Corriere Vicentino giugno 2014

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10 luglio 2014 ore 15.00 - vieSt hotel, vicenzA “AbECEDARIo GlobuS AllIAnCE: un nETwoRk InTERnAzIonAlE PER un SuCCESSo GlobAlE!”

TRASfoRMIAMo lA GlobAlIzzAzIonE In oPPoRTunITà Dal 2008 l’Italia sta affrontando una difficile situazione economico-finanziaria che, nonostante in quasi tutta Europa e nel mondo stia allentando la sua morsa, nel nostro “bel paese” continua imperterrita; purtroppo, non tutte le aziende Italiane sono state in grado di far fronte al conseguente cambiamento del mercato e alla minor disponibilità di credito. In questo scenario si colloca Globus International, società Italiana che vi offre una consulenza strategica per la futura crescita della vostra Azienda. Consapevole delle difficoltà delle PMI italiane e sicura delle mosse da fare nella grande scacchiera dei mercati esteri, Globus International lavora per voi e con voi. Un team di Consulenti Senior, con consolidata esperienza in progetti internazionali, sarà al fianco della vostra Azienda per cogliere il valore aggiunto della vostra Impresa e dei vostri prodotti. Parallelamente, un network di Partners Internazionali, presenti nei Paesi più importanti (Brasile, India, Filippine, Dubai ed Emirati, Polonia, ecc..) consentirà di trasformare le vostre necessità in nuove opportunità di business. Ognuno dei Partner di Globus è in grado, con la propria struttura locale, di dare il completo supporto ai progetti che consentono alla vostra Impresa di avere successo. Il coordinamento di tutti i vostri progetti viene garantito dalla struttura Italiana di Globus nella quale operano i nostri consulenti specializzati e certificati multilingua. Progetti di internazionalizzazione commerciale e industriale • Missioni di business:siamo in grado di organizzare incontri con i più importanti referenti dei diversi paesi nei quali volete espandere il vostro business; • Apertura nuovi mercati: ricerca e selezione di agenti, distributori, reti di vendita e referenti commerciali; • Delocalizzazione commerciale e/o industriale: apertura di una vostra filiale in nuovi mercati che diano nuovo o maggiore slancio alla vostra impresa; • Progetti di trading: comprare e vendere materie prime e/o prodotti finiti dall’Italia verso l’estero, dall’estero verso l’Italia o estero su estero. Supporto all’organizzazione aziendale • Export management: per dare nuovo vigore alle vostre vendite all’estero; • Vendite internazionali: come vendere all’estero e in quali mercati; • Acquisti internazionali: migliorare il proprio ‘marketing di acquisto’ per aumentare le marginalità e ridurre i costi; • Gestione dell’estero: supporto all’operatività aziendale, dagli acquisti all’order processing, attraverso servizi di backoffice ad-hoc per la vostra Azienda. • Revisione e ri-organizzazione aziendale nelle principali aree di possibile criticità: controllo di gestione, produzione, acquisti, vendite internazionali, logistica internazionale, ecc… Brasile: da polmone verde mondiale a locomotiva economica del Sud America Il brasile, sesta potenza economica davanti alla Gran Bretagna, ospita i mondiali di calcio e si prepara alle olimpiadi del 2016. La trasformazione avvenuta in questa nazione, da statico bacino economico a laboratorio di floride sperimentazioni finanziarie, ha avuto il suo boom di crescita maggiore nel quinquennio 2006-2011. Attualmente c’è una leggera fase di rallentamento, ma non preoccupa gli esperti di economia, dato che, oltre ai prossimi eventi sportivi, c’è un generale aumento dell’apertura carioca a svariati mercati sudamericani e globali. Il suo Prodotto Interno Lordo si aggira intorno ai 2.253 milioni di dollari e il suo mercato è ghiotto di macchinari e apparecchiature. Altro settore in espansione e quello delle costruzioni edili, senza dimenticare le opportunità connesse a energia e ambiente (disponibilità a creazione di joint ventures in ambito si energia verde e trattamento acque e rifiuti.

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editoriale di Stefano Cotrozzi

L’

Cimici a primavera

audio non è perfetto, alcuni passaggi non risultano molto comprensibili mentre in altri la voce è decisamente chiara e vicina. I file del Comune di Arzignano sicuramente faranno storia perché possono diventare un momento fondamentale del giornalismo nel nostro paese. Non pensiamo che perché è successo nel vicentino la cosa sia meno importante che se fosse accaduta a Roma o a Milano. I file audio sono arrivati a noi come agli altri mass media. In molti li hanno pubblicati, noi abbiamo deciso di non farlo. È solo una questione etica oppure legale? Per la questione legale solo il tempo lo potrà dire, e visti i tempi della giustizia italiana… sarà un lungo periodo. La nostra è stata una scelta etica. A tre giorni dalle elezioni pubblicare quel materiale era, a nostro avviso, un modo per essere utilizzati da qualcuno non ben definito per i suoi fini. Secondo: la provenienza, com’è possibile stabilire a priori che quei file non fossero stati tagliati, decontestualizzati o manipolati? Secondo me il dovere di un giornalista è quello di appurare le fonti, di essere sicuro di quello che pubblica, la serietà non è data dalla fretta di pubblicare un pezzo a tutti i costi per battere i concorrenti. Il giornalismo non è una gara. Terzo punto, cominciava il silenzio elettorale, quindi chi veniva implicato nei file non aveva la possibilità di dare la sua versione dei fatti. Non voglio entrare nella questione di cosa è stato detto, ognuno deve rispondere secondo la propria coscienza, ma di come è stato registrato. Se passa questa linea vuol dire che chiunque può registrare chiunque. E se questo qualcuno “perde” il file la conversazione può diventare pubblica. Questo significa il far west del giornalismo. Abbiamo già assistito a fatti del genere a livello nazionale quando intercettazioni private sono state rese pubbliche. In ogni caso il limite legale era stato passato. Se esistono delle regole vanno rispettate, sennò vanno cambiate. Ed ora la discussione si ripropone a livello locale e se la cosa sarà ritenuta legale ogni nostra conversazione, in qualsiasi luogo ci troviamo, dal confessionale al bagno, potrà essere resa pubblica. E forse allora tutti, prima di uscire di casa, dovremo controllare di non avere una cimice sotto il tavolo della cucina…

2000 - Bericaeditrice s.r.l. 15.000 copie certificate

Mensile d’informazione Registrazione del Tribunale di Vicenza n° 965 del 12-01-

Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. Vicedirettore Nicoletta Mai. Caporedattore sportivo Stefano Canola. Redazione: Guido Gasparin, Giuseppe Signorin, Francesco Meneghini, Lisa Masiero, Mario Piotto, Francesco Baù. Editorialisti Lino Zonin, Alberto Fabris, Elisabetta Badiello, Gianfranco Sinico, Luisa Nicoli. Art director Alessandra Peretti. Grafico Amos Montagna.

sommario Inchiesta Occhio al falso!

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Focus Buon lavoro!

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focus Storie di Caritas

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SPORT Gianni Lopez

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arzignano Comincia il Gentilin 2

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arzignano Le rotte del Guà

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Stampa: Cora Print Srl - Trissino (VI) Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: info@corrierevicentino.it Per la pubblicità: Alberto Faccin 335 5319350 Alex Bertacche 349 5183614 Federico Hanard 335 5293582

MONTECCHIO Cecchetto, vittoria bis CHIAMPO 50 anni di U.S Chiampo altavalle I nuovi sindaci Montebello/ montorso/ Zermeghedo I nuovi sindaci Lonigo In estate che facciamo?

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Alonte 21 anni, sindaco 49

sarego Asilo: per ora non si cambia 51

SPECIALE clima

© 2014 Le immagini ed i testi sono di proprietà riservata della rivista. Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e l’uso pubblicitario in altra sede. L’editore è a disposizione dei proprietari dei diritti su eventuali immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione.


gli uomini e le donne (non) sono uguali Giuseppe Signorin

Il paradosso norvegese Gli uomini e le donne non sono uguali. Lo spiega bene “Il paradosso norvegese”, un documentario da poco pubblicato coi sottotitoli in italiano che sta circolando su YouTube. Documentario che qualche hanno fa ha indotto la Norvegia a sospendere i finanziamenti statali al Nordic Gender Institute, il centro di studi che sosteneva la “teoria gender” secondo cui le differenze di interessi fra uomo e donna sarebbero solo culturali e sociali, non biologiche. Per cui, per esempio, alla maggior parte dei bambini di tutto il mondo piacerebbero di più le macchinine e alle bambine le bamboline perché gli adulti hanno fatto loro il lavaggio del cervello appena nati. Chissà che lavaggio del cervello devono aver fatto a me, che ho avuto l’ardire di regalare un camioncino a mio nipote e una specie di roba per i trucchi alla figlia di un mio amico. Ora vado in un negozio di ferramenta e compro una bella chiave inglese per mia moglie, per bilanciare. Se non volete arrivare a tanto, guardatevi “Il paradosso norvegese”.

Mondo #app Diamo i numeri

di Alberto Faedo

Con il neologismo #app s’intende una variante delle applicazioni informatiche dedicate ai dispositivi di tipo mobile, quali smartphone e tablet. (fonte Wikipedia) Circa 1.010.000.000 risultati su Google (in 0,31 secondi). In Italia, a giugno 2014 il mercato delle #app ha prodotto 25,4 miliardi di € (1,6% del Pil). La previsione per il 2016 è di 40 miliardi di € (2,5% del Pil). In generale ci sono oltre 2,5 milioni di #app disponibili sugli store online. Ci sono 6 sistemi operativi che supportano le #app. Nel mondo sono disponibili oltre 2.500.000 di #app. Oltre 102.000.000.000 download di #app nel mondo nel 2013. 6 principali store online di #app: Google Play, App Store, BlackBerry App World, Windows Phone Store, Amazon Appstore, Samsung Apps. A settembre ci sarà il 1° evento sulle #app in Italia (appydays.it #TodiAPPyDays).

Corriere Vicentino |

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vipera con garbo

Elisabetta Badiello

Viaggiare leggeri

L’estate deve ancora cominciare e dovremo attendere il solstizio del 21 giugno per ufficializzare questo inizio, ma già con l’innalzamento del termometro è cominciato il desiderio di muoversi. Magari per qualcuno un istinto mai sopito ma per i più è con la bella stagione che si avverte il desiderio di partire e concedersi qualche giorno di vacanza o un lungo weekend come assaggio delle ferie estive. E se in passato ci si muoveva sempre e comunque in automobile, oggi i cosiddetti low cost esercitano un’attrazione irresistibile per prendere il volo verso lidi lontani. E così i treni che offrono proposte economicamente allettanti alle quali è difficile rinunciare. Si viaggia molto più di un tempo e le esigenze del viaggiatore sono, di conseguenza, molto cambiate. Imparare a viaggiare leggeri è divenuto un imperativo. Bagaglio essenziale, con un cambio in caso di necessità e qualche capo per tutte le occasioni. Jeans e t-shirt, per esempio. Magari si lascia un po’ di spazio in valigia per qualche acquisto in loco. Per carità, niente valigie griffate, bagagli firmati, ma attenzione invece a peso e dimensioni. Il rischio è doversi nascondere di fronte al controllo e vedersi imbarcare la valigia che eravamo convinti potesse viaggiare come bagaglio a mano, il tutto ad un costo che a volte supera quello del biglietto aereo! Una raccomandazione. Non insistete nel voler tutelare a tutti i costi la vostra privacy, ma mettete in evidenza nome e indirizzo in una targhetta ben salda al bagaglio. Nella malaugurata ipotesi doveste smarrire la valigia, sarà l’unica chance per poterla recuperare.


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Viva la foca!

I

l dibattito sulle cosiddette quote rosa ha acceso in pratica una guerra a suon di votazioni e dibattiti parlamentari, editoriali, comizi e contestazioni, nella ordinaria consuetudine italica. Non mi piace questo sintetico richiamo (quote rosa), così come non so se l’obbligatorietà di tale accorgimento, nella designazione di candidature e assegnazione di poltrone, possa livellare le distanze che nel corso di secoli si sono sedimentate per consuetudini, sentenze, preconcetti, encicliche e credenze. Ma confesso che preferisco questa soluzione alla moda di arruolare nei posti di comando unicamente le donne che scopiazzano i maschi nelle loro espressioni peggiori: le presuntuose, le saccenti, le arroganti, quelle che appunto vengono definite “con le palle”… Mi fanno pena le loro esibizioni pubbliche e le loro esternazioni. Hanno sempre ragione e non chiedono mai scusa. Mi rifugio istintivamente nella figura al femminile che ho imparato ad apprezzare, difficile da inquadrare, ma che riassumerei in quella di chi riesce a fare cose serie con una sorta di delicatezza e leggerezza (non superficialità), quella di chi primeggia con naturalezza senza prevaricare. Ne conosco, e conquistano la mia ammirazione. Da loro ho imparato piccole grandi cose… come il calore di un abbraccio sia più gradevole di una virile stretta di mano… oppure come non ci si debba smarrire se ci commuove una poesia, o un tramonto, o un pezzo musicale… In tanti, troppi, valutano ciò indici di debolezza femminile, mentre ritengo che siano il coraggio dei propri sentimenti. Non so se sia stato il tempo o gli incontri di una vita a regalarmi ciò, ma preferisco misurarmi con le armi della spontaneità e della tenerezza più che con quelle dell’impostura e della prepotenza. E giacché siamo in fase di coming out, nell’ammettere la quota femminile del mio spirito non posso tacere sulla mia inclinazione sessuale, che è indubbiamente, tangibilmente, spudoratamente saffica.

C

redo che a molti oltre a me, che due gemelle le ho in casa, siano venute le lacrime agli occhi leggendo dell’episodio accaduto a metà maggio sulla pista d’atletica di Trenton in Illinois, USA. Si stanno correndo gli 800 metri del campionato studentesco, a cui partecipano anche le tredicenni Claire e Chloe Gruenke. Chloe passa in testa il primo giro ma subito dopo si accascia a terra, dolorante alla gamba; Claire la raggiunge e se la carica sulle spalle, facendola scendere sul traguardo per tagliarlo insieme. La notizia fa il giro del mondo, probabilmente le protagoniste non si spiegano tanto clamore. “Cosa c’è di strano se mi sono fermata a soccorrerla? – direbbe Claire. – Cosa c’è di strano se Claire m’ha aiutata? L’avrei fatto anch’io” – direbbe Chloe. Come possiamo capire noi “singoli” il legame dei gemelli, viscerale davvero perché cominciato dentro alla pancia della madre? A volte guardo, non visto, le mie figlie e mi pare di intuire questo senso di confidenza estrema, si sorridano o si tirino i capelli, che fa diventare per loro normale quello che a noi sembra “eroico”. A volte ce lo spiega lo sport, palestra di vita.

E adesso… Grazie de Coubertin, alla prossima. Arrivano i Mondiali: frittatona con le cipolle, birra media (e rutto libero). Buona fortuna a tutti per un posto in finale, l’altro lasciamolo alla banda Prandelli. Più col cuore che con la mente, il calcio è anche questo.

IN VIAGGIO CON DENIS Denis L.

400 metri percorsi a passo veloce: fatto. E per il 2014 abbiamo dato anche con lo sport.

Corriere Vicentino |

8 | Opinioni


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Mi fiondo a Padova, città calda per eccellenza, c’è la gara di equitazione di Anna che non mi posso perdere. Arrivo per l’ora di pranzo investito dal profumino di letame e cavallo sudato seguito dall’olezzo della frittura di pesce del baracchino davanti al quale mi metto in fila per recuperare uno straccio di pasto. Comincio a sudare impercettibilmente dalle tempie, davanti e dietro folla impaziente e cani che giocano sollevando una polvere che crea un gradevole mix con il mio sudore. Consumato il breve pasto con gruppo easy jazz che esegue classici degli anni cinquanta a un metro dalle mie orecchie, mi rifugio sotto ad un raro e nobile arbusto in compagnia del cane Jackie e dei miei amici umani. Dopo il giusto riposo tra insetti non ancora catalogati dagli studiosi e chiamate al megafono per cavalli che si chiamano Elvis, Wojtyla, Why Not e Rieccoci, siamo al dunque: Anna percorso netto su Ralph, tutti contenti e sudati sotto un sole a picco e zero ripari per il pubblico. Bene, facciamo divertire anche Jackie: corri a prendere il Frisbee... No, non nello stagno! Splash. Jackie è molto felice del tuffo nello stagno e me lo vuole comunicare mettendosi a correre verso di me e più precisamente verso i miei pantaloni bianchi, che finiranno in lavatrice stasera. Cotto dal caldo inzaccherato di fango mi dirigo verso l’auto sognando il climatizzatore dell’interno 8, quando vedo un tizio seduto su una staccionata e tra le gocce di sudore penso: “Ma guarda quello, sembra l’avvocato di Berlusconi, come si chiama, coso, sì Ghedini”. Coso è proprio lui, il Ghedini in persona, e sta dicendo al figlio che “nella vita ci vuole sopratutto culo”. Ecco, sì, ben arrivata estate!

AustrITalia Il kamasutra per i single

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Da quando compi sei anni, dai genitori fino alla fioraia all’angolo, ti viene chiesto cosa studi, se hai finito e cosa farai dopo. Poi finalmente ti laurei. Nemmeno dieci ore dalla cerimonia e la fioraia ti chiede: “E ora?! Guarda che qui non va bene. Vai in Australia”. E parte la lista di figli, amici, conoscenti e nipoti dell’amante dell’ex marito, che sono andati in Australia. “Là si che c’è lavoro! È tutto meglio!”. E la fioraia la sa lunga; infatti, laggiù, sono tutti aborigeni anal-

fabeti, che alla cravatta preferiscono una danza attorno al fuoco. E quindi, tu, o letterato italiano dall’inglese maccheronico, diventi l’unica speranza per la nazione. Neanche il tempo di atterrare e già sei manager di una multinazionale. Là sì che c’è lavoro. “Ah, fioraia, ho sentito che in Australia sono a corto di fiori. Che dici?”. “Per carità! Io ho famiglia ed amici qui. Poi, a me piace l’Italia!”. Ecco, appunto.

di Roberta Costantini

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10 | Opinioni

“Cara” mamma Rai

Tra le molte promesse fatte da Matteo Renzi, qualcuna - come la trasformazione dell’acqua in vino o la possibilità di raggiungere a piedi, camminando sull’acqua, l’isola d’Elba - sembra francamente ardua da realizzare. Qualcun’altra è invece più abbordabile (e auspicabile), come la riduzione dei fondi alla Rai. Solo qualche dato per capirci, prendendo in esame esclusivamente il settore dell’informazione: le spese per il personale, nel bilancio Sky incidono per il 7% del totale, in quello Mediaset per il 15%, in quello della Rai per il 33%. Che dite, ci sarà qualcosa che non va, specie se valutiamo la qualità dell’informazione fornita dalla tv di Stato? Su Sky una ventina di ragazze e ragazzi curano un tg 24h sempre informato, attento, imparziale; sulle reti del Biscione accade più o meno lo stesso, togliendo il terzo aggettivo e aggiungendo il carico di lavoro richiesto dalle esigenze politiche e giudiziarie del Capo. Comunque sia, il giornalista Mediaset Alessandro Ongarato segue da solo, assistito da un cameramen, tutta l’informazione del Veneto. Avete mai visto, voi, dalle nostre parti, una troupe di RaiTre? La risposta è no, perché le colonne d’Ercole di quei numerosi e compassati colleghi si trovano a Mestre e, per spingerli fin quaggiù, deve essere successo uno sfracello tale da farti passare la voglia di controllare in quanti, tra microfonisti, operatori di ripresa, avvolgitori di cavo, autisti e addetti al vettovagliamento lasciano gli stucchi dorati di palazzo Labia per coprire una notizia.


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sex in vicenza info@corrierevicentino.it Cari Elena e Paolo, finalmente il Mondiale! Un mese intero di serate in cui il mio ragazzo sarà impegnatissimo a guardare le partite con gli amici. Io non amo il calcio e, se tutto va bene, vedrò solo qualche partita dell’Italia, giusto giusto per esprimere il mio affetto per la Patria. Per il resto cercherò di non annoiarmi tra spritz e cene con le amiche. E soprattutto avrò tanto tempo da dedicare a Paolo, un carissimo amico che per me è sempre disponibile, ci divertiamo un sacco e (importante!) non ama il calcio. Lo vedo molto poco perchè il mio fidanzato è geloso e dice che secondo lui Paolo esce con me con secondi fini, ma non è vero! O dite che sia vero?! Anna di Montecchio

Foto di Maurizio Nardi

Elen

Feisbuc girl Nome Miriana Brendolan Età 17 anni Vive a Montebello Vicentino Lavoro studentessa Situazione sentimentale single

Aspirazioni diventare una criminologa Film preferito Ho cercato il tuo nome Cibo preferito torta al limone Di cosa non puoi fare a meno... della famiglia, di mia sorella e degli amici

a

P a ol o

Cara Anna, se Paolo preferisce uscire con te piuttosto che guardare le partite con gli amici qualche dubbio sui suoi fini ce l’ho anch’io. Perchè si può anche non amare il calcio, ma il Mondiale è qualcosa di più, una specie di richiamo della foresta per il sesso maschile, che abbina le partite a look improbabili, birra, pizza e rutto libero. Comunque stai tranquilla, il tuo fidanzato non avrà tempo per essere geloso, preso dal vortice delle partite, e probabilmente un solo mese non sarà sufficiente per illudere il povero Paolo, che continuerà ad amarti segretamente e platonicamente. Elena

Ci scusiamo ma Paolo è momentaneamente assente!

il post più letto del mese

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L’ Oroscopo

Mille Miglia 2014: giovedì 15 maggio alle 20.30 il passaggio in piazza dei Signori La nota gara di auto storiche ha raggiunto Vicenza giovedì 15 maggio alle 20.30 in piazza dei Signori.

di Mago Merlino rmi 29/ Curare 9/1901 il Fisico

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Aggredita nel parcheggio Martedì 3 giugno Claudia Mattiello, 39enne di Arzignano, è stata aggredita nel parcheggio seminterrato del centro commerciale “La piazzetta”, di via Diaz. La donna lavora in un negozio lì vicino. Verso le 10 è arrivata nello scantinato con la sua auto. I malviventi hanno agito mentre scendeva dalla vettura: uno dei due le ha strappato di mano la borsa, spruzzandole addosso uno spray al peperoncino. Quando ha cercato di reagire, le è stato sferrato un pugno in pieno viso e si è accasciata al suolo. I due sono fuggiti a bordo di uno scooter con la refurtiva: 150 euro e un braccialetto di bigiotteria. I banditi si sarebbero espressi in italiano con accento straniero. Un testimone ha avvertito il titolare del negozio che ha chiamato il 112. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Valdagno, che hanno subito dato il via alle indagini.

La banda delle discoteche

Droga a Montecchio Sono stati arrestati due bangladesi che compravano eroina pura e la tagliavano per poi spacciarla in tutto l´Ovest Vicentino. Si tratta di Kamal Skak e Mahommad Shahalam, di 32 e 27 anni, che avevano scelto come base un garage di via Leonardo da Vinci 15, ad Alte.

Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Valdagno sono partite grazie alle segnalazioni arrivate dai residenti in zona. All´interno del garage sono stati trovati 100 grammi di eroina, bilancini di precisione, due pietre lisce per tritare la droga e l´occorrente per il confezionamento.

Disperso a Brendola È accaduto nei boschi di Brendola: un giovane di 18 anni, di Vicenza, vagava in evidente stato confusionale. Lo hanno incontrato Piero Destro e Daniel e Cinzia Genelli in località Rio Spesse. I tre si sono resi conto del profondo disagio del ragazzo e hanno allertato le forze dell´ordine. Sono quindi riusciti a farsi dire i nomi dei suoi genitori e

li hanno avvertiti, venendo così a sapere che il giovane mancava da casa da un paio di giorni e che ne era stata denunciata la scomparsa. Ai tentativi di aiuto il giovane ha reagito con forza, dando in escandescenza. A fatica i brendolani sono riusciti a portarlo fino a una zona dove sono stati raggiunti dall´ambulanza del Suem e dai Carabinieri.

un mese di notizie in Breve

a cura di Lisa Masiero

Il defibrillatore salva una vita Chiusa l´inchiesta sulla banda che tra l´ottobre e il novembre del 2012 mise a segno tre rapine: il 7 ottobre, alla “Corte degli Aranci” di Marano; il 19 novembre a Creazzo ai danni dei coniugi Michele Piazza e Francesca Dal Corno titolari della discoteca “Nordest”; il 25 novembre all´“Europa Club” di Montecchio Maggiore. Per i tre colpi furono arrestate diverse persone, tra cui il “boss” della banda, Emanuel Demaj, latitante prima di essere catturato a Lione, in Francia. I componenti della banda-Demaj devono rispondere, a vario titolo, di rapina, estorsione, lesioni, porto illegale di armi, ricettazione, furti e riciclaggio.

Salvato dalla presenza del defibrillatore e dalla prontezza dei compagni di squadra. Maurizio Caile, 53 anni, residente ad Alte, stava giocando a calcio nel campo della zona industriale di Montecchio quando si è sentito male e si è accasciato a terra: il suo cuore aveva quasi smesso di battere. Lo hanno soccorso i compagni di squadra Piergiuseppe Soldà, medico, e Francesco La Sorsa, infermiere. I due hanno

Corriere Vicentino |

14 | Notizie in breve

iniziato le manovre di rianimazione, mentre gli altri compagni hanno chiamato il 118 e sono corsi a prendere il defibrillatore recentemente acquistato dall´associazione con un contributo comunale. Lo strumento salva vita è stato attivato dal medico che è riuscito a ripristinare il battito cardiaco. All´arrivo dell´ambulanza, i sanitari hanno stabilizzato Caile e lo hanno trasportato in ospedale.


Ladri di offerte Una coppia di pensionati di Valdagno, entrambi benestanti, è stata denunciata dai Carabinieri. I coniugi, incensurati, hanno ammesso i loro furti di offerte in chiesa: per quasi un anno hanno agito ogni giorno in tutta la vallata, da Recoaro a Trissino. A casa loro sono stati trovati gli atrezzi artigianali con cui agivano e i soldi rubati.

co s e d e l l’ a lt r o m on d o

Vinti 500 mila euro

Matteo il vincitore

È successo a Creazzo, alla tabaccheriaedicola di via Crosara: un ignoto fortunato ha vinto 500 mila euro con un “Gratta e vinci”. «La settimana scorsa abbiamo trovato una fotocopia del biglietto vincente infilata sotto alla porta del negozio – ha raccontato il titolare del punto vendita –. Inizialmente abbiamo pensato si trattasse di uno scherzo. Poi, però, è arrivata la conferma ufficiale da parte di Lottomatica». Il fortunato cliente ha vinto comprando un biglietto da soli 5 euro. La sua identità, per il momento, rimane ancora ignota.

È Matteo Grandi, 23enne vicentino, il vincitore della prima edizione del talent show culinario Hell’s Kitchen Italia condotto dallo chef Carlo Cracco. Con la vittoria si è conquistato un posto ai fornelli come Executive Chef del primo ristorante di Hell’s Kitchen al mondo, presso il Forte Village Resort in Sardegna.

Enpa: le volontarie nude voce e visibilità a quegli animali che qualcuno ha scartato o deciso di sfruttare. I taccuini sono prenotabili alla mail comunicazione@enpavicenza.it e attraverso la pagina Facebook dedicata (“A nudo per Enpa Vicenza”), con un’offerta minima di 15 euro.

L’Enpa onlus Sezione di Vicenza ha presentato il progetto “A nudo per amore”. Si tratta di un taccuino dove sono ritratte dalla fotografa vicentina Linda Scuizzato tredici volontarie con i loro amici a quattro zampe. Questa campagna di sensibilizzazione ha uno scopo ben preciso: dare

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Lonigo

Brendola


occhio al falso! di

g u i d o g a s pa r i n , g i u s e p p e s i g n o r i n e m a r i o p i o t t o

m o d a , a c c e s s o r i e a g r o a l i m e n ta r e : n o n c ’ È s e t t o r e c h e n o n s i a v i t t i m a d e l l a c o n t r a f fa z i o n e . u n m o n d o s o m m e r s o c o n n u m e r i da capogiro. ma c’È chi non si arrende.

6,9 mi l i a r d i di fatturato all’anno, 110 mila unità di lavoro sottratte all’economia regolare, di cui il 10% in Veneto. Tanto vale il mercato del falso in Italia. Altri dati delle stime Censis per il Ministero dello Sviluppo Economico: 5 ,5 mi l i a r d i circa di valore aggiunto perduto (corrispondenti allo 0,35% del PIL italiano); 1 , 7 m iliar di di gettito perduto per imposte dirette e indirette legato alla produzione diretta; 4 m i l i a r d i e 620 milio ni di euro se si comprende anche la produzione in-

economiche. Ma la guerra al falso deve innanzitutto partire da noi che acquistiamo. Prima di mettere mano al portafoglio, mettiamoci l’altra sulla coscienza.

L a c l a s s i f i c a d e l fa l s o I p r o d o tti p i ù c o n tr a f fatti (n o n a l i me nta r i )

dotta. Un vero e proprio cancro che si annida nell’economia ita-

Fo nte Ministero Sviluppo Eco no mico

liana. E in Veneto? Presto detto: gli articoli contraffatti sequestrati negli ultimi 3 anni e mezzo. Solo nei primi mesi dell’anno scorso nella nostra regione le forze

1 Abbigliamento

prodotti falsi di dell’ordine hanno sequestrato abbigliamento, accessoristica, maschere di carnevale e giocattoli,

3 Calzature

400 milioni

780.000

2 Accessori abbigliamento

1. 224 articoli di bigiotteria fabbricata con sostanze potenzialmente nocive e 12 0 borse e cinture griffate contraffatte. E, per restare in casa nostra, basta ricordare le 3 0 tonnellate di

4 Giocattoli

pesce con etichette contraffatte sequestrate a Vicenza.

Fo nte buo nissimo . o rg

Un fenomeno, quello della contraffazione, che non conosce confini geografici o merceologici e che minaccia non solo il sistema produttivo, ma anche i consumatori, i quali rischiano di acquistare prodotti pericolosi o nocivi per la salute. Senza contare che spesso la contraffazione nasconde lavoro nero, sfruttamento e lavoro minorile. Più controlli e sanzioni più severe: questo chiedono le categorie

1 Olio extravergine di oliva

Corriere Vicentino |

5 Cd-Dvd

I c i b i i ta l i a n i p i ù c o n tr a f fatti

2 Vino 3 Aceto balsamico 4 Parmigiano Reggiano 5 Pasta

16 | Inchiesta


t e at r o c o n t r o

“T

utto quello che sto per dirvi è falso” è il nome del progetto teatrale che Tiziana Di Masi sta portando in giro per l’Italia (e non solo nei teatri, anche nelle fabbriche) con l’obiettivo di promuovere una cultura della legalità. L’attrice, da anni impegnata in forme di teatro civile e di teatro gastronomico/teatro da gustare, continua il suo impegno contro la contraffazione con quest’ultima opera, scritta dal giornalista e autore Andrea Guolo. Lei sta combattendo la contraffazione attraverso il teatro: che risultati sta ottenendo? Usare il teatro in questo modo è una grande sfida culturale. L’arte ha la capacità di arrivare al cuore delle persone, non solo alla loro mente. I risultati sono notevoli, lo testimoniano le tante lettere che ricevo da parte di persone che mi dicono di aver cambiato i loro comportamenti quotidiani dopo aver visto lo spettacolo. Com’è nata questa sua idea? Dalla volontà di indagare il business che esiste dietro la contraffazione a 360 gradi. Perché non dovremmo comprare prodotti contraffatti? Perché non ci accorgiamo di produrre un grave danno economico dando soldi alla criminalità organizzata. Ma non solo: molti non sanno che anche la nostra salute risente di questo fenomeno, in quanto i prodotti contraffatti – dalla moda al cibo, passando per i ricambi di auto e i medicinali – sono nocivi. Come si può contrastare questo fenomeno? Con i nostri gesti e le nostre scelte. Una forma di battaglia che chiamo “antimafia della quotidianità” e consiste nel consumare in maniera consapevole. Il pubblico presente le sembra consapevole? Purtroppo no. Durante lo spettacolo le persone vengono coin-

credits: ph FTanel volte, per esempio devono riconoscere dei prodotti veri da altri contraffatti. Su 34 repliche solo tre persone hanno azzeccato qual era l’olio buono… Non sappiamo più neppure riconoscere il vero e dal falso.

l e g r i f f e p i ù ta r o c c at e fo nte repubblica. it 1 Cialis

5 Adidas

(una sorta di Viagra)

6 Gucci

2 Apple

7 Hello Kitty

3 Nike

8 Chanel

4 Louis Vuitton

9 Walt Disney

l a t r u f fa c h e t i fa l e s c a r p e

S

carpe al cromo esavalente, sostanza cancerogena che a contatto con la pelle può causare dermatiti croniche. Lo scandalo delle calzature con marchi “vero cuoio” e “vera pelle” contraffatti è emerso in seguito ad un’inchiesta giornalistica firmata da Andrea Guolo per il settimanale “La conceria”, voce degli imprenditori che lavorano nel settore della pelle. “La contraffazione dei marchi collettivi - spiega il giornalista - rappresenta un serio pericolo, perchè nasconde l’utilizzo di prodotti chimici dannosi per la salute dei consumatori. La nostra indagine, datata 2011, grazie al supporto di un laboratorio di analisi ha dimostrato che nelle scarpe, prodotte soprattutto da cinesi, erano presenti concentrazioni di cromo esavalente fino a 65 mg/kg, quando il limite di legge Corriere Vicentino |

è di 3 mg/kg. Un altro dato molto preoccupante è che nelle scarpe per bambini i valori di cromo esavalente hanno raggiunto punte di 50 mg/kg”. Da quell’inchiesta giornalistica è nata una vera indagine, che ha portato al sequestro di oltre 10 mila paia di scarpe soltanto a Milano e a numerose denunce. Una colossale frode nei confronti dei consumatori e un vero e proprio attentato alla salute. Ma l’attenzione va posta anche alla fase successiva ai sequestri. “Spesso accade - prosegue Guolo - che le scarpe sequestrate vengano donate a popolazioni che ne hanno bisogno a seguito, ad esempio, di calamità naturali. I controlli devono essere serrati, affinchè non venga corso il rischio di fornire scarpe tossiche a quelle persone già sfortunate”.

17 | Inchiesta


i l fa l s o va d i . . . m o d a

C

arlo Teso, nuovo presidente della Sezione Moda e Tessile di Confindustria Vicenza, ritiene prioritario un punto: per combattere la contraffazione è necessario che i Paesi europei agiscano di concerto e rafforzino i controlli ai confini estremi dell’Unione. “I sequestri fatti in continuazione in Italia – spiega – dimostrano che le nostre dogane funzionano bene e che le nostre forze dell’ordine tengono sempre alta l’attenzione verso questo fenomeno. Purtroppo, però, in altri Paesi i controlli non sono così accurati come in Italia”. Quindi il falso si combatte principalmente in seno all’Unione Europea? “Certamente, ma il primo controllore deve essere il cittadino, il quale deve sapere che acquistando prodotti contraffatti va innanzitutto incontro a rischi per la salute”.

Quali settori della moda e dell’abbigliamento sono particolarmente colpiti? “Qualunque settore è colpito sotto diversi aspetti. E non sto parlando soltanto dei grandi marchi: la contraffazione, sottraendo mercato alle imprese legali, crea un enorme danno economico anche a tutto l’indotto, fatto di piccoli laboratori e piccole aziende conto terzi. A soffrire è l’intera filiera produttiva”. La minaccia della contraffazione viene solo dall’estero o anche dall’Italia? “Purtroppo anche dall’Italia, attraverso laboratori clandestini che sfruttano il lavoro nero. Per vigilare su tutti questi fenomeni legati al falso, Confindustria ha istituito un desk anti-contraffazione. È un grosso problema che bisogna per forza arginare”.

Ci b o ta r o c c at o c i b o v e r o

D

a sempre Coldiretti è attiva per combattere la contraffazione più temuta dagli italiani: quella che riguarda gli alimenti. “I dati nazionali sono allarmanti – ci spiega il presidente di Coldiretti Vicenza Martino Cerantola – soprattutto per quel che riguarda i fenomeni del falso Made in Italy nel mondo e il cosiddetto Italian Sounding, in pratica tutti quei prodotti che vogliono far credere di essere italiani ma non lo sono. Si parla addirittura di 60 miliardi di euro all’anno, a livello mondiale, cifra che se fosse ridotta anche solo di un terzo consentirebbero un aumento di 20 miliardi di euro annui spesi per prodotti veri. Le potenzialità di questa lotta sono quindi enormi”. Come vi state muovendo per contrastarla? Stiamo lottando per arrivare all’etichettatura obbligatoria su tutti i prodotti. Abbiamo inoltre da poco costituito la Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, nata con lo scopo di prevenire i gravi fenomeni mafiosi legati al nostro settore. La Fondazione ha un comitato scientifico presieduto dal giudice Giancarlo Caselli con il compito di controllare l’agropirateria e le infiltrazioni mafiose. Che dimensioni ha assunto questo fenomeno? Le “agromafie”, come le chiamiamo, hanno un mercato di oltre 14 miliardi di euro. Esistono addirittura etichette di prodotti, per esempio vino, con scritte che richiamano esplicitamente la loro

appartenenza mafiosa. Consigli per i cittadini? Dedicare del tempo ai propri acquisti, guardando con attenzione le etichette. E poi rivolgersi a realtà come Campagna Amica, che permettono di comprare prodotti stagionali e territoriali.

NEL V I CENT I NO Diego Meggiolaro, presidente della sezione Coldiretti di Montecchio Maggiore, ci spiega come nel vicentino i prodotti maggiormente contraffatti riguardino innanzitutto il latte e i suoi derivati, ma anche il vino e il pane, eccellenze del nostro territorio. “Il problema principale è la mancanza di tracciabilità degli alimenti. Coldiretti vuole assolutamente che si arrivi all’obbligatorietà dei certificati di origine. Il cibo è il primo elemento per la salute delle persone, eppure le frodi sono dietro l’angolo: pomodori cinesi con marchi italiani, uova marce spacciate per buone, ecc. È necessario informarsi e combattere”.

Corriere Vicentino |

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l a s a n z i o n e È s e r v i ta

T

ra ingenuità e malafede c’è di mezzo il mare. Un mare di acquisti, più o meno consapevoli, in grado di alimentare un giro d’affari di milioni di euro ogni anno. Un mare di casistiche, e di regole da applicare e interpretare, per contenere un fenomeno ben lontano dall’essere contenuto. La storia è sempre la stessa, al mare, in città o fuori dal centro commerciale: occhiali griffati, borse di tendenza, scarpe e cinture all’ultimo grido; tutto il ben di Dio che in un negozio costerebbe un capitale, lì a disposizione per pochi euro. Trattabili. Il reato è disciplinato in maniera precisa dal codice penale, con gli articoli 473 e 474, che fissano la reclusione fino a tre anni e la multa fino a 35.000 euro quali pene per reati di contraffazione. Però... “Però - spiega Massimo Parolin, comandante della Polizia Locale Vicenza Ovest - è necessario valutare bene caso per caso, perchè è difficile fissare una fattispecie normativa unica. C’è chi compra, chi vende, e chi rifornisce chi vende. Quest’ultima, per forza di cose è la categoria più difficile da rintracciare. Di certo c’è sia violazione amministrativa che pe-

nale per chi trae profitto da tale tipo di attività”. Caso più complesso quello relativo all’acquirente. “Lì il discorso è ancora più delicato. La legge parla di possibile concorso in ricettazione. Poi ci sono Comuni che hanno deciso di dotarsi di regolamenti propri”. Ora la legge ha cercato di mettere ordine. C’è ricettazione se l’acquisto non è a uso personale, ma mira a trarne profitto attraverso la vendita a terzi. L’uso personale ricade nell’illecito amministrativo, ed è quindi passibile di multa da 100 a 7000 euro. E la merce contraffatta che viene recuperata dalle autorità che fine fa? “Si provvede a sequestro penale e poi viene distrutta, comunque nell’esecuzione delle disposizioni da parte della procura” spiega ancora Parolin. Il fenomeno più diffuso? L’acquisto del tarocco “grossolano”: il reato (per il venditore) o l’illecito amministrativo (per l’acquirente) non ricorrono nel caso in cui il falso sia talmente evidente – anche per un osservatore medio, attraverso una valutazione superficiale dell’oggetto – da non trarre in inganno e non indurre in errore il consumatore sulla effettiva provenienza del bene.

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C

Che fine farà il mio curriculum; meglio specializzarsi con gli studi o continuare a cercare; cosa chiede oggi il mercato del lavoro; dove sbattere la testa per trovare una buona occupazione. Tante domande che ogni giorno si fanno in tanti, e che per una volta i lavoratori di Chiampo – di oggi, di ieri o aspiranti – hanno potuto rivolgere direttamente a loro, i principali imprenditori della zona. Esperienze e risposte concrete dal mondo del lavoro: questo il sottotitolo della serata “Buon lavoro!”, promossa da Deca Associati in collaborazione con Hassel Comunicazione e il patrocinio dell’Amministrazione comunale; un appuntamento che mercoledì 4 giugno ha riempito la sala consiglio del municipio di Chiampo, tanto è l’interesse attorno all’argomento. Una chiacchierata, prima che un convegno, per condividere sensazioni, aspettative e bisogni. Da una parte le eccellenze del territorio: Decormarmi, Faeda, Feltre, Margraf e Conceria Nuova Leon, aziende che a colpi di machete stanno cercando di aprirsi la strada oltre la selva oscura della crisi; dall’altra quella fetta di società che la diritta via l’ha smarrita da tempo. Un confronto franco, dai toni appassionati, e sviluppato attorno al primo comandamento insegnato dalla recessione, anche se spesso sottovalutato dai giovani: la ricerca di lavoro deve essere un lavoro. Una missione quindi scientifica, calcolata, quotidiana, con la

capacità soprattutto di saper leggere anche gli esiti negativi per riscrivere nuove “strategie di caccia”. A lanciare le tematiche, le quattro videoinchieste realizzate tra la gente comune di Chiampo, su altrettanti modi differenti di approcciare la questione. Testimonianze che mostrano come a spaventare i lavoratori sia soprattutto la più grande delle contraddizioni: l’esperienza, come requisito indispensabile per... poter fare esperienza. “Gente confusa, smarrita, scoraggiata”, concordano al termine dei video gli ospiti, puntualizzando però: nelle evidenti difficoltà del momento, occorre affilare di più le armi prima di arrendersi senza combattere. In questo senso spirito di sacrificio, adattamento e voglia sono le cose che a detta delle aziende spesso mancano a chi bussa alla loro porta. L’estero resta la grande seduzione di chi invece non si fida più nemmeno dei sacrifici, “in un sistema che ha dimenticato da tempo il concetto di meritocrazia”, azzarda qualcuno. Alla fine l’incontro si chiude con una precisa consapevolezza: forse aziende e lavoratori non parleranno mai esattamente la stessa lingua, ma oggi forse ancora più di ieri è importante che continuino a dialogare. Le basi ci sono.


storie di caritas

Tredici storie di buio e di luce, raccontate senza filtri da un gruppo di giornalisti e scrittori vicentini. Inferni privati che hanno trovato una speranza grazie all’azione della Caritas. “Di notte si vede chiaro” , pubblicato da Berica Editrice a cura di Stefano Cotrozzi, ci parla di questo. Presentazione il 18 giugno alle 19 in Campo Marzo a Vicenza, nell’ambito dello Spritz Letterario. Ecco alcuni estratti. di Giuseppe Signorin

“ “

Guardo questo prete che sfugge ai consueti canoni estetici degli sceneggiati e dei caroselli televisivi, scolpito nell’atteggiamento e nei pensieri da decenni di avamposto, aduso ai perché più che alla ieraticità. Non è facile annotare i pensieri che scivolano su questo torrente in piena. Gianfranco Sinico

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Perché lui “non sa restare con le mani in mano” e la sua voglia di normalità mi fissa cercando un appiglio, io annaspo nella banalità ipocrita e consolatoria del frasario da pronto soccorso: “Ti vedo reattivo, non mollare, vedrai che...”. Alberto Fabris

Anche Vincenzo se ne va, di nuovo verso il suo muro. La mamma gli parla, cerca in qualche maniera di fermarlo come può, senza sapere e senza capire, ma con l’amore a volte impossibile di tante madri. Piero Magnabosco

Tutto lo stipendio finiva lì. Lei lo accompagnava e, mentre lui giocava, nell’attesa beveva qualcosa. E poi di nuovo la violenza: Oscar la picchia, spesso, per tutti e cinque gli anni del loro matrimonio. Daniela Ceccon

Corriere Vicentino |

Quello della sposa è un settore dell’abbigliamento che risente meno di altri della crisi. Per un evento come il matrimonio si è infatti disposti a spendere cifre considerevoli. Per Caritas, con l’esperienza di Kathe e la formazione, realizzare un abito da sogno è un’impresa possibile. Elisabetta Badiello

“ “

Michele ha un volto triste e due occhi buoni. Sembra indifeso, rassegnato, come se ci fosse qualcosa che ancora lo ferisce nel profondo dell’animo e lui non sapesse come lenire quel dolore sordo e insistente. Lino Zonin Ricapitoliamo. Thomas, Tommaso. Un nome che non è propriamente una garanzia. Finché non tocchi con mano il suo racconto, non ci credi. Avvertenze per l’uso, la sua storia è tosta. Thomas e la sua vita si avvitano attorno alle tre esse - sesso, soldi, sangue - che intrigavano i vecchi caporedattori delle news. Andrea Mason

Dal centro a Lampedusa ci hanno spedito in duecento a Caggiano. In Caggiano ci hanno dato cinquecento euro hanno detto andare via. Non sapevo dove andare. Ho girato Milano, Parma, Brescia, poi Vicenza alla Caritas, dove mi hanno aiutato. Lorenzo Albiero

21 | Focus


Vicenza BiancoRossa

Gianni Lopez I

l 29 maggio del 1997 ha alzato la Coppa Italia al cielo. In uno stadio Menti in festa e tutto colorato di biancorosso. Oggi, a 17 anni da quella storica data per la Vicenza calcistica, attende di capire meglio quale sarà il futuro della società berica e soprattutto di costruire il gruppo che nella prossima stagione riproverà la scalata verso la serie B. Gianni Lopez, il “capitano”, allenatore biancorosso di un Vicenza che si sta ancora leccando le ferite dopo il tentativo fallito quest’anno ai play-off, cerca comunque di guardare avanti. Alla nuova sfida che lo attende in Lega Pro. Di lasciare la panchina del Vicenza Calcio, dopo l’annata appena conclusa, non ci ha mai pensato. Nemmeno nei momenti più difficili. Perché, contratto a parte, Gianni Lopez aveva dato alla società la sua parola che sarebbe rimasto. “E questa vale più del contratto” precisa. Il 29 maggio lo ha passato a Roma. Dove vive con la sua famiglia. “So che in quella data c’è stato qualcosa di meraviglioso. Ricevo tantissimi messaggi – racconta - di tifosi, di conoscenti. Il 29 maggio del 1997 è una data indelebile. Probabilmente il giorno più bello per la storia del Vicenza Calcio. Per tanti di noi e anche per me”. È una data però che bisogna mettere nel cassetto. Perché l’oggi è un Vicenza Calcio in Lega Pro, con una società, in vendita da anni e con un bilancio di debiti decisamente pesante, che sta guardando al futuro con fatica. Così tocca lasciare quel 29 maggio in un angolino della memoria. E cercare di essere comunque positivi. Gianni Lopez lo è. “Bisogna staccare dal passato. Noi addetti ai lavori dobbiamo farlo. E adeguarci a questa realtà. Quello che è stato fatto rimane in maniera indelebile. Ma quella di oggi è un’altra storia. È un periodo difficile per tutto il paese, non solo per lo sport. E il Vicenza sta attraversando un momento di difficoltà economica. Ma faremo con quel poco che abbiamo. E nel migliore dei modi. Sarà importante far arrivare 3-4 buoni giocatori e farli rendere al meglio. Lì starà alla bravura della società e dell’allenatore. Si può fare

bene anche nelle difficoltà. Io lo so bene. Con Ulivieri in C1, presidente Pieraldo Dalle Carbonare, siamo rimasti sette mesi senza prendere soldi. Ma è partito proprio da lì il grande Vicenza, con la promozione in serie B e poi tutto quello che di stupendo c’è stato. Noi adesso abbiamo una base sulla quale costruire. La società deve monetizzare, lo sappiamo, quindi prima si cerca di vendere e poi di acquistare. Se dovesse arrivare un’offerta importante per qualcuno, la società non potrà rifiutarla. Ma dovremo saper scegliere bene i giocatori, di spessore morale, quelli che nelle difficoltà ti danno qualcosa di più. Le vicende societarie? Io sono sereno e tranquillo”. Gianni Lopez però qualche paletto lo ha messo. “Mi sono confrontato con Paolo Cristallini. Dicendogli chi vorrei poter confermare e quale sistema di gioco vorrei adottare. Quest’anno abbiamo fatto molto e quindi dobbiamo continuare su questa strada. A punti fatti saremmo arrivati terzi”. Quella sconfitta ai calci di rigore ai play-off nella sfida secca al Menti contro il Savona fatica ad essere digerita. Soprattutto perché il Vicenza ci è arrivato privo di alcuni suoi uomini migliori. Ma Gianni Lopez alla stagione dà un bel 6.5. “Sono partito dalle macerie. Un disastro. Con gente che aveva paura di giocare. Col tempo abbiamo creato una squadra. Abbiamo avuto bisogno di un mese per rimettere a posto chi non giocava da un po’. Fino a febbraiomarzo abbiamo avuto un rendimento altissimo, poi c’è stato un calo. Ma abbiamo riavvicinato la gente allo stadio, riportando entusiasmo. Non dimentichiamo che in classifica siamo partiti da meno 4. Obiettivo futuro? Vincere il campionato. È il momento di cercare di fare qualcosa per riportare il Vicenza dove merita, che non sarebbe nemmeno la B. I tifosi sono stati di supporto alla squadra in maniera eccezionale. Meritano altre categorie. E chi più di noi può saperlo. Ho avuto modo di apprezzarli ancora di più alla fine. Malgrado fossimo usciti dai play-off ci hanno abbracciato. È stata una cosa bellissima”.

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GRAZIE

Con Gentilin ha vinto Arzignano


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Arzignano

Comincia il gentilin 2

di stefano cotrozzi

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uando esce dalla sede della sua coalizione, appena saputo della vittoria, Giorgio Gentilin è sorridente. Braccia al cielo, cori. Mentre si avvia verso Piazza Libertà, per festeggiare con tutti i suoi supporter, lo sguardo cala e la pressione delle ultime due settimane appare tutta sul volto provato del riconfermato sindaco di Arzignano. A due giorni dalla vittoria, all’interno del suo ufficio in Comune, lo sguardo è tornato quello di prima e i segni di una campagna elettorale, che all’improvviso si è incattivita come non mai, sembrano scomparsi. “La storia di queste elezioni - ci racconta Genilin - ha travalicato i nostri confini, è finita nel mirino di tutti i mass media, dove la mia squadra è sempre stata presentata sotto una luce poco favorevole”. Cosa vi siete detti con Lorella Peretti? Niente, mi ha inviato un sms augurandomi buon lavoro. Adesso dovrete riprendere il dialogo. Difficile dialogare dopo una campagna elettorale così, ma dovremo farlo per il bene dei nostri cittadini… Dovrete depurare il sangue dalle due parti… Dobbiamo fare una bonifica, visto che questa è la terra delle bonifiche, e gli strascichi devono avere una fine, anche dei chiarimenti. La sala consigliare è il luogo in cui questo deve avvenire, in cui bisogna chiarire le posizioni e analizzare le idee positive che sono emerse durante questa campagna elettorale da parte delle minoranze, ma anche da chi non siederà tra i banchi del consiglio. Chi l’ha sorpresa di più tra gli altri contendenti? Per la sua verve Piero Magnabosco. Non lo conosco molto, ma mi è pia-

ciuto il suo spirito libero da navigatore qual è. Ho apprezzato le sue idee per rinnovare e riqualificare la città, propositi stimolanti e intelligenti che con un pizzico di realismo in più, aggiungo io che devo far quadrare i conti delle magre casse comunali, potremo anche portare avanti. Torniamo alla campagna elettorale, a chi ha telefonato per primo quando ha saputo di aver vinto? A mio figlio che vive e lavora nel sud est asiatico e poi a mio fratello missionario nelle Filippine. Come aveva lasciato la scrivania? Aveva pensato che forse avrebbe dovuto mettere tutto in uno scatolone? In verità non avevo toccato niente… Domenica, il giorno del ballottaggio, ero venuto in ufficio per firmare i doCorriere Vicentino |

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cumenti dei progetti già finanziati per la rotatoria di fronte all’hotel Kennedy. Ho pensato che me li sarei ritrovati lunedì… Ha temuto di poter perdere? In solitudine possono esserci dei momenti in cui pensi “adesso me ne vado a casa”, ma sono momenti fugaci. La prima cosa che ha fatto quando ha ritrovato la sua scrivania? Ho chiamato il responsabile dell’ufficio Lavori Pubblici, voglio che al più presto venga installato un impianto di climatizzazione all’interno della casa di riposo Scalabrin, perché gli anziani non ne possono più di questo caldo. E ora vacanze? No, adesso bisogna far recuperare al Comune il tempo perso durante la sosta della campagna elettorale.


Arzignano

Degrado in via cavour di GIUSEPPE SIGNORIN

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e abbiamo parlato qualche anno fa, ma la situazione, a sentire le sorelle Carla e Paola Munaretto, residenti e proprietarie di un condominio in via Lamarmora, che fa angolo con via Cavour, non è cambiata. Anzi, è peggiorata. “Siamo in una zona del centro, eppure il degrado è assoluto. Ai problemi di sempre – sporcizia, viabilità, edifici abbandonati – si sono aggiunti i disagi

Se non ci impegnamo a collaborare tutti insieme è impossibile ottenere risultati dovuti all’apertura di diversi bar. Siamo contente che sia diventato un luogo frequentato dai giovani, ma serve un’assistenza adeguata, perché altrimenti il fine settimana, fra sigarette lasciate a terra, birre e gesti di ubriachezza, la situazione diventa ingestibile”. Gesti di che tipo? Per esempio una sera alcuni ragazzi hanno bloccato la circolazione mettendosi in mezzo alla strada a ballare, fumare e bere fino a notte inoltrata. A livello della canonica, per intenderci. Chi voleva provare a dormire non dev’essere stato contento… Questo comunque è il problema minore. Il problema principale?

L’appezzamento utilizzato da anni come deposito merci. Per ora abbiamo ottenuto solo che venisse tolta la gru. Il resto? Come prima e peggio. Poi si sa, il degrado chiama degrado, e allora chi passa getta lì dentro di tutto, aumentando la sporcizia. Sono state messe delle cassette per monitorare la presenza dei topi, ma basterebbe dare un’occhiata… Più che cassette, serve una bella bonifica…

E poi c’è il problema traffico. La situazione, così com’è, non permette di mettere un doppio senso lungo tutta via Lamarmora, che darebbe un po’ di respiro alla zona, stretta e sempre trafficata. Che cosa si può fare? Continuare a lottare perché questa zona diventi finalmente dignitosa. Però se non ci impegniamo e collaboriamo tutti insieme è impossibile ottenere risultati.

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Arzignano Scuola

Estate in Arzignano

Enzo Iacchetti e il Sig. Gaber

Progetto “Alternanza Scuola Lavoro”

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iovedì 26 giugno alle 21.00, Enzo Iacchetti animerà la piazza di Castello con “Chiedo scusa al Sig. Gaber”. Lo spettacolo si presenta come un omaggio all’amico e maestro Giorgio Gaber, rivisitando, con l’accompagnamento della Witz Orchestra, il primissimo repertorio dell’artista. Nato da un disco definito dalla critica “uno dei migliori dell’anno”, è volto a “far sì che chi conosce Gaber non lo dimentichi mai, e chi non lo conosce possa sapere quanto fosse bravo, inimitabile e ir-

raggiungibile”, riprendendo le parole dello stesso Iacchetti. Prevendite presso la Biblioteca Civica G. Bedeschi o su www.vivaticket.it

La Grande Guerra meschina

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iovedì 19 Giugno alle 21.15, a Castello, andrà in scena “La Grande Guerra me-

schina” di Alessandro Anderloni. Lo spettacolo affronta, a muso duro, l’argomento degli ammutinamenti, delle

diserzioni, dell’indisciplina, dell’odio verso gli ufficiali, dell’autolesionismo, delle feroci battute e dei cartelli satirici contro le autorità e le istituzioni, delle dolorose canzoni di guerra intonate nelle trincee.

Sport

Arzignano Beach & Green Volley

È

partita questa settimana la nuova proposta estiva targata “Arzignano Beach & Green Volley”, curata dalla società sportiva U.S.Castello con la preziosa partecipazione dei comitati di quartiere e con il contributo del Comune di Arzignano. Tutti i martedì di giugno e luglio saran-

no allestiti campi da beach-volley e da green-volley presso i parchi di Castello e del Mantovano. L’iniziativa è riservata a ragazzi e ragazze delle scuole elementari, medie e superiori che vorranno trascorrere delle piacevoli serate in compagnia divertendosi all’aria aperta con i propri amici.

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umeri raddoppiati per il progetto “Alternanza Scuola Lavoro”, promosso dal liceo “Da Vinci”, che offre l’opportunità di due mesi di stage (giugno e luglio) e lezioni fra periodi in azienda e seminari in classe. Dai 12 studenti della prima edizione 2011/2012 si è arrivati quest’anno a 35 ragazzi coinvolti, scelti fra i migliori di terza e quarta superiore. I seminari introduttivi si sono tenuti da lunedì 9 giugno a giovedì 12.

Sicurezza

Boom di iscritti ai corsi per defibrillatori

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opo l’episodio di Montecchio Maggiore, durante il quale si è rivelato decisivo l’uso del defibrillatore per salvare la vita di Maurizio Caile, anche ad Arzignano c’è stato un boom di iscritti ai corsi per sapere usare il prezioso strumento salvavita. Ad Arzignano gli ultimi defibrillatori sono arrivati in Municipio e al centro anziani “Mastrotto”. In precedenza ne era stato donato uno alla Pro Loco e uno alla società sportiva Arzignano Chiampo.


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Arzignano

Sei di se... la festa di GIUSEPPE SIGNORIN

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abato 21 giugno è prevista la festa del gruppo Facebook “Sei di Arzignano se…”, con un fitto programma di iniziative a partire dalle 17 in tre location diverse: Piazza Marconi, Piazza Libertà e Piazza Campo Marzio. “Quando ho creato il gruppo l’entusiasmo era alle stelle e tutti mi chiedevano di organizzare una festa – ci racconta Cristina Dal Maso, creatrice della pagina che conta più di 4.000 membri – ma era inverno, così abbiamo pensato di rimandare all’estate. Adesso è arrivato il momento”. Come si organizza una festa attraverso un gruppo Facebook? Semplice, ho scritto un post chiedendo se c’erano volontari per l’organiz-

zazione... Ha dato la disponibilità una ventina di persone. Abbiamo riunito le idee e nominato dei coordinatori: Gino Tarperi per la parte musicale, Nicola Boro per le esposizioni dei quadri di artisti arzignanesi, Enzo Gasparella e Mauro Biolo per i giochi e le bancarelle di una volta, Luca Dal Molin per la cena degli Alpini, Mauro Marzotto per auto, moto e gimkana, Edoardo Lorenzi e i giovani di Arzignano Sei Tu per una mostra fotografica.

Particolarità della festa? L’ufficio cultura metterà a disposizione uno scanner per chi possiede foto di Arzignano, ma non ha Internet o non sa utilizzarlo. Così potremo raccogliere materiale inedito. Inoltre sarà possibile, per chi non sa o non può accedere a Facebook, vedere le foto caricate nel gruppo e i commenti più apprezzati. I vostri obiettivi? Ritornare a parlarci, a scambiarci idee e sorrisi. Questo è un po’ lo scopo del gruppo e della festa.

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Arzignano

Le Rotte del guÀ

di giuseppe signorin

LA POLEMICA

V

icino alle Rotte del Guà ci ha giocato fin da bambino, ma oggi si considera un “esule a causa dighe”, una persona che sceglie di non vivere in una zona a rischio dighe per tutelare la vita sua e dei suoi cari. Davide Sandini di acqua se ne intende, sia per lavoro – è nel campo del sollevamento acqua da pozzi come dipendente di ditte italiane di primo piano da una vita – sia per passione – dal 1995 ha iniziato a discendere in kayak fiumi italiani ed europei. Classe 1965, ha vissuto 45 anni a Tezze, mentre ora risiede a Mossano. Lei ha scritto un libro, “Opere di Pubblica inUtilità” che sta girando in formato digitale sul web. Con che obiettivo? Informare in maniera libera e non condizionata da interessi economici

IL PROGETTO

“I

l fiume Agno-Guà è sempre stato un po’ una bestia nera, perché attraversa la zona più piovosa del Veneto” – ci spiega il direttore generale del Consorzio di

o di parte la cittadinanza rispetto a un progetto costoso, inutile e controproducente – le cosiddette “Casse di espansione nelle Rotte del Guà”. Inoltre è anche un mio dovere morale fare partecipi i cittadini e gli ex compaesani dei possibili rischi del progetto. Da quanto tempo si interessa a questo problema? Ho una conoscenza dei luoghi più che quarantennale, da vent’anni scendo i fiumi in canoa e mi sono sempre interessato dell’impatto ambientale delle opere fluviali. Da 30 anni so dei resti archeologici nel Guà e da 8 lavoro per raccogliere informazioni sul progetto in questione. Per quel che riguarda i resti archeologici, che cosa ha scoperto? Un impianto di carattere industriale che non ha paragoni al mondo, di probabile epoca romana e adiacente a un ben conosciuto villaggio romano del III sec. d.C.

Quali sono gli errori più gravi da non compiere in un contesto così? Più o meno tutto quello che è stato fatto nella ideazione, progetto, finanziamento e informazione sul progetto delle casse di espansione nel Guà. Quali sono le soluzioni possibili? Immediato stop del progetto e affidamento della sua valutazione a una commissione indipendente, con componenti non nominabili da chi ha avuto parte nel progetto.

Bonifica Alta Pianura Veneta, Gianfranco Battistello. Quali sono i motivi del progetto? Per capirli bene bisogna fare un breve excursus storico. Nei secoli scorsi si sono verificati frequenti fenomeni di piena di notevole gravità, motivo per cui, fra il 1926 e il 1928 il Magistrato alle Acque fece costruire il “Bacino idraulico di Montebello Vicentino, il primo costruito in Italia, che da allora è stato attivato oltre 120 volte, portando grandi benefici. E ad oggi non è più sufficiente? Dopo le piene del 1992 la Regione ha deciso di intervenire nuovamente pensando alle aree delle Rotte del Guà. L’ipotesi è di togliere il materiale presente accumulato nel tempo e creare un bacino. Il progetto è condiviso con tutte le associazioni presenti nel territorio e verrà effettuato in una zona di proprietà del demanio. Che cosa prevede il progetto?

Ripristinare e allargare il corso d’acqua com’era prima del 1905, realizzare una traversa in grado di parzializzare la portata a valle e indirizzare l’acqua in eccesso, in caso di piena, riempiendo la cassa di espansione, che può contenere oltre 3 milioni di metri cubi. Passata la piena (nel giro di 3-4 giorni) l’acqua ritorna nel corso principale. L’area cambierà? Il progetto prevede di valorizzare l’area realizzando una nuova pista ciclabile nel lato opposto dell’attuale. Si verrà a formare così un anello ciclabile tutt’attorno al bacino. Internamente si andrà a creare una zona umida, utilizzabile nei periodi di normalità. I resti archeologici? In seguito alle segnalazioni sono stati effettuati tutti i rilievi possibili, controllati dalla Sovrintendenza. I resti trovati – fra cui alcune vasche e un pavimento – sono stati catalogati e rimossi. Quindi è stato dato l’ok.

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Arzignano

Miss vienna di giuseppe signorin

M

ilena Marzotto ha 19 anni, un diploma di maturità artistica e un’esperienza di quattro mesi come ragazza alla pari in Inghilterra, finita la quale ha avuto subito l’opportunità di tornare all’estero grazie alla vittoria del concorso Vienna Chic & Trendy. Complici anche i voti del gruppo “Sei di Arzignano se…”. “È stato divertente incontrare per le strade di Arzignano degli sconosciuti che sorridendo mi dicevano: ‘Ti ho votata, eh!’”, ci racconta Milena. Che tipo di concorso è? Un casting online che permetteva a tre ragazze di soggiornare quattro giorni a Vienna come testimonial per la campagna web e stampa della città. Come si è svolto?

In un primo momento mi sono classificata quarta su 350 ragazze iscritte e sono stata convocata a Roma insieme alle prime 50. Non si è trattato del solito casting superficiale, ma di un vero e proprio colloquio. La gioia poi è stata davvero grande quando mi hanno comunicato che ero fra le 10 ragazze invitate a Milano l’8 maggio nel ristorante di Carlo Cracco, dove avrebbero nominato le tre vincitrici pronte a partire l’indomani. La valigia? Non è stato facile prepararla immaginandomi già a presenziare all’inaugurazione del Wiener Festwochen o trovare qualcosa di adatto per un giro in bicicletta piuttosto che per un giro di valzer… Quando hai saputo di avere vinto? “Sei la più giovane, ma abbiamo capito che sei una ragazza che ha molto

da raccontare”, queste le parole con cui hanno motivato la mia vittoria; non posso che essere orgogliosa di ciò. Cosa avete fatto? Ho potuto visitare Vienna da un punto di vista privilegiato e inusuale: hotel 5 stelle, ristoranti raffinati, workshop alla fabbrica di saponi, visita tra le stanze della principessa Sissi, al prestigioso Campus Universitario e molto altro ancora... I momenti più magici li ho vissuti alla scuola di valzer e durante lo shooting fotografico con i bellissimi abiti anni Cinquanta di Lena Hoschek.


Arzignano

All Stars arzignano di giuseppe signorin

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alle 12.30 alle 15 di ogni sabato sono banditi cellulari e preoccupazioni: esiste solo il pallone. Il calcio vero inizia a cinquant’anni per quelli della All Stars Arzignano, squadra amatoriale over 50 nata un paio di decadi fa tra vecchi amici ed ex giocatori del Calcio Pellizzari. Ultima fatica, il Torneo in memoria di Stefano Levorato, organizzato allo Stadio Dal Molin per ricordare un loro giocatore nonché responsabile. Partiamo dall’inizio, dagli anni 90. Volevamo solo fare un po’ di movimento e stare insieme – ci racconta Enzo Fracasso, uno dei fondatori, terzino sinistro. Hanno aderito subito in

molti e piano piano la squadra si è allargata fino ai 35 iscritti di oggi. Dove giocate?

All’inizio nel campo di sabbia vicino al Dal Molin. Poi per un periodo ci siamo trasferiti a Montecchio Maggiore. Ora siamo ad Agugliana, a Montebello. A parte nei mesi di giugno, luglio e agosto, in cui ci trasferiamo a Bolca per

stare più freschi. Risultati? Subito giocavamo solo fra di noi – interviene Pietro Rossi, l’attuale responsabile assieme a Paolo Fioraso – poi abbiamo iniziato a partecipare ai tornei, vincendone anche più di uno, per esempio a Merano e a Padova. Riuscite a non litigare? In realtà abbiamo dovuto chiamare un arbitro che ora ci segue sempre, anche quando giochiamo fra di noi, altrimenti succede di tutto in campo… Un aneddoto divertente? Uno dei nostri terzini, di cui non posso dire il nome, gioca in maniera talmente scomposta che durante una partita è stato fermato dall’arbitro perché non capiva quando il fallo lo faceva o lo subiva…

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Dal minibasket alla dnb di giuseppe signorin

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lasse ’78, ala piccola, giocatore istintivo, Francesco Bellato ha iniziato a giocare nella Garcia Moreno 1947 a 8 anni. A 16 ha esordito in prima squadra, nella stagione ’94-’95, in Prima Divisione, la categoria Senior all’epoca più bassa. Da lì è iniziata la scalata fino alla DNB

ci siamo salvati all’ultima partita, perdendo le prime 14 partite di campionato. Ma perdere ti fa capire cosa vuol dire vincere, e ora la gioia è davvero grande”. 28 anni su 36 passati nella stessa squadra… Non so quante altre persone hanno avuto la fortuna di

dermi conto che ho vissuto ognuna di queste tappe. I momenti più importanti, al di là della vittoria di quest’anno? A livello personale sono cresciuto molto quando sono arrivati i primi allenatori da fuori – senza nulla togliere a chi allenava i primi anni, ancora sono presenti alle partite della prima squadra. Per esempio il compianto Pierluigi De Nicolao, venuto da noi nel ’98 e rimasto tre stagioni in serie D, a cui sono stato molto legato. Da quel momento è cambiato il mio approccio alla pallacanestro e la mentalità: tanto agonismo e sacrifici, che però poi hanno portato grandi soddisfazioni.

La squadra diventa parte della tua vita. Più indelebile di un tatuaggio

(l’equivalente della serie B2) raggiunta a sorpresa qualche settimana fa in finale contro il Bertinoro, vent’anni dopo l’esordio. “Non ho mai giocato con un gruppo così affiatato – ci racconta Bellato. Non ci siamo mai divertiti tanto, in campo come negli spogliatoi. L’anno scorso

fare un percorso del genere. La squadra diventa parte della tua vita, è la quotidianità delle tue giornate. Sette campionati vinti, due retrocessioni e tanti play off e play out: è più indelebile di qualsiasi tatuaggio. E mi dà un senso di orgoglio e di appartenenza guardare indietro e renCorriere Vicentino |

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Gli altri allenatori? Su tutti Marco Venezia e Paolo Manca, che hanno saputo gestirmi come persona e come giocatore, ottimizzando le mie qualità. Marco Venezia in tutto è rimasto sei anni, dal 2003 al 2006, portandoci in C1, e dal 2011 fino alla promozione in DNB di quest’anno: parlare di semplice rapporto giocatore-allenatore sarebbe riduttivo. Giocherai anche il prossimo anno? Durante l’ultima stagione ho avuto qualche acciacco, ma ho imparato a gestirmi. Ho avuto meno minutaggio degli altri anni ma è andata così e il risultato finale parla da solo. Se la società e l’allenatore lo riterranno opportuno, sarò felice di continuare ed esordire per la prima volta nella DNB.


Arzignano

A2, da sogno a realtà di francesco baÙ

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volte è necessario affidarsi al cuore. Se le cose non ti riescono, se stai perdendo, puoi uscirne solo con carattere e determinazione. La serie A dell’Arzignano, dopo quattro anni di purgatorio nelle serie minori, nasce così. Dalle ceneri di una squadra – l’Arzignano Grifo - da rifondare, e dal coraggio di gente come Mirco Rossetti, neo presidente dell’Arzignano calcio a 5. Che ha creduto nel progetto quando altri vedevano solo terra bruciata. “Il primo anno erano tutti un po’ scettici. Dopo quello che era successo, ci davano degli zombie. Ancora non mi rendo conto della promozione in A2. Se dovessi ringraziare qualcuno? Antonio Candeo, che si è dimesso a febbraio dopo aver allenato per tre anni,

è stato l’artefice della ricostruzione a livello tecnico. Un grazie va ai miei più stretti collaboratori e a Michele Trolese, che mi ha convinto nel 2010 a buttarmi in quest’avventura. Prima di

allora, ero il vice di Fabian Lopez in A con il Grifo”. Cos’è rimasto di quella squadra? Le quattro formazioni del settore giovanile. Ad Arzignano siamo stati mol-

to bene a livello economico, poi il crac Grifo ha fatto pulizia di chi era in quel mondo solo per interessi. Siamo ripartiti dalla C1 con una squadra completamente nuova. E adesso? A livello di sponsor è dura, speriamo nel cambio di categoria. L’obiettivo principale sarà provare a salvarci. Dobbiamo ripartire con una squadra di giovani, anche locali. Non riusciremo a riconfermare tutti, ma è già tanto aver portato in prima squadra qualche ragazzo del ‘96-‘97. Una boccata d’ossigeno per lo sport ad Arzignano. Non solo il calcetto, ma anche il calcio, la pallavolo femminile e il basket maschile nel 2014 hanno ottenuto importanti promozioni. Per lo sport arzignanese è stato un anno che difficilmente si ripeterà. Un anno magico...

Siamo in serie C! di lisa masiero

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abato 24 maggio 2014 è una data che entrerà nella storia della società Pallavolo Arzignano: la squadra è stata infatti promossa in serie C. La partita è stata giocata contro il Jungheinrich Loreggia in tre set combattuti ma tutti vinti dalla Pallavolo Arzignano. Sandra Bedin, dirigente e direttore sportivo della società, ci ha raccontato come sono arrivati a questa importante conquista. Avete già festeggiato? Certo! Dopo la partita le ragazze si sono fatte una bella pizzetta con i genitori e il resto della società. So che poi i festeggiamenti sono durati fino al

mattino… se lo meritavano! È stata dura? Sì, parecchio. È stata una stagione dif-

6 Valeria Trevisan, 9 Francesca Furlan, 4 Marianna Rigodanzo, 12 Vania Biolo, 1 Dani Federica, 8 Veronica Fracasso, 15 Scilla Peretti, 18 Ilenia Benedetti, 3 Francesca Armelli, 7 Eleonora Benetti, 13 Silvia Marchetto, 2 Valeria Bauce. Vicepresidente: Gianmario Carlotto; Dir. Tecnico Gastone Fracasso; Allenatori: Luigino Dal Toso, Giuseppe Cannarella, Dirigente: Mirca Covolo, Dir. Sportivo: Sandra Bedin, Presidente: Roberta Faggiana

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ficile, siamo capitati in un girone impegnativo pieno di team molto forti. Abbiamo subìto anche due gravi infortuni, ma la squadra non ha mollato: impegno e costanza non sono mai mancati. Cosa serve in campo per vincere? Serve impegno e testa. L’obiettivo era arrivare in serie C e sia le ragazze che gli allenatori c’hanno creduto fino in fondo, aiutandosi sempre l’un l’altro. Per la prossima stagione? L’obiettivo si deciderà assieme alle ragazze, affrontando ogni partita con decisione. La speranza è di salire sempre più in alto. Per chi volesse giocare: www.pallavoloarzignano.it.


montecchio

Cecchetto, vittoria bis

Milena Cecchetto dopo la vittoria con alcune sostenitrici

di francesco meneghini

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na campagna elettorale lunga e logorante può sempre lasciare il segno. In questo caso Milena Cecchetto è rimasta letteralmente senza voce. Il giorno dopo la vittoria una brutta laringite la costringe a letto. Neanche il tempo di festeggiare bevendo un bicchiere di durello. Già durante lo spoglio gli antibiotici stavano accompagnando la rieletta sindaca. Chi ringrazia per questo risultato? I 5031 Montecchiani che mi hanno votato, la mia famiglia, la mia squadra, gli amici e tutti i cittadini che mi hanno dimostrato stima ed affetto. Qual è stata la sua arma vincente di queste elezioni? Il lavoro che abbiamo svolto in questi cinque anni a Montecchio. Poche “ciacole” e molti fatti, accompagnati

dai progetti che abbiamo già iniziato a realizzare e saranno conclusi nei prossimi cinque anni. Un esempio su tutti: la nuova bretella, che cambierà completamente il volto e il ruolo di Alte Ceccato. Cinque anni fa la davano come l’agnello sacrificale e invece… E invece abbiamo vinto e conquistato la fiducia della gente, nonostante abbiamo guidato il paese negli anni più difficili della crisi economica. La rielezione è un premio e un invito a continuare sulla strada che abbiamo iniziato a tracciare. Cosa ha convinto i Montecchiani a rivotarla? Abbiamo dato risposte concrete. Pensiamo allo sportello lavoro, alla Tenenza dei Carabinieri e all’ampliamento dell’ospedale. Ed ora? Ora vigileremo perchè le opere prinCorriere Vicentino |

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cipali siano concluse nei tempi previsti e avvieremo tutte quelle azioni per far diventare Montecchio Maggiore la vera capitale dell’Ovest Vicentino. Perchè Montecchio può ambire a questo ruolo? Innanzitutto perchè si trova in una posizione strategica sull’asse Vicenza - Verona. Pensiamo ad esempio all’imponente afflusso di turisti che si sposteranno su questa direttrice in occasione dell’Expo 2015. E poi perchè la nostra città ha grosse potenzialità di sviluppo in termini di servizi e infrastrutture. Primo fra tutti il nuovo ospedale... Certamente, diventerà un polo di eccellenza per tutto il territorio. Ma ad esempio intendiamo creare anche nuovi spazi per le forme di espressione giovanile, con una visione anche in questo caso sovracomunale.


montecchio

Treviso vince sotto rete di francesco meneghini

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chiacciate, palleggi, muri e tanto, tanto tifo. Dal 4 all’8 giugno Montecchio Maggiore e Brendola sono state le capitali nazionali del volley giovanile, con la prima città a fare da teatro delle finalissime del campionato nazionale under 15 maschile. Ha vinto il Volley Treviso e pazienza se i beniamini locali del Volley Castellana non sono riusciti nell’impresa di tenere la testa a squadre ben più blasonate. È stata soprattutto una grande festa di sport, lo sport più puro, quello lontano dalle pressioni e dalla frenesia del professionismo e quanto mai vicino alla gioia della sana competizione sportiva e dell’amicizia. Ventotto squadre da tutta Italia, 500 atleti e circa duemila persone al seguito tra allenatori, dirigenti, amici e parenti: lo sport, quindi, inteso anche come incentivo al turismo e alla scoperta di luoghi ricchi di storia, arte e cultura. Per la cronaca, il Treviso nella finalissima ha sconfitto 3-0 il VTC Personal Time Venezia. Nella finale per il terzo posto, che ha inaugurato l’ultima giornata del torneo al Pala Collodi, la Lube Banca Marche si è imposta sul Volano Volley Trento. Grandi emozioni nella cerimonia di chiusura, che ha visto la sfilata delle 16 squadre approdate alla fase finale e la premiazione degli atleti. E anche Montecchio Maggiore, città europea dello sport 2014, ha vinto la sua partita. La classifica finale 1° VOLLEY TREVISO 2° VTC PERSONAL TIME VENEZIA 3° LUBE BANCA MARCHE MC 4° VOLANO VOLLEY 5° DIAVOLI ROSA BRUGERIO 6° PLAFIN VOLLEY FOGGIA 7° PLANET VOLLEY 8° VOLLEY SEGRATE 1978

9° VOLLEY SANTA MONICA 10° BRE LANNUTTI CUNEO 11° G.S. ARTI E MESTIERI 12° MODENA VOLLEY PUNTO ZERO 13° SOGESAL GUPE CATANIA 14° CORTONA VOLLEY 15° ECOROSS PALL. ROSSANO 16° GS OLIMPICA AVELLINO

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montecchio

Arte vuol dire divertimento di francesco baù

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a vita è rappresentabile in una dispersione di frammenti, nella continua ricerca di una struttura possibile, di un gesto che ripetuto più e più volte diventi assoluto, e si liberi alla gioia. Sembra essere questa la chiave per leggere le opere di Valeria Marchezzolo, giovane artista vicentina la cui mostra “Danza(r)te” , allestita all’interno del negozio “Antichità la Galleria” ad Alte di Montecchio Maggiore, si è appena conclusa. “Il titolo della mostra, tolta la erre, diventa proprio questo: una chiamata alla gioia e al movimento” racconta l’artista, accompagnata da un’altrettanto giovane Valeria Facchin, curatrice dell’evento. “Ho cominciato a disegnare il primo anno di Accademia di Belle Arti a Verona. Ero senza esperienza. Ho iniziato pensando alla danza, che pratico da quando ero piccola. La ballerina stilizzata richiama i passi di questa disciplina, sia classica, mo-

Lavori

Parcheggio ex stazione, addio alla polvere

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ono iniziati i lavori di asfaltatura del parcheggio sterrato dell’ex stazione del Duomo. Il Comune ha realizzato una striscia d’asfalto centrale, che contribuirà a ridurre il sollevamento della polvere da parte dei veicoli. Si tratta del primo stralcio dei lavori, che proseguiranno dopo la ristrutturazione della copertura dell’ex stazione.

derna o hip-hop. Dipingere mi fa stare bene, e ho voluto dirlo a tutti”. La prima cosa che mi ha colpito sono i colori.

Il colore - spiega la curatrice - serve a dire che in queste opere c’è felicità. Keith Haring, che è stato un noto graffitista americano, manteneva solo il contorno delle sue figure, mentre Valeria le

riempie, gli dà sostanza, e la ballerina diventa un simbolo al quale ognuno di noi può dare un significato diverso. E poi c’è il movimento. Per Valeria la singola ballerina è statica, bidimensionale, mentre le ballerine in gruppo liberano il movimento. Come nel Balletto Meccanico di Fernand Leger. Valeria, hai mai paura di non essere capita? Molta. Spesso quella macchietta nera che si ripete all’infinito non viene compresa dagli adulti, mentre i bambini riconoscono subito di cosa si tratta. ‘È una ballerina!’ mi dicono. È l’adulto che deve fare qualche passo, per regredire a forme pure, libere e lineari. E adesso, che cosa ti aspetta? Attraverso l’Accademia gli studenti hanno la possibilità di esporre, se i galleristi scelgono le loro opere. Io ho avuto la fortuna, per il secondo anno consecutivo, di esporre alla galleria Artericambi di Verona, che organizza numerose mostre di importanti artisti internazionali. Una fortuna, davvero.

Spettacoli

Operaestate Festival, 58 appuntamenti per tutti i gusti

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i apre la lunga estate degli spettacoli. Da qui fino al 6 settembre 58 appuntamenti renderanno uniche le serate di Montecchio Maggiore, grazie ad un cartellone di primissimo piano pertutti i gusti. Venti serate con il cinema, 14 con il teatro, 9 di musica e 2 con la grande opera; e poi 3 appuntamenti dedicati alla danza, 7 serate di feste in piazza e 3 incontri culturali. Sono ben 36 gli eventi in programma Corriere Vicentino |

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tra il Castello di Romeo e le Priare, che si confermano luoghi di eccellenza per lo spettacolo e la cultura. Spicca, per numero di appuntamenti, la rassegna cinematografica all’aperto, che si avvale della collaborazione della Parrocchia di San Pietro, grazie al nuovissimo proiettore digitale. Le altre location degli eventi saranno Villa Cordellina, Villa Ceccato e le piazze della città.


Brendola

Una piazza pedonale

di valerio luison

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romette di essere il progetto che cambierà definitivamente la viabilità di Brendola, riqualificando l’accesso al centro del paese e perfezionando la fruibilità del polo scolastico-sportivo: mica male, per un raccordo stradale di appena 160 metri. Per il momento l’idea è solo sulla carta, ma ha già i crismi dell’ufficialità, dopo il via libera della giunta. Sul piatto ci sono 600 mila euro, per un intervento che rappresenta il terzo e ultimo stralcio della rivoluzione in corso nella cittadella. E così, dopo l’ampliamento degli spogliatoi del campo da calcio (primo stralcio) e la realizzazione del palazzetto dello sport con parcheggio interno dedicato (secondo stralcio) ora è il momento di mettere mano ai collegamenti stradali. Una nuova strada, con accesso dalla provinciale 12, per convertire via

Rossini (attuale ingresso in direzione scuole e impianti) in strada pedonale, e quindi in connessione più sicura per fare due passi direttamente dal centro; un duplice obbiettivo, oltre a quello di eliminare il traffico nelle ore di punta dirottandolo su un’infrastruttura viaria dedicata e più funzionale, fin dalle intenzioni dichiarate già in campagna elettorale dal sindaco Renato Ceron. “L’idea - aggiunge infatti il primo cittadino - è anche quella di fare di Piazza del Donatore un vero spazio di aggregazione fruibile per incontri e spettacoli all’aperto”. Nel dettaglio il nuovo raccordo largo 7,5 metri correrà parallelo all’attuale pista ciclabile (che sarà risagomata) nell’area attualmente compresa tra pista e campo da calcio. La stessa provinciale sarà modificata per realizzare le corsie di accelerazione e immissione. Come si è arrivati a questo progetto? Abbiamo lavorato anni per trovare la

Mundial, Matteo vola a Rio

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ronto a cominciare una nuova avventura appresso a un pallone. Matteo Rizzetto da Brendola, 37 anni, in campo tra gli azzurri di Prandelli non ci finirà, almeno non in senso letterale. Ma ci farà finire noi, almeno in senso figurato. Da buon cantore “occulto” di gesta pallonare, dietro alla sua telecamera per conto di Sky Tv in giro per i campi di mezza serie A, adesso fa parte dell’esercito dei cineoperatori che hanno già raggiunto il Brasile per raccontarci il Mundial. All’ombra del Pan di Zucchero, si gode la mite temperatura pre invernale dal quartiere di Botafogo, a Rio de Janeiro: “Qui fervono i preparativi - racconta - stiamo lavorando un sacco, e sono carico a mille!”. Con la consapevolezza che magari non lo vedranno in tv, Anita e la piccola Emma da casa fanno certamente il tifo per lui. v.l.

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migliore soluzione, valutando tutte le ipotesi possibili. Sono state prese in considerazione proposte quali l’introduzione di sensi unici o sensi unici a tempo, ma sono state scartate. La viabilità esistente non si presta a interventi del genere, che avrebbero risolto in maniera solo parziale il problema, creando altri tipi di disagi. Qualcuno teme che i cantieri possano intaccare la bellezza di una delle migliori cartoline di Brendola: cosa risponde? Questo progetto è molto meno impattante di quello che si potrebbe pensare, rappresentando la migliore soluzione anche in termini ambientali. L’altra strada percorribile era creare un collegamento interno alla campagna, ipotizzabile lungo il caratteristico filare di vecchi gelsi che però avrebbero dovuto essere tagliati, cosa a cui mi sono opposto in modo categorico, tanto quanto all’idea di creare passaggi sopraelevati.


chiampo

50 anni di U.S. CHiampo di francesco baÙ

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e si vuole raccontare una storia, o ripensare il futuro, la prima cosa è cercare nei ricordi, meglio se collettivi. Da un’intuizione di poche persone nei primi anni Sessanta, affiancate da un cappellano molto “sportivo” come don Alessandro Campese, è nato il primo nucleo societario dell’Unione Sportiva Chiampo che poi, con il contributo di molti altri cittadini, è via via cresciuta come numeri e come qualità. La quattro giorni di festeggiamenti per il 50° della società, svoltasi dal 5 all’8 giugno, ha ricostruito emozioni e risultati grazie alla testimonianza di tre dirigenti come Mario Bardin, Renato Adami e Dario Corradi e dei presidenti Castegnaro, Chilese e Faedo. Un’intera serata è stata inoltre dedicata a Bruno Gallo, storico allenatore delle giovanili e maestro di vita, il cui ricordo attraversa intere generazioni. Il 6 giugno, al campo parrocchiale, sono state proiettate foto d’epoca di Bruno con i suoi giovani e gli è stata intitolata una grande targa in marmo. È intervenuto anche Paolo Negro, difensore della Lazio e della Nazionale negli anni Novanta, nato a Chiampo. Un campione e il suo primo allenatore, dunque, ma soprattutto uomini, donne, anziani e bambini si sono ritrovati per celebrare una verità semplice, anche se spesso dimenticata: lo sport è prima di tutto educazione e umanità. “Un’agenzia educativa…” lo definiscono Gianfranco Lovato e Andrea Castegnaro, dirigenti dell’U.S. Chiampo. “Riguardo alla società, all’inizio degli anni Sessanta comprendeva oltre al calcio altri sport come il ciclismo e l’atletica, tanto che ha visto crescere giovani come Albano Negro, per due giorni maglia rosa al Giro del ’65, e Vittorio Fontanella, quinto nei 1500 metri alle Olimpiadi di Mosca ’8o”. Il momento migliore, in questi cin-

quant’anni? “Come risultati sportivi, rimane il passaggio alla categoria Eccellenza nella stagione 2009-2010”. Chi era Bruno Gallo? “Viveva esclusivamente di calcio giovanile. Quando organizzava i tornei estivi, amava dare il nome di una squadra famosa alle formazioni di ogni quartiere, forse per stimolare l’immaginazione dei ragazzi: la Stella Rossa era la zona della piazza, l’Ajax

la zona dei Portinari, l’Aurora della Pieve, la Stella Azzurra della Filanda”. Un ricordo, questo, che fa particolarmente piacere all’attuale presidente Andrea Lovato e alla sua giovane società: “Stiamo lavorando con passione per costruire assieme cose piccole ma significative, attenti agli obiettivi e ai risultati, ma mettendo sempre davanti a tutto l’agire bene e il fare con qualità”, ha affermato a conclusione della prima serata. Chi ha giocato con Bruno si riconoscerà in queste parole, e nei nomi importanti dati da un uomo buono ai sogni dei bambini, per ancorarli a terra e insegnare a correrci dentro. Foto di Anna Dall’Ava

Il mio primo allenatore L’esordio di Paolo Negro è stato come piccolo centravanti nelle giovanili del Chiampo. Il suo allenatore, a quel tempo, era Bruno Gallo. “Il personaggio più importante per il calcio nel mio paese. Raccoglieva tutti noi bambini e ci dava un’educazione sportiva, oltre a trasmetterci la sua passione. E poi faceva il the al limone più buono del mondo!”. Piaciuti i festeggiamenti? “Ho accettato da subito e con molto piacere di partecipare alla serata. Si tratta del calcio al suo livello più puro”. Da ragazzino segnava decine di gol a stagione, poi è diventato difensore. Quando la svolta? “È stato un cambiamento rapido. Il primo anno negli allievi regionali del Brescia, a 16 anni, ero ancora una punta. Sono diventato difensore l’anno dopo, ritrovandomi in poco tempo a marcare gente come Van Basten. Forse, dopo tanti anni da attaccante, ne conoscevo i movimenti”.

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c h i a m p o - a ltava l l e

Musica e solidarietà di francesco baÙ

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olstizio in Musica” è prima di tutto un’idea, nata dalla sensibilità e dalla passione di un gruppo di amici che il 21 giugno si esibiranno a Chiampo, con la loro

sala di un ristorante” ci racconta Claudio Bortolati, organizzatore della serata e membro della band. “Oggi, avendo a disposizione l’auditorium - offerto gratuitamente dalla città di Chiampo - speriamo in un pubblico di circa duecento persone. Il ricavato sarà devoluto alla

La malattia genetica ereditaria mortale più comune nelle popolazioni d’Europa e Asia. La ricerca, negli ultimi dieci anni, ha allungato la vita di parecchi anni ai malati. Ma non c’è guarigione, e l’attesa media oggi non supera i 40 anni. Chi sono gli Ondacustica?

Appuntamento il 21 giugno all’Auditorium di Chiampo

band “Ondacustica”, per raccogliere fondi a favore della ricerca sulla fibrosi cistica. “La prima edizione, l’anno scorso, è stata un evento ridotto, limitato alla

Fondazione Fibrosi Cistica, Onlus certificata i cui bilanci vengono resi pubblici da riviste Rcs. L’obiettivo quest’anno è finanziare il progetto di ricerca FFC#1/2013, coordinato dall’Università di Bari, per il quale servono 100.000 euro”. Che cos’è la fibrosi cistica?

Professionisti nel ramo chimico, medico e commerciale. Proponiamo musica della West Coast americana: Neil Young, Crosby Stills e Nash, gli Eagles. Musica di protesta, figlia di Woodstock e delle contestazioni giovanili degli anni Sessanta. Il programma della serata? Buffet offerto dagli sponsor a partire dalle 20 e dalle 21.30 il concerto. Speriamo di offrire, a poco più del costo di una pizza, una serata piacevole.

La Procession del galo di davide dalla barba

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in dai tempi antichi, ogni anno la domenica dell’Ascensione la comunità di San Pietro Mussolino si ritrova nel primo pomeriggio di fronte al capitello grande di San Pietro Vecchio, da dove ha inizio la Procession del Galo. “Non vengono esposti avvisi o comunicazioni, non serve precisare orario e data o definire il luogo di partenza, è così da sempre” - ci spiega Augusta Panarotto, 89 anni e attuale madrina della processione. Purtroppo non si conoscono l’origine e la storia di questo rito, che si è

tramandato da padre in figlio sino ai giorni nostri. Probabilmente deriva dalle antiche feste pagane di fine maggio in cui si celebrava la rinascita della natura. Nel tempo la “Procession” è diventata una cerimonia religiosa in cui si prega affinché il raccolto sia buono e l’estate trascorra senza tempeste o altri eventi che possano danneggiare le coltivazioni nei campi. La tradizione vuole che il prete o qualunque autorità religiosa non sia presente, ma che la processione sia guidata da una persona del popolo che per tutto il tragitto porta la Crose del Galo, una croce di legno sormontata da un gallo con fissati sulle braccia un marCorriere Vicentino |

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tello e una tenaglia, simbolo del lavoro e della civiltà contadina. Infine,in Ciesa Veccia, la madrina accoglie la processione suonando le campane e intonando con voce forte e armoniosa gli ultimi canti e preghiere.


Nogarole

La prima Sindaca di marco alessandri

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Nogarole, per la prima volta, la poltrona di primo cittadino si tinge di rosa. Con un notevole vantaggio di 512 voti contro i 261 della lista concorrente, lo scorso 25 maggio la lista civica “Insieme per Nogarole” guidata da Romina Bauce si è aggiudicata la vittoria alle urne. 33 anni, diplomata in ragioneria e perito commerciale, di professione imprenditrice: cerchiamo di conoscere meglio il nuovo sindaco di Nogarole. “Siamo una lista di continuità rispetto alla precedente amministrazione, di cui ero vicesindaco – ci spiega Bauce – e allo stesso tempo al mio fianco ho una squadra giovane, carica di entusiasmo e nuove idee”. Come commenta la sua vittoria?

Il gran numero di preferenze assegnate ai singoli candidati consiglieri è segno che i cittadini hanno creduto non solo nel nostro progetto, ma anche in chi fa parte della nostra squadra. Prime mosse da sindaco? Ho fatto un giro per gli uffici in munici-

pio, per rendermi conto della situazione. Poi una priorità è stata l’attivazione dei centri estivi, che avevo lasciato un po’ in sospeso. E ora tra i nostri obiettivi primeggia quello di riaprire subito il dialogo con le Amministrazioni vicine, in vista dell’obbligo di unione dei servizi e integrazione delle funzioni entro fine anno. Come immagina Nogarole tra 10-15 anni? Un paese in crescita, con molte famiglie giovani e bambini. Un paese vivo, con servizi, opportunità e iniziative, dallo sport alla cultura. Attento all’ambiente e che si prende cura del proprio territorio. Un paese che, grazie a sentieri accessibili e alla promozione dei prodotti tipici, richiama persone da fondovalle. Le carte sono già sul tavolo, ora dobbiamo rimboccarci le maniche!

san pietro mussolino

Pensiamo al futuro di Stefano cotrozzi

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abriele Tasso poteva essere il sindaco più giovane ma quello di Alonte gli ha scippato il primato. Certo che a 25 anni diventare primo cittadino è una bella responsabilità, per di più ricevendo oltre la metà dei consensi dei cittadini. “Mi aspettavo un 40%, forse un 45% ci racconta il neosindaco - il risultato è una sorpresa decisamente positiva”. Quando ha deciso di candidarsi? “L’estate scorsa, è stata una scelta ponderata. Volevo spendere le mie energie per migliorare la qualità di vita dei miei concittadini e quindi mi sono messo in gioco”. Si aspettava due avversari? “No, pensavo a solo uno”. Si sono complimentati?

“Uno sì, il vicesindaco uscente, l’altro no…”. Ha sentito l’ex sindaca? “No”. Il momento più bello di questa campagna elettorale? “Vedere la piazza piena di gente e constatare che tornava ad interessarsi,

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dopo tanto tempo, del futuro del proprio paese”. È già cambiata la sua vita? “Ammetto di sì, sento mio ogni movimento del paese, la responsabilità di essere protagonista del cambiamento”. È stato difficile inserirsi in questo nuovo contesto? Francamente no. Come ha saputo di essere diventato sindaco? In maniera semplice… aspettando fuori dai seggi elettorali. Gira voce che volete indire un referendum per modificare il nome di San Pietro Mussolino... No, anche se in effetti per tutti noi è sempre stato e sempre sarà San Piero.


montebello

Ha vinto il nuovo di federico gobetti

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numeri parlano chiaro. Il 40 % e un distacco di più di 550 voti dagli altri candidati. Un sindaco nuovo, giovane - 45 anni - con i piedi per terra e la testa proiettata nel futuro. Dino Magnabosco: il motivo di questo successo? In paese si sentiva la voglia di rinnovamento. Di dare una svolta e lasciarsi il passato alle spalle. In ogni caso non ho vinto da solo. Ha vinto il gruppo. Le facce nuove. Persone con poca esperienza politica ma competenti. Persone di valore. Sicuramente ha influito anche il nostro programma, con cui siamo riusciti ad interpretare le problematiche del paese. Un obiettivo a breve termine e uno a lungo termine. Il primo obiettivo è l’approvazione del bilancio comunale (lasciato “aperto” dalla precedente amministrazione, ndr), per poter così definire concretamente il piano di interventi già in programma, come la sistemazione di strade e aree verdi. Inoltre a breve definiremo anche orari

più flessibili di fruizione pubblica agli uffici comunali per garantire anche la massima trasparenza con i cittadini. Altro obiettivo l’inizio lavori della rotatoria in SR11 in zona “padana” . Fino a qualche giorno fa era tutto confermato per settembre ma ora, dopo lo

plicano. Siamo fiduciosi. Com’è la situazione del Comune? Ci sono diverse problematiche da affrontare ma non staremo a lamentarci. C’è tanto lavoro da fare e abbiamo già ingranato la marcia giusta. Stiamo valutando i consigli di amministrazione di Medio Chiampo, scuola materna e casa di riposo. Ci stiamo attivando per avere lavoratori socialmente utili per sopperire alla mancanza di personale operativo comunale. Stiamo procedendo un passo alla volta per riportare il decoro in paese e ripristinare strade, parchi e aree comunali danneggiate. È necessario che i cittadini di Montebello possano riappropriarsi dei loro spazi. Prime impressioni del nuovo sindaco da parte dei compaesani? La mia impressione è che ci sia molta fiducia in noi. Abbiamo moltissime offerte di volontariato da parte della gente. C’è entusiasmo e voglia di fare. I cittadini capiscono che la situazione in cui si trova la nuova Amministrazione non è facile, che ci vorranno tempo e pazienza, ma capiscono anche che siamo determinati e il nostro obiettivo è fare solo il meglio per il paese e i cittadini.

C’è da fare, ma abbiamo già ingranato la marcia giusta

scandalo “Mose” che ha visto implicato l’assessore regionale alla mobilità e infrastrutture Chisso (chi dava il via all’intero progetto, ndr) le cose si com-

Concordataria assicurazioni Auto sostitutive • Riparazione cristalli Servizio carro attrezzi Igienizzazione degli interni all’ozono

le facciamo di tutti i colori

Montebello Vic.no (Vi) - s.s. 11 Ca’ Sordis, 8/c tel 0444 649458 - fax 0444 440891


montorso

Tonello promosso di guido gasparin

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ntonio Tonello è il volto della continuità. Da vicesindaco della giunta Zaffari è stato promosso sindaco dagli elettori di Montorso. “Una grande soddisfazione - dice - perchè è stato premiato il lavoro fatto in tutti questi anni”. Da produttore di vini (porta avanti l’attività avviata dal nonno), sa che per far crescere un’uva buona serve un grande impegno, lo stesso impegno, spiega, “che ci metterò per far crescere le persone della mia squadra, in vista di un futuro coinvolgimento amministrativo diretto”. La compagine di giunta è già fatta: vicesindaco e assessore a lavori pubblici, cultura e protezione civile il sindaco uscente Diego Zaffari; Annalisa

Zordan al bilancio, alle politiche giovanili e alle frazioni; Luca Calderato all’ambiente, ai rifiuti e all’acquedotto - fognature; Daniela Brunello alla scuola, alle associazioni e al sociale; il neosindaco si terrà invece per sé le deleghe alle attività produttive, all’urbanistica e all’edizia privata. E i primi progetti sono già chiari: istituzione di un gruppo di persone qualificate per continuare il restauro di Villa Da Porto e stabilire i futuri utilizzi dell’edificio; percorsi formativi per giovani e imprenditori; risoluzione dei problemi idrogeologici, a partire dalla sistemazione della frana di via San Nicolò; proseguimento del cammino lungo la strada dell’integrazione con gli altri Comuni della zona. E poi il tema del lavoro. “Dal 2010 al 2014 - sottolinea il sindaco - gli occu-

pati a Montorso sono passati da 1231 a 1534. Numeri in controtendenza rispetto ai dati nazionali. Significa che il nostro paese sa attrarre lavoro. Bisogna proseguire su questa strada”.

zermeghedo

Squadra vincente di Lisa masiero

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ro via per lavoro e sono arrivato al seggio quando lo spoglio era già iniziato, ma ho fatto in tempo a sapere della vittoria in diretta. E la soddisfazione è stata grande”. Gianluigi Cavaliere, già vicesindaco durante la precedente Amministrazione Castaman, è il nuovo primo cittadino di Zermeghedo. “La prima telefonata - continua - è stata per un mio amico, con cui ho condiviso gli anni del collegio e che mi aveva chia-

mato la sera prima. Era più commosso di me! Poi naturalmente ho festeggiato con la famiglia e con la squadra”. Bilancio di questa vittoria? Il risultato elettorale mostra che ciascuno ha portato diversi voti, per questo possiamo parlare di un successo corale. Abbiamo puntato suille persone giuste, preparate e motivate. La squadra è già definita? Certamente. Sia io che i miei assessori - Luca Albiero , vicesindaco, e Simone Cracco - saremo affiancati attivamente dai consiglieri ai quali sono stati affidati degli incarichi specifici. Corriere Vicentino |

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Vogliamo puntare sulla qualità, far sì che ciascuno possa dare il suo fattivo contributo. Le linee guida di quest’Amministrazione? Confronto e trasparenza. Avete già avuto dei contatti con la minoranza? Per ora c’è stato solo modo di salutarsi dopo l’esito del voto. Gli impegni di queste prime settimane? Soprattutto burocratici, per far ripartire la macchina comunale. Ma ci sono già stati degli incontri con il vicino comune di Montebello. Ragionare in ottica d’area diventa sempre più importante. Un sogno per questo mandato? Una risposta definitiva al problema degli odori.


lonigo

In estate che facciamo?

di lino zonin

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he fare a Lonigo d’estate, quando la villeggiatura (ammesso che faccia parte del programma) non è ancora cominciata o è già finita? Che svaghi di tipo culturale e ricreativo offre la città nelle sere calde e – di solito – afose tra giugno e ottobre? Anche in questo caso la crisi economica si fa sentire con una ristrettezza di mezzi finanziari che è direttamente proporzionale alla possibilità di organizzare eventi di richiamo. Il Comune, principale soggetto al quale il cittadino rivolge le sue attese, soffre di una penuria di liquidità diventata ormai leggendaria. Va detto che una buona parte dei soldi a disposizione per la voce “cultura” la pubblica amministrazione la dirotta verso il teatro Comunale,

l’ente pubblico a cui è demandato il compito di garantire l’intrattenimento di qualità nei mesi invernali. E va detto anche che la cospicua somma di 130 mila euro che anche quest’anno il Comune ha versato al Comunale è stata utilizzata con criterio dal direttivo del teatro, il quale ha allestito una stagione

di buon livello, garantendo - come ha assicurato il presidente Fausto Gelati nella conferenza stampa di chiusura della stagione artistica - delle importanti economie rispetto al bilancio di previsione. I VENERDÌ DI LUGLIO Sì, d’accordo, ma in estate che facciamo? “Anche quest’anno – spiega l’assessore alla cultura Roberto Nisticò - la parte del leone toccherà ai ‘Venerdì di luglio’, quattro notti bianche con i negozi

Ogni serata sarà dedicata a un tema specifico Corriere Vicentino |

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lonigo

aperti fino a mezzanotte e una serie di attrazioni nelle vie e nelle piazze del centro storico. Come sempre nostro valido partner sarà il locale mandamento della Confcommercio. Resta invariata la formula che assegna a ogni serata un tema specifico: la musica, la danza, i motori, la gastronomia. Ci sarà un quinto appuntamento, il primo di agosto, con i Calici di Stelle, serata organizzata in tutta Italia dall’associazione Città del Vino che a Lonigo vanta una tradizione più che decennale”. CINEMA SOTTO LE STELLE Da qualche anno riscontra un buon gradimento la rassegna di film all’aperto denominata “Cinema sotto le stelle”. Un’originale formula di spettacolo itinerante che, grazie alla versatilità del “Cinemambulante” di Pierpaolo Giarolo, cambia ogni sera il luogo di proiezione e anima luoghi di solito

poco frequentati come le piazze delle frazioni o alcuni angoli caratteristici del centro. “La tradizione verrà rispettata anche quest’anno – assicura Nisticò – con un ciclo di otto film dedicato ai film musicali realizzati nei vari paesi d’Europa. Viene confermata la presenza nelle frazioni mentre, per quanto riguarda il centro, stiamo cercando degli angoli nuovi nei quali portare lo schermo e il proiettore”. NOVITÀ Fin qui, niente di nuovo rispetto al passato anche se, con i tempi che corrono, confermarsi è già un buon risultato. Una novità è in programma sul fronte artistico con una mostra di pittura che farà da cornice ai venerdì di luglio. L’artista che esporrà le sue opere nello spazio della Casa della Cultura al terzo piano di palazzo Pisani è Alberto Lan-

Il cardinale Parolin a Lonigo

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er il suo ritorno in terra vicentina dopo le nomine a Segretario di Stato e a cardinale Pietro Parolin ha scelto Lonigo. E la città lo ha accolto con tutti gli onori dovuti a una figura così eminente della gerarchia ecclesiastica. Il motivo della visita era di natura famigliare: il cardinale ha voluto celebrare il matrimonio di suo cugino Giovanni Tracanzan con la leonicena Paola Bellieni. Prima di recarsi in duomo per la cerimonia nuziale, Parolin ha incontrato ospiti e famigliari del centro Anffas di via Fiume. l.z.

zaretti, autore visionario ed espressionista che con incastri di legno colorato crea delle composizioni vivaci di grande impatto visivo. Un’interessante iniziativa è in programma in ottobre, a estate ormai finita. “Ci sarà un convegno della durata di tre giorni che si svolgerà a villa San Fermo, dedicato alla storia di Lonigo spiega l’assessore -. Interverranno docenti universitari italiani e stranieri per illustrare le loro ricerche sul passato della nostra città. È il primo tentativo di creare un’opera di alto valore storiografico e scientifico che si allacci, sviluppandone il pensiero, al libro in tre volumi “Lonigo nella storia” di Egidio Mazzadi, unico esempio del genere finora realizzato. Proprio in quei giorni si svolgerà nel piazzale delle ex carceri una ricostruzione storica a cura del gruppo ‘1400 leoniceno’ con animazioni, musica e gastronomia”.

Festa dello Sport

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Corriere Vicentino |

agazzi e genitori, campioni e principianti hanno movimentato per tutta la giornata di domenica 1 giugno il parco Ippodromo comunale durante l’11ª edizione della “Festa dello sport leoniceno”, promossa dal Comune in collaborazione con il Coni e con i Centri giovanili Don Mazzi. Per le associazioni sportive presenti in città si è trattato di un’ottima occasione per farsi conoscere e per promuovere con delle prove pratiche le diverse specialita. l.z.

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lonigo Foto di Mirco Milan, Stefano Canola e Società interessate

A tutto sport Calcio giovanile: è promozione

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li Allievi Regionali Ac Lonigo hanno vinto il loro tiratissimo campionato, guadagnando la promozione nel girone Elite per il prossimo anno. La compagine biancoceleste, guidata

Marzotto sul podio

da Maurizio Battistella e composta in maniera paritaria da ragazzi del 1997 e 1998, ha suggellato la splendida stagione vincendo anche i tornei di Monteforte (lo scorso autunno) e Bibione (poche settimane fa). s.c.

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ara due del Tricolore Flat Track, disputata il 24 maggio a Lonigo, ha visto Emanuele Marzotto salire sul secondo gradino del podio, alle spalle del suo storico rivale Vesprini. Il centauro di Sarego ha guadagnato punti preziosi per il titolo nazionale, sfuggito per poco nel 2013, ma dovrà vedersela con qualche veterano e col giovanissimo romagnolo Cecchini, a bersaglio nella tappa d’esordio. s.c.

L’Almisano vola in prima

S

torica promozione in prima categoria per l’Almisano, che ha concesso il bis dopo la conquista della seconda un anno fa. Al tecnico Peter Taccardi era stato consegnato un organico da

primi posti, che lui ha saputo valorizzare al meglio. Decisivo questo mese di giugno per la società del presidente Agostino Incontro, alle prese col progetto di fusione col Lonigo militante nella stessa categoria. s.c.

La Marcia dei Bambini

S

ei km attraverso il centro storico leoniceno e il parco di Villa San Fermo, con partenza e arrivo all’Ippodromo: è stata una piacevole passeggiata quella che domenica 25 maggio ha coinvolto 250 ragazzini dalle materne alle medie e i loro genitori (all’incirca 600 persone). La seconda Marcia dei Bambini ha confermato il buon successo della prima edizione e premiato gli sforzi degli organizzatori. s.c.

MC uguale passione

L’

MC Chimax Lonigo quest’anno ha lasciato lo speedway, ma rimane impegnato su cross, enduro, corsi di formazione e mototurismo, supportato dalla passione di Max e Chiara e del loro gruppo. s.c. Corriere Vicentino |

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Pochi mezzi tanti successi una storica doppietta. “L’attività tutto sommato non ha subìto grandi problemi ma ha dovuto usufruire in larga parte del volontariato – continua Pa-

stica e il trasporto, per niente scontata nei giorni feriali e in orario mattutino. Fortunatamente le famiglie ne hanno n quattro anni i finanziamencapito l’importanza e hanno sempre ti sono diminuiti del 60-70%, risposto con entusiasmo. Anche perché il Ministero dell’Iil sostegno economico dell’Amstruzione ha dovuto coministrazione comunale è dimiprire altri buchi di bilancio: dai nuito, ma qualcosa arriva anco6000 euro nel 2010 del fondo a ra per gare, medaglie e trasporti disposizione degli insegnanti di e comunque comprendiamo il educazione fisica del nostro istimomento difficile”. A scanso tuto, per esempio, si è passati di equivoci, il docente ribadiai 2000 di quest’anno.” Il prof. sce che le vittorie nei campi di Mariano Pasqualotto allena alle gioco vanno di pari passo con i medie dell’IC Ridolfi di Lonigo successi tra i banchi di scuola. “I e spiega con la logica stringente ragazzi che fanno sport sono di dei numeri come lui e i suoi colsolito quelli che ottengono i rileghi siano costretti a far “pranzo di nozze coi fichi secchi”. E Squadra di basket dell’IC Ridolfi campione provinciale e regionale sultati migliori anche nelle altre materie – conclude l’insegnante. come in qualche caso ci riescano squalotto. – Abbiamo dovuto tagliare – Intelligenza, tenacia, forza di volonpure: la formazione di basket ha vinto quasi tutti gli allenamenti pomeridia- tà e spirito di sacrificio sono le stesse prima il titolo provinciale, poi quello ni in preparazione alle finali e chiedere doti che servono per arrivare in alto, regionale, mettendo a segno (a magla disponibilità dei genitori per la logi- da una parte come dall’altra”. gio, sempre nel palasport di Carrè) di Stefano canola

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21 anni, sindaco di lino zonin

U

n sindaco di 21 anni. Ad Alonte ha vinto lui, Leonardo Adami, unico candidato nella corsa elettorale per sostituire Luigi Tassoni, che nel 1980, quando divenne sindaco per la prima volta, di anni ne aveva appena 19. Qui però si fermano le analogie con il predecessore, perché il neo sindaco vuole camminare con le sue gambe e dichiara di non aver bisogno di tutori. “Ad Alonte negli ultimi anni sono state compiute delle grandi opere edilizie – afferma – Adesso è tempo di fermarsi un po’ e pensare maggiormente alle esigenze minute dei cittadini”. Conosciamo meglio il nuovo sindaco, cominciando dai dati anagrafici. Leonardo Adami, nato il 29 settembre 1992, studente di economia e commercio a Verona dopo aver frequentato il liceo scientifico a Noventa. Spero di prendere la laurea triennale in settembre. Stato civile?

Celibe, vivo in famiglia con mamma, papà e un fratello. Fidanzato? Fidanzatissimo, con Marcella, che mi sostiene e mi consiglia. Marca di automobile? Fiat Punto, ma preferisco il motorino. Un libro, un film, un cantante. Sul comodino ho “L’arte della guerra” di Sun Tzu, che mi interessa più per gli aspetti legati all’economia che per quelli militari. Non sono un cinefilo, preferisco i serial tv americani. La musica mi piace tutta, meglio se non troppo aggressiva. Squadra di calcio? Quella che di solito vince, la Juventus. Vabbè, pazienza. Andiamo avanti: tatuaggi, piercing? Non mi piacciono, ma ognuno può disegnarsi addosso quello che vuole. Un bravo ragazzo, insomma. Uno come ce ne sono tanti. Che però adesso fa il sindaco. Sento su di me una responsabilità doppia: quella dei cittadini di Alonte e quella

dei miei coetanei. Dispiaciuto per il mancato confronto con un’altra lista? È stato comunque difficile, perchè c’era chi ha cercato di tenere a casa la gente perché non si raggiungesse il quorum. E adesso? Ci mettiamo al lavoro. L’avventura è appena cominciata.

sarego

Mensa biologica e a km 0 di giovanni salviati

N

elle scuole di Sarego si mangerà biologico e locale. Sono queste le linee guida della nuova gara d’appalto che l’Amministrazione sta preparando per la mensa scolastica di Monticello di Fara, che serve tutte le scuole del Comune. “Alimenti biologici e senza OGM – spiega l’assessore all’istruzione Manuela Luzi – saranno alcuni dei requisiti minimi per avere maggior punteggio, insieme ad altri accorgimenti come la presenza quotidiana di prodotti dop/igp, la tracciabilità dei prodotti, l’utilizzo di stoviglie durevoli o l’uso di plastica biodegradabile”.

Dunque, salute e attenzione al territorio. “In particolare – continua Luzi – abbiamo ritenuto opportuno assegnare ben 70 punti alla qualità e solo 30 all’economicità del servizio. I 70 punti andranno assegnati a chi offre prodotti a chilometri zero, soprattutto per quel che riguarda frutta e verdura, latticini e carne, e all’inserimento di alimenti ‘equo-solidali’ o

Corriere Vicentino |

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provenienti da contesti meritori”. L’assessore sottoliena anche altri dettagli dell’appalto: “Sarà premiato il miglior piano di trasporto per la logistica e la distribuzione dei pasti (automezzi elettrici, a GPL o metano, meglio di benzina o gasolio) e le eventuali soluzioni innovative per diminuire l’impatto di ogni fase del servizio, ad esempio detersivi ecologici o acqua calda prodotta con pannelli solari e fotovoltaico nei centri cottura”. Sono previsti infine nuovi servizi, come le giornate ‘mense aperte’, quando anche i genitori potranno provare ciò che mangiano i loro figli; e il servizio di monitoraggio degli avanzi, per capirne le ragioni e studiare soluzioni che abbattano gli sprechi”.


Sa r e g o

Per ora non si cambia di giovanni salviati

I

350 metri quadrati aggiunti a Monticello di Fara non bastano. E la scuola d’infanzia di Meledo resterà dov’è per almeno altri due

anni. Le attuali valutazioni del Comune in merito cambiano le premesse con cui fu redatto il progetto di ampliamento della scuola materna di Monticello, ormai in

Quanto allo stato dei lavori, “la ditta – prosegue Castiglion – sta terminando con il controsoffitto e sta avviando i lavori di raccordo tra la nuova struttura e quella esistente. L’obiettivo è terminare tutto per fine agosto, spero non ci siano imprevisti o lungaggini che spostino in avanti questa data. Gli altri lavori che rimangono da fare sono il manto di copertura, l’installazione dei pannelli fotovoltaici e un bacino di laminazione”.

La nuova struttura potrà essere ampliata ulteriormente in futuro

via di completamento. La nuova ala in legno doveva servire appunto per trasferirvi già dal prossimo settembre i bimbi di Meledo. Invece, come dichiara oggi il sindaco di Sarego Roberto Castiglion, “nell’immediato garantirà una qualità migliore in termini di spazii, attualmente scarsi, ai bimbi frequentanti l’infanzia di Monticello di Fara. L’ampliamento è poi a disposizione per ospitare eventuali esuberi negli altri plessi scolastici (Sarego e Meledo) per raggiunti limiti di spazio. Al momento non mi risulta si sia dovuto ricorrere a spostamenti di bambini, anche se l’occupazione degli altri plessi per l’anno prossimo ha quasi raggiunto il limite”.

Parole che quindi escludono le voci circa un utilizzo della nuova struttura in fondo a via Palladio da parte dei bimbi di Sarego per un anno, a causa di lavori necessari alla loro scuola d’infanzia. “A Sarego – precisa il sindaco – probabilmente verrà spostata la terza aula da una stanza all’altra, ma non serviranno lavori di ristrutturazione o demolizione come inizialmente si pensava”. Ma allora perchè la nuova ala? “Per ragioni di bilancio – spiega l’assessore ai lavori pubblici Ivano Tregnaghi – e per ottenere i fondi della Regione (500 mila euro) abbiamo realizzato un intervento funzionale minimo, come primo passo. Se fosse necessario, potremmo Corriere Vicentino |

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spostare la scuola di Meledo, ma con le tre aule costruite gli spazi sarebbero il minimo necessario. La mensa dovrebbe organizzare un doppio turno. E per dormire si dovrebbero sistemare ogni giorno le brandine nelle aule. Non è un dramma, in alcune già si fa così. Ma con la casa di riposo di Meledo che ospita la scuola d’infanzia, abbiamo una convenzione per altri due anni, e se la prorogheranno resteremo lì, dove ci sono certe comodità. Se avessimo pensato subito a realizzare in via Palladio un’altra mensa e un locale per dormire, avremmo dovuto spendere 300 mila euro in più, che ora non abbiamo. E la Regione non avrebbe finanziato la costruzione della stessa struttura presso il campo sportivo di Meledo, per la quale avremmo dovuto spendere il doppio”. Un ampliamento della nuova struttura in legno, fa sapere Tregnaghi, sarà comunque facilmente possibile in futuro, se ci saranno i fondi. Anche perché per il giardino è previsto un ampliamento di circa 300 metri, sfruttando il verde pubblico antistante, con l’apertura di un varco nel muretto di recinzione.

Dividiamo l’auto?

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a condivisione organizzata del trasporto privato arriva anche a Sarego. Dove è in scadenza l’appalto per il trasporto scolastico. Agli scuolabus, questa volta l’Amministrazione ha intenzione di affiancare infatti il “car pooling” (condivisione delle auto private) e il “pedibus” (trasporto a piedi guidato da un adulto), che in altri paesi (ma anche in Italia, dove è da poco sbarcato in alcune città) è attivo ed efficace da tempo. Ai genitori è stato distribuito un questionario per fare un primo censimento su questi due servizi. In base ai risultati, si perfezionerà il bando di gara per il trasporto. g.s.


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il benessere è anche una questione di temperatura e umidità Scegliere di vivere in un clima ideale, almeno tra le pareti domestiche, non è impossibile. L’importante è regolare alcuni parametri relativi alla temperatura e al grado di umidità dell’aria, poiché entrambe le cose contribuiscono al benessere del nostro corpo nell’immediato e sul lungo periodo. Temperatura reale e temperatura percepita A contribuire alle condizioni di benessere o meno del nostro corpo, non è solo la temperatura effettiva, ma la cosiddetta “temperatura percepita”. Questa è la risultante relativa della combinazione fra la temperatura effettiva e altri fattori, che possono essere ad esempio il vento, e soprattutto, il grado di umidità dell’aria. Corriere Vicentino |

Cos’è l’umidità e come influisce sul nostro corpo?

L’umidità è la percentuale di vapore acqueo presente nell’atmosfera. In generale, un tasso di umidità alto, oltre l’80%, crea problemi al nostro corpo sia in caso di caldo che in caso di freddo, facendo percepire una temperatura troppo alta, di caldo afoso, nel primo caso, sopra i 24,8°C, e di freddo umido nel secondo caso, sotto i 2,2°C. Al contrario, se l’umidità scende sotto il 20%, quindi se è troppo bassa, l’aria diventa troppo asciutta e può causare un altro tipo di problemi: secchezza alle fauci e alle vie respiratorie, rischi di infiammazione, fastidio a respirare e a produrre saliva. La percentuale di umidità consigliata negli ambienti per il benessere del nostro corpo oscilla tra il 30-35%.

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la temperatura ideale dentro la tua casa 20 – 21 gradi è la temperatura ideale consigliata all’interno di un’abitazione. Ogni stanza della casa però, essendo adibita ad attività diverse, richiede la propria temperatura ideale.

Soggiorno In questa stanza, in cui si trascorre il tempo seduti o sdraiati, la temperatura ideale è intorno ai 20-22 gradi. Cucina Questa stanza è sempre più calda delle altre: la presenza di forno e fornelli contribuiscono ad alzare la temperatura. Mentre si cucina, vapore e piano cottura acceso fanno aumentare, rapidamente, la sensazione di calore. Per questo motivo la temperatura ideale è 18 gradi. Bagno Di mattina e sera: di mattina, è il locale che dovrebbe essere più caldo. Una temperatura ideale di 22 gradi permette di lavarsi e farsi la doccia senza rischiare di raffreddarsi. La sera, prima di andare a letto, la temperatura dovrebbe essere la stessa, soprattutto se l’abitazione è Corriere Vicentino |

rimasta vuota per tutto il giorno. In queste fasce orarie si deve garantire una temperatura di 2 gradi superiore alla media e più alta rispetto al corso della giornata. Bagno ore centrali: la temperatura ideale è 20 gradi. Camera da letto 16-18 gradi è la temperatura ideale. Deve essere la stanza piú fresca perché quando si dorme devono esserci le condizioni giuste per respirare bene e per far dissipare, nel modo piú omogeneo e naturale, il calore corporeo accumulato durante la giornata. Ingressi e corridoi Sono semplicemente delle aree di passaggio che spesso disperdono molto calore. La temperatura ideale, da mantenere il più possibile costante, è di 18 gradi.

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Riscaldamento: cosa scegliere?

è importante intervenire sull’impianto di riscaldamento, scegliendo delle tecnologie che permettano di ottimizzare i consumi. Oggi ci sono diverse soluzioni, comprese quelle che si affidano a tecnologie rinnovabili, come la geotermia, le pompe di calore, le biomasse e il solare termico.

Il comfort della stufa La stufa è un sistema che può dare ampie soddisfazioni. Una stufa contemporaneamente sia convettiva che irraggiante, dimensionata correttamente (adottando se necessario alcuni semplici accorgimenti tecnici) può diffondere il suo splendido calore in tutte le stanze. Creare anche nella propria casa un sistema di riscaldamento che sfrutta solo la produzione di calore di una stufa, sia essa a legna o a pellet, non è difficile se si seguono dei procedimenti indispensabili che partono dallo studio e dalla progettazione della situazione tipo della casa e dalla valutazione dell’installazione migliore in base alle leggi fisiche naturali della diffusione del calore. In più, se proprio si desidera utilizzare i termosifoni, vi sono eccezionali termostufe, termocamini, termocucine, caldaie a legna e pellet che possono soddisfare tutte le esigenze permettendo grandi risparmi economici.

Riscaldare con il sole Un impianto solare termico permette di risparmiare sulle bollette elettriche e/o del gas con tempi di rientro dell’investimento molto vantaggiosi. I pannelli solari, in media, soddisfano il 70% circa del fabbisogno di acqua calda sanitaria di un’abitazione. Se si utilizza il solare anche per integrazione al riscaldamento domestico, il fabbisogno complessivo che si soddisfa potrebbe arrivare fino al 40%. L’impiego di un impianto solare termico per il riscaldamento è consigliabile in una casa ben isolata termicamente e fornita di un impianto di riscaldamento a pavimento, o a parete, che richiede temperature dell’acqua in circolazione non superiori ai 35 °C contro i 60-70 °C dei normali termosifoni. L’orientamento ideale per un impianto è nel Corriere Vicentino |

quadrante sudest - sudovest. Se l’installazione del sistema solare è prevista in fase di costruzione dell’edificio, i costi dell’impianto diminuiscono significativamente.

Impianto fotovoltaico con pompa di calore Si tratta di un impianto fotovoltaico a cui si aggiunge una pompa di calore che permette la generazione di acqua calda e in alcuni casi di aria calda sfruttando la corrente elettrica prodotta dai pannelli stessi.

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Come ottenere le condizioni ideali. i prodotti che ci aiutano Per ottenere e tenere sotto controllo in casa umidità e temperatura esistono elettrodomestici e dispositivi elettronici pensati appositamente. I condizionatori raffreddano l’aria ma non ne gestiscono il ricambio e non deumidificano l’ambiente. I climatizzatori permettono il riciclo dell’aria, la filtrano e la purificano mediante filtri che eliminano odori e particelle sospese nell’aria. Sono in grado di deumidificare e, in alcuni casi, possono anche riscaldare. Ci sono poi i deumidificatori, che assorbono l’umidità dall’aria e possono, eventualmente, essere utilizzati per agevolare l’asciugatura del bucato in bagno o in altre stanze, e i purificatori, che si limitano a eliminare dall’aria la polvere, i pollini, lo smog e altre particelle che possono risultare nocive per l’apparato respiratorio e non sono in grado di modificare la temperatura dell’aria trattata.

Alcuni apparecchi di climatizzazione, possono riunire le funzioni di deumidificazione e purificazione a quelle di raffrescamento e riscaldamento dell’ambiente. Indispensabile un consiglio che può apparire banale: quando questi dispositivi sono in funzione, per evitare che svolgano un lavoro inutile e quindi per evitare conseguenti sprechi di energia e di soldi, è bene tenere porte e finestre di casa chiuse, evitando anche il più possibile gli spifferi d’aria dall’esterno (con degli infissi a regola d’arte oppure aiutandosi con materiali come gomme adesive o elementi in stoffa che, posti davanti alle giunture di porte e finestre, blocchino l’entrata dell’aria).

CURIOSITÀ

La scoperta della moderna aria condizionata appartiene a Willis Haviland Carrier, un giovane ingegnere e ricercatore che portò a termine un progetto per controllare l’umidità in una tipografia di New York nel 1902. Invece l’espressione “aria condizionata” viene attribuita a Stuart W. Cramer, che si interessò come Carrier allo studio dell’umidità e del condizionamento dell’aria.

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cando alle tradizionali lavorazioni in legno la produzione di avvolgibili in PVC, alluminio e acciaio. È riuscita in breve tempo a imporsi nel mercato anche con lavori di grande prestigio, affiancando alla rinomata professionalità e all’utilizzo di materiali e accessori di qualità, l’adozione di sistemi innovativi e all’avanguardia quali: cassonetti prefabbricati e spalle monoblocco garantendo isolamento termo-acustico, in linea con le direttive CasaClima sul risparmio energetico e detrazioni fiscali a norma di legge. Gli avvolgibili Garbin sono proposti in una vasta gamma di forme e colori, motivo per cui possono essere installati anche su edifici di valenza storica e ambientale. La cura dei particolari e l’uso di sistemi antintrusione, quali: tapparelle in acciaio coibentato o in alluminio estruso, garantiscono la funzionalità, il confort e la sicurezza di ogni abitazione. Il servizio post-vendita garanti-

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a proposito di isolamento termico Una delle voci più gravose nel bilancio energetico di un edificio è l’energia termica necessaria per riscaldarlo, cui si aggiunge eventualmente il consumo elettrico per il raffrescamento estivo. Pertanto è fondamentale migliorare l’isolamento termico della casa stessa, ovvero ridurre la dispersione di calore da soffitto, pavimento, pareti, finestre, etc, e allo stesso tempo rendere la casa più fresca durante i mesi estivi. Per coibentare, cioè isolare, l’abitazione è disponibile in commercio una vasta gamma di materiali, sia naturali che sintetici (lana minerale, polistirene, poliuretano, polietilene, fibre di poliestere, sughero, lana di legno, fibra di legno, lana, fibre di cocco, argilla espansa, perlite, vermiculite, etc). I materiali di sintesi, in genere, sono più economici di quelli naturali, ma sono anche meno sostenibili. Le sostanze come sughero, lana e fibre vegetali, infatti, rendono l’ambiente più salubre, oltre a essere più facilmente riciclabili. Coperture L’aria calda è più leggera di quella fredda e tende a salire verso l’alto. Va da sé che i soffitti e i tetti delle case rappresentano uno dei punti più esposti alla dispersione termica, sui quali è importante intervenire opportunamente per migliorare l’isolamento. A seconda del tipo di copertura (tetto piano o a falda, ad esempio) e della sua destinazione d’uso (sottotetto abitato o meno), sono disponibili diversi sistemi e differenti tecnologie per la coibentazione. In qualche caso, ad esempio, può rivelarsi più efficace un isolamento dall’interno, mentre altre situazioni possono richiedere un intervento dall’esterno, come l’inserimento di uno strato isolante tra le tegole e il sottotetto. Pavimenti La coibentazione del pavimento si rivela di solito più semplice (e più economica) rispetto a quella delle coperture. È necessario intervenire solo in situazioni particolari, quando la stanza in questione si trova al di sopra di una cantina, di un garage, di un locale lavanderia o di un altro ambiente particolarmente freddo e umido o poco frequenCorriere Vicentino |

tato. In questi casi, si può optare per l’installazione di un parquet, che offre un maggior livello di isolamento rispetto a gres, marmo o porcellana. Se non è possibile cambiare il rivestimento, una moquette o dei semplici tappeti possono contribuire a rendere l’ambiente più caldo. Pareti L’involucro in muratura della casa rappresenta un canale di dispersione del calore, soprattutto per quanto riguarda le pareti esposte a Nord. Il sistema più efficace per isolare l’involucro dell’edificio è rappresentato dalla realizzazione di un “cappotto termico”, ovvero di una sorta di rivestimento esterno di materiali coibentanti. È possibile procedere a un isolamento anche dall’interno, ad esempio applicando dei pannelli di polistirene, poliuretano espanso o sughero alle pareti più “disperdenti”, procedendo successivamente alla tinteggiatura. In questo caso, si riduce leggermente il volume della stanza, ma in compenso si può ottenere anche un beneficio in termini di riduzione del rumore. Finestre e porte Molto delicato, infine, è il tema dell’isolamento delle aperture della casa, che rappresentano il punto di maggiore dispersione del calore. Per quanto riguarda gli infissi, la scelta migliore è rappresentata da quelli realizzati in materiali isolanti come legno e PVC, da abbinare a vetri doppi o tripli, che sono in grado di abbattere i consumi per il riscaldamento invernale. Quando non è possibile procedere alla sostituzione degli infissi, è molto importante ridurre la presenza di “spifferi”, attraverso guarnizioni, manicotti e tendaggi. Le finestre esposte a sud e a ovest, invece, dovrebbero essere schermate da tende che riducano l’irraggiamento solare. Anche le porte che danno verso l’esterno possono rivelarsi un elemento cruciale per il bilancio energetico di una casa: in questo caso, occorre limitare il passaggio di aria al di sotto dei battenti, ad esempio montando dei “paraspifferi” fissi o mobili.

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