LA VOCE DELL'AQUILA Anno VI n°34 SETTEMBRE-OTTOBRE-2021

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LA VOCE DELL’AQUILA

Bimestrale Anno VI – N° 34 – Settembre – Ottobre 2021 – spedizione gratuita in formato Pdf

MAGAZINE DI CULTURA EXTRATERRESTRE E FILOSOFIA COSMICA

ANNO VI° N°34

Con il Dr. “Michael”

L’ENIGMA MENGER

MESSAGGI DI GIORGIO BONGIOVANNI

“OLRE LA LUCE”

MESSAGGI DI EUGENIO SIRAGUSA E...MOLTO ALTRO ANCORA


,

"IL SALVABILE SARA’ SALVATO PRIMA CHE TUTTO AFFONDI NELLA MELMA DELLA TOTALE PERDIZIONE DI QUESTA GENERAZIONE". Eugenio Siragusa



LA VOCE DELL’AQUILA


LA VOCE DELL’AQUILA

Magazine di Cultura Extraterrestre e Filosofia Cosmica A cura dell’Associazione Culturale Dal Cielo alla Terra Catania

DAL CIELO ALLA TERRA ATTENTI AI FACILI GIUDIZI NON SIATE TEMPESTIVI NEL GIUDICARE, VOI NON CONOSCETE I MISTERI DELLA VITA; NON CONOSCETE, SOPRATUTTO, LE LEGGI CHE GOVERNANO L'EVOLUZIONE DEGLI STRUMENTI DIVINI… E' MOLTO FACILE GIUDICARE GLI ALTRI: DIFFICILE GIUDICARE SE’ STESSI. IL MALE CHE SPESSO CREDETE SIA NEGLI ALTRI, E' SOLO IN VOI, CHE VI ARROGATE IL DIRITTO DI GIUDICARE CON GLI OCCHI SERRATI, CON LE ORECCHIE SORDE E CON I DENTI STRETTI DI RABBIA. ATTENTI! (ADONIESIS) tramite Eugenio Siragusa


LA VOCE DELL’AQUILA

Magazine di Cultura Extraterrestre e Filosofia Cosmica A cura dell’Associazione Culturale Dal Cielo alla Terra Catania HOARA: LA PIU’ TERRIBILE DELLE DROGHE: “LA SETE DI POTERE” QUESTA SETE, SUL VOSTRO PIANETA, VIENE ALIMENTATA IN MILLE MODI SCONVOLGENDO SEMPRE DI PIU’ LA PACIFICA E FRATERNA CONVIVENZA DEI POPOLI, DESIDEROSI DI LIBERTA’ NELLA GIUSTIZIA E DI PACIFICO PROGRESSO EVOLUTIVO. LA VELLEITA’ EGOISTICA DI POCHI, IL BARBARO ISTINTO DI DOMINIO E DI SOPRAFFAZIONE, SI ANTEPONE AL BENESSERE DELL’INTERA UMANITA’ LACERANDO, IRRIMEDIABILMENTE IL COSTRUTTO SU CUI POGGIANO I PILASTRI DELL’EDIFICIO SOCIALE, POLITICO, SCIENTIFICO ED ECONOMICO DEI POPOLI DELLA TERRA. “IL POTERE”, SE NON ALIMENTATO DALLA SAGGEZZA E DALLA INCORRUTTIBILE E RELIGIOSA OPEROSITA’, MIRANTE A RENDERE STABILE IL PROGRESSO GLOBALE DELLE ESIGENZE INDISPENSABILI PER UN SANO PROGRESSO EVOLUTIVO DELL’UMANITA’ INTERA, DECOMPORRA’ INEVITABILMENTE, TUTTE LE SALUTARI VIRTU’ INSITE NELL’UMANA NATURA, ACCELERANDO L’INBARBARIMENTO DELL’ESSERE UMANO, IRRITATO DI VIOLENZA E DI MALVAGI ISTINTI. PACE. Nicolosi, 3, Aprle, 1981 0re 10.00

HOARA.


Editoriale

LA VOCE DELL’AQUILA Il. presente giornalino “LA VOCE DELL’AQUILA”, non è altro che il risultato di una ricerca fatta da alcuni giovani, che ad un certo punto della loro vita, hanno sviluppato alcuni quesiti cercando delle risposte sulla loro esistenza. Ragionando e riflettendo su alcuni argomenti ci siamo resi conto che le nostre idee erano uguali, e nella certezza che queste siano anche le uniche, abbiamo predisposto positivamente i nostri pensieri al fine di elaborare questo giornalino Speriamo soltanto che la qualità di voi lettori ci dia man forte incoraggiandoci a continuare. IN QUESTO NUMERO: Cari lettori, siamo giunti al penultimo numero dell’anno. Apriamo il nostro magazine con uno scritto di Eugenio Siragusa sulla diversa programmazione dei vari Operatori e messaggeri sulla Terra degli extraterrestri. Giorgio Bongiovanni introduce la presentazione di un articolo di Pier Giorgio Caria su un nuovo caso di vigilante del cielo in Italia. Vedremo in sintesi come la Madre Celeste è stata assunta in cielo e per mazzo di cosa, lo faremo con degli estratti dei Vangeli Apocrifi e di un commento di Eugenio Siragusa con dei suo messaggi a corredo dello stesso articolo. Proseguono puntuali le rubriche, vengono riportati i Canti XXI e XXII de La Divina Commedia in chiave extraterrestre nel libero commento di Giovanna Viva. Altra parte del libro Oltre la Luce, l’esperienza di Angela Pace, la consueta rubrica “Messaggi dal Cosmo”. Il nostro corrispondente estero “E.S.” ci porta alla luce alcuni fatti legati all’enigma di Howard Menger, noto contattista degli anni ‘50, in appendice a questo articolo, postiamo degli estratti dal libro “From outher space to you – dal profondo spazio per te”, il libro scritto dal Contattista Menger, che la nostra redazione sta tentando di tradurlo in italiano. Ha preso ormai piede, affermandosi come rubrica più letta, quella del Dr. “Michael” sulla Medicina Quantistica, visto la narrativa se pur errata di questo periodo storico. La rubrica sulle News dal Mondo ci richiama ad un evento che Eugenio Siragusa sul finire degli anni ‘70 già profetava e ci avvertiva fraternamente, quello dell’indebolimento del campo magnetico con alcuni messaggi in appendice all’articolo. Per Concludere, daremo spazio e voce al cronista dell’Arca di Catania che ci racconta dal punto di vista emozionale il viaggio che ha compiuto insieme alla nostra redazione a Pordenone durante un incontro Nazionale di tutte le delegazioni italiane. BUONA LETTURA

Crediti Editore DAL CIELO ALLA TERRA CATANIA Progetto grafico giorgio barbagallo E-mail dalcieloallaterra.catania@gmail.com Dipartimento di geofisiobiopsicoterapia centrostudi.gfbpt@gmail.com

Hanno Collaborato Eugenio Siragusa + Giorgio Bongiovanni Giovanna Viva + Angela Pace Pier Giorgio Caria Håkan Blomqvist “S.E”. Howard Menger + Dr. “Michael” giorgio barbagallo Paolo Di Prima


SOMMARIO EUGENIO SIRAGUSA: LE DIVERSE PROGRAMMAZIONI DEGLI OPERATORI

Pag. 9

MESSAGGIO DI GIORGIO BONGIOVANNI: LA NOSTRA REALTÀ IN MEZZO A VOI

Pog. 11

UN TESTIMONE DELLA PRESENZA EXTRATERRESTRE

Pag. 12

ASSUNZIONE DI MARIA

Pag.16

MESSAGGI DI EUGENIO SIRAGUSA : ALLA BEATA VERGINE MARIA

Pag.19

MESSAGGI DI EUGENIO SIRAGUSA : ALLA CELESTE MADRE MARIA

Pag.20

MESSAGGI DI GIORGIO BONGIOVANNI : ALLA MADRE CELESTE

Pag. 21

MESSAGGI DI GIORGIO BONGIOVANNI : LA MADRE CELESTE MIRIAM

Pag. 22

MESSAGGI DI GIORGIO BONGIOVANNI : ANCHE LEI RITORNERA’

Pag. 23

LA COMMEDIA IN CHIAVE EXTRATERRESTRE CANTI: XXI-XXII

Pag. 25

OLTRE LA LUCE - L’ESPERIENZA DI ANGELA PACE

Pag.41

RUBRICA MESSAGGI DAL COSMO

Pag.44

OPERATORI CON PROGRAMMAZIONI DIVERSE

Pag.45

COME DOVETE INTENDERE LA FRATELLANZA

Pag.46

ATTENTI! CI SONO FRATELLI E FRATELLI

Pag.47

DATE SENZA NULLA CHIEDERE AD IMITAZIONE DEL SOLE

Pag.48

LA SCIENZA SENZA COSCIENZA

Pag. 49

IL TEMPO DELLA SCELTA

Pag. 51

L’ENIGMA MENGER

Pag.53

ABBIAMO LETTO PER VOI: DALLO PROFONDO SPAZIO PER TE

Pag.56

MEDICINA QUANTISTICA CON IL DR. “MICHAEL” -Appendice: Geofisiobiopsicoterapia – Chakra Centri di Energia

Pag. 62 Pag.65

NEWS: IL CAMPO MAGNETICO SI STA INDEBOLENDO

Pag. 67

CRONACA DI UN LUNGO VIAGGIO

Pag. 76

I NOSTRI CONTATTI: Redazione LA VOCE DELL’AQUILA – dalcieloallaterra.catania@gmail.com Centro Studi Geofisiobiopsicoterapia Italia– centrostudi.gfbpt@gmail.com


LE DIVERSE PROGRAMMAZIONI DEGLI OPERATORI Tratto dal libro su Eugenio Siragusa: “Umanità Dove Vai?” Ricevono le direttive da canali diversi per diverse operosità. Queste personalità che agiscono sul piano della psiche collettiva, sono pienamente coscienti di essere nel mondo, ma di non essere del mondo; sanno a che difficoltà vanno incontro e sanno pure di possedere i mezzi per superarle, essendo consapevoli di essere quelli che realmente sono e non quelli che molti credono che siano. Sono spesso in sintonia con i valori universali e rifiutano l’erudizione scolastica avendo coscienza di poter attingere il sapere dalle loro vite parallele e di convogliarlo, secondo le loro necessità, sul piano mentale della loro esistenza tridimensionale umana. Spesso sono in grado di dimostrare le loro reali capacità sul piano della loro specifica funzione, grazie agli automedonti che costantemente guidano il dinamismo che occorre loro per operare e dimostrare. Sul vostro pianeta abbiamo funzionari programmati coscienti e non coscienti e le loro attività, per quanto diverse siano, mirano a dimostrare le nostre possibilità di intervento sulla materia, sulla psiche e sull’astrale. Sanno di dover tollerare le blasfeme leggi della vostra società e le incapacità di tutti coloro che non sono in grado di comprendere la loro missione di giustizia di pace e di amore universale. Non temono la morte e tanto meno le persecuzioni morali e materiali. Sono semplici e liberi perché conoscono la verità”. Le esperienze dei contattati possono essere accettate, messe in un angolo, o essere considerate con riservatezza di illusione, o trattate con scetticismo perché non dimostrabili, ma i contattati non pretendono di essere creduti, dimostrando più saggezza che istruzione, il che li rende liberi dagli ostacoli della mentalità accademica. Non conoscendosi tra loro, dicono le stesse cose sulle astronavi e sugli insegnamenti universali e sanno quanto sia importante la missione affidatagli e di divulgare quanto gli viene fatto conoscere. Non profetizzano da “sé”, ben vedendo che quanto scaturisce oggi dalle opere umane rende ognuno chiaroveggente sul nostro futuro. Una assimilazione graduale porta ad una accettazione inevitabile di concetti e verità rivoluzionari. Tutto il pianeta Umano è fermo dinanzi ad una sola scelta: Pace-Fratellanza-Amore. “È la nostra saggezza a guidarli, non la vostra sapienza tipicamente umana, adombrata da vizi psicologici. Essi sono strumenti di natura umana in sintonia con la natura divina. Chi è in grado di replicare alla Intelligenza Cosmica? I vostri poteri esecutivi sul piano materiale in cui opera la vostra intelligenza, sono in opposizione al valore direttivo; vi rifiutate di sottomettervi alle supreme leggi di chi è in grado di governare le cose create con la virtù e la saggezza del l’Intelligenza Cosmica. Per questo è necessario il contattato, colui che accetta, con annessi e connessi, di eseguire coscientemente e incorruttibilmente il volere dell’Alto per fare quello che deve fare, dire quello che deve dire. I contattisti, mediatori tra l’umano e il divino, sono esistiti, esistono ed esisteranno sino a quando gli uomini non saranno divenuti Dèi e non faranno cose giuste, grandi e sagge come loro fanno. Il primo che proclama al mondo una verità nuova, viene sepolto dal ridicolo fino a quando i frutti della sua opera o rivelazione diventano realtà quotidiana.


Gli occhi sono i mezzi fisici che trasmettono ai centri nervosi le immagini. Le orecchie sono i mezzi fisici che trasmettono suoni e vibrazioni ad altrettanti centri nervosi. Queste immagini e questi suoni vengono, a loro volta, memorizzati. Questo sistema (normale per la natura fisica dell’uomo) è da noi definito “visualizzazione, audizione e memorizzazione diretta”. La visualizzazione, l’audizione e la memorizzazione indirette avvengono tramite l’immissione, nei centri di percezione del cervello, di immagini, suoni e colori quando il soggetto è in fase di sdoppiamento controllato. In questo caso, non vede e non sente attraverso i mezzi fisici ma per sintonia diretta. I valori della realtà che vengono captati dal sensoriale emotivo, non sono affatto dissimili da quelli che si ricevono attraverso gli occhi e le orecchie. Nello sdoppiamento, le capacità dei centri nervosi vengono accelerate portando il quoziente intellettivo e memorizzativo al massimo, e tale da non essere facilmente cancellabile dalla memoria. L’estasi del veggente è una pratica di sdoppiamento controllato che concede di vedere e di udire quanto altri, non sottoposti a tale procedimento, non vedono e non odono. Quasi sempre i contatti con le superiori frequenze avvengono per via indiretta. Solo in casi eccezionali avvengono per via diretta. Pochi sono coloro che meditano, deducono e realizzano il reale significato dei prodigi che trascendono ogni umana concezione. I segni dei tempi si appalesano con tutta la loro tragicità significando, ogni giorno di più, la decadenza perniciosa di tutte le virtù spirituali, morali e sociali. Le continue apparizioni della Vergine Maria ed altri clamorosi avvenimenti che si verificano in tutte le latitudini e in tutte le longitudini di questo pianeta, vogliono significare che l’umanità di questa generazione è in procinto di scontrarsi con chi possiede la giustizia e l’ordine cosmico. Non è difficile presagire la portata delle conseguenze che possono da un momento all’altro, investire tutto il genere umano. L’impassibilità, la freddezza, la blasfema curiosità e l’incredulità sui prodigi divini non giovano certamente a realizzare una seria, responsabile presa di coscienza”.


LA NOSTRA ETERNA REALTÀ IN MEZZO A VOI

SETUN SHENAR COMUNICA: IL FRATELLO ROBERTO CATARINOZZI E LA NOSTRA LADY OSCAR (FRANCESCA) SONO UNA DELLE TESTIMONIANZE VISIVE DELLA NOSTRA REALTÀ IN MEZZO A VOI. IN PARTICOLARE LE SFERE FILMATE DAL FRATELLO ROBERTO SONO NOSTRI MEZZI COMPOSTI DA MATERIALE QUADRIDIMENSIONALE CON COMPONENTI PSICHIZZATI (CREATI DAL NOSTRO CERVELLO-INTELLIGENZA-SPIRITO). LA NOSTRA MISSIONE SUL VOSTRO PIANETA È SOPRATTUTTO MANIFESTARCI FISICAMENTE A PERSONE CHE HANNO UN VALORE ETICO CRISTICO E OPERANO CON ATTIVISMO SOCIALE A FAVORE DELLA VITA E DELLA GIUSTIZIA. LO SCRIVENTE È COSCIENTE DI QUANTO AFFERMIAMO E LE SPIEGAZIONI ESPRESSE DAL FRATELLO PIER GIORGIO IN TAL SENSO SONO OTTIME PER LA VOSTRA COMPRENSIONE. PACE! SETUN SHENAR E LA CONFEDERAZIONE DEL SIGNORE DEGLI ESERCITI ADONIESIS SALUTANO. PIANETA TERRA 17 Agosto 2021. Ore 14:20 G. B.


UN TESTIMONE DELLA PRESENZA EXTRATERRESTRE SULLA TERRA di P.G. Caria Con questa serie di valutazioni desidero focalizzare i vari aspetti delle ripetute esperienze di avvistamento e registrazione video di sfere di luce che da mesi vive Roberto Catarinozzi. Sino a questo momento il materiale da lui prodotto mostra sempre lo stesso tipo di oggetto, cioè una sfera luminosa dal colore bianco-giallastro, con aloni azzurrini generati dal riflesso della luce solare sulla superficie traslucida dell’oggetto volante, il quale fa parte da decenni del carnet delle tipologie di “oggetti volanti non identificati” catalogati dai ricercatori e anche dal Pentagono. Allego una immagine in cui sono rappresentate le varie tipologie di UFO avvistati dai piloti della Marina Militare Americana e ufficializzati di recente nella ormai famosa operazione di “disclosure”, cioè di rivelazione iniziata nel 2017 dal ministero della difesa USA.

Unica eccezione è testimoniata da Catarinozzi nell’esperienza dell’8 agosto 2021 quando, prima di poter essere filmato, l’oggetto si era manifestato di forma ovoidale, per poi assumere il solito aspetto sferico e luminoso nel momento in cui veniva ripreso. Nei vari video si vedono chiaramente le nuvole scorrere veloci, mentre l’oggetto è praticamente fermo nel cielo, cosa che esclude categoricamente possa trattarsi di palloncini, palloni sonda o qualsiasi altra tipologia di oggetto di origine umana. Gli ultimi filmati, inoltre, mostrano che alla fine la sfera o si disintegra in oggetti di dimensioni molto più ridotte, o si rimpicciolisce sino a scomparire e questo in tempi rapidissimi. Ad ulteriore sostegno della genuinità delle esperienze di Catarinozzi, vi è il fatto della contemporanea presenza in collegamento diretto online di vari amici del testimone, che osservano la manifestazione e di cui si odono chiaramente le voci nelle registrazioni. Inoltre, uno dei filmati è stato sottoposto all’attenzione dell’esperto analista Giuseppe Garofalo, il quale ha confermato la genuinità del materiale video e ha anche dato ulteriori consigli tecnici al testimone per migliorare la credibilità del materiale prodotto. Ovviamente rimane da capire come mai Catarinozzi viva esperienze di avvistamento così numerose e ripetute e qui, a mio avviso, la motivazione risiede nel fatto che Roberto viene sondato dai Fratelli del Cielo, in quanto manifesta spiccate doti di sensibilità che lo rendono potenzialmente adatto ad essere un loro strumento di testimonianza attraverso le immagini filmate che mostrano i loro mezzi. Tale mia opinione scaturisce da quanto a suo tempo spiegato dagli stessi Extraterrestri ad Eugenio Siragusa. Riporto due stralci estratti da un paio di messaggi che Eugenio diffuse molti anni fa:


“…PER IL MOMENTO, SIAMO COSTRETTI ALL'OSSERVAZIONE DELLE VOSTRE REAZIONI PSICHICHE CHE SCATURISCONO DALLA NOSTRA METODOLOGIA DIMOSTRATIVA, SOVENTE AFFIDATA A PERSONE CHE VIVONO IN MEZZO A VOI, SI COMPORTANO COME VOI, CHE SONO COME VOI SIETE, MA CHE IN REALTÀ APPARTENGONO ALLA NOSTRA COSCIENZA, ALLA NOSTRA INTELLIGENZA, ALLA NOSTRA LOGICA, ALLA NOSTRA UNIVERSALE RELIGIOSITÀ. QUESTE PERSONE, POSSEGGONO UNA PRECISA PROGRAMMAZIONE OPERATIVA, CHE SERVE APPUNTO A STIMOLARE UNA DETERMINATA CURIOSITÀ ED ANCHE UN CERTO INTERESSE. SPESSO, IL LORO COMPORTAMENTO ED IL LORO MODO DI PARLARE SUSCITANO IN VOI DELLE REAZIONI O NEGATIVE O POSITIVE, CHE PERMETTONO AI NOSTRI SINCRONIZZATORI DI AVERE UN ESATTO GRAFICO PSICO-FISICO DELLA PERSONA TERRESTRE A CUI È RIVOLTO IL NOSTRO INTERESSE O UNA NOSTRA PARTICOLARE ATTENZIONE. NON CREDIATE CHE TALE NOSTRA METODOLOGIA SIA ASSAI DIVERSA DI QUELLA PRATICATA IN UN TEMPO PASSATO, QUANDO I PROFETI VENIVANO SCELTI E POSTI NELLE CONDIZIONI DI OPERARE NEL NOME DI DIO E DELLE SUE LEGGI. LA STORIA SI RIPETE, MALGRADO LA VOSTRA INCREDULITÀ E MALGRADO LA VOSTRA DIFFIDENZA, NON MENO RESISTENTE DI QUELLA DEL PASSATO, QUANDO NOI APPARIVAMO, AGLI OCCHI DEGLI UOMINI DI QUEL TEMPO…” Il messaggio che contiene questa spiegazione è a nome di ADONIESIS ed è datato 21 febbraio 1973.


Il secondo stralcio che riposto a seguire, è a nome di ALI ed è datato 31 luglio 1981: “…I SINCRONIZZATORI" SONO DEGLI STRUMENTI DI ALTA TECNICA, PORTANTI UN MICROCERVELLO CON FACOLTÀ GENIALI E POTERI PER VOI INCONCEPIBILI. QUESTO PICCOLO, PRODIGIOSO MEZZO, SOSTITUISCE GLOBALMENTE TUTTE LE ATTIVITÀ DI UN CERVELLO CON FREQUENZE SUPERIORI A QUELLE POSSEDUTE DA UNA EVOLUTA MASSA CEREBRALE. ESSO HA AMPIE FACOLTÀ DI VAGLIARE SCRUPOLOSAMENTE TUTTE LE STRUTTURE INTERIORI ED ESTERIORI DI ESSERI VIVENTI E DI OGGETTI VARI COSTITUITI DI MATERIA ORGANICA ED INORGANICA E DI SONDARE CON ASSOLUTA PRECISIONE, TUTTI I DINAMISMI CHE IL SOGGETTO O L'OGGETTO SVILUPPA ED ESPRIME IN DETERMINATE CIRCOSTANZE. ABBIAMO DUE TIPI DI "FRISBEE O SINCRONIZZATORI" … IL SECONDO, RIVESTE SPECIFICHE FUNZIONI DI COLLEGAMENTO E DI PROGRAMMAZIONE CON I NOSTRI OPERATORI-AIUTANTI CHE VIVONO IN MEZZO A VOI. QUESTO SECONDO MEZZO SI POTREBBE DEFINIRE: "PROGRAMMATORE". I SINCRONIZZATORI POSSEGGONO LA CAPACITÀ DI PENETRARE SPESSORE E DUREZZA DI QUALUNQUE TIPO DI MATERIA, SENZA PER QUESTO, SCOMPORLA NELLA SUA ORIGINARIA STRUTTURA E FORMA…”


I messaggi parlano chiaro e la frequenza delle esperienze di Roberto Catarinozzi, i valori in cui crede e che manifesta nella sua vita, ne sono una chiara prova. Ulteriore elemento a sostegno di quanto sopra, sono la sensazione di pace e d’amore unitamente alle “intuizioni” interiori che Roberto prova prima della comparsa dell’oggetto, sensazioni che lo avvisano dell’imminenza di un avvistamento. Questa sorta di comunicazione tra l’oggetto e il testimone, o meglio, tra il testimone e le intelligenze che sottendono a questo tipo di manifestazione, calza perfettamente con i concetti espressi nei messaggi sopra riportati. Nel filmato del 15 luglio 2021, l’oggetto si sposta da una posizione perfettamente verticale rispetto al testimone, che ne impediva la ripresa, ad una in cui il filmato poteva essere realizzato. Una serie di elementi che sono a sostegno dell’interazione tra il fenomeno e l’osservatore.

Come accade a volte nelle simbologie manifestate dai Cerchi nel Grano, in cui elementi del paesaggio concorrono a completare il messaggio simbolico delle magnifiche figure, anche in questo caso possiamo ravvisare degli aspetti interessanti in tal senso. Tranne il filmato del 9 agosto 2021, le sfere sono sempre apparse sopra una croce eretta vicino a casa di Roberto, ma, prima della comparsa della sfera nella data di cui sopra, Catarinozzi ha avuto l’ispirazione di recitare il Padre Nostro in aramaico, fatti che non possono non collegarsi alla natura messianica della presenza Extraterrestre nel nostro mondo.

croce Io sono certo che se Roberto Catarinozzi non cambierà nel tempo i valori umani e spirituali che ora esprime nella sua vita, potrà candidarsi ad essere un importante testimone della presenza dei Figli delle Stelle nel nostro mondo attraverso le immagini da lui registrate. Da parte mia non posso fare altro che augurargli con tutto il cuore che ciò accada, per quanto sia cosciente che essere araldi della verità nella nostra società non è facile e le prove e le tentazioni volte a dissuaderlo e a condurlo verso altre strade non mancheranno. Tuttavia, con la sua forza, amore e onestà, unitamente all’aiuto nostro e dei Fratelli Celesti, il traguardo si potrà raggiungere per la gioia del Cielo e della Terra. A seguire i filmati degli avvistamenti avuti da Roberto Catarinozzi negli ultimi mesi, coadiuvati dalla relazione, scritta dallo stesso testimone, dei fatti avvenuti. P.G. Caria 13 agosto 2021.


ASSUNZIONE DI MARIA COME RACCONTANO I VANGELI APOCRIFI E COMMENTO DI EUGENIO SIRAGUSA


Dal Vangelo di Giovanni il Teologo. [25]Stavano presso la croce di Gesù sua madre,….. [26]Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei, sulla destra, il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».[27]Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!«. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dagli Apocrifi: Arrivo di Giovanni [15] Mentre Maria pregava e diceva "così sia", improvvisamente, per mezzo di una nube di luce, giunse l'apostolo Giovanni; bussò alla porta di Maria, aprì ed entrò. Quando Maria lo vide ne ebbe lo spirito turbato: scoppiò in singhiozzi e non ebbe la forza di trattenere le lacrime né di tacere per il grande dolore. Con voce forte, esclamò: "Giovanni, ricordati le parole del Maestro, quanto ti ha chiesto a mio riguardo il giorno nel quale ci lasciò e io piangevo, dicendo: "Tu te ne vai; a chi mi lasci e presso chi abiterò?". Tu eri lì e hai udito che mi rispose: "E' Giovanni colui che veglierà su di te!". Dunque, Giovanni, non dimenticare gli ordini che hai ricevuto a mio riguardo. Ricorda che ti ha amato più degli altri. Ricorda che a te soltanto ha detto il mistero allorché eri appoggiato sul suo petto e nessuno lo conobbe a eccezione di te e di me: tu perché vergine eletto, io perché non volle che mi rattristassi e gli sono vicino. Allora gli domandai: "Dimmi quel che hai detto a Giovanni", ed egli ti disse di comunicarmelo. Or dunque, Giovanni, non mi abbandonare". Arrivo di tutti gli apostoli [22] Dopo uscirono ambedue. Mentre stavano lasciando la camera, s'udì un tuono improvviso che scosse quelli che si trovavano in quel luogo. Dopo il boato del tuono ecco apparire improvvisamente gli apostoli trasportati da una nube di luce dalle estremità della terra davanti alla porta di Maria: erano undici assisi sulle nubi. Il primo era Pietro, il secondo Paolo anch'egli su di una nube essendo stato annoverato nel numero degli apostoli; si era appena convertito alla fede in Dio. Dopo di essi, gli altri apostoli si incontrarono sulle nubi e furono trasportati davanti alla porta di Maria, anche Tommaso venne per ultimo. Si salutarono e si guardarono stupiti domandandosi come mai si trovassero improvvisamente riuniti.


Nel 1989, durante una riunione spirituale alla presenza di Eugenio Siragusa, gli fu posta una domanda sull’importanza della figura di Maria, di seguito la risposta del Contattato: E’ lei la donna più bella del sistema solare è proprio la Madonna. La donna più bella, più preziosa, più amabile, più luminosa… Ha una natura quadridimensionale, perché il corpo se lo è portato con sé, non lo ha lasciato sulla terra, anche Gesù se lo è portato con sé. Hanno la possibilità di rigenerarlo per l’eternità, fino a quando non passeranno dalla quarta alla quinta dimensione, dalla quinta alla sesta e poi alla settima dimensione fino a quando saranno Dei del Cosmo. Domanda: E perché è così importante per te la figura della Madonna…? Il Contattato: Perché l’adoro con tutto il mio cuore, con tutto il mio spirito. Perché io sono arrivato per primo quando Lei stava per morire. L’ultimo è arrivato al solito Tommaso, che ci ha fatto rammaricare come sempre.

“Io non credo che la Madonna è morta” diceva…. “Come non credi.”.?… “Non credo, mi state mentendo..!”… “No ,ti assicuriamo Toma, è là”…! E’ lei dall’alto ha fatto cadere la cintola Celeste della Sua veste, mentre saliva in cielo avvolta da una nuvola. Ma non era una nuvola. Era un globo come quello con cui è salito in cielo Gesù, e su cui tornerà. Seguono alcuni messaggi scritti dal Contattato Eugenio Siragusa in omaggio alla Madonna.


Alla Beata Vergine Maria, Madre della Divina Misericordia BEATA MADRE MIA, SANTISIMA MARIA. OGGI SEI NEI MIEI PENSIERI E IN OGNI PALPITO DEL MIO CUORE, COLOMBA DI PACE E DI AMORE. LACRIME DI GIOIA E DI ADORAZIONE SPRIZZANO DAI MIEI OCCHI PER TE, ANCELLA DELL’ONNIPOTENTE IDDIO.

DIVINA

L’ IMPETUOSO TUO AMORE, DILETTA LUCE DI MATERNA PIETA’, MI CONSOLA E MI CONCEDE CORAGGIO E PAZIENZA NEL SERVIRTI E NELL’ESSERE SEMPRE PRONTO E SOLERTE, AFFICHE’ L’AMORE PREVALGA SULL’ODIO E LA PACE SULLA GUERRA. IO SO CHE MI AMI, E MI ACCOMPAGNI MADRE MIA ..! LO SO..! LO SENTO..! NE HO LA CERTEZZA, L’ASSOLUTA CERTEZZA..! OGGI NOI SIAMO CON TE E TU, MADRE IMMACOLATA, CON NOI..! IN UN’UNICA COSA CON IL PADRE CHE E’ NEI CIELI..! TUO FIGLIO NELLO SPIRITO, IERI “G”… OGGI “E”… L’Amico dell’Homo


Alla Celeste Madre Maria Nel silenzio del Mio Cuore Nel silenzio del Mio Cuore vi è Adorazione per Te, Madre del Celeste Amore. Vi è un canto Infinito di tenerezza filiale. Vi è il Fuoco dell’Amore di Dio. A Te, Madre della Misericordia. A Te, Madre dell’Amore più Grande di tutti gli Amori. A Te, Luce di Pietà Divina. A Te, Immacolata Bellezza di Colui che ti ha incoronata Regina e Madre dell’Umano Genere. A Te il Mio Spirito si prostra di Devozione e in Preghiera. Sorreggimi, Madre Dolcissima, sorreggimi con il tuo Celeste e Pietoso Amore. La Mia croce è pesante, ma la Tua Amorosa Presenza rende nullo il peso. La Tua Grazia mi sia concessa per Amore di Tuo Figlio che ho Amato e servito, che Amo e servo per l’Eccelsa Gloria del Padre. Tuo Figlio, nel Tempo.

Nicolosi, 11 Settembre 1977 ore 10,00


HO SCRITTO IL 15 AGOSTO 2021: LA MADRE CELESTE VISITA I SERVITORI DI CRISTO, SUO FIGLIO. SIAMO UNITI PER VENERARE E ADORARE LA SANTA MADRE DI GESÙ CRISTO, IL MESSIA, FIGLIO DEL DIO VIVENTE. LEGGIAMO E PREGHIAMO. IN FEDE VOSTRO. G.B. PIANETA TERRA 15 Agosto 2021


ANNO DOMINI 15 AGOSTO 2020: LA MADRE CELESTE SANTISSIMA MIRIAM IO CHE TANTISSIMO L’AMO HO ASCOLTATO E SCRITTO. E LEI HA PARLATO E MI HA DETTO: QUELLO CHE IO VOGLIO! VOGLIO CHE I MIEI FIGLI, DISCEPOLI DI MIO FIGLIO IL CRISTO, RISVEGLINO LE ANIME ADDORMENTATE NEL BUIO DELLA MATERIA! IO VOGLIO CHE TUTTI COLORO CHE SI PROCLAMANO MIEI SERVITORI E SERVITORI DI MIO FIGLIO, DIANO LA LORO VITA PER CERCARE LA VERITÀ E LA GIUSTIZIA NEL MONDO. IO VOGLIO CHE ESSI SI SCAGLINO CONTRO I VENDITORI DI MORTE, DI ARMI, DI DROGA! IO VOGLIO CHE I MIEI FIGLI CHE PREDICANO IL ROSARIO E RECITANO IL PADRE NOSTRO SACRIFICHINO LA LORO VITA PER SOSTENERE I GIUSTI, SCHIERANDOSI CONTRO I CRIMINALI, CONTRO COLORO CHE SPECULANO SULLA PELLE DEGLI UOMINI, CONTRO I POTENTI, CONTRO I DITTATORI, CONTRO I CRIMINALI MAFIOSI GIÀ SCOMUNICATI E CONDOTTI, CON LA LORO ANIMA, VERSO LA MORTE SECONDA E L’INFERNO DELL’OSCURITÀ DELLA MATERIA! IO VOGLIO CHE DEDICHIATE TUTTA LA VOSTRA VITA NON SOLO ALLA PREGHIERA MA ALL’OPERA, ALLE AZIONI! SONO LE AZIONI CHE DIMOSTRANO SE SIETE VERAMENTE APOSTOLI DI MIO FIGLIO IL CRISTO. NON VOGLIO LE PREGHIERE CON LE RICHIESTE DI RICCHEZZA, DI STABILITÀ ECONOMICA O DI GUARIGIONI. A ME INTERESSA LA PACE NEL MONDO, LA SALVEZZA DELLE ANIME, LA CONVERSIONE DEI PECCATORI, LA CONVERSIONE DI COLORO CHE DISPERDONO LE PROPRIE ENERGIE VITALI NELL’OBLIO DELLA MATERIA, OFFUSCATI DAL DIO DENARO. QUESTO VOGLIO! IO, LA MADRE SANTISSIMA, QUESTO VOGLIO! SAPPIATELO! NON C’È ALTRO VOLERE MIO E DI MIO FIGLIO IL CRISTO, AL DI FUORI DI CIÒ CHE VI HO TRASMESSO ATTRAVERSO UN SERVO, LO SCRIVENTE, PORTANTE I SEGNI DELLA CROCE DI MIO FIGLIO DA OLTRE 30 ANNI DEL VOSTRO TEMPO. IO VOGLIO CHE VOI SIATE TESTIMONI DELLA GIUSTIZIA. QUESTO VOGLIO, NON VOGLIO ALTRO! VOGLIO ACCOMPAGNARE QUESTO UOMO CON LE MIE LACRIME DI SANGUE E NON ABBANDONARLO MAI. PACE! HO RINGRAZIATO LA MADRE CELESTE, IO CHE TANTISSIMO L’AMO. VOSTRO IN FEDE GIORGIO BONGIOVANNI PIANETA TERRA 15 agosto 2020


ANCHE LEI RITORNERÀ DAL CIELO CON POTENZA E GLORIA ANCHE LEI RITORNERÀ DAL CIELO CON POTENZA E GLORIA! SI! ANCHE LEI, LA SANTISSIMA MADRE DI GESÙ-CRISTO, DISCENDERÀ DAL CIELO NEL GIORNO DEL GIUDIZIO E SARÀ COMPAGNA DEL FIGLIO DI DIO CHE INSTAURERÀ SULLA TERRA IL SUO REGNO UNIVERSALE. LA MADRE DIVINA, ANCHE LEI, COSÌ COME L’AVETE VISTA SALIRE IN CIELO, NELLO STESSO MODO, RITORNERÀ DAL CIELO! ECCO LA RIVELAZIONE! È LEI, MIRYAM, LA MADRE COSMICA, UNTA DAL SANTO SPIRITO, IL VERO PRECURSORE DEL SECONDO EVENTO CRISTICO. IL SUO SPIRITO DIVINO, MATERNO, È IL MENTORE DI ELIA CHE ANNUNCIA NEL DESERTO DEL MONDO IL GIORNO DEL FIGLIO DI DIO, IL CRISTO. IL FIGLIO E LA MADRE QUINDI SONO SULLA TERRA E PRESTO DISCENDERANNO DAL CIELO IN CORPO, ANIMA E SPIRITO. AL LORO FIANCO CI SARANNO 12 LEGIONI DI ANGELI DI LUCE PROVENIENTI DA GALASSIE INFINITE. PREPARATEVI TUTTI, FRATELLI IN CRISTO, QUI OGGI, PRESENTI E ASSENTI! PREPARATEVI! QUI AI PIEDI DELLA COLOMBA DEL DIVINO AMORE! SIATE UNITI E, CON LA FEDE CHE MUOVE LE MONTAGNE, RIMANETE CON LE MANI SALDE SULL‘ARATRO! PREPARATEVI! ANCHE LEI, LA BEATA TRA LE DONNE MARIA, RITORNERÀ SULLA TERRA CON POTENZA E GLORIA INSIEME A SUO FIGLIO IL CRISTO REDENTORE! ECCO! ECCO! LA ROSA È FIORITA SULLA CROCE DEL SERVO DI DIO GIOVANNI! ORMAI MANCA POCO AL GRIDO DELL’ULTIMO VERBO: TUTTO È COMPIUTO! PACE! DAL CIELO ALLA TERRA San Giovanni in Polcenigo – PN (Italia) 15 agosto 2016. Ore 12:42 G.B.


LA VOCE DELL’AQUILA MAGAZINE DI CULTURA EXTRATERRESTRE E FILOSOFIA COSMICA


LA DIVINA COMMEDIA IN CHIAVE EXTRATERRESTRE

Nel libero commento di Giovanna viva


La Commedia di Dante Alighieri

alla luce della Filosofia Cosmica in chiave parapsicologica

INFERNO - Canto XXI nel libero commento di Giovanna Viva Cerchio ottavo: fraudolenti Bolgia quinta: barattieri - la fossa di pece bollente - un anziano lucchese - i Malebranche - Virgilio e Malacoda Dante e Virgilio scortati da dieci diavoli

Così di ponte in ponte, altro parlando che la mia comedìa cantar non cura, 3 venimmo; e tenavamo il colmo, quando restammo per veder l'altra fessura di Malebolge e li altri pianti vani; 6 e vidila mirabilmente oscura. Quale ne l'arzanà de' bolle l'inverno la tenace pece

Viniziani

9 a rimpalmare i legni lor non sani, ché navicar non ponno - in quella vece chi fa suo legno novo e chi ristoppa 12 le coste a quel che più vïaggi fece; chi ribatte da proda e chi da poppa; altri fa remi e altri volge sarte; 15 chi terzeruolo e artimon rintoppa -; tal, non per foco, ma per divin'arte, bollia là giuso una pegola spessa, 18 che 'nviscava la ripa d'ogne parte. I' vedea lei, ma non vedea in essa mai che le bolle che 'l bollor levava, 21 e gonfiar tutta, e riseder compressa. Mentr'io là giù fisamente mirava, lo duca mio, dicendo «Guarda, guarda!», 24 mi trasse a sé del loco dov'io stava. Allor mi volsi come l'uom cui tarda di veder quel che li convien fuggire 27 e cui paura sùbita sgagliarda,

Così passando da "ponte" a "ponte" (da un mezzo spaziale all'altro, considerato come "ponte di collegamento" fra il cielo e la Terra), parlando d'altro (poiché tali discorsi riguardanti i "ponti spaziali" saranno più facilmente comprensibili alla mente umana del futuro), che oggi la mia Commedia cantar non cura; avevamo raggiunto il punto più alto del peccato, quando sostammo per veder l'altra fessura di Malebolge che si presentava straordinariamente "oscura" di una colpa che maggiormente grava sull'Umanità. Come nell'arsenale dei Veneziani bolle d'inverno la tenace pece che servirà a spalmare le imbarcazioni non sane, che non possono navigare, perché troppo logorate pertanto c'è chi rassetta la barca, chi tura con la stoppa le falle aperte sui fianchi delle navi che hanno molto navigato; chi ribatte i chiodi con i martelli a prua e a poppa, altri costruiscono funi, chi rattoppa le vela minore "terzeruolo" e chi la maggiore "artimon" -; similmente bolliva in quella bolgia, non per forza di fuoco, ma per Potenza Divina, la pece densa del dolore della vita, che invischiava le pareti del mondo d'ogni parte. Io vedevo la pece, ma non vedevo mai in essa le bolle che il bollor levava, né gonfiar tutta e ricader compressa come nell'arsenale. Perché questa pece, non alimentata da fuoco, ma da Potenza Divina, era la tenace ebollizione della vita nel mondo. Mentre io laggiù fisso guardavo, il duca mio, dicendo: «Guarda, guarda!», mi trasse a sé vicino dal luogo dove io stavo. Allora mi volsi come l'uomo che è ansioso di vedere quello che sarebbe per lui più conveniente evitare, ma che, vinto dalla paura,


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INFERNO - Canto XXI nel libero commento di Giovanna Viva che, per veder, non indugia 'l partire: e vidi dietro a noi un diavol nero 30 correndo su per lo scoglio venire. Ahi quant'elli era ne l'aspetto fero! e quanto mi parea ne l'atto acerbo, 33 con l'ali aperte e sovra i piè leggero! L'omero suo, ch'era aguto e superbo, carcava un peccator con ambo l'anche, 36 e quei tenea de' piè ghermito 'l nerbo. Del nostro ponte disse: «O Malebranche, ecco un de li anzian di Santa Zita! 39 Mettetel sotto, ch'i' torno per anche a quella terra, che n'è ben fornita: ogn'uom v'è barattier, fuor che Bonturo; 42 del no, per li denar, vi si fa ita».

non esita a fuggire: e vidi dietro di noi venir correndo su per lo scoglio un diavolo nero. Il nero è il colore che per tradizione viene attribuito al "diavolo Cristiano", cioè al prete, ovvero a quei preti indegni della funzione apostolica e che pertanto sono "neri nell'anima come nell'abito", dei quali parla anche Giacomino da Verona, Babilonia 99, Mattalia, - "Nigri, plu nigri de' carbon" (cfr. F. Maggini in "Lingua Nostra"). Ma questo diavolo che aveva le ali, non era evidentemente un prete, ma uno Spirito superiore avente missione di punitore. Ahi quanto egli appariva feroce nell'aspetto e crudele nei suoi atti! agilissimo e leggero, sospeso sulle ali, toccava appena terra con i piedi. L'omero suo, che era rialzato e superbo, schiacciava ambo le gambe di un peccatore e questo aveva, così, avvinghiato il tendine dei piedi. L'espiazione richiede molto dolore per liberare l'anima da una grave colpa, similmente al chirurgo costretto ad intervenire più o meno drasticamente a seconda la gravità del male da debellare. Dal nostro "ponte" (mezzo spaziale, come già detto, "antico ponte di collegamento dal Cielo alla Terra"), Virgilio disse: «O Malebranche, ecco uno degli anziani di Santa Zita! (Alla congrega di Santa Zita appartenevano anche i magistrati di Lucca). Mettiti sotto, nasconditi giù nel "ponte", che io torno di nuovo a quella terra che è ben fornita di male, dove gli uomini sono barattieri all'infuori di Bonturo, poiché non vi è ancora giunto. Egli dicendo sì al no e no al sì per il denaro, opera ancora nel peccato preparandosi a scontare i suoi errori in questa terribile bolgia e "vi si fa ita" (prepara la vita futura in altra purificazione).


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INFERNO - Canto XXI Là giù 'l buttò, e per lo scoglio

duro si volse; e mai non fu mastino sciolto 45 con tanta fretta a seguitar lo furo. Quel s'attuffò, e tornò sù convolto; ma i demon che del ponte avean coperchio, 48 gridar: «Qui non ha loco il Santo Volto: qui si nuota altrimenti che nel Serchio! Però, se tu non vuo' di nostri graffi, 51 non far sopra la pegola soverchio». Poi l'addentar con più di cento raffi, disser: «Coverto convien che qui balli, 54 sì che, se puoi, nascosamente accaffi». Non altrimenti i cuoci a' lor vassalli fanno attuffare in mezzo la caldaia 57 la carne con li uncin, perché non galli. Lo buon maestro «Acciò che non si paia che tu ci sia», mi disse, «giù t'acquatta 60 dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'aia; e per nulla offension che mi sia fatta, non temer tu, ch'i' ho le cose conte, 63 perch'altra volta fui a tal baratta». Poscia passò di là dal co del ponte; e com'el giunse in su la ripa sesta, 66 mestier li fu d'aver sicura fronte. Con quel furore e con quella tempesta ch'escono i cani a dosso al poverello 69 che di sùbito chiede ove s'arresta, usciron quei di sotto al ponticello, e volser contra lui tutt'i runcigli;

nel libero commento di Giovanna Viva Là giù 'l buttò, e per lo scoglio duro si volse; e mai non fu mastino sciolto 45 con tanta fretta a seguitar lo furo. Virgilio si buttò dal "ponte", laggiù lungo lo scoglio duro si volse ed io non vidi mai mastino sguinzagliato che andasse più veloce di lui nell'inseguire il fuggitivo. Quel s'attuffò, e tornò sù convolto; ma i demon che del ponte avean coperchio, 48 gridar: «Qui non ha loco il Santo Volto: Egli si tuffò giù nella bolgia e tornò su sconvolto alla vista di tanto male, mentre i dèmoni, che erano coperti dal "ponte" in sosta, gli gridarono: «Qui non vi è posto per il Bene Celeste: qui si nuota altrimenti che nel Serchio! Però, se tu non vuo' di nostri graffi, 51 non far sopra la pegola soverchio». qui si nuota diversamente che nella fresca acqua del fiume Serchio! Perciò se tu non vuoi ricevere i nostri graffi, non sostare qui superando la nostra bolgia, facendo col tuo "mezzo di volo" coperchio a questa pentola bollente (per cercare di attutire il bollore dell'espiazione)». Poi l'addentar con più di cento raffi, disser: «Coverto convien che qui balli, 54 sì che, se puoi, nascosamente accaffi». Poi lo circondarono tentando di afferrarlo con più di cento "graffi" (forchettoni infernali, simbolo di maggiore pena che nella pece bollente del dolore della vita opprime le creature) e gli dissero: «Sarebbe giusto che, trovandoti qui così coperto come gli altri, ballassi anche tu, però se vuoi, nascostamente scappa (in quanto a te non compete questa espiazione)». Non altrimenti i cuoci a' lor vassalli fanno attuffare in mezzo la caldaia 57 la carne con li uncin, perché non galli. Non diversamente si servono i cuochi dei loro aiutanti per immergere la carne in mezzo alla caldaia premendola giù con gli uncini perché non galleggi; così si serviva dei suoi servi (dei cosiddetti "dèmoni") la Divina Giustizia per cuocere le anime "crude" che la crudeltà non avevano ancora smaltito. Lo buon maestro «Acciò che non si paia che tu ci sia», mi disse, «giù t'acquatta 60 dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'aia; Il buon maestro «Affinché non appaia che tu ci sia», mi disse, «mettiti più in là, che la sporgenza della roccia ti faccia da riparo; e per nulla offension che mi sia fatta, non temer tu, ch'i' ho le cose conte, 63 perch'altra volta fui a tal baratta». e per un'eventuale offesa che mi venga fatta, tu non temere, poiché queste cose sono a me già note, ché altra volta io fui in simile luogo di barattieri». Poscia passò di là dal co del ponte; e com'el giunse in su la ripa sesta, 66 mestier li fu d'aver sicura fronte. Poi passò di là dal ponte; e come egli giunse sopra il lato della sesta bolgia, ebbe bisogno di aver maggior coraggio. Con quel furore e con quella tempesta ch'escono i cani a dosso al poverello 69 che di sùbito chiede ove s'arresta, Con quel tempestoso furore con cui i cani si scagliano contro un accattone, diffidenti del suo vestiario ad essi sconosciuto e sorpresi dalla sua voce che chiede la carità nel luogo dove si arresta, usciron quei di sotto al ponticello, e volser contra lui tutt'i runcigli;


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alla luce della Filosofia Cosmica in chiave parapsicologica

INFERNO - Canto XXI nel libero commento di Giovanna Viva 72 ma el gridò: «Nessun di voi sia fello! Innanzi che l'uncin vostro mi pigli, traggasi avante l'un di voi che m'oda,

72 ma el gridò: «Nessun di voi sia fello! uscirono quelli di sotto al "ponticello" e volsero contro di lui tutti gli uncini, ma egli gridò: «Nessuno di voi sia male intenzionato! Innanzi che l'uncin vostro mi pigli, traggasi avante l'un di voi che m'oda, 75 e poi d'arruncigliarmi si consigli». 75 e poi d'arruncigliarmi si consigli». Tutti gridaron: «Vada Malacoda!»; Prima che il vostro uncino mi afferri, avanzi uno che m'ascolti e poi si per ch'un si mosse - e li altri stetter fermi -, decida pure tra voi se sia o no il caso di afferrarmi». Tutti gridaron: «Vada Malacoda!»; per ch'un si mosse - e li altri stetter fermi -, 78 e venne a lui dicendo: «Che li approda?» 78 e venne a lui dicendo: «Che li approda?» Tutti i diavoli gridarono: «Vada Malacoda!»; perciò uno di loro avanzò «Credi tu, Malacoda, qui vedermi esser verso Virgilio dicendo: «A che giova?» venuto», disse 'l mio maestro, 81 «sicuro già da tutti vostri schermi, sanza voler divino e fato destro?

«Credi tu, Malacoda, che mi vedi qui, che io sia venuto», disse il mio maestro, «sicuro già dei vostri impedimenti,

Lascian'andar, ché nel cielo è voluto

senza volere divino o destino favorevole? Lasciami andare, perché è voluto dal Cielo che io msotri ad un altro questo selvaggio cammino».

84 ch'i' mostri altrui questo cammin silvestro». Allor li fu l'orgoglio sì caduto, ch'e' si lasciò Allora in Malacoda fu spento improvvisamente l'orgoglio, si lasciò cascar l'uncino a' piedi, cadere l'uncino ai piedi ed agli altri disse: «Ormai non sia ferito». 87 e disse a li altri: «Omai non sia feruto». Omai non sia feruto - v. 87

Viene qui da chiedersi: "Come mai il capo dei diavoli, il peggiore avversario di Dio, si arresta improvvisamente di fronte al Celeste Volere?" Il verità la Suprema Potenza Divina non può avere nemici. Tutto è al servizio del Bene Creativo e la Luciferiana purificazione che consente la Luce attraverso il dolore, è al servizio di Dio. Lungi dall'essere quindi un avversario di Dio, l'Arcangelo Luce altro non fu che l'indispensabile polo negativo, il quale, in collaborazione col polo positivo della Creatrice Mente Divina, decretò i presupposti ideali dai quali sarebbero scaturite le quattro potenze degli elementi primari: Fuoco, Terra, Acqua, Aria, che avrebbero organizzato il grande scenario della manifestazione materiale del poliedrico Generatore dello sconfinato luccichio stellare. Le Sue Leggi creative stabilirono che il positivo della scintilla Divina-Spirito si sdoppiasse nel negativo dell'Anima e si accendesse la vita.Accade allora che il corpo sia il "veicolo", l'anima il "motore" e lo Spirito il "divino registratore" delle esperienze vissute nel regno della materia. L'anima relazionerà allo Spirito, durante il breve tempo dopo la morte, dopo cioè che il cuore ha cessato di battere, tempo approssimativo di tre giorni, in cui l'anima resta, se pure di fuori, ancora legata al corpo (Canto I - v. ) vita per vita, tutte le esperienze che l'uomo fece negli anfratti grigi della materia. Ora, essendovi l'uomo saturato di esperienze fatte nel relativo fugace, effimero e apparentem è in grado di avere coscienza della benignità dell'Amore Assoluto che vitalizza il Tutto e che, per amore, gli procurò il dolore.


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alla luce della Filosofia Cosmica in chiave parapsicologica

INFERNO - Canto XXI nel libero commento di Giovanna Viva E 'l duca mio a me: «O tu che siedi tra li scheggion del ponte quatto quatto, 90 sicuramente omai a me ti riedi». Per ch'io mi mossi, e a lui venni ratto; e i diavoli si fecer tutti avanti, 93 sì ch'io temetti ch'ei tenesser patto; così vid'io già temer li fanti ch'uscivan patteggiati di Caprona, 96 veggendo sé tra nemici cotanti. I' m'accostai con tutta la persona lungo 'l mio duca, e non torceva li occhi 99 da la sembianza lor ch'era non buona. Ei chinavan li raffi e «Vuo' che 'l tocchi», diceva l'un con l'altro, «in sul groppone?» 102 E rispondien: «Sì, fa che gliel'accocchi!»

Rassicurato dalle parole di Malacoda, il mio maestro mi disse: «O tu che siedi nascosto tra le schegge del ponte quatto quatto, puoi ormai riunirti a me». Perciò mi mossi ed a lui mi avvicinai in fretta; i diavoli si fecero tutti avanti, così che io dubitai che loro mantenessero il patto di non ferire; similmente io avevo già visto avanzare tutti compatti i soldati pisani usciti dal castello di Caprona, dopo aver pattuito la resa in cambio della vita, timorosi tra cotanti nemici. Io mi accostai molto al mio maestro e non staccavo gli occhi dal loro feroce aspetto. Essi chinavano i raffi verso di me e «Vuoi che lo tocchi», diceva l'uno all'altro, «sulle spalle?» E gli altri rispondevano: «Sì, assestagli un bel colpo!» Ma i diavoli erano "punitori" e non avrebbero potuto far male se non per punire il peccato riguardante quella bolgia. Si può presumere, perciò, che essi non parlassero seriamente, ma quasi divertiti dall'atteggiamento di Dante che li fissava con gli occhi sbarrati, mentre per paura era letteralmente incollato a Virgilio dalla testa ai piedi. E come poteva tale descrizione essere tragica nel pensiero di Dante che così perfettamente ritrae la tragicomica rappresentazione della vita, pur sapendo inoltre che ogni Spirito punitore presentato come "demonio" rispetta una determinata missione legata come tutta l'opera creativa alla perfezione della Radice Suprema?


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INFERNO - Canto XXI nel libero commento di Giovanna Viva Poi disse a noi: «Più oltre andar per questo iscoglio non si può, però che giace 108 tutto spezzato al fondo l'arco sesto. E se l'andare avante pur vi piace, andatevene su per questa grotta; 111 presso è un altro scoglio che via face. Ier, più oltre cinqu'ore che quest'otta, mille dugento con sessanta sei 114 anni compié che qui la via fu rotta.

Poi Malacoda (il cui nome dimostra che "metteva la coda" dappertutto, essendo egli il capo dei diavoli) ci disse: «Non si può andar più oltre per questo scoglio, perché l'arco sesto giace tutto spezzato al fondo. Si deve ricordare che "l'arco sesto" secondo la , potrebbe riferirsi al "sesto grado di Coscienza" a cui appartenenva Gesù: Egli, Capo Supremo della Gerarchia Celeste, apparteneva alla Coscienza Universale-Cristica". Ecco che si potrebbe dedurre che a tal punto il pensiero di Dante si riferisce alla morte in Croce di Gesù, il più grave delitto che incombe sul genere umano. E se volete proseguire andate per l'altra via che

passa sopra questa grotta: qui presso vi è un altro scoglio (evidentemente di minor peccato di quello della bolgia franata) che vi permetterà il passaggio. Questo è uno degli enigmi che Dante ci

propone; secondo alcuni commentatori si riferirebbe al compimento di 1266 anni di un avvenuto terremoto che avrebbe causato la rottura del ponte. Secondo altri si tratterebbe di uno dei passi fondamentali per la determinazione della cronologia del viaggio attraverso le montagne del Purgatorio; per altri ancora, che "sono le sette del mattino e che è passata circa un'ora da quando Dante e Virgilio hanno lasciato il colmo del ponticello sulla bolgia quarta e che mancano cinque ore al mezzodì (Sapegno). A questa ipotesi aggiungo la mia idea: io credo che il riferimento vada alla "Fine dei Tempi", ovvero ai nostri giorni, in cui l'uomo avvelena il suo mondo e la sua stessa vita e cioè: Da ieri, dalla passata Era dei Pesci (tempo di Gesù, più oltre cinque ore: 500 anni di un giorno cosmico, oltre che quest'ora, gli anni mille, duecento con sessanta e con sei, compiono il tempo in cui sulla Terra, con la morte in croce di Gesù, fu rotta la via che conduce al Cielo, franato il ponte di collegamento fra Terra e Cielo, il ponte dell'Amore.


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INFERNO - Canto XXI nel libero commento di Giovanna Viva mille dugento con sessanta sei - v. 113 1000 + 200 con 60 con 6 --------------2400 - l'ora che è oltre, cioè "in più", 5 ore, anni 500 = --------------1900

È questo il tempo del "mille e non più mille" di cui parlava Gesù nel significato di mille anni e non più di altri mille anni, prima della manifestazione dei "SEGNI" della Divina Giustizia: il 1900. Ma le trombe dell'Apocalisse, suonate da tutti coloro che hanno cercato attraverso la parola profetica di risvegliare le umane coscienze alle Divine Verità, sono state come quella biblica voce, gridate anch'esse "nel deserto" dell'ignoranza umana. Ed ora i quattro Angeli dell'Apocalisse sono già sui quattro canti del mondo. È questo il profetizzato tempo in cui i cieli si squarceranno e la luce della nuova Era cingerà di gloria gli eletti, i precursori dell'atteso "Regno di Dio in Terra". Il 1900 è il giorno della grande Conoscenza, del trionfo della Verità. "Abbiate cura delle vostre anime", grida oggi la voce nel deserto, la voce nel suono delle Trombe; "e perseverate nella speranza delle promesse fatte dal Figliuolo dell'uomo. Egli è già sulla Terra e presto si manifesterà con potenza e gloria. - sono parole del Consolatore - I quattro Cavalieri dell'Apocalisse hanno tutti e quattro la faccia di uomini. Il primo porta nelle mani la coppa del Fuoco, il secondo quella dell'Acqua, il terzo la coppa dell'Aria, il quarto quello della Terra.

Essi sono sulla Terra e la loro potenza è grande, il loro simbolo è la Morte, che significa rinascita e mezzo di purificazione.Beati coloro che si sono ravveduti e risvegliati, perché è vero che non saranno percossi, né avranno timore alcuno dei Cavalieri dell'Apocalisse, coloro che non vorranno ravvedersi, né vorranno risvegliarsi nella Verità dovranno temere, perché la Giustizia Santa contenuta nelle coppe dei Cavalieri è Ira Santa dell'altissimo Iddio". Ho rapportato le "cinque ore" di cui sopra a cinquecento anni di una generazione. Per "generazione" va intesa quella manifestazione d'uomini che si appalesa sulla terra nell'arco di 2.150 anni circa; durante questo tempo il pianeta, rivoluzionando con il sistema planetario che lo contiene attorno all'asse del nostro universo, si sposta continuamente da una costellazione all'altra. Duemila anni fa in Palestina, la manifestazione del Cristo fu principalmente profetica e s'inserì nel Grande Disegno di "semina delle verità universali" i cui frutti sarebbe stato possibile raccogliere duemila anni dopo a chiusura del ciclo di una generazione. Al tempo di Gesù, la terra era da poco entrata nell'"Era dei Pesci", ora è da poco entrata nell'"Era dell'Acquario". Nel frattempo sono trascorsi duemila anni durante i quali l'umanità ha camminato lungo le vie del dolore, dello scetticismo, del fanatismo, del conformismo. Ora a chiusura del ciclo astronomico, è prossimo il tempo in cui essa, nel segno dell'"Acquario", intraprenderà le vie della Superiore Coscienza per il raggiungimento dei Valori Positivi Eterni portati dal Cristo, che, ora e solo ora, si appresta a ritornare sulla Terra per raccogliere il frutto del Suo "lavoro di semina". Vasto e profondo è il disordine a tutti i livelli che regna nel tessuto della società umana; il valore dell'"Amore", così come lo intese il Cristo, non è affatto nei sentieri degli uomini, per cui, per legge di causa-effetto, non si sono mai potuti tessere retti rapporti fra i popoli e le nazioni sulla base della lealtà, della concordia e del reciproco rispetto fraterno. Conseguentemente l'uomo si trova ora in una situazione disperata causata da lui stesso. L'aria, l'acqua e il suolo sono avvelenati, i mari sono inquinati, i cibi adulterati e, tragico su tutti e su tutto, l'incombente spettro atomico, batteriologico e chimico. Ed ecco che: "mille dugento con sessanta sei compié che qui la via fu rotta", fu e rimarrà rotta, con la crocifissione del Cristo, la via che conduce al Cielo. Tale riferimento al più grave peccato per quella Croce issata sul Golgota, la cui ombra più che mai nella presente era ci ricade addosso, ci fa pensare che la similitudine tra la bolgia impeciata e l'arsenale dei Veneziani si riferisca a martelli, chiodi, funi, spine e colpi di lancia che costituirono la tortura del corpo dio Gesù e che il battere e ribattere in simili torture assieme al bollore della pece, che è da intendersi quale bollore espiativo della vita umana, servissero al restauro di quella parte dell'Umanità, che fu contro Cristo e che senza l'opera restauratrice dei diavoli punitori, non potrebbe, come le imbarcazioni veneziane, navigare, proseguire cioè lungo la via del Karma sulle onde frastagliate e difficili dei marosi del mondo. Similmente la fessura "mirabilmente oscura" (Canto XXI - v. ) potrebbe riferirsi all'umano buio mentale che al Cristo preferì Barabba.


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INFERNO - Canto XXI nel libero commento di Giovanna Viva Io mando verso là di questi miei a riguardar s'alcun se ne sciorina; 117 gite con lor, che non saranno rei». «Tra'ti avante, Alichino, e Calcabrina», cominciò elli a dire, «e tu, Cagnazzo;

Io mando, - continuò Malacoda, - alcuni di questi miei per sorvegliare i peccatori, affinché non si scrollino da dosso la pece della sofferenza. Andate con loro che non vi faranno del male».

«Tirati avanti Alichino (chinati sulle ali a purificare i volatili) e Calcabrina (a disseccare, appesantire la brina sul verde dei prati e sugli alberi in fiore)», cominciò egli a dire, «e tu Cagnazzo (preparati da feroce 120 e Barbariccia guidi la decina. mastino, alla purificazione delle bestie) e Barbariccia (tu che fai arricciare il pelo per le raccapriccianti sofferenze che infliggi), guidate la Libicocco vegn'oltre e Draghignazzo, decina. Cirïatto sannuto e Graffiacane Venga oltre Libicocco (a dissestare Libeccio e Scirocco) e Draghignazzo (simile a sghignazzante Drago) e Ciriatto ("ciros", dal greco: "cinghiale, 123 e Farfarello e Rubicante pazzo. porco selvatico"), venga Farfarello e Rubicante (due spiritelli burloni e Cercate 'ntorno le boglienti pane; punitori: Farfarello, così chiamato in Toscana e che nella bassa Italia viene chiamato con nomi diversi come: " Uru, Llaùru, Maurieddhu ecc., il costor sian salvi infino a l'altro scheggio quale, secondo la credenza popolare, quando è burlone porta via la 126 che tutto intero va sovra le tane». biada ad un cavallo per riempire la mangiatoia di un altro, opure, operando in preferenza nelle campagne, intreccia, durante la notte, «Omè, maestro, che è quel ch'i' veggio?», code e criniere filo per filo e poi treccina per treccina fino a formare una diss'io, «deh, sanza scorta andianci soli, specie di fitta tessitura, impossibile da disfare. Rubicante pazzo, invece, quando è burlone, ruba gli oggetti e li nasconde nei posti più impensati 129 se tu sa' ir; ch'i' per me non la cheggio. come al di sopra delle cornici delle porte e dei quadri o sui candelabri; Se tu se' sì accorto come suoli, non vedi tu tira spesso giù dal letto le coperte dei bimbi durante la notte; e tutto ciò ch'e' digrignan li denti, avverrebbe per dimostrare alla scettica umanità che la vita non termina qui, ma che al di fuori e al di sopra di questa vita esiste qualcosa, di noi 132 e con le ciglia ne minaccian duoli?» più grande, che ci sorveglia e ci domina e che, comunque, è di noi più Ed elli a me: «Non vo' che tu paventi; potente. Il nome Rubicante potrebbe intendersi anche "Rubi-Kant": Rubi, da rubidio, Rb, elemento chimico irritante color del sangue e Kant, lasciali digrignar pur a lor senno, che significa ipocrisia nella vita sociale e politica, quindi anche "punitore" col rosseggiar del sangue e purificatore di ladroneggio e ipocrisia. E 135 ch'e' fanno ciò per li lessi dolenti». saremmo così in argomento: "punitore di barattieri"). Cercate tutt'intorno le bollenti "panìe" (vischiose sostanze simili a pece Per l'argine sinistro volta dienno; ma prima con le quali si catturano gli animali); costoro siano salvi fino all'altro avea ciascun la lingua stretta coi denti, verso scoglio, oltre l'arco sesto (arco franato) poiché questo vischio va lor duca, per cenno; tutt'intorno circondando le tane». «Ohimè, maestro, cosè quello che vedo?», io dissi, «deh, senza scorta 139 ed elli avea del cul fatto trombetta. proseguiamo da soli, se tu sai andare, poiché io per me non la chiedo. Se tu sei così accorto come sempre, non vedi anche tu che digrignano i denti e con le ciglia ci minacciano?» Ed egli a me: «Non voglio che tu tema, lascia che digrignino pure a loro piacimento, in questo luogo espiativo dove la pena è più cocente, poiché la loro azione è rivolta a cuocere i peccatori e a renderli maturi». La scorta dei diavoli svoltò per l'argine sinistro (lato negativo del peccato), ma prima di andarsene, ciascuno dei diavoli aveva la lingua stretta tra i denti in uno sberleffo triviale, al quale Malacoda contemporaneamente rispondeva con un segnale altrettanto speciale, altrettanto triviale, adeguato alla sua condizione demoniaca.


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INFERNO - Canto XXII nel libero commento di Giovanna Viva Cerchio ottavo: fraudolenti Bolgia quinta: barattieri - Ciampolo di Navarra - zuffa di diavoli - Dante e Virgilio proseguono i cammino senza la scorta dei diavoli Io vidi già cavalier muover campo, e cominciare stormo e far lor mostra, 3 e talvolta partir per loro scampo; corridor vidi per la terra vostra, o Aretini, e vidi gir gualdane, 6 fedir torneamenti e correr giostra; quando con trombe, e quando con campane, con tamburi e con cenni di castella, 9 e con cose nostrali e con istrane; né già con sì diversa cennamella cavalier vidi muover né pedoni,

Io avevo già visto cavalieri partire in guerra ed avanzar d'assalto, sfilare in parata e talvolta anche battere in ritirata; e corridori o Aretini nella vostra terra. Avevo visto andar "gualdane" per distruggere e predare, cozzar di spada in tornei, correre a cavallo giostrando in gara. Avevo visto dare il "via" con vari segnali quando con trombe e quando con campane o con "segni di castella" (bandiere e fuochi d'artificio), oppure dare il via con altri segnali nostrani e stranieri; ma giammai al suono di sì strana cornamusa come lo strumento di Malacoda, avevo visto muovere cavalieri, né pedoni, né nave a struttura terrestre, né extraterrestre, "a segno di stella".

12 né nave a segno di terra o di stella. né nave a segno di terra o di stella - v. 12 A tal punto, commentatori al di fuori di ogni conoscenza cosmodinamica e cosmogenetica non potevano commentare diversamente di come hanno interpretato le parole: "né nave a segno di terra o di stella". Essi, infatti, così spiegano: " A simile segnale non vidi mai muovere una nave orientata verso una terra in vista, né nave orientata a mezzo della stella polare". Ma l'orario e l'orientamento non avrebbero alcuna importanza; si riferisce pertanto al genere di nave mai vista muovere a tale segnale. Le navi spaziali extraterrestri sono tutte strutturate "a segno di stella" affinché non perforino lo spazio nuocendo all'Equilibrio del Cosmo. Esse vengono costruite con la stessa meccanica dei corpi celesti; sono spinte dall'energia magnetica in collaborazione con l'energia Luce che è solare, quindi "stellare", a segno di stella. Essendo, appunto, così strutturati, i mezzi di volo extraterrestri possono muoversi in tutte le direzioni superando la velocità della luce che raggiunge i 300.000 Km al secondo. Si inseriscono, inoltre, in quello che noi chiamiamo "vuoto dello spazio cosmico", dove, invece, tutti gli elementi della vita sono immersi e che è costituito da linee di forza magnetica formata da corpuscoli e da onde che vanno dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo. Perciò la nave spaziale, come un corpuscolo di energia, annullando intorno a sé ogni forza di attrazione o di repulsione, è sempre in perfetto equilibrio. Essendo essa in stato di levitazione e in possesso delle onde cosmiche, si troverà ad essere inserita in una nuova corrente energetica di prestazione più elevata che le consentirà di percorrere fantastiche distanze a velocità iperboliche. Ciò senza che i suoi occupanti ne risentano minimamente, perché viene eliminato istantaneamente ogni movimento interno, perfino la più piccola spinta acceleratrice. A tal punto, oltre che a segno di stella, la nave extraterrestre è anche a segno di corpuscolo di energia e pertanto è anche un tracciatore magnetico. Queste cose ci risultano incredibili perché nel caotico turbinare di credenze errate, la diffidenza per gli insegnamenti "diversi" ha preso il sopravvento, vietandoci di avanzare in una realtà più chiara e cosciente. A tal proposito il nostro Dante direbbe: «Per anni troppi vi mentì lo scritto che di guardar nel ver or sie' digiuni; convien sull'ali del pensier gir dritto per superar lo 'nferno e l' cerchi bruni».


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INFERNO - Canto XXII nel libero commento di Giovanna Viva Noi andavam con li diece demoni. Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa 15 coi santi, e in taverna coi ghiottoni. Pur a la pegola era la mia 'ntesa, per veder de la bolgia ogne contegno 18 e de la gente ch'entro v'era incesa. Come i dalfini, quando fanno segno a' marinar con l'arco de la schiena, 21 che s'argomentin di campar lor legno, talor così, ad alleggiar la pena, mostrav'alcun de' peccatori 'l dosso

Noi andavamo con i dieci demoni, ma, come si suol dire, "in chiesa con i Santi, in taverna coi ghiottoni". Ogni compagnia trovasi cioè al posto adatto; si sta perciò in compagnia dei dèmoni in questo infernale pianeta Terra. Intanto alla pentola bollente era rivolta la mia attenzione per vedere le condizioni della bolgia e della gente che dentro vi bruciava. Come i delfini, presagendo la spinta energetica del fondo marino all'approssimarsi della bufera, affiorano col dorso sulla superficie ripetutamente, tornando ad emergere per poi immergersi ancora e tal segno avverte i marinai del pericolo della tempesta imminente e del pericolo degli stessi delfini che potrebbero, affiorando continuamente, capovolgere l'imbarcazione, così, in quella bolgia per alleviare la pena, i peccatori affioravano col dorso alla superficie della "pece" e poi tornavano dentro in un baleno. Il lettore, pervenuto a comprendere il veritiero significato del pensiero Dantesco, potrebbe scorgere nelle varie descrizioni tanti esempi che sfuggono al commento stesso.

24 e nascondea in men che non balena. E come a l'orlo de l'acqua d'un fosso stanno i ranocchi pur col muso fuori, 27 sì che celano i piedi e l'altro grosso, sì stavan d'ogne parte i peccatori; ma come s'appressava Barbariccia, 30 così si ritraén sotto i bollori.I' vidi, e

anco il cor me n'accapriccia,

uno aspettar così, com'ell i 'ncontra 33 ch'una rana rimane e l'altra spiccia;

Io potrei dire, ad esempio, che ogni qualvolta mi "immergo" nel piacere di riprendere a lavorare per questo mio commento, "emergo" dalla pece bollente delle pene e delle preoccupazioni della vita, così come i delfini affiorano alla superficie del mare. E come sull'orlo di un fosso stanno i ranocchi col muso fuori dall'acqua nascondendo i piedi e il resto del corpo, così stavano da ogni parte (in ogni luogo del mondo) i peccatori, ma come si avvicinava Barbariccia (la punizione che raccapriccia), essi si ritraevano sotto i bollori. Ciò significa che i peccatori tutti, preferiscono restare immersi nella pece bollente che raffigura il dolore della vita umana e sfuggire ai vari "graffi" che di quando in quando sopraggiungono ad accrescere le pene. I "graffi" possono essere paragonati agli interventi chirurgici oppure agli incidenti vari che graffiano il corpo e terrorizzano l'anima. Io vidi, e ancor tal ricordo mi raccapriccia, che un peccaore rimaneva fuori dal bollore similmente ad una rana che resta in riposo, mentre un'altra guizza e vi si tuffa; Questo avviene nei meandri del "destino", in cui talora, nel bollore della sofferenza, viene data per Divina Misericordia un po' di tregua. Anche nell'Aldilà viene concessa una tregua maggiore quando, fra l'una e l'altra incarnazione, torniamo Lassù a riposare in seno alla nostra vera famiglia universale per risentire e rivivere quella felicità che durante le penose esperienze terrene avevamo dimenticato. Ritorniamo dopo sulla Terra, nuovamente dimentichi di quella grande gioia, per completare i cicli della nostra esperienza terrena.


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INFERNO - Canto XXII nel libero commento di Giovanna Viva e Graffiacan, che li era più di contra, li arruncigliò le 'mpegolate chiome 36 e trassel sù, che mi parve una lontra. I' sapea già di tutti quanti 'l nome, sì li notai quando fuorono eletti, 39 e poi ch'e' si chiamaro, attesi come. «O Rubicante, fa che tu li metti li unghioni a dosso, sì che tu lo scuoi!», 42 gridavan tutti insieme i maladetti. E io: «Maestro mio, fa, se tu puoi, che tu sappi chi è lo sciagurato 45 venuto a man de li avversari suoi». Lo duca mio li s'accostò allato; domandollo ond'ei fosse, e quei rispuose: 48 «I' fui del regno di Navarra nato. Mia madre a servo d'un segnor mi puose, che m'avea generato d'un ribaldo, 51 distruggitor di sé e di sue cose. Poi fui famiglia del buon re Tebaldo: quivi mi misi a far baratteria, 54 di ch'io rendo ragione in questo caldo».

e Graffiacane che gli era dirimpetto e più vicino, afferrò col runciglio le impeciate chiome di quel peccatore che perdeva il tempo della pena, lo emerse ed a me parve una lontra. Quel peccatore che aveva chiome così abbondanti da potersi afferrare col runciglio, viveva evidentemente il suo Karma in corpo da bestia, anche perché "appariva come una lontra", ed era inoltre punito da "Graffiacane". Dopo la similitudine con i delfini e con le rane, seguirà quella con i topi e con le anatre; possiamo pertanto dedurne che questi dèmoni svolgevano la loro missione punitiva tra le bestie e le piante, nei regni cioè Vegetale e Animale, dove anche le anime umane, tra l'una e l'altra vita, bruciavano il loro Karma in corpo da bestia o da pianta. Io conoscevo già il nome di tutti i diavoli da quando erano stati scelti da Malacoda e attesi per sentrire ancora come si chiamavano fra loro. «O Rubicante, mettigli gli unghioni addosso così che tu lo scuoi!», gridavano quei demoni tutti assieme. Ed io: «Maestro mio, cerca di sapere, se puoi, chi è quello sciagurato caduto in mano dei suoi avversari». Virgilio, accostandosi, gli chiese chi fosse, e quello rispose: «Io nacqui nel regno di Navarra. Mia madre che mi aveva generato con un ribaldo, mi mise poi a servizio da un signore. Poi fui "famiglio" del buon re Tebaldo II di Navarra; mi misi a far guadagni illeciti, della qual colpa ora pago il fio». È da presumere che qui sia stato scritto inizialmente "fui famiglio" e non "famiglia". Un tempo le famiglie nobili avevano numerosissimi componenti. Allora i figli sposati restavano a vivere nella famiglia di origine, per cui questa si reggeva a struttura patriarcale. Nel palazzo, oltre ai domestici (e questo io ben ricordo) vivevano ancelle, dame di compagnia ed anche impiegati addetti alle conduzioni delle terre e delle fattorie, "amministratori e fattori", i quali avevano gli uffici nel palazzo. C'erano inoltre i calzolai che avevano, per il loro lavoro, una stanzetta, che era spesso un bugigattolo senza finestre, con una porticina che si apriva sul muro esterno. Vi erano i "ramari", che accomodavano oggetti diversi di rame, da cucina e i cerchi di ferro che servivano a rinforzare le ruote delle carrozze e dei carri agricoli, uomini di fatica adibiti al trasporto dell'acqua attinta dalle cisterne della casa ed usata per riempire le piscine delle stanze. Vi erano gli addetti alle scuderie che governavano i cavalli e facevano anche i maniscalchi; alcuni di questi, specie i cocchieri, dormivano su brande poste nelle stesse stalle dove dormivano i cavalli. Questi lavoranti dovevano prestare servizio esclusivamente alle persone del palazzo; accettare lavoro dagli estranei era un reato che veniva severamente punito secondo le decisioni del capofamiglia. Tutti questi venivano chiamati "famigli".


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INFERNO - Canto XXII nel libero commento di Giovanna Viva E Cïriatto, a cui di bocca uscia d'ogne parte una sanna come a porco, 57 li fé sentir come l'una sdruscia. Tra male gatte era venuto 'l sorco; ma Barbariccia il chiuse con le braccia, 60 e disse: «State in là, mentr'io lo 'nforco». E al maestro mio volse la faccia: «Domanda», disse, «ancor, se più disii 63 saper da lui, prima ch'altri 'l disfaccia». Lo duca dunque: «Or dì: de li altri rii conosci tu alcun che sia latino 66 sotto la pece?». E quelli: «I' mi partii, poco è, da un che fu di là vicino. Così foss'io ancor con lui coperto, 69 ch'i' non temerei unghia né uncino!» E Libicocco «Troppo avem sofferto», disse; e preseli 'l braccio col runciglio, 72 sì che, stracciando, ne portò un lacerto. Draghignazzo anco i volle dar di piglio giuso a le gambe; onde 'l decurio loro 75 si volse intorno intorno con mal piglio. Quand'elli un poco rappaciati fuoro, a lui, ch'ancor mirava sua ferita, 78 domandò 'l duca mio sanza dimoro: «Chi fu colui da cui mala partita di' che facesti per venire a proda?» 81 Ed ei rispuose: «Fu frate Gomita,

E Ciriatto (dal greco "ciros", porco selvatico: cinghuale), al quale da ogni parte della bocca usciva una zanna come a un porco, gli fece sentire come una sola delle sue zanne lacerava la carne. Una sola delle zanne di Ciriatto, visto quale portatore di espiazione, potrebbe anche paragonarsi ad un bisturi chirurgico. Fra le cattive gatte, arrabbiati felini, era caduto quel topolino indifeso, ma Barbariccia, chiudendolo fra i denti del forchettone, disse agli altri: "State in là fino a che io lo tenga inforcato". Questo gesto potrebbe paragonarsi ad un temporaneo riposo nella "Misericordia" durante una penosa espiazione. E rivoltosi al maestro: «Domanda», disse, «se tu vuoi sapere altro da lui chiediglielo pure, prima che gli altri punitori ne facciano strazio». Allora Virgilio: «Or dimmi sotto la "pece" (nel suo stesso dolore espiativo) hai conosciuto qualcun altro che fosse "latino" italiano?». E quello: «Mi sono allontanato, da poco, da un tale che fu di vicino all'Italia. E fossi io restato ancor con lui coperto dal pericolo di maggior peccato, perché ora non temerei né unghia, né uncino purificatore!» E Libicocco «Troppo abbiamo pazientato nell'attesa dei vostri discorsi», disse; e siccome la Giustizia deve seguire il suo corso, gli afferrò il braccio col runciglio, così che, trascinandolo, gli portò via un brandello. Anche Draghinazzo volle dar piglio giù nelle gambe, per cui il "decurio" Barbariccia, capo della decina, si volse intorno con piglio minaccioso accorgendosi che i punitori si scagliavano avventatamente senza badare all'adeguata misura della punizione. Quando essi furono alquanto calmati, il duca mio, mentre il peccatore ancor guardava la sua ferita, gli domandò senza indugio: «Chi fu colui dal quale tu dici di esserti sventuratamente allontanato?» Ed egli rispose: «Fu frate Gomita,


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INFERNO - Canto XXII nel libero commento di Giovanna Viva quel di Gallura, vasel d'ogne froda, ch'ebbe i nemici di suo donno in mano, 84 e fé sì lor, che ciascun se ne loda. Danar si tolse, e lasciolli di piano, sì com'e' dice; e ne li altri offici anche 87 barattier fu non picciol, ma sovrano.

Frate Gomita li prosciolse da false accuse tendenti a confiscare i loro beni e, per non violare le leggi imposte dal Visconti, pagò il loro riscatto col suo denaro, "danar si tolse" e li liberò "di piano", così come si suol dire "sì com'e' dice" e anche in altre sue funzioni fu "barattiere", non misero "non picciol", bensì sovrano, al di sopra di ogni baratteria egli mutò, nei suoi scambi, il falso in leale e pertanto il Visconti lo condannò all'impiccagione.

Usa con esso donno Michel Zanche di Logodoro; e a Usa parlar con lui don Michele Zanche di Logodoro e a parlar dir di Sardigna della Sardegna le loro lingue non sono mai stanche. 90 le lingue lor non si sentono stanche. Omè, vedete l'altro che digrigna: i' direi anche, ma i' temo ch'ello

Oimé, vedete Farfarello, altro diavolo che digrigna: io racconterei ancora, ma temo che egli si prepari "a grattarmi la tigna" a conciarmi per le feste».

93 non s'apparecchi a grattarmi la tigna». E 'l gran proposto, vòlto a Farfarello che stralunava li occhi per fedire,

E Barbariccia, gran proposto a capo della decina, rivolto a Farfarello che stralunava gli occhi preparandosi a ferire, disse: «Scostati, malvagio uccello!»

96 disse: «Fatti 'n costà, malvagio uccello!» «Se voi volete vedere o udire», ricominciò lo spaurato appresso

«Se voi volete vedere o udire», ricominciò: lo spaurito peccatore «Toscani o Lombardi, io ne farò venire qui alcuni;

99 «Toschi o Lombardi, io ne farò venire; ma stieno i Malebranche un poco in cesso, sì ch'ei non teman de le lor vendette; 102 e io, seggendo in questo loco stesso, per un ch'io son, ne farò venir sette quand'io suffolerò, com'è nostro uso 105 di fare allor che fori alcun si mette».

ma i Malebranche cessino per un po' la loro funzione, così che quelli non temano la punizione; ed io, restando in questo luogo stesso, per un ch'io sia, invece di me soltanto, nelle vostre mani ne metterò sette, allorché lancerò loro il nostro segnale di intesa, affinché essi escano dalla bolgia tranquillamente».


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INFERNO - Canto XXII nel libero commento di Giovanna Viva Cagnazzo a questo discorso, levò il "cagnesco" muso (subodorando l'inganno del peccatore che paurosamente e furbescamente attendeva il ritirarsi dei diavoli affinché avesse via libera per fuggire alla pena dei graffi dei roncigli), scrollando il capo, 108 ch'elli ha pensata per gittarsi giuso!» Ond'ei, ch'avea lacciuoli a gran divizia, rispuose: e disse: «Odi malizia che egli ha escogitato per potersi gettarre giù nella pece e sfuggire ai graffi!» «Malizioso son io troppo, Perciò il peccatore che aveva espedienti astuti inabbondanza, per rendere più credibili le sue parole, rispose: «Io sono troppo 111 quand'io procuro a' mia maggior trestizia». Alichin non si tenne e, di rintoppo a li altri, disse a malizioso, specie quando procuro tormenti maggiori e divento più tristo». lui: «Se tu ti cali, Cagnazzo a cotal motto levò 'l muso, crollando 'l capo, e disse: «Odi malizia

114 io non ti verrò dietro di gualoppo, ma batterò sovra la pece l'ali. Lascisi 'l collo, e sia la ripa scudo, 117 a veder se tu sol più di noi vali». O tu che leggi, udirai nuovo ludo: ciascun da l'altra costa li occhi volse; 120 quel prima, ch'a ciò fare era più crudo. Lo Navarrese ben suo tempo colse; fermò le piante a terra, e in un punto 123 saltò e dal proposto lor si sciolse. Di che ciascun di colpa fu compunto, ma quei più che cagion fu del difetto; 126 però si mosse e gridò: «Tu se' giunto!». Ma poco i valse: ché l'ali al sospetto non potero avanzar: quelli andò sotto, 129 e quei drizzò volando suso il petto:

Il peccatore cercava di sfuggire al maggior dolore dei graffi, gettandosi nella "pece bollente", che rispecchia i dolori della vita, ma presenta minore tribolazione dei roncigli che, come già detto, raffigurano la pena di altre sofferenze, quali incidenti, interventi chirurgici, ecc.) Alichino non si trattenne dal pensiero di sfidarlo e in contrasto con gli altri diavoli, disse: «Se tu fuggi per gettarti giù, io non ti verrò appresso come gli altri, ma batterò le ali sopra la pece (perché tu raggiunga quel grado di tormento per te prestabilito). Ed ora lasciamo l'alto colle e facciamoci pure scudo dell'argine, constaterai tu stesso dell'impossibilità di sfuggire alla Volontà superiore che si svolge per nostro mezzo». O tu che leggi queste rime, intendi il significato di questa nuova gara: ciascuno dei diavoli, compreso quello che inizialmente era il più restio a fare ciò, volse lo sguardo dall'altro lato. Il Navarrese colse il momento propizio, puntò i piedi per terra, prese lo slancio e si tuffò nella pece, liberandosi così dalla proposta di far punire con i roncigli i compagni di pena da lui proditoriamente chiamati. Per tal motivo tutti i diavoli furono punti dalla coscienza di colpa e Alichino, che più degli altri si riteneva colpevole per avergli dichiarato che non lo avrebbe seguito, gridò: «Ora sarai raggiunto!». Ma a poco valse tale minaccia, poiché le sue ali incerte di fronte alla pece bolente, non poterono avanzare. Il Navarrese andò sotto, mentre Alichino si drizzò volando al di sopra della pece: Qui si evidenzia ancora che il cosiddetto "diavolo", appunto perché altro non era che uno Spirito al servizio della Giustizia Divina, non potette tuffarsi nel negativo dei peccati del mondo, la "pece", per inseguire il peccatore, il quale, al contrario, nella pece bollente si tuffò facilmente per trovare scampo. Ciò significa che il peccatore era ben intriso di male, mentre il "diavolo" non lo era.


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INFERNO - Canto XXII nel libero commento di Giovanna Viva non altrimenti l'anitra di botto,quando 'l falcon s'ap pressa, giù s'attuffa, 132 ed ei ritorna sù crucciato e rotto. Irato Calcabrina de la buffa, volando dietro li tenne, invaghito 135 che quei campasse per aver la zuffa; e come 'l barattier fu disparito, così volse li artigli al suo compagno, 138 e fu con lui sopra 'l fosso ghermito. Ma l'altro fu bene sparvier grifagno ad artigliar ben lui, e amendue 141 cadder nel mezzo del bogliente stagno. Lo caldo sghermitor sùbito fue; ma però di levarsi era neente, 144 sì avieno inviscate l'ali sue. Barbariccia, con li altri suoi dolente, quattro ne fé volar da l'altra costa 147 con tutt'i raffi, e assai prestamente di qua, di là discesero a la posta; porser li uncini verso li 'mpaniati, ch'eran già cotti dentro da la crosta; 151 e noi lasciammo lor così 'mpacciati.

non altrimenti fa l'anatra fulmineamente quando il falco si lancia a ghermirla, essa si tuffa nell'acqua, che è il suo ambiente naturale, così come era la pece per il peccatore, mentre il falco, che nell'acqua non può seguirla, ritorna su crucciato e vinto. Calcabrina, irato per la beffa subita ad opera del Navarrese, tenne dietro ad Alichino, sperando che egli riuscisse a far emergere dalla pece il peccatore, affinché avesse la giusta punizione; e come il barattiere fu sparito nella pece, egli volse gli artigli al suo compagno ritenendolo colpevole dell'accaduto e fu con lui avvinghiato sopra il fosso. Ma l'altro fu simile a rapace grifone nell'artigliare fortemente il suo compagno e caddero insieme nel mezzo del bollente stagno. Il calore li avvolse separandoli, ma essi furono incapaci di sollevarsi per via delle ali impeciate. Barbariccia, come gli altri addolorato per l'accaduto, fece volare sveltamente, con tutti i raffi, quattro di loro di qua e di là, essi discesero sul posto e porsero gli uncini verso i due invischiati, perché vi si sorreggessero, poiché la loro rivestitura corporea demoniaca, per via della pece, era divenuta tutta una crosta; e noi li lasciammo così stravolti. E coinvolti da quel malefico fumo impeciato, causato dalla espiazione del male umano che, nella sua diabolica forza, può creare perfino un conflitto con la stessa suprema Potenza purificatrice.


Di seguito riporto ancora parte del mio libro. Sapevo esattamente quale era la volontà di Dio e sapevo quello che voleva che io facessi. Certo che lo sapevo. Il sommo Sacerdote mi aveva chiamato nella sua camera interna e mi aveva detto esattamente ciò che Dio voleva da me. Presi tutto molto seriamente, poiché credevo che fosse vero. Vorrei condividere con voi queste mie esperienze, poiché noi tutti risentiamo del controllo che gli altri esercitano su di noi. Quello in cui credete è il bagaglio che vi portate appresso nella vita. I’Essere Meraviglioso che ho conosciuto non crede a nulla, se non alla sacralità di tutte le cose. Vive della spontaneità dell'energia. Non difende né giudica nulla. Il suo mondo è eterno e infinito; vede la bellezza in tutte le cose e accetta le vie dell'uomo, comprese la restrizione e la lotta. Egli sa che senza l’amore non ci sarebbe nulla. Vivono nell’Amore. Se non state attenti, le credenze possono soffocarvi. Lasciate che mi spieghi meglio. Gli abitanti della terra vivono all'interno di un recinto o Cerchio. Quel Cerchio è un campo di forza elettromagnetica creato dalle oscillazioni dei neuroni del cervello. Il campo magnetico domina e altera la percezione della vita e delle circostanze fisiche di ciascun uomo. Quel campo energetico impedisce all'uomo di percepire la Forza di Dio presente in tutte le cose. Egli vede solo la realtà fisica e crede che questa sia vera. Inoltre, si vede separato dalla Forza di Dio e questo lo priva del suo potere. Poiché le persone nel Cerchio non hanno la benché minima idea di quale sia la verità dietro la realtà, nel corso dei secoli hanno congetturato interpretazioni infantili per spiegarsi le cose. Molte religioni furono formulate in un periodo in cui le persone erano dure come il legno! Ora, togliete la conoscenza, l'elettricità, la lettura e la scrittura. Poi, privateli del beneficio delle moderne comunicazioni, dei viaggi e della medicina e queste persone saranno ancora più tardi d'ingegno. Se poi riuscite a portarli indietro di duemila anni, negandogli il progresso che il mondo ha ottenuto in quel periodo, avrete tra le mani quello che in termini attuali si chiama un deficiente. Questo è il livello intellettuale e spirituale delle persone che svilupparono molte delle vecchie filosofie. Le loro percezioni, perfino all'interno del Cerchio, erano altamente limitate e la loro percezione della realtà di là dal Cerchio era fanatica, tribale e limitata da una mancanza d'intuito. Alcune di quelle aride filosofie prevalgono oggigiorno. Esse creano un'ulteriore prigione per l'uomo, stabilendo una moralità dello status quo che lo lega a un sistema di strane credenze che egli considera erroneamente vere. Il potere necessario per penetrare il Cerchio e scappare dalla prigione creata da quelle credenze è così grande che pochi provano a farlo e meno ancora ci riescono.


Le persone possono spostarsi dal centro del Cerchio, che è altamente restrittivo, a una posizione più vicina al margine esterno, che, in una certa misura, le libera. Ad ogni modo, generalmente esse ricadono nelle stesse vecchie abitudini, sostituendo una debole filosofia con un'altra, oppure non hanno proprio alcuna filosofia. È per questo che dico con certezza che le credenze soffocano le persone, poiché ben poco di ciò che credono rappresenta la vera realtà spirituale (si tratta solo di una rappresentazione semplificata di quella realtà). Pochissime credenze della Gente del Cerchio sono originali. Solitamente, le persone sono imprigionate in una serie di vari pezzettini della "mentalità" del Cerchio che esse accumulano negli anni. Poi, nel credere in ciò che fanno per molto tempo, la mente si ossifica e s'indurisce intorno a loro e incominciano a crederci come se la loro vita dipendesse da questo. Così facendo, sono imprigionate per sempre. Credo che la restrizione del Cerchio sia preannunciata dal vostro io interiore o Sé Superiore e che voi l'abbiate accettata amorevolmente, man mano che avete stabilito le condizioni generali della vostra vita iniziale. Credo che il Sé Superiore sia così potente da avere la capacità di scegliere il tipo di vita che vuole sperimentare nel piano fisico. La vita in terra è così eroica ed è un passo dell'evoluzione così importante perchè non siamo venuti qui per caso. L'antica idea secondo cui Dio ci ha in qualche modo scaricato e ha detto: «Tormentateli», sembra infantile. Quando due esseri umani si uniscono in un rapporto sessuale, rilasciano un'energia che è interpretata dal Sé Superiore. Esso sceglie lo schema genetico del bambino in cui sta per nascere, accettando qualsiasi forza e debolezza che si riscontrerà in quel piccolo corpo. Così, se siete nati con una gamba più corta dell'altra, il vostro Sé Superiore ne era a conoscenza e ha detto: «Va bene, lo prendo. Anche se devo camminare a semicerchio per il resto della mia vita, non mi interessa. Portami laggiù, ne ho bisogno».


Il Sé Superiore ha anche la capacità di scegliere il sesso e, generalmente, seleziona il genere che gli consentirà la massima evoluzione sul piano terreno. Per cui, se siete una donna è perché potevate fare "l'uomo" stando a testa in giù. Avete scelto di essere donna perché non necessariamente vi è naturale esserlo. Se siete un uomo avete scelto lo strano compito di cercare di esprimere forza senza ledere agli altri e, nei limiti di quella forza, dovete sviluppare la sottile spiritualità della delicatezza. Poi, il Sé Superiore considera ciò in cui queste brave persone credono. In un primo momento si avvilisce, poiché può vedere che quel che credono è completamente "insulso"; poi, gradualmente, incomincia a sorridere mentre si rende conto che gli ci vorrà almeno un'altra ventina d'anni per trascendere quel destino. «Perfetto, - dice - vent'anni per oltrepassare lui, venti per oltrepassare lei, venti per superare quello in cui credono questi, in tutto sono sessant'anni. A quel punto ne avrò dieci per me per il tardo autunno. Includimi». Se non state attenti, le credenze possono soffocarvi. Lasciate che mi spieghi meglio. Gli abitanti della terra vivono all'interno di un recinto o Cerchio. Quel Cerchio è un campo di forza elettromagnetica creato dalle oscillazioni dei neuroni del cervello. Il campo magnetico domina e altera la percezione della vita e delle circostanze fisiche di ciascun uomo. Quel campo energetico impedisce all'uomo di percepire la Forza di Dio presente in tutte le cose. Egli vede solo la realtà fisica e crede che questa sia vera. Inoltre, si vede separato dalla Forza di Dio e questo lo priva del suo potere. Poiché le persone nel Cerchio non hanno la benché minima idea di quale sia la verità dietro la realtà, nel corso dei secoli hanno congetturato interpretazioni infantili per spiegarsi le cose. E così, siete arrivati. Sapevate che sarebbe stato il periodo più importante della storia dell'uomo e potevate vedere che, se non altro per un po', gli altri vi avrebbero dominato e controllato. Potevate vedere la restrizione del Cerchio e sapevate che quella restrizione vi avrebbe aiutato. Poiché dalla Estrazione nasce la Libertà definitiva. Tuttavia, avevo conosciuto la libertà. Mi ci erano voluti solo pochi giorni, ma alcuni ci impiegano una vita. Volevo condividere con voi questa storia, poiché noi tutti ti risentiamo del controllo che gli altri esercitano su di noi. Quello in cui credete è il bagaglio che vi portate appresso nella vita. Tuttavia, per riavere il vostro potere, dovete cavarvela da soli. Dovete accettare Dio come una fonte d'energia. Gradualmente, concentrandovi sulla religiosità che è in voi e accettandovi come perfetti (anche se non lo siete), divenite sempre più l'energia divina che è in voi. Quell'energia è fuori del Cerchio, pertanto alla fine il vostro dominio sarà talmente grande che controllerete ogni aspetto della vostra vita. Questo è il primo passo, poiché se vi vedete separati da Dio o dalla Forza divina ritornate alle vecchie usanze. State dicendo: «Sono privo di valore, la vita mi sfugge dalle mani, lascia che siano gli altri, o un'altra forza esterna a controllare». E la Legge di Luce, nella sua imparzialità, risponde creando per voi una realtà spastica e piena di incertezze. La minoranza controlla la maggioranza e la vita controlla voi, non voi la vita. Con questo atteggiamento, le affermazioni diventano solo dei borbottii, incantesimi per il dio ippopotamo. Ma se riuscite veramente a credere. Angela Pace



OPERATORI CON PROGRAMMAZIONI DIVERSE I nostri operatori che svolgono attività sul vostro pianeta per un fine ben preciso, ricevono la programmazione attraverso canali diversi, perché diverse sono le direttive della loro operosità. Queste personalità che agiscono sul piano della psiche collettiva sono pienamente coscienti di essere “nel mondo”, ma sono altrettanto coscienti di “non essere del mondo”. Costoro sanno a che difficoltà vanno incontro e conoscono pure di possedere i mezzi per superarle, essendo consapevoli di essere quelli che realmente sono e non quelli che molti credono che siano. I nostri operatori sono spesso in sintonia con i valori universali e molti di essi rifiutano l’educazione scolastica o domenicale terrena, avendo piena conoscenza di poter attingere il sapere dalle loro vite parallele e di convogliarlo, secondo le loro necessità, sul piano mentale della loro esistenza tridimensionale umana. Spesso sono in grado di dimostrare le loro reali capacità sul piano della loro specifica funzione. Uno dei nostri programmati, Uri Geller, riceve attraverso un canale specifico determinate facoltà che egli esprime con molta disinvoltura grazie agli “automedonti” che costantemente guidano il dinamismo che gli occorre per operare e dimostrare. Il nostro operatore Eugenio Siragusa espleta la sua attività su un piano diverso da quello in cui opera Uri Geller o altri. La sua programmazione non è sul piano materiale e la sua ricezione avviene attraverso un canale conduttore di dinamismi spirituali. La sua attività riveste una particolare funzione che non è facile comprendere se non si è specificamente preparati e se le predisposizioni di coloro a cui la sua opera è indirizzata non sono sufficientemente in sintoni le superiori facoltà dei valori spirituali. Sul vostro pianeta abbiamo funzionari programmati coscienti ed altri programmati non coscienti e le loro attività, per quanto diverse siano, mirano a dimostrare le nostre possibilità di intervento sulla materia, sulla psiche e sull’astrale. Gli operatori sono strumenti della Superiore Intelligenza Cosmica che noi ben conosciamo. È vero pure che vivono in mezzo a voi, posseggono un corpo materiale tridimensionale, si comportano come voi vi comportate, ma in realtà sono in missione e non si lasciano facilmente influenzare o dissuadere. Sono perfettamente consapevoli delle difficoltà che sono costretti ad affrontare e sanno altresì di poterle agevolmente superare avendo conoscenza dei dinamismi utili per modificare il negativo in positivo o il male in bene. Sanno, infine, di dover tollerare le blasfeme leggi della vostra società e le incapacità di tutti coloro che non sono in grado di comprendere la loro missione di giustizia, di pace e di amore universale. Essi non temono la morte, e tanto meno le persecuzioni morali e materiali. Non sanno amare egoisticamente e sono altruisti in tutti i sensi. Le strumentalizzazioni materiali non stimolano in loro affezioni, né si lasciano attaccare dal possessivismo. Sono semplici e liberi perché conoscono la verità. Pace. ADONIESIS


COME DOVETE INTENDERE LA FRATELLANZA

L’amore spirituale sia sempre al di sopra di ogni concetto. La spontaneità abbia sempre ad animare gesti, parole ed atteggiamenti. Nessuno deve nutrire riserve mentali e la sincerità sia sempre presente nei pensieri e nelle espressioni. Esaltate l’umiltà e la comprensione e in nessun caso prevalga l’egoismo e quanto possa ferire o denigrare l’armonia che cementa l’amore fraterno. Soccorretevi nei momenti di bisogno, dando tutto ciò che potete e dovete dare. Coloro che ricevono abbiano sempre presente il bisogno di ringraziare l’Altissimo e di ricambiare con umile dolcezza e con premuroso amore il cuore generoso del fratello o della sorella. Sentitevi sempre una sola cosa affinché la Luce Cristica dimori nei vostri spiriti e nei vostri cuori. Non giudicate, constatate e riprendete con amore e con dolcezza chi erra o commette azioni che disarmonizzano o sviluppano vibrazioni negative. Non temete coloro che dovessero perseverare nelle azioni diaboliche. C’è chi vede e provvede affinché costoro non abbiano né la forza, né la volontà di poter nuocere creando scompiglio. Il sorriso sia sempre sulle vostre labbra e la luce dell’amore nei vostri occhi. Vogliatevi sempre bene e il desiderio di amarvi gli uni e gli altri sia sempre vivo nei vostro spiriti e nei vostri cuori. La benedizione del Cielo non vi mancherà mai. Pace a voi tutti. Il Consolatore


ATTENTI ! CI SONO FRATELLI E FRATELLI Ci sono fratelli legati all’Ego inferiore e fratelli legati all’Ego superiore. I primi influenzano con valori positivistici materiali e agiscono sulle strutture sensoriali, cerebrali e pneumatiche. I secondi influenzano con valori positivistici sui piani superiori spirituali, sulle strutture astrali. Le loro influenze sono complementari. I primi hanno il compito di agevolare la sublimazione della materia e dei componenti dinamici che la costituiscono. I secondi hanno il compito di aiutare l’ascensione dello spirito che ha sottomesso la materia alla legge dell’equilibrio e all’ubbidienza completa alla sapienza astrale. L’ammaestramento dei primi è diverso da quello dei secondi. Anche il piano sperimentativo è notevolmente differente. I primi si adoperano alla perfezione scientifica dei dinamismi materiali. I secondi si adoperano alla perfezione dei dinamismi astrali. Pace. HOARA


DATE SENZA NULLA CHIEDERE AD IMITAZIONE DEL SOLE COSÌ COME SI DONA IL SOLE, VIVIFICANDO OGNI COSA MANIFESTATA DAL SUO AMORE, SIATE VOI, FIGLI DELLA SUA VITALITÀ E SERVI DEL SUO SACRIFICIO. SIATE GENEROSI COME LA SUA LUCE CHE SPRIGIONA MIRIADI DI ATOMI CREANTI FINO A SPEGNERSI QUANDO L’ULTIMA STILLA ENERGETICA DEL SUO MACROESSERE SARÀ STATA BRUCIATA NEL DONO DELLA VITA. IMITATE IL SOLE CHE OGNI GIORNO SORGE SUI BUONI E SUI CATTIVI, SUI GIUSTI E SUGLI INGIUSTI, PER DARE SENZA CONDIZIONI IL SUO INFINITO POTERE D’AMORE A TUTTE LE CREATURE PER POI RICOMINCIARE IN UNA NUOVA ALBA NELL’ETERNO FLUIRE DI OGNI COSA DESTINATA ALL’AMORE CHE SUBLIMA L’AMORE. SÌ, SI SPEGNERÀ IL SOLE QUANDO IL SUO DIVINO DONARSI AVRÀ ESAURITO LA SUA PARABOLA CREATIVA AL SERVIZIO DELL’INTELLIGENZA-SPIRITO ONNICREANTE E MUTERÀ LA SUA DIMENSIONALITÀ MANIFESTATIVA PER RITORNARE A SERVIRE L’IDEA CHE È LA GENIALITÀ DA CUI SCATURIRANNO NUOVE FORME E NUOVE OPERE DEIFICANTI. DATE SENZA NULLA CHIEDERE E NON ASPETTATEVI RICOMPENSA CHE NON SIA QUELLA DI ESSERE SANTIFICATI NEL PERPETUARE IL SERVIZIO ALL’OPERA CREATIVA FRUTTIFICATA DALL’INTELLIGENZA-SPIRITO CHE VI È STATA ELARGITA, QUALE GRAZIA INASPETTATA, DAGLI ELHOIM, GENI CREANTI DEL SOLE. DAL CIELO ALLA TERRA DAL VERBO CRISTICO Porto S. Elpidio, 13 Agosto 1990 Ore 13:55


LA SCIENZA SENZA COSCIENZA DI UNA SOCIETÀ INGIUSTA ED IRRESPONSABILE

LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: L’ENERGIA NUCLEARE SFRUTTATA PER LE CENTRALI, PER GLI ARMAMENTI E PER IL TERRORISMO NUCLEARE. UN’ENERGIA CHE HA GIÀ PRODOTTO MORTE E DISTRUZIONE, CHE STA DEVASTANDO IL PIANETA. UNA SPADA DI DAMOCLE SEMPRE SOSPESA SUI DESTINI DELLA UMANITÀ CON I MISSILI PRONTI A LANCIARSI PER UN ATTACCO, PER UNA RAPPRESAGLIA O PER UN ERRORE NUCLEARE. LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO, IL BUCO DELL’OZONO, L’EFFETTO SERRA, L’AVVELENAMENTO DELLE ACQUE ATTRAVERSO I DISASTRI ECOLOGICI, I RESIDUI RADIOATTIVI, GLI SCARICHI INDUSTRIALI, I PRODOTTI CHIMICI. LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: I DISBOSCAMENTI FOLLI DI INTERE AREE DEL PIANETA, VERI POLMONI DELLA TERRA. LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: L’ESTINZIONE DELLA FLORA E DELLA FAUNA. LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: L’INVENZIONE E LA COSTRUZIONE DI SEMPRE NUOVE E PIÙ SOFISTICATE ARMI DISTRUTTIVE. LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: L’ECONOMIA PERVERSA ED EGOISTICA; IL CONSUMISMO SFRENATO DEI POCHI A DISCAPITO DEI PIÙ, SENZA GARANTIRE IL NECESSARIO A TUTTI E IL SUPERFLUO A NESSUNO. LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: L’ABORTO, LA SPECULAZIONE FARMACEUTICA, LE RICERCHE FINALIZZATE AL GUADAGNO EGOISTICO E NON ALLA REALE RISOLUZIONE DEI GRANDI MALI CHE ATTANAGLIANO L’UMANITÀ (AIDS, CANCRO, ECC.). LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: IL RAZZISMO, LA SCHIAVITÙ, L’EMARGINAZIONE, LE GUERRE, LA POVERTÀ, LA FAME, LA CORRUZIONE MORALE E SPIRITUALE, L’INGIUSTIZIA SOCIALE, LE BARRIERE IDEOLOGICHE, POLITICHE E RELIGIOSE, IL MILITARISMO, ECC. LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: LO SFRUTTAMENTO INDISCRIMINATO DELLE RISORSE NATURALI. LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: LA RICERCA SPAZIALE PER FINI MILITARI E DI SUPREMAZIA. LA MESSA IN ORBITA DI CAPSULE E DI VETTORI CHE HANNO INQUINATO LO SPAZIO ESTERNO E CHE RISCHIANO DI PRECIPITARE SULLA TERRA CON I LORO PROPULSORI NUCLEARI. LA SCIENZA SENZA COSCIENZA: POPOLI DELLA TERRA, VI PORTERÀ ALLA AUTODISTRUZIONE. PIÙ VOLTE NOI, POTENZE CELESTI, VI AVEVAMO AVVERTITI TRAMITE IL NOSTRO SOLERTE EMISSARIO EUGENIO SIRAGUSA, IN SERVIZIO SUL VOSTRO PIANETA. OGGI L’APOCALISSE CHE AVETE VOLUTO EDIFICARE STA RICADENDO SU DI VOI E SUI VOSTRI FIGLI IN FORZA ALLA INFALLIBILE LEGGE DI CAUSA-EFFETTO.


RAVVEDETEVI, RAVVEDETEVI, AFFINCHÉ QUESTA MADRE TERRA E TUTTO CIÒ CHE IN ESSA VIVE POSSA SALVARSI E RIGENERARSI PER FAR SORGERE L’ALBA DI UNA NUOVA ERA RICCA DI RESPONSABILITÀ COSCIENTE, D’AMORE, DI GIUSTIZIA, DI COMUNIONE FRATERNA E DI VERA PACE. FATELO FINCHÉ SIETE ANCORA IN TEMPO. I SEGNI IN CIELO E IN TERRA VI INVITANO A PRENDERE COSCIENZA DI QUESTA IMPELLENTE NECESSITÀ CHE, SE EVASA, VI PORTERÀ AL VOSTRO COMPLETO ANNIENTAMENTO FISICO, PSICHICO E SPIRITUALE: ALLA SECONDA MORTE. DAL CIELO ALLA TERRA LE POTENZE CELESTI TRAMITE GIORGIO BONGIOVANNI Porto S. Elpidio, 20 Agosto 1993 Ore 24:00


È TEMPO DI SCELTA E DI AZIONE. O CON CRISTO O CON BARABBA. RIMANERE PASSIVI DI FRONTE AGLI EVENTI TRAGICI CHE ACCADONO NEL MONDO SIGNIFICA AVER SCELTO IL MALE O ESSERNE INCONSAPEVOLI COMPLICI. CHI CREDE DI AVER REALIZZATO I VALORI CHE IL CRISTO HA INSEGNATO È CHIAMATO OGGI, IN QUESTO PARTICOLARE MOMENTO, A SCELTE RADICALI E NON DIPLOMATICHE. NESSUNO SI DEVE SENTIRE OBBLIGATO A SERVIRE TOTALMENTE LA VERITÀ, LA QUALE, COME È STATO GIÀ DETTO PIÙ VOLTE, SI MANIFESTA IN DIVERSE FORME E CON DIVERSI CAMMINI ANCHE SE LA FIAMMA È UNICA. MA È ALTRETTANTO VERO CHE NON È PIÙ TEMPO DI ATTESA E DI CRESCITA. SPESSO NON VI RENDETE CONTO CHE LA VITA QUOTIDIANA CHE CONDUCETE VI PORTA AD ESSERE PARTE DEL SISTEMA NEGATIVO POSTO IN ESSERE DAI TIRANNI RIDUCENDOVI A VITTIME COMPLICI ED INCONSAPEVOLI DEL LORO ARRICCHIMENTO MATERIALE E PSICHICO. OCCORRONO, RIPETO, SCELTE RADICALI ED ANTICONFORMISTE, CIOÈ RIVOLUZIONARIE. SOLO COSÌ SI DIVENTA SOLDATI DELL’ESERCITO DELLA NUOVA RESISTENZA. IO HO SCELTO. LIBERTÀ, RESISTENZA, GIUSTIZIA, PACE E AMORE. PACE! DAL CIELO ALLA TERRA

5 settembre 2001

TRAMITE GIORGIO BONGIOVANNI


LA VOCE DELL’AQUILA MAGAZINE DI CULTURA EXTRATERRESTRE E FILOSOFIA COSMICA

2- SETTEMBRE 1989 – 2 - SETTEMBRE 2021 32° ANNIVERSARIO DELLA STIMMATIZZAZIONE DEL SERVO DI DIO GIORGIO BONGIOVANNI


L'enigma Howard Menger di Håkan Blomqvist (Presidente e co-fondatore dell’Archives dell’Archives For the Unexplained)

(ufoarchives.blogspot.com – post del 02-12-2014) Traduzione italiana di “E.S.”

Ci sono due idee o temi di base da me presentati nel mio ultimo libro, “Gudarna återvänder. Ufo och den esoteriska traditionalen” (“Il ritorno degli dèi. Gli UFO e la tradizione esoterica”). Innanzitutto ho documentato le influenze ideologiche esercitate dalla Tradizione Esoterica sullo sviluppo storico del movimento ufologico globale. In secondo luogo, il libro è un tentativo di interpretare i vari aspetti del fenomeno UFO ricorrendo alla visione esoterica del mondo come paradigma o ipotesi di lavoro. È l'esoterismo presentato da Helena Blavatsky, Charles Leadbeater, Geoffrey Hodson, Cyril Scott, Alice Bailey e Henry T. Laurency. La parte forse più controversa del libro concerne la mia teoria secondo cui alcuni dei contattisti “fisici” della prima generazione siano stati effettivamente coinvolti in un test gestito da un gruppo terrestre segreto, benevolo, che aveva accesso ad una tecnologia avanzata tipo "Vimana", e che forse intratteneva rapporti di collaborazione con un gruppo extraterrestre. Mi riferisco in particolare a Orfeo Angelucci, George Adamski, George Van Tassel, Daniel Fry e Howard Menger. Il test mise a dura prova psicologica i contattisti, che a volte agirono in modo irrazionale e non compresero quel che stava succedendo loro. Questa teoria non è in linea con l'ufologia "scientifica" tradizionale, che di solito etichetta come frodi questi casi di contatto, messi su da fabbricatori di miti totalmente inaffidabili. Ma le mie approfondite indagini, condotte per lunghi anni, sulle affermazioni di chi diceva di avere contatti fisici in Svezia e all'estero alla fine mi hanno convinto che la risposta non era sempre così semplice. Ho notato che in alcuni casi sussistevano delle prove circostanziali, dei testimoni, e che i contattati avevano effettivamente interagito con degli sconosciuti provenienti da altrove, che ovviamente possedevano una tecnologia avanzata. L'ufologo americano Ted Bloecher è giunto a una conclusione simile dopo aver studiato il caso di Woodrow Derenberger. Un nuovo studio sulle esperienze di contatto e sulla filosofia della Tradizione Esoterica – ricorrendo per quest’ultima alle fonti più autorevoli ed accademiche – ha poi aggiunto dati interessanti e nuove prospettive sui moderni contattisti UFO. Sono ovviamente consapevole che questo è un territorio difficile e controverso, ed avventurarvisi equivale, per molti studiosi accademici ed ufologi, ad un harakiri intellettuale.


A questo proposito preferisco essere un eretico tra gli eretici che aderiscono al motto di Riley Crabb, per molti anni direttore della Borderland Sciences Research Foundation: "Se ho un obiettivo nella vita è la ricerca senza compromessi della Verità, qualunque essa sia, e dovunque possa portare". Howard Menger, morto nel 2009, è stato uno dei contattisti più interessanti degli Anni '50, in parte a causa della sua aperta ammissione di non aver veramente ben compreso tutto quello che gli è successo e della sua speculazione che le persone che ha incontrato potrebbero effettivamente essere state di un gruppo segreto terrestre e che era anche coinvolto in un esperimento sociologico condotto dal Pentagono. Purtroppo nessun ufologo o giornalista americano ha fatto uno studio approfondito delle sue esperienze. Ho raccolto per molti anni documenti relativi a Menger. Timothy Good mi ha gentilmente inviato l'intera trascrizione della sua intervista con Howard Menger del 1978, e negli Anni '80 ho tenuto una corrispondenza con lo psichiatra Dr. Berthold Schwartz, che conosceva i coniugi Menger ed è giunto alla conclusione che "le affermazioni di contatto o il caso di Howard Menger sono tutt'altro che una questione aperta e chiusa o solo bianca o solo nera". In diverse interviste Howard Menger ha ipotizzato che gli individui che lo hanno contattato fossero in realtà un gruppo segreto terrestre dagli intenti positivi. Nell'intervista che rilasciò a Timothy Good dichiarò: "È possibile che non vogliano farci sapere che vivono qui su questo pianeta; e che, probabilmente, ci fuorvierebbero dicendoci di venire da Venere o Marte". Relativamente a questa idea c’è un'interessante citazione nel libro dei Menger From Outer Space To You (1959) pag. 159: "Ci sono anche astronavi... che sono costruite da gente di questo pianeta. Queste persone comunicano ed operano in sinergia con uomini di altri pianeti. Sono persone che possiedono un'alta comprensione spirituale e hanno raggiunto la consapevolezza della legge naturale…" Se c'è del vero in questa affermazione, allora questo gruppo segreto che contatta la gente comune dovrebbe necessariamente muoversi come i classici agenti dell'Intelligence, a volte facendo uso di blande forme di inganno per mantenere celata la propria identità. Nel caso di Howard Menger sono molti gli indizi in tal senso. I suoi contatti ricorrevano a parole in codice. In The Song of Saturn (1968), Connie Menger menziona un incontro che Howard ebbe con uno dei visitatori all’ufficio postale locale: "Pronunciò sorridendo la parola in codice ad Alyn (Howard), che riconobbe immediatamente come uno dei mezzi di identificazione tra gli amici e gli agenti dei visitatori di altri pianeti." (pag. 109). C'è un commento molto interessante fatto dal contattato George Van Tassel nella sua rivista Proceedings, numero di febbraio-marzo 1957.


Van Tassel indagò personalmente sulle affermazioni di Menger e intervistò molti testimoni. La sua difesa della storia di Menger rivela un dettaglio affascinante: "Nel corso del mio contatto con i quattro uomini che sbarcarono qui il 24 Agosto del 1953, mi furono date delle informazioni che mi dissero di usare come "chiave" per distinguere, da lì in avanti, i contattisti genuini da quelli fasulli. Howard Menger ha usato le parole di questa "chiave" in modo proprio e corretto". (pag. 5). Se alcuni dei contattisti degli Anni '50 vennero realmente coinvolti in un test o in un esperimento orchestrato da ignoti visitatori benevoli, il mistero davvero più grande è: chi sono costoro? Ho condotto uno studio dettagliato della visione del mondo e della filosofia presentate ai contattisti dai loro visitatori; e soprattutto i libri scritti da Adamski, Angelucci, Fry e Menger sono esposizioni un po' semplificate ma molto chiare della Tradizione Esoterica, anche nei dettagli specifici come l’affermare che il nostro pianeta è in quarantena ed è una sorta di Alcatraz interplanetario. Potrebbe quindi essere stato fatto, questo test, da un gruppo appartenente ai custodi occulti dell'Antica Saggezza, della Tradizione Esoterica o Scienza del Multiverso? Se questo è il caso, Howard Menger non fu coinvolto soltanto con il Pentagono e la CIA, ma anche con quella che chiamo HIA - Higher Intelligence Agency. L’uomo e la donna della strada ben intenzionati e un po’ ingenui si pongono naturalmente una domanda: se questo gruppo esiste davvero, perché non si mostra apertamente? Penso che la risposta migliore sia data dal disegno di legge "venusiano" comunicato al giornalista ed esoterista Paul M. Vest: "Sulla tua Terra il semplice colore della pelle, una leggera differenza di credo religioso, il semplicemente appartenere ad una razza o ad un paese diverso – insomma, le deviazioni più banali – scatenano belligeranze animalesche, brutalità orribili e il massacro sanguinoso di milioni di tuoi simili. Resti quindi davvero sorpreso quando ti dico che gli esseri di certi altri mondi vedono la Terra come i terrestri potrebbero guardare una tana di serpenti letali che si pungono a morte?".


ABBIAMO LETTO PER VOI Di HOWARD MENGER

DALLO SPAZIO PROFONDO PER TE

Viaggio in un Ricognitore Venusiano Verso il primo di Settembre, nel 1956, sono andato nuovamente alla Posizione di Campo No. 1. I molti contatti avevano in qualche modo attenuato la mia eccitazione fino all’incontro della settimana precedente che mi aveva messo in soggezione. Adesso mentre vedevo arrivare la navicella, speravo di poter avere un’altra sorpresa solo per metà così meravigliosa; ed in fondo alla mente avevo sempre quella piccola speranza che alla fine avrei ottenuto la cavalcata nello spazio promessa. L’illuminazione brillante è sbiadita ed ho potuto vedere il vascello nel dettaglio. Era più grande di tutti gli altri che avevo visto, e le azioni dei due uomini che ne sono usciti mi hanno convinto che qualcosa “STAVA succedendo.” Mi hanno invitato a bordo, e sono entrato in una grande stanza circolare. Ancora una volta la luce pareva arrivare dalle pareti, e l’interno era simile a quello che avevo visitato poche settimane prima, salvo che questo era più largo. La dimensione è risultata subito evidente quando ho notato le tante sedie attorno al tavolo centrale, a confronto con le tre visibili durante la visita precedente. Anche il tavolo era in qualche modo diverso. La differenza più eclatante era un grande apparato tipo bobina, apparentemente fatto d’oro, appoggiato al centro del bancone. Ho supposto che avesse qualcosa a che fare con la lente sotto al tavolo, sebbene quando sono entrato nel disco quest’ultima non si vedesse. Pareva che loro la rendessero trasparente e operativa “accendendola” in qualche maniera. L’equipaggio era sempre composto da tre uomini, tuttavia nel corridoio che circondava la stanza circolare potevo vedere le sagome indistinte di altre figure oltre le pareti traslucide. Non sono stato invitato oltre quell’unica stanza. Di nuovo uno degli uomini sedeva al pannello degli strumenti, un altro era in piedi accanto al lui, ed il terzo si è seduto con me al tavolo. Nessuno degli uomini aveva detto molto, ed avevo imparato che era meglio non far domande – aspettare fino a quando loro fossero pronti per dirmi ciò che dovevo sapere. “Stiamo per portarti a fare un giro oltre l’atmosfera della terra,” ha osservato bruscamente l’uomo al tavolo. Poi ha aggiunto, “Non avremo mai pace finché non lo facciamo – ci hai costantemente perseguitato telepaticamente.” L’espressione molto seria sul suo viso è cambiata, mentre un angolo della sua bocca si contraeva come se stesse per sorridere, e di nuovo ho capito che si stava impegnando nell’umorismo “impassibile” che alcune delle persone dello spazio amavano mettere in atto.


Lo schermo di visualizzazione si è illuminato con una bella veduta del cielo, coi pianeti notevolmente ingranditi contro uno sfondo di stelle grandioso. Ho visto una fugace apparizione della luna. “Quella era la luna?” gli ho chiesto. “Sì, l’abbiamo appena passata,” ha risposto, come un dato di fatto. Per la prima volta ho realizzato che eravamo già fuori nello spazio. Non avevo sentito scossoni quando eravamo decollati e pensavo che non fossimo ancora partiti. Lui era divertito dall’incredulità sul mio volto. “Guarda lo schermo,” mi ha detto, “e vedrai uno spettacolo interessante fra un attimo.” Allora potevo dire che ci stavamo muovendo guardando lo schermo, perché le stelle parevano viaggiare lentamente, orizzontalmente attraverso di esso. Non sapevo come fosse orientato il visore rispetto alla direzione e per metà mi aspettavo di vedere le stelle lampeggiare davanti a noi. A tutt’oggi non ho una buona conoscenza di astronomia. Improvvisamente mi sono tirato indietro. Un gigantesco oggetto di forma ruvida si dirigeva verso di noi! Nuovamente l’uomo ha riso al mio stupore ed ho dedotto che non fossimo in pericolo. L’oggetto ad un tratto ha virato via dallo schermo ed è scomparso fuori dal suo campo. Poi ho notato altri piccoli oggetti che anch’essi viravano via. “Sono meteore quelle?” “Dici bene. Non sono così vicine come sembrano, comunque, benché la nostra grande velocità dia l’impressione che stiamo andando incontro ad una concentrazione di esse, quando in realtà sono molto Lontane.” Ciononostante era ancora snervante osservarle. “Non preoccuparti, Howard; se una dovesse muoversi in rotta di collisione col nostro disco il flusso attorno al nostro scafo la respingerebbe ed essa virerebbe via di lato.” Proprio allora l’uomo in piedi mi ha fatto cenno e mi sono voltato verso il mio amico al tavolo, chiedendo il permesso di lasciarlo. Lui ha annuito e sono andato verso l’altro uomo. Lui ha indicato verso la parete dove era apparso un portello con lo stesso sistema a iride con cui si aprivano le loro porte. Attraverso il portello ho visto un oggetto indistinto, biancastro, fluorescente che mi ha ricordato una palla da tennis appesa in un cielo scuro. Ho chiesto se fosse Venere o la terra. Lui ha sorriso ed ha mosso la mano sopra una sezione del pannello di strumenti. Sono nuovamente rimasto senza fiato per lo stupore. Pochi anni fa avevo portato la mia famiglia a vedere il Cinerama, il nuovo procedimento di immagini in movimento che utilizza uno schermo ampio, profondamente curvo. Quando il film è iniziato la mia famiglia ed io siamo rimasti seduti a guardare Lowell Thomas che dava una lezione da una piccola immagine in bianco e nero. Ma improvvisamente le tende si sono aperte sulla famosa scena delle montagne russe, e la vastità e la realtà apparente dell’immagine enorme è esplosa all’improvviso su di me, togliendomi quasi il fiato. Ho afferrato la sedia quando le montagne russe hanno fatto una discesa mentre la mia famiglia rideva di più per me che per il film. Questo è il modo migliore in cui posso descrivere il mio stupore nel guardare verso il centro della stanza e vederlo trasformare in un’immagine tridimensionale; ma non era piatta come uno schermo – pareva invece che stessimo davvero volando pochi piedi sopra la superficie di un bellissimo pianeta. Ho visto immediatamente che non era la Terra, e la mia domanda ha avuto risposta: Venere! La scena si muoveva rapidamente. A volte eravamo circa 10 piedi sulla scena sottostante; altre volte più in alto, forse ad un centinaio di piedi dalla superficie. Ho visto meravigliosi edifici a forma di cupola, con gradinate spiraliformi che salivano verso l’alto. Il pianeta era straordinariamente bello. Non ho avuto l’impressione di città, mi sono invece venute in mente delle belle zone suburbane che avevo visto sul nostro stesso pianeta, sebbene, naturalmente, meravigliosamente diverse.


Gli edifici erano posti in ambienti naturali con grandi alberi, che sembravano qualcosa tipo le nostre sequoie, e con giardini che si allargavano in ogni direzione. Poi ho visto foreste, ruscelli, e grandi ammassi d’acqua. Le persone, vestite in morbidi colori pastello si muovevano in giro. Ho visto anche animali a quattro zampe che non mi erano familiari. Dei veicoli si muovevano sulla superficie, apparentemente senza ruote, perché sembravano fluttuare leggermente sul suolo. L’operatore del meraviglioso spettacolo di immagini ha notato il mio interesse per i veicoli di superficie. “No, non si muovono su ruote. Utilizziamo molto poco le ruote. Infatti noi non siamo passati attraverso l’evoluzione della ruota che ha, in realtà, rallentato la vostra civiltà, invece di esser stata quel grande vantaggio che vi è stato detto a scuola. Avreste fatto meglio ad ometterla come abbiamo fatto noi!” L’immagine ha ruotato ed è divenuta sfocata, poi è scomparsa, ed ho potuto vedere di nuovo il centro della navicella. “Lo spettacolo è finito,” ha riso lui; “e non chiedermi il bis!” Quasi prima che me ne rendessi conto la porta si è riaperta sulla Posizione di Campo No. 1. L’intero viaggio avrebbe potuto durare non più di mezz’ora, sebbene avessi dimenticato di guardare l’orologio quando ero entrato nel disco. Ho percorso la ben nota strada per uscire dal campo. Essere di nuovo di ritorno sulla terra dopo aver visto un po’ di ciò che c’è al di là era quasi come andare in prigione.

Questo scatto fatto sulla Luna da Howard Menger mostra una navicella spaziale mentre atterra vicino ad un edificio a forma di cupola. All’autore era stato permesso di scattare solo poche fotografie durante la sua visita alla Luna, ed alcune di esse non sono ancora state rilasciate per la visione pubblica.


Un Profondo Insegnante dello Spazio Nel tardo Agosto, nel 1956, ho avuto quello che è forse stato l’incontro più memorabile di tutti quando ho avuto il privilegio di incontrare uno dei più evoluti esseri provenienti da un altro pianeta. Sono andato alla Posizione di Campo No. 1 proprio al tramonto, e la nave, arrivando da ovest, appariva come un enorme sole che scendeva dal cielo. Ricordavo di aver sentito le cronache che raccontavano del Miracolo di Fatima. I testimoni avevano descritto una palla di fuoco, gigantesca, che pensavano fosse il sole, muoversi nel cielo, come fosse diretta verso la terra. Mi chiedevo se ci fosse stato qualche collegamento con la gente dello spazio. Questa navicella appariva molto diversa dal solito tipo. Infatti ho sorriso tra me quando ho notato che sembrava una tazza di porcellana traslucida rovesciata (senza manico, però!) fissata in un piattino. Questo vascello era più grande degli altri ed aveva degli oblò a gruppi di quattro. Proprio come i nostri stessi aerei, i veicoli usati dalle persone dello spazio sono di molti tipi e modelli diversi. Quando è atterrato, ho camminato fino a trovarmi ad un centinaio di piedi da lui quando due uomini ne sono usciti ed hanno atteso, uno su ogni lato del portello. Avvertivo che qualcosa di importante ed insolito stava per accadere. Mi sono avvicinato, poi mi sono fermato, aspettando una sensazione o un’intuizione che indicasse che andava bene procedere ancora. Allora una vista magnifica è apparsa nel vano della porta. Un bell’uomo alto con lunghi capelli biondi sulle spalle torreggiava all’entrata. Mi ha guardato direttamente mentre usciva dalla nave. Poi è venuto verso di me. Ma pareva fluttuare o scivolare piuttosto che camminare. Il suo corpo pareva essere senza peso. Quando era a circa 25 piedi da me, si è fermato e ho continuato ad andare verso di lui. Quando ero a circa 10 passi da questa creatura magnifica, lui ha sollevato le braccia, indicando che dovevo fermarmi. La vista dell’uomo mi ha commosso. Era vestito in una radiosa uniforme bianca tipo sci, legata in vita da una candida cintura. L’abito era stretto alle caviglie e ai polsi, mentre le maniche erano ampie e fluide; il colletto era alto, simile a quello di un maglione dolcevita. Sopra l’uniforme indossava un mantello azzurro, come fluorescente, fissato alla spalla sinistra con una spilla d’oro a forma di ruota.cenza era impiantata e non dovevo far altro che richiamarla dal mio subconscio per portarla fuori.

L’uomo Venusiano permette all’autore di fotografarlo in silhouette contro lo sfondo della navicella spaziale illuminata. Le persone dello spazio sono riluttanti a permettere chiare fotografie delle loro caratteristiche, perché potrebbero essere riconosciuti mentre si mescolano con la gente della Terra. Un’aura o campo di forza può esser visto attorno alla navicella spaziale nella fotografia originale, ma molto dettaglio viene perso nel processo di stampa.


Un lieve, enigmatico sorriso giocava sulle sue labbra intanto che mi osservava, mentre l’espressione negli occhi era di puro amore e comprensione. Mi sentivo come un bambino piccolo, umile ed affettuoso, e volevo abbracciarlo come un amico perduto da molto tempo che ricordavo di aver amato. Credo di aver provato gli stessi sentimenti che avrei sperimentato se fosse stato il Maestro Gesù ad essere appena uscito dalla nave. Ho studiato il suo viso – era tutto compassione ed amore. La sua pelle era fine e bianca, il naso dritto. Gli occhi erano del colore della verga d’oro quando è matura (o Golden rod, pianta selvatica con piccoli fiori gialli ndt), gialli mentre i raggi obliqui del sole che stava tramontando incontravano l’altrettanto radiosa luce dei suoi occhi. Le dita erano lunghe e affusolate. Sinceramente, era bellissimo come una donna, ma col portamento e la mascolinità di un uomo forte, virile. Nel momento in cui ha alzato le braccia, ha incominciato a comunicare con me telepaticamente, ed in cinque minuti di tale trasmissione mi ha fornito più conoscenza di quanta se ne potrebbe assorbire in una settimana o più di duro studio e di trasmissione orale. La si potrebbe comparare alla stessa situazione ascritta ad una persona che sta annegando, per cui si dice che un’intera vita le si proietti davanti in pochi secondi. Allo stesso modo, mi è stata trasferita in pochi minuti determinata conoscenza che riguarda la vita ed il futuro. Questa trasmissione ha assunto la forma di immagini. Parole mentali avrebbero preso troppo tempo, e, come dicono i Cinesi, “Una foto vale più di mille parole.” Potrebbe essere descritta come una sorta di comunicazione di tipo televisivo – telepatico. Ricevevo le immagini mentali rapidamente quanto un’immagine in movimento ed occasionalmente udivo il suono della sua voce ricca, profonda mischiarsi alle figure. Alcuni dei concetti che ho ricevuto erano troppo tecnici ed avanzati perché io li capissi. Ma lui mi ha allo stesso tempo assicurato che avrei trattenuto la conoscenza come una specie di incapsulamento mentale, e che sarebbe emersa a piccoli gradi nel corso di un periodo di tempo. Avrei donato questa informazione alla gente quando avrei parlato con loro in piccoli e grandi gruppi. Non mi sarebbe stato necessario preparare un discorso; le parole mi sarebbero arrivate quando avrei richiamato l’informazione che ora mi veniva data. Quando le persone avrebbero posto le domande (a quel tempo non sapevo quante sarebbero state!) io avrei avuto le risposte. Da qualche parte nelle profondità della mia mente la conoscenza era impiantata e non dovevo far altro che richiamarla dal mio subconscio per portarla fuori. Questa è la differenza tra gli uomini che avete chiamato Gesù, Mosè, Buddha, Confucio, e molti altri, rispetto ai re, ai generali, ai tiranni e ai dittatori che in realtà sono tutti strategici assassini di uomini. Le vostre scritture raccontano del male dell’omicidio e della persecuzione come evidenziato da Mosè e da Gesù. Questo esser contro le leggi dell’ “Essere” che chiamate Dio non ha cambiato il pensiero delle persone della terra. Ancora cercate, temete, o vi conformate agli uomini che hanno raggiunto un’alta posizione di autorità o di potere sui loro fratelli. Pensate che questo Dio autorizzi la forza, la persecuzione, l’assassinio o il male in qualsiasi forma? Certamente no. Coloro che lo pensano, adorano un falso Dio, per perseguire i propri fini. Figlio, i tuoi “amici” più vicini ti schiveranno nel prossimo futuro a causa delle loro distorte interpretazioni di eventi che avranno luogo, ma è necessario, nel senso che diviene parte di un più ampio processo di selezione, tutto strettamente monitorato da noi, che stiamo orbitando attorno al vostro pianeta in risposta alle molte preghiere di aiuto dalla vostra popolazione di molte fedi, colori, dottrine, razze. Non saremmo venuti in aiuto della Terra se non ci fosse stata una richiesta di aiuto su vasta scala. Nell’anno del vostro tempo 1945 abbiamo concentrato un grande gruppo di servitori del nostro Padre Infinito, che avete chiamato “angeli” nelle vostre scritture, per aiutarvi grazie alle nostre macchine, che proiettano impulsi di pensiero in direzione di una determinata area di caos. Nelle nostre navi spaziali fuori dalla vostra atmosfera i nostri strumenti hanno ricevuto, trasmesso sui teleschermi e registrato le preghiere di milioni di anime, che chiedevano disperatamente al loro “Dio” particolare di aiutarle nella loro sofferenza. C’è stata una grande concentrazione di questi impulsi di pensiero in forma di preghiera nell’area che chiamate Giappone quando hanno avuto luogo le vostre esplosioni di fissione ed hanno distrutto migliaia di corpi in modo orribile. In un’altra area, i vostri Stati Uniti, in migliaia hanno pregato un altro Dio di aiutare i loro eserciti a fare in fretta ad uccidere i Tedeschi o il nemico Giapponese e a terminare la guerra cosicché i loro amati potessero ritornare da loro.


Abbiamo rilevato e registrato i vostri concetti distorti di ciò che Dio è con grande tristezza e preoccupazione per la vostra ignoranza. Sui nostri schermi visori i modelli di pensiero di Dio hanno assunto molte forme e figure, ma la maggior parte erano uomini, alcuni con barbe, alcuni alti, altri bassi, e naturalmente, alcuni erano idoli di pietra o di legno o di metallo. Figlio, noi non abbiamo visto l’Intelligenza Suprema nel senso di una particolare forma o figura. Dio non è un uomo. Chiamare Dio un uomo significa limitare quel Dio. Dio è tutto. L’uomo è limitato, ma Dio è illimitato, infinito, si esprime in tutti gli uomini, in tutte le forme. Gli uomini sono studenti dei, che passano attraverso una scuola di espressione su questo pianeta e su molti altri, in cerca di conoscenza e di saggezza per poter servire i fratelli e l’Infinito Padre della creazione. L’uomo progredisce continuamente sulla scala verso la perfezione, e sebbene un gradino possa rompersi sotto il peso dei suoi molti errori, il suo scopo è ancora di raggiungere la vetta e l’unità con il Padre Infinito. La sua anima registra ogni esperienza, pensieri, errori dal tempo in cui è divenuta anima. L’anima di un uomo, come per le più basse forme di vita, tipo i cani, i gatti, le mucche, i cavalli, ecc., è la somma totale di un processo di evoluzione di consapevolezza. Ogni cosa creata ha una consapevolezza, e la coscienza evolve fino al punto dell’anima, dove si esprime in forme più elevate, essendo l’uomo la più alta. Questo non significa necessariamente che uno evolve dall’altro, ma ci sono molti cicli di evoluzione. L’infinito spirito dell’uomo è perfetto, ed utilizza un corpo finito in una data dimensione in possesso di un’anima, il registratore, strettamente relazionato alla mente, che fa il pensiero, usando il cervello finito o strumento di percezione in combinazione con i “cinque” sensi. Ciò che voi chiamate “reincarnazione” è preceduta da un passaggio o cambio, chiamato “morte”, ma questa non è la fine della consapevolezza, ma una continuazione di un tipo di esperienza lasciando alle spalle determinati “sensi” sul piano fisico e divenendo consapevoli di una coscienza più illuminata, e scoprirete che state ancora pensando senza l’intervento del cervello. Figlio, io ti dico che non esiste niente come la morte in alcuna forma, perché se ci fosse, tu non saresti qui ora, perché sei sempre stato, sempre sarai – tu sei, com’è pure per l’universo, com’è per il nostro Infinito Padre della Creazione. I vostri scienziati sono necessari per promuovere il progresso in tutti gli aspetti della vita sul vostro pianeta. Quando la “scienza” avviene, l’uomo inizia a trovare le risposte a molti dei fenomeni osservati, ma non capisce. Per quanto, ora la scienza stia effettivamente limitando se stessa, ed il progresso del vostro popolo, ratificando ciò che è capace di provare solo attraverso la realtà oggettiva, piuttosto che la realtà soggettiva in quanto tale, connessa alla verità. Uno scienziato osserva visivamente nel corso di un particolare esperimento un evento che ha avuto luogo davanti ai suoi occhi, ma, dato che non sa come o perché è accaduto, lo rifiuta, e non è un fatto “scientifico” fino a quando lui non trova la risposta nell’ambito della teoria scientifica accreditata. Probabilmente non troverà mai tutte le risposte utilizzando la scienza nella sua presente forma, sicché dagli scienziati dei giorni nostri deve giungere una nuova scienza – qualcosa oltre la scienza – prima che il progresso in questo regno possa continuare. Questo maestro di un uomo mi ha trasmesso un’immagine della verità, ma capisco la mia inadeguatezza nell’esprimere una percezione spirituale inesprimibile a parole. Ogni individuo probabilmente interpreterà il suo messaggio in modo diverso. Questa è la parte triste del loro mettersi in contatto con noi su questo piano terrestre d’espressione, in cui siamo molto limitati nel tradurre in parole le impronte mentali ed i loro significati. Il fatto stesso di tale tipo di trasmissione da un medium (telepatico) ad un altro (richiamo della memoria) è paragonabile alla realtà soggettiva che si riflette nella forma di realtà oggettiva. L’espressione del pensiero è limitata al linguaggio. La telepatia è la più chiara e la più diretta via di comunicazione. Ho cercato di catturare alcune delle impronte di pensiero che avevo ricevuto da questo grande insegnante. L’incontro con questo individuo mi ha dato l’incoraggiamento e l’incentivo per continuare col mio lavoro.


OLTRE LA LUCE ENERGETICA MEDICINA QUANTISTICA CON IL DR.“MICHAEL” Volevo continuare anche con questo articolo,portare a vostra conoscenza l’altra parte o se vogliamo una visione diversa della medicina. Leggerete parole come “energia”, prana, già conosciuti da centinaia di anni dalle medicine Orientali. Finalmente negli ultimi decenni l’occidente si è aperto. La medicina energetica si basa sul presupposto che accanto al nostro corpo fisico e al nostro corpo mentale esiste anche un corpo vitale, costituito da energia. Nel passato la scienza si è concentrata soprattutto sulla biochimica e sulle interazioni molecolari, così facendo si è perso di vista il ruolo degli elettroni, dei campi magnetici dei relativi processi energetici, delle proprietà dello spazio e il ruolo della coscienza stessa. Riscoprendo le antiche tradizioni delle medicine orientali, riviste in chiave moderna alla luce delle nuove scoperte di fisica quantistica ed epigenetica, possiamo ritrovare potenti strumenti per riportare l’organismo in una condizione di vitalità e salute. Le scoperte della fisica quantistica rivoluzionarono lo studio della fisica e furono applicate nel campo della biotecnologia medica con ottimi risultati, ma siamo ancora lontani da una consapevole rivoluzione culturale. La fisica, infatti, è il fondamento di tutte le scienze ma la biologia si basa ancora sulla superata, benché ordinata, versione newtoniana del funzionamento del mondo, rimanendo attaccata al mondo fisico di Newton ed ignorando il mondo fisico invisibile dei quanti, in cui la materia è fatta di energia e non esistono assoluti. Infatti la medicina occidentale rimane strettamente ancorata alla biochimica, utilizzando le scoperte della fisica quantistica solamente per implicazioni tecnologiche e non di pensiero. Ma la fisica quantistica ci ha dimostrato che nessun fenomeno nell’infinitamente piccolo avviene senza una relazione con il contesto globale, che la realtà cioè non è altro che una fitta rete di relazioni al di fuori delle quali non possono esistere singoli enti. Inoltre ha sottolineato che l’atto stesso del conoscere modifica e, in un certo qual modo, determina il conosciuto. Filosoficamente ciò ha contribuito ad invertire l’assioma base del processo cognitivo, approssimandolo a quello del pensiero orientale: non si conosce la realtà come appare, ma appare come la si conosce.


Bruce Lipton, biologo cellulare di fama mondiale, ha applicato questi concetti allo studio della biologia cellulare da più di vent’anni andando a verificare come la singola cellula risulti maggiormente influenzata dal suo ambiente fisico ed energetico piuttosto che dai suoi geni, dando finalmente alla dimensione energetica dell’ambiente ciò che gli spetta e tentando un primo parallelismo tra la saggezza spirituale delle tradizioni antiche e la medicina allopatica. Questi concetti vennero successivamente sviluppati nelle teorie che stanno alla base dell’epigenetica, attraverso quindi lo studio dei meccanismi molecolari per mezzo dei quali l’ambiente controlla l’attività dei geni. La medicina contemporanea è giunta al suo massimo splendore. Grazie agli indiscutibili progressi delle tecniche diagnostiche, della farmacologia e della chirurgia molte patologie prima sconosciute o ritenute incurabili, oggi possono essere affrontate e guarite con successo. Tuttavia, crediamo che sia necessario per noi medici interrogarsi e mettere in discussione le certezze del nostro modo di procedere razionale; infatti, sul piano umano, l’espansione, la sofisticazione e la perfezione dell’azione terapeutica non hanno fondamentalmente diminuito l’angoscia e la solitudine dell’uomo di fronte al dolore, alla malattia e alla morte. In medicina moderna si assiste alla moltiplicazione degli specialisti per settori corporei sempre più limitati e l’intero non viene più percepito come un ‘entità significativa’. Milioni di individui attribuiscono i loro problemi di salute non a una combinazione di cause mentali, fisiche, emotive ed energetiche, ma semplicemente all’inefficienza dei loro meccanismi biochimici. La maggior parte dei medici e degli psicologi non ha infatti compreso l’importanza dello spostamento di paradigma che si sta verificando nella fisica. Studiando i meccanismi di “controllo” del corpo, i ricercatori hanno focalizzato l’attenzione su un’ampia gamma di segnali fisici suddivisi in precise famiglie chimiche, tra cui i succitati ormoni, citochine, fattori di crescita, soppressori dei tumori, messaggeri e ioni. Ma, a causa del pregiudizio materialistico newtoniano, la scienza ortodossa ha continuato a ignorare il ruolo svolto dall’energia nella salute e nella malattia. La medicina energetica ci permette di formulare una teoria ancora più generale sulla guarigione corpo-mente, quando ci ricordiamo che oltre a un corpo mentale e un corpo fisico possediamo anche un corpo vitale. Il corpo vitale, chiamato pranamaya kosha nel Vedanta, non ha estensione, la sua modalità di movimento è detta prana in sanscrito, chi in cinese e dal punto di vista occidentale può essere paragonato a quello che noi chiamiamo energia vitale. I contenuti del corpo vitale sono le funzioni vitali, che sono rappresentate dai vari organi del corpo fisico, proprio come i contenuti dell’apparato mentale sono rappresentati come software all’interno dell’hardware del cervello. Le modalità di movimento del corpo vitale – prana o chi – possono essere descritte come onde di possibilità quantiche e l’energia vitale, così come il pensiero, viene sperimentata interiormente. Siamo diventati così dipendenti dal linguaggio, parlato e scritto, che abbiamo trascurato il sistema di comunicazione basato sulla nostra percezione dell’energia. Come in qualunque funzione biologica l’assenza di uso conduce all’atrofia.


Le sensazioni legate alla zona del cuore associate al romanticismo, il nodo che sentiamo allo stomaco quando siamo agitati, la contrazione alla gola quando per la prima volta parliamo in pubblico, la pressione e il pulsare delle sopracciglia quando ci concentriamo sono tutti dovuti ai movimenti condizionanti del prana e in sanscrito sono chiamati chakra. Viene quindi automatico il parallelismo con le antiche medicine orientali quali la medicina tradizionale cinese e la medicina ayurvedica. Entrambe queste medicine parlano di canali o sentieri che scorrono sul nostro corpo in cui si muove l’energia vitale, tuttavia i canali indiani (nadis) non corrispondono esattamente a quelli cinesi (meridiani) anche se si possono trovare importanti analogie.

I Chakra possono quindi essere considerati come delle stazioni di energia che governano importanti funzioni psico-fisiche ed energetiche. I chakra principali, detti CHAKRA EVOLUTIVI, sono sette e nascono dai punti di congiunzione delle Nadi principali. Sono associati a livelli energetici diversi, dal primo (MULADHARA) legato alla terra e alla solidità che questa rappresenta all’ultimo (SAHASRARA) che è la porta di connessione con l’energia più alta e pura, considerata l’energia cosmica. Sul piano fisico trovano localizzazione lungo il canale vertebrale e sono associati a ghiandole endocrine responsabili di importanti funzioni corporee. Le medicine tradizionali orientali sfruttano questa visione energetica dell’uomo; prendendo in considerazione l’intrinseca relazione tra l’individuo e il cosmo, tra la materia e l’energia. Si basano sullo sviluppo e il potenziamento delle capacità di auto-guarigione dell’organismo in cui mente, corpo e universo formano una realtà inseparabile e interdipendente nella quale ogni disturbo si manifesta prima a livello sottile ed energetico e in un secondo tempo a livello fisico. All’interno di questa visione olistica lo yoga diventa uno strumento per l’auto-guarigione. Le pratiche dello Yoga (Asana, Pranayama, Mudra e Bandha, Dharana, Dhyana) hanno infatti come fine ultimo il riequilibrio energetico del corpo energetico, attraverso la rimozione di eventuali blocchi per permettere così all’energia vitale, Prana, di circolare liberamente. Sul piano fisico questo si traduce nella ricerca e nella conservazione di uno stato di salute corporeo in cui tutti gli apparati cooperano per assicurare il funzionamento e l’armonia delle normali funzioni fisiologiche e il mantenimento dell’omeostasi. In questo panorama il significato di Yoga coma “unione” può quindi essere visto come l’integrazione di apparati corporei diversi ma interdipendenti che collaborano per garantire l’equilibrio interno nonostante le variazioni dell’ambiente esterno. Non si può quindi prescindere dal considerare l’interazione con l’ambiente esterno, visto come un macrocosmo pervaso di energia con cui creare quella stessa cooperazione e armonia fondamentale per l’equilibrio interno (microcosmo). Per questo lo yoga viene considerata una disciplina da applicare alla vita quotidiana, in cui le scelte di relazioni con l’esterno (stile di vita e relazioni sociali) possono influenzare gli equilibri energetici del corpo sottile e lo stato di salute del corpo fisico. Dr. “Michael”


APPENDICE Agli articoli di Medicina Quantistica

CHAKRA – CENTRI DI ENERGIA Sono sette centri della struttura nevralgica astrale e magnetica dell'Uomo. Sono situati internamente alla colonna vertebrale ed hanno corrispondenza sia sul lato posteriore che sul lato anteriore del corpo umano. Si possono usare ambedue gli ingressi del chakra in quanto la loro struttura bipolare è utilizzata come punto di vibrillazione magnetica di carico e scarico. La loro funzionalità è simile a quella dei poli magnetici della Terra e come tali sono il punto di entrata e di uscita del magnetismo vitale attraverso un moto di sistole e diastole, di respirazione magnetica. Ogni chakra comunica con una rispettiva fascia del corpo astrale e del corpo fisico e regola i dinamismi magnetici dei rispettivi organi relativi alla fascia interessata. Un rapporto di energia in un particolare chakra andrà per attrazione degli organi corrispondenti e bisognosi di vibrillazione magnetica penetrando attraverso i canali magnetici. Deve essere accurato il sondaggio sulla condizione dei chakra per stabilire una possibile atrofia, blocchi, congestioni magnetiche, eccessive dilatazioni. Per il Centro Studi Geofisiobiopsicoterapia Eugenio Siragusa Tratto dal Volume Centro Studi Geofisiobiopsicoterapia: Nuova Coscienza Materiale di geofisiobiopsicoterapia dato da Eugenio Siragusa a giorgio barbagallo fondatore dell’Associazione “Trinacria” La Galilea dei Gentili nel 1997.


La radionica ed altre terapie di giorgio barbagallo

Come medicina energetica, la radionica è sostenuta dai medici di molte altre terapie come un’aggiunta alle loro procedure diagnostiche (la radionica può essa stessa accertare le cause della malattia e potrebbe non essere usata semplicemente come un complemento della diagnosi e delle cure tradizionali). Durante tutti gli anni di pratica e d’insegnamento sono entrato in contatto con medici, dentisti, agopunturisti, chiropratici che usano tutti la radionica come uno strumento di diagnosi, così come per la cura e la composizione dei rimedi per uso orale. Radionica e chiropratica David Tansley fu il più prolifico scrittore sulla materia della radionica e si laureò al College di Los Angeles in chiropratica nel 1965. La chiropratica, negli USA in particolare, riconosce il bisogno di un corretto equilibrio d’energia sull’intera colonna spinale. Un’ernia al disco o una scogliosi possono causare seri danni al corpo, spesso colpendo il flusso d’energia nervosa fino al sistema degli organi e così risultando nei sintomi fisici. Siccome la radionica è una medicina energetica funziona bene sulla colonna vertebrale ed è utile per correggere il cattivo assetto. Esistono speciali strumenti radionici, con carte di riferimento specifiche, per curare le condizioni della colonna; molti chiropratici le usano integrandole alle loro tecniche di manipolazione. Una delle attrazioni per i chiropratici (come per i chirurghi dentisti) è che i pazienti possono essere curati in condizioni d’emergenza senza, in realtà, essere sul posto. E per i pazienti inoltre, la cura chiropratica radionica è molto meno dolorosa di quella normale! Radionica e agopuntura Il nome Cinese per l’energia ciclica che scorre attraverso i meridiani o percorsi del corpo è il Ki o Chi. Questa energia deve scorrere liberamente per mantenere la salute nel corpo fisico. Quando ci sono dei blocchi per diverse ragioni il flusso del Ki può essere stimolato attraverso dei punti speciali da selezionare lungo i meridiani. I funzionamenti dei meridiani ed i rispettivi punti dell’agopuntura sono stati documentati in tanti anni e sono basati sulla filosofia Cinese di ritmi ciclici continui, che sono fondamentali per tutto l’universo. Molti praticanti dell’agopuntura usano la radionica per stimolare o calmare punti particolari. Essi possono fare questo usando il campione di capelli nel loro strumento di trasmissione con le carte di riferimento o attraverso la composizione di frequenze numeriche sullo strumento per curare i punti in questione. Strumenti elettrici, magnetici o di fotoni della luce possono tutti avere la loro pulsazione aumentata per stimolare o sedare un punto dell’agopuntura. E tutto questo lavoro può essere compiuto a distanza, con il paziente che si trova lontano o in una stanza adiacente. Fonte: Quaderno di Radionica n°5 edito dal Centro di Ricerca Bioenergetica Georges Lakhovsky di Rimini


Il campo magnetico della Terra si sta indebolendo, e gli scienziati non sanno perché, soprattutto negli ultimi anni. Senza il campo magnetico terrestre non potremmo vivere. Questa forza complessa e dinamica ci protegge dalle radiazioni che si trovano nello spazio e dai venti solari. A generarlo è il nucleo della Terra, a 3 mila chilometri sotto i nostri piedi, che come un conduttore genera correnti elettriche. Il problema è che negli ultimi 200 anni il campo magnetico ha perso circa il 9% della sua forza. La vasta regione più debole si trova l'Africa e il Sud America e viene spesso chiamata "Anomalia del Sud Atlantico". Negli ultimi cinque anni, è emerso un secondo centro di minima intensità a sud-ovest dell'Africa, indicando che l'Anomalia del Sud Atlantico potrebbe dividersi in due celle separate. Gli scienziati dello Swarm Data, Innovation and Science Cluster (DISC) stanno utilizzando i dati della costellazione di satelliti Swarm dell'ESA per comprendere meglio questa anomalia. Questi satelliti sono progettati per identificare e misurare con precisione i diversi segnali magnetici che compongono il campo terrestre. Jürgen Matzka, del Centro di ricerca tedesco per le geoscienze, afferma: "Il nuovo minimo orientale dell'anomalia è apparso nell'ultimo decennio e negli ultimi anni si sta sviluppando vigorosamente. Siamo molto fortunati ad avere i satelliti Swarm in orbita per studiarne lo sviluppo. La sfida ora è comprendere i processi nel nucleo della Terra che guidano questi cambiamenti". Fonte: https://www.esquire.com/


Cosa sta succedendo all’asse magnetico del nostro pianeta? Quali le cause? Adoniesis risponde: Affermo che l’asse magnetico del vostro pianeta è in fase critica e il suo spostamento in progressivo aumento verso est. Il continente nord- americano, Canada compreso, scivola verso nord-ovest e il continente sudamericano, verso ovest. Anche gli altri continenti subiranno forti movimenti di deriva. Circa due milioni di anni or sono, a causa della caduta sul vostro pianeta del satellite “ Tir” nella zona del pacifico con la distruzione quasi totale del continente “Mu” si ebbe la fuga dell’asse polare di 45° ad est con conseguenze disastrose che tu ben conosci. Allora il volto del vostro pianeta subì un radicale mutamento. È facile la ripetizione di questi disastri, e questo, grazie alle vostre continue esplosioni nucleari sotterranee il cui dinamismo sollecita sempre più la fase critica dell’asse magnetico del vostro pianeta spingendo questo nella fase ipercaotica e quindi nella sua inevitabile fuga. È impossibile, per voi, anche immaginarvi gli effetti che questa causa svilupperebbe. La deriva dei continenti avverrebbe per contrazione della massa solida che comprende la superficie terrestre, mentre gli oceani si solleverebbero come titani invadendo le basse superfici dei continenti sino a coprirle per 1.200 metri di altezza. Il nostro operatore in servizio sulla terra ha ricevuto da noi grafici riguardanti gli eventi passati di “Saras”. Consultatelo: egli sa molto di più di quanto, in sintesi, io vi ho espresso. Il terremoto del Guatemala è un caso, e questo potrà moltiplicarsi con più violenza in molti punti dei continenti. Attenti, attenti a non perseverare nell’errore con la vostra scienza deleteria, disarmonizzante e distruttiva. I guai potrebbero aumentare di intensità in rapporto alla causa che li produce. Attenti, dunque! Pace. Adoniesis


Vortici anomali della gravitazione terrestre Hoara comunica: In forza a quanto vi e stato comunicato sulla precaria instabilità dell'anello magnetosferico del pianeta, dobbiamo specificarvi quanto appresso: a parte il costante pericolo della fuga senza ritorno dell'asse magnetico del geoide, già a suo tempo specificato, esistono turbe di sbalzi notevoli nella forza gravitazionale del vostro pianeta. Tali sbalzi agiscono sugli equilibri coesili della materia con conseguenze non trascurabili, sia sulle strutture assoggettate alla costante gravitazionale, sia pure sull'equilibrio psico-fisico degli esseri viventi. La materia in genere, manipolata o meno, investita da un flusso di maggior o di minore forza gravitazionale, inevitabilmente subisce delle modificazioni di stabilità anche disgregativa. Vi abbiamo detto e ve lo ripetiamo ancora una volta: gli esperimenti nucleari e quant'altro mira a turbare la Legge della Forza Onnicreante, vi porteranno in un vicolo cieco senza alcuna speranza di uscita. I prossimi avvenimenti vi daranno l'esatta misura della vostra irresponsabilità e del vostro cinismo. Hoara saluta. Nicolosi, 6 agosto 1985 ore 9,35


L’UOMO È UNO STRUMENTO PROGRAMMATORE DELL’ECOLOGIA UNIVERSALE

Egli deve essere cosciente di questa verità fondamentale. Deve essere pienamente consapevole dei valori operativi della terza dimensione. La muta del pianeta comporta una variazione sostanziale della vostra genetica informativa e dei valori fondamentali che istruiscono l’ordine esistenziale degli elementi che coordinano gli esseri viventi ed operanti, uomo compreso. Le vostre nefaste opere disarmonizzanti influiscono molto sul processo armonico dei periodi di mutamento a cui è sottoposta la Terra, organo vivente del Cosmo. La vostra scienza è rimasta sempre passiva su questa realtà, ignorando volutamente le esigenze della natura cosmologica, si è messa contro edificando effetti inevitabili. L’asse magnetico è in fase critica a causa della coercitiva accelerazione dei dinamismi caotici prodotti dagli esperimenti nucleari. La distonia ecologica delle strutture equilibratrici degli elementi ha turbato il normale processo evolutivo del pianeta e degli esseri che lo abitano. Non vi illudete di poter travalicare la Superiore Volontà dell’eterna Legge che governa il divenire continuo del Cosmo. Questa verità non può essere ignorata se non si vuole incorrere in gravi sanzioni degli Zigos che presiedono l’ordine naturale della Suprema Legge dell’Evoluzione Cosmogonica. Esistono due tipi di energie primarie: A) Energia coordinatrice (Intelligenza) B) Energia costruttrice (Astrale Dinamica) Le energie secondarie sono accumulate nelle strutture modificatrici degli elementi. Esse sono strettamente legate alla energia primaria coordinatrice. Voi potete usare l’energia del vostro Sole. Se continuate a correre verso il superfluo presto vi mancherà il necessario. Fate discorsi inutili e rimangono assenti i valori della coscienza, della consapevolezza di dover eliminare i disquilibri che provocano i folli consumismi, gli sfruttamenti indiscriminati delle risorse naturali, gli sconvolgimenti dei dinamismi ecologici che logorano il sistema organico del già decadente ciclo vitale del pianeta. Il peggior male risiede in coloro che antepongono il cinico egoismo del possesso al bene di tutta l’umanità.


HOARA COMUNICA: L’ASSE MAGNETICO DEL VOSTRO PIANETA OSCILLA! GLI ESPERIMENTI NUCLEARI SOTTERRANEI COMPORTANO UNA SERIE DI ANOMALIE ABBASTANZA DELETERIE NELL’ANELLO MAGNETOSFERICO E, PER CONSEGUENZA, NELLA STABILITÀ DELL’ASSE SU CUI IL GEOIDE RUOTA. LE PERIODICHE MODIFICAZIONI DELLE ATTITUDINI ATMOSFERICHE E STAGIONALI SONO DA IMPUTARE ALLE VIBRAZIONI EMESSE DAGLI ESPERIMENTI NUCLEARI, SIA NEL SOTTOSUOLO CHE IN SUPERFICIE. ABBIAMO REGISTRATO TEMPORANEE FUGHE, ANCHE SE LIEVI, DELL’ASSE MAGNETICO IN DIREZIONE EST-SUD-EST PROVOCANDO RAPIDE ESPANSIONI VERSO SUD E SUDOVEST DELLA CALOTTA POLARE. RIMANE IL POTENZIALE PERICOLO DI UNA FUGA SENZA RITORNO DELL’ASSE MAGNETICO DEL VOSTRO PIANETA DI 45 GRADI PIÙ VERSO OVESTSUD-OVEST CON L’INEVITABILE GLACIAZIONE DI GRAN PARTE DEL CONTINENTE NORDAMERICANO E DELL’EUROPA. QUESTO È GIÀ SUCCESSO CIRCA 1.500.000 MILA ANNI OR SONO PER GLI EFFETTI CAUSATI DALLA CADUTA SULLA TERRA DI UNO DEI DUE PICCOLI ASTEROIDI CHE ROTEAVANO INTORNO ALLA LUNA, E CHE HA DISTRUTTO IL CONTINENTE MU. VOLETE CHE CIÒ SI RIPETA? È UNA VOSTRA SCELTA. Nicolosi, 10 gennaio 1985 Ore 15:00


HOARA COMUNICA: L’ANELLO MAGNETOSFERICO DEL VOSTRO PIANETA È IN PRECARIA INSTABILITÀ. COME GIÀ VI HO ACCENNATO, ABBIAMO REGISTRATO UN ANOMALO OSCILLAMENTO DELL’ASSE MAGNETICO SU CUI RUOTA LA TERRA RILEVANDO FUGHE E RIENTRI IN DIREZIONE SUDSUD OVEST. VI È IL PERICOLO DI UNA FUGA SENZA RITORNO DI 45 GRADI AD OVEST-SUD OVEST. SE L’INCLINAZIONE VENISSE ULTERIORMENTE SOLLECITATA DALLE VIBRAZIONI SCATENATE DA ESPERIMENTI NUCLEARI IN SUPERFICIE E NEL SOTTOSUOLO, DIVERREBBE IRREVERSIBILE LO SPOSTAMENTO DELLE ATTUALI CALOTTE POLARI CON INCALCOLABILI CONSEGUENZE CATASTROFICHE PER IL CONTINENTE EUROPEO E NORD AMERICANO. L’ALTRO ASPETTO PIÙ DEVASTANTE POTREBBE INTERESSARE L’INTERO GLOBO A CAUSA DEL CONSEGUENTE DISGELO DEI GHIACCIAI POLARI CON L’INEVITABILE INNALZAMENTO DEGLI OCEANI. VI ABBIAMO A SUO TEMPO PROSPETTATO LA PERICOLOSITÀ POSTUMA DEGLI ESPERIMENTI NUCLEARI EFFETTUATI NELL’ATMOSFERA. LE NOSTRE PREVISIONI SI STANNO RIVELANDO ESATTE. NON AVETE VOLUTO ASCOLTARE. ORA I GUAI SARANNO VOSTRI. HOARA SALUTA Nicolosi, 15 gennaio 1985.


27-08-2006 / 27 – 08 - 2021

28 – 08 – 2019 / 28 – 08 - 2021


HO SCRITTO IL 27 AGOSTO 2021: IN RICORDO DELLA SCOMPARSA DEL CONTATTATO EUGENIO SIRAGUSA CHE È PASSATO NELLA DIMENSIONE DELLA LUCE CRISTICA IL 27 AGOSTO 2006. PIANETA TERRA G. B.


LA VOCE DELL’AQUILA Magazine di Cultura Extraterrestre e Filosofia Cosmica A cura dell’Associazione Culturale Dal Cielo alla Terra Catania

Immagine del Maestro El Morya apparsa in Himalaya che Eugenio Siragusa riconobbe essere identica all’immagine di Elia che fu anche Giovanni il Battista.


CRONACA DI UN LUNGO VIAGGIO Ci sono momenti che richiedono tempo per essere vissuti davvero e altri che invece emozionano prima ancora d’essere vissuti. Un Viaggio è sempre una scoperta, prima di luoghi nuovi è la scoperta di ciò che i luoghi nuovi fanno alla tua mente e al tuo cuore. Viaggiare è sempre, in qualche forma, esplorare se stessi. Un luogo non è mai solo 'quel’ luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati. Per cui questo viaggio assume le caratteristiche di un pellegrinaggio, di un pellegrinaggio spirituale che tanta gente affronta nella speranza di trovare il divino. Dopo mesi di palpitante attesa, finalmente arriva il giorno della partenza con destinazione l'Arca Alea-Lores di Pordenone. La sera del 13 agosto inizia il nostro viaggio, siamo in 8 tutti della nuova Arca Giovanni Battista di Catania. Dopo aver salutato una nuova sorella che ci era venuta a trovare a Catania, saliamo sul furgone e partiamo. Dopo qualche minuto, Enzo Ranieri inserisce un audio libro del vangelo e in particolar modo quello che riguardava la nascita del Battista e le sue gesta, tutto molto apprezzato da noi. Giunti a Messina ci imbarcammo sul traghetto e quello che accade fu una gioia per i nostri cuori. Nel suggestivo panorama notturno dello stretto, alzando gli occhi al cielo, notammo 2 piccole sfere luminose in movimento, erano loro, i nostri fratelli ! Fu una gioia perché era come se ci mandassero il loro saluto, fate buon viaggio in pace. Arrivati a Villa S. Giovanni ripartiamo, la strada da percorrere era ancora lunga e tra una sosta e l'altra ci dirigiamo verso il versante adriatico. All' albeggiare però notammo qualcosa di anomalo, uno strano oggetto era fermo in verticale sopra il sole che spuntava dal mare e poco tempo dopo lo stesso oggetto cambiò posizione mettendosi in orizzontale, un altro segno per tutti noi. Giunti nei pressi di Sant' Elpidio, il furgone ebbe un piccolo problema tecnico che ci fece sostare precauzionalmente per qualche minuto. Dopo varie telefonate, come per magia il guasto scompari e così potemmo ripartire per la nostra meta. Finalmente dopo circa 15 ore di viaggio arrivammo a Pordenone dove ci raggiunsero anche Barbaro e la sua compagna, ci dirigemmo subito verso i nostri alloggi e dopo una piccola pausa ed una cena, andammo tutti a riposare, ci aspettavano due giorni ricchi di emozioni… Se mi chiedessero cosa sia il Paradiso, io risponderei che è tutto intorno a noi e noi non lo capiamo. La nostra anima non può trovare nessuna scala per il Paradiso che non sia la bellezza della Terra. Ed è proprio questa bellezza che si palesò davanti ai nostri occhi nel pomeriggio del 15 agosto. L'Arca Alea-Lores un luogo immerso nel verde paesaggio prealpino, dove il tempo e lo spazio assumono una dimensione diversa, un luogo dove le energie si percepivano dal festoso e innocente giocare de bambini nel verde prato, dalla forza e dalla gioventù dei ragazzi di Our Voice, dall'impegno e amore dei volontari di Funima, dai fratelli delle varie Arche d'Italia a lei… la Santa Madre raffigurata in una statua posta in una nicchia li al centro dell'Arca Alea-Lores. Come ogni anno infatti Giorgio le rende omaggio ma quest' anno le chiese qualcosa di diverso, una frase che ci emozionò: "lascia libero il braccio di tuo Figlio", Amen.


La serata continuò tra un intervento e l'altro, Sonia Tabita e Giovanni Bongiovanni ci emozionarono per i loro messaggi ricchi di amore e giustizia, poi toccò ad Enzo Ranieri con il racconto dell'esperienza vissuta in ospedale e che in qualche modo lo arricchì interiormente. Gli interventi continuarono, dal Maestro Eugenio Riganello a Flavio Ciucani con le loro perle, poi tocco a Pier Giorgio Caria con la sua professionalità e per chiudere in bellezza la serata non potevano mancare i ragazzi di our voice che ci deliziarono con dei pezzi musicali incantandoci nel profondo. La giornata si era conclusa tra un emozione e l'altra, è di notte che si percepisce meglio il frastuono del cuore, il brusio dell’impossibile e il silenzio del mondo… adesso tutti a letto. Nessun giorno è uguale all’altro, ogni mattina porta con sé un particolare miracolo, il proprio momento magico, i raggi di sole scintillanti ballavano sulle finestre della camera, e filtravano attraverso la tenda davanti agli occhi dormienti, facendo luce anche nei sogni. Dopo una veloce colazione ci dirigiamo subito all'Arca Alea-Lores, era il giorno della comunione quindi un giorno di profonda spiritualità. Giorgio Bongiovanni ringrazia tutta la redazione Antimafia presentandoli uno ad uno e ricorda a tutti i presenti che l'Antimafia è la cosa più bella dell'opera, la più difficile e sacrificante. Dopo queste parole iniziarono gli interventi di Aaron, Mara e Jamil, le loro voci erano tremanti dall'emozione e questo faceva emozionare anche noi, toccandoci il cuore. Adesso però giunse il momento della comunione, difficile da poter descrivere l'energia presente in quegli attimi, il calice con il suo sangue ed il pane con il suo corpo era li davanti a noi, uno ad uno, occhi negli occhi in attimi di eterno. La giornata si concluse qui, tra pianti e abbracci e quella voglia di migliorare se stessi per dare un contributo in questa grande opera che ci lega. Stanchi nel fisico ma non nello spirito andiamo a riposare, ci attendeva un lungo viaggio per tornare a casa, la nostra amata terra, la nostra Sicilia, " Galilea dei Gentili"..

Paolo Di Prima 25 Agosto 2021




LA VOCE DELL’AQUILA Magazine di Cultura Extraterrestre e Filosofia Cosmica

Numero Speciale

80 pagine

Spedizione gratuita via mail in formato pdf Per richiedere gli arretrati scrivere a: dalcieloallaterra.catania@gmail.com Con causale “arretrati La Voce dell’Aquila” oppure scaricarli dal seguente sito internet http://www.lagalileadeigentili.wixsite.com/dalcieloallaterract

Foto di Orazio Valenti


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