlo Etenli con lo scopo di documentare e far conoscere, attraverso la raccolta di attrezzi, macchinari ed oggetti un tempo in uso nel territorio vicentino, aspetti significativi della civiltà rurale, il museo si presenta come un grande spazio espositivo che raccoglie macchine agricole e diversi oggetti di uso quotidiano ordinati secondo la funzione in vari settori. E per entrare ancora di più nell’ambiente contadino, il museo propone anche la rappresentazione della scuola e delle botteghe di un tempo: i bambini si divertiranno a scoprire come lavorava il fabbro, il calzolaio, il falegname... “Tutti gli strumenti che sono presenti nel museo - ci spiega Carlo - sono funzionanti e li mettiamo in moto ad ogni occasione per permettere ai visitatori di toccare con mano la vita dei contadini di una volta”. Così, tra il lavoro dei trattori ed il focolare della sera, la scuola e le botteghe del paese, tra le colline di Vicenza, è ancora possibile vivere una giornata come la vivevano i nostri nonni. Dove: Via Ca’ Vecchia 10, Grancona (VI) Costi: l’entrata al museo è libera Informazioni: www.museograncona.it

P

Amore e storia ai castelli

Per rivivere la romantica tragedia di Romeo e Giulietta e fare un tuffo nella storia, vi consigliamo una visita ai castelli di Montecchio Maggiore e alle Priare, il complesso di cave sotterranee. Secondo la tradizione i due castelli di epoca scaligera avrebbero ispirato Luigi Da porto nel concepire la novella dei due amanti ripresa poi da Shakespeare. Il castello di Romeo è un complesso edificato nel 1354 e conserva tutt’ora il perimetro delle mura e la torre del mastio, mentre il castello di Giulietta è oggi adibito a ristorante ma offre ai visitatori una terrazza panoramica sulla vallata che vale la pena vedere. Poco sotto il castello di Giulietta si estende il complesso delle cave sotterranee detto delle Priare, la cui origine si deve sicuramente legare alle rocche. I vasti ambienti sotterranei sono composti da un ramo principale che conduce

U

Nel regno degli animali

Una giornata immersi nella natura in compagnia degli amici animali è meta d’obbligo per le famiglie con bambini. Al parco Cappeller di Cartigliano i piccoli visitatori potranno ammirare conoscere e scoprire zebre, scimmie, uccelli, ippopotami, cervi e molti altri bellissimi animali. Aperto al pubblico nel marzo del 1998 il Parco Cappeller è una grande oasi verde di 40.000 metri quadrati che ospita centinaia di specie di animali alle quali si è cercato di ricostruire l’habitat naturale. E così, tra prati, rocce, alberi, cascate e stagni, i piccoli visitatori potranno scoprire i nomi originali e le caratteristiche di cigni, falchi, gru, pellicani, struzzi, serpenti, tartarughe, cammelli, scimmie, ippopotami, zebre e moltissimi altri animali. Il parco mette inoltre a disposizione diverse aree per pic-nic, tavole e panchine all’ombra, un’area giochi per bambini ed un bar. Al Cappeller, infine, si può scoprire qualcosa in più sull’evoluzione dell’uomo: all’interno del parco, infatti, è aperto anche il museo Fondazione Cappeller che, grazie a riproduzioni a grandezza naturale, spiega la teoria di Darwin e la storia dell’uomo, dall’Australopithecus all’Homo Sapiens. Dove: Via Kimle, Cartigliano (VI) Costi: per il parco 10 euro gli adulti/7 euro i bambini per il museo 3 euro Informazioni: www.parcocappeller.com

alla parte più interna e profonda e da un ramo secondario che sembra una via di fuga. E così, tra rocche e passaggi segreti sotterranei, a Montecchio si può fare un tuffo nel Medioevo e vivere un’atmosfera romantica. Dove: Via Castelli 3 e 4, Montecchio Maggiore (VI) Costi: ingresso libero ai Castelli per le Priare 5 euro intero/ 3 euro i bambini Informazioni: www.faida.it www.comune.montecchio-maggiore.vi.it/


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Estate, tempo di sport Sole, tempo libero, sport, divertimento, avventura... tutte parole per definire l’estate. Per le persone che sono stanche di praticare i soliti sport (calcio, calcetto, pallavolo, basket...) ecco qui una piccola guida su quelli alternativi (estremi o quasi) da praticare nella nostra provincia, bastano solo un pizzico di voglia, un po’ di pazzia e qualche euro in tasca... di Alberto Faedo

SLACKLINING

Questo nuovissimo sport di tendenza, poco conosciuto in Italia, è più difficile di quanto si pensi. Stare in equilibrio su una fettuccia di pochi cm non è semplice. Le prime prove si effettuano tra due alberi distanti 6/8 metri ad una altezza di 50 cm da terra, così da imparare a bilanciare il corpo, riuscire a camminare, fermarsi, girarsi e provare altre evoluzioni (Trickline). La difficoltà aumenta nelle specialità più adrenaliniche: Longline e HighIine. La prima consiste nel camminare sulla fettuccia che è molto lunga, e quindi più instabile; nella seconda c’è una variante in più: l’altezza. La fettuccia viene tesa tra due sponde di un fiume, oppure tra due montagne. Per la Highline si consiglia l’uso di una imbragatura da arrampicata e un cordino di sicurezza, per non rischiare di cadere nel vuoto.

RAFTING

Fiume, acqua, rapide, massi da schivare. È il rafting, sport avventuroso da provare almeno una volta nella vita. A bordo di un gommone, guidati da un istruttore, si scende lungo il letto di un fiume, pagaiando tutti insieme. Il divertimento è assicurato. Cos’è: è una discesa fluviale su un particolare gommone autosvuotante, con un equipaggio di 4-6 persone. Attrezzatura: fornita direttamente dall’organizzazione. Dove: lungo il corso del fiume Brenta, tra l’Altopiano di Asiago e il massiccio del Grappa. Quando: nei mesi primaverili ed estivi. È necessaria la prenotazione per motivi organizzativi. Info utili: il percorso è lungo circa 10 km, per un tempo di percorrenza di 2 ore e mezza. 45 euro è il prezzo per una persona adulta per una discesa in rafting. Altre informazioni sul sito www.valbrenta.net

Cos’è: è un esercizio di equilibrio e di bilanciamento dinamico su una fettuccia tesa tra due ancoraggi. Si divide in tre specialità: Trickline, Longline e Highline. Attrezzatura: 2 punti di ancoraggio solidi, la fettuccia di poliestere di lunghezza variabile; per la specialità Highline anche imbragatura da arrampicata e cordino di sicurezza. Dove: ovunque (meglio nei parchi dello sport), nel rispetto della natura e dei luoghi. Quando: dalla primavera all’autunno. Info utili: l’attrezzatura è acquistabile presso i negozi di articoli sportivi oppure tramite internet. Prezzi 80-100 euro per un set (fettuccia e cricco) di 10-15 metri. Per saperne di più consigliamo il sito www.arcieridellaslack.it


BUNGEE JUMPING

Lanciarsi da strutture artificiali credendo, per pochi secondi, di volare. Il salto totale dura circa due minuti, il volo libero dura quattro-cinque secondi. Cos’è: saltare nel vuoto a testa in giù da un’altezza notevole (un ponte) con una corda elastica legata attorno alle caviglie. L’altezza minima è di 100 metri. Attrezzatura: tutta fornita dagli organizzatori è composta da 3 elementi: cavigliere, corda elastica e imbrago da alpinismo. Dove: ponte di Asiago, tra i comuni di Enego e Foza, raggiungibile dalla Valsugana o da Asiago. Il ponte è alto 175 metri. Il salto totale arriva a 165 metri, 40 metri di volo libero. Quando: da marzo a novembre, nei week-end segnalati nel sito www.bungy.it Info utili: Il costo è di 90 euro il primo salto, 45 euro il secondo. Alle persone con cardiopatia, ipertensione, con problemi all’apparato osseo, o con altri problemi fisici e alle donne in gravidanza è vietato il salto.

SKYDIVE

Un lunghissimo minuto di caduta libera, ad una velocità compresa tra i 180 e 200 km/h. Adrenalina a mille, battito del cuore accelerato. A quota 1500 metri si apre il paracadute e qui una dolce discesa ammirando il panorama sottostante compiendo virate, spirali ed evoluzioni fino a toccare terra con un comodo atterraggio.

CORSA IN SALITA

Correre è semplice, è l’attività più naturale che il corpo umano possa fare. Durante l’estate molte persone macinano km su km lungo le piste pedonali e ciclabili presenti nei nostri comuni, forse per perdere qualche chilo in vista della prova costume. Per chi fosse allenato e volesse cimentarsi in qualche competizione, ecco una gara alla quale partecipare... Cos’è: corsa podistica competitiva, su strada in salita di km 6,200, la gara più longeva del vicentino. Attrezzatura: scarpe da corsa, allenamento, gambe e fiato. Dove: partenza dalla Piazza G. Zanella di Chiampo, arrivo presso la Piazza G. Marconi di Nogarole Vicentino, percorrendo la SP38. Quando: sabato 25 agosto 2012 alle ore 19.00. Info utili: hanno partecipato atleti di un certo spessore come Orlando Pizzolato (vincitore della maratona di New York nel ‘84 e ‘85), e gli atleti olimpici Vittorio Fontanella e Gelindo Bordin (Medaglia d’oro nella maratona a Seoul ‘88). Il record del tracciato è di 21’33’’ registrato nel lontano ‘84 da parte di Sergio Pesavento. Quota di iscrizione 5,00 euro.

Cos’è: paracadutismo in tandem, ovvero lanciarsi da quote ragguardevoli (4500metri) imbragati ad un istruttore, da un aereo o un elicottero, utilizzando poi un paracadute per rallentare la caduta e compiere un atterraggio sicuro. Attrezzatura: fornita direttamente dagli organizzatori. Dove: presso l’aeroporto A. Ferrarin di Thiene. Quando: sempre, informazioni dettagliate sul sito. Info utili: costo del lancio è di 165 euro (giovedì e venerdì 150 euro. www.skydivethiene.it). Corriere Vicentino |

24 | Sport estremi


ARRAMPICATA SU FALESIA

Mani, piedi, parete verticale... questa è l’arrampicata. Sport ormai praticato da un folto numero di appassionati della montagna e delle pareti rocciose in particolare. Durante l’inverno ci si allena nelle palestre con prese artificiali, ma dalla primavera fino all’autunno il divertimento raddoppia, perché si arrampica nella falesia naturale, il vero luogo dove questo sport è nato. Nella provincia di Vicenza sono presenti varie palestre naturali, qui proponiamo le pareti di Castelvecchio, a Valdagno.

VIE FERRATE

Stanchi della solita camminata della domenica, sui soliti sentieri??? Allora dovete provare le vie ferrate. Sono un misto di camminata e arrampicata/scalata, un modo differente di affrontare la montagna e la salita, in maniera più avventurosa e più a contatto con la roccia viva.

Cos’è: può essere definita come la salita di un ostacolo, in questo caso una parete rocciosa di altezza 20-25 metri, usando le mani e i piedi. Si viene assicurati tramite una corda, un’imbragatura, dei rinvii e un sistema frenante che servono in caso di caduta e per la discesa. Attrezzatura: imbragatura da arrampicata, scarpette da arrampicata, corda, rinvii, assicuratore, magnesio. Attrezzatura da acquistare personalmente presso i negozi sportivi. Dove: Castelvecchio, falesia estiva situata sulle colline sopra Valdagno in direzione Altissimo a quota 800 metri. Quando: dalla primavera all’autunno. Info utili: la parete è divisa in cinque settori (ombre rosse, centrale, scorpione, alveare e grotta) per un complessivo di circa 40 vie già chiodate da parte del CAI di Valdagno che gestisce questa palestra naturale.

Cos’è: una via ferrata è un insieme di strutture e attrezzature realizzate artificialmente su una parete rocciosa per facilitarne la salita in sicurezza in un percorso escursionistico/ alpinistico. Attrezzatura: imbragatura, casco da arrampicata, set da ferrata (completo di longe, moschettoni autobloccanti, e dissipatore), scarponi. Tutto acquistabile nei negozi di sport. Prezzo circa 150 euro. Dove: in montagna. Proponiamo la via ferrata A. Viali che parte poco dopo il rifugio Bertagnoli nella località “La Piatta” (Crespadoro) dal sentiero n.221 ed arriva alla Cima Gramolon (passando anche per la variante non obbligatorio E. Ferrari). Sono presenti anche due vie ferrate (G. Biasin dal passo Pertica e C. Campalani dopo il rifugio Scalorbi) nel gruppo del Carega. Quando: dalla primavera fino all’autunno. Fare attenzione alle condizioni del tempo. Info utili: è consigliabile partire con delle vie ferrate semplici, così da imparare la tecnica e le regole di sicurezza, magari insieme ad altre persone con più esperienza. Informazioni utili si possono trovare sul sito www.vieferrate.it Corriere Vicentino |

25 | Sport estremi


Noi che in estate lavoriamo di Ilaria Boscardin, Silvia Maculan, Simone Bedin e Francesco Meneghini Lo dice un sondaggio fatto sul forum studenti.it: sette su dieci sono disposti a trascorrere le vacanze estive lavorando e quasi il 50% quest’anno non andrà in vacanza. Quello dello studente che aspetta la ripresa delle lezioni in totale relax, che trascorre nell’ozio completo il periodo delle vacanze estive è uno stereotipo sempre più lontano dalla realtà.

S

Sono molti i ragazzi che approfittano delle vacanze per trovarsi un lavoro: bagnino o cameriere, commesso o animatore turstico, l’importante è accumulare esperienze e mettere qualche soldo da parte. La normativa incoraggia queste iniziative consentendo ai giovani, dai 16 ai 25 anni di età e regolarmente iscritti ad un ciclo di studi, di lavorare durante l’estate ed essere remunerati con voucher, i buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali. Gettonata anche l’esperienza all’estero. Sono infatti circa ventimila i giovani italiani che ogni anno rinunciano alle vacanze per trascorrere un paio di mesi a lavorare in un Paese straniero. Le professioni più gettonate? Cameriere, cuoco, animatore turistico, raccoglitore di frutta. Le opportunità sono moltissime in tutti i Paesi del mondo. Sul sito web dell’Eures, la rete europea dei centri nazionali per l’impiego di tutto il Vecchio Continente, è possibile inserire il proprio curriculum vitae, controllare le posizioni aperte nei 31 Paesi aderenti alla rete e ottenere suggerimenti per le pratiche burocratiche da svolgere per la partenza. Su summerjobs.com, invece, si può scegliere tra più di duemila offerte, tutte negli States: guarda boschi nel Maine, animatore a Disneyland Florida, assistente personale in Texas, impiegato o centralinista a New York...


grande responsabilità e nei momenti di chiusura e apertura facciamo di tutto tranne che la bella vita”. Quest’anno però Alberto ha dovuto conciliare la sua passione per la piscina con la scuola, essendo all’ultimo anno di superiori e dovendo studiare per la maturità. Ma durante le prove scritte e la preparazione per l’orale, Alberto ha continuato comunque a lavorare in piscina, prendendosi permessi solo nelle mattinate degli esami. E nonostante ciò è riuscito ad aggiudicarsi un ragguardevole 74. E le vacanze? Alberto rinuncerà alle meritate ferie, ma si concede una possibilità: “Forse andrò da qualche parte a settembre, ma non ne sono sicuro”.

Anziché riposarsi, andare in vacanza e, perché no, oziare un po’, Beatrice ha scelto di darsi fare. Durante la sua pausa estiva dall’università, infatti, si occupa da mattina a sera, 5 giorni su 7, di un bambino di 11 anni sui freschi monti in quel di Durlo, nel comune di Crespadoro, l’ideale in questi giorni di caldo torrido. In cosa consiste il tuo lavoro? In pratica faccio la tata. Mi occupo del ragazzino preparandogli colazione, pranzo e cena, lo aiuto nei compiti e poi cerco di tenerlo occupato portandolo in paese o a giocare nel campo da calcio. Come hai ottenuto il posto? Due anni fa lo aiutavo nei suoi compiti, così quest’anno la mamma mi ha richiamato per propormi questo lavoro e io ho subito accettato. Quali sono i pro e i contro di questo “incarico”? Mi piaceva molto l’idea di un lavoretto che mi permettesse di guadagnare qualcosa. Certo, Durlo non ha una sfrenata movida e lo svago principale è giocare a carte. Adesso a scopa, briscola e tressette sono imbattibile! Non abbiamo internet e la tv, ma in compenso ho incontrato tante persone nuove: essendo pochi, ho fatto presto a conoscere tutti gli abitanti di Durlo! Come pensi di utilizzare i soldi guadagnati? Vorrei fare visita agli amici che ho conosciuto durante il mio Erasmus a Madrid e, dato che studio lingue, vorrei pagarmi un master in Argentina per perfezionare il mio spagnolo.

Luca ha 23 anni ed è diplomato al conservatorio. Durante l’anno si divide tra gli studi di perfezionamento, le attività concertistiche, il coro parrocchiale, la banda che dirige, le audizioni. Da metà agosto a metà ottobre, invece, per il quinto anno consecutivo, lavorerà presso la cantina sociale di Ponte di Barbarano. Un lavoro di circa dieci ore al giorno, compreso il sabato, che lascia poco spazio allo studio, ai concerti e alle serate estive con gli amici. “Qualche lato positivo c’è: faccio attività fisica, lavorando come manutentore, stacco completamente dalla musica, guadagno bene ed essendoci molti stagionali, ci si diverte!” racconta Luca. Tra la pulizia delle botti e lo scaricare le casse d’uva le chiacchiere, specie con gli operai più anziani, sono sempre interessanti. “Viaggio spesso durante l’anno per i concerti, e sicuramente questi due mesi di stop sono per me una ricarica di energia, per ricominciare a settembre al meglio con la mia passione” conclude Luca.

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In cantina sociale

La Tata

Il Bagnino

È il baywatcher delle piscine di Montecchio. Un’abbronzatura da far invidia a Carlo Conti, alto, moro, maglietta e costume rosso, cappellino e fischietto. È Alberto, 20 anni, assistente bagnante nelle piscine di Montecchio da quasi due anni. Frequentava ancora la quarta superiore quando ha deciso, complice sua madre, di iscriversi al corso per bagnini. Ora, a distanza di due anni si dice contento della sua scelta. “Credo che sia sempre utile nella vita avere conoscenze di primo soccorso, in situazioni di pericolo riesci a controllarti meglio e sai come agire restando lucido”. E precisa: “Molti pensano che in questo lavoro si resti fermi a prendere il sole, ma non è propriamente così, abbiano una

27 | Lavori estivi


Io lavoro a Gardaland

I lavoretti estivi fatti per raggranellare qualche soldo solitamente sono noiosi e ripetitivi… e se invece vi proponessero di lavorare in un grande parco divertimenti, tra musiche, dolciumi e attrazioni spettacolari? Sicuramente il bambino dentro di voi non avrebbe problemi a definirlo il lavoro più bello del mondo, anche se forse la realtà è un po’ diversa, come ci racconta Giordano, 23 anni, che da qualche anno passa buona parte dell’estate lavorando a Gardaland, il parco divertimenti più conosciuto d’Italia. Come sei finito a lavorare a Gardaland? Ho iniziato nel 2007 semplicemente facendo domanda di assunzione estiva presso l’ufficio del personale. Con che mansioni sei stato assunto? Finora ho svolto diversi ruoli: prima operatore attrazione, ovvero assistenza alle persone in entrata e in uscita dalla giostra, nel mio caso il Colorado Boat, quella delle canoe a forma di tronco! Poi per un periodo ho fatto il parcheggiatore, sicuramente il lavoro più monotono. In questo momento invece sono bagnino nella piscina dell’hotel, dove l’ambiente è più rilassato ma la giornata lavorativa dura molto di più. Credevo che lavora­ re a Gardaland fosse un mestiere piuttosto spassoso! Come ogni lavoro ha i suoi lati positivi e nega-

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Al mare con gli anziani

Doppio lavoro

Un’estate di fuoco per Carlotta, ventiduenne di Ponte di Nanto. Dopo aver concluso la sessione universitaria di luglio passerà l’estate a scrivere la tesi, visto l’obiettivo laurea da portare a termine entro i prossimi mesi. Durante l’anno accademico ha sempre lavorato come commessa in una gioielleria ed oreficeria un paio di giorni la settimana. Nei mesi estivi, in particolare in quello di agosto, lavorerà full time, sostituendo le altre dipendenti nelle loro settimane di ferie. Ma non è tutto! Si è trovata anche un secondo lavoro: saltuariamente e in occasione di feste organizzate, lavorerà anche come barista in un locale della zona. “Lavorare non mi pesa, anzi, ma capita di aver voglia di staccare da tutto. Fortunatamente ho spesso libere le giornate di domenica e lunedì, quindi riuscirò a scappare qualche ora al mare e a organizzare qualche uscita con gli amici” ci racconta Carlotta, concludendo: “Le vacanze? Penserò a organizzare il mio viaggio post laurea!”.

27 anni, impiegato full-time in un’associazione culturale della provincia e studente di una laurea magistrale, Davide dal 2007 dedica le due settimane di ferie a fare l’accompagnatore per gruppi di anziani nei loro soggiorni climatici in riviera romagnola. Un’alternativa alla vacanza: visti i tempi di crisi, ha trovato il modo per trascorrere due settimane al mare, spesato di vitto ed alloggio, guadagnando qualcosa. “Il lavoro non è semplice - ci racconta - servono forti doti relazionali, disponibilità e capacità di risolvere i problemi, ma gli anziani ricambiano con affetto vedendoti come un loro nipote”. Molti sono gli aneddoti che fanno sorridere, come la nonna che si lamentava dell’aria condizionata che non funzionava a sufficienza, quando alle 14 si sdraiava in spiaggia come una lucertola. “La cosa più carina? Una poesia in rima che mi hanno dedicato. Dove scrivevano quanto fossi buono e bravo col gruppo, ma che cercavo di conoscere le signorine la sera!”

tivi: a me piace molto stare a contatto con la gente, e sul Colorado Boat d’estate passano circa 7 mila persone al giorno! Altre volte però si verificano situazioni spiacevoli… Per esempio? Gli ospiti del parco hanno solo voglia di divertirsi, e spesso non capiscono che certe regole e restrizioni servono a tutelare la sicurezza di tutti, e questo è frutto di inutili discussioni col personale, sfociando a volte in violenza verbale e oltre. Qualche ricordo più divertente? Per me era molto divertente stare ad osservare le mascotte di Gardaland vestite da Prezzemolo, con quel sorriso irreale sul costume, svolgere le azioni più normali: indicarsi il polso chiedendo l’ora, grattarsi, appoggiarsi alla staccionata… alla fine noi operatori siamo lì per lavorare e non soltanto per divertirci!

28 | Lavori estivi


Giulietta, l’animatrice Romeo, il rappresentante

Da Giulietta dell’anno ad animatrice di un villaggio turistico in Toscana. Michela ha frequentato la quarta superiore e lo scorso maggio è stata eletta “Giulietta” durante la manifestazione “Montecchio Medievale”. Ora, due mesi dopo, si trova a 450 chilometri di distanza dalla città castellana. È stata selezionata dopo uno stage di tre giorni in Riviera Romagnola e ha dovuto combattere con altri 200 aspiranti animatori per arrivare a essere selezionata. Qualche giorno prima della fine della scuola, le hanno comunicato che era riuscita a passare la selezione e che l’aspettavano a Follonica. “È iniziato tutto per gioco con un mio amico – spiega Michela -, mi ha chiesto se lo accompagnavo a fare questa esperienza ed ho accettato senza pensarci”. La sua giornata tipo? “Dalle otto a mezzogiorno cominciamo con le attività per i ragazzi, a mezzogiorno vado a pranzo con gli ospiti e dopo pranzo proviamo lo spettacolo della sera fino alle 4 e via con le altre attività: tiro con l’arco, canoa o le immancabili bocce. Poi doccia veloce, cena con gli ospiti e per il dopo cena ci aspettano balli e spettacoli. Dopo mezzanotte, piccola riunione con tutti gli animatori per poi andare a letto in vista di ricominciare il giorno dopo”. Chissà cosa direbbe Giulietta di questi ritmi...

Ma se Giulietta è in Toscana, il suo bel Romeo dove sarà? A Follonica dalla sua amata, nel castello di Montecchio o ad Arzignano dove abita? In realtà è in giro per l’Italia. Marco, classe 1991, alias Romeo, dopo aver superato con successo la maturità, non si è goduto le tanto attese e meritate vacanze ma ha preferito cercarsi un lavoro. E dopo due giorni dalla pubblicazione del suo bel 70 in ragioneria con specializzazione informatica, è stato chiamato da un’azienda leader nella commercializzazione e nella distribuzione di merce per la pulizia e la detergenza di prodotti industriali. “Il lavoro l’ho trovato grazie all’Informagiovani di Montecchio – spiega Marco -, dove mi hanno dato una lista di ditte vicentine che cercavano personale. Il giorno dopo aver mandato il curriculum, questa ditta mi ha chiamato subito per un colloquio. Il lunedì ero già in macchina con il figlio del titolare per imparare il lavoro da rappresentante in zona Trento”. Le ferie per Marco sembrano non esistere e se avrà qualche giorno andrà a trovare la sua Giulietta in Toscana. Intanto è alle prese con la sua nuova professione: “Visito molte città nuove e sto a contatto con le persone, ma la cosa più difficile è la riscossione crediti…”.

DA ALESSIA ORTOFRUTTA Piazza Mercato, 25P. Nanto tel. 0444 638288

e inoltre...

Gelato Artigianale


Romagna MIA

DI GIANFRANCO SINICO

O

strega, come ch’el core el tenpo! Zè passà sinquanta ani giusti da quando mi e me popà gavemo fato ‘na stimana de ferie insieme, a Punta Marina, sol mare de Ravenna: alora la jera proprio quela che se dise, po’ su po’ zò, na spiagia solitaria, o quasi. Ièrimo nel sessantadó, mi gavévo passà i óndese ani e le spiage del’Adriatico no’ le gavéa de serto le grandesse e l’organisassion de oncò. A Punta Marina no’ ghe iera alberghi. Qualche fameja gavéa dele camere par i primi vacansieri. La spiagia iera libera, ma proprio nel senso che no’ ghe iera manco on bar o atressi de turismo. Da la riva in su erbe selvàdeghe, pini de mare e blochi de cemento messi là co’la guera par fermare i cari armati. La césa la iera ancora fresca de malte e la gavéa davanti na piassa squadrà fra do strade, co’na fontanela so on canton. Iera ‘na matina dei primi de agosto, quasi verso mezzodì, quando co’na Topolino C sémo rivà so’la piassa de Punta Marina. Me popà el gà dà na ocià torno via e el se gà invià verso l’unico bar che ghe iera in vista. Al barista e ai du conpari che insieme se stava gustando on bitter ghe gavémo domandà dove poder catare ‘na càmara par qualche dì. No’ so se par senso dei afari o par la generosa ospitalità dela gente romagnola, uno dei dó soci che iera al bancon el ne gà invità a narghe drìo: “Se vi adattate…” Poco distante sto tizio el gavéa on magasin de mobili, Corriere Vicentino |

co’ tole, credense, careghe, cassoni, poltrone e divani. Davanti al’unica vetrina che vardava in strada ghe iera on lèto matrimoniale, co’ le so’ foréte, el materasso, i du boféti, on armaro e anca el lampadario: quela sarìa sta la nostra camara par tuta la stimana. L’afito el gà da essere sta alquanto basso, parchè me popà el iera pì che contento. Le uniche condission iera che de sera podevino ‘ndar dentro solo dopo le oto, quanche ch’el mobiliere tirava zò la saracinesca, e la matina dovévimo slogiare prima dele sete e mesa, parchè el gavèa da vèrzere la seranda. Anca el paron iera contento: sarissimo stà ‘na specie de antifurto. Par el gabineto se rangiavimo con quelo del bar, dove che ‘ndasévimo a magnare na pastassuta a mezzogiorno e on secondo la sera (sgombro, uvi o polpete). Se sentavimo a tola a turni, parchè el bar no’l iera proprio atressà: noialtri se metévimo so’l coridoio, cossita podevimo védare anca la television posà in alto, sora la porta del bagno. Prima de mezzogiorno me fasevo on’oreta de scarivoltole in mare, anca se no’ gavevo bisogno che me vegnesse apetito. Dopo magnà, invesse, passà le tre ore canoniche, me gustavo anca on par de ore in aqua, spetando me popà ch’el gavèa da farse la sabiatura. Par el pissin se se rangiava in mare. Par el resto, bisognava ‘ndar sconderse in pineta, con i petoloti dei bagnanti che ogni dì

30 | Racconti


i portava senpre pì distante. In spiagia ghe iera pochissimi ombreloni. Quasi tuti i se butava sora le sugaman distese sola sabia. Mi me gustavo l’ocio co’i primi due-pezzi, mai visti dal bon prima de alora. La sera, sentà davanti ala television, podevimo vedare el telegiornale, co’ tuti quanti che gavéa da dire la sua. Me popà, rivando da Vicensa, el provava a far fronte ale critiche contro el governo, ma i risultati i iera alquanto scarsi: “Qua – el me diseva sotovosse – i zé tuti comunisti!”. Na sera i ga dà la notissia che in America iera morta Marilyn Monroe, uno dei sogni proibiti de tusi e de grandi. Me ricordo che gò pensà ai me amissi che iera restà a casa, sensa television: me gavarìa tocà a mi darghe la tragica notissia. Quando che vegneva scuro, in piassa spuntava on telo bianco e ‘na sinquantina de careghe: el cinema al’aperto, con qualche desina de spetatori e qualche milion de ingordi s’ginsali. L’aqua dela fontanela la saveva da smarso (me popà diseva che la vegneva direttamente dal mare) e cossita me ciuciavo pian pianelo, par no’ farla finire in freta, ‘na gasosa. Le note, prima de ciapar sono, in t’el negossio fasevimo on giro de ramino sol letton e dopo tuti do in cuna. El ricordo pì vivo che gò de quele ferie de sinquanta ani fa zè però ‘na partìa de calcio, co’l balon de plastica, zugà in spiagia da me popà con altri omeni dela so’ età (do i iera da Valdagno): italiani contro tedeschi. Sete par parte. A mi i me gavéa domandà de stare in porta (cioè fra do mucéti de canotiere), ma gò dito suito de no. Par carità! Anca se le face de quei òmeni le iera alegre, no’ iero bon cavarme dala testa le storie che i me gavèa contà so’ quelo che i gavèa fato i tedeschi i ultimi giorni de guera da le me parte. Magari iera stà uno de quei là a ‘nar dentro coi fusili puntà a casa de me noni… Dopo, se i perdeva la partia, magari i iera boni tirar fora i mitra: de sicuro i gavarìa scominsià dal portiere! Fidarsi è bene, ma non fidarsi… cossità gò fato el racattapalle. No’ me ricordo el risultato, ma sicome a la fine i zé ‘ndà tuti insieme a bévare in pace on fiasco de bianco, sensa spargimenti de sangue, gò idea che gàpia vinto la Germania. Forse, se ghe fusse sta mi in porta…

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SEX IN VICENZA Cari Elena e Paolo, ogni estate si torna a parlare di tradimenti. Come se l’equazione vacanze+mare+sole=tradimento fosse logica e naturale. E poi leggo addirittura che qualche psicologo o sessuologo o giù di lì considera la scappatella estiva un collante per la coppia. Forse perché i sensi di colpa ti inducono ad essere più dolce col coniuge. O forse perché ti rendi conto che, alla fin fine, tua moglie non è poi così male e anzi il feeling che hai con lei non riesci ad averlo con altre. O forse, o forse, o forse non lo so. Fatto sta che io proprio non sono d’accordo. Estivo o invernale che sia, il tradimento non va bene. Voi cosa ne pensate? Andrea di Crespadoro

Elen

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Caro Andrea, la penso proprio come te. Sia sul tradimento sia sugli psicologi: stanno sdoganando qualsiasi cosa e vogliono anche che ce la facciamo piacere. Ma te li immagini: la moglie che torna dal mare e che confessa “Tesoro, è stata solo una scappatella, nessuna implicazione, io amo te e starò con te tutta la vita”. E loro a sentirsi fortunati perché il tradimento rinsalda il rapporto di coppia! Come no??!! Me li vedo, con gli occhi iniettati di sangue e la voglia di spezzare le gambine a quel fusto abbronzato che per una notte ha rubato loro l’amore. E per tutta la vita ha tolto la voglia di fidarsi. Buone vacanze e… fate i bravi (e le brave!) Elena

o P ao l Caro Andrea, di sicuro il tradimento non può venir giudicato naturale o quasi positivo per la coppia, su questo concordo. Ci sarebbero moltissime ragioni che confermano la tua posizione e sono tutte valide. Ma sono ragioni, che nella vita invece vengono spesso bruciate e battute sul tempo da azioni che invece vengono guidate da emozioni che non sono razionali. Chi riesce a vivere con serenità la propria vita senza avere la necessità di volere provare qualcosa di esterno al rapporto di coppia, vive sicuramente meglio. Chi invece non ci riesce è semplicemente una persona che vive la propria vita in maniera diversa e non dovrebbe essere giudicata. Paolo

IL POST PIÙ LETTO DEL MESE

.it La particella di Dio È la particella più famosa di tutti i tempi. Il bosone di Higgs, altrimenti nota come particella di Dio, è (in teoria) la particella che fornisce la massa a tutte le altre particelle e, di conseguenza, a tutta la materia dell’universo. Finora, di questo bosone, è stato trovato solamente una piccola traccia.

L’ Oroscopo

di Mago Mer Lino M c’è prop arco Travaglio 13 / rio nien te che v 10/1964 a bene? No nf ate Clau vi t de rop Mo po net Am im 1 pre 4/11/ o G s sio 1840 so ui nar lo do e. le Go ro zz se an ch o 1 e 9/1 no 2 n /18 co 83 ls i.

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Un picnic perfetto

ll picnic estivo? Ormai è superato! I nuovi trend impongono un nuovo concept di picnic, che io ho battezzato dejeuner sur l’herbe moderno. Romantico, stravagante, divertente… scegliete quello che vi piace ma tuffatevi nella natura. Come in ogni evento che si rispetti, c’è qualche regola necessaria da seguire affinché tutto sia perfetto. Poche mosse e tanto amore nei piccoli dettagli e il vostro dejeuner sur l’herbe in mezzo alla natura è servito! Le regole di base sono tre: buona compagnia, organizzazione e buon cibo. La prima cosa da fare è quindi la scelta del

posto: va benissimo tutto, l’importante è allestirlo con cura. Il simbolo del picnic è la coperta sull’erba che deve essere bella, semplice, di un materiale facilmente lavabile e in toni di colore che non gridino in mezzo alla natura. Aggiungete cuscini e avrete un comodissimo punto di ristoro e appoggio sul prato. Se vi state chiedendo se dovete portare dei piatti di plastica, la risposta è: dovete portare piatti belli. Quelli quelli usa e getta sono vie-ta-ti. Piuttosto, limitatevi al finger food. Per le bevande non può mancare un buon vino, una spremuta di frutta e poi l’acqua. Sui bicchieri: vetro semplice oppure la plastica disegnata per le imbarcazioni. La scelta di cosa mangiare: i piatti freddi sono da preferire, ricordando che non bisogna esagerare. Sandwiches all’inglese, specialmente quelli con crescione d’acqua e uova sode, oppure di segale con salmone affumicato e burro salato. Ogni tipo di quiche vegetariana,

in versione mono porzione. Spiedini di pollo. Frutta fresca e piccole macedonie trasportate nei contenitori della marmellata. Biscotti fatti in casa e muffins o plumcakes. Le posate devono essere in acciaio o in legno. I tovaglioli? Di stoffa e di carta. Gli addobbi e le decorazioni fai da te: qualche fiore di campo, il classico cesto in vimini e una tovaglia a quadri dallo stile retrò. Quindi, ricordatevi anche di non disturbare i vicini con musica o voci troppo alte, di portare tanti sacchetti per raccogliere avanzi e cose da buttare in modo differenziato, di non occupare uno spazio enorme per poi vederlo disorganizzato.

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Andrò in montagna e al mare

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Relax assoluto nt sulle g ecc hio Ma montagne venete e al lago a prendere il sole

Vado in camper in Bretagna, Normandia e Germania

CAST TO IG ER

Andrò alla Festa Lonigo della Birra ad Abensberg, città gemellata con Lonigo A CECCH EN

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Sono già stato Orgiano nell’isola di Cres, in Croazia

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Dove andranno in vacanza i nostri sindaci?

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Accompagno il coro El Vajo in Cile e in Argentina

Chiampo

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STA CO

Andrò al lago di Garda e poi visiterò una capitale europea

In Sicilia, in un paesino dove mio fratello è stato prete

Arz ano ign

In agosto a Gallio e Albettone in settembre a Rosolina con i miei bambini

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o Ze rmeghed

Andrò al mare, ma deciderò all’ultimo momento la località


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GIOCHI E PASSATEMPI Barzellette Made in Veneto di Michele Cisco

Allarme notturno!

Verso le dò de note Pierino torna casa in campagna belo onto e imbriago: - “Papààà... papààà...” - el xiga da soto la finestra. - “Xa vuto a sta ora bruto imbriagon...? Xe le dò!” - ghe urla xo pare. Alora Pierino ghe dixe: - “Papààà... ma le vache fùmale?” - “Ma no che non le fuma… Va in leto e non rompare!” - Allora la stala brusaaa...!

In vacanza N’amico trova n’altro e ghe domanda: - “Stano dove veto in ferie?” - “A Bora Bora”- ghe risponde el tale. - “A go capio, non ocore mia che te me lo dixi do volte, son mia sordo”.

Dizionario

Anglo

Venet o

Un vocabolario per chi all’estero non rinuncia alle espressioni vicentine Bread to bread, wine to wine Pan al pan, vin al vin I’m dead tired So’ stanco morto I’m so hungry that I can’t see Go na fame che no ghe vedo

Il perseguitato

The sun eats the hours El sole magna le ore

Dal psicanalista: - “Lei, caro Signore, soffre di manie di persecuzione”. - “Mia vero”- risponde el tale - “Te dixi così parchè te la ghe con mi!”

You make me get milk to the knees Te me fe vegnere el late ai xenoci

Pseudo rapinatori

It’s a boom, I go home Xe on boto, vago casa

Do ladri se trova in prexon e uno ghe dixe a l’altro: - “Alora Bepi, come mai sito finio dentro n’altra volta?” E l’altro: - “Xe andà male na rapina”. - “Sa xe capità?” - “Eh… stavo trapanando la cassaforte dela banca quando go sentio rivare i polisioti e son scapà…” - “E come gai fato a trovarte?” - “I ghe xe na drio ala prolunga!”

You speak like a printed book! Te parli come un libro stampà! It’s back the corner Xe drio el canton I’m the last wheel of the chariot So l’ultima rua del carro Run, go there! Cori, valà!


GIOCHI E PASSATEMPI Trova le 8 differenze

In viaggio con A rianna VADO DA BABBO NATALE! Ho pensato: vado da Babbo Natale, a Rovaniemi… Lui, fantastico, grande e sorridente nella sua casa, pare riuscire a realizzare ancora i nostri sogni di bambini-grandi. Fuori, la meraviglia di un mondo bianco di neve e ghiaccio, di corse con slitta e renne, di bagliori nel cielo del nord. Un mondo di divertimento e cultura lappone oltre la mia aspettativa. E poi ho pensato ancora: beh, vado in treno da Helsinki a San Pietroburgo, nell’immenso inverno russo come si viaggiava un tempo, dove ti sorprendono inaspettatamente le onde ghiacciate del Mar Baltico e la stazione di frontiera con l’abaco al posto della calcolatrice...

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Gianni Minà DI ROBERTA COSTANTINI

Ha giocato a calcio nel campetto di Gianni Morandi con le star della musica brasiliana, ha bevuto una birra nella cucina di Gabriel Garcia Marquez con Fidel Castro ed è stato il primo giornalista a seguire i Beatles a Londra. Oggi , a 74 anni, il giornalista torinese trapiantato nella città eterna, proclama la sua completa devozione all’America Latina per la quale vanta pluripremiati reportage e la direzione della rivista letteraria “Latinoamerica”.

C

apelli e baffetti bianchi, Gianni Minà riporta sul viso la stanchezza della giornata. Invitato ad Illasi per ricevere il Premio Trabucchi alla Passione Civile, il giornalista siede nell’atrio della villa accanto al suo premio, una bottiglia d’Amarone 2006, e chiede alla figlia un bicchiere d’acqua e un po’ di pastafrolla per smorzare i crampi della fame. Armata di blocchetto e penna, aspetto paziente mentre firma l’autografo a una ragazza, fa la foto con una signora di mezza età e stringe la mano a un ammiratore venuto da lontano. Un capannello di persone ci circonda, in attesa di sentire le sue parole, mentre un’immagine quasi biblica si fa spazio nella mia mente: il Messia del giornalismo italiano che parla ai suoi discepoli. foto di Michele Bergamini

È stato scelto come vincitore del Premio alla Passione Civile. Ma per lei cos’è la passione civile? Fare onore alla mia professione e rispettare il mio lettore. Come un buon medico che ti guarisce e ti tiene informato. Il lavoro può essere fatto bene o male a seconda del modo in cui lo si affronta. Come giudica il giornalismo italiano? Basta solo dire che in Italia i giornali non hanno più una pagina degli esteri e questo è molto triste. È segno della mancanza d’informazione. E l’estero, in particolare Cuba, le sta molto a cuore. Mi viene

Corriere Vicentino |

44 | Intervista


in mente l’intervista di 17 ore a Fidel Castro. Castro concedeva una volta all’anno un’intervista ma non amava i giornalisti americani perché riassumevano ore di interviste in solo cinque minuti d’intervento. Decise così di chiamare un giornalista europeo e la scelta è caduta su di me. Dovrei ringraziare quella birra. Prego? Una decina di anni prima ero andato a Cuba per assistere al Festival del Cinema dell’Havana. Lì ho conosciuto Gabriel Garcia Marquez che mi invitò a casa sua per una birra. E in cucina c’era anche Fidel Castro. Com’è nata la sua passione per l’America Latina? Negli anni 70 giocavo a calcio nel campetto di Gianni Morandi. Con noi c’erano artisti brasiliani di primo livello, come Vinicius De Moraes, Chico Buarque de Hollanda, Toquinho, rifugiati in Italia per fuggire dalla dittatura brasiliana. Due anni dopo, ritornati in patria, mi hanno invitato da loro, a Bahia. E lì scattò la scintilla? Mi innamorai della loro musica. Bellissima. Poi ho iniziato ad interessarmi all’Argentina. Il governo argentino mi reputava un nemico della patria, lo sa? Davvero? Sì, era il 1978 e c’erano i Mondiali. La Rai non mi mandò a seguirli perché in Argentina le radio mi dipingevano come un nemico della patria. Ripetevano: “Ricordate questo nome, Gianni Minà. Un altro Mondiale sempre legato all’America Latina fu quello del 1990. Chiesi a Fidel un’intervista dopo la caduta del comunismo. Lui me la concesse e così mollai Mondiali e tutto il resto per partire per Cuba. Che ricordo ha di quell’intervista? Fidel fece un’analisi molto lucida degli errori del comunismo. Molto interessante. Oggi la sua passione per il continente latino conti­ nua con la rivista letteraria “Latinoame­ rica”. Ma la rivista esisteva già prima. Era gestita da Santarelli, un docente di 80 anni che da dieci era in sedie a rotelle. Sapendo della mia passione per l’America Latina mi chiese di continuare il suo lavoro, con un’unica raccomandazione: “Che sia una rivista di sinistra, Minà!”. Quali sono i contenuti? Saggi e articoli di grandi firme della letteratura latinoamericana, di premi Nobel che raccontano della dittatura vissuta in passato e della loro lotta per la democrazia. In un’intervista ha detto

che il suo allontanamento dalla Rai nel 1998 è stata frutto di una dittatura. Sì perché, non pensandola come la maggiore parte delle persone, fui messo da parte. L’esclusione è brutta e l’ho vissuta molto male. Quando ha capito di voler diventare giornalista? A 13 anni. La mia prima intervista importante però l’ho fatta a 22, all’atleta Emil Zatopeck, meglio conosciuto come la “locomotiva umana”. Un’intervista particolare perché nessuno dei due parlava inglese (ride, n.d.r.). Il suo curriculum è costellato d’interviste a personaggi im­ portanti. Una in particolare che le è rimasta impressa? La puntata di Blitz in cui ho intervistato Fellini, Leone, De Niro e Morricone. Una puntata creata e organizzata interamente su nostra iniziativa; all’epoca era raro che si parlasse di cinema in TV. Siamo stati i primi.

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45 | Intervista


Quando è arrivata ufficialmente la proposta dell’Udinese? “A febbraio, dopo il mio esonero a Grosseto, siamo andati a Coverciano, per la consegna della Panchina d’oro che Guidolin ha vinto. Del resto è uno dei migliori, se non il migliore, in Italia. E lì è arrivata la proposta Udine. Sarei dovuto andare prima per vedere e studiare, ma non c’è stata occasione durante la stagione, loro giocavano ogni 2/3 giorni. Così poi ci siamo risentiti un paio di mesi fa, sono andato a casa sua per due chiacchiere e poi ho incontrato il ds dell’Udinese Larini e il figlio di Pozzo. E abbiamo definito l’accordo”.

Viviani

VICENZA

Fabio Come si lavora a Udine? “Sono arrivato su una Ferrari. Sono veramente all’avanguardia nella gestione dell’allenamento, c’è una cultura del lavoro per la costruzione di un giocatore e della squadra. C’è un team che lavora con Guidolin: lui vigila, guarda l’allenamento e nelle riunioni dà le indicazioni sul lavoro da fare, all’inglese insomma, poi però in campo ci siamo io e Bortoluzzi, l’altro collaboratore di Guidolin, a svolgere l’allenamento. Ci sono due preparatori atletici, Adelio Diamante e Claudio Bordon e un preparatore dei portieri. Poi però lo staff tecnico, cioè il nostro, ha a disposizione lo staff della società, e significa altri due allenatori, altri due preparatori atletici e un altro preparatore dei portieri. Ci sono 8/9 fisioterapisti. Sono davvero entrato nel top”. Un mondo nuovo anche per te? “Anch’io sto studiando, sto imparando. Sono entrato in un mondo che avevo sfiorato al Milan da giocatore mentre al Napoli, quando facevo il secondo di Reja, era in embrione. La sensazione è di essere dentro una grande opportunità. Soprattutto perché il mister ha intenzione di gestire il tutto come massimo responsabile ma poi di delegare il più possibile il lavoro a ognuno di noi”. Udinese a livello delle più grandi? “È diverso da Milan, Inter e Juve. Lì l’esigenza è di vincere subito. A Udine no, è una conseguenza. L’obiettivo è costruire giocatori, questo l’aspetto primario, e poi venderli. Negli ultimi 10 anni ne hanno ceduti tantissimi. E l’allenatore a Udine ha sposato il tipo

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46 | Sport

BIANCOROSSA

A

circa 15 anni dai successi targati Vicenza Calcio, le strade di Francesco Guidolin e di Fabio Viviani si incrociano di nuovo. A Udine. Perché l’ex centrocampista biancorosso è entrato ufficialmente nello staff di allenatori del mister che qui ha conquistato la Coppa Italia. Un contratto annuale intanto, “per capire meglio ruolo e prospettive” precisa Viviani, che però a Udine ha già trovato casa e quindi lascia ufficialmente Vicenza e Altavilla, dove ha vissuto in tutti questi anni. “Del resto – aggiunge – qui non mi hanno voluto”. Da allenatore è entrato più volte nel gruppo dei papabili a cui affidare la panchina biancorossa ma poi le scelte della società sono state diverse. E così riparte da Udine, dopo una stagione a fasi alterne tra il Grosseto in serie B e il ruolo di opinionista televisivo. “Il rapporto con Guidolin è sempre stato buono, anche da giocatore. Pur nel rispetto dei ruoli ma dicendoci sempre tutto. L’ho fatto con tutti gli allenatori che ho avuto ed è sempre stato apprezzato. Guidolin mi aveva già cercato più volte. La prima volta a Udine, io giocavo ancora e Gasparin non mi lasciò andare via. Poi quando lui era a Palermo e io a Napoli come secondo, ma allora non me la sono sentita di non seguire Reja. Stavolta invece è arrivato il momento giusto. Probabilmente anche perché in questi anni ho fatto esperienze da primo allenatore”.

di filosofia della società. Costruiscono giocatori e ottengono risultati, che in quest’ultimo periodo sono stati tra l’altro straordinari. Se lo scorso anno avessero tenuto i più forti, avrebbero potuto vincere il campionato”.



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