Rivista semestrale - Anno III - febbraio 2015
Rivista
Dia
mo va
dell’Associazione Cuochi Trentini
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alità
2015, l’anno della svolta! L’Associazione Cuochi Trentini si separa dalla FEDERAZIONE ITALIANA CUOCHI e diventa autonoma
Leonardo di Carlo: “Per insegnare l’arte della pasticceria non basta essere un bravo professionista.”
Carlo Vischi: “Cuochi diventate social!”
Sommario VITA ASSOCIATIVA
3 Siamo diventati un’Associazione indipendente
5 Sempre attivi e presenti sul territorio
7 Terza Festa di Primavera
18 Giovani Leve con le idee chiare
21 Dolce Arte Bianca: storia, varie forme di pane e consumo
25 Dolce Arte Bianca: cake design, è il boom L’intervista
12 Intervista all’Assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, Michele Dallapiccola Il personaggio
15 Leonardo di Carlo Cuochi sul territorio
29 Associazione Cuochi Modenesi
30 Troppe tasse! È il male dell’Italia e ne risente anche la ristorazione
31 Il riscatto del pesce di lago Il punto di vista
34 CarloVischi Formazione
36 Alta formazione professionale trentina, un punto di forza del modello di scolarità provinciale Il parere dell’esperto Proprietario: Associazione Cuochi Trentini Via dei Legionari Cecoslovacchi, 32 - Arco di Trento Tel. 346 3053028 info@assocuochitrentini.it www.assocuochitrentini.it
37 Giorgio Nardelli
Direttore responsabile: Marina Patil
Prodotto del territorio
Redazione: Associazione Cuochi Trentini
41
Editore: Associazione Cuochi Trentini Grafica: Prima, Ag. di pubblicità - Trento Stampa: Litotipografia Alcione Registrazione Tribunale di Trento n. 12 - 1 settembre 2012
Le mele trentine Ricette dell’Associazione
42 Erbe di campo ed erbe aromatiche
editoriale
Diversamente cuochi: autonomi è meglio! L’unità dei cuochi Trentini
Era da tempo che tra gli associati si
nazionale per fondare una Associa-
di fronte alla decisione
parlava della possibilità di staccar-
zione tutta trentina. Il voto è stato una-
di separarsi dalla FIC resta
si dalla Federazione Italiana Cuochi
nime, ed è stato espresso dai 74 soci
(F.I.C.) e diventare un’associazione
presenti, o con delega, in occasione
autonoma che rispondesse meglio
dell’assemblea straordinaria che si è
alle esigenze locali, fornendo un sup-
tenuta il 21 ottobre presso il ristorante
porto ancora più adeguato al dinami-
La Cacciatora di San Michele all’Adi-
smo dei propri associati e alle solle-
ge. Ci siamo confrontati sulle varie po-
citazioni provenienti da più soggetti
sizioni, abbiamo ripercorso i momenti
operanti sul territorio. La decisione è
fondanti della nostra Associazione e
il frutto di un malcontento generaliz-
le parole chiave che ci hanno uniti,
zato, cresciuto in particolare nell’ani-
professionalità, disponibilità parteci-
mo degli associati “storici” e dovuto ai
pazione, merito, ed anche gli aspetti
pressoché riscontri nulli ricevuti dalla
meno positivi che hanno rischiato di
Federazione nazionale come risposte
mettere a repentaglio il nostro percor-
associative. I Trentini, si sa, non dor-
so. Ci siamo riconosciuti come gruppo
mono sugli allori.
di colleghi portatori di competenze
E la nostra Associazione, che negli ul-
ognuno con la propria particolarità e
timi anni si è resa ancor più dinami-
che potrebbe aggregare altri profes-
ca e attenta alle continue evoluzioni
sionisti operanti sul territorio.
della professione, ha realizzato che
Abbiamo riconosciuto il nostro im-
l’ambito federativo nazionale non
pegno anche alla luce dei risultati
poteva prestare attenzione ai propri
ottenuti, in poco tempo, con condi-
problemi continuando, al contrario,
zioni di partenza oggettivamente non
a chiedere il versamento della quota
semplici, il numero degli associati è
associativa.
aumentato grazie anche agli sforzi di
la via maestra per dare continuità al percorso di qualificazione della professione e alla valorizzazione della cucina trentina.
Difficile raggiungere un compromes-
molti; ora ci sembra importante non
so. D’altra parte i tempi erano maturi
disperdere questo patrimonio, anzi.
e il crescente malcontento è scaturito
Intendiamo proseguire e, se serve, ci
nella decisione di staccarsi dalla FIC
ritroveremo ancora per ri-definire, se
1
editoriale
na riuscita di eventi che, a vari livelli, e in differenti contesti, ci vedranno coinvolti nella promozione e nella valorizzazione della nostra figura professionale e dei nostri ottimi prodotti locali. Tra questi la partecipazione a fiere italiane ed estere e a concorsi di cucina nazionali ed internazionali e l’organizzazione di momenti di degustazione in manifestazioni locali o in occasione di eventi istituzionali. La programmazione di corsi di cucina, gli approfondimenti professionali, l’affiancamento ai ragazzi degli Istituti Alberghieri che rappresentano il nostro futuro. Vorremo poi incrementare ulteriormente i rapporti con i vari soggetti istituzionali del territorio per dovesse servire, le parole chiave che
da un logo accattivante e declinato
recuperare il nostro ruolo, credibilità
ci uniscono e che possono guidare
dal logo dell’associazione “madre”;
e capacità di incidere e contare nel
i nostri futuri impegni, cercando di
proprio come fu fatto anni fa, con il
contesto dell’offerta turistica trentina.
coinvolgere coloro che potenzialmen-
logo Dolce Arte Bianca, quando i pro-
Far parte dell’associazione significa
te ci sono vicini.
fessionisti della pasticceria e della
riconoscersi in parametri ben precisi.
Quello ci ha unito e che continua ad
panificazione decisero di entrare a
È necessario ascoltare e credere nella
unirci è la passione per la nostra pro-
far parte della grande famiglia delle
forza della collaborazione e del con-
fessione e vogliamo ribadire la nostra
berrette bianche. La “nuova” Associa-
fronto. Oggi ancora più di ieri. Oggi
volontà di dare sostanza e gambe al
zione Cuochi Trentini resterà un’asso-
che da soggetto autonomo ci trovere-
nostro impegno a livello territoriale.
ciazione no profit ma avrà un ricono-
mo a discutere su idee e programmi
Abbiamo creduto ed ancora credia-
scimento provinciale, con uno Statuto
che riguardano solo gli interessi dei
mo alla possibilità di far crescere la
redatto per atto pubblico che conterrà
nostri associati.
nostra professionalità, e con genero-
in modo esplicito le finalità persegui-
E da Presidente sono orgoglioso e fiero
sità ci mettiamo a disposizione, dopo
te dall’associazione e, in particolare,
di come sono andate le cose e colgo
il lavoro, o ritagliandoci lo spazio nel
il legame della nostra attività con il
l’occasione per dare il mio personale
tempo libero, per portare il nostro con-
territorio provinciale.
ringraziamento, uno per uno a tutti i
tributo all’interno di quelle iniziative
Per la Federazione Nazionale non
soci. Insomma, dal 1° gennaio 2015 si
che valorizzano la cucina trentina.
sarà forse un duro colpo e probabil-
parte. O, meglio, si riparte. L’elezione
L’Associazione Cuochi Trentini non
mente assisteremo nei prossimi mesi
del rinnovo delle cariche avverrà en-
cambierà ne la propria denomina-
alla nascita di un ulteriore associa-
tro la metà di febbraio, quando sca-
zione ne il proprio logo. Sarà invece
zione cuochi, targata FIC, con colle-
drà anche il termine di affiliazione
nuova la definizione che identifiche-
ghi trentini che ancora si riconoscono
alla Federazione nazionale.
rà il numeroso gruppo delle cuoche
con la sede nazionale. Come avvenu-
In bocca al lupo!
trentine. Da Lady Chef, diventeranno
to fino ad oggi, continueremo a pro-
Donne Chef trentine, accompagnate
grammare e a collaborare per la buo-
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Il Presidente Stefano Goller
VITA ASSOCIATIVA
Siamo diventati un’Associazione indipendente. Ecco cosa cambierà.
QUOTA ASSOCIATIVA/TESSERAMENTO Le quote associative annuali saranno mantenute basse e verranno conservate in seno all’associazione. Queste, infatti, insieme alle sponsorizzazioni delle aziende nostre partner, sono le sole fonti economiche che costituiscono il patrimonio dell’Associazione. ZZ Quota professionista: euro 40,00 ZZ Quota allievo: euro 20,00 Il versamento della quota annuale da diritto a ricevere: � la tessera � la nostra rivista semestrale “Arte Sapore” � alcuni vantaggi per le iscrizioni ai corsi di formazione � la possibilità di acquistare una giacca della divisa ad euro 10,00 anziché ad euro 27,00.
MATERIALE DI CORPORATE IDENTITY Restano invariati: � la denominazione e il logo dell’Associazione Cuochi � la denominazione e il logo Dolce Arte Bianca, identificativo dei professionisti panificatori e pasticceri � il sito web www.assocuochitrentini.it � facebook � la rivista semestrale dell’Associazione “Arte Sapore” � la divisa dell’Associazione Cambiano: � la tessera annuale rilasciata all’associato � il logo e la denominazione delle Lady Chef che diventa Donne Chef trentine
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VITA ASSOCIATIVA
CONSIGLIO DIRETTIVO Sarà sempre formato da una quindicina di componenti il Consiglio Direttivo che si riunisce ogni mese per decidere gli eventi e le iniziative da programmare e alle quali partecipare. Le nuove nomine avverranno nel mese di febbraio 2015.
PARTECIPAZIONE AGLI EVENTI/CONCORSI Ogni associato potrà decidere di partecipare a tutti gli eventi e a tutte le iniziative organizzate direttamente dall’Associazione o alle quali la stessa è chiamata a collaborare attivamente.
CORSI DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Ogni anno l’Associazione programma alcuni corsi di aggiornamento professionale che si svolgono generalmente nell’arco di una giornata. L’associato vi potrà prendere parte a condizioni vantaggiose.
ONORIFICENZA AL MERITO Il collare”Collegium Cocorum” è la più alta onorificenza conferita dalla Federazione Italiana Cuochi per la professione che viene assegnata agli chef con 25 anni di lavoro nella ristorazione dando prestigio alla cucina italiana. L’Associazione Cuochi Trentini ne avrà uno tutto suo e
ALTRI VANTAGGI
manterrà il medesimo significato simbolico.
L’Associazione definisce importanti partnership con
Potrà candidarsi a ricevere l’ambita onorificenza al
primarie aziende fornitori di prodotti e servizi per la
merito professionale il cuoco che presenta i seguenti
ristorazione. All’associato verranno riservati sconti par-
requisiti:
ticolari.
� Almeno cinque anni di iscrizione all’Associazione � Aver compiuto i quarantacinque anni di età � Avere alle spalle almeno vent’anni di lavoro svolto Contatta l’Associazione
nella professione cuoco
Cell. 346 3053028
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione destinerà ogni
info@assocuochitrentini.it
anno 5 medaglie che verranno assegnate nel corso
www.assocuochitrentini.it
dell’assemblea annuale.
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VITA ASSOCIATIVA
Sempre attivi e presenti sul territorio
Un altro anno è passato e,
a Riva del Garda, ma questa volta nel
nonostante i tanti impegni
contesto della fiera internazionale della
di tutti noi, è stato un anno
calzatura, in collaborazione con la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino.
importante, segnato da
Giugno è stato anche il mese che ha vi-
tanti successi di iniziative
sto la terza edizione della nostra Festa di
ed importanti eventi che ci
Primavera che si è svolta in Val di Non e
hanno visti schierati in prima
che ha accolto la numerosa delegazio-
linea per valorizzare, come
ne dei colleghi dell’Associazione Cuochi
sempre, i nostri prodotti
di Merano-Bolzano.
trentini e la nostra cucina.
In estate abbiamo collaborato all’evento ‘Esperienze di Cultura e Gusto a Ca-
E così come vuole la tradizione, se
cosa sembra sempre impossibile, fino
stel Valer’ organizzato dalla Strada del-
alla fine di ogni anno si redige un bi-
a che non viene realizzata» (Nelson
la Mela e dei Sapori delle valli di Non
lancio finale dell’attività svolta, non
Mandela).
e Sole.
possiamo che essere soddisfatti per
A fine gennaio siamo stati presenti,
Continua anche la nostra presenza
i numerosi risultati raggiunti che ci
come ogni anno, ad Expo Riva Hotel,
all’evento “Gran Prix della Montagna
hanno permesso di estendere ancor
la manifestazione trentina dedicata
Garda Trentino” organizzata da Ugo Bike
più la nostra presenza sul territorio
al settore alberghiero e ristorativo. Il
e presentata nel mese di aprile presso la
provinciale. Un impegno, il nostro,
nostro stand, proprio all’ingresso del-
Casa degli Artisti a Canale di Tenno.
che ci viene sempre più riconosciuto
la fiera, ha accolto molti amici, colle-
Quattro tappe di ciclismo nel mese di
dalle nostre Istituzioni e da molti altri
ghi, simpatizzanti e alcuni dei nostri
giugno, coronate dal Gran Galà della
soggetti territoriali chiamati a rap-
importanti partner presenti in fiera
Montagna che si è svolto presso la sede
presentare il meglio delle produzioni
con un proprio stand.
dell’Agraria di Riva del Garda.
enogastronomiche trentine.
A giugno eravamo ancora in fiera
A metà ottobre, per due giornate, siamo
Tutto questo come segno dell’ottimo lavoro svolto, grazie anche a tutti i colleghi che, con la propria disponibilità, hanno contribuito alla crescita dell’Associazione. Tanto ancora si può e si deve fare. E a maggior ragione in questo nuovo anno, con ancora più coinvolgimento e partecipazione, perché sono questi due elementi che hanno permesso il distacco dalla Federazione Nazionale verso un’Associazione trentina autonoma che si impegnerà a fare sempre più gruppo e verso la quale siamo chiamati tutti ad avanzare proposte e a portare il proprio contributo. Ci metteremo la passione di sempre, con la consapevolezza che «ogni
5
VITA ASSOCIATIVA
tornati con uno stand alla manife-
vico. Nuovamente sono stati invitati
e noi cerchiamo uno spazio adatto,
stazione “Pomaria” di Casez in Val di
i tanti presenti a condividere alcune
gratuito o quasi (siamo un ente non
Non. Grazie alla collaborazione con
riflessioni su quanto accaduto e sui
profit!), per farne un centro vivo di
la Strada della Mela e dei Sapori del-
programmi futuri dell’Associazione.
cultura
le valli di Non e Sole e all’ospitalità
Nel generale clima demoralizzato
che nel 2015 si compia il miracolo di
del Gruppo Formaggi Trentini, abbia-
che si respira negli ultimi tempi, il
rendere meno sordi e più disponibili
mo preparato alcuni piatti poi messi
nostro gruppo delle berrette bianche
i tanti Enti, privati o pubblici, che po-
in vendita al pubblico.
sembra quasi essere un esempio di
trebbero avere la disponibilità di ve-
Novembre è stato il mese dedicato
isola felice: aumentano i soci, soprat-
nirci incontro.
all’aggiornamento professionale con
tutto giovani, ed i nostri corsi segnano
Tra le interessanti proposte emerse,
i corsi organizzati, mentre a metà
il tutto esaurito. Ma non abbiamo mai
quella di riservare particolare atten-
mese, come consuetudine, abbiamo
avuto una sede tutta nostra. Da tem-
zione ai giovani cuochi. Le “nuove
organizzato una folta spedizione al
po siamo in cerca di una sua sede,
leve” vicine all’Associazione hanno
Merano Wine Festival, dove non sono
stabile e duratura, senza riuscire a
più volte dimostrato di avere passio-
mancate l’esposizione di grandi vini,
trovarla nonostante le molte strade
ne, quell’ingrediente indispensabile
le degustazioni e le performance di
battute. Ciò ci impedisce di ampliare,
per avere successo e fondamentale
affermati chef.
come invece vorremmo, le nostre atti-
per rendere le proprie preparazioni
Ma come è noto, gli ultimi mesi
vità: avere, ad esempio, una bibliote-
indimenticabili. I giovani “sfornati”
dell’anno sono stati incentrati dalla
ca dove i colleghi possano consultare
dai nostri qualificati Istituti Alber-
svolta decisiva che ha portato l’Asso-
i testi, una cucina attrezzata per ospi-
ghieri, molti dei quali hanno avuto
ciazione Cuochi Trentini a separarsi
tare i nostri corsi o per proporre corsi
occasione di farsi apprezzare in alcu-
dalla Federazione Italiana Cuochi.
per gli appassionati di cucina o per
ne circostanze, ma anche quelli che
Tema che è stato centrale anche in
i principianti, una sala dove poterci
stanno finendo la specializzazione.
occasione dell’assemblea annuale
riunire per confrontarci e per pro-
L’idea di riservare ai giovani un even-
che si è svolta martedì 18 novembre
grammare la nostra attività. A Trento
to dedicato è stata applaudita da tut-
presso il Ristorante Prime Rose di Le-
ci sono moltissimi spazi vuoti da anni
ti. Quindi, forza, mettiamoci al lavoro!
6
gastronomica.
Confidiamo
VITA ASSOCIATIVA
1° giugno 2014:
terza Festa di Primavera Non si può certo dire che
A fare da cornice un bellissimo parco,
della convivialità.
quella del primo giugno 2014
detto il ‘bosco delle leggende’, col-
Graditissimi ospiti d’onore sono stati i
non sia stata una vera Festa
locato poco più sopra la località di
quaranta amici e colleghi dell’Asso-
di Primavera o meglio, di inizio estate. E per smentire il detto che ‘non c’è due senza tre’, finalmente quest’anno
Tavon di Coredo, nella solare Valle di
ciazione Cuochi di Merano e Bolzano,
Non. Patron della Festa, Bruno Sicher,
capitanati dal loro Presidente Mario
nostro membro del direttivo e proprie-
Giustino, che hanno risposto all’invito
tario, con la sua famiglia, del famoso
di trascorrere una giornata in compa-
il tempo è stato dalla nostra
Pineta Hotel di Tavon. Al perfetto alle-
gnia dei vicini cuochi trentini.
stimento dell’area hanno collaborato
All’arrivo al parco, anche volendo
parte regalandoci una
oltre a Bruno e a tutto il suo staff, la
aiutare, ben poco c’era da fare. La
splendida giornata.
sezione della Val di Non della Prote-
macchina organizzativa coordinata
zione Civile che ci ha messo a dispo-
da Bruno Sicher e da molti amici e
sizione la tensostruttura di copertura
colleghi volontari non lasciava spazi
dei tavoli.
di intervento. Tutto è proceduto secon-
La logistica della festa è stata pensa-
do il programma ma non è stata certo
ta ad isole gastronomiche con servi-
una passeggiata soddisfare le attese
zio self-service; panche e tavoli sim-
dei moltissimi presenti, ovviamente
paticamente apparecchiati erano al
tutti affamati e conquistati dai profu-
riparo da eventuali temporali sotto
mi provenienti dalla spettacolare gri-
appunto il capiente tendone. Questa
gliata di Bruno Sicher.
terza edizione è stata molto parteci-
E come vuole la tradizione, ogni ri-
pata, registrando la presenza di circa
correnza che si rispetti viene aperta e
200 persone, tra colleghi, amici, part-
benedetta dalla Santa Messa. Quella
ner, autorità e tanti bambini. Come ci
della Festa di Primavera è stata ce-
si aspettava da una vera festa cam-
lebrata da Don Franco, il parroco di
pestre, l’atmosfera della giornata è
Coredo, soprannominato “parroco vo-
stata all’insegna dell’informalità e
lante” per la sua adesione alla Nazio-
7
VITA ASSOCIATIVA
Rudy Bianchi, Bruno Stofella, Valentino Miorandi, Michele Bavuso, Patrizia Pedrotti, Giuseppe Ceci e, ovviamente, Bruno Sicher e Stefano Goller. Insieme a loro anche i ragazzi dell’Istituto Alberghiero di Levico –Roncegno: Alessandro Tortorici e Mattia Faccenda; Luca Atanasioe Gabriele De Stefano dell’Istituto Alberghiero di Rovereto; Maistri Nicola, ex dell’Alberghiera di Varone. Per loro è stata un’esperienza positiva, come tante altre nelle quali nale italiana di corsa in montagna,
manualmente Leonardi Vittorio, tito-
vengono coinvolti dall’Associazione.
una disciplina in cui il parroco podi-
lare dell’azienda Trota Oro di Preore
I ragazzi si rendono sempre disponi-
sta vanta 2 titoli mondiali e due titoli
nelle Giudicarie. Da qualche anno
bili, coltivando la speranza di poter
europei master.
collabora con l’Associazione Cuochi
fare esperienze anche all’estero. Un
Al termine della Messa le isole gastro-
che considera tra i primi ambasciato-
appello in loro favore è stato lanciato
nomiche erano imbandite e pronte
ri dei loro prodotti: circa venti referen-
dalla Lady Chef Patrizia Pedrotti che
ad accogliere i partecipanti. Vasta la
ze tra freschi, affumicati e marinati.
ha invitato i colleghi presenti a voler
scelta e la qualità dei piatti preparati
Nell’azienda artigiana, nata nel 1988
valutare la disponibilità dei ragazzi
e dei prodotti offerti in degustazione
con la lavorazione della trota affumi-
per un possibile impiego.
da alcune aziende partner dell’Asso-
cata, opera la moglie, i tre figli e dieci
Sono stati graditi ospiti il Sindaco di
ciazione, i cui referenti non hanno fat-
dipendenti. La diffusione del prodotto
Coredo, il Direttore dell’Apt della Val-
to mancare la propria presenza. Per
avviene nel piccolo spaccio azien-
le di Non e Sole, Giulia Della Palma,
gli antipasti: salumi, formaggi, carne
dale e nei negozi specializzati della
che ha ricordato le diverse iniziative
salada, sottoli, trota affumicata e ma-
provincia. Il segreto del loro successo
svolte nel corso dell’anno sul territo-
rinata, capucci, e molto altro.
deriva dall’utilizzo dell’ottima materia
rio alle quali ha partecipato la nostra
Per il primo piatto: tortelloni ripieni di
prima che proviene dai tre alleva-
Associazione: il Mercato Contadino di
ricotta, pesto e mazzancolle manteca-
menti di proprietà dei cugini e dalla
Cles e Pomaria di Casez. Organizzate
ti nel saltiere gigante con pomodori-
lavorazione nella quale vengono uti-
in sinergia con la Strada della Mela
ni ed olive taggiasche; per secondo
lizzati per la maggior parte prodotti
e dei Sapori delle Valli di Non e Sole,
piatto: la ricca grigliata accompa-
trentini.
le organizzazioni trovano in Bruno Si-
gnata con la polenta cotta nel paiolo-
Al termine del pranzo è stata servita
cher – già consigliere in entrambe le
ne; e ancora: frittura di pesce, tortel di
la spettacolare e deliziosa torta della
compagini - il giusto riferimento per
patate ecc ecc.
3^ Festa di Primavera preparata dal-
le manifestazioni che coinvolgono la
Le aziende: Dal Massimo Goloso di
la pasticceria Bronzetti di Lavis.
ristorazione. Pomaria è per noi l’even-
Coredo; Trota Oro di Preore, Demetra
Gli amici del gruppo musicale ‘Funky
to principale, ha affermato Brunella
di Talamona (SO); Segata di Sopra-
Tuoi’ di Pinè hanno animato la giorna-
Odorizzi, la Presidente della Strada
monte; Belli di Sopramonte; Metro
ta con musica di tutti i generi.
della Mela e dei Sapori delle Valli di
Dolomiti di Trento; Agraria di Riva del
Dietro le quinte, nella casetta adibita
Non e Sole. È una manifestazione che,
Garda, Pastificio Le Delizie di Trento,
a cucina, un team di bravi e disponi-
con dieci anni di vita, riesce a movi-
Trentingrana; Omkafe di Riva del Gar-
bili amici cuochi è stato impegnato
mentare flussi turistici anche in bassa
da.
sin dalla prima mattina: Enrico Pac-
stagione. Con lo stesso obiettivo è sta-
Tra i partner presenti e più impegnati
cagnella, Rosy Odorizzi, Luca Bordin,
to ideato l’evento dedicato alla fiori-
8
VITA ASSOCIATIVA
tura primaverile dei meli e delle altre
Cicolini, Presidente onorario nonché
a portare i propri saluti si è rivolto al
piante e che coinvolge i 170 operatori
Senatore della Federazione Italiana
Presidente Goller definendolo motore
soci della Strada, tra strutture ricettive,
Cuochi, che ha invitato tutti i cuo-
trainante per tutti gli associati. Anche
aziende agricole, produttori, associa-
chi presenti alla prossima edizione
da parte sua un ringraziamento spe-
zioni, enti e sostenitori.
dell’evento Merano Winefestival del
ciale al Presidente Giustino, ai suoi as-
Gli ospiti d’onore sono stati gli amici
quale è uno dei coordinatori. Il saluto
sociati e a tutti i collaboratori che han-
e colleghi dell’Associazione Cuochi
ed i ringraziamenti sono poi stati rivol-
no lavorato all’organizzazione della
di Merano-Bolzano che il Presidente
ti ai presenti da parte di Giorgio Nar-
terza edizione della festa. A loro e alle
Goller ha ringraziato per la parteci-
delli, rettore dell’Ordine dei Maestri di
aziende che hanno messo a disposi-
pazione. Goller ha voluto sottolinea-
cucina, che ha sottolineato l’impor-
zione i prodotti, Stefano Goller ha ri-
re come lo spirito aggregativo della
tanza di trasmettere ai giovani cuo-
volto il proprio caloroso ringraziamen-
festa potesse essere condiviso anche
chi, che sono animati da nuovi ideali,
to. Ma il più grande ringraziamento è
con colleghi che lavorano nella stes-
i giusti valori, tra cui il rispetto della
andato allo Chef “padrone di casa”
sa regione, pur rammaricandosi di
tradizione. Nardelli ha voluto anche
Bruno Sicher che ha dedicato molto
non poter contare nella partecipazio-
sottolineare l’entusiasmo con cui par-
più di una giornata per la preparazio-
ne di molti cuochi impegnati al lavoro
tecipa sempre alla Festa di Primavera,
ne dell’evento. Di tutta risposta, Sicher
la domenica. Il Presidente Mario Giu-
come occasione per stare insieme agli
si è dichiarato onorato di avere ospi-
stino ha salutato i presenti, ha ringra-
amici e alla propria famiglia. Momen-
tato “nella sua valle” la Festa di Prima-
ziato e ha fatto i complimenti a Goller
ti importanti che gli impegni imposti
vera dell’Associazione Cuochi e di es-
per la manifestazione di cui riconosce
dalla professione purtroppo rendo-
sere pronto a farlo nuovamente. Beh,
il valore come occasione di unione tra
no limitati. La parola è passata poi a
ci penseremo l’anno prossimo. Intanto
professionisti. Giudizio sul quale si è
Bruno Stofella, Presidente dell’Unione
archiviamo nei nostri ricordi un’altra
trovato ampiamente d’accordo Bruno
Cuochi Trentino Alto Adige, che oltre
bella giornata.
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VITA ASSOCIATIVA
Partner qualificati al nostro fianco I nostri importanti Partner
Molti di loro sono i primi fornitori della
nostri Partner, la nostra Associazione
sono aziende leader
nostra categoria che, sempre di più,
può programmare nel corso dell’an-
nella produzione o nella
ricerca materie prime di qualità e fa-
no l’organizzazione o la partecipazio-
cilitazioni nei servizi. Al tempo stesso,
ne ad alcune iniziative e ad eventi,
noi cuochi, rappresentiamo per le
sia sul territorio, sia fuori Trentino.
commercializzazione di prodotti e servizi del settore della ristorazione.
aziende gli ambasciatori privilegiati dei loro prodotti. Grazie alla dispo-
A loro va quindi il nostro
nibilità ed alla collaborazione dei
più sincero ringraziamento!
Agraria Riva del Garda Società Cooperativa Loc. S. Nazzaro, 4 - 38066 Riva del Garda (TN) - tel. 0464 552133 - info@agririva.it www.agririva.it Produzione e vendita olio, vini e specialità alimentari.
Battocchi Spa Via Circonvallazione, 71 - 38079 Tione (TN) - tel. 0465 321280 - info@battocchi.it www.battocchi.it Fornitura di prodotti alimentari all’ingrosso.
Botteri Carni srl Via Vittoria Ponte, 7 - Strembo (TN) - tel. 0465 804191 - info@bottericarni.it www.bottericarni.it Azienda leader nel settore carni dall’allevamento alla macellazione, dagli acquisti delle materie prime alla vendita all’ingrosso, dalla piccola macelleria alla grande distribuzione.
Demetra Srl Via Roma, 751 - 23018 Talamona (SO) - tel. 0342 674011 - info@demetrafood.it www.demetrafood.it Specialità alimentari destinate agli operatori professionali del settore, 400 referenze in differenti formati ed è in grado di soddisfare tutte le esigenze, dall’antipasto al dessert, della ristorazione moderna.
Finardi Dario Località Ghiaie - 38100 Gardolo di Trento - tel. 0461 951021 - finardidario@tiscali.it Pasticceria e confetteria prodotti - produzione e ingrosso.
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VITA ASSOCIATIVA
GRUPPO FORMAGGI DEL TRENTINO Linea Tradizionali: Via Bregenz, 18 - 38121 Trento Linea Trentingrana: Via della Cooperazione, 4 - Segno di Taio (TN) Tel. 0463 469256 - info@formaggideltrentino.it www.formaggideltrentino.it Offre una gamma di formaggi che comprende, oltre a Trentingrana, tutte le eccellenze trentine conferite dai caseifici aderenti e commercializzate a livello nazionale: Puzzone di Moena, Vezzena di Lavarone, Casolet Val di Sole, Tosela di Primiero, Fontal di Cavalese, Cuor di Fassa, Affogato di Sabbionara. Inoltre, fanno parte del gruppo anche quei prodotti più tipicamente locali che trovano una loro diffusione nei punti vendita trentini e delle province limitrofe.
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11
L’INTERVISTA
Turismo e agricoltura,
vocazioni principali del Trentino aziendali, vuoi per l’utilizzo di beni pubblici o per l’entità degli investimenti che devono essere affrontati. Il ruolo del pubblico è comunque inevitabile in settori per i quali il territorio – e quindi le scelte di suo utilizzo – costituiscono la base della produzione e dell’offerta. È per questo che nel bilancio provinciale devono essere riservati – anche in tempi di vacche magre – risorse importanti per i due settori; non solo per gli incentivi tradizionali ammessi dall’U.E., ma anche per consentire l’intervento diretto laddove non vi siano proprio le condizioni perché
Michele Dallapiccola,
Assessore, il binomio turismo e agri-
anni 46, dal novembre 2014,
coltura rappresentato dal suo asses-
è assessore provinciale
sorato continua anche per questa
all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca. È medico veterinario e, prima di scegliere per gli impegni politico-istituzionali (nel 2008 è stato eletto Sindaco di
legislatura. Che sinergie e complementarietà individua tra i due comparti? È innegabile che il turismo e l’agricoltura siano comparti sempre più strettamente connessi e che rappreTrentino. Il Turismo e Agricoltura, costituendo il
svolto la libera professione
primo un importante mercato di sboc-
in Valsugana ed è stato
co, un’opportunità di diversificazione
Macello Pubblico dell’Alta Valsugana.
interventi di Trentino Sviluppo per realizzare infrastrutture legate alla fornitura di “servizi d’area”, come quelli funiviari; servizi che non sono autonomamente redditizi, ma dai quali dipende la redditività di centinaia di altre aziende e l’economia di intere vallate.
sentino le vocazioni principali del
Civezzano), per molti anni ha
amministratore unico del
il privato faccia da solo (penso agli
multifunzionale delle aziende agricole ed una fonte ineguagliabile di immagine per il secondo e rappresentando – per converso – l’agricoltura una componente fondamentale della proposta turistica del nostro territorio, intimamente legata ai valori identitari - e, quindi, di immagine - dello stesso. Turismo e agricoltura sono inoltre settori nei quali il ruolo del pubblico è inevitabilmente un ruolo da protagonista, vuoi per le ridotte dimensioni
I dati affermano che il settore turistico contribuisce dai 2,5 ai 3 miliardi di euro al nostro Pil, mentre l’agricoltura per 2 miliardi. Qual è il principale obiettivo che si è posto per rafforzare entrambi i settori considerando i tagli delle risorse disponibili? Il ruolo del pubblico è inevitabilmente un ruolo da protagonista, vuoi per le ridotte dimensioni aziendali, vuoi per l’utilizzo di beni pubblici o per l’entità degli investimenti che devono essere affrontati. Il ruolo del pubblico è comunque inevitabile in per i quali il territorio – e quindi le scelte di suo utilizzo – costituiscono la base della produzione e dell’offerta. È per questo che nel bilancio provin-
12
L’INTERVISTA
ciale devono essere riservate risorse
Altro punto caro agli operatori è la
mento nella struttura del PSR, entram-
importanti per i due settori; anche per
mancanza
coordinamento
be volte a raggiungere gli obiettivi
consentire l’intervento diretto laddo-
nell’attività di promozione turistica e
di Europa 2020 di una crescita intelli-
ve non vi siano proprio le condizioni
il riordino delle Apt. Che modifiche si
gente, sostenibile ed inclusiva.
perché il privato faccia da solo (pen-
dovranno attendere?
Crescita
so agli interventi di Trentino Sviluppo
Il nostro è un sistema che è e resterà
per valorizzare al massimo le risorse
per realizzare infrastrutture legate
duale: al centro la strategia genera-
umane, la nostra creatività, l’impren-
alla fornitura di “servizi d’area”, come
le, la marca “Trentino”, la conoscenza
ditorialità. L’innovazione è quindi la
quelli funiviari; servizi che non sono
dei mercati e delle competenze del
prima strada da percorrere e perse-
autonomamente redditizi, ma dai
territorio provinciale; negli ambiti la
guire per essere competitivi e cultu-
quali dipende la redditività di centi-
capacità di valorizzare le risorse nel
ralmente preparati ai repentini cam-
naia di altre aziende e l’economia di
quotidiano rapporto con il territorio e
biamenti di mercato e alle richieste
intere vallate.
con gli operatori. Il tutto in un quadro
del consumatore. Al fine di persegui-
coerente e coeso.
re una crescita intelligente, si preve-
di
un
Sono ancora caldi gli animi degli
intelligente
significa
sa-
de di orientare una fetta consistente
operatori turistici per il prossimo in-
Rispetto al comparto agricolo, che a
delle risorse dello Sviluppo Rurale al
serimento della tassa di soggiorno
differenza di quello turistico può con-
raggiungimento della Priorità 2 “Po-
seguendo quanto fatto già da altre
tare sui 300 milioni di fondi europei
tenziare la redditività e la competiti-
realtà.
per la programmazione 2014-2020,
vità delle aziende agricole e forestali”
Le associazioni di categoria vanno
quali sono i principali obiettivi da
e alla Priorità 3 “Promuovere l’organiz-
innanzitutto ringraziate per le propo-
mettere in campo per assicurare uno
zazione della filiera agroalimentare”
ste costruttive presentate. Abbiamo
sviluppo del settore?
dello Sviluppo Rurale. Centrale sarà
ereditato, per fortuna, non solo richie-
Il nuovo periodo di programmazione
anche il tema dei giovani imprendi-
ste non esaudite di cambiamento,
presenta grosse novità: da un lato
tori, con particolare attenzione al loro
ma anche un’illustrazione chiara dei
una maggiore integrazione tra i fon-
percorso formativo. Oggi gli impren-
limiti dell’attuale assetto organizza-
di, dall’altro un sostanziale cambia-
ditori con meno di 40 anni che gui-
tivo e dei possibili rimedi a questi problemi. In questi primi mesi da Assessore ho avuto modo di ascoltare e raccogliere le istanze del territorio e dei rappresentanti di categoria. È stata una scelta difficile ma dal maggio prossimo entrerà in vigore questa tassa che contribuirà a finanziare la promozione turistica alla luce di un evidente calo di risorse della Provincia. L’introito della tassa andrà dagli albergatori alla Provincia, anziché ai Comuni come nel resto d’Italia. I fondi saranno restituiti ai territori nelle quantità versate da ciascuno e in tal modo un Apt potrà investire i fondi in servizi e in promozione. I Comuni, al contrario, solo in servizi.
13
L’INTERVISTA
dano aziende agricole sono soltanto
le, che ha buone potenzialità e ampi
principale bacino di acquisto secon-
il 10% circa del totale. Dobbiamo far
margini di miglioramento. L’agricol-
do la logica che se sono un’impresa
crescere questa percentuale, dare
tura è una sorta di settore anticiclico
ricettiva collocata in un territorio di
nuova linfa alla nostra agricoltura,
attraverso il mantenimento delle atti-
valore, accresco il mio valore se mi
agevolando l’accesso dei giovani
vità si sta cercando di dare risposta
nutro del mio territorio. Evidenzio, pe-
che decidono di investire il loro futuro
in termini di occupazione e sostegno
raltro, come i dati dimostrino che le
in questo settore.
dei redditi delle famiglie.
strutture ricettive in grado di dialoga-
L’Europa chiede anche una crescita sostenibile:
aspetto
re maggiormente con il contesto rura-
fondamentale
Da alcuni operatori della produzione
le siano tra quelle che dimostrano i
per il nostro territorio caratterizzato
è sempre attuale la richiesta per un
maggiori tassi di crescita negli ultimi
da una ricchezza ambientale-pae-
maggior utilizzo di prodotti nostrani
anni.
saggistico eccezionale, che dobbia-
da parte della ristorazione provincia-
Turismo, oggi, significa soprattutto
mo assolutamente tutelare e valoriz-
le. Come si fa, Assessore, a stimola-
“esperienze vere”, vissute e racconta-
zare. Infine la crescita deve essere
re una maggiore collaborazione da
te, direttamente e sulle diverse piat-
inclusiva, ossia in grado di garantire
parte degli operatori del turismo ?
taforme informative. Cosa c’è di più
occupazione, favorire la coesione so-
Credo profondamente nella recipro-
vero ed esperienziale dei frutti di un
ciale e territoriale, combattere i livelli
ca dipendenza dei due settori in un
territorio?
di una crescente disuguaglianza del
contesto come quello trentino. Anche
reddito. La crescita inclusiva, sebbe-
su questo argomento, molto è stato
L’Assessore Dallapiccola come se la
ne sia più affine agli altri fondi euro-
fatto ma moltissimo rimane ancora
cava in cucina? E qual è il suo piatto
pei (FSE, FESR), è perseguibile nel PSR
da fare, soprattutto nella costruzione
preferito?
con LEADER. Le esperienze LEADER
del sistema inteso anche come “natu-
Non sono certamente un grande chef
infatti sono buone basi di partenza,
rale senso di appartenenza” e, quin-
ma se parliamo di primi piatti e di gri-
ma si può fare molto di più in questi
di, come imperativo per gli operatori
gliate di carne, mi ritengo sufficiente-
territori, per la vitalità complessiva e
turistici a considerare il mondo agro-
mente esperto. Piatto preferito: agnel-
per un comparto, quello agro-foresta-
alimentare
lo al forno.
14
trentino
come
proprio
IL PERSONAGGIO
Pasticceria: tecnica o scienza? Per insegnare l’arte della
termine importanti esperienze professio-
pasticceria non basta essere
nali che arricchiscono il suo bagaglio.
un bravo professionista.
Presto arrivano i riconoscimenti e le vittorie nei più importanti concorsi, tra le più memorabili: 1996 1° classificato al
Ogni corso di Leonardo Di Carlo,
Campionato Italiano Juniores e nel 1998
per gli amici Leo, è un successo di
1° al Campionato Seniores di Pasticceria
dai quali pretende la massima con-
di Rimini, Medaglia d’oro al Mondiale
centrazione.
di Basilea del 1999, 1° classificato alla
Di Carlo, tra i maggiori esponenti pre-
Coppa Europa di Pasticceria del 2002,
senti nel panorama italiano della pa-
vincitore del Campionato del Mondo di
sticceria, da vent’anni insegna l’arte
Pasticceria a Rimini nel 2004.
della pasticceria alle nuove genera-
Nel 2012 Chiriotti Editori pubblica il suo ANTONIO CASTELLANI
partecipanti, giovani e meno giovani,
zioni nelle più prestigiose scuole a livello internazionale ed è consulente
ANTONIO CASTELLANI
in giro per il mondo.
libro “TRADIZIONE IN EVOLUZIONE” che è considerato uno dei manuali più completi della Pasticceria Italiana. Quattro
Capire ed entrare in empatia con il
Poi ci vuole la tecnica e il metodo di
anni di lavoro, ricerca, analisi, prove,
cliente e soprattutto saper trasmettere
preparazione. La pasticceria è basa-
approfondimenti. Dalla pasta sfoglia
le nozioni, specie ai giovani che ten-
ta su numeri e percentuali di grassi,
alle masse montate, dalla pasta bignè
dono a tralasciare le basi del mestie-
di uova, di lievito... non bisogna mai
ai biscuit, dalle creme di vario genere
re. Al contrario, se si vuole crescere
improvvisare!
alle meringhe, dalle paste lievitate ai
come professionista bisogna partire
Leonardo di Carlo, classe 1974, inizia
cake, dalla pasticceria da tè al prali-
dal fare bene un buon pan di Spa-
a tredici anni ad appassionarsi alla
nato, dal cioccolato alla pâte à bombe,
gna, si deve possedere una discreta
pasticceria, lavorando nel laborato-
dai gelati alle glasse, dai soufflé ai tor-
preparazione sugli ingredienti, sulla
rio dei genitori a Roma, e frequentan-
roni, dalle confetture al croccante, dalla
materia prima e sul procedimento
do contemporaneamente le più pre-
canditura ai fritti, alla pasticceria alter-
della ricetta.
stigiose scuole Italiane ed Europee
nativa e a quella salata... 800 pagine a
del settore.
disposizione di tutti coloro che amano
È poi assistente di alcuni famosi ma-
quest’arte, uno strumento utile al profes-
estri pasticceri presso i quali porta a
sionista e all’appassionato.
Come è cambiato secondo te il clien-
prodotti, promuoverli ed accompagnare
te amante della pasticceria?
i nostri clienti alla degustazione. In que-
Il cliente è molto maturato da un pun-
sti momenti di crisi socio-economica,
to di vista della conoscenza del dol-
chi entra in una pasticceria per acqui-
ce; a volte si lascia influenzare dalle
stare o si concede il dessert a fine pasto,
mode che i mezzi mediatici propon-
vuole regalarsi un momento unico, usci-
gono (es. tutto quello che si è costruito
re dalla realtà e farsi un regalo.
grazie ai programmi televisi, sul cake
Quale per Leo il re dei dessert?
design…). Però c’è anche molto inte-
Personalmente adoro il millefoglie, un
resse alla nostra cultura italiana sul
classico della pasticceria, ma che se
cibo e dolce in genere. Comunque
proposto come si deve è il più ricco, go-
sta sempre a noi, operatori del setto-
loso ed irresistibile dessert. È quello che
re, proporre nei modi adeguati i nostri
ti lascerà un bel ricordo del ristorante, e
15
IL PERSONAGGIO
tendo sempre dalle basi di quest’arte,
Quali sono le difficoltà più grosse che
te i locali dove l’ho assaporato anche
facendo capire tutti i perché!!
uno chef si trova ad affrontare nel
quelli all’estero.
Un suggerimento che daresti ai tuoi
preparare un dessert?
Il millefoglie per me è anche l’ago
studenti?
Il tempo, la logistica della cucina.
della bilancia del locale o del pro-
Studiate, appassionatevi, ma ricorda-
Molte volte anche i migliori ristoranti
fessionista, in quanto la ricetta è sem-
tevi che ci vuole molto impegno e au-
trascurano un po’ il dessert, e questo
plice ma il metodo di realizzazione lo
todisciplina. Tecnica e creatività de-
non farà di certo un bel biglietto da
rende difficile!!!
vono essere accompagnate sempre
visita.
Nel 2012 hai presentato la tua bib-
dall’impegno, senza questo si resta
Nei miei corsi di dessert al piatto cer-
bia “TRADIZIONE IN EVOLUZIONE”. Tra
comunque “dei mediocri”. Il succes-
co sempre di valutare chi ho davanti.
quanti anni il prossimo manuale ?
so professionale non arriva mai per
In ogni caso, un buon “fine pasto” non
“Tradizione in Evoluzione” è stata la
caso…
ha bisogno di chissà che tecniche,
mia migliore creazione della carrie-
E ai tuoi clienti?
ma deve essere curato, semplice, e
ra professionale; ho impiegato quat-
Propongo sempre di aggiornarsi, di
soprattutto buono, deve lasciarci il
tro anni per elaborarla, ho dato ve-
guardarsi in giro, di non restare chiu-
ricordo di quel ristorante, ricordatevi
ramente un pezzo di me stesso. Ora
si fra le 4 mura del laboratorio. In
che stupire con la semplicità non è
dopo essere diventato libro di testo
ogni caso, personalmente prima di
facile, anzi.
in molte scuole ed ottenendo il giusto
stilare un programma di lavoro con
Progetti futuri?
merito, lo stiamo traducendo in ingle-
il cliente, voglio prima capire la sua
Fortunatamente ho un’agenda abba-
se, perché anche dall’estero ci sono
realtà, i suoi obbiettivi e poi insieme
stanza fitta di impegni. Ma non tra-
numerosissime richieste.
creiamo nuovi metodi di lavoro, nuo-
lascio mai lo studio, perché citando
Al prossimo ho già iniziato a lavorar-
vi prodotti o rivisitiamo i prodotti che
questa frase “non c’è al mondo per-
ci, ma i miei libri non sono semplici
già si vendono e che magari hanno
sona più ottusa di chi superbamente,
raccolte di ricette con “belle” foto, per
bisogno solo di un ritocchino.
credendo d’essere a conoscenza di
farmi dire che sono “bravo”, io cerco
Cerco sempre di semplificare la vita
ogni cosa, preclude al suo intelletto
di rivoluzionare vecchi schemi, an-
del laboratorio, fornendo loro tecni-
la via della scoperta di ciò che anco-
tichi concetti. Quello che voglio pro-
che razionali per avere prodotti ec-
ra ignora”.
porre è un qualcosa che manca, par-
cellenti sempre pronti.
ANTONIO CASTELLANI
personalmente tengo sempre in men-
www.leonardodicarlo.com www.tradizioneinevoluzione.it
16
IL PERSONAGGIO
IL MILLEFOGLIE di Leonardo Di Carlo
PASTA SFOGLIA | LEO 2014.3 pastello Farina 00 W 280/ P/L 0,50-0,55 Sale fino
1000 g 16 g
Panna 35% m.g.
230 g
Acqua
160 g
Vino bianco
130 g
panetto Burro piatto per sfoglia
800 g
Procedimento: sciolgiere il sale nella panna, unire alla farina e impastare unendo il resto dei liquidi, fino a ottenere un pastello sodo, il tempo di impasto a +4°C per 2 ore ca. Stendere il pastello di forma rettangolare, sistemare al centro il panetto di burro precedentemente
ANTONIO CASTELLANI
è di ca. 5/7 minuti. Far riposare in frigo
laminato a 5 mm, richiudere al centro i lembi evitando di sovrapporli. Dare le prime due pieghe doppie, quindi ri-
CREMA PASTICCERA RICCA | LEO 2014.3
porre in frigo ben coperta tutta la notte.
Latte fresco
500 g
CREMA PASTICCERA ALL’ACQUA FONDENTE 70%
Panna fresca 35%
500 g
Acqua
L’indomani mattina dare le ultime due pieghe doppie, quindi far riposare in frigo per 1-2 ore c. prima dell’uso. Stendere la pasta sfoglia a 1,5/2 mm, bucarla e far riposare un’ora, Quindi cuoce-
1000 g
Bacca di vaniglia
1g
Buccia di limone grattuggiata fine 1 g
Buccia di limone grattugiata fine
2g
Zucchero semolato
300 g
Zucchero semolato
300 g
400 g
Tuorli d’uova
300 g
40 g
Amido di riso
90 g
40 g
Sale
Bacche di vaniglia
Tuorli d’uova Amido di mais
re in forno a 180/200°C ca. con valvola
Amido di riso
aperta, fino a leggera colorazione. Per
Sale fino
1g
1g
2g
Copertura fondente 70%
325 g
una miglior doratura spolverare la superficie con una miscela 1/1 di velo e
Procedimento: unire il latte, la pan-
Procedimento: Portare a bollore l’ac-
destrosio, rimettere in forno a caramel-
na, la bacca di vaniglia e la buccia di
qua con la metà dello zucchero pre-
lare a 230-250°C.
limone e metà dello zucchero, nel frat-
sente e gli aromi, nel frattempo fare
N.B. Le temperature indicate cambiano
tempo fare una pastella con l’amido, lo
una pastella con l’amido, il restante
a seconda del tipo di forno che si utiliz-
zucchero, il sale e i tuorli, girare fino a
zucchero, il sale e i tuorli, girare fino
za, es. forno statico temperature indica-
fare un composto liscio. Quando il latte
a fare un composto liscio. Stemprare
te forno ventilato abbassare di 20-30°C
arriva a bollore stemperare il compo-
il composto, unire e cuocere sul fuoco,
le temperature indicate. Se vogliamo
sto, unire e cuocere sul fuoco, versare
versare su una teglia con carta da for-
uno sviluppo più regolare far riposare
su una teglia con carta da forno copri-
no coprire e far freddare in abbattitore.
già stessa e bucata tutta la notte in fri-
re e far freddare in abbattitore. Conser-
Utilizzare almeno dopo 6 ore di frigo,
go prima della cottura.
vazione: +4°C 2 giorni.
ancora meglio il giorno dopo. Conser-
stoccaggio: Sfoglia cruda +4°C 4 gior-
vazione: +4°C 2 giorni. Note: consisten-
ni max. Sfoglia cruda già stesa e ripo-
za solida e cremosa. Crema ideale per
sata - 18°C 30 giorni pronta da cuocere.
intolleranti al latte e derivati.
17
VITA ASSOCIATIVA
Giovani leve con le idee chiare! Quando la passione ha il profumo del cioccolato.
limenti, dove sono rimasta otto mesi,
particolari soddisfazioni in occasio-
alternandomi tra cucina e pasticce-
ne delle recenti festività, ideando e
ria, entrando in contatto con tanti do-
realizzando personalmente la linea
centi illustri e con tanti ragazzi come
con quindici differenti tipi di praline
me. Ho trascorso poi un anno in Belgio
ai quali ho aggiunto le varie prepa-
presso Edouard Bechoux, maître cho-
razioni dei più classici alberi e babbi
colatier di fama internazionale. Qui
natale.
ho appreso le tecniche di preparazione delle torte moderne base mousse, macarons e, ovviamente, molte lavorazioni con il cioccolato. Dal Belgio ad Isera, nel laboratorio del Panificio
E la tua vita privata, da ventisettenne? Avrò tempo. Ora è più importante il lavoro e la mia passione è così forte da non farmi considerare i sacrifici legati all’impegno.
Rita Buffa, anni ventisette, dopo
Moderno, dove in un anno ho lavo-
varie esperienze è arrivato il suo
rato con prodotti lievitati,biscotteria,
E da grande, cosa vorresti fare?
momento. Dopo aver frequentato
dolci della tradizione, torte da forno.
Mi piacerebbe aprire una mia attivi-
l’Istituto Alberghiero di Levico ha
Mi sono poi trasferita in Alto Adige,
tà, nella quale riuscire a fare cultura
deciso per un anno di raccordo
alla pasticceria Andreas Acherer di
della pasticceria, ad insegnare al
nell’Istituto Professionale per i Ser-
Brunico, membro dei Relais Desserts,
consumatore a riconoscerei diversi
vizi Commerciali e Turistici, dove
il circolo esclusivo dell’Alta Pasticce-
prodotti. Rispetto ad altre città, dove
ha conseguito il diploma, con la
ria, specializzandomi nel cioccolato,
vi sono locali nei quali il cliente vie-
speranza di avere una chance
nelle monoporzioni e nella biscotte-
ne invitato a fare esperienza, da noi
in più per trovare lavoro, nono-
ria.
manca questo tipo di offerta e di sen-
stante non si sia fermata mai un momento tra stage ed esperienze varie. Sin da piccola ha coltivato l’interesse per la cucina e anche i primi stage svolti sono stati in quell’ambito e sono stati molto positivi.
Ma allora, come è nata la passione per la pasticceria?
Tra tutte le tue esperienze, quale con-
sibilità.
sideri sia stata più utile alla tua for-
Qual è la cosa che ritieni più impor-
mazione?
tante nella tua professione?
Quella che ho fatto in Belgio, anche
Il poter lavorare con serenità, avere
per l’aspetto legato alla conoscenza
sempre la mente attiva, aperta alle
della lingua straniera. Nella profes-
novità, continuare a guardare e ad
sione non servono solo le competenze
imparare da quello che fanno gli altri
tecniche. Se dovessi tornare indietro,
per migliorare sempre di più. È un at-
penso che comincerei prima a fare
teggiamento che talvolta non riscon-
esperienze all’estero.
tro nei giovani studenti che vengono a fare gli stage.
La svolta è arrivata quando feci la
Se potessi scegliere dove programma-
stagione estiva al ristorante Malga
re il tuo prossimo stage?
E che rapporto hai con l’Associazione
Panna di Moena dieci anni fa (pra-
Il mio sogno sarebbe quello di passa-
Cuochi Trentini?
ticamente una bambina, aggiungia-
re un po’ di tempo nella Cioccolateria
Purtroppo, essendo sempre impegna-
mo noi!). Lo chef Donei, dopo avermi
Patrick Roger di Parigi, tra le più fa-
ta, non riesco ad essere molto parte-
dato le sue direttive, mi diede fiducia
mose al mondo.
cipe alle loro iniziative. La più impor-
e mi rese responsabile della pasticce-
Attualmente sei al lavoro nel labora-
tante, per me, risale a due anni fa in
ria, e per me si è aperto un mondo.
torio della Pasticceria Bacilieri in pro-
occasione del concorso agli Interna-
Poi, terminata la maturità, sono stata
vincia di Varese. Trovi spazio per la
zionali d’Italia, nei quali ho vinto la
un anno e mezzo dalla Pasticceria
tua passione per il cioccolato?
medaglia d’argento con il dessert al
Reinhard in Val di Fassa. Sia Reinhard
Fortunatamente sì, mi occupo an-
piatto: tortino di grano saraceno con
che Eliseo Bertini mi hanno convinta
che delle realizzazioni di soggetti in
mousse al miele di castagno e salsa
a propormi come stagista alla CastA-
cioccolato e pralineria. Ho ricevuto
ai mirtilli rossi.
18
VITA ASSOCIATIVA
Tortino di grano saraceno al croccante di noci, mousse al miele di castagno in cialda croccante, salsa di mirtillo rosso e infuso di rosa canina di Rita Buffa
Per il tortino di grano saraceno
porlo in forno caldo, ancora congelato,
Se invece si utilizza della gelatina ve-
Ingredienti (6 persone):
e cuocerlo per il tempo previsto.
getale granulare aggiungerla all’albu-
Burro
50 g
Zucchero
25 g
Per il croccante alle noci
Tuorlo
30 g
Ingredienti (6 persone):
Farina saracena tostata
50 g
Zucchero a velo
Nocciole tostate
50 g
Albume
Mela golden
½
me, in modo che si reidrati bene. Porre
Noci sgusciate
l’albume nella planetaria e montarlo a neve ben soda. Nel frattempo bolli100 g
re nel microonde il miele e quando è
8g
caldo aggiungerlo alla montata dimi-
30 g
nuendo la velocità, così che non vada
Baking
2g
Limone
1
Albume
30 g
Mescolare lo zucchero con l’albume e
Zucchero
50 g
le noci spezzettate grossolanamente.
perso sui bordi della macchina. Alzare Procedimento:
nuovamente la velocità e lasciar girare
Dividere il composto sui piccoli tortini e Procedimento:
porre in forno.
Sbucciare la mela e tritarla piuttosto fi-
Per la mousse al miele di castagno
nemente, ma senza ridurla in poltiglia.
Ingredienti (6 persone):
A parte, montare il burro morbido con la
Albume
30 g
prima parte di zucchero. Una volta ben
Miele di castagno
60 g
montato, aggiungere il tuorlo e conti-
Gelatina
2.5 g
nuare a mescolare fino ad ottenere un
Panna
140 g
composto potrebbe risultare asciutto, ma sarà sufficiente aggiungere l’albume ben montato a neve con la seconda
morbida e porla in frigorifero. Una volparte della panna mescolando rapidamente, in modo da uniformare le consistenze e poi, la seconda parte, in modo delicato con l’aiuto di una marisa. Una volta ottenuto un composto leggero ed uniforme porlo in frigo fino al momento dell’utilizzo.
composto liscio ed omogeneo. Unire la con il baking, le nocciole e la mela. Il
re la panna ottenendo una consistenza ta pronto l’albume unire una piccola
Tritare grossolanamente le nocciole.
farina di grano saraceno mescolata
fino a quando non si raffredda. Monta-
Procedimento:
N.B. Anche in questo caso questa è la
Se si utilizza della gelatina animale in
quantità minima che possiamo realiz-
fogli, ammollarla in acqua fredda, at-
zare, ciò che avanza può essere ritirato
tenzione l’acqua deve corrispondere
in frigorifero e utilizzato secondo le ne-
a 5 volte il peso della gelatina stessa.
cessità.
parte di zucchero per renderlo morbido e liscio. Imburrare e passare gli stampi nel pane grattugiato, in questo modo il tortino otterrà una leggera crosticina che donerà più consistenza al prodotto finale. Porre il composto nei diversi stampi, spolverare con il croccante e cuocere in forno pre-riscaldato a 185°C per 12min. Una volta pronto sfornare e lasciar stemperare prima di togliere dallo stampo. N.B. Una quantità inferiore sarebbe difficile da lavorare e quindi questo dosaggio è il minimo che possiamo fare. Quello che avanza potrà essere posto negli stampi e congelato, in questo modo, al momento del servizio sarà sufficiente
19
VITA ASSOCIATIVA
Per la salsa al mirtillo rosso Ingredienti (6 persone): Polpa di mirtillo rosso Sciroppo di zucchero (50/50) Xanatano
250 g 24 g 1g
Procedimento: Miscelare con un mixer ad immersione i tre ingredienti. Lasciar riposare alcuni minuti, affinché lo xantano attivi la sua azione gelificante e poi porlo nel piatto come accompagnamento e secondo la forma che si preferisce. N.B. Nel caso in cui non siamo disponibili i ribes si potranno utilizzare dei lamponi. Certo il gusto non è il medesimo ma l’acidità del lampone completa il piatto.
Per la cialda croccante Ingredienti (6 persone): Zucchero fondente
300 g
INFUSO di ROSA CANINA
Glucosio
160 g
Ingredienti (6 persone):
Zucchero
80 g
Acqua
Cremor tartaro
10 g
Rosa canina
900 g 75 g
Procedimento:
Procedimento:
Mescolare gli ingredienti e cuocere
Portare a bollore l’acqua e aggiunge-
La temperatura ideale di servizio sa-
tutto a 170°C versare su silpat e lasciar
re la rosa canina. Lasciare bollire per
rebbe di 50/60 °C per pulire delicata-
raffreddare. Una volta ben freddo trita-
1 minuto e poi spegnere e coprire con
mente la bocca dal residuo grasso
re tutto con un cutter e setacciare per
della pellicola lasciando in infusione
della mousse, ma in questa occasione
avere una granulometria più fine o la-
per almeno 5 min. A seconda dell’in-
verrà servito ad una temperatura un
sciare grossolano per un effetto ruvido.
tensità è sufficiente prolungare l’infu-
po’ più alta in modo che una volta ter-
Stendere su teflon aiutandosi con una
sione o aumentare la quantità di rosa
minato il dessert possa avere la giusta
dima, che poi toglieremo, a seconda
canina. Una volta trascorso il tempo
temperatura.
della forma che si vuole dare. Porre in
d’infusione passare in un colino fine e
forno a 190°C per alcuni minuti; in base
mantenere al caldo.
all’effetto che si desidera, liscio o ruvido e con dei piccoli fori, lasciar cuocere più o meno a lungo. Togliere dal forno, lasciar leggermente raffreddare e poi avvolgere su di un tubo per ottenere un contenitore che si utilizzerà per la mousse di castagno.
20
VITA ASSOCIATIVA
Storia, varie forme di pane e consumo Stiamo vivendo nell’era digitale in cui quasi tutto è diventato virtuale e nella quale assistiamo ad una rincorsa continua all’effetto più colossale
In questo etereo contesto, è facile immaginare come un semplice pezzo di pane, appena uscito dal forno, sia ancora in grado di suscitare emozioni e spontanei sorrisi. Un piccolo pezzo di pane rimane, ancora oggi, il simbolo di quanto più sano e pulito ci sia. Dividere il pane è il modo più semplice per dimostrare amicizia e amore, do-
coli banchi che venivano collocati
tità sufficiente per accontentare tutte le
nare il pane rappresenta il senso più
all’esterno delle abitazioni. L’acqui-
genti di Trento. In Trentino, era abitu-
vero della solidarietà di chi ha tutto
sto avveniva in fiducia, cioè senza la
dine vendere il pane non a peso ma a
e di chi non ha nulla. È ancora sen-
presenza del venditore. L’acquirente
pezzo, abitudine che nella popolazione
za dubbio uno degli alimenti base di
sceglieva il tipo di pane e la quantità
trentina è rimasta fino a qualche decen-
quasi tutte le genti della Terra. È un
e lasciava il giusto prezzo in contanti.
nio fa, quando a livello nazionale si è
cibo molto importante, non solo per i
Tradizione questa che viene attribui-
introdotta la normativa che obbligava i
suoi valori nutritivi, ma come elemen-
ta solo alla città di Trento.
fornai ed i rivenditori a vendere il pane
to distintivo di popoli molto diversi tra
Le norme che riguardano la prepa-
in base al peso effettivo. Gli Statuti ed
loro per razza, usi e costumi.
razione del pane da parte dei pi-
i proclami che si sono susseguiti negli
La storia di questo alimento affonda
stori, ovvero gli artigiani del pane,
anni in regione avevano lo scopo di li-
le radici molti secoli fa, già i popoli
sono state raccolte negli Statuti che
mitare qualsiasi tipo di frode che si po-
antichi lo conobbero. Testimonianze
si fanno risalire all’incirca al 1183. In
teva verificare nel maneggiare le farine
della presenza del progenitore del
questi Statuti sono chiaramente spie-
e successivamente il pane.
pane sono venute alla luce durante
gate come e dove doveva avvenire
Alla fine del 1800 a Trento si produceva-
gli scavi archeologici su villaggi pa-
la divisione del grano e che quantità
no i seguenti pan:
lafitticoli europei, tra città antiche
era data ad ogni fornaio, venivano
ZZ Bina: pane formato da due o quattro
come quelle tribali dell’Africa, lo co-
descritte anche le qualità di pane: il
nobbero le popolazioni dell’America
pane “albo fiorato”, il pane di segala
ZZ Ciopa: pane gramolato;
centrale, gli aborigeni del continen-
e il pane “todesco”, quest’ultimo veni-
ZZ Ciopa de pan taià: coppia di pane
te australiano ed in Egitto. In Trenti-
va venduto ad un prezzo inferiore di
gramolato unito insieme da una spe-
no la nascita del pane si fa risalire
quello fatto con la farina di frumento.
cie di nodo, questa lavorazione anche
ad epoche molto antiche. Al tempo
Gli Statuti ribadivano anche il prezzo
con i moderni macchinari è fatta per
dei romani esistevano a Trento i forni
di vendita. Le norme obbligavano i
la maggior parte ancora a mano.
privati; le donne dell’epoca erano so-
fornai, e tutti coloro che preparava-
ZZ Pan bufet: corrispondente al pane buf-
lite vendere il pane al pubblico che
no il pane da vendere al pubblico, di
fetto, ovvero quel pane che oggi ha
esponevano su rastrelliere o su pic-
cuocerlo bene e di produrne in quan-
una lunga lievitazione.
elementi;
21
VITA ASSOCIATIVA
Nell’ambito dei consumi alimentari è
damente sia a livello qualitativo che
interessante osservare come si siano
quantitativo e in questo quadro evo-
BIGA
modificate le abitudini dei trentini
lutivo il consumo di pane è andato
Nella panificazione con metodo
(ma non solo) a tavola. Il consumo
progressivamente diminuendo. Negli
indiretto, la biga è un pre-impa-
di pane nel corso degli anni ha su-
ultimi anni poi anche la crisi econo-
sto asciutto ottenuto miscelando
bito una lenta ma inarrestabile di-
mica ha influito negativamente sul
acqua, farina e lievito in propor-
minuzione, derivata dalla perdita di
consumo del pane. La gente cerca di
zioni tali che esso risulti piuttosto
importanza del ruolo del pane nella
risparmiare su tutto ed anche il pane
asciutto (circa 450 g di acqua per
nostra alimentazione. Una volta era
non fa eccezione. Negli ultimi tempi
1 kg di farina e 10 g di lievito di
considerato elemento centrale e in-
alcuni panifici, al fine di incentivarne
birra fresco). Richiede l’impiego
sostituibile del pasto, ora è diventato
la vendita, hanno adottato offerte pro-
di farine forti ed equilibrate, con
uno dei costituenti e nemmeno il prin-
mozionali del tipo: se acquisti il pane
W maggiore di 300 e P/L (rappor-
cipale della nostra dieta. Era abitudi-
o le paste dopo le 17 si avrà diritto ad
to resistenza/elasticità) variabile
ne mangiare sia pasta che pane, ora
uno sconto consistente. Sono in au-
tra 0,5 e 0,6, tempi brevi di misce-
nelle famiglie si evita il consumo ec-
mento anche i casi di consumatori
lazione, temperatura finale non
cessivo di carboidrati in un unico pa-
che ai panifici chiedono il pane non
superiore a 21 °C e un periodo di
sto con la conseguente diminuzione
di giornata con lo scopo di spendere
fermentazione variabile da dieci
del consumo di pane durante i pasti.
meno. Un altro fattore che ha inciso
a quarantotto ore a temperature
Prima degli eventi bellici il pane con-
nel calo delle vendite del pane è la
sui 16/18 °C per bighe fino a 24
servava un ruolo primario all’interno
presa di coscienza di alcune forme di
ore, o 4 °C nella prima fase e 18
dell’alimentazione quotidiana per-
intolleranze alimentari, chi al glutine
°C nelle ultime 24 ore per bighe
ché veniva abbinato a qualsiasi al-
come i celiaci, chi al lievito, al latte
fino a 48 ore. A seconda del tipo
tro elemento sia dolce che salato. Le
o addirittura all’olio d’oliva. Il fornaio
di pane che si intende prepara-
famiglie disponevano generalmente
oggi giorno si trova nella condizione
re, si aggiungono quindi gli altri
di un reddito basso e con poca spesa
di dover riaffermare con grande forza
ingredienti. Dopo un’ulteriore lie-
potevano sfamare la prole. Dopo gli
e determinazione i concetti di artigia-
vitazione, l’impasto finale viene
anni cinquanta i consumi alimentari
nalità e freschezza che sono propri
tagliato, formato e lasciato anco-
cominciarono a modificarsi profon-
della sua categoria.
ra lievitare prima della cottura.
22
VITA ASSOCIATIVA
RICETTA TRONDA - “Fugazza” Si procede con la preparazione di una biga il giorno precedente. Portata a maturazione si incomincia l’impasto aggiungendo: farina, lette, lievito, uova, zucchero, sale, aromi e uva sultanina. Si lascia riposare 40 minuti circa, si procede alla pezzatura e alla prima arrotondatura, si lascia riposare 10 minuti, poi si procede all’arrotondatura finale. Si posiziona sulle teglie e si lascia a lievitare a giusto tempo. Una volta lievitate si procede alla collocazione delle tre palline inumidendo la parte sottostante per farle aderire ed evitare lo scivolamento. Si procede alla doratura con uovo e al taglio triangolare sottostante alle palline in ultimo si cosparge di zucchero a granella. Si infornano a 180° C circa per 20 - 30 minuti. Dal latino barbarico “turunda” dolce, o pane trentino, notissima focaccia, in uso sin dal 1700. Negli anni più recenti venne chiamata con il nome di “fugazza”, con l’impasto arricchito dall’uva sultanina. Ha una particolare forma rotonda dove all’apice sono presenti tre palline, che si crede stiano ad indicare i tre dossi presenti a Trento: il Doss Trento, il Doss Sant’Agata e il Doss San Rocco. Non si hanno altre notizie storiche dei secoli scorsi relative a questo dolce, ma la presenza dal 1900 è certa, sia per sentito raccontare dai propri nonni, sia perché presente in una poesia in dialetto trentino nella quale l’autore descrive come e quando lui la consumava da bambino. Na volta gh’era l’uso che i forieri
Serada via ‘n del caltro sta fugazza,
i deva far paneti cossì grandi,
me mama la toleva zo la ciave,
con un, sora ogni dese, per regalia,
e ‘nveze de tacarla sul so ciodo
e dopo se no basta … va te mazza
sconduda lì de sot a na zestela,
da Pasqua se ciapava la fugazza.
quel dì la la meteva zo ‘n scarsela.
RICETTA PAN TAIÀ L’impasto si ottiene lavorando i seguenti ingredienti: farina, ac-
Me par ancor de vedere la me mama
Per noi quel cassabanc l’era ‘n tesoro!
qua, lievito, sale, strutto e malto,
cossì, vers la vigilia de le feste,
Quel di se ghe girava ‘ntorno ‘ntorno,
deve essere sostenuto e quindi ci-
che la portava a cà sta fugazzona.
se ghe meteva ‘l nas un a la volta
La la serava via ‘n de qualche caltro,
sul bus en do che gh’è la se radura,
e per quel dì no se vedeva altro.
e li … se neva ‘n estasi adretura.
lindrato. Se ne ricava in tal modo una pasta liscia ed omogenea, dalla quale vengono poi ricavate
Però, le tre balte che gh’è ‘n zima,
Se neva ‘n let col cassabanc en testa,
delle forme da 100 gr ciascuna.
la le tarava via per farla bassa,
che ‘l vegna dì no se vedeva l’ora,
Le forme così ottenute devono es-
se nò ‘n del cassabanc no la ghe stava;
e la matina dré, ‘n den bater d’ocio,
noialtri tutti sei se feva ocioni
sentasi tuti sei su la banchetta,
e dopo le spariva ‘n sei boconi.
ognun se momolava la so fieta.
Ma ‘l toc pu gros, se sa, che se ‘l ciapava,
Se mi podes saltarghe for sora
si intrecciano fra loro per far as-
a la matina dré, la prima festa,
a ‘n poche de Pasquette ormai sparide,
sumere la forma desiderata. Si
insieme col café per far el smoio;
voria provar ancor na Pasqua istessa;
ma ‘ntant per tut quel dì no gh’era fote,
voria provar ancor la gioia pura,
no se ciapava pu de tre balote.
voria … snasar ancor la seradura. Trento, Pasqua 1909 Vittorio Felini
sere allungate, fino ad assumere il tipico aspetto del filoncino. Attraverso la lavorazione manuale
passa poi alla fase della lievitazione che dura circa trenta minuti. Infine si procede alla cottura in forno a 230 ° C, senza vapore, per venti minuti circa.
23
VITA ASSOCIATIVA
IL LIEVITO COMPRESSO Il lievito è un microscopico fungo unicellulare presente in natura, di forma ellittica, del genere Saccharomyces cerevisiae. Un grammo di lievito compresso contiene più di sette miliardi di cellule. Il lievito si riproduce per gemmazione: sulla cellula madre si forma e cresce una gemma che, diventata poi adulta, si stacca dando vita ad una nuova cellula. Durante la produzione industriale il lievito si riproduce velocemente e in grande quantità utilizzando come nutrimento un substrato zuccherino composto da melasso di barbabietola.
Infatti:
in adeguata quantità nei tempi ri-
La fermentazione è aerobica: grandi
ZZ produce anidride carbonica, me-
chiesti per ogni tipo di impasto;
quantità di aria vengono insufflate nel
tabolizzando gli zuccheri contenuti
ZZ conservabilità: il buon lievito si deve
brodo di coltura, sotto l’accurato con-
nell’impasto. Il gas sviluppato causa
conservare perfettamente fino alla
trollo della più moderna strumentazio-
l’espansione dell’impasto perché ri-
scadenza, se mantenuto alla tem-
ne elettronica.
mane intrappolato nella sua matri-
peratura di 0-10°C;
Quando invece viene utilizzato nell’im-
ce proteinica;
pasto, il lievito cresce molto lentamen-
ZZ causa la maturazione dell’impasto,
te e utilizza la maggior parte degli
producendo quella struttura lieve
zuccheri nutritivi per produrre anidri-
ed ariosa, tipica dei prodotti lievitati;
de carbonica e alcol.
ZZ conferisce l’aroma caratteristico del
Questa è l’azione lievitante che inte-
ZZ affidabilità: il buon lievito deve mantenere le sue caratteristiche inalterate nel tempo; ZZ caratteristiche fisiche: il buon lievito deve essere bianco e friabile;
pane, con la produzione di metabo-
ZZ purezza microbiologica: il buon lie-
ressa al panificatore. Il lievito è l’ingre-
liti secondari durante la lievitazione.
vito deve essere prodotto da razze
diente principale nella panificazione
La qualità del lievito viene espressa in
pure in condizioni di igiene e puli-
perché è responsabile del volume,
termini di:
zia rigorosamente controllate, per
della struttura, dell’aroma e del gusto
ZZ forza fermentativa: il buon lievito
evitare la contaminazione da parte
del pane.
deve produrre anidride carbonica
di organismi estranei.
IL PANIFICIO TOMASI Paolo Tomasi, da otto anni in pensione,
papà e dai più vecchi collaboratori l’ar-
viene trasformata nell’attuale denomi-
porta avanti una tradizione di panifica-
te del mestiere, e frequenta diversi corsi
nazione “Tomasi Attilio di Paolo e Sandro
tori che risale al 1952, quando il padre
di specializzazione in giro per l’Italia.
s.n.c.” per l’inserimento dei figli Paolo e
Attilio acquista dallo zio Luigi, proprie-
Nel 2005 entra a far parte del Riche-
Sandro. Nel 1983 aprono una pasticce-
tario di uno dei primi panifici sorti a
mont club Italia, l’organizzazione che
ria a Gardolo, nell’attuale via Crivelli, al
Trento in località Piedicastello, la sede
si pone come primo obiettivo la difesa
fine di ampliare la gamma dei prodotti
distaccata a Canova di Gardolo. Ini-
della professionalità nel campo della
offerti ad una clientela in costante cre-
zialmente l’attività prevedeva, oltre alla
panificazione e della pasticceria, da
scita. Nella conduzione del panificio e
produzione di pane e alla sua conse-
cui quest’anno esce dal consiglio per i
della pasticceria sono attive anche le
gna a domicilio, anche la distribuzione
troppi impegni professionali, tra cui an-
mogli Rina e Cristina, le figlie di Paolo
presso negozi di generi alimentari con
che la docenza in alcuni corsi provin-
e il figlio di Sandro, nonché un organi-
rivendita di pane fresco. Nel 1963 Paolo
ciali rivolti agli extracomunitari.
co aziendale di circa nove dipendenti
entra nel laboratorio e acquisisce dal
Nel 1977 la ragione sociale della ditta
qualificati. La tradizione continua!
24
VITA ASSOCIATIVA
Cake design è il boom Sono sparite le torte sostituite da straordinarie ed elaboratissime preparazioni, vere e proprie opere d’arte. L’arte del Cake design è un lavoro fatto di progettualità, di miniature di zucchero, di ghiacce colorate, di cioccolato plastico e, ovviamente, non devono mancare passione, creatività e arte manuale. La particolarità di questo tipo di torte è infatti nel composto a base di zucchero e albume d’uovo che una volta asciugato assume l’aspetto del ghiaccio e viene chiamato royal ice, ovvero ghiaccia reale. E l’effetto scenografico è assicurato. Fatima Lucchese, abruzzese trapiantata a Trento dal 2003, è con-
Nella finale sono arrivati 15 concor-
durante le ricerche per realizzare la
siderata la cake designer del mo-
renti, precedentemente selezionati
parte estetica, sono inciampata nei
mento, pluripremiata nelle principali
tramite concorso web a cura di Gla-
nodi di Leonardo, che ho poi usato
competizioni nazionali. Un’arte, quel-
mourItalianCakes e attraverso i più
come tema perché sono studi anco-
la del Cake design, che in Italia negli
importanti concorsi italiani. Hanno
ra poco conosciuti, e l’idea di questo
ultimi anni si sta affermando come
realizzato il dolce in diretta che è
Sigep era anche diffondere il valore
una vera e propria disciplina.
stato valutato dalla giuria tecnica
delle nostre arti e cultura.
In coppia con Sebastiano Musolino
secondo i seguenti parametri: gusto,
Fatima, come è nata la passione per
di Reggio Calabria si è piazzata al
aspetto estetico, taglio, originalità,
questa tecnica e qual è stato il per-
secondo posto alla Coppa Italia di
pulizia del lavoro, pulizia del box di
corso che ti ha portato a questi risul-
Cake Design, organizzata da Conpait
gara, comportamento in gara. Tema
tati?
(Confederazione pasticceri italiani)
del Concorso: il Rinascimento italia-
La passione vera è nata quando abi-
all’interno del SIGEP, il salone interna-
no. Il lavoro di Fatima e Sebastiano si
tavo in America ed ho ricevuto una
zionale della gelateria, pasticceria
è ispirato a Leonardo da Vinci, rice-
torta Cake Design per i miei 15 anni,
e panificazione artigianale che si è
vendo anche il premio speciale per
cosa abituale lì come ormai sappia-
svolto a Rimini a gennaio 2014.
il gusto. Tutto è cominciato quando,
mo. In America ho seguito anche corsi di aggiornamento due anni fa. Ho iniziato a lavorare la pasta di zucchero già otto anni fa quando ancora
Loren Cake seconda classificata al
non c’era il boom di adesso. Allora la
CSC di Catania ha la particolarità
pasta di zucchero non era reperibi-
del pizzo fatto interamente a mano
le, era molto difficile trovare anche il
in ghiaccia reale nera e inedita
glucosio necessario per realizzarla in
tecnica intrecciato a 45 gradi ad
casa; la ricetta presa da una vecchia
aria libera.
rivista ha subito nel tempo molti cambiamenti derivati anche dallo studio accurato degli ingredienti e dei pos-
25
VITA ASSOCIATIVA
sione di queste due culture, i dettagli presenti sono gli elementi architettonici delle due città, la stella alpina è uno dei tanti elementi comuni, il dipinto rappresenta il mio paesaggio trentino realizzato usando le tecniche pittoriche delle ceramiche di Castelli, infine i nodi tra due corde, presenti nel duomo di Trento, mi sono sembrati il sigillo perfetto per tutta la simbologia dell’opera. La passione per la decorazione delle torte nasce in Inghilterra nel 1840 in occasione del matrimonio della regina Vittoria ma in Italia arriva solo alcuni anni fa. Oggi vi sono interi programmi televisivi, riviste specializzate e il mondo web dedicati all’argomento, tanto da coinvolgere sia i professibili sostituti. Ho seguito poi corsi in
gione, questa torta è nata quindi dal-
sionisti del settore, sia molti amatori e
giro per l’Italia, quando il Cake De-
la difficoltà per me di scegliere una
casalinghe aspiranti pasticcere. È più
sign era solo per le grandi città. Una
sola regione, l’Abruzzo mia terra di
importante la tecnica o la fantasia?
volta acquisite le tecniche necessarie
origine e il Trentino mia terra adot-
Molti ritengono che le decorazioni
il resto è fantasia, passione e conti-
tiva. L’unione dei due rosoni delle ri-
delle torte risalgono a poco tempo
nuo aggiornamento.
spettive basiliche simboleggia la fu-
fa in Italia; al contrario, molti maestri
Qual è la torta per eccellenza, quella
pasticceri che ho conosciuto mi han-
che non può mancare nel curriculum
no sempre confermato che anche in
del perfetto cake designer ?
Italia questo tipo di decorazioni si re-
Penso che la torta perfetta è quella
alizzavano già da tempo, soprattutto
che rende felice la persona per cui
la ghiaccia.
la realizzi, quindi è importante saper
Tecnica e fantasia devono essere di
riconoscere l’esigenza o il desiderio
pari passo, tanta tecnica di torte spes-
del cliente ed esprimerlo al massimo.
so copiate, non è per me il massimo,
Credo anche che un bravo Cake De-
ma vedere della tecnica applicata a
signer debba conoscere tutti i mate-
nuove fantasie e stili personali, ren-
riali e le tecniche connesse, sia per la
dono le torte uniche e riconoscibili,
pasta di zucchero, pasta di gomma,
come se avessero una firma. Confes-
cioccolato plastico, ghiaccia reale e,
so che il complimento più bello che
perché no, anche l’isomalto, non tra-
spesso ricevo è quando mi viene det-
scurando mai e poi mai la sostanza,
to: “si vede che è una tua torta, porta
ovvero l’interno della torta, che a mio
la tua firma”. È per me la conferma
vedere deve rispettare sempre le no-
che, senza rendermene conto, ho svi-
stre tradizioni. Una delle torte che più mi dà orgoglio, e riguarda il Trentino, è quella che ho fatto in occasione del contest ARDESIS per Milano, in occasione del European Enterprise Day 2012, organizzato dall’associazione italiana cake designer. Bisognava valorizzare la propria re-
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Primo premio a Reggio Calabria in occasione del contest organizzato dall’APAR associazione di regione, la ghiaccia reale usata come se fosse una pittura ad olio.
luppato uno mio proprio stile, quello che ogni Cake Designer deve trovare. Che corsi propone Fatima per imparare i trucchi ed i segreti del mestiere? I corsi che propongo spaziano per tutte le tecniche ed approfondimenti, spesso mi viene richiesto il corso per la ghiaccia e i fiori.
VITA ASSOCIATIVA
PASTA DI ZUCCHERO di Fatima Lucchese Ingredienti: 400 gr zucchero al velo setacciato
7 gr gelatina in fogli
30 gr acqua fredda 50 gr sciroppo glucosio 25 gr shortening
9 gr glicerina alimentare
Aromi naturali ZZ Porre a bagno la gelatina con acqua finchè si sarà ammorbidita. ZZ Utilizzare poco shortening per ungere la ciotola. ZZ Unire 400 gr di zucchero al velo. ZZ Sciogliere l’altra metà dello shortening assieme al glucosio, a bagnomaria o al microonde, 50°C circa. ZZ Mescolare bene lo shortening e il glucosio e porli nella planetaria assieme allo zucchero al velo, se vi è possibile mantenere la ciotola a 40°C.
500 gr di zucchero. ZZ Riporre la pasta in un sacchetto e lasciare riposare qualche ora. Lo shortening, può essere sostituito con lo strutto, in quanto entrambi hanno una elevata temperatura di fusione e permettono di ottenere una pasta bianca, cosa che non accadrebbe sostituendola con altri grassi. Bisogna comunque considerare che lo strutto è di origine animale a differenza dello shortening. Come colorare la pasta di zucchero La pasta di zucchero si può colorare con i colori liposolubili. Sono adatti anche quelli in pasta che si trovano in commercio. Se bisogna dare colori forti, lavorare un po’ di shortening con del colorante in polvere, assicurandosi che questo sia ben sciolto, lavorandolo
dienti troppo lunga o con troppe E. Se si vuole modificare la pasta di zucchero basta lavorare 250 gr di pdz con circa un cucchiaino di gomma dragante e lasciare riposare qualche ora prima di utilizzarla. Ovviamente l’effetto indurente cambia a seconda di come è in partenza la pasta utilizzata e ci si dovrà regolare volta per volta. Come colorare la flower paste Allo stesso modo della pasta modellabile e la pasta di zucchero, esiste la flower paste, o gum paste. È una massa molto elastica che si riesce a stendere
ZZ Avviare la macchina, con il gancio
direttamente sulla pasta e incorporarlo
per impastare e unire il composto e
finché il colore non diventa uniforme. I
vedevano l’uso dell’albume, contiene il
assicurarsi che si sia diffuso in tutto
colori in polvere danno risultati miglio-
doppio della gomma dragante rispetto
lo zucchero.
ri senza cambiare la consistenza della
alla dose consigliata per ottenere una
ZZ Unire la gelatina ben diluita nella
pasta. Essendo essi molto concentrati
pasta da modellaggio. Generalmente
sua acqua, avendo cura di non por-
utilizzarne un po’ alla volta se si vo-
all’inizio risulta difficoltosa lavorarla
tarla a bollore altrimenti bisogna
gliono ottenere colori tenui. Attenzione
perché tende a seccarsi molto velo-
buttarla, bastano i 60°C.
a non utilizzare mai i colori liquidi che
cemente, in tal caso, mescolarla con
oltre a non colorare, ammorbidiscono
circa un terzo di pasta di zucchero,
la pasta fino a rovinarla.
anche quando già dalla confezione
ZZ Lasciare lavorare la macchina, aiutarsi con una spatola se necessario. ZZ Infine unire la glicerina e l’aroma
molto sottilmente. Le prime ricette pre-
risulta molto dura, ma consiglio di non
naturale nelle quantità indicate dal
Come ottenere una pasta di zucchero
superare il 50% in pasta di zucchero.
produttore, lavorare finché non for-
modellabile per realizzare
Per colorarla si usa lo stesso metodo
ma una palla.
piccoli soggetti
dei colori in polvere con la pasta di
ZZ Terminare lavorandola sul piano
In commercio ci sono masse già pron-
zucchero, facendo attenzione a non
di lavoro aggiungendo zucchero
te per realizzare modelling. Sono molto
esagerare con lo schortening. Questa
velo gradatamente solo se necessa-
valide quelle che contengono burro di
pasta si squilibra facilmente, quindi
rio fino ad ottenere la giusta consi-
cacao in varie proporzioni, se ne con-
usatene come se steste mettendo della
stenza. Può capitare che serva più
tengono troppo risulta difficile lavorar-
crema sulla pelle, lavorare molto bene
zucchero, ciò accade per vari fatto-
le a lungo perché si scaldano molto
con l’indice assieme al colore in polve-
ri come la temperatura e l’umidità
facilmente e tendono a sciogliersi. In
re, e solo in polvere in questo caso, fin-
ambientale; se l’ambiente è caldo
ogni caso, vale sempre la regola gene-
ché il colore non sia ben sciolto e poi
e umido si utilizzeranno al massimo
rale del diffidare di una lista di ingre-
incorporare.
27
VITA ASSOCIATIVA
GHIACCIA REALE di Fatima Lucchese Ghiaccia reale stile classico con
Assicurarsi che tutti gli utensili siano
albumi freschi pastorizzati:
puliti e assolutamente privi di qualsiasi
30 gr albume pastorizzato
traccia di grasso/unto.
200 gr zucchero al velo
Setacciare con setaccio molto fitto lo
qualche goccia di succo di limone o
zucchero al velo, metterne 2/3 nella
4-5 gocce di aceto bianco. Setacciare bene l’albume Indicazioni per albumi liofilizzati 15 gr albume disidratato 90 ml acqua
ciotola del robot, utilizzando l’attrezzo a foglia e mai la frusta, la nostra ghiaccia non deve assolutamente essere areata altrimenti risulterà fragile. Trascorso qualche minuto aggiungere
455 gr zucchero a velo
piano piano il resto dello zucchero fino
Ricostituire l’albume con acqua
a raggiungere la consistenza interme-
qualche ora prima e procedere come
dia.
sotto
Trascorsi dieci minuti, quando appare liscia ed omogenea, la ghiaccia è
Indicazioni con hifoama
pronta.
8 gr hifoama
A questo punto coprire il recipiente con
100 gr acqua
pellicola a contatto e poi con canovac-
800/900 gr zucchero al velo
cio umido e pulito, per evitare che si
Ricostituire le proteine con acqua prima di procedere
secchi. Se dovesse risultare spumosa eliminare le bolle d’aria con una spatola portandola ad avere una superficie liscia.
28
CUOCHI SUL TERRITORIO
Modena: cuochi e territorio, un insieme di valori e una forte identità
lia-Romagna che partecipa alle più
duttori locali, scuole alberghiere?
importanti competizioni internazio-
Il rapporto con le varie associazioni pro-
nali del settore.
vinciali non è molto forte e lamentiamo
A lei abbiamo chiesto di raccontarci
poco riconoscimento per l’attività che
della loro Associazione Cuochi, che
svolgiamo nella divulgazione dei pro-
è presieduta dallo chef Massimiliano
dotti tipici e delle eccellenze del nostro
Telloli dell’Osteria “Stallo del Pomodo-
territorio.
ro” che si trova in centro a Modena, il
Al contrario, con le scuole alberghiere
quale da molti anni porta avanti l’as-
abbiamo una discreta collaborazio-
sociazione con entusiasmo e dedizio-
ne per quanto concerne lo scambio di
ne, nonostante i mille impegni delle
stagisti. Ci auguriamo che possa essere
sue attività.
raggiunta presto un’intesa che favorisca una maggiore collaborazione ed inter-
Quanti associati contate e come siete
scambio tra i ragazzi delle scuole ed i
organizzati?
nostri associati professionisti, al fine di
Modena, nel cuore
Contiamo circa 60 associati, tutti pro-
qualificare ulteriormente la preparazio-
dell’Emilia, è una città che
fessionisti. Il peso maggiore dell’as-
ne dei ragazzi rispetto alle dinamiche
con il suo territorio detiene
sociazione è in carico al Presidente
della professione.
primati di tradizioni e
il quale da molti anni porta avanti
specialità gastronomiche
l’associazione con entusiasmo e de-
Cosa ne pensa di possibili sinergie da
come il Parmigiano
dizione, nonostante i mille impegni
attivare con altre vicine Associazioni ?
delle sue attività. È affiancato da me
L’attivazione di sinergie con le altre as-
per l’organizzazione dei corsi di for-
sociazioni è la linfa vitale della vita as-
mazione e di aggiornamento e dallo
sociativa delle associazioni di qualsiasi
chef Giancarlo Querzè che si occupa
tipo. Il confronto, lo scambio di idee, di
dell’invio delle informazioni e dei tes-
esperienze e di competenze, è il modo
seramenti agli associati. Poi contia-
più importante per crescere professio-
mo sul prezioso contributo di tutti i
nalmente, anche come persone più ri-
Modena, terra di motori, con la Fer-
colleghi che credono nell’associazio-
spettose nei confronti dell’ambiente.
rari a la Maserati, famosa in tutta il
nismo. Prova inconfutabile è stata la
mondo, ha una cucina con ingre-
partecipazione di tantissimi associati
Principali eventi/concorsi ai quali ave-
dienti importanti e riconosciuti a li-
nei campi allestiti per gli sfollati del
te partecipato o avete in programma di
vello internazionale, è ricca di sapori,
terremoto negli ultimi anni. Nell’emer-
partecipare?
si identifica in particolar modo nella
genza, e per diversi mesi, grazie al
L’associazione raggruppa professionisti
pasta all’uovo e nelle paste ripiene
coordinamento della regione e del-
di Modena e provincia e in passato sono
quali tortellini, tortelli, ravioli, lasa-
la protezione civile, i nostri cuochi si
state organizzate collaborazioni per
gne ecc. A Serramazzoni, a pochi km
sono alternati con cuochi provenienti
eventi di portata internazionale come
da Modena, ha sede la Scuola Alber-
dalle tante province di altre regioni
ad esempio “Balsamica”, ai tempi della
ghiera e di Ristorazione di Serramaz-
italiane, per cucinare i pasti per gli
presidenza di Galavotti Luca, caratte-
zoni, tra le più qualificate in Italia
sfollati con punte giornaliere che su-
rizzata dallo svolgimento di cene all’in-
dove si è formata anche Gabriella
peravano i 1500 pasti.
terno della famosa Accademia Militare
Reggiano, il Prosciutto, l’Aceto Balsamico che si accompagnano al vino più bevuto e conosciuto del mondo: il Lambrusco
Costi, che è componente dell’Associa-
di Modena, in cui hanno collaborato i
zione Cuochi modenese e team ma-
Com’è il vostro rapporto con il territo-
migliori chef italiani, da Nadia Santin ai
nager dell’equipe ufficiale dell’Emi-
rio: istituzioni, altre associazioni, pro-
fratelli Cerea a Fulvio Pierangelini, ecc.
29
Troppe tasse!
È il male dell’ITALIA e ne risente anche la ristorazione È la Tares, l’ultima stangata
Purtroppo, è ancora una volta il set-
L’errore, a detta di tutti, è quello di equi-
che mette in difficoltà una
tore ristorativo, quello che dalle stes-
parare la superficie del ristorante a
qualsiasi attività ristorativa.
se forze governative viene indicato
quella di un esercizio commerciale,
come fiore all’occhiello del made in
mentre sarebbe più logico prendere
Italy, punto di raccordo vitale fra i set-
come riferimento un’impresa artigiana.
tori dell’agroalimentare e del turismo,
E sono proprio pizzerie, ristoranti e bar,
tra i più colpiti dalle tasse.
in quanto reputate attività ad elevata
Non bastavano IMU e IRAP a colpire il delicato bilancio di un ristorante già provato dalla contrazione dei
Di certo, in questo modo, gli investi-
producibilità di rifiuti, ad aver avuto i
consumi dovuta alla crisi
menti non vengono stimolati e molti
rincari maggiori (nell’ordine anche del
economica.
ristoratori arrivano alla triste decisio-
400%), con la conseguenza che molti
ne di chiudere vedendosi raddoppia-
sono costretti a scegliere se licenziare i
re, se non triplicare, il tributo sui rifiuti
dipendenti, se non pagare le bollette o
che varia a seconda dei Comuni.
se chiudere. Per far sentire la propria voce, alcuni ristoratori di Genova, hanno recentemente deciso di scioperare e di non pagare la supertassa anche per l’enorme diversità di aliquote applicate nei comuni limitrofi. Pochi giorni dopo è stata la volta dei ristoratori di Bologna che di fronte al palazzo della regione Emilia Romagna hanno protestato contro l’eccessiva pressione fiscale, diventata oramai insostenibile, contro studi di settore completamente scollegati dal mondo reale, contro un costo del lavoro diventato oramai insostenibile per qualsiasi settore. Cosa fa la nostra politica, di destra, di sinistra o di centro, per valorizzare la ristorazione italiana come patrimonio inestimabile e conosciuto in tutto il mondo? La domanda che si pongono i giovani allora è di fronte alla già prospettata fatica insita nella professione, ne vale davvero la pena? Non è forse meglio decidere di andare all’estero dove si pagano meno tasse e dove le Asl e gli ispettori del lavoro hanno più rispetto per la professione?
30
CUOCHI SUL TERRITORIO
Lo abbiamo chiesto a Giacomo Pradel del ristorante pizzeria l’Antica Rosa di Fiera di Primiero Certamente il mio pensiero sarà comune a quello di molti altri colleghi che quotidianamente devono fare i conti non solo con la TARES ma con tutta la burocrazia a cui dobbiamo fare fronte E i nostri chef, ristoratori, albergatori,
Molti albergatori non hanno davvero
nello svolgimento della nostra attività.
cosa ne pensano? Lo abbiamo chie-
i soldi per pagare TASI, TARES, IMU
Le maggiori difficoltà non sono nel
sto a Renato Sartori, dell’hotel risto-
ecc., perciò, che vengano pure i no-
mercato o nella concorrenza. Ma pro-
rante Alle Dolomiti di Molveno.
stri vari politici ad amministrare le
prio nella burocrazia e nelle istituzioni
Mi trovate perfettamente d’accordo
nostre aziende, così ci tolgono il pen-
che si dimostrano inerti e ostili. Perché
con quanto espresso nell’articolo e
siero!
le norme tra cui districarsi sono tantis-
posso solo aggiungere che il clima
Mi ribolle il sangue se penso poi al
sime. E può capitare di sbagliare. Nel-
nel quale si lavora è purtroppo sem-
nostro patrimonio enograstronomico,
la mia piccola realtà trovo un’ancora
pre più pesante.
dal Trentino alla Sicilia, così ricco di
di salvezza nella gestione famigliare
Ci sentiamo tutti dei Don Chisciotte
prodotti eccezionali di alta qualità:
dell’attività. La possibilità di lavorare
che combattono ormai solo per stare
questi sono copiati in tutto il mondo
con tutta la mia famiglia mi consente
a galla, ma per quanto ancora?
dove ne vengono storpiati il sapore, il
di alleviare i costi del personale e di
Sommando tutte le “gabelle” arrivia-
nome e la genuinità, quando invece
trovare un po’ di respiro ma di sicu-
mo ad un carico fiscale vicino all’80%;
dovrebbero essere tutelati da leggi
ro il clima generato nella categoria
se arriva un’ispezione si sa già in par-
forti che ne difendano il vero valore.
dall’introduzione di sempre nuove im-
tenza che troveranno il modo di san-
Credo fermamente che l’industria del
posizioni e costrizioni tende a scorag-
zionarti anche se tutto è in regola.
Turismo con tutto l’indotto ed il patri-
giare anche i più ottimisti.
Qui in Trentino siamo praticamente
monio artistico, così trascurato ma
tartassati!
unico ed irripetibile, se valorizzati,
Certo che tra ostacoli burocratici,
aiutati e promossi da enti validi
normative assurde e a volte contrad-
ed attivi, potrebbe-
dittorie, pressione fiscale, mancanza
ro sostenere da soli
di aiuto dalle banche e crisi econo-
il nostro Paese.
mica, viene proprio voglia di mollare. La nostra sfiducia ricade poi sui figli che si vedono costretti ad emigrare: 100.000 giovani italiani se ne sono già andati!
31
CUOCHI SUL TERRITORIO
Il riscatto del pesce di lago Fino a non molto tempo
Rosaria è padrona della cucina. È lei
rosmarino, prezzemolo e, quando
fa il pesce di lago veniva
che ogni giorno tira fuori il meglio dai
lo trovo, il finocchietto selvatico. Ag-
considerato un po’
prodotti che ha a disposizione per
giungo come ingredienti l’uva sulta-
sorprendere piacevolmente le papil-
nina e una parte di pinoli tostati. Altro
le gustative dei suoi ospiti.
componente fondamentale è l’ottimo
come il parente povero del pesce di mare.
olio extra vergine locale che aggiunRosaria, quale dei pesci di lago risul-
È evidente che le cose sono cambiate. E non poco. Oggi la maggioranza dei locali della riviera gardesana propongono nei propri menù piatti con pesce di lago. Ci sono ristoranti,
I pesci che meglio si prestano a più
Quante volte cambiate il menù nel
preparazioni sono le sarde, il laverel-
corso dell’anno? Vi sono piatti che re-
lo e la tinca, che definisco i “pesci po-
stano fissi?
veri”, che si trovano tutto l’anno.
Mai e sempre, nel senso che il nostro menù degustazione vede l’inserimen-
poi, che del pesce di lago ne hanno fatto la proposta principale, proponendo vere e proprie esperienze gastronomiche. È il caso del ristorante Al Pescatore di Castelletto di Brenzone, gestito dai coniugi Livio e Rosaria Parisi con la collaborazione della figlia Sara. Lui in sala, lei in cucina, sono uniti da una grande passione per la professione che ne fanno un tandem vincente. Persici, sarde, tinche, anguille, lavarelli, qualche rarissimo carpione, sono la freschissima materia prima che propongono nei loro piatti a seconda della disponibilità del pescato del giorno. Prodotti che Rosaria declina sapientemente nel rispetto della tradizione e della tipicità del territorio. E il territorio, con i suoi sapori e i suoi colori, è certamente quello del lago di Garda: veronese per Rosaria che è nata a Castelletto, trentino per Livio che è originario di Riva del Garda. Livio è il simpatico patron del ristorante, “l’oste” che ti racconta i piatti proposti nel menù e che mette subito in chiaro la filosofia della sua cucina: prodotti a km zero, ingredienti e materie prime di qualità, stagionalità e artigianalità garantita.
32
go rigorosamente a crudo.
ta più versatile in cucina?
Qual è il piatto che rappresenta al
to di alcuni piatti diversi quasi ogni
meglio i sapori di questo territorio e
giorno rispetto alla disponibilità del
che è diventato il simbolo del locale?
pesce o alla stagionalità delle verdu-
Sicuramente sono “ I bigoli del Pesca-
re. Altri piatti, come appunto “I bigoli
tore” che cucino tutti i giorni da dieci
del Pescatore”, sono sempre presenti
anni. Non sono i classici e tradiziona-
nel menù proprio perché i nostri ospi-
li bigoli con le sarde, piatto tipico del
ti chiedono proprio quelli.
Garda. I nostri bigoli nascono da una rivisitazione del piatto. Utilizzo le sar-
Qual è il segreto per ottenere il me-
de che Livio lavora e conserva per-
glio da un prodotto come il pesce di
sonalmente. Le tratto poi con salvia,
lago?
CUOCHI SUL TERRITORIO
IL PESCE DI LAGO …ricette del Garda… LAKE FISH …recipes from Lake Garda… DER SEEFISCH …Rezepte vom Gardasee…
…presentazione di Giorgio Gioco
La sua presentazione. La maggior
portato alla nascita dell’Osteria. Li-
comincio le preparazioni da zero. È
parte degli altri ristoranti che si trova-
vio, da puro rivano, ha sempre avuto
come cucinare a casa, non ho nem-
no sul lago presenta il pesce di lago
il richiamo del lago dentro di sé, da
meno l’abbattitore o altre attrezzatu-
ai ferri o fritto. Nella nostra cucina
quando da bambino andava a pe-
re di conservazione. Sono dai venti ai
non esiste ne la griglia ne la friggitri-
scare sino a maturare il culto della
venticinque i coperti che Rosaria, da
ce. Prevalentemente faccio prepara-
natura gardesana che deriva dal bi-
sola, si impegna da dieci anni a sod-
zioni a vapore, in padella e, quando
nomio vincente dell’acqua con l’olio
disfare giornalmente. Non c’è l’uno
proponiamo una pietanza fritta, la
che è un elemento distintivo del ter-
senza l’altra ed in loro è racchiusa
faccio al momento con il nostro extra-
ritorio. L’Osteria è il regno di Livio, la
l’essenza dell’Osteria Al Pescatore.
vergine.
sua fonte di energia che, alla sera, riversa sui suoi fedeli ospiti. Il contat-
Dalla vostra esperienza maturata ne-
Quando avete cominciato la vostra
to con la gente, afferma Livio, è per
gli anni sono nate diverse pubblica-
avventura, nel 2004, qual’era la vo-
me motivo di arricchimento e di cre-
zioni sulla cucina del pesce di lago.
stra proposta gastronomica?
scita continua. Quando siamo partiti,
Ricordiamo “Pesci, pesca e cucina del
Anzitutto c’è da dire che, contraria-
ricorda Rosaria, avevamo intenzione
lago di Garda”, “Il Garda in pentola”,
mente a quanto si dica nel settore, mi
di fare un’osteria tipo mordi e fuggi,
“El magnar de sti ani”, “Piatti di lago”,
sono “improvvisata” cuoca, nel sen-
con la proposta di qualche piattino
e l’ultimo nato IL PESCE DI LAGO...ri-
so che non avevo alle spalle alcuna
veloce. La mia passione mi ha spinto
cette del Garda. A chi è nata l’idea?
formazione professionale specifica.
a voler “osare” sempre di più, sino ad
A Livio, naturalmente, afferma Rosa-
Per questo è giusto definire la nostra
arrivare all’attuale livello. E ora, non
ria che aggiunge: “se uno dei primi
un’avventura. La passione e la volon-
posso certo tornare indietro, anche se
libri titolava ‘Il Garda in pentola?, l’ul-
tà e, come afferma Livio, la sintonia
la fatica è tanta. Per scelta, peraltro
timo titolerà certamente ‘le pentole
assoluta di voler proporre ai clienti
ripagata dai numerosi clienti, ho de-
nel Garda” come segnale di chiusura
esclusivamente pesce di lago, sono
ciso di fare unicamente una cucina
dell’attività. ‘In un tempo che verrà…’
state le forti motivazioni che hanno
espressa, nel senso che tutti i giorni
aggiunge Livio.
33
il punto di vista
Carlo Vischi,
scrittore e maximo experto dei social network Carlo Vischi, piemontese,
sionati del buon cibo e del buon vino,
classe 1966, è tra i maggiori
che ha avuto luogo al Palazzo della
conoscitori della realtà della ristorazione ed alberghiera italiana. È noto per la realizzazione di una ricca collana di libri monografici
Gran Guardia. Carlo Vischi è attivissimo sui social network, verso i quali nutre una vera e propria passione per l’opportunità che questi mezzi offrono per fare incontrare e dialogare chef, produttori,
sugli chef stellati. Se ne
operatori del settore, bloggers e i nuo-
contano oltre 20 e un’infinità
vi cultori della rete e delle nuove tec-
di volumi che ha dedicato
nologie.
a vari prodotti e alle cucine regionali, sia per le librerie sia per gli allegati ai quotidiani.
Cosa faceva Carlo Vischi prima di diventare Carlo Vischi? Ho fatto le prime esperienze nell’Associazione
Nazionale
dei
Giovani
Direttore della collana Trenta Gourmet
Agricoltori di Confagricoltura e già a
di Trenta Editore e delle collane “Im-
sedici/diciassette anni ho avuto modo
maginazione” e “Travel” per Malvaro-
di conoscere quelli che oggi sono di-
re i prezzi. Ma cosa riesci a proporre nel
sa Edizioni, da oltre dieci anni colla-
ventati i grandi del mondo del vino.
corso dell’anno se sei chef in una cucina
bora con la catena Starwood Hotels
Da allora, più o meno, sono sempre ri-
anche stellata collocata in media mon-
per la quale ha coordinato il progetto
masto nel mondo dell’agroalimentare
tagna? Accanto ai prodotti del territorio
gastronomico “Per tutti i gusti - Il giro
maturando sin da giovanissimo una
vanno utilizzati altri ottimi prodotti se-
d’Italia a tavola”, un viaggio alla ri-
grande passione per la ristorazione e
guendo, in ogni caso, il flusso delle sta-
scoperta delle eccellenze della cuci-
la cucina stellata.
gioni. Come diceva il mio amico Chef Herbert Hintner:”bisogna imparare che
na regionale italiana che ha coinvolto molti chef affermati ed emergenti del
Tu hai scritto oltre venti monografie di
le fragole si mangiano in pantaloncini,
panorama nazionale. Ultimo e attua-
chef stellati. Quali hai riscontrato esse-
non con il cappotto”.
le prodotto che sta riscontrando no-
re i principali elementi che li accomu-
tevole successo “Il vino è il viaggio, il
nano?
Come nasce un libro di cucina?
bicchiere il suo mezzo”, una serie di
Ho pensato di declinare l’intero con-
Può nascere in molti modi. O la proposta
appuntamenti organizzati da Vischi
tenuto della monografia a piramide,
parte dalla casa editrice che intende
per far conoscere grandi e piccoli in-
dove in cima troviamo il cuoco e a
sviluppare un tema ben preciso, o può
terpreti del territorio italiano.
scendere il prodotto poi il territorio. È
essere lo stesso autore che propone un
Trento,
sempre il cuoco che è espressione del
prodotto o un tema all’editore.
all’evento TravelNEXT 2014 nel conte-
territorio in cui opera e che ne declina
sto ICT Days che si è tenuto il 3 apri-
il prodotto attraverso la sua cucina.
Tu che sei immerso nel mondo della ri-
le all’università di lettere e filosofia,
Ho cercato, poi, di sfatare il dogma
storazione, quali sono e quali saranno i
organizzato dall’Università di Trento,
del prodotto a Km zero che vuole a
principali cambiamenti della cucina di
dalla Fondazione Bruno Kessler e da
tutti i costi l’utilizzo dei prodotti stagio-
domani?
Trentorise.
nali del territorio. È ben vero che ac-
Noto già da tempo una tendenza verso
Con Librerie Feltrinelli ha coordinato
corciare le distanze significa aiutare
soluzioni più sostenibili dal punto di vista
Vinitaly and the City, il Fuori Salone
l’ambiente, promuovere il patrimonio
ambientale, con maggiore attenzione
di Vinitaly, dedicato a tutti gli appas-
agroalimentare regionale e abbatte-
alla stagionalità, agli aspetti naturalisti.
Lo
abbiamo
incontrato
34
a
il punto di vista
Anche dal punto di vista tecnologico
dove si interagisce con il cliente, dove
Ogni cliente preferisce un proprio ca-
vi saranno dei cambiamenti, la risto-
si dialoga e si racconta la cucina che
nale per comunicare: Instagram per il
razione diventerà un ambiente più
viene proposta.
mercato russo e orientale, Twitter per il
social con nuovi correnti e tendenze positive. Da conoscitore di tutte le cucine d’Italia, tra cui la cucina Trentina, che giudizio ne dai? Anche la cucina trentina, come le altre cucine regionali, seguono il filone del recupero del prodotto, del territorio. È una filosofia adottata anche dagli chef stellati trentini che compiono lo sforzo di collegare il territorio con elaborazioni gastronomiche più ampie. Promettono bene, in particolare, gli chef della new age. Oggi sei in veste di moderatore nel laboratorio dal titolo “Il linguaggio segreto dei ristoratori”. Secondo te i cuochi parlano o parlano abbastanza? È un problema più generale. In Piemonte coordino un progetto chiamato “Social Chef Piemonte” per aiutare i tanti ristoratori, che hanno poca dimestichezza ed una debole presenza
SOCIAL NETWORK E RISTORAZIONE, opinioni a confronto “Il linguaggio segreto dei ristoratori” è stato il titolo del laboratorio moderato da Carlo Vischi che ha aperto l’incontro affermando come il mondo dei Social sia arrivato anche nella ristorazione e come i Social possono diventare
mondo anglosassone e Facebook per l’Italia. Talvolta si ha paura di spingere il cliente alla concorrenza parlando dell’esperienza di un piatto, di un vino e di un territorio. Magdalene Beverari, wineblogger e responsabile marketing della Cantina di Soave, dichiara di rispondere
una grande opportunità di visibilità.
costantemente ai commenti ricevuti
Non è necessario utilizzare per forza
su Tripadvisor e di considerarli come
tutti i canali social: twitter, facebook,
spunti di riflessione. Per una Cantina
ecc, ma capire ed utilizzare quello
ritiene indispensabile comunicare at-
giusto, diversificandoli rispetto alla
traverso Facebook e, più in generale,
comunicazione che vogliamo dare.
come rispetto alla cucina, vi sia più
Tra
Felicetti
timore da parte degli utenti a parla-
dell’omonimo pastificio della Val di
re di vino, considerato un argomento
Fassa, la Chef Silvia Balacchi del Ri-
riservato agli addetti ai lavori e dal
storante stellato “Il Falconiere” di Cor-
quale il consumatore si sente allonta-
tona (AR), la wineblogger Magdalene
nato probabilmente per la mancanza
Beverari, Roberto Anesi del Ristorante
di padronanza di certi termini.
“El Pael” di Canazei.
Riccardo Felicetti, produttore di pasta,
La riflessione da cui si è partiti è sta-
utilizza i social per fare interagire il
to un dato: l’80% degli utenti dichiara
consumatore con il prodotto, raccon-
che è interessato alle recensioni che
tando al consumatore ciò che vuole
trova sui ristoranti e che ne è in qual-
sapere rendendolo partecipe del no-
gli
ospiti:
Riccardo
sui social network e per mettere in rete
che modo influenzato.
chef e mondo della produzione. La
Roberto Anesi, ristoratore, ha afferma-
cucina italiana è complessivamente
to che da un “leggero” approccio sui
ancora poco presente sulla rete e cer-
social è passato ad un utilizzo costan-
tamente lo è in modo limitato se pen-
te con questi strumenti come veicolo
siamo che la lingua della rete non è
per raggiungere e tenere contatti con
certo l’italiano.
il cliente. Sottolinea il proprio impegno nel rispondere sempre alle recensioni
stro lavoro quotidiano e non necessariamente di quello che può fare con il nostro prodotto. Ma qual è il ritorno economico derivato dall’utilizzo dei Social? Difficile dirlo e impossibile da quantificare. Sicuramente è uno stimolo in
MasterChef, Hell’s Kitchen sono feno-
positive e negative su Tripadvisor e di
meni e mode positivi?
come i clienti siano attenti a ciò che
È un bene che anche i grandi media
rispondi. Cerco sempre di mettermi
si interessino alla cucina. Tuttavia non
in discussione, domandandomi se il
deve essere fraintesa la professione di
cliente ha torto o ha ragione. Comun-
chef come una star; al contrario, sap-
que, molti clienti ti fanno notare che ti
tori ai social network?
piamo bene, quanto il lavoro di cuoco
hanno seguito su Tripadvisor.
Silvia Balacchi afferma di tenere il
sia impegnativo e richieda sacrifici.
Silvia Balacchi, chef stellata, si è la-
cellulare sempre in tasca per cogliere
Questi e i tanti altri programmi sul cibo
mentata della scoperta fatta di false
l’attimo giusto quando il piatto è fatto.
sono comunque positivi per la visibili-
recensioni pubblicate da colleghi a
Roberto Anesi dichiara di non saper
tà e la conoscenza che offrono ai te-
danno di altri colleghi. Ritiene che an-
quantificare il tempo che passa a scri-
lespettatori. Purtroppo manca invece
che sui social devi metterci quello che
vere sui Social, di fare molo di questo
attenzione sulla sala e sulle figure
metti nel piatto: la passione, e rendere
lavoro di notte, di salvare spesso e di
professionali che vi lavorano, il luogo
partecipi tutti della bontà di un piatto.
rispondere poi.
più per il consumatore ed è qualcosa che fa parte del ristorante. Quanto tempo dedicano questi ristora-
35
formazione
Alta Formazione professionale
trentina, un punto di forza del modello di scolarità provinciale Ci siamo già occupati
mento importante è il praticantato che
del Centro di Formazione
costituisce il 40% del percorso formativo
Professionale ENAIP di
ed è diretto allo sviluppo delle competen-
Tione di Trento, sede del
ze professionali previste dal profilo finale
percorso di Alta Formazione,
della figura di Tecnico Superiore. In pratica si “obbliga” lo studente a sostenere pe-
che porta alla qualifica di
riodi presso una struttura o una realtà che
Tecnico superiore di cucina
permette loro di entrare concretamente
e della ristorazione.
a contatto con quelle che sono delle responsabilità che dovrà essere in grado di
Abbiamo pensato di approfondire l’ar-
sistema era stato adottato da altri Pae-
assumere quando sarà abilitato alla pro-
gomento con il Direttore Ufficio Istruzio-
si europei. Svizzera, Finlandia e Olan-
fessione. Altra caratteristica sono i Progetti
ne e formazione professionale e Alta
da hanno nel campo una tradizione
di ricerca applicata che diviene rilevante
formazione della Provincia Autonoma
considerevole. Germania e Francia
come star up di nuove idee e prospettive
di Trento, dottoressa Daniela Carlini.
hanno, invece, una tradizione mol-
anche nell’ambito della ristorazione.
to consolidata ma, forse per questo, Quando è stata introdotta l’Alta Forma-
meno emergente degli altri Paesi.
Come Associazione Cuochi collaboriamo con gli Istituti Alberghieri trentini e trovia-
zione nella nostra provincia? L’Alta Formazione Professionale è sta-
E il nostro standard è in linea con
mo ragazzi preparati nei quarti anni di
ta istituita in Trentino nel 2006 per ri-
quello europeo?
diploma professionale di tecnico alber-
spondere ad una domanda di quali-
I nostri percorsi di Alta Formazione
ghiero e ristorazione. Si potrà ipotizzare
ficazione professionale da parte del
sono equiparati ai percorsi degli ITS
un percorso di Alta Formazione anche
sistema produttivo locale, a fronte dei
europei (Istituti Tecnici Superiori), che
per la sala?
veloci cambiamenti e sviluppi del si-
si stanno affermando anche a livello
Gli investimenti pianificati per l’Alta For-
stema economico e sociale. Si tratta di
nazionale dove sono stati avviati nel
mazione tengono conto di quelli che
un formazione non accademica, ma
2011. I nostri corrispondono al livello
sono i cosidetti settori emergenti e più
definita terziaria che consente di dare
5° della classificazione europea, un ti-
rilevanti nel contesto economico provin-
un livello di alta formazione anche a
tolo di una figura professionale che si
ciale. Per ora, sul tema della sala, stiamo
coloro che hanno fatto dei percorsi di
colloca nel livello di uscita della scuo-
lavorando bene sui quarti anni, prepa-
carattere professionale. Ma non solo.
la secondaria superiore (nel nostro
rando ragazzi che sapranno operare nei
Possono accedere all’Alta Formazione
caso anche i 4° anni della Formazione
vari aspetti dell’accoglienza. Per restare
anche gli studenti della scuola secon-
Professionale) e l’uscita successiva del
nel settore dell’ospitalità, è invece partito
daria superiore.
primo triennio universitario.
il biennio 2013/2015 di Alta Formazione per la figura di Assistente alla direzione
La nostra Autonomia ha avuto dei van-
Quali sono le principali caratteristiche
di unità ricettiva in quel di Rovereto. È un
taggi rispetto al contesto nazionale?
dei percorsi di Alta Formazione?
percorso che, grazie alla flessibilità di cui
Come Provincia Autonoma abbiamo
Va sottolineata sicuramente la flessi-
parlavo prima ha subito degli adegua-
avuto la possibilità di anticipare dei
bilità in quanto i percorsi si adatta-
menti, deviando prima sulla promozione
processi che poi si sono avuti anche
no ai diversi casi degli studenti. Ogni
turistica caratterizzandosi più sul turismo
nel contesto nazionale. Siamo stati
biennio può subire degli adeguamenti
montano, per ritornare strettamente alla
quindi i primi a partire ma, prima del
dovuti un po’ all’esperienza e un po’
figura di assistente di direzione come ri-
2006, siamo andati a vedere come tale
all’evoluzione del mercato. Altro ele-
chiesto dagli operatori trentini.
36
il parere dell’esperto
Parliamo un po’ di salse Quello che segue vuole
giunto fino a noi dalla Roma impe-
essere un primo capitolo
riale, e “Il Cibo e la Cucina – Scienza
di un percorso più lungo che affronterà alcune preparazioni, tra cui le salse.
e Cultura degli Alimenti” di HAROLD McGEE - Franco Muzzio Editore, considerato un must have per ogni chef che desidera capire cosa succede dentro la pentola, la migliore ricerca
Per trattare di questo argomento, che
mai compiuta sulla chimica e sulla
ha una storia millenaria, e che sono
cucina del cibo.
Giorgio Nardelli, Rettore dell’Ordine dei Maestri di Cucina
alla base di molte ricette della cucina italiana, mi sono rifatto e ho ripreso al-
Fra tutte le operazioni culinarie, la
dal modo in cui vengono riscaldati e
cuni passaggi da libri che credo ogni
preparazione delle salse certamente
dalla particolare azione del braccio
cuoco dovrebbe conoscere: il “De Re
dà l’impressione di essere una delle
del cuoco e che, per queste ragioni,
Coquinaria” di Apicio Marco Gavio,
più astruse e imprevedibili, e spesso
l’esperienza maturata, tanto negli er-
il più ampio trattato gastronomico
anche delle più difficili.
rori quanto nei successi, è la miglior
Perfino le preparazioni più semplici
si
maestra.
comportano
in modo capriccioso, se-
L’evoluzione delle salse
parandosi
all’improvviso
Il primo documento che parla di pre-
in pozze d’acqua e olio,
parazioni simili a salse risale alla tar-
o rapprendendosi e for-
da latinità; si tratta di un libro di ricet-
mando dei grumi, o non
te attribuito ad Apicio.
rapprendendosi affatto, o
Queste misture erano note come su-
coagulando quando non
ghi (la parola latina è Jus) ed erano
dovrebbero.
pesantemente speziate e rese più
Questo capitolo non ri-
dense con l’aggiunta di pane. Una
vela nessun segreto per
ricetta tipica è il Jus candidum in eli-
fare le salse in modo in-
xam, una salsa bianca per alimenti
fallibile, ma si propone
bolliti: pepe liquement (era una pa-
di servire allo stesso tem-
sta di pesce fermentata, di sapore
po da aiuto e da con-
probabilmente simile a quella della
forto, nella conoscenza
nostra pasta di acciughe), vino, ruta,
del fatto che le salse
cipolla, pinoli, vino speziato, qualche
sono per natura dei sistemi chimici e fisici molto complicati. Che sono
gradevolmente
influenzate dalla qualità degli ingredienti,
pezzo di pane per renderla più densa, e olio (le quantità non erano specificate). Una simile salsa non aveva niente di raffinato, sia nel sapore che nella tessitura, e sembra che fosse intesa non tanto per accompagnare il sapore del cibo quanto per cancellar-
1862, Vittorio Emanuele II re d’Italia a Genova. è un menu d’eccezione per dimensioni, policromia e ricchezza iconografica. Considerando la tradizionale parsimonia dei Savoia è decisamente un “unicum”, ma l’occasione era straordinaria: il matrimonio di Maria Pia, figlia del re, con Luigi I re del Portogallo. (Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertelli”)
lo. Può darsi che l’antico jus fosse più un condimento che una salsa e che fosse usato in piccole quantità.
37
il parere dell’esperto
Cinquecento anni dopo non era cambiato un granchè. Le spezie, specialmente il pepe e lo zenzero, erano ancora usate in quantità esagerate e per legare le salse si usava sempre il pane o le mandorle tritate. Ma la terminologia cominciava ad assomigliare alla nostra. La parola jus fu rimpiazzata da salsa (in francese sauce, in spagnolo salsa), che deriva dal tardo latino salsus (vale a dire salato) e quindi si riferisce ad un sapore molto semplice e basilare. In realtà però le salse, così come si sono sviluppate, hanno come unica costante un particolare tipo di consistenza, mentre il fattore variabile è il sapore. La Varenne Sembra che i metodi per la preparazione delle salse abbiano subito dei cambiamenti graduali fra il 1400 e il
1882, Alberto I re di Sassonia ad Altenburg. Il re è testimone di nozze della principessa di Altenburg che sposa il principe di Schaumburg Lippe. Dodici portate e sette vini diversi fra i quali spicca il grande Chambertin.
1600. L’uso delle spezie divenne più cauto, si cominciò ad usare la farina
recente libro di cucina italiana ripro-
ne sono riconoscibili come “moderni“.
per legare le salse al posto del pane
duce una pagina di un manoscritto
La sua “Salsa Robert” (salsa bruna
e delle mandorle. Secondo l’opinione
del quandicesimo secolo che descri-
con cipolla, vino bianco e mostarda)
generale, la grande rivoluzione del-
ve un roux, farina rosolata nel grasso,
dimostra che i condimenti non erano
la storia culinaria d’Europa avvenne
che più tardi divenne un ingrediente
più tali da nascondere il sapore del
nel 1553, quando Caterina de’ Medici
indispensabile nelle salse francesi.
cibo in sè stesso. La sua liaison di fa-
andò a Parigi per sposare il futuro En-
Ma basta paragonare le salse pre-
rina dimostra che il roux (la parola in
rico II di Francia. Caterina portò con sè
fiorentine di Taillevent (Guillaume
effetti compare in un altro punto del
i suoi cuochi, che a quanto pare erano
Tirel), rozze e imbottite di spezie, con
libro) era diventato ormai un elemen-
molto più avanzati dei francesi nella
le ricette dettate da Pierre Francois de
to standard nel repertorio del cuoco,
semplicità, delicatezza e raffinatezza
La Verenne, un secolo dopo il fatidico
anche se al suo fianco si trovano le
della loro arte. In realtà non abbiamo
matrimonio 1651, per rendersi conto
vecchie salse legate con le mandor-
molte prove dirette dellla loro influen-
che era avvenuto un cambiamento
le e le purea di funghi e tartufi. E la
za, anche se Giuliano Bugialli nel suo
radicale. Molti dei piatti del La Varen-
sua “salsa fragrante” per gli asparagi sembra essere molto simile alla moderna “olandese”. In effetti potrebbe essere la prima ricetta conosciuta di una salsa emulsionata a base di uova (Taillevent usava tuorli d’uovo per legare le zuppe, aggiungendoli a fine cottura). Il sistema francese Nel 1789 la rivoluzione Francese portò
cambiamenti
nell’ordinamento
sociale su cui fino ad allora si era
38
il parere dell’esperto
basata la cucina in grande stile. Le
Quando questa prodigalità divenne
Carême basta pensare che la grande
grandi casate francesi vennero molto
una cosa del passato, i cuochi che
compilazione della cucina francese
ridimensionate e i cuochi non ebbero
ebbero la fortuna di conservare il
classica, la Guide Culinarie di Augu-
più a disposizione aiutanti e risorse a
posto di lavoro, furono così obbliga-
ste Escoffier 1902, elenca quasi 200
volontà. Dato che non era facile tro-
ti, per mancanza di aiutanti, a sem-
salse diverse, senza contare quelle
vare impiego presso famiglie private,
plificare il loro lavoro per riuscire a
usate nei dessert. E secondo Escoffier
i cuochi dovettero cercare altri modi
servire la cena e quindi a fare molto
l’eminenza della cucina francese è
per guadagnarsi da vivere, e fu così
con molto poco. La necessità portò
dovuta direttamente alle sue salse. Le
che nacquero i primi ristoranti di
all’emulazione: il talento rimediò a
salse rappresentano oggi la base fon-
classe.
tutto, e l’esperienza, che è la madre di
damentale della cucina. Sono esse
Il primo cuoco francese, Marie-Antoi-
ogni perfezione, portò grandi miglio-
che hanno creato e mantenuto fino
ne Carême (1784 -1833), ci ha lasciato
ramenti alla cucina moderna, ren-
ad oggi la preponderanza universale
la sua valutazione di questi sconvol-
dendola allo stesso tempo più sana e
della cucina francese. Le innovazioni
gimenti. Carême lavorò per la fami-
più semplice.
dell’arte di fare le salse non finirono
glia reale inglese, per Talleryrand e
Anche i ristoranti portarono dei mi-
certo con Carême. Escoffier apportò
per i Rotschild, fu uno studioso della
glioramenti “allo scopo di lusingare
una lieve modifica all’albero gene-
cucina e uno scrittore molto prolifico.
il gusto del pubblico”, i loro cuochi
alogico nominando la spagnola, la
Nel discorso preliminare del suo “Mai-
dovettero uscire con nuove prepara-
veloutè, la besciamella, la salsa di
tre d’Hotel Francaise” egli osserva che
zioni, sempre più squisite ed eleganti.
pomodoro e la olandese, come le cin-
lo splendore della vecchia cucina
La rivoluzione sociale aveva portato
que salse fondamentali e non era del
era dovuto alle enormi spese sostenu-
il progresso culinario.
tutto soddisfatto dell’uso della farina
te dai padroni per pagare i cucinieri
Il contributo portato da Carême a
come legante.
e procurarsi le derrate.
questo progresso comprese anche le
Ai suoi tempi si era scoperto che la
salse. Nella sua “Arte della Cucina
farina contiene sostanze estranee,
Francese nel diciannovesimo seco-
soprattutto proteine, che andavano
lo” egli celebra i grandi progres-
tolte dalla superfice delle salse nel
si nella consistenza e nel sapore delle salse resi possibili, nel corso della sua vita, all’uso di brodi concentrati anziché al naturale e del Roux invece della farina cruda. Le salse, che prima erano liquide, sapevano di farina e avevano una consistenza diseguale; ora erano lisce, vellutate e succulente. Carême ebbe l’idea di classificare le preparazioni dei suoi tempi in quattro famiglie, ciascuna delle quali aveva a capo una salsa fondamentale o principale e poteva essere allargata all’infinito apportando variazioni. Questo
schema
si
adattava
bene ai limiti della cucina post1883, incoronazione dello zar Alessandro III a Mosca. Nel menu del pranzo, riservato ai membri della famiglia imperiale, si percepisce la maggior “intimità” della circostanza, rispetto ai due menu precendenti. L’iconografia è più leggera e la simbologia più familiare. Anche le portate sono semplici: vi è il pollo arrosto e la parola finale significa “sorbetti”.
rivoluzionaria: le salse madri si potevano preparare in anticipo, lasciando le piccole modifiche e le ultime aggiunte per il giorno del pasto. Per avere una misura del successo di
corso di lunghe cotture a fuoco lento.
Escoffier aspirava apertamente a sostituire la farina con amido puro. In realtà la profezia di Escoffier non si è avverata forse perché l’amido puro è considerato un ingrediente troppo moderno o artificiale perché si possa usarlo per scopi così nobili. Negli ultimi anni, comunque, gli esponenti della “nouvelle cuisine” si sono allontanati dal roux tradizionale, preferendo invece concentrare i loro brodi fino a renderli perfettamente vellutati. L’Italia e l’Inghilterra Mentre la Francia è stata ed è il Paese più rinomato per le sue salse, l’Italia, che mise la Francia sulla strada giusta 400 anni fa, ha poi finito per preferire passati di verdura fresca, salse di pomodoro o il pesto fatto con il basilico, semplici mescolanze di olio e vino, anche se la besciamella e la maionese sono usate comune-
39
il parere dell’esperto
mente. Gli scrittori contemporanei di cucina italiana spiegano la scarsa importanza accordata alle salse dicendo che ai cuochi italiani interessa più mettere in evidenza il sapore della carne o della verdura che migliorarlo o mascherarlo nappandolo con sopra una cosa del tutto diversa. In effetti questo argomento viene usato spesso per denigrare o spiegare il complicato sistema dei francesi. Nel diciannovesimo secolo gli inglesi dicevano che la carne e le verdure
di tutte le salse possibili, dalle verdu-
in sovrappiù. Le radici e i semi sono
erano di qualità generalmente in-
re passate allo sciroppo di cioccola-
gli organi in cui gli amidi si concen-
feriore o incostante e che da questo
to, ci limiteremo alle due suddivisio-
trano più comunemente: la tapioca e
svantaggio, era nata una certa inge-
ni principali del repertorio classico:
la patata dolce sono esempi di radi-
gnosità, con l’unico scopo di rendere
le salse a base di amido e quelle a
ci, mentre l’amido di mais e la farina
mangiabili questi alimenti.
base di uova. Questi preparati sono
vengono dai cereali. La pianta pro-
due tipi di sistemi colloidali. La olan-
duce amido in piccoli granuli di dia-
La scienza delle salse
dese, la maionese e i suoi derivanti
metro variabile fra i 2 e i 50 microm.
Come vedremo, la natura delle salse
sono emulsioni, cioè sospensioni di
Le dimensioni, la forma, la posizione
culinarie è ancora misteriosa, ma per
un liquido in un altro liquido con il
e la composizione esatta dei granuli
poterla capire si è dovuto attendere
quale non può mischiarsi in modo
di amido variano da specie a specie.
lo sviluppo dei colloidi nel dicianno-
uniforme: in particolare burro o olio
Esistono due tipi di molecole di ami-
vesimo secolo.
in acqua.
do. Uno chiamato amilosio, è sempli-
Un colloide è in sostanza una so-
Le salse legate con la farina sono
cemente una catena lineare di glu-
spensione di particelle molto piccole
esempi di sol, cioè di sospensioni
cosio. L’altro, chiamato amilopectina,
in un’altra sostanza. La parola deri-
di materiali solidi in un liquido: in
ha una struttura ramificata e somi-
va da una parola greca che signifi-
questo caso amido in acqua. I sol
glia più a un cespuglio che ad una
ca “colla” e venne adottata nel 1861
sono diversi dalle semplici soluzioni
catena.
dal chimico inglese Thomas Graham
soprattutto per le dimensioni delle
Le proporzioni di questi due tipi di
che considerò la gelatina, da cui si
molecole disperse: uno sciroppo di
granulo e le loro dimensioni me-
produce la colla, come il prototipo
zucchero è una soluzione, ma le mo-
die dipendono dalla pianta da cui
di questi sistemi. L’idea degli adesivi
lecole di amido sono fatte di migliaia
proviene il granulo; come vedremo
non serve più a nulla, dato che an-
di unità di zucchero e si comportano
hanno importanti conseguenze per
che il fumo, le nuvole ed il burro sono
molto diversamente.
quanto riguarda il comportamento dell’amido durante la cottura.
classificati come colloidi. E sebbene sia vero che le proteine del latte e
Salse a base di amido
Le molecole di amilosio e amilopecti-
l’amido dei cereali sono ancora usa-
La natura dell’amido
na sono strettamente stipate nei gra-
ti per produrre colla, e che le pagine
Dal punto di vista chimico l’amido è
nuli solidi: esse formano queste asso-
dei libri di cucina sono spesse incol-
composto da migliaia di molecole
ciazioni intime grazie ai molti legami
late insieme da intingoli e uova, a noi
di glucosio legate insieme in lunghe
a ponte d’idrogeno che sono possibili
interessano solo i colloidi completa-
molecole, o polimeri, e viene ela-
lungo le unità di zucchero. In certe
mente liquidi.
borato dalle piante partendo dallo
regioni del granulo le molecole sono
Per definire queste sostanze i francesi
zucchero prodotto dalla fotosintesi
ordinate in modo così regolare da
usavano la parola liaison che signifi-
delle foglie. A differenza dei cristalli
formare una specie di struttura cri-
ca stretta connessione o legame, fisi-
di zucchero, i granuli di amido non
stallina molto robusta. In altre regio-
co, politico o amoroso che sia. Come
sono solubili in acqua a temperatu-
ni sono disposte più a caso e hanno
vedremo il termine è molto appro-
ra ambiente e quindi sono utili alla
una struttura amorfa abbastanza fa-
priato. Anziché tentare di occuparci
pianta per immagazzinare l’energia
cile da disgregare.
40
PRODOTTO DEL TERRITORIO
Le mele,
un’infinita varietà per un pranzo completo, dall’antipasto al dolce Il Trentino Alto Adige
sono raggruppate nelle 4 cooperative
Golden Delicious, la Red Delicious e la
rappresenta la più vasta
socie, e Cio Serene Star, che conta 8
Renetta Canada hanno poi ottenuto la
area coltivata a meleti
cooperative con 400 produttori agri-
“DOP Mela Val di Non”.
in Italia e, nonostante la
coli aderenti. Queste tre OP sono a
La mela è un po’ il prodotto simbolo del
loro volta associate in APOT e rappre-
Trentino alla quale è stata dedicata la
sentano l’80% della produzione pro-
“Strada della Mela e dei Sapori delle
vinciale. La cooperativa frutticola Sft
valli di Non e Sole”, un itinerario turisti-
di Aldeno che da sola conta 541 soci
co enogastronomico che invita alla sco-
ha lasciato poco tempo fa il consor-
perta del paesaggio, dei prodotti, della
zio la Trentina. Quelli citati sono i più
cucina e dell’ospitalità locale. Oltre ad
noti produttori in ambito commercia-
essere un prodotto che contiene molta
si concentra la produzione
le, quelli cioè di cui si possono trovare
vitaminaC, potassio e minerali, essendo
di mele sono il Veneto
prodotti anche in altri mercati nazio-
superficie coltivabile sia ridotta al fondovalle e ad alcuni altipiani, ogni anno viene prodotta il 60% della produzione nazionale. Le altre due regioni nelle quali
la sua produzione così diffusa in tutto il territorio, è anche la regina in molte ri-
con il 13,8% e l’Emilia
nali ed internazionali.
Romagna con il 9,6%.
Tuttavia, nelle Valli della Piana Ro-
cette trentine non solo dolci.
taliana, Vallagarina ed Alto Garda, Per ridurre i costi aziendali e per in-
la valle dei Mocheni, Valsugana, ed
crementare la competitività, gli agri-
anche nelle Valli Giudicarie vi sono
coltori si sono riuniti in 3 OP (Orga-
produttori locali di mele trentine che
nizzazioni dei Produttori) che sono
non hanno niente da invidiare anche
anche i marchi più noti: Melinda, che
ai marchi più noti.
riunisce 16 cooperative operanti nel-
Tra le qualità più coltivate troviamo:
le Valli di Non e di Sole per un totale
Golden
di circa 4.600 soci, Trentina, che rap-
Granny Smith, Royal Gala, Winesap,
presenta 1.300 aziende agricole che
Morgenduft, Fuji e Braeburn, e le più
lavorano sul territorio trentino e che
tradizionali Renetta e Canada. La
Delicious,
Stark
Delicious,
Crema alle mele e menta fresca con salsa al miele speziato di Claudio Marcomin
Ingredienti
Mettete le mele nel mixer insieme allo
ro per almeno 4 ore. Accompagnate
250 g di mele pulite
zucchero, il succo di limone, le foglie
questo dessert con della salsa al miele
40 g di zucchero
di menta e frullate fino ad ottenere una
speziato; sarà un buon accostamento.
200 g di panna montata
purea molto fine. Aggiungetevi quindi
3 fogli di gelatina
la gelatina precedentemente ammol-
menta fresca
lata e sciolta per qualche secondo in
il succo di 1/2 limone
microonde, mescolate molto bene ed infine amalgamatevi la panna monta-
Suggerimenti A voi la scelta del tipo di mela, ma una mela molto succosa, profumata e ma-
Procedimento
ta, mescolando molto delicatamente.
gari a buccia rossa renderà la vostra
Lavate le mele, pulitele dal torsolo e ta-
Suddividete il composto negli stam-
creazione molto saporita ed anche un
gliatele a pezzetti, lasciando la buccia.
pini, copriteli e riponeteli in frigorife-
pò colorata.
41
le ricette dell’associazione
Erbe di campo e erbe aromatiche: riscoperte assieme al gusto della tradizione Ortica, Silene, Rosole, Luppolo,...
di dei sentieri. Il loro utilizzo in cucina è tornato alla ribalta
ma anche fiori edibili come la viola
e vi sono sagre e rassegne gastronomiche dedicate a questi
mammola, l’albero di Giuda, la margheritina
particolari prodotti a km zero. Misticanze crude e cotte, da
Il Trentino è un territorio che offre una grande varietà di
saltare con aglio e olio, frittate saporitissime, ripieni per ra-
erbe spontanee commestibili, tradizionalmente raccolte
violi e tortelli, torte salate e piatti raffinati, di seguito alcune
dalle nostre nonne e mamme nei campi, nei boschi, ai bor-
proposte.
Rollatina di salmerino alpino
farcita al cerfoglio e timo limonato in mantello di patate del lomaso su tagliatelle di verdure ed erbe aromatiche con quenelles di carote grestane al rosmarino di Christian Venturini licola e lo battiamo leggermente. Lo
Composizione del piatto
120 gr
saliamo e pepiamo, lo cospargiamo
Prendiamo la girella, la rosoliamo
70 gr
con il trito di cerfoglio e timo limona-
in padella con un po’ d’olio extra-
to e lo arrotoliamo. A parte con l’aiuto
vergine del Garda e poi la passiamo
di una mandolina o di una affettatri-
qualche minuto in forno. Prendiamo
ce tagliamo fini delle patate su un a
le tagliatelle di verdure e le saltiamo
carta alimentare facendo una sago-
leggermente, alla carota cotta prece-
ZZ Foglie di rapanello
ma rettangolare. Mettiamo un pizzico
dentemente aggiungiamo una noce
ZZ Rucoletta selvatica
di sale e poi le avvolgiamo attorno al
di burro, del pepe e con due cucchiai
ZZ Foglie di prezzemolo
nostro salmerino. Prendiamo la nostra
formiamo delle quenelles. Prendiamo
girella, la mettiamo in un sacchetto e
la barchetta di patata, gli mettiamo
ingredienti ZZ Salmerino alpino ZZ Patata fresca
ZZ Cerfoglio e timo limonato tritato ZZ Carote
120 gr
ZZ Erba cipollina e i suoi fiori ZZ Aneto ZZ Cime di finocchio
ZZ Tagliatelle di zucchine solo il verde
20 gr
la andiamo a chiudere sottovuoto la-
per prima cosa le tagliatelle di ver-
sciandola per qualche ora in frigo. A
dura, poi tutte le insalatine novelle
parte intanto cuociamo delle carote
con tutte le erbe aromatiche sfogliate
Procedimento
con del sale bilanciato e degli aghi di
elencate sopra, adagiamo la girella
Puliamo il filetto dalla pelle e dalle li-
rosmarino a vapore sempre cuocendo
di salmerino e dai lati le quenelles
sche, lo mettiamo tra due fogli di pel-
in sottovuoto.
di carota. Finiamo il tutto con un filo
ZZ Tagliatelle di sedano rapa 20 gr ZZ Sale e pepe
q.b
d’olio extravergine caldo.
42
le ricette dell’associazione
Il tortino di carne salada con mousse di formaggi all’issopo su cappuccio all’aceto di mele di Michele Bavuso Ingredienti per 10-12 persone Per i tortini: ZZ carne salada tagliata sottile 700 g ZZ farcia di formaggi 500 g Procedimento Stendere le fette di carne salada foderando il fondo di piccoli stampi. Riempire con la mousse e chiudere con i lembi della carna salada che debordano. Riposare in frigo per 20 minuti.
Per la farcia:
Per il cappuccio marinato:
ZZ ricotta fresca 200 g
ZZ cappuccio 200 g
ZZ Casolet della val di Sole 200 g
ZZ olio extravergine d’oliva 50 g
ZZ scalogno 50 g
ZZ aceto di mele 30 ml
ZZ burro 30 g
ZZ sale
ZZ trentingrana grattugiato 50 g ZZ noci tritata grossolanamente Procedimento: Stufare lo scalogno tritato con il brodo e il burro finche non evaporano tutti i liquidi. Frullere i formaggi ed aggiungere lo scalogno e le noci. Aggiungere le foglie di issopo ed aggiustare di sapore.
Procedimento: tagliare finemente il cappuccio e condirlo con il resto degli ingredienti. Presentazione del piatto Mettere il cappuccio al centro del piatto e adagiarvi sopra il tortino. Cospargere con scaglie di Trentingrana e condire con un filo d’olio extravergine e pepe di macinino.
Cannelloni fritti
ripieni di burrata, basilico e pomodori ai profumi mediterranei di Claudio Marcomin ingredienti
dell’albume sbattuto e friggeteli in ab-
cipolla, l’aglio, i capperi tritati, le oli-
ZZ 2 burrate da 200 g l’una
bondante olio bollente. Se non avete i
ve, del basilico, sale, pepe e olio extra
ZZ 12 fogli di pasta per Wan Tan di 8
cilindri metallici, potete avvolgere la
vergine d’oliva. Tagliate gli altri due
pasta sul manico di un mestolo di ac-
pomodori a fettine sottili e usateli per
ciaio o di legno, purchè sia rotondo e
decorare il fondo del piatto. Mettere
ZZ 6 pomodori pelati
abbastanza grosso. Mescolate la bur-
al centro i pomodori a cubetti, conditi
ZZ ½ cipolla rossa
rata con le foglie di basilico tagliate a
con gli aromi mediterranei, e finite con
ZZ 1 cucchiaino di capperi
julienne e conditela con un filo d’olio
tre cannelloni per ogni piatto.
ZZ 2 spicchi d’aglio
extra vergine d’oliva e una macinata
ZZ 1 cucchiaio di olive
di pepe. Riempite ora i cannelloni met-
Suggerimenti
tendo la burrata in un sacchetto da
Se non si trova la pasta Wan Tan si può
pasticceria munito di punta liscia.
usare della pasta fillo per Strudel o
Prendete 4 pomodori pelati, metteteli
della pasta fresca di semola di grano
Procedimento
10 secondi in acqua bollente e subito
duro. I cilindri metallici si trovano nei
Formate i cannelloni avvolgendo i fo-
in acqua fredda. Sbucciateli, elimina-
negozi specializzati in articoli da cu-
gli di pasta intorno a dei cilindri me-
tene i semi e tagliateli a cubetti. Mette-
cina e non hanno nemmeno un costo
tallici da cannoli, spennellateli con
teli in una scodella e conditeli con la
esagerato.
cm per lato (nei negozi con prodotti di cucina asiatica) ZZ 2 rametti di basilico
ZZ olio extra vergine d’oliva ZZ olio per friggere ZZ sale, pepe
43
le ricette dell’associazione
Perle di farina di ceci
con pesto agli aromi verdi e pancetta affumicata croccante RICETTA PER CELIACI di Giuseppe Ceci Ingredienti per 6 porzioni
Procedimento
zo spicchi d’aglio, fino ad ottenere un
Per la pasta:
Lessare le patate con la buccia in acqua
composto cremoso ed uniforme
ZZ 300 g di farina di ceci
per circa 30 minuti. Lasciarle raffred-
A parte, incrocantite la pancetta in
ZZ 300 g di patate
dare, quindi pelarle, passarle con uno
una padella con un filo di olio Cuoce-
schiacciapatate, per poi unirle ad un
re in abbondante acqua le perle con
impasto di farina di ceci, acqua e sale.
sale ed un cucchiaio di olio extraver-
Amalgamare molto bene il tutto, sino ad
gine d’oliva.
ZZ 6 mazzetti di basilico
ottenere un composto omogeneo.
Appena le perle salgono a galla, sco-
ZZ 4 mazzetti di prezzemolo
Posizionare l’impasto e ricavare delle
larla con una schiumarola e saltarla
ZZ 2 mazzetti di erba cipollina
strisce di circa 1 cm di diametro, quin-
nella padella della pancetta alcuni
ZZ 2 mazzetti di timo
di tagliarne dei piccoli pezzi per poi
minuti aggiungendo il condimento il
ZZ 1 mazzetto di salvia
formare delle perle sferiche, andan-
pesto di aromi verdi, aggiustando se
dole ad arrotolare con i palmi delle
necessario di sale e pepe
mani.
Servire le perle con alcune gocce di
Mondare tutti gli odori e tritarli molto
aceto balsamico ridotto e un ciuffet-
ZZ Olio extravergine d’oliva q.b.
finemente con l’aiuto di un robot da
to di erbette aromatiche avvolte nella
ZZ Sale e pepe q.b.
cucina, unite l’olio, sale, pepe e mez-
pancetta incrocantite.
ZZ 150 ml di acqua ZZ Sale q.b. Per il condimento
ZZ 1 mazzetto di rosmarino ZZ ½ spicchio di aglio ZZ 4 fettine di pancetta affumicata tagliata a cubetti
Gli gnocconi di ricotta affumicata serviti con speck croccante e porro stufato profumato al timo di Michele Bavuso Ingredienti per 6-8 persone
pasticceria oppure con due cucchiai.
Procedimento
Gli gnocchi:
Cuocere gli gnocchi in abbondante
Stufare i porri nel burro aggiungendo
ZZ ricotta fresca 700 g
acqua salata per circa 6/8 minuti que-
il brodo quando necessario ed il sale.
ZZ ricotta affumicata 300 g
sto dipenderà dalla grandezza degli
Verso fine cottura unire il timo finemen-
gnocchi
te tritato.
Il porro al timo:
La julienne di speck arrostito:
ZZ porri tagliati a julienne 250 g
ZZ 100 g fette di speck
ZZ latte fresco 1 dl ZZ farina bianca 140 g ZZ mollica di pane 100 g Procedimento Setacciare le ricotte unirvi la mollica di pane ammorbidita nel latte, la farina precedentemente setacciata, e aggiustare con sale e pepe di macinino, una volta che l’impasto sarà omoge-
ZZ timo tritato finemente ZZ burro 50 g
Procedimento
ZZ brodo vegetale 50 ml
tagliare lo speck in listarelle sottili e rosolarlo in padella a fuoco vivace poco prima di servirlo.
neo lasciare riposare in frigorifero per
Presentazione del piatto
almeno quindici minuti.
Scolarle gli gnocchi e posizionarli nel
Una volta trascorso il tempo creare gli
piatto su letto di porri stufati e accom-
gnocchi o con l’aiuto di un sacco da
pagnati con lo speck rosolato.
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le ricette dell’associazione
I conchiglioni ripieni
con ricotta di bufala, code di gamberi aromatizzate all’erba cipollina, serviti con salsa al Radicchio di Treviso di Stefano Goller Procedimento
INGREDIENTI PER 4 PERSONE Per conchiglioni: ZZ Conchiglioni ZZ Ricotta di bufala
Per prima cosa sbollentare per 5 minun° 12 gr. 120
ZZ Code di gamberi sgusciati gr. 80 ZZ Erba cipollina
gr. 10
ZZ Sale e pepe di macinino
q.b.
ti i conchiglioni in acqua bollente salata, a parte in una bastardella posizionarvi la ricotta di bufala, le code di gamberi scottate e tagliate a pezzetti, mescolare il tutto e aggiungervi poi
Per salsa al radicchio di Treviso:
l’erba cipollina tagliuzzata, insaporire
ZZ Radicchio di Treviso
gr. 180
ZZ Vino Chardonnay
gr. 150
con sale fino e pepe nero di macinino.
ZZ Panna da cucina
gr. 60
ZZ Burro
gr. 60
ZZ Scalogno
gr. 20
ZZ Maizena
q.b.
Per finitura del piatto: ZZ Falde di pomodoro confit
n° 12
ZZ Olio “Uliva” Agraria Riva del Garda ZZ Erba cipollina in fiore
q.b. q.b.
Riempire i conchiglioni con il ripieno
appassire in un saltiere con un filo di
appena confezionato e passare in for-
olio, dopo di che aggiungervi il radic-
no a vapore per circa 12 minuti.
chio tagliato e far appassire. Aggiun-
A parte confezionare la salsa al radic-
gere il radicchio brasato alla salsa
chio di Treviso, mettere in un pentolino
fatta in precedenza e far sobbollire
il vino e farlo ridurre della metà, poi
per almeno 5 minuti.
aggiungervi la panna e il burro, una
Porro sul fondo del piatto prescelto la
volta sciolto il tutto legare con della
salsa al radicchio di Treviso, adagiar-
maizena sciolta in acqua fredda, a
vi i conchiglioni ripieni, guarnire con
parte pulire accuratamente il radic-
delle erbe aromatiche, delle falde di
chio di Treviso e tagliuzzarlo a pic-
pomodori confit e per finire condire
coli pezzi, tritare lo scalogno e farlo
con un filo di olio Uliva.
Tagliatelle al timo con ragout di agnello, funghi porcini e porri di Claudio Marcomin INGREDIENTI
In una pentola con dell’olio extra ver-
lite i funghi porcini, tagliateli a fettine
ZZ 320 g di tagliatelle al timo
gine d’oliva fate rosolare il porro, ag-
nel senso della lunghezza e passateli
giungete il sedano rapa tagliato molto
singolarmente, per un paio di minuti,
piccolo e fate cuocere circa 5 minuti,
in una padella antiaderente, usando
ZZ 300 g di lombatina di agnello ZZ 150 g di funghi porcini ZZ 1 porro ZZ 50 g di sedano rapa
per poi unire la lombatina di agnello
ZZ ½ bicchiere di vino bianco
tagliata a cubetti. Alzate il fuoco, fate
ZZ 1 bcchiere di brodo vegetale
rosolare molto bene, quindi sfumate
ZZ 4 rametti di timo
con il vino bianco; lasciate evaporare,
ZZ olio extra vergine d’oliva
aggiungete il brodo vegetale e lascia-
ZZ sale e pepe
solo un filo d’olio extra vergine d’oliva, per farli dorare e farli diventare croccanti. Mantecate quindi le tagliatelle al timo, che avrete cotto in abbondante acqua salata, con il ragout di agnello e aggiungete anche i funghi porcini,
te cuocere a fuoco moderato per circa
tenendo da parte le fette più belle. Ser-
Procedimento
20 minuti. A fine cottura aggiustate il
vite le tagliatelle nei piatti e decoratele
Tagliate il porro a listarelle e mettetelo
ragout di agnello con sale e pepe e
con le fettine di funghi porcini tenute
a bagno in abbondante acqua fredda.
unite anche il timo tritato molto fine. Pu-
da parte e alcuni rametti di timo fresco.
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le ricette dell’associazione
Gli gnocchi di patate montagnine aromatizzati al curry serviti con vellutata al Trentingrana ed erba silene di Enrico Paccagnella INGREDIENTI PER 6 PERSONE
ZZ 30 gr burro
Per gli gnocchi di patate
ZZ 25 gr farina bianca 00
ZZ 500 gr di patate montagnine
ZZ Sale e pepe bianco
ZZ 100 gr di farina 00 ZZ 50 gr di fecola di patate
Portare ad ebollizione il latte, incor-
ZZ 1 uovo
porarvi il roux ottenuto sciogliendo il
ZZ Sale e pepe bianco e curry in
burro e la farina, una volta ottenuta
polvere
la vellutata, abbastanza morbida, ag-
ZZ Aglio 2 spicchi
giungervi il Trentingrana ed aggiusta-
ZZ Alloro 1 foglia
re di sapore.
Lavare le patate cuocerle in abbondante acqua salata con gli spicchi d’aglio e la foglia d’alloro. Quando saranno cotte privarle della buccia e passarle con l’apposito schiaccia patate con disco medio. Disporre la massa a fontana, ed una
Erba silene: Pulire l’erba foglia per foglia lavare accuratamente. Per l’emulsione sbollentare in acqua bollente, e raffreddare in acqua e ghiaccio per far si che mantenga il suo colore verde cenere.
COMPOSIZIONE DEL PIATTO
Quindi mettere le foglie in un bicchie-
Cuocere gli gnocchi in acqua salata,
re e con un frullatore ad immersione
quando vengono a galla scolarli con
emulsionarle con l’aggiunta di olio ex-
l’aiuto di una ramina, saltarli con la
tra vergine d’oliva del garda e un po’
vellutata al Trentingrana, quindi di-
di acqua di cottura.
sporli sul piatto formando un cerchio
Col resto delle foglie tagliarle a pez-
all’interno del quale mettiamo l’erba
Per la salsa al Trentingrana
zetti e saltarle velocemente in padella
silene saltata.
ZZ 400 gr di latte fresco intero
con un piccolo battuto di porro o sca-
Decorare il piatto con l’emulsione ed
ZZ 200 gr di Trentingrana grattugiato
logno, salare e pepare.
una grattugiata di Trentingrana.
volta raffreddata, incorporarvi le farine il curry e l’uovo. Sistemare l’impasto di sapore e consistenza formare dei turaccioli di circa 1 cm, quindi formare gli gnocchi e passarli con una forchetta per rigarli.
La confettura di cipolle e rosmarino di Patrizia Pedrotti INGREDIENTI
Procedimento
raggiunta consistenza, questa si ve-
ZZ gr. 1000 cipolle rosse
Lavare, sbucciare ed affettare le ci-
drà versando poche gocce del com-
ZZ gr. 500 zucchero semolato
polle a julienne, metterle a bagno
posto in preparazione su un piattino
in acqua fredda per almeno 1 ora e
inumidito d’acqua e tenuto in vertica-
poi scolarle. Posizionare le cipolle in
le, se le gocce si rapprendono subito
una casseruola e aggiungervi lo zuc-
e non scivolano verso il basso, la pre-
chero semolato, lasciar macerare per
parazione sarà pronta. Togliere dalla
almeno 8/10 ore prima di iniziare la
fiamma. Inserire il rosmarino tritato fi-
cottura.
nemente ed invasare. Pastorizzare ed
All’indomani posizionare la casse-
etichettare. Questa confettura è molto
ZZ gr. 150 vino bianco ZZ n° 1 rametto di rosmarino
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ruola sulla fonte di calore, e portare
adatta all’accompagnamento di for-
a bollore il tutto, bagnare con il vino
maggi ma ottima anche con arrosti o
bianco e proseguire la cottura fino a
bolliti.
le ricette dell’associazione
Cosciotto di coniglio ripieno
con radicchio dell’orso al lardo e tortino di patate di Giorgio Nardelli INGREDIENTI PER 6 PERSONE Per il cosciotto di coniglio ZZ g. 1.000 cosciotti di coniglio nostrano ZZ g. 30 olio di oliva ZZ g. 30 scalogno ZZ g. 50 vino bianco ZZ g. 200 radicchio dell’orso (cicerbita alpina) ZZ g. 50 pancetta o lardo ZZ buccia di limone ZZ rosmarino Procedimento per i cosciotti Pulire accuratamente i cosciotti di coniglio, lavarli in acqua acidulata con poco aceto o limone ed asciugare. Aprire gli stessi cosciotti, aromatizzare con poco sale buccia di limone ed una farcia base di coniglio con radicchio dell’orso saltato e profumato al lardo.
stare di sapore ed abbattere. Passare
Presentazione
Chiudere i cosciotti a cartoccio ben
al cutter completando con l’aggiunta
Rimettere i cosciotti in temperatura, ro-
compattati, con cara Fata o con pelli-
delle uova ed il mascarpone. Inbur-
solare a fuoco dolce con burro ed olio
cola alimentare.
rare gli stampi di flexipan inserire la
aromatico.
Riposare in frigorifero per almeno 30
massa completando la cottura a calo-
Presentare i cosciotti di coniglio in
minuti.
re misto a 140°C. per 25 minuti.
piatti singoli scaloppati, napparli con la salsa naturale e decorare con il flan
Lasciando i cosciotti in carta fata, rosolare a fuoco dolce in tegame antia-
Per i tortini di patate
ed i tortini di patate. Decorare con ger-
derente per pochi minuti, passare poi
ZZ g. 400 patate
moglio di finocchietto.
in sacchetti sottovuoto termoretraibili. Cuocere in forno a vapore a 75°c. per 4 ore circa. Oppure a calore misto 140° C. per 40 minuti. Per il flan di carote ZZ g. 20 olio di oliva
ZZ g. 20 olio di semi di mais ZZ poca farina ZZ g. 30 speck a julienne Procedimento per i tortei di patate Nb. Per la riuscita dei tipici tortei nonesi è importante l’uso di patate a pasta bianca e molto farinose. Sbucciare le
ZZ g. 20 di scalogno
patate e grattarle con l’apposita grat-
ZZ g. 200 carote
tugia finemente, amalgamare l’olio di
ZZ g. 200 mascarpone
mais e poca farina. Completare con
ZZ g. 180 uova intere
l’aggiunta di speck tagliato finemen-
ZZ g. 50 parmigiano Pulire accuratamente le carote, tagliare a rondelle e scottare al vapore o in acqua salata per poi saltarle in tega-
Note tecniche Il Radicchio dell’Orso (cicerbita alpina) cresce al disgelo in montagna alta a 2000 m s. l. m. Pulito e scottato in acqua acidulata Questa ricetta è realizzata con farcia bianca, pertanto molto leggera rispetto al tradizionale.
te. Riscaldare un tegame con l’olio di mais, e versare la massa a cucchiaiate rosolandoli perfettamente in ambedue i lati. Asciugare.
me con poco olio e scalogno. Aggiu-
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le ricette dell’associazione
Profumi dell’orto degli alunni del iv anno Arte Bianca di Rovereto Finanziere al cioccolato 80%
Cremoso al mascarpone,
Sorbetto al rosmarino
stampo 24x11.5
cioccolato bianco e menta piperita
ZZ acqua
g 450
ZZ zucchero
g 160
ZZ glucosio
g 40
ZZ stabilizzante
g 1.5
ZZ farina di mandorle
g 200
stampo 11.5x3 n°8
ZZ zucchero a velo
g 160
ZZ Latte intero
ZZ albumi
g 286
ZZ panna
g 80
ZZ Sciroppo di glucosio 60 DE
ZZ maizena
g 12
ZZ Mascarpone fresco
g 250
ZZ cioccolato fondente 80%
g 77
ZZ Cioccolato bianco
g 225
ZZ Gelatina animale
g4
Nel robot mescolare tutti gli ingredienti tranne il cioccolato che verrà poi sciolto e versato alla fine inserire negli stampi e cuocere a 180° per ca 15 min. Ananas croccanti al’olio ex.oliva del Garda e rosmarino
ZZ Panna 35% mg
ZZ Acqua per idratare
g 150 g 35 g8
g 15
ZZ Foglie di menta fresca piperita g 1 ZZ Bacca di vaniglia
n1
ZZ aghi di rosmarino fresco
g3
Sciogliere gli zuccheri nell’acqua. aggiungere lo stabilizzante a 70 °C, lasciare in infusione il rosmarino per 12 ore. Mantecare in gelatiera rifinire con rosmarino fresco tritato
Mettere in infusione a freddo la menta nel latte per circa 24 ore coperta. Filtrare, compensare la quantità di
Croccante al Sesamo ZZ Zucchero
g 75
ZZ Pectina
g 1.5
ZZ Burro
g 62
g 100
latte mancante e portarlo ad ebolli-
ZZ Zucchero
g 40
zione assieme alla panna, sciroppo
ZZ Acqua
g 20
di glucosio, bacca di vaniglia e il
ZZ Olio ex. Oliva
g5
ZZ Sciroppo glucosio
ZZ Rosmarino
g2
mascarpone. Unire la gelatina prece-
ZZ Semi sesamo misti dorati i e neri g
ZZ Ananas a cubetti
ZZ Sale
g 0,5
Preparare lo sciroppo con acqua e zucchero versare sopra l’ananas a cubetti e rametto di rosmarino aggiungere l’olio e il sale coprire con pellicola molto bene e cuocere in microonde per 2 min. lasciare fare il sottovuoto e lasciar raffreddare, scolare togliendo i rametti di rosmarino e lo sciroppo.
dentemente ammollata e con l’aiuto
ZZ Acqua
g5 g 25
90
di minipimer emulsionare il composto per renderlo brillante e liscio. Versare
Miscelare lo zucchero con la pectina,
su copertura bianca ed emulsionare.
scaldare burro, glucosio e acqua uni-
Versare negli stampi, appena tira fare
re lo zucchero con la pectina cuocere
un solco al centro del cremoso e siste-
a fuoco lento unire il sesamo tiepido
mare una striscia di ananas croccanti
mescolare bene distendere fra due
finire di cristallizzare in abbattitore.
carta da forno sottile cuocere in forno ventilato a 200° v.c. sino a caramello poi tagliare a piacimento e anche modellato. Rosmarino Candito ZZ Albume ZZ Colla pesce
g 75 g4
ZZ Zucchero
q.b.
ZZ Rametti rosmarino
n° 8
Sciogliere la colla di pesce dopo averla ammollata inserirla nell’albume e mescolare bene senza montare. Pennellare i rametti di rosmarino con un pennellino poi coprire con lo zucchero semolato abbondante lasciar asciugare a 30/35° per 8 ore.
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Diamo valore alla nostra professionalitĂ