Mercà. Il tuo mercato a Km minimo, Buono Pulito e Giusto.

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Daniele Muscella

MercĂ Il tuo mercato a Km minimo Buono Pulito e Giusto


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Mercà

Il tuo mercato a Km minimo Buono Pulito e Giusto

Daniele Muscella Mat. 269599 a.a 2011/2012

Tesi di laurea Università Iuav di Venezia Facoltà di Design e Arti Corso di Laurea Magistrale in Design (Comunicazione Visive e Multimediali)

Sessione di laurea Aprile 2013 Relatore Gillian Crampton Smith Corelatore Philip Tabor

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Tesi di laurea Corso di laurea specialistica o magistrale in

Corso di Laurea Magistrale in Design (Comunicazione Visive e Multimediali) Titolo tesi di laurea

MercĂ , Il tuo mercato a Km minimo.

Cognome e nome

Muscella Daniele

Matricola n.

269599

Anno accademico

2011/2012

Relatore

Gillian Crampton Smith

Firma

Correlatore

Philip Tabor

Firma

Sessione di laurea

III sessione, aprile 2013

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Abstract

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Italiano

Mercà è un sintema per e-commerce con l’obiettivo di creare una rapporto diretto fra consumatore e produttore e permettere ai consumatori di capire meglio l’origine degli alimenti di cui si nutrono. È un sistema, ispirato dal attuale periodo di crisi, e ambisce a ristabilire quel legame culturale fra chi consuma e il territorio che ha prodotto gli alimenti che vengono consumati. Gli anni passati sono stati contraddistinti da una standardizzazione alimentare, dove la bontà di un alimento era rappresentata dalla sua esoticità. Questo è stato il motivo del successo della grande distribuzione organizzata, un sistema in grado di offrire una un numero relativamente ristretto di prodotti ma caratterizzati da uno standard qualitativo durante tutto l’anno, anche per quanto riguarda il prodotto fresco, destagionalizzandolo. Mercà è un servizio ed un applicazione per smartphone che si rivolge a due tipologie diverse di utenti. I primi sono i piccoli produttori che vogliono svincolarsi dalle tradizionali dinamiche di mercato e occuparsi in prima persona della vendita dei loro prodotti. I consumatori rappresentano l’altra faccia della medaglia; un pubblico vasto, che è interessato all’origine degli alimenti di cui si nutre. Mercà offrendo un pacchetto di strumenti per entrambi. Ai produttori viene data la possibilità di esporre i loro prodotti in maniera molto rapida e di gestire la produzione in funzione della domanda effettiva, per una riduzione degli sprechi. Ai consumatori, invece, vengono offerti strumenti per la ricerca e dei prodotti che intendono acquistare. Tutti questi strumenti sono gestiti attraverso un sistema organizzativo di supporto che certifica i produttori presenti in Mercà e un’applicazione per smartphone che permette ai produttori e consumatori di accedere al mercato virtuale di Mercà. Il lato consumatore invece è basato sulla metafora del mercato di strada, ed è collegato ad un ricettario per aiutare nella compilazione della lista della spesa. Mentre il lato produttore dell’applicazione permette ai produttori di scattare delle fotografie dei loro prodotti per inserirle nel mercato virtuale and ricevere gli ordini dei clienti. L’elaborato finale della tesi descrive l’attuale contesto del mercato alimentare italiano, con particolare attenzione al settore dei prodotti freschi, e gli sviluppi del progetto del servizio e di dell’applicazione per smartphone.

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Mercà | Abstract


English

Mercà is an e-commerce system which aims to create a direct relationship between consumer and producer and to allow consumers to understand better the source of the food they eat. The system draws inspiration from the current period of economic crisis, and aims to re-establish the cultural bond between those who consume and those who work the land that produces the food they consume. The past years have been marked by the standardization of food (in which the quality of food was seen to lie in its exoticism). Standardisation allowed large-scale distribution, offering a relatively small range of products which maintain the same standard of quality throughout the year: fresh products become a-seasonal. Mercà is a service and a smartphone app aimed at two user groups: firstly, small producers who want to break free from traditional market rules and manage the sale of their products directly, and secondly, consumers, a large number of which are concerned about the origin of the food they eat. Mercà offers a set of tools for both groups. Producers are given the opportunity to exhibit their products easily and manage their production according to current demand, so reducing waste. Consumers are offered tools for finding products they want to buy. All this is managed through an organizational support system which certifies the products included in Mercà and a smartphone application which allows producers and consumers access to the Mercà virtual market. The consumer side is based on the metaphor of the street market, and is linked to a recipe book to help planning the shopping list. The producer side of the application allows producers to take pictures of their products, insert them into the virtual market and take orders from customers. The thesis report describes the current context of the fresh-food market in Italy and the deveopment of the project: the design of a service and a smartphone application.

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Indice

Introduzione

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Ricerca Il problema Restringere il campo Buono, pulito e giusto: il modo Il gruppo d’acquisto solidale: il mezzo All ricerca dei produttori

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Sviluppo progettuale Obiettivi e finalità progettuali I Valori Stakeholders Touchpoint Lo sviluppo dell’interfaccia Verso la configurazione finale Lato consumatore Lato produttore

33 35 35 36 41 42 50 50 60

Progetto finale Lista della spesa Il Banco Il dettaglio del prodotto La bilancia Il confronto tra lista della spesa e shopping list Il profilo del produttore Interfaccia produttore

67 70 74 76 77 78 80 81

Service Blueprint

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Conclusioni

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Introduzione

Il mio progetto di tesi, Mercà, parte dal desiderio personale di realizzare qualcosa di concreto, con fine di cambiare, o almeno provare a cambiare, un tipico comportamento sociale italiano: atteggiarsi quale massa di piccolissimi gruppi e non come un organismo sociale vero e proprio. Tali riflessioni scaturiscono dal cambiamento repentino che il territorio nel quale sono radicate le mie origini, la provincia di Lecce, ha subito negli ultimi decenni. Qui infatti negli ultimi 10 anni il paesaggio ha subito un forte mutamento, soprattutto la zona costiera. In questo periodo il settore turistico ha registrato un notevole incremento, innescando un consistente incremento dell’offerta di alloggi. Il Salento è caratterizzato da una forte frammentazione delle proprietà terriere, conseguenza della tradizione di suddivisione dei beni immobili tra gli ereditieri. In poche generazioni questo ha portato ad una frammentazione tale da rendere inutilizzabili, per ridotta estensione, i terreni ai fini agricoli, causando un impoverimento di uno dei settori portanti della nostra economia, quello agricolo, che incideva notevolmente nel settore turistico non solo con l’offerta gastronomica ma anche con la tutela del paesaggio. I proprietari di tali piccoli terreni in una zona marittima hanno visto una possibilità di facili guadagni nell’edilizia a fini turistici. Portando ad un sovrappiù di posti letto che sta deprimendo e svalutando drasticamente i guadagni del settore turistico. Inoltre uno degli aspetti principali che portava il turista a soggiornare in quest’area era il paesaggio, il contrasto fra campagna e mare, risorsa largamente depauperata. Questo mi ha spinto a ricercare delle soluzioni che rendessero coscienti le persone dell’importanza delle azioni quotidiane, e non solo, e del loro impatto sulla società. È stata svolta quindi una ricerca molto vasta sulla tracciabilità dei comportamenti delle persone, concludendo che l’unico comportamento effettivamente tracciabile in maniera automatica era quello d’acquisto. È sorta così la prima problematica: la tracciatura dei comportamenti d’acquisto si dimostrava insufficiente nel considerare le interazioni interpersonali di tipo non monetario che vengono svolte

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tra le persone sottoforma di collaborazione e aiuto reciproco. Si è dato un’attenzione particolare anche ai modelli economico/sociali per poter individuare quali sarebbero potuti essere i criteri di giudizio con i quali categorizzare le azioni degli utenti. Ad un certo punto della ricerca però ci si è chiesti quanto determinate sarebbe stata la scelta di un modello educativo fine a sé stesso, oppure sarebbe stato più efficace l’individuazione di un comportamento significativo, proponendo un nuovo modello atto a educare l’utente. Il report che il lettore si appresta a leggere, descrive il percorso compiuto dal mio progetto di tesi. Verranno descritte solo le ricerche e le riflessioni compiute dopo le considerazioni precedentemente esposte. L’elaborato che segue, quindi, è di accompagnamento ad un progetto di interaction design e service design, il cui compito è di motivare le scelte durante lo sviluppo progettuale. Nello specifico la tesi si sviluppa in tre macro sezioni: ricerca, sviluppo progettuale e progetto finale. La sezione di ricerca descrive il lavoro svolto per definire lo scenario nel quale ci si voleva inserire; si è trattato di un primo momento di ricerca molto ampia, di esplorazione, con l’obiettivo appunto di definire il quadro generale del in cui ci si sarebbe voluti inserire. Attraverso tale esplorazione si sono scoperte alcune aspetti molto interessanti, che hanno condizionatao successivamente le scelte progettuali. La prima e più consistente è stata quella legata alla rilevanza dei vari settori commerciali, che mi ha orientato verso quello agroalimentare. Le ricerche condotte infatti hanno dimostrato come in quest’ultimo settore il minimo cambiamento potesse avere un grande impatto sociale. Grazie al grande bacino di riferimento anche piccoli cambiamenti avrebbero conseguenze molto visibili. Infatti ci si rivolge alla totalità della popolazione. Altro aspetto rilevante è la dimensione del settore della produzione agroalimentare, che è largamente diffuso sul territori.

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Mercà | Introduzione


L’induzione di un cambio di paradigma produttivo, passando dalle monocolture intensive a sistemi di coltivazione più sostenibili, e con un maggiore apprezzamento del lavoro agricolo, avrebbe delle conseguenze vantaggiosi, sia per quanto riguarda la tutela del territorio e del paesaggio, che per il miglioramento delle condizioni sociali. Ho quindi dedicato la prima parte, della sezione di ricerca, alla descrizione dello scenario economico presente, cercando di comprendere quale fosse il nucleo del problema, e identificando le conseguenze che hanno le attuali modalità di distribuzione e produzione degli alimenti. Individuato le potenzialità del settore della produzione e della vendita di prodotti alimentari, si passa alla ricerca delle modalità con le quali si sarebbe dovuto agire. Nella seconda parte della sezione di ricerca ho focalizzato l’attenzione sullo scenario delle teorie e modelli che sugeriscono una produzione e un consumo consapevole, prendendo in esame progetti affini Mercà. Si noterà nella seguente analisi come questi progetti affrontino lo stesso congiunto di problematiche, arrivando alla produzione di servizi drasticamente differenti. La sezione successiva è dedicata allo sviluppo del progetto vero e proprio attraverso la descrizione del metodo progettuale, dalle prime suggestioni che hanno ispitao Mercà, si passera a descrivere le caratteristiche più specifiche del progetto. Anche in questo capitolo è presente una ricerca che comprende solo quei progetti a cui mi sono direttamente riferito per realizzare Mercà, sia ad livello concettuale che ad livello puramente tecnico. Il capitolo prosegue con l’analisi dei vari passaggi che mi hanno portato a realizzare il progetto così come appare oggi. La terza sezione di quest’elaborato è dedicata alla presentazione del progetto nella sua forma finale, nelle sue caratteristiche di fruizione e nelle sue qualità informative. In quest’ultima parte ho raccolto le descrizioni di tutti i particolari di Mecà, dal punto di vista del designer che dalla prospettiva dell’utente.

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Ricerca

Il problema

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Restringere il campo

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Buono, pulito e giusto: il modo Buono Pulito Giusto

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Il gruppo d’acquisto solidale: il mezzo

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All ricerca dei produttori Presidi Slow Food Gente del FUD Campagna Amica

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Attualmente ci si trova a vivere in un periodo storico segnato da una forte e drammatica crisi economica ed ideologica. Una tale condizione ci porta ad interrogarsi sullo stile di vita contemporaneo. I modelli economici e sociali finora perseguiti hanno causato un forte distacco tra il mercato e la vita reale1. Il modello consumistico infatti pone un attenzione smodata per il settore distributivo, lasciando campo libero alla speculazione sulle merci. Le compagnie di distribuzione e le industrie alimentari si sono trovate a operare su scala mondiale, con l’opportunità di movimentare merci sfruttando le fluttuazioni del mercato. In questo contesto è partita la corsa alla conquista delle materia prima a più basso costo, per poter garantire al consumatore finale un buon prezzo e incrementare i margini di profitto. Tale scenario ha fatto si che un settore dell’industria si sia specializzato nella ricerca di materie prime, allo scopo di trasformarle in mere opportunità di profitto trattandole come dei prodotti finanziari. Durante un intervista ad un imprenditore dall’identità celata2, specializzato nel commercio di materie prime quali cereali, si ha avuto modo si riflettere su alcune considerazioni. Egli descriveva il suo campo con normale freddezza, con orgoglio per il successo economico raggiunto e totale cecità sull’impatto che aveva sui territori in cui operava. Quest’imprenditore ha sviluppato la sua attività su scala mondiale, comprava interi raccolti o carichi mercantili da paesi mano d’opera economica e una forte sovrapproduzione, per poi rivenderli in altri mercati in periodi di raccolta al fine di alterare il prezzo del cereale e quindi speculare con nuovi acquisti. Una questione implicita, e sulla quale spesso non si riflette a sufficienza è l’impatto che questo comportamento, prettamente speculativo, comporta nelle realtà con le quali entra in contatto. Si trovavano così a competere aree del mondo con contesti socio-economici, culturali e ambientali completamente diversi, sotto lo stesso comun denominatore: la legge del massimo ribasso. L’operare di queste grandi compagnie di intermediazione favorisce sistemi di produzione industriali di materie prime. Tale tipologia di produzione applicata all’agricoltura ed alla zootecnia ha prodotto e continua a produrre un grave impoverimento del territorio. Sin dagli anni ‘50 la trasformazione dell’agricoltura in produzione industriale ha profondamente mutato il panorama delle campagne. L’impiego

1 Giuliano Amato, Fabrizio Forquet, Lezioni dalla crisi, Editori Laterza, Bari, 2013 2 Buon appetito, puntata di Report andata in onda il 13/04/2008 http://www.report.rai. it/dl/Report/puntata/ContentItem-059defe0-48f1-4b1c-9dd2-43a44c7f9f79.html#sthash. rgWQPgyH.dpuf

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di pesticidi e concimi chimici ha causato un graduale e costante inaridimento dei terreni, uccidendo la microflora batterica, che rende i terreni vivi e fertili. La coltivazione di varietà più redditizie, ma anche più assetate, ha richiesto un maggiore sfruttamento delle riserve idriche, portando ad un progressivo inaridimento delle falde e accelerando il processo di desertificazione. La notizia di una progressiva desertificazione della zona sub-sahariana, lascia un po’ tutti indifferenti; ma cosa accadrebbe se si parlasse della desertificazione della Basilicata o dell’alta Murgia? Molte campagne sono sempre più somiglianti a paesaggi industriali, non c’è vita, non si vedono i contadini, sempre più trasformati in operai di una catena di montaggio e sempre più privati della cultura e dell’esperienza stratificata in secoli di storia legati al territorio. C’è anche da notare che, per poter restare competitive, le monocolture industriali mirano alla riduzione dei costi, andando a ricercare sempre più manodopera a bassissimo costo e favorendo così nuove forme di schiavitù. Basti pensare al fenomeno del Capolarato che si perpetua nel foggiano, un fenomeno legato alla produzione del pomodoro. In questa realtà, i produttori sfruttano la manodopera clandestina, che si trova a vivere in condizione di assoluta miseria. Le aziende si trovano in condizioni di dover scegliere tra lo sfruttamento di questo tipo di manodopera, o il dover lasciare che il prodotto marcisca sui campi, in quanto il prezzo offerto dall’industria di trasformazione non è sufficiente a ripagare i costi di raccolta. La grande industria di trasformazione si trova di fronte ad una vasta offerta di prodotti provenienti da tutto il mondo, che di nuovo mettono in competizione i vari produttori sotto la voce del prezzo più basso. Questo ha portato sempre più ad un abbandono delle attività agricole a favore di settori apparentemente più affidabili come quello del commercio e del lavoro in fabbrica. L’Italia sta diventando sempre più dipendente dalle importazioni alimentari, mentre le nostre campagne sempre più si spopolano e restano incolte. Questo sembra un vero e proprio paradosso. Un paese conosciuto e invidiato in molte parti del mondo per i prodotti della buona tavola, per mangiare era obbligato a rivolgersi all’estero, mentre alcune produzioni nazionali venivano distrutte perché non redditizie.

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Il problema

Attraverso approfondite ricerche ci si è resi conto che, non è solo un problema Italiano, ma si presenta diffuso in tutto il mondo e connesso ad un modello che solo recentemente è stato messo in discussione. Serge Latouche è l’economista teorico della Decrescita3: modello economico alternativo a quello attuale. Tale modello ipotizza un abbandono del modello finanziario per ritornare a un ad un economia reale. Maurizio Pallante, presidente del Movimento per la Decrescita Felice, e autore del libro omonimo4, sostiene che per riprendere contatto con l’economia reale si debba superare il modello di PIL, passando a misurare il benessere e non più la ricchezza, che il modello attuale propone come coincidenti. Pallante sostiene anche una differenziazione tra bene e merce, proponendo l’esempio di alcuni sprechi, che essendo monetizzati, fanno crescere il PIL e quindi l’attuale indice con il quale si misura il benessere. Egli presenta due abitazioni: una ben coibentata mentre l’altra no. Le due abitazioni durante l’inverno presenteranno due consumi energetici differenti. Agli occhi dell’attuale modello la casa mal coibentata risulterà come fattore di crescita, in quanto consumando di più produrrà un maggione movimento di denaro: ciò dimostra come il concetto di bene e merce non siano concordati. Queste teorie non sono utopiche, vi sono realtà che già operano seguendo le linee presentate da Latouche e Pallante. A questo punto ci si è interessati alle tecnologie e ai sistemi, utili alla descrizione dell’ impatto sociale dei comportamenti di ogni singolo cittadino. Un primo problema, che a questo punto ci si è trovati ad affrontare, è stato appunto il monitoraggio dei comportamenti. La gran parte dei comportamenti può essere dedotta mediante la tracciatura degli acquisti. Tuttavia in questo modo rimangono esclusi tutti quei comportamenti non monetizzabili come scambi, prestiti o collaborazioni fra privati. La tracciabilità di tutto ciò risulta possibile mediante alcuni sistemi in via di sperimentazione come il portafoglio digitale e di maggior interesse lo scontrino digitale. Quest’ultimo presenta la possibilità di mantenere in forma digitale tutti i dettagli dei prodotti acquistati, avendo così la possibilità teorica di tracciare tutti i prodotti messi nel carrello. Teorica, in quanto la gran parte dei produttori non diffonde questi dati, limitandosi a quelli obbligatori per legge, quindi: ingredienti e stabilimento di produzione (solo per il settore alimentare). Tali informazioni sono parziali per una corretta tracciatura ed una stima dell’impatto sociale del prodotto.

3 Serge Latouche, Breve trattato sulla decrescita serena, Bollati Boringhieri, 2008. 4 Maurizio Pallante, La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL, Editori Riuniti, 2005.

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Restringere il campo

Per poter esplorare più a fondo, e in maniera più significativa, i comportamenti d’acquisto, si è preso in esame la composizione del paniere Istat5. Dalla sua lettura, si deduce che quella per l’alimentazione è la principale voce di spesa di una famiglia. Questa osservazione, ha indirizzato l’mia attenzione al settore alimentare, scelta avvallata anche dal fatto che, come già si è detto, i comparti produttivi di agricoltura e zootecnia stanno vivendo un momento di profonda crisi, perché legati ad un modello non più sostenibile. Per altro, in questo campo si sono già realizzate iniziative che propongono sistemi alternativi a quelli della grande industria.

5 In statistica economica, il paniere è un insieme di beni e servizi rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno. http://www.istat.it/it/archivio/paniere

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Buono, pulito e giusto: il modo

Durante la ricerca si ha avuto modo di consultare il libro di Carlo Pertini, fondatore di Slow Food. Slow Food si pone come obiettivo la promozione del diritto a vivere il pasto, e tutto il mondo dell’enogastronomia, innanzitutto come un piacere. Pensata come risposta al dilagare del fast food e alla frenesia della vita moderna, Slow Food studia, difende e divulga le tradizioni agricole ed enogastronomiche di ogni parte del mondo.6 Slow Food si è impegnata per la difesa della biodiversità e dei diritti dei popoli alla sovranità alimentare, battendosi contro l’omologazione dei sapori, l’agricoltura massiva, le manipolazioni genetiche. Petrini propone delle linee guida per la nuova gastronomia, intendendo con ciò una disciplina che attraversa orizzontalmente diversi ambiti, capace di individuare quei prodotti piacevoli da consumare e che non distruggono il territorio e che rappresentano quindi, opportunità di crescita sociale. Pertini sostiene che l’agricoltura è una disciplina che compone la gastronomia, ma che, con il dilagare di metodi industriali, queste sono state definitivamente separate, allontanando fra loro i momenti di raccolta, trasformazione e consumo. Di conseguenza si è prodotta una lacuna culturale, che porta molte persone a ignorare l’origine del cibo che consumano. Quest’atteggiamento è molto comune nelle nuove generazioni, ad esempio molti bambini che consumano crocchette di pollo, non hanno mai visto un pollo vivo7. Il legame è ormai stato reciso e mai come oggi, produzione e consumo sono vissuti come momenti lontani. Eppure, il buon senso imporrebbe al consumatore la conoscenza di qualsiasi alimento consumato: provenienza, processi subiti, le persone coinvolte. L’interesse per il mondo agricolo, per le sue evoluzioni e i suoi cambiamenti dovrebbe essere fra le priorità di chi si nutre; invece per molte persone non è così, oltre a farsi del male pagando in termini di gusto e di errata alimentazione, si è complici dello scempio subito dalla terra con metodi agricoli insostenibili. Pertini continua affermando che,“la gastronomia è l’arte di produrre il cibo in armonia con l’ambiente circostante”. Le certificazioni “bio” non bastano a salvaguardare l’integrità dei terreni, in quanto, se si conducono monocolture estensive, anche senza usare prodotti chimici, si contribuisce a distruggere la biodiversità, se, infatti, vengono impiantate colture estranee all’ecosistema esistente, questo si altera causando gravi ripercussioni.

6 AA.VV, Il manifesto dello Slow Food, Slowfood n°19, Slowfood Editore, Maggio 2006 http://editore.slowfood.it/editore/Riviste/SLOWFOOD/IT/19/articoli/slowfood19_05.pdf 7 Lo chef Jamie Oliver è molto attivo in questo campo, si veda: Jamie Oliver’s TED Prize wish: Teach every child about food, http://www.youtube.com/watch?v=go_QOzc79Uc

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Dopo queste premesse vengono presentati i tre criteri secondi i quali si possono selezionare dei prodotti di qualità, questi criteri sono: buono, pulito e giusto. Buono

Il buono8 è il primo carattere discriminante per effettuare una scelta gastronomia. “Nel definire il buono sono determinati due fattori soggettivi: il sapore che è personale e legato alla sfera sensoriale di ognuno di noi, e il sapere che è invece culturale e legato all’ambiente, alla storia delle comunità, del savoir faire e dei luoghi.”9 Buono, in prima istanza, significa rispetto per le culture locali, non può quindi esistere un buono assoluto, uno standard che soddisfi tutti. La bontà di un prodotto non può essere giudicata da una persona esterna a quella cultura, in quanto il gusto è soggettivo di una cultura, ed inoltre, buono è legato anche alla funzione che svolge quel particolare prodotto nell’economia delle risorse di quella determinata cultura.

Pulito

Secondo elemento discrimine, più oggettivo, è quello della sostenibilità ambientale di un alimento: “Pulito”.10 La sostenibilità ambientale è il primo e il più importante requisito perché un prodotto sia pulito. Questa può essere misurata in base a precise conoscenze e informazioni che vengono occultate, che non interessano o che non si è in grado procurare. Ottenere queste informazioni è “ una battaglia di estrema civiltà” in quanto la responsabilità di ciò è condivisa da tutti, l’agricoltore, il trasformatore, il politico che può legiferare in merito e i cittadini che ogni giorno, mentre fanno la spesa, possono orientare la produzione con le loro scelte d’acquisto. Per quanto riguarda l’agricoltura c’è molto da fare, intraprende un percorso di deindustrializzazione, di cambio di paradigma produttivo. Non basta solo sovvertire le tecniche di produzione introducendo la pianificazione delle colture in piccole scale, come il biologico e il biodinamico. “Deindustrializzare l’agricoltura esige un nuovo rapporto fra uomo e natura, un modo di pensare più aperto alla complessità, e forte di tutti gli strumenti scientifici, moderni o tradizionali, per poter valutare la piena sostenibilità di un nuovo modello di produzione”11

8 Carlo Petrini, Buono, Pulito e Giusto Principi di nuova gastronomia, Enaudi, Torino , 2005. pag. 91 9 Carlo Petrini, pag. 92. 10 Carlo Petrini, pag. 109. 11 Carlo Petrini, pag. 117.

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Giusto

Perché un cibo sia pulito, non basta che siano sostenibili la produzione e la trasformazione, ma anche il suo trasporto. Interessante notare come uno studio pubblicato dal Food Policy Journal12quantifichi il costo della movimentazione del cibo. La ricerca conclude notando che, se gli inglesi consumassero soltanto cibo prodotto nel raggio di venti chilometri dalle loro, il risparmio annuale totale per la società sarebbe di 2,1 miliardi di sterline all’anno. Il medesimo studio inoltre, calcola in maniera meticolosa anche le esternalità: l’11,8 % del prezzo pagato, costo che grava sulle spalle della società, ottenuto sommando l’inquinamento dei metodi agricoli intensivi, i vari viaggi che deve fare il cibo, e i vari sussidi pagati per l’agricoltura. Da questo studi notiamo che è effettivamente misurabile l’impatto economico ed ambientale degli alimenti in tutte le loro fasi. Vi è però un unico problema che lo impedisce: la legge oblia a indicare solo la sede di produzione del prodotto finito, lasciando il consumatore all’oscuro della provenienza e della lavorazione delle materie prime. Inoltre vi sono dei limiti all’interno dei quali resta vantaggioso il consumo di un determinato prodotto ed oltre i quali non c’è crescita, non c’è più sviluppo, ben sì perdita economica sul lungo periodo, perdita ecologia e impoverimento culturale. Ultimo requisito che deve avere un prodotto per essere riconosciuto di qualità è che sia “Giusto”13. Parlando di produzione alimentare“giusto”significa giustizia sociale, rispetto per i lavoratori e il loro saper fare, retribuzione adeguata al lavoro, gratificazione nel produrre bene, riscatto definitivo di una figura: il contadino che è sempre stato considerato “l’ultima ruota del carro”. Giusto significa anche sostenibilità economica. Non è accettabile pretendere di acquistare prodotti agricoli sotto costo, se questo accade, significa che da qualche parte nella filiera qualcuno viene sfruttato. Un prodotto quindi, deve essere giusto per gli uomini e la società, giusto è sostenibile, in quanto crea ricchezza e stabilisce un ordine generale più equo. La giustizia si ottiene rispettando l’uomo e il suo lavoro.

12 http://www.sciencedirect.com/ 13 Carlo Petrini, pag. 125.

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Il gruppo d’acquisto solidale: il mezzo

I G.A.S, Gruppi di Acquisto Solidale, sono gruppi di persone organizzate che perseguono un consumo consapevole. La motivazione che spesso porta alla formazione di un G.A.S è l’attuazione immediata di un modello alternativo, praticabile sin da subito, all’attuale modello di economia globale basata sul consumo. Questi gruppi hanno creato legami con i produttori, facilitano una completa tracciatura del loro prodotto. Il G.A.S, è una forma di acquisto diversa. Il gruppo si ritrova periodicamente per organizzare la lista della spesa e la sua distribuzione. In queste riunioni vengono decisi i prodotti che dovranno essere comprati fra quelli offerti dai vari fornitori. Non si effettua una stima delle quantità di prodotti che verranno distribuito, ma si acquista direttamente solo ciò che verrà consumato. In tal modo non vi è rischio di investimento data dall’incongruenza tra previsione ed effettiva richiesta. Il vantaggio di tale organizzazione riduce gli sprechi, quindi anche i costi, e rende inoltre il sistema più sostenibile. I gruppi agiscono solitamente a livello locale. Come già notato, seguendo le osservazioni di Petrini, il consumo di prodotti con una basso chilometraggio ha diversi vantaggi, primo fra tutti il prodotto è più “pulito”. Inoltre, trattandosi di una filiera corta, i rapporti con i produttori sono di tipo più diretto. Riducendo gli intermediari, si può definire un prezzo più giusto, un prezzo che possa quindi gratificare maggiormente il produttore e che sia vantaggioso per il G.A.S. . Purtroppo i gruppi d’acquisto sono organizzazioni molto dinamiche e varie, ma non sono facilmente individuabili. Vi è un rete nazionale che cerca di raggrupparli tutti, e offrire uno scambio di informazione fra gli stessi ma con poco successo14.

14 http://www.retegas.org/

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All ricerca dei produttori

Durante le ricerche svolte si sono individuati alcuni progetti molto interessanti, che sposano i principi che si sono scelti per la selezione dei produttori.

Presidi Slow Food

Il primo è Presidi Slow Food15, questo è un progetto con oltre 10 anni di esperienza alle spalle, e che riguarda tutto il mondo. Qui, per quanto riguarda l’Italia, sono raccolti 224 Presidi, cioè prodotti che rispettano i valori fondamentali di Slow Food quali16: la tutela della biodiversità, dei saperi produttivi tradizionali e dei territori, che oggi si uniscono all’impegno a stimolare nei produttori l’adozione di pratiche produttive sostenibili, pulite, e a sviluppare anche un approccio etico (giusto) al mercato. Il progetto non riguarda solo i prodotti, ma anche quei produttori che perseguono tali valori nello svolgimento delle loro attività. I produttori nazionali indicati nel sito di riferimento di tale progetto sono oltre 1600, questo rappresenta un buon inizio ma son ben pochi per immaginare un servizio che possa avere una diffusione capillare sul territorio. Il progetto ha anche un riscontro commerciale. Infatti tale progetto si è concretizzato in un marchio che garantisce i prodotti che lo espongono. La politica della fondazione che lo eroga è molto interessante, essa non ha nessun beneficio economico dalla vendita di tali prodotti ma si sostiene solo mediante le libere donazioni. Funzione di tale fondazione è quella di ente certificatore, essa infatti mediante suo personale tecnico, svolge la funzione di verificare il rispetto del disciplinare di produzione e delle linee guida generali del progetto.

15 http://www.fondazioneslowfood.it/pagine/ita/presidi_italia/pagina.lasso?-id_pg=1 16 http://www.fondazioneslowfood.it/pagine/ita/presidi_italia/pagina.lasso?-id_pg=138

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Pagina del sito della Fondazione Slow Food dedicata al presidio Carciofo violetto di Sant’Erasmo e ai suoi produttori. http://www.fondazioneslowfood. it/pagine/ita/presidi_italia/dettaglio_presidi.lasso?-id=3527

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Gente del FUD

Uno dei promotori di questo progetto è il pastificio Garofalo promotore anche di un altro progetto: Gente del FUD. Fine di questo progetto è la promozione delle piccole realtà che ancora sostengono prodotti dimenticati e il sud del mondo, inteso non solo geograficamente ma anche economicamente. Il “Social Fud Network,” così si definisce questo progetto, si presenta all’utente come una vasta banca dati organizzata. Qui sono distribuiti su di una carina interattiva tutti i produttori con i loro prodotti pervenuti a Gente del Fud. Il sito quindi sembrava offrire un ottimo spunto per vedere l’effettiva fattibilità dell’idea iniziava a germinare. Aspetto molto interessante di questo progetto è la sua redazione. Questa formata da blogger, privati cittadini interessati alle questioni del cibo ed attivi sulla rete. A questi è delegata la ricerca e la recensione dei vari produttori, sfrutta il principi dell’intelligenza collettiva17 come Wikipedia18. Quest’esercito oggi conta 379 blogger. Si è voluto così esaminare il database di questo progetto, e per farlo si è sviluppata una piccola applicazione che operasse automaticamente l’esplorazione del sito alla ricerca di tutti i produttori qui registrati. I test sono stati fatti a intervalli mensile e sono stati molto interessanti. Si è rilevata una distribuzione dei produttori non omogenea, riscontrando alcune zone molto più servite, come la fascia tirrenica, rispetto ad altre come la zona centro sud adriatica.

In alto, pagina di Gente del FUD, nella quale vengono rappresenta mediante dei cerchi il numero di produttori, presenti nel database, in ogni provincia d’Italia

Dopo le prime impressioni offerte dall’interfaccia del sito i dati rilevati hanno presentato un database alquanto ridoto, ad oggi sono presenti in Gente del Fud solo 282 produttori. Dato positivo è che negli ultimi tre mesi sono stati introdotti nuovi artigiani anche se in numero ridotto, 16 negli ultimi 3 mesi.

http://www.gentedelfud.it/GDF/ A seguire, pagina di Gente del FUD dedicata al Pasticciotto, con informazioni su: storia, processo produttivo, varianti eventi, i produttori e le ricette. http://www.gentedelfud.it/ prodotto/dettaglio/pasticciotto/

17 http://it.wikipedia.org/wiki/Intelligenza_collettiva

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18 L’enciclopedia libera e collaborativa, http://it.wikipedia.org


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Campagna Amica

Si è poi passati all’esplorazione del database di Campagna Amica19, iniziativa figlia del progetto La Filiera Italiana di Coldiretti. Campagna Amica raccoglie tutti quei coltivatori diretti che si occupano direttamente della vendita dei loro prodotti, che avviene o presso la stessa azienda agricola o presso i mercati di Campagna Amica. Il progetto presenta un sito divulgativo all’interno del quale è possibile reperire tutti i produttori, la zona di attività e un elenco delle principali produzioni. L’esplorazione di questo database ha presentato maggiori difficoltà tecniche, dovute alla non perfetta compilazione delle pagine relative ai produttori.

Pagina di Campagna Amica Dedicata ai Punti Campagna Amica e I Mercati di Campagna Amica della provincia di Venezia.

Questo è però il servizio che ha dato maggiori soddisfazioni, grazie al suo ampio database. Qui infatti sono stati rilevati 5431 produttori diversi su tutto il territorio italiano eccezion fatta per il Trentino Alto Adige. Con i dati così ottenuti si è proceduto con la produzione di una cartina che descrivesse la distribuzione e la densità dei produttori associati a Campagna Amica.

http://www.campagnamica. it/territori-italiani/veneto/ Provincia%20di%20Venezia

19 http://www.campagnamica.it/

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Mappa che presenta la distribuzione dei produttori presenti nel database di Campagna Amica. Tale visualizzazione è stata realizzata mediante un programma compilato nel inguaggio di programmazione Processing. Le aree blu indicano una densità di 1 produttore per ogni 10 Km2 Le aree rosse indicano una densità di 60 produttori per ogni 10 Km2

I dati estratto dall’esplorazione del sito Campagna Amica

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Nelle successive fasi di progettazione si sono presi in esame una serie di applicazioni e siti web20 con interazioni simili. Ho anche intervistato piĂš di 30 persone in modo informale presso il mercato di Mestre. Le persone intervistate non si sono dimostrate disponibili a interviste piĂš formali, in quanto impegnate, ma nella forma piĂš spontanea erano sempre disposte a dedicare pochi minuti. Le considerazioni scaturite da queste saranno presentate nel prossimo capitolo21.

20 Si veda pagg. 53-63. 21 Si veda il capitolo Sviluppo Progettuale, da pag 46.

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Sviluppo progettuale

Obiettivi e finalità progettuali I Valori Buono Pulito Giusto Stakeholders I Certificatori Campagna Amica Slow Food I Produttori I Consumatori Touchpoint Lo sviluppo dell’interfaccia Prima iterazione Seconda iterazione Verso la configurazione finale Lato consumatore Analisi dell’interazione negli esempi di compravendita online Tacatì Lista della spesa Promemoria Piccole Ricette Lista della spesa – Buy Me a Pie! Il Ricettario Evernote Food Piccole ricette Lato produttore

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Obiettivi e finalità progettuali

Il continuo impoverimento del paesaggio italiano, causato dallo scarso apprezzamento delle attività contadine, i crescenti interessi verso la cultura del Km 0 e del “com’è fatto” o “cosa sto mangiando”, e la quotidiana domanda di mia nonna “cosa cucino domani”, sono gli elementi sul quale si basa il mio progetto. In quanto designer, mi sono chiesto quali strumenti avessi a disposizione per poter creare un alternativa al supermercato, di pari semplicità semplicità d’uso, e poter creare dunque uno strumento che possa mettere in diretto contatto produttore e consumatore, suggerendo anche modi per utilizare i prodotti locali. Ambizione del progetto è anche quella di causare una presa di coscienza, da parte dell’utente, sulle conseguenze sociali sel proprio comportamento d’aquisto, stimolando un contatto diretto fra chi consuma e chi produce. Luogo secolare nel quale questo già accade è il mercato, ed è proprio da questo che parto per sviluppare il mio progetto. Mercà, quindi, è un’applicazione per smartphone che si propone come un agente coadiuvante del mercato stesso; offrendo all’utente sia una selezione di produttori geograficamente più vicini ad esso sia gli strumenti utili ad acquistare i prodotti di tali produttori, tramite un sistema e-commerce.

I Valori

Per far si che un produttore contribuisca al benessere di una comunità deve rispettare determinate line di condotta. Queste vengono sintetizzate in tre valori fondamentali nel saggio di Carlo Petrini del 2005, Buono, Pulito e Giusto. Valori che sono stati assunti come valori fondanti del progetto.

Buono

La bontà organolettica, che sensi educati e allenati sanno riconoscere, è il risultato della competenza di chi produce, della scelta delle materie prime, e di metodi produttivi che non ne alterino la naturalità.

Pulito

L’ambiente deve essere rispettato e pratiche agricole, zootecniche, di trasformazione, di commercializzazione e di consumo sostenibili dovrebbero essere prese in seria considerazione. Tutti i passaggi della filiera agro-alimentare, consumo incluso, dovrebbero infatti proteggere gli ecosistemi e la biodiversità, tutelando la salute del consumatore e del produttore.

Giusto

La giustizia sociale va perseguita attraverso la creazione di condizioni di lavoro rispettose dell’uomo e dei suoi diritti e che generino un’adeguata gratificazione; attraverso la ricerca di economie globali equilibrate; attraverso la pratica della solidarietà; attraverso il rispetto delle diversità culturali e delle tradizioni.

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Stakeholders I Certificatori

Risorsa principale di Mercà è il database dei produttori, questo è il suo cuore pulsate. Tale mole di informazioni viene resa possibile dall’unione di due importanti iniziative ormai da anni attive su nostro territorio e che raccolgono al loro interno un albo di aziende agricole che rispondono hai valori sopra elencati: Campagna Amica e Slow Food. Queste due fondazioni infatti sono gli enti che garantiscono la conformità di un produttore.

Campagna Amica

Campagna Amica nasce da Coldiretti ed è finalizzata alla promozione del prodotto italiano. Tale iniziativa è radicata in politiche portate avanti dall’associazione da oltre 10 anni ma giunge a maturazione solo nel 2008 con la costituzione della Fondazione Campagna Amica, l’omonimo albo e la registrazione del marchio. La fondazione seleziona i produttori che entrano a far parte dell’albo sulla base di alcuni valori fondamentali, mirati a: ECONOMICI: valore aggiunto per imprese/convenienza per consumatori. ETICI: rispetto della contrattualità del lavoro, benessere del bestiame, trasparenza dei comportamenti, legalità, rispetto norme di produzione. AMBIENTALI: tutela del suolo e del paesaggio, biodiversità, manutenzione idrogeologica, recupero tecniche agronomiche tradizionali, sostenibilità ambientale ed energetica. COESIONE SOCIALE: rafforzamento dei livelli occupazionali, freno dello spopolamento delle campagne, lotta al degrado socioculturale, valorizzazione delle colture tradizionali rurali. Campagna Amica ha inoltre 3 differenti canali con i quali si interfaccia con i consumatori: “Punto Campagna amica”: che rappresenta il farmer market, il punto di vendita diretto. “Mercato di Campagna Amica”: dove si trovano direttamente le aziende agricole locali che vendono direttamente i loro prodotti. Ed il neonato “La Bottega di Campagna Amica”: che è un rivenditore di prodotti marchiati campagna amica. Punto di forza di Campagna Amica è la capillare diffusione sul territorio nazionale, infatti essa può vantare 1105 punti di vendita diretta (Punto Campagna Amica) e 5431 Mercati Campagna Amica (è da notare che non tutti hanno frequenza regolare).

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Slow Food

Slow Food invece è una realtà più conosciuta al grande publico. Nasce nel ‘89 in opposizione al fenomeno del Fast Food, e si impegna per la difesa della biodiversità e dei diritti dei popoli alla sovranità alimentare, battendosi contro l’omologazione dei sapori, l’agricoltura massiva, le manipolazioni genetiche, a livello mondiale. Nel 1999 prende vita il progetto “Presidii di Slow Food”, con l’obiettivo di recuperare e salvaguardare le piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall’agricoltura industriale, dal degrado ambientale, dall’omologazione. Anche se questa sorta di certificazione non è ufficiale (è assegnata da un comitato scientifico di Slow Food), i criteri di definizione sono simili a quelli di certificazioni come “Indicazione geografica protetta” IGP e “Denominazione di origine protetta” DOP, ma con un disciplinare di produzione molto più rigido. Il tentativo è di sostituire al criterio di una selezione dei prodotti fatta dagli organi pubblici, un riconoscimento che si basa solo sulla fiducia nella serietà delle scelte fatta da una Associazione internazionale.

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I Produttori

Piccola azienda a conduzione familiare, con tradizione nell’agricoltura che si tramanda da generazioni.

cole moderne di stampo bio, che rispettano la stagionalità dei prodotti, la rotazione delle colture e il riposo del terreno.

Tutta la produzione segue la logica del minimo impatto ambientale usando sia tecniche tramandate da generazioni sia tecniche agri-

La vendita è a chilometro zero ed è svolta sia direttamente in aziena sia presso i Mercati di Campagna Amica.

Le aziende raccolte in questa banca dati rappresentano uno spaccato tipico del settore produttivo italiano caratterizzato da imprese medio piccole molto spesso a conduzione familiare. Questa frammentazione permette quindi una pluralità di fonti dalle quale fornirsi ed una migliore distribuzione sul territorio stesso. Dopo aver analizzato un campione di produttori e intervisto altri al mercato di Mestre ho prodotto una persona che rappresentasse il mio produttore tipico. Definito come si crea la rete di Mercà ecco ora i fruitori del servizio. Mercà ha due principali famiglie di utenti: i produttori, e i consumatori. Poco fa si è definito il produttore come impresa, ora andiamo a vedere chi è la persona che si interfaccia con il servizio. Dopo alcune interviste svolte presso il mercato di Mestre ho capito che nella maggior parte dei casi è sempre il titolare o il figlio che si occupa dell’organizzazione del banco. Con queste informazioni ho quindi prodotto il profilo tipico per questo tipo di utente.

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Filippo De Carolis Età: 32 Interessi: Ama viaggiare, soprattutto in moto. Professione: Lavorare nell’azienda di famiglia è stata una naturale evoluzione. Possiede uno smatphone e lo usa molto spesso, ha persino aperto un profilo Facebook per l’azienda di famiglia. Ha cercato di organizare una mailing list per la vendita dei prodotti, ma con pochi risultati.

I Consumatori

Durante i mesi passati ho chiesto a molte persone, dove preferissero fare la spesa e quali fossero le loro abitudini. Questo ha prodotto uno scenario molto articolato dove, come logico che sia, le scelte sono fortemente condizionate dall’offerta del luogo un cui si vive. La maggior parte della gente intervistata afferma di fare la spesa principalmente presso il supermercato, dando diverse motivazioni: il supermercato è vicino casa o sul tragitto per recarsi a lavoro, gli orari di apertura prolungati permettono anche a chi lavora di fare la spesa,l’offerta meciologgia è molto ampia e soddisfacente e vengono accettati sistemi di pagamento alternativi (quali ticket restaurant). Molte di queste persone dichiarano di aver piacer nel fare acquisti nelle botteghe o al mercato: qui la qualità dei prodotti è migliore, i consigli dell’artigiano sono apprezzati, e spesso si può anche risparmiare. Alcune caratteristiche purtroppo penalizzano questo modo di fare la spesa: viene percepito dispendioso in termini di tempo ed energie. Per schematizzare il panorama ho realizzato altre tre personas che rappresentano altrettante tipologie di utente.

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Marco Leone

Laura Derossi & Giacomo Fornari

Maria Vianello

Età: 27

Età: 46 & 50

Età: 77

Single

Sono sposati con 2 figli

Sposata, ha 3 figli e 5 nipoti

Studente Vive in un appartamento con altri 3 colleghi in città.

Sono entrambi impiegati Vivono in una grande città

Pensionata Vive con il marito in un paese

Fa la spesa in maniera poco regolare, al vicino supermercato. Quando ha del tempo libero gli piace visitare il mercato rionale.

Normalmente fanno la spesa al supermercato dopo il lavoro. Occasionalmente si recano al mercato di zona o presso qualche bottega.

Una volta a settimana fa la spesa al mercato locale Compra quasi quotidianamente il pane dal fornaio vicino casa Per il resto sfrutta il vicino supermercato.

Raramente acquista prodotti a marchio “BIO”, ritiene siano nettamente superiori ma troppo costosi per le sue tasche.

Sono sensibili alle tematiche ambientali, comprano prodotti “BIO” Amano molto andare in vacanza in agriturismo.

Ha uno smartphone ed è molto arrivo sui social-network

Entrambi usano uno smartphone.

Personas prodotte per la descrizione degli utenti tipici

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Ha poca dimestichezza con la tecnologia


Touchpoint

Dopo aver descritto il sistema di supporto gli attori e gli utenti del servizio chiariamo quando questi entrano in contatto fra di loro. Il diagramma evidenzia come gli utenti abbiano accesso diretto al servizio e quindi all’applicazione Mercà, al contrario dei produttori che devono passare dal filtro degli enti di controllo che abbiamo descritto precedentemente. Nell’applicazione vi è quindi un primo punto contatto fra produttore e consumatore, al quale ne segue un altro nel quale produttore e consumatore entrano in contatto fisico.

Produttore Utente

Enti di Controllo

Organizzazione della Distribuzione

Visita in azienda Vendita Diretta Mercato Punto di raccolta Consegna a domicilio

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Lo sviluppo dell’interfaccia Prima iterazione

Lo sviluppo di dell’applicazione Mercà ha richiesto tempo, nonché la soluzione ad alcune sfide, come l’identificazione di un linguaggio grafico adeguato, far coesistere le molteplici funzionalità, individuare il di un corretto trattamento per le immagini dei prodotti scattate dagli stessi produttori e massimizzare la rilevanza dei produttori. Sin da subito ci si è orientati alla ricerca degli elementi distintivi del mercato, procedendo con un indagine fotografica inizialmente online, mediante l’utilizzo del motore di rcerca Google, al fine di comprendere quale fosse l’immaginario visivo legato al concetto di mercato. Immediatamente si sono evidenziati alcuni aspetti legati a tale idea di mercato, tra cui ad esempio, la moltitudine di produttori, l’essere un luogo sovraffollato ed apparentemente caotico. Si sono analizate successivamente le due principali tipologie di mercato: quello coperto e quello di strada. Presentando alcune immagini di queste due tipologie di mercato agli intervistati, si è chiesto loro di riconoscere quale corrispondesse alla loro idea il mercato. Questo ha dimostrato come l’oggetto della presente ricerca fosse riscontrabile nella tipologia di strada, e non in quella organizzata del mercato coperto; quest’ultimo veniva spesso confuso con un centro commerciale, soprattutto quando di recente costruzione, mentre era associato al mercato tradizionale solo quando si svolgeva in edifici storici, caratterizzati da un elevato numero di piccole botteghe. Definita quale fosse la tipologia di interesse, si è passati a identificare il modulo base della sua configurazione, riscontrandolo nel banco dove la merce viene esposta e venduta. Si è quindi passati ad esaminare alcuni mercati come quello di Rialto a Venezia, di Mestre, il mercato di Porta Palazzo di Torino. durante queste emozionanti esplorazioni si è notato come oggi modulo fosse tripartito. Nella parte alta si trova una copertura, per la protezione del banco stesso dagli agenti atmosferici, e in cui si può trovare il nome della bottega. La parte centrale è dedicata al commerciante, mentre l’ultima e più vicina consumatore è quella dedicata all’esposizione della merce caratterizzata da abbondanza. Tuttavia si è notato come l’ordine di lettura fosse inverso: merce, commerciante e molto raramente viene notata l’insegna, quando presente. Questa tendenza è stata associata tre aspetti principali. Il primo è la compresenza di più banchi che propongono prodotti simili, la cui conseguenza è la ricerca da parte del consumatore del prodotto che più lo soddisfi. Il secondo aspetto è legato alla ricerca da parte dell’acquirente di un particolare rivenditore; ricerca che viene effettuate non tramite l’utilizzo del nome dell’attività, bensì mediante la locazione del banco o cercando di riconoscere il gestore-rivenditore. In questi luoghi il cliente quindi si fidelizza a chi si interfaccia con lui e non all’entità che egli rappresenta. L’ultimo aspetto è legato alla morfologia dei mercati: la distan-

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za presente fra un banco ed il suo dirimpettaio è ridotta, non garantendo quindi all’insegna lo spazio che compete alla sua funzione. Come si è cercato di esplicare,ci si è da subito concentrati sulla sezione Mercato. Questo rappresenta,infatti, il cuore pulsante dell’applicazione, e dal quale si sarebbero dovuti trasmette i valori alle spalle del sintema: Buono Pulito e Giusto. Questi però sono stati distillati in un unico valore: l’autenticità. L’obbiettivo dei lavori successivi è stato quindi di individuare un linguaggio visivo che facesse riferimento a tale valore, e che le immagini utilizzate fossero il più possibile fedeli al prodotto originale. Le osservazioni presentate hanno portato alla descrizione di un sistema modulare che quindi potesse premettere una scalabilità. Il modulo base, quindi, rappresenta un’anteprima del banco di vendita. La sua dimensione è stata definita in maniera tale da combinare uno spazio abbastanza ampio per l’esposizione di una selezione dei prodotti in vendita e la possibilità di poter esporre più banchi contemporaneamente. Si è quindi passati alla definizione delle sue dimensioni, prima importante scelta, condizionata dalla tipologia di schermo per cui sviluppare l’applicazione. Si doveva definire quindi, per quale tipologia di schermo sviluppare l’applicazione. Indagini di mercato1 hanno messo in evidenza come il mercato degli smartphone fosse caratterizzato da una forte frammentazione. All’interno di questo si distinguono tre grandi tipologie, identificate dal sistema operativo, Windows Mobile, Android ed Iphone.

Immagine che confronta le dimensioni in pixel dei dispositivi smartphone e tablet di Apple

Solo quest’ultima è proprietaria sia del sistema operativo che del dispositivo che lo supporta ed è contraddistinta da una bassissima frammentazione degli dimensione degli schermi dei suoi dispositivi, che per altro hanno introdotto un nuovo rapporto dimensionale solo di recente. Inoltre durante le interviste fatte hai produttori si è notato che quando questi erano dotatati di uno smartphone molto spesso questo era un Iphone.

Immagine che confronta le dimensioni in pixel dei dispositivi smartphone e tablet di Android

Quindi si è scelto di progettate l’applicazione per dispositivo a marchio Apple. Per ragioni di investimento e quindi non solo legate allo sviluppo di questo progetto si è scelto di munirsi di una delle più recenti versione Iphone caratterizzata da uno schermo dotato di un rapporto dimensionale diverso dai precedenti.

1  The many faces of a little green robot, http://opensignal.com/reports/fragmentation. php

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Definita la dimensione delle schermo (1136x640 px)2 con il quale si andava a lavorare si è passare a definire gli elementi che compongono le schermate. Si è scelto quindi si esporre i produttori in sequenza, con l’intenzione di riproporre quello che accade camminano all’interno di un mercato. Per fare questo si è scelto di utilizzare il dispositivo in posizione orizzontale, in configurazione landscape. Si è scelto di esporre due produttori alla volta e lasciar taccia di quello precedente e quello successivo per poter suggerire, all’utente, in maniera semplice ed intuitiva la presenza di altri produttori. A questo punto si è dovuto anche definire lo spazio dedicato agli elementi ricorrenti come: la Barra di Stato e la Tab Bar. Si è scelto di posizionarla verticalmente sul lato desto, e non nella parte inferiore dello schermo, per massimizzare lo spazio dedicato ai produttori e ai loro prodotti. Carrier

12:00 PM

Delineati questi elementi si è potuto, quindi, decidere lo spazio dedicato all’anteprima dei banchi dei produttori. Si è definito quindi uno spazio di 392px di larghezza per 600 px di altezza, con una spazziatura fra i singoli moduli di 20 px di larghezza. Si è passati successivamente a definire la configurazione del bancone e si è scelto di mantenere, in una fascia nella parte superiore dello schermo, il nome del produttore. Questo spazio acquisisce la funzione di barra di navigazione, ricordando il banco presso il quale ci si trova. A questo punto si è passare dalla produzione wireframe, alla produzione grafica effettiva per constatare se ciò che si era teorizzato fosse stato effettivamente applicabile.

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Apple Computer, http://www.apple.com/it/iphone/specs.html

Mercà | Sviluppo progettuale


Carrier

Nome del

Nome del

Produttore

Primi wireframe della sezione dedicata alla strada del Mercato, che raccoglie una galleria di un massimo di dieci produttori, e del Banco, nel quale vi è l’esposizioine dei prodotti del produttore.

12:00 PM

Produttore

Carrier

Nome del

Produttore

Nome del

Produttore

12:00 PM

Nome del Produttore

Si è presentato il problema di capire in che modo potessero effettivamente essere presentati i prodotti esposti. Sono stati presi in considerazione sia l’illustrazione che la fotografia. Per quanto riguarda l’illustrazione è stata presa in considerazione ai fini di poter individuare un database sufficientemente ampio, che potesse cioè descrivere tutte le varietà che si sarebbero volute raffigurare. A tal fine sono state esaminate alcune pubblicazioni come gli atlanti che descrivevano erbe e Pomacee3. Le rappresentazioni che si trovavano erano ammalianti, ma presto ci si è resi conto di alcuni problemi intrinseci alla tipologia di rappresentazione scelta. La scelta delle illustrazioni trovate per esempio sul Pomona Italiana4, non si prestavano ad essere ridotte alle dimensioni che ci servivano, inoltre nonostante fosse una risorsa molto vasta, essa rappresentava solo una parte della varietà di prodotti offerti dal territorio italiano, che si ha l’ambizione di coprire.

L’illustrazione di Pesca Carota tratta da La Pomona Italiana, di Giorgio Gallesio conservato presso l’Ist. Marsano (Genova), vol. II, pagina 79

Un altro aspetto ha portato all’esclusione definitiva della possibilità di rappresentare i prodotti mediante illustrazione: durante le interviste con 3  È un termine tecnico usato in agronomia per indicare un raggruppamento (senza alcun valore sistematico) che include le piante da frutto che producono come frutto un pomo. 4  Giorgio GALLESIO, Pomona Italiana ossia Trattato degli alberi fruttiferi (Pisa 18171839), edizione ipertestuale a cura di Massimo Angelini e Maria Chiara Basadonne, Ist. Marsano, Genova 2004, http://www.pomonaitaliana.it

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i possibili utenti era emerso come questi avrebbero preferito immagini che descrivessero il prodotto reale senza nessuna alterazione. Tali richieste hanno condizionato la scelta dell’utilizzo della fotografia. Tuttavia, ci si è interrogati su quale fosse il linguaggio del suo impiego. Questo ha presentato anche un’altra sfida, ovvero quella di individuare la modalità adeguata per collezionare l’immensa banca iconografia richiesta. Dopo aver ipotizzato alcune soluzioni, si è ammesso che unica strada percorribile fosse quella di affidare ai produttori lo scatto delle immagini dei propri prodotti. Questo avrebbe permesso una straordinari duttilità del sistema Mercà nella descrizione dei prodotti. correndo tutta via il rischio di esporre anche immagini di scarsa qualità. Per vedere quale sarebbe stato il livello medio delle fotografie, ci si è recati presso il mercato di Mestre e si è chiesto ai commercianti se avessero potuto scattare delle immagini dei loro prodotti con uno smartphone, indicando la modalità di inquadratura. Si è scelto di produrre una serie di indicazioni per ottenere una standardizzazione degli scatti. Si è chiesto loro di scattare dall’alto e riprendere il prodotto nella cassetta ortofrutticola o nel vassoio, e che questi fossero prossimi al bordo dell’inquadratura stessa. Quest’ultima richiesta è stata fatta perché la cassetta pappresenta quasi uno standard (50x30cm circa), indifferentemente se sia destinata a contenere frutta verdura carne o pesce. Il suddetto riferimento dimensionale permette al cliente che utilizzerà Mercà per i suoi acquisti di farsi un’idea delle reali dimensioni del prodotto che sta esaminando. Il risultato di tale esperimento è migliore di quello che ci si aspettava, considerando anche il fatto che la prova si sia svolta in una giornata di scarsa luminosità.

Una selezione delle immagini scattate dai commercianti del Mercato di Mestre.

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Questo ha permesso di sviluppare le prime proposte grafiche. Tali proposte hanno individuato un aspetto valido, ma il wireframe ipotizzato non poteva essere applicato. Infatti, anche se lo spazio dedicato alle immagini era sufficiente a rendere riconoscibili i prodotti rappresentati, la densità con la quale le immagini affollavano lo schermo produceva una sensazione di disordine confusione e il risultato era molto pesante. Al contrario l’idea di rappresentare la barra che indica il nome del produttore come una tenda, si è dimostrata corretta. Questo è stato possibile capirlo proponendo a dei possibili utenti le soluzioni realizzate e chiedendo cosa suggerivano loro quelle immagini. Si è notato come nelle soluzioni in cui la barra del nome del produttore era dritta gli utenti, nelle loro descrizioni, facevano riferimento alla vetrina di un negozio, mentre con il bordo inferiore della barra frastagliato, questi si riferivano più facilmente ad un banco del mercato.

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Prime versioni della schermata dedicata alla strada del Mercato

Prime versioni della schermata dedicata al Banco

Seconda iterazione

Si è passati quindi a rielaborare la struttura di fondo dell’interfaccia. Nella sezione del La Strada del Mercato, nella quale vengono raccolti tutti i produttori della zona di riferimento dell’utente, si è optato per la rimozione della vetrina nella quale veniva esposta una selezione dei prodotti offerti dal produttore. Al suo posto è stato introdotto un marchio che descrive, il tipo di attività svolta da quel produttore. Sono state identificate quattro principali categorie proprio sulla base della distinzione che viene fatta nel tradizionale mercato. Le categorie così individuate sono: Ortofrutta Macelleria Ittica Prodotti Trasformati Si è quindi passati a rielaborare il wireframe della sezione il Banco. Si è scelto di ridurre il numero di articoli esposti contemporaneamente, si è deciso anche di usate le proporzioni della cassette, in qui vengono sistemati i prodotti che misurano circa 30x50 cm, per definire le dimensioni del modulo che espone il prodotto: definendo un modulo do 300x500px e una spaziatura fra i moduli di 20px.

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La categorizzazione dei produttori in Mercà prende esempio da come i banchi sono suddivisi in un mercato reale.

Wireframe finale della sezione il Banco, nella quale vengono esposti tutti prodotti di un produttore.

Definito nuovamente la struttura di base si è passato allo sviluppo dell’applicazione. Trovandosi di fronte il vaso e complesso sistema rappresentato da Mercà si è scelto di focalizzare l’attenzione sul suo cuore: il mercato, la sezione che si occupa della compravendita dei prodotti.

Carrier

12:00 PM

Nome del Produttore

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Verso la configurazione finale

Dopo aver definito quale fosse l’organizzazione della sezione dedicata alla vendita dei prodotti e le modalità con le quali venivano descritti i prodotti ci si è concentrati sull’organizzare tutte le funzionalità che avrebbero permesso di offrire un servizio completo. Il progetto si è concentrato al massimo sull’ideazione di un sistema che offrisse un servizio completo per proporre all’utente, un’esperienza quanto più soddisfacente possibile. Come si è visto in precedenza, sono state individuate, sin da subito, due grandi macro aree di utenti che necessitavano funzionalità specifiche: consumatori e produttori. Delineati i possibili scenari d’uso per entrambi i gruppi, è stato identificato il pattern tipico di azioni. La sequenza ricorrente di azioni riscontrate negli consumatori è: Pianificazione dei prodotti da acquistare. Acquisto dei prodotti Utilizzo dei prodotti acquistati Mentre per quanto riguarda i produttori si sono riscontrate: Esposizione dei prodotti Gestione delle scorte

Lato consumatore

Quindi, si è passati allo sviluppo del sistema che soddisfacesse questi bisogni, attraverso un processo ricorsivo di produzione di possibili ipotesi d’uso e verificati in scenari o rapidi user test. La sezione principale, ovvero Il Mercato, si occupa dell’esposizione e della vendita dei prodotti. Per il suo sviluppo si è fatto riferimento alla sequenza di azioni che si svolgono quando ci si reca in un mercato: Si arriva al mercato Si raggiunge l’area di vendita della tipologia di prodotti interessati Ci si avvicina il banco Si individua il prodotto Se ne definisce la quantità Si paga Ci si allontana dall’area di vendita Si controlla di aver acquistato il necessario Si lascia il mercato. Si è pertanto proceduto ad un primo prototipo che ha evidenziato come un passaggio risultasse superfluo. A tal proposito si è scelto di escludere dalla navigazione il secondo step (raggiungere l’area che vende la tipologia di prodotti interessata), in quanto esso non aveva senso con la selezione di produttori prossimi alla posizione dell’utente che si voleva offrire. Si è notato, infatti come alcuni passaggi nella navigazione presentavano uno o due produttori senza alcuna giustificazione. Nella sezi-

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one la Strada del Mercato si è deciso di presentare una selezione dei dieci produttori della zona più vicini in un'unica sezione e non più dedicando una sezione a parte per ogni categoria merceologica. Si è scelto di offrire la possibilità di controllare i prodotti scelti e quelli che si desidera comprare, potendo inoltre confrontarli tra loro. Analisi dell’interazione negli esempi di compravendita online

Definiti questi aspetti, sono state analizzate le modalità impiegate nei servizi di e-commerce: e si è iniziato prendendo in considerazione uno dei sistemi simbolo dell’ e-commerce: Amazon5, trovandovi conferma per alcuni aspetti, come gli step necessari ad un acquisto. Ma non tutto si è rivelato utile a Mercà. Anzi, sono emersi degli aspetti da evitare: nonostante Amazon raccolga al suo interno una moltitudine di rivenditori non se ne avverte la loro esistenza. Incuriositi da questo, si è voluto esplorare il mondo dei siti web che offrono la possibilità di acquistare prodotti freschi e non on-line. L’ampia offerta portata dalla rete ha dimostrato l’esistenza di differenti tipologie di servizi, che risultano spesso lontani dai fini di Mercà.

Tacatì

Tacatì si definisce come un “supermercato diffuso”6. Qui viene offerta la possibilità di fare la spesa alimentare online, fornendosi dalle botteghe della zona e ritirando la spesa in una rete che si suppone sia diffusa ma che al momento è formata da due soli punti di raccolta per tutta la città di Torino. L’offerta di prodotti di questo portale è molto diversa da un supermercato della grande distribuzione; esso presenta un’offerta inferiore, ma anche qui il produttore passa in secondo piano, dando più visibilità al piccolo rivenditore associato, soggetto dell’attenzione di Tacatì. 5  http://www.amazon.it/ https://itunes.apple.com/it/app/amazon-mobile-uk/id335187483?mt=8 6

http://tacati.it/

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Altra conseguenza di questa scelta è la perdita di tracciabilità del prodotto stesso. Il ruolo del produttore in questa piattaforma è secondario. Nonostante ciò è comunque presente una sezione nella quale si possono trovare informazioni sui produttori.

I Sapori di Sant’Erasmo

Lista verdura del 24/2/2013, Allegato della mail ricevuta il 24/2/2013 da ordini@isaporidisanterasmo.com

Successivamente si è analizzato come un’azienda del territorio veneziano si sia svincolata dai meccanismi della grande distribuzione occupandosi direttamente della vendita dei propri prodotti: I Sapori di Sant’Erasmo7. L’azienda si è dotata di un sito internet che la presenta e nel quale si effettua la registrazione. Vi è un’interessante sezione nella quale vengono proposte ricette realizzabili con i prodotti di stagione. Il sito, inoltre, invita ad un visita in azienda offrendo anche indicazioni molto dettagliate su come poterla raggiungere. I Sapori di Sant’Erasmo opera solo nella città di Venezia offrendo tre punti di raccolta che vengono serviti in 3 giorni diversi. Dopo aver fatto l’iscrizione alla mailing list nel sito internet, si riceve settimanalmente una mail contenente una tabella dell’elenco dei prodotti disponibili. I prodotti contrassegnati da * non sono garantiti Nome: E-mail: Luogo Consegna Orario Consegna Fondamenta Nuove Mercoledì alle 18:30 Lido Venerdì alle 18:00 Giudecca (S. Eufemia) Venerdì alle 19:00 San Trovaso Venerdì alle 19:15 Nome Prodotto Prezzo Borsa Grande E. 10,00 al pezzo Borsa Piccola E. 5,00 al pezzo Patate grandi E. 0,50 al Kg Patate piccole E. 0,50 al Kg Cappucci Tondi E. 1,20 al Kg Cavolfiori E. 1,80 al Kg Cavolfiori con le foglie E. 2,20 al Kg Radicchio di Chioggia E. 1,70 al Kg Insalata a cespo E. 2,00 al Kg Rucola E. 6,00 al Kg Valeriana E. 6,00 al Kg

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http://www.isaporidisanterasmo.com/

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Telefono: Segna X sul luogo prescelto Ordinazione


Compilando tale tabella e rinviandola per posta elettronica si effettua l’ordine. Un servizio semplice e funzionale, che è cresciuto negli anni, passando da una sola consegna settimanale alle attuali cinque. L’azienda è munita di un'imbarcazione e si occupa personalmente delle consegne.

Una tendenza diffusa, emersa dal confronto con i produttori, è l’utilizzo del web per presentare la loro attività: in alcuni casi si tratta di un sito internet (molto spesso elementare confuso e quasi mai aggiornato), in altri casi di una pagina Facebook (con una discreta attività). Si è quindi ritenuto necessario poter creare una connessione fra produttori e consumatori proprio sfruttando il social network. Lista della spesa

Intervistando alcune persone presso il mercato di Mestre è emerso che l’uso della Lista della spesa è molto diffuso. Questa viene usata principalmente in due modi. Il primo è un dettagliato elenco da rispettare; modalità spesso usata nei casi in cui l’acquirente non coincide con chi compila la lista. Nel secondo caso la lista della spesa è una linea guida, definita per macro aree, dettagliate solo di fronte al banco del mercato con la reale offerta. In questo caso è al mercato stesso che si definisce la ricetta che verrà preparata. L’utente che usa questa modalità è anche un più propenso a dialogare con il venditore per chiedere informazioni consigli e suggerimenti.

Promemoria

Alla luce di queste considerazioni si è ritenuto indispensabile inserire una sezione nell’applicazione che permettesse di pianificare i propri acquisti. Anche qui si è svolta una ricerca preliminare riguardante le applicazioni che presentano un servizio simile. Si è iniziato con l’applicazione Promemoria8. Quest’ultima offre la possibilità di creare più elenchi organizzare in un calendario, e le voci dell’elenco possono essere ricordate in un particolare momento mediante definizione della data e dell’ora, o ad8

Un applicazione per iPhone dotazione del il sistema operativo iOS5

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Screenshot dell’applicazione Promemoria

dirittura in una particolare posizione geografica. Altri elementi possono essere ricordati con periodicità definita dall’utente. La redazione di una lista è molto semplice ed intuitiva. L’interfaccia si presenta chiara, per aggiungere una nuova voce basta toccare il tasto “+” a destra del nome della lista o su di una riga vuota, facendo comparire subito la tastiera. Compilato il campo si conferma e si prosegue nella compilazione dell’elenco mediante i tasti invio sulla tastiera o Fine sulla barra di navigazione. Anche la sezione Dettagli in un primo momento è sembrata interessante e per questo è stata analizzata. Qui è possibile impostare il quando ricevere notifiche per ricordare quella particolare voce. Ma ai fini di Mercà, quello che sembra realmente utile è la possibilità di rendere periodiche le voci della lista dando loro diversi intervalli di tempo. In Promemoria la frequenza che si può assegnare all’elemento dell’elenco è risultata così disposta: nessuna, quotidiana, settimanale bisettimanale, mensile e annuale. Le voci della lista possono essere spuntate toccando il quadratino nella colonna di sinistra sulla stessa riga della voce che ci interessa spuntare. Aprendo in seguito la stessa lista, la voce in precedenza spuntata non compare nuovamente, questa è stata spostata in un'altra sezione che raccoglie le voci completate.

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Screenshot dell’applicazione Piccole Ricette Promemoria è stata testata al fine di comprendere quali funzionalità si sarebbero effettivamente usate durante l’acquisto presso il mercato. Si è immediatamente notato come lo spostamento in un atro elenco degli articoli già acquistati fosse disorientante. I test hanno dimostrato come nel lungo periodo si assegni una periodicità agli articoli acquistati più frequentemente. In questi casi però un aspetto si è rivelato poco chiaro: le voci dotate di periodicità, una volta spuntate, passano in calce all’elenco (questo crea una chiara distinzione fra quello che è stato fatto e quello che ancora manca), ma se si chiude l’applicazione e si riapre successivamente, le voci prima spuntate e in calce all’elenco si ripresentano nell’elenco come voci ancora da spuntare. Altre applicazioni sono state testate, e di seguito verranno illustrati gli aspetti più interessanti riscontrati in alcune delle app ritenute di maggior rilevanza durante l’analisi. Piccole Ricette

Piccole Ricette9 è un’applicazione recente e si presenta come uno strumento che vuole aiutare in cucina. È dotata di diverse sezioni, tra qui le più importanti sono il ricettario e la lista della spesa. Aspetto rilevante di quest’app è il form da compilare per aggiungere una nuova voce. Quest’ultimo è suddiviso in due campi uno per il nome del prodotto e l’altro per le quantità.

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https://itunes.apple.com/us/app/piccolericette/id528983495?mt=8

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Lista della spesa – Buy Me a Pie!

Lista della spesa – Buy Me a Pie!10 è un applicazione dedicata alla gestione delle proprie liste della spesa. Gli aspetti più interessanti sono legati alla composizione di tali liste. La lista si può comporre secondo due modalità. Toccando il riquadro sottostante la barra di navigazione, si può inserire il nome del prodotto che ci interessa; viene così offerta una serie di suggerimenti che si riducono man mano che digitiamo la parola. Questi suggerimenti partono da un elenco standard, che si arricchisce ad ogni nuovo inserimento. Altro fattore significativo è l’assegnazione di un codice colore per una categorizzazione per famiglie di prodotti. L’altra modalità di composizione di lista della spesa si raggiunge toccando il tasto sulla sinistra che rappresenta un elenco. Da qui si accede al database dei suggerimenti, ne quale si può mettere un segno di spunta toccando semplicemente le voci interessate. Sfiorando il tasto Fatto aggiungiamo i prodotti selezionati alla nostra lista della spesa. Quest’app offre delle interessanti funzionalità per condividere con i famigliari o amici le liste. Infatti, gli utenti con cui si condivide la lista possono partecipare alla redazione ed all’uso della stessa.

In alto, screenshot dell’applicazione Lista della spesa – Buy Me a Pie!

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https://itunes.apple.com/us/app/grocery-list-free-shopping/id491297400?mt=8


Il Ricettario

Durante le ricerche è emerso che approvvigionarsi in mercati locali può significare anche aver a che fare con un’offerta limitata o di alimenti ormai diventati poco conosciuti. Il gastronomo Carlo Petrini spesso, nei suoi interventi, sostiene che non basta che allevatori e contadini si dedichino a specie autoctone, è ancor più importante creare le basi culturali che permettano l’apprezzamento di tali prodotti. Negli anni passati queste specie dimenticate sono state accantonate, in favore di altre caratterizzate da sapori che potevano soddisfare palati di diverse aree geografiche. Questo ha causato una standardizzazione generale dei palati, ed un progressivo impoverimento della cultura gastronomica locale11. Un’ulteriore sezione appare interessante e stimolante. Si è cercato infatti di rispondere all’atavica questione: “cosa posso preparare domani?”. Quindi si è deciso di dotare l’applicazione di un Ricettario. Tramite questo strumento si vuole rimarginare quelle lacune di cultura culinaria legate al territorio; inserendo una pluralità di ricette realizzabili con i prodotti del proprio territorio, si cercherà di gratificare gli utenti, anche nei di scarsa varietà alimentare legata alla stagionalità.

In alto, screenshot dell’applicazione Evernote Food

11  PER UNA VISIONE dettagliata di tale prospettiva culinaria Cfr. Carlo Petrini, Buono, pulito e giusto. Principî di nuova gastronomia, Einaudi, Milano, 2005.

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Evernote Food

Un ricettario di tale portata non è facile da reperire e ricostruire. Si sono così ipotizzate due soluzioni. Navigando in rete ci si rende conto immediatamente di quanto numerosi siano i blog dedicati alla cucina con innumerevoli ricette. Un’applicazione che offre un ricettario che sfrutta come risorsa questi blog è Evernote Food12. Al suo interno si trovano due sezioni interessanti: Il mio libro di cucina e Esplora Ricette. Quest’ultima offre una vetrina con le ultime ricette postate su i siti web di riferimento dell’app. Una volta aperta la pagina relativa ad una ricetta e questa è ritenuta interessante si può aggiungerla ad Il mio libro di cucina toccando l’icona a destra sulla barra di navigazione, dove si raccolgono tutte le ricette preferite.

Piccole ricette

L’applicazione Piccole ricette, introdotta precedentemente, ha un ricettario molto interessante. Di impostazione comune sono il ricettario diviso in categorie e le pagine che descrivono le ricette. Sezzionei più interessanti sono Menù a Sorpresa ed Invia Ricetta. Nella prima, squotendo il device, viene composto randomicamente un menù completo, utile spunto in totale assenza di idee. Nella seconda, invece, si trova un modulo diviso in capi da compilare con le informazioni della ricetta che si vuole inviare. Questa modalità permette la realizazione di un database nel quale categorizare le ricette anche per ingredienti. In Mercà, incrociare un database costituito in tal modo con l’elenco dei prodotti in vendita nel “mio mercato” offrirebbe una selezione delle sole ricette realizabili da quel paricolare utente in quel determinato periodo. Si è quindi elaborata la struttura dell’ultima sezione del applicazione lato consumatore, quella dedicata all profilo dell’utente. Qui il consumatore può trovare tutte le informazioni legate agli acquisti fatti in passato e i suoi prodotti preferiti. È ipotizzabile una sezione che raccolga dati statistici per descivere quali siano gli effettivi consumi di un utente. In fine si trova la sezione che permette di accedere alle impostazioni dell’aplicazione e del proprio profilo. Segue il diagramma della struttura finale dell’applicazione lato consumatore.

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https://itunes.apple.com/us/app/evernote-food/id481893372?mt=8

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Screenshot dell’applicazione Piccole Ricette

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Lato produttore

Si è successivamente passati a pianificare quali fossero le funzionalità necessarie dei produttori, suddividendole in tre aree: Il Banco, Il Profilo e Gestione Ordini. Nella prima sezione vi sono raccolte tutte le funzionalità che permettono al produttore di esporre al meglio i suoi prodotti. Dalle interviste svolte agli utenti che già usano servizi di e-commerce per gli acquisti alimentari, è emerso che le immagini dei prodotti offerti vengono percepite come non reali: vengono meramente associate a quelle dei prodotti confezionati, ovvero immagini che rendono l’idea di un prodotto differente dal suo reale aspetto. Molti consumatori hanno, infatti, espresso il desiderio di poter vedere la foto del prodotto reale che hanno intenzione di acquistare. Questo ha portato a pensare un sistema semplice, che permettesse ad un produttore di aggiornare il proprio banco inserendo nuovi prodotti con una serie breve e semplice di operazioni. Inoltre si sono esaminati i luoghi nei quali i produttori operano: campi coltivati, stalle, laboratori di trasformazione, piccole botteghe. La scelta di sviluppare un applicazione per smartphone è stata optata, oltre alle suddette motivazioni, per permettere al produttore di utilizzarla anche durante le proprie attività. Si è quindi voluto offrire al produttore la possibilità di scattare una foto del prodotto direttamente sul luogo di produzione, potendo inoltre inserire informazioni come nome, prezzo, quantità disponibile ed anche geolocalizzazione del luogo di produzione. Successivamente si possono porre informazioni aggiuntive come una descrizione e, magari, qualche consiglio su come impiegare in cucina tale alimento. Queste particolari funzionalità sono state ispirate dalla nota applicazione Instagram13 e da quelle dei principali social network come Facebook questi permettono di scattare una foto, associarvi una commento e pubblicarla con pochissimi passaggi, e offrendo strumenti per l’aggiunta rapida di informazioni come la posizione geografica nella quale è stata scattata. È stata prevista anche una sezione nella quale gestire la merce esposta, cambiandone l’ordine di esposizione dei prodotti, aggiornandone le quantità disponibili, il prezzo di vendita e numerose altre informazioni tra cui la descrizione del prodotto e l’aggiunta o modifica di suggerimenti legati ad esso.

13  Instagram è un’applicazione gratuita che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi servizi di social network. https://itunes.apple.com/us/app/instagram/id389801252

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Mercà | Sviluppo progettuale


Screenshot delle applicazioni che permetto di scattare fotografie e pubblicare. Instagram Evernote Food

Facebook

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In questa particolare sezione, omologa al Mercato del lato consumatore, vi è anche la possibilità per il produttore di accedere alle funzioni social. Qui egli può caricare fotografie, non solo relative ai prodotti in vendita ma anche legate alle attività dell’azienda, o anche commentare i post dei pubblicati dai consumatori. Diventando il luogo dedicato alle relazioni con clienti. L’esperienza di I Sapori di Sant’Erasmo ha suggerito come in Mercà la gestione degli ordini e la loro consegna potesse essere direttamente gestita dai produttori. Se quest’ultimi, infatti, consegnano direttamente gli ordini ai consumatori si crea un momento nel quale le due parti si hanno la possibilità di incontrarsi fisicamente. Intervistando le persone, incontrate ad uno degli appuntamenti dedicati alla consegna di I Sapori di Sant’ Erasmo, si è notato un apprezzamento nel legame creatosi dal contatto fra consumatore e protutore e fra i consumatori stessi. Per verificate l’effettiva fattibilità di tale ipotesi, ci si è recati presso i mercati di Campagna Amica di Mestre e Venezia, dove, parlando con i produttori presenti, si è constatato che tutti erano muniti di furgone per il trasporto dei loro prodotti. Quando si è chiesto loro se fossero disposti a effettuare delle consegne a domicilio alcuni hanno risposto dicendo in determinati casi è già possibile ma solo per pochi clienti o amici. Alla luce di ciò, si è deciso di fornire uno strumento che potesse organizzare le consegne in punti di raccolta con frequenze periodiche definibili dal produttore in base alle sue capacità. L’ultima sezione dedicata ai produttori è quella che si occupa del loro profilo. Qui si ha la possibilità di aggiungere e modificare le informazione riguardanti il produttore stesso come, ad esempio, la descrizione della propria azienda, l’indicazione e la descrizione del territorio in cui si opera, chi lavora nell’azienda, la propria filosofia produttiva e i propri contatti. Sempre in quest’area è possibile definire il tipo di servizi offerti, come la consegna a domicilio o presso punti di raccolta, è da questa sezione che si definiscono frequenza e luogo nei quali avviene la consegna dei prodotti.

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Mercà | Sviluppo progettuale


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Lato Consumatore Lista della spesa Mercato

Bacheca

le ultime notifiche da tutti i produttori della zona

Profilo del produttore

Chi Siamo Dove Siamo La nostra Contatti Recensioni Azienda

Bilancia

Banco

La Strada del Mercato

tutti i produttori della zona

tutti i prodotti di un produttore

Aggiungi alla Shopping Bag

definisci la quantità di prodoto che vuoi

Ausiliari Shopping Bag

controllo la tua spesa

Confronto

confronti la tua lista della spesa con la tua shopping bag

Lista della spesa controllo la tua spesa

Concludi l’Ordine

Organiza il ritiro della Spesa

Paga

Ricettario Stagionale Componi il I menù della Aggiungi la tuo Menù Setttimana tua Ricetta Condividi

Condividi

Lista dei desideri

quello che mi piacerebbe mangiare un girono

Condividi Aggiungi ingredienti alla tua lista della spesa Il Mio Profilo Storico degli Protti Preferiti Mappa delle Impostazioni Acquistati aree dalle del Profilo quali mi servo

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Mercà | Sviluppo progettuale

Ritira la Spesa


Lato Produttore Aggiungi un Nuovo Prodotto

Carica o Scatta una foto del prodotto

Inserisci Informazioni sul Prodotto Inserisci Consigli sul Prodotto

Il Mio Banco

Riordina il Banco

Sposta o rimuovi Prodotti Edita Informazioni Prodotti Scrivi un Post

La Mia Bacheca

collegato alla pagina Facebook

Condividi Foto Fai un commento

Calendario degli Ordini Lista degli Ordini

Calendario delle Consegne

Chi Siamo Dove siamo Il Mio Profilo

La nosta Azienda Contatti Servizi Offerti

Schemi descrittivi del struttura dell’applicazione.

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Mercà |


Progetto finale

Lista della spesa

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Il Banco

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Il dettaglio del prodotto

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La bilancia

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Il confronto tra lista della spesa e shopping list

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Il profilo del produttore

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Metti in cassetta il tuo prodotto

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MercĂ | Progetto finale


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Dopo gli esperimenti e le considerazioni fatte durante la fase di sviluppo progettuale, si è passati a definire interfaccia dell’applicazione nella sua forma finale. Gli aspetti principali emersi nella fase precedente sono rappresentati dalla volontà di creare un esperienza d’uso che ricordasse il mercato di strada. Inoltre la scelta che ha condizionato maggiormente lo sviluppo finale dell’applicazione è quella relativa all’esposizione dei prodotti, infatti si è voluto utilizzare delle immagini direttamente scattate dai produttori, magari già sui luoghi di raccolta o produzione, per poter garantire una trasparenza nei confronti dei consumatori e flessibilità per i produttori, che potranno quindi inserire facilmente nuove specialità. La registrazione viene effettuata solo una volta, al primo accesso, successivamente se si volesse aggiornare il proprio profilo lo si può fare dal menù delle impostazioni. Durante la registrazione viene chiesto un codice, questo serve al riconoscere univocamente il produttore, e sbloccare la sezione ad esso dedicata. Se questo codice viene omesso l’applicazione verrà attivata solo in modalità consumatore. La parte dell’applicazione dedicata ai consumatori e suddivisa in quarto modalità: Lista della spesa, Mercato, Ricettario Stagionale e Il Mio Profilo. Queste modalità posso essere richiamate in qualsiasi momento dal tabbar presente sul lato corto dello schermo (quello in basso in modalità portrait o quello a destra in landscape). Lista della spesa

La modalità di default è Lista della spesa alla quale si accede direttamente quando Mercà viene lanciata, in tal modo appena l’utente potrà appuntare ciò di cui ha bisogno in qualsiasi momento. In questa sezione si potranno aggiungere tutti i prodotti che si ha intenzione di acquistare, e specificarne la quantità che si desidera. Con l’utilizzo da parte dell’utente Mercà “apprende” quali sono i prodotti che noi preferiamo questo permette di offrire dei suggerimenti quando l’utente inserisce una nuova voce nella lista della spesa.

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Mercà | Progetto finale


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Il Mercato

La modalità Mercato è quella alla quale si è dedicata più attenzione, soprattutto per quanto riguardava l’aspetto grafico. Questa è suddivisa in tre livelli: la strada del Mercato, il Banco e la Bilancia. A questo livello viene presentata una selezione dei 15 produttori più vicini al consumatore, suddivisi in quattro tipologie di prodotti: Macelleria, Ittica, Ortofrutta e Prodotti Trasformati (come: pane, formaggi, salumi). Questa suddivisione si ispira alla categorizzazione di un mercato tradizionale. Facendo scorrere il dito sullo schermo l’utente può esplorare la sua selezione di produttori, e quindi vedere I produttori a sua disposizione.

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Mercà | Progetto finale


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Il Banco

Selezionato il produttore si accede al Banco del produttore dove si può apprezzare tutta la sua offerta. Anche qui ,scorrendo il dito orizzontalmente sullo schermo, si può esplorare l’intera offerta del produttore. In Questa modalità, e anche in quella precedente, ruotando il dispositivo in verticale sarà possibile accedere alla sezione Social, nella quale è possibili informarsi sulle attività del produttore.

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Il dettaglio del prodotto

A questo punto non resta che scegliere quale prodotto ci interessa, e toccarlo, accedendo alle informazioni prezzo e provenienza. In questa sezione il produttore può inserire suggerimenti o informazioni aggiuntive. In questo caso all’utente si presenteranno dei tasti (massimo 3) sul lato destro dell’interfaccia, dai quali potrà accedere ah suggerimenti offerti al produttore. Convinto della scelta fatta l’utente può decide di comprare il prodotto ed andare avanti nella navigazione.

Schermata nella quale è possibile accedere alle informazioni aggiuntive inserite dal produttore, mediante le tab presenti sul lato destro.

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Mercà | Progetto finale


La bilancia

Si arriva quindi nella sezione dedicata alla definizione della quantità di prodotto desiderata. In base alla scelta di vendita fatta dal produttore, cioè se vendere quel particolare prodotto a numero di pezzi o a peso, viene presentata una delle due interfacce che seguono. Al centro delle quali si trova una finestra nella quale si indica la quantità desiderata, scorrendo verticalmente il dito sullo schermo. Al fianco di questa compaiono due indicatori che espongono il prezzo e il numero di pezzi/peso stimati.

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Il confronto tra lista della spesa e shopping list

Nella sezione del Mercato è possibile confrontare in ogni momento quello che si ha intenzione di comprare e quello che invece si è già acquistato. Trascinando in basso il tasto che appare in alto a destra dello schermo si accede alla sezione dedicata al confronto fra Lista della Spesa e Shopping Bag. Qui è anche possibile controllare i due elenchi singolarmente. Ruotando verticalmente il dispositivo o toccando il tasto modifica si ha la possibilità cancellare alcuni articoli o, solo nella lista della spesa, è possibile anche aggiungerne di nuovi.

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Mercà | Progetto finale


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Il profilo del produttore

Dalla sezione il Banco, trascinando verso il basso la barra con il nome del produttore, è possibile accedere alla sezione nella quale quest’ultimo si presenta. Qui scorrendo orizzontalmente le pagine sarà possibile avere tutte le informazioni possibili sul produttore come: Chi Siamo, Dove Siamo, La Nostra Azienda, Contatti e le Recezioni lasciate dai consumatori.

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Mercà | Progetto finale


Interfaccia produttore

L’interfaccia qui presentata descrive l’azione principale che Mercà svolge per il lato consumatore. Nella sezione Il Mio Banco infatti è possibile scattare una foto del prodotto che si intende vendere. È possibile vedere già mentre si sta scattando la foto un anteprima di come il prodotto apparirà una volta messo in cassetta. Ai primi accessi al produttore verrà sottoposto un breve tutorial che descriverà le semplici regole con le quali dovranno essere raccolte le immagini. Infatti i prodotti verranno fotografati dall’alto e si dovranno trovare all’interno di una cassetta o un vassoi di 50 x 30 cm. Questo riferimento darà al consumatore un riferimento dimensionale.

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Mercà |


Service Blueprint

Per organizzare e capire come tutti i vari attori di Mercà sarebbero entrati in contatto fra di loro e quali sarebbero stati i touchpoin nei vari canali di comunicazione, è stato prodotto uno schema molto ricorrente nel Service Design: il Service Blueprint. Questa rappresentazione permette di allineare bisogni e desideri degli utent e degli stakeholder del sistema. In questa tabella le righe rappresentano i singoli attori del servizio, mentre le colonne, una successione temporale. Non vi è un effettivo standard nella compilazione di un Blueprint, ogni progetto richiede elementi diversi, ma normalmente è utile iniziare con un percorso che attraversa le seguenti fasi: come si entra a conoscenza del servizio, come si partecipa, come si usa, come se ne incrementa l’uso e come si abbandona. Inoltre è consuetudine che le righe della tabella siano divise in due parti da una linea detta "linea di visibilità". Questa linea distingue ciò che è visibile all’utente dal resto dei processi che permettono il corretto funzionamento del servizio, quindi invisibili all'utente finale. Questo permette di individuare i punti sui quali concentrarsi per lo sviluppo di una corretta user experience1.

1 Andy Polaine, Lavrans Lovlie, Ben Reason, Service Design: From Insight to Implementation , Rosenfeld Media, 2013.

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MESSA IN OPERA DEL SERVIZIO

DIVULGAZIONE Dove l’utente e i produttori vengono a conoscenza del servizio?

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APPLICAZIONE PUBBLICITÀ TRADIZIONALE

Pubblicità sui giornali, TV locale

PRODUTTORE REDAZIONE

Consumatori soddisfatti

Siti web, Social Networks (Facebook, Twitter, Pinterest, Instagram), Blogger

INTERNET

VISIBILE AL CONSUMATORE INVISIBILE (BACK END)

TOUCHPOINT CHANNELS

DI PERSONA

Passa parola, consumatori soddisfatti

Organizzazioni di settore (Coldiretti, Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali)

Reclutamento dei produttori iniziale

Mercà | Service Blueprint

Contattato direttamente dal fornitore del servizio

Organizzazioni di settore (Coldiretti, Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali)

Siti web propri, Social Networks (Facebook, Twitter, Pinterest, Instagram), Blogger,

Reclutamento dei produttori (ongoing)

Pubblicità

Sito web, Social Networks (Facebook, Twitter, Pinterest, Instagram), Blogger


REGISTRAZIONE

PREPARAZIONE

COMPRAVENDITA

DISTRIBUZIONE

Come si inizia ad usare il servizio?

Usare l’applicazione per pianificare la spesa

Usare l’applicazione per scegliere e comprare il cibo

Ricevere la merce Ritira la sua spesa

Scarica l’applicazione

Si registra ed indica il luogo in cui vive

Accede alla sezione Lista Spesa o Ricettario

Sceglie le ricette che intende preparare e le organizza in un calendario

Compila la sua lista della spesa

Accede alla sezione Mercato

Viene offerta Sceglie i al consuma- prodotti che tore una desidera selezione di produttori più vicini alla sua posizione

Ne sceglie le quantità

Registra gli acquisti fatti per affinare i suggerimenti offerti su prodotti e ricette

Viene effettuata una ricerca su i servizi di recapito offerti dai produttori

Conclude pagando

Sceglie come ritirare la spesa

SVILUPPI A LUNGO TERMINE Usare la parte social per approfondire la conoscenze del progetto Può discutere con gli altri consumatori sui prodotti e i produttori

Offre le ultime notizie relative ai produttori della sua area

Ricerca gli utenti vicini, disposti a ritirare la spesa anche per altri utenti

Accede alla area social del mercato dove si informa sulle attività dei produttori

Far sapere ad altri la tua esperienza

Scarica l’applicazione

Compila il modulo di iscrizionedelle Politiche Agricole e Forestali)

Invia la richiesta di adesione

Vengono controllate le credenziali del Produttore

Si fa riferimento agli “enti certificatori” per controllare le credenziali del produttore

Vene rilasciato un codice d’approvazione

Inserisce il codice di approvazione

Il produttore entra a far parte del database del servizio

Perfeziona il suo profilo e lo collega agli altri social network in suo possesso

Scatta una foto dei prodotti che intende vendere

Inserisce i prodotti che vuole vendere

Ne definisce le scorte, il prezzo di vendita, e lo descrive

Viene ricevuta la richiesta di prodotti

Vengono riorganizati gli ordini

Raccoglie o produce solo le quantità di prodotto richiesto

Viene organizzato il giro delle consegne

Effettua il giro di consegne

Accede alla sua pagina del profilo dalla quale può rispondere direttamente ai commenti e i post lasciati dai clienti che serve

Discutere con altri prodduttori


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Mercà |


Conclusioni

Mercà è un servizio offerto sia ai piccoli produttori che ai consumatori per cercare di migliorare la condizione sociale, facendo percepire a questi di essere parte di un sistema unico, e quindi direttamente collegati, dove il benessere del l’uno produce benessere per l’alto e viceversa (benessere non inteso esclusivamente come benessere economico). La volontà di districarsi in uno ambito simile ha presentato molte sfide, prima fra tutte il modo con il quale trattare tale tema. Si è scelto di proporre all’utente un comportamento che possa soddisfare le intenzioni iniziali. La strada prettamente informativa ed educativa, ipotizzata all’inizio, si è dimostrata poco praticabile in quanto dopo un interesse iniziale da parte degli utenti si manifestava un graduale abbandono. Le ipotesi presentate successivamente (non esponete in quest’elaborato) hanno presentato una cresscita della complessità del sistema che diventava ingestibile. Si è quindi scelto una strada che portasse ad un riscontro concreto, che favorisse direttamente un comportamento ritenuto adeguato, revocando all’utente questa scelta. Questo ha così orientato il progetto ad una definizione più concreta. La scelta di orientarsi verso la progettazione di un servizio e di un’applicazione per smartphone ha per me rappresentato una grande sfida. Negli anni passati la maggior parte delle mie esperienze si è orientate verso la progettazione di installazioni fisiche sia nelle attività universitarie che in quelle lavorative. Ho voluto quindi sfruttare questa opportunità per acquisire delle competenze aggiuntive che mi avrebbero potuto avvicinare ai settori commerciali, dinamici ed in espansione, come quello del service design e la progettazione di applicazioni per smartphone. Per quanto riguarda quest’ultimo mi sono proposto di sviluppare il mio servizio per dispositivi iOS1. Quest’ultimo proposito si è dimostrato essere la sfida più impegnativa di tutte. Questi sistemi sono caratterizzati da un pacchetto di strumenti molto assortito ma allo stesso tempo 1 è un sistema operativo sviluppato da Apple per iPhone, iPod touch e iPad.

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caratterizzato da un linguaggio di programmazione proprietario completamente diverso da tutti gli altri presenti sul mercato. Questo ha rappresentato un vero e proprio ostacolo che ha drasticamente rallentato il ritmo dei lavori facendo lievitare considerevolmente le risorse impiegate. Durante le fasi finali dello sviluppo progettuale mi sono imbattuto i progetti2 simili a Mercà, dimostrando la presenza di un interesse condiviso in tale ambito. Tra tutti, due progetti sono risultati più somiglianti a Mercà. Cortilia3 è una piattaforma internet al servizio degli Agricoltori e degli Utenti per aggregare la domanda e l’offerta e gestire la consegna della spesa online a domicilio in modo efficiente. Questo è un progetto ormai concretizzato in un servizio fruibile, ed è al momento localizzato nella provincia di Milano. L’offerta di prodotti è molto vasta, si può anche trovare disponibilità di prodotti non locali grazie all’iniziative dei produttori della zona che si organizzano con quelli di aree più distanti, mantenendo la filiera sempre molto corta e la tracciabilità del prodotto stesso. Benché il sistema risulti molto interessanti e affine agli obiettivi di Mercà, si presenta un unico difetto: nell’interfaccia la presenza del produttore è messa in secondo piano, la percezione è quella di acquistare da Cortilia e non dai produttori. Questo a mio avviso non ristabilisce la connessione fra consumatore e produttore. Inoltre l’interfaccia presenta i prodotti come un qualsiasi altro e-shop alimentare. Jenuino4 invece si presenta come un movimento culturale che risponde ai bisogni di un consumatore esigente nell’essere informato su ciò che mangia. Al momento non ha un e-shop ma a breve verrà presentato. 2 http://www.dibble.com.au/ , http://www.goodmakers.it/ 3 http://www.cortilia.it/ 4 http://www.jenuino.com/

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Mercà | Conclusioni


Dalle proposte di interfaccia dell’e-shop presentate recentemente sulla loro pagina Facebook, il sito presenta le stesse problematiche di Cortilia, ossia anche Jenuino prevarica i produttori. Aspetto molto interessante di questo progetto è l’impressionate attività del suo blog, che quotidianamente presenta nuovi post legati ad gastronomia, sostenibilità, agricoltura, e molto altro. Nelle fasi finali del progetto ho avuto l’opportunità di partecipare ad un incontro organizzato dalla professoressa Gillian Crampton Smith con il dot. Giuseppe Folonari, responsabile investimenti H-Farm. Qui ho avuto l’opportunità di presentare Mercà e ricevere suggerimenti per sviluppi futuri. Folonari ha suggerito la formazione di un gruppo di sviluppo, di intercettare altre persone per la creazione di un team in grado effettivamente di sviluppare il servizio e l’applicazione. Il fattore tempo in questa fase è cruciale, è molto importante quindi avere le capacita di produrre una versione iniziale dell’applicazione da poter lanciare sul mercato e quindi testarne la risposta del mercato. In questa prima fase (approssimativamente di 3 mesi) si ridurranno le funzionalità offerte dal servizio al minimo, proprio per accorciare i tempi di lancio. Solo i risultati di questi primi test potranno evidenziare concretamente le scelte progettuali fatte siano state valide e quali correzioni apportare in caso contrario.

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Bibliografia

Chris Anderson, La coda lunga. Da un mercato di massa a una massa di mercati, Codice Edizioni, Torino, Aprile 2010 Mike Berners-Lee, How Bad Are Bananas?: The carbon footprint of everything, Green Profile, Londra, Maggio 2010. Serge Latouche, Breve trattato sulla decrescita serena, Bollati Boringhieri, 2008. Felicity Lawrence, Eat Your Heart Out: Why the food business is bad for the planet and your health, Penguin Books, Londra, Giugno 2008. Carlo Petrini, Terra madre. Come non farci mangiare dal cibo, Giunti editore, 2009 Carlo Petrini, Buono, Pulito e Giusto Principi di nuova gastronomia, Enaudi, Torino , 2005. Maurizio Pallante, La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL, Editori Riuniti, 2005. Raisson Virginie, Atlante dei futuri del mondo, migrazioni, agricoltura, acqua e clima. 2033, Slow Food (collana Terra Madre), Milano, 2012.

Videografia

Mark Bittman, What’s wrong with what we eat, http://www.youtube.com/ watch?feature=player_embedded&v=5YkNkscBEp0 Ken Cook, Turning the Farm Bill into the Food Bill, TEDxManhattan, http://www.youtube.com/ watch?feature=player_detailpage&v=Z6T37m4r3yo Intervista a Rosario Floriddia, Azienda agricola biologica Floriddia, Peccioli (Pisa) , 2010, http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=pfF3JGN_4QM. Michel Nischan, Great Tomatoes For All!, TEDxManhattan, http://www.youtube.com/ watch?feature=player_detailpage&v=N-9eRNtnswA Salvatore Settis con Carlo Petrini, Sul territorio, Che tempo che fa 20/01/2013, https://www. youtube.com/watch?v=AsmFO3ZzP-4&list=CLrWUxGa4SUbo&index=141 Rob Spiro, The Local Future of Food: 10% in 10 Years, TEDxSoMa, http://www.youtube.com/ watch?feature=player_embedded&v=SHXTLyq5VCA#!

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Mercà |


Fonti

Sitografia

Agraria.org, Catalogo prodotti-aziende, http://aziende.agraria.org/ AmazonFresh, http://fresh.amazon.com/ Azienda agricola biologica Floriddia, http://www.ilmulinoapietra.it/ Campagna Amica, http://www.campagnamica.it/ Coldiretti, http://www2.coldiretti.it/Pagine/default.aspx Cortilia, http://www.cortilia.it/ Dibble, http://www.dibble.com.au/ Food Republic, http://www.food-republic.it/ FreshDirect, http://www.freshdirect.com Gente del FUD, http://www.gentedelfud.it/ Grano Armando,I nostri Produttori ,http://www.granoarmando.it/index.php?content=schede Goodmakers, http://www.goodmakers.it/ Gopher Grocery, https://www.gophergrocery.com/ GreenPolkaDotBox.com, http://www.greenpolkadotbox.com/ iOS Human Interface Guidelines, http://developer.apple.com/library/ios/#documentation/ userexperience/conceptual/mobilehig/Introduction/Introduction.html#//apple_ref/doc/uid/ TP40006556-CH1-SW1 Jenuino, http://www.jenuino.com/ Local Food Lab, http://localfoodlab.com/ OpenIDEO, How might we better connect food production and consumption? http://www.openideo.com/open/localfood/realisation/ Pastificio Dei Campi, La tracciabilitĂ della produzione della pasta attraverso Google Maps, http://www.pastificiodeicampi.it/tts-sistema-di-tracciabilita.html RelayFoods.com, http://www.relayfoods.com/ Slow Food, http://www.slowfood.it/ Tacati, http://www.tacati.it/ Tesco.com, http://www.tesco.com/groceries/ Winder Farms, http://www.winderfarms.com/weekly_delivery.aspx

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Ringraziamenti

Il lavoro di questi mesi è giunto ormai al termine e mi piacerebbe ringraziare tutte le persone che sono state coinvolte in questo lungo percorso. Un ringraziamento affettuoso va ad Antonio Elvira, Angela e tutta la mia famiglia, che mi hanno sostenuto incondizionatamente in questo mio percorso nel mondo del design. Ringraziare Marisa è inevitabile, la sua domanda quotidiana “cosa posso preparare domani?” e le varie difficoltà che incontra, sono state ispiratrici di questo progetto. Un ringraziamento particolare va ai miei relatori Gillian Crampton Smith e Philip Tabor che con il loro appoggio e la loro pazienza mi hanno permesso di arrivare alla conclusione di questo importante progetto e di un percorso universitario fondamentale. Ringrazio tutto il gruppo dei tesiti e i compagni di corso cui ho potuto condividere non solamente questa esperienza ma anche tre anni importanti della mia vita. In particolare vorrei ringraziare Carla Piazza, Fosca Salvi e Filippo De Tomasi il loro aiuto concreto e il grande supporto morale non è mai mancato, nemmeno nei momenti più delicati. Un ringraziamento sentito va a Steffen Klaue e Willy Sengewald per i loro preziosi consigli tecnici che hanno condizionato il mio progetto. In fine un ringraziamento doveroso va a Federica Carletti, che mi ha sostenuto e sopportato in questi mesi.

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UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA FACOLTA’ DI DESIGN E ARTI

DICHIARAZIONE DI CONSULTABILITA’ O NON CONSULTABILITA’ DELL’ELABORATO FINALE (da inserire come ultima pagina della dell’elaborato finale) Muscella Daniele Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. 269599 ...…………….

Corso di Laurea Magistrale in Design (Comunicazione Visive e Multimediali) laureando/a in ………………………………………………... III sessione, aprile 2013 2011/2012 sessione ………………………… dell’a.a. …………….………….

DICHIARA

che l’elaborato finale dal titolo: Mercà, Il tuo mercato a Km minimo. …………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. è consultabile da subito potrà essere consultato a partire dal giorno ………………….. non è consultabile (barrare la casella della opzione prescelta)

data …………………..

firma ………………………

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