A cura di Erik Ciravegna, Umberto Tolino
Packaging design e pubblica utilitĂ
Sperimentazioni in cartone per comunicare la sicurezza domestica
EDIZIONI DATIVO
A cura di Erik Ciravegna, Umberto Tolino
Packaging design e pubblica utilitĂ
Sperimentazioni in cartone per comunicare la sicurezza domestica
EDIZIONI DATIVO
Il volume presenta i risultati del programma di ricerca “Progetto sicurezza in famiglia” svolto presso il Dipartimento INDACO, Politecnico di Milano, con il contributo di Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica. Alle attività seminariali organizzate a supporto della ricerca hanno partecipato:
Packaging design e pubblica utilità Sperimentazioni in cartone per comunicare la sicurezza domestica A cura di Erik Ciravegna, Umberto Tolino Responsabile scientifico “Progetto sicurezza in famiglia" Valeria Bucchetti Sistema grafico-editoriale Valeria Bucchetti, Erik Ciravegna, Umberto Tolino Progetto grafico e impaginazione Elena Zordan Copyright 2012 Edizioni Dativo Srl ISBN 978-88-902818-7-7 Edizioni Dativo Srl via B. Crespi 30/2, 20159 Milano Tel. 02 69007733 info@dativo.it - http://www.dativoweb.net Finito di stampare nel mese di dicembre 2012 presso Ancora Srl via B. Crespi 30, 20519 Milano Stampato in Italia
Piero Attoma, Comieco Giovanni Baule, Politecnico di Milano Federica Brumen, Comieco Valeria Bucchetti, Politecnico di Milano Erik Ciravegna, Politecnico di Milano Nicola De Bellis, Liner Italia Marco Di Bernardo, GIFCO Eliana Farotto, Comieco Cesira Macchia, Politecnico di Milano Jacopo Pasetti, Ceper Umberto Tolino, Politecnico di Milano Alessandra Torriero, Ceper Vittorio Torriero, Ceper Benedetta Zago, Cuboxal Salvatore Zingale, Politecnico di Milano
Indice 05 Introduzione 07 Punti di vista Giovanni Baule, Politecnico di Milano Piero Attoma, Comieco Marco Di Bernardo, GIFCO Alessandra Torriero e Jacopo Pasetti, Ceper
15 Sperimentazioni 46 Il design della comunicazione per la pubblica utilità Valeria Bucchetti, Politecnico di Milano
49 Sicurezza domestica: imprevedibilità e prevenzione Cesira Macchia, Politecnico di Milano
52 Note sull’efficacia nella comunicazione sociale Salvatore Zingale, Politecnico di Milano
55 Packaging: un medium per la comunicazione sociale Erik Ciravegna, Politecnico di Milano
58 Linguaggi grafici e supporti per comunicare la sicurezza Umberto Tolino, Politecnico di Milano
Introduzione
Il lavoro presentato in questo volume si innesta su un filone di ricerca, attivo al Politecnico di Milano nell’area del Design della comunicazione, che ha posto al centro dell’indagine il packaging e le sue qualità per identificare spazi di sperimentazione e tracciare nuovi percorsi di innovazione, con una particolare attenzione alla dimensione sociale del progetto. Nello specifico, l’imballaggio è qui analizzato nella sua dimensione di “nuovo” medium, quale supporto non convenzionale al servizio della pubblica utilità. Il packaging in cartone (pizza-box) è stato assunto come caso emblematico per compiere una sperimentazione progettuale e veicolare attraverso di esso contenuti informativi di interesse collettivo riferiti alla sicurezza domestica. Sperimentazione che ha visto il coinvolgimento di un gruppo di professori e ricercatori del Dipartimento INDACO, la cui partecipazione ha consentito un approfondimento del tema e una messa a fuoco delle sue implicazioni, e di alcuni giovani designer, formati presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano, che hanno sviluppato i progetti contenuti in questa pubblicazione. Importante è stato il coinvolgimento della filiera cartaria: Comieco è stato motore e facilitatore dell’iniziativa a cui ha preso parte GIFCO, referente per il settore del cartone ondulato, e alla quale Cuboxal e Liner Italia hanno offerto le loro competenze tecniche a supporto della ricerca progettuale, quali rappresentanti del comparto produttivo e di trasformazione. A questo processo di progettazione “partecipata” ha offerto un ulteriore punto di vista Ceper, che ha contribuito al progetto facendo da raccordo con l’esperienza professionale maturata nel settore della sicurezza.
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Colloqui con alcuni dei soggetti coinvolti nel lavoro per far emergere ruoli e punti di vista dei principali attori del progetto.
Punti di vista
Politecnico di Milano - Colloquio con Giovanni Baule Comieco - Colloquio con Piero Attoma Gifco - Colloquio con Marco Di Bernardo Ceper - Colloquio con Alessandra Torriero e Jacopo Pasetti
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Percorso progettuale
OTT 2011 Avvio del progetto Viene avviato il programma di ricerca “Progetto sicurezza in famiglia” con l’obiettivo di sviluppare una sperimentazione di linguaggi – veicolati attraverso un packaging in cartone (pizza-box) – idonei a comunicare contenuti informativi di interesse collettivo riferiti alla sicurezza domestica.
FEB 2012 Workshop /1
DIC 2011 Tavolo di lavoro
L’incontro “Comunicare la sicurezza in famiglia. Contenuti, modi e strumenti”, che si svolge presso il Politecnico di Milano, costituisce la fase istruttoria del programma di ricerca. A questo momento di confronto prendono parte sia professori universitari, ricercatori ed esperti, portando il proprio contributo per favorire diverse letture del tema, sia giovani progettisti che saranno coinvolti nella fase di sperimentazione progettuale. 12
Esperienza immersiva di concept generation, concentrata in due giornate di lavoro, che vede 8 giovani progettisti dedicarsi ad attività di brainstorming attorno al tema oggetto della sperimentazione e ideazione di un ventaglio di proposte progettuali.
parole-chiave design della comunicazione ricerca progettuale sperimentazione progettazione partecipata packaging cartone pizza-box
FEB 2012 Workshop /2
APR 2012 Presentazione finale
Tra le soluzioni progettuali proposte sono selezionate e sviluppate le 14 presentate in questo volume, ciascuna declinata in più soggetti. I layout grafici utilizzano linguaggi (fotografico, illustrativo, tipografico), stili e retoriche differenti al fine di veicolare la campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza domestica.
I risultati della sperimentazione progettuale sono condivisi con tutti i soggetti che hanno preso parte al progetto: Comieco, GIFCO, Ceper, Cuboxal, Liner Italia.
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Sperimentazioni in cartone per veicolare attraverso un supporto non convenzionale contenuti informativi di interesse collettivo riferiti alla sicurezza domestica.
01 Che pizza... gli incidenti domestici! - Paola Slongo 02 Infografica ingredienti - Silvia Acerbi 03 Occhio a dove metti i piedi - Stefano Agabio 04 Ahia! Il cartone “vittima” - Silvia Acerbi 05 Esercizi di memoria - Marta Croce 06 Manuale “distruzione” - Paola Slongo 07 Trompe l’œil degli incidenti - Silvia Acerbi
Sperimentazioni
08 Mani sporche? - Stefano Agabio 09 I mostri non stanno solo sotto il letto - Simona Bonafini 10 Piccole disattenzioni quotidiane - Martina Elisa Cecchi 11 Non toccare! Pericolo di ustione - Simona Bonafini 12 La sicurezza non è questione di fortuna - Agnese Rodriquez 13 Mostri immaginari, incidenti reali! - Deborha Dal Degan 14 Analisi di un incidente - Marta Croce
01 Che pizza... gli incidenti domestici! Paola Slongo
Informare l’utente della gravità degli incidenti domestici attraverso dati statistici sul fenomeno, al fine di evitarli. Il collegamento concettuale che lega gli incidenti alla pizza è basato su un gioco di parole che, all’interno del messaggio, sfrutta il significato dei nomi di pizza più comuni. Stile: tipografico Tono: informativo Contenuto: dati statistici conseguenze
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02 Infografica ingredienti Silvia Acerbi
La finalità del progetto è quella di informare l’utente riguardo il tema degli incidenti domestici mostrando alcuni dati relativi alle statistiche annuali sugli infortuni accaduti in casa. Il progetto utilizza le differenti dimensioni di alcuni ingredienti tipici della pizza al fine di rappresentare i numeri delle vittime di incidenti domestici a seconda della causa scatenante. Stile: fotografico Tono: informativo Contenuto: dati statistici cause
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Contributi scientiďŹ ci per un approfondimento del tema e una messa a fuoco delle sue implicazioni, per identiďŹ care spazi di sperimentazione e nuovi percorsi di innovazione.
Contributi
Valeria Bucchetti, Professore associato, Politecnico di Milano Cesira Macchia, Professore ordinario, Politecnico di Milano Salvatore Zingale, Ricercatore, Politecnico di Milano Erik Ciravegna, Dottore di ricerca, Politecnico di Milano Umberto Tolino, Ricercatore, Politecnico di Milano
Design della comunicazione e utilità sociale Valeria Bucchetti Professore associato, Dipartimento INDACO, Politecnico di Milano
1. Si pensi a: “Good 50x70”, a “Utilità manifesta” e alle attività svolte da Fabrica intorno al fare riferito al manifesto di comunicazione sociale. 2. Vedi: G. Baule, V. Bucchetti, “Le mutazioni del design della comunicazione”, in: U. Volli (a cura di), Musica, spettacolo, fotografia, design, Torino, Utet, pp. 599-633. 3. Nel tempo: convegno “La grafica di utilità sociale” e la mostra “Il progetto grafico” (Società Umanitaria,1981); “Biennale della Grafica di Pubblica Utilità” (Cattolica, 1984); convegno “Urbano Visuale” (Ravenna, 1987); “Images d’utilité publique” (Centre Georges Pompidou, Parigi, 1988); redazione della “Carta del Progetto Grafico” (Aosta, 1989); convegno “Grafica Utile” (Ancona, 1998 e 2004).
Il Design della comunicazione per la pubblica utilità rappresenta un terreno in cui l’esercizio della riflessione progettuale, e della produzione di nuovi formati e nuove regole della comunicazione, ha accolto negli ultimi anni stimoli, occasioni di crescita, sfide. Si è posto al servizio di temi, quali l’ambiente, la violenza, gli incidenti domestici, le disabilità, la sicurezza stradale ecc.; di ambiti istituzionali; di aggregazioni spontanee nate per sostenere comportamenti solidali, per sensibilizzare i cittadini verso cause come la libertà di espressione o le azioni di volontariato; ma anche di esperienze collettive nate, on-line e off-line, come motore per attivare progetti al servizio dei diritti umani.1 Si tratta di un’area del progetto che ha radici profonde e che ritrova nel lavoro compiuto da Albe Steiner e nella cosiddetta “grafica di pubblica utilità” riferimenti solidi e strade tracciate. Un’espressione formalizzata per la prima volta negli anni Sessanta da Steiner nel testo La grafica degli enti pubblici in cui era contenuta una serie di intenti, espressi rispettivamente dall’aggettivo pubblico, che sottolineava la duplice natura legata alla committenza, per lo più composta da enti, istituzioni o amministrazioni pubbliche, e dal sistema dei fruitori – i cittadini – , unitamente al termine utilità, che ne sottolineava il carattere, altamente etico e strettamente necessario, dell’erogazione di un’informazione relativa alla sfera culturale, sociale o educativa.2 La grafica di pubblica utilità, per come si è venuta a sviluppare si è dimostrata in primo luogo un tema di dibattito culturale,3 ma anche l’espressione di un diverso atteggiamento verso il mestiere di progettista della comunicazione, un progettista aperto al dialogo, alle tensioni della società, non ultimo,
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Packaging design e pubblica utilità
Design della comunicazione e utilità sociale
un vero e proprio movimento di opinione, un’alternativa all’ideologia della professionalizzazione. Se è vero che oggi non è più possibile parlare di “grafica di pubblica utilità” come lo si faceva negli anni in cui la disciplina si diffuse, quando la distinzione tra pubblico e privato era netta e inequivocabile e quando il progetto aveva le caratteristiche proprie dell’era pre-digitale, è altrettanto vero che è possibile immaginarne invece un’evoluzione, una trasformazione che mantenga inalterato, non tanto il nome, quanto il carattere spiccatamente rivolto a preservare e diffondere il valore sociale della comunicazione includendone tutti i caratteri evolutivi che ne hanno, nel tempo, ridisegnato il campo accogliendone le molteplici sfaccettature. Sono gli accenti, diversi a seconda del baricentro che di volta in volta le discipline del progetto assumono, che riformulano il Design della comunicazione per la responsabilità sociale e il Design dell’accesso;4 il Social design e il Design per la comunicazione sociale; nei quali le nozioni di etica, sostenibilità, accessibilità, partecipazione, sono valori portanti. Tutti ambiti che condividono una funzione di servizio nei confronti della collettività, nei quali da un lato prevale la necessità di far emergere all’attenzione pubblica voci e questioni marginali non adeguatamente considerate dai media mainstream e dall’opinione pubblica; dall’altro la volontà di garantire l’accessibilità dell’atto comunicativo come nel caso del Design for All 5 o dello Universal Design, ma entrambi al servizio delle politiche sociali che rappresentano quella parte di politiche pubbliche che si pongono l’obiettivo di risolvere problemi e raggiungere risultati di carattere sociale, che hanno a che fare con il benessere dei cittadini, con le condizioni di vita degli individui, con le risorse e le opportunità a loro disposizione nelle varie fasi della loro esistenza. Si possono, in questa prospettiva, riconoscere al progetto di comunicazione differenti funzioni. - Una funzione di servizio, che implica quel versante di “ingegneria della comunicazione” che agisce laddove è necessario agevolare i processi comunicativi comunitari dell’intera macchina sociale, nell’ambito di quella che potremmo chiamare ergonomia delle comunicazioni sociali, o più propriamente design dell’accesso. Si pensi alle forme di comunicazione prescrittiva, a tutte le forme di istruzioni per l’uso che indirizzano e accompagnano i nostri percorsi e le nostre azioni sul territorio per consentirci di raggiungere un luogo, un servizio, un risultato, di cui il progetto di segnaletica della Metropolitana Milanese rappresenta tutt’oggi un paradigma compiuto calato in una tradizione pionieristica del design della comunicazione. - Una funzione educativo-informativa: caratterizzata da azioni di sensibilizzazione e di formazione delle coscienze e dei comportamenti, che per quanto concerne il contenuto “svolge una funzione sociale fondamentale quella di
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4. Vedi: <http://www. accessdesignresearch. org/> 5. Vedi: V. Bucchetti, E. Ciravegna, “Design dell’accesso. Metodi e strumenti per il packaging design”, in: I. Steffan (a cura di), Design for all. Metodi, strumenti, applicazioni, Milano, Maggioli, 2012, pp. 129-146.
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14 Sperimentazioni di packaging design in cartone
Occhio a dove metti i piedi
Ahia! Il cartone “vittima”
Esercizi di memoria
Stefano Agabio
Silvia Acerbi
Marta Croce
I mostri non stanno solo sotto il letto
Piccole disattenzioni quotidiane
Non toccare! Pericolo di ustione
Simona Bonafini
Martina Elisa Cecchi
Simona Bonafini
Che pizza... gli incidenti domestici!
Infografica ingredienti Silvia Acerbi
Paolo Slongo
Manuale “distruzione”
Trompe l’œil degli incidenti
Mani sporche?
Paola Slongo
Silvia Acerbi
Stefano Agabio
La sicurezza non è questione di fortuna
Mostri immaginari, incidenti reali!
Analisi di un incidente
Agnese Rodriquez
Deborha Dal Degan
Marta Croce
Packaging design e pubblica utilità
Sperimentazioni in cartone per comunicare la sicurezza domestica
A cura di Erik Ciravegna, Umberto Tolino
Packaging design e pubblica utilità
Sperimentazioni in cartone per comunicare la sicurezza domestica
€ 12,00
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