Icons Cinque Terre Gourmet 2024 - ed. completa per SITO

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CINQUE TERRE

Visitare la parte nuova di Fegina e il Paese Vecchio

Visitare la chiesa di San Giovanni Battista ed innamorarsi del suo bellissimo rosone

Ammirare l’imponente statua de “Il Gigante” che sovrasta l’omonima spiaggia, e fare un po’ di shopping vintage nel vicinissimo store Retrovita 5 Terre

Assaggiare ed acquistare i piatti tipici monterossini, nei nostri ristoranti e negozi consigliati *

Godersi un gelato vista mare presso la Gelateria Golosone

Portare a casa un souvenir, ti consigliamo un gioiello artigianale dell’Oreficeria Gioielli del Mare, situata nel cuore del Paese Vecchio

Food & Wine*

• La terrazza del Porto Roca

• L’Ancora della Tortuga

• Baico Pesto Lab

• Emy’s Way

Visit the new part of Fegina and the Old Village

Visit the Church of San Giovanni Battista and fall in love with its beautiful rose window

Admire the imposing statue of “Il Gigante” (The Giant) overlooking the beach of the same name, and do some vintage shopping in the nearby Retrovita 5 Terre store

Taste and buy typical Monterosso dishes in our recommended restaurants and shops *

Enjoy an ice cream with sea view from Gelateria Golosone

Enjoy an ice cream with sea view from Gelateria Golosone. Take home a souvenir, we recommend a handmade jewel from Oreficeria Gioielli del Mare (jewellery shop), located in the heart of the Old Village of Monterosso al Mare

• Il Massimo della Focaccia Scopri di piu’ Discover

Antica Tradizione

Antica Tradizione

Dall’antica tradizione artigianale italiana, nasce nel 1981 la produzione “Gioielli del mare”, presentata per la prima volta nello showroom di Monterosso al Mare.

Monterosso al Mare. indossa.

Il gioiello, per noi, oltre che a rispondere a canoni di pura estetica, deve rappresentare unicità e originalità tali da creare un intimo legame con chi lo indossa.

Ancient Tradition

From the ancient Italian artisan tradition, the “Gioielli del mare” production was born in 1981 , presented for the first time in the Monterosso al Mare showroom.

the “Gioielli del mare” production was ding to pure aesthetic standards, must represent uniqueness and originality

For us, the jewel, in addition to responding to pure aesthetic standards, must represent uniqueness and originality such as to create an intimate bond with the wearer.

La nostra Storia Our Story per

Gioielli Mare del Gioielli del Mare

Gioielli Mare del

Fotografa uno dei

Borghi più belli d’Italia

Percorri il sentiero che collega Vernazza a Corniglia (difficoltà media)

Vernazza

Visita la chiesa di Santa Margherita di Antiochia che sorge sul mare, di fronte al porticciolo turistico

Assaggia i piatti tipici di Vernazza, nei nostri ristoranti consigliati *

Ami il gelato? Da Gelateria Stalìn potrai gustare il paciugo, oltre alla famossima torta Stalìn

Visita i monumenti principali del borgo, come il Castello Doria, il Torrione di Vernazza, la Cappella di Santa Marta di Betania, perdendoti tra i suoi carugi

Non perdere la Festa della Madonna di Reggio, al Santuario poco distante da Vernazza, che si tiene ogni anno, la prima domenica di Agosto.

Goditi un giro in barca al tramonto, ti consigliamo di affidarti a Pietro di Vernazza Water Taxi

Food & Wine*

• Taverna del Capitano

• Incadase Da Piva

• Il Gattaccio Acciugheria & Street Food

“Vernassa”

Photograph one of the most beautiful villages in Italy

Walk along the path connecting Vernazza to Corniglia (medium difficulty)

Visit the church of Santa Margherita di Antiochia, which stands by the sea, opposite the marina

Taste the typical dishes of Vernazza, in our recommended restaurants *

Do you love ice cream?

At Gelateria Stalìn you can enjoy paciugo, as well as the famous Stalìn cake

Visit the town’s main monuments, such as the Doria Castle, the Tower of Vernazza, and the Chapel of Santa Marta di Betania, losing yourself in its carugi (alleyways)

Don’t miss the Festa della Madonna di Reggio, at the Sanctuary not far from Vernazza, held every year on the first Sunday in August

Enjoy a boat ride at sunset, we recommend Pietro from Vernazza Water Taxi

Scopri di piu’ Discover more

Tour delle

Tour delle Cinque Terre

Con il giro classico che dura circa due ore, partendo da Vernazza, Pietro vi porterà verso Monterosso per poi invertire la navigazione e dopo essere ripassati davanti a Vernazza, proseguire verso Corniglia, Manarola e Riomaggiore.

Arrivati a Riomaggiore si punterà verso il largo per avere un panorama più ampio delle Cinque Terre.

Aggiungendo un’ora al giro, sarà possibile fare una sosta o anche due più brevi in punti dove si può arrivare solo in barca per fare snorkeling ed ammirare così la flora e la fauna dei nostri fondali.

Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Arrivati a Riomaggiore si punterà verso il la fauna dei nostri fondali.

Cinque Terre

Tour

With the classic tour that lasts about two hours, starting from Vernazza, Pietro will take you towards Monterosso and then reverse navigation and after passing Vernazza, continue towards Corniglia, Manarola and Riomaggiore.

Vernazza, continue towards Corniglia, arrive by boat to snorkel and admire the

In Riomaggiore you will head out to sea to have a wider view of the Cinque Terre. Adding an hour to the tour, it will be possible to make a stop or even two shorter ones at points where you can only arrive by boat to snorkel and admire the flora and fauna of our seabed.

Enjoy a magnificent private tour in the Cinque Terre!

Partendo dal porticciolo di Vernazza navigherai nel Parco nazionale delle Cinque Terre e potrai scoprire i cinque borghi o il Golfo dei Poeti Raggiungerai luoghi straordinari che possono essere ammirati solo dal mare.

Contattaci per info e gratuiti!

Starting from the small port of Vernazza you will navigate in the Cinque Terre National Park and you will be able to discover the or the Gulf of Poets. You will reach extraordinary places that can only be admired from the sea.

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SOMMARIO CONTENTS

C orniglia

Cucina

cuisine delle Cinque Terre of Cinque Terre

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ITALIA PER VOI

ANNO XII

N. 69 - Gen - Feb 2024

Aut. Trib. SP nr. 1116/12

Iscrizione al ROC: N° 22857

Direttore Responsabile

Enzo Millepiedi

Hanno collaborato ai testi

Italia Per Voi, Mirco Manuguerra

Sede e contatti

Via Nino Ricciardi 31 - SP italiapervoi@gmail.com

Progetto Editoriale

ITALIA PER VOI s r l

Direttore Editoriale e Servizio Amministrativo

Gino Giorgetti

Direzione commerciale

Maria Grazia Dallagiacoma

Grafica, web & social

Sara Fornesi

Comunicazione social & fiere

Erika Giorgetti

Stampa e tiratura

Roto3 Industria Grafica s.r.l. 20.000 esemplari follow us on

+39 375.5778425

Contributi fotografici

Walter Bilotta, Michael Pasini, La Maggiorana Persa di Francesca Vassallo, Le Cinque Erbe di Daniela Vettori, Baico PestoLab, Il Pescato Cucinato, L’Ancora della Tortuga, La Taverna del Capitano, Osteria Tumelin, Il Gattaccio, Stalìn, Gelateria Il Golosone, Antica Trattoria Centro, Emy’s Way, Arrigoni, San Giorgio Bistrò, Osteria Bartali, Canva.com, Prisma App, Pinterest

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Via dell’Amore

Da Manarola a Riomaggiore

La Via dell’Amore è il sentiero più conosciuto e iconico delle Cinque Terre, fin dal 1931.

Incastonato nella scogliera, a picco sul mare, collega i borghi di Riomaggiore e Manarola.

Chiusa dal settembre 2012 a causa di una frana, nell’estate del 2024, dopo più di 10 anni, riaprirà al pubblico.

Acquista la / Buy the CINQUE TERRE

CARD

Via dell’Amore

From Manarola to Riomaggiore

The Via dell’Amore (Way of Love) is the best known and most iconic path in the Cinque Terre, since 1931. Set into the cliffs, sheer above the sea, it links the villages of Riomaggiore and Manarola.

Closed since September 2012 due to a landslide, it will reopen to the public in the summer of 2024, after more than 10 years.

Nato alla fine degli anni ‘70 dal recupero di una vecchia casa sul mare e poi ampliato nel 2003, è da sempre uno dei punti di riferimento dell’accoglienza a Manarola. Le 12 stanze, luminose e ristrutturate da poco, sono arredate in stile contemporaneo.

Founded at the end of the 70’s through the restoration of an old house on the sea and then expanded in 2003, it has always been one of the landmarks of hospitality in Manarola. The 12 bright and recently renovated rooms are furnished in a contemporary style.

Via Birolli, 120 - Manarola (SP) Tel. +39 0187.920770

info@hotelmarinapiccola.com www.hotelmarinapiccola.com

Monterosso al Mare

“Munte’rusu”

La CUCINA delle Cinque Terre

Consorzi biologici, prodotti a chilometro zero e raccolti dalla terra che inseguono una scrupolosa stagionalità, ma anche ristorazioni stellate in grado di riadattare la tradizione, comunque contadina e marinara, fanno parte della gastronomia locale. La cucina, se vogliamo essere onesti, alle Cinque Terre è sia un momento per colmare la fame, sia una punta di diamante dello stesso turismo a tre e sessanta, dal momento che non è possibile scindere le ricette tipiche, tutte quante, dal valore contestuale mai solo relegato alla sola tavola, ad un pranzo o a una cena.

Si veda per esempio il pesto; erroneamente definito genovese, tra que-

sti declivi arrabbiati ha uno dei suoi luoghi “natali”: le Cinque Terre sono cultrici – ed anche tutrici – di un basilico venuto su come un figlio, proprio lì in mezzo ai terrazzamenti, ci sono aziende che insegnano come prepararlo, corsi per realizzarlo adoperando il mortaio alla maniera delle nonne, ci sono ingredienti DOP che gridano la loro appartenenza all’arco di costa interessata e profumi portati dal vento che sembrano l’apericena, o l’antipasto sensoriale, delle portate ufficiali.

Si consideri anche la ricca tradizione dei pescherecci, lo stesso pescato giornaliero a base di acciughe, dentici e orate… l’intero apparato di ferree regole messe a tutela dell’Area

Marina Protetta che si legano a un discorso naturalistico, il pesce preso non eccede mai e dunque i pescatori diventano simboli di cultura e di tradizione grazie alla loro propria iniziativa. E’ addirittura possibile fare un tour con i pescatori, affinché sia possibile prendere atto dell’attività più

segue a pag. 27

©La Maggiorana Persa

Via Corone, 1 - Monterosso al Mare (SP) CINQUE TERRE +39 0187.817502

portoroca@portoroca.it

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La meta ideale per vivere una vacanza all’insegna del relax, a picco sul mare, nel cuore del Parco Nazionale delle Cinque Terre.

The perfect choice for a relaxing holiday, overlooking the Mediterranean sea, in the heart of the Cinque Terre National Park.

Le choix idéal pour vos vacances relaxantes, surplombant la mer Méditerranée, au coeur du parc national de Cinque Terre.

La qualità dei migliori prodotti locali e una posizione incomparabile sono gli ingredienti che rendono unico il ristorante La Terrazza del Porto Roca.

Excellent quality of fresh local products and one of the most spectacular views in Italy: two ingredients to enjoy an unforgettable experience at La Terrazza del Porto Roca.

Excellente qualité de produits frais locaux et une des vues les plus spectaculaires en Italie: deux ingrédients pour profiter d’une expérience inoubliable dans le Restaurant La Terrazza del Porto Roca

Le Cruditès di Mare

Negli ultimi anni – grazie soprattutto all’affermazione di una locale coltura dell’Ostrica, divenuta subito fiorente – sono numerosi i locali che hanno inserito con decisione nei loro Menù piatti di crudo.

Intanto va subito ricordata la grande coltivazione spezzina del Muscolo (o Mitilo, o Cozza), il quale si gusta da sempre anche a crudo (solo leggerissimamente scottato con aceto o bicarbonato) sott’olio per un antipasto da vero gourmet.

Poi ecco la gran varietà della famiglia delle Tartare: tipiche sono la Tartare di Branzino, la Tartare di Gambero, la Tartare di Capasanta, il tutto immancabilmente accompagnato dagli ottimi Vini Bianchi della regione, dai DOCG del Vermentino e del Bianco delle Cinque Terre all’IGT della Costiera Ligure di Levante.

ATTENZIONE però: occorre sempre rivolgersi a locali di comprovata serietà, perché quando si parla di Frutti di mare a crudo (compresi gli ottimi Tartufi di mare) non si può più scherzare.

Qualcuno, ad esempio, ama ancora gustare al naturale, con una semplice spruzzata di Limone delle Cinque Terre, anche il Riccio di Mare.

*Consigliati

• L’Ancora della Tortuga a Monterosso al Mare

• La Terrazza del Porto Roca a Monterosso al Mare

• Il Gattaccio street food a Vernazza

Seafood Crudités

In recent years - thanks above all to the establishment of a local oyster culture, which immediately became flourishingthere have been numerous restaurants that have firmly included raw seafood dishes in their menus.

First of all, we should immediately mention La Spezia’s large cultivation of Mussels, which have always been enjoyed raw (only very lightly blanched with vinegar or bicarbonate of soda) in oil for a truly gourmet appetiser. Then there is the great variety of the Tartare family: typical are the Seabass Tartare, the Shrimp Tartare, the Scallop Tartare, all unfailingly accompanied by the region’s excellent white wines, from the DOCG Vermentino and Bianco of the Cinque Terre to the IGT of the Levante Riviera.

CAUTION, however: you should always go to places of proven reliability, because when it comes to raw seafood (including the excellent Sea truffles) you must take things seriously. Some people, for example, still like to enjoy sea urchin au naturel, with a simple splash of Cinque Terre lemon.

Poisson Cru

Ces dernières années, en particulier suite au développement de la culture des huitres au niveau local, qui a immédiatement connu un grand succès, de nombreux établissements ont pris la décision d’inscrire à leur menu des plats de poisson cru. Il faut tout d’abord rappeler la présence dans la zone de La Spezia d’une importante activité de culture de moules. Ces dernières ont toujours été consommées même crues (très légèrement revenues avec du vinaigre ou du bicarbonate) conservées dans de l’huile, à déguster comme entrée gastronomique.

Voici ensuite la grande famille variée des tartares : les plus typiques sont le tartare de bar, le tartare de crevettes, le tartare de Saint-Jacques, le tout évidemment accompagné par les excellents vins blancs de la région qui vont des DOCG (Appellation d’origine Contrôlée Garantie) du Vermentino et du Blanc des Cinque Terre au vin IGT (Indication Géographique Typique) de la côte de Liguria del Levante.

ATTENTION : Il faut toujours s’adresser à des établissements dont le sérieux est garanti, car on ne plaisante pas avec les fruits de mer crus (y compris les délicieux oursins). Certains, par exemple, aiment encore déguster nature les oursins, avec un filet de jus de citron des Cinque Terre.

L’ancora della Tortuga L’ancora della Tortuga

la storia

Aperto nel 2007 dalla famiglia Viviani, il ristorante è letteralmente aggrappato alla scogliera.

Atmosfere romantiche e sapori tipici per un locale, decorato in stile marinaro, davvero unico.

L’Ancora della Tortuga onora la cucina di mare e di terra, tipicamente ligure e non solo, con una vista spettacolare a picco sul mare.

the history

Opened nine years ago by the Viviani family and partially built in the cliff, the restaurant is furnished in seaside style and allows you to take in the sea.

A romantic atmosphere and flavours typical of the seaside, a truly unique restaurant.

L’Ancora del Tortuga honours the cuisine of sea and land, typically Ligurian, with spectacular views over the sea.

Un caratteristico locale marinaro curato nei minimi particolari, dove potrete gustare piatti tipici liguri e internazionali rielaborati per voi dai proprietari, monterossini doc.

A characteristic seafood restaurant, well refined in all details, where you can taste the typical Ligurian and International dishes, prepared for you by the owners, true inhabitants of Monterosso al Mare.

Un établissement caractéristique avec un décor marin aux détails soignés, où vous pourrez goûter les plats typiques ligures et internationaux, revisités pour vous par les propriétaires, authentiques habitants de Monterosso.

*Consigliati

• Baico Pesto Lab

a Monterosso al Mare

• Arrigoni alla Spezia

• Ghemè a Riomaggiore

• Il Massimo della Focaccia

a Monterosso al Mare

Il Pesto

Il Pesto, ancorché derivato dal Moretum, ricetta romana citata addirittura da Virgilio e ben descritta da Lucio Columella (un autore del I sec. d.C.), è creazione relativamente recente. I romani, in realtà, avevano concepito non già una salsa, ma una crema di formaggio, cioè un pestato in olio di oliva e aceto ricavato con pecorino, erbe aromatiche (sedano e ruta), aglio e noci, fortemente energetico, da mangiarsi spalmato sul pane. E se è ben vero che nel genovesato, fin dal sec. XIII è attestato un uso molto diffuso in marineria dell’Agliata – un battuto di aglio e noci ritenuto molto salutare – l’utilizzo alimentare del basilico, elemento fondamentale della ricetta, è documentato solo a far data dal 1700.

Il Pesto alla Genovese è oggetto di un preciso disciplinare con protezione DOP. La ricetta ufficiale del Consorzio del Pesto Genovese ci dice chiaramente che sugli ingredienti non si bara: Basilico genovese DOP, Olio extravergine d’oliva della Riviera Ligure DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Pecorino DOP (Fiore Sardo), Pinoli, Aglio e Sale. Questa salsa straordinaria si presta a diversi usi: non solo per condire i Testaroli o la classica Pasta (soprattutto spaghetti, rigatoni o trofie), ma anche per farcire delle ottime Lasagne al forno al posto del classico ragù.

Il Pesto è divenuto negli ultimi decenni un successo mondiale, tanto da essere considerato uno dei grandi simboli della regione nel mondo. Specialmente nelle Cinque Terre e in tutto il Golfo dei Poeti è un obbligo di tutti i Menù, ma è altrettanto diffuso nell’intera area della Val di Magra per il fortunatissimo accostamento con i Testaroli e i Panigacci bolliti.

©La Maggiorana Persa
©La Maggiorana Persa

Pesto

Pesto, although derived from Moretum, a Roman recipe even mentioned by Virgil and well described by Lucius Columella (an author from the 1st century AD), is a relatively recent creation. The Romans, in fact, had conceived not a sauce, but a cheese cream, i.e. a mashed mixture in olive oil and vinegar made with pecorino cheese, aromatic herbs (celery and rue), garlic and walnuts, highly energetic, to be eaten on bread. And while it is true that in the Genoese area, there is evidence of a widespread use of Agliata - a garlic and walnut paste considered very healthy - since the 13th century, the alimentary use of basil, a fundamental element of the recipe, is only documented from 1700 onwards.

Pesto alla Genovese (Genoese style) is subject to a precise specification with PDO protection. The official recipe of the Consortium of Genoese Pesto clearly tells us that there is no cheating on the ingredients: PDO Genoese Basil, PDO Extra Virgin Olive Oil of the Ligurian Riviera, PDO Parmesan Cheese, PDO Pecorino Cheese (Fiore Sardo), Pine Nuts, Garlic and Salt. This extraordinary sauce lends itself to many uses: not only to season Testaroli or classic pasta (especially spaghetti, rigatoni or trofie), but also to stuff excellent baked Lasagne instead of the classic meat ragù.

Pesto has become a worldwide success in recent decades, so much so that it is considered one of the great symbols of the region in the world. Especially in the 5 Terre and throughout the Gulf of Poets, it is a must on all menus, but it is just as popular in the entire Val di Magra area for its successful combination with Testaroli and boiled Panigacci.

Pesto

Le Pesto, bien que dérivé du Moretum, recette romaine citée même par Virgile et bien décrite par Lucio Columella (un auteur du Ier siècle après J-C), est une création relativement récente. Les Romains, en réalité, avaient conçu non pas une sauce, mais un fromage à la crème, c’est-à-dire le produit d’un pilonnage à l’huile d’olive et au vinaigre fabriqué à partir de pecorino, d’herbes aromatiques (céleri et rue), d’ail et de noix, fortement énergétique, à manger tartiné sur le pain. S’il est vrai que dans le Génois, depuis le XIIIe siècle, est attestée une utilisation très répandue dans la marine de l’Agliata - un frappé d’ail et de noix considéré comme très sain - l’utilisation alimentaire du basilic, élément fondamental de la recette, n’est documentée qu’à partir du XVIIIe siècle. Le Pesto alla Genovese fait l’objet d’un cahier des charges précis avec protection AOP. La recette officielle du Consortium du Pesto Genovese nous dit clairement que sur les ingrédients on ne triche pas : Basilic génois AOP, huile d’olive extra vierge de la Riviera Ligure AOP, Parmigiano Reggiano AOP, Pecorino AOP (Fiore Sardo), pignons, ail et sel. Cette sauce extraordinaire se prête à différents usages : non seulement pour assaisonner les testaroli ou les pâtes classiques (en particulier les spaghetti, les rigatoni ou les trofie), mais aussi pour farcir d’excellentes lasagnes au four au lieu du ragoût classique. Le pesto est devenu au cours des dernières décennies un succès mondial, au point d’être considéré comme l’un des grands symboles de la région dans le monde. En particulier dans les Cinque Terre et dans tout le Golfe des Poètes, c’est une obligation de tous les menus, mais il est tout aussi répandu dans toute la région du Val di Magra en raison de son association réussie avec les Testaroli et les Panigacci bouillis.

Baico

Pesto Lab

Pesto Lab

Baico Pesto Lab la storia the history

Baico Pesto Lab

Baico Pesto Lab apre nel 2015, da un’idea di Davide, che durante la sua esperienza da pastaio ha avuto l’illuminazione: aprire un negozio che facesse solo pesto, un negozio che non esisteva per quanto riguarda la varietà di prodotti liguri proposti e il pesto genovese che viene prodotto fresco, in laboratorio, ogni giorno.

non esisteva per quanto riguarda la fresco, in laboratorio, ogni giorno.

I started working as a pasta maker, from there the idea of opening a shop that only made pesto was born, so in 2015 I opened Baico PestoLab, a shop that did not exist as regards the variety of Ligurian products offered and the Genoese pesto I produce fresh, in the laboratory, every day.

che in dialetto monterossino orecchiabile, sostituendo la lettera Baico. derives Monterossino dialect means “basil”. became

Il nome Baico deriva da “baicu”, che in dialetto monterossino significa “basilico“. Davide ha deciso di italianizzarlo per renderlo più orecchiabile, sostituendo la lettera finale “u” con la “o”, ed è diventato Baico.

Baico derives from “baicu”, which in Monterossino dialect means “basil”. I decided to Italianize it to make it more catchy, so I changed the final letter “u” to “o”, and it became Baico.

Baico, il laboratorio artigianale che produce pesto genovese e tramanda la tradizione ligure in tutto il mondo, con i suoi profumi.

Oltre al pesto, potete trovare anche altri prodotti tipici locali.

Baico est un laboratoire artisanal qui produit du pesto à la génoise et fait vivre la tradition ligure et ses parfums dans le monde entier. En plus du pesto vous pourrez trouver d’autres produits locaux et typiques.

Baico, the artisan workshop that produces Genoese pesto, and passes on the Ligurian tradition all over the world, with its scents.

Apart from pesto you can also find other local and typical products.

La Focaccia

Una buona Focaccia ligure è perfetta per essere gustata così, al crudo, oppure farcita in cento modi differenti.

Anche se la osserviamo in molte occasioni come cibo da passeggio, la Focaccia è in realtà un ottimo rimedio per tutte le occasioni: dalla colazione allo spuntino del pomeriggio; dal pranzo sul lavoro all’accompagnamento degli Aperitivi; dal buffet al paniere sulla tavola.

Siamo, insomma, in presenza di un elemento praticamente immancabile nelle offerte di bar, ristoranti e pizzerie, tanto che la si trova praticamente ovunque: in città, nei borghi, sulle spiagge, in collina o durante una pausa sui sentieri delle Cinque Terre.

Tuttavia, si fa presto a dire “focaccia”. Non a caso su questa straordinarietà si concentra l’arte delle migliori fornerie. Presentata anche in tranci con copertura di pomodori, cipolle, olive o rosmarino, abbiamo a che fare con un vero must se farcita nella versione classica con la Mortadella di Bologna o con la Farinata (purché sia anch’essa alta, morbida e non unta).

La Focaccia è un vero capolavoro.

*Consigliati

• Il Massimo della Focaccia a Monterosso al Mare

Focaccia

A good Ligurian focaccia is perfect to be enjoyed uncooked, or stuffed in a hundred different ways.

Although we see it often eaten as a snack on the go, Focaccia is actually an excellent remedy for all occasions: from breakfast to an afternoon snack; from lunch at work to aperitifs; from the buffet to the basket on the table.

It is basically an unfailing presence in bars, restaurants and pizza restaurants. It can be found practically everywhere: cities, villages, beaches or during a break on the paths of the Cinque Terre.

However, the preparation of “focaccia” is not to be taken for granted. It is no coincidence that the best bakeries focus their skills on this extraordinary product. Also served in slices covered with tomatoes, onions, olives or rosemary, we are dealing with a real must when stuffed in the classic version with Mortadella di Bologna or Farinata (as long as it is also high, soft and not greasy). Focaccia is a true masterpiece.

Focaccia

Une bonne Focaccia ligure est parfaite pour être dégustée nature ou bien farcie de mille façons. Bien qu’elle soit souvent mangée dans la rue, en se promenant, la Focaccia représente en fait une excellente solution en toutes occasions : du petit-déjeuner au goûter, du repas de travail à l’apéritif, pour un buffet ou dans une corbeille à pain sur la table. Bref, elle est proposée presque systématiquement dans les bars, les restaurants et les pizzerias à tel point qu’on la retrouve pratiquement partout : en ville, dans les villages, sur les plages, sur les collines ou durant une pause sur les sentiers des Cinque Terre. Toutefois, il ne faut pas dire trop vite « focaccia ». Ce n’est pas un hasard si sur cette merveille se concentre l’art des meilleurs boulangers. Elle peut être aussi coupée en tranches et recouverte de tomates, d’oignons, d’olives ou de romarin, et c’est le fin du fin lorsqu’elle est farcie dans sa version classique avec de la mortadelle de Bologne ou de la Farinata (qui doit être elle aussi épaisse, moelleuse mais pas grasse). La Focaccia est un vrai chefd’œuvre.

Il Massimo della Focaccia Il Massimo della Focaccia

la storia the history

A Monterosso al Mare, proprio sotto alla Stazione Ferroviaria, troverai il Massimo della Focaccia.

Da 15 anni Massimo e Daniela, insieme al loro staff, preparano ogni giorno prodotti da forno tipici del territorio, come la (vera) focaccia ligure, detta fügassa in dialetto, da gustare semplice o con vari condimenti, da mangiare in riva al mare o durante una pausa sui sentieri delle Cinque Terre.

Da non perdere i i piccoli pandolci genovesi, dolci sfiziosi, fragranti e saporiti.

In Monterosso al Mare, just below the railway station, you will find Massimo della Focaccia.

For 15 years Massimo and Daniela, together with their staff, have been preparing typical local bakery products every day, such as the (true) Ligurian focaccia, called fügassa in dialect, to be enjoyed plain or with various toppings, to be eaten by the sea or during a break on the Cinque Terre trails.

Don’t miss the small Genoese pandolci, delicious, fragrant and tasty cakes.

Il Massimo della Focaccia

Every day, since 2009 Massimo, Daniela and their staff prepare food with passion, Ligurian focaccias pizzas, savoury pies, yummy cakes such as Genoese pandolce, ladies kisses (baci di dama), artisanal biscuits and much

Massimo e Daniela, insieme al loro staff, preparano

con passione, focacce liguri, pizze, torte salate, dolci sfiziosi come pandolci , baci di dama, biscotti artigianali e molto

Depuis 2009, Massimo et Daniela, avec leur equipe, preparent chaque jour avec passion de la focaccia ligure, des pizzas, des tartes salees, de delicieux gateaux comme les petits pandolci genois, les baci di dama et des biscuits au citron, pour n’en citer que quelques-uns...

Monterosso al Mare

“Munte’rusu”

sostenibile che venatoria. Quando si parla di Cinque Terre, al pescato o ai piatti a base di crostacei vanno associate le colture storiche (vigneto e oliveto) e gli orti che custodiscono le erbe aromatiche la cui crescita è incentivata dal clima propizio, grandemente adoperate in cucina (borragine, timo, rosmarino, salvia…).

Sporadiche e di magro sono le carni impiegate nei piatti della tradizione, dal momento che la morfologia del suolo non consente l’allevamento di animali di grandi dimensioni quali vedremmo nelle masserie toscane di bestiame.

Il parco si mette in gioco a sua volta, lasciando a disposizione funghi, agrumi e castagne, questo in particolare frutto prediletto nella preparazione di dolci, e il proposito dell’istituzione apre le porte alla realizzazione di apparenti “magie alchemiche” in grado di trasformare i “profumi”, ovvero le erbe spontanee, e gli “ingredienti” base, come ad esempio l’olio di oliva, dando vita ad essenze e prodotti di cosmesi, a loro volta eccezionali varianti dell’economia di zona. Sostanzialmente, la gastronomia varia quindi tra alimenti di mare e altri di terra, tenuto da conto che i piatti tipici risultano sempre leggeri, profumati ed estremamente semplici, arricchendosi per la stagione fredda, specchio di una frugalità

comunque gustosa e necessaria al sostentamento di numerose famiglie. Dove i contadini praticano la coltivazione della vite e dell’olivo con dedizione, prendiamo pure Corniglia a modello, si diffonde l’allevamento di animali da bassa corte, conigli e pollame, i legumi subentrano ai crostacei, e le verdure e gli ortaggi diventano elementi ricorrenti nelle zuppe, preferite ai primi di pasta e sugo. Ma non è detto: le troffie (o trofie) – sorta di pasta corta arricciata a mano –, i corzetti o le trenette al pesto, meglio se guarniti da patate lesse e fagiolini, i pansotti e i ravioli ripieni di borragine al sugo di noci, le ricordiamo in quanto ricette care a tutta la gastronomia locale, e ai dintorni. Proprio nel bel borgo di Corniglia non dimenticatevi di gustare un particolare gelato ricavato dal famoso miele di zona, vera e autentica leccornia.

La ricetta del vero pesto, si diceva, viene contesa fra le varie province

©Walter Bilotta

Muscoli Ripieni

In tutto il territorio la produzione e la cucina del Mitilo rappresenta una delle grandi ricchezze del territorio.

Ma non vi presentate al ristorante chiedendo delle cozze: qui il nome dei Mitili è uno e uno solo: Muscoli . Il trionfo è il Muscolo ripieno alla spezzina o nelle diverse forme proposte nel territorio , portato o come antipasto o come gustosissimo secondo piatto. Tutto si gioca sulla bontà del ripieno, dove il pane in ammollo nel latte deve rappresentare solo una piccola parte, poi arricchita di mortadella, formaggio e spezie. Una volta così preparati, i muscoli si fanno cuocere in un soffritto di aglio e prezzemolo affogato in passata di pomodoro.

Conoscerli è un obbligo; assaggiarli un passo inevitabile; richiederli, una necessità.

*Consigliati

• Emy’s Way a Monterosso al Mare

• La Terrazza del Porto Roca a Monterosso al Mare

• La Taverna del Capitano a Vernazza

• Incadasè da Piva a Vernazza

• Il Gattaccio a Vernazza

Stuffed Mussels

Throughout the Gulf of La Spezia, the production and cooking of mussels represents one of the great treasures of the area.

But don’t go to a restaurant asking for mussels: here the name for mussels is one and only one: Muscoli. The triumph is the Stuffed Mussel “Spezia style”, brought either as an appetiser or as a tasty main course. Everything hinges on the tastiness of the filling, where the bread soaked in milk is only a small part, then enriched with mortadella, cheese and spices.

Once prepared in this way, the mussels are cooked in a garlic and parsley mirepoix drowned in tomato puree.

Getting to know them is an obligation; tasting them an inevitable step; requesting them, a necessity.

Les Moules Farcies

La production et la cuisine des moules représentent une des grandes richesses du territoire. Mais ne vous présentez pas dans un restaurant en demandant des « cozze » , car ici elles s’appellent exclusivement « muscoli » . Leur plus haute expression sont les moules farcies alla spezzina (à la mode de La Spezia), que l’on déguste en entrée ou comme délicieux plat de résistance. Tout repose sur la réussite de la farce où le pain ramolli dans le lait doit représenter seulement une petite partie du total. La farce est ensuite enrichie avec de la mortadelle, du fromage et des épices puis les moules sont cuites dans une sauce à base d’ail et de persil revenus ensemble et une dose abondante de purée de tomates.

Les connaitre est une obligation, les goûter est inévitable et les demander est une nécessité.

Emy’s Way

Ristorantino Frizzeria

Ristorantino e frizzeria situato nella piazza principale di Monterosso al Mare, di fianco all’antica porta marina. Il locale si presenta con una veranda esterna, pronto ad accogliervi con simpatia e professionalità.

La cucina propone ogni giorno, a pranzo, pomeriggio e cena, i piatti tipici della cucina ligure.

Per le sue pizze utilizza un impasto di farine miste e ricercate. Potrete scegliere tra sapori tradizionali e originali, senza rinunciare ad un tocco ligure, come la pizza al pesto in cui la classicità incontra la Liguria.

Emy’s

Way

Small Restaurant Frizzeria

A small restaurant and frizzeria located in one of Monterosso al Mare’s narrow alleys. The restaurant has an outdoor veranda ready to welcome you with cordiality and professionalism.

The kitchen offers typical Ligurian dishes every day, for lunch, afternoon and dinner.

In addition, Emy’s Way offers pizza of various kinds, from the classic ones to the more refined ones with their ever-present Ligurian touch, such as the pizza with pesto, where classicism marries Ligurian tradition.

Il ristorantino, propone piatti della tradizione ligure, come le intramontabili trofie al pesto, i muscoli, il fritto misto e tante altre prelibatezze, oltre alle sue pizze e farinate. Si accettano prenotazioni telefoniche o in loco.

Apertura: pranzo, pomeriggio e cena.

This restaurant serves traditional Ligurian dishes every day, such as the ever-popular trofie with pesto, mussels, variety of fried fish and many other delicacies, as well as pizza and farinata.

Telephone or on-site reservations are accepted. Open: lunch, afternoon and dinner.

Piazza Garibaldi, 4

Monterosso al Mare (SP)

Tel. +39 331.7881088 emyswayfrizzeria@gmail.com

Ce petit restaurant propose des plats traditionnels de la Ligurie tels les indémodables trofie au pesto, les moules, la friture de poisson et beaucoup d’autres délices, en plus de ses pizzas et farinata. Il est possible de réserver par téléphone ou sur place.

Ouverture : midi, après-midi et soir.

Gelateria Golosone Ice cream shop Golosone

La Gelateria Golosone è un vero punto di riferimento per il gelato non solo a Monterosso al Mare, ma anche in tutta la provincia della Spezia.

Ogni giorno offre gelati artigianali, frappè, granite, yogurt soft, semifreddi e molte altre golosità. Sono disponibili sia gusti classici che invitanti novità da provare, per assaporare l’estate e la Liguria in ogni momento.

Tra le specialità il limone ripieno di sorbetto e il “Bubble Tea“, una novità gustosa e divertente.

The Ice cream shop Golosone is a point of reference in Monterosso al Mare and also in the province of La Spezia.

Every day it offers artisan ice creams, milkshakes, soft yogurt, semifreddo and many other goodies. Classic flavors and new flavors are available to try, to taste summer and Liguria at any time.

Among the specialties the lemon stuffed with sorbet, fresh and tasty, and the “Bubble Tea“, a tasty novelty that will captivate you.

Per il nostro gelato scegliamo solo prodotti di alta qualità come: il pistacchio di Bronte, nocciola IGP Piemonte, cioccolato domori, yogurt naturale e frutta fresca, Limoni di Monterosso non trattati. Amiamo quello che facciamo e cerchiamo di trasmettere al cliente la nostra passione e dedizione attraverso il nostro lavoro.

Pour nos glaces nous choisissons uniquement des produits d’excellente qualité comme les pistaches de Bronte, les noisettes IGP du Piémont, le chocolat domori, du yaourt nature, des fruits frais et les citrons de Monterosso non traités. Nous aimons ce que nous faisons et nous cherchons à transmettre à nos clients, à travers notre travail, notre passion et notre investissement.

Via Roma, 17 - Piazza Colombo, 7 Monterosso al Mare (SP) Cinque Terre

+39 320.1459913

ilgolosone_05@libero.it gelateriagolosone.com

We choose high quality products for our icecreams, pistachio from Bronte, IGP hazelnuts from Piedmont, Domori chocolate, natural yoghurt and fresh fruit, untreated lemons from Monterosso. We love what we do, and we try to pass on our passion and devotion through our job.

Il Gelato

Potrebbe mai il Gelato essere escluso da una guida gourmet che si rispetti? Diremmo proprio di no, dato che anche questo classico dessert è da decenni un successo di massa e i numeri del settore sono in continua espansione. Non a caso parliamo di un prodotto destagionalizzato: le gelaterie servono le loro preparazioni, in decine di gusti, ormai in tutti i mesi dell’anno.

Di certo, però, non stiamo qui a trattare del prodotto industriale e comunque – si sa - c’è pur sempre gelateria e gelateria: un cono o una coppetta come Dio comanda non hanno nulla a che vedere con polveri strane; buon latte e frutta fresca del territorio (come i limoni di Monterosso al Mare) sono i principali ingredienti di ogni vero gelato artigianale.

Il quale lo si potrà gustare a passeggio, certo, ma pure seduti in riva al mare, magari davanti ad un panorama da fissare bene nella mente per non scordarselo più.

Un classico, nelle Cinque Terre, è il gelato “Pacciugu” con crema, stracciatella, nocciola e cioccolato, guarnito con panna montata e amarena.

*Consigliati

• Gelateria Golosone a Monterosso al Mare

• Gelateria Stalìn a Vernazza

The Ice-Cream

How Could Ice-cream ever be excluded from any respectable gourmet guide?

We would say certainly not, since this classic dessert has also been a mass success for decades and the numbers are continually expanding.

It is no coincidence that we are talking about a deseasonalised product: ice cream parlours now serve their preparations, in dozens of flavours, all year round.

We are certainly not talking about the industrial product and, - as we all knowice-cream parlours are not all the same: a proper cone or cup has nothing to do with strange powders; good milk and fresh fruit are the main ingredients of every true artisan ice-cream.

It can be enjoyed while strolling, of course, but also while sitting at a table in an elegant environment, perhaps in front of an unforgettable view.

In Cinque Terre, a classic ice-cream is “Pacciugu” with cream, stracciatella, hazelnut and chocolate garnished with whipped cream and sour cherry.

Les glaces

Un guide gastronomique qui se respecte peut-il ne pas parler des glaces ? Bien sûr que non, étant donné l’énorme succès que ce dessert classique connait, lui aussi, depuis des décennies, et que les chiffres que réalise ce secteur sont continuellement en hausse. Il s’agit d’un produit qui n’est plus lié aux saisons : les glaciers proposent en effet leurs préparations, dans des dizaines de goûts, tout au long de l’année.

Il n’est évidemment pas question ici de produits industriels mais toutefois, on le sait, les glaciers ne sont pas tous au même niveau : un cornet ou une coupelle de glace faite dans les règles de l’art n’ont rien à voir avec les produits fabriqués à base de poudres bizarres. Les principaux ingrédients d’une véritable glace artisanale sont un lait de qualité et des fruits frais du terroir (comme les citrons de Monterosso al Mare).

Vous pourrez bien sûr déguster votre glace en vous promenant, mais aussi assis au bord de la mer, pourquoi pas devant un paysage que vous pourrez ainsi admirer et imprimer dans votre mémoire pour ne plus jamais l’oublier. Une des glaces typiques des Cinque Terre est le « Pacciugu », aux goûts de crème, stracciatella, noisette et chocolat, le tout garni de chantilly et de griottes.

Vernazza “Vernassa”

della Liguria. Eppure la disciplinare, anche alle Cinque Terre, parla chiaro: vi serve il basilico migliore, che è poi l’ingrediente chiave, l’olio extravergine di oliva, del parmigiano reggiano o del pecorino stagionato, aglio dolce, sale grosso, pinoli, e con la salsa ottenuta si procede al condimento di primi piatti. La pasta va bollita in acqua, meglio se pura, dove è concesso aggiungere le verdure estive di cui sopra.

Considerate che, qui sulle colline, chi fa il pesto lo produce “ad occhio”, senza consultare libri di cucina, e che ognuno ha le sue preferenze di “guarnizione” e metodi d’impiego, capiterà di trovarlo sulla focaccia o spalmato per l’aperitivo su bruschette tiepide, o perfino aggiunto, a fine cottura, ai minestroni.

Recandovi ai ristoranti di Monterosso e Vernazza, viceversa, il posto d’onore vedrete che spetterà a piatti a base di pesce, tra cui è d’uopo menzionare le acciughe ripiene, o le cozze, chiamate “muscoli” in dialetto, specialità di punta della cucina del Capoluogo e delle Cinque Terre più in generale, spruzzate col limone o di nuovo ripiene, e il ripieno si prepara con un impasto a base di mollica, aglio e parmigiano; facilmente i “muscoli” diventano l’alimento favorito dei turisti.

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- StreetFood Il Gattaccio

Acciugheria

Via Visconti, 17 Vernazza (SP) +39 339.2478303

La filosofia de Il Gattaccio si basa sull’offerta di una cucina gourmet alla portata di tutti, da poter gustare seduti nei tavolini del locale o da asporto.

Offre panini gourmet a base di pesce, focacce, e altri piatti della tradizione ligure.

The philosophy of Il Gattaccio is based on offering gourmet cuisine for everyone, to be enjoyed comfortably seated in the tables of the restaurant or takeaway. It offers gourmet sandwiches based on fish, focaccia, and typical Ligurian dishes. scarica download

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Taverna del Capitano Taverna del Capitano

la storia

Inaugurato nella primavera del 1966, la Taverna del Capitano si trova a Vernazza, proprio nella piazza principale. La posizione invidiabile permette di avere una visione a 360° sul mare e i suoi colori che possono essere ammirati durante i pranzi e le cene all’aperto. Coloro che invece scelgono l’opzione al chiuso potranno godere di sale interne in tipico stile marinaro con aria condizionata. La cucina offre un menù a base di pesce che punta sulla tradizionalità, come il Tian Vernazza, antica ricetta del posto e le acciughe salate o al limone.

the history

Opened in spring 1966, Taverna del Capitano is located in Vernazza, right in the main square. Its enviable position provides a 360° view of the sea and its colours that can be admired during open-air lunches and dinners. Those who choose the indoor option can enjoy airconditioned dining rooms furnished in typical seafaring style. The seafood menu focuses on traditional dishes, such as Tian Vernazza, an ancient local recipe, and salted anchovies or anchovies with lemon.

Scarica il menù digitale!

Download the digital menu!

L’élément sur lequel repose notre cuisine est le poisson, que nous préparons de différentes façons : cru, mariné, cuit au four, grillé, mijoté et frit. Les gâteaux sont faits maison et la carte des vins présente un grand choix de producteurs locaux.

L’elemento che sta alla base della nostra cucina è il pesce, che viene preparato in diversi modi: crudo, marinato, al forno, alla griglia, stufato e fritto.

I dolci sono fatti in casa e la cantina dei vini vede un’ampia scelta di produttori locali.

The staple of our cuisine is fish, which is prepared in a variety of ways: raw, marinated, baked, grilled, stewed and fried. Desserts are homemade and the wine cellar features a wide selection of local labels.

Tian di Vernazza

Le Acciughe

Le acciughe costituiscono un ingrediente importantissimo nella tradizione culinaria delle Cinque Terre.

Oggetto di un mercato secolare che da qui le portava fino ai ricchi mercati piemontesi sulla Via del Sale (famosissime sono infatti le Acciughe di Monterosso al Mare), questo preziosissimo esemplare di pesce azzurro è utilizzato in cucina in molti modi già a partire dagli antipasti: le Acchiughe sotto sale o sott’olio costituiscono una entrée di tutto rispetto. Tra i primi piatti spiccano senz’altro gli Spaghetti alle acciughe, sia con sugo rosso che bianco, mentre tra i secondi la portata più classica è sicuramente quella delle Acciughe fritte, sempre presenti anche nel gran Fritto misto di mare. Gustosissime sono pure le Acciughe ripiene, anch’esse passate in padella, spesso dopo una leggera impanatura, e sempre tra i secondi si annoverano pure le Acciughe al forno, preparate su un letto di gustosi tagli di patate con del buon pomodoro fresco, tipico piatto da assaggiare a Vernazza (Tian di Vernazza).

*Consigliati

• La Regina di Manarola

• Incadasè a Vernazza

• Taverna del Capitano a Vernazza

• Emy’s Way a Monterosso al Mare

• Il Gattaccio street food a Vernazza

• Il Pescato Cucinato street food a Riomaggiore

• Baico Pesto Lab a Monterosso al Mare

• Ghemè a Riomaggiore

©La Maggiorana Persa

The anchovies

Anchovies are such an important ingredient in the culinary tradition of Cinque Terre that they deserve a space of their own. The subject of a centuries-old market that took them from the Cinque Terre to the rich markets of Piedmont on the Salt Road (the anchovies of Monterosso are particularly very famous), this precious specimen of oily fish is used in the kitchen in many ways, starting with appetisers: anchovies in salt or oil make a respectable entrée.

Among the first courses, Spaghetti with anchovies, with red and white sauce, certainly stand out, while among the second courses, the most classic dish is Fried Anchovies, also present in the great mixed fried seafood.

Stuffed anchovies are also very tasty, cooked in a frying pan, often after a light coating of breadcrumbs, and among the second courses we also find baked anchovies, prepared on a bed of tasty potato slices with good fresh tomatoes, typical dish to taste in Vernazza (Tian di Vernazza).

Les anchois

Les anchois représentent un ingrédient très important de la tradition culinaire des Cinque Terre. Ils ont fait l’objet pendant des siècles d’un commerce qui les portait de là-bas jusqu’aux riches marchés piémontais le long de la Route du Sel (les anchois de Monterosso al Mare sont en effet très célèbres).

Cet exemplaire très précieux de poisson bleu est utilisé en cuisine de multiples façons, à partir des entrées : les anchois conservés dans le sel ou dans l’huile constituent un hors d’œuvre tout à fait honorable. Parmi les primi piatti, les spaghettis aux anchois sortent du lot, avec leur sauce avec ou sans tomates, alors que pour les plats de résistance, le plus classique est certainement représenté par les anchois frits, que l’on retrouve toujours dans la friture de poisson. De même, les anchois farcis sont délicieux, passés à la poêle eux aussi, en général après les avoir légèrement panés. Toujours parmi les plats de résistance on trouve les anchois au four sur un lit de pommes de terre coupées en tranches et de bonne tomate fraîche, un plat typique de Vernazza (Tian de Vernazza).

©La Maggiorana Persa

INCADASE’ da Piva INCADASE’ da Piva

la storia the history

Incadasè da Piva è una trattoria a Vernazza che da oltre 40 anni si trova al centro della vita culturale del paese, con pittori “Rosa, Gianni Novak, Guy Harloff, Hoffmann”, scrittori “Edouard Glissant”, poeti, cantanti, registi, musicisti “Vittorio Centanaro” che Piva accoglieva con la sua personalità eclettica e le sue canzoni in dialetto di Vernazza.

Il figlio Raphaël Resasco, scultore, ha ripreso il Ristorante senza cambiarne l’anima e continua a cantare le canzoni di suo Padre!

Incadasè da Piva: for over 40 years known as the cultural centre of Vernazza, where painters such as “Rosa, Gianni Novak, Guy Harloff, Hoffmann”, or writers such as “Edouard Glissant”,plus poets, singers, film directors, musicians “Vittorio Centanaro” gathered thanks to Piva’s eclectic personality and his songs, sang in the local dialect of Vernazza. His son, Raphaël Resasco, a sculptor, has taken over the activity of the restaurant, without changing its soul and still singing his father’s songs!

Via Carattino, 6 - VERNAZZA (SP)

Tel. (+39) 0187.1677047

Solo dalla storica Trattoria da Piva potete gustare il "vero" Tegame di Vernazza (torta di acciughe e patate), gli Spaghetti di Gino (spaghetti con acciughe), e il famoso Risotto di Piva, con muscoli e frutti di mare.

Only in the historical Trattoria da Piva here you can taste the real “Tegame di Vernazza” (an anchovie and potato pie) Spaghetti di Gino (spaghetti with anchovies) and the famous Risotto di Piva, made with mussels and sea food.

TIME TABLE

ORARI / HORAIRE

12:00 - 15:00

19:00 - 23:00

C’est uniquement chez la célèbre Trattoria da Piva que vous pourrez déguster le « vrai » Tegame di Vernazza (gâteau d’anchois et de pommes de terre), les spaghettis de Gino (spaghettis aux anchois), et le célèbre Risotto di Piva aux moules et aux fruits de mer.

Era il 1968 quando Giovanni Malagambra diede vita a quella che è l’attività più antica del paese.

Le specialità che rendono unica questa gelateria sono: l’omonima “Torta Stalin” a base di cioccolato e crema pasticcera e il gelato “Pacciugu” con crema, stracciatella, nocciola e cioccolato, guarnito con panna montata e amarena.

Sonia e Francesco conducono la gelateria mantenendo inalterata la buona qualità.

Gelateria Stalin Gelateria Stalin produzione propria dal 1968

own production since 1968

It was 1968 when Giovanni Malagambra started what is the oldest business in the village.

The specialities that make this ice cream parlour unique are the “Torta Stalin” (Stalin Cake) made with chocolate and custard and the “Pacciugu” ice cream with cream, stracciatella, hazelnut and chocolate, garnished with whipped cream and sour cherry.

Sonia and Francesco, who run the ice cream parlour, always guarantee good quality.

GELATERIA - PASTICCERIA

Tel. +39 333.9541420

Via Visconti, 24 - Vernazza (SP)

CINQUE TERRE

Stalin ice-cream parlour, in addition to its specialities, offers frozen drinks, chocolate mousses, milkshakes and ice creams in classic flavours but also with the fragrances of Liguria.

La Gelateria Stalin, oltre alle sue specialità, propone granite, mousse al cioccolato, frappè e gelati dai gusti classici ma anche con i profumi della Liguria.

La Gelateria Stalin propose, en plus de ses spécialités, des granités, de la mousse au chocolat, des frappés (milk-shake), et des glaces aux parfums classiques mais aussi typiques de la Ligurie.

To Do List:

Riomaggiore

Percorri la Via dell’Amore (Via de l’Amùu in ligure) che collega Riomaggiore a Manarola. A breve la riapertura!

Percorri il tunnel che collega la stazione al borgo di Riomaggiore, ti sembrerà di passeggiare sul fondo del mare

Vuoi gustare il tradizionale cono di pesce fritto? Scegli Il Pescato Cucinato, potrai comporre il tuo cono da passeggio con i prodotti locali

Assaggia i rinomati vini delle

Cinque Terre, potrai scegliere tra una degustazione a Volastra nella cantina di Arrigoni oppure una degustazione guidata in centro a Riomaggiore da Ghemè

Visita il Castello che sorge sulle alture di Riomaggiore, a fianco non perdere l’Oratorio di San Rocco edificato nel 1480 in segno di ringraziamento per la fine della pestilenza

Per raggiungere il Santuario di Montenero, percorri l’anello di Riomaggiore, che parte da località Lavaccio - sentiero n. SVA - 593

Food & Wine*

• Il Pescato Cucinato

• Ghemè

• Arrigoni 1913 - Cantina

“Rimazùu”

Walk along the Via dell’Amore (Via de l’Amùu in Ligurian dialect) connecting Riomaggiore to Manarola. Soon to be reopened!

Walk through the tunnel connecting the station to the village of Riomaggiore, you will feel as if you are walking on the bottom of the sea

Want to taste the traditional fried fish cone? Choose Il Pescato Cucinato, where you can create your own takeaway cone with local products

Taste the renowned wines of the Cinque Terre, you can choose between a tasting in Volastra at the Arrigoni winery or a guided wine tasting in the centre of Riomaggiore at Ghemè

Visit the Castle that stands on the uplands of Riomaggiore. Next door, don’t miss the Oratory of San Rocco built in 1480 as a sign of thanksgiving for the end of the plague

To reach the Sanctuary of Montenero, walk along the Riomaggiore loop, which starts in Lavaccio - path no. SVA - 593

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Le portate dei primi non sono più farcite utilizzando carni magre o odori dell’orto, ed ecco allora spuntare sulla tavola i ravioli di pesce, le zuppe, sempre di pesce, un sontuoso minestrone alla genovese, ponte tra mare e monti. Monterosso si avvale delle acciughe per costruirci una fortuna, proposte fritte, ripiene o ridotte in timballo, riadattate a cotoletta, in paranza, e definite non a caso quale “pane del mare” dagli abitanti locali. Le acciughe, altresì, sono presenti quasi in ogni piatto delle Cinque Terre, dalle massaie del borgo vengono apprezzate perché le signore la sanno lunga, si tratta di un pesce poco costoso ma veramente ricco di sostanze nutritive. Nei borghi delle Cinque Terre, e nei dintorni, al solito, come niente potrete visitare sagre popolari a base di pesce azzurro, e l’acciughina di Monterosso ne è un

esempio. Seguono i “gianchetti”, questo il nome dato al novellame di acciughe e sardine, consumati o in zuppa oppure fritti in abbondante olio di oliva. Prima che la tutela ambientale salvaguardasse la pesca dei pesciolini, era frequente assaggiare le frittelle di gianchetti, gustandoli assieme ad una pastella a base di uova, farina e acqua frizzante, di conseguenza fritti. Per l’ovvio motivo che una frittella ha bisogno di un notevole impiego di materia prima, oggi è lecito accontentarsi delle frittelle di fiori di zucca, le cosiddette “Fris de Burbugiun”, ottimo contorno estivo. Emblematica, tuttora a Vernazza e a Monterosso, è la pietanza del “tian” (tegame, in dialetto locale), piatto unico e corposo ottenuto tagliando le patate a listelle sottili, arricchito con acciughe, condito con olio del posto, vino bianco, aglio, scorza di limone, e pomodoro fresco; dal tegame che ne compone il nome, otteniamo così una specie di squisita lasagna… indovinate…, mare e monti. Avvalendosi di una cultura essenzialmente contadina e non completamente marinara, come ci si potrebbe

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©La Maggiorana Persa

Frittura di mare

Il fritto costituisce uno dei piatti forti del menù marinaro. A seconda dei gusti si possono ordinare diverse soluzioni.

Il piatto più ricercato è la Frittura di Paranza, dove si utilizza il pesce di misura ridotta – sempre freschissimo – imbarcato dai pescatori con le reti tirate su fondali poco profondi. A seconda della stagione si può trovare nel piatto una vera ricchezza: triglie, sparli, salpe, acciughe, boghe, aguglie, saraghi, ghiozzi, ma anche soglioline, gamberetti e piccoli calamari.

Classici della cucina tipica delle Cinque Terre sono la Frittura di acciughe (famosissime le Acciughe di Monterosso al Mare, che fin nei secoli scorsi venivano “esportate” in conserva fino al Piemonte, sulla cosiddetta “Via del Sale”) e il Gran fritto misto, con un trionfo di acciughe, paranza, calamari e totani, mentre per tutti coloro che non amano il pesce liscoso ecco il più semplice e piacevolissimo Fritto di calamari e totani.

Sull’interno territorio è tradizione offrire il fritto di pesce con il limone (sono ottimi i Limoni di Monterosso al Mare) e gustarlo in comodi coni da passeggio.

*Consigliati

• Il Pescato Cucinato

street food a Riomaggiore

• Il Gattaccio

street food a Vernazza

Fried Seafood

Fried fish is one of the highlights of the seafood menu. Depending on taste, one has different options.

The most sought-after dish is the Paranza fish-fry, with small fish - always very fresh - taken in by fishermen with nets pulled from shallow waters. Depending on the season, a real abundance of fish can be found on the table: red mullet, diplodus, dreamfish, anchovies, boops boops, garfish, bream, black gobies, as well as sole, shrimp and small squid.

A classic of the cuisine of Cinque Terre is the Anchovies fish-fry (the anchovies of Monterosso are particularly famous; in the past they were “exported” in preserves as far as Piedmont, on the so-called “Via del Sale”, Salt Road) and the Gran fritto misto (Great variety of fried fish), with a triumph of anchovies, paranza, squid and flying squid, while for all those who do not like fish with fishbone (like almost all children and teenagers) there is the simpler and more pleasant Squid and flying squid fish-fry.

In the Cinque Terre, it is a tradition to offer fried fish with lemon (Lemons from Monterosso al Mare are excellent) and enjoy it in comfortable walking cones.

La friture de poisson

La friture représente un des plats les plus appréciés du menu de la mer.

Selon les goûts il est possible de commander plusieurs sortes de fritures. Le plat le plus recherché est la friture de Paranza pour laquelle on utilise des poissons de petite taille – toujours très frais –que les pêcheurs prennent avec des filets jetés sur des fonds peu profonds.

Selon les saisons votre assiette peut receler un vrai trésor : des rougets, des pataclets, des saupes, des anchois, des bogues, des aiguillettes, des sars, mais aussi de petites soles, des crevettes et de petits calamars.

Les plats classiques de la cuisine typique des Cinque Terre sont la friture d’anchois (les anchois de Monterosso sont très célèbres et, pendant plusieurs siècles, ils ont été « exportés » conservés sous le sel jusqu’au Piémont, le long de ce qu’on appelait la « Via del sale », la route du sel) et le Gran Fritto Misto (friture mixte) avec ses anchois, ses petits poissons (paranza), ses calamars et encornets, alors que pour tous ceux qui n’aiment pas le poisson avec des arêtes (comme pratiquement tous les enfants et les jeunes), il y a la délicieuse friture de calamars et d’encornets, plus simple. La friture de poisson est traditionnellement présentée avec du citron (ceux des Cinque Terre sont délicieux) et dans un cornet en papier qui vous permettra de la déguster en vous promenant.

Riomaggiore “Rimazùu”

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Le Cinque Terre. Il tonfo delle onde sulle case di scoglio. I pescatori che riparano le reti. Odore di pesce e di salsedine nei vicoli. Mentre il mare ascolta i vecchi parlare.

Fabrizio Caramagna

Prova il gusto e la tradizione della cucina delle Cinque Terre, basata principalmente sul pescato locale giornaliero da provare in comodi coni da asporto.

Lo Staff ti aspetta tutti i giorni!

Taste the traditional cuisine of Cinque Terre, based mainly on the daily local catch that you can enjoy in convenient takeaway cones.

The Staff is waiting for you every day!

Via Colombo, 199 Riomaggiore (SP)

Ghemé

gourmet wine shop

Sciacchetrà, l’oro delle Cinque Terre, nettare celebrato da artisti e scrittori dal 1300. Così prezioso da plasmare il paesaggio, con terrazzamenti e villaggi incantevoli.

Frutto di una viticoltura eroica, le uve sono coltivate su pendenze estreme, richiedendo lavoro manuale e trenini monorotaia.

Uva bianca, avvolta dalla salsedine di Libeccio, che dona mineralità ad ogni bicchiere. Vino famoso da secoli nelle corti europee, nel 1973 riceve il riconoscimento di qualità come versione secco Cinqueterre DOC e passito dolce Sciacchetrà DOC slowfood, cinquantesimo anniversario nel 2023.

Ghemé

gourmet wine shop

Sciacchetrà, the gold of Cinque Terre, a nectar celebrated by artists and writers since 1300. It is so precious that it shapes the landscape, with terraces and enchanting villages. The result of heroic viticulture, the grapes are cultivated on extreme slopes, requiring manual labour and monorail trains. White grapes, enveloped in the Libeccio saltiness, lending minerality to every glass. A wine that has been famous for centuries in European courts, in 1973 it received quality recognition as dry Cinqueterre DOC and sweet passito Sciacchetrà DOC slowfood version, 50th anniversary in 2023.

Chiara, sommelier certificataAIS, vi guiderà nella scoperta delle Cinque Terre con storie e nozioni sulle tradizioni e le origini. Ogni assaggio sarà arricchito da un’analisi sensoriale dettagliata, scoprendo e gustando la meraviglia di questi luoghi fiabeschi. Vi aspettiamo per una degustazione guidata su prenotazione, a partire da 20€

Chiara, AIS-certified sommelier, will guide you in the discovery of Cinque Terre with stories and notions on the traditions and origins of these places. Each tasting will be enriched by a detailed sensory analysis, discovering and tasting the wonder of these fairytale places. We look forward to welcoming you for a guided tasting, available upon reservation, from €20

Chiara,sommeliercertifiéAIS(AssociationItalienne des Sommeliers), vous emmènera à la découverte des Cinque Terre par le biais d’informations et d’histoires sur leurs traditions et leurs origines. Chaque dégustation sera enrichie par une analyse sensorielledétailléequivouspermettradedécouvrir et goûter les merveilles de ces lieux féériques. Nous vous attendons pour une dégustation guidée sur réservation, à partir de 20€

Lo Sciacchetrà il vino di Dante di

Le Cinque Terre producono vino rinomatissimo fin dai tempi dell’antica Roma, se è vero che le anfore vinarie rinvenute a Pompei recanti il nome “Cornelia” sono da ricondurre al borgo di Corniglia. In questo caso l’opera ciclopica dei terrazzamenti sarebbe di origini antichissime e questo spiegherebbe il motivo per cui nessun cronista medievale ne abbia mai fatto cenno.

Non ne fa cenno nemmeno Salimbene da Parma (1221-1288), che pure fu il primo a celebrarne un particolare vino prodotto a Vernazza: «vinum de Vernacia [..] nascitur in quadam conrata quae Vernatia appellatur». E ancora: «et vinum terrae illius optimum est». Il vino che si produce in queste terre è il migliore, per cui pare che Salimbene distingua tra un vino generico della zona e la particolarità della Vernaccia.

Ma di che vino parla, Salimbene, quando parla di Vernaccia? Il vino generico sarebbe da credere, ovviamente, quello che diciamo il “Bianco delle Cinque Terre”, ma l’altro? Per capirlo occorre analizzare le referenze successive, portate da giganti come Dante, Boccaccio e il Petrarca. La Vernaccia, vitigno autoctono delle Cinque Terre, poi esportato in Toscana sul finire del sec. XIV, è l’unico vino nominato da Dante in tutta la sua enorme produzione letteraria: in Pur XXIV 23- 24) il

*Consigliati

• Arrigoni a Volastra

• Ghemè a Riomaggiore

Sommo Poeta fa riferimento a papa Martino IV, spirito goloso, il quale pare si facesse preparare le pregiate Anguille del Lago di Bolsena dopo che le loro carni, una volta ben pulite, erano state impregnate a lungo nel nettare della Vernaccia. L’intera critica attribuisce il passo all’ottimo bianco delle

Cinque Terre, ma qualcosa non torna: c’era proprio bisogno di usare il Bianco delle

Cinque Terre per una simile bisogna? Non andavano bene le decine e decine di altri “bianchi” nazionali?

È il Boccaccio, nel Decamerone, precisamente nella celebre novella dell’Abate di Cluny (la II della X Giornata), a farcene una citazione decisiva: il Certaldese fa ristorare il povero presule, assalito dai briganti, con un gran bicchiere di «Vernacia da Corniglia». In effetti, non si comprende come l’Abate di Cluny avrebbe mai potuto essere sollevato da un semplice bicchiere di vino bianco, peraltro ben diffuso in ogni contrada d’Italia, quando l’idea d’un rosolio, d’un vero toccasana, d’una bevanda, cioè, capace “di risvegliare anche i morti”, come si usa dire nella tradizione popolare, era invece garantita dall’eccezionalità d’un gran Passito. Non a caso, secoli dopo, Eugenio Montale avrebbe detto dello Sciacchetrà che «bevuto sul posto, autentico al cento per cento, supera di gran lunga quel farmaceutico vino di Porto».

Quando i poeti scelgono le parole non lo fanno a caso: la loro è una sensibilità fatidica, proprio come quella dei Vati del “Và pensiero”. Ma, in verità, ancor prima, nella III Novella della VIII Giornata, il Boccaccio, evidentemente affascinato da questo vino tanto prezioso, ne aveva immaginato addirittura «un fiumicel» nel «Paese di Bengodi». Ebbene, per quale arcano motivo nel Pese di Bengodi avrebbe dovuto scorrere un fiume di vino bianco? E perché proprio quello delle Cinque Terre e non altri?

La conferma definitiva dell’identità Vernaccia/Sciacchetrà ci viene, a questo punto, fornita dal Petrarca, il quale, mosso sulle orme di Dante lungo quell’itinerario che metteva «da Lerice a Turbia» (Pur III 49), ci testimonia con chiarezza, nei versi latini dell’ “Africa”, che «[…] i vigneti […] si affacciano su Monte Rosso e sui gioghi di Corniglia, ovunque celebrati per il dolce vino». Non ci sono più dubbi.

Da segnalare che nessuno dei quattro grandi (Salimbene, Dante, Boccaccio e il Petrarca) parla di “Sciacchetrà”: ciò significa che tale denominazione è stata assunta dal rosolio delle Cinque Terre in tempi successivi per meglio distinguerlo dal vino bianco comune. Lo Sciacchetrà è una vera preziosità da gustarsi soprattutto ad accompagnamento del dolce a fine pasto.

Sciacchetrà

Dante’s wine

The Cinque Terre have been producing renowned wine since Roman times, if it is true that the wine amphorae found in Pompeii bearing the name “Cornelia” can be traced back to the village of Corniglia. In this case, the cyclopean work of terracing would be of very ancient origin and this would explain why no medieval chronicler has ever mentioned it. Not even Salimbene da Parma (12211288), who was the first to celebrate a particular wine produced in Vernazza, mentions it: «vinum de Vernacia [...] nascitur in quadam conrata quae Vernatia appellatur». And also: «et vinum terrae illius optimum est». The wine produced

in these lands is the best, so it seems that Salimbene distinguishes between a generic wine from the area and the specific one of Vernaccia.

But what wine is Salimbene talking about when he speaks of Vernaccia? The generic wine is to be believed, of course, what we call the “Bianco delle Cinque Terre”, but what about the other? To understand this, we need to analyse the later references, brought by giants such as Dante, Boccaccio and Petrarch.

Vernaccia, an indigenous vine from the Cinque Terre, then exported to Tuscany at the end of the 14th century, is the only wine mentioned by Dante in all his enormous literary production: in Pur XXIV 23- 24 the Supreme Poet refers to Pope Martin IV, a gluttonous spirit, who apparently had the prized Eels of Lake Bolsena served after their flesh, once well-cleaned, had been soaked for a long time in Vernaccia nectar. All the critics attribute this passage to the excellent white wine of the Cinque Terre, but something does not add up: was there really any need to use the Bianco (white wine) of the Cinque Terre for such a necessity? Weren’t dozens and dozens of other national white wines just fine?

©Walter Bilotta
©Walter Bilotta

Boccaccio, in the Decameron, precisely in the famous novella of the Abbot of Cluny (the second of the tenth day), makes a decisive reference: the Certaldese reinvigorates the poor prelate, attacked by brigands, with a large glass of «Vernacia da Corniglia». In fact, it is hard to understand how the Abbot of Cluny could ever have been relieved by a simple glass of white wine, which was, moreover, widespread in every part of Italy, when the idea of a rosolio, a true panacea, a drink capable of “reawakening even the dead”, as popular tradition has it, was instead guaranteed by the exceptionality of a great raisin wine. It is no coincidence that, centuries later, Eugenio Montale would say of Sciacchetrà that when «drunk on the spot, one hundred per cent authentic, it far surpasses that pharmaceutical port wine». When poets choose words, they do not do so at random: theirs is a fateful sensibility, just like that of the Vati of “Và pensiero”. But, in truth, even earlier, in the 3rd Novella of the 8th Day, Boccaccio, evidently fascinated by this precious

wine, had even imagined «a small river» in the «Land of Plenty». Well, for what arcane reason should a river of white wine have flowed through the Land of Plenty? And why precisely that of the Cinque Terre and not others?

The definitive confirmation of the Vernaccia/Sciacchetrà identity is, at this point, provided by Petrarch, who, following in Dante’s footsteps along that itinerary that led from «Lerice to Turbia» (Pur III 49), clearly testifies, in the Latin verses of “Africa”, that «[...] the vineyards [...] overlook Monte Rosso and the crests of Corniglia, celebrated everywhere for their sweet wine». There is no longer any doubt.

It is worth noting that none of the four great authors (Salimbene, Dante, Boccaccio and Petrarch) speak of “Sciacchetrà”: this means that this denomination was assumed by the rosolio of the Cinque Terre in later times to better distinguish it from the common white wine.

Sciacchetrà is a true delicacy to be enjoyed especially as an accompaniment to desserts at the end of the meal.

©Walter Bilotta

Manarola “Manaèa”

To Do List:

Manarola

strada di Palaedo, a picco sul mare, avrai una bellissima vista sul borgo!

Regalati un’esperienza culinaria a 360° nel locale più esclusivo del borgo: La Regina di Manarola!

Se vuoi soggiornare a Manarola, ti consigliamo l’Hotel Marina Piccola, albergo sul mare, vicino all’imbarco dei traghetti e alla stazione

Visita la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, in stile gotico ligure, e ammira la vista sul borgo

Perditi per i carugi di Manarola, arriverai alla Via Beccara, una scalinata ripidissima, che ti porterà fino a Riomaggiore.

Ricorda di tornare durante il periodo natalizio (dall’8 Dicembre a fine Gennaio) per ammirare il Presepe luminoso più grande del mondo, costruito da Mario Andreoli

Percorri il sentiero che parte dal piazzale della chiesa di San Lorenzo, passa in mezzo ai vigneti, circa a metà sentiero una scalinata ti porterà a Volastra, insediamento originario di Manarola, dove potrai visitare il Santuario di nostra Signora della Salute

Food & Wine*

• La Regina di Manarola

• Arrigoni 1913 - Cantina

Walk along the Palaedo road, overlooking the sea, and you will have a beautiful view of the village!

Treat yourself to an all-round culinary experience at the most exclusive restaurant in the village: La Regina di Manarola!

If you want to stay in Manarola, we recommend Hotel Marina Piccola, a hotel by the sea, close to the ferry embarkation point and the station

Visit the parish church of San Lorenzo, in Ligurian Gothic style, and admire the view of the village.

Wander through the carugi (alleyways) of Manarola and you will arrive in Via Beccara, a steep flight of steps that will take you to Riomaggiore. Remember to return during the Christmas period (from 8th December to the end of January) to admire the world’slargestilluminatednativityscene, built by Mario Andreoli

Follow the path that starts from the square in front of the church of San Lorenzo and walk through the vineyards, about halfway along the path a flight of steps will take you to Volastra, the original settlement of Manarola, where you can visit the Sanctuary of Our Lady of Health

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aspettare, a Riomaggiore il piatto di spicco non si basa sul pesce, ma è di terra. Si tratta della torta di riso, preparata secondo tradizione in occasione della festa patronale di san Giovanni Battista. Cotta al forno, e impastata con riso, formaggio, olio, sale e pepe, non ha niente a che vedere con la cugina toscana, dolce, o con la torta di riso “scema” di Sarzana, via di mezzo tra le due.

A Riomaggiore ne custodiscono la ricetta considerando la torta un autentico piatto unico, e tassativamente salato, offerto dalle massaie ai famigliari specialmente d’inverno. Per la festa della Madonna di Soviore, facciamo un altro salto a Monterosso, la ricetta della sostanziosa torta di riso salata è in effetti la medesima. La minestra di “campo”, condita con olio

di oliva e fatta lasciando sobbollire le patate, aggiungendovi le erbe selvatiche e il radicchio, le bietole e la valeriana, dal periodo freddo transita, a Riomaggiore, verso la brezzolina tiepida già da sola grande condimento per lo stoccafisso, le acciughe salate sott’olio e la “panissa”, variante della celebre farinata di ceci, laddove già nel secolo trascorso la si serviva fritta o con l’intento di riproporre la stessa pietanza di riciclo con condimenti differenti. Per mezzo del tesoro di bosco ed entroterra, le Cinque Terre diventano patria non ufficiale della torta di farina di castagne, chiamata pattona o castagnaccio, castagnàsu in

dialetto. Ampio spazio viene lasciato a pinoli, confetture realizzate con agrumi, dal lavoro nei campi abbiamo fragole, fichi, carciofi, porri e asparagi. Giungendo al dessert, doveroso provare la tor-

ta Monterossina, peccato di gola che abbraccia un morbido pan di Spagna riempito da confettura di albicocche e scaglie di fondente. Molto simile, potete assaggiare la Stalìn di Vernazza, la quale prende il nome dall’eccentrico pasticcere a cui si deve la creazione. Il dolce è composto da uno strato di marmellata di frutta e da due più spessi di crema pasticcera e di crema al cioccolato, il tutto racchiuso da un guscio di pasta frolla. Gelati artigianali, laboratori nello specifico si trovano a Vernazza e a Monterosso al Mare, come Galateria Golosone, anche in virtù della frutta fresca biologica e della grande varietà di sapori indirizzata nella produzione,

rapiscono con sapori inusuali dolci e salati. La qualità del vino delle Cinque Terre risale a Plinio (I sec. D.C.), che ce lo nomina come il migliore di Etruria, e dopo di lui Boccaccio e Dante ne hanno decantato le qualità. Passito intramontabile alle Cinque Terre è un prodotto DOC che porta l’evocativo nome di Sciacchetrà, da “sciacàa”, schiacciare. Di colore giallo paglierino, dal profumo ampio e fruttato, vellutato sul palato, tendente al colore ambra se leggermente affinato, benché dolce e liquoroso rientra nella categoria dei vini, fornendo l’ideale accompagnamento di fine pasto. La sua produzione viene consentita solo in alcuni comuni della provincia della Spezia. Eccellente anche l’altro grande vino proprio dei borghi, il Cinque Terre DOC. Vino Bianco da tavola, secco, perfetto per zuppe e secondi a base di pesce, a Denominazione di Origine Controllata, proviene

dalle località di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare, inevitabile. Il bianco si consegue dalla spremitura di vitigni in parte di uva Bosco e in parte di Vermentino e Albarola. Gran finale se lo aggiudica il “limoncino” di Monterosso, digestivo profumatissimo di gran voga durante la Sagra del Limone, in paese, per la Pentecoste. L’obiettivo superiore della gastronomia (così come dell’eno-), alle Cinque Terre, in ultima analisi è quello di innescare un processo generale di sviluppo sostenibile, migliorando la qualità della vita individuale e rendendo indimenticabile l’esperienza del pasto, nell’intento di dimostrare, concretamente e realmente, che competitività economica e sostenibilità ambientale vanno di pari passo, e possono trovare un felice punto d’incontro anzitutto a tavola.

Corniglia

Se arrivi in treno, potrai raggiungere il paese a piedi salendo la scalinata Lardarina, in mattoni rossi, formata da 382 gradini e 33 rampe. Non preoccuparti, la scalinata non è troppo impegnativa, gli scalini sono bassi e regolari e ci sono panche lungo il percorso per riposarti.

Fermati a visitare la chiesa di San Pietro, prima di entrare nel borgo di Corniglia.

Porta sempre con te una borraccia; nel borgo sono presenti 10 fontane in pietra, valorizzate dal progetto “Eigua buna” (Acqua buona), che ha l’obiettivo di incentivare turisti e residenti a bere l’acqua che sgorga fresca dalle fontane e ridurre l’uso della plastica.

Passeggiando nei carugi del borgo, arriverai alla piazzetta principale, dominata dall’Oratorio dei Disciplinanti.

Per godere di un panorama mozzafiato, raggiungi la Terrazza panoramica Santa Maria.

Percorri il sentiero che collega Corniglia a Vernazza (difficoltà media)

If you arrive by train, you can reach the village on foot by climbing the Lardarina staircase, made of red brick, consisting of 382 steps and 33 flights. Don’t worry, the staircase is not too challenging, the steps are low and even and there are benches along the way to rest.

Stop to visit the church of San Pietro before entering the village of Corniglia.

Always carry a water bottle with you; there are 10 stone fountains in the village, enhanced by the “Eigua buna” (Good Water) project, which aims to encourage tourists and residents to drink the water that flows fresh from the fountains and reduce the use of plastic.

Strolling through the alleys of the village, you will reach the main square, dominated by the Oratorio dei Disciplinanti.

To enjoy a breathtaking view, reach the Santa Maria panoramic terrace

Follow the path linking Corniglia and Vernazza (medium difficulty)

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The CUISINE of Cinque Terre

ACCIUGHE

“pan do mâ” “pane del mare”

Biological consortia, local grown products strictly used according to the season, but also starred restaurants able to reinvent the traditional recipes of the farmers and seamen, are part of the local cuisine. To be honest, the cuisine in the Cinque Terre is not just a break to satisfly your hunger, but it’s a true gem, a very important part of the tourism, and of its roots. Just think about the delicious pesto sauce, people have always thought that it has a Genoese origin, instead the steep slopes terraces of this area, are in fact one of the places where basil is grown and looked after like a son.

There are farms that organize courses on how to prepare it, using a marble mortar and pestle like our granmothers used to do, with precious DOP products strictly from this coast, and the scents brought by the winds that might remind us of a table laid for an aperitif or for dinner. We should also consider the rich, ancient tradition of the fishing boats,

the daily catch based on anchovies, snappers and sea breams..... there are strict rules in order to protect the Marine Protected Area, and help the environment, the quantity of fish caught is determined before hand. We could consider fishermen as symbols of culture and tradition thanks to their many initiatives, and boat tours, to explain more about their work, and how important it is for the territory. When we talk about Cinque Terre, we think about daily catch, fish and shell fish dishes, ancient crops (vineyards and olive groves), and scented aromatic plants, such as borage, thyme, rosemary, sage, often used in recipes, they grow well encouraged by the favourable climate. Lean meat is rarely used in traditional dishes, because the shape of the area does not allow livestock like in the farms in Tuscany.

The park offers great natural resources, mushrooms, citrus fruit and chestnuts, this fruit in particular is used to make various dishes and cakes, the many scented spontaneous herbs, become the main ingredients of various recipes, as well as olive oil, which is also used in cosmetics. Basically recipes use both sea and land ingredients, dishes are light and scented even if extremely simple, in winter they are obviously richer in flavour and ingredients for the sustenance of the families. Where farmers cultivate the land,

with vineyards and olive groves, we can also find small animals, such as poultry and rabbits, used in many recipes, mixed bean soups and vegetables replace dishes with shellfish and pasta with sauces, we can find troffie or trofie, a short type of handmade spiral shaped pasta, corzetti, trenette with pesto sauce, adding boiled potatoes and green beans, pansotti and ravioli stuffed with borage and served with walnut sauce, these are all typical, local dishes.

In Corniglia don’t forget to taste the delicious icecream made with the famous local honey, a really yummy snack. As already mentioned the recipe of the real pesto sauce is disputed in the various Ligurian provinces. There are proper rules on how to make it, you need the best basil, which is the key ingredient, extra virgin olive oil, parmigiano reggiano cheese or seasoned pecorino, sweet garlic, cooking salt and pine nuts; the sauce obtained from these ingredients is a perfect match with pasta, the recipe tells that pasta must be boiled in pure water with green beans and potatoes. Those who make pesto sauce, don’t follow cooking books, and don’t weigh the ingredients, everyone has its favourite technique, you may find this sauce on a focaccia or spread on a bruschetta as aperitif, or even added at the last moment in a minestrone, the typical vegetable

soup. If you go to a restaurant in Monterosso and Vernazza, the place of honour goes to fish dishes, among the many you must try stuffed anchovies, or mussels, called muscles in local dialect, a popular and special dish in the area of La Spezia and Cinque Terre. You can eat them with a sprinkle of lemon juice, or stuffed with bread, garlic, parsley and parmigiano cheese, particulary appreciated by tourists. Main courses no longer use lean meat and scents from the kitchen gardens, but you will find fish ravioli, fish soups, a rich Genoese vegetable soup (minestrone), a link between sea and land.

Monterosso has made a fortune with its anchovies, you can find them fried, stuffed or in a timballo, fried like cutlets, or fried with other seasonal fish, the locals call it sea bread. Anchovies and sardines whitebait can be found in many dishes made by the local housewives, who know well that this fish is rich in nutritious elements at the same time cheap to buy.

In the Cinque and surrounding areas you can find popular fairs, with oily fish dishes, especially the famous anchovies from Monterosso. Whitebait of anchovies and sardines can be found in soups, or fried in hot olive oil. Nowadays whitebait catch is protected and safeguarded, in the past it was quite common to find them fried in a batter with flour, eggs and fizzy water. As fritters need a lot of ingredients, nowadays it is better

to eat courgette fritters, the so called “Fris de Burbugiun”, an excellent summer sidedish.

A typical dish in Vernazza and Monterosso is “tian” (pan in local dialect), it is made with sliced potatoes, anchovies seasoned with local olive oil, white wine, garlic, lemon zest and fresh tomatoes, a sort of yummy lasagna, and guess what… a bond between sea and land.

In Riomaggiore taking advantage of the ancient farmers’ culture the main dish is obviously based on land ingredients, it is a savoury rice cake, prepared with boiled rice, olive oil, salt, pepper, and baked in the oven, it is made to celebrate the patron Saint Giovanni Battista.

This rice cake has nothing to do with the one made in Tuscany, or with the so called “silly cake” made in Sarzana. The recipe of this rice cake is well kept, it can be considered a main course, made by housewives especially in winter, there is a similar recipe in Monterosso, where it is made for the celebration of the Virgin mother in Soviore. In winter a common dish is the veggie soup, made with wild herbs and seasoned with olive oil, let the potatoes simmer in hot water, then add wild herbs, radicchio salad, chard, and valerian. As regards fish you can find stockfish, salted anchovies in extra virgin olive oil and fried panissa made with

©La Maggiorana Persa

chickpea flour just like farinata, in the past century it was considered a leftover dish, eaten adding different dressings. The treasures of the woods and inland let the Cinque Terre become the unofficial homeland of the chestnut cake, the so called castagnaccio or pattona, in local dialect castagnàsu. Great importance have local ingredients such as pine nuts, strawberries, figs, artichokes, asparagus, and marmelade made with local citrus fruit. Talking about dessert, you must try Monterossina cake, a true sin of gluttony, it is a soft sponge cake filled with apricot jam and bits of dark chocolate, there is a similar cake in Vernazza, called Stalìn, the name of the eccentric baker who created it, the cake has a thick layer of jam, two layers of thick custard and chocolate cream, inside a shell of shortcut pastry.

Artisan ice creams can be found in Vernazza and Monterosso al Mare, where there are proper workshops, thanks to the organic local fruit and the variety of ingredients used, the flavours obtained are really unusual. The quality of the Cinque Terre wine, was already well known at the time of Plinio, in the first century before Christ, he thought that it was the best in Etruria, and after him

Boccaccio and Dante praised its qualities. Passito is another timeless DOC wine in the Cinque Terre, it has a suggestive name Sciacchetrà, from “sciacàa” that means to press. The colour can be straw-yellow or amber if aged, the flavour is broad, sweet, fruity, and smooth. It is an ideal wine to finish your meal. The production of this wine is allowed only in some areas of the province of La Spezia. Another excellent local wine, is Cinque Terre DOC, a white dry wine, a perfect match with soups and fish main courses, it is made in Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza and Monterosso al Mare. This white wine is obtained by pressing Bosco grapes, as well as Vermentino and Albarola grapes. To finish you should try “Limoncino di Monterosso”, a popular scented liqueur, that you will also find at the Lemon Fair in Pentecoste. In the Cinque Terre, the final goal of food and wine is to obtain a general, sustainable development process, that improves the quality of life, a meal becomes an unforgettable experience, to demonstrate that competitiveness and environmental sustainability go hand in hand, and can find a happy match at a table.

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