IL CARATTERE DEI CANI
Riconoscere il carattere dei cani è fondamentale per qualsiasi tipo di addestramento ed è anche molto importante per saper riconoscere il giusto cane per la nostra famiglia.
INDICE IL CARATTERE DEI CANI I 3 fattori fondamentali Caratteristiche caratteriali I test dei fantasmi L’INTELLIGENZA DEL CANE Capacità di apprendimento e tasso di addestrabilità La memoria LA SITUAZIONE PSICOLOGICA-EMOTIVA OTTIMALE PER L’APPRENDIMENTO Fattori che limitano o favoriscono l’addestramento Modalità di apprendimento La motivazione Lo stimolo La cooperazione La punizione La correzione…
IL CARATTERE DEI CANI Il carattere dei cani è indotto da 3 componenti:
1) 1)
GENETICA
- 2) AMBIENTALE – 3) RELAZIONALE
Il fattore genetico, pregno della memoria di razza,
trasmissione del genotipo e del fenotipo; questi
aspetti
essere
e
trasferiti
geneticamente
dai
genitori
prevede la possono
devono
essere
controllati dagli allevatori portando in accoppiamento solo soggetti meritevoli morfologiche
(cioè
soggetti
che
coniugano
buone
caratteristiche
a buone caratteristiche caratteriali). La femmina può
essere feconda dai 2 ai 9 anni, ma è giusto non sfruttarla più di 5 volte. Quindi si ha una carenza numerica di soggetti per fissare i caratteri. Gli
accoppiamenti
possono
essere: -
IMBREEDING
O
LINEBREEDING
strettissima consanguineità.
Questi
quelli che maggiormente fissano lungo
andare
possono
albinismo, depigmentazione)
:
accoppiamenti
in
di
accoppiamenti
sono
fenotipo,
anche
tipi il
presentarsi
se
a
delle degenerazioni (es.:
-
ON
LINE:
accoppiamenti
sulla
stessa
linea
di
sangue.
Si
tratta
di
che provengono dalla stessa linea di sangue ma non
sono strettamente collegati. -
OUT
senza
CROSSING: legame
fuori
dalla
linea
di
sangue,
cioè
di consanguineità. Questi tipi di accoppiamenti sono
detti “accoppiamenti al buio”, poiché, non disponendo di mappature genetiche
non
è
possibile
fare
ipotesi
concrete
sui
risultati
dell’accoppiamento.
2)
il
fattore
ambientale
è
anch’esso
allevatori poiché
è ricollegabile
“neonatale”, “di
transizione” -
ai
fortemente
periodi
sensibili
indotto
dagli
“prenatale”,
che complessivamente vanno da 15
gg prima della nascita al 21° giorno – oltre che ricollegabile ad una parte del periodo di “socializzazione”, più precisamente fino al 60° giorno di vita circa, ovvero fino al momento un cui il cucciolo verrà consegnato alla sua famiglia di adozione. L’allevatore dovrà garantire alla madre una gestazione tranquilla e serena poiché nel periodo prenatale i cuccioli sono già sensibili. Dovrà successivamente proporre i giusti stimoli ai piccoli e manipolarli con estrema cura. Anche l’ambiente che faremo trovare al cucciolo nella sua nuova casa contribuirà allo sviluppo del suo carattere: di conseguenza sarà necessario fargli sperimentare diverse situazioni e farlo crescere in ambienti stimolanti al fine di concorrere correttamente al suo sviluppo caratteriale.
3)
il fattore relazionale: la prima relazione che instaura un cucciolo,
quella primaria,
è
con
la
mamma:
di
conseguenza gli
dovranno verificare che la stessa dispensi le
cure
di
cui
necessita;
sarà
alla
propria prole tutte
anche fondamentale
trascorra una giusta quantità di tempo con i
allevatori che
lei
piccoli dal momento
che l’isolamento da parte della madre è una forma di maltrattamento. In seguito, la prima socializzazione intraspecifica uomo-cane avverrà sempre ad opera dell’allevatore che, nel dispensare esperienze anche relazionali precoci, dovrà considerare che le stesse possono essere traumatiche o positive. Infine, in occasione dello sviluppo della dipendenza affettiva secondaria, l’aspetto
relazionale
sarà
nelle
mani
del
nuovo
proprietario
provvederà a creare il proprio personale legame con il suo beniamino.
che
CARATTERISTICHE caratteriali
TEMPRA: capacità dei cani di sopportare stimoli esterni o interni negativi. La tempra si misura in molle o scarsa, media o dura. Tra i cani da lavoro, solo i cani da combattimento devono avere una tempra dura. La tempra è una caratteristica caratteriale TEMPERAMENTO:
velocità
di
reazione
NON MODIFICABILE. ad
uno
stimolo.
Il
temperamento può essere scarso, presente o vivace. Il temperamento è una caratteristica caratteriale NON MODIFICABILE. DOCILITA’: l’uomo
caratteristica
dei
cani
accettare
spontaneamente
come capobranco. Un cane di tempra dura è normalmente
anche indocile. La docilità si misura in scarsa, media o buona.
di
TERRITORIALITA’:
caratteristica
dei
cani
di
individuare
una
determinata area e di difenderla attivamente ritenendola di proprietà. La territorialità si misura in bassa, media o alta. AGGRESSIVITA’:
caratteristica caratteriale che induce i cani a
manifestare aggressività. L’aggressività diventa un immotivata e
problema se
è
sfugge al controllo del padrone. L’aggressività si misura
in bassa, media o alta. MORDACITA’: caratteristica dei cani che induce alcuni soggetti a provare gusto nel gesto del mordere. Si misura in bassa, media o alta. COMBATTIVITA’: è strettamente legata alla mordacità. Un cane combattivo esprime questa sua caratteristica durante il morso, quando inizia a sbatacchiare la “preda”. La combattività si misura in bassa, media o alta. POSSESSIVITA’: caratteristica che i cani hanno di ritenere proprio un oggetto o una persona. La possessività si misura in bassa media o alta. SOCIALITA’: caratteristica dei cani di essere amichevoli, ben disposti. Può essere conspecifica o interspecifica. La socialità si misura in scarsa, media o buona. VIGILANZA: è la capacità di adottare atteggiamenti vigili ed attenti agli stimoli provenienti dall’esterno. Vigilanza e territorialità sono strettamente collegate.
La vigilanza si misura in scarsa, media o alta. CURIOSITA’: caratteristica dei cani di essere interessati a ciò che avviene intorno a loro.
TEST DEI FANTASMI Questi test servono per valutare le caratteristiche caratteriali dei cani. Inoltre vengono usati anche dal punto di vista zootecnico: si assegnano dei punteggi e solo i cani che ottengono un punteggio minimo, vengono portati in riproduzione.
1° TEST: si fa passare il cane con il conduttore in mezzo ad un gruppo di persone, per vedere se il cane è a suo agio, se dimostra equilibrio. Si valuta la socialità interspecifica.
2° TEST: l’istruttore prende il cane al guinzaglio e lo accarezza, per vedere se il cane accetta il contatto. Si valuta la socialità interspecifica. 3° TEST: si lancia il manicotto in yuta da una persona all’altra per vedere se il cane condivide poi la preda con il padrone. Si stimola l’istinto ludico per vedere se il cane è volitivo. 4° TEST: si trascina in mezzo al terreno un manicotto che simula la preda per vedere se il cane è reattivo. Si valuta l’istinto predatorio del cane. 5° TEST: consiste nella passività del padrone. Serve per valutare l’iniziativa che prende il cane in mancanza di iniziativa da parte del padrone. 6° TEST: fantasma che esce dalla siepe. Serve per valutare la vigilanza e l’intraprendenza del cane. 7° TEST: manichino che si alza improvvisamente dal terreno davanti al cane. Serve per valutare la reazione del cane ad un impatto visivo improvviso. Si valuta la tempra del cane, cioè in quanto tempo recupera dopo l’impatto. 8° TEST: rumore improvviso che proviene da dietro una siepe. Si valuta la curiosità del cane e il suo temperamento, in quanto tempo si rivolge verso la fonte emittente del suono. 9° TEST: fantasma che minaccia il cane. Si valutano la vigilanza e
la tempra del cane. 10° TEST: i test si concludono facendo giocare nuovamente il cane. Mentre cane e padrone giocano, si fanno esplodere due spari per vedere
la
reazione
del
cane.
Si
valutano
la
vigilanza
ed
il
temperamento
L’INTELLIGENZA DEL CANE capacità di apprendimento e tasso di addestrabilità Il vocabolario italiano definisce intelligenza la capacità di affrontare e risolvere i problemi provenienti dall’ambiente, sia relativamente a situazioni che si affrontano sia rispetto a problemi di tipo astratto. L’intelligenza implica dunque capacità di comprensione, distinzione, cognizione nonchè capacità di esposizione. Ovviamente questa è la definizione di intelligenza umana: l’intelligenza del cane si basa su altri e diversi fattori, ovvero la capacità di apprendimento ed il tasso di addestrabilitià: Per capacità propria,
di
apprendimento
assimilare,
comportamento
in
si intende la capacità di far
memorizzare un’esperienza una
situazione
analoga.
e
riproporre
Pre-requisito
il
fondamentale per l’apprendimento è quindi la memoria. Senza avere la possibilità di memorizzare non ci sarà apprendimento. Per addestrabilità
si a capacità di esprimere un comportamento
successivo ad una nuova parola di comando espressa dal proprietario. Tutto ciò implica
una stretta relazione a due, dove diventano
importanti la dipendenza affettiva, la docilità, la socialità, il rispetto e la relazione gerarchica. Nell’analisi dell’addestrabilità dei cani entrano in gioco caratteristiche soggettive come ad esempio la docilità e la socialità: ne consegue che i cani più “intelligenti” siano quelli che hanno tradizioni di lavoro a stretto contatto con l’uomo. Molto spesso, se si è attenti osservatori, si possono notare in alcuni soggetti
attenti
e
vivaci,
capacità
intuitive
che
favoriscono
l’espressione comportamentale pertinente alla situazione ed
allo
stimolo
ricevuto Per condurre un’analisi sulle possibilità addestrative è bene conoscere 3 parametri di accertata importanza, quali: 1) DIPENDENZA AFFETTIVA 2) SOCIALIZZAZIONE 3) CURIOSITA’ Dipendenza
affettiva:
con
queste
2
parole
si
intende
definire
l’attaccamento che il cane ha nei confronti della madre (affezione primaria), dei fratelli, della tana prima, e del padrone (affezione
secondaria), dei membri della famiglia e della casa poi.
Socializzazione: questa parola si riferisce all’individuazione di partner sociali
disponibili, siano
essi
facenti
parte
della
specie
canina
o
appartenenti ad altre speci. (es. l’uomo) Il cane, nel suo relazionare, si pone socialmente ad altri cani, persone ed animali. Curiosità: ha lo stesso significato che ha per l’uomo, in altre parole l’“essere
curioso”.
Il cane sviluppa attività esplorativa attivandosi
mentalmente.
Definiamo
intelligente
un
cane
che
abbina
elevata
capacità
di
apprendimento ed alto tasso di addestrabilità. I molossoidi possiedono una buona dipendenza affettiva, tant’è che si mostrano ma
molto legati
normalmente
hanno
al una
padrone,
alla
mamma,
alla
casa,
carente socializzazione accompagnata
da scarsa curiosità. I retriever possiedono una dipendenza affettiva buona, un’alta socialità ed una curiosità accentuata.
I parametri si
bilanciano nel pastore tedesco, nel border collie, e nel barbone (che è un lupoode nonostante il pelo ) dove si può riscontrare un tasso di addestrabilità altissimo. I cani appartenenti alle rezze citate, si presentano per loro natura, disposti docilmente verso il proprietario. Essi
sono
normalmente
sensibili
nei
confronti
del
trasmettono un’immediata sensazione di “intelligenza”.
padrone
e
Per
cercare
di
fondamentale
definire
maggiormente
differenziare
la
l’”intelligenza”
capacità
di
nei
cani
è
apprendimento
dall’addestrabilità. Frequentemente questi due parametri sono confusi o addirittura considerati simili. L’esperienza memorizzata grazie alla capacità
di
apprendimento
può
condizionare,
in
futuro,
il
comportamento del soggetto. Inoltre
le
capacità
di
apprendimento
sono
favorite
da
precoci
stimolazioni attuabili nei periodi sensibili dei cuccioli. Gli
animali
apprendono
anche
senza
che
il
padrone
si
ponga
didatticamente: essi imparano ad esempio ad evitare luoghi reputati insicuri
e
a
frequentare
territori
dove
sono
presenti
fonti
di
sostentamento, come ad esempio l’acqua o il cibo. Relativamente all’addestrabilità diventano importanti gli Stimoli/segnale che hanno il compito di evocare la risposta corretta.
Normalmente un
cane ad altissima addestrabilità possiede altre caratteristiche come ad esempio docilità e socialità con l’uomo. La capacità di apprendimento, al contrario, non richiede nessuna di queste caratteristiche caratteriali.
Ricordiamo infine che il cane possiede un’intelligenza definita di tipo istintivo, dove l’animale manifesta comportamenti e qualità che sono preprogrammate nel suo codice genetico.
LA MEMORIA La memoria è un pre requisito fondamentale per poter apprendere Ci sono tre tipi di memoria:
-
MEMORIA
animale
A
BREVE
che possiede
TERMINE
questo
tipo
O di
TEMPORANEA: memoria
è
l’unico
l’uomo,
cioè
l’unico animale dotato di “verbo”. La caratteristica della memoria a breve termine è l’ esigua quantità di dati che si riescono a trattenere oltre al tempo limitato di memorizzazione.
-
MEMORIA
A
MEDIO
TERMINE:
la
caratterizza
quantità di dati che si riescono a trattenere ed un
una
discreta
tempo di
disponibilità del dato più lungo rispetto alla memoria temporanea.
-
MEMORIA A LUNGO TERMINE: con questo tipo di memoria si
trattengono dati o concetti che saranno memorizzati per un lungo tempo, anche per una vita intera.
Situazione psicologica-emotiva ottimale per l’apprendimento IPOTENSIONE cane apatico
AUMENTARE LO STIMOLO
NORMOTENSIONE Desiderio di interagire in modo motivato e divertente
OK
IPERTENSIONE cane sovreccitato
BLOCCARE L’ ATTIVITA’ *
COMUNICARE ADDESTRARE
E’ necessario ricondurre il cane ad una situazione di normo tensione, calmarlo ed aspettare che il cuore riduca i battiti; un cane agitato va in stress. Le gonadi (testicoli e ovaie) vanno in iper produzione di adrenalina e cortisolo: avremo quindi un cane che si può ammalare anche fisicamente.
*
FATTORI CHE LIMITANO O FAVORISCONO L’ADDESTRAMENTO
Fattori che FAVORISCONO l’addestramento: Capacità di apprendimento – Tasso di addestrabilità - Docilità Sicurezza (un cane pavido ed insicuro si stressa facilmente) Socialità - Motivazione
Fattori che
LIMITANO l’addestramento:
Dominanza -
Diffidenza – Paura
Modalità di apprendimento - Imprinting: comportamento imparato da mamma e fratelli; - Assuefazione o abitudine - Associazione: es. il guinzaglio indica che “si esce”; - Apprendimento operante: rinforzo positivo e negativo - Per prove ed errori: clicker training - Apprendimento latente e attività di esplorazione: periodo neonatale e di transizione - Emoluazione o imitazione: (mimesi o allelomimesi): apprendimento sociale; Modellaggio (shaping) : si parte da un comportamento iniziale, lo si modella fino ad arrivare ad un comportamento finale. Concatenazione (chaining) classica o da clicker training: proporre più stimoli, aspettarsi più comportamenti e dare un solo rinforzo (es.: agility o “risposte” – molto articolate ad opera dei cani da supporto per disabili) .
LA MOTIVAZIONE Con il termine MOTIVAZIONE si fa riferimento al “motore interno” che porta il cane ad attivarsi per compiere un determinata azione. Riuscire a motivare il cane è una delle caratteristiche fondamentali che deve essere propria di chi intende porsi didatticamente al fedele amico a quattro zampe. La motivazione che porta il cane ad esibire vari comportamenti, può essere gestita per mezzo della ricompensa che gli diamo. A
volte
i
proprietari
elargiscono
premi
e
ricompense
in
abbondanza, senza che il cane debba compiere il minimo sforzo. Questi cani risultano apatici e difficilmente attivabili, hanno cibo in abbondanza, dispongono di venti o trenta palline disseminate in giardino, sono riempiti di coccole e dormono sul letto del padrone. E’ importante far sentire il cane attivo e partecipe, affinché possa sviluppare auto stima in sé stesso alle fiere dipendenze di un buon capo. Per i possessori di cani è molto importante conoscere quelle che sono le leve per riuscire a motivare l’amato fido. Ad alta motivazione normalmente si accompagna
un veloce processo
d i memorizzazione duraturo. Anche nel lavoro con i cani è necessario risultare attraenti e popolari, fonte di iniziative positive, per innescare in essi la motivazione che li induca a compiere il comportamento che desideriamo insegnare.
In
alcuni cani
la
motivazione
all’impegno in cooperazione
con
l’uomo è assolutamente innata . Per far si che i processi di apprendimento si sviluppino in modo ottimale, è \ecessario che il cane soglia
di
motivazione.
Un
cane
venga
portato
sulla
corretta
eccessivamente
tranquillo, ipoteso e poco reattivo, deve essere portato sulla giusta soglia di motivazione per potersi aspettare da esso, partecipazione attiva, apprendimento e memorizzazione duratura. Eccessiva ed esagerata motivazione può risultare deleterea per i processi
di
apprendimento.
Un
cane
iperteso
ed
estremamente
reattivo, proprio per la frenesia di raggiungere la ricompensa, può sbagliare e non sviluppare corretti processi di memorizzazione.
LO STIMOLO Per stimolo si intende un segnale, un’atto, un’azione, un avvenimento indipendente dalla volontà del cane. Lo stimolo può essere:
Endogeno:
stimolo che proviene dell’interno dell’organismo del cane come ad esempio lo
stimolo della fame;
Esogeno:
una luce o un rumore che provengono dall’ambiente esterno sono stimoli
esogeni;
Operante:
è uno stimolo che induce il cane a rispondere ad un determinato comando
con un determinato comportamento, ovvero provoca una risposta comportamentale;
Neutro:
è uno stimolo che non produce alcuna reazione e risposta nel cane.
LA COOPERAZIONE Cooperazione in un rapporto significa conoscere i propri compiti ed aver chiaro cosa possiamo aspettarci dal nostro compagno di “squadra”. Una persona che si comporta in modo dominante e non ha le giuste qualità di un capo non sarà mai un capo. Il nostro carisma e la nostra capacità
di
decidere
per
il
nostro
cane
inciderà
sulla
reciproca
cooperazione quindi sulla possibilità che il nostro cane impari ad
essere obbediente. Prima
di
iniziare
l’addestramento
del
nostro
cane
tramite
l’insegnamento dei comandi, dobbiamo essere certi di aver instaurato un buon rapporto con lui ma soprattutto dobbiamo essere certi
che
accetti di buon grado la nostra volontà. In caso contrario gli esercizi di obbedienza diventeranno una specie di lotta di potere tra noi e il nostro cane: noi ci sforzeremo per farlo obbedire e lui si sforzerà di non farlo. La
cooperazione
è
molto
importante
in
un
branco
infatti
normalmente ciascun membro dà il meglio di sé in misura funzionale al gruppo. La cooperazione, inoltre, nell’arco della giornata.
deve essere costante anche
La PUNIZIONE Con il termine Punizione ci si riferisce ad un evento/situazione che si concretizza
dopo
lo
sviluppo
di
una
determinata
risposta
comportamentale. Il
termine
Punizione
ha
sempre
una
valenza
indesiderabile
per
il soggetto operante. La Punizione, diminuisce o Estingue la possibilità futura che un determinato comportamento venga prodotto dal soggetto operante. PUNIZIONE la
POSITIVA
Punizione
indesiderata
è
l’applicazione
Stimolo
Positiva rappresenta quindi del
soggetto
operante,
una è
Avversivo; conseguenza
un evento/situazione
non apprezzato. PUNIZIONE NEGATIVA: Omissione di tutto ciò che per il cane rappresenta una ricompensa; la Punizione Negativa rappresenta quindi la scomparsa/ omissione di tutto ciò che nel soggetto operante produce una emozione positiva
La
PUNIZIONE
è
comunque
un
evento
esterno
estinguere, sradicare un comportamento indesiderato. La punizione, per essere efficace, deve avere 3
che
tende
ad
caratteristiche:
La TEMPESTIVITA’: deve colpire il cane nel momento in cui questi esprime il comportamento indesiderato. Un momento prima o dopo ne vanifica l’effetto. La TRAUMATICITA’:
il cane, ricevendo la punizione, deve rimanere di
stucco, negativamente impressionato.
L’ ASSENZA di LEGAME con il
PADRONE: il cane non deve ricollegare
la negatività subita al padrone; questo sia per evitare di rovinare il rapporto cane- padrone, sia perché altrimenti il cane, in assenza del padrone, potrebbe ripetere l’azione.
Alcune
Considerazione
sugli
Stimoli
Punitivi „
1)- Deve essere uno stimolo avversivo e che il
cane non si aspetta; „
2)- Deve Estinguere il Comportamento,
altrimenti è un abuso; „
3)- Deve essere dell’intensità giusta altrimenti se
questa è
eccessiva chiude il cane che si spegne. Se invece è scarsa il cane sviluppa resistenza alla punizione (Incraise); „
4)- Deve avvenire subito/durante il
comportamento; „
5)- Deve essere staccata dal proprietario, altrimenti il cane
impara che la sua presenza è un segnale e che la punizione puo’ arrivare ed in sua assenza non arriverà. Il risultato? Un cane furbo; „
6)-
Deve avvenire
ogni volta che il comportamento avviene
altrimenti il cane puo’ pensare che a volte arriva la punizione e a volte
non
arriva
Comportamento;
e
ciò
rende
ancora
piu’ difficile estinguere il
„
7)- Ci deve essere una alternativa per il cane e deve essere
messo in condizione di eseguire lasciare
l’opportunità
di
un
comportamento
esprimerlo,
accettabile
e
tutto questo per evitare o
scappare dalla punizione; „
8- non deve essere mai usato a tal punto che la punizione
diventi piu’ importante del rinforzo per il cane. Se non si possono seguire tutte queste regole si dovranno preventivare effetti collaterali, non desiderati e non voluti
Gli otto modi per estinguere un comportamento indesiderato „ 1 Sparare al cane.....….................. altamente sconsigliato „ 2 Punire……............................... puo’ essere un boomerang „ 3 Rinforzo negativo........... dovresti veramente evitarlo „ 4 Estinzione .............…......ci vuole pazienza ma funziona „ 5 Insegnare comportamento sostitutivo……………… una soluzione elegante „ 6 Condizionare un comportamento ad uno stimolo segnale.......... effettivo quando non do il segnale „ 7 Modellare l’assenza del comportamento .......................... rinforzante per te
e per il
cane „ 8 Cambiare la motivazione ............una vera soluzione a lungo termine !!!!
La CORREZIONE La CORREZIONE è un evento esterno che tende a modificare
o a
condizionare un comportamento.
La correzione deve essere TEMPESTIVA e di INTENSITA’ CORRETTA rispetto al cane cui viene applicata.
E’ buona regola non correggere il cane facendosi trasportare emotivamente.
Mai correggere il cane mostrando
ira e minaccia o adottando
posture che trasmettono aggressività.
La
correzione
dovrebbe
dar
deve
essere
MASCHERATA
ed
il
proprietario
peso
alle gratificazioni, piuttosto che alle correzioni.