David Dalla Venezia: Galleria L'Occhio 2003

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DAVID DALLA VENEZIA

GALLERIA L’ O C C H I O 2·O·O·3


David Dalla Venezia Nato a Cannes (Francia) il 10 Aprile 1965, vive e lavora a Venezia. Nel 1987 inizia l’attività artistica con una serie di dipinti murali eseguiti sulle palizzate dei cantieri edili di Venezia in collaborazione dell’artista giapponese Hiroshi Daikoku. Mostre personali: Settembre 1989, BAC Art Studio, Venezia Ottobre 1990, Galleria Il Campiello, Parigi (F) Dicembre 1990, Galleria Luce, Venezia Dicembre 1992, Galleria Luce, Venezia Marzo 1993, Galleria Bensi, Milano Settembre 1994, Galleria Il Cantiere, Venezia Settembre 1994, BAC Art Studio, Venezia Maggio 1995, Galleria L’Occhio, Venezia Giugno 1997, Galleria L’Occhio, Venezia Dicembre 1998, BAC Art Studio, Venezia Luglio 1999, Fondazione G. Mazzullo, Taormina Luglio 1999, Retrospettiva, AltamiraGallery, www.altamiragallery.it Giugno 2001, Galleria L’Occhio, Venezia Ottobre/Dicembre 2001, Galerie Eikelmann, Essen (D) Maggio 2003, Libreria Caffetteria Piazzetta Colonna, Palermo Ottobre 2003, Galleria L’Occhio, Venezia Mostre collettive: Ottobre 1990, “Art et Mythe”, Unesco, Parigi (F) Estate 1991, XXIII Festival International de la Peinture, Cagnes-sur-Mer (F) Autunno 1991, IV Biennale Internationale d’Art Contemporain, Brignoles-Var(F) Primo Premio per la Pittura Aprile 1992, “Corale”, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia Giugno 1995, “Atelier d’Artista”, Ateneo S. Basso, Venezia Ottobre 1997, Studio Pozzan, Vicenza Giugno 2001, Bac Art Studio, Venezia Novembre 2002, “Infanzie”, Battistero di S.Pietro, Asti Maggio 2003, “Paravent Project 2”, Düsseldorf (D) Settembre 2003, “Paravent Project 2”, Berlin (D)


DAVID DALLA VENEZIA

18 Ottobre - 30 Novembre 2003

GALLERIA L’ O C C H I O 2·O·O·3


Poiché sono io che dipingo questi quadri è vero che sono ritratti di me stesso. Ma ulteriormente, in quanto ritratti di un uomo, lo sono di ogni uomo - traggo da me ciò che vi è di comune a tutti gli uomini, e sottraggo ciò che mi differenzia da essi. Because it is me who paints these pictures it is true that they are portraits of myself. Furthermore, as portraits of a man they are also that of every man - I draw out of myself what is common in all men, but yet I remove that which differentiates myself from them.



UN DISORDINE COMPOSTO di Elisa Capitanio

Quell’uomo è senza nome, senza capelli, porta occhiali tondi che gli nascondono lo sguardo, non sorride mai, ogni tanto sta con una donna, impenetrabile come un idolo… Quell’uomo è sempre molto indaffarato, e non c’è motivo di spiarlo poiché si propone senza pudori. Si infila negli angoli bui, salta, reagisce con tutto il suo essere a un rumore o ad un pensiero, cerca di scalare una libreria monumentale ma i libri gli vengono addosso e nella caduta si afferra a se stesso giocandosi a morsi la salvezza. E’ nato circa quindici anni fa, quando David Dalla Venezia ha iniziato a dipingere eseguendo, assieme a Hiroshi Daikoku, alcuni murales sulle palizzate dei cantieri di Venezia. Allora portava un gilet a scacchi neri e bianchi e, per chi se lo ricorda, compiva le sue avventure in scenari più selvaggi. Ma fin dall’inizio era già quell’uomo. Questo è il fulcro misterioso della pittura di David Dalla Venezia che, prima di essere tale, non ha avuto una fase di incubazione figurativa ma è nata dal forte desiderio di “rappresentare”, applicando alla tela un metodo ed un ordine già esercitati nelle sue riflessioni. Arte e filosofia hanno strutturato quell’uomo prima che nascesse e l’hanno destinato, più che a un’evoluzione, a una crescita. La preparazione del quadro, la pennellata e la composizione formale si sono affinate negli anni, con un lento esercizio tecnico che ascrive David Dalla Venezia tra i prosecutori della tradizione figurativa moderna. Un attento osservatore può da questa riconoscere svariate citazioni (ad esempio Caravaggio nel dipinto n°393) nei gesti di quell’uomo, che sono poi quelli in cui incappa ogni uomo; ma è anche più evidente l’inquadramento classico cui egli affida la composizione del dipinto, dalla nicchia del santo, al polittico, allo sfondo cupo che prelude a un memento mori, tutti schemi inevitabilmente stravolti dal disordine ma anche dall’ironia di quell’uomo, il cui volto si deforma e si ricompone, con un deciso slancio nel contemporaneo, in espressioni da ritorno all’ordine. Nonostante riferimenti colti ed elementi simbolici costituiscano le emergenze del lavoro di David Dalla Venezia, il loro intreccio è sapientemente celato da una pittura di genere realistico e di immediata comprensione dove simbolica appare piuttosto la scena intera, nella sua capacità di elevare il vissuto di chiunque alle circonstanze spesso irreali dell’immaginazione. Quando scrive «credo che il linguaggio pittorico sia essenzialmente intuitivo. I quadri non sono giochi enigmistici né rebus da risolvere» egli esprime la fiducia nella capacità dell’arte di possedere, una volta uscita dalle mani del suo artefice, identità infinite quanti gli occhi che la contempleranno.


A COMPOSED DISORDER by Elisa Capitanio

That man is without name, without hair, he wears round-framed glasses that conceal his gaze, he never smiles, once in a while he has a woman, impenetrable as an idol... That man is always very busy, and there’s no reason to spy on him because his presence is unabashed. He slips into dark corners, jumps, reacts with all his being to a noise or to a thought; he attempts to climb a monumental bookcase but the books come down all over him and in his fall he clutches at himself, betting his salvation on bites. He was born about fifteen years ago, when David Dalla Venezia began to paint, together with Hiroshi Daikoku, some murales on the fences of building sites in Venice. At that time he wore a black-and-white checked gilet and, for those who still recall, pursued his adventures in wilder scenarios. But from the very beginning he was that man. This is the mysterious hub of David Dalla Venezia’s painting which, before being such, had no phase of figurative incubation but sprang from the powerful desire to “represent,” applying a method and an order to the canvas that had already been worked out in his reflections. Art and philosophy gave structure to that man before he was born, and destined him less to an evolution that to a growth. The preparation of the painting, the brush stroke and the formal composition have been refined over the years, with a slow technical exercise that places David Dalla Venezia among the those who carry on the modern figurative tradition. A careful observer can pick out a number of quotations of that tradition (for example Caravaggio in the painting n°393) in the actions of that man - which, moreover, are those of every man; but even more evident is the classical framework of the painting’s composition, from the niche of the saint, to the polyptych, to the gloomy background preluding a memento mori - all schemes inevitably shaken by the disorder but also by the irony of that man, whose face becomes deformed and is recomposed, with a decidedly contemporary élan, in expressions of return to order. Even though refined references and symbolic elements constitute the most visible aspects of David Dalla Venezia’s work, their interweaving is artfully concealed by a painting of a realistic kind and of immediate comprehension, where what is symbolic is rather the entire scene, in its capacity to elevate everyman’s lived experience to the often unreal circumstances of the imagination. When Dalla Venezia writes «I think that pictorial language is essentially intuitive. Paintings are not puzzles or riddles to be solved,» he expresses his faith in the capacity of art, once it has left the hands of its artificer, to possess identities as infinite as the eyes that will contemplate it.


I dipinti sono tutti senza titolo essendone il senso racchiuso all’interno. All the paintings are titleless because the sense is enclosed in themselves.


DIPINTI PAINTINGS


n째377

olio su tavola intelata cm.18,5x14,5


n째376

olio su tavola intelata cm.18,5x14,5


n째365

olio su tela cm.27x22



n째358

olio su tela cm.33x19



n째363

olio su tela cm.27x22



n째364

olio su tela cm.27x22



n째369

olio su tela cm.162x130



n째381

olio su tavola intelata cm.29,7x42,8



n째382

olio su tela cm.29,7x42,8



n째385

olio su tela cm.54x46



n째386

olio su tela cm.162x130



n째384

olio su tavola intelata cm.51,5x36



n째392

olio su tela cm.60x20



n째393

olio su tela cm.130x97



n째383

olio su tavola intelata cm.42,x29,7



n째390

olio su tela cm.65x54



n째391

olio su tela cm.65x54



n째389

olio su tela cm.73x60



n째394

olio su tela cm.27x22



n째388

olio su tela cm.73x60



in fieri

olio su tela cm.73x60



© 2003 David Dalla Venezia

&

Galleria L’Occhio

Galleria L’Occhio Dorsoduro 185, Venezia 30123 Italia tel/fax +390415226550 galleria.locchio@tin.it ritratto dell’artista/artist portrait © Holger Krüssmann fotografie dei dipinti/paintings photographies Francesco Barasciutti stampa Grafiche Veneziane - Venezia


David Dalla Venezia Born in Cannes (France) on April the 10th in 1965, works and lives in Venice. In 1987 he began his artistic career working in collaboration with the Japanese artist Hiroshi Daikoku on a series of murals painted on the wooden fences of construction sites throughout Venice. Personal exhibition: September 1989, Bac Art Studio, Venice October 1990, Galerie Il Campiello, Paris (F) December 1990, Galleria Luce, Venice December 1992, Galleria Luce, Venice March 1993, Galleria Bensi, Milan September 1994, Galleria Il Cantiere, Venice September 1994, Bac Art Studio, Venice May 1995, Galleria L’Occhio, Venice June 1997, Galleria L’Occhio, Venice December 1998, Bac Art Studio, Venice July 1999, Palazzo dei Duchi di S.Stefano, Taormina July 1999, Retrospective, AltamiraGallery, www.altamiragallery.it June 2001, Galleria L’Occhio, Venice October/December 2001, Galerie Eikelmann, Essen (D) May 2003, Libreria Caffetteria Piazzetta Colonna, Palermo October 2003, Galleria L’Occhio II, Venice Group exhibition: October 1990, “Art et Mythe”, Espace Bonvin – Unesco, Paris (F) Summer 1991, XXIII Festival International de la Peinture, Cagnes sur Mer (F) Autumn 1991, IV Biennale Internationale d’Art Contemporain, Brignoles- Var (F) First Prize for Painting April 1992, “Corale”, Fondazione Bevilacqua-La Masa, Venice June 1995, “Atelier d’Artista”, Ateneo S.Basso, Venice October 1997, Studio Pozzan, Vicenza June 2001, Bac Art Studio, Venice November 2002, “Infanzie”, Battistero di S.Pietro, Asti January 2003, Galerie Eikelmann, Artefiera 2003, Bologna May 2003, “Paravent Project 2”, Düsseldorf (D) September 2003, “Paravent Project 2”, Berlin (D)


www.gallerialocchio.com


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