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Il suggestivo mosaico nel campo dell'arte figurativa

a cura di

Andrea Pagnacco

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pittore

ome il solito malandrino torna sul luogo del delitto, anch'io torno su un argomento che a suo tempo è stato il motivo di un articolo su L'Eco che ho scritto con entusiasmo. Parlo dell'evento molto prezioso di alcuni anni fa e cioè dell'apertura di una mostra sull'eccellente scuola del mosaico che si trova in Friuli e precisamente in quel di Spilimbergo, una cittadina a poca distanza da Pordenone. Di quella prestigiosa scuola è stata allestita una esaustiva variegata esposizione nell'interno degli spazi dell'università di Basilea. In quell'occasione, e ciò lo ricordo molto bene, ho avuto agio di fruire dei lavori presenti di quest'arte musiva, ossia molti mosaici in se tanto pesanti e delicati allo stesso tempo. Come mi succede spesso e, aggiungerei, volentieri, lo spunto nel dissertare su un materiale come il mosaico mi è stato suggerito da un incontro all'interno di un appartamento di un mio amico che bazzica da tempo gli ambienti artistici sia a Bergamo, la sua città di provenienza, che qui a Basilea. Dopo aver sorseggiato un ottimo caffè, notai un sacchetto di plastica trasparente che conteneva tanti minuscoli quadratini di vetro chiamati nel gergo degli addetti ai lavori del mosaico “tessere” . Quel sacchetto alquanto prezioso e splendidamente multicolore era destinato a una artista di Liestal. Tessere che l'amico Ferdinando aveva acquistato e portato da una delle fonti certe dove sono in vendita e cioè da Venezia. Se ci penso bene, anche un mio dipinto è stato a suo tempo mutato

Cda scint mani illante esperte mosaico, in un un riuscito mosaico di cui, ahimè, possiedo solo la fotografia.

Mosaici della Basilica di San Marco a Venezia

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