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Presentazione XIV edizione
Nella redazione del bilancio sociale c’è, ogni anno, un impegno inderogabile con la coerenza.
Il bilancio sociale non può essere approcciato, soprattutto dal volontariato, come un mero obbligo di legge. Non è uno strumento di propaganda, il momento virtuoso di una comunicazione aziendale. Né tantomeno, come ci ricorda Alessandro Lombardi, Direttore Generale del Terzo Settore presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, può essere interpretato come un rituale stanco cui adempiere: “la predisposizione del bilancio sociale non deve essere vista come mero adempimento formale, ma come uno strumento che concorre (…) a rafforzare l’immagine e il grado di conoscenza che ha la generalità dei consociati degli enti del Terzo settore (ETS)”.
In linea con quanto citato, credo, che nella compilazione del bilancio sociale, non si possa nemmeno correre il rischio di farsi attrarre dalla tentazione di riempire un album di bei ricordi.
Da qui l’impegno alla coerenza.
Questo strumento ci costringe, infatti, a rileggere la nostra attività nei dati, nei numeri, persino nelle immagini.
Quanto più il lavoro sarà stato sincero e trasparente, tanto più il bilancio sociale eviterà di ripetere errori, ovvero permetterà di rifare cose utili ed efficaci.
Il bilancio sociale è davvero una mappa, prendendo in prestito una felice espressione già utilizzata. Una mappa attuale, storica, futura, della vita di una realtà come un CSV.
Scorrendo queste pagine, pertanto, il lettore potrà giudicare il nostro lavoro, in termini di quantità e, soprattutto, di qualità. Se, da questa lettura, il lettore dovesse esprimere delle criticità, sarà per noi l’occasione per migliorarci nei prossimi anni.
Chi leggerà questo testo, spero potrà farsi un’idea di quanta passione ci sia stata, c’è, ci sarà, nelle cose che abbiamo fatto, che facciamo e che faremo. Il bilancio sociale appartiene al tempo e nel tempo va letto.
Per questa edizione abbiamo potenziato la grafica, per esporre in modo più chiaro possibile modalità, obiettivi e risultati. Abbiamo cercato di rendere immediato il testo, per essere diretti e trasparenti con i nostri stakeholder. Abbiamo, infine, provato a raccontare con equilibrio un anno d’attività, ricco di iniziative, con la voglia di sempre di mettersi in gioco e di essere dentro le trasformazioni del Terzo Settore e della comunità di cui siamo parte.
Proprio l’equilibrio mi sembra un principio non citato, ma ricercato dal Codice del Terzo Settore. Da affiancare ai principi noti ed espressi, che regolano il nostro impegno e il nostro servizio.
Non un sistema rigido pertanto, quanto, per restare a Lombardi, un documento che abbia “un certo margine di flessibilità e adattabilità che consente la valorizzazione delle specificità proprie delle singole organizzazioni”.
Se leggiamo l’edizione annuale del bilancio sociale come il tassello di un domino, come un sistema di relazioni e di percorsi realizzati anno dopo anno, comprenderemo meglio quanto non ci possono essere salti improvvisi.
In fondo, ogni strada, anche la più impervia, si percorre metro dopo metro, passo dopo passo.
Il Presidente, Rosa Franco