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Borghi d’Italia:

Sarzana


Dove ci troviamo

Foto sopra: Vista del Borgo

Sarzana, elegante borgo medievale posto al crocevia tra la Val di Magra e i centri storici della Lunigiana, è uno dei più popolosi comuni della provincia della Spezia, in Liguria. La città sorge nella parte terminale del fiume, appunto il Magra, a pochi chilometri dall’estuario, in una rigogliosa zona pianeggiante detta “piana di Sarzana”. Confina a nord con il comune di Aulla, a sud con il mar Ligure nella sua frazione di Marinella di Sarzana; ad ovest con il più piccolo borgo fortificato di Santo Stefano di Magra, e gli altri borghi della Valle del Magra tra cui Vezzano Ligure, Arcola, Lerici e Ameglia; ad est con i comuni di Ortonovo e Castelnuovo Magra ancora in provincia della Spezia e con Fosdinovo, storico Borgo della provincia di Massa Carrara. A poca distanza la città di Carrara patria delle cave del famoso marmo bianco. Grazie alla sua posizione strategica, sin dalla fondazione Sarzana è cardine di importanti vie di comunicazione tra la Toscana e l’Emilia-Romagna e, già in età medievale, veniva descritta come importante centro religioso e giuridico, sede della sede vescovile e del tribunale. Alle sue spalle c’è la collina di Sarzanello, un rilievo di poco più di un centinaio di metri di altezza, con la omonima fortezza , e, a due passi, si snodano i percorsi per la catena della Alpi Apuane. Il comune è inoltre inserito nel Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra.


C ome arrivare

Via aerea: Gli aeroporti più vicini sono l’Aeroporto “Galileo Galilei” di Pisa, ad una quarantina di minuti di viaggio, e l’Aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova, a poco più di un’ora, raggiungibili entrambi percorrendo l’A12. In alternativa i grandi scali di Milano come Linate, Malpensa e Orio, con il collegamento shuttle da e per Milano Centrale, permettono di raggiungere la stazione di La Spezia Centrale in poco più di due ore di viaggio. Via terra: E’ possibile raggiungere Sarzana attraverso l’autostrada A12 Genova-Livorno, uscita Sarzana, oppure attraverso la A15 Parma - La Spezia, uscita Sarzana, o ancora, uscita Santo Stefano-La Spezia percorrendo un pezzo della Camionabile della Cisa in direzione Sarzana. Per chi proviene dalle frazioni vicine, si segue solitamente l’Aurelia S.S.1. Sarzana è altresì raggiungibile da La Spezia tramite servizi di linea della società ATC.

Via mare: Tramite approdo stagionale la frazione di Marinella di Sarzana offre collegamenti per l’isola Palmaria di Portovenere, Portovenere stessa, i vari borghi di Lerici, Tellaro e le “Cinque Terre”, perfino Portofino e l’Acquario di Genova, possono essere raggiunte via battello con le gite giornaliere o pomeridiane (il costo del biglietto è in media di 11 euro, ma varia a seconda della stagione). Questi trasporti sono gestiti dal “Consorzio Marittimo Turistico 5 Terre-Golfo dei Poeti”, o anche per mezzo per mezzo dei punti di imbarco siti a Marina di Carrara, Lerici e La Spezia. Interessante il Porticciolo da diporto di Bocca di Magra, a breve distanza, immerso nel fantastico patrimonio naturalistico del fiume, collocato vicino a ristoranti, negozi, camping e strutture ricettive. Offre più 256 posti barca, con assistenza all’ormeggio, meteosat, rete wifi e servizi all’avanguardia. Sede di ville d’epoca posizionate sui punti piu’ suggestivi della Costa.

Foto sopra: La Cittadella, o Fortezza Firmafede


Un po’ di storia

Foto sotto: Vista aerea della Fortezza di Sarzanello e dell’antico Borgo. Nella pagina successiva: Una via nel Centro Storico di Sarzana; Porta Romana, l’antico accesso Nord alla città; La spiaggia di Punta Bianca.

Il nome di Sarzana appare ufficialmente e per la prima volta associato al Castrum Sarzanae, costruito durante il periodo della conquista romana. All’epoca doveva trattarsi di un piccolo borgo fortificato, sito dove attualmente troviamo la fortezza di Sarzanello, voluta con ogni probabilità per controllare il transito delle vie che andavano al fondovalle. In realtà, come testimonia anche Luni, la zona doveva essere popolata già in età neolitica, in virtù dei reperti di molti esemplari di statue stele, caratteristici per i culti del periodo. Un nucleo abitato di una certa grandezza si andò formando più a valle in corrispondenza dell’incrocio tra la Via Aurelia e la Via Francigena solo verso l’anno mille, nella zona che sin da allora immetteva verso Parma e Piacenza. La bonifica delle paludi Versiliesi, la decadenza della vicina Luni provocata dalle incessanti incursioni dei Saraceni e dai cambiamenti geografici, furono loro malgrado complici della crescita di Sarzana, che balza alle cronache un paio di secoli dopo, quando Papa Innocenzo III decretò il passaggio della sede vescovile dalla vuota Luni, a Sarzana. Nel 1270, con la presa del potere della parte ghibellina nella Repubblica Genovese, Nicolò Fieschi che allora governava da Lavagna alla Val di Magra, dovette cedere le terre in suo possesso proprio alla repubblica marinara. E’ il 6 ottobre del 1306 che troviamo un grande della nostra letteratura coinvolto nella storia del Sarzanese: Dante Alighieri riceve la procura dal conte Franceschino Malaspina, recandosi a Castelnuovo Magra per siglare la pace con il vescovo di Luni, detentore anch’egli temporaneamente del potere da quando, nel 1185, Federico I concesse al vescovo un mandato politico, scatenando le tensioni tra la parte guelfa della chiesa e il relativo dissenso dato dai ghibellini. Il giugno 1316 il vescovo Gherardino Malaspina nomina Castruccio Castracani visconte della diocesi lunense. Castruccio dominò dunque la città dal 1314 al 1328; dopo alcuni conflitti, che videro i Pisani, i Visconti, i Genovesi ed i Fiorentini contendersi il dominio di Sarzana, solo gli ultimi, nel 1487, guidati da Lorenzo il Magnifico ebbero la meglio sui Genovesi. Poi, in seguito, per mezzo del Banco di San Giorgio e solo infine nel 1562, la città torna a Genova, sotto cui rimane per altri due secoli. Nel 1815 il territorio viene annesso al Regno di Sardegna, e più tardi al Regno d’Italia dal 1861; Sarzana sin dal Risorgimento partecipa energicamente alle lotte per l’Indipendenza. Durante il secondo conflitto mondiale, Sarzana come gran parte della regione dà il suo contributo alla lotta partigiana, vedendo formarsi gruppi spontanei sulle colline intorno al fiume. La lotta intrapresa da queste bande fu determinante per arginare le angherie dell’occupazione tedesca, responsabile in effetti di molti eccidi nei territori del lunigianese e garfagnino. Ad oggi, Sarzana è il centro nevralgico delle iniziative culturali del territorio, distinguendosi non solo per la sua storia, ma anche per la presenza continua di un ricco carnet di eventi a tema, che scopriremo presto.


C ome spostarsi

Sarzana, percorsa a piedi, la si esplora tutta: è relativamente piccola rispetto alle grandi città del nord. Essendo un borgo medievale, molta della viabilità è preclusa a mezzi troppo alti, o sono frequenti le zone limitate al solo traffico pedonale. E’ perciò possibile girarla anche in bici, sia di giorno che di notte, dove la movida non solo offre validi diversivi tra locali, pub e ristoranti, ma bene illumina calli e carrugi. In quanto a piste ciclabili, molte sono le alternative: il percorso Bocca di Magra Puntabianca, con tre chilometri di strada asfaltata; il Circuito Colline Sarzanesi, lungo più di venti chilometri, Marina di Massa Bocca di Magra, sedici chilometri immersi nella natura fluviale, e la ben conosciuta dai locali pista di Monte Marcello (Anello), venti chilometri di strada con vista panoramica a picco sul mare. Da e per La Spezia i trasporti locali dell’ATC collegano Sarzana e le frazioni vicine con più di tre linee di autobus, a cadenza minima di venti minuti e nella stagione estiva ottimi allacciamenti per le spiagge più vicine, con la possibilità di acquistare a prezzi modici, in qualsiasi edicola, corse per la giornata.


Natura

Il fiume Magra, il cui bacino è alimentato anche dall’affluente del torrente Calcandola nella parte presa in esame, è una delle maggiori attrattive naturalistiche del panorama sarzanese. Nasce dal Monte Borgognone, al confine tra Emilia Romagna e Toscana, e nonostante il corso breve, il suo scenario non è avido di dettagli, diversi tra loro a partire dagli stagni della vallata, a due passi dai borghi, per arrivare al grande bacino sabbioso nell’estuario alla foce, punto di ritrovo per molte specie di uccelli e ideale, laddove presenti le relative strutture, per una settimana di camping in pace con la natura. A metà della suddetta vallata, nel comune di Ortonovo, il corso del Magra presiede invece a quell’arco di terra noto come “valle dei cento castelli”, regione pregna di misticismo, casa di pievi millenarie che si articola da Pontremoli fino ad Ameglia, seguendo il tracciato della Via Francigena, per buttarsi nella Bassa Val di Magra. Da qui in avanti, accoglie il visitatore il silenzioso litorale delle spiagge della riviera ligure, Punta Corvo, Fiumaretta e Marinella di Sarzana le più caratteristiche. Le spiagge facili da rtaggiungere, come Marinella e Fiumaretta, si alternano a spiaggie più difficili come Punta Corvo che presentano lati anche abbastanza accidentati per essere raggiunte, ma niente che non s’intenda come una buona camminata vi impedirà di gustarvele. La “Bassa” è anche l’anfiteatro ideale del Parco Naturale Regionale di MontemarcelloMagra, che comprende un’area di 4.320,80 ettari distribuiti

nei territori amministrativi di Ameglia, Arcola, Bolano, Borghetto di Vara, Brugnato, Carro, Carrodano, Lerici, Santo Stefano di Magra, Sesta Godano e Vezzano Ligure. Istituito nel 1995, si propone la tutela e la salvaguardia del patrimonio faunistico e botanico, intervenendo con opere di recupero naturalistico laddove è necessario. L’area fluviale, chiaramente compresa nel parco, alterna coltivazioni in zone quasi interamente paludose a più irte alture, abbracciando il tratto del fiume Magra e risalendo lungo il fiume Vara, suo più accreditato principale affluente, fino all’altezza di Ponte Santa Margherita. L’area dei rilievi è rappresentata dalla porzione relativa al promontorio del Caprione, vicino ad Arcola, arrivando tra macchia mediterranea, leccete ombrose e scoscesi dirupi ammantati da pini marittimi a strapiombo fino a Punta Bianca (così chiamata per via della presenza di uno spesso strato di calcare bianco molto antico), mentre quello preferito dall’avifauna, più basso e temperato, contraddistinto da boschi di salici numerosissimi, guarda al Golfo di La Spezia e alla piana alluvionale, dove appunto sorgono Sarzana e la vecchia colonia di Luni. In estate, all’imbrunire e presto all’alba, è possibile imbattersi nelle famiglie di aironi rossi e cinerini ormai divenuti stanziali nella zona, mentre non è inusuale, nella zona tra Carro e Carrodano, rimanere incantati di fronte ai panorami montani, tutti quanti ben segnalati dai percorsi dei CAI.


L a cucina di Sarzana Uno dei punti di forza della cucina locale è la perfetta combinazione di mare e montagna, l’unione delle ricette di primi e salumi della Lunigiana Toscana con quelle povere ma gustose della tradizione marinara ligure. Partiamo subito con gli antipasti: inimitabili sono le frittelle di baccalà o quelle di “bianchetti”, ma anche le classiche insalate di polpo, seppia o moscardini allietano il momento prima del pasto. Peculiari le torte di erbe, di riso o varianti prestate dal genovese della torta Pasqualina, ricca di ingredienti grassi come uova, formaggio o di nuovo biete e spinaci. Una ricetta che figura sia come antipasto che come ricco piatto primo, introvabile altrove, è quella dei testaroli, di fatto piccoli testi morbidi simili a crespelle da arricchire con sughi e salse, ottimi con il pesto, che si accompagna perfettamente, profumatissimo col basilico che cresce spontaneo, alle trofie fatte a mano, una piccola pasta corta da cuocere appena appena. A braccetto, i panigacci, piadine cotte a legna, buonissimi con formaggi e affettati di stagione, e tipici dello spezzino gli sgabei, testi di pasta stavolta fritti e da servire fragranti. La focaccia con olio e sale, al massimo condita con un po’ di rosmarino, la focaccia dolce con farina di grano, la pattona e il castagnaccio, forniscono il giusto companatico. Ci si riallaccia con la cucina contadina delle prime alture con il minestrone di verdure, la mesciua di ceci e legumi, permane il consumo di ortaggi come cavoli, broccoli, pomodori, patate, molto apprezzate in gran parte delle ricette casalinghe, carciofi e fagiolini. Nelle tavole del sarzanese, e anche grazie alla vicinanza con la cima del Cerreto, vera miniera di approvvigionamento per i buongustai, una parte abbastanza importante la fanno i funghi, prataioli, finferli e porcini. La carne, sia bovina che ovina, non è endemica quanto la cacciagione, che per via del territorio aspro delle scogliere ha dirottato le attenzioni dei primi allevatori su conigli e animali da cortile. Si dunque al coniglio in umido o alla cacciatora, alla gallina faraona ripiena o ad un più povero ma energico bollito. Salumi ottenuti dalla lavorazione di carni suine, cinghiale soprattutto, formaggi sapidi o leggeri come la ricotta, a

seconda della stagione, solleticano il palato accostati alle più ricorrenti confetture di frutta, pesce, albicocche e fichi letteralmente “gonfi” di sapore grazie al salubre clima marino. Per il pesce, preso qui in prestito dal golfo, ritornano stoccafisso e baccalà, ma non sono da sottovalutare le ricette a base di acciughe e muscoli, pescati (e allevati questi ultimi) nella zona delle Cinque Terre, da servire ripieni, in umido o scottati con prezzemolo e limone. Curiosa associazione della tradizione mare e monti è proprio lo stoccafisso in umido con la polenta, che potrete sicuramente gustare in qualsiasi ristorante della zona. Nei dolci ritroviamo il castagnaccio, il buccellato, il croccante alle mandorle, le bugie di carnevale o chiacchiere, il budino fatto con uova, latte, zucchero e cotto a bagnomaria e, finalmente propria del Sarzanese, la famosa Spongata, riempita di canditi, marmellata e frutta secca. Menzione particolare ai prodotti dop: l’olio della Cantina delle Cinque Terre, e il vino vermentino dei colli di Luni, di un delicato giallo paglierino e ottimo accostato a formaggi e piatti di mare.

Nella pagina precedente: La spiaggia di Punta Corvo Foto sotto: Panigacci e salumi; Stoccafisso in umido con polenta; Buccellato; Torta di Erbe.


Foto sopra: Piazza Matteotti, cuore del Centro Storico di Sarzana

L uoghi d’interesse

Un paese che vi invitiamo assolutamente a visitare è Ameglia, quasi al confine con la Toscana. E’ il comune sotto cui si raggruppano le frazioni di Bocca di Magra, Cafaggio, Fiumaretta e Montemarcello, dentro il parco, vicino sia alle coste lericine che a Sarzana. Oltre ad avere una grande parte storica nello scenario, a testimonianza della quale è stata rinvenuta persino una necropoli risalente al 300 a.c., grande è l’impronta romana, di cui rimane buona testimonianza nella Villa Marittima a Bocca di Magra. Nascendo come villaggio di pescatori, soprattutto a Fiumaretta tiene saldo l’animo dei suoi avi nell’attività sportiva e venatoria, accuratamente regolamentata, che vede coinvolti anche i più anziani, molto spesso intenti a riempire il cesto del pesce fino a tarda sera. La zona è bella da visitare anche in automobile; vi consigliamo un giro sulla via che collega Ameglia a Lerici, la provinciale 28, che attraversa il monte Caprione da Montemarcello passando sopra Tellaro.Vi si ammira il golfo della Spezia per intero e, nelle giornate particolarmente limpide, occhio fisso a cercare il profilo della Corsica. Nell’interesse dell’architettura, a Sarzana, si contendono il titolo di autentiche bellezze la Cittadella con la Fortezza, i palazzi e le porte cittadine e nella sua austera sobrietà, la Pieve di Sant’Andrea. Esattamente la pieve, il più antico edificio della città, costruito sulle fondamenta di un struttura medievale preesistente, è divenuto battistero dal 1204 e sede giurisdizionale del Comune fino al 1300. Nella facciata è possibile osservare direttamente il paramento medievale dell’antica chiesa a tre navate. Il portone d’ingresso, arricchito con il marmo bianco di Carrara, reca la stella ad otto punte, il sidus emblema degli Anziani del comune di Sarzana. All’interno si conservano sculture marmoree del patrono di Sarzana, sant’Andrea, e dei santi Pietro e Paolo. La Cittadella, chiamata anche Fortezza Firmafede, in associazione alla sua più evidente fortificazione militare, viene edificata inizialmente con l’aiuto dei Pisani, assieme con la cinta muraria della città. Fu Castruccio Castracani ad apportare ulteriori modifiche ai sistemi difensivi, ma si perderà tuttavia

gran parte della costruzione con l’arrivo dei fiorentini. La Cittadella che possiamo ammirare oggi è stata realizzata sui ruderi della precedente per ordine di Lorenzo de’ Medici, che si è avvalso dei più grandi architetti fiorentini dell’epoca. Poggiata su un corpo di fabbrica principale, di forma quadrangolare, è circondata da un imponente sistema murario di difesa, preceduto dal profondo fossato. L’accesso principale è dato da un ponte in pietra che conduce al portone principale, che finisce nel patio del cortile interno, sormontato dal maschio. Nel secolo scorso il complesso veniva utilizzato come carcere, oggi è sede di manifestazioni culturali volute dalla città. La fortezza è visitabile tutto l’anno. Fatto buffo, se non ve ne bastasse una, a due chilometri dal centro c’è anche la Fortezza di Sarzanello, la costruzione del nucleo più antico di Sarzana,con il su maestoso castello centrale del tutto intatto. La si può raggiungere attraverso alcuni precisi itinerari, e anch’essa ospita annualmente mostre e concerti. Proprio perché Sarzana era difesa da una cinta muraria, alcuni torrioni ne indicavano le vie d’accesso. Attualmente ritroviamo il Torrione Testaforte a sud ovest, il Torrione Genovese ed il Torrione Stella a nord ed il Torrione San Francesco a nord est. L’accesso a sud è invece delimitato dalla cosiddetta Porta Romana, mentre dalla parte opposta, percorrendo l’attuale via Mazzini, chiude il cerchio Porta Parma. La Parma è l’anello di congiunzione tra altri due torrioni: il Torrione genovese o di S.Giorgio, dove si ammira ancora il santo che uccide il drago, simbolo e testimonianza della presenza di Genova in città, ed il Torrione Stella. Tutto questo patrimonio, questa ricchezza di dettagli sopravvissuti ai secoli bui, fanno del centro storico di Sarzana non solo una gioia degli occhi, ma un bacino pieno di meraviglie a tema, poiché a sua volta, il nucleo si divide in quartieri e nei quartieri si affacciano le ville e i palazzi padronali (solo il palazzo del municipio è in tripudio di elementi rinascimentali) e di piccole frazioni bucoliche andando verso la periferia, si vedano Marinella e San Lazzaro.


R icettività, turismo

ed eventi

Nella vicina Luni c’è l’area archeologica da visitare assolutamente, con l’antico anfiteatro romano nel suo perfetto elisse molto ben conservato. L’itinerario proposto dalle guide di solito si concentra sulle aree più significative della vecchia colonia romana: il Foro, il Capitolium, il tempio dedicato alla Dea Luna-Diana, l’anfiteatro e infine sosta al Museo Archeologico Nazionale che custodisce i reperti trovati dagli scavi, piccoli oggetti di uso comune come vasame, utensili e monete. Sarzana, per gli addetti al mestiere, è conosciuta per le sue botteghe di antiquariato e per le iniziative ad esso collegate, concentrate tutte in estate. Verso agosto ospita la Mostra Nazionale dell’Antiquariato e l’evento Soffitta nella Strada, occasione ghiotta per portarsi a casa un pezzo vintage a pochi spiccioli. A marzo si celebra la Festa delle Nocciole in piazza, verso maggio il Festival Musica e Suoni, con laboratori scolastici e rassegna nella fortezza Firmafede; giugno vede i giovani cantanti lirici

contendersi il premio Spiros Argiris, e da luglio a settembre, condensate a Santo Stefano, Follo, Lerici e Castelnuovo, rassegne, sagre e stand gastronomici con prodotti e piatti tipici della tradizione locale per tutti i gusti. Alla sua dodicesima edizione, il Festival della Mente, primo festival europeo dedicato alla creatività, si svolge il primo fine settimana di settembre, col patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia e del Comune di Sarzana. Nell’arco di tre giorni, e nelle strutture più belle che abbiamo visto sopra, Il festival propone incontri, workshop, laboratori e spettacoli con artisti, scienziati, filosofi venuti da tutto il mondo. Se non bastasse tutto questo per portarvi a Sarzana, nella vicina La Spezia il nuovo porto Mirabello, collegato alla passeggiata da un ponte (il Thaon Di Revel) che la sera è tutto luci, è il vero e proprio centro di riferimento di tutto il mediterraneo per il turismo di lusso, ideale punto di approdo per brevi crociere e curato nell’eccellenza dei servizi. Mette a disposizione al turista oltre 30 negozi, bar, wine bar, ristoranti, ed è stato realizzato in poco più di due anni nel totale rispetto dell’ambiente, aggiudicandosi la Bandiera Blu 2013 degli Approdi Turistici.

Foto sotto: Le rovine dell’anfiteatro di Luni


Il Mercato Immobiliare di Sarzana

Nella pagina successiva: Il Castello del Piagnaro di Pontremoli (MS); Una spiaggia di San Terenzo; Manarola, Cinque Terre.

Sarzana è una cittadina posta all’estremo levante ligure, lungo la sponda sinistra del fiume Magra, strategicamente posizionata al centro di una zona che offre bellezze naturali, paesaggistiche, storiche e archeologiche di estremo interesse e tra le più varie, tutelate da vari parchi naturali. A pochissimi km troviamo la foce del Magra con le spiagge e gli incantevoli paesini di Fiumaretta e Bocca di Magra, con il promontorio di Montemarcello ed il Golfo dei Poeti delimitato da Lerici ad est e Portovenere ad ovest, oltre il quale inizia il territorio delle Cinque Terre. Pochi Km più a sud si sviluppa il litorale della Versilia con alle spalle le imponenti Alpi Apuane dalle quali, da millenni, si estrae il pregiato marmo di Carrara. Sarzana è da sempre considerata la capitale della Lunigiana territorio fatto di paesi medioevali ricchi di storia, leggende e selvaggia incontaminata natura dove il tempo sembra essersi fermato. A 3 km troviamo i resti di Luni, l’antica capitale della Lunigiana ed importante porto, risalente all’epoca romana della quale resta oggi uno dei siti archeologi meglio conservati con anfiteatro, ville patrizie ecc. Sarzana, il cui nucleo storico risale all’anno mille, è diventata negli anni località turistica di notevole interesse, piacevole da frequentare tutto l’anno, anche lontano dalla stagione balneare, in quanto ricca di vita e di manifestazioni culturali anche di livello internazionale, quale ad esempio il festival della mente, e per tutte le opportunità e i servizi che può offrire una realtà vocata non soltanto al turismo stagionale. Per tutto ciò possiamo, oggi più che mai, considerare Sarzana, capoluogo naturale di questo angolo di Liguria un pò atipica a confine con la Toscana, un ottimo investimento anche sotto il profilo immobiliare. Chi vorrà infatti investire a Sarzana troverà prezzi ancora abbastanza contenuti (mediamente da 1500 a 3000 Euro al mq), ma destinati a rivalutarsi nel breve periodo, a fronte di un offerta quanto mai variegata che va dalla casa tipica nel bellissimo e ottimamente conservato centro storico dove ancora si vive il fascino dell’antica cittadina, agli alloggi di nuova costruzione dotati di ogni comfort e giardino nella servita periferia, alla casa contadina in campagna, dove nella più assoluta tranquillità i profumi del mare si mescolano a quelli della macchia mediterranea.


I dintorni

Sarzana rappresenta in un certo senso la parte meglio conservata di quel cuore illuminato che è stato il seme del risorgimento in Italia, soprattutto nei territori liguri. Oltre ad essere ben servita dai trasporti locali, con centinaia di alberghi, b&b ed agriturismi a gestione famigliare sparsi per tutta la Val di Magra e l’alta Val di Vara, si colloca al centro esatto di un abbraccio che comprende i castelli e i panorami storici del pontremolese, servita ancor meglio in via di infrastrutture che vanno dall’Emilia alla Lombardia (tagliando per Parma, da Milano si arriva in poco meno di due ore senza traffico), le spiagge attrezzate di Lerici e San Terenzo sulla costa, le Cinque Terre, Portovenere e il litorale a venti minuti con la possibilitĂ di visitare il capoluogo, fiancheggiando la spuma del mare sulla litoranea che collega tutto in unico meraviglioso percorso, prolungando il viaggio fino alle perle di Sestri e del Golfo dei Poeti.


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