Corriere Vicentino maggio 2013

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“Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza� - 0,42 E

Copia omaggio / anno XIV / maggio 2013

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Il Vicenza in bilico

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Orari ufficio lunedì martedì venerdì sabato dalle 9:00 alle 12:00 mercoledì e giovedì dalle 16:00 alle 22:00 Piazza Carli, 37 - 36075 Montecchio Maggiore (VI) adi.2009@libero.it - www.adi2009.it - Tel 0444/499362 Fax 0444/496449



editoriale Stefano Canola

sommario Inchiesta Non solo crisi

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L’INTERVISTA Nadia Santini

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focus Aspettando la corsa più bella del mondo

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C’è passione in Giro Mensile d’informazione Registrazione del Tribunale di Vicenza n° 965 del 12-01-2000 - Editrice Millennium s.r.l. 40.000 copie certificate Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. Caporedattore Nicoletta Mai. Caporedattore sportivo Stefano Canola. Caporedattore economia Elisabetta Badiello. Redazione: Giuseppe Signorin, Francesco Meneghini, Lisa Masiero, Alberto Faedo, Silvia Maculan. Editorialisti Lino Zonin, Alberto Fabris, Elisabetta Badiello, Gianfranco Sinico, Luisa Nicoli. Art director Alessandra Peretti. Grafico Amos Montagna. Stampa: Centro Stampa Editoriale Grisignano di Zocco (VI) Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: info@corrierevicentino.it Per la pubblicità: Alberto Faccin 335 5319350 Alex Bertacche 349 5183614 Aristide Crema 320 0522400 Federico Hanard 335 5293582 Monica Dall’Omo 340 6717242 © 2013 Le immagini ed i testi sono di proprietà riservata della rivista. Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e l’uso pubblicitario in altra sede. L’editore è a disposizione dei proprietari dei diritti su eventuali immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Questo giornale è stampato su carta certificata FSC. Il marchio FSC identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

In molti hanno segnato il 22 maggio sul calendario. Quel pomeriggio passa di qui il Giro d’Italia, con la tappa che parte da Caravaggio e arriva a Vicenza attraversando l’Area Berica. La corsa rosa fa parte della categoria dei “fuori dal tempo”: cambiano i protagonisti, gli spettatori, le generazioni, il modo stesso di concepire e “consumare” l’evento sportivo ma l’aria elettrica che precede la carovana rimane inalterata. Sarà perché vedere i campioni a livello mondiale percorrere le vie co-

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arzignano Crac Edilpiazza: noi vittime silenziose

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Chiampo I candidati si raccontano

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Montecchio Prostituzione: l’ordinanza fa centro

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gambellara 18 anni presidente

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50 nosciute, sfrecciare davanti alle nostre case è qualcosa di magico, come se Messi, Pirlo e Balotelli venissero a palleggiare nel campetto dell’oratorio. Sarà perché “guarda mamma, siamo in televisione!” rimane di sicuro effetto. E poi sentir parlare della nostra terra, magari con qualche banalità; e i cappellini, i gadget, gli striscioni, le ammiraglie, le miss. Porterò anche mio figlio Angelo, 8 anni: non era ancora nato l’ultima volta che il Giro è passato da Lonigo, quando tra le maglie multicolori che facevano l’inchino al Torrione spuntava una bandana, gialla. Ah, Pirata, che malinconia…

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brendola I candidati si raccontano

Speciale BENESSERE

LONIGO Disputa sull’eredità Brendolan sarego Il punto sulla questione Belcogamma

ov vicest tinen o

a e arica r e b

San germano dei berici I candidati si raccontano SPEEDWAY 60 Armando Castagna dirigente mondiale

calcio a 5 61 Le feste di Atletico, Saba Montecchio e A-Team

Comunicato preventivo per la diffusione di messaggi politici elettorali nelle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013. Ai sensi della Legge n.28del 22.02.2000 e successive modificazioni e per gli effetti della Delibera n.57/07/CSP dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. La SOCIETÀ EDITRICE MILLENNIUM S.r.l. dichiara di aver depositato un documento analitico, a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, presso gli uffici della propria redazione siti in P.zza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) - tel. 0444 450693. Le richieste di inserzioni, con gli specifici dettagli relativi alla data di pubblicazione, alla consegna dei materiali per la stampa, al soggetto richiedente ecc., dovranno pervenire all’ ufficio di cui sopra almeno 4 giorni lavorativi prima della data richiesta per la pubblicazione.Tutti i messaggi politici elettorali, devono recare l’indicazione del committente e la dicitura “messaggio elettorale”. Saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti nei termini indicati nel rispetto delle condizioni stabilite nel documento analitico. Editrice Millennium, Corriere Vicentino


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Assaggiare la lettura

Verduzzo in re minore

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gli attenti frequentatori del Vinitaly, svoltosi recentemente in quel di Verona, non sarà sfuggito un prosecco della zona di Valdobbiadene che Claudia, titolare dell’azienda produttrice, ha battezzato “Nona Sinfonia”: un vino maturato con la musica. Praticamente il vigneto interessato è stato periodicamente frequentato da un paio di violinisti, i quali, aggirandosi tra i filari, inondavano di Boccherini e Vivaldi accompagnando i preziosi grappoli nella loro serena e gioiosa maturazione. Pare che concertini improvvisati si tenessero nelle capienti cantine mentre il mosto fermentava o durante i travasi e l’imbottigliamento. Non c’è alcun dubbio che la giusta melodia valorizzi il sapore del vino e, viceversa, un sorso di vino appropriato esalti l’ascolto di un motivo musicale, ma non mi ero mai imbattuto in questo accompagnamento sonoro della vinificazione, con i pampini, gli acini, i graspi e il vino che “ascoltano” musica. Ricordo che qualcuno sperimentò la filodiffusione in stalla, con il risultato di una maggiore produzione di latte da parte delle bovine: evidentemente le note musicali mettono in moto qualcosa nei nostri centri nervosi, innescando effetti ancora a noi sconosciuti. E così sarà anche per il liquore di Bacco. Per la verità, ripensando al grande Palladio e alla sua organizzazione della villa, va notato come posizionasse la cantina in modo che non venisse interessata da luce, da odori e da rumori: il vino è vivo, e come tale va rispettato e, evidentemente, vezzeggiato. Non escludo che in un prossimo futuro, al ristorante, insieme alla carta dei vini, ci possa essere anche un indice di sonatine e fughe per accompagnare lo stappo e lo sversamento, con polivalenti musici pronti alla bisogna: “ Mi porti un Valpolicella Ripasso Superiore e… vediamo un po’… la Suite numero 1 in Sol Maggiore di Bach. Solo il Preludio. Grazie!”. Del resto ho provato direttamente sulla mia pelle, pardon, sulle mie bottiglie l’effetto della musica sul vino: mio figlio, infatti, prova con il suo gruppo musicale nello scantinato dove allineavo i miei bianchi e i miei rossi. Il loro genere per così dire melodico è noto come “Alternative rock” ed è stato decisamente devastante per i miei pinot e i miei cabernet, nel senso che se li sono bevuti tutti.

Seguici su

L’

Italia è un paese dove si legge poco e anche chi scrive non legge. Nel 2012 solo il 46% degli italiani (con un sei a quattro, a favore delle donne rispetto agli uomini) ha letto almeno un libro durante l’anno rispetto al 61,4% degli spagnoli, il 70% dei francesi e l’82% dei tedeschi. Quello della lettura è un dato significativo del tempo che l’italiano medio dedica a se stesso e alla propria cultura. Sondando poi le statistiche si apprende che il numero maggiore di lettori si ha nell’età scolastica. Nessuna sorpresa. Si tratta del periodo di educazione al piacere della lettura, degli anni in cui il tarlo della curiosità e l’emozione di farsi completamente assorbire dalla narrazione dovrebbero dar vita a quell’imprinting che genera futuri lettori, non occasionali. La passione per la lettura deriva anche dal carisma e dalla capacità degli insegnanti che hanno, in tal senso, una grandissima responsabilità. Dipende dalla loro sensibilità instillare la passione. Ricordo ancora il mondo che ho assaporato attraverso il Marcovaldo di Italo Calvino, una lettura estiva che risale al periodo della scuola media. Così come ho ben vivo nella memoria “Se questo è un uomo” di Primo Levi che mi fece passare la voglia di leggere per un bel po’. De gustibus non disputandum est, ma visti i dodici anni, mi era incomprensibile dover leggere simili atrocità. Ecco, sta sicuramente in quel “dover” una delle differenze fondamentali nell’educazione alla lettura. Sarebbe preferibile suggerire e non imporre. Sono moltissime oggi le occasioni per assaggiare una lettura prima di abbracciarla, anche in età scolare. Bisognerebbe poi, una volta per tutte, avere il coraggio abbattere un tabù: se un libro non piace, non è necessario insistere, buttatelo!

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Grazie Elio!

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Evento: è bello guardarlo. Appuntamento tradizionale: bisogna guardarlo. La solita minestra: è obbligatorio ignorarlo. Dai gruppi di ascolto con gli amici per vedere/criticare, alle solitarie poltrone con gli occhi che si chiudono dandosi il cambio, fino alla definitiva resa con susseguente russare scomposto e filo di bava che scende a lato della bocca. Infine: cosa?? neanche per sogno, piuttosto mi guardo Rai Educational! È il Concertone del Primo Maggio, tassa annuale che il giovane e/o ex giovane che però ascolta la musica dei giovani, paga da ventiquattro anni con alterno entusiasmo. E allora dico grazie Elio, grazie davvero Elio e tutte le tue Storie Tese per aver gridato (anzi, cantato) che il Re è nudo! Ovvero che il Concerto del Primo Maggio è un evento spaccamaroni come pochi altri, convenzionale pretendendo di essere straordinario, alternativo essendo una Sanremo de ‘noaltri, dove i partecipanti, tutti in cerca di visibilità televisiva e dell’occasione della vita, fanno finta di perorare cause umanitarie e fingono grande preoccupazione per il Lavoro Che Manca, quasi sempre per colpa del Capitalismo Infame. Grazie Elio per aver messo in musica un mio pensiero ricorrente di telespettatore, ovvero : “La musica balcanica ci ha rotto i coglioni è bella, tutto quanto ma alla lunga rompe i coglioni”. Perché ovviamente il Concerto è multietnico, global e internazionalista. Fino a un minuto dopo la conclusione, poi il percussionista ghanese vene rispedito al centro di accoglienza mentre i Big cercano di capire quanta audience televisiva avranno avuto nell’orario della loro esibizione. Tutto questo mentre la sterminata platea di ragazzi a torso nudo, gruppetti di pogatori a casaccio, tatuati e portatori di piercing, azione cattolica e centri sociali, tutti indistintamente sono lì solo (e giustamente) per fare casino. Bene, mi sono sfogato, sono rilassato, mi godo il raggio di sole che invade l’interno 8, a proposito: cosa fanno su Rai Educational?

Il galateo Vinicio Trend Solo perché ha 500 anni alle spalle pensate che il Galateo scritto da Monsignor Della Casa sia un libro polveroso pieno di regole inutili e demodé? Sbagliato! Oggi conoscere l’arte delle buone maniere è l’arma vincente per saper affrontare con classe ogni situazione: serve per cambiare l’immagine, migliorare lo stile, per capire il linguaggio corporeo, per gestire le proprie emozioni. Il galateo contemporaneo passa dalla business etiquette, per i colloqui e le riunioni importanti di lavoro, alla netiquette, cioè a come esprimersi all’interno delle nuove tecnologie. Non dimentichiamoci poi del gala-

teo urbano, che ha a che fare con l’educazione civica e sociale. E chi si dimentica del bon ton a tavola? Nessuno, perché le buone vecchie regole dell’educazione sono importanti anche oggi, partendo dell’arte dell’ospitalità sia per chi invita che per chi viene invitato. E, sempre: il bon ton delle occasioni speciali, per essere perfetti nelle occasioni e (cerimonie!) più importanti della propria vita. Tra tradizione e innovazione, il bon ton è ancora di moda.

Corriere Vicentino |

10 | Opinioni

L’applauso scalda. Quando la trasmissione langue e i tempi si fanno morti, niente di meglio di un allegro battimani per tirare su il morale e tirare avanti, tirando a campà. Dietro la telecamera - e qualche volta anche davanti, tanto la vergogna è l’ultima a vergognarsi - c’è un tipo con un cartelletta in mano che alza le braccia e ordina al pubblico ad applaudire. E il popolo, bue di natura ma che quando c’è di mezzo la tv raggiunge il massimo della bovinità, obbedisce convinto. Qualche volta, se lo spettacolo offerto è talmente scarso che anche la claque prezzolata stenta a entusiasmarsi più di tanto e l’applauso viene fuori loffio, dalla regia rinforzano l’effetto mandando un’ovazione registrata, tanto quelli a casa sono dei cretini e non si accorgono di niente. Battute oscene di comici senza qualità, canzoni stonate, balletti sempre uguali, entrate in scena di politici impresentabili, tutto viene accolto con scroscianti battimani e tutto si omologa in una avvilente mediocrità, mandando per sempre in soffitta il sano esercizio del dissenso che una volta si manifestava con i buuu e con i fischi. Di quanto questa indecente pratica di approvazione a tutti i costi sia penetrata nel costume nazionale se ne avuto un esempio durante il discorso di insediamento rivolto Re Giorgio Napolitano II ai parlamentari: “Siete dei buoni a nulla!” “Bene!”; “Avete rovinato l’Italia!” “Bravo!”; “Mi vergogno di voi!” “Bis!”. E giù applausi.


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sex in vicenza info@corrierevicentino.it Cari Elena e Paolo, esiste un modo carino per dire ai miei amici di smetterla di presentarmi ragazzi con cui mi dovrei fidanzare?! Io li capisco, loro sono tutti accoppiati (più o meno felicemente), e probabilmente pensano che alla mia età (ho 29 anni) dovrei esserlo anch’io, ma io sono felice così: esco quando voglio, spritz e cene con chi voglio, senza dovere spiegazioni a nessuno. Secondo voi lo fanno davvero perchè pensano che in coppia si stia meglio o forse forse sono invidiosi della mia vita da single?! Marta di Montecchio Maggiore Elen

foto di Stefania Danese

Feisbuc girl Nome Giorgia Masiero Età 22 anni Vive a Castelgomberto Situazione sentimentale Fidanzata ufficialmente

Film preferito White Oleander Hobby Snowboard Cibo preferito Gelato Di cosa non puoi fare a meno... Dello shopping

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Cara Marta, lo fanno per entrambi i motivi, a volte sono un po’ invidisi (soprattutto quando sono in crisi con il partner!), a volte davvero sono convinti che saresti più felice con un ragazzo al tuo fianco. Visto che sono tuoi amici, sicuramente lo fanno anche perchè pensano che se tu fossi accoppiata usciresti di più con loro: più cene, più serate, più fine settimana e magari anche qualche vacanza assieme. Quindi apprezza il loro sforzo e, anzi, approfitta per conoscere persone nuove: si sa mai che trovi quella giusta! Buona fortuna! Elena

o P ao l Cara Marta, probabilmente nessuna delle due opzioni è corretta. Semplicemente le amiche con il moroso hanno la naturale tendenza a far diventare accoppiate le altre amiche rimaste single. Diverso per noi ometti. Quando uno si accasa si guarda bene dal suggerire la stessa cosa ad un suo amico. Inizialmente se ne sta zitto e si gode la bellezza della novità del rapporto, ma poi, con il passare dei mesi, ritorna a guardare i pro della vita da single dell’amico e quindi “tecnicamente”, non può fare altro che rimanere zitto e meditare. Continua con i tuoi spritz e divertiti, tanto quando arriverà quello giusto ti verrà naturale il cambio della vita. Un saluto, Paolo

il post più letto del mese

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L’ Oroscopo

di Mago Merlino

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Mercoledì 24 aprile, a Chiampo, in piazza Zanella, verso le 15.30, si è sentito un forte boato e un’Opel Corsa blu ha preso fuoco. Per fortuna nessun ferito.

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q u e s t i o ni d i cu o r e

Ex rapita e abbandonata Stalking e sequestro di persona: queste le pesanti accuse rivolte a Massimo Adami, 24 anni, dalla sua ex fidanzata, una ragazza vicentina sua coetanea. Adami avrebbe atte­ so che la sua ex tornasse dal lavoro, l’avrebbe caricata nella sua auto e portata in una zona boschiva non lontano dalla città. Dopo una lunga discussione, Adami l’avrebbe fatta uscire dall’abitacolo, a notte fonda, lasciandola sola in mezzo ai boschi fino alle 4 e 30, quando due giova­ ni l’hanno trovata e portata da una parente. L’indomani la denuncia e il via alle indagini dei poliziotti, tutto­ ra in corso.

DES A P A RECIDOS

Nonna Estela da Papa Francesco Estela Carlotto, leader delle non­ ne di Plaza de Mayo e moglie di Guido, industriale arzignanese morto nel 2001, è stata riconosciu­ ta in tv da molti cittadini mentre stringeva le mani di Papa Fran­ cesco in Vaticano. Gli arzigna­ nesi, che avevano avuto modo di incontrarla undici anni fa, un anno dopo la morte del marito, non hanno dimenticato la storia di Estela, che dal 1977, quando la figlia Laura incinta di tre mesi è stata sequestrata e poi assassi­ nata dopo aver dato alla luce un

bambino, è alla ricerca del nipote e della verità. Estela ha chiesto aiuto al Santo Padre per ritrovare i “desa­ parecidos”, spariti durante gli anni della dittatura argentina, attraver­ so l’utilizzo degli archivi sia della Chiesa argentina che del Vaticano.

Erbette indigeste Vicentina con la passione per i fornelli invita un gruppo di amici per una cena a tema nella sua casa di Zovencedo. Tutto a base di erbette di campo in parte raccolte da lei stessa. Serata piacevole e piatti riusciti: questo fino a quando la cuoca non si sveglia nella notte con forti dolori di stomaco, tanto da finire all’ospedale. Lo stesso accade a sei dei sette invitati...

un mese di Fuga d’amore con 16 furti Anna Zanotto, 21 anni, è partita da Thiene, dove vive, per andare a tro­ vare il fidanzato pugliese e passare qualche giorno di vacanza con lui, quest’estate. Fin qui tutto normale. Se non fosse che Anna non aveva un quattrino: aveva litigato coi ge­ nitori e non aveva un lavoro. Ma è partita lo stesso, con la sua utilitaria. Per la benzina? Ha pensato bene di adottare una semplice tecnica: fare il pieno e poi partire senza pagare. Per 16 volte, quasi 500 euro di benzina rubata, fra andata e ritorno. Ovvia­ mente le telecamere hanno registra­ to tutto. Le procure competenti per i vari territori hanno già avviato i fa­ scicoli d’indagine. La gita in Puglia rischia ora di costare ad Anna parec­ chie migliaia di euro…

notizie in Breve

a cura di Giuseppe Signorin

montecchio

Castrazione: il rimedio del sindaco Cecchetto contro gli stupri In seguito all’arresto di due stra­ nieri per stupro, il sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto non ha usato mezzi termini: “La castrazione è l’unica arma per punire e pre­ venire gli stupri” – ha detto, riferendosi alla castrazione chimica. La dichiarazione è avvenuta dopo che il paese è rimasto sconvolto dalla vio­ lenza subita da una

Corriere Vicentino |

14 | Notizie in breve

ragazza tedesca di 22 anni in Ita­ lia da alcuni mesi. È successo la notte fra domenica 26 e lunedì 27 aprile, dopo che la ragazza aveva conosciuto due giovani ghanesi nella stazione dei treni di Vicenza. Dopo il fatto, la ragazza è stata trovata per le strade di Montec­ chio vestita solo di una maglietta ridot­ ta a brandelli.


A UTOSTR A DE

CRE A TI V IT à

SCAMBI DI PERSONA

Arrestati i falsi poliziotti

Cellullare su un sito di incontri hot

Studenti al posto delle modelle

Finalmente la polizia – quella vera – ha arrestato la polizia – quella fal­ sa – che per mesi ha rapinato gli au­ tomobilisti di tutto il Veneto e non solo con il pretesto di un controllo. È successo per almeno tre volte anche lungo la A4, tra Montebello e Mon­ tecchio Maggiore. I sei poliziotti falsi, iraniani, colpivano soprattutto turisti stranieri in autostrada viag­ giando in macchine simili a quelle delle forze dell’ordine. Mostravano tesserini “taroccati” e si facevano consegnare documenti e denaro, ol­ tre alle chiavi dell’auto.

Che fare se giorno e notte iniziano a chiamare persone che chiedono incontri “hot”? È successo a un ristoratore cinese di Vicenza che, tartassato dalle chiamate, ha deci­ so di indagare e ha scoperto che il suo numero di telefono, per scherzo o per er­ rore, era finito su un sito di incon­ tri, associato a una focosa orien­ tale…

Le sforbiciate ai bilanci scolastici si sono portate via anche la paga per le modelle professioniste. Nessun problema: all’istituto Boscardin di Vicenza gli studenti hanno deciso di arrangiarsi, mettendosi a dispo­ sizione per posare. A differenza delle modelle vere, però, indossano i vestiti…

P OST

Diffamazione via Facebook I fatti: a una festa studentesca di Natale, in una discoteca di Vicen­ za, sparisce la borsetta costosa di Laura, 17 anni. I primi giorni del nuovo anno Samuela, 16 anni, pub­ blica su Facebook alcune foto in cui

compare con una borsetta identica a quella rubata. Da quel momento in poi fioccano i post di accusa e di offesa ai danni di Samuela, rea, se­ condo gli “amici”, di aver rubato la borsetta. I genitori allora decidono

di denunciare per diffamazione 11 coetanei della figlia, che, per evitare il processo, hanno pagato, nei gior­ ni scorsi, 1000 euro a testa. Soldi che andranno in beneficienza.

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i s i Non r c o l o s i n c h i e s ta

In un momento economico di grande criticità, arrivano dal nostro territorio segnali positivi, con realtà imprenditoriali che non solo resistono ma sanno anche reinventarsi e puntare a nuovi obiettivi. di Lisa Masiero

Il Vicentino regge agli urti

“N

“Nel Veneto è andata meglio che in Italia e nel Vicentino è andata meglio che nel Veneto. Non sarà una grande consolazione, ma almeno possiamo constatare con quanta forza le piccole aziende della nostra provincia resistano al persistere della crisi” - così Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, ha commentato i dati di Movimprese Unioncamere relativi all’andamento delle imprese artigiane nel primo trimestre 2013. “A livello nazionale - spiega Bonomo - spicca in tutta la sua eloquente drammaticità la perdita di 21.185 aziende, l’1,47% in meno sul già difficile inizio 2012; nel Veneto si sono perdute 1.777 ditte, pari al -1,28%; nel Vicentino registriamo un saldo negativo - direi fisiologico - di 228 unità, pari a un -0,89%, il che equivale ad avere oggi 25.371 imprese artigiane attive. Una cifra complessiva che rimane dunque pressoché stabile, a dimostrazione di un sistema territoriale con solide radici e, soprattutto, animato da una tenacia imprenditoriale straordinaria, capace finora di reggere agli urti peggiori, compresi quelli derivanti da un sistema-Italia che spesso e volentieri pare “giocare contro” le ragioni dell’economia, a cominciare dalla burocrazia”. Perchè, è innegabile, le difficoltà ci sono. Corriere Vicentino |

Stefano Masiero, responsabile della Sede Territoriale CNA Vicenza-Artigiani e Piccole Imprese di Montecchio Maggiore/Valle del Chiampo, sottolinea: “Le piccole imprese vivono in un clima di incertezza, in cui le banche chiedono sempre più garanzie prima di dare liquidità. Ci sono settori completamente fermi, come l’edilizia, e, di conseguenza, anche gli impiantisti (idraulici ed elettricisti) non stanno lavorando. È un brutto periodo anche per le aziende che lavorano con gli enti pubblici”. Le aziende che vanno bene, in questo periodo, sono soprattutto quelle che possono contare sull’export. E la concia ne è un chiaro esempio. Guerrino Mazzocco, presidente del Mandamento di Arzignano di Confartigianato Vicenza, conferma la situazione positiva del settore: “In questo momento, le piccole ditte terziste del settore conciario lavorano perché trainate dai grandi gruppi che fatturano molto grazie all’export. La qualità dei prodotti delle nostre concerie è alta, lo conferma il fatto che vengono esportati in tutto il mondo, Cina compresa”.

18 | Inchiesta


La forza dell’export Trimestre gennaio-marzo 2013. Dati imprese del comprensorio di Arzignano/Montecchio (Confindustria Vicenza)

+ 0,5%

per il

46%

delle imprese

38%

delle aziende giudica insoddisfacente il livello produttivo

In questo momento, l’unico punto di forza è rappresentato dalle esportazioni, soprattutto verso i paesi extra-europei. Export verso paesi extraeuropei:

+ 9%

Export verso Europa:

Quadro occupazionale: Il

31%

Fatturato verso l’Italia:

stabile

delle aziende ha ritardi negli incassi.

Prezzi materie prime:

+ 8,7%

-2,7%

+ del 50% + 4,4% 20%

delle industrie presenta tensioni di liquidità.

Prezzi prodotti finiti: Futuro: solo il

La qualità paga

“S

+ 6,6%

“Siamo presenti nel territorio da oltre 30 anni e, anche se i risultati non sono più come quelli di 10 anni fa, stiamo lavorando bene”. Giampietro Pagani, titolare assieme al padre Vittorio della ditta Calorvalle, a Montecchio Maggiore, ci ha spiegato che la qualità paga sempre, anche in tempo di crisi. “Vendiamo stufe in tutta la zona del Triveneto, dove siamo famosi per la nostra serietà: quando lavori bene, sono i clienti stessi a farti un’ottima pubblicità, tramite il passaparola. I ragazzi che sono cresciuti con le nostre stufe in casa vengono da noi quando devono comprarne una per le loro nuove famiglie, e questa è sempre una grande soddisfazione. Anche le fiere sono una buona occasione per farsi conoscere e creare nuovi contatti, ma ciò che ci permette di resistere in questo momento difficile è la qualità dei nostri prodotti: tutte le nostre stufe sono costruite con tecnologie e materiali d’avanguardia che garantiscono un elevato rendimento termico, risparmio di gestione e lunga durata. Inoltre, garantiamo ai nostri clienti l’assistenza postvendita. Da giugno 2012, abbiamo aumentato le vendite anche grazie alle agevolazioni fiscali, che consentono una detrazione Irpef del 50% sulle spese per interventi di ristrutturazione e risparmio energetico. Ma queste agevolazioni sono valide fino al 30 giugno 2013, e non sappiamo cosa succederà poi”.

delle imprese prevede di incrementare gli investimenti

Bisogna investire

“L

Corriere Vicentino |

“La nostra ditta si trova a Molino di Altissimo dal 1996 ma, per il 2013, abbiamo un’importante novità: da maggio trasferiremo la parte operativa e amministrativa a Montecchio Maggiore in zona industriale. È un grosso investimento, ma ci consentirà di offrire ai nostri clienti un servizio a 360°: se prima offrivamo solo la parte elettrica e software al cliente, ora offriamo una linea completa al cliente, per soddisfare tutte le sue esigenze”. Cristina Ogisti, titolare assieme al marito Moreno Rancan di Elettro2 Snc, azienda che produce sistemi e impianti robotizzati per l’industria, è convinta che anche in tempi di crisi gli investimenti non debbano fermarsi. Solo così è possibile riuscire a differenziarsi sul mercato e continuare ad essere competitivi. “Dalla progettazione iniziale, al collaudo finale, senza dimenticare l’assistenza post vendita - continua Ogisti -. Per noi è fondamentale comportarsi sempre in maniera leale e corretta non solo con i clienti, ma anche con i fornitori: essere chiari, trasparenti e sinceri a lungo andare ti permette di guadagnare quella credibilità e affidabilità che ormai sono difficili da trovare. Abbiamo soprattutto clienti italiani, che a loro volta lavorano per l’estero: ormai il mercato è cambiato, e per sfuggire alla crisi spesso bisogna lavorare con l’estero”.

19 | Inchiesta


Cambiare rotta

“L

“La nostra impresa è nata nel 1981, ma dal 2000 abbiamo deciso di intraprendere una nuova strada. Se prima lavoravamo con una clientela locale, prevalentemente dell’area veneta, da una decina d’anni abbiamo deciso di allargare il nostro mercato in tutt’Italia e in tutt’Europa”. Rinaldo e Antonio Folco sono i titolari di Fasp Automazioni Snc, azienda di Montecchio Maggiore che produce macchine e linee automatiche per le fabbricazioni di motori elettrici. Tredici anni fa hanno deciso di cambiare rotta: “Abbiamo intrapreso un percorso di internazionalizzazione, cominciando col prendere lezioni di inglese che man mano hanno coinvolto tutta l’azienda: prima il reparto commerciale, poi i tecnici e l’amministrazione, fino a comprendere tutto il personale, con un insegnante d’inglese che veniva in azienda due volte a settimana. In questo modo abbiamo potuto partecipare a diverse fiere, sia in Italia che all’estero: prima in Germania, Francia, Spagna e poi nel resto del mondo. Grazie a questa strategia, oggi gran parte del nostro mercato è all’estero, in paesi come Argentina, Messico e Cina. E per quanto riguarda quest’ultima, sappiate che i clienti cinesi vengono a comprare in Europa per l’elevata qualità e l’alta tecnologia dei nostri impianti”.

Puntare in alto

“I

“Investiamo da sempre moltissimo per avere i macchinari migliori e le tecnologie più all’avanguardia, per garantire ai clienti un servizio completo e di qualità. E questi investimenti ci hanno premiato”. Silvio Xompero, titolare dell’azienda Margraf Spa di Chiampo, ci ha spiegato cosa significa oggi lavorare nel settore del marmo: “Lavoriamo soprattutto con l’estero, per grossi cantieri che ci chiedono lavorati in marmo di lusso per ville private, hotel, fontane, statue e palazzi. Abbiamo clienti dalla Russia, dagli Stati Uniti, dal Kazakistan e da tutta l’area del Medio Oriente. In Italia, invece, il mercato è fermo: noi qui lavoriamo principalmente per distribuire la materia prima, anche perché molti dei nostri competitor hanno chiuso. Il nostro obiettivo per il quinquennio 2010-2015 è di raddoppiare il fatturato, e ci stiamo riuscendo: nel 2011 abbiamo chiuso con un +13%, nel 2012 con un +23% e anche il 2013 si prospetta positivo”.

Percorso globale

A

A Brendola c’è un’azienda che si occupa di progettazione e produzione di apparecchiature elettroniche e laser per i settori del restauro e medicale (odontoiatria, medicina estetica e chirurgia). Il titolare, Pierpaolo Marcon, ci ha spiegato come si lavora in un settore così particolare: “Lambda Spa è nata nel 1996 ad Altavilla Vicentina e dal 2009 si trova nella nuova sede a Brendola. Il nostro staff, tra tecnici, ingegneri e impiegati, comprende 30 persone. Abbiamo affrontato la crisi mettendo sul mercato prodotti tecnologicamente avanzati, ma allo stesso tempo intuitivi e semplici da usare in uno studio medico. I nostri sono prodotti di alta qualità, così come il servizio post vendita. Oggi, il 50% del nostro fatturato proviene dall’export. Per allargare il nostro mercato all’estero, abbiamo investito moltissimo, sia in termini di tempo che di denaro, per ottenere certificazioni medicali sui nostri prodotti in tutto al mondo: Russia, Paesi Arabi, Stati Uniti ed Asia. Inoltre, per mantenere vivo l’interesse per i nostri prodotti, abbiamo un fitto programma di formazione sull’uso del laser in odontoiatria ed estetica. Disponiamo infatti di un Centro di formazione che ospita eventi e corsi che illustrano i vantaggi della tecnologia laser: vogliamo offrire un continuo aggiornamento al medico professionista”.

La Cina ci teme

“S

Corriere Vicentino |

“Si parla tanto della spietata concorrenza cinese, ma lasciatemi dire che, per quanto riguarda il settore meccanico, l’Italia non ha rivali - afferma Emanuele Mazzocco, titolare con il padre Candido del Centro di Rettifica Srl di Brendola che si occupa di lavori di alta precisione nel settore meccanico. - La qualità è tutto per chi lavora nel nostro ambito: ho saputo di molte aziende che erano andate in Cina per produrre a basso costo comprando macchinari a basso prezzo. Ma la qualità di quei macchinari era talmente povera che poi quelle aziende sono tornate a produrre in Italia. Noi operiamo da più di trent’anni nell’ambito delle rettifiche, e il nostro obiettivo è fornire prodotti e servizi di qualità. Per farlo rinnoviamo costantemente il parco macchine e usiamo sistemi di controllo tecnologicamente all’avanguardia. Tutto questo impegno ci permette di offrire ai nostri clienti prodotti di qualità imbattibile. Nonostante questo, il mercato in Italia è fermo: noi abbiamo clienti italiani, che però sopravvivono grazie all’export”.

20 | Inchiesta


CENTRO STUDI DON MILANI TRISSINO (VI)

RECUPERO ANNI SCOLASTICI CORSI PER LAVORATORI CORSI SERALI

Iscrizioni ai corsi di:

Ragioneria Geometra Dirigente comunità Perito industriale (Meccanica meccatronica - elettronica - telecomunicazioni - energetica) Licei Ripetizioni pomeridiane aperte a singoli o a gruppi di persone

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Inglese, Francese, Spagnolo, Arabo, Cinese e Italiano per stranieri

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Autocad 2D, Autocad 3D, Solid Works, Formazione Aziendale (PLC, CNC) La scuola è qualificata e specializzata in Corsi di Recupero per conseguire il Diploma di Stato

I giovani studenti possono recuperare gli anni perduti. Chi lavora e sente la mancanza di un titolo di studio che gli permetta un futuro migliore, con noi può farcela.

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Nadia Santini Prima chef italiana a ricevere le tre stelle Michelin nel 1996, ora è sul gradino più alto del podio delle migliori cuoche del mondo. Nadia Santini, nata Cavaliere a San Pietro Mussolino, si è aggiudicata l’edizione del 2013 del Veuve Clicquot World’s Best Female Chef Award, dopo la spagnola Elena Azark e la francese Anne-Sophie Pic.

di giuseppe signorin

I

l prestigioso premio celebra il lavoro delle grandi cuoche di oggi ed è ispirato al Veuve Clicquot Award nato nel 1972 in omaggio a Madame Clicquot, la “Grande Dame de la Champagne” che cambiò la percezione della donna nel business ottocentesco. Ma l’arma che ha fatto trionfare Nadia Santini in un contesto così competitivo è stata la più disarmante: la semplicità. All’estetica del piatto Nadia preferisce la sostanza: il gusto, il profumo, addirittura il suono del cibo. Cresciuta nella nostra valle, dopo l’incontro con Antonio, mentre andava a scuola a Mantova, in treno, la sua strada ha preso un’altra direzione, che l’ha portata a diventare Nostra Signora dei fornelli nel ristorante Dal Pescatore a RunateCanneto sull’Oglio. Il rapporto tra terra e tavola l’ha imparato da piccola, nella cascina del padre, insieme con i fratelli, e se l’è portato dietro fino a oggi, con un’impostazione gastronomica capace di valorizzare quei sapori consolidati da secoli che costituiscono un patrimonio unico da custodire e al tempo stesso arricchire. Come si diventa la cuoca più brava del mondo? Quando avevo vent’anni mi sono sposata con Antonio. La sua famiglia gestiva un buon ristorante in provincia di Mantova, non lontano da dove la mia famiglia si era trasferita. Ho appreso molto dalla nonna di Antonio e dalla mamma. Poi, nel tempo, viaggiando in giro per il mondo, abbiamo affinato i metodi e le tecniche e abbiamo messo a fuoco le esigenze degli ospiti. Quindi, studiando i classici della cucina abbiamo chiuso il cerchio. Ogni giorno bisogna essere attivi e cercare nuovi stimoli, perché i prodotti e la cucina si evolvono di continuo. Quando era piccola aveva già il desiderio di diventare cuo­ ca? No, assolutamente. Anzi, come spesso capita da giovani, i miei sogni cambiavano continuamente direzione. Che emozione le dà sapere di aver vinto un premio tanto prestigioso? Sono felicissima. Come ho già avuto modo di affermare è un premio che intendo condividere con tutta la famiglia: con mio marito Antonio, da sempre al timone dell’azienda, e ora con mio figlio Giovanni, in cucina con me da dieci anni, che si occupa in particolare della direzione degli acquisti. Giovanni è laureato in Scienze e tecnologie alimentari alla Cattolica

Corriere Vicentino |

22 | Intervista


di Piacenza. Nel 2012 ha ottenuto il premio Chef de l’Avenir dall’Academie Internationale de la Gastronomie. In questo momento ci dividiamo le responsabilità della cucina. La sua fantasia e il modo di interpretare i prodotti sono indispensabili. Anche Valentina, la moglie di Giovanni, lavora con noi. È stata sua compagna di corso all’università e ora lo è nella vita. È Sommelier professionista e sta in sala, accogliendo gli ospiti e occupandosi di altri dettagli. Poi c’è Alberto, l’altro figlio, laureato in Economia a Parma e Sommelier professionista. Alberto è il responsabile della cantina e della direzione della sala, oltre che dell’amministrazione. Infine nonna Bruna, la mamma di Antonio, che con la sua sapienza serve da memoria storica. Si può essere anche un bravo centravanti, ma senza un’importante squadra non si fa nulla. Che ricordi ha delle zone in cui è cresciuta? Ricordi bellissimi, di quando stavo con la nonna materna a San Pietro Mussolino. Nella sua casetta, lungo la via principale, la pace e la serenità erano i due elementi più evidenti… Dove andava a mangiare in queste zone? Ci sono dei posti che ricorda con particolare affetto? Quando giovanissimi, ancora ventenni, io e mio marito Antonio tornavamo a San Pietro, c’erano alcuni buoni ristoranti. Ora, certamente, quando torniamo a salutare gli zii e i cugini, la scelta è ancora più importante di allora: in questo momento ci sono intorno alla Valle del Chiampo molti ristoranti di livello superiore. Piatti sottovalutati e piatti sopravvalutati della cucina vicentina, secondo lei? Ogni regione ha la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni gastronomiche, ma devo dire che mai come ora grazie a chef illuminati che operano sul territorio vicentino ma anche fuori regione, la cucina vicentina ha subito un’evoluzione così rilevante. Non esistono piatti poveri o piatti più importanti; tutto ciò che viene esaltato dagli chef e servito con classe ed equilibrio può restare nella storia di un territorio. C’è un sapore che si porta dietro dall’infanzia e che ancora oggi l’accompagna nella sua cucina? I piatti che più affascinano sono quelli che ci hanno accompagnato nella prima infanzia. Ma da sempre il ricordo corre non tanto a un piatto quanto al modo di porsi in cucina, all’utilizzo degli ingredienti e alla saggezza che ci hanno tramandato le nonne, con il rispetto che portavano nei confronti del prodotto. Poi è chiaro che ora dobbiamo rapportarci con un modo di vivere diverso, ma ciò che facciamo e proponiamo deve considerare sempre il rispetto del prodotto, il modo di allevarlo o coltivarlo perché tutto sia in equilibrio con il nostro pianeta.

Corriere Vicentino |

23 | Intervista


Aspettando la corsa più bella del mondo

Dal 1927 ai giorni nostri la storia della Mille Miglia ha visto alternarsi fama e grandi trionfi a sconfitte e anni bui: più volte è stata data per spacciata, ma sempre ha saputo risorgere a nuova vita. Nata dall’iniziativa di due rampolli della nobiltà bresciana, Franco Mazzotti e Aymo Maggi, assieme al giornalista Giovanni Canestrini e a Renzo Castagneto, direttore di tutte e ventiquattro le edizioni fino al 1957, i cosiddetti “Quattro Moschettieri”, vide nei primi anni un successo eclatante, al di là di ogni aspettativa. Dal 1957 in poi il declino, fino alla celebrazione del 1977, per i cinquant’anni di nascita. Un decennio esatto dopo, nel 1987, prende il via, a cadenza annuale (nel mese di maggio), la “nuova” Mille Miglia, che torna a essere la corsa più bella del mondo, anche se con un’identità completamente diversa: da gara sportiva a rievocazione storica, che quest’anno festeggia la sua 31ª edizione. Quasi 400 vetture di elevatissimo valore, storico e sportivo, che dal 16 al 19 maggio disputeranno la gara per una distanza totale di 1600 km, attraverCorriere Vicentino |

so le regioni e le città italiane più affascinanti. Da Brescia a Ferrara, fino a raggiungere Roma, per poi tornare: una cavalcata mozzafiato tra borghi storici e riserve naturali. A Vicenza l’appuntamento è per giovedì 16 maggio: il passaggio della prima auto è previsto intorno alle 21.50, mentre quello dell’ultima intorno alle 00.50. Il tratto vicentino inizierà nel comune di Montebello; le vetture proseguiranno poi verso Montecchio Maggiore dove, a differenza della passata edizione, attraverseranno Piazza Duomo per il controllo del timbro. Le auto sfileranno quindi davanti a Villa Cordellina Lombardi e arriveranno a Vicenza entrando per Porta Castello, per percorrere Corso Palladio e giungere nel salotto della città, Piazza dei Signori. Altra novità dell’edizione 2013, il passaggio a Ponte degli Angeli, ripercorrendo il tracciato vicentino originario. Successivamente i partecipanti si dirigeranno verso Monte Berico, dove inizierà la prova speciale con partenza da piazzale della Vittoria.

24 | Focus


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Solidarietà e Mille Miglia Il 16 maggio il serpentone della Mille Miglia colorerà le strade della città di Montecchio Maggiore, portando con sé il fascino delle gare di un tempo. L’edizione 2013 sarà però ancora più speciale, perché le 375 auto in gara transiteranno davanti al Duomo per il controllo timbro. “È un omaggio prestigioso per la nostra città, in cui ha sede la Scuderia Palladio, che si occupa della gestione della corsa nel lungo tratto vicentino - dichiara il sindaco Milena Cecchetto -. Montecchio si contraddistingue ancora una volta per l’impegno profu-

so dalle associazioni che la animano e che fungono da vero e proprio motore sociale e comunitario. I concorrenti potranno poi ammirare le bellezze del nostro territorio, a partire dal colle dei Castelli di Romeo e Giulietta, che sovrastano proprio la piazza del Duomo. Tutti noi montecchiani attendiamo con trepidazione l’evento e non faremo mancare il nostro affetto nei confronti di questa storica competizione, che non smette di affascinare nemmeno nel nostro contesto storico, caratterizzato da apparecchiature e collegamenti ipertecnologici”.

Quest’anno la Mille Miglia e il Lions Club Montecchio Maggiore porteranno in città anche la solidarietà. Sarà infatti allestito uno stand al controllo timbro dove si potranno vedere da vicino le auto storiche e ristorarsi. L’entrata sarà con biglietto d’ingresso al costo di 30 euro e il ricavato andrà a finanziare uno sportello contro la violenza sulle donne e minori che si aprirà a Montecchio Maggiore. I biglietti sono disponibili presso: Bar Roma via Roma 8 - Montecchio Maggiore; Bar Sorelle Vezzaro, viale Europa 71 - Montecchio Maggiore; Tabaccheria Frigo Francesca, Corso Matteotti 4 - Montec-

chio Maggiore; Pasticceria Nardi viale Ceccato Pietro 52 – Alte di Montecchio Maggiore; Agenzia immobiliare Battistin & proprietà immobiliari – corso S.Felice e Fortunato – Vicenza. Per informazioni e prenotazioni è possibile rivlgersi anche a: Guerrino Cozza cell. 3494934610; Mauro Nordera cell. 3288695354. E-mail : montecchio@pec.lions108ta1.it

Al seguito della corsa più bella del mondo... Da quindici anni la B&B Professional di Gino Bertoldo e Damiano Buratti è specializzata in restauri completi e custodie di auto d’epoca di alto livello. Dopo aver messo a nuovo in un paio di mesi una Fiat 1100s Mille Miglia ferma dal 1954 e averla portata a gareggiare la Mille Miglia del 2012, Gino e Damiano stanno preparando una vettura anche per la competizione del 2013, una Ferrari 166 berlinetta degli anni Cinquanta. Che cosa significa seguire un’auto per la Mille Miglia? “Significa usare tutta la competenza e l’esperienza accumulata in questi anni, perché si tratta di un’assistenza importante – ci raccontano -. Una volta che l’auto arriva nella nostra officina/laboratorio, la controlliamo e la prepariamo dalla A alla Z: pneumatici, meccanica, carrozzeria, tappezzeria. Qualunque cosa serva, la recuperiamo. Quando poi la competizione parte, seguiamo l’auto con un furgone attrezzato pronti a intervenire per qualsiasi evenienza”.

Corriere Vicentino |

26 | Focus


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12 maggio: Atto Unico 1952, Coppa d’Oro delle Dolomiti. I fratelli Marzotto si classificano primo, secondo, quinto e settimo assoluti, monopolizzando i primi quattro posti della categoria sport, classe oltre 1100. Questo record rimasto imbattuto è solo una delle tante storie legate alla leggenda dei “Conti Correnti”, quattro fratelli che pur non essendo piloti professionisti hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobilismo degli anni 50, gareggiando e spesso battendo campioni del calibro di Fangio, Villoresi, Taruffi, Castellotti e Manzon. Domenica 12 maggio, in Villa Trissino Marzotto, le mitiche auto dei fratelli Marzotto torneranno per la prima volta a casa, nelle Scuderie della villa da dove erano sempre pronte a partire per qualche trionfo e dove rientravano dopo le straordinarie imprese dei “Conti Correnti”. “L’idea dell’Atto Unico è nata quasi per caso alla fine del 2011, dopo l’incontro con uno dei più grandi restauratori d’auto del mondo, Peter Markowski – racconta l’appassionato

d’auto storiche Andrew Arduini –. È stato proprio lui a rivelare che un suo cliente, Peter Carlino, aveva espresso il desiderio di portare la sua Ferrari 212 Export Spider Fontana, perfettamente restaurata, al cospetto del conte Giannino Marzotto che l’aveva modificata per le corse. Purtroppo non ha fatto in tempo a realizzare questo sogno, perché il conte è mancato qualche mese più tardi. Ma l’idea è rimasta, è cresciuta e ha assunto i contorni di una vera e propria avventura”. Così, il 12 maggio, non solo la Ferrari 212 Export Spider Fontana, ma anche la Ferrari 212 Export “Uovo”, la Ferrari 340 America Spider Vignale, la Lancia Aprilia 1350 e diverse altre automobili da corsa dei fratelli Marzotto saranno in villa, accompagnate dai loro attuali proprietari che si è riusciti a mettere insieme ritrovandoli in Italia e in tutto il mondo. Dalle ore 15, con il solo biglietto d’ingresso di 10 euro, sarà possibile per tutti ammirare queste auto uniche al mondo oltre alla mostra fotografica dedicata alle corse dei Conti Correnti. zotto

I fratelli Mar

Giannino Marzotto, su Lancia Aprilia, alla Coppa D’oro delle Dolomiti nel 1948

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Arzignano

Ovest vicen tino

Noi vittime silenziose di stefano cotrozzi

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arzignano A Torino durante gli anni di piombo

Chiampo I candidati si raccontano Altavalle In giro per lo spazio MONTECCHIO Prostituzione: l’ordinanza fa centro Montecchio Nuova vita per la stazione

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MONTEbello Genio in cantina

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gambellara 18 anni, presidente

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Brendola I candidati si raccontano

S

ono dieci le famiglie attorno al tavolo della sala consigliare. Sguardi tristi, qualcuno arrabbiato, qualcuno rassegnato. L’acquisto di una casa per loro si è trasformato in un incubo, uno di quelli da cui ti vorresti svegliare al più presto ma purtroppo non è così. Oggi si trovano assieme in Comune ad Arzignano per la prima volta, per creare un comitato e cercare di ridiventare proprietari delle proprie case che ora sono in mano ad un curatore fallimentare. Sono appartamenti e case costruite verso il 2010 tra Arzignano e il quartiere di Restena, quando il mercato immobiliare non aveva ancora risentito della crisi. L’azienda che le ha realizzate e vendute, l’Edilpiazza, è stata dichiarata fallita e i contratti preliminari, che non sono mai stati registrati, in questo momento hanno lo stesso valore della carta straccia. “Abbiamo versato l’acconto – ci racconta uno dei presenti – e poi pagato gli stati d’avanzamento, uno finito il garage, un altro quando hanno ultimato il primo piano e così via. Quando siamo andati a rogitare l’appartamento che pensavamo di aver acquistato dal notaio ci mancava un documento e quindi l’atto è stato posticipato di un paio di settimane… dopo qualche giorno abbiamo scoperto dai giornali che l’azienda era fallita. A questo punto ci ritroviamo a vivere in una casa che non è più nostra dove da un momento all’altro possono sbatterci fuori. Noi lì avevamo investito tutti i nostri risparmi, tutti i soldi di una vita ed ora con due bambini piccoli siamo praticamente Corriere Vicentino |

30 | Ovest Vicentino

Il falimento di Edilpiazza Edilpiazza era un’azienda attiva dal 1968. Il Crac è stato di circa 11 milioni di euro. Il fallimento è stato dichiarato il 20 dicembre 2011. Edilpiazza era arrivata ad impiegare un massimo di 30 dipendenti. Curiosità: il fermo prolungato dei lavori presso la facciata dell’ex sede ENEL di Arzignano (di cui si stava occupando Edilpiazza fino al fallimento), ha reso necessario l’abbattimento di tutta la struttura, diventata pericolante in seguito all’abbandono del cantiere per diversi mesi, sotto tutela giudiziaria.


su una strada”. A raccontarci le loro storie sono operai, impiegati, imprenditori. Tutti erano convinti della solidità di un’impresa che per anni era stata tra quelle leader nel mercato immobiliare arzignanese distinguendosi per approcci all’avanguardia nel campo dell’edilizia. “Noi dall’Edilpiazza avevamo già acquistato un appartamento, con l’allargarsi della famiglia abbiamo voluto acquistarne un altro più grande. Abbiamo sempre parlato direttamente con il titolare in cui riponevamo assoluta fiducia, non ci saremmo mai aspettati di trovarci in questa situazione. L’altro appartamento ha già un nuovo proprietario e noi per assurdo siamo senza casa. Abbiamo dovuto finire i lavori pagando di tasca nostra un extra rispetto al contratto perché la nostra palazzina non era ancora stata completata prima del fallimento. Se dovessimo rimanere lì non avremmo neanche una garanzia decennale sull’immobile visto che l’azienda non esiste più”. “Il nostro è il dramma di tutta una famiglia - ci racconta un terzo proprietario. Volevamo vivere vicino ai miei genitori e quindi abbiamo comperato due appartamenti nello stesso stabile dall’Edilpiazza vendendo le altre nostre proprietà. Noi siamo operai, di quelli che alla mattina alle 6 sono già in conceria a lavorare e adesso non

vita tra le mura domestiche non è più la stessa, viviamo in un continuo stato d’angoscia in un momento già grave di crisi economica. Questo non ci ha rovinato solo economicamente ma si è anche portato via l’armonia famigliare”.

L’Amministrazione comunale Presenti alla riunione anche il sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin e l’assessore Umberto Zanella. “Questo è un disagio sociale gravissimo per la nostra città - interviene l’assessore Zanella - che ci preoccupa tantissimo. Purtroppo non possiamo fare molto ma la nostra amministrazione si è già mossa con gli istituti di credito. Abbiamo bussato a più di una porta cercando di portare avanti le istanze dei nostri concittadini, anche a quella del curatore fallimentare dell’azienda Edilpiazza”. “Siamo vicini non solo a parole con gli abitanti di via Tito Livio e via Catalani - prosegue il sindaco Gentilin - ci incontreremo già la prosima settimana con il capo area di un terzo istituto di credito. È una situazione ingarbugliata di un sistema che deve sparire”.

“La prima udienza per il fallimento - ci spiegano i proprietari - avverrà a fine ottobre ed entro quel termine dobbiamo cercare di arrivare ad un accordo con le banche. Nel caso non si arrivasse a questo accordo le nostre case, nonostante siano già state pagate, andranno all’asta e se le vogliamo dovremo ripagarle. Ma nessuno di noi avrà la forza economica di poterlo fare, questo fallimento ci ha messo in ginocchio, ci ritroveremo per strada, senza una casa, senza soldi dopo una vita di lavoro. Ma questa è l’Italia… Noi siamo i primi dieci, ma siamo convinti che ci siano tante altre famiglie nella nostra stessa situazione. L’impresa non costruiva solo ad Arzignano ma anche in altri paesi del vicentino”.

abbiamo più un posto dove andare. Abbiamo parlato con il curatore fallimentare, abbiamo esposto il nostro dramma ma lui ci ha spiegato che non può fare differenze tra creditori e che quindi non ha la possibilità di avvantaggiarci rispetto agli altri. Penso sia difficile capire con che angoscia stiamo affrontando la giornata, come le nostre vite siano state stravolte e distrutte. Anche la stessa

Il comitato I proprietari che abbiamo rintracciato probabilmente non sono tutti. Chi volesse mettersi in contatto con il neo costituito comitato per partecipare alle loro riunioni può farlo scrivendo una mail a questo indirizzo: bnt.dns@gmail.com

L’ex sede di Edilpiazza, ora in affitto.


arzignano

A Torino durante gli anni di piombo di stefano cotrozzi

E

rano in migliaia in quel piazzale, fuori dai cancelli della Fiat. Quei tre sindacalisti che avevo alle spalle mi stavano spingendo perché lo attraversassi. Non pensavo di uscirne vivo. Ho respirato forte, mi sono girato verso il primo dei tre e gli ho detto “se mi succede qualcosa so dove abiti!” ed ho fatto il primo passo... Sono gli anni di piombo, quando le lotte operaie sono al loro apice. Guerrino Mazzocco a Torino c’era arrivato poco dopo i vent’anni nel pieno boom economico, per intraprendere la carriera di collaudatore. Alla Fiat lo prendono, ma nessuna auto da collaudare in pista: Guerrino va in catena di montaggio grazie ad un corso da motorista fatto al Capi della Ceccato ai tempi delle scuole medie. “Un lavoro alienante ad una velocità incredibile. Per me, che sono sempre stato un perfezionista, seguire il lavoro di controllo finale sulle 500 era terribile”. Nel frattempo completa gli studi iscrivendosi alla scuola serale per diventare geometra e dopo il diploma comincia la sua carriera all’interno del mondo Fiat. “Era veramente una città dentro la città, tutti i dirigenti avevano una spilla e in base al colore si capiva il ruolo con migliaia di operai che si spostavano quotidianamente all’interno di regole rigidissime”. All’inizio degli anni 70 cominciano i primi problemi dentro e fuori dagli stabilimenti, il più grande “serbatoio” di operai in Italia comincia a fermentare. “Dirigevo le officine riparazioni mezzi, collaboravo con Giampietro Boniperti che dopo aver giocato nella Juventus aveva aperto un’azienda di

trasporti e portava con i suoi camion le automobili Fiat da una parte all’altra di Mirafiori”. Mentre Guerrino diventa dirigente l’ambiente all’interno della Fiat si fa sempre più pesante. Gli scioperi sono all’ordine del giorno e gli anni di piombo entrano dai cancelli di Mirafiori. “Nel 76 facevo parte del progetto operatori logistici; quel giorno era stato

indetto sciopero generale ma noi non potevamo fermarci perché si sarebbe fermata tutta l’azienda. Sono arrivati due sindacalisti molto arrabbiati che mi hanno costretto ad uscire nel piazzale dove c’erano migliaia di operai inferociti. Quando un dirigente passava attraverso quel muro umano veniva preso a calci, pugni, lo colpivano con sbarre e gli sputavano addosso. L’ho passato indenne, forse per quella frase che hai citato all’inizio dell’articolo. Nel pomeriggio sono voluto tornare al mio ufficio anche se il mio direttore non voleva: “Guerrino non faccia una pazzia!”. Sono entraCorriere Vicentino |

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to di nascosto passando attraverso la fonderia e sono uscito a notte inoltrata quando i picchetti erano stati tolti. Il livello del terrore però aumentava giorno dopo giorno. “Mi arrivavano telefonate di minacce, lettere attraverso la posta interna in cui giuravano di uccidermi. Un giorno entrando con la mia 500 hanno preso a sprangate la macchina e l’hanno colpita con i sanpietrini; se non mi fossi abbassato in tempo adesso non sarei qui a raccontare questa storia. Il mio addio alla città inizia con una telefonata di mia figlia: “Corri papà, la mamma sta male!”; arrivo a casa di corsa e trovo mia moglie distesa sul divano bianca come un cencio. Le avevano appena telefonato dicendole che me l’avrebbero fatta pagare; che mi avrebbero ucciso. In quel momento presi la decisione di lasciare la Fiat e Torino. Con una moglie e due figlie piccole non si poteva più vivere in quel clima di terrore pur non facendo politica, solo per il fatto di essere un dirigente. Avevano appena sparato e ucciso il mio direttore e così presi la strada di casa e cominciai un’attività completamente differente ad Arzignano. Inviai la lettera di dimissioni nell’ottobre del 79: l’accettarono nel marzo dell’80, forse il miglior riconoscimento che avessero potuto fare al mio lavoro. L’ultimo contatto con la FIAT ed uno dei miei due colleghi d’ufficio fu a Cortina. Gli avevano sparato alle gambe e la speranza di tornare a camminare era appesa a un filo talmente esile che l’avvocato Agnelli fece venire dagli Stati Uniti un luminare per cercare di salvare la gamba. Anche l’altro mio collega fu gambizzato”.


arzignano

Trent’anni di “Sociale” di alberto fabris

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uando cominciò la mia carriera di proiezionista cinematografico nella mia città, Valerio aveva rilevato la gestione dei cinema da qualche anno, ai tempi della “videocassetta che ucciderà il cinema”, e trent’anni dopo è ancora lì che aspetta che qualcos’altro (di volta in volta il dvd, internet, lo streaming, la tv 3D) uccidano il cinema. Il suo cinema in-

vece non solo non è morto ma si è pure riprodotto generando una piccola e battagliera multisala, ma il tempo che

scorre veloce lascia tracce e detriti che nella memoria diventano nostalgia e ricordi, e allora i viaggi notturni con il secchio della colla fatta in casa, le tecniche esoteriche per farli stare “dritti” al primo colpo di spazzolone, i pruriginosi infrasettimanali dei film porno con l’amico milanese appassionato audiofilo che, approfittando di quelle serate “tranquille”, portava interi sistemi audio costruiti da lui per farci sentire “come suonano bene”, tra gli anziani cirrotici e coppie timide che alla chetichella si avvicinavano alla cassa, e i fratelli che hanno gestito il bar interno al cinema per decenni che raccontavano nelle serate di noia, tra un lavaggio del pavimento e un vuotare immondizie, di quella volta che... per esempio quella volta che, unico caso nella storia, il bar rimase chiuso per motivi di Foto Luca Zanoni ordine pubblico, e i carabinieri transennarono l’ingresso al locale per poter arginare la folla che voleva vedere La febbre del sabato sera e l’idolo del momento, John Travolta. Oppure

la mia faccia quando, accese le luci, sono entrato nella sala dopo la proiezione di Roger Rabbit e ho visto la più grande quantità di immondizie tra le poltrone che occhio umano avesse mai potuto vedere prima di allora, oppure il bambino che si avvicina alla cassa per ringraziare Nives per avergli fatto vedere un film così bello. E naturalmente i lamenti degli insoddisfatti per il troppo caldo o per il troppo freddo, per il volume troppo alto o troppo basso, i solitari cinefili incalliti o semplicemente annoiati, quelli che si fermavano a commentare il film e quelli che uscivano com’erano entrati, stretti in se stessi e a testa bassa, le rotture di pellicola e i fuori quadro, gli applausi in sala alla fine di un film o l’effetto di ottocento persone che ridono fragorosamente nello stesso momento, che ti viene la pelle d’oca, e allora anche se è domenica pomeriggio o sabato sera sei contento e non t’importa di essere lì mentre tutti gli altri si divertono in giro. Leggo adesso che dal primo gennaio 2014 non saranno più distribuite le pellicole cinematografiche, sarà tutto digitale e computerizzato, perché nel frattempo il tempo passa e tutto cambia, e forse Batman e Harry Potter saranno più belli e “come non li avete mai visti” e chissà che meraviglie ci aspettano ma, nonostante tutto, quando varcheremo la pesante tenda per entrare nel buio della sala, ci ricorderemo ancora una volta che, come dice il Poeta, “noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni...”.


arzignano

Una famiglia di talenti di giuseppe signorin

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ommaso Zarantonello ha 15 anni, Maria, la sorella, 12. Sono di Arzignano e domenica 7 aprile hanno portato entrambi a casa la maglia di campioni 2013 della provincia di Verona di Mountain Bike nella specialità cross country. Tommaso è campione provinciale per il secondo anno di fila, sempre con la Sc Barbieri di Valeggio sul Mincio, la squadra dove corre Paola Pezzo. Figli d’arte, il talento ce l’hanno

nel sangue, ma si danno anche un gran da fare. “Mi alleno tutti i giorni – ci racconta Tommaso – seguendo una tabella ben precisa. Il mio sogno è migliorare e diventare professionista. Non ho iniziato da molto a correre in bici, non sono neanche due anni, ma subito ho avuto ottimi risultati”. C’è qualche campione a cui ti ispiri? Marco Aurelio Fontana è il mio preferito. È campione italiano e medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012 per quel che riguarda il cross country, e campione del mondo in carica nella Team Relay. L’ho incontrato più volte nelle gare internazionali. La prossima sfida? Vincere la Veneto Cup e diventare campione del Veneto. Al momento sono sesto in classifica. Maria è quinta nella sua categoria. Lei ha cominciato a gareggiare a gennaio, ma è davvero brava ed è subito diventata campionessa.

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l CAI compie 150 anni. Nato nel lontano 1863, oggi conta oltre 300.000 soci e quasi 500 sezioni. Solo la rete dei sentieri a cura del CAI ammonta a 60.000 km nel territorio nazionale. Un’associazione che si merita quindi un bel compleanno. Nel vicentino è stata organizzata per il 12 Maggio CamminaCAI150 – Recoaro Terme, una giornata aperta a tutti, con tre escursioni a cura delle Sezioni di Arzignano, Montecchio Maggiore, Recoaro Terme, Valdagno, Vicenza, con partenze distinte dal Rifugio alla Guardia, Merendaore e Pian delle Fugazze e ritrovo congiunto a Campogrosso.

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arzignano

Il fotografo indiano di Lisa masiero

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ingh Jaswinder Bhatti ha 36 anni e di professione fa il fotografo. Viene dall’India, vive ad Arzignano ma lavora in tutt’Italia e in tutt’Europa. Passando davanti alla vetrina del suo studio si vedono fotografie di bellissime spose: indiane, con il tradizionale abito rosso, e italiane, con il classico abito bianco. Singh, con l’aiuto di suo fratello Sanga Jhamat Dass, lavora spesso in occasione di matrimoni, indiani naturalmente, ma anche italiani, ghanesi e di altre nazionalità. Da quanto fa il fotografo? Faccio il fotografo dal 1996. Finita la scuola superiore nel mio paese, che si trova nel Punjab (una regione dell’India del Nord), ho deciso che volevo fare questo lavoro, ed ho imparato da solo. Quando ha aperto lo studio?

Sono arrivato in Italia nel 2002 e ho la partita IVA dal 2008. Il 12 agosto dell’anno scorso ho aperto il mio negozio ad Arzignano, dove vivo. È il Bhatti Digital Studio. Io e mio fratello lavoriamo per qualsiasi tipo di evento,

dai matrimoni alle feste più disparate: ovunque ci chiamino, noi andiamo. Dove avete lavorato? Siamo stati in tutt’Italia: Roma, Bergamo, Brescia, Rovigo, tanto per citare alcune città. E lavoriamo anche in Eu-

ropa: Portogallo, Spagna... Di recente siamo stati in Germania, per un matrimonio indiano. Facciamo le foto e anche i dj. Come riuscite ad avere clienti così di­ versi? Mi conoscono moltissime persone, perché lavoro in Italia da 6 anni, e il passaparola funziona sempre. Altre persone, invece, mi trovano su internet. E naturalmente saranno diverse anche le esigenze dei clienti... Ogni matrimonio è una festa: si mangia, si danza e si balla. Vedo molte usanze diverse, per esempio gli italiani lanciano del riso agli sposi quando escono dalla chiesa, mentre nei matrimoni indiani gli invitati lanciano soldi agli sposi quando entrano nel ristorante. Ma che si tratti di italiani, indiani o ghanesi, piangono tutti: le spose, le mamme e i papà.

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Lo Scalabrin mette all’asta un terreno

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l Centro Residenziale per Anziani Scalabrin ha messo in vendita l’area di sua proprietà che si trova all’interno della grande rotatoria in via del Lavoro ad Arzignano. Il ricavato della vendita servirà all’istituto per autofinanziare i lavori di restaurazione di cui necessita per adeguare la struttura agli standard richiesti dalla Regione Veneto. L’area messa all’asta copre 7.188 metri quadri, e il Piano di Assetto del Territorio in vigore le riconosce una destinazione urbanistica “direzionale e commerciale”. Per acquistare l’area c’è tempo fino al 20 giugno.

Proteste

Gli animalisti contro la Fiera degli uccelli

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aprile: in occasione della 32^ edizione della tradizionale Fiera degli uccelli di Arzignano, alcuni animalisti del Friuli Venezia Giulia hanno protestato. Erano tutti in maglietta bianca con la scritta “Liberi di volare”, e hanno allestito un presidio all’ingresso della Fiera per distribuire volantini ai 20 mila visitatori. Durante la mattinata hanno poi liberato una coppia di fringuelli, uccelli appartenenti alle specie protette, per manifestare il loro dissenso verso le “fiere della gabbietta”.

Società

Vandali decapitano il busto di Giacomo Pellizzari

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l monumento ai “Caduti del mare e Quattro Martiri” di viale Diaz è stato completamente rovinato. Alcuni vandali hanno infatti decapitato la statua dell’imprenditore arzignanese, staccato dodici piastrelle di bronzo dalla base dell’opera e ostruito i getti d’acqua della fontana con

foglie e rametti, causando 3.000 euro di danni. Se ne sono accorti i membri dell’associazione marinai d’Italia, che hanno poi denunciato l’episodio al Comune. Luigi Belluzzo, ex presidente dei marinai arzignanesi, ha spostato la statua nei magazzini comunali, in attesa che venga sistemata.

Lavori

Riapre Porta Cisalpina

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ono finiti i lavori di riqualificazione di Porta Cisalpina, iniziati ad ottobre 2012: via degli Scaligeri è tornata percorribile in direzione di via Cisalpina, e, passando per la Porta, si può accedere al Piazzale della Vittoria. Inoltre, dal mese di maggio la Porta è chiusa al traffico dalle 14 del sabato alle 23 della domenica.

L’Amministrazione comunale ha infatti ricevuto diverse sollecitazioni per chiudere la Porta: già nel 2012 la Soprintendenza aveva proposto di vietare il transito ai mezzi. Ma il sindaco Giorgio Gentilin ha preferito trovare un compromesso per andare incontro anche alle esigenze dei residenti in località Castello: “Prima di parlare di una chiusura totale della Porta dobbiamo creare un’alternativa, come potrebbe essere il ripristino di via della Serenissima. Nel frattempo abbiamo cercato un compromesso nell’interesse del Castello: la Porta sarà chiusa al traffico soltanto nei fine settimana”.

Associazioni

Nasce la Delegazione di Vicenza dell’OIPA: la sede è ad Arzignano

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OIPA, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, è un’organizzazione non governativa riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’Onu. Scopo dell’OIPA è la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, l’abolizione della

vivisezione nei vari paesi del mondo e la difesa degli animali da qualsiasi forma di maltrattamento: caccia, circhi con animali, corride, pellicce, traffico di animali esotici, zoo, allevamenti intensivi, macelli e per una diffusione dell’alimentazione vegetariana/vegana. Quest’anno è stata creata la Delega-

zione Provinciale di Vicenza, con sede ad Arzignano. Coordinata da Federico Padovani, il 24 maggio la Delegazione di Vicenza sarà presentata ufficialmente alle 20:30 alla sala conferenze del Centro S. Rocco.


Elezioni Amministrative Comunali

Chiampo 26 e 27 maggio 2013

ALESSANDRO TONIN Sindaco

Vota Messaggio elettorale committente responsabile Alessandro Tonin

L’esperienza di un giovane per il vero cambiamento


chiampo

I candidati si raccontano

Antonio boschetto 63 anni, vedovo, segretario comunale in pensione

Andrea dal maso 56 anni, coniugato, commercialista

Matteo Macilotti 32 anni, celibe, avvocato e professore universitario

Libro preferito: Un uomo di Oriana Fallaci Film preferito: Indovina chi viene a cena di Stanley Kramer Bevanda preferita: Birra Sport preferito: Sci e a pari merito bicicletta Squadra prefrita: Juventus Personaggio storico: Alcide De Gasperi Il tuo motto: Nulla è precluso a chi ha coraggio, impegno, tenacia e un pizzico di fortuna Se avessi la bacchetta magica... Abolirei il Patto di stabilità e gli altri assurdi vincoli all’attività degli enti locali e vorrei che ci fossero meno difficoltà nelle aziende e qualche posto di lavoro in più Le prime tre cose: Riorganizzazione della macchina comunale, approvazione del piano assetto territorio comunale e appalto lavori cimitero Pregio: Capacità di ascoltare le persone Difetto: Impazienza nel raggiungere i risultati

Libro preferito: Il nome della rosa di Umberto Eco Film preferito: Australia Piatto preferito: Fettuccine alla trota salmonata Bevanda preferita: Vino Durello Sport praticato/preferito: Bicicletta Squadra del cuore: Vicenza Programma preferito: Quark Personaggio storico: Giacomo Zanella Il tuo motto: Chi va piano va lontano Se avessi la bacchetta magica... Desidero la pace nel mondo Le prime tre cose: Riconciliazione nella mia città, dare incentivi ai giovani e un aiuto concreto alle persone bisognose e anziane Un tuo pregio: La lealtà Un tuo difetto: Sono cocciuto

Libro preferito: Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta. Film preferito: L’attimo fuggente Piatto preferito: Pizza Bevanda preferita: Il the Sport preferito: Rugby Squadra del cuore: Basket - Toronto Raptors; rugby - Benetton Rugby; calcio - Vicenza; pallavolo - Itas Diatec di Trento Programma tv preferito: Le Iene Personaggio storico: Alcide De Gasperi Il tuo motto: Non importa il buono o il cattivo tempo ma il buon equipaggiamento Se avessi la bacchetta magica... Darei un po’ di speranza, fiducia e lavoro ai giovani Le prime tre cose: Pedonalizzazione della piazza, istituzione consulta quartieri, interventi per migliorare la viabilità delle strade Pregio: Perseveranza Difetto: Non sono mai soddisfatto

Corriere Vicentino |

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Chiampo

Marmo in rete

di marco nardi Alessandro tonin 34 anni, fidanzato, commercialista

Libro preferito: Primo non entrare in banca Film preferito: In generale mi piacciono i thriller e i grandi film epici Piatto preferito: Spaghetti al pomodoro con un po’ di basilico Bevanda preferita: Bevo volentieri un buon bicchiere di vino… ma solo nel fine settimana Sport praticato/preferito: Non pratico professionalmente nessuno sport ma non posso saltare una passeggiata settimanale o un giro in bici… Squadra del cuore: Juve da sempre… Programma preferito: L’informazione in generale Personaggio storico: Papa Francesco, farà storia… Il tuo motto: Quando i soldi mancano le idee fanno la differenza Se avessi la bacchetta magica… A tutti un posto di lavoro Le prime tre cose: Coinvolgere subito la nostre gente in scelte importanti come il PATI, il nuovo piano regolatore del Comune, valorizzare i negozi ancora esistenti e riorganizzare il Comune Pregio: Determinazione Difetto: Permalosità

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l dabase più grande d’Europa. È quello che il Consorzio Marmisti Chiampo ha creato per dare visibilità alle aziende che lavorano la nobil pietra. Il database contiene più di 400 tipi di materiali e li cataloga attraverso una scheda tecnica. Troviamo 204 marmi, 144 graniti, 14 tipi di travertino e una cinquantina di altri materiali. E per ciascuno vengono spiegati la lavorazione, la posa e il trattamento. Insomma, uno strumento in più che aiuta i marmisti della Valle del Chiampo a fare squadra e ad affermarsi a livello internazionale. “Attualmente il settore è in evoluzione - spiega Liviano Pellizzari presidente del Consorzio -. Un nostro consorziato ad esempio ha cominciato ad utilizzare un robot antropomorfo, una sorta di braccio meccanico utilizzato per uno specifico tipo di lavorazione della pietra. Ma oltre alle novità nei sistemi di produzione, siamo soprattutto concentrati sul tema dell’ecosostenibilità e delle energie rinnovabili. Abbiamo ridotto l’utilizzo delle risorse energetiche attraverso un completo riutilizzo delle acque usate per la lavorazione e destinato responsabilmente il sottoprodotto di lavorazione ad altro utilizzo non producendo alcuno scarto”.

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Come sta reagendo il settore alla crisi? La maggior parte del fatturato delle aziende consorziate proviene dall’estero e non a caso il sito è stato tradotto in lingua inglese. Anzi, è nostra intenzione tradurlo in almeno altre due lingue. Obiettivi per il futuro? Ci piacerebbe coinvolgere nel sito anche altri settori. Quando i rappresentanti degli altri paesi vengono nella nostra vallata, ci chiedono spesso di poter assaggiare le nostre tipicità e di mostrare loro i prodotti del nostro artigianato. Ecco, lavorando insieme potremo puntare a un rilancio globale dell’economia del nostro territorio”.

nogarole Formaggio in piazza

P

er inaugurare i recenti lavori di sistemazione del caseificio di Nogarole, domenica 19 maggio dalle ore 10 in piazza Marconi ci sarà la straordinaria dimostrazione di “far formajo in piassa”, con degustazione del prodotto ottenuto e possibilità di visitare il caseificio. L’iniziativa, che intende promuovere i formaggi e i latticini De.Co. “Monte Faldo”, coincide con la prima giornata di mercato contadino dei produttori locali che si terrà in piazza Marconi ogni terza domenica del mese fino a ottobre.


Messaggio elettorale committente responsabile Antonio Boschetto

Lista Civica Boschetto Sindaco

Benetti Sandra Perchè “quando l’obiet- Bergamin Alberto Perchè “facili pro- Volpiana Stefano Perchè “per la nostra Carrarini Mariano Perchè “amo la mia tivo è il bene della propria città, i colori si messe devono lasciare spazio alle reali città c’è bisogno di una nuova squadra” gente e la mia terra” possono anche mescolare” esigenze della mia città”

Galiotto Annalisa Perchè “credo nel fu- Negro Francesca Perchè turo del mio paese” “credo nei giovani”

Caliaro Gianfranco Perchè “ci propo- Farinon Michele Perchè “crescere si niamo per dare del nostro meglio” può ed è doveroso credere in Chiampo”

Rossetti Antonio Perchè “ho intravisto Dal Grande Ivan Perchè “non vogliamo Zanconato Davide Perchè “il cittadino Pulvirenti Tiziana Perchè “siamo tutti la possibilità di realizzare un progetto se- essere politici ma buoni amministratori” deve tornare al centro dell’animazione insieme per realizzare quello che i cittadini desiderano” rio e valido per Chiampo” amministrativa”

Ceriolo Vinicio Perchè “ha messo a Senni Cristina Perchè “credo nella forza disposizione la propria esperienza e di cambiamento di un gruppo che vuole professionalità per costruire una nuova realmente porsi al servizio della comunità” squadra di amministratori”

Panato Luciano Perchè “Metto a disposizione della comunità il mio bagaglio di esperienza professionale, fatto di impegno, coraggio ed abitudine ad attuare obiettivi concreti”

Faedo Dario Perchè “20 anni di professione ti fanno maturare un’esperienza che non può rimanere confinata nel chiuso di un studio legale, ma che deve essere messa a disposizione della Comunità”


c r e s pa d o ro

In giro per lo spazio di ENRICO CORATO

C

hi di noi, guardando il cielo stellato, non si è chiesto cosa ci sia lassù, o meglio là fuori? A chi sin da bambino ha sognato di viaggiare nello spazio, avventurandosi nelle profondità del cosmo alla scoperta dei segreti del sistema solare, possiamo dire che il turismo spaziale non è mai stato così alla portata di tutti. E con l’arrivo della bella stagione è un’occasione da non perdere. Di cosa si tratta? Il nome dell’iniziativa è “Come Comete” – ci spiega Carlo Negri dell’associazione Cieli Perduti dell’osservatorio astronomico di Marana di Crespadoro – e si tratta di un percorso a piedi che collega Castelvecchio di Valdagno a Marana, fino all’osservatorio nei pressi di contrà Pasquali. In questo percorso si può immaginare di essere appunto una cometa che

attraversa l’intero sistema solare, e grazie a dei pannelli didattici lungo il tragitto si potranno “sorvolare” tutti i pianeti, scoprendone curiosità e segreti. Punto d’arrivo è l’osservatorio, simboleggiato dal sole. Il vostro obiettivo? Abbiamo cercato un modo diverso e coinvolgente per far conoscere il sistema solare: la particolarità è che i pianeti sono posti nelle reali distanze in scala dal sole, così chi passa può rendersi conto concretamente delle proporzioni. E poi va ad arricchire di interesse il territorio, un’opportunità in più per apprezzare la natura che ci circonda. Da quando sarà possibile visitare questo percorso? L’apertura sarà domenica 19 maggio con l’evento “Come Comete” con

partenza dalla piazza di Castelvecchio e arrivo all’osservatorio con diverse attività pubbliche in programma. Tutti i dettagli sono sul nostro sito www.cieliperduti.org. “Una bellissima iniziativa – afferma Giampietro Dalla Costa, sindaco di Crespadoro – che non può che farci piacere e cui abbiamo dato volentieri il patrocinio del Comune. Ma ci tengo a sottolineare che il merito è esclusivamente dell’associazione Cieli Perduti, ed è giusto dare onore e merito a chi lavora”.

nogarole

Il bacalà va in tv

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mbasciatore di sua maestà il bacalà alla vicentina nella trasmissione Geo&Geo di Sveva Sagramola su Rai 3: è Fabrizio Bice­ go del ristorante Gabri e Giorgio di Nogarole, membro della Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina. Come è stato contattato? Avevano invitato come ospite il prof. Danilo Gasparini dell’Università di Padova a parlare del mangiar di magro in tempo di quaresima e poi tramite Marco, un suo studente che ha lavorato nel mio ristorante, l’invito è stato esteso a me e alla ConfraterniCorriere Vicentino |

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ta. Così abbiamo raccontato il nostro piatto e il famoso viaggio del capitano Pietro Querini, che per primo portò il merluzzo essiccato a Venezia nel 1432. Come è stato vivere la diretta? Ero un po’ in difficoltà perché dovevo stare ben dritto con la schiena, tenere d’occhio le telecamere, rispondere alle domande che non erano preparate prima e nel frattempo continuare a preparare il bacalà... Emozionato? Ero già stato un paio di volte alla Vita in diretta e anche in televisioni locali, ma lì mi sono sentito proprio a mio agio. Merito della conduttrice, bravissima e preparatissima: mi sembrava di essere nella cucina del mio ristorante.


montecchio

L’ordinanza fa centro di francesco gualtieri

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a fatto centro la nuova ordinanza antiprostituzione firmata dal sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto. Lungo le strade della città è calato il numero di persone dedite all’attività di meretricio, come dimostrano i dati della Polizia Locale dei Castelli relativi ai controlli eseguiti dal 28 dicembre al 30 aprile, periodo in cui l’ordinanza è stata in vigore. I verbali sono stati 85, contro i 113 dei quattro mesi del 2012 in cui la precedente ordinanza fu in vigore. I soggetti dediti alla prostituzione identificati sono stati 26, contro i 34 dell’anno scorso. Significa che si è verificato un calo vistoso del numero di prostitute e viados presenti lungo le strade di Montecchio, per via sia delle multe salatissime (500 euro) che dell’aumento dei controlli da parte della Polizia Locale. Dopo il 31 ottobre, data di scadenza della precedente ordinanza, la Poli-

zia Locale aveva notato una sensibile intensificazione del fenomeno, con l’aumento del numero delle prostitute presenti lungo le strade del territorio comunale, anche in virtù dello spostamento delle stesse dai territori di Sovizzo, Altavilla, Creazzo e Vicenza, dove vigevano ordinanze analoghe. Per questo l’Amministrazione ritenne opportuno riproporre per altri

posizione reddituale. Un provvedimento che finì anche sulla stampa nazionale, per via delle dichiarazioni del sindaco Milena Cecchetto: “Occorre ripensare alla questione “Case chiuse”, alla creazione di luoghi specifici dove siano garantite le buone condizioni igieniche e sanitarie, dove l’esercizio della prostituzione non nasconda fenomeni di illegalità, di schiavitù e sfruttamento

Ad inizio giugno l’ordinanza sarà riproposta per controllare il fenomeno durante i mesi estivi

quattro mesi l’ordinanza comunale del 20 luglio 2012, che imponeva il divieto dell’esercizio della pratica della prostituzione in luogo pubblico o aperto al pubblico in tutto il territorio comunale e prevedeva anche la comunicazione all’Agenzia delle Entrate del nominativo della persona esercente l’attività per accertarne la

dei minori”. E ancora: “Si riprendano i due disegni di legge che giacciono in Senato in attesa dell’approvazione del Parlamento, forse così troveremo il modo giusto per risolvere un problema smettendo di chiudere gli occhi e imparando dal resto d’Europa”. E il sindaco annuncia l’intenzione di proseguire sulla strada della lotta alla prostituzione. “Ad inizio giugno – spiega – riproporremo l’ordinanza, per evitare che nei mesi estivi il fenomeno assuma nuovamente contorni preoccupanti”.

24 nuove lavagne multimediali alle medie

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d aprile, nelle scuole secondarie di primo grado di Montecchio Maggiore, sono arrivate 24 LIM, Lavagne Interattive Multimediali, grazie alla collaborazione tra la preside Anna Maria Tamiozzo, il sindaco Milena Cecchetto e l’azienda FIS. Le scuole medie di Montecchio sono due: l’Anna Frank, in centro, e la Marco Polo, ad Alte Ceccato. Grazie ai fondi del MIUR, l’Anna Frank aveva già 6 LIM, usate nelle classi terze. La dirigente però, notando la risposta positiva dei ragazzi alla novità, si è attivata con il sindaco per dotare tutte le classi di entrambe le scuole medie delle nuove lavagne. Milena Cecchetto si è quindi rivolta all’azienda FIS che si è subito dimostrata disponibile donando 30 mila euro: un investimento per il territorio e per l’istruzione dei ragazzi. Ai lavori di installazione ha provveduto il Comune, stanziando 27 mila euro, mentre la Scuola ha acquistato i computer da collegare alle LIM. Corriere Vicentino |

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montecchio

Nuova vita per la stazione di jacopo xompero

“S

i inaugurerà con una grande mostra all’inizio del nuovo anno” . Esordisce così l’assessore Claudio Beschin a proposito della ristrutturazione e valorizzazione della vecchia rimessa FTV di fronte all’ospedale di Montecchio Maggiore. Un’opera che porta avanti l’intento dell’Amministrazione comunale di recuperare gli edifici storici dell’area castellana, trasformandoli in servizi per la comunità. “Questo edificio rappresenta la porta d’accesso al nostro comune per chi arriva dalle valli del Chiampo e dell’Agno – spiega l’assessore – vogliamo così abbellire un angolo del pa-

ese recuperando un edificio che oramai fa parte dell’immaginario collettivo. E inoltre, con questo intervento, il comune potrà contare su una vera e propria galleria espositiva, grazie alle pareti molto alte e alla sorprendente profondità dell’edificio, caratteristiche perfette per le esposizioni”.

Dal punto di vista logistico ci sarà in entrata una reception e sul fondo tutti i servizi. Si recupererà altro spazio con l’inserimento di un soppalco, che coprirà circa i tre quarti della galleria. “Renderemo l’edificio funzionale a più tipi di esposizioni - continua l’assessore -. È nostro obiettivo riqualificare anche lo spazio adiacente, inserendo una zona verde, in modo da rendere più vivibile anche la porzione esterna della nuova galleria civica”. I lavori dovrebbero concludersi già alla fine di questo anno e all’inizio di quello nuovo prenderà il via una serie di esposizioni che nelle intenzioni dell’Amministrazione potranno riguardare i più svariati campi: artistico, artigianale, scientifico, storico e archeologico.

Qui si taglia, là si pianta... di Francesco meneghini

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l castello di Romeo a Montecchio Maggiore si rifà il look, grazie ad un intervento di sfoltimento che interesserà la boscaglia che lo attornia. L’Amministrazione comunale ha approvato un progetto che riguarda il bosco posto nella zona nordovest a ridosso di uno degli elementi architettonici che contraddistinguono ed identificano la città di Montecchio Maggiore. I lavori, che inizieranno in autunno dopo la gara per l’individuazione del soggetto esecutore, sono stati programmati allo scopo di rendere maggiormente visibile il castello dalla pianura. Attualmente

esso è infatti quasi completamente mascherato da alberi ed arbusti, che hanno modificato negativamente l’aspetto paesaggistico della zona. Verrà dunque tagliata una superficie boschiva di 1860 metri quadrati, composta prevalentemente da ornielli, carpini neri, querce, aceri e arbusti vari, molti dei quali infestanti. Come impone la legge, il Comune ha

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pensato anche alla compensazione, che verrà realizzata in via dell’Artigianato, in un terreno compreso tra la zona industriale e la nuova 246. Si tratta di un terreno agricolo, attualmente occupato in parte e in via temporanea dal deposito di un’attività edile. Lì sorgerà un nuovo bosco di duemila metri quadrati, composto principalmente da querce, frassini e carpini bianchi. L’intero intervento ha anche lo scopo di prevenire gli incendi che potrebbero mettere in pericolo la struttura medievale. Aspetti estetici legati quindi agli aspetti della sicurezza, per un’ulteriore valorizzazione del castello di Romeo.


montebello

Genio in cantina di paola pavan

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l mondo del vino ha rivolto lo sguardo verso Montebello. Merano Wine Festival, Opera Wine, Vinitaly, l’Associazione Italiana Sommelier e la stampa di settore è rimasta affascinata da Ponente, il nuovo aeratore per vino (accessorio che aiuta l’apertura dei profumi mentre si versa il vino nel bicchiere, ndr), che in pochi mesi ha ottenuto importanti conferme della sua utilità e apprezzamenti per la sua eleganza. In tutto questo, Montebello che c’entra? C’entra perché chi lo ha brevettato è Antonio Pieriboni che, cresciuto professionalmente nella cantina di famiglia, non poteva che mettere la sua genialità a servizio delle aziende vinicole. Come è diventato un inventore im­ prenditore?

Oltre seguire la produzione del vino, ero affascinato dalle tecnologie. Ho iniziato cercando soluzioni alle problematiche che si presentavano nella nostra cantina. All’età di 16 anni per

esempio mi trovai a dover stappare un lotto di 200 bottiglie...a mano! Così mi inventai una macchina e mentre questa svolgeva il suo compito, arrivò un altro produttore vinicolo che non solo mi fece i complimenti, ma mi chiese di farne una anche per lui. Sono state varie conferme del “mercato”, come questa, a spingermi ad intraprendere la carriera imprenditoriale. Oggi ho più di un brevetto e lavoro con partner internazionali per la produzione e la distribuzione delle mie invenzioni. Da Montebello alle più importanti istituzioni vinicole: come ha fatto? Semplicemente credendoci e non ponendomi limiti prima di provarci. Ho scritto loro una mail presentando Ponente e ho fatto un incontro di persona. Il brevetto è piaciuto e quello che mi ha reso più felice è stato un supporto che non mi sarei immaginato inizialmente. Queste collaborazioni sono state portate avanti con passione, spirito di squadra: mi auguro che il futuro continui a vele spiegate.

Biblioteca : CI Risiamo di federico gobetti

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on c’è verso. La biblioteca è di nuovo chiusa. Niente questioni burocratiche questa volta – ricordiamo la trafila lunga un anno per l’assegnazione del posto di bibliotecario, terminata con la vittoria di Ilaria Colasanti – ma di salute. Ovvero, come tutti ormai sapranno, Ilaria è in dolce attesa. Sicché il piccolo tempio letterario del paese è stato di nuovo costretto a chiudere i battenti. E ora? Chiediamo delucidazioni all’assessore alla Cultura Rodolfo Peroni. “La biblioteca chiusa da fine marzo resterà inaccessibile ai cittadini di Montebello ancora per un po’. Lo so, può sembrare uno scandalo che que-

sta struttura pubblica sia così spesso inaccessibile ma le cose si risolveranno presto”. Si prevede quindi un sosti­ tuto bibliotecario? “Più o meno. Purtroppo tutti i comuni, compreso il nostro, in questo periodo di stallo economico e politico hanno le mani legate e non possono spendere soldi per assunzioni – e supplenze - di personale oltre un tetto prefissato. In poche parole non possiamo permetterci un sostituto”. Quindi chi gestirà la struttura? “Fortunatamente alcuni volontari si sono resi disponibili ad aprire la biblioteca e gestirne il “traffico” librario due o tre giorni a settimana. Natu-

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CHIUSO

ralmente saranno preparati a tutte le operazioni di gestione previste”. Entro quanto avverrà tutto ciò? “Nel giro di un mese dovrebbe essere tutto pronto e i montebellani potranno riprendere a frequentare la biblioteca. Nel frattempo non possiamo fare altro che i migliori auguri ad Ilaria”.


gambellara

montorso

18 anni presidente Notti in di giuseppe signorin

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i chiama Luca Frama­ rin e da poco più di un mese guida l’Associazione Strada del Recioto e dei Vini Gambellara DOC. “Ero alla mia prima esperienza come consigliere – ci racconta – e si è presentata subito l’occasione di eleggere un nuovo presidente, dopo l’esperienza quadriennale di Antonio Tonello. Mi è stata fatta questa proposta e ho detto di sì. Alla fine non è l’età che conta, ma la voglia di far bene. I giovani hanno meno esperienza, ma una visione più aperta verso il futuro”. Non solo il presidente; l’associazione tutta pare aver preso la direzione del rinnovamento: da quest’anno infatti è stato costituito un Comitato esecutivo all’interno del Consiglio composto da quattro giovani, di cui tre di Gambellara – oltre a Framarin, Michele Zonin e Vincenzo Vignato – e uno di Montebello – Nicola Menti. Il primo impatto? Al momento gestisco la cosa con serenità e motivazione. Immagino che per un adulto sia un po’ strano

trovarsi a discutere con un diciottenne, ma cercherò di comportarmi nel migliore dei modi, senza timore. Poi parlare con le persone mi piace, come è successo a Pasquetta, giorno in cui ho affrontato il mio primo discorso pubblico… Il bello, comunque, deve ancora arrivare… Progetti in corso? Stiamo indirizzando i nostri sforzi verso l’estero. Da un incontro con alcuni buyer stranieri venuti qui a fine febbraio è nato il desiderio di fornire, oltre al vino, dei pacchetti completi con le nostre specialità – capretto, formaggio, sopressa, asparagi, e poi dolci come il brasadelo e i gobeti. Abbiamo dei prodotti unici, ma ancora poco conosciuti. C’è inoltre il desiderio di iniziare una collaborazione tra “Strade”, dopo aver conosciuto il Presidente della Strada dei Colli Berici. Per quel che riguarda le iniziative, c’è l’idea di sfruttare la cava di Gambellara, che sembra un anfiteatro naturale, per un evento particolare: sarebbe la location perfetta per mostrare la terra vulcanica da cui viene il nostro vino caratteristico.

zermeghedo La scuola primaria adotta 100 alberi

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Amministrazione ha accolto con favore la proposta del Lions Club di Arzignano di aderire all’iniziativa “Piantiamo un milione di alberi” e ha messo a disposizione un terreno di proprietà comunale vicino all’area scolastica. Qui, grazie al Lions Club, sono stati piantati un centinaio di alberi della specie Celtis Australis. Un nuovo parco, dunque, che i ragazzi cureranno e vedranno crescere anno dopo anno.

VILLa

di lisa masiero

8

e 15 giugno sono le date delle due serate organizzate dalla Pro Loco di Montorso, per passare due sabato sera tra cocktail, chiacchiere e musica, davanti a Villa da Porto. La manifestazione è arrivata quest’anno alla quinta edizione, grazie all’impegno dei membri della Pro Loco. “Dopo il grande successo delle scorse edizioni – spiega Raffaele Biasin, uno degli organizzatori dell’evento – abbiamo deciso di raddoppiare le serate e proporre per due sabati consecutivi Villa da Porto night”. La festa inizia alle 20 e continua fino alle 2, nell’affascinante ambientazione della celebre villa. L’8 giugno ci sarà musica anni 90 con la Positiva Rockabilly Gang e dj Marco Zippoli; mentre il 15 giugno aprirà la serata Anita Baldiserrotto, con il suo repertorio di gospel riarrangiati per voce e Loop Station (una sorta di registratore che manda in ripetizione una piccola incisione fatta al momento). Accompagna Stefano Cecchinato con chitarra e mandolino. Il programma proseguirà con la musica house del dj di Arzignano Miky R Vagabundo. Ad arricchire la serata ci saranno inoltre le esibizioni del gruppo Etra danza di Montecchio Maggiore. L’entrata è libera: siete tutti invitati a Villa da Porto Barbaran, in via Luigi da Porto a Montorso.


Brendola

I candidati si raccontano SCEGLI per Brendola

CERONN CERO RENATO CERON, 62 anni, sposato, pensionato ex responsabile del personale

Massimo Chiarello, 42 anni, celibe (in procinto di sposarsi), ingegnere

Gaetano Rizzotto, 45 anni, sposato, medico veterinario

Libro preferito: Il sergente nella neve, del nostro scrittore alpino vicentino Mario Rigoni Stern Film preferito: Avendo poco tempo, documentari sulla natura e sulla storia Piatto preferito: Prodotti freschi e di stagione, meglio se a Km 0. Oggi: risi e bisi Bevanda peferita: Un buon bicchiere di vino rosso, durante la cena Sport praticato/preferito: Camminare/correre sui nostri meravigliosi Colli Berici Squadra del cuore: Vicenza calcio Programma televisivo preferito: Ho sempre seguito, con interesse, Quark Personaggio storico: Alcide De Gasperi Il tuo motto: Volere è Potere Se avessi la bacchetta magica... Lavoro, a chi lo sta cercando Le prime tre cose: Azioni di sostegno alle famiglie in difficoltà economiche e lavorative, procedere con la Sovrintendenza per restituire l’Incompiuta ai brendolani e centro di aggregazione (ampliamento centro sociale, biblioteca e campo da bocce per anziani) Un suo pregio: Dico sempre quello che penso guardando le persone negli occhi Un suo difetto: Sono permaloso

Libro preferito: Ne ho tanti e di tutti i generi. L’ultimo che ho letto è della scrittrice Camilla Lackberg Film preferito: Via col vento Piatto preferito: Polenta e baccalà alla vicentina Bevanda preferita: La limonata con acqua naturale di rubinetto Sport praticato/preferito: È ovviamente il ciclismo. Brendola è famosa per il ciclista Fabio Baldato Squadra del cuore: Le squadre locali Programma preferito: Non ne ho, preferisco leggere Personaggio storico: Gandhi Il tuo motto: Uno vale uno Se avessi la bacchetta magica... Cancellerei la sofferenza, l’indifferenza, l’inquinamento e la cattiveria Le prime tre cose da sindaco: Mi attiverò per aiutare i cittadini in difficoltà economica, darò voce e potere ai cittadini, garantirò informazione e trasparenza Un tuo pregio: Ho molta pazienza Un tuo difetto: Sono pignolo, voglio le cose fatte bene

Libro preferito: Moby Dick Film preferito: Pulp Fiction Piatto preferito: Bigoli all’anitra Bevanda preferita: Un buon bicchiere di vino dei nostri Colli Berici Sport praticato/preferito: Calcio Squadra del cuore: Inter Programma preferito: Rescue Me (serie tv)/ Report Personaggio storico: Leonardo da Vinci Il tuo motto: Volli, volli, volli, fortissimamente volli Se avessi la bacchetta magica... Via la povertà dal mondo Le prime tre cose da sindaco: Disamina dei bisogni reali del paese e valutazione delle loro priorità, coinvolgere tutto il consiglio comunale sui progetti per Brendola e bacheca on-line sul sito del Comune per promuovere i profili professionali dei giovani oltre alla vetrina virtuale per associazioni ed esercizi commerciali ed artigianali Un tuo pregio: Saper ascoltare Un tuo difetto: A volte rimugino un po’ troppo sulle cose

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Estate, tempo di abbronzatura

liere la g e c s e e l l e la pe odere di Preparar g r e p e n otezio giusta pr i del sole c fi e n e b i tutti

Il sole fa bene alla salute, principalmente per via della vitamina D che è “attivata” dai raggi UVB quando toccano la pelle. 
Il sole dà energia e aiuta il buonumore. Ormai sono tutti d’accordo.
Ma per beneficiare dei prezionissimi raggi e stimolare la produzionie di vitamina D è bene esporsi al sole senza protezione solo per cinque minuti, facendo attenzione che non sia nelle ore in cui è più forte, poi subito dopo proteggersi con la crema giusta per il proprio tipo di pelle. Le principali azioni per ottenere e mantenere un’abbronzatura perfetta: • uno scrub alla pelle almeno una volta al mese • bere molta acqua, succhi di frutta, prediligere cibi che contengono molte vitamine, carotene e Omega-3 • utilizzare appositi detergenti che mantengano idratata la pelle, come ad esempio quelli a base di olio di karitè e di aloe vera • applicare sul corpo una crema idratante o un olio di mandorle dolci prima di andare a dormire e al risveglio

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Il fitness ritorna alle origini L’estate è alle porte e il nostro senso di colpa si fa sentire? Durante il periodo invernale non ci siamo preoccupati troppo della nostra linea? In più ci si mette la moda che si fa prendere dalla nostalgia per gli anni 90 e rilancia la tendenza della pancia in vista... È arrivato il momento di dare il via a massaggi drenanti e liporiducenti, a peeling esfolianti e rivitalizzanti e naturalmente di darsi da fare con l’attività fisica.

Le tendenze fitness del 2013 L’autorevole American College of Sports Medicine stila ogni anno una classifica delle tendenze del fitness e del wellness. Per il sesto anno conse-

cutivo al primo posto tra i must c’è la professionalità dei personal trainer e degli operatori del settore, che devono avere un’adeguata formazione ed esperienza. Al secondo posto troviamo l’allenamento di forza, che sarà il vero e proprio fulcro nell’allenamento di uomini e donne di tutte le età; proprio per questo, la maggior parte dei personal trainer inseriscono nelle routine esercizi che migliorino la forza. Al terzo posto c’è una sorpresa: il corpo libero che entra per la prima volta in classifica. Secondo gli addetti ai lavori si tratta di un ritorno alle basi del fitness, considerando anche il fatto che si può praticare con un’attrezzatura davvero minima.

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Area beri ca

lonigo

Disputa sull’eredità Brendolan di Lino zonin

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Lonigo Biasin, il profeta dello speedway

lonigo Silvia: in diretta dal Parlamento Europeo sarego Il punto della questione

orgiano Sempre più unione tra i comuni san germano Verso il voto: i candidati si raccontano

barbarano La mia Bolivia

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iviamo tempi davvero duri. Le notizie buone scarseggiano e le poche che si elevano dal mare di difficoltà nel quale ogni giorno ci agitiamo rischiano di guastarsi subito. Un caso del genere è quello dell’eredità di Bruno Brendolan, il generoso lascito che l’industriale leoniceno ha destinato a favore della Cittadella degli studi e che è diventato immediatamente oggetto di contesa tra la famiglia del donatore e la Provincia di Vicenza, l’ente incaricato di gestire i fondi. Tutto nasce dal modo con cui il commissario straordinario Attilio Schneck ha deciso di usare i 500 mila euro dell’eredità. Aderendo alle richieste presentate dai presidi dei due istituti attualmente insediati nella Cittadella, Schneck ha annunciato che la somma servirà per coprire degli interventi di manutenzione straordinaria di cui il complesso ha urgente bisogno. Sistemare il palazzetto dello sport, adattare a laboratorio la casetta del custode, mettere mano all’edificio della succursale: queste le azioni che il commissario straordinario ha messo nero su bianco con una delibera ufficiale. I famigliari di Bruno Brendolan non sono d’accordo e sostengono che la volontà del donatore era diversa, in quanto destinava il lascito alla realizzazione di opere ben più consistenti e tangibili. “Non è certo per sistemare qualche tapparella e per intonacare dei muri che nostro padre ha deciso di destinare una parte del suo patrimonio al sistema scolastico leoniceno - afferma Silvia Bren­ dolan, figlia dell’industriale scomparso nell’agosto dell’anno scorso. - Nel testamento si parla chiaramente di “contributo e incentivo” alle opere per la Cittadella degli studi e gli interventi di manutenzione straordinaria decisi dal commissario Schneck non rispettano

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affatto quelle volontà”. La disputa avrà uno strascico giudiziario a seguito dell’iniziativa legale avviata dalla famiglia per ottenere l’annullamento della delibera provinciale.

LA CITTADELLA

Era l’inizio del 2001 quando il sindaco Giuseppe Boschetto formalizzò al presidente della Provincia di allora Manuela Dal Lago la proposta di realizzare un grande campus nel quale concentrare le scuole superiori leonicene. I primi lavori iniziarono nel 2006 con la costruzione di un nuovo edificio nel quale, due anni dopo, si trasferirono gli studenti dell’Itas Trentin. Iniziarono subito i lavori di sistemazione dello stabile di via Bonioli che fino ad allora aveva ospitato gli studenti di agraria e dall’autunno dell’anno scorso l’edificio completamente ristrutturato accoglie le classi del Rosselli. Il sopraggiungere della crisi economica ha impedito il completamento del progetto che prevedeva la costruzione di un ultimo edificio per l’Ipsia Sartori, oggi ancora insediato nei vecchi stabili di via Scortegagna.

LA DISPUTA

“Nel luglio del 2008 - prosegue Silvia Brendolan - dopo il completamento del primo stralcio di lavori, mio padre ha voluto esaminare il progetto e nel settembre dello stesso anno, dopo aver accertato che l’intenzione era di procedere con la costruzione di altri due plessi, uno destinato alla palestra, l’altro ad accogliere gli studenti dell’Ipsia Sartori, ha redatto il testamento. Appare evidente l’intento di sostenere il completamento effettivo dell’opera e non certo di contribuire per delle spese di manutenzione della più varia natura, come deciso dalla Provincia. Una simile interpretazione della volontà testamentaria suona come un insulto al ricordo


? Per ultimare il progetto della Cittadella manca il terzo edificio

di mio padre”. Aggiunge il sindaco Giuseppe Bo­ schetto: “Se per ultimare il progetto della Cittadella manca solo il terzo edificio, ritengo che la somma messa a disposizione da Bruno Brendolan debba servire proprio a questo. Dirò di più: mi piacerebbe che il nuovo plesso fosse intitolato alla memoria del nostro generoso concittadino. Distribuire i soldi a pioggia per una serie di interventi, magari necessari ma certamente non risolutivi, non mi sembra una buona idea”. “Questi soldi – replica il commissario Attilio Schneck - sono senza ombra di

dubbio nella disponibilità della Provincia e chi non è d’accordo ha dieci anni di tempo per far decadere il vincolo. Intanto noi spenderemo il lascito per attuare quei lavori di sistemazione di cui il complesso della Cittadella degli studi leoniceni ha più urgente bisogno”.

FUTURO INCERTO PER LA CITTADELLA

“Viene da pensare - conclude Silvia Brendolan - che la Provincia non sappia come completare il progetto e che proprio per questo pensi di utilizzare l’eredità in spese di manutenzione, nella

convinzione che ormai quello che è fatto è fatto. Se davvero è così, è bene che lo si faccia sapere ai cittadini e alle autorità leonicene. In questo caso, il lascito di mio padre, che aveva lo scopo preciso di sostenere il mondo della scuola, non dovrebbe a maggior ragione essere utilizzato nella forma minimale e insufficiente decisa dalla Provincia”. “Non appena avremo la disponibilità finanziaria necessaria andremo avanti con i lavori – replica Schneck - Allora potremo dichiarare che i 500 mila euro dell’eredità Brendolan sono serviti per costruire un nuovo edificio”.

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lonigo

Il profeta dello Speedway di lino zonin

I

l Moto Club Lonigo è grande e Gigi Biasin è il suo profeta. Non c’è niente di blasfemo in questa affermazione, perché, se lo speedway è ancora vivo in Italia e se in ogni parte del mondo il nome di Lonigo è conosciuto e apprezzato, gran parte del merito è del presidentissimo che negli

ultimi trent’anni ha guidato con mano ferma il sodalizio di sostegno e promozione dell’attività motoristica. Presidente, come è co­ minciata la sua avven­ tura? Da ragazzino, al Circolo, assistendo alle mitiche corse della seconda do-

menica di luglio. Ove Fundin, Manfred Poschenrieder, Otto Lantenhammer: nomi epici ed emozioni indimenticabili. Sono entrato nel direttivo del club nel 1972, in tempo per seguire le ultime due stagioni al Circolo. E per capire che il salto di qualità si poteva fare solo con una pista nuo­ va… Esatto. Assieme a Ugo Manega, il presidente di allora, e grazie allo straordinario impegno di tanti soci siamo riusciti a realizzare un sogno: costruire e gestire un impianto nato apposta per lo speedway, con il quale dare nuovo impulso a questo sport. E, nel giugno 1977, abbiamo potuto inaugurare la pista di Santa Marina con una gara di campionato del mondo a coppie. Alcuni anni come vice presidente e poi, dal 1984, al vertice dell’asso­ ciazione. È stato un periodo di crescita vorticosa e di grandi soddisfazioni sia dal punto di vista organizzativo che agonistico. È da allora che il nome di Lonigo si è allacciato in modo indissolubile a quello dello speedway. Nella presiden­ za Biasin c’è un vuoto di

alcuni anni. Dal 1991 al 1995 ho dovuto lasciare il club per motivi di lavoro. Poi sono tornato, cedendo alla richiesta dei soci ma soprattutto assecondando la mia passione per lo sport. Prima di occuparmi di moto avevo seguito il calcio, portando i biancazzurri alla vittoria in campionato e creando il settore giovanile. Qual è, oggi, lo stato di salute dello speedway? Ha qualche acciacco, inevitabile data l’età e i tempi, ma è ancora sano. Ci si barcamena tra ristrettezze economiche e difficoltà nei rapporti con le istituzioni ma si continua a lavorare, a far crescere nuovi piloti, a organizzare gare. Peccato che il Gran Prix, la massima manifestazione mondiale, sia finita in Friuli, a Terenzano. È uno dei tanti vantaggi concessi alle regioni autonome: là ci sono più soldi e cordoni della borsa meno stretti. Ma fanno fatica anche loro e non è detto che, fra qualche anno, non ci sia qualche buona novità per noi. Ci sarà ancora Gigi Biasin alla presi­ denza? Mi hanno da poco confermato fino al 2016 ma questa è davvero l’ultima volta. Ho tirato la carretta per tanti anni ed è ora che si faccia avanti qualche giovane di belle speranze.

Tutto è cominciato da ragazzino con le corse al Circolo

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lonigo

In diretta da Bruxelles di lisa masiero

S

ilvia Dal Maso non ha ancora 25 anni, studia giurisprudenza, è giornalista pubblicista, scrive per un giornale on-line, ma soprattutto lavora al Parlamento Europeo. Quale sia stata la strada che da Lonigo l’ha portata a Bruxelles, è lei stessa a spiegarcelo in una pausa tra i tanti impegni che costellano la sua giornata. Silvia, come sei arrivata al Parla­ mento Europeo? Sono qui per uno stage di 4 mesi: ho risposto ad un bando per un addetto stampa che seguisse le attività del gruppo politico europeo EFD, Europe for Freedom and Democracy. Ho inviato il mio curriculum, sostenuto due colloqui… e il 31 marzo sono arrivata a Bruxelles.

Di cosa ti occupi? Ogni mattina presento la rassegna stampa, evidenziando le notizie più importanti che giungono dal Veneto, dall’Italia e dal resto del mondo. Poi scrivo articoli su diversi argomenti, con particolare attenzione alle violazioni dei diritti dell’uomo

in diversi Paesi. Per far questo devo tenere d’occhio molte testate, italiane e soprattutto straniere. Se il tema è di particolare interesse, scrivo un’interrogazione parlamentare e poi un comunicato stampa. In altri casi, dopo le sedute dell’Europarlamento nell’altra sua sede a Strasburgo, trascrivo le dichiarazioni di voto dei deputati. Com’è Bruxelles? Una città ricca di stimoli: per strada si incontrano persone di ogni provenienza. E lo stage è interessante, mi permette di vedere con i miei occhi ciò che ho studiato. Cambiare paese è stato difficile? All’inizio sì, soprattutto perché trovare casa a Bruxelles è un’impresa! Comunque è un’esperienza che consiglio a tutti: andare all’estero, non necessariamente per restarci, ma anche solo per scoprire un diverso approccio alla vita di tutti i giorni.


lonigo

Partenza col Botto di stefano canola

È

andato in archivio con un successo oltre le previsioni l’esordio della Strapalladio, la marcia non competitiva che domenica 14 aprile ha portato sui percorsi di 6, 12 e 21 km una fiumana di gente. “Raggiungere i 3500 iscritti alla prima edizione è stato un risultato inaspettato – conferma l’organizzatore Benito Franchetti, presidente dell’Associazione omonima. – Fondamentale l’aiuto di volontari, gruppi e associazioni come Prolonigo, Alpini, Liona bike Team, Cai, Nordic walking, GS Leonicena. Un ringraziamento speciale a tutta la cittadinanza leonicena, presente in massa, a dimostrazione che Lonigo insieme può fare grandi cose”. I tracciati disegnati con cura da Ivan

Borin e Roberto Cocco hanno permesso di ammirare gli splendidi scenari dei Colli Berici stesi tra Monticello, Sarego e Alonte: filari di viti e cavezagne, profumi di natura e paesaggi mozzafiato in una delle prime giornate primaverili del 2013. Qualche problema ai ristori, dove panini e bevande sono andati bruciati ed è stato necessario rimpinguare al volo le scorte, fino al prematuro esaurimento. “Abbiamo delle idee per risolvere le difficoltà riscontrate, ma anche tanto tempo davanti per metterle a punto, in vista dell’edizione 2014 – risponde abbottonato Benito. – Stesso discorso per le novità: c’è già qualcosa in

pentola ma attendiamo conferme”. Tra le ipotesi, l’aggiunta di una quarta distanza (che potrebbe essere la maratona) o una kermesse pomeridiana riservata agli agonisti all’interno del Parco Ippodromo, con gli amatori in siesta dopo la fatica del mattino. Ma Strapalladio non è solo marcia. “Cultura, gastronomia, musica, sport: è il nostro programma – conferma Franchetti. – L’idea partorita insieme a Gabriele Viale ha lo scopo di valorizzare il territorio e dare lustro alle eccellenze locali, creando iniziative che portino gente in città e aiutino al contempo l’economia leonicena”.

G

‘13 26 maggio: Asiago 22 giugno: Colli Berici 30 giugno: Albarella 1 settembre: Cà Daffan 28 settembre: Chervò - San 13 ottobre: Cà Amata

Vigilio

il regolamento completo di Golfing Tour 2013 è disponibile nel sito www.golfclubcadaffan.it

Gruppo Fimauto Autogemelli


lonigo

U

Tornano le proposte “alternative” di Futuro Presente

n maggio a tutto “Futuro Presente” attende Lonigo. La terza edizione della manifestazione, sottotitolata “Stili di vita consapevoli oggi per permettere un futuro domani” è organizzata dall’Amministrazione comunale con Viverbio G.A.S., il gruppo d’acquisto solidale leoniceno. Dopo la serata sulla Finanza Etica, gli altri appuntamenti (tutti in Sala Convegni e ad ingresso libero): il 16 maggio (ore 21) “Il clima sta già cambiando, cambierà anche la nostra vita?” con il giornalista Daniele Pernigotti; il 20 (ore 20.30) “Cibus in Primis – Agricoltura biologica, questione di interesse strategico nazionale” con l’agroecologo Giuseppe Altieri; il 25 (ore 10) “L’arte del Portare i propri piccoli, la fascia lunga, elastica, il mei tai, l’amaca e il marsupio” incontro per coppie con bambini piccoli o nascituri con l’educatrice Margherita Chiappini; il 29 maggio (ore 20.30) Andrea Zenari e Rudy De Battista del Consorzio Legno Veneto parleranno di bioedilizia su “Costruzioni in legno a km 0” e “Isolare vuol dire risparmiare”. “Queste non sono proposte facili ma alternative: si possono assumere anche in dosi omeopatiche, però vale la pena di confrontarsi con esse” – sostiene Elisabetta Billo, consigliere comunale promotrice dell’evento. s.c.

Emozioni poetiche alla Fidapa

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oesia e musica hanno allietato un incontro tenutosi nella sede cittadina della Fidapa. Accolte dalla presidente Loretta Doro e applaudite da un folto pubblico, hanno animato l’evento Elvira Chioatto, autrice del libro “Emozioni”, Dania Mizzon che ha letto le delicate liriche della poetessa e le due giovani violiniste Giulia Ba e Ilaria Masetto. l.z.


sarego

Il punto della Questione soprattutto il sito in cui si è ampliata, all’interno di una zona residenziale, a fare della “Belcogamma” di Meledo un “caso”. Così, l’incontro sulle caratteristiche sanitarie della produzione aziendale, organizzato il 16 aprile dal Comitato Intercomunale di Tutela del Territorio dell’Area Berica, si è trasformato in un’altra serata di tensioni, insulti e spintoni fra i dipendenti dell’azienda e chi è critico

all’Arpav, in Conferenza c’era anche il Comune, che ha dato parere negativo anche grazie alle 300 firme di cittadini contrari da noi raccolte. Poi – continua Bruzzo – nel febbraio scorso la nuova Amministrazione di Sarego ha promosso un incontro pubblico con gli stessi tecnici di Ulss e Arpav. Piccolo colpo di scena. Questi ultimi non sembravano più così contrari a quel progetto, anzi. Allora abbiamo organizzato l’incontro di aprile, invitando un esperto come il prof. Gianni Tamino dell’Università di

sulla sua attività e dislocazione. “La mia giunta non ha concesso nessun nuovo permesso produttivo o edilizio alla Belcogamma, anche perchè non ne ha ricevuto alcuna richiesta”, taglia corto al riguardo il sindaco Roberto Casti­ glion. Come a chiarire una situazione amministrativa di permessi in essere e di altri negati in realtà piuttosto complessa. Da un lato c’è la lunga attività del comitato, da anni incollato come un segugio all’attività dell’azienda, che lavora polietilene per produrre soprattutto pellicole da imballaggio. “Nel giugno 2011 – ricorda il presidente del comitato Francois Bruzzo – la Conferenza provinciale dei servizi ha detto no all’unanimità al progetto presentato dall’azienda che chiedeva un ampliamento e adeguamento delle strutture site in via IV novembre, per riciclare rifiuti plastici. Oltre allo Spisal dell’Ulss 5 e

Padova. Bene – conclude Bruzzo – Tamino ha parlato e scritto di possibili, pericolose emissioni in caso di riciclo di rifiuti plastici. In tal caso, dal camino 3, non ancora autorizzato [la provincia ha in mano una pratica al riguardo, ndr.], usciranno ogni anno 2 quintali di polveri, che finiranno sulla popolazione che vive attorno all’azienda. Inoltre potrebbe rilasciare all’esterno bisfenolo(A) e composti organici volatili, come solventi e ritardanti organici, che possono essere particolarmente tossici”. L’azienda, naturalmente, contesta questi dati. “Intanto – puntualizza l’ing. Riccardo Bellosi, membro della famiglia proprietaria – la Belcogamma non rilascia polveri sottili, ma particolato piuttosto grosso, molto meno pericoloso. Il problema di via IV novembre in realtà non è ambientale, ma urbanistico. La Provincia ha autorizzato un’altra decina di aziende uguali alla nostra, in

di giovanni salviati

È

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provincia, ma anche 10 volte più grandi. L’Arpav è venuta qui più volte, e ci ha anche sanzionato per certe situazioni a cui abbiamo rimediato, ma non per quella ambientale. La Belcogamma è inquadrata come azienda insalubre di categoria ‘2’. Per fare un paragone, come una falegnameria o una tornitura. E anche il trattamento di rifiuti plastici è un processo molto semplice, che oltretutto diminuisce l’iperproduzione mondiale. Il polietilene può essere riciclato almeno sette volte, con notevole risparmio energetico e dell’ambiente rispetto alle nuove produzioni. Le valutazioni del prof. Tamino, che è esperto di biotecnologie, ma non di processi industriali come il nostro, sono assolutamente esagerate. Se il comitato vuole convincersi, basta che installi un semplice campionatore nel giardino di un’abitazione adiacente, e faccia poi analizzare i risultati. La tintoria che c’era prima in questo stabile, per farmi capire, aveva un impatto ambientale molto superiore al nostro. E non c’è nemmeno una questione viabilistica. Il riciclo di plastiche comporterebbe il passaggio di mezzo camion al giorno in più”. Insomma il vero problema, secondo la proprietà, è quello di un residuo di zona industriale rimasto incastrato dentro un’area residenziale. “L’ho già detto al Sindaco – fa sapere Bellosi. Stiamo cercando di vendere l’immobile per trasferirci. Ma non è periodo. Del resto, il leasing che abbiamo in essere sul capannone per 13 anni ancora non ci permetterà di traslocare senza prima vendere. In ogni caso, per ora non ripresenteremo la domanda in merito. Se il Comune non modificherà il regolamento comunale che vieta nuove attività di riciclo rifiuti, dovremo cercare altre produzioni per rendere economica l’attività in questa sede. Già abbiamo dovuto ridurre il personale di 5 operai su 35. I margini sono davvero stretti.”


sarego

Vent’anni da MEDICO di giovanni salviati

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ella vita di paese ci sono figure che ne solcano la storia quotidiana, lasciando un segno che l’anonimato della città difficilmente registra. “L’Amministrazione di Sarego esprime una profonda gratitudine per la passione con cui la dottoressa Maria Luisa Simonato ha svolto, nel corso di 20 anni, l’attività di medico di base a Sarego”. A sancire questa gratitudine “ufficiale” è stata una targa, consegnatale il 3 aprile scorso direttamente dal sindaco. A ricordo di un lungo rapporto professionale e umano con il paese. Nella sua attività ventennale, quali sono stati i cambiamenti più evi­ denti che ha notato nella mentalità del paese? Durante gli anni in cui ho lavorato a Sarego ho notato che la gente è diventata sempre più attenta e preoccupata per la propria salute. Questo ha comportato un continuo aumento della richiesta di

esami e accertamenti sanitari. Ho osservato poi un cambiamento nell’accettazione e integrazione di una popolazione extracomunitaria che negli ultimi anni è diventata sempre più numerosa, infatti mi sembra che la popolazione sia diventata più rispettosa e tollerante verso questa popolazione.

Nel campo specificamente sanitario, Sarego è contrassegnata da qualche patologia tipica e ricorrente? Le patologie presenti a Sarego rispecchiano l’andamento di quelle a livello

regionale e nazionale, con aumento delle neoplasie e delle malattie cardiovascolari. Negli ultimi anni ho constatato anche un aumento importante di patologie relative a problemi di personalità e adattamento all’ambiente, non solo negli adulti ma anche nei giovani. Ci sono pregi o difetti di questo paese di cui si è accorta? Ho osservato una collaborazione fra la gente maggiore che altrove e una maggior attenzione del Comune per le persone anziane e sole. Difetti evidenti, invece, non ne ho riscontrati. Si aspettava questo riconoscimento ufficiale dal Comune? Non mi aspettavo questa targa e mi ha fatto molto piacere riceverla, anche perché io avrei voluto continuare la mia attività di medico a Sarego che sempre ho fatto con passione, ma che purtroppo ho dovuto abbandonare precocemente per problemi personali. Comunque sono contenta: ricevo quotidianamente ringraziamenti e telefonate dai pazienti più affezionati.

Vinnatur: più 10% per l’edizione 2013

“G

li ingressi hanno superato quota 3.600 (più 10 % rispetto al 2012). Tra questi, oltre 300 importatori e 200 rappresentanti della stampa da tutto il mondo: Canada, Australia, Giappone, Stati Uniti, Norvegia e altri paesi europei”. Questo commento di Angiolino Maule, fondatore e presidente dell’associazione “Vinnatur” è il resoconto di “Villa Favorita 2013”, 10ª edizione della fiera del vino naturale più importante in Europa, ospitata anche quest’anno a Monticello di Fara. Oltre 130 gli espositori da vari paesi d’Europa, fra i quali si sono distinti i vignaioli vicentini, che lavorano con passione in vigna e in cantina per convogliare intatta e rispettata la tipicità del terreno e delle varietà coltivate nel gusto e nelle caratteristiche organolettiche e nutritive. Ultimo acquisto della squadra berica di “Vinnatur” è il giovane Sauro Maule di San Germano, con un’azienda appena nata, e vigneti di rosso e bianco a Montebello e Grancona (per ora). g.s.

lonigo “Due partite”: debutto con successo

L

a Taverna Moretto ha ospitato la prima assoluta di “Due partite”, dramma di Cristina Comencini diretto da Emanuela Bragolusi. In scena, a descrivere i patemi di un gruppo di amiche e delle loro figlie, quattro brave attrici: Marta Brendolan, Alessandra Dall’Ava, Silvia Fipaldini e Paola Lovato. Applausi convinti dal pubblico che ha affollato la sala nelle due serate di rappresentazione. l.z.

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san germano dei berici

Verso il Voto

ISABELLA SCHIO, 39 anni, coniugata, impiegata presso Istituto Bancario

Alberto zanella, 62 anni, divorziato, giornalista

Libro preferito: Storia di Tonle di Mario Rigoni Stern Film preferito: La casa degli Spiriti tratto dall’omonimo romanzo di Isabel Allende Piatto preferito: Risotto al tartufo Bevanda preferita: Karkadè Sport praticato/preferito: Equitazione Squadra del cuore: Nessuna in particolare Programma preferito: Zelig Personaggio storico: Maria Teresa d’Austria Il tuo motto: Impegno e perseveranza! Se avessi la bacchetta magica... Vorrei poter garantire un futuro sereno ai miei splendidi figli. Le prime tre cose da sindaco: Scuola, viabilità e sostegno alle famiglie Pregio: Disponibilità al dialogo e al confronto Difetto: Ostinazione

Libro preferito: Radici di Alex Haley Piatto preferito: Carne ai ferri Bevanda preferita: Vino rosso dei nostri colli Sport praticato/preferito: Nuoto, podismo, sci di fondo Squadra del cuore: Juventus Programma preferito: Ballarò Personaggio storico: Alcide De Gasperi Il tuo motto: Conoscere il passato per essere protagonisti nel futuro Se avessi la bacchetta magica... Darei serenità e felicità a tutti Le prime tre cose da sindaco: Lavoro, solidarietà e onestà Pregio: Sincerità e schiettezza Difetto: Dire sempre quello che penso

Orgiano

Peace & LOVE U

na compagnia teatrale fuori dalle righe quella de La Valigia. La metodologia e la ricerca sono gli elementi fondanti e condivisi dall’intero gruppo: viene messo in scena un teatro povero, con allestimenti minimalisti sia nelle scenografie sia nei costumi, ma allo stesso tempo viene usata la provocazione per comunicare, lasciando libertà all’attore di utilizzare un linguaggio poco convenzionale. Stabili al teatro di Orgiano ma anche girovaghi, gli attori hanno partecipato a diverse rassegne del Nord Italia. Qualche settimana fa hanno debuttato con “Si fa presto a dire…Peace & Love”, ispirato ad una sit-com statunitense, sulla scia degli ideali sessantottini e della rivoluzione sessuale. In repertorio hanno anche altri spettacoli, tra cui “Meditate che questo è stato”, spettacolo sulla commemorazione di ebrei, zingari, omosessuali e malati di mente, vittimi del nazismo e delle foibe. Un teatro che fa riflettere, che lamolti spunti su cui meditare, in un sabato come tanti altri. s.m.

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orgiano

Sempre più UNIONE di silvia maculan

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n periodo di polemiche quello che ha investito l’Unione dei Comuni Basso Vicentino nelle ultime settimane riguardo ad un’eventuale uscita del comune di Alonte, verso un’aggregazione con quello di Lonigo, per ragioni sia territoriali che di valutazioni in corso. Ma intanto l’Unione procede con il suo progetto: il 2 maggio è stata portata in Consiglio la Costituzione della Centrale Unica di Committenza, obbligatoria per legge ed istituita tra i Comuni. Dal prossimo 1° gennaio 2014 molte delle funzioni fondamentali svolte dai diversi comuni dovranno essere associate. “È stato riorganizzato il servizio anagrafe - spiega il sindaco di Orgiano

Marco Zecchinato -. Oggi un cittadino, indipendentemente dal comune di residenza, può rivolgersi a tutti gli uffici disclocati nei comuni dell’Unione. Un primo esempio di integrazione e miglioramento dei servizi al cittadino”.

territorio vicentino. Questo momento di crisi politica coin­ volge i piccoli comuni? Nel locale si sta perdendo efficienza e risparmio mentre a livello centrale viene aumentata la burocrazia per gli enti

Quali sono le prospettive per un pros­ simo futuro? La gestione dei servizi sarà completata. Comuni vicini stanno condividendo con noi questo percorso ed è di auspicio arrivare a servizi, gestioni e programmazioni omogenee per ampie zone del

e i privati: il Patto di Stabilità ne è un esempio. I vostri scopi? Continueremo a combattere per dare ai cittadini servizi, mantenere bassa l’imposizione fiscale e sviluppare i nostri programmi per i lavori pubblici.

barbarano

La mia Bolivia di silvia maculan

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na timidezza che nasconde una caparbietà e una forza d’animo da pochi. È questa la prima cosa che colpisce di Dania Veronese, 22enne di Ponte di Barbarano, che lo scorso settembre è partita per un’operazione di volontariato internazionale in Bolivia con l’associazione Mato Grosso. “Sono stata a Carabuco, una comunità a 3900 metri di altitudine - racconta -. Sono stata ospite di una coppia di vicentini che, con i loro tre figli, hanno dato vita ad una cooperativa di falegnameria, per dare lavoro ai ragazzi del luogo”. Com’era scandita la

tua giornata? Andavo nelle varie comunità e, attraverso un censimento, cercavo di capire la situazione economica delle famiglie e come poterle aiutare. Ho anche lavorato i campi con loro, tutto manualmente, come cent’anni fa. Se dico Bolivia, cosa ti viene in mente? Tanta povertà. Dov’ero io la gente vive in case costruite con mattoni di fango e tetti di paglia. Il loro alimento è principalmente la patata, passano la vita nei campi e da anziani vengono abbandonati a loro stessi. Com’è stato il ritorno in Italia? È difficile accettare le differenze tra la nostra vita e la loro. Certo continuerò a lavorare per aiutare tutti quelli che ho conosciuto e abbracciato.

VIllaga La Via della Misericordia

“U

n canto solenne alla Divina Misericordia, un santuario, un tempio a Gesù misericordioso, re dei colli e dei cuori berici”. Con queste parole, qualche anno fa, la parrocchia di Pozzolo di Villaga annunciò la costruzione del Tempio di Gesù Misericordioso, situato ai piedi della chiesa e inaugurato domenica 14 aprile. “La Via della Misericordia – spiega don Giuseppe Negretto - è composta da nove gruppi statuari in marmo rosso di Asiago, opere dello scultore Gianfranco Tancredi, e dal Tempio, che racchiude un mosaico della Scuola di Spilimbergo offerto da fra Tarcisio Repele e le pitture dell’artista Piero Dani”. l.t.


s p e e d way

sport

Armando Castagna mondiale

di stefano canola

I

n controtendenza con il declino della derapata italiana, di cui è coordinatore, la carriera del dirigente Armando Castagna ha subìto negli scorsi mesi un’improvvisa accelerazione. L’ex campione di Arzignano, alla soglia dei 50 anni, è diventato Track Racing Director, responsabile della Commissione Corse su Pista della Federazione Motociclistica Mondiale che gestisce i campionati di speedway, ghiaccio, pista lunga, erba, sidecar e flat track. “Faccio parte del gruppo dal 2006, ho portato la mia esperienza di pilota e team manager: mi chiamavano il rivoluzionario, non mi aspettavo di essere votato - confessa il 5 volte finalista iridato, che succede al norvegese Otto sulla poltrona occupata in precedenza dal leoniceno Renzo Giannini. - Sono più giovane di tutti i predecessori, la sorpresa si è mescolata alla soddisfazione”. Qual è esattamente il tuo ruolo? La Commissione che dirigo, 25-30 persone in tutto, gestisce l’organizzazione sportiva, regolamentare e disciplinare di

13 tra campionati del mondo e trofei, a volte affiancata da promoter come nel caso della società inglese BSI. Cosa farai a breve? Manderò a casa un po’ di gente: potevo farlo subito, ho preferito la gradualità. Sulla sicurezza sono stati accettati compromessi indecenti, pali sui rettilinei e altro. L’introduzione degli air fence (cuscini di protezione ad aria compressa ndr) ha aiutato a limitare gli infortuni, che comunque hanno causato un morto nel 2012 e uno nel 2013. Su questo non si scherza. Gli obiettivi in pista? Puntare sui giovani col Trofeo 250cc, che entro un paio d’anni diventerà campionato del mondo. All’Accademia di Teterow c’era Greg Hancock ad insegnare ai ragazzini. Fari accesi anche sul flat track, che nel 2013 coinvolgerà 10 Nazioni in 6 gare di Coppa, in futuro anche in Australia con l’aiuto di Jason Crump. E lo Speedway Grand Prix? In Europa non ha molti margini d’espansione, complici la crisi e il calendario fitto, anche se le richieste non mancano: nel 2015 un GP sarà in Russia, a Mosca, Togliatti o San Pietroburgo. L’Italia? La prossima stagione cambieremo i campionati, puntando sull’Individuale e facendo i conti col budget limitato, sceso del 45% dal 2011 ad oggi. C’è qualche ragazzino all’esordio, c’è entusiasmo attorno al tracciato veronese di Badia Calavena. E il GP d’Italia potrebbe lasciare Terenzano per tornare a Lonigo. Corriere Vicentino |

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speedway italiano in via d’estinzione? Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2013 della derapata tricolore si annuncia pessimo. Il prologo in inverno, quando il MC La Favorita Sarego (detentore del titolo in entrambe le competizioni) e l’ASM Hellas Verona hanno annunciato l’intenzione di non partecipare ai campionati nazionali a coppie e a squadre. I MC Lonigo, Chimax Lonigo e Terenzano proveranno a tenere in piedi il calendario, riducendo la gara a squadre a un test-match tra berici e friulani. Il limitato impegno seraticense ha contribuito all’addio alle corse del veterano Andrea Maida e al rimpatrio dell’italoargentino Cristian Carrica. Altri due pezzi da novanta hanno salutato provvisoriamente la compagnia. Mattia Carpanese, punta di diamante del MC Lonigo, ha rischiato l’osso del collo per un incidente in allenamento sulla pista di casa (7 aprile). Se ne riparlerà, forse, l’anno prossimo. Il rodigino Marco Gregnanin non ha gradito la squalifica nella Finale della prima prova tricolore (14 aprile) e ha tentato di bloccare l’arbitro all’uscita dei box, rimediando due mesi di squalifica. A Terenzano, nella seconda tappa dell’Italiano (21 aprile), c’erano al via soltanto 10 piloti del Bel Paese, oltre a due stranieri mandati dalla Provvidenza a completare la starting list, già a formato ridotto. s.c.


calcio a5

Sorrisi per i vincitori

di stefano testoni

Una rincorsa perfetta: undici vittorie in altrettante gare nel girone di ritorno, aggancio e sorpasso sulla Came Dosson. Film a lieto fine per l’Atletico dei presidenti Dalla Grana e Tolio, culminato con la festa promozione davanti al pubblico amico del PalaTezze dopo il super derby con l’Arzignano. In autunno il team rossoverde calcherà il palcoscenico della seconda serie nazionale, spinto dai gol del bomber Amoroso. Numeri record per il ritorno di Montecchio nel futsal nazionale grazie al team griffato SABA, che ha letteralmente dominato il campionato di C1. Per gli uomini di mister Stefani 17 vittorie ed un solo pareggio, con 12 punti di vantaggio sulla seconda. La città castellana torna in serie B a distanza di qualche anno con una società giovane e ambiziosa, spinta da dietro le quinte da Franco Boro. Adesso si lavora a conferme e innesti per ben figurare in categoria. A-Team in trionfo al PalaTezze per la promozione in serie C2 della compagine del presidente Daniele Pistorio. Stagione trionfale per gli arzignanesi che hanno messo tra sè e gli avversari un divario incolmabile. Applausi per tutti, in primis al tecnico Roberto Tregnago già confermato per la prossima stagione a guidare l’assalto alla seconda serie regionale.

pat t i n ag g i o

Ambizioni alte di jacopo xompero

A

Montecchio il pattinaggio in line continua la sua grande tradizione, iniziata nel 1968 quando ospitò una tappa di Coppa del Mondo. Il presidente dello Schiesser Pattinaggio Corsa Alte, Antonio Grotto, spiega: “È fantastico quello che sta avvenendo nel nostro territorio. Successi che continuano e che riempiono di orgoglio tutti, in primis la nostra allenatrice Adriana Abraham”. L’associazione è composta da 25 atleti, più 30 ragazzi della scuola. Eccellenti i risultati di Agustin Tussetto, medaglia di bronzo agli Europei

in Olanda e ai Mondiali in Corea nella gara americana, appena 20 anni. Altro elemento di spicco un altro giovanissimo, Davide Ghiotto, vincitore della maratona di Berlino che con i suoi 8.000 partecipanti è la più importante d’Europa. Pure Aurora Scalzotto si è messa in luce, vincendo tutti i titoli regionali: velocità, fondo, pista e strada, oltre al Gran Prix Giovani. Un movimento in così rapida ascesa ha bisogno di sponsor per mantenere alto il livello. “I nostri sponsor ci stanno aiutando molto - continua il presidente – ma sicuramente non siamo visibili come il calcio o altri sport maggiormente diffusi. Non ci viene Corriere Vicentino |

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in aiuto nemmeno la congiuntura economica, ma con piccoli aiuti dalle famiglie riusciamo a toglierci diverse soddisfazioni. Se i ragazzi continueranno a divertirsi e a ottenere risultati fantastici, per noi sarà sempre un piacere partecipare”. I prossimi impegni riguardano le otto tappe di Coppa Europa, con la finale a settembre in Ungheria. Si attende qualche altro exploit targato Alte.


S

alvare il Vicenza Calcio in campo e fuori. È questa l’impresa che sta cercando di compiere il presidente Tiziano Cunico, nominato ufficialmente a marzo di quest’anno alla massima carica ma già da anni impegnato, con ruoli e incarichi diversi, con il club vicentino. Impresa che è diventata quasi un miracolo, dopo che la squadra, terz’ultima e quindi con un piede e mezzo in Lega Pro, si è ulteriormente complicata la vita perdendo pesantemente al Menti la sfida con l’Empoli (1-5) e rompendo ulteriormente il rapporto con la tifoseria, esasperata al punto da arrivare, con un gruppetto di ultras della Curva Sud, a forzare i cancelli e a tentare di invadere il terreno di gioco durante la gara. Salvezza e mantenimento della serie B sono fondamentali per il futuro della società. Di trattative ormai se ne parla da anni. Di incontri con imprenditori e chilometri di strada Tiziano Cunico, con delega alla vendita della società già prima di diventare presidente, ne ha fatti tanti. Ma la situazione debitoria e ora la posizione in classifica di certo non aiutano. “I debiti ammontano a una cifra tra gli 8 e i 9 milioni di euro – dice il presidente Tiziano Cunico - ma come spiegato più volte la vecchia proprietà è pronta ad assorbirne circa metà. Come corrispettivo per l’acquisto si chiede praticamente zero e quindi, decurtato il 50% della situazione debitoria, lo forzo per comperare il Vicenza Calcio sarebbe di 4 milioni 500 mila euro. Vanno ricordate due cose: la prima che l’attuale proprietà ha pagato la società 6 milioni 500mila euro con 5 milioni di debito, la seconda che la se-

L’impresa di

Cunico rie B tra mutualità, tv, incassi, abbonamenti e sponsorizzazioni assicura una cifra di circa 6 milioni 500mila euro. Spendere 4 milioni 500mila euro, senza contare poi il parco giocatori, non è quindi una condizione estrema per l’acquisto. Certo, mantenere la categoria è determinante. Diciamo che in B ci sarebbero 4 entità seriamente interessate. Con la retrocessione tutto andrebbe a complicarsi un bel po’. Stiamo lavorando su entrambi i fronti. In questi anni solo io ho incontrato 18 cordate o comunque persone interessante all’acquisto, tra imprenditori noti e meno noti, e ne ho viste di tutti i colori. Dalle Rive lo ringrazieremo sempre e comunque per la mano che ci sta dando con le sponsorizzazioni, ma in effetti abbiamo perso del tempo convinti che la trattativa con lui andasse a buon fine. La situazione di classifica, a due gare dal termine del campionato, è veramente complicata. Ma voglio crederci fino in fondo. Sono diventato presidente sotto un buon segno: lo stesso giorno in cui la Chiesa ha avuto il nuovo Papa”. La fumata sarà bianca (e rossa) oppure nera come la terza serie? A giorni la risposta.

CENTRO TECNICO MOROSINI

Il Centro tecnico di Isola Vicentina, la “casa” del Vicenza Calcio, dallo scorso 14 aprile è intitolato a Piermario Morosini, l’ex centrocampista biancorosso scomparso lo stesso giorno di un anno fa durante la partita che stava disputando sul campo di Pescara con la maglia del Livorno. Una rara malattia ereditaria, una cardiomiopatia aritmogena, ha causato la morte del giovane calciatore a soli 25 anni e l’episodio ha avviato una serie di inchieste giudiziarie. Il Vicenza Calcio lo ha ricordato con una toccante cerimonia di intitolazione del Centro Tecnico e con un torneo tra le squadre esordienti di A e B.

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Martedì 7 maggio 2013 CURRICULUM, COLLOQUIO E SOCIAL NETWORK La ricerca delle opportunità di lavoro attraverso il curriculum vitae, il colloquio e i social network

a cura di Deca & Associati

Martedì 14 maggio 2013 ESSERE IMPRENDITORI OGGI TRA CAMBIAMENTO, CRISI ED INNOVAZIONE Aspetti organizzativi, relazionali, amministrativi per governare con successo l’azienda a cura di Governance-AD

Martedì 21 maggio 2013 LEGGERE LA BUSTA PAGA Aspetti giuridici, normativi, contributivi e fiscali che determinano il calcolo della busta paga a cura degli Studi di Consulenza: Deca Paghe, Pro.e.p. e Candiago

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