La Voce dell'Aquila n° 7

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EDITORE

LA VOCE

DELL’AQUILA

ASSOCIAZIONE CULTURALE “DAL CIELO ALLA TERRA “ CT

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BIMESTRALE A CURA DELL’ASSOCIAZIONE

lagalileadeigentili@yahoo.it

CULTURALE “DAL CIELO ALLA TERRA” CATANIA

WEB: http://lagalileadeigentili.wix.com/ dalcieloallaterract

EDITORIALE DIRETTORE Il presente giornalino “LA VOCE DELL’AQUILA”, non è altro che il risultato di una ricerca fatta da alcuni giovani, che ad un certo punto della loro vita, hanno sviluppato alcuni quesiti cercando delle risposte sulla loro esistenza. Ragionando e riflettendo su alcuni argomenti ci siamo resi conto che le nostre idee erano uguali, e nella certezza che queste siano anche le uniche, abbiamo predisposto positivamente i nostri pensieri al fine di elaborare questo giornalino Speriamo soltanto che la qualità di voi lettori ci dia man forte incoraggiandoci a continuare.

In questo numero. Gentili Lettori, siamo giunti al Secondo numero dell’anno, siete in molti che ci seguite e ci animate ad andare avanti nel nostro umile lavoro di informazione e divulgazione dell’Opera “Dal Cielo alla Terra” e vi ringraziamo.

Giorgio Barbagallo

PROGETTO GRAFICO Giorgio Barbagallo Il Materiale qui trattato è frutto di un’accurata ricerca. Le fonti dalla quale attingiamo, provengono dagli Spazi Siderali, preziosi concetti dal profondo Valore Universale che i Contattisti Eugenio Siragusa Ieri e Giorgio Bongiovanni oggi con solerzia ed Amore ci offrono.

Questo numero lo apriamo, raccontandovi un’esperienza del nostro Amico e Fratello Antonio Urzi con gli Esseri del Pianeta Apu. Ne seguirà un attenta ricerca su questa Civiltà Extraterrestre. Il 2017 ci lega a Fatima e vi presenteremo una relazione sul centenario delle apparizioni in relazione alle Profezie sulla resa del Maligno. Rimanendo in tema Profezie, vi parleremo delle Profezie delle Piramidi in relazione con la Seconda Venuta di Cristo. BUONA LETTURA!!! Giorgio Barbagallo

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- LA CIVILTA’ APU________________________________________5. - ESPERIENZA DI CONTATTO DI ANTONIO URZI____________6. - QUALCHE NOTIZIA SUGLI APUNIANI_____________________7. -

2017: SATANA VA IN PENSIONE?________________________________15.

- LE PROFEZIE DELLE PIRAMIDI___________________________21.

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LA CIVILTÀ APU. ESPERIENZA DI CONTATTO DI ANTONIO URZI

DAL CIELO ALLA TERRA HO SCRITTO IL 13 GENNAIO 2017: LA CIVILÀ APU. A SUO TEMPO EUGENIO SIRAGUSA, CONTATTATO DAGLI ESSERI DI LUCE, SPIEGÒ DELL’ESISTENZA DELLA CIVILTÀ APU, LA QUALE, PUR ESSENDO “SCIENTIFICA”, ERA CONTROLLATA E INSERITA NELLA CONFEDERAZIONE INTERSTELLARE. COME ABBIAMO GIÀ DETTO IN ALTRI COMUNICATI, NON ESISTONO CIVILTÀ EXTRATERRETRI CHE VISITANO IL PIANETA TERRA CON INTENZIONI OSTILI. IN FEDE. G.B

I CONTATTISTI EUGENIO SIRAGUSA E GIORGIO BONGIOVANNI

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ESPERIENZA DI CONTATTO DI ANTONIO URZI

Mi sveglio alle 05.00 del mattino con un senso di smarrimento che mi dura per alcuni eterni secondi, ma cosciente di avere avuto un incontro con un essere di un altro pianeta: Mi ritrovo dal niente dentro una stanza grigia e alle mie spalle, a distanza di circa 5 metri, un ragazzo alto circa un metro e novanta ben piazzato. Mi giro verso di lui e ci veniamo incontro. Mi rendo conto subito che mi trovavo davanti ad un fratello dello spazio, non solo per i suoi tratti somatici, ma per quello che provavo nell'averlo davanti a me. Il suo viso era ed è molto simile al nostro, ma con occhi neri profondi a mandorla inclinati verso l'alto, che mi ricordano per certi aspetti quelli dei classici esseri di tipo “grigio”, ma della grandezza più o meno della nostra razza umana, il naso molto piccolo, così come la bocca. I capelli neri corti, pettinati da una parte in modo elegante. Mi saluta con una voce soave, delicata, e lo saluto anche io. Mi trasmette un senso di fratellanza, come se entrambi ci conoscessimo da tempo, almeno, questa la sensazione provata avendolo avanti a me. Gli chiedo il suo nome: - “Come ti chiami?” - “Mi chiamo Apus” (pronuncia il suo nome come se abbozzasse ad una melodia e la S finale la “sfuma” prolungandola per pochi secondi). “Siamo preoccupati per un imminente e probabile catastrofe nucleare, ma la impediremo. In prossimità di ciò, daremo dei grandi segni nei cieli di tutto il mondo con le nostre astronavi”. Le sue parole mi danno conforto, ma dentro di me era come se già conoscessi questo piano d'azione. Così ci diamo un abbraccio fraterno e dal niente mi ritrovo stordito sul letto. Mando così un messaggio a Giorgio per capire cosa avevo vissuto, e chi era quell'essere di nome Apus. Nel frattempo, faccio una ricerca sul web digitando “Apus extraterrestrial” e con sorpresa si parla di Apu e di Apus in diversi articoli, tra esperienze di contatto e significato dello stesso nome o parola APUS, ma trovo interessanti quelle trovate su Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Apu_(god). - Giorgio mi risponde: “Ciao Antonio, la civiltà Apu appartiene alla 3° dimensione, frontiera con la 4°. Sono collaboratori della Confederazione Interstellare. La Federazione permette loro di viaggiare nel Cosmo per essere loro strumenti, un po’ come i “grigi”, ma meno evoluti. Hanno a disposizione la tecnologia della 4° dimensione, quindi sono positivi. Sono poco evoluti, ma positivi. Certo, rispetto a noi TERRESTRI miserabili sono geni. A volte assumono compiti come Messaggeri, e quando ti hanno detto “Noi impediremo la guerra nucleare”, non parlava a nome della sua civiltà, ma a nome della Confederazione degli Esseri di Luce. Stai attento, potresti filmare una nave degli APU, sono ovoidali generalmente, ma possono avere anche le navi tipo quelle di “Adamsky” e sono fornite dalla Confederazione. Ubbidiscono come veri soldati”. Antonio Urzi - 12 Gennaio 2017

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Qualche notizia sugli Apuniani. Gli Apuniani, o semplicemente Apus, sono un'antica razza di Esseri provenienti da una lontana costellazione. Da migliaia d'anni i loro antenati visitarono la Terra e si insediarono in parecchie regioni che si trovano oggi in Perù, Cile, Messico, ed anche in Cina. Sono loro gli artefici dei famosi Geoglifi di Nazca e delle rovine simili a quelle di Cuzco e del Machu Picchu. I loro UFO hanno la forma classica a disco ma talvolta appaiono come strani velivoli dalle ali ripieghevoli. Il loro nome deriva dal pianeta d'origine: "Apu", ma un tempo hanno abitato pure in un altro mondo chiamato "Itibi-Ra", che appartiene probabilmente al sistema di Andromeda. I loro avi sono rimasti sulla Terra solo per un periodo molto breve, qualche decina d'anni. Furono costretti poi a ripartire a causa di una malattia respiratoria che avevano contratto sulla nostra Terra, provocata dalla mancanza d'ossigeno nella nostra atmosfera. In epoca più recente, i loro discendenti, essendo riusciti a superare le difficoltà ambientali, sono tornati qui per studiare le vestigia delle loro colonie ancestrali, e senza dubbio anche per altre ragioni che rimangono per il momento parzialmente misteriose. Nessuno può dire con certezza da quanto tempo sono ritornati: secondo certi, da alcune decine d'anni, ma secondo altre fonti, addirittura da parecchie migliaia. Vivono in un luogo segreto da qualche parte nelle alte montagne del Perù. Ma contrariamente alla maggior parte degli extraterrestri che visitano il Pianeta, tendono più facilmente a mostrarsi agli uomini, presentandosi anche in pieno giorno, per guarire i malati. Questa vicinanza alla popolazione è certamente molto relativa, ma è reale. In Perù, "Apu" è un termine che significa "Dio" o più esattamente "Divinità della Montagna." Gli indios del Perù pensano che la loro colonia attuale si trovi sotto i maestosi picchi di Hua-Marcu. Due celebri ufologi americani dell'Arizona, Jerry e Kathy Wills sono riusciti da qualche anno a prendere contatto con gli Apuniani nel corso di una spedizione sul Plateau di Markawasi vicino alla città di San Pedro de Costa. Gli Apuniani li hanno condotti a bordo di un'astronave e hanno mostrato loro certe rovine non ancora scoperte della propria antica civiltà. L'ipotesi di Jerry Wills è che vengano dalla costellazione delle Pleiadi e possiedano una base in Perù, sotto Terra. Esiste uno sciamano di nome Cucho che afferma essere in grado di condurre gli stranieri fino all'entrata di una grotta dove è possibile incontrare qualcuno di loro. Se i turisti sono ammalati ed esprimono chiaramente la loro volontà di essere guariti, gli Apuniani possono aiutarli. Hanno anche il potere di trasmettere a certe persone una forma di immortalità come, a quanto pare, è accaduto ad una europea di nome Ivanka che vivrebbe con essi da più d'un secolo e avrebbe conservato l'apparenza di una giovane donna di una ventina d'anni. Anche lo scrittore Anton Ponce di Léon Paiva, conosciuto in Perù per aver creato un grande centro d'accoglienza, dove sono ospitati, nutriti e curati gli anziani indigenti e i bambini abbandonati della regione, è entrato in contatto con gli Apuniani alla metà degli anni '70.

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In seguito ha fondato un nuovo centro chiamato "Samana Wasi" dove elargisce un insegnamento basato sulla loro saggezza. Ma più di recente sull'argomento di tali incontri con visitatori extraterrestri si è fatto avanti un personaggio ben più noto in America e nel mondo: l'attrice Shirley MacLaine. «Se si considera la questione da un punto di vista strettamente scientifico, mi sembra non soltanto infondato, ma addirittura insolente l'assunto che nelle miriadi di mondi sparpagliati in uno spazio infinito non possa esservi intelligenza maggiore di quella dell'uomo, come lo è la sua rispetto a quella di uno scarafaggio, che non ci siano esseri dotati della capacità di influire sul corso della natura maggiore di quella dell'uomo, di quanto è la sua rispetto alla intelligenza di una lumaca. Senza spingersi con le analogie al di là di quanto è noto, è facile popolare il cosmo di entità in scala ascendente fino ad approdare a qualcosa di indistinguibile dall'onnipotenza, onnipresenza e onniscienza>>. Questa citazione di Thomas H. Huxley, tratta dal suo “Essays Upon Some Controverted Questions”, apre il capitolo centrale del recente libro di Shirley MacLaine “Là fuori su un ramo”. In esso l'attrice, notoriamente dedicatasi allo spiritualismo e a una ricerca interiore che l'ha portata per il mondo alla ricerca di una serie di «verità assolute narra la sua esperienza in Sud America con un giovane amico, David. Quest'ultimo, divenuto per lei una sorta di «guida spirituale» sui generis, le rivela a un certo momento una nuova visione della realtà, frutto in buona parte della presa di coscienza da lui acquisita attraverso il contatto con una strana donna, Mayan, poi rivelatasi una visitatrice extraterrestre originaria delle Pleiadi giunta lulla Terra su un UFO come altri suoi simili «in missione» fra noi. La MacLaine, al culmine della ricchezza e del successo, risulta un soggetto normale ed 'equilibrato, evidentemente convinta in perfetta buona fede di quanto afferma. Vale forse la pena di valutare quanto scrive in “Là fuori su un ramo” con occhi meno superficiali. Tanto più che a questo suo best-seller la MacLaine ne ha fatto seguire un altro, “Tutto sta nel recitare la vita” (pubblicato come il precedente in Italia dalla Sperling & Kupfer Milano), in cui rincara la dose. Vi leggiamo infatti: «Anton Ponce de Leon Mi disse che aveva incontrato una donna che gli aveva cambiato la vita con la sua filosofia e le sue conoscenze spirituali. Dapprima non diedi molta importanza al fatto ma poi mi resi conto che forse stava descrivendo qualcuno di cui molto probabilmente avevo già sentito parlare. «Poi procedetti a descrivere Mayan, il personaggio extraterrestre di “Là fuori su un ramo”, con cui David sosteneva di avere avuto contatti». «Era proprio come l'ha descritta lei e si chiama " Mayan", conclusi». «Gli occhi di Anton brillarono come dei diamanti. «È quello il nome della donna che ho incontrato, aveva un 'comandante' che lavorava con lei. Ho incontrato anche lui." «Passeggiai per molte ore insieme con Anton Ponce Leon, discutendo sulle implicazioni della potenziale presenza degli extraterrestri sulla nostra Terra». «Mi raccontò la leggenda che a Cuzco si tramanda, da generazioni. Si pensava che migliaia di anni prima, un extraterrestre fosse atterrato al di fuori dell'antica città si fosse fermato a insegnare alla popolazione di Cuzco l'arte, le scienze, il modo di governare e di esprimere se stessi. Esiste tuttora, eretto in suo onore, un monumento di pietra senza età ..» Ma in “Tutto sta nel recitare la vita” non parla solo della Pleiadiana Mayan: l'autrice, infatti, ci parla di varie altre, esperienze «alla Adamski».

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«Una delle persone più interessanti con cui parlai, affermava di avere avuto contatti con gli extraterrestri, fu Vitko Novi, un signore jugoslavo di circa settantacinque anni>> continua la MacLaine.


Nato nel 1918, [scomparso nel 2006 ndr]. Il suo approccio è caloroso e si è sempre mostrato di un'estrema gentilezza verso tutti coloro che l'hanno incontrato. Afferma di aver avuto, dalla metà degli anni '60, centinaia d'ore di colloqui con gli Apuniani. «Il mio primo incontro avvenne il 10 marzo del 1960, egli mi disse. Una sera tardi, mentre lavoravo in una centrale elettrica sulla Cordillera Blanca, mancò la corrente. Andai alla finestra e guardai fuori. La serata era chiara anche se non vi erano luci. Uscii all'aperto. E sopra alla centrale vidi un'astronave oblunga, che emetteva una luce tanto forte che non riuscii a guardarla a lungo. Non mi spaventai, perché vi era con me un operaio che mi disse di avere visto molte volte delle astronavi come quella. La guardammo scendere silenziosamente fino a che non atterrò. Rimasi come paralizzato quando vidi uscire dal velivolo due individui dall'aspetto umano molto alti, con spalle più spioventi del normale. Indossavano delle tute molto aderenti di un tessuto lucido, molto bello, quasi come la pelle umida di una foca. E non portavano scarpe perché le tute coprivano anche i piedi». «I loro volti sembravano una combinazione di molte razze, un misto di colori e lineamenti che non avevo mai visto prima». «I due individui si diressero tranquilli verso di me, si sedettero, e materializzarono un fuoco per riscaldarci nella notte fredda!» «Vitko mi disse che i due avevano affermato di provenire da una stella di nome Apu, e che da secoli visitavano le Ande. Erano miticamente noti come "angeli" poiché erano in grado di far piovere (manipolando gli ioni negativi dell'atmosfera) ed erano molto ricercarti come guaritori. «Gli angeli apuniani, riferì Vitko, atterravano spesso con la loro astronave e facevano salire gli ammalati e gli storpi. Tutti i pazienti ritornavano sempre a casa guariti. «Gli extraterrestri mi chiesero, proseguì Vitko, se volevo salire a bordo della loro astronave, e io lo feci. «All'interno Vitko aveva trovato libri, riviste, petali di fiori, erbe aromatiche, e vari altri accessori della vita umana, oltre a un berretto fatto di pelliccia di coniglio. Uno degli esseri spaziali aveva sollevato il berretto e, scuotendo tristemente il capo, aveva detto: "Avete preso ancora la vita di un altro essere". Imbarazzato, Vitko si era seduto su uno dei grossi sofà, mentre gli schermi si mettevano di nuovo in funzione. Questa volta aveva visto una retrospettiva dei cambiamenti naturali della Terra: avvenuti in quella parte del mondo. Aveva visto la formazione delle Ande e la costruzione dell'antica Cuzco. La città era stata costruita dalla gente di Apu e completata, con tecniche degravitazionali per sollevare quelle gigantesche pietre. Secondo il progetto originale, la città doveva, avere la forma di una farfalla in volo, con un'assenza assoluta di angoli. «In un altro contatto ancora aveva incontrato una donna che era nata qui sulla Terra, e che era stata portata su Apu per apprendere i propri poteri interiori. Nel giro di un anno di educazione su Apu era riuscita a usare poteri mentali che non aveva mai saputo di possedere. La donna aveva scelto di rimanere con gli apuniani.» «Una dopo l'altra Vitko mi raccontò le storie dei suoi incontri con gli esseri spaziali. E fondamentalmente questi cercavano di insegnargli che l'umanità tutta e ogni singolo individuo sono un capolavoro di potenziale spirituale, che la Terra è un centro di apprendimento dove lo spirito può interagire con la materia; che il nostro-mondo fisico è soltanto il risultato di una volontà consapevole e che cambiando la nostra consapevolezza possiamo cambiare il mondo. Quegli esseri spaziali dicevano che, oltre lo spettro fisico della nostra Terra, vi sono altri sistemi intelligenti di guide non fisiche, oltre a quelle fisiche, che interagiscono continuamente con noi e con ogni forma di vita della Terra sia che noi ce ne accorgiamo o no. Tutti loro sono consapevoli dell'intenzione spirituale della nostra Terra, poiché siamo tutti fratelli e sorelle del cosmo. Molti dei nostri antenati sono i loro antenati, e perciò essi sono karmicamente allacciati alla razza umana ...» «Lo scopo degli extraterrestri e degli altri esseri incorporei è quello di aiutarci a dilatare la nostra consapevolezza in modo da poter irradiare dal di dentro a un livello più adeguato alle nostre possibilità di esprimerci spiritualmente nelle esperienze umane». «In pochi giorni appresi moltissimo da Vitko e dalle sue esperienze. Il fatto che fossero reali o no per me era irrilevante. Il messaggio era chiaro: uno spostamento della nostra coscienza verso la spiritualità avrebbe procurato grandi benefici all'umanità ...»

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Ecco una parte dell'intervista dove racconta in che modo si sono svolti i suoi primi rapporti con loro.

Domanda dell'intervistatore: "Chi sono essi Vlado?" Vikto Novi (Vlado): "Sono persone che vivono su un pianeta chiamato Apu, che non fa parte della nostra galassia ed è distante dalla Terra parecchi milioni di anni-luce.” Domanda dell'intervistatore: "Che sembianze hanno?" Vikto Novi: "Ci rassomigliano, ma sono fisicamente meglio proporzionati. Decidono da sé il tipo di fisico che desiderano avere; alcuni sono alti più di due metri ed altri meno di un metro cinquanta." Domanda dell'intervistatore: "Quando sono iniziati i vostri incontri?" Vikto Novi: "Fu nel 1960; lavoravo alla centrale idroelettrica di Huallanca, ad Ancash in Perù, come tecnico responsabile della produzione di elettricità. Una notte, mentre ero di guardia — era il 10 marzo — l'illuminazione si spense senza un motivo apparente. Uscii per mettere in funzione il gruppo elettrogeno. Ma all'esterno c'era una luce tale che si sarebbe creduto essere pieno giorno. Proveniva da una sorta di disco posizionato sulla stretta fascia di terra che divideva i due fiumi alimentanti la centrale. Quiroz, il responsabile della sicurezza mi suggerì di non avvicinarmi. «Bisogna lasciarli fare — mi disse — sono degli Esseri che operano molto bene nei villaggi: guariscono le persone, fanno piovere e vengono in aiuto ai più miseri». Ero persuaso che facessero parte dell'esercito, perché per raggiungere il luogo dove si trovavano, era necessario superare un groviglio di linee e di cavi elettrici ad alta tensione. Chiesi tuttavia a Quiroz chi fossero e da dove venissero. Con mio grande stupore, rispose: «Sono i nostri amici del pianeta Apu». Pensando che fosse ubriaco, gli intimai di lasciarmi passare e proseguii per incontrarli. Avvicinandomi, scoprii che la luce proveniva da un oggetto ovoidale, simile ad una grossa lenticchia che non poggiava direttamente sulla terraferma ma sembrava sospeso nel vuoto a qualche centimetro dal suolo. Malgrado la sua intensità, la luce non abbagliava. Era piacevole e quasi distensiva. Arrivando in prossimità dell'oggetto, vidi due persone che avevano l'apparenza di esseri umani di razza bianca. Erano giovani e sorridenti e portavano delle strane tute. Mi salutarono allora nella mia lingua, il serbo, cosa che mi sorprese ma non mi convinse della loro origine extraterrestre perché, dopo tutto, numerosi uomini e donne erano capaci di esprimersi in un idioma diverso dalla propria lingua madre.

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Domandai perché avevano provocato un guasto elettrico alla centrale e la loro risposta mi sbalordì. Mi dissero soltanto: «Amico caro, siamo venuti qui dallo spazio, e quando passiamo per questa galassia, visitiamo la Terra, fraternamente.


Noi non siamo venuti sulla Terra per nuocere a chicchessia, ma per aiutare i nostri fratelli terrestri, perché viviamo soltanto per soccorrere gli altri!» Mentre mi parlavano, osservai il loro veicolo e vidi che poggiava su tre enormi fasci di luce. Dopo, risalirono a bordo per una sorta di scala che raggiungeva la parte superiore, la quale poi si ritrasse contemporaneamente ai fasci di luce. Il loro mezzo si alzò allora silenziosamente in verticale e sparì dalla mia vista in una frazione di secondo. Rimasi immobile durante lunghi minuti, come folgorato dalla meraviglia, indi feci un mezzo giro verso la centrale. All'entrata, rincrociai Quiroz. «Ascolti — gli domandai — per favore, può spiegarmi? Chi è atterrato là? Cosa sono venuti a fare qui? Crede che possano causarci dei problemi?» Quiroz: «No, non tema nulla, vengono da un altro mondo assai lontano e sono degli individui molto elevati. Si recano spesso sulle alture dove i pastori conducono le loro greggi. Vengono per soccorrerli.» Di primo acchito, niente permetteva di distinguerli da qualsiasi altro essere umano vivente sul nostro pianeta, se non per il fatto che si sarebbe potuto credere che appartenessero ad una razza proveniente dalla mescolanza di tutte le altre etnie ora esistenti sulla Terra. La forma dei loro visi somigliava a quella degli arabi, i loro occhi erano blu ma leggermente obliqui come quelli del ceppo mongolo, il naso e la bocca somigliavano a quelli dei paesi nordici; la barba e la capigliatura davano loro un aspetto indù, la muscolatura del loro corpo evocava quella degli africani, e il colore della pelle era di un rosa molto pallido, come quella delle popolazioni di origine celtica. Quello dei due extraterrestri che ci aveva dato il benvenuto sorrise di nuovo. Da questo, compresi che mi aveva letto i pensieri e che la mia riluttanza nei loro confronti non gli causava alcuna pena. Ancora una volta, iniziò a parlare nella mia lingua natale e disse: «Sappiamo che lei non vuole considerare la possibilità che siamo giunti da un altro pianeta. Questo comportamento rivolto a noi è naturale, perché le sue cellule sono programmate per rigettarci. Ma le saremmo riconoscenti se rimanesse alcuni minuti con noi per osservare bene ciò che desidereremmo mostrarle. Lei non ha alcuna ragione di avere paura, perché è armato, invece noi non lo siamo.» Mentre mi parlava, osservai che la sua tenuta era un completo formato da una sorta di sottile passamontagna quasi trasparente, che cingeva il viso, così come da due curiosi rigonfiamenti che fungevano da scarpe. La cintura, le caviglie e i polsi dell'uniforme avevano delle piccole tasche senza aperture. Un pettorale brillante ricopriva il torace, ornato da una bottoniera disposta su tre linee verticali, da cinque bottoni ciascuna, per un totale di quindici. Aggiunse ancora: «Queste tute ci permettono di spostarci nello spazio senza utilizzare alcun veicolo. Ve lo dimostro.»

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Quindi si alzò, sfiorando con il dito due dei bottoni suddetti. L'indumento prese a gonfiarsi all'altezza delle tasche ed egli istantaneamente si sollevò in verticale! Fece un piccolo giro nell'aria volando per parecchie centinaia di metri come un volatile, per poi ritornare!


Ero completamente sbalordito. Provai ad auto-persuadermi che anch'io ero stato ipnotizzato, ma sapevo in fondo che ciò a cui avevo assistito era molto reale. «Come fate?» gli chiesi allora. Sorrise e mi rispose: «Queste piccole tasche che ho ai polsi, alle caviglie e intorno alla mia cintura sono sature di ioni positivi. Da quando scatta il sistema, possiamo regolare il campo gravitazionale secondo le nostre esigenze. Questo ci permette di raggiungere esattamente la velocità desiderata e ci dà la possibilità di volare in orizzontale, in verticale o a zig-zag. Su Apu, il pianeta di cui siamo originari, ci spostiamo da milioni di anni grazie a questo procedimento.» Tacque un momento, poi riprese: "Apu è situato alla periferia della Via Lattea. Noi siamo i protettori della vita degli abitanti di questa galassia Viaggiamo attraverso lo spazio per aiutare coloro che incontriamo. Non siamo qui per tentare di impressionarvi. Vogliamo semplicemente insegnarvi a fare la nostra conoscenza." Riprendemmo poi la nostra marcia, e poco tempo dopo giungemmo sul bordo di un pascolo dove c'erano mucche, pecore, capre ed anche alcuni cavalli. Dall'altra parte della verde distesa si trovava una capanna di tronchi con un tetto di paglia. Ne usciva un fumo bianco, e davanti c'erano numerose persone sedute vicino ad un fuoco. «Si direbbe che ci attendano per pranzare!» dissi a Quispe scherzosamente. In quel mentre, due cani ci videro e ci vennero incontro abbaiando. Uno dei pastori si alzò allora per farli tacere e ci fece segno di raggiungere il gruppo. Salutammo tutti e Quispe cominciò a parlare con essi in lingua quechua. Io, invece, rimasi silenzioso, accontentandomi di osservare, perché nessuno comprendeva lo spagnolo. Ad un certo punto, dalla capanna uscirono una donna e un ragazzino, entrambi in lacrime. Quizpe chiese a questa signora perché piangesse ed ella gli spiegò che una settimana prima uno dei suoi figlioli era scivolato da una roccia. Si era fratturato il braccio destro e parecchie costole e il suo stato sembrava peggiorare sempre più. Entrammo nella casupola per vedere il suo piccolo ragazzo. Aveva circa dieci anni e giaceva disteso su un mucchio di fieno in uno stato pietoso. Aveva gli occhi e la bocca socchiusi. La sua lingua e le sue labbra si erano enfiate smisuratamente; il viso tumefatto aveva preso un colore violaceo. Tutto sembrava indicare che fosse già in balìa di una cancrena avanzata. Gli presi il polso per sentire le pulsazioni e il risultato confermò i miei timori. Domandammo allora a sua madre il permesso di condurlo con noi fino alla città di Caraz affinché fosse ricoverato. Ella rifiutò categoricamente la proposta, adducendo che «gli dei erano in procinto di arrivare per guarire il suo bambino». Mi sarei aspettato di vedere queste persone iniziare una danza o un rituale per evocare gli Spiriti quando, improvvisamente, un piccolo congegno alato scese in verticale dal cielo, senza alcun rumore, e si immobilizzò proprio accanto al fuoco, a pochi centimetri dal terreno. Allora, tutti coloro che erano seduti intorno al falò si alzarono, ed una donna giovane e bella uscì dallo strano veicolo e ci salutò sorridendo. Portava la medesima uniforme di entrambi gli extraterrestri che avevo incontrato al tempo dei miei due precedenti contatti.

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Era giunta fino a noi senza camminare sull'erba, spostandosi a brevissima altezza dal suolo! Appresi, ma un po' dopo, che evitava di calpestare la superficie erbosa e le piante per non danneggiarne le cellule. Entrò dunque nella casetta; prese il ragazzino nelle sue braccia e lo portò all'interno del suo apparecchio continuando sempre a sfiorare il terreno, malgrado il peso che portava. Il gruppo intorno a me si era allora inginocchiato. Io, ero talmente pietrificato da restare in piedi, finché il mio compagno non mi chiese di fare lo stesso. In una frazione di secondo, la donna ricomparve, tenendo sempre il bimbo tra le sue braccia. Aveva ripreso colore, il suo viso non era più enfiato e sembrava in buona salute. Mi avvicinai a lui ed esaminai il suo braccio: non v'era più alcuna traccia di frattura! Era sorridente e non tardò a chiedere a sua madre qualcosa da mangiare. Mentre osservavo il piccolo figliolo che sembrava ora perfettamente rimesso e gioioso come un fringuello, udii la speciale «infermiera dello spazio» scherzare con i paesani riuniti. Conversavano in quechua. In quel momento, non solo comprendevo perfettamente tutto ciò che dicevano, ma avevo l'impressione di sentirli esprimere nella mia lingua originaria! Raggiunsi allora precipitosamente Quispe per interrogarlo su questo fatto. «Sente quello che dicono?» — gli chiesi. (Quispe) «Sì, li odo.» rispose. «E li comprende?" (Quispe) «Sì, molto bene.» «Ma in quale lingua parlano?» (Quispe) «Conversano nel loro proprio linguaggio ed anche, nel contempo, in tutti gli altri.» «Ma come è possibile questo?» (Quispe) «Non so, Vlado. So soltanto che una volta ci hanno detto che potevano influenzare tramite il pensiero il movimento di certi elettroni nel cervello. Quelli che sono presenti accedono, di conseguenza, alla comprensione di tutti gli idiomi, simultaneamente.» Ero del tutto sbalordito. La misteriosa ospite, divertita dal mio stupore, si avvicinò a me sorridendo e si presentò con il nome di Ivanka. Poi rivolgendosi all'insieme degli astanti ci chiese di rialzarci (evidentemente erano ancora in ginocchio; ndt) e ci disse: «Noi non siamo venuti sulla Terra per essere ringraziati, retribuiti né tanto meno adorati. Siamo qui per dedicarci alla nostra sola ed unica Missione, cioè fare di tutto per aiutare gli altri.» Le domandai perciò come fosse intervenuta su questo giovane ragazzo. Ella rispose: «Ho prelevato le sue cellule guaste, le ho riarmonizzate, poi le ho reinserite nel suo corpo. Tutto il suo sistema cellulare è ora sano e lui è guarito.» Ma chi è dunque lei, Ivanka, per essere in grado di compiere tali prodigi?»

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«Sono soltanto una Terrestre come voi che è diventata anche un'Apuniana; in effetti, ho vissuto su Apu in un periodo paragonabile a 100 dei vostri anni; ma sono dapprima una cittadina dell'Universo, e come tale, sorella di ogni Essere che vi abita.


Il principale compito degli Apuniani è di proteggere la vita e di aiutare tutti gli Esseri a continuare a vivere, qualunque sia il luogo dove si trovino. Non abbiamo né preferenze, né favoriti, e non avvantaggiamo mai certi individui a detrimento di altri. Il nostro Amore, la nostra compassione e le nostre conoscenze sono destinate a tutti coloro che ne abbisognano e che sono pronti ad aprire il loro cuore, perché noi siamo una parte di tutto ciò che esiste nell'Universo e quindi siamo Uno con esso. Non c'è niente di prodigioso in ciò che ho appena compiuto. Il concetto di "miracolo" esiste soltanto nella mente di coloro che vivono separati dall'Unità. Similmente, la durata di vita dei Terrestri potrebbe essere altrettanto lunga quanto quella degli Apuniani. Vi sarebbe sufficiente accettare di organizzarvi fraternamente in maniera positiva, senza denaro, senza guerre e senza ingiustizie, formando un solo organismo umano, in seno alla Grande Famiglia Universale.» Quando arrivammo in prossimità del velivolo, notai che era sospeso a circa 70 centimetri dal suolo. Compresi quindi, intuitivamente, che questa assenza di contatto diretto con la Terra aveva ancora soltanto lo scopo di non danneggiare i fiorellini del campo che cominciavano a sbocciare in quel luogo. Iniziai perciò ad osservare l'apparecchio. Dalla forma delle sue ali, somigliava ad un aereo, ma la sua carlinga era molto più corta. "Le ali sono ripiegabili e possono superare la velocità di un milione di chilometri al minuto" — commentò ella — mentre ci invitava a seguirla dentro l'abitacolo. All'interno, c'era un altro occupante a cui Ivanka ci presentò. Lui ci accolse con un gesto caloroso e ci propose di sederci di fronte ad uno schermo di vetro che sembrava incorporato in una delle pareti dell'abitacolo. E presto quel monitor cominciò a proiettare tutte le scene della mia vita che iniziarono allora a dispiegarsi ed io rividi ciò che avevo vissuto dalla mia nascita, ma in una dimensione strana, come se la natura, le persone, gli alberi e gli animali esistessero realmente. Vedevo tutto nei minimi dettagli. Avevo l'impressione di poter toccare ogni cosa, se ne avessi avuto il desiderio. Osservai la mia venuta in questo mondo, l'infanzia e la gioventù, poi i particolari di un gran numero di sequenze intime della mia esistenza che nessuno avrebbe potuto filmare, essendo il solo a conoscerle. Vidi anche altri contesti dove non ero stato direttamente protagonista ma che mi toccavano nel profondo. In maggioranza erano fatti accaduti durante la seconda guerra mondiale. Scorsi un gran numero di amici scomparsi, i luoghi e i modi in cui erano trapassati. Assistetti all'esilio dei miei genitori in America del sud. E ad un certo punto, rividi me stesso a fianco di Quispe, dei pastori e della donna eccezionale. Dopo, mi venne mostrata la Nascita e la Vita di Gesù ed anche quella degli Apuniani all'epoca in cui si erano insediati nella regione del lago Titicaca. Dopo questo, Ivanka mi lanciò uno sguardo acceso da un'immensa compassione e disse: «Come ci si sente felici ogni volta che si può fare del bene al prossimo e collaborare ad alleggerire la sua sofferenza!» Giunsi a concludere che nessun umano avrebbe reagito in modo tanto nobile, e che tale sublime contegno non poteva essere che la prerogativa di Esseri straordinariamente evoluti, interamente guidati dal concetto più elevato dell'Amore: l'Amore di tutto ciò che è e di tutto ciò che vive, l'Amore Universale. Accettai l'idea che questi visitatori fossero realmente originari di un pianeta lontano dove non esistono egoismo, paura, aggressività, menzogna, e intimamente, chiesi loro perdono.

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Domanda dell'intervistatore: "Qual è il più importante messaggio degli Apuniani, Vlado?"


Vikto Novi: "Essi non conoscono né odio, né guerra, e sanno come mutare la negatività in energia positiva. Sono amici di tutti gli Esseri che popolano l'Universo. Amano anche i più crudeli ed egoisti, e se qualcuno vuole fare loro del male, sono capaci di trasformare i suoi pensieri negativi in espressioni d'Amore. Per questo, il loro motto è: "Tutto per gli altri." Ed è pure il più sublime dei principi!"

Domanda dell'intervistatore: "Lei ha ancora rapporti con essi?" Vikto Novi: "Ne ho qualche volta. Ma chiunque può averne. Basta tranquillizzarsi interiormente e chiedere la loro venuta. In realtà, noi ne incrociamo tutti i giorni, perché sono capaci di assumere qualsiasi forma e di apparire con i tratti di qualunque essere. Possono prendere le parvenze di Europei, di Bianchi, di Neri, di Asiatici perché si preoccupano solo di rivestire al meglio l'aspetto visibile più adatto alla loro mutua Missione."

Fonte: http://www.versoilsole.it/soltrenews/segreti-svelati/308-razza-extraterrestre-per%C3%B9apuniani.html Fonte: Roberto Pinotti UFO Visitatori da altrove pag. 356, 359 – BUR Fonte: http://www.vitkonovi.com/

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SATANA VA IN PENSIONE?

DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 5 FEBBRAIO 2017 UNA OTTIMA INTUIZIONE DEL MIO AMICO E FRATELLO ROSARIO PAVONE: FATIMA E I 100 ANNI. LEGGETE, MEDITATE E DEDUCETE. IN FEDE G.B.

2017: SATANA VA IN PENSIONE?

1917 – 2017 CADE QUESTO ANNO IL CENTENARIO DELLE APPARIZIONI DI FATIMA

di Saro Pavone E’ passato un secolo dalla fine delle famose apparizioni mariane di Fatima e da oltre due anni circola con costanza una singolare quanto interessante esegesi profetica che vorrebbe Satana cessare di provare e tribolare la Chiesa alla scadenza dei 100 anni del tempo che lo stesso aveva richiesto per distruggerla.

Il che ha dato origine alle spiegazioni più disparate ed assolutiste nel genere, alcune veramente esilaranti: lo scoppio della Guerra Atomica Mondiale; l’impatto di un grande Asteroide; la manifestazione dei Tre Giorni di Tenebre; l’oscillazione repentina di 90° dell’Asse Terrestre. Insomma la vera e propria Fine del Mondo con tanto di Ritorno di Nostro Signore e di Giudizio Universale! Tutto in poche settimane del 2017! Altri in maniera più razionale, ma priva del lume della saggezza spirituale, hanno tentato di spiegare dicendo “Beh, vuol dire che Satana per un certo periodo si mette da parte e si… riposa, ma poi riprende…” facendolo sedere e magari offrendogli un panino con una buona pinta di birra! Come no! Sarà “razionale” come spiegazione ma appare chiaramente priva di rigore teologico e spirituale, e… logico”.

Ma intanto vediamo di capire da cosa nasce questa intrigata e intrigante “Profezia dei Cento anni di Fatima”, così come universalmente oramai la si conosce. Attinge ai contenuti di diversi messaggi e varie visioni di alcuni differenti soggetti durante un arco temporale di quasi duecento anni. Qualcuno poi dotato di buona perspicacia, e forse anche di ispirata intuizione, li ha assemblati e posti alla nostra attenzione e valutazione. Sinteticamente e in ordine cronologico:

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I- KATHARINA EMMERICH, stigmatizzata laica tedesca che visse a cavallo tra il XVIII° e il XIX° sec. durante una sua visione del 1820 ci racconta che le venne rivelato che parecchi decenni prima dell’anno 2000 Satana sarebbe stato liberato per un secolo… e ancor prima di lui anche un certo numero di demoni... per tentare gli uomini e servire come strumenti della Giustizia Divina. Annotiamo anche, che ci sarà utile più avanti, la chiara visione che lei ha di due “chiese”: “…Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse da l’Alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione… Io non vedevo un solo angelo o un santo che aiutasse nel lavoro“; “Ho visto questo proprio come ho visto poi un Movimento guidato da ecclesiastici e laici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani" (laddove angeli e santi non sono categorie meramente mistiche, ndr).

II- LEONE XIII°, IL 13 OTTOBRE 1884 al termine della Messa rimase 10 minuti immobile dinnanzi al tabernacolo. Si riprese visibilmente scosso: assisté ad un colloquio tra il Signore e Satana il quale diceva che avrebbe potuto distruggere la Chiesa se avesse avuto più potere sui suoi servitori e più libertà per 100 anni. Il Signore gli disse che gli avrebbe dato i 100 anni, ma poi aggiunse anche che comunque non sarebbe riuscito nel suo intento.

III- TERESA NEUMANN, anche lei stigmatizzata laica e tedesca con il dono riconosciuto della profezia fece diversi vaticini anche per i giorni che stiamo vivendo, vedasi ad esempio l’emblematico quadro: “…Ho visto rovesciare sulla terra ceste piene di serpenti, che strisciavano sulle città e sulle campagne, distruggendo tutto.

“E quando l’opera di distruzione è stata compiuta ho visto scendere sulla terra degli angeli, sotto forma di uomini…” “Il mondo intero sarà affidato a bestie orrende”.

L’ignoranza, il disprezzo per la cultura, la violenza, il lassismo, il materialismo, saranno i piedi dello scranno sul quale siederà il serpente dei serpenti. Vedrete allora l’asino dettare legge al leone. Vedrete gli allievi insultare i loro insegnanti; vedrete la cultura bruciare sulla pubblica piazza, in nome della cultura.

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Troppi leoni avranno il cuore dell’asino, e si lasceranno trarre in inganno. Ho visto il mondo affidato a bestie orrende, con la testa d’asino e il corpo da serpente. Ho visto l’orrenda strage degli uomini di pietà e degli uomini d’intelletto…Ho visto San Bernardo e tanti altri spiriti eletti ritornare sulla terra, per istruire le genti. E le genti, finalmente, sapranno fare tesoro dell’insegnamento“ Ed alla fine della Seconda Guerra Mondiale la visione con la frase famosa che ci proietta nell’anno fatidico: “...ma la grande piaga si aprirà nel 1999 e sanguinerà per diciotto anni: sarà questo il tempo di Caino” (1999-2017). Per quel che possa valere notiamo anche che “1999 e sette mesi…” ricorre testualmente in una delle più conosciute quartine di Nostradamus.


IV- MEDJUGORJE, Il 24 Aprile 1984 i veggenti svelano pubblicamente la visione che hanno avuto in cui hanno visto Satana presentarsi dinnanzi al Trono di Dio e chiedere il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l’intenzione di distruggerla. Dio gli ha permesso di mettere la Chiesa alla prova per un secolo. “Questo secolo in cui vivete -dice la Madonna- il 1900 (XX°) è sotto il potere di Satana". Ora, volendo dar credito a tutto questo collage inquietante ed alla “Profezia” che se ne evincerebbe, tentiamo pure, con l’ausilio che la Provvidenza elargisce spesso all’ispirata intuizione, di comprenderne l’arcano significato. E ciò a totale beneficio anche dei moltissimi fedeli e religiosi cattolici ferventi e leali al Cristo. Premettiamo con tutta franchezza ed onestà che la presenza del Tentatore dentro la Chiesa non sarebbe di certo una novità degli ultimi cento anni. Non desidero affatto fare dell’anticlericalismo gratuito ma basta rivisitare la Storia di oltre mille e settecento anni di Cristianesimo in generale, per rendersi conto di come i due famosi capitoli 17 e 18 dell’Apocalisse parlino in maniera impietosa ma verace della degenerazione dentro la Chiesa con un tracciato diagnostico storico profetico che ci sorprende e che Giovanni mirabilmente realizza per bocca di Dio. E quindi veritiero! Fu ai primissimi secoli dell’era cristiana, quando vennero partoriti da ciò che io definisco gli adulteri conciliari i “pesi insopportabili sulle spalle degli uomini”, che il Demonio, o come dir si voglia, prese stabilmente dimora dentro la Chiesa: determinati insegnamenti indispensabili alla crescita spirituale vennero messi al bando; altre cose che nulla avevano e hanno a che vedere con Cristo e la Sua Legge vennero aggiunte. Da lì il coabitare di due Forze contrastanti e antitetiche è stato una costante visibile e tangibile sino ai giorni nostri. Non si cada però nell’errore grossolano di identificare la Chiesa come un’istituzione diabolica giacché accanto alle gesta dell’Avversario e dei suoi sottoposti ha anche espresso ininterrottamente modelli di vera santità ed autentico fervore in Gesù il Cristo. Avendo avuto, tra tante altre cose, il grande merito di tramandare di generazione in generazione attraverso i secoli la storia di Nostro Signore Figlio di Dio radicandola nella venerazione di una coscienza millenaria. Attestato ciò e reso plausibile il permesso concesso a Satana di provare e tentare di distruggerla in questi ultimi cento anni torniamo al quesito iniziale: cosa vorrebbe significare che nel 2017 Egli finirà di tribolare la Chiesa?

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Secondo la mia intuitiva interpretazione, corroborata per altro da diversi fattori contingenti, non può che esistere una sola risposta, semplice e al tempo stesso profetica. Quando si parla di “Chiesa” nelle varie profezie e visioni date dalla Madonna, da Gesù o d altre figure come gli Arcangeli, non bisogna rigidamente intendere l’Istituzione che fa capo al Vaticano, quanto invece la Radunanza globale di tutti coloro che “nel Tempio di Dio vi adorano” e “la progenie della Donna cui vennero dati le ali della Grande Aquila e che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù” come mirabilmente descritto, per bocca di Dio, nei capitoli 11 e 12 dell’Apocalisse, ovvero tutti coloro che sono i “viventi nello spirito”, tra i quali indubbiamente spiccano quanti dentro la Chiesa Cattolica hanno sempre vissuto un forte disagio poiché chiedono e pretendono di viverlo il Vangelo, a differenza quindi di altrettanti che in Essa servono ben altri desiderati diversi da quelli che il Cielo richiede. Motivo per il quale quindi è imminente una sorta di “definizione” o divisione tra i cattolici che si produrrà in questo 2017, quello che in termine storico teologico si definisce “scisma”. Non sarà forse una evoluzione sì tanto chiara ed evidente all’inizio, avrà forse bisogno di più passaggi, non so come esattamente in che maniera avverrà ma so che è inevitabile e ne stiamo già vivendo i giorni. Una parte continuerà la sua strada sotto gli influssi millenari e la “guida” di questi ultimi 100 anni, per raccordarci alla Profezia, avocando a se gli insalubri e nefasti presagi escatologici che conosciamo l’altra parte invece si riscoprirà libera e finalmente affrancata dal potere condizionante dell’oppressione di Satana, riunendosi a tutti gli altri rami della grande Famiglia Spirituale che in realtà compongono il cosiddetto Corpo Mistico di Cristo.


In tutto questo processo il Cielo guiderà con segni, mezzi e strumenti che adempiranno al compito e alle profezie. “Separerò i capri dalle pecore, i capretti dagli agnelli” è stato detto, scritto e tramandato, ed il tempo di ciò è giunto! La stessa identica metafora sembra arrivare dai contenuti di molti messaggi ricevuti da decine di veggenti, credibili, in tutto il mondo nel nostro tempo, ma anche nel passato non sono mancati, vedasi a titolo esemplificativo la chiarezza della rivelazione del messaggio profetico della Salette… Accorati e pressanti appelli invitano urgentemente i “fedeli” al vero ravvedimento ed a prendere coscienza del momento critico e delicato che si vive nell’attesa degli avvenimenti che si svolgeranno a precedere il Ritorno di Cristo; il mandato di testimoniare senza indugi e, perennemente in azione e preghiera del cuore, di essere discepoli del Maestro; la denuncia della grave crisi all’interno della Chiesa cattolica e la deviazione apostata e corruttiva di molti dei suoi membri e soprattutto della Gerarchia; la chiara rivelazione di una vera rottura in seno ad Essa in quanto si sostiene sia inevitabile; le proiezioni profetiche della grande ascesa del Male e vari avvenimenti catastrofici e apocalittici che investiranno gli uomini. E quasi sempre in mezzo a tutto questo l’indicazione precisa del costruendo “Nuovo Popolo di Dio” che corrisponde al vero “Mio Popolo”, o Popolo di Dio, che Maria e suo Figlio citano continuamente precisando anche che sarà composto e guidato non solo da religiosi ma anche da altri cristiani laici, confermando nell’essenza la importante visione profetica di Katharina Emmerich di cui sopra. Un Popolo che si formerà e si ingrandirà raccogliendo i “viventi” da ogni dove e che ho desiderato raffigurare con l’immagine che presentiamo a corredo di queste mie riflessioni e che proviene dalla raccolta dei dipinti profetici e ispirati di “Eschatus” di Bruce Pennington: sotto l’egida dell’Aquila Giovannea (*), che simbolicamente rappresenta la supremazia del potere della Sapienza Spirituale su tutto il resto, e non a caso quindi utilizzata ancor oggi come emblema di potere dalle Nazioni. Parimenti sarà lo Spirito Giovanneo il motore del Rinnovamento del mondo prossimo venturo, nella piena luce della verità di Cristo. Il Cielo, ripeto, farà chiarezza e indicherà la via.

Tanto altro ci sarebbe da dire ancora, ma qui mi fermo lasciando ogni altra cosa al suo giusto tempo e forse delegando ad altri magari il compito di continuare. Quello che mi ha sorpreso in verità è che praticamente quasi nessuno abbia avuto la perspicacia e la prontezza di avvicinarsi quanto meno a questa mia esposizione esegetica che nasce, lo ripeto, da una ispirata intuizione, e che abbisogna sì della conoscenza e della cultura, ma soprattutto di quella sapienza e saggezza nello spirito che non si comprano da nessuna parte né si acquisiscono con nessuna laurea, ma da cui a volte, pur indegni, veniamo gratificati. Mi è sembrato importante notificarvene, al di là del fatto che si potrà sempre dire che sono solo idee mie, e per questo anche ho desiderato già parlarne pubblicamente all’inizio di questo 2017 nella nostra Conferenza che abbiamo svolto a Palermo l’8 Gennaio dal titolo “Giustizia e Verità secondo il Vangelo di Cristo”. Chiudo affidandovi alla lettura di alcuni brani dei messaggi sopracitati affidati a vari veggenti che mi son sembrati, seppur diversi, ma importanti nella loro semplice univocità. Sono solo un campione chiaramente. << … comincia per tutti voi un cammino nuovo ... significa invece che sarà nuovo lo spirito in voi, perché Dio desidera rinnovare profondamente il suo popolo... dallo scambio di amore nasce e si sviluppa la vita. Deve crescere anche attraverso la vostra testimonianza. La testimonianza aumenta la vita di Dio e fa crescere Gesù in mezzo al suo popolo …

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… Vorrei ancora che sapeste questo, figli miei: la Chiesa nuova dell’universo non è una struttura, un’organizzazione o un popolo indefinito: questo popolo, che si sta sviluppando e sta crescendo, è il capostipite di un’umanità nuova. Voi tutti siete padri e madri di un’umanità nuova, quell’umanità che entrerà nella creazione nuova ...


… Imparate da me: il Signore non mi ha cercata perché avevo fatto grandi cose ma perché ero piccola, umile, nascosta. Così deve avvenire anche per voi: ciascuno di voi in questo popolo deve essere umile e piccolo. Non vi dico nascosto, perché la vostra testimonianza dovrà essere sempre più visibile. Vi dico nascosto perché nessuno di voi deve aspirare ad essere famoso, riconosciuto, approvato, applaudito; tutto questo non vi appartiene. A voi appartiene di offrire la vita nel silenzio del vostro cuore, a voi spetta portare la vostra croce dietro a mio Figlio per spalancare la via della vita davanti a tante anime … Dio Padre si è scelto un popolo nuovo per affidargli nuovamente il piccolo Gesù perché cresca, si fortifichi e redima tutto il resto dell’umanità. Vi chiedo questo, figlioli … Io sono con voi, veglio su di voi, vi accompagno ad ogni passo. >> (*) Nei dipinti ispirati di Eschatus, realizzati secondo l’autore in sintonia con le profezie bibliche e le quartine di Nostradamus, nessun dettaglio è frutto del caso. Vedete ad esempio in questa, in alto a sinistra, (in apertura dell’articolo) la sottigliezza con cui il pittore ci mostra la Chiesa tradizionale, o per meglio dire quel che ne rimane di Essa alla “chiamata” del Nuovo Popolo.

Saro Pavone 5 Febbraio 2017

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LE PROFEZIE DELLE PIRAMIDI Nel corso della storia sono stati adottati numerosi simbolismi per esprimere e tramandare ai posteri le profezie ed è grazie a loro se ora siamo in possesso della chiave che ci permette di capire le predizioni contenute nella Grande Piramide di Giza. L'uso di scritture in codice ha inizio con le origini dell'umanità. Le scritture in codice nascondono dietro sé una o più verità espresse molto sottilmente in modi diversi. La conoscenza di antichi misteri non fu mai rivelata all'uomo comune se non tramite determinati simboli. Il simbolismo soddisfaceva sia il bisogno di nascondere verità sacre a coloro che non erano iniziati sia di offrire un codice linguistico a coloro che potevano capirlo. I principi divini in genere sono sempre rappresentati con simboli. Più semplicemente si può dire che il simbolismo è il linguaggio tramite il quale la natura stessa si esprime. Il saggio riesce a penetrarne il segreto e grazie alla sua mente libera è in grado di meditare sulla realtà delle cose. La persona ignorante, per contro, essendo incapace di stabilire la differenza tra il vero e il falso, concepisce L’universo come un mondo colmo di strani segni e figure. Ogni scuola di antichi misteri ha evoluto un proprio linguaggio sacro il cui significato era conosciuto solo dagli iniziati e le cui parole non erano mai proferite e non all'interno della scuola stessa I maestri infatti consideravano sacrilego discutere le verità divine della natura eterna nel linguaggio dei profani. La natura della scienza segreta o sacra vuole che questa sia incorporata in una scrittura cifrata o in un linguaggio sacro, lo stesso che sembra essere racchiuso nella Grande Piramide. Nel corso dei secoli si è assistito alla nascita di varie scritture cifrate che hanno assunto diverse forme, da quella letterale e parlata a quella pittorica, quella in codici musicali ed allegorici (quest'ultima è senz'altro la forma più sofisticata di tutti i messaggi cifrati) , Vi sono inoltre scritture basate su simboli arbitrari, codici e mescolanze di più scritture cifrate. La parola in codice è la forma a noi più familiare di scrittura cifrata, ed è la testimonianza del livello di acume che le nostre capacità intellettive possono raggiungere. Tra i più famosi messaggi e oracoli di questo tipo vi sono quelli dell'antica Grecia: Delfi, Dodona, Trofonio e Latona. Gli oracoli di Delfi consistevano sia in messaggi sia in risposte a determinate domande. Il responso veniva consegnato a cinque saggi, che lo davano a loro volta ai filosofi dell'oracolo, il cui compito era di interpretarlo e metterlo in pratica. In periodo successivo i vaticini dell'oracolo furono consegnati ai poeti che li traducevano in poesie e odi ad uso della massa.

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Gli oracoli di Delfi erano trasmessi tramite una sacerdotessa vergine chiamata Pizia. La verginità era un elemento fondamentale probabilmente perché le vergini erano di natura sensibile ed emotiva e quindi i loro vaticini erano più veloci e completi e, cosa altrettanto importante, si dedicavano interamente al loro compito che ne assorbiva tutte le capacità mentali. La Pizia stava seduta su un tripode messo in corrispondenza di una fessura. Tale fessura coincideva spesso con una cavità da cui esalavano gas tossici ed esilaranti. Dopo aver raggiunto uno stato di alterazione mentale in seguito all'esposizione a questi gas, la vergine vaticinava le' profezie. un profeta del sedicesimo secolo, usava un piccolo tripode di ottone, su cui poneva un contenitore pieno d'acqua e, immergendo al suo centro una bacchetta, prediceva eventi futuri. Il vero nome di Nostradamus era Michel de Notredame. Nacque a mezzogiorno del 14 dicembre 1503 a Remy de Provence, in Francia. La sua famiglia si convertì dal giudaismo al cattolicesimo quando lui aveva circa nove anni. Fra le varie letture a carattere scientifico che fece, il libro che più lo influenzò fu De Mysteriis Egyptorum, pubblicato a Lione nel 1547. Nostradamus raccolse le sue profezie in un libretto intitolato Centurie. Il titolo è giustificato dal fatto che ogni profezia doveva essere scritta in cento versi in forma di quartina. Sua intenzione iniziale era quella di raggiungere il numero di dieci secoli, per un totale quindi di mille quartine; tuttavia, per qualche ragione sconosciuta, la composizione Centurie 7 è incompleta, e contiene solo quarantadue quartine. Nostradamus visse nell'epoca dell'Inquisizione, quando cioè la Chiesa torturava e condannava a morte coloro che si macchiavano di eresia nei confronti del cattolicesimo. Lesse ed interpretò molti libri sull'occulto, che furono da lui stesso bruciati per scongiurare il pericolo che la loro lettura potesse condurre su strade pericolose gli alti prelati della Chiesa. Per evitare di essere condannato a morte per le sue pratiche magiche, Nostradamus faceva ricorso a versi scritti in codice, in cui apparivano nella medesima frase locuzioni arcaiche in francese, greco, latino e italiano. Nostradamus stesso afferma che le profezie erano di proposito scritte con sequenze di tempo distorte, in modo che i segreti in esse contenute potessero essere compresi solo dagli iniziati. Ne consegue che Centurie può essere tradotto in diversi modi. e può essere quindi fonte di notevole confusione per quanto riguarda la sua interpretazione corretta e la cronologia delle profezie. Ogni epoca ha prodotto, oltre a notevoli risultati nel campo delle arti e delle scienze, profeti che si sono distinti per le loro visioni. E interessante notare che Nostradamus (1503-66) era un contemporaneo di Michelangelo (1475-1564) e Leonardo da Vinci (1452-151,9), ed è possibile che tutti e tre questi personaggi abbiano acquisito 'un sapere arcano dalle stesse fonti. Erika Cheetham, nel suo libro The Prophecies of Nostradamus, pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna nel 1973, è riuscita a sviscerare profezie apparentemente incomprensibili, e le sue traduzioni letterali dell'opera del profeta francese sono estremamente illuminanti. Secondo la sua traduzione delle quartine 1 e 2 di Centurie (I, l, 2), Nostradamus di notte si chiudeva nel suo studio, metteva qualcosa sul tripode di bronzo e spruzzava con acqua l'orlo delle sue vesti e i piedi. Una piccola luce emergeva dal vuoto e Nostradamus prendeva la

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bacchetta fra le mani e le poneva nel mezzo delle gambe del tripode. A questo punto udiva una voce e sentiva la presenza di Dio seduto assieme a lui nella camera. È mia convinzione che 1'oggetto posato in cima al tripode fosse un cristallo, piuttosto che un recipiente d'acqua come comunemente si pensa. Le predizioni di Nostradamus sull'inizio dell'anno duemila sono simili per molti versi a quelle della Grande Piramide. Il messaggio cifrato da lui usato per datare la profezia si basa sui segni astrologici, campo di cui era particolarmente esperto. Secondo la mia interpretazione di Centurie vi sarà una grande catastrofe seguita da una guerra, con guerre di minor entità che si succedono. Segue poi un lungo periodo di pace che si conclude con un'altra guerra. Il segreto delle quartine contenute in ogni Centuria non segue necessariamente un ordine sequenziale o cronologico, per cui nelle profezie che seguono, da me stesso adattate, viene indicata la Centuria e il verso a cui le mie affermazioni si riferiscono. Nelle sue profezie, Nostradamus afferma che ci troviamo nell'ultima fase di un periodo della durata di settemila anni che è iniziato nel 1555 a.C. (I, 48). Questo ciclo è caratterizzato da una grande guerra, ed alla fine del ciclo i morti usciranno dalle tombe (X, 74). Questa grande guerra dovrebbe scoppiare attorno all'anno duemila, e l'olocausto nucleare può essere seguito da quaranta anni di pioggia seguite da quaranta anni di siccità (I, 16-17). I quaranta anni di pioggia saranno responsabili delle tremende inondazioni che colpiranno il Medio oriente, e che non risparmieranno tuttavia il Portogallo, la Spagna, la Francia, la Svizzera e l'Italia (III, 12 e VII, 16). All'inizio del 1981 due capi di stato, probabilmente di nazionalità araba, diventeranno importanti figure politiche e militari, e i colori simbolici di queste due nazioni saranno il blu per una e il bianco per l'altra (II, 2 e IX, 73). Questi due leader stringeranno un patto di amicizia e probabilmente uniranno le forze, creando così una superpotenza (II, 89). Attorno al 1987 i due capi di stato si dichiareranno guerra a vicenda o entreranno in guerra con altre nazioni e invaderanno l'Egitto, l'Iran e la Turchia (IV, 25; V, 25 e VI, 80). Un nuovo paese sorgerà prima del duemila nell'area medio orientale vicino alla Siria, la Giordania e Israele e questa nuova nazione sarà fra quelle che cesseranno di esistere alla fine del secolo (III, 97). In questo periodo si assiste alla nascita di un'altra nazione, che sorge però nell'emisfero opposto, la cui capitale è chiamata da Nostradamus la nuova città. Questo stato sarà visitato da un ufficiale straniero, la cui presenza tuttavia è alquanto ambigua in quanto lo scopo della: visita è quello di conquistare detta nazione. Ne nascerà una guerra e le riserve d'acqua della città saranno avvelenate con zolfo. A questa situazione si accompagnano terremoti che danneggeranno la nuova città, la cui origine deriva da eruzioni vulcaniche che avranno luogo il 10 aprile (IX, 93; X, 49; VI, 97; I, 87; IX, 83 e VI, 5). Nel settembre 1995, mentre queste due guerre infuriano, avverranno nuovi cambiamenti sulla terra che potranno essere predetti consultando i cieli. Essendo ormai abituato ad un periodo di pace relativamente lungo, l'uomo non sarà in grado di comprendere il perché di questa nuova ondata distruttiva, e, soprattutto nell'emisfero occidentale (I, 59 e I, 91), si addosserà a Dio la colpa di questa devastazione. Nel settembre 1999 una meteora o una cometa entrerà in collisione con la terra, avvenimento che avrà luogo nello stesso momento in cui scoppierà la grande guerra nucleare (II, 46, 62, 91 e X, 72). Secondo la predizione questa guerra continuerà fino al 2044. Mentre le guerre continuano ad imperversare, la nazione mongola riacquisterà il potere, guidata da un capo di origine europea (X, 72 e X, 75).

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L'esplosione nucleare fa sì che anche il Vaticano decida di spostare lo stato al di fuori del perimetro della città di Roma. Quando questo avverrà, un papa che si discosta molto dalle norme comportamentali tipiche del suo ufficio eleggerà la nuova sede del Vaticano come sua residenza. Alcuni decenni prima che il Vaticano cambi la sede, ci sarà uno scisma fra i cardinali che hanno eletto un nuovo papa, e le voci che circolano sul papa eletto saranno causa di irrevocabili incrinature all'interno della Chiesa (II, 41; III, 65 e V, 46). A metà del 2002 nascerà una nuova figura molto importante che riporterà la pace (VI, 24). Durante i primi anni della grande guerra, il blocco orientale attaccherà quello occidentale due volte e quest'ultimo risulterà vincitore nonostante sarà fortemente indebolito dalle battaglie in mare. In questo periodo di grossi tumulti, un personaggio nato sotto i segni del Cancro, dell'Acquario e dell'Ariete fonderà una nuova religione il cui giorno di riposo sarà il giovedì, ed il suo potere eserciterà una notevole influenza sul blocco orientale. Durante questo regime, sulla terra si abbatterà l'inverno più freddo mai registrato o uno spostamento dei poli (I, 50 e X, 71). Nascerà un altro uomo, un profeta che sceglierà il lunedì come giorno di riposo, e sarà responsabile della liberazione di un grande stato (II, 28). La scena mondiale vedrà anche l'apparizione di un anti-Cristo, il quale ferirà a morte i tre fratelli sopramenzionati durante la guerra dei ventisette anni (VIII, 77 e IX, 36). Le profezie di Nostradamus sulla fine del secolo sembrano essere un po' più positive; tuttavia, nonostante tutti gli avvenimenti infausti da lui predetti, il mondo non finirà e continuerà invece fino all'anno 8555. Le nostre paure possono 'quindi essere placate dalle sue profezie che si spingono oltre il 2044. Nostradamus predisse anche i viaggi sulla luna, i cui scopi, sempre secondo le sue profezie, erano di ordine puramente agricolo; questi astro agricoltori infatti avrebbero sviluppato un nuovo frutto dai risultati ottenuti con queste escursioni (IX, 65). L'inizio dell'anno 2769 coinciderà con lo scoppio di un'altra guerra, e attorno al 3755 ci sarà un terremoto o una catastrofe naturale probabilmente dovuta ad uno spostamento dei poli (VIII, 48 e X, 67). Edgar Cayce, conosciuto come il «profeta dormiente» d'America, conferma in un certo senso tutte le profezie di Nostradamus. Cayce ha predetto che egli si sarebbe reincarnato nel 1998, e che avrebbe contribuito al sorgere di una nuova era. Poi, secondo una visione avuta nei suoi sogni profetici, sarebbe tornato sulla terra ancora una volta nel 2100, dopo i forti sollevamenti politici che avrebbero caratterizzato le epoche precedenti. Cayce racconta di aver sognato di rinascere in Nebraska nel 2100, di viaggiare a bordo di una navicella spaziale a forma di sigaro che si muove nell'aria a grande velocità. Racconta inoltre di aver visto New York distrutta e ricostruita, lo stato dell'Alabama in parte allagato e Norfolk, in Virginia, essersi trasformata in un'enorme città portuale. Le industrie sono sparse per tutto il paese, invece di essere concentrate nelle città e le case sono di vetro. Ora è lo stato del Nebraska a delimitare la costa occidentale degli Stati Uniti. Cayce predice lotte politiche in cui sono coinvolti milioni di persone, che iniziano nel 1968 e perdurano fino al 1998.

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L'anno 1998 appare in diverse «lettere». Il mondo in quel periodo sarà stato teatro di grandi cambiamenti sia di ordine geologico sia sociologico. Le nuove terre di cui parla Nostradamus possono essere le stesse di cui Cayce prevede la nascita. Poseidia sarà la prima parte di Atlantide a risollevarsi dall'Atlantico, e anche nel Pacifico emergeranno delle nuove terre. Il Giappone sarà in gran parte inondato, mentre nelle zone del Pacifico del Sud, del Mediterraneo e dell'Etna si assisterà all'immersione e l'emersione di nuove terre. Anche la parte settentrionale dell'Europa sarà soggetta a mutazioni, per cui il campo di battaglia della Seconda Guerra Mondiale saranno oceani, mari e golfi. Il continente americano subirà anch'esso notevoli cambiamenti di carattere geologico. La costa nord atlantica non muterà come quella occidentale, ma Los Angeles e San Francisco saranno distrutte prima di New York. Parte dello stato del New York e della città di New York stessa scompariranno. Anche la parte centrale degli Stati Uniti verrà modificata; le zone a sud degli stati della Carolina e della Georgia scompariranno. Ma questo non è tutto: secondo Cayce le acque dei Grandi Laghi si riverseranno nel golfo del Messico, e sempre la zona dei Grandi Laghi e la parte meridionale del Nevada subiranno delle inondazioni provocate da terremoti. Cayce afferma che le zone «sicure» saranno quelle che si trovano a sud e a est del Canada Illinois, Indiana, Ohio, Norfolk e Virginia Beach. ' Le regioni artiche ed antartiche saranno colpite da eruzioni vulcaniche provocate dallo spostamento dei poli. Naturalmente anche le rotte marine subiranno dei contraccolpi, specialmente in prossimità dello Stretto di Davis, in Libia, Siria, Egitto, Australia, nel Golfo Persico e nell'Oceano Indiano. Secondo Cayce vi sarà un'immersione di terre nelle acque a nord della Groenlandia. La geografia del Sud America verrà completamente rivoluzionata fra il 2000 e il 2001. Cayce ammonisce coloro che cercheranno rifugio sulle montagne durante queste catastrofi, tentativo alquanto inutile in quanto queste zone si inabisseranno al di sotto del livello del mare. Dalla fine degli anni Sessanta fino a metà dei Settanta molti paesi di tutto il mondo sono stati colpiti da terremoti, che probabilmente preannunciano gli eventi futuri predetti da Edgar Cayce che più di una volta si sono rivelati corrispondenti alla realtà hanno quindi confermato la validità delle sue profezie. lo penso che le profezie facciano parte della nostra vita, del nostro mondo e dell'universo in genere. Si tratta di fenomeni che hanno un fondamento di verità e che sono presenti in ogni epoca storica. Nascoste dai geroglifici egiziani vi sono affermazioni che confermano sia le profezie della Grande Piramide sia quelle preannunciate da veggenti famosi e meno conosciuti. Prendiamo ad esempio un papiro egiziano intitolato Le ammonizioni di un profeta, risalente a prima della dinastia VI. Il quinto poema di questo papiro contiene una rivelazione molto importante, la cui traduzione è più o meno questa: …Guarda, per quale motivo ti sforzi? Non si può distinguere un uomo timido da uno violento; egli porterà il freddo sul calore. Si dice: egli è il pastore degli uomini. Non c'è cattiveria nel suo cuore. Il suo gregge non è più così grande, ma nonostante ciò egli ha trascorso tutto il giorno a badarlo ... Ah, ma egli ha recepito la loro natura fin dalla prima generazione poi avrebbe sconfitto il male e avrebbe sollevato il braccio contro di lui e distrutto il suo seme e ciò che ne deriva. Non esiste una guida nel loro tempo. Dove si trova egli oggi? Sta dunque dormendo? Guarda, il suo potere è invisibile. Quando cademmo nel dolore, non ti trovai...

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Ecco un'altra traduzione dello stesso testo: Ecco, perché egli cerca di cambiare gli uomini, quando non si può distinguere l'uomo timido dal violento? Se portasse il freddo sul calore, uno direbbe: «Egli è il pastore di tutti; non c'è cattiveria nel suo cuore. Il suo gregge non è più così grande, ma egli trascorre il suo giorno prendendosene cura». C'è fuoco nei loro cuori. Se solo avesse riconosciuto la loro natura fin dalla prima generazione! Allora egli avrebbe sconfitto il male, avrebbe sollevato il braccio contro di lui e avrebbe distrutto il loro seme e i loro eredi! Non esiste una guida nella loro ora. Dove si trova egli oggi? Sta dormendo? Guarda, il suo potere è invisibile! Se non fossimo stati nutriti, non ti avrei trovato, non sarei stato chiamato ... Queste traduzioni, nonostante differiscano notevolmente in al-cune parti, possono entrambe essere lette in senso più ampio come' l'interpretazione di una profezia che ha per oggetto la venuta di un salvatore. Un altro papiro intitolato La profezia di Neferohu che risale allo stesso periodo contiene alla fine un'interessante affermazione: Siate felice, popolo di questo tempo! Il figlio di un uomo di alto lignaggio renderà il suo nome conosciuto per l'eternità. Coloro che hanno arrecato offese e provocato ostilità hanno anche messo un freno alla loro boria per paura di lui. Le popolazioni asiatiche cadranno di fronte alla sua strage, e i Libici cadranno di fronte al suo fuoco. I nemici soccomberanno ai suoi attacchi, e i ribelli al suo potere. Il serpente reale che è sulla sua fronte porterà pace tra i ribelli. La Giustizia tornerà al suo posto e l'Iniquità sarà allontanata. Egli renderà felici coloro che vedranno tutto ciò e coloro che serviranno il re. Un uomo erudito verserà acqua per me quando egli vedrà che ciò che io ho detto si avvererà.

Questa è l'altra traduzione dello stesso testo: Esultate, o popolo di questo tempo, il figlio dell'uomo renderà il suo nome eterno! Chi fa del male, chi organizza tradimenti, smetterà di parlare per paura di lui; il popolo asiatico soccomberà alla sua spada, i Libici cadranno di fronte alle sue richieste, i ribelli di fronte alla sua ira, i traditori di fronte alla sua potenza, ed il serpente sulla sua fronte placherà i ribelli per lui. L'ordine verrà ristabilito, mentre il caos sarà respinto. Esulti chi può vedere e può servire il re! Il saggio potrà versare acqua per me quando verrà avverato quanto ho detto! I traduttori contemporanei di geroglifici ritengono che questi due testi si riferiscano ad un Faraone di quell'epoca e non annuncino quindi l'avvento di nessun salvatore. Nondimeno, i passaggi sopra riportati riprendono la fraseologia tipica dell'Antico Testamento, un fatto che avvalora la teoria secondo la quale i manoscritti che compongono la Bibbia altro non sono che versioni modificate degli antichi scritti egiziani. ' L'interpretazione delle profezie è un lavoro che deve essere fatto in modo molto accurato per permettere di discernere ciò che deve ancora venire con ciò che è già accaduto. In effetti, l'interpretazione di qualsiasi materiale di natura esoterica deve essere guidata dall'intuito. Tutti i segni e le date emerse nei corridoi e nelle camere della Grande Piramide sono state apparentemente inserite nella struttura interna della Piramide per dare risalto a date di eventi o ricorrenze di determinati cicli. Tuttavia, è necessario tenere in mente che le profezie della Piramide vanno lette in modo totalmente diverso.

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Una profezia annuncia generalmente un evento che sta per accadere, però non può specificarne con esattezza la data, mentre la Piramide indica delle date, senza però essere chiara sugli avvenimenti che accadranno in quelle occasioni. Ad esempio, si è tutti d'accordo nel definire la data finale specificata nella Piramide, che corrisponde al settembre 2001, ma nessuno sa che avvenimento renderà quella data così importante. L'accanito convincimento di alcuni piramidologi di fine Ottocento riguardante la figura della Grande Piramide come una Bibbia di pietra è più facilmente comprensibile se si analizzano le fonti su cui essi hanno basato le loro affermazioni. Gli antichi manoscritti dell'Antico Testamento, a cui furono aggiunti più tardi quelli del Nuovo Testamento, inducono a pensare che coloro che scrissero questi testi fossero dei profeti. Alcuni dicono che la Bibbia era stata scritta su ispirazione divina e che lo scrittore altri non era che lo strumento tramite il quale tali profezie erano espresse, mentre altri sostengono che gli scrittori stessi erano profeti che potevano prevedere il futuro. In ogni caso i piramidologi che hanno studiato il simbolismo della Grande Piramide sono convinti che la piramide era stata ideata e costruita su ispirazione divina dell'Onnipotente, e hanno cercato di dimostrare che la Bibbia e la Grande Piramide sono portatrici di testimonianze equivalenti. La Grande Piramide divenne così il simbolo del nostro pianeta, la sommità mancante era Gesù Cristo, il Salvatore o il Messia che doveva arrivare e i corridoi interni e le camere erano il cammino che l'anima doveva seguire durante la vita terrena. La direzione del percorso seguito all'interno della piramide assumeva anch'essa un significato simbolico. Uno spostamento verso il basso, verso est o a sinistra significava degenerazione, negazione e la discesa all'inferno, mentre il salire verso l'alto, l'andare a ovest o a destra significava illuminamento ed immortalità. Inoltre andare verso sud, simboleggiava il percorso che l'anima seguiva nel tempo e la direzione nord indicava il ritorno dell'anima all'esistenza fisica. I corridoi orizzontali erano simbolo di successo, ed una deviazione da essi elevava l'anima ad un livello diverso, positivo o negativo, a seconda della direzione presa. Le camere stesse erano simbolo di una conclusione o di una decisione finale. La Camera della Regina è simbolo della vita e del suo potenziale cammino verso il sapere, mentre la camera sotterranea è simbolo di morte e di assenza di luce. La Carnera del Re rappresenta lo stadio finale, vale a dire l'unione con la forza divina. Così come la propria fede è sostenuta dalla conoscenza della Bibbia ottenuta tramite letture ed approfondimenti, così i piramidologi sono convinti che la Grande Piramide sia la rappresentazione fisica del cammino che la volontà libera dell'uomo può scegliere di seguire. Tramite questa convinzione che la piramide è una bibbia in pietra, i piramidologi - diventati a questo punto piramatologi - sono giunti all'interpretazione di certi eventi tramite il simbolismo della Grande Piramide manifestato in una serie di date. Bisogna fare attenzione a non confondere la predizione con la profezia. La predizione è una facoltà che si acquisisce dopo l'osservazione della serie di eventi accaduti in passato. Si possono formulare delle leggi precise per indicare il regolamento di questa norma e l'ordine della sequenza di eventi da seguire. Ciò implica semplicemente che si potrà desumere il risultato finale, cioè la predizione, da una tendenza chiaramente visibile. Nel mercato azionario, ad esempio, si sa che il prezzo di un titolo non può avere una crescita continua senza che ci si debba aspettare un suo calo. Anche il tempo atmosferico è un fenomeno che si può predire. Le previsioni del tempo possono essere fatte con una settimana d'anticipo basandosi sulle condizioni ambientali e le loro caratteristiche.

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Medium e spiritualisti più che fare delle profezie predicono il futuro. Molte predizioni sono scambiate per profezie, e quando l'evento predetto o una determinata situazione non si avvera, si diventa scettici sull'abilità profetica della persona. La profezia è un fenomeno che discende direttamente dall'ispirazione e che accade molto di rado nel corso della vita dell'uomo comune.


Mi convinco sempre di più che le profezie interpretate dalla Grande Piramide non siano profezie vere e proprie, ma predizioni basate su tendenze storiche, a cui sono associate delle affermazioni di carattere profetico contenute in antichi manoscritti. Ancora oggi i piramatologi cercano di confermare le profezie della Grande Piramide associando eventi già accaduti con le date espresse nella Piramide. Stando alle apparenze, questo rende più accurata la decodificazione delle profezie riguardanti eventi futuri e le date in cui avverranno. Secondo me in questi casi si può parlare solo di una presunta abilità nel profetizzare perché quando un individuo diventa sufficientemente abile in questa arte, la predizione viene scambiata per profezia. Tuttavia, è vero affermare che più vi è accuratezza nel predire e più vicino l'individuo è alla profezia, in quanto la profezia è sempre vera al cento per cento, mentre le predizioni non raggiungono mai un' esattezza assoluta. Fin dalla fine degli anni Quaranta, numerosi piramidologi hanno nuovamente studiato le date segnate all'interno della Grande Piramide, e l'ultima registrata da Rutheford è quella dell'anno 2979. Le predizioni più ricorrenti basate sulle indicazioni della Grande Piramide sono le seguenti:

1979-1991 . Il mondo sarà sconvolto da un cataclisma che porterà ad un'alterazione dell'asse terrestre. Vi saranno grandi cambiamenti anche nel clima. I capi di stato di tutte le nazioni saranno pervasi da una nuova influenza spirituale che illuminerà il loro cammino. Le terre si solleveranno e si abbasseranno a causa della guerra, e una forte pioggia anticiperà grossi cataclismi. 1995-2025. Si assisterà alla creazione di una nuova società umana cementata da una coesione puramente spirituale chiamata «Il Regno dello Spirito». Eruzioni naturali, tempeste elettriche e altri sconvolgimenti naturali saranno all'ordine del giorno. Da questo momento fino alla fine del secolo l'umanità inizierà un profondo declino il cui culmine sarà raggiunto attorno al 2025, periodo in cui sorgerà una nuova civiltà. 2034. Un segno dell'apparizione del Messia apparirà nel cielo. 2040. Il Messia da lungo tempo aspettato ritornerà sulla terra incarnato in un corpo fisico. 2055-2080. Nuovi passi avanti nel progresso dell'umanità, con una crescita della prosperità e il raggiungimento di nuove prospettive. 2080-2115. Nuova espansione spirituale con la coscienza dell'umanità aperta a nuove frontiere. 2116 circa Passaggio del Messia incarnato, che tornerà di nuovo nel 2135 e nel 2265. Le date simboliche desunte dalla Grande Piramide sono così complesse che permettono diverse interpretazioni, tanto che da molti sono considerate inconsistenti e poco precise. Come è stato detto sopra, la Piramide rivela date specifiche riguardanti eventi futuri sconosciuti e imperscrutabili. L'intervento dell'uomo nel tentativo di dare una voce a queste predizioni può risultare privo di realismo o accuratezza, ma, d'altra parte, chi può dire cosa succederà il giorno in cui cade una data specifica? La sintonia apparentemente perfetta proposta dal piramatologì tra la Bibbia e la Grande Piramide è basata sulla mancanza di precisi riferimenti temporali nell'una e la particolare presenza di date riscontrabili nell'altra. Le dissertazioni formulate nel secolo passato riguardanti l'interpretazione della Piramide con una Bibbia in pietra pongono le basi di una teoria seducente, specialmente per gli esegeti della Bibbia e il cristiano comune, quello che per intenderci non manca mai la messa di domenica. La correlazione tra la Bibbia e la Grande Piramide è senza dubbio una tesi non priva di fascino.

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Si può considerare la Bibbia un possibile punto di congiunzione con i codici antichi? La correlazione tra i contenuti della Grande Piramide e quelli della Bibbia sembra avere delle basi abbastanza solide, come è stato visto nel capitolo precedente, e sembra che gli avvenimenti predetti nella Grande Piramide siano gli stessi di cui si parla nella Bibbia. Chi come me è un teologo da «salotto» ed è capace di propendere sia da una parte sia dall'altra all'interno di un dibattito religioso, è consapevole dei molti conflitti e contraddizioni insiti nelle Sacre Scritture. I canonici, tuttavia credono che coloro che si occupano di teologia in «salotto» siamo incapaci di avvicinarsi a questa disciplina in modo adeguato. Essi infatti sono convinti che la «buona» teologia affondi le sue radici in una appropriata analisi del testo e nell'utilizzazione di moderni metodi interpretativi. Hollywood ha senz'altro offerto un notevole contributo nel creare confusione sulle verità contenute nella Bibbia. Molte scommesse sono state fatte nei bar e nei salotti sulla storia di Sansone e Dalila, secondo la quale il primo perde la sua forza quando gli vengono tagliati i capelli. Adesso tutti pensano che fu veramente Dalila a tagliargli i capelli, come mostra il film. In realtà non fu così. Se andiamo a consultare la Bibbia, nei Giudici (16:19), vedremo come in realtà sono andate le cose: “Allora essa lo fece dormire sulle sue ginocchia e, chiamato un tosatore, gli fece tosare le sette trecce dei suoi capelli poi, giacchè ogni forza lo aveva abbandonato, prese a respingerlo”. Se la grande. Piramide è una Bibbia in pietra, sembra logico studiare la Bibbia stessa per vedere se come fonte storica è accurata e fino a che punto lo è. I sostenitori della teoria Piramide -Bibbia di pietra basano le loro convinzioni sulla premessa, mai veramente analizzata, e su cui poggia l'intera teoria, che la Bibbia è, In effetti, assoluta verità, e che deve essere interpretata alla lettera. Questa presa di posizione fondamentalista si allontana di molto dalle posizioni esoteriche, e anche egiziane, secondo le quali le verità Spirituali sono nascoste da simbolismi ed allegorie, e non devono quindi essere prese alla lettera, in quanto contengono un doppio significato . E se la Bibbia non convalidasse sufficientemente la prova richiesta? Questo e Il punto che deve essere risolto prima di accettare la correlazione dogmatica tra la Bibbia e la Piramide proposta da certi studiosi. Bisogna tenere in mente che la Piramide come Bibbia di pietra non è un fatto accettato, è solo una teoria sostenuta da un certo numero di persone. E da tener presente anche che i sostenitori di questa teoria si basano sulla versione della Bibbia di King James, da lungo tempo ormai accantonata In quanto considerata dagli studiosi una traduzione dei testi sacri non molto attendibile e usano per contro una versione standard rivisitata o la Bibbia di Gerusalemme ritenute più affidabili. Le molteplici versioni della «Bibbia» di ogni religione mettono in luce le differenze esistenti tra le varie religioni. La «Bibbia», o il «libro» di una certa fede religiosa sarà composto solo da quei manoscritti più confacenti alla religione stessa. Nel 1926 fu tradotto in inglese un libro estremamente particolare ed unico nel suo genere intitolato The Lost Books of the Bible and the Forgotten Books of Eden (I libri smarriti della Bibbia e i libri perduti dell'Eden), una collezione di scritti apocrifi rimasti nell'ombra per secoli, ma che occupano un posto molto importante nel nostro patrimonio religioso. Il dottor Frank Crane, nell'introduzione al Lost Books of the Bible afferma che «La Bibbia è una fonte di crescita spirituale», e che poche persone si rendono conto che essa non è stata scritta da un unico individuo ma è una raccolta di manoscrittì redatti da più persone provenienti da più paesi. Dovremmo diventare esperti nella Bibbia per sapere come questa raccolta si è poi trasformata nella Bibbia stessa, e perché alcuni manoscritti furono Inclusi o esclusi dalla versione finale. La Chiesa ci chiede di accettare come Bibbia quei manoscritti selezionati da qualche lontano concilio della Chiesa, e rifiutare gli altri in quanto apocrifi.

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Talvolta comunque dà più soddisfazione giungere da se a determinate conclusioni basandoci su un attento esame delle prove disponibili. È anche comprensibile che i manoscritti inclusi nella Bibbia siano considerati di gran lunga superiori a quelli esclusi di proposito. Ciò implica un'attenta analisi della redazione dei testi del Vangelo e di quelli apocrifi.


Per avere una chiara idea degli scritti su cui la propria religione si basa, devono essere si considerati i libri delle Scritture ufficialmente riconosciuti ma non si dovrebbero tralasciare quelli eliminati dai vari concili. Il dottor Crane afferma anche che neppure un concilio della Chiesa può sostenere che la Bibbia fu scritta da persone che in qualche modo erano state autorizzate a farlo. Dal momento che le vite di questi scrittori, sono, a parte qualche rara eccezione sconosciute siamo in pratica costretti ad accettare le loro testimonianze. Fra i vari testi eliminati, Il Vangelo perduto di Pietro è quello più interessante. Si tratta della traduzione di un codice in pergamena di origine greca trovato nel 1886, contenenti oltre venti variazioni dalle edizioni canoniche, alcune delle quali sollevano problemi alquanto interessanti. Tali discrepanze possono essere meglio focalizzate nella lettura de The Lost Books of the Bible and the Forgotten Books of Eden e paragonate ai quattro vangeli ufficiali. Ad esempio: In Matteo 27:24 Pilato non volle essere responsabile della morte di Cristo, che fu affidato al giudizio del popolo, ma nella versione di Pietro è Erode che in verità sentenziò la condanna a morte. Invece del grido di Cristo «Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?» (Matteo, 27:46 e Marco 15:34), nella versione di Pietro, appare questa frase: «E il Signore urlò: "Mio Potere, mio Potere, tu mi hai abbandonato"». (Pietro, 13) Oltre alla incredibile esclamazione «Mio Potere, mio Potere» che differisce da «Mio Dio, mio Dio», c'è un'incredibile differenza della descrizione della resurrezione di Cristo in Pietro 9: 10 e 11: E la notte in cui il giorno del Signore stava per avvicinarsi, mentre i soldati erano di guardia in turni di due, si udì una gran voce scendere dal cielo; ed essi videro il cielo aprirsi e due uomini discendere da esso avvolti da una grande luce ed avvicinarsi alla tomba. E la pietra che era stata posta sull' entrata rotolò da una parte, e la tomba fu aperta ed entrambi i giovani uomini entrarono. Quando i soldati videro questo, svegliarono il centurione (Petronio) e gli altri perché anche questi erano di guardia. E mentre spiegavano ciò che avevano visto, videro ancora tre uomini uscire dalla tomba, due dei quali sostenevano il terzo, e una croce che li seguiva, e il capo di due uomini raggiungeva il cielo, ma il capo di colui che era sostenuto dagli altri oltrepassava il cielo. E loro udirono una voce dai cieli che diceva Tu hai predicato loro quel sonno. E fu udita una risposta dalla croce che disse, sì. Allora loro si chiesero se dovevano andarsene a raccontare l'accaduto a Pilato. E mentre discutevano su questo, il cielo si aprì di nuovo e si vide un uomo scendere ed entrare nel sepolcro. Quando il centurione e coloro che erano con lui videro queste cose, si affrettarono nella notte a raggiungere Pilato, abbandonando la tomba a cui stavano facendo la guardia, e turbati raccontarono tutto ciò che avevano visto, e dissero, egli era veramente il Figlio di Dio ... Il ragionamento che i piramidologi fanno per provare che la Piramide è una Bibbia di pietra è che la Bibbia e la Piramide contengono la stessa verità eterna, una racchiudendola in parole, l'altra in pietre. La Piramide è verità sotto forma di una struttura architettonica, la Bibbia è verità sotto forma di opera letteraria. Esiste un codice nell'interno della Piramide di cui è impossibile non prendere atto, ed è probabile che uno dei suoi segreti consista nell' energia prodotta nella forma piramidale stessa. Continua nel Prossimo numero.

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