Numero_86 L'Arte in Cucina Mar/Apr 2014

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in corsa tra le eccellenze culinarie

Altro che la solita minestra L

e minestre, che danno il titolo al romanzo Andrea Vitali, sono ben tre, come tre sono le zie dell’autore che, con un espediente letterario autoironico e divertente, incarnano capace di rendere originale e carico di sapore il nomignolo con cui l’arguto nipote ribattezza le zie che accompagnano la sua infanzia.

“L

a minestra è la biada dell’uomo”. Da questo infallibile e reiterato monito, ritornello riferimento di Andrea, nasce la sovrapposizione

“Le Tre Minestre.” alle faccende domestiche ed alla cucina; Colomba, ministro dell’Agricoltura, si dedica Paola, ministro degli Esteri, ha una professione intrattenere le relazioni con i vicini e i parenti.

“L

e tre minestre” - questo il titolo esatto del racconto di Vitali - e, in generale, i cibi della più spiccata tradizione domestica dell’autore, le loro presunte virtù terapeutiche, diventano capaci di legare i vari aneddoti narrati.

L’

affetto “rustico ma profumato” delle zie dell’autore, rappresenta a pieno titolo lo sfondo storico siamo nell’Italia di provincia degli anni Sessanta, in un contesto popolare d’altri tempi, carico di buon senso e superstizioni, dove si parla solo dialetto e in cui “la saggezza si esprime in assiomi che non ammettono repliche”.

Un titolo originale per un libro che è (anche) il ritratto di tre donne.

Da un’intervista all’Autore di L. De Lucchi

Innanzitutto è un giochetto di parole tra minestre e ministre, doveroso direi, poiché le minestre citate nella storia erano amministrate, e somministrate, dalle tre ministre protagoniste della stessa, tutte e tre convinte che l’alimento in oggetto avesse una e psichico di ogni essere umano: da cui l’obbligo di mangiarla per poi godere di altre delicatessen.

L

a commistione tra ricordi di famiglia e sapori

un vero spaccato di vita vissuta e di costume del tempo, delicato e nostalgico, a tratti ironico.

U

n racconto che si basa sulla memoria gastronomica minestra, le ministre e la campagna comasca si sedimentano e danno vita ad un romanzo sull’intimità e la semplicità di un’esistenza autentica dignità. Tra le pagine di Andrea Vitali scorre la storia di un passato che non esiste più, di farsi motore per la scrittura, suscitando un implacabile confronto con il presente che per certi versi lo ricorda identico, ma che ne ha perso irrimediabilmente i più autentici valori.

“L

d’amore, un tributo valori di quella terra,

dichiarazione affettivo ai di quel

romanzata costruita per immagini da cui trapela la speranza che quelle istantanee possano almeno rivivere nella memoria. giunto al termine del romanzo, di poter gustare ancora qualche sapore della tradizione locale, interviene un dettagliato e verace ricettario riportato in fondo al libro - portatore di valori e valenze educative, come i precetti delle tre zie, che spiega come realizzare i piatti tipici - dai

A

dimostrare, ancora una volta, che l’ingrediente segreto di una quotidianità senza luogo e senza tempo passa sempre attraverso ciò più tradizionale cucina, la nostra amata cucina.

L’Arte in Cucina | 67

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