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N. 3 / 2020 | Società Solidale | 19
a cura di Giorgia Barile
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Su questo numero non parliamo delle novità del periodo emergenziale, salvo un accenno alle scadenze fiscali prorogate. Gli aggiornamenti in tal senso si trovano sul sito www.csvsocsolidale.it.
NOVITÀ NORMATIVE
RIFORMA DEL TERZO SETTORE, COSA È SUCCESSO NEL 2020 Pochi decreti, ma numerose circolari interpretative utili a leggere la normativa nel modo corretto. In vista della pubblicazione del decreto sul registro unico nazionale, facciamo il punto sui provvedimenti adottati e quelli mancanti. Il decreto che disciplina il RUNTS è stato pubblicato (si legga lo Speciale a pagina 25). Manca poco, quindi, al via libera di un pezzo importante per l’attuazione della Riforma del Terzo settore, in un anno particolarmente difficile a causa della pandemia globale che ha ridefinito priorità e bisogni, anche normativi. Ma qual è lo stato dell’arte dell’impianto normativo ad oggi? Cosa è stato fatto finora? Nel 2020 si contano quattro decreti approvati, ma le novità non sono poche. Facciamo il punto, decreto per decreto.
Codice del Terzo Settore, lo zoccolo duro dell’intera Riforma Dei 24 atti normativi previsti dal Decreto legislativo 117/17 per il suo completo funzionamento, ad oggi ne sono stati approvati 11. Tra le novità di quest’anno, la pubblicazione a gennaio 2020 del decreto ministeriale che stabilisce i benefici fiscali per le donazioni in natura destinate agli enti del Terzo settore (art. 83 comma 2) e la definizione dei modelli di schemi di bilancio di esercizio per gli enti del Terzo settore (art. 13 comma 3). Oltre al Runts, è in elaborazione anche il decreto che definisce le linee guida per la raccolta fondi (art. 7 comma 2), mentre rimane sospeso il provvedimento su criteri e limiti per esercizio attività diverse (art. 6 7 marzo 2019 e, in attesa del parere del Consiglio di Stato e, quindi, della pubblicazione ufficiale. In questo anno di emergenza, però, se i decreti ufficiali pubblicati sono pochi, il Ministero si è espresso con costanza per sciogliere dubbi interpretativi attraverso numerose circolari. In una nota del 5 febbraio 2020 ha dato indicazioni sulla base associativa degli enti del Terzo settore, ribadendo i limiti per associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato che vogliano associare altri Ets o soggetti senza scopo di lucro. La nota apre alla partecipazione alla base associativa degli Ets anche da parte delle imprese, sia singole che associate, anche in forma di controllo. Sempre su governance e controllo, in un’altra circolare il Ministero ha dato indicazioni sulle modalità con cui pubblica amministrazione ed enti esclusi possano acquisire eccessivo potere negli Ets: l’obiettivo è quello di evitare influenze dominanti. Focus anche sull’elezione del presidente nelle imprese sociali. Sulla governance, si apre la possibilità di una gestione monocratica negli enti del Terzo settore ma solo per le fondazioni e, temporaneamente, per associazioni in fase di costituzione. Anche per le imprese sociali è preferibile una governance collegiale. Altro tema al centro dell’attenzione del Ministero è quello del rapporto tra lavoro e volontariato, la cui incompatibilità è ribadita con forza in una nota del 27 febbraio. La circolare, inoltre, stabilisce i paletti generali sui compensi dei lavoratori nel terzo settore. Sempre sull’importanza di tutelare il valore del volontariato negli enti del Terzo settore, il Lavoro ha specificato in una nota che anche un amministratore di un ente del Terzo settore che svolga il proprio impegno a titolo gratuito,
comma 1) discusso durante la Cabina di regia della non può ricevere altri compensi. Chiarimenti anche con una nota del 18 maggio 2020 sull’esenzione dell’imposta di registro per gli atti costitutivi e quelli connessi allo svolgimento delle attività delle organizzazioni di volontariato e sul patrimonio di un’associazione di promozione sociale, iscritta in uno dei registri e contemporaneamente in possesso della qualifica di Onlus. A fine maggio, arrivano anche indicazioni sull’individuazione nello statuto delle attività di interesse generale da parte delle associazioni affiliate alle reti nazionali. In generale, si attende ancora l’invio della richiesta di autorizzazione alla commissione europea circa la fiscalità di vantaggio.
Co-programmazione e co-progettazione, la svolta arriva dalla Corte Costituzionale Si sblocca significativamente l’impasse sul rapporto tra Pubblica amministrazione e Terzo settore creata dal parere del Consiglio di Stato su richiesta di Anac del 20 agosto 2018. Già a fine 2019, il Consiglio di Stato si era espresso sull’affidamenti di servizi sociali, ribadendo che la materia andasse coordinata con il Codice del Terzo settore, allontanando l’ipotesi che sia l’Anac a poter gestire la materia. Arriva a fine giugno 2020, la vera novità sul tema per mano della Corte Costituzionale che con la sentenza n. 131 rigetta il ricorso del Governo alla legge regionale Umbria n. 2 del 2019 di Disciplina
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delle cooperative di comunità. La sentenza si esprime sulla legittimità dell’amministrazione condivisa realizzata tramite «co-programmazione», «co-progettazione» e «partenariato», sottolineando l’assenza di conflittualità con il diritto euro-unitario. La conversione del decreto-legge semplificazioni pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 14 settembre 2020, inoltre, introduce nel Codice dei contratti pubblici una serie di misure di coordinamento con il Codice del Terzo settore.
Quali sono le aree già operative Tra le “caselle” complete, quelle relative all’istituzione di luoghi decisionali dedicati al coordinamento normativo con funzioni di vigilanza, controllo e coordinamento rispetto all’applicazione della normativa prevista per il terzo settore. In particolare, la nomina dei componenti effettivi e dei supplenti del Consiglio Nazionale del terzo settore, la composizione e il funzionamento della Cabina di regia, la costituzione dell’Organismo nazionale di Controllo per i Centri di servizio per il volontariato e la nomina dei suoi componenti, nonché dei relativi Organismi territoriali di Controllo. Definite, inoltre, le disposizioni sul credito di imposta delle Fondazioni di Origine bancaria e le procedure di concessione dei contributi. Procede anche l’area relativa al Fondo art. 72, con la definizione degli obiettivi generali, delle aree prioritarie di intervento e linee di attività finanziabili e delle modalità per l’utilizzo del contributo su ambulanze e beni strumentali. Approvate anche le linee guida per la redazione del bilancio sociale e quelle sull’impatto sociale.
Impresa sociale, un settore ancora fermo Un ambito fondamentale che però rimane ancora in parte sospeso, è quello disciplinato dal Decreto legislativo 112 del 2017 sulle imprese sociali. Su 12 atti normativi previsti, ne sono stati adottati solo tre. Risulta in elaborazione il decreto che definisce le linee guida sulle modalità di coinvolgimento di lavoratori, utenti e altri soggetti (art. 11 comma 3). Tra le norme mancanti, quelle che riguardano i controlli. Al momento, infatti, mentre le cooperative sociali sono sotto la supervisione annuale del Ministero dello Sviluppo economico, le altre imprese sociali non sono sottoposte a controllo. Sul fronte interpretativo, nel 2020 il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si è espresso sul tema della perdita volontaria della qualifica di impresa sociale, su fusioni per incorporazione di cooperative sociali e ha ribadito la possibilità che una impresa sociale possa acquisire la forma giuridica di srl semplificata.
Cinque per mille, pubblicato il decreto mancante È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 settembre 2020, il provvedimento che disciplina uno degli strumenti più diffusi per il sostegno al mondo non profit previsto dal Decreto legislativo 111/17. Definiti, quindi, tutti i tasselli, in particolare le modalità di accreditamento, i criteri di riparto della quota del cinque per mille, le
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modalità per il pagamento del contributo e i termini per gli adempimenti dei beneficiari e, infine, le disposizioni di accelerazione di riparto del cinque per mille in caso di dichiarazioni integrative. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, inoltre, considerata l’emergenza Coronavirus, ha allargato la finestra temporale per l’utilizzo delle risorse antecedenti al 2017 e per rendicontarle. Possibile destinare i fondi alle nuove emergenze.
Servizio civile, manca poco per la piena operatività Investito di una serie di provvedimenti di adattamento del servizio vista l’emergenza coronavirus in corso, dei quattro atti normativi previsti per l’attuazione completa del Decreto legislativo 40/17, ne sono stati approvati 3. Nel 2019 è stato approvato il Piano triennale 20202022 e il Piano annuale 2020 per la programmazione del Servizio civile universale (Scu), nel 2020 è stato pubblicato il decreto del ministro per le politiche giovanili e lo Sport che definisce la composizione della Consulta nazionale per il servizio civile e il suo funzionamento.
FONTE: di Lara Esposito Comunicazione CSVnet - www.cantiereterzosettore.it
ASSOCIAZIONI NON RICONOSCIUTE, NIENTE NOTAIO PER L’ADEGUAMENTO DEGLI STATUTI Basta una scrittura privata registrata all’Agenzia delle Entrate ma solo se non ci siano prescrizioni diverse nell’atto costitutivo o nello statuto stesso. Anche per quorum e convocazioni, le procedure semplificate valgono solo se già previste Le associazioni non riconosciute (quindi prive di personalità giuridica) possono modificare il proprio statuto tramite scrittura privata, a condizione che non ci siano indicazioni diverse nell’atto costitutivo o nello statuto stesso. Il chiarimento del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali arriva in una nota a firma del direttore Alessandro Lombardi e vale anche per le associazioni che si siano costituite con atto pubblico. Può essere sufficiente, quindi, il verbale dell’assemblea registrato all’Agenzia delle Entrate senza l’intervento del notaio. Questa indicazione vale anche per le modifiche previste dal Codice del Terzo Settore. In generale - precisa la nota - le associazioni riconosciute e le fondazioni sono costituite per atto pubblico; per le associazioni non riconosciute nulla si dice se non che ordinamento interno e amministrazione sono regolati dagli accordi tra gli associati. Ci sono poi delle eccezioni, riferibili agli enti con leggi speciali. Basti pensare al caso dell’impresa sociale in forma di associazione non riconosciuta, per cui, anche se l’ente è privo di personalità giuridica, l’atto costitutivo e le modifiche statutarie devono essere svolte in forma di atto pubblico. La nota ricorda, inoltre, che entro la scadenza fissata
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dal codice del terzo settore (art. 101 comma 2) e poi prorogata fino allo scorso 31 ottobre, organizzazioni di volontariato (Odv), associazioni di promozione sociale (Aps) e Onlus potevano adeguare il proprio statuto con le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni dell’assemblea ordinaria, quindi con quorum costitutivi e deliberativi non qualificati, o eventuali minori formalità previste dallo statuto dell’ente. Oltre questa scadenza, è necessario raggiungere i quorum di norma richiesti per le modifiche statutarie, e quindi seguire le regole previste per l’assemblea straordinaria. È utile ricordare che le “modalità semplificate” valgono solo se lo statuto o il regolamento effettivamente le prevedano in caso di assemblea ordinaria; nel caso in cui non siano previste differenze tra quest’ultima e quella finalizzata alle modifiche statutarie, bisognerà seguire il normale iter previsto per le convocazioni pena l’invalidità delle sedute.
FONTE: di Lara Esposito www.cantiereterzosettore.it
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CSV, COVID E VOLONTARIATO: ECCO IL REPORT FINALE operatori di CSV coinvolti, un questionario sulla “fase 1”. I risultati della consultazione svolta da CSVnet nel giugno scorso sono sintetizzati nel report “Il volontariato e la pandemia – Pratiche, idee, propositi dei Centri di servizio a partire dalle lezioni apprese durante l’emergenza Covid-19”. Dopo la prima versione inviata ai soli CSV alla fine di luglio, ora è stato reso pubblico il documento completo. Confermati i primi quattro capitoli – Cosa abbiamo fatto, Cosa abbiamo imparato, Cosa dovremmo fare (ed evitare) col senno di poi, Cosa ci aspettiamo da CSVnet – ne è stato aggiunto un quinto a cura di “On!”, una lettura dei materiali alla luce della “generatività sociale”. Il report, ha scritto il presidente di CSVnet Stefano Tabò nella prefazione, costituisce «una traccia, ambiziosa ma realistica, a cui le scelte e la conseguente programmazione di CSVnet dovranno rapidamente riferirsi corrispondendo, in particolare, alle aspettative espresse con nettezza ed ampia convergenza dai CSV». Il report si può scaricare all’indirizzo https://csvnet.it/ phocadownload/pubblicazioni/Report%20Consultazione%20Csv-Covid.pdf.
FONTE: www.csvnet.it.
ODV: PROROGA INVIO SCHEDA ARTICOLO 5 AL 30 NOVEMBRE 2020 Prorogato al 30 novembre l’invio alla Regione del file “Scheda articolo 5” per il mantenimento dell’iscrizione al Registro regionale del Volontariato.
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Il Decreto Cura Italia aveva prorogato la scadenza per l’approvazione del bilancio di esercizio, relativo al 2019, dal 30 aprile al 31 ottobre 2020 per tutti gli Enti senza scopo di lucro. Regione Piemonte ha rimandato la scadenza per l’invio della scheda, necessario al mantenimento dell’iscrizione al Registro regionale delle Organizzazioni di Volontariato, dal 31 luglio al 30 novembre 2020. L’adempimento riguarda le ODV della provincia di Cuneo. Una volta approvato il bilancio e compilata la scheda articolo 5, sarà da inviare tramite posta elettronica alla Regione all’indirizzo volontariato.cn@ regione.piemonte.it. Per informazioni contattare il CSV.
CSV CUNEO: NUOVE MODALITÀ OPERATIVE IN EMERGENZA COVID-19 Di seguito alcune indicazioni da rispettare per l’accesso ai locali in questa nuova fase operativa: • l’ accesso, a tutti gli uffici del CSV (sede e sportelli territoriali), è consentito solo su appuntamento (concordato nell’orario e nella durata) e solamente in quei casi in cui l’oggetto dell’incontro non possa essere gestito on – line • rimane privilegiata la comunicazione on line / da remoto e la proponiamo come prioritaria metodologia di lavoro; laddove possibile, quindi, le consulenze verranno organizzate da remoto (telefono, cellulare, piattaforme online) • presso sede e sportelli territoriali è possibile la presenza di una sola persona esterna per volta: per garantire questa possibilità ad un maggior numero di ETS gli appuntamenti potranno avere una durata massima di 45 minuti (oltre i quali sarà possibile fissare un ulteriore appuntamento) • le persone esterne che accedono agli uffici e agli sportelli dovranno compilare il Registro Accessi in
Azienda (previsto da Protocollo Sanitario) • per poter accedere ai nostri uffici bisognerà essere muniti di mascherina che dovrà essere indossata per tutta la durata della permanenza negli uffici e verrà richiesto di igienizzare le mani ai dispenser posizionati all’ingresso; • è fatto divieto di ingresso nei locali di Società Solidale (sede e sportelli territoriali) 1. in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenza 2. per chi negli ultimi 14 giorni provenga da zone a rischio epidemiologico secondo le indicazioni dell’OMS 3. per chi negli ultimi 14 giorni abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 • per l’accesso alla sede di Cuneo verrà rilevata la temperatura corporea per sincerarsi di essere sotto al limite di 37,5 gradi • vanno rispettate tutte le disposizioni indicate dalla cartellonistica aziendale presente nei locali • va mantenuta la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro.