MARCO REDAELLI Graphic Designer
PROFILO Curriculum informale Sono Marco Redaelli, vivo a Monza dal 1981, diplomato in Arte Applicata con indirizzo Design dell’Ambiente conseguito presso l’ISA, Istituto Statale d’Arte di Monza nel 1998. Sono un grafico freelance, lavoro nel settore della comunicazione e mi occupo di impaginazione, fotoritocco, packaging, elaborazione file, creazione PDF per stampa oltre a logotipi, corporate identity, riviste, leafleat, brochure, newsletter, cataloghi, location. Grazie alla mia esperienza professionale lavoro in team o in autonomia dedicando attenzione all’analisi delle necessità del progetto grafico dalla creatività all’esecutivo al contatto con il cliente. Una lunga esperienza nel settore dell’editoria e della grafica mi permette di offrire al cliente un servizio completo nell’ambito della comunicazione.
CONOSCENZE Conoscenze specifiche Oltre all’utilizzo dell’ambiente Mac e Windows mi interfaccio con il cliente, fornitori, stampatori, seguo il file dall’elaborazione grafica all’esecutivo al file PDF per la stampa controllando ciano e prove di stampa. Programmi utilizzati
Adobe Photoshop
Microsoft Word
Adobe Illustrator
Microsoft Excel
Adobe InDesign
Microsoft Power Point
Adobe Acrobat Adobe Distiller
Safari
Macromedia Freehand
Firefox
Quark Xpress
Client Ftp
CORPORATE IDENTITY Studio Eds Logo Biglietto da visita Busta Carta intestata
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
CORPORATE IDENTITY Saba Consulting Biglietto da visita Busta Carta intestata
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
CORPORATE IDENTITY Bdc Informatica Logo Biglietto da visita Carta intestata Block notes Cartelletta
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
CORPORATE COMMUNICATION Pittrice Pieghevole
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
CORPORATE IDENTITY Pubblifive Logo Biglietto da visita Busta Carta intestata Cartelletta Brochure
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
CORPORATE COMMUNICATION Prisma Biglietto d’auguri Cartelletta
MARCO REDAELLI Creatività + Impaginazione + Prestampa
PROMOTIONAL DESIGN Centro Ortopedico Rinascita Volantino Locandina
MARCO REDAELLI Prestampa
PROMOTIONAL DESIGN Takada Pannelli esposizione
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
PROMOTIONAL DESIGN Sennheiser Busta Brochure Catalogo
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione
PROMOTIONAL DESIGN Dcg Eltronic
Schede prodotto Brochure Catalogo Packaging
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
PROMOTIONAL DESIGN Pozzi Brochure
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
EDITORIAL DESIGN Fly New Magazine Rivista
MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
EDITORIAL DESIGN My Planet Saturn Rivista
MARCO REDAELLI Creatività + Impaginazione
“Come una nave nell’oceano del tempo, unicità geologica del Monte Titano”
La Repubblica di San Marino si inserisce in questo territorio, si identifica con esso ed in particolare con il suo Monte, il Titano, che rapisce l’occhio da lontano e colpisce per il suo inconfondibile profilo. Sembra quasi la prua di una nave, come se il Titano volesse ritornare nel mare, dove 15 – 20 milioni di anni fa si sono formate le sue rocce. (dalla relazione UNESCO)
La Repubblica di San Marino è legata atavicamente ad alti ideali e valori che l’hanno resa famosa. L’impegno continuo e sempre crescente del Paese è di mostrare al mondo intero, attraverso la propria attività, la capacità di perseguire tali ideali e l’opportunità di offrire nuovi moderni strumenti di lavoro e comunicazione. L’intento costante è di salvaguardare e difendere la propria autonomia e indipendenza nel rispetto degli alti valori sociali, culturali di Libertà che le sono sempre stati propri. Questa filosofia, oggi trova la sua più grande espressione nell’attuale momento storico, consentendo al Paese di potersi liberamente confrontare e interagire con Paesi più grandi, in un rapporto di sempre più concreta e fattiva collaborazione. Attraverso la realizzazione di un evento mondiale, quale la eventuale partecipazione alla America’s Cup di Valencia nel 2009, risulterebbe facilmente evidente per tutti la positività dell’iniziativa in grado di aprire spazi al trading internazionale, creare nuovi posti di lavoro permanenti, nuove speranze e nuove potenzialità per una rinnovata crescita del Paese. Una finestra sul mondo, dalla più antica Repubblica tra passato e futuro cogliendo il presente che la vuole pronta e preparata con tutte le sue potenzialità. Gareggiare significa provare le proprie capacità, mettersi e mettere altri alla prova, questo accade attraverso la forza della barca, la forza degli uomini che la governano, le forze economiche che sostengono il progetto e tutte si uniscono in una unica, sola grande forza: “Per San Marino”. Quindi il fulcro di tutto è la forza intesa non in modo statico ma dinamico, protesa a superare se stessi, collaborativa che si proietta continuativamente nel futuro.
significati, che si sviluppano su educazione, tradizione, econom gia, solidarietà… Il Paese vuole dimostrare che n non c’è diversità, né il definirsi za di quegli amici disagiati fisic coraggio, desiderio di esprimer di vincere tutto concentrato in Chi per la Libertà combatte quo rimo nemico, la malattia, e solo c cia, che si può veramente definir nitore e divulgatore di Libertà. La vera emarginazione, il vero la vera disabilità è quella di non menti al proprio cuore alla pro San Marino fa cadere tutti i c nente umano, alla luce del prim spettiva della cooperazione e conoscenze, è stata terra di form ché mossi da sani principi edu alle necessità ed esigenze altru discriminazione razziale.
“Un’onda pietrificata che emerge come ammaliante sirena” dai flutti solcando con le sue braccia mare e cielo per giungere laddove, miracolosamente, le viene fatta grazia di un inestimabile dono: la Libertà, quella stessa Libertà che ancora oggi a distanza di millenni costituisce l’autentico tratto proprio della Repubblica, che si fa messaggera di questo bene prezioso, sinonimo di Pace, presso tutti i paesi con cui ha rapporti e ai quali con la sua attiva presenza non fa mancare il fascino e la bellezza del nobile ed inestimabile valore da tanti amato, desiderato, sofferto di cui lei ne fa generosamente dono. Tra gli importanti eventi sportivi che hanno spesso visto la Repubblica vincente, vogliamo aggiungere ancor di più: il mare, elemento costante nella vita del Paese sia da un punto di vista geo-morfologico che dallo stesso Santo Marino che proveniva dall’isola di Arbe. La partecipazione di questo piccolo ma importante Paese sarà vissuta come una storia senza precedenti, con molteplici
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America’s Cup
Filosofia del progetto
Momentum
Prospettiva storica, fa parte del mare nostrum, “Antica Terra della Libertà”
Per gli “altri” è più semplice, devono essere solo migliori degli altri, ma noi dobbiamo essere migliori di noi stessi, per l’immagine e l’onore di San Marino. Non si tratta solo di partecipare a un evento ma vi è qualcosa di più, per questo abbiamo fissato dei nuovi obiettivi, culturali, sociali, umanitari, e definito un programma, in sostanza un calendario d’allenamento cioè il nostro piano di lavoro al servizio del Paese. Questo è più corposo di un normale programma d’allenamento perchè i nostri obiettivi di sviluppo sono nettamente superiori.
Sportività, non è questione di vittoria o sconfitta, di caccia ai record, sportività è un atteggiamento interiore, significa accettare sfide personali ed affrontarle, misurarsi con se stessi e con gli altri, sportività significa riscoprire un gioco, essere autocritici, non accontentarsi mai del traguardo raggiunto ma partire da esso, stabilire i propri obiettivi affrontando tutto con spirito diverso.. La sportività fa parte della nostra natura, un carattere che definisce la nostra vita dall’inizio e che dall’inizio ha reso il nostro progetto ciò che è oggi: San Marino fra i grandi Stati. L’America’s Cup è la massima espressione dell’agonismo velico ed è anche il più antico trofeo sportivo del mondo, un fascino che ha appassionato i velisti a proteggerla e inseguirla da 150 anni, epoca in cui lo yacht America vinse la regata intorno all’isola di Wight aggiudicandosi il famoso argento inglese dalle 100 ghinee, così dal 1851 un nuovo capitolo si aprì nella storia dello sport divenendo per quasi due secoli la competizione più ambita aperta a tutte le nazioni. Interessante è un aneddoto del 1851 ove la regina Vittoria, saputo della vittoria di America, avrebbe chiesto quale barca fosse giunta seconda, sentendosi rispondere “There is no second, your Majesty”. Da qui nascerebbe il motto dell’America’s Cup “there is no second”, non c’è secondo, laddove indipendentemente dal risultato sportivo la partecipazione alla prossima edizione farà comunque di San Marino protagonista vincente in un evento procrastinato da tempo. Non sono frequenti le occasioni per presenziare a un appuntamento con la storia, per l’opportunità che offrirebbe tale evento di riportare San Marino al mare, incrementando possibilità commerciali e di turismo facendo conoscere origini storia e tradizioni con l’orgoglio che gli appartiene.
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“Momentum”, il termine scientifico indica la spinta in avanti di un corpo sotto il profilo psicologico, si riferisce alla determinazione inarrestabile di un’atleta o di un’ intera squadra. Sulla scia del proprio “momentum” quasi nulla può fermare la corsa verso il traguardo; gli ostacoli vengono superati più facilmente mantenendo fede ai propri principi.. L’obiettivo da perseguire è lo sviluppo di un’ importante immagine sportiva per San Marino, trasmettere quindi ancora più forza al Paese, questo incredibile per alcuni, ma stimolante e certa per noi.. Senza dubbio, tutto ciò significa anche impegnarsi a fondo a riflettere, ad osservare, a ottimizzare insieme e a realizzare ciò che in apparenza sembrava impossibile per un “momentum” decisamente più elevato. Si tratta quindi di ridefinire la sportività del Paese nel vero senso della parola, aumentarla tendendo ogni suo muscolo, elaborarla rispettando la sua natura inequivocabilmente sammarinese. Arrivare ai blocchi di partenza senza un progetto completo non sarebbe certo professionale ancor di più non risulterebbe qualificante per la Repubblica di San Marino, per questo motivo nella fase di preparazione consideriamo qualsiasi aspetto, discutiamo ogni dettaglio, continuando a provare fino al limite massimo delle nostre energie anche durante i momenti di maggiore affanno che inevitabilmente incombono, ma tutto è superabile, se si ricomincia con nuove idee.. E’ ciò di cui il sottoscritto, Claudio Maria Marciano, è fermamente convinto tanto da mettere in gioco esponendo la propria persona per i riferimenti di realizzazione dando la propria disponibilità per la composizione e/o strutturazione del progetto; la forte coesione, le implicazioni motivazionali, la solidità fisica delle realtà culturali e sociali, sono i temi che intende perseguire a tutti i livelli, per un progetto che potrà trovare la sua continuità in un futuro sia sportivo che economico.
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u diversi livelli: ivelli: sport, cultura, mia, turismo, mo, scienza, tecnolotecnolo-
non esiste patologia nello nelllo sport, diversamente ente abili e ciò ciiò in forcamente, bensì lo sportt è forza, rsi, gusto di battersi e d desiderio esiderio un cuore palpitante. otidianamente nte contro il più più acerchi ha questa ta forza e que questa esta tenare uomo libero ero e ancor p più iù soste-
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Perché partecipare alla Coppa America:
Statistiche ultima America’s Cup
Diffondere
Creare
competizione e Libertà , un binomio non in antitesi bensì un rimarcare il concetto di Libertà che da sempre contraddistingue la Repubblica, trasmettendo così alti ideali attraverso l’America’s Cup, massima espressione dell’agonismo velico. Connubio perfetto, tra San Marino e Coppa America, la più antica Repubblica del mondo e il più antico trofeo sportivo al mondo ancora esistente.
nuovi rapporti, stabilendo scambi culturali ali con altri Paesi, Paaesi, dei challengers partecipanti e delle sedi che ospiteranno l’evento, e per definire un futuro profilo di impegno egno internazionale, internazzionale, anzi transnazionale, serio e consapevole della funzionee insostituibile che può avere la più antica democrazia mocrazia del mondo mondo moderno.
Proporre Competere perché l’America’s Cup è considerata da sempre il simbolo dello sport puro, della sfida al migliore, del trionfo dell’eccellenza e dei valori sportivi. Tutto ciò viene colto dalla Repubblica per mostrare al mondo le proprie risorse ed il prestigio che ne consegue quindi quegli alti nobili ideali che la caratterizzano, concreto esempio di Libertà perpetua e di eguaglianza che l’hanno da sempre contraddistinta e resa singolare e ancora per confermare la propria leadership. San Marino partecipa ai Giochi dei piccoli Stati d’Europa, l’America’s Cup è l’opportunità per consentirle di entrare a competere con i grandi Stati del mondo. Attualmente non ci sono Team italiani che parteciperanno alla 33ma edizione, ottenendo in questo modo consenso e attenzione da parte dei media, del target di riferimento e dell’opinione pubblica.
in questo particolare momento storico di Coppa ppa America, la R Repubepubblica di San Marino al pari dei più blasonati Paesi a fiscalitàà agevolata del pianeta, dai quali infatti parte il trasferimento rimento di know-how kno ow-how verso i Paesi in crescita e ritorna sotto forma di royalties la ricchezza riccchezza da reinvestire nel mondo della produzione e della assistenza alle popolazioni sfavorite, valorizzando ulteriormente te le relazioni diplomadiiplomatiche che la Repubblica di San Marino intrattiene tiene con altri stati. stati. La presenza mediatrice in questo mercato della più antica democrazia dem mocrazia del mondo può diventare garanzia di etica della ella responsabilità responsabillità a livello globale.
Navigare in una società le cui realtà produttive sanno serrare le vele verso la creazione di un terreno di confronto innovativo e solidale, coniugando il valore d’impresa tradizionalmente inteso con le azioni che l’azienda stessa compie per raggiungere i propri obiettivi.
Promuovere una fratellanza universale che vuole in una sola amalgama coinvolti nell’equipaggio i cinque continenti, dando il vero significato etimologico alla parola continente dal latino “continere”, tenere insieme. Ed è questa una premessa indispensabile per dichiarare il primato della fratellanza in un mondo globale ma purtroppo ancora non equilibrato.
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I numeri dominano la nostra vita, ne stabiliscono le norme e gli obiettivi, sono intoccabili, immobili, ma in taluni casi semplici cifre possono essere fonti di ispirazione di motivazione ed accendere passioni, suscitare il desiderio di superare noi stessi.. con il nostro progetto succede.. E’ universalmente riconosciuto che la 32ma America’s Cup è stata eccezionale divenendo l’edizione internazionale e più seguita in 156 anni di storia dell’evento. Oltre sei milioni di persone hanno visitato le varie sedi e la copertura televisiva ha raggiunto i 4 miliardi di spettatori. Gestire e sviluppare l’evento in Europa utilizzando tutti i canali mediatici e in primo luogo le immagini televisive, ha consentito all’America’s Cup di affermarsi definitivamente come un evento globale nel mondo dello sport. In seguito all’eccezionale successo della prima America’s Cup tenutasi in Europa dal 1851, la Société Nautique de Genève è impegnata a Valencia al Port America’s Cup, il più grande e moderno ‘stadio della vela’ al mondo, nell’ organizzazione di una 33ma America’s Cup addirittura migliore della precedente, che coinvolga sfidanti competitivi provenienti da ogni parte del mondo, garantendo in questo modo un futuro brillante alla vela agonistica. Al termine dell’ultimo processo di selezione per la prossima edizione, è stata confermata Valencia, già sede ospite dell’evento, grazie anche alla creazione del Port America’s Cup, il più grande e moderno ‘stadio della vela’ al mondo. Con una superficie di 1 milione di mq ospita le basi dei Challengers partecipanti, un pontile per superyacht, una marina con oltre 600 posti barca, l’edificio ‘simbolo’ del Veles e Vents e l’AC Park (23 tra ristoranti, bar e caffé, oltre 30 aree interattive, tre mostre storiche, tre schermi giganti e un anfiteatro per i concerti).
EDITORIAL DESIGN Momentum (32 pag)
Rivista MARCO REDAELLI Creatività + Impaginazione + Prestampa
ULISSE SARTINI
ULISSE SARTINI
Angeli
messaggeri di luce Palazzo Gotico, Piacenza 18 Ottobre - 9 Novembre 2008
COMUNE DI PIACENZA
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PIACENZA
Organizzazione generale della mostra Studio Salvati Architetti Associati, Milano Allestimento Atelier Zav, Stezzano, Bergamo
Angeli
Illuminazione Giancarlo Pontara, Milano
messaggeri di luce
Fotografie Aurelio Barbareschi, Milano Coordinamento tecnico Romano Torselli, Milano Progetto grafico fotolito e stampa Grafiche Gelmini, Milano Ufficio Stampa Daniela Azzola Farinotti, Milano
Logo Accademia Arte & Musica
Presentazione di: Raffaele De Grada Carlo Chenis Stefano Fugazza
Claudia Azzola
Raffaele De Grada
Gli angeli sono tornati
Arcangelo 2005, olio su tela, cm 70x80
L’Angelo appare nelle lle arti fi fin n umeri, dai dall’antichità, dai Sumeri, Greci, dai Romani. Anche la cia del Louv vre Vittoria di Samotracia Louvre de angelo? non è forse un grande oielli nei Splendenti come gioielli mosaici bizantini dii Ravenna, enti in tutta gli angeli sono presenti ezzeria Europa, nella tappezzeria francese, come ad Angèrs. nfato con L’artista che ha trionfato zzo, nella i suoi angeli è Melozzo, arco e a Loreto Loreeto Sacrestia di San Marco ono dipinti nella Santa Casa. Sono ni, con teste in varie composizioni, ormano una a di putto ed ali che formano losanga, o a figura intera, dove assumono un’aria di imperio nzo dalle col manto color bronzo he volano in maniche bianche che senso contrario alle ali. Poi gli angeli hannoo fortuna minore, i temi laici danno un ruolo ombratile a questo personaggio, fino a ridurlo ad un ngenua, com me capoletto dall’aria ingenua, come re e francesi. in certe valli svizzere compaiono: in Ora con maestria ricompaiono: fusione dellee un momento di confusione stradaa. arti, Sartini ci indicaa una strada. mi Ho avuto occasione di occuparm occuparmi uando ha della sua pittura quando ntologica presentato la sua antologica alsecchi di al Museo Bagatti Valsecchi po è ristretto a Milano. Ora il campo alla dolcezza a questi personaggi dalla resente infinita. La luce è presente ita: un bel come una via d’uscita: n lui si vede giovane con le ali. In ra dei nostrii anche la vita effimera ere il giovane giovan ne giorni, potrebbe essere della porta accanto che esce di casa e vola sulla suaa Kawasaki. L’annuncio è il temaa ripetuto
vvarie arie volte: l’Arcangelo l’Arcangel Gabriele reeca un giglio bianco. Il manto reca è rosato, bianco dorato dorat con un ggiglio iglio ed il melograno nella mano d estra, simbolo di prosperità. pro destra, Le aali li sono quasi nascoste, nascost Gabriele cconcentra oncentra l’attenzione sul giglio, u n fiore che sembra vvenire da un lo ontano. lontano. N on è così per gli angeli ang del Non R inascimento, come “L’Angelo “ Rinascimento, A nnunciante” a Firenze Firen nella Annunciante” G alleria degli Uffi Uffizi, fizi, d Galleria dove il ggambo ambo del giglio sembra semb un’ala … ..sulla destra del qu …..sulla quadro. C ompletamente diverso diver l’angelo Completamente ““dalle dalle ali color ciclamino”, ciclam tanto ccaro aro al Longhi. L’arcangelo L’arca G abriele di Sartini sem Gabriele sembra venire d daa lontano, il vento sc scompone la a chioma, porta un m messaggio d dii luce. Il giglio si è un po’ aavvizzito, vvizzito, nei capelli si s mostra u na corona di pratoline pratolin con foglie una d ’edera. d’edera. ““L’Angelo L’Angelo della Ressurrezione” Ressu sii avvolge in un manto mant bianco, il p annello azzurro lo interrompe in pannello e lee ali, grandi, sono pronte pr per vvolare. olare. Ill tema del volo è presente pres nella st toria umana, dà veramente vera storia un se enso di libertà, di liberazione lib senso d alle storie quotidiane. quotidiane Il volo dalle n on sempre riesce, ed il corpo non sii raccoglie accasciato “sull’ala sp pezzata”. spezzata”. Ill fondo buio seicente seicentesco non dà m olta soluzione al dramma. dra molta Esce so ollievo e speranza dalla da presenza sollievo d ell’ “Angelo Musicante”. Musican dell’ Il vvolto olto è incorniciato da convolvoli ro osa pallido, come quelli qu rosa che si tr rovano in campagna, la luce trovano
ora sorge alle spalle dell’angelo e si appoggia su una stola rosso antico, per arrivare a battere sullo strumento musicale. Tanto silenzio viene interrotto dall’ “Angelo dell’Apocalisse”. La figura muscolosa viene circondata da uno strumento a fiato, con un tessuto rosa intenso che si annoda, come piaceva agli artisti del Rinascimento. Le ali sono grigie, ma cosa dire di questo Sartini, che, nato nel piacentino nel 1943, fa parlare di sé dappertutto, e ci guarda con aria ferma col suo “Custode del cielo?” Nella destra è impugnata una spada antica, il manto di raso lilla, una foglia vola, ricordando la natura che ci guarda da lontano. Questi ritratti sono molto precisi, e vissuti, si sente che Sartini vive nell’ambito delle arti come la musica, la danza, il canto. La conoscenza del corpo umano è arricchita dall’atmosfera della danza. Si parla tanto di Expo 2015 di Milano, ma la cosa più viva della città sono i suoi artisti, e l’Arcangelo di Sartini sembra raccontare che la vita è arte e natura.
Mosaici d’oro In basiliche dai mosaici d’oro abitate anche dai lari è chiaro e scuro ed è il non detto. Qualcuno viene zoccolando di scorcio alle navate, in canonica, a vestire una statua di bambina. Vi sono padre e vi sono madre, dice il Cristo d’oro. Non bastante il discorso, chiedo alla scrittura soccorso per ciò che del mondo apre: trascrizione di vite infinite, di pietre di basiliche romane, sopra s’installano le gotiche foreste, gli angeli caduti, nostre figlie, il redentore ad ali aperte, e mamma e Francia e quanto abbiamo in infinite vite appreso e detto....
Prof. Raffaele De Grada
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Daniele Balcet
Angelo autunnale combustione cromatica spoliazione vita ti ritrai ti interni raccogli le tue forze segno avvento d’una nuova generosa fecondazione Maria!
Studio per
Messaggero di luce 26
Angelo dell’annunciazione A Se mesi dopo, l’Angelo Gabriele fu inviato da Dio in una città della Sei Ga Galilea, chiamata Nazareth, ad una Vergine, promessa sposa ad un uo uomo di nome Giuseppe, della casa di David. Il nome della Vergine era Maria. L’Angelo, essendo entrato presso di lei, le disse: “A “Ave, o piena di grazia, il Signore è con te! Turbata a queste parole, ell ella si domandava che cosa potesse significare un tale saluto. Ma l’Angelo le disse”: Non temere Maria, perché tu hai trovato grazia da davanti a Dio. Ecco, tu concepirai nel tuo seno e darai alla luce un figlio, che chiamerai col nome di Gesù… fig
Angeli A messaggeri di luce m
(dal Vangelo secondo Luca, cap.1/ 26 -33)
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Non è qui, è risuscitato 2008, olio su tela, cm 80x120
Studio per
Non è qui, è risuscitato
Donatella Bisutti
L’angelo del giorno L’ala dell’angelo ruota all’orizzonte precipita il mondo in un’infanzia di luce. Il giorno si raccoglie nel futuro il futuro è la sua oasi la luce vi intinge le dita.
Messaggero di luce 2007, olio su tela, cm 60x70
Rossa è la ferita della terra l’ala dell’angelo incide uno spazio di ghiaccio più dura del diamante popola l’azzurro. Sfolgorano nella polvere le città dell’oro.
EDITORIAL DESIGN Angeli (80 pag) rt Stati Uniti. Già esposto alla mostra “Between God and men_angels italian art” - Mississippi - Museum of art
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MARCO REDAELLI Creatività + Impaginazione + Prestampa
Catalogo mostra
EDITORIAL DESIGN ED Shuttle Shu
Newsletter Ne MARCO REDAELLI CreativitĂ + Impaginazione + Prestampa
LAMBRATE CITTÀ
Supplemento di CITYMAG Milano - Gennaio 2008
LAMBRATE CITTÀ La voce dell’autonomia espropriata nel 1923 con Regio Decreto
Chi fa da San Martino patrono di Lambrate
Intervista Matteo Sal Presidente Commissio Sicurezza a Palazzo M
La libertà dell’indipendenza Mai più sudditi
New York, New York!
Cari lettori e lettrici. Domenica 11 novembre, festa del Patrono di Lambrate San Martino, si è svolta la prima assemblea della Costituente per Lambrate Comune Autonomo. L’iniziativa nasce per libera volontà dai Comitati di quartiere “ Milano-nordest, Gobetti-Vallazze, Teodosio, Cova, Palmanova, Ortica” che sono l’espressione delle numerose esigenze dei residenti e del territorio. Perché questa iniziativa? Questa iniziativa nasce dalla insoddisfazione dei residenti verso la politica del Comune di Milano espressa finora, dalla percezione di un disinteresse dell’amministrazione centrale, incapace di affrontare i nodi strutturali dei problemi, di offrire risposte concrete, rapide, ed efficaci alle istanze della popolazione.Questa situazione fa sorgere indignazione, esasperazione e malessere nei cittadini, i quali sentendosi abbandonati si organizzano in Comitati per dare più forza alla loro voce, spesso inascoltata. Tantissime persone sentono il serio e responsabile bisogno di ricreare l’identità collettiva dei propri quartieri, delle proprie vie, offrendo a ciascuno l’opportunità di ritrovare i propri valori e la propria individualità. Il Comune di Milano è costituito da agglomerati molto eterogenei fra loro, le necessità e le peculiarità del quartiere Lambrate (Comune Autonomo sino al 1923) hanno caratteristiche specifiche ed esigenze differenti da quelle del resto del Comune di Milano, che verrebbero salvaguardate in un’ottica Autonomistica, con il recupero della propria identità storica e culturale, delle proprie tradizioni e valorizzazione del patrimonio ambientale. Sono notevoli i problemi evidenziati, le principali criticità mettono in evidenza una profonda situazione di disagio legata al traffico, alla sosta selvaggia, alla viabilità, ai collegamenti, alla sicurezza e abusivismo, al degrado ambientale. Le ragioni esposte sono ben note sia all’amministrazione centrale che al Cdz3 il quale, potendo esprimere solamente “pareri,” non ha sufficiente forza nei confronti di palazzo Marino. Una politica più attenta e sensibile, capace di coinvolgere i cittadini sulle decisioni del territorio, probabilmente avrebbe evitato questa situazione. L’obiettivo, quindi, attraverso l’opera dei “Comitati Costituenti per Lambrate Comune Autonomo”, è la creazione di un Ente Autonomo al fine di migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini, attraverso una diversa pianificazione del territorio, tutelando le aree e le risorse di interesse naturalistico, nonché le costruzioni di pregio storico e architettonico, offrendo maggiore spazio alla promozione umana, sanitaria, sociale, scolastica, universitaria, culturale, economica, associativa, ricreativa e sportiva dei cittadini di Lambrate. Vogliamo rendere il “Comune di Lambrate” un luogo trasparente, ove
Milano e Londra hanno il ticket per il Centro. Tutti gli altri no! Siamo sempre noi i più furbi?
Presidio del Comitato davanti alla stazione di Lambrate tutti i cittadini possono rappresentare le loro esigenze al Sindaco, agli Assessori, ai Funzionari e conoscere le decisioni. Altre esperienze simili, divenute realtà negli ultimi anni, sia al Nord che al Sud del Paese, possono fornire positive indicazioni in merito. Concludo con le parole del Professor. Giuseppe Mastromarino che esprime
un principio di alta democrazia partecipata: “La nostra Comunità è un non popolo, in quanto altri decidono per noi… Siamo maturi per passare dalla condizione di sudditi a quella di cittadini liberi”.
Davide Boni
Matteo Salvini
Assessore al Territorio Regione Lombarida
Presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Milano
Coordinatore Comitato Costituente per Lambrate Comune Autonomo
Bruno Centenari
Si può fare!
Chi fa da sè, fa per tre
a pag. 2
a pag. 2
Quel popolo che protesta ai gazebi
Folla ai gazebi, i cittadini di Lambrate firmano la petizione del Comitato Nordest per la sicurezza
Ecopass o Ecopazz?
Dov’è la delibera?
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IN BREVE
LAMBRATE CITTÀ
va conto dell'attività svolta dal giugno 2006 ad oggi. Sono trascorsi altri due mesi, risposte zero. Non al sottoscritto, affatto sorpreso, non al Consiglio, che fatica a rivendicare la sua dignità, ma soprattutto non alla gente. Quella che, pur imprecando, continua a votare e pagare tasse che contribuiscono anche agli stipendi di lorsignori. In cambio di cosa? Se lo chiedono ormai in tanti, tantissimi. La sensazione è che le periferie, per la giunta di Palazzo Marino, eccettuato l'Assessore Orsatti, e pochi altri, siano da tempo una seccatura; che quella Nordest lo sia più della altre; che i Comitati spontanei di cittadini siano considerati gli ultrà dei rompiscatole ed il vero male di Milano (vedi dichiarazioni virgolettate del prosindaco agostano). E la gente, a questo punto, ha cominciato ad arrabbiarsi davvero. La storia della Costituente per la rinascita del Comune di Lambrate, accorpato a Milano con Regio Decreto nel 1923, insieme ad altri dieci, probabilmente è stata accolta nelle alte sfere con risolini di commiserazione. E' capitato anche in Zona. Qualcuno si sarà chiesto: dove possono andare? Risposta altezzosa: da nessuna parte. E allora lasciamoli giocare, prima o poi si stancheranno. E se questi non si stancassero e andassero avanti? Staremo a vedere. Duole comunque constatare che nessuno si sia posto le domande dovute: perché questi cittadini sono esasperati?
Siamo rinati così
Cosa possiamo fare per recuperare un minimo di fiducia? Come risolvere, tanto per cominciare, le 19 problematiche approvate il 10 gennaio 2008 dal Consiglio di Zona? A proposito, credete voi che si siano scomodati per venire ad ascoltare? L'unico che si è mosso è stato Matteo Salvini, presidente della Commissione Sicurezza, una delle tematiche più gettonate. E gli altri? Nisba, come dicevano i lambratese di una volta. Non pervenuti, come capita talvolta per le temperature di Banckok. Già non si scomodavano con le auto blu, figuriamoci "pedibus calcantibus". E il nostro Consiglio di Zona, unica istituzione che, pur con sensibilità e idee legittimamente diverse, continua ad avere un rapporto con la gente del territorio, insieme a certa volenterosa stampa che surroga Palazzo Marino? Credo sia giunto il momento di interrogarci seriamente. E di preoccuparci non di dove possono andare quelli che democraticamente, pacificamente, civilmente, vogliono tornare padroni a casa propria, ma di come dire basta a tante, troppe prese in giro, e contribuire finalmente a migliorare la qualità, sempre peggiore, della vita. Ivi compresa la nostra. Presidente della commissione, Lavori Pubblici, Territorio, Traffico e Viabilità. Capogruppo Lega Nord
Vincenzo Casati, valido Consigliere di opposizione in Zona 3, è anche Presidente del Circolo A.C.L.I. di via Conte Rosso 5, a Lambrate. Qui la Costituente è stata accolta con grande ospitalità, stabilendovi la sua sede provvisoria. “Da cittadino di Lambrate – commenta Casati – mi è sembrato giusto aprire la porta a chi si sta impegnando per migliorare la nostra qualità della vita. Di problemi insoluti, da queste parti, ne abbiamo davvero tanti, troppi, ed i poteri del Consiglio di Zona, già modesti, cozzano spesso con l’insensibilità di Palazzo Marino. Che qualcuno, democraticamente stia pensando all’autonomia, sorprende solo sino a un certo punto.
Ed E d eecco cco o che si è realizzata la famosa “op pera azio one ECOPASS “ studiata per “operazione dim min nuire e l’inquinamento dell’aria citdiminuire tad dina a, lim mitando la circolazione delle tadina, limitando autto n el ccentro entro di Milano e spingendo auto nel miassm smi all’esterno, al i miasmi verso le nostre perife erie e. A parte parte che i tecnici del settore riferie. dic chia ch arino o che l'inquinamento venga dichiarino cau us to pe usat er circa il 70% degli impianti er causato per di rriscaldamento, isc calda da amento, ci dovevano inviare di anc che q che ue ello del centro? (Forse che in anche quello perriferriia an on ne avevamo già abbastanza periferia non di aria ar a iinquinata? nq quinata? ) Siamo forse i classici di citttadiini d cittadini dii serie B o di terza categoria? Ill “P Pian no ECOPASS” è stato lunga“Piano mente e stu udiato e preparato, richiedenmente studiato do un un enorme eno orme e visibile investimento do in att trezz zature, personale addetto e in attrezzature, pub bbliicitàà. Con quale obbiettivo? La pubblicità. sallutee p ub bblica? Può darsi, ma noi che salute pubblica? di ssolito oliito fa acciamo quattro conti di veridi facciamo
Mii rrivolgo M ivo olgo essenzialmente a coloro che e ha anno o liquidato l’idea di “Lambrate che hanno Comun une A utonomo”, con poche e lapiComune Autonomo”, darrie p arol ole e, esprimendo, fra le righe, un darie parole, disssen nso n ns on sufficientemente ficientemente suffragadissenso non suffi to da da ragionevoli ragio onevoli dubbi. to Io o, n ato a Milano, nonché figlio e nipoIo, nato te di di m ilan nesi, ricordo quando percorrevo te milanesi, le “ miie” sstrade trade di Città Studi ed accomle “mie” pag gnatto daa mio nonno materno, restavo pagnato inc canttato aad d osservare le locomotive a incantato vap pore e cche he e sferragliavano sui binari della vapore sta azion ne d stazione dii Lambrate. Certo che quelle stra ade, e,, sgo om ombre strade, sgombre da automobili, furgoni uan nt’alltrro, sia sotto che sopra al mareq quant’altro, ciaapied de, d avano un senso di respiro e di ciapiede, davano tran an nqu uillit il tà. Le poche immondizie, pretranquillità. vallentte teme emente foglie e qualche pezzetto valentemente di ccarta artta (n non c’era ancora l’abitudine di di (non spa acca are lee bottiglie di birra e disseminaspaccare re il il terreno te erren no di ogni nefandezza a base di re pla astic as ca e … ), erano ripulite da uomini plastica …), in ggrembiule rem mbiu ule grigio, berretto con visiera, in che e ra amaz zzavano con una scopa di fasciche ramazzavano ne,, b utt ttan ndo il raccolto in un bidone, inne, buttando casstratto ne el triciclo a pedali che all’uopo castrato nel ven niva a sos spinto a mano od attraverso il veniva sospinto movim me to dei pedali. ment movimento I Vig ig gili U rbani, imponenti nelle loro Vigili Urbani, div vise iinvernali nver ve ernali sulle quali scintillavano divise due e file le dii bottoni bottoni color oro, in piedi suldue la lloro oro o ped dana rotonda dipinta con strila pedana
ASCOLTIAMO LA VOSTRA VOCE Per informazioni tel. 335/6892309
Leo Siegel
Il primo brindisi
domenica 11 novembre 2007 - ore 11 San Martino - Patrono di Lambrate
Iˆ Assemblea della Costituente La cittadinanza è invitata Stampato in proprio
I prossimi appuntamenti ai gazebo GENNAIO Sabato Lunedì Giovedì Sabato Domenica Giovedì
19 21 24 26 27 31
FEBBRAIO Sabato 2 Sabato 9 Sabato 16 Sabato 2 Sabato 1 marzo
tassa, Nessuna bollo... nessun libera Offerta gazebo! o al nostr
Piazza Gobetti Via Pisani Dossi (mercato) Via Orbetello (mercato) Via Valvassori Peroni ang. Vanzetti (mercato) Piazza Udine Via Rombon (mercato) Via Ortica Via Rimembranze di Lambrate Piazza Bottini ang. Via Pacini Via Palmanova ang. Carnia Via Amadeo ang. Taiani
Presidenti Luigi Piccinini Giulio Ainis Domenico Costa Maria Raccuglia Savino Sabarra Tiziano Guastoni Giovanni Belloni Diego Gelmini Federico Caravita
LAMBRATE CITTÀ
Federico Caravita
tà”, con tutto a posto, anche se qualche mascalzoncello, lasciava traccia del suo passaggio, scrivendo con il gesso, sui muri, una v doppia capovolta, seguita dal nome della squadra di calcio del mio cuore. Poi giù, in piazza della Scala e di corsa dentro quel tempio della musica, fatto di marmi, stucchi e velluti, ad assistere a rappresentazioni operistiche di enorme pregio. Al termine, il percorso inverso con l’ultimo tram. Per alcuni, queste potrebbero essere considerate delle visioni bucoliche da città metropolitana, ma era la nostra vita. Il clima che si respirava a Milano, era denso di operosità, rispetto per le persone e le cose, amore per la città. Oggi tutto questo è scomparso. Purtroppo anche a Lambrate, i muri sono saturi di scritte e sgorbi colorati, le strade ed i marciapiedi sono rigurgitanti di veicoli fermi e quelli in movimento, sono fermi anche loro, sempre, in una coda atavica, perenne. La sporcizia regna indisturbata, fra cocci di vetro e sputi carichi di microbi e virus, portatori di quelle malattie che la nostra civiltà era riuscita a debellare. Nelle allora quiete vie di Lambrate ora si aggirano scippatori, stupratori, mafiosi al recupero del pizzo, venditori di droga di tutti i tipi. La sicurezza e la civiltà sono scomparse in un baleno, per far posto allo scempio di un nucleo urbano che non è più possibile definire come tale. Questo è il quadro di un film dell’orrore, ma qualcuno, nelle alte sfere del potere milanese, pensa all’EXPO, a come spendere i soldi dei cittadini. Non sono certo in discussione gli investimenti per promuovere l’immagine di Milano, ma se si farà l’EXPO, ospiteremo gli stranieri in un mare di m…. Ah, scusate, il centro sarà pulito ed ordinato, da qualche parte la spazzatura va buttata, una volta la si nascondeva sotto il tappeto, oggi abbiamo a disposizione Lambrate!
Giorgio Maffi
1000 firme mi sembra già un buon risultato; il minimo sarebbe consentire almeno una consultazione popolare. Auguri per la vostra battaglia. Lombard Mod La cosa mi ha richiamato alla mente i rapporti tra “City of London” e “Greater London”.Ma in ogni caso, l’identità è giusto venga preservata anche attraverso simili rivendicazioni solo apparentemente ‘geografiche’; chissà un domani considerando la devastazione etnica e culturale cui siamo inevitabilmente soggetti si potrà dire (come accade nell’east end londinese dove ancora è possibile trovare un gran numero di “autoctoni”) che i veri ‘milanesi’ sono a Lambrate.
Per me la questione non è identitaria ma economica , evidentemente il Comune di Milano investe solo in centro e tratta le periferie solo come fonte di tassazione , un pò come i comuni medievali trattavano il contado rurale e le nazioni ottocentesche le colonie. Insomma è il solito problema della redistribuzione delle risorse , le tasse le prendi dappertutto tramite ICI , oneri di urbanizzazione , parcheggi a pagamento , Tarsu etc etc ma poi gli investimenti li fa solo in certe zone , chiaro che ad un certo punto si vengono a creare dei quartieri che sono dimenticati e solo sfruttati , che è quello sospetto capiti a Lambrate. Gianluca J
Max_s Se la gente di lambrate crede che il comune di Milano governi il territorio in modo peggiore di quanto dovrebbe e se crede che un comune locale potrebbe governare meglio allora che secedano , non ci vedo proprio nulla di male. Ognuno ha diritto di governarsi da solo, a qualunque livello. Esistono comuni di 100 abitanti, non vedo difficoltà nel farne uno di 80000. Già un certo federalismo coi consigli di zona c’è... evidentemente non è poi così terribile l’idea che i cittadini facciano da soli. sciadurel L’accorpamento forzato dei comuni è stato fatto dal fascismo come al solito pasando sulla testa della gente in Svizzera SI FANNO REFERENDUM sia per accorpare i comuni o crearne dei nuovi: DECIDONO I CITTADINI YSBYSB
Ma se Lambrate esce dal comune di Milano, i mezzi pubblici deve pagarli come chi abita fuori Milano ovvero tariffa aggiuntiva.. ci hanno pensato a questo e altri innumerevoli problemi come la tariffa dei taxi o no? Max_s Scusa... ma quindi? Tra le 2 fermate del mio comune ci voglion 30 secondi eppure il biglietto costa 2 euro... e tra il mio comune e quello dopo ci vogliono meno di 2 minuti e comunque il biglietto rimane 2 euro. X noi va bene e per quelli di Lambrate no? Sempre di ATM si tratta. Comunque non vedo proprio perchè dovrebbero cambiare le tariffe. La tratta è sempre quella. Anche Sesto San Giovanni è un comune a parte ma ci arrivi comunque con l’urbana mi pare... almeno alla prima fermata. Oltretutto... cosa c’entra questo col fatto di lasciare decidere ai cittadini? XXXXX
A parte che Letizia Moratti in questa faccenda non c’entra nulla, ritengo che gli abitanti di Lambrate abbiano tutti i diritti di chiedere questa “secessione” da Milano. Se sarà un referendum a decidere, sarò contento quale che sia l’esito.
Ci fosse stato il Comune di Lambrate tutti questi problemi non sarebbero esistiti. Quando rinascerà, li risolverà rispettoso dei suoi cittadini ignorati da un’amministrazione sorda anche di fronte alle denunce del Consiglio di Zona.
Maurizio Bigatti
Rotary R otary Club Lambro L Napoleon On site!
PER ESSERE INFORMATO - PER DECIDERE IL TUO FUTURO FUTUR RO Mi interessa ricevere Lambrate Città al seguente recapito capito Nome: ................................................................. Cognome: ....................................................................... ....................................
..................................... via............................................................. n°.......... e-mail: ........................................................................
Nasce N asce e ne nell’agosto elll’agosto del 2002 il Rotary C lu ub La L ambro Napoleon, fondato da DieClub Lambro g oG ellmin ni. go Gelmini.
Autorizzo, ai sensi di quanto previsto dall’art. 11 della L. n. 675/96, all’utilizzo dei dati personali, nonché la loro eventuale entuale comunicazione a tterzi. errzi..
Se Vi interessa partecipare alle nostre iniziative sbarrare la casella ella
• Il L am mbro: Arteria idrica storica e Lambro: ttradizionale ra adiziiona ale di Milano che la attraverssa a ttangenzialmente an ngenz ng zi zialmente dalla Brianza al lod ig gian gi no, p er gettarsi nell’Adda, e poi in digiano, per A driattico aattraverso ttraverso il Po. Adriatico • N apolleone Bonaparte: è colui che Napoleone d ie ede iill no ed ome durante la Repubblica Cidiede nome ssalpina alp lp pin na all la strada che dal quartiere milaalla n esse de d el Ortica porta attraverso il Ponte ell’O nese dell’Ortica L am mbrro dii Melegnano fi fino Lambro no a Lodi.
si
Firma: ......................................... ....................................
Ritagliare o fotocopiare e consegnare ai nostri gazebi
La strada che attraversa il Lambro nel L nostro territorio ha preso il nome di “nano poleonica”. po Nel 1811 Napoleone aveva 42 anni e N la sua stella politica era all’apogeo. Imperatore da un decennio, ormai padrone pe del Sud Europa, stava preparando in Itade lia la campagna di Russia, quella che poi si rivelo’ la prima disfatta e gli procuro’ il noto soggiorno pagato full-comfort all’Elba. In quel periodo aveva da tempo all sloggiato gli Austrorussi da Milano e deslo cretato la Seconda Repubblica Cisalpina, cre oltre che smantellato gli ordini religiosi olt che non l’avevano presa tanto bene. In ch quei giorni stava smontando le campane qu di tutta Italia per farne fusti da cannone. N Nel maggio del 1811 Napolene stanzia ziava con gli eserciti a Lodi ed il vecchio pre prevosto di Melegnano, Giovanni Candia (da cui Candia-Lomellina) da un suo fra fratello che era capitano dell’esercito napo poleonico, aveva saputo che nella notte de del 16 maggio 1811 Napoleone sarebbe pa passato da Melegnano proveniente da Lo Lodi per recarsi a Milano, in forma priva vatissima, per un suo incontro non di int interesse pubblico Il Candia fece preparare la chiesa tutta illuminata nell¹interno, indossò con tut tutto il clero i paramenti più solenni,
chiamò tutta la cittadinanza in chiesa a porte chiuse ed attese. Appena arrivò dal ponte del Lambro sulla piazza il cocchio imperiale, si spalancarono le porte della chiesa, uscì la solenne processione del clero melegnanese e di tutto il popolo con stendardi e con candelieri, e si diresse verso Napoleone. Il cocchio imperiale si fermò ed il Candia, solo, si avvicinò a Napoleone che lo accolse bene aprendogli lo sportello. Si guardarono in faccia due uomini, Napoleone e Candia. Nessuno ha riportato le parole del loro breve colloquio; ma partendo Napoleone salutò più volte; le campane rimasero al loro posto per sempre; Melegnano non fu funestata. Il cocchio riprese a camminare sul selciato della strada principale; il popolo melegnanese che per alcuni istanti rimase muto mentre i due uomini si parlavano, si riversò in chiesa, cantando con esaltazione il Te Deum. Cosi’ il Lambro dimostrò due volte l’umana natura del Nostro condottiero, sia per le sue visite private milanesi su cui e’ corretto non indagare oltre, sia per il suo ossequio, unico di quel periodo, ad una gerarchia ecclesiastica: le campane furono salve, Napoleone l’anno successivo rimedio’ la prima randellata della sua storia militare!
Via Saccardo come era nei primi anni del XIX secolo. Si intravvede sulla destra lo stabile che era sede del comune di Lambrate sino al 1890
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LAMBRATE CITTÀ
Gennaio 2008
Anche Greco torna a sognare La via Gluck è in territorio di Greco. Un tempo, come è ormai universalmente conosciuto, era circondata da prati. I prati si stendevano dalla Stazione Centrale verso la periferia, cioè verso il borgo di Greco Capoluogo: quattro antiche case intorno alla chiesa parrocchiale (parliamo della fine ‘800 inizio‘900), qui un pugno di famiglie viveva ancora di orticoltura, ma Greco Capoluogo non era propriamente Greco Milanese. Greco Milanese era un’altra cosa! Greco Milanese era un Comune a sé e, quando venne annesso a Milano nel 1923, consisteva in un territorio che partendo da Piazza Loreto arrivava alla Staz. Ferr. Greco-Pirelli, da viale Monza a Viale Zara/Testi e comprendeva i seguenti borghi: Prato Centenaro, Segnano, Segnanino, Fornasetta, Cassina dei Pomi, Greco Capoluogo (con la sede del Comune). Oltre a queste entità vi era la cosiddetta Greco Urbana (Viale Monza/ Via Venini). Tutto ciò formava un Comune di circa 26 000 abitanti. Il centro di questa realtà non era la “piazza”, detta appunto di Greco, il centro vitale, l’organismo pulsante, con negozi, fabbriche, magazzini, empori, case di abitazione moderne, in stile Liberty e Decò, era la Greco Urbana. Questa era sorta all’inizio del secolo su terreno vergine, a ridosso del rilevato ferroviario della Nuova Stazione Centrale in costruzione (che l’aveva definitivamente divisa dal vecchio centro rurale) e si andava sviluppando lungo l’asse di Viale Monza. Il Comune di Greco Milanese inglobato, come detto, nel 1923, costituiva al tempo (assieme ad Affori e a Lam-
brate) la realtà più dinamica intorno a Milano, uno sviluppo così prorompente da lasciarci stupiti ancora ai giorni nostri, tanto era lo slancio, la voglia di emergere, sia degli operai, impiegati e dirigenti, di superare le antiche realtà fatte di fame, di indigenza, di mancanza di libertà, di riscatto dai secoli di arretratezza, di desiderio del nuovo, portato dalle rivoluzioni socio/economiche già sperimentate in altri Paesi. Rivoluzioni sociali che qui trovarono anche terra buona per attecchire, qui infatti troviamo molti personaggi, sedi ed argomentazioni che caratterizzarono quegli anni. Ma per far sì che quello che si dice non siano solo parole vuote facciamo seguito con questi dati che possono essere valido motivo di riflessione. Cominciamo: Bar-Trattorie-Osterie n° 118, una ogni 220 persone circa. – Salumierie n°56/460 c. – Erbivendoli n° 39/660 c. – Fornai n°35/740 c. – Barbieri n°33/780 c. – Drogherie n° 28/920 c. – e poi gli artigiani: fabbri (20), falegnami e bottai (28), lavandai (n° 68), orticoltori/fioristi (n°28), editori/tipografi (n°24), officine meccaniche (n° 38), sciostrai (18), mercerie (40), terraglie (10), trasportatori (15), tappezzieri/ materassai (17), vetrai (4), verniciatori/ decoratori (10),ecc. ecc. Oltre a ciò vi erano le grandi industrie (Pirelli), le medie (Gutter, C.e. Bietti, Branca & C. Fibra vulcanizzata, Defries -Titano) poi c’erano le Ferrovie (le stazioni Centrale e Greco con i Magazzini Raccordati) tutti i loro servizi sparsi nel territorio, i rilevati ferroviari in costruzione con le centinaia di archi in cemento armato e la stessa Stazione Centrale, il Naviglio
Il documento è distribuito ai gazebi
Martesana col porto presso Cassina de Pomi, dove arrivava la ”flotta” dei barconi con ghiaia e sabbia provenienti dalla cava del Giaggiolo per la costruzione delle ferrovie. Insomma una realtà dinamica in un Comune che era pienamente in grado di progettare il suo futuro, non per niente lo stemma comunale portava la frase: LONGE PROSPICIO, guardo lontano. Ci sembra giusto a questo punto ricordare almeno alcuni nomi tra le persone che operarono in quel tempo affinché si sappia e si abbia coscienza che noi (oggi!) non siamo figli di nessuno, in attesa che altri, più autorevolmente, ci portino a conoscenza fatti e situazioni storiche ben più documentate. Questi nomi sono: Federico Cozza - Giovanni Valdameri - Umberto Gatti - Pietro Mauri (Sindaci dal 1911 al 1923) - alcuni consiglieri comunali: Attilio Meregalli - Andrea Rampinini - Giuseppe Bontadini - Luigi Cazzaniga - (che qualcuno può ancora ricordare), Marco Gutter - Giuseppe Citterio - Natale Rampini - Giuseppe Boltri (industriali ed artigiani di importanza nazionale). Poi venne l’assorbimento in Milano, il fascismo col suo regime, e le cose cambiarono decisamente. Anche per voi, amici di Lambrate, che oggi state lavorando per costruire l’autonomia scippata antidemocraticamente, la nostra solidarietà è totale, il vostro esempio è uno sprone anche per noi, Greco autonomo da oggi sarà molto più di un semplice, romantico sogno di libertà.
Gianni Banfi
Via Vallazze 116 Erboristeria dal 1944 in Milano
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Conferenza Stampa : - Presentazione della Costituente - Distribuzione del dossier: ”Inadempienze del Comune di Milano sul territorio”
I comitati comitati di Lambrate Comitato C om mittato Gobetti-Vallazze: Comitato C om mittato Milano Nordest: Comitato C om mittato Palmanova: Comitato C om mittato Villaggio Le Casette: Comitata C om mittata Vivaporpora: C om mittato Teodosio: Comitato C om mittato Rubattino: Comitato C om mittato Ortica: Comitato C om mittato Cova: Comitato
Comitato Costituente BRUNO CENTENARI (Coordinatore) VITTORIO CAVENAGHI GLORIA CECONELLO DOMENICO COSTA IVO DEL ZOTTO ANNA DI RIENZO CAMILLO FINOCCHIARO DIEGO GELMINI TIZIANO GUASTONI TERESA MARCEGLIA GIULIO MAZZOLENI RENATA TESTA
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venerdì 9 novembre 2007 - ore 12
sce oblique, bianche e nere, incutevano timore e severità, ma anche comprensiotim ne ed umanità. Niente tradimenti, appostamenti da agguato e nemmeno telecasta mere nascoste. Noi, milanesi a 360 gradi, me facevamo il “Carosello dell’Epifania” e, fac a fianco di quelle pedane , lasciavamo panettoni e giocattoli per il loro figli. ne L La gente, serena, si preoccupava solamente delle vicissitudini famigliari, pome tev teva uscire a tutte le ore. Uomini, donne e rragazzi, si muovevano liberamente, anch che nelle fitte nebbie invernali, la sicurez rezza personale non era in pericolo. I Metronotte, nel loro giro ripetuto più vo volte, scuotevano porte e saracinesche, las lasciando i bigliettini bianchi o rossi de dell’avvenuto controllo e, se qualche ladru druncolo veniva acciuffato, nelle sue tasch sche si trovava unicamente il fazzoletto pe per soffiare il naso, non c’era posto per co coltelli o pistole. A quattordici anni (inizio anni sessanta) ta), attendevo con l’orecchio l’arrivo del tra tram numero 4 che si fermava al capoline nea di via Pacini, mi infilavo il cappotto e, scese le scale, salivo in vettura, acquista stavo i canonici due biglietti, quello per la percorrenza della tratta e quello del “S “Soccorso Invernale” (oggi lo chiamerem remmo riscaldamento). D Dal finestrino, osservavo la “mia cit-
A) La procedura La nascita di un nuovo Comune, così c modificazione del suo nome o delle circo ni provinciali, avviene attraverso una pr disciplinata, in primis, dalla nostra Carta mentale, a cui fanno complemento lo S le Leggi Regionali, (nella fattispecie lo S le Leggi della Regione Lombardia). Ai sensi dell’art. 133, 2° comma della Cos ne: “La Regione, sentite le popolazioni in te, può con sue leggi istituire nel proprio te nuovi Comuni e modificare le loro circos e denominazioni”. L’iniziativa delle leggi regionali, che si ta mediante presentazione del progetto all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Re spetta in alternativa: 1 - ai Consiglieri Regionali; 2 - alla Giunta; 3 - agli elettori della Regione; 4 - ai Consigli Comunali e Provinciali inte Nel caso della terza ipotesi, affinchè l’in di legge sia manifestata “dal basso” (co iniziativa popolare), occorre che il relativo to di legge sia sottoscritto da almeno cinq elettori della Regione. Detta procedura è regolata in dettaglio dalla Legge Regionale bre 1971, n.1. Nel caso in cui invece la proposta nasca i to comunale (quarta ipotesi), il relativo dis legge deve essere presentato da almeno 5 C Comunali, o anche solo da più di un C purchè i Consigli che ne esercitino l’in siano rappresentativi di una popolazion plessiva di almeno 25.000 elettori. Un ultimo e differente caso prevede po possa fare richiesta alla Giunta Regiona chè la stessa promuova la predetta proce presentazione del progetto di legge.
Diego Gelmini
daniformica
ri del bilancio previsionale ed a disposizione dell’Amministrazione comunale. Pur con tutti i previsti controlli ufficiali, ma sempre a carico dei milanesi. Per questo noi ci permettiamo di segnalare il grave disagio arrecato alla cittadinanza, oltre all’altissimo costo di questa operazione, permettendoci anche di ritenere che tutto ciò sia una vera pazzia, anzi un” ECOPAZZ”. Infine dobbiamo constatare che la nostra Sindaca si è dimostrata molto determinata (diremmo quasi ostinata) nel volere la realizzazione di questo programma, ma, forse, come diceva mia madre, saggia massaia emiliana: “chi gioca di puntiglio paga di borsa” Referente del Comitato Cittadino Giovanni Cova
A cchi hi la spazzatura? spazza A noi! Come al solito!
CIRCOLO ACLI LAMBRATE Via Conte Rosso, 5 tutti i lunedì ore 21
Il primo festeggiamento al Conte Rosso di Lambrate. Da sinistra Bruno Centenari coordinatore della Costituente, Tiziano Guastoni presidente del Comitato di Via Teodosio e Davide Boni Assessore al Territorio in Regione Lombardia, firmatario della legge che ha separato Baranzate da Bollate. Ora si occupa della vicenda di Lambrate.
Presso il Circolo ACLI Lambrate
ficca ad ogni nostra modesta iniziativa, vogliamo provare a farne alcuni anche vo per 1’ECOPASS. pe IIn Milano entrano ogni giorno circa 800.000 automezzi - supponiamo che 80 300.000 si dirigano al centro cittadino 30 valutiamo per ogni automezzo un costo va minimo medio di 2 Euro al giorno, pari mi 600.000 Euro - li moltiplichiamo per 5 a6 giorni e diventano 3 milioni di Euro setgio timanali - che ci portano a 12 milioni di tim Euro mensili - alla fine arriviamo a 144 Eu milioni di Euro all’anno. (Ricordiamoci mi che ogni milione di euro corrisponde a ch miliardi di vecchie lire). Alla luce di 2m queste scarne considerazioni viene da qu pensare che forse non è solo l’interesse pe per la salute pubblica che gioca in quepe sta operazione, ma probabilmente qualcos'altro. Notiamo infatti che si crea co un” tesoretto “ (o un tesorone) al di fuoun
Silvia Aon giovane ed esperto Av milanese, i il cammin da percorre affinché La recuperi la autonomia
quella di San Martino una enorme tradizione. Qui aiutiamo i ragazzi da sempre con i Martinitt e la scuola della Rizzoli. Centri commerciali e informatici sono ormai una realtà e il Parco Lambro con il Rubattino e il Forlanini sono un fiore all’occhiello. E un grande ospedale, il San Raffaele lambisce il nostro confine, così come il centro rifiuti dell’Amsa. Abbiamo un paio di grandi rimesse per i mezzi pubblici e un magnifico nuovo commissariato. E sulla Piazza della Vecchia stazione hanno trovato rimessa le ambulanze del SOS, una sicurezza per vecchi e disabili. Abbiamo persino un cimitero efficiente che serve tutta Milano con i suoi servizi post-mortem. E poi abbiamo i comitati civici – una dozzina - che si riuniscono amichevolmente, parlano, discutono e sfornano idee e progetti per il bene comune. Mentre nessuno si sognerebbe mai di prevaricare gli altri cittadini con invenzioni notturne rifilate quasi di soppiatto in stile moderno. Anzi abbiamo anche un Rotary noto e blasonato, il Lambro Napoleon, con attività in Brasile e in Afghanistan, per i grandi progetti internazionali di cooperazione. Insomma siamo orgogliosi di essere lambratesi, vogliamo essere liberi di farlo e conquisteremo l’indipendenza necessaria per esserlo. Le regole ce lo consentono, le leggi sono dalla nostra parte, il buon senso anche. Quindi saremo felici di riprendere la nostra autonomia amministrativa e riportare Lambrate alla sue origine: un giardino felice. Ma presto. Presto. Presto!
LAMBLOB
Numero N umero o1
Il Consiglio onsiglio di Zona 3, ccon on n vo voto oto ime, ha deliberato d ue in iinizianiziiaunanime, due fiume am mbro oe tive riguardanti il fi ume L Lambro ascine del territorio. N el co onle Cascine Nel conati llibretti ibret ettti testo,, sono stati realizza realizzati uralmente molti int tere essan nti. culturalmente interessanti. te trovarli, gratuitam mente, aannPotete gratuitamente, egna aliam mo che ai nostri gazebo. Se Segnaliamo n li ibro d che è pure disponibile u un libro dii ed ella le etPino Bellavita, un grande della letura dialettale mene eghiina. S teratura meneghina. Sii ola”Gh’ era ona volta a… a L am mintitola”Gh’ volta… Lamn ttemp” em mp” eed d braa – storii e mestee d’ on itto ovviamente in m ilan il ne nese.. è scritto milanese.
Ritiene che sia importante avvicinare l nistrazione ai cittadini e che un decentr amministrativo possa migliorare la situ della sicurezza? E’ ormai un anno e mezzo che sono Pre della Commissione Sicurezza di Palazzo e in questi diciotto mesi ho girato pratic tutti i quartieri della città, i mercati, i C dei Vigili, i campi nomadi e quant’altro. D mente un assessore o un consigliere co che lavora solo nel suo ufficio in centro no può capire di cosa hanno veramente i nostri quartieri. Quindi è chiaro che i C di Zona dovrebbero avere non solo più so anche più modi di spenderli velocemen più stretto contatto con i Vigili Urbani Polizia e con i Carabinieri. Questo ogg ra non succede perché, ahimè anche a M qualcuno preferisce controllare dal cent e poteri. E’ in discussione ( ormai da die …) un nuovo Regolamento del Decentr per dare più poteri alle Zone: come Pre della Commissione Sicurezza, e com gruppo della Lega Nord, mi impegno n che se non passerà questo documento, Zone non avranno quindi più poteri, all
Come faranno a New York a sopravvivere senza i varchi per il traffico le telecamere? nuovi alloggi dove il Comune guadagna enormi cifre in oneri di urbanizzazione, li sanno fare benissimo! Infatti sentivamo la mancanza di due milioni e settecentomila metri cubi di nuovi alloggi alla vecchia Stazione Vittoria, oltre a quelli già inventati al Rubattino. Quindi se il centro di Milano fa le cose in proprio è ora che il centro di Lambrate pensi alla salute dei suoi cittadini evitando certe “originalità” sorprendenti di Palazzo Marino: al momento in cui scrivo l’Ecopass è già entrato in vigore da due settimane e per capire se posso tornare a casa entro i bastioni ho chiesto al signor Marco del call centre del Comune di Milano (020202) di indicarmi un provvedimento ufficiale della Giunta per sapere se devo pagare davvero per andare a dormire a casa mia, si chiamano “Delibere” e servono ai cittadini dei Paesi civili per sapere che cosa i propri amministratori hanno deciso di fare per il bene comune. Scopro - un tantino allibito - che le uniche notizie ufficiali (??) si trovano in una paginetta striminzita sul sito internet (che funziona male!) del Comune di Milano, perché altre Delibere ufficiali non si sono ancora viste. E settantamila cittadini hanno già versato i loro soldi per tornare a casa propria senza neppure un provvedimento scritto e approvato dal Consiglio Comunale? Ho come il sospetto che il Consiglio non lo approverebbe mai, staremo a vedere. Non so voi, ma io voglio vivere in un Comune moderno e attento ai cittadini, non in una città regolata dal Tiranno di Siracusa che fa e disfa a suo proprio insindacabile buon senso, che si sveglia un mattino e pretende di
Ecopass E copass o Ecopazz? Eco Riapriamo il Paolo Pini!
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Egregio Presidente, come interpreta l’i va dei cittadini di Lambrate? Da leghista, e quindi da autonomista pendentista, non sopporto nessun centr né quello di Roma né quello di Palazzo M Ben vengano, dunque, da Lambrate, da B dal Gratosoglio iniziative spontanee di c che si mettono in gioco per riportare u attenzione sul proprio quartiere.
regolare la mia vita e quella degli altri, infilandomi telecamere sgradite tra il tinello e la stanza da bagno. Persino Giulio Cesare in Gallia prima pensava bene gli editti, poi li applicava d’accordo con le popolazioni, e gli spagnoli a Milano affiggevano le grida tanto care al Manzoni, perfino gli Austriaci erano dei maestri di amministrazione e burocrazia e Milano marciava come un violino, per non parlare di Napoleone, che era un maniaco della clausoletta ben scritta e conosciuta. Lambrate vuole la libertà di tornare ad essere un Comune regolato e onesto con i propri cittadini, fieri di tenersi i loro giardini e le loro vetrine, a testa alta. E quando decideremo di farci pagare per l’attraversamento degli autotreni che portano a Milano le derrate alimentari, forse il Signor Sindaco di Milano si accorgerà che i ticket sono una stupidaggine, un dazio medioevale. A Lambrate abbiamo tutto, non solo l’industria ma anche i servizi e l’ambiente. Abbiamo le strade e le Autostrade, e noi le sappiamo gestire; abbiamo due stazioni ferroviarie e altrettante metropolitane. Non ci mancano né l’aeroporto nè l’idroscalo per gli sport acquatici e due poli geriatrici per i nostri anziani. La chiesina dell’Ortica ha mille anni e
Come nas
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Gennaio Ge enn naio o2 2008 008
Cittadini di serie B? Lambrate non ci sta Grazie ACLI Lambrate
Era il 2001, quando assunsi la presidenza di codesta Commissione, e il degrado di Lambrate ed aree limitrofe era già talmente preoccupante, da indurmi a chiedere ed ottenere Consigli monotematici presso la scuola di via Narni, allora agibile. L'iniziativa senza precedenti produsse tanta carta e risibili risultati. Il Comune di Milano fece orecchie da mercante, all'insegna del chissenefrega, e da allora la situazione è andata sempre più deteriorandosi. I cittadini si sono organizzati in Comitati, hanno denunciato, battagliato. Risultati? Qualche spazio sulla stampa, ma dall'amministrazione municipale solo promesse naufragate nella mediocrità degli assessorati competenti coniugata all'insensibilità ed all'ignoranza della consistenza dei problemi. Così accade che all'alba del 10 gennaio 2008 il Consiglio di Zona 3, d'intesa con il Presidente Viola ed i Capigruppo, venga nuovamente convocato per una seduta monotematica sulle rogne di Lambrate inteso in senso lato. 19 punti, alcuni dei quali già all'ordine del giorno 8 anni addietro, che sono un circostanziato atto di accusa alle giunte nel frattempo succedutesi a Palazzo Marino. Li avevo illustrati in dicembre con il fattivo contributo dell'opposizione, erano stati proposti in occasione della visita dell'Assessore Ombretta Colli, venuta a magnificarci l'Expo 2015 senza però rispondere alla mia interrogazione che, stante la sua delega alle Zone, chiede-
A New York hanno una densità di autovetture un po’ più elevata della nostra e non hanno patito l’assurdo ceppo al collo dello scippo del centro mediante ticket giornaliero. Di questa strana “gogna” moderna ne fanno a meno anche a Parigi, a Madrid, a Buenos Aires e a Mosca, solo a Londra è stata adottata, dove ci sono sette ferrovie che funzionano e metropolitane che sbucano anche in salotto. Se volevano togliere il traffico dal centro bastava chiuderlo, come a Firenze, o limitarlo con grandi tramvie come a Marsiglia, a Nizza, a Lione. E noi milanesi pecoroni siamo corsi tutti a pagare subito, ligi e zitti. A Napoli dal 1999 hanno elevato mezzo milione di multe, ne risultano pagate 38.000. Ma chi siamo noi, Babbo Natale? Ovviamente il traffico dal centro bisognava toglierlo perché inquina, mentre a Lambrate dove passano i Tir della tangenziale, ossia tutti quelli che attraversano l’Italia da Nord a Sud e viceversa si respira benissimo, ormai abbiamo i polmoni indistruttibili, a novantotto ottani. E’ chiaro che per i nostri amministratori fare iniziative più efficaci, come il teleriscaldamento, era troppo difficile. Peccato che l’80% dell’inquinamento venga dai riscaldamenti a gasolio. Però i
Tullio Czeppel - Da: 1968-1989 L'ORTICA
Faceva il Palo (parlato)
Faceva il palo nella banda dell'Ortica, ma era sguercio, non ci vedeva quasi più, ed è stato così che li hanno presi senza fatica, li hanno presi tutti, quasi tutti, tutti fuori che lui. (cantato)
Lui era fisso che scrutava nella notte, quand è passa' davanti a lu un carabinier insomma un ghisa, tri cariba e un metronotte: nanca una piega lu la fa, nanca un plisse'. Faceva il palo nella banda dell'Ortica, faceva il palo perché l'era il so mesté. (parlato)
Così precisi come quei della Mascherpa sono rimasti lì i suoi amici a veder i carabinieri, han detto: "Ma come, brutta lugia vaca porca, il nostro palo, bruta bestia, ma dov'è ??" (cantato)
Lui era fisso che scrutava nella notte, l'ha vist na gota, ma in cumpens l'ha sentu nient, perché vederci non vedeva un autobotte,
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COME SI FA
sè, fa per tre
iniziati-
a e indiralismo, Marino. Baggio o cittadini n po’ di
l’ammiramento uazione
esidente Marino camente omandi Difficilmunale a Milabisogno Consigli oldi, ma nte e un i, con la gi ancoMilano, tro soldi eci anni ramento esidente e caponel dire e se le ora pro-
porremo di chiudere tutto quanto per evitare di prenderci in giro per altri dieci anni. Perché esiste un Consiglio di Zona 3 che viene ignorato quando si ospitano degli zingari al Parco Lambro? Perché i pareri delle Zone nove volte su dieci vengono ignorati quando bocciano alcuni parcheggi inutili, megacentri commerciali o nuove e inutili cementificazioni? Perché le occupazioni abusive delle case popolari di via Rizzoli sono ignorate e tollerate da chi lavora in piazza del Duomo e magari neanche sa dove sta via Rizzoli? E anche per quanto riguarda la sicurezza è importante che i cittadini si muovano: se non fossero scesi in strada in viale Monza, a Quinto Romano, o nella stessa Lambrate non si sarebbero aperti nuovi Comandi della Polizia, non si sarebbero installate nuove telecamere per controllare i balordi e non si sarebbe potenziata l’illuminazione in alcune vie a rischio. Se in Comune qualcuno dorme, è giusto che siano gli elettori a dare la sveglia. Le città metropolitane in tutto il mondo ricercano una multicentricità, ossia hanno più luoghi di aggregazione cittadina. Ritiene che la ricetta di Lambrate sia quella giusta? Milano conta 1.300.000 abitanti, l’intera Provincia di Milano quasi 4.000.000. Abbiamo una densità di popolazione che non ha uguali in Europa, quasi 7000 abitanti per ogni Km quadrato, un’enormità! Chiaro quindi che per evitare di morire di affollamento e di inquinamento occorre decentrare. Decentrare uffici, teatri, Comandi dei Vigili, la rete di trasporto pubblico, gli impianti sportivi, i cinema e tutto quello che è la nostra vita quotidiana. Con impegno però, un impegno dettato dal numero di cui parlavo poche righe sopra: siamo 7000 persone a vivere in ogni Km quadrato! E’ giusto allontanare funzioni, soldi e poteri dal centro e portarli a Lambrate così come a Baggio, ma bisogna anche avere il coraggio di dire stop. Siamo in tanti, probabilmente in troppi, avanti di questo passo non solo Lambrate ma tutta la nostra Milano rischia di scoppiare. In bocca al lupo al Comune di Lambrate, chissà che dopo oltre 80 anni la gente di quello che una volta era Comune autonomo non si sia resa conto che a volte chi fa da sé fa per tre.
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Detta facoltà di esercizio “mediato” dell’iniziativa di legge spetta innanzitutto al Consiglio Comunale interessato (ed ha come presupposto la relativa delibera, assunta a maggioranza assoluta dei propri membri), e in secondo luogo alla maggioranza degli elettori residenti nel Comune che sia “interessato” all’adozione del progetto di legge. Attivata quest’ultima procedura, la Giunta Regionale deve procedere (entro 90 giorni dal ricevimento della richiesta di cui supra) a verificarne i requisiti formali, e dunque presentare il relativo progetto di legge al Consiglio Comunale interessato, onde riceverne il relativo parere. Ciascun progetto di legge, (qualunque sia la relativa procedura attivata)deve essere accompagnato da una relazione che pone in evidenza le esigenze di un più razionale assetto del territorio, di carattere economico, finanziario, di organizzazione e gestione dei servizi che giustifichino il costituendo Comune. (Nel caso del Comune di Lambrate, tale relazione ne dovrebbe evidenziare -ad esempio- le innegabili peculiarità e tradizioni storiche, il complesso autonomo delle strutture e dei servizi preesistenti nel territorio, la struttura già efficiente dell’apparato amministrativo- ndr-). Il progetto di Legge, una volta presentato all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, deve essere successivamente munito di parere da parte del Consiglio Comunale direttamente “interessato” alla procedura (qualora lo stesso non si sia già espresso mediante l’esercizio diretto dell’iniziativa di legge), e del Consiglio Provinciale competente. Il predetto parere si intende favorevole (in base all’istituto del silenzio assenso) qualora entro sessanta giorni i rispettivi Consigli non si pronuncino in merito, ed è quindi sottoposto a Referendum della popolazione interessata.
Intervista a Davide Boni, Assessore al Territorio della Regione Lombarida Assessore come legge questo desiderio dei cittadini di Segrate di autodeterminarsi, di tornare all’antico comune di Lambrate per amministrarsi autonomamente? Credo che sia un desiderio legittimo, che nasce dalla voglia di testimoniare in tutti i modi la profonda appartenenza al proprio territorio, rivendicando, come in questo caso, una buona dose di autonomia e mettendo in luce anche le problematiche legate alla mancanza di servizi nella zona. La stessa cosa era già accaduta nel 2003 a proposito di Baranzate che in tre anni è tornato alla sua autonomia originaria. Oggi le regole sono cambiate e sono state semplificate dalle nuove regole del 2006. Quanto tempo crede che sarà necessario per questa nuova autodeterminazione? Difficile quantificare con esattezza quanto tempo possa richiedere un iter delicato come questo per essere portato e termine. Benché le normative siano cambiate, dobbiamo comunque tenere in considerazione che ogni realtà territoriale ha caratteristiche specifiche ben diverse. Baranzate rappresenta comunque un precedente importante al quale è giusto fare riferimento per comprendere quali procedure sono entrate in gioco per ottenere un risultato storico. Nell’epoca in cui si invocano le città multicentriche in grado di meglio far fronte alle richieste e alle necessità dei cittadini quanto crede che sia importante la nascita di questo nuovo “centro” di area milanese?
lare, quale parte dell’iter formativo della Legge diretta a costituire il nuovo Comune, è deliberata dal Consiglio Regionale su proposta della Commissione competente. A tal proposito è sorta una vexata questio che ha avuto ad oggetto l’istituto del Referendum qui menzionato. Essa era relativa al precedente disposto della Legge Regione Lombardia n 28/1992, -attualmente abrogata-, e verteva sull’interpretazione costituzionale del termine “popolazione interessata” alla costituzione del nuovo Comune, quale oggetto della consultazione referendaria. Il precedente giurisprudenziale che si è pronunciato risolvendo la questione ha avuto ad oggetto la costituzione ex novo, nella Regione Lombardia, del Comune di Baranzate, formatosi mediante distacco dal Comune di Bollate. La Corte Costituzionale ha statuito che nell’ambito dell’iter formativo della Legge Regionale volta alla costituzione del nuovo Comune fosse incostituzionale il ricorso all’istituto del Referendum volto ad interrogare solo la popolazione del costituendo Comune, quale unica frazione interessata rispetto all’intero territorio comunale coinvolto. Principale motivazione della richiamata delibera sarebbe infatti l’assoluto coinvolgimento di tutta la popolazione comunale, costituente sia il Comune “secessionista” che il Comune, per così dire, “de residuo”, e dunque la necessità di dover coinvolgere, nella delibera referendaria, tutto il territorio coinvolto. Anche la popolazione del Comune che subirebbe il distacco sarebbe infatti portatrice di un interesse qualificato ad essere interrogata mediante Referendum, poiché direttamente coinvolta dalla perdita di una parte significativa del proprio assetto (territoriale, amministrativo e storico). Eccezioni rilevanti al predetto principio, così come delineate dalla stessa Consulta, sarebbero costituite da due soli fattori caratterizzanti il comune “secessionista”: 1 - la caratterizzazione distintiva del Comune ri-
B) Questioni inerenti al Referendum consultivo Il Referendum previsto dall’art, 133,2° comma della Carta Costituzionale è un Referendum consultivo, istituto di democrazia diretta, cioè volto alla diretta acquisizione della volontà popolare, che si inserisce nel procedimento di formazione della Legge. In base al dettato costituzionale, la popolazione interrogata mediante il Referendum deve essere quella “direttamente interessata” alla costituzione del nuovo Ente, il Comune. A differenza degli altri Referendum consultivi (di cui all’art. 138 e all’art. 123 della Costituzione), la necessità di procedere ad interrogazione popo-
L’INTERVISTA
Numero N um mero o1
LAMBRATE CITTÀ
Intervista In ntervista al Presidente Presiden della Commissione Lavori Pubblici, Territorio, Traffico e Viabilità in Zona 3
SSiegel: iegel: ““un monumento ai comitati”
In una fase in cui si avverte un una na p pericolosa erico olossa ntità e dei valori, fo fon ndam dament ntto perdita di identità fondamento ocietà, ben vengano o le e iiniziatiniz ziattidella nostra società, nso d ppa arve finalizzate a risvegliare il sen senso dii ap apparprio territorio. In q uessto to m od do tenenza al proprio questo modo are le nostre città d n’an nima, nim è possibile dotare dii u un’anima, uartieri sempre men no aanonimi. non nim mi. rendendo i quartieri meno mmiro l’iniziativa ch he iill ccomitaom mittaPer questo ammiro che ate comune autono omo ssta ta a po orto per Lambrate autonomo poron costanza e passi ione e. tando avanti con passione.
“Hanno “H Hanno ragioni da ve Ha vendere, meritano rispetto e gratitudine per il lavoro che svolgono. A loro spese” IIn n sstrada trad tr da qualcuno scherzando lo salutta, “ Cia ao sindaco”, lui sta al gioco e luta, “Ciao rib battte: “S Semmai borgomastro…”. ribatte: “Semmai L eo S ie egel, capogruppo del CarrocLeo Siegel, cio o in nZ on na, è il Presidente della Comcio Zona, missio one L avori Pubblici – Territorio missione Lavori Tra affico affi co e V iabilità, con trascorsi anche Traffi Viabilità, allla S icurrezza. Quanto basta ed avanza alla Sicurezza. perr conoscere co onosscere a menadito i problemi di per Lambrate e, gravi ed insoluti, e solidarizLambrate, zarre ccon on lla a gente. zare “ Ci m an ncherebbe, quelli dei Comitati “Ci mancherebbe, hanno o sspesso pe esso ragioni da vendere – amhanno mettee – aall Palazzo stanno sulle scatole, mette ed iinvece nv vece em eritano rispetto e gratitudied meritano ne, perché pe erché é spendono tempo e denaro per ne, farre denunce, de enun en nce, raccogliere fi firme, fare rme, e sanare pro oble ematiiche che altri, stipendiati lauproblematiche tam men nte, la asciano incancrenire”. tamente, lasciano C ’è chi chi a ccusa la sua Lega di demaC’è accusa gog gia..... gogia... “ Se d em magogia significa fica stare in mez“Se demagogia signifi zo aalla lla a ggente, en nte, ascoltarla, darle voce, batzo ten ndo ggiorno io orno dopo giorno il territorio, tendo alllora a ssono on no anch’io un demagogo. Pecallora catto cche he ttanti anti altri si facciano invece cato ved dere ree sol olo o in campagna elettorale”. vedere solo A llu ude a gli assessori? Allude agli “ Non ge eneralizzo, porgo una domanda “Non generalizzo, “L Li avete av vete m ai incontrati, con le chiac“Li mai chiera ate aauto uto blu, nei vostri quartieri? chierate Almeno aadesso, desso, appiedati dalla delibera Almeno delll ll’am mic co Matteo Salvini, avranno un dell’amico aliibi p er lla a colpevole latitanza”. alibi per L ei h a m esso nel mirino Ombretta Lei ha messo Co olli. Colli. “ Beh, h a la delega alle Zone, quando è “Beh, ha ven nutta in nC onsiglio di Zona, per magnivenuta Consiglio care ll’EXPO ’EX XPO 2015, le ho chiesto invece ficare di raccontarci racc racc conttarci cosa aveva combinato sin di qui pe er la er an ostra Zona. Scena muta. qui per nostra E il C on nsiglio di Zona cosa fa? Consiglio L avo ora, p roduce pigne di carte, delibeLavora, produce re,, m ozio oni, interrogazioni, ma ha solo re, mozioni, poterii cconsultivi, on nsultivi, spesso protocollo signipoteri ce estin no, altro che decentramento”. ficaa cestino, Qua alch he esempio? Qualche “Il Mercato Merrcato del baratto alla Cascina “Il Gob obba a. Sapevano Saapevano ap Gobba. che roba fosse, dalla Sta azio one Centrale on Centrale li avevano cacciati Stazione Mollino Dorino. Qui, tra barricate e a Molino pro otesste, l’on. l’on. Colucci portò la vicenproteste, da a Roma. Roma. In Zona votammo contro da alll’unanim mità, i cittadini manifestaroall’unanimità, no, ma ma l’assessore l’a as assessore no, Manca, quello che i pro oble emi n on li risolveva ma li spostaproblemi non va, fu u irremovibile. ir emovibile. Ci aveva messi dairre va, van nti al al fatto fa atto compiuto, con Prefetto e vanti Palazzzo Marino Marino aveva già deciso tutto. Palazzo Una barzelletta…” baarze r elletta…” Una Com me, barzelletta? barzelletta? Come, “Sisssign nori, non sapevano neppure che “Sissignori, quell’’areaa non apparteneva al Comune quell’area di Milano, Milano o, ma era di competenza della di Serrrav valle e. Alla vigilia dell’inaugurazioSerravalle. ne , nel nel sopralluogo, so opralluogo, il Comandante dei ne
rea am ilan neLambrate è una antichissima aarea milanechi anni si sta rinn novaan ndo o v ese che in pochi rinnovando verea ex ex IInnonnolocemente, e bene, salvo per l’ar l’area iventata un dormit toriio.. p enssa centi che è diventata dormitorio.. pensa no attrezzare nuovii se erviz zi p er che si debbano servizi per rbanistiche nuove cche he e ssorgono orrgon no queste aree urbanistiche dal nulla? o ogni zona della cit ttà d ovrrebb be Senza dubbio città dovrebbe err p errmetessere fornita di servizi adeguati p per permetttadino di non esser re is solatto d al tere ad ogni cittadino essere isolato dal tà, in modo che non n so olo co olorro resto della città, solo coloro dere ed ez zzi che vivono in centro possano god godere dii m mezzi to adeguati, di scuo ole e, aasili silii e u fdi collegamento scuole, ufo le richieste formu ulatte da ai ci ai itfici. Per questo formulate dai citona sono più che co omprenssibilli, tadini della zona comprensibili, ’abbandono del terr rito orio d ete eranche perché l’abbandono territorio deterscita esponenziale d eglli ep piso odi mina una crescita degli episodi nalità. di microcriminalità. a già anche un Rotar ry, iill L am mbrro Lambrate ha Rotary, Lambro e Lei è stato invita ato. C aandrà ndrà Napoeon, dove invitato. Cii and re questa associazio one cconnotaonn nottaper coinvolgere associazione n questa splendida aarea rea a llombarom mba arta dal nome in re e indicare quale aazione zio one ccomom mda per suggerire torio e quali potran nno o eessere sssere e i piere sul territorio potranno luppi? suoi futuri sviluppi? nvolgimento di tutt ti,, q uind di an di nSenza il coinvolgimento tutti, quindi anciazioni che operano o su ul ter rrittoche delle associazioni sul territobile fare rivivere gl li as spettti pi iù rio, è impossibile gli aspetti più osstre ccittà. itttà. importanti e caratteristici delle n nostre ortante che tutti i ccittadini itttadin ni aabni bE’ quindi importante ibilità di esprimer re iill pro oprrio biano la possibilità esprimere proprio ate p er iill ffuupunto di vista su questioni delica delicate per pria comunità, perc ché ssenza en nza lla nz a turo della propria perché e di tutti risulta dif ffici ille e ccapire apiire collaborazione diffi cile che del territorio e in nterv veniire le problematiche intervenire olverle. Solo attrav verso o un n’am min modo da risolverle. attraverso un’amzione è infatti pos ssibiil ile iimpempepia partecipazione possibile adini siano abband dona ati a lor ro dire che i cittadini abbandonati loro destino.
chiedente l’autonomia, nomia, tale da far rit ritenere tene erre e qu questo uessto nte come fatto socio olog gicam men nte gruppo già esistente sociologicamente nque collegato con un n’arrea eeccenccen en ndistinto e comunque un’area trica rispetto al capoluogo; one proposta, che de eve aavere vere e un na 2 - la modificazione deve una erriitorrio limitata entità con riferimento sia aall tterritorio one, rispetto all’int tero C om mun ne sia alla popolazione, all’intero Comune (scindendo); nti sono peraltro ri iporrtati n ellla I predetti elementi riportati nella gionale 15 dicembre e 20 006, n .2 29, nuova Legge Regionale 2006, n.29, sto Unico delle Legg gi re egion nali iin n contenente il Testo Leggi regionali scrizioni comunali e p ro ovinc ov cialli. materia di circoscrizioni provinciali. ispone che il Refer rend dum con du on nIl testo citato dispone Referendum cone la Legge Regionale ed reazzion ne sultivo (inerente dii ccreazione omune) debba riguar rdarre l’i inte era di un Nuovo Comune) riguardare l’intera am odiifi ifich he popolazione dei comuni interessati d da modifi che vo che,, p per le caratt terissti tich he d dei e territoriali “salvo caratteristiche g st tessii, i, dei eii lu uogruppi presenti sul territorio degli stessi, luotrutture e delle ffunz zion ni te errittoghi, delle infrastrutture funzioni territoellla p po opollariali, nonché perr la limitata entità d della popolaorio rispetto p al total le, ssii p osssan no zione e del territorio totale, possano pop pola azion ni ch he escludere dalla consultazione le p popolazioni che qu ualifi fica ato non presentino un interesse diretto e q qualifi cato erritoriale”. alla variazione territoriale”. cezioni appena citat te ssembrano emb bran no E invero, le eccezioni citate amente, quasi create e ad dh oc, p er offrirsi spontaneamente, hoc, per ore che le peculiarit tà d a se empre suggerire al lettore peculiarità da sempre mun nità ccittaitttacaratterizzanti ill substrato della com comunità e, preesistente all’a anne essio one aall dina di Lambrate, all’annessione ano, possano offrirsi q uaali ot ttim me Comune di Milano, quali ottime anifestare una fondat ta pr ropo ro osta d premesse per manifestare fondata proposta dii hiederne l’autonomia a. legge volta a richiederne l’autonomia. emesse che, a loro vo oltaa, p ossson no Le medesime premesse volta, possono rsi nel corollario pro oced dim dim imenta al ale agilmente tradursi procedimentale zione referendaria llimitata imitata a al lla di una consultazione alla mbrate, quale unica p orrtatriice d sola area di Lambrate, portatrice dii alificato ficato alla costitu uzio one d n un interesse qualifi costituzione dii u un om igliorratiivi nuovo Comune, con esiti senz’altro migliorativi abilii. rispetto a quelli altrimenti prospetta prospettabili. Avv. S ilv viia via aA onz zo Silvia Aonzo zzata in diritto civile e e ssocietario ocie etarrio specializzata orta Romana 116, 2 012 23 M ilan no Corso di Porta 20123 Milano email: silvia.aon nzo@lib nzo @l bero..it silvia.aonzo@libero.it
10 anni di prese in giro
a lvini, e della one a Marino
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Si può fare!
P Piazza Udine, gazebo di Milano Nordest. Leo Siegel a colloquio con M Matteo Salvini, Presidente della Commissione Sicurezza a Palazzo Marino Vigili di Zona Loreto, Giussani, spiegò Vi ch che lui non poteva pattugliare. Panico, tel telefonate incrociate, poi in extremis rim mediarono con qualche scartoffia. Tra l’a l’altro questo ambaradan dell’illegalità so sottrae al territorio già esigue forze di vig vigili e polizia. Soluzione sperimentale, dissero, invece sarà un vitalizio”. IIn via Rizzoli, l’assessore Manca aveva promesso un Security Point? “Già, un’altra balla, eravamo in ca campagna elettorale… A proposito di qu quell’area, ricordo una visita in Assessorat rato con il Presidente Viola, si discuteva del deserto parcheggio ATM, l’intero Co Consiglio di Zona 3, chiedeva, con delibe bera, la concessione gratuita ai residenti causa emergenza. Ci prospettarono un un’alternativa nell’area antistante, ignoran rando che era imminente la sua cantieriz rizzazione edilizia. Allucinante. La gente, ovviamente, si arrabbia perché questi ca campano anche con le sue tasse.” A Adesso c’è chi, a Lambrate, se ne vorreb rebbe andare da Milano. “C’è esasperazione, frustrazione, qu qualcuno crede sia un gioco, ma la ge gente non ha certo voglia di scherzare. No Non è un gioco pagare imposte salate in cambio di simili trattamenti, vedere la qualità della vita peggiorare giorno do dopo giorno, sentirsi ignorati, ghettizza zati, beffati. Così quelli del Comitato si ribellano memori dei tempi migliori de dell’autonomia municipale.” M Ma è percorribile la via referendaria? “Pare di si, ci stanno lavorando anche
a livello regionale, c’è l’esempio recente di Baranzate di Bollate. L’importante è che la loro protesta si mantenga civile e pacifica, rispettosa delle istituzioni. Contarsi è un diritto democratico, poi si può vincere o perdere. Di certo, nulla resterà come prima, Lambrate ha riscoperto un’anima ed un orgoglio a lungo sopito. Rileggere la sua storia farà bene. Comunque vada a finire” Come vive questa vicenda il Consiglio di Zona? “Chi abita in quel territorio è ovviamente più sensibile, chi sta altrove, meno. Questione anche di rapporti con la propria base elettorale. La maggioranza ha qualche inevitabile problema con i referenti di Palazzo Marino, la minoranza si interroga invece legittimamente sulle strategie e sul “cui prodest”. Penso, giovi alla gente che sta peggio, nell’estrema periferia nord-est”. E il “borgomastro”? “Premesso il mio dovere di operare a favore di tutti i residenti della Zona 3, indistintamente, è umano che il cuore batta dove sono cresciuto, Lambrate sentimentalmente è la mia piccola patria… Poi ho un’inguaribile attrazione fatale per i più deboli, per chi non ha santi in Paradiso, e le cose storte mi indignano. Ad esempio l’arroganza del potere, la discriminazione tra cittadini di serie A e serie B. Qualcuno, forse, a Lambrate ha tirato troppo la corda”.
Lambrate dimenticato Informiamo i cittadini che il Consigliere Leo Siegel, Presidente della Commissione Lavori Pubblici - Territorio, e Capogruppo della Lega Nord della Zona 3, in occasione del Consiglio del 3/12/2007, ospite la Sen. Ombretta Colli, Assessore alle Aree Cittadine e Consigli di Zona, ha presentato :
34 Interrogazioni e Mozioni sui seguenti gravi problemi riguardanti Lambrate, eternamente insoluti: x x x x x x x x x x x x x x x x
Mercato del baratto a Cascina Gobba Riqualificazione dell’edificio scolastico di via Narni Security Point in via Rizzoli Orti abusivi in via Rizzoli Parcheggio ATM Crescenzago da destinare ai residenti Bonifica dall’amianto del villaggio “Le Casette” Sottopasso via Palmanova Bonifica fiume Lambro Degrado Parco Lambro Traffico e invivibilità in via Porpora Riqualificazione piazza Gobetti Quartiere Rubattino, cantiere sempre aperto Massicciata ferroviaria e conseguenti problematiche Abbandono del quartiere Ortica Deviazione rotte aeree e conseguenti inquinamenti Assedio della Tangenziale est
Si comunica che Giovedì 10 Gennaio 2008, in via Sansovino 9 (ore 18,30) si terrà un Consiglio Monotematico per discutere i succitati problemi. Vi invitiamo a partecipare.
Bruno Centenari
Coordinatore Comitati Costituenti per Lambrate Comune Autonomo
Il volantino diffuso in occasione del Consiglio di Zona monotematico sulle problematiche della periferia nord-est, svoltasi giovedì 10 gennaio. Anche i consiglieri Sara Rossin e Luca Prini hanno presentato loro mozioni, approvate.
I COMITATI RINGRAZIANO: “Sarà utile lei!” Comitato Milano NordEst Comitato Villaggio le Casette Comitato Via Palmanova Comitato Via Porpora Comitato Piazza Gobetti Comitato Via Teodosio Comitato Rubattino Comitato Ortica Comitato Via Cova Giovanni Terzi, Assesore allo Sport e ai Giovani di Palazzo Marino (Forza Italia) è il capofila degli estimatori dei Comitati. Memorabile una sua dichiarazione al Giornale (agosto 2007): “Uccidiamo i Comitati di Quartiere, pardon dismettiamoli perché non servono”. Per la cronaca, Terzi, nell’occasione, da sindaco d’agosto faceva le veci di Letizia Moratti.
Quando Q uando sarem saremo LAMBRATESI LAMBRATES COSTITUENTE per LAMBRATE COMUNE AUTON per AUTONOMO Citta adini nati e residenti nel territorio del de Comune di I Cittadini Lam mbrrate, come defi definito finito dai confi fini antec Lambrate, antecedenti all’aggre egazi gazio one al Comune di Milano del 1923, 1923 nel rispetto gregazione dellle norme norme vigenti, dettate dalla Dichia delle Dichiarazione Univerrsale e dei Diritti dell’Uomo,dai Trattati dell’Unione versale Europeea, dalla Costituzione e dalle Leggi C Europea, Costituzionali della dellaa Repubblica Italiana, degli Statuti della d li Regione Lomba ardia e della Provincia di Milano,convinti Milano,con Lombardia di poter auttono omamente meglio gestire i servizi, le attività, la autonomamente sic curez cu ur zza e quant’altro possa migliorare la qualità delsicurezza la vita vitaa dei cittadini, e la conseguente crescita cre la dell’indiv viduo, della famiglia,delle istituzioni pubbliche e dividuo, priivatee,delle aziende, delle società e del territorio, te private,delle
Tel. 02 70600736 - Fax 02 2361859 Milano - via Vallazze, 116
si p proclamano CITTADINI di LAMBRATE COMUNE AUTONOMO
IGIENE - BELLEZZA - ARMONIA ONIA
perrché é convinti di poter contare e prestare presta fiducia ad perché Amministratori locali che, in assoluto spi Amministratori spirito di fraternittà, di di servizio e di solidarietà, governeranno governera nità, con sensib bilità à, effi ficienza, equità, trasparenza e gi sibilità, giustizia.
A VANNETTII ANNAMARIA DEMARIA - MILENA 20131 - milano - via g.b. brocchi, 19 - tel el 0270630064 4
LAMBRATE CITTÀ
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RASSEGNA STAMPA
Gennaio Ge enna aio o2 2008 008
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RASSEGNA SEGNA A STAMPA
Numero Nu umero o1
LAMBRATE CITTÀ
Da “CRONACAQUI” - 19 Ottobre 2007
Da “IL GIORNO” RNO” - 26 Ottobre 2007
Da “IL GIORNO” - 10 Novembre 2007
Da “IL GIORNO” - 5 Novembre 2007
Da “LA PIAZZA” - 4 Dicembre 2007
Da “IL GIORNO” - 25 Novembre 2007 Da “IL GIORNO” - 10 Novembre 2007
Da “L'ECO ” - Novembre 2007
Da “IL GIORNO” - 23 Dicembre 2007
Da “CORRIERE DELLA SERA” - 10 Novembre 2007
Da “LIBERO” - 11 Novembre 2007
IIll d distacco istaaccco d daa M Milano ilaanoo d del el Comune Com mun ne d dii L Lamam-brate brate, b raate ate, cche hee ta tale al er ale era ra fin finno o al al 1929, 1929 1 929 9, n non on n è una unaa bufala b uffala dell’allegra deell’aalleegra coompagnia ompagn aggn nia de dei ei burloni, ei burlloni,, èu una na ric richiesta chies esstaa sseriss errissssima, im ma, a vedere veederre aalmeno lm meno o quella q ueella m mezza ezzaa d dozzina ozz ozzinaa di di comitati co omiitatti cittadini cittaadinii e rapp rrappresentanti a pressenttan tantii d dii qquartiere uartieere che ch he si si sono sono o rriuniti iun un nitii venerdì veenerrdì all circ circo ccolo olo o ACLI ACLI di V Via iaa Co Conte ontee Rosso. R ossso.. Ec Ecco cco ap appunto ppun ntoo, o, al al C Circolo irco olo o Acli, Accli, non non n ccome om me p pericolosi errico ri olossi si d dissid issid ddenti entii d desiderosi esiiderrosii dii d dee-sstabilizzare tab ab bilizzzaare ar ll’ordine ’orrdi rdinee coostituito, ostitu ost uito, m maa co come ome ccitome it-ttadini ad dini un un p po’ o’ iimbufalit mbu ufalitttii d dal dalla alla lla ass assenza sen nza ccronica ron on ni a nica dello d elllo Stat S Stato t to C Centrale, entraalee, e, cche he in nq questa uessta b bellissima elllisssima e st storica to ca p toric periferia eriiferriaa d dell’ ell’l’l’E ’’Est Est ssii cchiama hiaama C Comune Com omunee dii M d Milano. ilaano o. ““Da Daa tr troppo rop ppo te tempo empo em o oormai rmai sia siamo amo o praticaprattica-mente m ente ingovernati”, in ngovvern nati””, ddice ice B Bruno run no C no Centenari, en nten nari,, Presidente P reesid dentte te d ellla “Cos “C Cost Cost stiitu uent nttee per per La ambratee della stituente Lambrate
Comune Autonomo”, Autonomo” Autonomo , e se anche Lambrate Lambra Comune vuole la secessione vuol dire che persino ne nelvuole la politica amministrativa del Nord che funfu la zio ona c’è qualche q ch ziona cosa, anzi molte cose, che suonano stonate come la vecchia campan campana suonano dell’Ortica. dell’Ortica. Fatto sta che tra il lusco e il brusco la Cost CostiFatto tuente per Lambrate Comune Autonomo ini tuente contra la cittadinanza domenica mattina alle al contra 11 presso il Circolo Acli di Via Conte Rosso Ross 11 al civico 5. al Chi pericolosi separatisti? Sono Chi sono questi q Son gente gente comune che si occopa con passione del d bene bene pubblico da molti anni, e dalla megalomegal poli in formato f Albertini-Moratti non riesce riesc poli Albertini-Moratti a spremere una goccia di buon senso. Da troppi anni dialoghiamo con le IstituIstit Da zioni, zio oni, dice il responsabile della sicurezza, e l’unico l’l’u unico risultato che possiamo ottenere sono son
cittadiil numero delle denunce inutili e dei cittadi ni sempre più delusi. ”Per la propria qualità della vita io credo che le persone che pagano le tasse hanno diritto di vedersi ritornare qualcosa” dice Leonardo Siegel, consigliere di Zona. L’area del nuovo Comune di Lambrate è enorme, comprende l’attuale Zona tre a partire da via Pacini e a Nord arriva oltre la Gobba, a ridosso di Cinisello, mentre a Sud ingloba tutto il Forlanini fino a Santa Giulia. Senza contare poi i nuovi insediamenti del Rubattino e tutti gli extracomunitari più o meno regolari che portano l’area alla soglia dei 160.000 abitanti, ossia il doppio di quelli residenti in tutta la provincia di Isernia e più di quelli di Gorizia: Lambrate potrebbe chiedere - già che ci siamo - anche l’attribuzione di Provincia Autonoma.
I motivi di malcontento sono reali e tangibili, a partire dalla cementificazione brutale delle ferrovie e della tangenziale, senza dimenticare il raddoppio della stazione di Lambrate ed il passante ferroviario che neppure ha una fermata (per ora) in questo quartiere, tanto per ribadire l’attenzione ai cittadini qui residenti. Ma l’elenco dei problemi aperti e dimenticati è un fiume: come il Lambro da quarant’anni una discarica a cielo aperto, la zona di Via Corelli con il centro di permanenza temporanea degli extracomunitari, l’abbandono del quartiere Rizzoli, il traffico di Via Pacini e via Porpora, i servizi inesistenti del Rubattino, la restaurazione del Borgo dell’Ortica, solo per citare i più evidenti. Ci sono tutte le premesse perché in breve tempo la zona si trasformi da antica isola storica e verde a nuova banlieu degradata, e questo i cittadini del Lambro sembra proprio che non lo lasceranno accadere. Anche a colpi di secessione.
EDITORIAL DESIGN Lambrate città
Da “CRONACAQUI” - 10 Novembre 2007
Da “CRONACAQUI” - 13 Novembre 2007
Da “CRONACAQUI” - 16 Ottobre 2007
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