Libretto "Corsa alla Spada e Palio" 2015

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Citta’ di Camerino

Corsa alla Spada e Palio XXXIV edizione

Programma della rievocazione fra cultura storia e folclore intorno alla festa del Santo Patrono Venanzio

14 maggio - 24 maggio 2015


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Presentazione

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i piace aprire questo nuovo libretto per presentare una festa che conferma i risultati raggiunti gli anni passati e riesce ad aprirsi, pur nel solco della tradizione, a nuovi contributi e proposte forniti dagli stessi cittadini. L’apprezzata scelta dell’anno scorso di consentire a tutti di seguire la corsa in tempo reale grazie ai grandi schermi nelle piazze è confermata anche per questa trentaquattresima edizione; ugualmente ritroveremo il Palio degli Arcieri e la Staffetta Rosa per la festa di Santa Camilla. Il lavoro di gruppo delle commissioni ha consentito di introdurre alcune novità anche per questa edizione. Per valorizzare il ricco patrimonio di abiti rinascimentali e far partecipare in maniera diretta anche le attività commerciali del centro, grazie alla collaborazione con la Pro Loco saranno esposti nelle vetrine dei negozi gli abiti realizzati in questi anni dai cittadini. Le foto più belle scattate durante la manifestazione potranno partecipare ad un concorso fotografico promosso attraverso i social network. La presenza di Gualtiero Marchesi lo scorso anno ha dato spunto ad una nuova competizione: le taverne saranno invitate a partecipare al premio “Lo Scalco ducale”, una sfida per il miglior piatto rinascimentale. Quest’anno, infine, ospiteremo il Torneo della Marca, tradizionale contesa degli arcieri storici della regione. Come sempre, uno dei caratteri fondanti della Corsa alla Spada è l’attenzione alla Storia; proseguendo nello spirito che animò la ricerca del professor Boccanera poi sfociata nel recupero di questa tradizione, è sembrato naturale indirizzare una parte delle energie dell’associazione nel riprendere l’esame della documentazione d’archivio per arricchire la nostra proposta festiva: così è stato per la ricerca sugli stemmi - noti a tutti perché riprodotti nelle nostre bandiere - che ha stimolato uno studio apposito impiegato per la ricostruzione virtuale della sala principale del palazzo ducale. Allo stesso modo è stato ripreso lo studio di un evento particolarmente significativo per la storia locale: l’incoronazione a duca di Giovanni Maria da Varano (1515). Dal riesame dei documenti conservati nell’Archivio di Stato e nella Biblioteca Valentiniana è nata l’idea di riproporre nel mese di agosto la rievocazione di quell’evento di cinquecento anni fa. Per l’Associazione si tratta di un ulteriore impegno, sostenuto tuttavia nella convinzione di operare ancora una volta in favore della valorizzazione della nostra storia e della nostra cultura. Nei giorni precedenti si terranno incontri e conversazioni con esperti di storia e d’arte, mostre tematiche, concerti e un banchetto in stile rinascimentale. Ci auguriamo che questo appuntamento agostano attiri l’attenzione dei cittadini, dei turisti e degli appassionati di rievocazioni storiche. Desidero infine ricordare il tratto identitario della Corsa alla Spada, una manifestazione basata sulla partecipazione attiva, sia nella corsa che nel corteo, delle comunità dell’antico territorio varanesco, viva testimonianza dei valori condivisi dalla nostra gente e degli obiettivi per i quali lavorare insieme. Quest’anno abbiamo voluto evidenziare questa caratteristica chiedendo di vestire gli abiti del duca e della duchessa al sindaco di Pieve Torina e Presidente dell’Unione montana Alessandro Gentilucci, e al sindaco di Serrapetrona, Silvia Pinzi. Come affermava il compositore Gustav Mahler “tradizione non è conservare le ceneri, ma tenere acceso il fuoco”.

Luciano Birocco Presidente Associazione Corsa alla Spada e Palio •3•




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Saluto del Sindaco

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i siamo, con il mese di maggio Camerino torna nella sua epoca dorata, grazie agli infaticabili volontari che da ben trentaquattro edizioni rendono possibile la rievocazione storica della Corsa alla Spada e Palio. Per me è la prima volta da sindaco e devo ammettere che è con emozione che mi appresto a scrivere queste righe di ringraziamento e saluto. Un ringraziamento che rivolgo, anche a nome dell’amministrazione comunale, al presidente Luciano Birocco e che chiaramente estendo a tutti, ma proprio tutti, coloro che anche quest’anno toglieranno tempo alle loro vite quotidiane per partecipare a vario titolo all’organizzazione e alle iniziative di questa edizione della Corsa alla Spada. Una edizione che si annuncia ricca e rinnovata, nonostante il periodo di crisi e la situazione contingente anche per il nostro territorio. Investire e programmare, tuttavia, è ancora l’unico modo concreto di garantire futuro ed è sulla base di questa convinzione che ha preso forma il programma della Corsa alla Spada 2015. Prima di illustrarlo e commentarlo vorrei spendere alcune righe per ricordare che la nostra rievocazione storica, prima ancora che una festa laica, è una festa religiosa. La figura di San Venanzio e la sua storia sono l’esempio fulgido della volontà di vita, tanto che il nostro martire è considerato Patrono dei Giovani Marchigiani. Una volontà di vita che, in termini laici e sicuramente più leggeri, traduciamo con la vitalità che la nostra Camerino ritrova nel mese di maggio, ormai come tradizione consolidata, in occasione della Corsa alla Spada e Palio. Ed è principalmente all’idea di gioventù che si rivolge questo programma. Che non significa che l’edizione 2015 guarderà solo ai così detti “under”. Anzi, sarà una edizione assolutamente eterogenea, ma che sarà ispirata dalla voglia di rinnovamento e dalla consapevolezza che Camerino è grande solo se grande sarà anche il territorio. È per questo che sosteniamo con entusiasmo la proposta dell’Associazione di riservare gli abiti d’onore proprio al territorio. Come è noto, infatti, a vestire i panni dei Signori di Camerino saranno due giovani. Due giovani amministratori. Due giovani amministratori della nostra terra. Si tratta di Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina e presidente dell’Unione Montana, e di Silvia Pinzi, sindaco di Serrapetrona. Concludo augurando a tutti - addetti ai lavori, cittadini e visitatori – di vivere l’intero programma della Corsa alla Spada e Palio 2015 con la stessa emozione e la stessa intensità che gli atleti ci regalano in poco più di tre minuti di corsa.

Gianluca Pasqui Sindaco di Camerino

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Sede:

• 62036 PieveTorina Via D. Alighieri, 2 Tel.0737. 518042 –518077 Fax 0737.518134

Filiali:

• 62032 Camerino Viale G.Leopardi, 52 Tel. 0737.630431 Fax 0737.630432

• 62020 Caldarola Viale Umberto 1° Tel-Fax. 0733.905108

• 62022 Castelraimondo Corso Italia, 130/132 Tel. 0737.641019 Fax 0737.642532

• 62027 San Severino Marche Viale della Resistenza, 35 Tel. e Fax 0733 638394

• 62029 Tolentino Piazza P. Togliatti, 1 Tel. – Fax 0733971682

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San Venanzio 2015

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l ritorno annuale della solennità del patrono San Venanzio può essere anche occasione favorevole per guardare complessivamente quanto è successo tra l’ultima celebrazione e quello che può succedere fino al prossimo anno. A rendere più solenne la presentazione, l’offerta dei ceri da parte delle corporazioni storiche della Città e del Territorio sarà il settempedano illustre della nostra arcidiocesi elevato alla dignità della porpora dal Santo Padre FRANCESCO che ha creato l’Eminentissimo Edoardo Menichelli Cardinale di Santa Romana Chiesa con il titolo di “Cardinale presbitero dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a Tor Fiorenza” (RM) restando, per ora, Arcivescovo di Ancona-Osimo. Le situazioni di guerre, di conflitti locali, di sovvertimenti all’interno di numerosi stati del Medio Oriente, del Mediterraneo, dell’Africa e in alcune regioni asiatiche, ci stanno riproponendo quello che Venanzio soffrì per rimanere fedele al dono della sua professione di fede. I cristiani sono tornati a sperimentare la persecuzione. In tante parti del mondo si sono rotte lunghe tradizioni di convivenza tra cristiani e musulmani, laddove scambi culturali, commerciali e religiosi avevano permesso la formazione di grandi civiltà che seppero condividere beni e forme di vita che, nella pace, nel rispetto reciproco e nel dialogo, fecero crescere Popoli e Nazioni nella tolleranza e nel benessere. Ora, questo equilibrio sembra spezzato. Siamo costretti ad assistere all’inumana e ingiustificata persecuzione dei cristiani di qualsiasi condizione. L’esempio di San Venanzio diventa un invito a diventare coraggiosi e a chiederGli di liberarci dall’indifferenza mediocre che non mette in luce la bellezza e le novità continue della vita cristiana. Il nostro santo Patrono, questo giovane martire, ci sollecita a rinnovare la fede, ad educare ad essa i nostri giovani perché trovino nella vita buona del Vangelo ispirazione coerente per cambiare la sorti del mondo e proporre una vita gioiosa e condivisa nella pace. Credo che la forza per affrontare anche il martirio pur di rimanere cristiani nasca dall’avere nella coscienza, nel proprio cuore, il coraggio di volere il bene sempre, a tutti i costi, per ogni uomo e donna. Certo, la decisione per Dio e la resistenza nella sofferenza provengono unicamente dallo Spirito Santo, dono di Gesù Cristo, il Signore Risorto che ha assicurato i discepoli e la Chiesa di essere con loro fino alla fine dei tempi. L’otto dicembre p. v. Papa Francesco aprirà l’anno del Giubileo, tempo di conversione e di riconciliazione. Questa circostanza deve richiamare alla nostra memoria il pontefice CLEMENTE X che, dopo quarant’anni di episcopato nella nostra diocesi di Camerino, divenuto papa non solo indisse il giubileo del 1675 ma, come suo primo atto pontificio, iscrisse San Venanzio martire nel Martirologio universale della Chiesa. Dobbiamo anche al suo amore per il nostro santo Patrono se la devozione del clero e dei fedeli fu rassicurata da questo gesto di pietà per il martire san Venanzio e di benevolenza fedele a questa nostra chiesa diocesana. È proprio vero che l’importante non è il numero delle azioni che facciamo, ma l’intensità di amore e la rettitudine di coscienza con le quali esse vengono compiute. San Venanzio ci ottenga questi due doni. • 11 •

+Francesco Giovanni arcivescovo


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Martiri di ieri e martiri di oggi

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razie a San Giovanni Paolo II, la Chiesa cattolica ha preso coscienza del fatto che l’esperienza del martirio è ancor oggi attualissima. Il “secolo breve”, segnato dai totalitarismi, ha lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue cristiano. Ma anche il terzo millennio si apre nel segno del martirio: un martirio che conosce molteplici volti e appare sempre più come un’esperienza “globale”. Non soltanto in senso geografico. Nei martirologi quindi finiscono numerosi esponenti delle Chiese locali, a dimostrazione di un impegno “ad gentes” sempre più marcato; non di rado sono i laici a morire, più vulnerabili del prete o del vescovo. Dove oggi l’avversione esplicita alla fede cristiana miete il numero maggiore di vittime è nei paesi a maggioranza musulmana. L’11 settembre, le guerre in Afghanistan e Iraq e la “primavera araba” hanno, in alcuni contesti, complicato ulteriormente le cose: l’estremismo religioso si è mescolato con un odio anti-occidentale che ha portato a individuare nel cristiano un nemico ipso facto. In Medio Oriente, Chiese di antichissima tradizione (risalente addirittura all’epoca apostolica) vivono oggi una difficilissima condizione, sottoposte come sono a pesantissime restrizioni della libertà e non di rado a violenze. La parola martirio è di tremenda attualità anche in Sudan, in Egitto, in Iraq, in Siria, in Kenya, Nigeria e in tante altre parti del mondo. Afferma papa Francesco: “penso ai nostri martiri, ai martiri dei nostri giorni, quegli uomini, donne, bambini che sono perseguitati, odiati, cacciati via dalle case, torturati, massacrati. E questa non è una cosa del passato: oggi succede questo. I nostri martiri, che finiscono la loro vita sotto l’autorità corrotta di gente che odia Gesù Cristo. Ci farà bene pensare ai nostri martiri”. Ecco perché la festa di San Venanzio si inserisce in questa scia: lui giovane martire della fede, lui fedele a Cristo fino all’effusione del sangue, ci ricorda che dobbiamo avere il coraggio di rimanere attaccati a ciò che ci conduce al bene, che la nostra fede non è un valore secondario, ma anzi fondamentale per una vita libera. Vivremo quest’anno delle feste particolari, triennali e certamente più solenni, con momenti significativi e belli, ma lo sguardo che dobbiamo avere è proprio per questi nostri fratelli uniti nel martirio al nostro Santo protettore: faremo festa, ma senza dimenticare, pregheremo per tener viva una memoria e per trarre esempio da chi ci ha preceduto. Il nostro Santo Patrono Venanzio che percorrerà il 18 maggio, in processione, le vie della nostra città ci doni il coraggio dei veri testimoni (martiri) e protegga la nostra città e diocesi con uno sguardo particolare ai giovani vera speranza di cambiamento.

Don Marco Gentilucci Parroco di San Venanzio

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Santa Camilla Battista: il coraggio di un si

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n questo anno 2015, che Papa Francesco ha voluto dedicare alla riflessione sulla vita consacrata, affinché riprenda vigore e si rinnovi, ritrovando anche stima e apprezzamento in tutto il popolo di Dio, vogliamo soffermarci e guardare S. Camilla Battista come ad un modello, specialmente per tanti giovani che si trovano di fronte alle scelte importanti della vita. Camilla è una donna forte e risoluta. Questo ci è rivelato soprattutto in due episodi da lei stessa raccontati nella sua Autobiografia, dai quali emerge una personalità che, pur riconoscendo in alcune figure di riferimento (frati e sacerdoti) degli strumenti nelle mani di Dio, tuttavia non lascia mai a loro la totale gestione della sua persona. Tutt’altro: ella resta responsabile di se stessa tanto da poter rispondere con un deciso e ostinato “no” ad alcune richieste da lei ritenute non buone e giuste per la propria vita. L’obbedienza, infatti, non può e non deve soffocare la capacità critica e la responsabilità personale, né eliminare la fatica di discernere ciò che viene da Dio e ciò che viene dall’uomo. Il primo episodio è legato alla famosa confessione fatta nell’“ottava del Sabato santo” per poter ricevere la comunione che le era stata impedita il giorno di Pasqua dal suo confessore. Dopo essersi confessata e comunicata, ella si intrattiene in colloquio con padre Francesco da Urbino. Durante l’incontro tra la giovane e il frate, avviene qualcosa di strano: “…questi mi domandò se mi volevo fare suora. Dissi di no. Parve rattristarsi e disse: “Oramai sei diventata sana, non peccare più. Vai in pace!” Altrettanto avviene nel secondo episodio, nel quale la forza e risolutezza caratteriale della Santa sembrano emergere ancor più chiaramente. Il racconto lasciatoci da Camilla è molto circostanziato, segno di una forte impressione lasciata nella sua memoria. Fra Pietro da Mogliano, Ministro Provinciale, va a visitare la giovane comunità del monastero di Camerino e, davanti a tutte le suore, fa una precisa e ferma richiesta a suor Battista: « “Suor Battista preparati, perché ti voglio confessare prima che io parta”. Io subito risposi: “No, no! Io non ho bisogno di confessarmi”. Egli replicò: “Ne ho l’ispirazione; ti voglio confessare. Sento che ne hai bisogno”. E dato che io continuavo a dire di no, allontanò le altre suore e ripeté: “Vieni qua. Sento questa ispirazione; perché non ti vuoi confessare?”. Io risposi: “Perché non voglio confessarmi. Non ne ho bisogno”. Parve gli rincrescesse un poco e disse sospirando: “Non mi piace questa risposta. Pensaci meglio”. E se ne andò». L’esclamazione che segue, con la quale ella si auto-rimprovera, definendosi ‘asina e villana’ per aver risposto ‘in quel modo al padre Provinciale’, non nega né svilisce la forza d’animo e la risolutezza del suo carattere, in un tempo in cui la dipendenza delle donne - e soprattutto delle monache - nei confronti dell’autorità, era pressoché assoluta. A questa donna forte e determinata, ma anche appassionata e sensibile, Dio parla facendo irruzione nella sua esistenza per attirarla a sé in modo unico, fino a farla giungere alla • 15 •


scelta di seguire Cristo in modo totale e definitivo. Nessuna grande scelta, però, è esente da una battaglia interiore, cosa questa che oggi spaventa molti, specie i giovani, abituati al tutto e subito e ad una certa facilità nel raggiungere obiettivi, magari solo con un clic! Lo scontro tra tensioni e desideri opposti in Camilla giunge al suo culmine, scatenando in lei una terribile battaglia interiore. Vale la pena ascoltare il drammatico testo che ci ha lasciato la Santa: «Ogni volta che andavo all’orazione mi pareva proprio di andare alla guerra. Perseverando nella preghiera, un venerdì, se non sbaglio, durante l’orazione avvenne un tale conflitto, una grande battaglia nell’anima mia tra il sì e il no. Infine la mia volontà, sedendo come giudice in cattedra per giudicare la crudele lotta, emise la sentenza contro di me. Con affetto e coraggio deliberai di servire Dio. In quell’istante mi venne infusa l’ispirazione di farmi suora. Rimasi poi in una grande pace, tutta tranquilla, serena, riposata e contenta». Con questo magnifico racconto Camilla Battista ci ha aperto uno squarcio sul suo cuore appassionato, senza timore di rivelarci la sua faticosa ricerca di Dio e della Sua volontà, nel continuo confronto con chi l’accompagnava in quest’avventura, e nel sapiente alternarsi di “disobbedienza responsabile” e “libera consegna di sé”. E allo stesso tempo ci ha regalato una scintilla di quella bellezza che sperimentano tutti coloro che scelgono di arrendersi e abbandonarsi nelle mani del Padre, per vivere una vita totalmente dedicata all’incontro con Lui e con i fratelli. Lasciamo alle parole della Santa il compito di raccontarci l’esito della sua lotta che ha lasciato dentro di lei una profonda e indelebile esperienza esistenziale: «Allora allentai la briglia all’amore che il mio cuore con grande fatica per anni aveva trattenuto con forza, per paura dell’onore mondano. Lo lasciai andare impetuosamente e furiosamente, e lo effusi tutto su Cristo Gesù benedetto». Madre Chiara Laura e Sorelle Clarisse

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BAR k2

D I S C O B A R di Lorenzotti Alberto e C. P.zza Garibaldi, 23 CAMERINO - tel. 0737 632505

Contrada Varano, 8 - 62034 MUCCIA (MC)

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Corsa alla Spada e Palio XXXIV EDIZIONE PROGRAMMA 14 MAGGIO – 24 MAGGIO 2015 sabato 9 maggio

h. 16.00 Santi Portabandiera – L’araldica e i vessilli medievali del territorio camerte – Palazzo comunale, Sala Consiliare – In collaborazione con Lions Club Camerino Alto Maceratese giovedì 14 maggio h. 20.30 Cena dei Mille in Piazza Cavour – gioco a quiz e intrattenimento per il centro città venerdì 15 maggio h. 16.00 Scienza e restauro: un dialogo dal passato verso il futuro – Conversazione sul restauro della carta antica. Palazzo Ducale, Sala dei patti h. 18.00 Laboratorio di restauro della carta antica - Palazzo Ducale, Sala dei patti h. 20.00 Apertura delle taverne – Cena rinascimentale del Terziero di Muralto h. 21.30 Robin Hood, un uomo in calzamaglia – Spettacolo dell’Associazione Teatrale “Teatro all’Improvviso” nella Loggetta dei Governatori del Palazzo Ducale sabato 16 maggio h.16.00 I Luoghi di San Venanzio – visita guidata a cura dell’Archeoclub h. 20.00 Apertura delle taverne h. 21.30 Le Musiche del Duca, Coro Magalotti – Concerto di musica antica, Chiesa di San Francesco domenica 17 maggio h. 8.00 – 17.00 XII Torneo della Marca organizzato dagli Arcieri de Varano h. 16.00 Premiazione Torneo della Marca h. 18.00 Conferenza Stampa di Presentazione degli Atleti e della XXXIV Spada – Sala dei Priori di Palazzo Bongiovanni h. 20.00 Apertura delle taverne h. 21.00 Offerta dei Ceri e Focaraccio – Corteo storico per il centro città e Cerimonia nella Basilica di San Venanzio lunedì 18 maggio Festa di San Venanzio Martire h. 11.30 Pontificale – Basilica di San Venanzio h. 20.00 Apertura delle taverne h. 21.30 Festa in Piazza del Duomo a cura della Parrocchia di San Venanzio con l’Orchestra Spettacolo Roberto Carpineti. Interverranno i ballerini della scuola di Ballo Dance for Life. h. 23.45 Estrazione della TOMBOLA – Piazza Cavour martedì 19 maggio h. 8.00 – 20.00 Fiera di San Venanzio h. 20.00 Apertura delle taverne - Cena rinascimentale del Terziero di Sossanta • 19 •


bar

centrale

d i R e, Mosc ia tti e fig li sn c

gelateria - pasticceria Piazza Cavour - CAMERINO (MC) - tel. 0737 633044

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h. 21.30 Fantasia dei Tamburi, disfida dei Tamburini di Emma Magini di Camerino e dei Tamburini di Visso in Piazza Cavour mercoledì 20 maggio h. 20.00 Apertura delle taverne h. 21.45 Istrionica Comoedia – Spettacolo itinerante di improvvisazione di teatro comico medioevale nelle piazze del centro a partire da Piazza Cavour a cura di ETRA h. 23.00 Ritorna il Palietto – da Largo Vitalini fino a Piazza Umberto I, con concerto all’arrivo del gruppo PSM giovedì 21 maggio h. 17.00 – 18.30 “Legends Of Britain” - Storie Medievali in inglese con la partecipazione di Chorus Phoebi di San Severino, Classi VA e VB del Plesso Salvo D’Acquisto. h. 20.00 Apertura delle taverne – Cena Rinascimentale del Terziero di Mezzo venerdì 22 maggio Giornata dedicata ai Giochi Medievali h. 10:00 Giochi del Duca – Scuola Materna alla Rocca Borgesca h. 15.00 – 19.00 Laboratorio di Danza Medievale aperto a cura di ETRA Accademia di arti sceniche e visive, in Piazza Cavour h. 15.00 – 17.00 Giochi per ragazzi a cura del Gruppo Scout di Camerino h. 17.00 – 19.00 Palio degli Studenti Arcieri in Piazza Cavour h. 20.00 Apertura delle taverne h. 21.30 – Ludi de lo Ducato, Giochi popolari a squadre in Piazza Cavour sabato 23 maggio h. 14.00 – 24.00 Mercatino medievale e Accampamento Storico del gruppo Militia Batholomei, in Piazza Mazzini e per il centro storico h. 15.00 Laboratorio di restauro della Carta Antica - Palazzo Ducale, Sala dei Patti Clelia Isca (Uniparma), Lorena Tireni (restauratrice), Graziella Roselli (Unicam) e Sandro Tiberi (Accademia delle Arti Cartarie) h. 16.00 Corsa alla Spada dei piccoli, in strada per correre e giocare insieme h. 16.00 Prove di tiro con l’arco aperta ai viandanti – Piazza Caio Mario h. 20.00 Apertura delle taverne h. 21.00 Acrobati del Borgo – giullari, mangiafuoco e trampolieri animano le taverne ed il centro città, a cura del gruppo Il Teatrino dei Burattini Musici itineranti, madonnari dei Terzieri, accampamento fino a notte fonda domenica 24 maggio h. 10.00 Mercatino medievale e Accampamento Storico del gruppo Militia Bartholomei, Piazza Mazzini • 21 •


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h. 15.30 Corteo Storico dalla Basilica di San Venanzio fino a Piazza Umberto I. Ospiti del corteo: Palio di San Giovanni Battista di Fabriano e Combusta Revixi di Corinaldo h. 18.00 Partenza della Corsa h. 18.45 Premiazione degli atleti e spettacoli conclusivi presso il Piazzale Superiore della Rocca Borgesca h. 20.00 Apertura delle taverne h. 23.30 La Musica nel fuoco – Spettacolo pirotecnico venerdì 29 maggio h. 21.30 “Mandragola” - Commedia dialettale a cura della Filodrammatica Piorachese, Quadriportico del Palazzo Ducale Festa di Santa Camilla Battista Varano lunedì 1 giugno

h. 21.30 “Santa Camilla Battista, dalle lacrime alla gioia” - Concerto del coro di voci bianche e giovanile della Cappella Musicale del Duomo di Camerino, diretto dal M. Vincenzo Pierluca martedì 2 giugno h. 15.00 Benedizione di arcieri ed atlete presso la Chiesa di Santa Chiara - Palio di Santa Camilla Battista degli Arcieri de Varano e Staffetta Rosa per il centro città Quinto Centenario dell’Incoronazione del Duca Giovanni Maria da Varano sabato 8 agosto

h. 20.30 Banchetto Rinascimentale alla corte del Duca Giovanni Maria domenica 9 agosto Incoronazione del Duca Giovanni Maria da Varano – Rievocazione storica del quinto centenario Ospiti le rievocazioni storiche della Marca Superiore

Bar Tabacchi d'ercole Stefano

Via Madonna delle Carceri, n. 45 Camerino (MC) - Tel. 0737.632785 chiuso lunedì

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Manifestazioni Concomitanti venerdì 1 – domenica 3 maggio CORTILI IN FIORE venerdì 8 maggio h. 9,30 Unicam per EXPO: Convegno RISORSE E TERRITORIO - Palazzo Ducale, Sala della Muta OPEN DAY – L’Accademia Italiana del Clarinetto apre alle Scuole del territorio e a chiunque voglia conoscere le proposte didattiche per l’anno scolastico 2015/2016 venerdì 8 – domenica 10 maggio Il Museo delle Scienze di Unicam partecipa al WEEKEND CON I FOSSILI venerdì 8 - durante il normale orario di apertura del Museo delle Scienze (10-13/16-19), sono previste tre visite guidate alla sezione paleontologica del Museo con attività di scavo (orario: 11,30-16,00-17,30) - Ingresso 3,00€ a persona (prezzo promozionale di ingresso); sabato 9 e domenica 10 - normale orario di apertura del Museo delle Scienze (10-13/1619) senza visite guidate -Ingresso adulti 2,00€, gratis fino a 18 anni sabato 9 e domenica 10 maggio I CONCORSO NAZIONALE DI ESECUZIONE MUSICALE “I NUOVI TALENTI DEL CLARINETTO” – Un concorso dedicato ai giovani clarinettisti italiani alla ricerca dei nuovi talenti. Presidente della Giuria: Roberto Molinelli sabato 9 maggio h 9.00 - 17.00 Scienza e restauro: un dialogo dal passato verso il futuro – Conversazione sul restauro della carta antica e i colori naturali e Laboratorio di Restauro (info: 333.21.80.288). Camporotondo di Fiastrone, Palazzo Comunale. Intervengono Marco Giovagnoli, Presidente del corso Tecnologie e diagnostica per la conservazione il restauro,

Unicam, Emanuela Di Stefano (storica), Lorena Tireni (restauratrice), Clelia Isca (UniParma), Alessandro Butta (I colori naturali - La Campana di Montefiori del’Aso) h. 21.15 “Qui va tutto all’incontrario” - Commedia dialettale della Compagnia DDMM (Dieci Donne Mamme Matte) al Teatro Filippo Marchetti domenica 10 maggio GRAN FONDO “TERRE DEI VARANO” - Memorial Dario Drago, Francesco Gentili e Alberto Pennesi h. 17.00 “Qui va tutto all’incontrario” Commedia dialettale della Compagnia DDMM (Dieci Donne Mamme Matte) al Teatro Filippo Marchetti venerdì 15 maggio h. 23.00 Spettacolo di danza orientale tribale dei gruppi Aynin e Platki Washerwomen – Piazza Caio Mario h 23,30 Concerto Rock anni 70/80 del gruppo Echo – Piazza Caio Mario sabato 16 Maggio h. 9.00 - 17.00 Scienza e restauro: un dialogo dal passato verso il futuro – Conversazione sul restauro della carta antica: Lorena Tireni (restauratrice) e Clelia Isca (UniParma) – Camporotondo di Fiastrone, Palazzo comunale (si potrà partecipare al Laboratorio di restauro - info: 333.21.80.288) In occasione della Notte dei Musei, il Museo delle Scienze Unicam, l’Orto Botanico “Carmela Cortini” ed i Musei civici saranno aperti straordinariamente, oltre al consueto orario, fino alle ore 20,00 h 22.30 CONCERTONE ROCK - Piazza Umberto I

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domenica 17 maggio Nell’ambito della giornata “GRAN TOUR DEI MUSEI 2015” promossa dalla Regione Marche, i Musei civici, il Museo delle Scienze e l’Orto Botanico “Carmela Cortini” Unicam organizzano una visita guidata dedicata ai misteri del colore dal titolo:”La Bellezza del colore tra Arte e Natura” dalle ore 16,00 fino alle ore 20,00. Costo dell’iniziativa euro 3,00. mercoledì 20 maggio h 17.30 Presso l’aula San Sebastiano del Complesso San Domenico - Piazza dei Costanti, 7 Camerino il Museo delle Scienze Unicam organizza il seminario “Un cielo pieno di comete” - relatore Dott. Albino Carbognani. giovedì 21 maggio h. 22.30 PUFF PURPLE in concerto – Piazza Garibaldi Serata a cura delle associazioni universitarie venerdì 22 maggio dalle 15.00 alle 18.00 Scienza e restauro: un dialogo dal passato verso il futuro – Conversazione sul restauro della carta antica: Lorena Tireni (restauratrice) e Clelia Isca (UniParma) – Camporotondo di Fiastrone, palazzo comunale e si potrà partecipare al Laboratorio di restauro - Palazzo Comunale di Camporotondo (info: 333.21.80.288) sabato 23 maggio h 10,30 Inaugurazione mostra di documenti "L'Arcidiocesi nel primo conflitto mondiale "Chierici e Sacerdoti in milizia" - a cura della Diocesi di Camerino - San Severino Marche, Aule medievali del Palazzo Arcivescovile. Primo raduno degli ex alunni Unicam dell’Associazione “Alumnicam” - banchetto presso la Loggetta dei Governatori h. 22.30 OLD BOYS in concerto – Piazza Garibaldi

mercoledì 27 maggio ore 21,15 “Musica e parole” - Saggio degli alunni delle Scuole Primarie “Betti” e “D’Acquisto” di Camerino, Auditorium Benedetto XIII giovedì 28 maggio h. 9.00 Presso la sala della Muta del Palazzo Ducale si terrà la premiazione Il Premio Libro per l’Ambiente progetto promosso da Legambiente. Il Premio è articolato in una sezione Narrativa ed in una sezione Divulgazione Scientifica. h. 21.15 “500/100/70 Dal Ducato alla Prima Guerra Mondiale alla Liberazione”, musiche e drammatizzazioni degli alunni della Scuola Secondaria di I° grado “G. Boccati” - Auditorium Benedetto XIII lunedì 1 e martedì 2 giugno Il Ducato in un Bicchiere – ottava edizione martedì 2 giugno (mercoledì 3 giugno matinée per le scuole) h 21.00 PAGLIACCI di Leoncavallo (Titolo in accordo con la stagione lirica 2015 dell’Arena Sferisterio) – Progetto culturale in Collaborazione con il Comune di Camerino e l’Assessorato alla Cultura “GRANDI CLASSICI PER PICCOLI SPETTATORI – Il grande teatro prodotto dai giovani per i giovani” - Teatro Filippo Marchetti. 4, 5, 6 giugno XIX EDIZIONE PREMIO INTERNAZIONALE MASSIMO URBANI 2015 martedì 9 giugno h. 21.15 MAMMA MIA – Il Musical (con anteprima per le scuole) – Progetto Teatrale promosso dai Licei di Camerino, Teatro Filippo Marchetti domenica 14 giugno h. 10.00 – 18.00 Magnalonga dei Varano in collaborazione con L.I.L.T.

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Ristrutturazioni di interni ed esterni, sabbiatura, cartongesso, tinteggiature, Impianti elettrici ed idraulici, smaltimento rifiuti interni, manutenzione fognature e fosse, video ispezione con localizzatore e mappatura per reti fognarie idrauliche, elettriche e gas

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Feste Triennali di San Venanzio Martire Domenica 10 maggio: ore 18,00 S. Messa a Fonte San Venanzio (non sarà celebrata la S. Messa in Basilica). Giovedì 14 maggio: ore 18,00 S. Messa nella chiesa di San Venanzio piccolo (San Venanzetto). Sabato 16 maggio: ore 17,30 esposizione della statua argentea di San Venanzio Martire e benedizione della statua della Madonna di Loreto, ore 18,30 S. Messa. Domenica 17 maggio: ore 11,30 Santa Messa di Confermazione presieduta dal nostro Arcivescovo Francesco Giovanni; ore 18,30 S. Messa e dalle 21,00 “Offerta dei ceri” e Focaraccio con la presenza del Cardinale Edoardo Menichelli. Lunedì 18 maggio, Festa di San Venanzio Martire: Sante Messe ore 8, 9, 10, 11,30 (Pontificale), 15, 16, 17 e a seguire processione per le vie della città con la presenza delle Confraternite della Diocesi, al termine affidamento della città e della diocesi a San Venanzio Martire. Ore 21,15: festa in piazza del Duomo, spettacolo musicale con “Orchestra spettacolo Roberto Carpineti” Ore 23,45: estrazione della TOMBOLA 1° premio € 1100 – 2° premio € 400 Martedì 19 maggio: ore 8,30 S. Messa in Cripta; ore 17,30 inaugurazione del “Belvedere San Venanzio” in via Napoleone Parisani; ore 18,30 S. Messa per le famiglie e rinnovo delle promesse del matrimonio.

Mercoledì 20 maggio: ore 15,30 omaggio dei bambini a San Venanzio e spettacolo di “Frate Mago” per i bambini; ore 18,30 S. Messa per i giovani; ore 21,15 inizio spettacolo musicale de “I nuovi cadetti” davanti alla Basilica con giochi e premi. Giovedì 21 maggio: ore 18,30 S. Messa per le Missioni; ore 21,15 concerto della Banda di Camerino davanti alla Basilica. Venerdì 22 maggio: ore 15,30 S. Messa alla “Casa amica” di Camerino; ore 18,30 S. Messa per tutti i malati della città. Sabato 23maggio: ore 21,15 Veglia di Pentecoste e IV Rassegna diocesana dei cori parrocchiali. Domenica 24 maggio: Sante Messe nell’orario domenicale. Lunedì 25 maggio: ore 18,30 S. Messa e a seguire reposizione della Statua argentea di San Venanzio Martire. Domenica 31 maggio: ore 11,00 S. Messa di Prima Comunione. MANIFESTAZIONI COLLATERALI Nei locali della parrocchia da domenica 17 a lunedì 25 maggio sarà aperta la consueta PESCA DI BENEFICEZA con ricchi premi. Apertura Museo Parrocchiale da domenica 17 maggio a domenica 24 maggio dalle ore 15,30 alle ore 17,00.

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Il Comitato


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di Cingolani Alessandro e Paniccià Antonio

Via C. Lili, 16 - tel. 0737 632330 CAMERINO (MC)

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I luoghi di Venanzio: tra agiografia e iconografia venerdì 15 maggio, ore 16 Chiesa di San Venanzetto.

S

. Venanzio Martire rientra in quella schiera di santi adolescenti che nel corso degli ultimi secoli dell’impero romano, con l’impeto della loro giovane età, confessarono e sostennero la fede cristiana pur sottoposti ad atroci e molteplici supplizi. La vita del giovane santo è narrata negli Acta Sancta Sanctorum che riportano quanto raccontato in un’antica passio risalente al sec. XI. Venanzio nasce nel 238, sotto il Pontificato di Fabiano ed il dominio dell’Imperatore Massimino. Il padre era il decurione Sopprino. Morto il padre il giovane aristocratico fu affidato alle cure di Porfirio con cui condivise la fede cristiana e la predicazione della ‘buona novella’. Avendo rinunciato ai beni e fatto pubblica professione di fede cristiana fu ricercato dalle autorità che gli intimarono, sotto minaccia di sottoporlo alla tortura, di sacrificare a Giove. Al netto rifiuto opposto, il prefetto romano Antioco ne ordinò la pena capitale. A soli quindici anni Venanzio ricevette la palma del martirio dopo aver subito ben 15 supplizi e convertendo alla fede cristiana, con il suo esempio di fede incrollabile, migliaia di persone che, seguendone l’esempio, accettarono con ardore di morire per Cristo. Venanzio fu decapitato a Camerino il 18 maggio 253 sotto Decio Augusto in un luogo posto a breve distanza dalla porta orientale della città. Su questa memoria fu successivamente costruito il tempio dedicato al santo. La chiesa, sorta in territorio extra moenia, fu successivamente inglobata nella seconda cerchia di mura cittadine (sec. XIV) Il culto di Venanzio a Camerino è molto antico e risalirebbe al V secolo, ma sono i secoli dall’XI al XV quelli che videro la sua affermazione e diffusione. Protettore della città, onorato come co-patrono insieme a quella del santo vescovo Ansovino, il suo culto ebbe massimo impulso con la signoria dei Da Varano che, oltre a nominarlo protettore della propria casata, ne propiziarono la diffusione del culto non solo nei propri domini ben vedendo in lui un esempio di ‘romanità’ da esaltare e contrapporre all’origine ‘germanica’ dell’altro protettore civico che ricordava piuttosto i legami con quell’impero che i Varano, guelfi, avevano sempre combattuto come difensori degli interessi del Papato. Fu dunque in epoca varanesca che gli annuali festeggiamenti in onore del santo Martire acquistarono grandiosità con cerimonie religiose e civiche come attestato negli Statuta populi Civitatis Camerini e nel cosiddetto Libro Rosso del comune di Camerino. Intorno alla leggenda di San Venanzio, raffigurato in veste di soldato romano o in quelle di elegante paggio rinascimentale, fiorì una vasta lettaratura agiografica e di tipo poetico-letterario.

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In occasione della prossima edizione della CORSA ALLA SPADA E PALIO, la sede locale di Camerino di Archeoclub dì’Italia propone un percorso religioso intorno alla figura di San Venanzio con la visita ai luoghi legati ai momenti salienti della vita del santo: la conversione, il martirio, la sepoltura. Gli edifici interessati sono: 1) la chiesa di San Venanzietto (o San Venanzio piccolo) con la sua ‘grotta’, 2) la chiesa extra muros delle Fonti di San Venanzio e, naturalmente, 3) la cripta della Basilica dedicata al santo martire. Un itinerario, quasi un piccolo pellegrinaggio, sulle orme del santo per scoprire, riscoprire o riappropriarsi di una parte importante della nostra cultura dalle profonde radici religiose. L’intero percorso sarà accompagnato da momenti illustrativi e narrativi tratti dall’agiografia e dalle sacre rappresentazioni.

Fiorella Paino Presidente sede di Camerino di Archeoclub d’Italia

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L’Offerta dei Ceri

G

li Statuta Populi Civitatis Camerini, dei quali riportiamo il frontespizio nella quarta di copertina ed un particolare nella copertina del presente opuscolo, sono il più antico documento stampato (1563) che ne riporta il cerimoniale. Il manoscritto n. 154 della biblioteca Valentiniana, raccolto da M. Pascucci nel 1600, descrive i compiti delle magistrature cittadine per l’organizzazione delle celebrazioni in onore di San Venanzio, e stabilisce dettagliatamente l’ordine di precedenza del corteo che si recherà con le torce accese fino a San Venanzio, dove la fiaccolata (luminara) aveva termine con l’offerta dei ceri alla Fabbriceria della Chiesa. Si trattava di un corteo tutto maschile, aperto dal Podestà o dal Sindaco (secondo i tempi), a fianco del quale era il Capitano del Popolo. Li attorniavano i Priori, seguiti dalle Arti Maggiori (Collegio di Giudici et Dottori, Collegio di Procuratori et Notarj). Quindi i sindaci dello Stato, due per due e divisi in tre gruppi in corrispondenza dei tre terzieri in cui era organizzata la città: Sossanta, Mezzo e Muralto. Seguivano i Capitani delle sette Arti Minori ed i rappresentanti di esse in quest’ordine: Arte di Mercanti, Arte di Calzolari, Arte di Speziali et Merciari, Arte di Fabbri et Fucinari, Arte di Sarti et Barbieri, Arte di Pretre et Falegnami, Arte di Becchari et Tabernari. Ultimo scaglione le rappresentanze delle cominutà suburbane, diremmo oggi delle frazioni (Piegusciano, Rocca d’Ajello, Valle Vegenana, eccetera). Seguiva, naturalmente, il popolo, oggi rappresentato dai cortei dei tre terzieri e dai popolani. Terminata la luminaria con la consegna dei ceri a San Venanzio, si procede alla lettura del bando della Corsa alla Spada: “Gentili madonne et amabili messeri, donzelle gratiose et garzoni valenti, che ne la vetustissima de li Camerti cittade et per le circumvicine campagne habitate, udite. La festivitate solenne de lo glorioso Santo, nostro patrono Venanzio, ne invita a ridestare da la seculare obliovione le antique costumanze et cerimonie, le quali infino dal tertiodecimo seculo, cum ardore grandissimo, da tutto lo populo celebrarsi soleano, purarco presenti li huomini et le donne de le circumstanti castella. Li antiqui rioni, già terzeri nominati, si rinnovellano et si ammantano de li fiammeggianti loro pavesi et pretiosi pallii. Sfileranno per le strade de la cittade li cortei de li tre terzeri con loro colorati paludamenti, al suono de trombetti, piffari et tamburini. Alla domenica, solennissimo giorno, da li baldi giovani de li terzeri sarà corsa tenzone alla spada, la quale appenduta starà allo cantone de Nostra Donna Santa Maria in Via. • 41 •


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Squilli de trombe daranno initio allo agone ne la piazza de lo Santo. Vincerà lo più forte et si porterà in guiderdone la spada quale elli per il primo fia giunto a strappare. Lo terzero vincente si terrà el palio infino a lo venturo anno. Si pregheno tutti li cittadini de pavesare le finestre de le case cò li pennoni et li drappi. Tutte adunque accorrete, o genti, scendete nelle strade et per le piazze et grande festa rendete a quelli che la vittoria averanno conquistata. Accorrete et gioite tutti insieme purarco se la vittoria altrui arriderà. La concordia delli animi, l’amore de la cittade et l’onore de lo Santo per tutti fiano la più bella et grande Vittoria. Et hora sia acceduto lo grande foco che illuminerà tutte le gentili madonne et li amabili messeri in questa piazza radunati.”

Finalmente è il momento dell’accensione del focaraccio, il grande falò che simboleggia la veglia in attesa della festa del Santo ed esorcizza la stagione fredda, ormai conclusa, richiamando un rito di benvenuto alla bella stagione.

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Le squadre del 2015 Di Mezzo

Muralto

Sossanta

1) Matteo Ansovini Serravalle Del Chienti 2) Alessandro Broglia Camerino 3) Giovanni Broglia Camerino 4) Giorgio Carloni Camerino 5) Leonardo Curzi Studente Unicam 6) Marco DeMinicis Camerino 7) Alessandro Di Modica Camerino 8) Marco Gagliardi Camerino 9) Dario Gentili Muccia 10) Matteo Grelloni Pioraco 11) Andrea Grelloni Pioraco 12) Theodoros Kolyvanis Camerino 13) Matteo Lezzi Camerino 14) Andrea Michiorri Muccia 15) Kristian Miconi Pioraco 16) Dario Monteneri Camerino 17) Matteo Morico Pioraco 18) Giacomo Nalli Camerino 19) Gian Marco Ortolani Camerino 20) Fabio Pediconi Camerino 21) Gabriele Pennesi Camerino 22) Riccardo Pennesi Camerino 23) Luca Pesaresi Camerino 24) Cristian Rossi Esanatoglia 25) Giorgio Tapanelli Sefro

1) Filippo Andresciani Loreto 2) Massimo Canullo Camerino 3) Daniele DiPaolo Pievebovigliana 4) Leonardo Falzetti Camerino 5) Leonardo Fede Camerino 6) Giulio Fede Fiastra 7) Walter Federici Camerino 8) Davide Gabrielli Pievetorina 9) Alessandro Giacobbi Camerino 10) Paolo Giordani Pievetorina 11) Valerio Lancellotti Fiastra 12) Federico Lucarini Camerino 13) Filippo Maggi Camerino 14) Daniele Mariani Visso 15) Claudio Mariselli Fiastra 16) Alessio Palmieri Pievetorina 17) Mirco Pericoli Fiordimonte 18) Domenico Rocca Pizzo Calabro 19) Damiano Romano Camerino 20) Roberto Scalla Camerino 21) Filippo Vitali Camerino 22) Patrizio Vitali Fiordimonte 23) Francesco Viti Fiastra

1) Francesco Antonelli Castelraimondo 2) Andrea Antonozzi Castelraimondo 3) Stefano Armoni Camerino 4) Lorenzo Barboni Camerino 5) Lorenzo Brachetta Castelraimondo 6) Gabriele Castelletti Castelraimondo 7) Michele Castelletti Castelraimondo 8) Marco Castellini Camerino 9) Mattia Cerqueti Castelraimondo 10) Stefano Cesari Camerino 11) Daniele Corazza Studente Unicam 12) Daniele Crescimbeni Camerino 13) Matteo Falsi Castelraimondo 14) Marco Francucci Castelraimondo 15) Michele Gigli Camerino 16) Samuele Grasselli Camerino 17) Riccardo Meo Camerino 18) Lorenzo Pettinari Camerino 19) Alessandro Salvetti Camerino 20) Marco Sparvoli Camerino 21) Giuseppe Vastano Castelraimondo 22) Battista Vennera Caldarola

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Il percorso della corsa alla spada: le caratteristiche

L

a “Corsa alla Spada”si snoda lungo un tracciato di 1130 metri. La partenza è posta in piazza S. Venanzio e per più di 500 metri si sale fino a piazza Cavour; il tratto intermedio di corso Vittorio Emanuele II è storicamente diventato quello che consente, a chi non ha grandi doti di sprinter, di accelerare tirando una lunga volata. Gli ultimi quattrocento metri sono in discesa e si com prende come diventi faticosissimo tenere una velocità elevata lungo via Lili quando si hanno le gambe stremate dallo sforzo fatto in salita. Sulla base di queste caratteristiche l’atleta ideale per correre la “Corsa alla Spada” è il mezzo fondista dell’atletica specialista degli 800 e dei 1500 metri o quantomeno colui che ha peculiarità di corridore veloce più che di corridore resistente. Questi trent’anni di “Corsa alla Spada” hanno portato alla ribalta corridori già impegnati agonisticamente, ma hanno anche permesso di avvicinarsi all’atletica leggera ad un gran numero di ragazzi i quali, sull’onda emotiva del confronto con i rivali degli altri terzieri, si sono costruiti una loro piccola carriera sulle piste. Infatti alcuni dei trenta partenti sono impegnati tutto l’anno con le discipline legate alla corsa e ciò influisce sul livello qualitativo della competizione. D’altra parte l’evolversi dei tempi registrati sul percorso, testimonia una crescita continua dei protagonisti: nel 1982 Roberto Scalla vinse con un crono di oltre quattro minuti e la fatica fatta per conseguire un simile risultato non la sciava presagire particolari miglioramenti. Successivamente lo stesso atleta di Muralto arrivò a correre in tre minuti e diciotto secondi e più tardi (1998) Jimmy Pallotta ha portato il record in tre minuti e quattordici secondi. Ma la cosa incredibile è che nel 1982 fra i primi dieci classificati c’era chi aveva tempi intorno ai cinque minuti e solo qualche edizione dopo era già arrivato a “togliere” venti/trenta secondi. Per il futuro non è esagerato pensare che almeno dieci atleti siano capaci di correre sotto i tre minuti e trenta secondi e la quasi totalità dei partecipanti sotto i quattro.

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Albo d’Oro ANNO 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

VINCITORE Roberto Scalla Alberto Pennesi Roberto Scalla Fernando Salvetti Roberto Scalla Roberto Scalla Stefano Moriconi Stefano Moriconi Roberto Scalla Gian Luca Broglia Roberto Scalla Gilberto Pallotta Gilberto Pallotta Gilberto Pallotta Gilberto Pallotta Gilberto Pallotta Gilberto Pallotta Gilberto Pallotta Gilberto Pallotta Gilberto Pallotta Gilberto Pallotta Francesco Viti Gilberto Pallotta Francesco Viti Francesco Viti Battista Vennera Walter Federici Matteo Falzi Matteo Falzi Andrea Michiorri Andrea Michiorri Andrea Michiorri Andrea Grelloni

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SPADA

PALIO

Di Mezzo Sossanta Muralto Sossanta Muralto Muralto Sossanta Sossanta Muralto Di Mezzo Muralto Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Muralto Sossanta Muralto Muralto Sossanta Muralto Sossanta Sossanta Di Mezzo Di Mezzo Di Mezzo Di Mezzo

Sossanta Di Mezzo Sossanta Sossanta Di Mezzo Sossanta Di Mezzo Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Sossanta Muralto Muralto Muralto Sossanta Sossanta Muralto Muralto Muralto Muralto Muralto Muralto Muralto Muralto Di Mezzo Di Mezzo Di Mezzo Di Mezzo Di Mezzo Di Mezzo


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I pensieri di un atleta

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mozioni che non ti lasciano respirare,il cuore incessantemente aumenta la sua corsa al solo pensiero di dover affrontare quella "maledetta"salita. Ripercorro decine di volte la mia strategia e voglio, devo convincermi: deve esser quella giusta. Cerco di isolarmi un po' ma i ragazzi hanno bisogno dei miei consigli, siamo una squadra pronta a soffrire sino alla fine ed una vittoria farebbe entusiasmare il nostro terziere. Il riscaldamento attenua la tensione, gli allunghi vanno eseguiti decisi, il cuore è una macchina perfetta. Un urlo per caricare i "miei", saliamo in piazza dove ci aspettano i nostri tifosi e incrociamo con lo sguardo i colori biancocelesti; so che darò il massimo,non voglio lasciarmi attanagliare dalla "paura", ora si fa sul serio. A S. Venanzio incrocio gli atleti degli altri terzieri, una pacca sulle spalle ed una parola d'incoraggiamento le meritano tutti, loro avranno il coraggio di affrontare una sfida ardua, fatta di sacrifici ed umiltà. Ci allineiamo, qualche attimo lo squillo della chiarina ed il colpo del tamburo che ti entra nello stomaco come un cannone. Spalla a spalla si lotta come forse accadeva nel Medioevo; Vitalini,Via Roma, lo sforzo supera la normale capacità di resistenza, sono già al massimo dell'impegno, guardo avanti e le due ali di folla che delimitano il corso mi restituiscono energie insperate. A piazza S. Angelo cerco di far valere le mie doti ed allora spingo come un forsennato oltre i limiti consentiti cercando di non scompormi, non ne ho davvero più ma ora di mollare non se ne parla... dovessi morire. Con l'inerzia della mia falcata oltrepasso la linea dell'arrivo, sono felice ! Ora ci attende una festa che noi atleti abbiamo contribuito a rendere grande. Roberto Scalla

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Centenario della Croce Rossa di Camerino Il 24 giugno 1859 Jean Henry Dunant, coinvolto nel terribile massacro della battaglia di Solferino, ebbe l’idea di creare una squadra di infermieri volontari preparati, la cui opera potesse dare un apporto fondamentale alla sanità militare, allora inesistente. Nasce così la Croce Rossa, che è oggi la più importante associazione umanitaria del mondo. Fedele all’impegno del suo fondatore che era quello di “placare tutte le sofferenze umane senza distinzione di nazionalità, razza, religione, condizione sociale o appartenenza politica” la Croce Rossa applica questo principio ogni volta che agisce. Garanzia e guida delle sue azioni sono i sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa, che ne costituiscono lo spirito e l’etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Adottati nella 20ª Conferenza Internazionale della Croce Rossa, svoltasi a Vienna nell’ottobre del 1965, i Principi Fondamentali sono garanti dell’azione del Movimento, ma anche della Croce Rossa Italiana, nata nel 1864, e di ogni suo volontario e aderente. Se nel 2014 la C.R.I. ha festeggiato i suoi primi 150 anni di vita, il 2015 è un anno importante per la storia del Comitato Locale C.R.I. di Camerino, che festeggia il suo centenario. Infatti, a gennaio del 1915 alcuni personaggi illustri della nostra città istituiscono un corso per infermiere sul modello di quello di Croce Rossa, e ad agosto dello stesso anno fondano quello che allora era chiamato il Comitato di Distretto di Camerino della Croce Rossa Italiana e che oggi è ormai diventato una grande famiglia, composta dai Volontari della Croce Rossa Italiana, dalle Infermiere Volontarie e dal Corpo Militare. Sin da allora l’azione del Comitato di Camerino si è distinta per un forte legame con la città ed il territorio, testimoniato ancora oggi dalle varie attività sociali, come: il servizio prestato dai volontari più giovani presso la Casa di Riposo di Camerino; la distribuzione, in aiuto anche alla Caritas e l’Istituto Vincenziano, di pacchi con generi di prima necessità per le famiglie che presentano un disagio socio-economico, residenti non solo nel comune di Camerino, ma anche in quelli limitrofi, nuova iniziativa è, inoltre, il poliambulatorio messo a disposizione dei medici che intendono esercitare la professione a Camerino. Un grande sforzo viene dedicato alla formazione costante dei volontari per garantire sempre un’alta qualità del servizio, che solamente per quanto riguarda l’emergenza sanitaria 118, prevede un impegno h24 di almeno 9 persone al giorno per 365 giorni l’anno, suddivise nelle due postazioni ubicate presso il Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino (con autista volontario CRI, medico e infermiere) e presso la sede del Comitato in Viale Giacomo Leopardi (con equipaggio composto da volontari). Naturalmente il servizio di 118 è solo una parte del lavoro che viene quotidianamente svolto dai volontari, i quali nel 2014 hanno effettuato circa 3500 trasporti oltre quelli di 118. Il Comitato CRI di Camerino, inoltre, si occupa, attraverso vari eventi o corsi di formazione rivolti a tutta la popolazione, della diffusione dei concetti di primo soccorso, come per esempio le • 53 •


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chiuso: domenica sera e lunedì

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manovre di disostruzione pediatrica o le manovre di rianimazione cardio-polmonare; dell’educazione alla salute e della promozione di stili di vita sani. In ultimo va ricordato anche che il Comitato Locale di Camerino, così come tutta la C.R.I., fa parte del Sistema Nazionale di Protezione Civile e, pertanto, è impegnato in tutte quelle attività che ne conseguono. Croce Rossa Italiana Comitato Locale Camerino APS 1915/2015 In occasione del Centenario di Istituzione, il Comitato Locale di Camerino ha in programma un ricco calendario di eventi, al quale tutta la popolazione è invitata a partecipare: 9 maggio: Convegno medico “La Medicina del Benessere. L’importanza della prevenzione, la tradizione alimentare e l’integrazione” e presentazione del concorso fotografico “I sette Principi della CRI” e del concorso riservato alle scuole medie per la realizzazione del logo “I 100 anni della CRI Camerino”; 9-10 maggio: Commedia brillante “Qui va tutto all’incontrario” di Italo Conti portato in scena dalle “Dieci Donne Mamme Matte” presso il Teatro Comunale F. Marchetti il cui ricavato sarà devoluto al Comitato Locale; 5 settembre: CERIMONIA DEL CENTENARIO presso la sede del Comitato, con inaugurazione del nuovo garage e di una nuova ambulanza; a seguire inaugurazione della Mostra storica riguardante i 100 anni della CRI Camerino presso il Polo Museale di San Domenico e l’esposizione delle opere relative ai due concorsi; 12-13 settembre: Trofeo Interforze di Primo Soccorso memorial “Barbara Carboni”; 12 settembre: notte Rossa con spettacoli e musica nel centro storico; 13 settembre: presentazione del libro sulla storia della CRI di Camerino e premiazione dei concorsi; 20 settembre: manifestazione sportiva “Maratona della Solidarietà”;

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Quando la corsa dei cavalli partiva da Le Mosse

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radizione vuole che la denominazione Le Mosse derivi dal fatto che dai pressi della porta di Filillo, a est della città, immediatamente al di sotto del Borgo San Venanzio, prendeva “le mosse” la corsa del palio nel giorno della festa di san Venanzio, il 18 maggio di ogni anno. Che la parola “mossa” sia estensivamente legata anche alle corse e, in particolare, a quelle di cavalli, è attestato in letteratura sin dalla prima metà del Trecento (Francesco da Barberino), così come alcuni dizionari richiamano le “mosse”, prima della partenza, dei cavalli al palio di Siena e mossiere viene chiamato colui che dà il via alla corsa. Non è questo il momento per ripercorrere l’interessante storia del folklore nelle feste patronali di San Venanzio, che si ipotizza abbiano avuto inizio – o quantomeno una considerevole modificazione – sin dalla seconda metà del ’200. Le Mosse sarebbero “implicate” da una delle quattro gare che avevano luogo in quella occasione e che erano la corsa del palio, la corsa alla spada, la corsa all’anello, la giostra della Quintana (tranne la seconda, tutte a cavallo). Le ricerche svolte or sono cinquanta anni da Giacomo Boccanera ci sembrano un imprescindibile punto di partenza, tanto per rimanere in tema. Traiamo pertanto, con modestissime modifiche solo ai fini di una più chiara comprensione, da Antico folclore nella festa patronale di San Venanzio a Camerino (ne “Il ducato dei Varano”, 1, quaderni [in realtà numero unico] dell’Azienda autonoma di soggiorno, Camerino 1967, pp. 21 ss.), il capitolo che riguarda la corsa del palio e dunque la partenza dei cavalli dalle Mosse. «Era il primo numero del programma. La partecipazione, per quanto libera, era forse in rapporto ai terzieri in cui era divisa la città, né potevano mancare quegli apporti di folclore che la rivalità fra gruppi di concorrenti e relativi sostenitori fomenta ancora nelle città italiane dove simili manifestazioni ancora hanno vita. L’organizzazione del Palio era devoluta al comune. Gli statuti del 1563 prescrivono che in festo ipsius beati Venantii debeat poni in spiculo, vel angulo, sive pulpito S. Maria in Via, quod est extra dictam ecclesiam in eius pariete 1 (dunque sulla destra di chi guarda la facciata della chiesa, che peraltro non era l’attuale, e all’imbocco della via ora detta di S. Giacomo, che così veniva a costituire il traguardo della corsa) un pallio di velluto cremisi del valore di 25 scudi d’oro. Non sappiamo che cosa vi fosse rappresentato in figura o a decorazione di ricami, ma dalla non indifferente entità del costo è facile dedurre la ricchezza del lavoro, il quale certamente esprimeva motivi allusivi alla festa ed al santo festeggiato. Il triplice bando non ammetteva cavalle, ma solo cavalli e ribadiva penalità per i trasgressori, aggiungendo la dichiarazione che vincitore sarebbe riconosciuto il cavaliere che primo avesse raggiunto e toccato il palio. Posta del vincitore il palio stesso. Un documento cinquecentesco che non concorda in tutto con gli Statuti, dice che il palio insieme alla spada, che doveva servire per la seconda gara, erano scortati a S. Maria in Via da squilli di tromba. Aggiunge anche dei particolari: il sindaco del comune (magistrato), dopo l’ultimo bando, riceveva per mezzo dei suoi subalterni le iscrizioni

1) “Nella festa del beato Venanzio deve porsi nello spigolo o angolo o pulpito che si trova al di fuori della chiesa sulla facciata”. • 57 •


dei concorrenti prendendo i nomi dei cavalli, dei relativi proprietari e dei cavalieri e rilasciando un contrassegno sulle testiere dei cavalli e sulle celate2 dei fantini. Recatisi quindi al luogo delle corse (località chiamata ancora Le Mosse, perché i cavalli di lì movevano alla gara), il sindaco controllava i nomi dei prenotati e questi sorteggiavano con i dadi il posto d’ordine dinanzi alla corda tesa di traverso sulla strada. Allora il sindaco dava il segnale a cui rispondeva uno squillo di tromba ed i cavalli si slanciavano alla conquista del palio. L’itinerario è minuziosamente descritto dagli Statuti. Un percorso faticoso per la lunghezza (circa 2 km), la forte pendenza e la strettezza delle vie cittadine. Cominciava, s’è detto, a Le Mosse, nei pressi del Palazzo di Madonna, forse l’attuale casa Francalancia, così chiamato probabilmente perché già proprietà e casa di campagna del Signore di Camerino, preferita dimora estiva della sovrana (Madonna). L’ubicazione di detto palazzo è indicata genericamente dagli statuti extra portam Fililli. Questa porta è molto spesso ricordata negli antichi documenti; prendeva il nome dalla chiesa di S. Giovanni di Filillo, oggi ridotta a magazzino-fienile e incorporata al ricordato caseggiato Francalancia, ed era all’imbocco di via Farnese in raccordo delle mura castellane, i cui resti costeggiano la ex ferrovia e risalgono verso il cimitero fiancheggiando la proprietà Marinelli. I corridori dunque, provenienti dalle Mosse, imbucavano la via Farnese e, passando davanti la chiesa di S. Venanzio 3, giungevano a piazza S. Domenico 4 . Di qui per derecto (attraverso cioè la scoscesa via che scendeva da Porta Giulia in continuazione diretta di via Ridolfini sull’area attualmente occupata dalla terrazza davanti S. Venanzetto e in parte dalla casa di proprietà Mannnucci-Sabbieti) giungevano per via Roma ad plateam magnam (di S. Maria Maggiore, oggi Cavour) et Arengum 5 fino a piazza Garibaldi 6 et deinde intrando et eundo per stratam magnam 7 et de derecto per stratam monasterii S. Salvatoris 8 et postea usque ad locum pallii, all’imbocco, ripetiamo, di via S. Giacomo che scende alla porta Malatesta. Inutile riferire la prescrizione che le strade dovessero rimanere letteralmente sgombrate dal pubblico con comminazione di pene pecuniarie ai trasgressori 9». Giuseppe De Rosa

2) La celata era un elmo che copriva tutta la testa fino al collo con un’apertura sul davanti, in corrispondenza degli occhi, su cui scendeva una visiera a strisce orizzontali ribaltabile. 3) “... pervenendo ad plateam S. Venantii...”. 4) Oggi piazza dei Costanti, al centro del borgo, davanti a quella chiesa già trasformata in stazione ferroviaria. 5) Il corso, che i vecchi chiamano ancora con quella parola dialettizzata (l’Aringulu). 6) “... plateam S. Angeli”. Questa piazza, detta ancora volgarmente Sant’Angelo, prendeva nome dalla chiesa omonima non molti anni fa demolita e che sorgeva sull’area del cinema Rosati [oggi Betti]. 7) Detta tuttora strada grande, ma ufficialmente ha preso il nome dello storico Camillo Lili. 8) Il monastero femminile di S. Salvatore occupava l’area dei fabbricati oggi adibiti a scuole elementare, media e istituto magistrale. Della chiesa è rimasto il portale cinquecentesco sistemato ora a destra del passaggio coperto sotto il nuovo edificio scuole media-elementari. 9) “... nessuna bestia stia in strada ne si dia impedimento giusta la forma dello statuto”. • 58 •


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I Signori da Varano

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er rappresentare in modo simbolico la coesione del nostro territorio e la partecipazione alla festa dell’estesa comunità un tempo denominata Marca Superiore e da sempre devota a San Venanzio, quest’anno abbiamo voluto vestire con gli abiti dei Signori da Varano due primi cittadini dei comuni del Ducato: Alessandro Gentilucci e Silvia Pinzi. Entrambi del 1977, entrambi in carica dal 26 maggio 2014. Alessandro Gentilucci nasce a San Severino Marche. Consegue la laurea in Scienze Politiche all’Università di Camerino e nel 2008 il diploma SPISA, presso la Scuola di Specializzazione in Studi sull’Amministrazione Pubblica dell’Università di Bologna. Mediatore e conciliatore legale dal 2011. Deriva la passione politica e l’amore per il nostro territorio da suo padre Luigi; nel maggio 2014 viene eletto Sindaco di Pieve Torina con una lista civica. Ricopre attualmente la carica di Presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino e rappresenta l’UNCEM regionale in seno all’assemblea nazionale, inoltre è membro del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Da sempre appassionato di sport, pratica a livello agonistico nazionale quello della canoa. Ha accettato la proposta di indossare i panni del Duca, in quanto sintesi di una coesione del nostro territorio che si riflette nelle istituzioni e si proietta in maniera dinamica nel futuro. Una rievocazione storica così legata alla tradizione di Camerino diventa l’occasione per celebrare non solo una città, ma tutto il territorio. Silvia Pinzi nasce a Macerata. È dipendente pubblico; nel 2014 ha avuto la sua prima figlia, Anita. Dopo gli studi classici ha proseguito la strada verso la passione di sempre, la musica, diplomandosi in pianoforte principale presso il Conservatorio Statale “B. Maderna” di Cesena, dedicandosi contemporaneamente agli studi in Giurisprudenza presso l’Università di Camerino. Nel 2004 entra a far parte dell’amministrazione comunale con l’incarico di Assessore alla cultura, turismo, servizi sociali e sport. Vicesindaco nel 2009, nel 2014 vince le elezioni amministrative con una lista civica: è il primo candidato sindaco donna eletto nel comune di Serrapetrona, un traguardo inteso non come punto di arrivo ma come l’inizio di un viaggio stimolante per dare un contributo fattivo alla crescita del nostro territorio. Anche lei da sempre appassionata di sport, ha praticato mountain bike, nuoto e pallanuoto a livello agonistico e con il CUS Camerino l’attività agonistica della canoa in K1 e K2. Impegnata da anni anche nel volontariato, presta la propria attività nella Protezione Civile del gruppo comunale di Serrapetrona. • 63 •


VAC Vapoforni Associati Camerino Laboratorio: Loc. Rio - tel. 0 7 3 7 6 3 3 3 2 0 Rivendita: P.zza Garibaldi, 28 - tel.0 7 3 7 6 3 2 4 2 3 CAMERINO (MC)

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Il Terziero Di Mezzo

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ome ben si intuisce dal suo nome, questo Terziero comprende il centro storico della città di Camerino, racchiuso tra Muralto e Sossanta; fu il fulcro politico e amministrativo dell’antico ducato, con la presenza del Palazzo Ducale, del Palazzo dell'Arengolo, del Palazzo Arcivescovile, della Cattedrale e di numerose chiese ed edifici religiosi che oggi, purtroppo, sono andati perduti. Il suo stemma è composto di un ceppo legato nel mezzo, in equilibrio su di uno sfondo chiaro con banda verde recante la scritta "Medium". Lo stendardo è un vessillo con i colori verde e nero disposti in fasce verticali, bordate di giallo, con stemma al centro. La storia Era l’anno 1982 quando alcuni concittadini ebbero l’idea di riproporre gli antichi festeggiamenti in onore di S. Venanzio. Non vi era alcuna chiarezza sul da farsi, ma con tanto entusiasmo un piccolo nucleo di abitanti del terziero, capitanati da Luigi Cerreti, iniziò a riunirsi presso il circolo cittadino per poter contribuire alla prima edizione dell’evento. Le difficoltà erano tante ma una prevaleva su tutte: trovare dei giovani disposti ad indossare gli abiti per sfilare in un contesto che nessuno conosceva bene, con il rischio di esporsi anche a qualche critica di troppo. Contemporaneamente si formò una squadra di atleti che, aderendo con impegno e sacrificio all’invito ad allenarsi, gareggiarono nella prima edizione della “Corsa alla Spada”. Vinse Roberto Scalla, allora portacolori del terziero Di Mezzo, e ciò avviò un processo di attaccamento al terziero e alla manifestazione grazie allo spontaneo tifo e giubilo che scatenò la vittoria. Negli anni successivi il crescente successo della manifestazione portò a sviluppare iniziative collaterali che, giocando con la storia, favorirono conferenze, concerti, e momenti ricreativi e di incontro il cui fulcro era costituito dalle taverne. Per il terziero Di Mezzo l’individuazione di locali idonei costituì un caso da risolvere tutt’altro che facile. Fu il capo terziero Memo Amici a pensare di sfruttare i vicoli che si snodano nell’antica Giudecca per ospitare le allegre tavolate conviviali. Cantine e magazzini furono puliti, sistemati con estro e inventiva. Un gruppo di giovani, aiutati da Pierluigi Falaschi, realizzò decorazioni degli interni riproducendo gli antichi stemmi della dinastia Da Varano prendendo spunto da documenti conservati nell’Archivio di Stato. Certo, i locali e le viuzze mostravano la loro non perfetta idoneità soprattutto nei giorni di pioggia e di freddo, ma l’atmosfera era comunque unica e attraente. Nel tempo l’hostaria è diventata nota di orgoglio del terziero. Anche se quasi nascosta alla vista dei più, il fumo delle griglie della taverna, invadendo corso Vittorio Emanuele II, stimola l’appetito dei passanti invitando la gente ad assaggiare i gustosi piatti ed i caldi arrosti, serviti da volontari in costume da popolani. Mastro Gigio e Sora Lucia, responsabili della • 65 •


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cucina durante il lungo periodo di presidenza di Memo Amici, con un buono stuolo di collaboratori e con i consigli di Anna Secondari (insegnante all’Università della Terza Età) sono stati artefici di particolari cene in perfetto gusto e stile medioevale. In tali unici banchetti le prelibate pietanze tipiche venivano servite (dai popolani sotto l’attento controllo e la direzione di un maestro di sala), con piatti brocche e bicchieri in coccio, posate di legno e addobbi con fiori di campo; i dolci, tipicamente riesumati da ricette d’epoca, erano accompagnati da uno speciale vino mielato, preparato nell’osteria direttamente da Memo Amici con ingredienti e dosi solo a lui conosciuti. Al termine le mani unte, lavate con acqua di rosa, venivano asciugate con teli di lino cuciti ed usati solo per la cena; il tutto allietato da musici ed allegri giullari. Durante gli anni della manifestazione non sono certo mancate le difficoltà; ma in tutti sono sempre prevalsi l’allegria ed il divertimento che hanno ispirato anche popolari componimenti, tra cui un brano dedicato ai volenterosi collaboratori ed al frenetico presidente del 1998. Contemporaneamente si è sviluppata l’idea di dipingere le strade la notte della vigilia della corsa. Dopo la mezzanotte esponenti dei tre terzieri realizzano disegni e scrivono incitazioni per i propri beniamini. Indimenticabile rimane l’anno in cui il corso cittadino fu tappezzato di ‘pergamene’ con strofe in rima dedicate agli atleti ricalcando antichi poemi cavallereschi. Il terziero continua oggi ad operare, nonostante i problemi causati dalla progressiva diminuzione e invecchiamento dei suoi abitanti, grazie alla tenacia e alla passione di alcuni volontari che non cessano di affiancare i capi terziero che hanno avuto l’onere di sostenere questo importante momento di aggregazione cittadina. Contado del Terzero De Mezzo Muccia, Castel Santa Maria, Pyoracho, Fiuminata, Monte Santi Poli, Val Sancto Angelo, Massa Prefoglio, Serravalle, Iove e Sorti. Ville del Terzero De Mezzo Morro, Sippio, Calcina, Giolagna, Nibbiano, Viminano, Cuiano, Arnano, Meccano, Sancto Heramo, Copogna, Serramula, Val Sancto Martino, Raggiano, Sancto Severi, Abolla, Costa de Fiori, Pievetorino, Mistrano, Valcaldara, Tufo, Silvazano, Perito e Ormagnano. Hostaria de Mezzo Racchiusa tra stretti vicoli, l’Hostaria de Mezzo, è certamente una della più suggestive ed apprezzate taverne che vengono allestite durante i festeggiamenti per il Santo Patrono Venanzio. La sua disposizione, in suggestive viuzze ingegnosamente coperte, rende ancor più sentito lo spirito medievale nel quale Camerino si rituffa per dieci giorni. Dalle sue cucine e griglie si diffondono aromi che accolgono gli avventori nel centro della città e l’indubbia abilità ed ospitalità dei locandieri rendono le serate gioiose e gustose. La taverna sarà aperta dal 15 al 24 maggio, dalle ore 20 in poi, si consiglia la prenotazione al numero 334 3188751. Sarà aperta a pranzo nelle due domenica 17 e 24 maggio. La cena rinascimentale di Mezzo ci sarà giovedì 21 maggio: per informazioni rivolgersi ai responsabili del Terziero. • 68 •


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Il Terziero di Muralto

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n fascio di spighe dorate su campo azzurro come stemma e gli stendardi biancoazzurri profilati di giallo sono il biglietto di presentazione del terziero di Muralto. Il terziero occupa la parte sud e l’estremità ovest della città all’interno del perimetro delle antiche mura cittadine. Il nome di Muralto (muro alto) trae origine dalla rupe fortificata a difesa della città sulla quale, nel corso del suo breve dominio (1502-1503), il duca Cesare Borgia, più noto come “Il Valentino”, edificò la sua rocca a controllo ed “offesa” del turbolento comune, inglobando vari edifici tra cui il preesistente convento di San Pietro in Muralto. Cuore del borgo è la chiesa di Santa Maria in Via (XVII sec.), in origine solo una cappellina molto cara a tutta la popolazione, che ospita una miracolosa immagine della Vergine. Accanto alla chiesa sorgevano due complessi monastici, di Santa Elisabetta e di San Salvatore, che oggi ospitano nei locali seminterrati la taverna del terziero. Il territorio del terziero non era ristretto alla sola area urbana, ma comprendeva anche un’ampia porzione di contado fino alle lontane Ussita e Castel Sant’Angelo sul Nera. Da documenti di archivio risultano far parte del terziero di Muralto 15 castelli, 19 ville e la Rocca di Beldiletto. Questa la storia più remota. Oggi le cose sono in continua evoluzione e vorrei ringraziare tutti, a qualsiasi titolo abbiano concorso al raggiungimento dell’importante traguardo dei 30 anni di attività del terziero e userò il verbo “correre” in quanto mi sembra il più opportuno visto che il nostro terziero va di corsa anche quando, sembra, non essercene bisogno. Il primo grazie, non me ne vogliano gli altri, è doverosamente rivolto a coloro che hanno tenuto in alto i nostri colori gareggiando; è solo merito loro se noi oggi siamo il “Terziero di Muralto”, ed è grazie a loro, se accettando la sfida 30 anni fa, hanno contribuito a mettere in moto la più grande manifestazione che a tutt’oggi animi Camerino. Un grazie particolare va a quanti, purtroppo, non sono più tra noi. Il loro ricordo è sempre vivo fra i muraltini. Un nome su tutti: Nanni Grifantini, anima e cuore di Muralto. Un grazie speciale lo vorrei spendere per gli atleti, senza di loro la Corsa alla Spada e Palio perderebbe di ogni significato. E’ con le privazioni e la costanza negli allenamenti che li vede impegnati per molti mesi all’anno che riescono ad essere competitivi. La contropartita che ricevono è solo il sapere di avere alle spalle gente che li supporta, che su di loro riversa tutte le aspettative sportive della manifestazione. Ben poca cosa al confronto di ciò che riescono a dare a tutti noi. Grazie ragazzi per quello che avete fatto fino ad oggi e per quello che otterrete in futuro, qualunque siano i risultati. Sappiamo che vi siete espressi al massimo delle vostre possibilità, il marchio di fabbrica che caratterizza tutti noi di Muralto in qualsiasi cosa siamo impegnati. Un particolare grazie lo vorrei indirizzare a coloro che mi hanno preceduto in questo ruolo di capo-terziero, un incarico che richiede anche qualche piccolo sacrificio, ma, garantisco, concede anche molte soddisfazioni: Enrica Rocchegiani, colei che ha rotto il ghiaccio e che si è messa in gioco quando nessuno credeva negli sviluppi che la manifestazione ha avuto. E’ con lei che siamo “nati”. • 70 •


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Fu seguita da Arturo Grifantini (Nanni) che guidò il terziero per 3 anni dal 1983 al 1985. Sotto la sua regia è arrivata, nel 1984, la prima spada per opera di Roberto Scalla. Gli anni 1986-1987 furono appannaggio degli Scalla: Daniele dietro la scrivania, Roberto, suo figlio, sulla strada a rincorrere una spada che fece sua per altre due volte. Venanzo Valentini guidò il terziero dal 1988 al 1989. Furono anni di transizione caratterizzati dalla continua ricerca di atleti in grado di aggiudicarsi la spada e soprattutto di riportare un successo di squadra (palio) che sembrava non potersi mai tingere dei colori biancoazzurri. Dal 1990 al 1995, Sandro Santacchi continuò l’affannosa ricerca della conquista del palio, in parte alleviata dall’arrivo di altre due spade nel 1990 e nel 1992 sempre per opera di Roberto Scalla. Ciò che caratterizzò questo periodo e che ancora oggi rappresenta il vanto di tutti noi, furono i lavori che hanno portato a “scoprire” i locali che ospitano l’attuale taverna “L’Armigero”. Era il 1991 quando alcuni (molti) volenterosi iniziarono un’opera immane per vedere cosa celasse quella montagna di terra sotto l’Istituto Magistrale. Qualche mese più tardi e settanta camion di terra asportati portarono alla luce antichi locali in pietra e cotto con soffitto a volta risalenti al XV secolo che facevano parte del convento di San Salvatore. Al termine dei suoi tre mandati consecutivi Santacchi lasciò l’eredità a Nazzareno Micucci (in carica dal 1996 al 1999) e finalmente… il sogno di vedere un palio albergare dentro la taverna di Muralto si avvera: "26 maggio 1996 la data fatidica.” Al primo palio ne seguiranno consecutivamente altri due che faranno riconciliare l’intero terziero con la sfortuna che sembrava aver avuto la meglio su ogni intenzione, su ogni buon proposito, sugli sforzi profusi dai ragazzi che ogni anno, senza malcelate speranze, si schieravano ai nastri di partenza della corsa. Nel 2001 è giunto il momento di Massimo Grasselli per il primo dei suoi due incarichi e sotto la “sua reggenza” la bacheca si arricchì di un altro palio e di un altro ancora, finito ex aequo con Sossanta, e assegnato a quest’ultimo per una norma del regolamento che prevede, in questi casi, favorito il terziero che riesce a piazzare meglio un proprio portacolori nella gara individuale. Erano i tempi di Jimmy Pallotta contro il quale si infrangeva ogni pur minima illusione di poter primeggiare. Ma, sotto l’aspetto sportivo, il periodo d’oro era solo dietro l’angolo. Con Ines Marcoaldi, una vera istituzione, eletta “primo cittadino” del terziero dal 2002 al 2007, Muralto conosce il momento di massimo splendore: in sei anni vennero conquistati sei palii e con Francesco Viti tre spade (2003-2005-2006). Una “tradizione” che continuò anche quando a Ines successe ancora Massimo Grasselli (2008-2009) che aprì il suo mandato con una splendida “doppietta” l’ultima del primo trentennio: palio, l’undicesimo della serie, e la nona spada con Walter Federici. Dal 2010 alla guida del terziero ci sono io, Paola Ticani, la mia squadra, rinata dalle ceneri di quella gloriosa degli anni 1996/2008 grazie all’impegno di alcune vecchie glorie e di quello “fresco” dei nuovi arrivati è già al lavoro, e in attesa dei risultati che ci sono consoni… non ci annoiamo di certo. • 73 •


Durante tutto l’anno, e non solo nei 15 giorni della manifestazione, amiamo ritrovarci e divertirci (di solito l’ultimo sabato del mese) e, lontani dall’assillo degli esiti che scaturiscono dal terreno di gara della corsa, ogni volta per noi è festa. E’ un’occasione per stare insieme, giovani e meno giovani, perché nella vita del terziero tutti devono ritenersi “indispensabili”, tutto l’anno, ognuno relativamente a quello che può fare e dare. La nostra è una sfida continua ed è da queste poche righe che lanciamo un invito a tutti coloro che per un motivo o per l’altro o non sapendo a chi rivolgersi o chi contattare non si sono mai avvicinati al terziero e per quelli che, per le ragioni più disparate, al contrario, si sono allontanati. “Prova, troverai tanti amici pronti ad accoglierti e a fare festa insieme a te, più siamo più ci divertiamo e meno ci stanchiamo”. Contado Del Terzero De Muralto Fiastra, Fiengi, Acquacanina, Bolognola, Sancto Maroto, Fiordimonte, Apenino, Torichi, Capriglia, Sentino, Pievebovegliano, Anticho, Roccha de Maia, L'insula, Corvenano. Ville Del Terzero De Muralto Coldemese, Roccha de Mastro, Colpollina, Frontillo, Casa Vecchia, Cingano, Sancto Marcello, Paganico, Varano, Altino, Agnano, Arcufiato, Strada, Valdiea, Barignano, Gagliano, Mergnano, Vallicchio e Sabbieta. Taverna L'Armigero La "Taverna L'armigero" si trova in antichi locali che risalgono al XV secolo e facevano parte del convento di San Salvatore. Dopo una lunga e attenta opera di restauro, tutti i locali in pietra arenaria e cotto e con soffitto a volta, sono stati riportati al loro antico splendore, grazie all'entusiasmo e al volontariato di molti abitanti del terziere di Muralto. In questo ambiente del passato, con cuochi e camerieri vestiti rigorosamente in abiti d'epoca vengono servite delle succulente pietanze preparate con prodotti naturali e dell'antica tradizione locale, rispettose del XV secolo. La nostra taverna durante il periodo della Corsa alla Spada offre piatti tipici dedicando serate a famiglie e ai più giovani. È consigliato di prenotare chiamando (di pomeriggio) al numero 338 1439324 o 366 4916798. La taverna sarà aperta dal 15 al 24 maggio, dopo le ore 20. Sarà aperta a pranzo nelle due domenica, 17 e 24 maggio. La cena rinascimentale è in programma per venerdì 15: per informazioni rivolgersi ai responsabili del terziero. Quest'anno oltre alla Taverna dell'armigero il Terziero di Muralto apre anche la Taverna del Viandante in piazza Umberto I nei locali di palazzo Pierbenedetti, dove potrete gustare piatti caratteristici a prezzi modici in una atmosfera tipicamente medievale Per prenotazioni anche al 3387064698 Grazie. Il Capoterziero Paola Ticani • 74 •


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Il Terziero di Sossanta

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l Terziero di Sossanta prende il nome dal termine “sub Sancta” con il quale si indicava la sua reale posizione, vale a dire al di sotto della Cattedrale del Duomo. Il suo territorio si estende appunto dai pressi di tale chiesa e fino al Borgo della Basilica di San Venanzio Martire, patrono della città. In epoca moderna si sono aggiunti alcuni nuovi popolosi quartieri sorti al di fuori delle mura cittadine. Nel suo stemma si può osservare una colomba bianca sopra tre monticelli color ocra posti su di uno sfondo rosso. Lo stendardo è un vessillo con i colori bianco e rosso disposti a fasce verticali, con lo stemma al centro. La storia Nel primo anno, i responsabili del “Terziere di Sossanta”, “contrada posta nel declive della Città in quella parte, che scende alla menzionata porta orientale o di S. Venanzo, che per essere situata sotto la Cattedrale, la medesima contrada chiamavasi, e chiamasi tuttavia - Subsancta”1, ebbero l’onere come gli altri terzieri di scegliere dieci validi corridori, più o meno altrettanti figuranti, di incaricare alcuni volenterosi della raccolta dei fondi (questua) e di “improvvisare” un primo addobbo lungo i percorsi del corteo e della “Corsa alla Spada”. E’ Sossanta a vincere il palio della prima rievocazione. Il primo presidente del Terziero, in carica dal 1982 al 1989, è Vincenzo Scuri, che nel 1990 diverrà presidente della Corsa alla Spada e Palio. Il successo e il consenso di pubblico della prima edizione spingono gli organizzatori a riflettere sul futuro della rievocazione e a prender decisioni importanti: portare avanti il progetto, approfondire le conoscenze per adeguare i cerimoniali alle indicazioni dei documenti storici, la preparazione atletica dei corridori, il numero di costumi, organizzare il tifo e coinvolgere il più possibile i sossantini. Le prime spade arrivano a Sossanta nel 1983 e nel 1985 (conquistando anche la prima doppietta spada-palio), grazie alle vittorie di Alberto Pennesi e Fernando Salvetti. Con le prime edizioni il senso di appartenenza, che ha caratterizzato per secoli la civitas Camerte ha ripreso vita. La decisione di ripetere ogni anno la “Corsa alla Spada” ha comportato la necessità di trovare una sede dove incontrarsi, che si trova tuttora al numero 1 in Largo della Pietà: qui le esigenze organizzative trovano piena soddisfazione. Dal 1990 al 1993 a presiedere Sossanta c’è Gian Franco Luzi, prima del biennio 19941995 nel quale Giorgio Verdolini ha guidato il terziero. Dopo le due spade vinte da Stefano Moriconi nelle edizioni dell’88 e dell’89, questi sono anni importanti per la storia sportiva della Corsa. Nel 1991 partecipa alla gara infatti, per la prima volta, il sedicenne Gilberto “Jimmy” Pallotta, l’atleta più vincente nell’intera storia della manifestazione, arrivando ventottesimo. Dal ‘93 al 2002 Pallotta detiene la vittoria e conquista la spada, imbattuto, segnando il record della corsa a 3’14’’8 nell’edizione del 1998. Salta l’edizione del 2003 e torna, vincente, nel 2004, per la sua ultima volta. Nel frattempo alla guida del Terziero si sono alternati Silvano Tesauri dal ‘96 al ‘99 e Maurizio Lintei dal 2000 al 2011. • 77 •


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La spada torna biancorossa nel 2007, con la vittoria di Battista Vennera, e di nuovo nel 2009 e 2010, alzata al cielo dal diciassettenne Matteo Falsi. Dopo il biennio di presidenza di Maurizio Bartocci (2012-2013), a guidare oggi il terziero di Sossanta c’è Quirino Macchioni. Ormai la vita di terziero assume, di edizione in edizione, caratteristiche sempre più particolari; essa si ripropone, ogni anno, come momento significativo, rito di riconoscimento, occasione di cultura e di piacere in cui la comunità si ricompone al di là delle differenze e delle contraddizioni. Nella rievocazione storica, con la stessa veridicità del passato reale, i contrasti (la vittoria e la sconfitta, la gioia e il dolore, la libertà e la servitù, l’unità e la divisione, il privato e il politico, il sacro e il profano...) non sono negate, ma rappresentate e tenute insieme. Contado del Terziere di Subsancto Fiongo, Campolarzo, Castel Ramundo, Crysperi, Montalto, Croce, Vestignano, Pieve Faveri, Cessapalumbo, Castel Sancto Venanzio, Borgiano, Coldepetra e Statto. Ville del Terzero de Subsancto Dinazano, Piacusano, Gorgiano, Agello, Vallamara, Monasterio, Valvegenano, Letegge e Colseverino. Taverne di Sossanta Certamente un punto di forza del Terziero di Sossanta sono le due taverne, dove è possibile degustare tutti i piatti tipici della tradizione popolare camerinese che purtroppo si vanno perdendo: arrosti, primi piatti conditi con erbe, ortaggi e tartufo, pasta fatta a mano, verdure gratinate, affettati e formaggi locali accompagnati da buon vino, dolci, vino cotto e vernaccia. Entrando, si respira il clima di festa che la manifestazione impone e si viene immediatamente trascinati in un’epoca antica e i locandieri, in vesti d’epoca, diventano i veri e propri protagonisti di questa rievocazione storica. La taverna sarà aperta dal 15 al 24 maggio dalle ore 20.00 in poi e domenica 24 anche a pranzo. Si consiglia di prenotare al numero 0737 632324 o recandosi direttamente presso la Ferramenta del Duomo. La giornata scelta per la cena rinascimentale è quella di martedì 19 maggio. Per informazioni rivolgersi ai responsabili del terziero.

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GRUPPI

CORSA ALLA SPADA Associazione Arcieri De Varano

L’A.S.D. Arcieri De Varano è stata fondata nel 2003 con il solo scopo di far rivivere le grandi qualità della semplice ma nobile arte del tiro con l’arco. Nel corso degli anni il gruppo ha dato vita a numerose disfide e pali confrontandosi tra di loro e con gruppi di tutta Italia. Negli ultimi due anni l’associazione è cresciuta di numero arrivando a oltre 30 associati; i novizi sono sia studenti della nostra Università sia ragazzi di Camerino, tutti orgogliosi di praticare questo sport dalle antiche origini. Frequenti sono le manifestazioni in cui gli Arcieri De Varano si vedono protagonisti: dal classico Palio durante le feste patronali di San Venanzio, alle Disfide contro gli Arcieri storici di altre città, alla rievocazione storica di Castelraimondo, al Palio Arcieri “le Marche della Storia” svoltosi a Fermo nel 2014 e quest’anno a Acquaviva Picena lo scorso 19 Aprile. Il 17 Maggio gli Arcieri De Varano organizzeranno il XII Torneo della Marca, al quale parteciperanno tutte le compagnie marchigiane di arco storico e tradizionale.

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CEREALI

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Città medievali limitrofe e non, richiedono la presenza degli Arcieri De Varano durante le varie celebrazioni: per la loro disciplina, la serietà, per la loro abnegazione e nello stesso tempo per la loro goliardia e voglia di comunicare con tutti coloro che vedono nell’arco uno strumento di unione e di fratellanza! Quest’anno il gruppo organizza per il 2 Giugno 2015 il “Palio degli Arcieri” dedicato a Santa Camilla Battista Da Varano, in cui i facenti parte dell’associazione si sfideranno in una gara rappresentando i tre terzieri. Il terziero che totalizzerà il punteggio più alto si aggiudicherà il palio. Tra i partecipanti, l’arciere con il maggior numero di punti sarà proclamato vincitore assoluto e Capitano di Compagnia. Nel 2014 il Palio è stato vinto dal terziero Di Mezzo e il Capitano di Compagnia è Elisabetta Fattinnanzi, atleta del terziero Di Mezzo. Il 22 Maggio è in programma il “Palio degli studenti Arcieri” giunto alla seconda edizione che si terrà in Piazza Cavour. Nel 2014 è stato vinto dalla studentessa universitaria Roberta Biagini, iscritta alla facoltà di Matematica e Applicazioni. Durante il periodo delle feste è in programma anche una dimostrazione di tiro, dove sono invitati a partecipare tutti coloro che abbiano voglia di misurarsi in questa antica e nobile disciplina.

XII

Torneo della Marca

Quest’anno gli Arcieri De Varano organizzano il XII Torneo della Marca, al quale parteciperanno tutte le compagnie marchigiane di tiro con l’arco storico e tradizionale. Il Torneo avrà luogo nel centro storico di Camerino Domenica 17 Maggio a partire dalle ore 9.00; le piazzole di tiro saranno dislocate in giro per la città, dalla Rocca Borgesca all’Orto Botanico, allo scopo di far visitare agli arcieri ospiti e ai loro accompagnatori le bellezze paesaggistiche e artistiche della nostra città medievale. In questo scenario avrà luogo una qualificazione tra gli arcieri di ogni compagnia dove i 4 migliori arcieri saranno qualificati per la finale. Nel pomeriggio, subito dopo il pranzo, le compagnie sfileranno da Piazza Umberto I a Piazza Cavour, dove è prevista la finale. PROGRAMMA Ore 08:00: ritrovo arcieri presso Quadriportico del Palazzo Ducale adiacente a Piazza Cavour Ore 08:30: accreditamento e perfezionamento delle iscrizioni Ore 9:00: appello e divisione degli arcieri in gruppi Ore 9:15: inizio gara di qualificazione Ore 13:00: Pranzo presso le taverne dei tre Terzieri di Camerino Ore 14:30: Ritrovo degli arcieri e dei figuranti presso la Taverna dell’Armigero Ore 15:00: Corteo e schieramento fino a Piazza Cavour Ore 15:30: Finale, Saluti delle autorità e Premiazione • 83 •


Gruppo “Tamburi Emma Magini” Pietra miliare della Corsa alla Spada è sicuramente il numeroso gruppo dei “Tamburini Emma Magini”, che sfoggia trenta fra ragazzi e ragazze appartenenti al Ducato. Colorano il corteo storico con i loro suoni e coreografie, trasmettendo forti emozioni a tutti coloro che li ascoltano, dai più piccini fino ai più grandi. Accompagnano i cortei, gli atleti, gli arcieri e gli armigeri, scandendo il ritmo della manifestazione. Durante la rievocazione i tamburini si dividono in quattro gruppi, per guidare rispettivamente i cortei dei terzieri di Sossanta, di Mezzo e di Muralto, mentre il quarto accompagna il corteo delle Corporazioni o quello della corte dei Varano. Il gruppo, che si è costituito fin dalla prima edizione della manifestazione, viene invitato da anni dalle varie rievocazioni storiche d’ Italia, esibendosi e portando in alto il nome della Corsa alla Spada. Sono e saranno sempre un gruppo insostituibile per coloro che hanno creduto e credono nella rievocazione come mezzo per promuovere la conoscenza delle nostre radici e della storia, favorire l’incontro fra generazioni, la socializzazione delle persone, proprio come fu la signora Emma Magini, un nome che tutti ricordano, tra i promotori e i fondatori della Corsa alla Spada e Palio nel 1982.

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Militia Bartholomei

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a Militia Bartholomei di Castelraimondo (MC) è un gruppo storico ricostruttivo della vita medievale dell’antico ducato dei Da Varano di Camerino. Il gruppo ricrea la specifica società di questa antica zona dell’alto maceratese durante le epoche che vanno dal sec XIII al XV .Partecipa a manifestazioni storiche in tutta la marca e si occupa dell’organizzazione di eventi a carattere storico, didattico e di scherma medievale, in particolar modo della festa cittadina medioevale “Castrum Raymundi 1311” nel comune di Castelraimondo durante il mese di dicembre. Dal 2012 partecipa alla storica manifestazione della Corsa alla Spada: alcuni dei suoi elementi rappresentano la guardia nobile del Duca Da Varano. Quest’anno grazie alla Militia Barholomei potrete conoscere uno spaccato di vita Quattrocentesca, in Piazza Mazzini dal pomeriggio di sabato 23 fino alla sera di domenica 24. Presso il loro accampamento storico, inserito in un originale mercato medievale, assisterete ad esercitazioni militari, vita da campo e quotidiana ed esibizioni varie, aspettando il Corteo e la Corsa alla Spada del pomeriggio di domenica.

Gli armigeri

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orti, possenti ed armati, esperti nell’arte della guerra e fidatissime guardie del corpo in tempo di pace, gli armigeri rappresentano uno dei punti di forza del ducato dei da Varano, generosi signori e grandi mecenati, ma anche espertissimi condottieri in guerre combattute per proprio conto o a servizio e dietro pagamento di altri potenti. La forza delle loro milizie, la loro fedeltà hanno fatto, più di ogni altro motivo, la fortuna dei duchi di Camerino che hanno potuto contare su di loro sia per offendere che per difendersi, certi della loro perenne obbedienza e abnegazione al loro condottiero ed al territorio che difendevano.

Cavalieri e Cavalli

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n cavaliere non si improvvisa... ora come allora il cavallo richiede dedizione, cura, sacrificio, amicizia. In cambio offre il suo incedere elegante, calcolato, ritmico. Cavallo e cavaliere, una sola figura, sontuosa nel suo sfilare, consapevole delle ali di folla che li segue attratta e ammirata. Cavalieri e cavalli ci riportano al mondo delle favole, del principe azzurro, del cavaliere impavido senza onta e paura che sfida nemici e distanze. Un gruppo ovviamente elitario che racconta di imprese eccezionali, di sacrifici e di guerre ma anche di passeggiate e grandissimi onori. Bellissimi nei loro colori, suggeriscono ammirazione, rispetto e timore: un tocco di vivacità a tutto il corteo. • 87 •


Agenzia Generale di Camerino Agente Generale Dr. Gaetano Massimo Lico tel. 0737 630070 fax 0737 630298 Via Pallotta n. 15 - CAMERINO (MC) massimolico@tiscali.it

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Le danzatrici

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elle cornici festose del rinascimento, le feste di palazzo venivano spesso allietate da gruppi di danzatrici che accompagnavano la corte anche nelle apparizioni in pubblico. Uno dei momenti di particolare emozione della manifestazione è infatti l’omaggio reso alla corte dalle giovani danzatrici della scuola “Progetto Danza” di Cristina Pelosi attraverso coreografie medievali riproposte fedelmente e riadattate su musica dell’epoca. Quest’anno allieteranno i signori e il pubblico le piccole danzatrici della scuola con vivaci danze popolari accompagnate dai musici di corte. Il gruppo di danza medievale ha partecipato per più di venti anni alla Corsa alla Spada e Palio, è stato uno dei primi in Italia ad eseguire danze storiche all’interno di un corte ed ha aderito a tutte le trasferte in Italia e all’estero ricevendo sempre grandi consensi.

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I popolani

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rintosi e festanti, i popolani chiudono da anni il corteo storico della corte, dei nobili camerti e dei prestigiosi ospiti riscuotendo gli applausi e i consensi delle tante persone che incontrano durante il percorso attraverso il cuore della città. Loro rappresentano il popolo, la moltitudine di persone che ai tempi dei Da Varano condividevano valori, credenze e identità di gruppo, sotto la guida della illuminata Signoria che per secoli ha dato potere e lustro a Camerino e al suo territorio. Giovani, meno giovani e bambini, anche piccolissimi, sfilano con i loro modesti e semplici abiti - non privi tuttavia di un loro fascino - trainando un carretto carico di mille bontà per rifocillare il gruppo, salutano la folla, acclamano il duca e la duchessa, portano loro i doni della terra e del commercio all’epoca assai fiorente, sempre gioiosi ma assolutamente composti nel loro incedere. È sicuramente uno dei modi più simpatici e belli di partecipazione di intere famiglie alla rievocazione storica che si tiene ogni anno a maggio della nostra città.

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Il 17 maggio, per l'Offerta dei Ceri, il ritrovo sarà alle 20,45 di fronte alla Chiesa di Santa Maria in Via, Piazza Umberto I. Il 24 maggio, giorno della Corsa alla Spada e Palio, il ritrovo è previsto per le 14,30 in piazza San Venanzio. Come ogni anni i popolani si incontrano e si organizzano per dare al maestoso e fiero corteo storico il senso della vera festa. Info: Germano Eustacchi, coordinatore dei popolani della Corsa alla Spada e Palio cell. 3383641150

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Gruppi ospiti I tamburini del torneo delle guaite di Visso

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uesto è il mito dei “Barbari de Visse”, una compagine di dubbia moralità il cui unico scopo era quello di esibire in tutto il mondo, al suono del tamburo, il valore e la gagliardia della meglio gioventù della Valnerina. La leggenda narra di quattro impavidi vissani i quali decisero, in un pomeriggio del lontano 1994, che era giunto il momento di rievocare il passato vetusto e glorioso dell’“antica e fedele” città di Visso nel modo più coinvolgente e chiassoso possibile, al rombo delle percussioni. L’occasione che si presentava era quella di onorare la prima edizione del prestigioso “Torneo delle Guaite” di Visso. La formazione iniziale era composta da 8 elementi. Nel 1997 la fama dei tamburini conquistò anche gli Sbandieratori di Muccia i quali, guidati dal fondatore Angelo e dal solista Riccardo Reversi, acconsentirono ad un connubio che viene ricordato ancora oggi per l’innovativa interpretazione degli spettacoli coinvolgendo bandiere e tamburi all’unisono. Anni entusiasmanti, con

trasferte memorabili come quelle alla Quintana di Foligno, a San Marino, a Calcinaia di Pisa o a San Daniele di Udine, Prato, accompagnate sempre da cene luculliane e feste dionisiache. Sempre nel 1997 venne creato il gruppo dei piccoli tamburini, destinato in seguito a soppiantare quasi tutte le vecchie glorie. Il periodo del terremoto fu devastante e portò ad una crisi di entusiasmo che determinò quasi uno scioglimento del gruppo nel 2004, ma alcuni ragazzi tennero duro e seguirono partecipazioni solo sporadiche e con pochi elementi, a piccole feste locali. Dal 2008 il gruppo è definitivamente risorto grazie agli stessi ragazzi che erano stati inseriti da piccoli e alle nuove leve. Attualmente il gruppo è composto da 18 elementi ed ha iniziato ad assemblare artigianalmente i propri tamburi, montando casse cerchi e tiranti, modellando pelli di capra e utilizzando corde di canapa, sempre alla ricerca della storicità delle attrezzature e dei ritmi musicali.

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La Compagnia dei Morlacchi

n gruppo di guerrieri, combattenti per soldo, alla sequela del famigerato condottiero Boccolino Guzzoni. La Compagnia dei Morlacchi è primo progetto aperto all’interno dell’associazione storica Orme del Tempo. Nata dalla passione per la storia rinascimentale italiana e dall’amore per le nostre terre d’origine, la Compagnia dei Morlacchi rievoca gli spaccati di vita - militare e non - dell’omonima compagnia di ventura in quegli anni passati al servizio del condottiero osimano Boccolino Guzzoni. L’associazione storico culturale “Orme del Tempo” si è costituita nel marzo del 2008 dall’iniziativa della compagnia d’arme dei “Guardiani di Porta San Giuliano”. Questi, mossi sin da principio dall’intento

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di approfondire lo studio di diverse epoche storiche, si sono costituiti in associazione con lo scopo di fare della rievocazione storica uno strumento di divulgazione e conoscenza della cultura attinente alle diverse epoche, non solo riproponendo tecniche e conoscenze oramai perdute, ma anche presentandole come le tecniche e le conoscenze di una data epoca, al fine di comprendere e fare comprendere il relativo sostrato socio-culturale. Obiettivi ambiziosi, ma l’affiatamento, la coesione e la voglia di divertirsi all’interno di quest’associazione permettono un continuo scambio di idee ed esperienze, facilitando il lavoro di ricostruzione nel percorso scelto e offrendo la possibilità di crescere insieme ed approfondire le rispettive conoscenze.

Combusta Revixi

l Gruppo Storico “Combusta Revixi” si costituisce nel 1980 come parte dell’associazione “Pozzo della Polenta” di Corinaldo in Provincia di Ancona. Le esibizioni coreografiche, le animazioni di sfilate, cortei storici, manifestazioni di ambientazioni medioevali e rinascimentali di arcieri, tamburi, sbandieratori e chiarine fanno del gruppo una delle compagnie più complete ed affermate d’Italia. Completano

tutte queste capacità espressive l’utilizzo di abiti rigorosamente riprodotti sulla moda di inizio ‘500. Tutte le info su www.gruppostoricocorinaldo.it Fa piacere ricordare qui che Claudio Giuliani, Emanuele Scavino, Enrico Tarsi e Cristiano Spadoni sono stati selezionati per Expo 2015 e lo spettacolo del Cirque du Soleil, a dimostrazione dell'altissimo livello tecnico del gruppo di Corinaldo.

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Palio di San Giovanni Fabriano

al 1995 l’Ente Autonomo Palio S. Giovanni Battista promuove un insieme di attività ludico-ricreative e artistico-culturali con l’obiettivo di rinsaldare i legami sociali, creando occasioni privilegiate di aggregazione nel Centro Storico, alla riscoperta del passato. Siamo alla XXI edizione. Un vivace antagonismo tra le Porte è l’elemento primo su cui si fonda il Palio,il 24 Giugno infatti le quattro porte si contendono il Palio durante la “Sfida Del Maglio” alla riscoperta dell’antica leggenda di Mastro Marino. Nelle settimane antecedenti, tutta la città si anima e ogni giorno si susseguono le iniziative: dai Giochi Popolari al Torneo degli Arcieri, dalla esibizione degli Sbandieratori alla rappresentazione di spettacoli teatrali e all’esecuzione di concerti, dall’allestimento di Mostre all’organizzazione di Convegni su temi significativi della vita medievale. Si aprono le Botteghe delle Arti che con fabbri e falegnami, lanaioli e calzolai, vasai e cartai, in un’ambientazione d’epoca ripropongono gli antichi mestieri artigiani, le

loro tecniche di lavorazione e i loro artistici manufatti. Grande rilievo è dato al Corteo Storico composto da circa 400 figuranti che si svolgerà Domenica 21 Giugno e conterà la gradita partecipazione di gruppi ospiti: Il palio Di San Floriano di Jesi, La Corsa Alla Spada Di Camerino, il Palio di Gualdo Tadino con il gruppo Tambuti del rione San Benedetto e i Tamburini di Fossato di Vico Come non menzionare il fiore all’occhiello della manifestazione? Le Infiorate!Splendido raccordo di arte collettiva, religiosa e popolare insieme:i bozzetti predisposti dagli artisti locali, in virtù di una paziente e sapiente composizione di erbe, fiori e specie arbustive, si tramutano ad opera dei portaioli in scene e figure dedicate al culto di S. Giovanni Battista. E il 24 Giugno, nel giorno del Santo Patrono, in un intreccio di storia e di tradizioni con il mito del fabbro pacificatore della Città sullo sfondo, gareggiano i quartieri nella Sfida del Maglio.

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Giornata Giochi Medievali Giochi medioevali Scout

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hi ha detto che i giochi medioevali sono solo per grandi? Sin da bambini siamo sempre rimasti affascinati dalla Rievocazione Storica della Corsa alla Spada e Palio, ma non abbiamo avuto la possibilità di partecipare a qualche evento in quanto troppo piccoli. Siamo sicuri che questo desiderio ancora vive nel cuore di ogni bambino e per questo, adesso che siamo cresciuti, ci vogliamo impegnare in prima persona per organizzare un vero e proprio Torneo Medioevale per coinvolgere tutti i più piccoli.

Tutti potranno ripetere le gesta dei Cavalieri che in queste gare davano prova della loro forza ed abilità. I piccoli abitanti dei tre terzieri si sfideranno negli antichi giochi della quintana, della corsa dei carri, del saracino, del tiro con l’arco e udite udite in duelli cavallereschi con elmi e spade. Invitiamo quindi Venerdì 22 Maggio tutti i valorosi, dai sette anni ai tredici anni, del ducato a partecipare a questo grande torneo. Il Clan Vettore del Gruppo Scout Agesci di Camerino

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Ludi de lo ducato

Giochi Medievali a cura dei Terzieri

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completare l’atmosfera Medievale che si respira a Camerino in questi giorni non potevano mancare i “Ludi de lo Ducato”. I giochi sono stati organizzati per la prima volta nell’edizione del 2013. I tre terzieri si sono adoperati per far rivivere alle persone un tipico momento ludico dell’età Medievale: nella suggestiva cornice di Piazza Cavour e del Palazzo Ducale, sono stati presentati ai partecipanti i giochi nei quali sfidarsi per contendersi l’ambito premio, superando le varie prove: tiro alla fune, gioco dei dadi, gioco delle carte, corsa con i sacchi, gioco delle mele, gioco delle chiavi e molti altri. Il premio in questione, forgiato dalla maestria del fabbro locale Stefano Bellesi, rappresenta l’unione degli elementi dei giochi principali ben intrecciati nella struttura di una spada, emblema della manifestazione. Le edizioni del 2013 e del 2014 sono state entrambe vinte dalla squadra del terziero di Muralto. REGOLAMENTO E ISCRIZIONE Chiunque volesse iscriversi può reperire il modulo di iscrizione e la liberatoria recandosi personalmente presso il “Cocktail bar e ristopub DADAZEN” oppure può scaricarlo direttamente dalla pagina Facebook dedicata “Vita nel Ducato” Se entro il 22 maggio non avessimo raggiunto il numero minimo di partecipati pervenuto dalle iscrizioni, sarà possibile partecipare ai giochi recandosi direttamente in Piazza Cavour alle ore 21:00 ed effettuare l’iscrizione in loco. Tutti i partecipanti dovranno indossare: tuta, scarpe da ginnastica, guanti e ginocchiere. NON SARANNO AMMESSI A PARTECIPARE AI GIOCHI: - Minorenni - Soggetti in evidente stato di ebbrezza alcoolica, la cui presenza comporterà una penalità di 10 punti alla squadra di appartenenza Per poter vincere l’edizione 2015 i tre terzieri hanno bisogno d i voi! Iscrivetevi ai giochi e supportate il vostro terziero! Chi vincerà? Per scoprirlo accorrete numerosi il 22 Maggio alle ore 21.30 in Piazza Cavour!

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Spettacoli cittadini

Le musiche del Duca - Coro Magalotti Il GRUPPO MUSICA INSIEME è un’Associazione che si dedica alla ricerca nel campo dell’interpretazione di musiche medioevali, rinascimentali e del primo barocco. Dal 1974 al 2001 ha organizzato in Roma cicli di concerti (con il sostegno, per gli anni 1977-1996, del Ministero per il Turismo e lo Spettacolo). L’Associazione ha tenuto concerti nelle maggiori città italiane, invitata da importanti Istituzioni come: il Piccolo Teatro di Milano, la Nuova Consonanza e l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, l’Accademia dei Concordi di Rovigo, l’Accademia Musicale Pizzetti di Parma, il Coretto di Bari, l’Associazione Clavicembalistica Bolognese, l’Università di Camerino, gli Amici della Musica di Ascoli Piceno, l’Estate Romana, VII Festival Internazionale di Marlia (Lucca, Rappresentazione dell’Orfeo del Poliziano), ecc… Attualmente, a seguito del trasferimento di residenza della Direzione Artistica nel Comune di Fiastra (MC), l'A ssociazione si è ricostituita in questo territorio allargando i suoi interessi in altri settori culturali come l'A rte, la Poesia e la Storia e fondando il

"Coro da Camera Magalotti" dal nome dell'antica e potente famiglia del luogo. Compongono il "Coro da Camera Magalotti": Rosella Boncagni, Irene Gassner, Enrica Mauri, Rina Pulcinelli, Cristina Traina, Maurizio D'Andrea, Francesco Pesaresi e Mario Romagnoli. Solisti: Ilaria Severo, soprano; Andrea Robino Rizzet, baritono; Anne-Beate Zimmer, flauto; Antenore Tecardi, liuto e direzione. Ogni anno l’Associazione GMI presenta, con il Coro da Camera Magalotti ed i suoi solisti, “Il Canto dei Sentieri Antichi”, una rassegna artistica con concerti di musica medioevale e rina-scimentale che si articola in diversi siti storici di Fiastra e di altri Comuni limitrofi. Per il V° centenario dalla elevazione a Ducato della Signoria Da Varano il Coro Magalotti presenta: “Le Musiche del Duca”. Il concerto tiene ad evidenziare le varie forme di musica profana rinascimentale (Frottola, Villotta, Villanella e primo Madrigale) che potevano ornare la vita di corte intorno al 1515.

“Santa Camilla Battista, dalle lacrime alla gioia” “Santa Camilla Battista, dalle lacrime alla gioia” Il 31 maggio 1524 morì Santa Camilla Battista Varano e, come raccontato e tramandato dalla storia, i bambini di Camerino corsero per le strade della città ducale gridando “è morta la santa!”. L’idea di ridare voce ai bambini, quella

pura e spontanea voce che ha origine dalle emozioni, ascoltando cosa suggerisce loro la storia di Camilla Battista a distanza di secoli, e quella di cercare parallelismi con le peculiarità della dinamica che ogni crescita comporta oggi come allora, mi ha incuriosito al punto che l’idea iniziale ha preso forma in un progetto vero è proprio. Molte sono le circostanze che uniscono le

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vicende di Camilla con la vita dei giovani di oggi. Lei aveva 8 anni quando fu “toccata” dalla proposta di avvicinarsi di più al Signore, e fece molta resistenza perché amava la vita agiata, le feste e i privilegi della corte. La proposta divenne col tempo una vera e propria chiamata ad appartenere solo a Gesù Cristo, e questo la portò a scontrarsi con la volontà del padre, Giulio Cesare Da Varano, e al tempo stesso ad avvicinarsi a Dio, che lei riconobbe come Padre misericordioso e buono. Il coro di voci bianche e giovanile della Cappella Musicale del Duomo di Camerino, composto da circa 45 bambine/i e ragazze/i, di età compresa tra i 5 e i 16 anni (che festeggia 10 anni con la direzione del M° Pierluca), eseguirà il concerto “Santa Camilla Battista, dalle lacrime alla gioia” nella Chiesa Santa Chiara di Camerino, nel luogo dove la Santa è vissuta ed ha professato la sua fede. Il percorso musicale utilizza i testi di Suor Chiara Laura Serboli, Abbadessa del Monastero Santa Chiara di Camerino e ripercorre i momenti salienti della vita terrena,

della vocazione, dei segni che Dio ha donato a Camilla chiamandola a porre i suoi passi sulla via di Dio fino alla santità, la quale verrà evocata con le bellissime parole della stessa Santa: “Cammina, corri, vola sulla via di Dio. I virtuosi camminano, i sapienti corrono, gli innamorato volano”. Le musiche, composte dal M° Lamberto Lugli, compositore e direttore di orchestra e docente presso il conservatorio Statale di Musica “Rossini” di Pesaro, evocano l’atmosfera della musica a corte, ripercorrendo, con un linguaggio nuovo, le movenze delle danze antiche. Le suggestive composizioni saranno eseguite da un ensemble strumentale (violino, viola, violoncello, flauto, arpa e marimba) composto da affermati professionisti marchigiani. Le diverse scene musicali saranno sapientemente collegate tra loro dagli interventi recitati da Sabrina Conocchioli, la quale guiderà lo spettatore ad entrare con appassionante trasporto nella storia di Camilla. La direzione del progetto è del M° Vincenzo Pierluca.

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ETRA Accademia delle Arti Sceniche e Visive

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TRA – Accademia delle Arti Sceniche e Visive è una struttura didattica polifunzionale e innovativa nata a Camerino che opera nel campo delle attività teatrali, ma anche musicali ed artistiche in genere. L’Accademia, unica nel suo genere in tutta la regione Marche, nasce dal sodalizio artistico tra professionisti del settore e opera in un contesto dinamico: musica, teatro, danza, arti circensi, pittura, scultura, fotografia, arte digitale e video si incontrano e si armonizzano in un costante e dinamico dialogo culturale, attraverso una ricerca rigorosa e interdisciplinare.

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In occasione della Rievocazione storica Corsa alla Spada e Palio, anche ETRA si immergerà nella coinvolgente atmosfera rievocativa e proporrà la performance ETRA – HISTRIONICA COMOEDIA, impersonando una compagnia teatrale medievale itinerante che con la sua energia irriverente immergerà il pubblico nelle antiche tradizioni popolari. Racconti mediavali e testi poetici, saranno arricchiti, fioriti e coloriti da una rappresentazione del tutto estemporanea volta alla tecnica dell’improvvisazione teatrale, ogni momento dello spettacolo sarà unico, irripetibile e inaspettato.

Robin Hood

obin di Locksley è rinchiuso nella prigione di Gerusalemme, dopo essere stato catturato mentre combatteva a fianco di re Riccardo d’Inghilterra. Nel carcere incontra Starnì, prigioniero anche lui, ed è grazie al suo aiuto che Robin riesce a fuggire. Starnì, in cambio, gli fa promettere che, una volta tornato in Inghilterra, Robin proteggerà suo figlio Eccì. Dopo il suo rientro in patria, la splendida Sherwood, Robin si accorge di essere stato privato di tutti i suoi beni dal principe Giovanni, fratello del re legittimo ed usurpatore del trono, con l’appoggio del perfido sceriffo

di Rottingham. Inoltre scopre che la gente del villaggio è vittima di ingiustizie ed iniquità. Robin allora, grazie all’aiuto di alcuni validi amici, diviene Robin Hood e sceglie di vivere nella foresta di Sherwood. Lo sceriffo di Rotthingam ordisce un complotto ai danni di Robin: chiama il famoso sicario Don Giovanni, facendolo arrivare appositamente dalle due Sicilie e concorda con lui di uccidere Robin durante un torneo di tiro con l’arco. Il piano dello sceriffo però fallisce e Robin, sorretto dall’amore di Lady Marian, riuscirà a restituire il trono al legittimo re e a ripristinare la giustizia a Sherwood.

Personaggi ed interpreti Robin Hood Re Riccardo Principe Giovanni Sceriffo di Rottingham Lady Marian Latrina, balia Don Giovanni, rabbino Starnì, Luca la muffa

Giuseppe Di Paola Riccardo Remigi Luca Giustozzi Fabio Monteneri Francesca Verdarelli Chiara Corpacci Roberto Rossetti Riccardo Cola

Eccì Federico Cola Little John Claudio Milani Bellosguardo Lorenzo Caramanti Un insolito bambino Francesco Pierluca Guardia, pignoratore Federico Belardinelli Guardia, Ezio ‘o fituso Nicholas Gabrielli Direttore di scena, banditore Francesca Dell’edera

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La Mandragola La Filodrammatica Piorachese nasce quasi “per caso” nel 1992, dall’amore per il nostro Paese, per il teatro e per il nostro dialetto riprendendo un discorso antico che si era interrotto con l’avvento del cinematografo ma che ritornava spesso nel ricordo delle persone più anziane. La Filodrammatica in questi venti anni ha messo in scena ben 18 commedie da “Lu Ciavattì Filosofu” del ‘92 alla “Mandragola”, di quest’anno. La Mandragola è una commedia di Niccolò Machiavelli, considerata il capolavoro del teatro del ’500. La storia si svolge a Firenze nel 1504, ma la Filodrammatica Pio-

rachese la pone a Pioraco, più o meno nello stesso periodo. La struttura cinquecentesca della commedia con intermezzi di danze e canzoni è stata lasciata volutamente, l’azione infatti non subisce interruzioni. I personaggi, illustrati magistralmente da Machiavelli, ben si adattano a parlare il dialetto piorachese. Il testo rappresenta una potente satira sulla corruttibilità della società italiana dell’epoca, ma sicuramente attuale oggi come ieri. I biglietti per lo spettacolo di venerdì 29 maggio saranno disponibili dal 14 al 29 presso l'uffico I.A.T. di Camerino.

La musica nel fuoco

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PETTACOLO PIROMUSICALE SCENOGRAFICO Incantevoli scenografie pirotecniche realizzate tramite fontane, sbruffi, girandole scintillanti, ventagli, scie luminose, incendi, e tanti altri effetti speciali in sintonia con le note musicali. Una meravigliosa sinergia tra universo musicale e fuochi colorati, il cui

ritmo è tenuto dalla melodia che scandisce il tempo delle emozioni che seguono le bellissime forme e colori espressione della più moderna arte pirotecnica. Realizzato dalla Pirotecnica Pierantognetti Serge e dalla Pyro design di Sabbatini Stefano

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Ricostruzione Sala Grande di Palazzo Ducale

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l riesame di importanti manoscritti recanti descrizioni dettagliate degli affreschi e degli arredi di un tempo e loro riproduzioni, ha permesso a Matteo Mazzalupi e a Fiorella Paino di risalire all’impianto antico del palazzo ducale che, nella parte chiamata “case di Venanzio”, ospitava una sala di rappresentanza approssimativamente rettangolare, lunga circa trentacinque metri e larga quindici. A questo punto, il lavoro d’equipe, utilizzando le competenze dell’architetto e gli strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione, ha consentito di realizzare una riproduzione virtuale che ci mostra ciò che diversamente non sarebbe possibile vedere, perché questa parte del Palazzo Ducale, che ora ospita la sede di Giurisprudenza, negli anni ha subito molte modifiche. Il grande ambiente, infatti, oggi si presenta ripartito in più stanze: percorso da un corridoio centrale sul quale si affacciano aule e uffici, sede dell’attuale Scuola di Giurisprudenza dell’Università. Il lavoro di ricostruzione virtuale dell’arch. Roberta Camillucci restituisce l’aspetto della sala più fastosa del Palazzo Ducale di Camerino, così come si presentava al tempo di Giovanni Maria Varano.

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La sala grande del palazzo ducale, che nel '600 lo storico Camillo Lili chiamava “sala ducale”, “gran sala”, “maggior sala” o, in latino, “aula magna”, all'inizio del Cinquecento era il principale ambiente di rappresentanza nella dimora dei signori di Camerino. Posizione e dimensioni si ricostruiscono con facilità, poiché i muri perimetrali sussistono ancora, e sono note. Non altrettanto scontata è la restituzione del suo aspetto, completamente stravolto dagli interventi successivi. In ciò sono di fondamentale aiuto le fonti antiche, che stiamo ristudiando: l'inventario redatto al tempo della conquista borgesca fornisce dati sull'illuminazione dello spazio e sul suo arredo; diversi codici, conservati a Camerino e altrove, tramandano con piccole differenze la decorazione della parte alta delle pareti, mentre due soli, preziosissimi manoscritti, finora mai sfruttati, specificano con esattezza l'armonica disposizione delle immagini e dei testi su ciascun lato. Sappiamo così che la “maggior sala” aveva dieci finestre, un soffitto ligneo, due camini, una credenza, sedici banchi, aste per appendere arazzi ai muri; e sappiamo che nella fascia superiore delle pareti si succedevano, in senso antiorario, gli stemmi dei membri della famiglia da Varano che avevano regnato sulla città e sul suo stato, da Gentile I (metà del '200) a Giovanni Maria (1481-1527): cia• 111 •


scuno di questi stemmi era affiancato da quello della rispettiva moglie e accompagnato da un elogio del personaggio in latino, che ne commemorava le principali cariche e imprese, vere o leggendarie, e le date salienti, tra cui quella della morte. Un testo piazzato al centro della parete di fondo, quella opposta al cortile di Giulio Cesare, fungeva da proemio, si apriva col titolo Origo dominorum de Varano (Origine dei signori da Varano) e riconduceva la mitica nascita della dinastia ai primi secoli del Cristianesimo; ma la vera serie storica iniziava accanto, nell'angolo sinistro della stessa parete, con Gentile I; si proseguiva sul lato lungo di sinistra, verso la piazza, con Rodolfo I, Berardo I, Gentile II, Berardo II, Rodolfo II e Giovanni Spaccalferro; si girava poi sull'altra parete breve, verso il cortile, dove si trovava la porta d'ingresso, con Venanzio Falcifer, Gentile III e Rodolfo III; l'altro lato lungo, verso valle, era dedicato a Gentilpandolfo, Berardo III, Piergentile, Giovanni II, Rodolfo IV e Giulio Cesare; il giro si chiudeva ritornando alla parete di partenza con Giovanni Maria, il cui elogio si trovava così in pendant con l'iniziatore delle fortune familiari. Ignoriamo il nome del pittore o dei pittori cui fu affidata l'esecuzione di tale decorazione, mentre per i testi ci si affidò, secondo il Lilii, a Varino Favorino, vescovo di Nocera, celebre umanista nativo di Pievefavera le cui sorti furono legate a doppio filo con quelle dei signori. A commissionare l'opera fu lo stesso Giovanni Maria, divenuto duca nel 1515. L'impresa va collocata entro il pontificato di Leone X de' Medici (1513-1521) e più precisamente tra il 1520, che è l'anno dell'evento più recente ricordato nell'elogio di Giovanni Maria (la concessione della prefettura di Roma e della contea di Senigallia), e il 15 novembre 1521, quando il duca ottenne una carica che qui ancora non compariva (quella di ammiraglio del mare di Santa Romana Chiesa). È molto probabile che la decorazione fosse approntata in tempo per l'arrivo della sposa di Giovanni Maria, Caterina Cybo, alla fine di ottobre del 1520: nei primi giorni del mese di novembre la cerimonia di consegna della berretta prefettizia per mano del Favorino e i festeggiamenti nuziali, organizzati con sfarzo memorabile, si svolsero proprio nella “sala grande”. Matteo Mazzalupi

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Unicam: oggi studio, domani lavoro

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’Università di Camerino, fondata nel 1336, conta cinque ‘Scuole di Ateneo’: Architettura e Design, Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie. Pensata e strutturata per dare ad ogni studente e alle future matricole tutti i servizi di cui si ha bisogno per dedicare con profitto il proprio tempo allo studio, UNICAM è immersa nella natura, nella storia e nell’arte. Le graduatorie del CENSIS, che la collocano per l'undicesimo anno consecutivo al primo posto fra le sedi universitarie con meno di 10.000 studenti, indicano nel livello dei servizi e delle strutture e nello sviluppo delle tecnologie informatiche i maggiori punti di forza che rendono ragione del particolare appeal di UNICAM. L’offerta formativa, con corsi di laurea prontamente adattati alla complessità e alla dinamica evolutiva del contesto sociale ed economico, è veramente ampia e diversificata con numerosi itinerari di studio proposti alle nuove matricole. Dal 2010 è attiva la Scuola di Studi Superiori ‘G. Leopardi’- sezione di Camerino, percorso di qualità con il quale UNICAM ha scelto di premiare il talento degli studenti universitari per indirizzarli verso un eccellente futuro. Attività sportive e culturali, servizi di orientamento per le

matricole, stage per tutti gli studenti in aziende leader sia in Italia che all’estero, generalizzazione del Sistema Qualità certificato ISO 9001:2008 a tutte le attività e servizi dell’Ateneo, master altamente innovativi, job placement per i laureati: questi alcuni degli aspetti che più caratterizzano l’Università di Camerino. Confronti a tutto campo con i rappresentanti delle attività produttive, del mondo del lavoro e delle professioni hanno condotto alla progettazione di un’offerta didattica ampia e articolata, nella quale trovano posto contenuti culturali e aspetti professionalizzanti. La metodologia formativa, per tutti i corsi proposti, intende soprattutto integrare il momento fondamentale della didattica teorica con la realtà professionale, competitiva e dinamica. Ma UNICAM persegue anche con convinzione, e con notevole successo, la politica dell’internazionalizzazione: con l’11% risulta essere fra i primi Atenei per la percentuale di studenti stranieri, eroga in lingua inglese sia corsi di Laurea che corsi di Laurea Magistrale, questi ultimi in consorzio internazionale nei settori della biologia, chimica, informatica, geologia, matematica, fisica. Dal 2005 è attiva la School of Advanced Studies (Scuola internazionale di Dottorato) le cui attività formative sono interamente in lingua inglese.

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Il re della griglia

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ra il 1983. Ci rit rovammo una sera a San Venanzio nei locali della parrocchia per preparare la nuova edizione della Corsa alla Spada. Ero seduto a fianco di Vincenzo Scuri, il presidente, poco più in là Luciano, Gian Mario, Carlo... Mario... e in fondo al tavolo era seduto lui, Igi, per la prima volta tra noi. Io lo conoscevo bene, ero compagno di scuola di Paola, sua figlia e avevo sempre apprezzato l’amore che aveva per la famiglia. Fin da subito capii che la sua non era una presenza di “cortesia”, che non era venuto a far chiacchiere, ma che era lì per fare, per lavorare insieme agli altri, per dare quei consigli che riteneva giusto dare. Un burbero dal cuore grande, ma con idee chiare e decise, un uomo che sapeva subito valorizzare quell’idea importante, quella che avrebbe portato risultato. Un uomo tutto d’un pezzo che non disdegnava neanche quei lavori umili ma fondamentali perché tutto andasse nel migliore dei modi. E lo rivedo lì, dietro il vicoletto, a lavare i piatti, a spazzare la strada, a raccogliere cocci e vetri e a portare via i sacchi dell’immondizia. Ultimo a lasciare la piazzetta della Taverna, come se dovesse chiuderla a chiave per essere sicuro che al mattino nessuno si sarebbe lagnato. E poi lì, più di dieci anni insieme su quella griglia infuocata, con quelle battute e quei tormentoni necessari per far passare il tempo e farmi divertire: “prendilo un pezzettino” diceva a chi usciva dalla cucina con la bocca piena, oppure “tanto ci sto io alla griglia” a quei ragazzi che prendevano ordinazioni di agnello a gogò “che non lo sanno che per cuocere l’agnello ci vogliono 20 minuti!!! E non a caso era per noi tutti di Sossanta “il re della griglia” di quella Taverna che lui definiva a cinque stelle. Mi e ci mancherai, Igi, mancherai a Camerino, alla sua Corsa alla Spada, a tutte quelle associazioni a cui hai dato e che nel tuo ricordo potranno ancora fare cose grandi. l'amico Claudio

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Il libro sulla Corsa alla Spada e Palio

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1515 - 2015

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orto intanto Giulio II e successo nel Pontificato Leone X, Guerrino Favorino originario della Pieve Favera, che in luogo del Clodio era stato dichiarato Arciprete di Caldarola, subintrò per la morte dell’istesso alla dignità del Vescovo di Nocera, rimunerato da Leone, di cui era stato lungo tempore famigliare, e portò questi gl’interessi di Gio:Maria efficacemente appresso il nuovo Pontefice. Nell’anno primo del Pontificato ottenne l’istesso Visse, e Sanginesi, e nell’anno 1515 fu dichiarato Duca. Nel concistoro dunque dell’ultimo d’aprile, fatta il Papa la sopraccennata commemoratione de’ meriti di Gio:Maria per gli aiuti dati alla Sede Apostolica nel Pontificato dell’Antecessore, e lodata sommamente la giustitia, la modestia, e la grandezza dell’animo, di consenso del sagro Collegio l’ornò della dignità Ducale, e confirmò l’istessa alla Città di Camerino, con l’armi, con l’insegne, e con tutte le preeminenze, e prerogative. Mariano Cenci spedito che fu con ogni celerità il breve, corse su le poste, e giunse in Camerino nel dì primo di Maggio. Non si può dire quanto la Città godesse di quell’avviso. Scorgeasi nel volto d’ognuno il giubilo, e l’allegrezza. (dall’Istoria della Città di Camerino di Camillo Lili)

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Un palio di seta e un cero di cera buona Testimonianze delle offerte al santo Patrono nel Libro rosso del comune di Camerino

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l Libro rosso del comune di Camerino è un codice membranaceo conservato presso la locale Sezione di Archivio di Stato; contiene, trascritti in copia, novantotto documenti dal 1207 al 1390 e offre una preziosa testimonianza dell’evoluzione del comune camerte durante il XIII e il XIV secolo. Il codice deve il nome alla rilegatura in tavola coperta di marocchino rosso ed è annoverato tra i Libri Iurium, volumi che attestano l’autorità del comune e la sua preminenza sul territorio circostante. Tutti i documenti sono stati trascritti da una stessa mano e sono stati sottoscritti in data 26 settembre 1345 dal notaio Angelo di Barone di Camerino, che dichiara di aver copiato gli atti da un autentico publico, cioè da un preesistente codice autentico e di pubblica autorità. A questi si aggiungono gli ultimi due documenti del 1377 e del 1390, la cui datazione e grafia differente lasciano intendere essere un’aggiunta posteriore, fatto non nuovo per questo tipo di codici in fieri, a cui il comune aggiungeva documenti importanti man mano che essi venivano prodotti. La presenza di numerosi atti di acquisto e di vendita, di quietanze e di sottomissioni testimonia la politica di assoggettamento del comune di Camerino a danno dei castelli circostanti nel corso del XIII secolo. Ed è proprio in questi documenti che si rintraccia la tradizione dell’offerta di un cero o di un palio di seta in occasione delle festività di san Venanzio o dell’Assunzione. Già il Boccanera aveva individuato nei documenti del Libro rosso la più antica testimonianza manoscritta, seppur indiretta, dell’antico folclore in onore del santo Patrono1, mettendo in evidenza “una memoria contenente l’elenco delle terre obbligate ad offrire un palio o un cero od altri tributi in denaro al comune di Camerino come corrisposta di affitti”2. Alla c. 3v del codice, infatti, si leggono i nomi dei castelli e l’importo dell’affitto che dovevano versare a Camerino; oltre al contributo in denaro, Rocchetta di Acqua Pagana doveva corrispondere anche un palio, mentre Dignano e Percanestro un cero. Infine, i castelli di Urbisaglia, Mon San Polo (Montecavallo), Val Sant’Angelo, Val Caldara, Rocca Maia e Sentino dovevano offrire un cero alla città3. L’elenco è privo di datazione, il che non ci permette di collocarlo in un anno o in un periodo più preciso di ante 1345. La più antica testimonianza dell’offerta di un cero alla città di Camerino contenuta nel Libro rosso risale al 1207 ed è in un atto di sottomissione degli uomini di Belforte, i quali avrebbero donato a Camerino ogni anno, nelle calende di maggio, un cero di trenta libre in alternativa all’affitto di ventisei denari4. La clausola non è collegata alla 1) BOCCANERA GIACOMO, Antico folclore nella festa patronale di San Venanzio a Camerino, «Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche», s. VII, IX (1954), pp. 73-102. 2) BOCCANERA, Antico folclore, cit., p. 74. 3) Il libro rosso del comune di Camerino, a cura di ILARIA BIONDI, Spoleto, CISAM, 2014, p. 9; BOCCANERA, Antico folclore, cit., p. 95. 4) Il libro rosso, cit., doc. 9, pp. 33-36. • 128 •


Gentili Massimiliano - cell. 340.1512914 Viale G. Matteotti, n. 12 62034 Muccia (MC) • 129 •


festività del Patrono, ma testimonia che già all’inizio del XIII secolo era in uso l’offerta di un cero alla città camerte. Dobbiamo arrivare alla seconda metà del XIII secolo per avere testimonianze del dono di un cero o di un palio di seta in occasione della festa di san Venanzio. Nel giugno del 1265 gli uomini di Rocchetta si impegnano a offrire annualmente al comune di Camerino, nelle feste di santa Maria in agosto o di san Venanzio, ventisei denari per focolare e un palio di seta5; nel luglio dello stesso anno sono gli uomini di Percanestro ed Elci a promettere l’offerta annuale, nelle stesse festività, di ventisei denari per focolare e di un cero di cera buona6. Nell’ottobre del 1276 i diritti sul castello di Urbisaglia vengono venduti ai sindaci di Camerino, San Ginesio e Montemilone (Pollenza); i nobili del castello si impegnano a offrire ogni anno a Camerino, per la festa di san Venanzio, e a San Ginesio, per la festa del beato Ginesio, un palio idoneo e decente7. L’ultima testimonianza è contenuta in un documento del marzo 1322, quando gli uomini di Cesi, insieme a quelli di Rocchetta, promettono di donare alla città di Camerino e alla chiesa del beato Venanzio un buono e congruo palio di seta in occasione della festa del beatissimo martire8. Fonti più tarde descriveranno nel dettaglio la cerimonia dell’offerta dei ceri e dei palii al santo Patrono9, ma possiamo sicuramente scorgere nei documenti sopra citati l’origine di una tradizione che è proseguita nei secoli e che ancora oggi affascina la cittadinanza camerte in un giorno così importante e denso di significato quale è la festa del santo martire Venanzio. Ilaria Biondi 5) 6) 7) 8) 9)

Il libro rosso, cit., docc. 5 e 6, pp. 24-30. Il libro rosso, cit., docc. 3 e 4, pp. 17-23. Il libro rosso, cit., doc. 53, pp. 137-141. Il libro rosso, cit., docc. 93 e 94, pp. 221-225. Si veda, a questo proposito, BOCCANERA, Antico folclore, cit., pp. 73-77.

Un'immagine del Libro Rosso del Comune di Camerino • 130 •


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Novità 2015

nelle edicole di Camerino l'album delle figurine della Corsa alla Spada • 135 •


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Mi piace... La Corsa alla Spada e Palio!

Concorso fotografico on-line

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uest’anno, per la prima volta nella storia della nostra manifestazione, si svolgerà una corsa del tutto in digitale, tramite il sito web www.corsaspada.it e il social network Facebook. Diversamente dalla Corsa alla Spada, nella quale i trenta atleti si sfidano a piedi per conquistare l’ambito premio, qui possono partecipare proprio tutti. Bastano una foto, scattata in questa edizione della rievocazione da un qualsiasi dispositivo (tablet, smartphone, fotocamera, reflex, gopro...) ed una connessione internet! Scegliete il momento della rievocazione che più vi piace, dal corteo alle taverne, dagli spettacoli alle manifestazioni collaterali, e immortalatelo! A decidere il vincitore sarete voi, votando sul sito la vostra foto preferita! In palio un posto d’onore al banchetto rinascimentale alla corte del Duca Giovanni Maria dell’8 Agosto! Regole del concorso: 1) Le foto dovranno essere scattate esclusivamente durante questa XXXIV edizione della Corsa alla Spada e Palio 2) Per partecipare al concorso basta caricare le proprie foto sul sito sempre aggiornato della Corsa alla Spada e Palio (www.corsaspada.it), nella sezione “Mi piace La Corsa Alla Spada”, facendo il Login con Facebook (bastano due click!). Potrete aggiungere una descrizione della foto. 3) Può votare chiunque abbia un account su Facebook, facendo il Login automatico sul sito. 4) Il concorso avrà valenza dalle ore 12 del 6 Maggio fino alle 24 del 4 Giugno. Potrete caricare la vostra foto e votare in qualsiasi momento. 5) In palio per le tre foto più votate la cena al banchetto rinascimentale in programma per sabato 8 agosto: 1° Classificata - Buono per 4 persone 2° Classificata - Buono per 2 persone 3° Classificata - Buono per 1 persona 6) Le premiazioni avverranno tramite un comunicato stampa che sarà pubblicato il 9 giugno sul sito e sulla pagina Facebook ufficiale della Corsa alla Spada e Palio. Una giuria avrà il compito di escludere le foto che non rispettassero il tema o, nel caso del corteo storico, i canoni rinascimentali di abbigliamento. MOSTRA DI ABITI STORICI NELLE VETRINE DEL CENTRO STORICO La Pro-Camerino in collaborazione con l’Associazione Corsa alla Spada e Palio ha organizzato un allestimento di abiti storici nobiliari attinenti al periodo della manifestazione. Dal 4 maggio sino al 4 Giugno, in tutte le vetrine del centro storico, saranno allestite le vetrine dei negozi aderenti all’iniziativa con i costumi d’epoca privati, dando vita ad una vera e propria mostra d’abbigliamento rinascimentale. • 137 •


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CAMERINO tel. 0737 630263

via A. D’Accorso,8 CAMERINO tel. 0737 633315 • 140 •


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Salendo da San Venanzio verso il Duomo incontri le taverne del Terziero di Sossanta dove per mangiare potrai prenotarti chiamando il numero 0737.632324, superata la piazza verso la metà del Corso ecco l’osteria Di Mezzo ove si possono gustare specialità di ogni genere. (Prenotazione non obbligatoria ma consigliabile al numero 334.3188751). Scendendo infine verso la Rocca, a Santa Maria in Via si può trovare la taverna dell’Armigero ove ci si prenota chiamando (di pomeriggio) il numero 338.1439324.

Palazzo Ducale

Chiesa S. Maria in Via

Taverna Di Mezzo

Taverna di Muralto

Rocca Borgesca

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ASSOCIAZIONE TURISTICA

P RO CAMERINO Ufficio I.A.T.

orario:

Informazioni turistiche

9,30 16,30

12,30 19,30

Lunedì chiuso C.rso Vittorio Emanuele, 21 - CAMERINO (MC) tel. e fax 0737 632534 www.proloco.camerino.sinp.net • e-mail: proloco@camerino.sinp.net

Chiesa di San Venanzio

Taverne di Sossanta

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Associazione Marchigiana Rievocazioni Storiche

Fedération Européene des Fètes et Manifestations Historique

Associazione “Corsa alla Spada e Palio” Via Conti di Altino, 9 Camerino (MC) Tel. 0737 634702 Fax 0737 630423 Sito internet: www.corsaspada.it e-mail: corsaspada@gmail.com


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