Sabrina Miconi

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LES AMIS, cm 50x58

COMIZIO, cm 70x100

POESIA NOTTURNA, cm 60x90

VIOLINISTA PRUSSIANO, cm 60x90

MUSIC MEN, cm 52,8x68

SENZA TITOLO, cm 50x40

W L’ ITALIA, cm 60x70

INCONTRI, cm 50x70

POETA CON PESCE ROSSO, cm 36x47

PROMENADE DEL PRIORE

PINOCCHIO AND FRIEND, cm 50x60

GUILLOME AVEC LE POISSON ROUGE, cm 60x80

INTERLOCUTORE IMPROBABILE, cm 60x60

RITRATTO DI ANTON, cm 50x60

SABRINA MICONI “Immagine, pittura, satira”

SABRINA MICONI “Image, painting, satire”

Vi è una componente sociale,vorrei chiamarla così,ed un’altra istintuale nella produzione vigorosa e tagliente di Sabrina Miconi. Sociale perché l’ autrice osservando il mondo e la vita, ammicca ad essi, ma anche disprezza l’eccessivo condizionante sociale,soprattutto quando nasca dalle convenzioni e dalle abitudini inveterate della società borghese”d’evirati cantori allettatrice”,scrive Ugo Foscolo in una celebre pagina dei Sepolcri”. Una società di abitudini e ipocrisie che spesso non le piace,una società che vuole deridere e denunciare, non per rabbia apologetica,ma per portare anche lei,se pur lo potesse,un contributo a quel vivere che potrebbe essere migliore se la fretta,le abitudini,la ripetività,non rendessero spesso vano il modello. Istintuale perché Sabrina Miconi vive l’arte come istinto,come ruolo,modo di essere,continuità di rapporto io-tela,io-colore, iosegno. Un’istintualità che si traduce in una vasta operatività, quasi senza sosta, ma io credo mai rabbiosa, mai “usignolo ebbro furente”di dannunziana memoria,sempre misurata e tollerante, sempre attivamente caparbia senza eccessi,senza zeli né preoccupazioni accademiche. Un istinto forte questo sì, una grande volontà di uscire, di fare,di disegnare e di dare colore alle cose, ai sogni, ai sentimenti, al grigiore irrazionale che è qualche volta nella vita l’assenza di colore e, altre volte quella lancinante e dolorosa ripetitività, quella mancanza di fantasia e di sentimento, di slanci e di volontà che vede nel mondo. Un mondo che sostanzialmente-dunque- non le piace, che accetta e tollera, ma non gradisce. E allora uscire….Uscire nei campi dell’infinito, popolati di sogni, di attese, di una storia che trascorsa non ci appartiene più. Qui in questo senso di appartenenza,”I belong to fantasy”, direbbero gli inglesi, io appartengo alla fantasia Qui, dicevo, si innesta un’altra vena importante della produzione della Miconi: la vena potente e prepotente del gioco. Potente perché il gioco evoca una potenza fantastica senza pari e Sabrina Miconi gioca potentemente di fantasia con i suoi qua-

dri, i suoi colori i suoi segni, lacerazioni, schizzi: “Senza i quadri io non esisterei”, scrive l’autrice di sé. Ma io aggiungerei che senza questo pensiero non esisterebbero i suoi quadri. Prepotente perché il quadro della Miconi è invasivo, a volte turbolento, si impone, afferma, guida, urla, lacera l’aria perché vuole esistere. La vena potente e prepotente del gioco, quel senso della giocosità della vita, quel bisogno di relax, delle finitezze e delle infinitezze, è azzardo e scommessa dell’ essere e del divenire, è tempo che si trasforma e che si ferma, il gioco è ozio ed impegno, insomma esso è tutto e niente, nella rincorsa della vanità. Vorrei comunque sottolineare la componente” illustrazione” perché ritengo l’autrice un interessante illustratrice, forse di quei libri per l’ infanzia che hanno popolato la sua fantasia di bambina, tanti anni fa. E poi le lettere, i profili di volti, Sabrina Miconi illustratrice sospira gialli e blu improvvisi, poi si rigetta in un gioco calligrafico che sembra l’atto dello scrivere, che afferma la lunga lettera talvolta inquieta, di una mente carica. Insomma credo che anche senza volerlo esplicitamente, a livello implicito e non so fino a che punto inconscio, la pittura di Sabrina Miconi evidenzia una carica di messaggi da comunicare, uno strapiombo leggero sul quale caracollare, per una fuga ideale da ciò che delude, con quel fondamentale ottimismo che è costituito dalla consapevolezza del poter evadere tra le nuvolette, dove potrebbe non esserci spazio per altri se non per l’ autrice. In questa pittura c’è anche un remoto mondo di cose lontane e abbandonate, un’intuizione fantastica si traduce in un acuto pittorico: un rosso improvviso al centro del quadro, mentre i toni si smorzano intorno, un indicatore cromatico vivissimo, lancinante grido nel buio

Sabrina Miconi’s sharp, strong work has what I would call a social element, and an instinctive factor. Social because the artist touches on observations of the world and the life while abhorring social conditioning, above all when born of the inveterate behaviour and conventions of bourgeois society, “d’evirati cantori allettatrice” wrote Ugo Foscolo in a famous extract from “Sepolcri”. A society of habits and hypocrisy which she often dislikes, a society intending to deride and denounce, not through rueful anger but instead to bring, even to her if it could, a contribution to that lifestyle which might be improved if the fast pace, conduct and repetition did not often invalidate the model. Instinctive because Sabrina Miconi experiences art instinctively, as a role, lifestyle, with a firm connection between the ego and the canvas, the colour and the brushstrokes. This instinctive trait means work on a vast scale, almost ceaseless, but in my opinion never angry, never D’Annunzio’s “usignolo ebbro furente”, but always calculated and indulgent, always actively yet exaggeratedly self-willed, without fanaticism or academic concerns. A strong, stubborn instinct in effect, a strong desire to come out, to perform, to draw and colour things, dreams, emotions and that irrational greyness which at times in life represents a lack of colour and at other times that searing and painful repetition, that lack of imagination, emotion, resourcefulness and will that she sees in the world. A world which basically therefore she does not like, which she however accepts and tolerates yet without fondness. This means escape, an escape into the fields of infinity, populated with dreams, expectations, a history which, once ended, no longer belongs to us. In this being part of fantasy, of belonging to it, another important vein of Miconi’s work appears: the powerful and overpowering streak of playfulness. Powerful because play evokes an unrivalled power of imagination and Sabrina Miconi plays

a powerful imagination game in her works, colours and brushstrokes, slashes and splashes. “Without the paintings I would no exist”, the artist wrote about herself. However I would add that without this idea her paintings would not exist. Overpowering because work by Miconi is intrusive, at times tumultuous, it is imposing, self-affirming, it shouts, screams and rips through the air in order to exist. The powerful and overpowering streak in the game, that playfulness of life, that need for relaxation, the finite and infinite, gambling and staking on being and becoming, it sis time which goes by and stops, play is idleness and business, it is all and nothing, in the pursuit vanity. I would however also like to underline the “illustration” component, ad I consider the artist to be an interesting illustrator, possibly of those children’s books which filled child imagination, many years ago. Then there are the letters, the profiles of faces - Sabrina Miconi as illustrator dreams of sudden yellows and blues, then throws herself back into a game calligraphy which appears to be the act of writing, which states the long iteration, at times restless, of a busy mind. I believe that, albeit not deliberate, but implicitly and to a certain and unknown extent unconsciously, Sabrina Miconi’s paintings presents many messages to be conveyed, a light precipice on which to hover, for an ideal escape from disappointment, with that fundamental optimism formed by the awareness of being able to escape among the clouds, where there may only be room for the artist herself. In this painting there is also a far-off world of distant and abandoned things, where mental intuition is transformed into a pictorial accent-sudden red in the centre of the painting, while the tones are faded out all around, a very vivid colour marker, a piercing scream in the darkness.

LETTERA DA BERLINO Ho incontrato i suoi lavori casualmente a Strasburgo alcuni anni orsono e fui attratto dalla tavolozza sapiente e sicura. L’equilibrio formale e, la”storicità” cromatica tipica del novecento italiano. Pensavo di incontrare un’artista di età avanzata e la sorpresa fu quando conobbi Sabrina Miconi allora ventinovenne : mi parlò dell’ Italia e della luce del Mediterraneo. Lontano dalle mode e dalle facili operazioni estetiche, la Miconi si esprime con i mezzi antichi e tradizionali. Il colore ha un ruolo importante e la tela è un territorio sul quale discutere. Avvicinarsi a queste opere è come entrare in una nuova dimensione, poter appropriarsi del proprio vissuto. L’ artista si pone in prima persona e riesce a riproporre immagini che appartengono alla nostra eredità storica affidandole ruoli diversi. Scrutare sul percorso dell’ uomo e porsi delle domande ( è compito dell’ artista porre interrogativi ). In chiave barocca traduce sulla tela gli eventi e indaga sulla condizione dell’ uomo e sui suoi sentimenti ed è, con profonda ironia che pone questioni esistenziali e ci riporta ad una serenità. Proposte, sottili provocazioni, velate accuse, progettate sulla superficie come dialoghi per se stessa dove l’ artista sa di non essere ascoltata e si lascia andare e racconta. I quadri suggeriscono emozioni perché sottomessi alle regole

della sensibilità e allo spirito informatore , non sono semplici pitture soggette al piacere visivo; alcune per la loro luminosità e forza costruttiva raggiungono una perfezione che ha riferimenti nella classicità, non una scomposizione del reale estetizzante , ma una ricomposizione di elementi idonei allo scopo di inserire le varie dimensioni nell’opera, compresa quella interiore. Perciò l’amore per la pittura altro non è che l’amore per il prossimo. Spesso ci troviamo di fronte a opere di preciso intento sarcastico dove l’uomo è presente con tutte le sue incertezze e inquietudini , per chi non riesce a vedere oltre , perché è il VEDERE che fa , di un uomo normale, un artista.

ity of taking over personal experiences. The artist appears directly and succeeds in reintroducing images which belong to our historical heritage, assigning the different roles, studying man’s journey and raising questions (one of the artist’s task is to ask question). She translates events onto the canvas in a baroque style and investigates the human condition and emotions, raises existential questions with profound irony and restores our peace of mind. Subtle hints, oblique provocations, accusations projected onto the surface like dialogues for herself where the artist is aware of not being heard, yet gives way and tells the story. The paintings suggest emotions provided they are subordinated to the rules of sensitivity with an informative vocation, they are not mere pictures for visual pleasure, and some with their luminosity and compositional force reach a perfection with classical roots, not a deconstruction of aestheticised reality but a recomposition of elements suitable for the purpose of introducing the various dimensions into the work, including the inner one. Therefore a love for painting is none other than a love for others. We are often faced with works with specific sarcastic intent where man is present with all his uncertainties and restlessness for those who cannot see any further, as it is SEEING which makes a normal man an artist.

Biografia essenziale Sabrina Miconi espone dal 1990. Le sue opere sono presenti in collezioni private. E in permanenza nelle gallerie: Mackenbach Arnhem (Olanda), Punto Arte (Modena), Galleria Labirinto (Roma), Galleria Art Work Speyer (Germania), Galleria Aktuarius (Strasburgo).

Vito Sutto

LETTER FROM BERLIN I came out across her work by chance in Strasbourg some years ago and was attracted by the skilful and confident palette, with formal balance and “historic” colours typical of Italy in the twentieth century. I expected to meet an artist of some year and was surprised to see Sabrina Miconi who was twenty-nine at the time. She talked to me about Italy and the light of the Mediterranean. Far from trends and facile aesthetics, Miconi expresses herself with ancient and traditional means. Colour plays an important part and the canvas is an arena for discussion. Approaching these works is like entering a new dimension, with the possibil-

Eugen Gronemann

Vito Sutto

Ha esposto: 1990: Galleria Fine Art - Murano 1991: Galleria Labirinto - Roma 1991: Galleria Punto Arte Modena 1992: Galleria DG Arte - Padova 1993: Art Gallery Arnhem Olanda 1994: Galleria Smellik e Stokking L’Aia 1994: Kunst center - Koln 1995: Centro Culturale Girasole Perugia 1996: Arte Fiera - Bari 1997: Arte Fiera - Padova 1997: Arte Fiera - Udine 1998: Museo Nokberge - Ebene 1999: Reichenau - Karinzia 2000: Simaa - Beirut 2000: Mulhouse - Francia

2000: Galleria d’Arte Rosa Arte 2001: Galleria Mackenbach Arnhem 2001: Palazzo Frangipane Tarcento: Udine 2002: Galleria Art Work Speyer Germania 2003: Galleria Aktuarys Strasburgo 2003: Galleria La Loggia - Udine 2004: Castello di Udine 2006: Galleria La Loggia - Udine 2008: Galleria Punto Arte Modena 2008: Galleria d’Arte Giacon Padova 2009: Palazzo Piella - Museo Civico Archeologico Castelfranco Emilia ( Modena)

OPPOSITORE POLITICO, cm 50x100

INCONTRO IMPROBABILE, cm 30x40

DIALOGO POETICO, cm 40x50

SPAZIO TADINI, luogo di incontri multiculturali, già studio di Emilio Tadini e storica tipografia, ospita mostre, concerti, prove teatrali aperte, presentazione di dischi e libri,conferenze stampa ed eventi. Uno spazio a disposizione degli amanti dell’arte e della cultura, praticamente unico nel suo genere nella città di Milano. SPAZIO TADINI, multicultural meeting place, former studio of Emilio Tadini and historic printworks, it hosts exhibitions, concerts, open theatre rehearsals, the presentation of records and books, press conferences and events. A space available to lovers of art and culture, practically unique in its kind in the city of Milan. Programma di Giovedì 7 maggio ore 18,30: inaugurazione della mostra personale di Sabrina Miconi Per gli eventi in programma: www.spaziotadini.it

PROGRAMMA MOSTRE 2009 A SPAZIO TADINI 14 gennaio 31 gennaio: Sissy Rizzato (personale) 14 gennaio 31 gennaio: Giuliana Maldini (personale) 03 febbraio 8 febbraio: Mario De Leo (personale) 05 febbraio 02 marzo: Teresa Maresca (personale) 11 febbraio 11 marzo: Fernando De Filippi (personale) 11 febbraio 06 marzo: Mera (personale) 05 marzo 27 marzo: Gabriele Poli (personale) 09 marzo 27 marzo: Tommy De Falco (personale) 02 aprile 03 maggio: Luci della ribalta (collettiva) 20 artisti italiani a cura di Claudio Rizzi 07 maggio 07 giugno: Lo sguardo obliquo (collettiva) Sibyl Coen,Pietro Finelli,Martin Gimenez,Arnold Helbling,Aga Ousseinov,Gorazd Poposki, a cura di Pietro Finelli 07 maggio 30 maggio: Francesca Magro (personale) 07 maggio 29 maggio: Sabrina Miconi (personale)

04 giugno 24 giugno Michi Pestalozza (personale) 04 giugno 30 giugno: Michele Cannaò (personale) 09 giugno 06 luglio: (collettiva) a cura di Antonio D’Amico 02 luglio 30 luglio Sanja Milenkovic (personale) 02 luglio 31 luglio: Daniela Caciagli,Riccardo Corti,Guido Morelli,Armando Orfeo,Valente Taddei in collaborazione con la Galleria Mercurio Arte contemporanea di Viareggio (collettiva) 15 settembre 04 ottobre: Raffaele Cioffi (personale) 17 settembre 05 ottobre: 1968, i manifesti del maggio francese 09 ottobre 05 novembre: Paolo Valle (personale) 09 ottobre 05 novembre: Maria Papa e Anne de Kervosdouè in collaborazione con la Galerie Orenda Art International di Parigi (bipersonale) 10 novembre 10 dicembre: Il futurismo in Repubblica Ceka (collettiva) 11 novembre 04 dicembre: Nicola Brindicci, fotografia (personale) 08 dicembre 2009 11 gennaio 2010, Gianfranco Testagrossa (personale) 15 dicembre 2009 21 gennaio 2010, Cecilia Capuana (personale)

ANARCHIA, cm 60x80

SABRINA MICONI

StudioGraficoPage THE VOICE OF ITALIAN PACKAGING

MILANO VIA JOMMELLI, 24 francesco tadini ft@spaziotadini.it tel +39 02 26.19.684 tel +39 347.96.32.515 www.spaziotadini.it

sul filo della comunicazione

ufficio stampa melina scalise ms@spaziotadini.it tel +39 366.458.45.32

“Immagine, pittura, satira” With the cooperation of Giovanni Valentino valentinog@etipack.it

Catalogue published by Edizioni Dativo Srl, Milano - Artwork Studio Grafico Page (Vincenzo De Rosa)

Dal 7 maggio al 29 maggio 2009 inaugurazione giovedì 7 maggio 2009 ore 18,30 SPAZIO TADINI Milano, Via Jommelli 24 www.spaziotadini.it

Apertura Galleria dal martedì al sabato dalle 15,30 alle 19,00 Fino alle 23 in coincidenza con altri eventi a Spazio Tadini


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