Anatome Milano - Ruedi Baur: identità dei luoghi

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Anatome a Milano

Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi





Anatome a Milano Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

Tesi di Laurea di Davide De Rossi

SCUOLA DEL DESIGN Corso di laurea in Design della Comunicazione Laboratorio di Sintesi Finale a cura di: Gianfranco Torri, Fulvia Bleu, Francesco E. Guida Esercitatori: Fabiane Calonga, Silvia Farinotti, Cristina Napoleone A.A. 2011/2012 Milano, 25 Settembre 2012


Introduzione al laboratorio

Rue Sedaine

L

a rue Sedaine, nell’undicesimo arrondissement di Parigi, è nelle vicinanze della Bastiglia. Al numero 38 c’è un edificio tipico dell’architettura della seconda metà del XIX secolo. Superato il portone un cortile interno introduce a un vecchio atelier oggi occupato dai locali della Galerie Anatome. Galleria che, a partire dal progetto di Henri Meynadier e MarieAnne Couvreu – proseguito

più recentemente grazie all’impegno di Nawal Bakouri, l’attuale direttrice che si ringrazia – ha fatto da anni la scelta di essere consacrata alla presentazione della produzione grafica contemporanea. Un’iniziativa senza precedenti in Francia in cui non esiste alcun luogo di esposizione permanente interamente dedicato al graphic design. La storia della Galleria è ormai piuttosto importante, a partire da settembre 1999, ed è sembrato interessante proporre la presentazione a Milano di una serie dei principali autori sia francesi che di altri paesi, simulando l’allestimento di una serie di mostre che fornisse uno spaccato di quanto presentato a Parigi in questi ultimi 11 anni. Durante il laboratorio di sintesi finale (a.a. 2011-2012), in collaborazione con la

Galleria, è stato proposto agli allievi di lavorare su una serie di artefatti – manifesto, un quaderno in formato sedicesimo, un coordinato che potesse funzionare come cartella stampa – presentino 18 autori ritenuti particolarmente significativi della produzione recente e contemporanea. Con la speranza, se non l’aspettativa, che tale proposta possa essere di auspicio a iniziative similari anche nel nostro paese se non più semplicemente di presentare l’esito di questo lavoro in uno spazio espositivo interno alla Scuola del Design.

Gianfranco Torri


ingresso: rue Sedaine, 38, Paris ingresso interno al cortile + marchio su insegna vetrate viste da fuori vetrate e termosifone dall’interno



Anatome a Milano


Anatome a Milano

Indice


1.

Galerie Anatome, Paris .........................................................................................................

2.

Brand

p. 8A

Scelte progettuali ....................................................................................................................

p. 12A

Brand manual ............................................................................................................................

p. 16A

Costruzione; area di rispetto ..............................................................................................

p. 18A

Scala di grigi; bianco e nero; negativo ............................................................................

p. 20A

Colori istituzionali .................................................................................................................... p. 22A Font istituzionali ......................................................................................................................

p. 24A

LeggibilitĂ ................................................................................................................................... p. 26A Divieti di utilizzo ....................................................................................................................... p. 28A Applicazioni su sfondi ............................................................................................................ p. 30A 3.

Comunicazione Cartella stampa ........................................................................................................................ p. 34A Carta intestata .........................................................................................................................

p. 38A

Merchandising e altro ............................................................................................................. p. 40A


Anatome a Milano

Galerie Anatome, Paris

la cultura contemporanea della grafica graphisme (conferenze, incontri, pubblicazioni). Dal 2000 la galleria è inoltre la sede degli appuntamenti mensili organizzati dedicati alla tipografia e alla grafica; dallo stesso anno ospita inoltre una libreria specializzata, gestita in collaborazione con la famosa libreria La Hune.

S

ono ormai passati dieci anni da quando Galerie Anatome è stata fondata per sostenere e diffondere la grafica, inizialmente come prolungamento dell’agenzia Anatome, di Marie-Anne Couvreu che è direttrice della galleria. La Galerie organizza durante l’anno mostre monografiche e tematiche ma è anche la sede di altre iniziative dedicate a valorizzare e promuovere

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Dal 1999 la Galerie e l’associazione a essa collegata sono certamente cresciute, costruendo una rete internazionale di connessioni composta da studenti, grafici, ma anche appassionati e curiosi, insomma una sorta di piccolo mondo del graphic design che pulsa proprio nel cuore di Parigi, in rue Sedaine. Eppure, considerate le motivazioni iniziali del progetto, è probabilmente un indice significativo che ancora

oggi la galleria rimanga l’unico spazio espositivo permanente dedicato alla grafica non solo nella capitale francese ma in tutta la Francia. Come hanno ribadito recentemente i fondatori della galleria, Couvreu e Henri Meynadier, la battaglia è tutt’altro che vinta, al contrario non è conclusa. Ed è per questo che nel 2009 la Galerie ha lanciato un proprio manifesto, rilanciando il proprio impegno per la diffusione della grafica e per il miglioramento dell’ambiente visivo della società contemporanea.


facciata del Grand Journal Manifest della Galerie Anatome (x2) interno, area di esposizione (x3)

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Anatome a Milano

interno, mostra espositiva

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Galerie Aanatome, Paris

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Anatome a Milano

Brand

Scelte progettuali

IL TERRITORIO E LO STILE É stato perciò deciso di analizzare l’elemento, ancora oggi, più caratterizzante e distintivo del capoluogo lombardo: il Duomo, di cui si è preso in considerazione il suo stile, il gotico (o meglio tardogotico), in particolare la forma architettonica delle arcate, che daranno vita alle grazie delle lettere.

I

l logo di Anatome Milano è stato pensato, idealizzato e progettato in virtù del fatto di aprire una galleria di grafica contemporanea, appunto, a Milano. Il criterio fondamentale per la costruzione del logo è stato quello di individuare il mix giusto in modo tale da far combaciare l’impronta caratteristica, culturale e storica della città con la consapevolezza di fare un logo per una galleria di grafica contemporanea.

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un vero e proprio font gotico. Particolare è il modo in cui si abbinano le due lettere poiché l’asta della “a” è la medesima della prima asta della lettera “m”. L’altro componente che va a completare il marchio è il logotipo con scritto “anatome milano”, la cui forma tondeggiante richiama espressamente il cerchio e le curve graziate agli estremi delle aste.

IL LETTERING L’altra scelta importante, che domina sia caratterialmente ma soprattutto visivamente il logo, è aver voluto accentuare la sua riconoscibilità con le due lettere iniziali (“a” ed “m”) di Anatome Milano che nello stesso tempo danno forma anche a 3 arcate in fila. Le grazie, sia superiori che inferiori delle lettere, sono infatti derivate dalla rotondità dello stile gotico, di cui ho parlato prima, ricordando

IL SEGNO GRAFICO Il segno grafico rispecchia i principi basilari dell’immagine coordinata di un marchio associati a quelli della grafica, della sinteticità e della riconoscibilità. Il segno evoca un impasto tra due linguaggi comunicativi, cioè quello geometrico e tipografico: il cerchio e i 3 segni in fila, schierati, molto ben delineati che insieme vanno a dar vita ad una “a” e ad una “m” stilizzate.


facciata del Duomo di Milano una vetrata del Duomo arcate all’interno della chiesa (navata centrale) costruzione del segno logo Anatome Milano

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Anatome a Milano

bozze varie su carta prima del logo definitivo

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Brand - Scelte progettuale

Anatome

Milano

Anatome milano

Anatome Milano

Anatome Milano

bozze varie in digitale del logo Anatome Milano passaggi chiave dell’evoluzione del logo fino ad arrivare a quello definitivo

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Anatome a Milano

Brand Manual

N

el caso del progetto del manual per il marchio di Anatome Milano, ovviamente i punti da sviluppare riguardano solo il marchio, il suo utilizzo e i colori. Per l’impaginazione si è optato per una composizione semplice e chiara, in maniera da mostrare le declinazioni del marchio senza influenzarle con caratteristiche e particolarità dell’impianto grafico. La scelta della pagina sinistra bianca è dovuta alla necessità di

copertina del brand manual di Anatome Milano

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organizzare chiaramente i contenuti in maniera semplice, compatta e di immediata lettura visiva, lasciandoli respirare da ogni qualsiasi altro elemento. Pagine interne: - marchio; - bianco e nero; - negativo; - colori istituzionali; - leggibilità; - griglia costruzione; - area di rispetto.


Brand

fotografie di alcune delle pagine interne del manual

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Anatome a Milano

Costruzione

P

er la costruzione dell’intero marchio si è preso come unità di riferimento (o come modulo) un quadrato ripetuto più volte, le cui dimensioni di ogni singolo lato sono state prese dalla larghezza di una delle aste del marchio stesso. Poi, per la costruzione di alcune parti come il cerchio, è stata inscritta proporzionalmente un’altra griglia di quadrati utilizzando così la misura di mezzo modulo.

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Area di rispetto L’area di rispetto che necessita il marchio serve per dare lo spazio giusto affinché la veduta del marchio stesso non venga alterato dalla veduta di scritte o altri elementi esterni. Lo spazio è dato da un’unità di misura ben specifica, presa anche questa volta dallo spessore di un’asta del segno che si aggiunge al rettangolo immaginario che avvolge l’intero marchio; si andrà così a crearne un altro che darà vita all’area di rispetto.


Brand

1/4u

1/8u

u

u

costruzione e struttura modulari del logo area di rispetto modulare

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Anatome a Milano

Scala di grigi

Bianco e nero Il marchio originale è stato privato di ogni tipo di colorazione per poterlo utilizzare in bianco e nero: in questo caso l’intero marchio di colore nero su sfondo bianco. Esso si identifica come primo passo da seguire e come fase essenziale per la funzionalità del segno grafico e per la sua longevità.

I

l marchio viene presentato con una scala di grigi. Il grigio scuro riveste la parte più evidente, la parte che deve venire di più fuori e cioè quella principale. Il resto è colorato di un grigio più chiaro, escluso il logotipo, che è rimasto di colore nero per essere leggibile.

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Negativo Un’altra fase progettuale importante affinchè il segno grafico possa essere funzionale è esaminare l’intero marchio colorandolo interamente di bianco su uno sfondo nero: si crea così il cosiddetto negativo.


Brand

logo in scala di grigi logo in positivo (nero su bianco) logo in negativo (bianco su nero)

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Anatome a Milano

Colori istituzionali

S

ono state riportate quattro diverse codifiche di colori: prima sono state pubblicate le palette relative a un gruppo cromatico di un certo tipo di pantoni (Pantone Solid Coated), poi quelle da utilizzare in stampa (CMYK), successivamente quelle dei colori applicabili su schermo (RGB) e infine quelle adattabili sulla piattaforma del Web.

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Brand

marchio a colori

PANTONE Solid Coated:

PANTONE 485 C

PANTONE Black C

CMYK:

0 / 100 / 100 / 0

100 / 100 / 100 / 100

RGB:

226 / 0 / 26

0/0/0

Web:

# CC0033

# 000000

marchio in scala di grigi

PANTONE Black C

PANTONE Cool Gray 11 C

PANTONE Cool Gray 7 C

100 / 100 / 100 / 100

0 / 0 / 0 / 70

0 / 0 / 0 / 40

0/0/0

112 / 113 / 115

177 / 179 / 180

# 000000

# 666666

# 99CCCC

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Anatome a Milano

Font istituzionali

L

a font scelta da usare nei vari progetti di un immagine coordinata del logo è il Gotham Rounded: una font bastoni, dalla famiglia molto ampia, da un tratto molto semplice, lineare e tondeggiante che si sposa perfettamente con l’intero marchio di Anatome Milano.

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Brand

Gotham Rounded Light;

Gotham Rounded Light Italic;

Gotham Rounded Book;

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz

1234567890

1234567890

1234567890

Gotham Rounded Book Italic;

Gotham Rounded Medium;

Gotham Rounded Medium Italic;

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz

1234567890

1234567890

1234567890

Gotham Rounded Bold;

Gotham Rounded Bold Italic;

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ

ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz

abcdefghijklmnopqrstuvwxyz

1234567890

1234567890

25A


Anatome a Milano

Leggibilità

O

gni marchio possiede una dimensione minima di leggibilità. Essa dipenderà a seconda di dove si deve visualizzare il marchio. Sulla stampa la dimensione minima si misura in millimetri (mm) mentre quella a video in pixel (px); inoltre essa avrà una misura leggermente più piccola quando il marchio sarà in bianco e nero. Al di sotto di tali misure non sarà più possibile visualizzarlo perché

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perderebbe le priorità, le caratteristiche e i dettagli (spazio, traccia, colore, scritta, etc...), arrivando così talvolta a perdere l’intera leggibilità del marchio.


Brand

dimensioni minime di leggibilitĂ per il video

14 mm

40 px

12 mm

34 px

a colori

per la stampa

bianco e nero 27A


Anatome a Milano

Divieti di utilizzo

Ăˆ

assolutamente vietato modificare il marchio (stracciarlo, ruotarlo, riposizionarlo, cambiare i colori, etc...), come viene dimostrato nei seguenti esempi.

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Brand

M i l a n o

anatomemilano

anatomemilano

esempi vari di come non utilizzare il logo

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Anatome a Milano

Applicazioni su sfondi

A

lcuni tipi di sfondi e il marchio possono non essere compatibili per associazioni di gamme cromatiche che, anche con evidenza, andrebbero a stonare e a confondersi andando, talvolta, addirittura a far scomparire i colori e le forme del marchio stesso. In questi casi, quando sfondo e marchio non sono compatibili, è opportuno e necessario apportare delle modifiche: per esempio, si

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potrĂ utilizzare il marchio in bianco e nero, in negativo (tutto bianco) e in scala di grigi, offrendo cosĂŹ varie possibilitĂ di correzione.


Brand

applicazioni del marchio su sfondi monocromatici (colori primari e secondari)

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Anatome a Milano

applicazioni del logo da evitare su vari sfondi

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Brand - Applicazioni su sfondi

applicazioni corrette su vari sfondi apportando le modifiche di colore al logo stesso

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Anatome a Milano

Comunicazione

quello di presentazione di un’ipotetica mostra di un artista, dal pittore al designer, dall’architetto all’allestitore e così via.

Cartella stampa

I

l marchio e la stessa galleria Anatome Milano hanno bisogno contemporaneamente di sviluppare la propria identità d’immagine. Essa è definita attraverso lo studio dello stesso marchio e delle sue varie applicazioni, ma anche attraverso la sua comunicazione di svariati artefatti e progetti che possono anche inserirsi in un contesto come

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La cartella stampa è costruita in maniera tale da poter contenere dei fogli classici in formato A4 e un cd o dvd, i cui spazi dedicati, sono delineati dagli appositi spazi-contenitori. Per essere rigida abbastanza in grado di supportare determinati pesi, infatti è stato deciso di utlizzare una carta molto spessa di grammatura. (240 grammi al metro quadro). La grafica, sia internamente che esteriormente, è in linea con le forme e le caratteristiche principali del marchio Anatome Milano.


Galleria di grafica contemporanea

Anatome Milano

cartella stampa (esterno ed interno) con relative fotografie costruzione grafica della cartella stampa (pag. 128B) rappresentazione alette interne e fustella (pag. 129B)

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Anatome a Milano

Anatome Milano

esterno cartellina

interno cartellina

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Comunicazione - Cartella stampa

alette con relativa grafica per contenere carte e un cd

fustella della cartella stampa

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Anatome a Milano

Carta intestata

L

a carta intestata è un elemento di comunicazione che, insieme al biglietto da visita e alla busta, completa l’immagine coordinata di un’azienda, un’associazione, un ente, ecc... (in questo caso di una galleria di grafica contemporanea). Per carta intestata si intende un foglio generalmente in formato A4, utile per diffondere varie comunicazioni

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a clienti o ad altre aziende, come contratti, fatture e fax. Essa deve essere chiara e leggibile in ogni sua parte e deve sempre riportare obbligatoriamente il logo aziendale, l’indirizzo della sede, i recapiti telefonici, l’eventuale sito internet, l’indirizzo email e altri dati utili al riconoscimento univoco dell’azienda intestataria, mantendendo sempre, per qualsiasi evento o manifestazione o altro, la stessa impaginazione strutturale. Su di essa deve esserci scritto: un titolo, un sottotitolo (e dove è previsto anche il payoff); cosa propone o presenta la galleria con una breve presentazione; delle date e degli orari e infine eventuali foto e immagini di ciò che Anatome vi vuole esporre.


Comunicazione

Titolo Sottotitolo o payoff La galleria di grafica contemporanea Anatome Milano .................................................. ..................................

Breve Presentazione

Date e orari: ............................. ............................................. ..................

Eventuali foto e immagini

via Durando, 10 20154 Milano t. 02 2340789 info@anatomemilano.it www.anatomemilano.it

pagina tipo con i relativi spazi per immagini e testi della carta stampata esempio di carta stampata per la mostra Integral Ruedi Baur

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Anatome a Milano

Merchandising e altro

I

l merchandising è quell’attività promozionale di vendita al dettaglio finalizzata ad attirare l’attenzione del consumatore sul prodotto specialmente attraverso le modalità di confezione ed esposizione nei punti vendita, omaggi e buoni sconto. Gadgets (come magliette, cappellini, ecc...) e oggetti vari fanno parte di questo “mercato commerciale”.

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La scelta dei colori, delle scritte e della posizione delle stesse ricalcano l’identità del marchio stesso: non a caso avremo per la maggioparte colori monocromatici come il bianco, il rosso, il nero applicati sui vari supporti e/o oggetti.


Comunicazione

magliette di Anatome Milano

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Anatome a Milano

magliette di Anatome Milano

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Comunicazione - Merchandising e altro

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Anatome a Milano

cappellini di Anatome Milano

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Comunicazione - Merchandising e altro

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Anatome

Anatome a Milano

biro stilografiche di Anatome Milano

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Anatome

Comunicazione - Merchandising e altro

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Anatome a Milano

mezzi di trasporto di Anatome Milano

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Comunicazione - Merchandising e altro

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Indice


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Indice


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Indice


57A


Indice


Ruedi Baur:

identitĂ dei luoghi

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

Indice

60B


1.

2.

3.

Chi è Ruedi Baur Biografia .....................................................................................................................................

p. 62B

Esperienza professionale .....................................................................................................

p. 64B

Mostre / Esposizioni ..............................................................................................................

p. 66B

Committenza / Cllientela .....................................................................................................

p. 68B

IdentitĂ dei luoghi Premessa ....................................................................................................................................

p. 70B

Architettura dei luoghi ..........................................................................................................

p. 72B

Luoghi culturali ........................................................................................................................

p. 76B

Non-luoghi ................................................................................................................................

p. 80B

Infrastrutture complesse ......................................................................................................

p. 84B

Campus universitari ...............................................................................................................

p. 88B

Segnaletica urbana e distrettuale .....................................................................................

p. 92B

Segnaletica temporanea di eventi ....................................................................................

p. 96B

Concept del progetto .......................................................................................................... p. 100B Sedicesimo ................................................................................................................................ p. 104B

4.

Manifesto ...................................................................................................................................

p. 110B

Comunicazione della mostra .............................................................................................

p. 116B

Invito ............................................................................................................................................

p. 118B

Carta intestata ......................................................................................................................... p. 122B Cartella stampa ....................................................................................................................... p. 126B Stendardo .................................................................................................................................. p. 130B 5.

Bibliografia e sitografia ....................................................................................................... p. 136B

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Chi è Ruedi Baur

Biografia

R

uedi Baur, ora famoso grafico e designer, nasce nel 1956 a Parigi, di nazionalità francese e svizzera. Trascorre la sua infanzia e la prima adolescenza in Francia; solo quando inizia a maturare decide di trasferirsi e proseguire gli studi in quello che poi sarà il suo mestiere. In Svizzera segue gli insegnamenti del grafico Michael Baviera e Theo Ballmer e ottenne il diploma nel 1979 alla scuola Für Gestaltung a Zurigo.

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Un noto grafico e designer con studio a Zurigo e Parigi spesso impegnato in progetti che partendo dalla grafica e dalla segnaletica arrivano alla costruzione dell’identità di un luogo e viceversa. In pratica una figura capace di progettare l’informazione, la comunicazione e l’identità di un luogo senza che le parti del progetto interferiscano disturbandosi a vicenda ma, viceversa, si completino e diventino una vera connotazione del luogo.


Ruedi Baur

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Esperienza professionale

N

el 1989 ha fondato l’Intégral Ruedi Baur et associés e successivamente, coadiuvato da Pippo Lionni, sviluppa la rete Intégral Concept, un gruppo di cinque studi con partner indipendenti in grado di intervenire congiuntamente su ogni tipo di progetto interdisciplinare, lavora su progetti bi e tri-dimensionali in svariati campi della comunicazione visiva: identità, orientamento e programmi di informazione, mostre di

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design, design urbano. Dal 1989 al 1994 Ruedi Baur, ha coordinato il dipartimento di design spazio di informazione dell’École des Beaux-Arts di Lione diventando direttore; dal 1993 al 1996 dirige anche il corso di laurea specialistica Ñespace civiques et designì a Lipsia; è stato professore alla Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia dove è stato nominato rettore dal 1997 al 2000. Nel 2002 divenne presidente dell’Alliance Graphique Internationale (AGI); Ruedi Baur è stato professore alla École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs de Paris (ENSAD) in Francia e alla Zürcher Hochschule der Künste a Zurigo. Fonda e dirige anche l’istituto di ricerca critica nel design e network Civic City. Nel 2004 ha creato anche l’istituto Design2context al Zürcher Hochschule der Künste, che ha continuato a

dirigere con l’aiuto di StefanieVera Kockot e Clements Bellut. Dunque, egli insegna alla scuola delle arti decorative in Parigi, regolarmente tanto quanto lo fa in Cina alla Luxun Academy in Shenjang e alla Central Academy of Arts (Cafaa) a Pechino e alla Percé International School, insieme all’Università di Laval nel Quebec, dove fu anche premiato come dottorato onorario nel 2007. Dall’inizio della sua carriera professionale egli ha partecipato a diversi laboratori e giurie, ha condotto regolari lezioni e i suoi lavori sono stati pubblicati in vari paesi, anche internazionali, e presentati in numerevoli mostre.


Chi è Ruedi Baur

« I problemi che mi riguardano non sono semplicemente quelli del graphic design bensì i temi dell’orientamento, dell’identificazione e dell’informazione. » Ruedi Baur

Ruedi Baur e citazione

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Mostre / Esposizioni:

1989 - Ruedi Baur, conception sur papier, Maison du Livre, de líImage et du Son, Villeurbanne, Francia 1991 - “? !” Institut für neue technische Form, Darmstadt, Germania 1994 - Ruedi Baur, Intégral, Ddd Gallery, Osaka et Ggg Gallery, Tokyo, Giappone 1994 - Processes in Process, Design Horizonte, Schirn Kunsthalle, Frankfort, Germania 1995 - Meine Augen

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schmerzen, Museum für Kunst und Gewerbe, Hambourg, Germania 1998 - Pixel compressions, Central Academy of Arts and Design, Beijing, Cina 1999 - U. Eur. + Ch / other nationalities, École Nationale des Arts Décoratifs de Strasbourg, Francia 2003 - Quotidien visuel I, galerie Anatome, Paris, Francia 2003 - Quotidien visuel II, KISD, Cologne, Germania 2003 - Quotidien visuel III, Hgb, Leipzig, Germania 2004 - Quotidien visuel IV, Mudac, Lausanne, Svizzera 2005 - Quotidien visuel V, Uqam, Montréal, Canada 2007 - Dépliage dépliement, galerie Zero One, Séoul, Corea del Sud 2007 - Instant urbanism, Sam (Swiss Architecture Museum), Bâle, Svizzera (in gruppo) 2008 - Aimer à se perdre I,

Soma Museum, Séoul, Corea del Sud (in gruppo) 2009 - Aimer à se perdre II, Dgdc, Daegu, Corea del Sud (in gruppo) 2011 - Überschattung, avec Susanna Fritscher et Ruedi Baur, Innsbruck, Austria


Chi è Ruedi Baur

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Ruedi Baur: Baur identità dei luoghi

Committenza / Clientela

Agglomerazione di Soissonnais; Architecture Studio on behalf of Millennium Development International; Archives nationales; Atelier Brückner, Stuttgart for Bmw Group; Balance Vng Bioenergie Gmbh; Biennale dell’Ambiente, SeineSaint-Denis; Buga 2005 Gmbh; Bundesgartenschau München 2005 GMBH; Centro Culturale Tjibaou,

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Noumèa; Centro Georges Pompidou; Centro Nazionale della Documentazione Pedagogica; Cinémathèque française; Città della Scienza e dell’Industria; Città di Caracas; Città di Chambéry; Città di Grenoble; Città di Lione; Città di Nancy; Città di Saint-Gall; Città di Saumur; Città di Tourcouing; Città di Villeurbanne; Città Internazione di Lione; Città Internazionale universitaria di Parigi; Compagnia francese per l’esposizione di Shangai 2010 (Cofres Sas); Comunità urbana di Strasburgo; Consiglio generale di Bouches-du-Rhône; Consiglio generale di Puy-DeDôme;

Consiglio generale di Val-deMarne; Convention Complex Kigali and hotel on Lake, Rwanda; Culturesfrance; DDE del La Drôme, rettorato dell’Accademia di Grenoble; DGPPE, Ministero della Giustizia; Dominio Nazionale di Chambord; Dr. Karola Fings for NsDokumentasions-zentrum; École nationale supérieure des breaux-arts, Paris; EGP, Entwicklungsgesellschaft Petrisberg Mbh; Energieinstitut Vorarlberg; Entwicklungs-gesellschaft Petrisburg Gmbh (Egp), Trier; Eppghv; Esibizione internazionale Lisbona 1998; Établissement public du Parc et de la Grand Halle de la Villette; Eth; Expo 02 (esibizione nazionale


Chi è Ruedi Baur

Svizzera); Flughafen Köln-Bonn Gmbh Flughafen Wien Ag; Fondazione Edf; Haus der Geschichte, BadenWürttemberg; Hochschule für Technik Stuttgard; Hôpital de l’Île, Berna Inselspital Berna; Integra Holding Ag; Hsb; Istituto francese dell’architettura e l’Émoc; Landesmuseum Zurigo; La Société Nouvelle de la Tour Eiffel (Snte); Le Cargo, Grenoble; Les Enfats du canal; Lyon City Hall; Mamco; Ministero francese dell’Educazione; Ministero della Cultura e della Comunicazione francesi; Missione 2000 in Francia; Museo Archeologico Kalkriese; Museo d’Arte Moderna e

Contemporanea di Ginevra; Museo Aquisgrana, Unione Centrale delle arti decorative; Office fédéral de construction et de la logistique; Oréas; Parlamento europeo, Bruxells; Polo universitario europeo di Strasburgo; Quartier des spectacles Partership; ReGe Hamburg Projekt, Gmbh; Région Île de France; Reims Mètropole, Mars (Mobilité Agglomeration Rémoise); Réunion des musées nationaux; Saem Val de Seine Aménagement; Schweizerische Eidgenossenschaft, Schweizerische Landesmuseen (Slm); Sci Studios du Lendit 1; Semimages 2004 (Expo) SGI, Schweizerische Gesellschaft für Immobilien

AG; Suermondt Ludwig; Swiss Prime Site, Olten, Ch; Terme di Merano Spa; Trumpf; Villa Arson, Nice; Ville de Lyon, Communauté Urbaine de Lyon; Urban Think Tank architects, Caracas; United Nations Office at Geneva; West-Park Zurich AG; Zollverein School of Management and Design, Essen; Zkb;

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Identità dei luoghi

Premessa

I

n questo spazio di approfondimento sul designer svizzerofrancese Ruedi Baur, mostrerò come egli affronta il tema della segnaletica e il legame tra lo spazio e il visitatore, che non è altro che l’utente o l’usufruitore del luogo. Egli crea un linguaggio visivo che rappresenta e riflette lo spazio e le fasi del suo impiego. Lui descrive i suoi lavori distinguendo le

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funzioni a cui si applicano infrastrutture, segnaletiche urbane, campus universitari, luoghi turistici, etc... A seconda del contesto, l’attenzione del progettista è posta maggiormente ai caratteri tipografici, ai pittogrammi, all’arredo e al design dei supporti di comunicazione; il tutto per offrire la migliore intelligibilità possibile dello spazio. Un ibrido di graphic design e architettura, di ricerca estetica e comunicazione d’informazioni che insieme prendono forza per aiutarci e capire meglio come muoversi tra gli spazi.


alcuni luoghi in cui ha lavorato Ruedi Baur

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Ruedi Baur: Baur identità dei luoghi

Architettura dei luoghi

L

a segnaletica non deve essere una considerazione tardiva o addirittura un elemento aggiunto una volta che è già stato progettato un edificio. Le questioni che hanno a che fare con il guidare e informare le persone, così come l’identità visiva di un posto, possono dar vita ad un dialogo molto approfondito nelle primissime fasi di un progetto architettonico.

palazzo di Giustizia a Melun (pagina accanto) scuola d’ingegneria Esisar a Valencia (pag. 72B) West-Park a Zurigo (pag. 73B)

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Anticipando i problemi sulla segnaletica, si ha la possibilità di risolverli con soluzioni diverse rispetto a quelle tradizionali relative ai segni. Per i tribunali in Melun, vicino a Parigi, per esempio, la segnaletica potrebbe così essere integrata nelle “pareti” delle varie partizioni verticali e nelle vetrate della facciata. Questa interazione tra il design grafico e l’architettura, fin dall’inizio di un progetto, può qualche volta risolvere le problematiche esterne alla segnaletica diretta. Per esempio, con l’edificio Esisar (una scuola di ingegneria a Valencia, sudest Francia) il trattamento grafico da antifiltraggio dei raggi solari dà anche allo stabilimento un’identità applicabile a tutti i supporti. Una struttura tipografica

costituita dai numeri 0 e 1 di 3 millimetri di spessore che fanno da filtro ai raggi solari rendendo la facciata identificabile anche dall’autostrada accanto. Questa questione della nominazione influenza anche la qualità di un luogo. Nel caso di West Park, esso è divenuto il soggetto dell’intervento segnaletico. I 4 punti cardinali ti aiutano ad orientarti e determinano anche il decoro dei parcheggio auto.


IdentitĂ dei luoghi

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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IdentitĂ dei luoghi - Architettura dei luoghi

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Luoghi culturali

L’

identità di un luogo “culturale” è determinato da un’ubicazione, da un’architettura, da una programmazione e persino da una particolare raccolta. Nei migliori dei casi il design grafico serve da cinghia, da guida, come un unificatore tra questi elementi (tra contenitore e contenuto, tra ciò che è permanente e momentaneo, come degli eventi).

Esso dovrebbe trasporre la specificità di un posto all’interno di un linguaggio visivo che conferisce identità e può essere così utilizzata in differenti modi. Nei tre esempi che andrò a presentare l’incontro tra il design e l’architettura, visivamente singolare, ha creato uno stile grafico che sarebbe inappropriato per qualsiasi altro luogo. Questa installazione definisce una costante intorno al quale sistemi e progetti ancor più temporanei e al passo col tempo potranno essere costruiti. Se, come nel caso del Centre Pompidou, la segnaletica è contraddistinta chiaramente dal contenitore e, nell’ingresso principale, non è sicura di mettere se stessa in scena al centro dello spazio, lo stesso non vale per l’intero spazio

parco e museo archeologico di Kalkriese (pagina accanto) centro culturale a Tjibaou (pagina accanto) Center Pompidou a Parigi (pag. 76B-77B)

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archeologico Kalkriese; appunto, il contrario: qui, l’inscrizione scivola via all’interno dell’architettura e del panorama paesaggistico. In questo caso, non vi è un margine percettibile tra la segnaletica e la museografia. Paesaggio e architettura, l’oggetto e il graphic design creano l’insieme, l’identità visiva del luogo. Ogni contributo e collaborazione aiutano a rappresentare il posto e ad esprimere l’idea, il concetto e il progetto speciale che ha da proporre.


IdentitĂ dei luoghi

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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IdentitĂ dei luoghi - Luoghi culturali

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Non-luoghi

Q

uando l’architettura è forte e possiede una logica, la segnaletica può anche in genere attenersi a un ruolo di discreto sostegno, di secondo piano. Però nei posti privi di questa logica e privi di una forte caratterizzazione e immagine, il progetto grafico deve a volte deve prendere il loro posto e impadronirsene, dominando sotto l’aspetto visivo.

Un parcheggio auto sotterraneo non presenta nessuna delle prospettive che si necessita per un orientamento narutale, e quindi richiede un lavoro che va ben oltre la segnaletica date da semplice segnali (frecce, indicazioni, ecc…). Nel parcheggio auto di Merano, cinque artisti e designer hanno contribuito piano dopo piano, consentendo alla segnaletica di incentrarsi sulle caratteristiche di questi spazi. I pannelli fotografici di queste installazioni sono diventati segnalatori per aiutare le persone a localizzare e ritrovare il proprio veicolo. La segnaletica del parcheggio auto della città internazionale di Lione è stato progettato a metà degli anni ’90: parole

parcheggio auto di Merano (pagina accanto) parcheggio auto della Cité Internationale di Lione (pag. 80B) parcheggio Mediacampus a Zurigo (pag. 81B)

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singole e incongruenti, stampate sul suolo, vengono gradatamente “prese di mira” dalla gente che immancabilmente parcheggiano proprio su corsie di parole dove possono esserci scritte per esempio “Confiture” (marmellata) o “Aioli” (maionese). Per il Mediacampus a Zurigo, l’intento era quello di trasformare il modo in cui viene usato il parcheggio e far notare la trasformazione sulla zona stessa. La sua funzione è espressa dai vari segni disegnati sul suolo attorno all’edificio, piuttosto che dal tipo di architettura di quest’ultimo.


IdentitĂ dei luoghi

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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IdentitĂ dei luoghi - Non luoghi

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Infrastrutture complesse

L

a funzione principale della segnaletica è quella di chiarificare strutture e luoghi complessi in modo tale che tutti siano in grado di utilizzarli. Contrariamente a quanto è stato proclamato a lungo, i supporti di orientamento e le sue “regole” non devono sempre essere unificate visivamente con un’unica soluzione per ottenere questo obiettivo. Semmai il contrario: piuttosto che leggere una

ospedale dell’isola di Berna (pagina accanto) aeroporto di Cologne Bonn (pag. 84B-85B)

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parola oppure un segnale, noi dobbiamo distinguere, scorgere e infine capire più rapidamente e in maniera più efficace una forma. Per le infrastrutture complesse dove il tanto afflusso di gente e i diversi impieghi si intersecano, il linguaggio visivo deve essere ricco abbastanza per i differenti tipi di informazioni che vanno distinti ancora prima che vengano letti. All’aeroporto di ColoniaBonn, una famiglia di pittogrammi basata su un carattere tipografico (il Simple) è il principale strumento dell’identificazione del luogo. Il riconoscimento unico del tipo di costruzione e del colore fornisce un potenziale infinito al fine di sviluppare il luogo e di adeguarlo al suo contesto. Infrastrutture come questa, spesso, possiedono spazi nel quale risulta difficile che

abbiano un orientamento naturale, se non quasi impossibile. La segnaletica quindi non può essere ridotta e limitata solamente dai mezzi d’informazione, specialmente se in termine di semantica, una marea di segni non accresce e migliora la qualità stilistica di questi luoghi. All’ospedale dell’isola di Berna, il discernimento degli spazi defluisce da un vasto lavoro per spezzettare la sua atmosfera appariscente. Questi elementi guidano e orientano chiunque visiti quegli spazi.


IdentitĂ dei luoghi

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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IdentitĂ dei luoghi - Infrastrutture complesse

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Campus universitari

S

icché sono dei luoghi aperti, i campus universitari devono marcare la loro specificità e i propri limiti in relazione a ciò che si trova al di fuori dei propri confini. Spesso costruiti in diverse fasi di periodi, si sottopongono ad una logica amministrativa che difficilmente promuovono in totale la leggibilità; queste aree generalmente ospitano una variegata collezione di architettura il

cui contenuto, o concetto, è complesso da capire. La segnaletica, sebbene non sia l’unica soluzione risolutiva a tutte le problematiche della pianificazione urbana, può favorire e promuovere coerenza e così rendere questi spazi intelligibili al pubblico. Per la Cité Internazionale Universitarie a Parigi, è stato sviluppato un linguaggio visivo specifico che manifesta e sposa lo spirito multiculturale del posto. Esso consiste fondamentalmente in una tipografia sul quale si sovrappongono spesso caratteri non occidentali. Questo metodo di scrittura appare dominante su tutti i vari supporti o media d’informazione, insieme all’integrazione del territorio. Sebbene è dotata di una grande mole di informazioni, l’idea era quella di tutelare e conservare la semplicità

campus universitario di Strasburgo (pagina accanto) Cité Internationale Universitarie di Parigi (pag. 88B-89B)

88B

di un ambiente di lavoro e comunque di un posto nel quale si vive. Le due gamme di arredamento distinguono in maniera più chiara le informazioni stabili, fisse da quella provvisorie e momentanee. Contrariamente all’Università di Strasburgo, la chiara denominazione del luogo ha reso possibile di minimizzare la segnaletica indicativa delle attività.


IdentitĂ dei luoghi

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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IdentitĂ dei luoghi - Campus universitari

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Segnaletica urbana e distrettuale

L

’approccio utilizzato per la città di Lione si distingue molto chiaramente da tutti gli altri schemi esistenti della segnaletica urbana. Un distretto cittadino (o area urbana), sia appena nata, che già sviluppata o ristrutturata, deve acquisire visibilità e una modalità propria nel suo utilizzo. In questo caso, l’introduzione della segnaletica implica

contemporaneamente la denominazione, il riconoscimento e l’orientamento, ma anche l’armonizzazione dei segni temporanei e permanenti già sul luogo. In primis, in tali aree spesso mancano iscrizioni che necessitano di essere animate infatti corrono un grosso rischio di decadere rapidamente in monotonia e sgradevolezza. Se la gestione di questi segni non è stata prepianificata risulta poi difficile porre rimedio. Sia se applicato a distretti centrali o periferici, sia sviluppati o meno, la segnaletica dovrà operare secondo il contesto e aiutare ad identificare il luogo e a far spiccare la percezione della forma. Per la Cité Intenationale di Lione il linguaggio visivo deve essere abbastanza distintivo per sviluppare le

Cité Internationale di Lione: zona centrale (pagina accanto) Cité Internationale di Lione: parchi e area industriale (pag. 92B) Cité Internationale di Lione: “Strada scientifica” e area turistica (pag. 93B)

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identità dei diversi servizi offerti (centro, museo, cinema, ristoranti, hotel, negozi, uffici, alloggi, etc). Al posto di unificare il tutto sotto un solo segno o linguaggio visivo grafico, un sistema di reti, griglie e colori hanno reso possibile di sviluppare delle sottoidentità (sub-identities) in base alla natura dei sottodistretti della città.


IdentitĂ dei luoghi

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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IdentitĂ dei luoghi - Segnaletica urbana e distrettuale

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Segnaletica temporanea di eventi

A

ncora qui, la segnaletica potrebbe svanire in una parvenza razionale anonima di più o meno stili vagamente internazionali, oppure contribuire all’identità ed espressività di un luogo e di un momento o evento. Questa effimera applicazione consente di usare dei supporti i cui materiali sono adatti e vanno bene per questa durata. Questi hanno

Buga 2005 a Monaco, Germania (pag. accanto) Expo.02 in Svizzera (pag. 96B-97B)

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anche la prerogativa di auto-esprimere l’aspetto transitario e momentaneo della sua funzionalità. Per il Buga 2005 di Monaco, l’esibizione paesaggistica di grossi sacchi, adornati da terra e piante, risolve i delicati e complicati problemi di determinare e stabilire una temporanea segnaletica con i relativi supporti classici da installare nel suolo. Gli elementi disegnati sopra i sacchi invece, vengono stabiliti in base a ciò che contengono. Per la segnaletica dell’Expo.02 in Svizzera, si è mirato per un ambiente quasi gioioso e festoso. Sono stati utilizzate delle striscie di tessuto sulle quali sono state posizionate delle scritte dal vocabolario visivo, molto differente da uno

stile austero di un manuale d’uso. I pittogrammi invece, disegnati dall’illustratore cinese Lu, rappresenterebbero la vita quotidiana svizzera. Essi furono stampati sulla carta e poi incollati sui mezzi di visualizzazione tipicamente svizzeri.


IdentitĂ dei luoghi

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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IdentitĂ dei luoghi - Segnaletica temporanea di eventi

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Concept del progetto

H

o voluto rappresentare una nuova creazione di integrazione degli elementi visivi, dello stile e del linguaggio visivo tipico di Ruedi Baur, organizzando e riassumendo, ma anche reinterpretando, alcune delle sue opere e progetti. Combinando insieme i suoi principali elementi di design, ho creato una nuova forma integrale nei miei artefatti che riflette queste particolari caratteristiche ed elementi di

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alcuni dei suoi lavori. Tale fase di percorso ha dovuto prevedere numerose sottofasi, finalizzate alla definizione di un progetto personale e coerente: analisi e ricerca iconografica relativa all’autore e ai suoi progetti; brain storming e ricerca di immagini e segni da rielaborare e dai quali trarre ispirazione in fase di progetto; progettazione concettuale e ricerca di un linguaggio visivo adatto alla narrazione, poetica, dell’autore; individuazione di alcune strade di sviluppo, per poi entrare nell’elaborazione di soluzioni visive e di uno stile grafico capace di interpretare e rappresentare il linguaggio visivo dell’autore.


elementi grafici utilizzati da Baur, fondamentali per lo studio del concept e dei progetti brainstorming, concetti fondamentali, idee generali e appunti sull’autore (pag. 100B-101B)

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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Concept del progetto

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Sedicesimo

U

n sedicesimo è una misura tipografica: fondamentalmente è una rilegatura di sedici pagine (a punto metallico), ma è anche una rivista di 17 centimetri di larghezza e 24 di altezza. Ma non è una rivista normale, tanto per cominciare non ha una redazione e neanche una gabbia grafica d’impaginazione. Il progetto prevede la realizzazione di una pubblicazione di sedici pagine, nel formato utilizzato dalla

casa editrice Corraini (17x24 cm), in grado di raccontare visivamente i progetti dei linguaggi visivi più interessanti realizzati dagli studi Irb (Intégral Ruedi Baur). Il sedicesimo è una narrazione e deve raccontare qualcosa a chi lo ha tra le mani. Può essere come un catalogo della mostra o un booklet informativo distribuito in tale sede. Il suo compito è quello di spiegare, anche solo a livello d’immagine, ciò che gli osservatori vedono appeso alle pareti della galleria Anatome Milano, fornire loro la chiave di lettura del linguaggio di Baur. Esso è nuovamente dedicato al concetto raccontato in questo caso attraverso nove dei suoi progetti, tra i più noti, e anche attraverso elementi grafici presi da altri suoi progetti, che dalla copertina fino all’ultima pagina

appunti, idee, bozze, studi per la creazione del sedicesimo (pagina accanto) rappresentazione digitale delle 16 pagine del sedicesimo (pag. 104B-105B)

104B

esprimono i suoi metodi e il suo concetto dei sistemi d’identità visiva. In ordine abbiamo: - la copertina e il retro di copertina - titolo sedicesimo con immagine fotografica (ironica) di Ruedi Baur; - citazioni importanti dell’autore per entrare già con la mente nella sua filosofia di design; - lavori e progetti dell’autore suddivisi in base all’anno ma soprattutto in base alla locazione, al territorio e al Paese per cui sono stati fatti; - immagine figurativa di epilogo contestualizzata, presa direttamente da un’applicazione posta da Baur ad un evento internazionale (Expo.02 Swiss).


Concept del progetto

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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Concept del progetto - Sedicesimo

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

fotografie di alcune delle pagine del sedicesimo aperte

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Concept del progetto - Sedicesimo

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Manifesto

I

l manifesto è il primo mezzo di comunicazione a mettere in contatto la galleria Anatome Milano con il pubblico. Deve rompere il ghiaccio, interessare, dialogare ed emergere. Deve anche farsi distinguere dagli osservatori che, in una città come quella di Milano, sono abituati ad una normale considerazione di cartelloni pubblicitari, cartelli, insegne di negozi, luci, locandine, volantini, etc…, dato l’alto numero di questi.

Il manifesto è dedicato al concetto dei linguaggi visivi di Ruedi Baur, fondamento della poetica progettuale di Ruedi Baur, basata su un’attenta analisi e valutazione delle problematiche e sulla messa in gioco di competenze e conoscenze provenienti da discipline differenti, in una logica sistemata. Tutto questo trova un’esplicazione grafica in un linguaggio visivo articolato e di forte impatto, anche parecchio cromatico, caratterizzato dall’utilizzo spasmodico di stratificazioni e sovrapposizioni di frecce colorate ed altri elementi grafici ispirati in particolare a quelli utilizzati all’interno dei progetti di identità visiva e di segnaletica del Pompidou Center, del CologneBonn Airport e della Cité Internationale de Lyon. Sull’intero sfondo frecce “impazzite” e di colori

appunti, parole chiave, elementi e studi per la creazione del manifesto (pagina accanto)

110B

molto brillanti e vivaci (proprio come a Baur piace usare nei linguaggi visivi di identificazione, segnaletica, visualizzazioni, informazioni, ...) s’intrecciano quasi all’infinito andando a creare una superficie di trame, una texture, elemento che spesso Baur valorizza in molti dei suoi progetti come identificazione generale di un luogo ben preciso (basti pensare a progetti come il Quartiere degli Spettacoli, come quello per la città di Aktau in Kazakistan, quello per il Rwuanda, come l’aeroporto di Vienna, quello per l’Expo 2010 di Shangai, quello per la scuola superiore nazionale di Beaux-arts, la sala filarmonica di Amburgo, …). Una texture di frecce, che è come se rappresentasse le infinite vie e idee del designer francese, tutti i suoi lavori, le sue opere, i suoi progetti che l’hanno


Concept del progetto

23.03 Le direzioni di Ruedi Baur

Galleria Anatome

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

sempre portato a costruire qualcosa di molto originale e unico, prendendo chiaramente lo stile grafico visivo del Pompidou. In primo piano è installata a grandi misure la scritta Intégral Ruedi Baur, che anch’essa va a fondersi con trasparenze e giochi di luci con le frecce sottostanti dello sfondo. La tipografia non è la stessa di quella utilizzata per l’aeroporto di Cologne-Bonn ma è ispirata in ogni caso alla sua identità visiva che viene proposta dai pittogrammi del posto: spesso con forme tondeggianti accompagnate da evidenti e netti contorni chiusi che creano spessore, compattezza e impatto mantenendo allo stesso tempo chiarezza e semplicità. Il font Gotham Rounded rispecchia queste caratteristiche, utilizzato appunto sia per il titolo del manifesto che

per tutte le informazioni riguardanti la mostra. Utilizzando la medesima tipologia di discorso è stato creato anche lo “stereotipo” di freccia ideale da utilizzare, sia per quanto riguarda le frecce colorate di fondo, sia per quella nera affianco al testo. Quest’ultima ha la funzione di spingere lo spettatore a direzionare il proprio sguardo e la propria attenzione sulle scritte informative della mostra, subito dopo, ovviamente, essere stati coinvolti dalla lettura dell’imponente e più evidente scritta “Intégral Ruedi Baur”; quasi come se ci fosse un percorso obbligatorio che l’utente debba seguire per la lettura giusta del manifesto. Inoltre le è stata circoscritta un altro segno che da maggior importanza e rilievo e fa focalizzare ancora di più l’attenzione per la freccia;

applicazione del manifesto su vari supporti e in vari luoghi (pagina accanto e pag. 114B) manifesto intero digitale (pag. 115B)

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l’idea di tratti discontinui di spessori e opacità diverse che si ripetono circolarmente è tratta dall’identità visiva, vastissima, della Città internazionale di Lione. La progettazione integrata, emblema del metodo progettuale di Ruedi Baur, trova, quindi, un’esplicazione grafica nella sovrapposizione e nella molteplicità formale delle frecce e delle scritte informative relative alla mostra.


Concept del progetto - Manifesto

DESIGNER X TUTTI GLI USI

Le direzioni di Ruedi Baur

23.03 - 06.04.2012 Galleria Anatome

via Durando 10 20154 Milano

Lun - Ven — h 10-20 Sab — h 10-14

t. 02 2340789 info@anatomemilano.it www.anatomemilano.it

Con il patrocinio di:

Anatome

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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Concept del progetto - Manifesto

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Comunicazione della mostra

L’

ultima fase di progetto del Laboratorio di Sintesi Finale prevede la realizzazione della comunicazione della mostra, organizzata dalla Galleria Anatome Milano, dedicata all’attività di Ruedi Baur e associati. L’obiettivo di progetto prevede la realizzazione di una comunicazione coerente con il linguaggio grafico già adottato per l’elaborazione del manifesto, del sedicesimo

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e del logo di Anatome Milano, capace di recuperare e rielaborare gli elementi grafici emblematici e di ottenere dalla loro unione e commistione un’immagine nuova, dotata di una maggiore complessità e di un significato diverso. Gli elaborati, di seguito esposti rappresentano, quindi, la sintesi grafica dell’intera attività di progetto. Tale comunicazione si compone di: - un invito; - una carta intestata; - una cartella stampa; - uno stendardo.


fotografia degli elaborati per la comunicazione della mostra

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Invito

L

a comunicazione della mostra prevede la realizzazione di un invito in grado di creare aspettativa, interesse e curiosità nel potenziale visitatore e, al tempo stesso, riprendere gli elementi visivi e i linguaggi che caratterizzano l’identità della mostra e dei progetti grafici precedentemente realizzati. L’invito della mostra, in formato 10x15 cm, è spedibile mediante la relativa busta

brandizzata dalla galleria Anatome Milano. Esso riporta gli orari, il luogo e la durata della mostra, alcune informazioni visive su Ruedi Baur e il suo metodo progettuale e naturalmente, ancora una volta, il marchio della galleria. L’invito è stato ideato e strutturato seguendo i principi della sovrapposizione, dei colori, delle trasparenze e della curiosità, così come quelli del manifesto. Si nota in particolare che sia sul fronte che sul retro sono stati attaccati, pinzandoli, dei fogli di acetato con degli elementi grafici e visivi che ricalcano esattamente i principi descritti precedentemente. Tutta la struttura e la composizione dell’invito è basata sulla sua perlustrazione: aprire, sollevare, girare, impugnare, scoprire, ...; il tutto agendo, o anche giocando, come se ci

studi ed elementi grafici utilizzati per la creazione dell’invito (pagina accanto) fotografie, costruzione parti e lettura dell’invito, fronte e retro (pag. 120B-121B)

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fosse un certo tipo di percorso di lettura (quasi obbligato) da seguire, suscitando così, come già detto, curiosità e richiamare l’interesse e l’attenzione del cliente. Il fronte dell’invito è strutturato esattamente come il manifesto, con una trama fitta di frecce colorate una sovrapposta all’altra che sembrano non abbiano una direzione precisa e la scritta IntégralRuediBaur che funge da titolo della mostra. Sul retro invece, oltre ai vari elementi caratterizzanti di Baur che rispecchiano i valori precedentemente detti, ci sono tutte le indicazioni che servono per conoscere la data, il luogo, gli orari e altre informazioni sulla mostra e sulla galleria in cui si tiene.


Comunicazione della mostra

23.03 - 06.04.2012

via Durando, 10 — 20154 Milano Lun - Ven / h 10-20 Sab / h 10-14

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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Comunicazione della mostra - Indice Invito

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Carta intestata

L

a carta intestata è un elemento di comunicazione che, insieme al biglietto da visita e alla busta, completa l’immagine coordinata di un’azienda, un’associazione, un ente, ecc... (in questo caso di una galleria di grafica contemporanea). Per carta intestata si intende un foglio generalmente in formato A4 (29,7 x 21 cm), utile per diffondere varie

comunicazioni a clienti o ad altre aziende, come contratti, fatture e fax. Essa deve essere chiara e leggibile in ogni sua parte e deve sempre riportare obbligatoriamente il logo aziendale, l’indirizzo della sede, i recapiti telefonici, l’eventuale sito internet, l’indirizzo email e altri dati utili al riconoscimento univoco dell’azienda intestataria, mantenendo sempre, per qualsiasi evento o manifestazione o altro, la stessa impaginazione strutturale. Su di essa deve esserci scritto: un titolo, un sottotitolo (e dove è previsto anche il payoff), cosa propone o presenta la galleria con una breve presentazione, delle date e degli orari e infine eventuali foto e immagini di ciò che Anatome vi vuole esporre.

struttura d’impaginazione della carta intestata di Anatome Milano (pagina accanto) carta intestata per la mostra di Ruedi Baur (pag. 124B) fotografie della carta intestata (pag. 125B)

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Comunicazione della mostra Indice

210 mm

Titolo Sottotitolo o payoff La galleria di grafica contemporanea Anatome Milano .................................................. ..................................

Breve Presentazione

297 mm

Date e orari: ............................. ............................................. ..................

Eventuali foto e immagini

via Durando, 10 20154 Milano t. 02 2340789 info@anatomemilano.it www.anatomemilano.it

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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Comunicazione della mostra - Carta intestata Indice

125A 125B


Ruedi Baur: identità dei luoghi

Cartella stampa

L

a cartella stampa è costruita in maniera tale da poter contenere dei fogli classici in formato A4 e un cd o dvd, i cui spazi dedicati, sono delineati dagli appositi spazi-contenitori. Per essere rigida abbastanza in grado di supportare determinati pesi, infatti è stato deciso di utilizzare una carta molto spessa di grammatura. (240 grammi al metro quadro). La grafica, sia internamente che esteriormente, è in

linea con le forme e le caratteristiche principali del marchio Anatome Milano infatti riprende in piena regola lo stesso tema di grafica utilizzata per la creazione del brand manual. Essa ha la scopo di poter contenere il cd, e o l’invito o la carta intestata per un’ipotetica mostra di un’artista, dal pittore al designer, dall’architetto all’allestitore e così via, e infine di poter essere spedita al cliente con all’interno la documentazione necessaria per l’evento.

cartella stampa con relative fotografie (pagina accanto) costruzione grafica della cartella stampa (pag. 128B) rappresentazione alette interne e fustella (pag. 129B)

126B


Comunicazione della mostra Indice

Galleria di grafica contemporanea

Anatome Milano

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

Anatome Milano

esterno cartellina

interno cartellina

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Comunicazione della mostra - Cartella stampa Indice

alette con relativa grafica per contenere carte e un cd

fustella della cartella stampa

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Stendardo

L

la rappresentazione del linguaggio visivo dell’autore e tutte quelle informazioni necessarie relative alla mostra, il nome dell’autore, il titolo, eventuale sottotitolo o slogan e il marchio ovviamente. Come negli altri progetti anche lo stendardo sintetizza gli elementi grafici principali e significativi del manifesto e del sedicesimo in un linguaggio grafico coerente.

a comunicazione della mostra prevede anche la realizzazione di uno stendardo, da affiggere all’ingresso dell’edificio N del Politecnico, che sarebbe la sede ipotetica della Galleria Anatome a Milano. Le dimensioni reali dello stendardo misurano 2,5 metri di larghezza per 9 metri di lunghezza. Esso viene presentato in maniera molto somigliante al manifesto, già creato e illustrato: riporta

stendardo intero in digitale con realtiva fotografia (pagina accanto) applicazione dello stendardo su vari supporti e in vari luoghi (pag. 132B-133B)

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Comunicazione della mostra Indice

DESIGNER X TUTTI GLI USI:

le direzioni di Ruedi Baur

23.03 - 06.04.2012

Galleria di Grafica Contemporanea

Anatome di Milano

Con il patrocinio di:

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Ruedi Baur: identitĂ dei luoghi

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Comunicazione della mostra - Stendardo Indice

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Ruedi Baur: identità dei luoghi

Bibliografia e sitografia

- Baroni Daniele, Il manuale del design grafico, Longanesi & C., 2003; - Baroni Daniele e Vitta Maurizio, Storia del design grafico, Longanesi, 2003; - Bucchetti Valeria, Culture visive: contributi per il design della comunicazione, Poli.design, 2007 - Charlotte & Peter Fiell, Graphic Design for the 21 st Century, Taschen, 2003; - Frutiger Adrian, Segni & simboli, Nuovi equilibri s.r.l., 1998 - Intégral Ruedi Baur et associés, Lyon, systèmes d’orientation pour la ville et son agglomération, JeanMichelePlace, 2001; - Intégral Ruedi Baur et associés, Expo 02: la signalétique, JeanMichelePlace, 2002; - Intégral Ruedi Baur et associés, Identité de lieux, Pyramyd Editions, 2004; - Intégral Ruedi Baur et associés, La loi et ses conséquences visuelles, Lars Müller Publishers, 2005; - Ruedi Baur, ruedi baur..., intégral... and partners, Lars Müller Publishers, 2002; - Ruedi Baur Intégral. Anticipating, Questioning, Inscribing, Distinguishing, Irritating, Orienting, Translating, Lars Müller Publishers, 2010; - Spera Michele, Abecedario del grafico. La progettazione tra creatività e scienza, Gangemi, 2005.

136B


Indice

-

http://www.galerie-anatome.com http://www.integral.ruedi-baur.eu http://www.ruedi-baur.eu http://www.anatome.fr/ http://www.aiap.it/ http://www.sdz.aiap.it/notizie/ http://sdz.aiap.it/notizie/10580 - http://www.design2context.ch/ - http://www.wikipedia.com/ http://de.wikipedia.org/wiki/Ruedi_Baur http://fr.wikipedia.org/wiki/Ruedi_Baur - http://www.totalidentity.nl/ - http://designmuseum.org/ - http://youtube.com/ - http://www.koeln-bonn-airport.de/ - http://www.etapes.com/video/ruedi-baur-1-2 - http://www.coroflot.com/chirart/Identity-project - http://www.hubroma.net/tag/ruedi-baur/ - http://ssahn.com/ http://www.ssahn.com/?p=1384 - http://www.manystuff.org/?p=2423 - http://www.vimeo.com/ http://www.vimeo.com/30259831 - http://www.walkerart.org/architecture-design - http://www.beijing2009.org/speakername.php?sid=29 - http://eunsolchoi.blogspot.com/2009/10/ruedi-baur.html - http://www.infographer.ru/symbols_pictograms/ - http://www.digilander.libero.it/sitographics/imagini_baur.html - http://www.icogradadesignweektorino.aiap.it/documenti/95/10115/9857 - http://www.parcheggi.it/index.php?page=viewnews.php&rc=1&idNews=382 - http://www.pro.unibz.it/projects/designresearch-2007/htm/speaker_intro_it.htm

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Ringrazio in particolar modo i miei genitori, mio fratello e in generale anche tutti i parenti per avermi sostenuto e incoraggiato durante tutto il percorso universitario. Ringrazio tutti i miei amici e i compagni di corso con i quali ho trascorso 3 anni stupendi tra momenti di studio, di confronti, di aiuti reciproci ma anche momenti di relax, di divertimento e di avventure. Ringrazio l’associazione Aiap per la possibilità di consultare e comprare testi e libri altrimenti difficilmente reperibili. Ringrazio i professori Gianfranco Torri, Fulvia Bleu e in particolare Francesco E. Guida che ha seguito l’intero mio progetto di Sintesi Finale e successiva tesi. Ringrazio infine anche me stesso per essere arrivato fino a qui.





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