Anno IX n.3

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Liceo Scientifico, Classico, Scienze della Formazione “G. De Rogatis”; San Nicandro G. (FG) Anno IX, Numero 3 Febbraio 2010

Carissimi studenti! Ebbene si, ci siasiamo addentrati nel nuovo anno e, da quasi due settimane, nel nuovo quadrimestre e con questo ovviamente le novità non mancano! Tanto per cominciare febbraio ci ha dato un benvenuto in grande stile con una bella nevicata, il che ha dato dei problemi per la circolazione (arrivare quassù con la strada quasi ghiacciata non è il massimo!), ma anche una splendida occasione di divertimento a tutti noi studenti, che non ci siamo certo fatti scappare l'occasione per una bella battaglia come si deve! Ma qui al Liceo non sono solo le condizioni del meteo ad attirare l'attenzione, infatti, con l'arrivo del secondo quadrimestre, si è dato l'avvio ai progetti PON, (il cui modello è stato pubblicato nell'uscita di dicembre) che hanno suscitato l'adesione di molti studenti. Inoltre segnaliamo ancora una volta che anche il progetto teatrale ha riaperto battenti e chiunque fosse intenzionato a partecipare o volesse saperne di più, può rivolgersi a Giuseppe La Piscopia di I AC. Tuttavia il mese di febbraio non ha ancora finito con le sorprese, in quanto l’evento più atteso di tutti è appena ad un giorno da noi! Infatti, caso fortuito, quest'anno il primo giorno del tanto amato carnevale coincide

esattamente con il caro vecchio S. Valentino! Quindi tra stoffa, trucco e “mascquarun” non ci sarà davvero il tempo di pensare a fiori e cioccolatini, il che è una fortuna per i single! Tornando alle iniziative scolastiche, questo mese, precisamente il 18, al ritorno dalle vacanze di carnevale, si terrà un incontro con i carabinieri che ci parleranno di legalità. Ultima notizia è quella che tratta del rinnovo del giornalino! Infatti, dopo alcune incitazioni per il cambio di grafica, si è deciso di rinnovare un po’ l’impaginazione e potrete notarlo sfogliando il numero. Non ci resta che augurare buon Carnevale a tutti e un buon S. Valentino (per i single:meglio soli che male accompagnati!)

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Attualità (pag. 2) Cultura Generale (pag. 8) Crazy Page (pag.12) NEW! Separati dalla Nascita (pag. 13-14) Sondaggio: Quale costume impossibile vorresti indossare a carnevale? (pag. 15) Intervista Doppia: prof. Scillitani vs. prof. Ritoli (pag.16) Test: Che tipo di studenti sei? (pag. 17) Giochi (pag.18)


ATTUALITÀ

Daria Bucci, I AC

IL LICEALE

Sono ormai passati 55 anni da quando sono stati aperti, da parte dei soldati americani, i cancelli di Auschwitz, da quando è venuto alla luce un orrore che ormai è conosciuto fin troppo bene e che ancora sconvolge tutti coloro che ne sentono parlare, al punto di cercare di non pensare mai all’accaduto, se non per un solo giorno all’anno. Avrei potuto dare un titolo a quest’articolo tipo “27 gennaio: per non dimenticare”, ma ho deciso di non descrivere nei dettagli quell’orrore che tutti conoscono, bensì preferisco farvi riflettere su ciò che è cambiato da allora. Ogni anno, il 27 gennaio si sentono pronunciare discorsi di sdegno su ciò che l’uomo è stato capace di compire, su come si è profondamente contriti al riguardo e

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su come ci si sente macchiati dopo l’accaduto. Per un giorno solo all’anno, appunto. Il giorno dopo sono tutti, di nuovo, pronti a sentirsi superiori a coloro che non hanno la loro stessa carnagione o il loro stesso accento, pronti a discriminare, giudicare, picchiare e dar la caccia a coloro che sono “diversi”. Tutti pronti a voler sbattere fuori dall’Italia “questi immigrati criminali”, tanto da arrivare ad episodi simili a quello di Rosarno. Chi crede che la situazione sia diversa da quella dell’epoca nazista si sta sbagliando, perché la mentalità di superiorità e di discriminazione è quanto mai simile, perché se prima gli ebrei venivano mandati nei lager, ora invece i clandestini sono internati nei centri di prima accoglienza, perché si sente ancora dire che “se un immigrato commette un furto lo possono fare tutti, ché sono tutti uguali”. Non voglio entrare in dettagli politici della serie “immigrati in Italia sì o no”, ma voglio solo farvi riflettere su quanto non sia effettivamente cambiata la mentalità, su come qualcuno che ad esempio non entra in autobus dove ci sono persone di colore possa avere la coscienza di scrivere un tema, un articolo e un discorso su ciò che è accaduto sessanta anni fa, con lo sdegno studiato di chi disprezza ogni forma di razzismo. È bello vedere la tipica ipocrisia dell’italiano che per un solo giorno all’anno si sente il meno razzista del mondo, mentre quello dopo, quando incontra un clandestino, fa finta di non aver visto nessuno o fa commenti razzisti.


ATTUALITÀ

Rossella Vocale, III AC

dovrebbe arrivare alle porte della maturità senza sapere nemmeno in cosa consistano le varie facoltà! E non parlo solo per me…ma penso che un po’ tutti abbiano dei dubbi su “quello che faranno da grandi”, vero?! I nuovi decreti ministeriali per quanto riguarda l’università hanno limitato ancora di più la nostra scelta, poiché facoltà universitarie che prevedevano l’ammissione di studenti a numero aperto, adesso sono quasi tutte a numero chiuso, cosa che spesso mortifica gli studenti sicuri delle proprie passioni, ma non dell’esito del test d’ingresso alla tanto ambita facoltà. Nonostante il web possa dare informazioni utili per la scelta universitaria, non possono comunque essere esaustivi, o in ogni caso essere paragonati ad una visita diretta con tutor che con la loro esperienza hanno la possibilità di spiegarci sia l’organizzazione interna delle università, che gli sbocchi effettivi che un determinato indirizzo ci possa fornire. Lanciamo un appello al Ministero dell’Istruzione e d e l l ’ U n i ve r s i t à , affinché possa fornire le istituzione scolastiche dei mezzi e dei fondi adeguati e necessari alla programmazione delle attività di orientamento.

IL LICEALE

L’idea per questo articolo mi è venuta quando, dando per caso un’occhiata al calendario, mi sono resa conto che in realtà non manca poi tanto alla chiusura della scuola, soprattutto se pensiamo al fatto che ormai il primo quadrimestre si è concluso e che adesso ci tocca studiare con più impegno (per chi non l’ha già fatto). Sicuramente queste parole sono rivolte soprattutto a chi, come me, frequenta l’ultimo anno ed è ansioso di fare il cosiddetto “passo di qualità”, di decidere per quella che sarà la sua vita in futuro: la scelta della facoltà universitaria. Sarà che siamo noi studenti a non essere ambiziosi e a non sapere precisamente quello che vogliamo, sarà che non siamo molto volenterosi a studiare, sarà che siamo vincolati dagli sbocchi che ogni facoltà ci può offrire e dalla preparazione necessaria per riuscire a superare i test di ammissione…. ma la strada per una decisione è ancora lunga! Oppure queste nostre titubanze sono solo frutto di una mancata conoscenza di come davvero funzioni l’università. Penso che questo non sia un problema da trascurare se consideriamo che molti di noi potrebbero scegliere un indirizzo poco adatto alle proprie capacità o alle proprie passioni, perdendo così tempo prezioso. Per evitare questo tipo di situazioni però, la scuola propone, da diversi anni, delle uscite di orientamento, proprio per aiutarci nella nostra scelta. Sicuramente questa iniziativa sarebbe utile…se però le uscite fossero più frequenti ed effettuate in tempi adeguati. Ad esempio, si potrebbero eseguire già dal terzo anno di liceo o almeno durante il quarto anno; non si

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ATTUALITÀ

Alessandro Placentino, 3^B

IL LICEALE

Il 27 Gennaio è una giornata particolare. Ma non tutti lo sanno. Il modo migliore sarebbe dire che il “non sapere” viene nascosto spesso dietro un “ah, non mi ricordavo”. Il 27 Gennaio è il Giorno della Memoria in cui vengono commemorate le vittime del fascismo e del nazismo, se non che dell’Olocausto. “Ah è vero!”, spesso ci viene da dire. A volte ci scappa anche un “Mamma mia, povera gente quante ne ha passate! Ma come si fa…” ma le parole vengono poi troncate dal pensiero che si è già riflettuto abbastanza su questo sterminio di massa. Dal ministero arriva la circolare: bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio. Dai è solo un minuto, poi possiamo tornare a far casino. Proprio quando sembra che quegli avvenimenti abbiano toccato per davvero le nostre coscienze, per strada incrociando un immigrato di colore si accelera il passo per paura di venire malmenati e derubati, incrociando un omosessuale gli si urla “finocchio!”, incrociando un disabile lo si scansa perché non si sa quale grave malattia infettiva possa avere, incontrando uno zingaro o un barbone per strada ci si allontana perché è sporco e povero. Ma torniamo un po’ indietro nella storia. All’arrivo nei campi di concentramento, i deportati venivano sottoposti ad un’attenta selezione: vi erano prigionieri politici, gli ebrei, i criminali comuni, gli asociali, i Testimoni di Geova, e, a seguire, gli omosessuali e gli zingari. In questa grande varietà di razze diverse da quella umana tutti erano accomunati da una caratteristica fondamentale: erano semplicemente diversi. Loro, i diversi, erano tutti là dentro, ammassati come animali, a lavorare ventiquattro ore al giorno perché, come recita la scritta all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, “il lavoro rende liberi”. Ma in fondo era quello che si meritavano, perché loro erano diversi. Grazie a Dio, erano tutti lì, finalmente il mondo era più bello, pulito e giusto. Fuori dai campi, ormai, era rimasta solo l’Europa-bene, la razza pura, bambini con capelli biondi e occhi azzurri, uomini onesti che si alzavano la mattina per andare a lavorare e donne che potevano uscire per strada senza il pericolo di incontrare uno di loro, un diverso. Qualche tempo fa, ascoltando i telegiornali, mi sembrava di ascoltare i cinegiornali nazisti, in cui il Fuhrer annunciava la “soluzione finale” per la difesa della razza ariana. Mi sono chiesto: “Ma siamo per caso tornati negli anni ’30?”.

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No, ho immediatamente realizzato. “Siamo nel 2010, per fortuna”. Per fortuna la civiltà ha raggiunto il suo apice, la gente è diventata più aperta e chi si permette di aggredire un uomo di colore è severamente punito dalle leggi varate da un governo che è contro il razzismo e favorisce l’integrazione. Questo sì, che è un sogno. Una celebre scrittrice, Lidia Ravera, scrisse in uno dei suoi libri: «"Violentata in treno da uno sbandato africano". "Violentata da quattro immigrati". "Aggredita da tre sconosciuti, forse nordafricani". E' tornato "l'uomo nero del sacco"[…]». Ve lo ricordate? Era il metodo più efficace per farci finire tutta la minestrina quando eravamo bambini. Ma attenti, bambini, l’uomo nero è tornato, sì, ma fareste meglio a tremare ancor di più. Adesso l’uomo nero non è più solo nero. Adesso l’uomo nero è anche uno zingaro, è anche un omosessuale, è anche un disabile. Si sta scatenando un grande sentimento di paura e un grande desiderio di violenza nei confronti del diverso e, come se non bastasse, i media non fanno altro che accrescere quest’ondata di razzismo (se il crimine lo compie un italiano, è di certo meno interessante). E nessuno fa niente per fermarla perché, in fondo, conviene cavalcare queste ondate. Allora preferiamo dire che tutti gli immigrati sono delinquenti, che è meglio rimandarli a casa loro o, meglio, lasciarli morire su un motoscafo in mezzo al mare. Ma, attenzione, solo se non abbiamo bisogno di manodopera sottopagata da sfruttare a dovere (il lavoro rende liberi). Emblematica è la caccia al negro scoppiata nella cittadina calabrese di Rosarno. Preferiamo inserire bambini stranieri in classi di soli stranieri. Preferiamo respingere proposte di legge contro l’omofobia. Preferiamo lasciare i disabili abbandonati a se stessi e alle loro famiglie. Preferiamo ripulire le strade dai barboni e dagli zingari perché danneggiano l’immagine della città. Permettetemi una domanda: ma sono diversi da chi? Chi sono i diversi per noi che ci vantiamo di vivere nel paese a più forte tradizione cattolica del mondo? Siamo o non siamo tutti figli di uno stesso Dio? O magari esiste un Dio negro, un Dio omosessuale, un Dio disabile, un Dio zingaro o un Dio barbone? Man mano che passa il tempo si sta tornando all’epoca dei lager nazisti. E man mano che passa il tempo mi chiedo se siamo noi o loro quelli diversi.


ATTUALITÀ

Anna Maria Perilli, 2^A gici : infatti la maggior parte di noi ragazzi ha un cellulare del valore superiore ai 100 euro, e che cambiamo ogni 2anni più o meno; poi c’è l’i-Pod, l’Mp3, la fotocamera digitale, le varie console e il santo computer con internet per andare su FACEBOOK. Avete visto?? Non è stato per niente difficile fare questo conto! E dubito che almeno la maggior parte di voi non si sia rispecchiata in tutto ciò. C’è da precisare che di colpe non ne abbiamo perché complici di tutto ciò, la maggior parte sono i nostri genitori che ce lo permettono e ormai è troppo tardi per dirci quel brutto ‘’NO’’! Andiamo avanti lo stesso così, cercando però di pensare qualche volta a tutte quelle persone che non hanno nemmeno il 2% di ciò che abbiamo noi e se abbiamo la possibilità di avere tutto ciò fare l’opera di beneficenza non ci farà certo del male…anzi NOI ABBIAMO TANTE COSE, LORO NO..quindi!

IL LICEALE

“Mammaaaaa il telefono è rotto, mi serve un altro!!!” oppure “uffa non esco più, non ho niente da mettere, sempre i soliti vestiti!!” e magari abbiamo l’armadio pieno zeppo di vestiti e accessori e come se non bastasse poi ce la prendiamo sempre con i nostri genitori (IO sono la prima) che, per non sentirci più, soddisfano le nostre voglie, anche le più pazze e quelle che potremmo fare a meno vista la crisi che c’è. C’è da dire che i ragazzi italiani, rispetto alla media europea, hanno a disposizione una cifra ben più alta di quella dei loro coetanei stranieri e, soprattutto, la ottengono molto più facilmente. Cercando delle statistiche ho trovato che soltanto in 2 casi su 10 si sente rispondere “no”. Tra i soldi ricevuti su richiesta, regali in denaro, paghetta fissa, facendo la somma di tutte queste entrate, nelle tasche dei ragazzi, secondo i dati del 2009, arrivano in media 40 euro alla settimana, che fanno oltre 160 euro al mese e più di 2.000 all’anno. Una cifra niente male, considerando che solo una decina di euro finiscono nel salvadanaio. Fare un conto di quanto spendiamo non è per niente difficile ci basta sommare : - spese effettuate con i genitori - materiale scolastico - palestra - viaggi d’istruzione - pasti fuori casa - cinema (a San Nicandro non tanto comunque..) - ricariche del cellulare - sigarette - discoteche - e infine le spese per gli oggetti tecnolo-

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ATTUALITÀ

IL LICEALE

Camilla Mastrosimone, V AG

Era il 13 febbraio 1894 (proprio come oggi!!!) quando i fratelli Auguste e Louis Lumière brevettarono il cinématografe, un rudimentale strumento funzionante sia come camera che come proiettore, che ha permesso la nascita e lo sviluppo di quella che oggi è chiamata la “settima arte”, vale a dire il cinema. Considerato la più grande invenzione, dopo la stampa, da subito, esso è riuscito ad imporsi all’attenzione di molti, passando indenne attraverso i tempi di c ui ha se gui to l’evoluzione. Dal cinema muto al sonoro, da quello in bianco e nero al colori, dall’analogico al digitale, ha conservato integra la sua magia avendo in sé la capacità sia di stabilire tra autore e spettatore una profonda comunicazione, sia di trasmettere, attraverso una sequenza di immagini, sensazioni ed emozioni che, forse, nessuna altra forma di espressione artistica è in grado di dare. Senza dimenticare che il cinema, nonostante tutta la concorrenza e la pirateria multimediale, rimane ancora una sana forma di divertimento e di evasione, capace di soddisfare i gusti di ognuno di noi. E per i più esigenti che non si accontentano di proiezioni statiche e desiderano essere quasi coprotagonisti delle storie narrate c’è addirittura il cinema tridimensionale che fornisce una visione stereoscopica

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delle immagini. Per cui, stando comodamente seduti in poltrona, grazie ad appositi occhiali elettronici a cristalli liquidi, si riesce ad interagire con i personaggi fino quasi a confondersi con essi in un miscuglio di realtà e finzione. Tale è il caso del film “Avatar”, del regista James Cameron, (già noto per “Titanic”) che lo aveva concepito ben 15 anni fa, quando ancora però non esistevano strumenti necessari per poter dare corpo alla sua spettacolare idea. Che dire… esso è a parer mio il risultato, magnificamente riuscito, di un mix di generi cinematografici: azione, fantascienza, thriller, avventura. Passeggiare nel mondo degli alieni con Jake Sully, un ex Marine incollato ad una sedia a rotelle e trasformato in un corpo organico controllato a distanza che può vivere anche in una atmosfera letale, infiltrarsi tra i Na’vi, cioè gli abitanti di Pandora che ostacolano l’estrazione di un raro minerale che è prezioso per risolvere la crisi energetica sulla Terra, identificarsi con Neytiri, la donna che salva la vita al protagonista cambiando poi tutto, è veramente esilarante. Le ambientazioni, i colori, le musiche, i dialoghi, l’attenzione ad ogni minimo dettaglio, ma soprattutto gli effetti speciali, rendono questo film assolutamente innovativo. Cameron è stato veramente geniale! Ed anche se sono in molti a sostenere che il successo del film, che sin dalla sua prima proiezione ha registrato incassi da capogiro, è frutto di una ben articolata campagna pubblicitaria, io sono convinta della sua originalità. Se non ci credete, non vi resta che andarlo a vedere, naturalmente in una sala cinematografica attrezzata o che mette a disposizione gli occhiali, altrimenti non c’è gusto...


ATTUALITÀ

Nicola Marrocchella, I AC Dopo l’ondata di previsioni negative e di profezie poco azzeccate, dopo articoli, reportage televisivi, dopo un film e migliaia di notizie sul web, tutto tace. Di cosa sto parlando? Del fatidico2 2012, ovvio! Tutto nasce quando una certa civiltà decide di creare un calendario e, sfortunatamente, per la mancanza di spazio, si arriva fino al 2012. Vabè a parte gli scherzi i Maya intendevano la fine del loro calendario (appunto 20-12-2012) con la fine di un’era e l’inizio di una nuova, non con la fine del mondo! Pertanto, su questa fatidica “fine” sono sorte alcune supposizioni: • Il 21 dicembre 2012 si verificherà l’allineamento del sole con il centro della via lattea. Questo avverrà con molta probabilità, ma non sarà di certo la causa della fine del mondo…al massimo avverrà un’eclissi e molto probabilmente a occhio nudo nessuno se ne accorgerà.

• La Terra smetterà di colpo di girare e resterà ferma per 72 ore, per poi ricominciare a ruotare in senso contrario, causando l’inversione dei poli magnetici… si certo e magari nel frattempo gli asini impareranno a volare e le scimmie a cantare. È ovvio che questa teoria non è vera e se ci credete, beh allora preparate le cinture di sicurezza: se la terra si ferma sai che frenata! • La Terra verrà travolta da un pianeta di nome Nibiru (già il nome dice tutto). Chi di voi ha mai sentito parlare di questo pianeta? Nessuno! Questo pianeta viene menzionato già come la causa della fine del mondo che sarebbe dovuta accadere nel 2000. Pertanto questa pianeta assolutamente inesistente dovrebbe schiantarsi nei pressi del Pacifico. Beh che dire, siamo in balia di false profezie e di pianeti sbucati dal nulla… pertanto se la Terra dovesse distruggersi, ci resterebbe sempre la Luna!

Francesca Pacilli, I AC vori dell’800. A seguire, il 28 febbraio 2010, andrà in scena: “Shakespeare In Love” con Luca Argentero, un viaggio all’interno del mondo shakespeariano fatto con lo sguardo fresco e appassionato di chi ama il Bardo. Il 18 marzo 2010, sarà la volta di “CASA STORNAIOLO, tutti pazzi per l’italiano” con Antonio Stornaiolo e Emilio Solfrizzi, una commedia in cui i due attori discutono sulla lingua italiana e sui tanti strafalcioni che ne caratterizzano l’uso, il fraterno incontro diventa uno scontro esilarante. E per concludere, il 14 maggio 2010, Marco Travaglio proporrà “Promemoria”, un tentativo di coniugare l’implacabile impegno giornalistico di Travaglio con la musica di Corvino. Come vedete la scelta è vasta, i temi trattati sono tanti, sicuramente ci sarà da divertirsi quindi non facciamo i soliti passivi, ci vediamo tutti al teatro!

IL LICEALE

E’ stato il Rossana Casale Quintet ad aprire la stagione teatrale sannicandrese 2009/10. Una fantastica stagione teatrale direi, anche se è iniziata già da un po’. Essa comprende in tutto sei “appuntamenti” compresi nel periodo tra dicembre 2009 e maggio 2010. Ci sono già state due rappresentazioni: quella del Rossana Casale Quintet, appunto, “Merry Christmas In Jazz”, e “Io, Eduardo De Filippo” con Tosca D’Aquino, Sebastiano Somma e Bruno Colella; entrambe molto interessanti, la prima era un concerto inedito dedicato al Natale e al Jazz, raccontando la gioia e la malinconia del Natale stesso; la seconda comprende frammenti di commedie e di poesie del grande Autore, canzoni da lui inventate, ricette da lui adorate e incontri realmente avvenuti. Il 20 febbraio ci sarà la prossima rappresentazione: “Riondino Accompagna Vergassola Ad Incontrare Flaubert” con Dario Vergassola e David Riondino, rappresentazione dedicata alla scoperta di due capola-

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CULTURA GENERALE

Leonardo Cendamo, 5^A

IL LICEALE

Nel Settembre 1935 ci fu la promulgazione delle leggi di Norimberga che esclusero i cittadini di origine ebraica da ogni aspetto della vita sociale tedesca. Oggigiorno il 27 Gennaio si ricorda la disfatta ebrea con il Giorno della Memoria o in ebraico la Shoah (catastrofe). Ma vorrei scendere meglio nell’argomento. Infatti mi pongo delle domande dove le risposte non sono facili da dare. Io vorrei sapere il perché… Perché quei massacri con tutta quella crudeltà? Perché tanto odio rivolto verso un popolo? Ma la punta di diamante di tutte le mie domande è: a che pro Hitler sterminò un popolo? Dopo tante e affannate ricerche sono riuscito a darmi qualche risposta, anche se non concreta. Prima di ogni cosa c’è da sapere che i tedeschi non hanno sterminato esclusivamente gli ebrei, ma anche omosessuali, Rom, testimoni di Geova, pentecostali, oppositori politici (per la maggior parte comunisti), ecc. Voci di corridoio narrano che Hitler riversava sugli Ebrei il suo odio contro il genere umano, che riconosceva in loro alcuni dei suoi difetti e che odiandoli odiava anche se stesso. Si pensa che la violenza della sua avversione provenisse dal timore di poter avere sangue ebreo nelle vene; il suo odio lo portò alla pazzia. Altre voci affermano invece che tanto odio nasca dal fatto che Hitler fosse cristiano. Infatti accusava gli ebrei colpevoli

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perché uccisori di Gesù Cristo. Ma è stato storicamente dimostrato che la “colpa” fu dei romani perché la crocifissione era una condanna romana. Ma restava sempre il fatto che gli ebrei avevano mal giudicato Gesù, infatti tutt’oggi non lo ritengono il Messia. Poi esaminando la razzaprototipo del dittatore, “la razza ariana”, ho trovato qualche altra informazione: al centro della teoria di Hitler sta l’idea della razza scritta nel suo libro “Mein Kampf”. Questo libro elaborava che la guerra è l’espressione naturale e necessaria in cui il vincitore, cioè la razza più forte, ha il diritto di dominare; l’unico scopo dello stato è mantenere sana e pura la razza e creare le condizioni migliori per la lotta per la supremazia, cioè per la guerra. Per Hitler gli ebrei non sono una comunità religiosa, ma una razza che vuole rovinare tutte le altre. Mescolandosi con gli altri popoli, gli ebrei cercano di “imbastardirli”, distruggendo la purezza della razza ed eliminando così la loro forza, necessaria per la lotta per la supremazia. Hitler: ”L’ebreo è colui che avvelena tutto il mondo. Se l’ebreo dovesse vincere, allora sarà la fine di tutta l’umanità, allora questo pianeta sarà presto privo di vita come lo era milioni di anni fa”. Come vedete ci sono andato molto vicino ma non ho trovato risposte concrete. Le mie supposizioni: o Hitler era diventato così pazzo da sterminare un popolo, o credeva davvero nelle sue parole per darci un domani migliore (secondo lui). Morale della favola: la vera verità la sa solo chi ci vive dentro a quella storia, gli altri attorno suppongono.


CULTURA GENERALE

Francesca Pacilli, I AC sceglie (o forse è proprio il libro che sceglie Daniel) "L'Ombra del Vento" di Julián Carax e trascorre l'intera notte a leggere perso in quelle pagine ingiallite dal tempo, finché non arriva l’alba; finita la sua lunga lettura Daniel capisce che il libro che ha tra le mani è un libro speciale. Daniel vorrebbe leggere altri libri dell’autore, ma viene a sapere che i pochi romanzi pubblicati sono misteriosamente introvabile sul mercato, come se qualcuno li avesse cancellati, e per comprenderne la causa inizia ad indagare sulla vita di Carax, constatando che lui e Julian Carax avessero in comune più di quanto pensasse. In questa difficile ricerca dei libri viene aiutato da Fermìn Romero de Torres, un’ex spia di alto livello che adesso lavora nella libreria dei Sempere, una vera e propria guida capace di indirizzare Daniel con la prudenza di un genitore e l'incoscienza tipica di due migliori amici. Per intercettare i libri, i due personaggi si intrufolano in un ospizio, interrogano persone, che ormai sembrano spiriti che vivono di ricordi, coinvolte nella vita di Julian Carax. Dopo anni di difficili ricerche, le verità iniziano a venire a galla, rivelando molto sulla stessa vita di Carax, sulle sue passioni e su tutto ciò che aveva affrontato per tener viva la speranza di rincontrare ciò che sarebbe dovuto appartenergli per sempre. Il suono di un pianoforte, il rumore delle onde al soffiare del vento, un vecchio portone di legno intagliato annerito dal tempo e dall’umidità e una Barcellona mai vista prima, dove ogni singola stradina nasconde segreti e ricordi; persone che vivono solo di ricordi, ombre dal passato, la passione per la scrittura, l’amore paterno, la passione, desideri nascosti, il bene che ti vuole il tuo migliore amico. Questo è L’Ombra Del Vento. Questo è il Libro che vi consiglio e vi straconsiglio di leggere perché ne vale davvero la pena!

IL LICEALE

Avete mai provato, iniziando a leggere un libro, di non riuscire più a fermarvi? Di immedesimarvi così tanto che vi sembra di essere lì, accanto al protagonista? Di aver letto delle righe che vi fanno venire la pelle d’oca per la loro intensità? Finora mi è successo solo mentre leggevo il libro di L’Ombra Del Vento di Carlos Ruiz Zafòn. E’ difficile cercare di descrivere con parole giuste libri come questo, o di fare una recensione appropriata, ma per capire quello che realmente è questo libro dovete elevare all’ennesima potenza quello che sto scrivendo. Penso che un vero scrittore si riconosca dal fatto che scrive in maniera tale da rapirti, dal fatto che quando leggi un suo libro smetti difficilmente e di malavoglia, dal fatto che leggi e rileggi i suoi libri senza mai stancarti. Ecco, Carlos Ruiz Zafòn è uno di questi pochi veri scrittori. E’ stato capace di fare in modo che potessimo leggere un romanzo che forse nel tempo non ricorderemo in tutte le sue sfaccettature, ma che ci lascerà una dolce e malinconica sensazione che ci accompagnerà per molto, molto tempo. Dolce perché si parla di sentimenti, di quell'amore che ti fa impazzire che ti fa fuggire di casa, che ti scatena delle vere emozioni. Malinconica, perché in men che non si dica avrete già finito il libro, e quando leggerete l’ultima parola e chiuderete la copertina, avrete una sensazione che difficilmente riuscirete ad interpretare, una sensazione che vi da l’impulso di aprire il libro e cominciare a leggere tutto da capo. La storia ha inizio nel 1945, in una magica Barcellona, il giorno in cui Daniel Sempere (un ragazzo che vediamo crescere e diventare adulto sotto l'ombra malinconica e silenziosa di un buon padre e la vivace eloquenza di un barbone gentiluomo: Fermín Romero de Torres) viene portato dal padre al Cimitero dei Libri Dimenticati, un misterioso luogo dove i libri destinati a perdersi nella memoria possono riposare tra i polverosi scaffali per l'eternità: lì attendono pazientemente un nuovo proprietario che possa ridar loro vita. Secondo una tradizione la prima volta che si entra nel Cimitero si deve adottare un libro e impegnarsi a non abbandonarlo mai; Daniel

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CULTURA GENERALE

Giuseppe La Piscopia, I AC

IL LICEALE

Carpe diem è l’ode a Leuconoe scritta da Orazio, poeta di età augustea. Sappiamo che Leuconoe è l’interlocutore di Orazio e viene definita la fanciulla “dalla candida mente” cioè colei che crede ingenuamente negli oroscopi babilonesi, sperando di poter indagare il futuro, da cui si aspetta qualcosa di migliore rispetto al presente. Orazio quindi è il poeta che la esorta ad essere quanto meno fiduciosa del futuro a dare un taglio netto “ad una speranza così lunga” (tam longa). Carpe Diem è l’invito a “godere l’attimo” e cioè ad impadronirsi del presente, che solo ci appartiene, vivendolo giorno per giorno, attimo dopo attimo e… bla bla bla… potrei continuare così all’infinito… infatti moltissime sono i diversi ragionamenti che possono scaturire da quest’opera. Comunque stiamo parlando di Orazio, e ripeto che fu un poeta di età augustea… figuriamoci! Se Orazio nella sua ode ha detto di goderci attimo per attimo la vita, perché non potremmo farlo anche noi? Perché ciò, nel 2010 non è del tutto possibile? Sapete darvi una risposta? Mmh… il discorso è anche un po’ complicato, anche perché molti di noi sono “succubi” dei propri genitori, che naturalmente come chiunque, vogliono il meglio dai loro figli, e questo è anche naturale. Ma avete mai pensato che la vita è nostra, che noi, o almeno alcuni, obbligati dai propri genitori devono fare qualcosa che non piace?! Tutti! Chi studia, ma non ha né voglia né volontà, chi suona strumenti per

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passione ed è obbligato a studiare in un conservatorio perché secondo “altri” si impara meglio, a chi non piace la matematica e invece la deve studiare perché se avessimo un insufficienza potremmo avere il debito! E quindi la frase più ricorrente che esce dalle nostre bocche è: ”e mo chi ciù dic a mamma!?” oppure: ”ok… la mia vita è finita! Da adesso starò in punizione a vita”. Secondo me dovremmo prenderla tutti come Orazio! Tutti possono dire che comunque è un autore latino che si studia come tutti gli altri e che purtroppo è anche noioso, però la sua filosofia è interessante! A chi non piacerebbe “cogliere l’attimo”? A chi non piacerebbe godersi la vita? A chi non piacerebbe fare tutti gli sbagli di questo mondo o tutte le esperienze positive o negative che siano? La vita è una sola e va goduta fino in fondo, naturalmente senza troppo eccedere; e come Orazio esorta Leuconoe a non aggrapparsi ad oroscopi che potrebbero risultare anche falsi, anche noi non dovremmo aggrapparci a risposte tipo: ”io studio per il mio futuro”; perché ragà, diciamocela tutta, ma chi realmente tra noi ha così tanta voglia di studiare? Di passare giornate intere su volumi immensi di chimica, storia, latino, greco, matematica e chi più ne ha più ne metta!! NESSUNO!! (naturalmente con le dovute eccezioni)… Il finale è che Orazio aveva pienamente ragione! A tutti farebbe bisogno una bella settimana “Oraziale” almeno per toglierci tutti i pesi che abbiamo e le varie incomprensioni con i genitori; noi, solo noi, completamente spogli da qualunque legame fisico e psichico dei “grandi”, per almeno una settimana di totale libertà!!!


CULTURA GENERALE

Silvia Cursio, III AC

evidenziato già da Galileo che aveva reso disponibile la sua sapienza alla volontà dei potenti e, come egli stesso disse, "quando un uomo ha fatto ciò che ho fatto io, la sua presenza non può essere tollerata dai ranghi della scienza". C'è invece chi, come Levi Montalcini, ritiene che gli scienziati debbano partecipare alle decisioni politiche. La scienza si mette a servizio della società per migliorarne le condizioni di vita, ma di fatto alcune esagerazioni ci sono state, come la clonazione, la modificazione genetica, la procreazione assistita e il continuare a studiare applicazioni nucleari. Ogni scoperta e invenzione ha dei pro e dei contro e la sottile paura dello scienziato sta anche nel mettere a disposizione della società il frutto del suo sapere e, inoltre, molti sono i dubbi su quanto sia giusto o non giusto applicare alcune invenzioni e su quanto sia il caso o meno di addentrarsi nello studio di alcuni argomenti che forse sarebbe il caso di lasciare "irrisolti" perché se, secondo natura, è così, evidentemente ci sarà un motivo e non necessariamente l'uomo deve opporsi e tentare di trovare una strategia per ottenere il suo scopo. Ogni nuova scoperta e invenzione suscita accese polemiche perché i modi di pensare sono diversi e, generalmente, è sempre la Chiesa ad opporsi perché più si va avanti e più le proposte della scienza alterano il naturale svolgimento delle cose.

IL LICEALE

Ipotesi, ricerca, sperimentazione e scoperta sono i pilastri del metodo scientifico e la voglia di sapere sempre più su una natura così misteriosa ha spinto sin dall'antichità uomini e donne a cercare delle spiegazioni, a trovare una risposta ad ogni domanda. Oggigiorno molti interrogativi sono stati risolti, molti altri sono in via di risoluzione, ma alle volte si dimentica che l'uomo non può fare e sapere tutto; se alcuni avvenimenti risultano complessi e inspiegabili, l'uomo dovrebbe fermarsi entro certi limiti perché la conoscenza umana è limitata: ma quali sono i limiti della ragione umana? Come disse Pascal "il supremo passo della ragione sta nel riconoscere che c'è un'infinita di cose che la sorpassano. É ben debole se non giunge a riconoscerlo". Questa affermazione è una grande verità: molte volte l'uomo ha la pretesa di fare chiarezza su cose inspiegabili e fare invenzioni, ma alle volte le invenzioni scientifiche sono state più dannose che utili alla società. Ne è un esempio lampante l'invenzione della bomba atomica che ha provocato unicamente problemi: morti, feriti e malattie gravi per la sua composizione altamente radioattiva. Tutto questo perché? Semplice, perché oltre al desiderio di nuovo scoperte, il potere della scienza è stato messo a disposizione dei potenti del mondo che l'hanno "sfruttata" nei momenti per loro più opportuni. C'è, quindi, anche un lato catastrofico e pericoloso nelle applicazione dei risultati dello studio scientifico. Ma questo forse errato mettere a disposizione della politica la scienza è stato

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CRAZY PAGE

Nunzia Di Leo & Betta Mascolo, I AC

IL LICEALE

Dramma… ogni anno solita storia. Quale? Naturalmente il viaggio d’istruzione (la gita wagliù)! Prima non si doveva fare perché non c’erano proposte, poi non si sapeva dove andare (che è ancora qualcosa di oscuro), ora si è deciso di fare questo viaggio, ma sorge un altro problema: non ci sono professori che vogliano accompagnare gli alunni! O sono di una certa età, o ten problem d salut, o hanno i figli o la scusa più possibile, cioè che “siamo noi alunni che ci comportiamo troppo mal e ” . Ma arriviamo al vero punto della nostra questione: perché quando arriva questo periodo tutti si tirano indietro per portare in gita gli alunni? Non

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per la famiglia, non per la salute, ma perché non hanno proprio voglia! Cari prof, non avete un po’ di cuore per noi alunni che vi sopportiamo tutto l’anno scolastico e andiamo alla ricerca di almeno 4 giorni di svago? Chiamatela gita, viaggio d’istruzione o come volete voi, ma non sarebbe bello passare del tempo a divertirsi tutti insieme? Se la possibilità di andare a fare questo viaggio non ce la dà la scuola, chi altri può darcela? La gita non per forza deve essere l’occasione per noi alunni di fare chiasso, di combinare guai e di fare sclerare voi professori, ma potrebbe essere una bella occasione per passare del tempo insieme e, ovviamente, per divertirsi! E poi, cari prof, sappiamo TUTTI che la gita non è fatta solo di visite ai musei vari o a luoghi storici importanti, ma è anche divertimento allo stato puro! Non è bellissimo cantare in pullman con i ragazzi, ballare insieme in discoteca e magari fare un po’ di shopping insieme? Insomma, questo più che un articolo è una richiesta ad alta voce: CHI CI ACCOMPAGNA IN GITA? PROF NON ABBIATE PAURA! FATEVI AVANTI! Accogliamo tutti come accompagnatori, che siano prof, collaboratori scolastici o preside! L’importante è andare in gita!


HAIRSPRAY Pisco 40 ANNI VERGINE Ricchiuti IL PRINCIPE DELLE DONNE Ricchiuti (Ma non era vergine?!) SPIDERMAN Prof.ssa Ragno

NON VOGLIO MICA LA LUNA Prof. Piemontese COLPA DEL WISKY Giovanni D’Amaro SALVAMI 3^A dallo scrutinio PICCOLA STELLA SENZA CIELO Michele Ricciotti (stellino!) DISTURBIA Il Pedagogico

THE FAST AND FURIOUS TOKIO DRIFT (mbacc ai pdala)

E MI MANCHI DA MORIRE I AC a Vocale (senza offesa Oscar!)

A cura di Angelo Marinacci, 2^B

IL LICEALE

Michele Papa

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IL LICEALE


IL LICEALE

Prof.ssa Luppino: da mongolfiera! Michele Ricciotti I AC: da amplificatore! Francesca Pacilli I AC: da selva oscura! Enzo Panizio 2^B: da shuttle Nazario Foschi 2^B: da armadietto della scuola Antonio Peluso 3^B: da rubinetto! Michele Grifa 3^B: da giraffa! Giovanna Pacilli 2^A: da Patty Raffaella Marinacci e Ilaria Lauriola 2^B: da ventilatori di Giovandtto! Camilla Mastrosimone V AG: da Spongebob! Angelo Marinacci 2^B: da Oscar…o da fotocopiatrice di Tonino! Prof. Fini: da aquila! Valentina La Piscopia 2^B: da arcobaleno Matteo Vicciantuoni 2^B: da sigaretta Federica Monaco 4^B: vorrei essere fumo Simona De Rogatis II AC: vorrei andare al veglione con il pigiama Carmine Pertosa 5^C: da preservativo Denise Morrone 3^C: da caramella Adriana Paganella 3^C: da quadrato Nunzia Palladino 5^C: da 100 per l’esame di stato Costantana Buoncristiano 1^A: da munnezza Grazia Pia Guglielmi 1^A: da caff’ttera Lucia D’Apote 1^A: caropp’la Ilaria Curatolo 1^A: da melanzana Lucia Tenace 1^B: vorrei vestirmi da Teletubies reale Antonia Ricciotti IV AG: da Michele Ricciotti Giovanna La Piscopia IV AG: da Belen Rodriguez Costantina Nardella 1^B: da frasca Matteo Villani 1^B: da penDolone Pietro Donatacci IV AG: da preside! Davide Murano IV AG: da Dio Elena Pertosa II AC: vorrei un costume dell’invisibilità Raffaele Lombardi 3^A: per me nessun costume è impossibile Antonio Vocale 5^A: da Avatar Leonardo Cendamo 5^A: da Giovanni D’Amaro Agostino Calabrese III AC: da Carmine Pertosa Giovanni D’Amaro 5^A: da Agostino Calabrese Gabriele Fulgaro 5^A: da Leonardo Cendamo Pietro Giordano 4^C e Michele Giovanditto 3^C: da Doraemon e Nobita

A cura di Daria Bucci

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Prof. Scillitani

VS

IL LICEALE

1) NOME? S: Antonio Bruno R: Giuseppe COGNOME? S: Scillitani R: Ritoli 2) ANNI? S: 45 R: 53 3) CI HA DETTO LA VERITÀ? GUARDI CHE LE SI ALLUNGA IL NASO! S: si,si! R si! 4) QUANTI SE NE SENTE? S: 91 R: un po’ di meno ma non tanti 5) SPOSATO? S: divorziato legalmente R: si 6) IN COSA SI È LAUREATO? S: ingegneria civile R: scienze biologiche 7) DA QUANTO TEMPO ESERCITA LA SUA PROFESSIONE? S: sono insegnate dal 2000 R: dal 1982 8) QUANTO LE PIACE IL SUO LAVORO DA 1A 10? S: 8 R: 9 9) CREDE IN DIO? S: si R: SI! 10) CI RACCONTI UN SUO SOGNO NEL CASSETTO? S: avere una famiglia numerosa!! R: non ne ho! 11) UNA COSA DI CUI VA FIERO E UNA DI CUI SI VERGOGNA? S: sono fiero di insegnare a San Nicandro, soprattutto in 4^B. Mi vergogno di non aver conseguito in tempo la laurea in ingegneria.. R: sono fiero di Shana il mio cane. Mi vergogno quando fa i bisognini e non ho niente con cui raccoglierli. 12) QUAL È IL VOTO PIÙ BASSO CHE HA PRESO A SCUOLA? S: 2 a latino e me ne vergogno. Nonostante mia madre insegnasse latino al ginnasio di Foggia R: 1 al compito di matematica, perché mi ero rifiutato di farlo. 13) QUAL È LA COSA PEGGIORE CHE HA FATTO QUANDO ERA ALUNNO? S: quando la prof di latino mi mise l’ennesimo 2 mi cambiò di posto vicino la più brava della classe(tanto brava quanto brutta… era brutta come la morte!!) però durante i compiti in classe lei svolgeva prima il mio e poi il suo compito! R: NTAKK!!!!!!! 14) DIA UN VOTO A SESSO, AMORE, LAVORO:

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Prof. Ritoli

S: 10, 10, 9,5. R: 8, 8, 8. 15) UNA COSA CHE LE PIACE E UNA CHE NON LE PIACE DI QUESTA SCUOLA: S: mi piace….no comment!!! Non mi piacciono Iannone, Montemitro e Flena perché sono interisti accaniti. R: mi piace il clima di questa scuola ma non mi piace l’arredamento! 16) È PER IL SEI POLITICO? S: no! R: no! 17) QUAL È LA COSA PIÙ STRANA CHE HA FATTO O CHE LE È SUCCESSA? S: nel 1994 presi un aereo da Londra per Roma e dirottò al Cairo R: svitare la lampadina delle scale della casa dello studente…che in realtà era la casa delle studentesse!! 18) TRE COSE INDISPENSABILI PER VIVERE: S: molti soldi, il pallone e le donne!! R: salute, amore e un po’ di soldi! 19) HA MAI RUBATO? S: no, mai! R: qualche goliardata con tra amici per scherzare! 20) QUAL È LA PAROLACCIA CHE DICE PIÙ SPESSO? S: è un modo per dire “va’ via!” R: sta banda d scem!!! 21) LA SITUAZIONE PIÙ IMBARAZZANTE IN CUI SI È TROVATO: S: esame di stato nel bagno dei prof…no comment! R: ero al supermercato e dovevo pagare sei casse d’acqua,il cui nome era “toka”. Perciò alla cassiera dissi:”sei toka” e lei scoppiò a ridere perché pensava che le avessi fatto un complimento! 22) COSA LEGGE IN BAGNO? S: io non leggo in bagno. Medito attentamente su quello che sto facendo. R: non leggo mai in bagno!!! 24) COSA PENSA DEL LICEALE? S: è seguito dai ragazzi R: è un ottimo strumento di comunicazione 25) TRE AGGETTIVI PER DESCRIVERE IL SUO COLLEGA: S: estroverso, paziente e vivace R: simpatico,disponibile, socievole 26) QUAL È LA SUA CANZONE PREFERITA? S: sex bon di Tom Jones R: l’internazionale socialista 27) UNA MASSIMA PER GLI STUDENTI E PER LA VITA: S: per la vita: CARPE DIEM. Per gli studenti: mirate sempre in alto! R: sia per la vita che per gli studenti: essere sempre se stessi e lottare per quello in cui si crede! 28) UN SALUTO PER I LETTORI: S: ciao! Statemi bene!!! R: Forza Italia! Ah…avevo capito per gli elettori!

A cura di Rita Iannone e Manuela Gabriele


1) All’entrata: a) arrivi alle 8:05 per piantarti sotto al porticato/biennio perché lo svago pre-scuola è d’obbligo b) arrivi presto a scuola e vai direttamente in classe a ripetere per la lezione (anche se non interroga nessuno) c) arrivi all’ora giusta, ma entri (se entri) rigorosamente in ritardo d) arrivi sempre alle 8:25 o più tardi, dopo esserti svegliato alle 8 contro ogni tua volontà 2) Il tuo passatempo preferito durante le lezioni che non richiedono particolare attenzione: a) messaggi un po’/chiacchieri con i vicini/ scarabocchi b) prendi rigorosamente appunti, anche se è ripetizione, perché potrebbe essere detto qualcosa di nuovo c) vai in bagno e torni l’ora successiva o, se proprio devi tornare in classe, ti accontenti di far casino d) ai una rilassante pennichella 3) In bagno: a) ci vai una/due volte a mattina, quando non ce la fai a sopportare le lezioni b) se proprio senti il bisogno vai elusivamente a ricreazione c) ci passi più tempo che in classe d) ci vai di rado, perché arrivarci richiede troppo sforzo e poi non ha voglia di parlare con i presenti 4) Durante le spiegazioni: a) scribacchi qualche appunto sul quaderno con frasi che senti ogni tanto… tanto sta sul libro!

b) sorridi, annuisci e scrivi tutto ciò che esce dalla bocca del prof c) figurarsi se prendi appunti o stai attento! Ti fai allegramente e fatti tuoi e poi gli appunti, proprio se è necessario, li copi da qualcuno d) “eh? Quale spiegazione? Non era supplenza?” 5) Durante i compiti in classe: a) oscilli tra il fare il tuo compito e il fare da stazione di transito bigliettini b) scrivi più che puoi, ti chiudi nel tuo mondo e non rispondi neanche a chi ti chiede una matita c) spendi tutte le tue energie a cercare di convincere qualcuno a passarti il compito d) speri che qualcuno ti passi il compito, intanto provi un po’ a vedere cosa riesci a fare senza stancarti 6) All’uscita: a) ti catapulti fuori al suono della campanella e intanto che vai via ti fermi a parlare un po’ con chi incontri b) ti trattieni in classe a chiedere ulteriori chiarimenti al prof c) sei fuori prima ancora che la campanella suoni d) te ne vai fiaccamente a casa, dopo un’altra inutile giornata 7) Durante le assemblee d’Istituto: a) sei lì ad ascoltare un po’ mentre parlotti con i vicini b) sei seduto ad ascoltare, anche se avresti preferito restare a far lezione c) sei più in fondo possibile ad alimentare cori e far casino d) non ci sei, ovviamente

IL LICEALE

Maggioranza di risposte A Sei il tipico studente, che si impegna, ma non troppo, cerchi di goderti il liceo e di non rendere le giornate strazianti. Bene così! Maggioranza di risposte B Ti chiamano “secchia”, ma credi di non esserlo, solo che ami lo studio e non sopporti che ti venga rallentato il programma. Forse che dovresti iniziare a rilassarti un po’ e a goderti la vita? Maggioranza di risposte C La scuola per te è caos: ti piace crear scompiglio e vai fiero di non far niente… contento te! Maggioranza di risposte D Non ami certo la scuola, cerchi di sforzarti il meno possibile a costo di diventar passivo, fai il conto alla rovescia per la fine delle lezioni… magari dovresti trovare il modo di divertirti un po’!

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Sudoku letterale

G D C E B I A G C F A E D C B F G I H E F G E I D B H C G E

Per il carnevale i numeri di questo gioco si mascherano da lettere! Le regole rimangono le stesse del sudoku classico. Riempire le caselle vuote con le prime nove lettere dell’alfabeto (A, B,…, I) in maniera tale che in ogni riga, colonna e riquadro, ciascuna lettera compaia una sola volta. Buon divertimento!

5 8

7 7

6 3

6 6

3 4 2

7 2

8

8

3

6

9

1

3 8

4 6

4

2

5

4

5

9 7

3 5

Soluzione degli indovinelli del numero di Dicembre Un sogno strano La storia del sogno è ovviamente falsa. Infatti, considerando che l’uomo stava dormendo, come avrebbe potuto raccontare a qualcun altro il suo sogno, se non si fosse più svegliato?

IL LICEALE

Omicidio La chiave di questo indovinello è rappresentata dalle orme del gabbiano. Dalle rilevazioni effettuate, l’ispettore deduce che il gabbiano ha preso il volo verso il mare aperto. Poiché i gabbiani sono soliti volare contro vento, il che significa che il vento soffiava dal mare verso la terra ferma. Questo smentisce il signor Smith, il quale afferma di aver perso il suo aquilone, trasportato dal vento verso il mare aperto, dopo essere inciampato nel cadavere. 18 A cura di Emanuele Vocale


Indovinello di Albert Einstein Il celeberrimo fisico scrisse quest'indovinello logico agli inizi del '900 dicendo che il 98% della popolazione non sarebbe stato in grado di risolverlo. Credi di essere nel restante 2%? Provalo! In un viale ci sono 5 case dipinte in 5 differenti colori. In ogni casa vive 1 persona di differente nazionalità e ciascuno dei padroni di casa beve una bavanda diversa, fuma una marca di sigarette diversa, ha un animaletto domestico diverso. • L'inglese vive in una casa rossa • Lo svedese ha un cane • Il danese beve thè • La casa verde è a sinistra della casa bianca • Il padrone della casa verde beve caffè • La persona che fuma Pal Mall ha degli uccellini • Il padrone della casa gialla fuma MS • L'uomo che vive nella casa centrale beve latte • Il norvegese vive nella prima casa • L'uomo che fuma le blans vive vicino a quello che ha i gatti • L'uomo che ha i cavalli vive vicino a quello che fuma MS • L'uomo che fuma le Bleu Masters beve birra • Il tedesco fuma le Prins • Il norvegese vive vicino alla casa blù • L'uomo che fuma le Blans ha un vicino che beve acqua

IL LICEALE

Di chi è il pesciolino? PS: Nardin e Red John (dicono che) sono nel 2%! (Dobbiamo crederci???)

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La Redazione : Bucci Daria, Cendamo Leonardo, Ciavarrella Incoronata, Cursio Silvia, Di Leo Nunzia, Gabriele Manuela, Iannone Rita, La Piscopia Elisabetta,La Piscopia Giuseppe, Marinacci Angelo, Marrocchella Nicola, Mastrosimone Camilla, Pacilli Francesca, Palumbo Luana, Perilli Anna Maria, Placentino Alessandro, Tancredi Matteo, Vocale Emanuele, Vocale Rossella.

Docente referente: Prof. Giovanni Mascolo Impaginazione e grafica a cura di Daria Bucci


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