Il Liceale Maggio 2009

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Liceo Scientifico, Classico, Scienze della Formazione “G. De Rogatis”; San Nicandro G. (FG) Anno VIII, Numero 5 Maggio 2009

GRAZIE… Ancora pochi giorni e finirà anche quest’anno scolastico. Per fortuna o purtroppo, però, questo è anche l’ultimo anno per me che sono in quinta. È strano e anche un po’ triste trovarmi a scrivere una sorta di necrologio della mia esperienza ne “Il Liceale”, ma non potevo non dirgli grazie per tutto quello che ho imparato facendo parte della sua redazione! Sembra che parli di una persona, ma in effetti mi ci sono affezionata come se lo fosse. E credo di parlare a nome di tutti quelli che, come me, sono alla fine della loro esperienza da redattori e hanno lavorato duro per tenere in vita “Il Liceale” cercando di migliorarlo sempre di più. Ricordo ancora quando, alla mia prima assemblea d’istituto, ho ricevuto una copia del “giornalino della scuola”: in prima pagina l’articolo di Luca Stigliani che annunciava con gioia che “Il Liceale” era ancora vivo e che potevamo scrivere articoli su qualsiasi argomento ci interessasse. Finalmente qualcosa che ci permettesse di esprimerci senza filtri…nei limiti del decente e del legale, naturalmente! ☺ Sin da allora ho desiderato di far parte della redazione e, al terzo anno, io e una dozzina di altri aspiranti giornalisti abbiamo fondato – dopo quella capeggiata da Michele Torella e quella di Luca Stigliani – la Redazione della terza generazione! In questi tre anni ho avuto l’opportunità di esprimermi, assecon-

dando la mia passione per la scrittura e scoprendo di avere anche una grande passione per la grafica. “Il Liceale” è stata l’occasione per conoscere nuove persone, con gli stessi interessi, con la stessa voglia di imparare e con lo stesso entusiasmo. Certo, mettendo da parte i sentimentalismi, le liti ci sono state e non sono state neanche poche, ma credo che anch’esse siano servite in qualche modo a farci maturare. Come si dice, tutto fa brodo! Come dimenticare le prime riunioni a scuola, le nottate al computer per scrivere gli articoli e finire in tempo l’impaginazione, le riunioni esilaranti scrivendo la Crazy Page, le frasi storiche sul The Wall, le interviste ai prof, giornate intere a elemosinare un pennarello per scrivere gli avvisi in bacheca, Anna che sbuca ovunque per fare i suoi sondaggi, Emanuela e Chiara sempre in giro a…sempre in giro. ☺ …i pellegrinaggi all’ufficio del preside, le lotte per far stampare decentemente il giornale - non ci riprenderemo mai dallo shock de “Il Liceale pocket”! Ma soprattutto non dimenticheremo mai la soddisfazione che abbiamo provato nell’essere riusciti a realizzare un progetto così importante per noi studenti. Ma non voglio raccontare le nostre esperienze per esaltarci o roba simile. Il nostro è, come sempre, un appello a chi resta, a chi dovrà prendere le redini e

avrà la possibilità di tenere in vita il giornale o determinare la sua fine. Noi maturandi riponiamo le nostre speranze nei redattori più giovani, fiduciosi delle loro capacità. Daria, Francesca, Alessandro, mi raccomando, non ci deludete! In questo nostro ultimo “Liceale” da redattori abbiamo voluto metterci tutto, le nostre esperienze, le nostre storie e, io e Maria Lucia, ci siamo tolte anche lo sfizio di fare un’intervista doppia “preside vs vicepreside”! Spero che leggendo questo articolo possiate apprezzare di più “Il Liceale” che spesso è stato visto semplicemente come carta straccia e che per me è stato, probabilmente, l’esperienza più significativa dell’essere liceale. Vorrei ringraziare Federica Palmieri, compagna di avventure più di ogni altro e Michele Coco, magnifico collega rappresentante. Grazie a Grazia Iannacone, Maria Lucia Colino, Chiara Di Lella, Emanuela Stoduto, Anna Vigilante, Pasquale Tenace, Vincenzo Mimmo. Un saluto a Domenico Mascolo, Vincenzo Limosani, Angelo Sticozzi, Alfonso Ruberto e tutti quelli che hanno fatto parte della scorsa redazione. Grazie a tutti quelli che hanno lavorato a “Il Liceale”. E soprattutto grazie a voi studenti che ci avete scritto e lo avete letto. Grazie. Grazie di tutto. Valeria Bizzarri 5a C


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ANCORA OTTIMI RISULTATI PER IL LICEO DE ROGATIS Anche quest’anno è finito, e come ogni anno si sono conclusi , o quasi, tutti i tornei a cui il nostro liceo ha partecipato quest’anno. Vediamo da vicino com’è andata: LA SQUADRA FEMMINILE DI PALLAVOLO formata da Nunzia Conte (V^AG), Lucia Fatone (V^AG), Benedetta Mascolo (V^AG), Giorgia De Rogatis (IV^AG), Camilla Mastrosimone (IV^AG), Chiara Viggiani (II^B), Grazia Gualano (II^B), Maria Chiara Facchino (I^B), Anna Maria Gramone (I^P), ha fatto il 1° posto nella fase interdistrettuale dopo aver battuto l’Istituto Magistrale Immacolata di San Giovanni Rotondo, l’I.T.C. Fraccacreta di San Severo, il liceo classico Tondi di San Severo e il liceo scientifico Giannoni di San Marco, e, passata nella fase provinciale,si è piazzata al 4° posto dopo aver perso contro il Manfredonia. LA SQUADRA MASCHILE DI PALLAVOLO formata da Nicola Marrocchella (V^AG), Michele Facchino (II^A), Marco Gaeta (II^A), Marco Gualano (II^C), Alessandro Caruso (II^C), Doni Iannone (I^A), Nazario Foschi (I^B), Luigi Asciuti (I^B), Luca Di Tullio (I^C), ha fatto il 1° posto nella fase interdistrettuale, dopo aver battuto l’Istituto Magistrale Immacolata di San Giovanni Rotondo, il liceo scientifico Roncalli di Manfredonia, il Giannone e l’I.T.I.S. Di Maggio di San Giovanni Rotondo, e, passata alla fase provinciale, ha perso per pochissimi punti contro il San Giovanni, qualificandosi al 2° posto. LA SQUADRA DI CALCIO A 5

formata da Michele Giovanditto (II^C), Marco Gualano (II^C), Enzo Marrocchella (I^C), Marco Gaeta (II^A), Giuseppe Morsilli (II^A), Domenico Vicedomini (II^A), Michele Mastrolorito (II^A), dopo aver battuto l’I.T.C. Amaduzzi, l’I.T.C. Fraccacreta, l’I.T.I.S. Minuziano e il Giannone, si sono piazzati al 3° posto nella fase provinciale dopo aver perso contro il Cerignola. LA SQUADRA DI NUOTO, qui si che i ragazzi si sono fatti valere: infatti la quadra femminile allievi formata da Daria Bucci (V^AG), Sonia De Pasquale (II^C), Francesca De Luca (IV^AG), Grazia Gualano (2^B), si è piazzata al 1° posto nella staffetta e tutte al 1° posto nelle gare individuali; la squadra maschile allievi, formata da Leonardo Iannacone (2^B), Michele Grifa (2^B), Doni Iannone (1^A), Emanuele Vocale (3^B), si è piazzata al 2° posto nella staffetta e tutti i ragazzi si sono classificati tra il 1° e il 3° posto nelle gare individuali; la squadra maschile juniores, formata da Antonio Caruso (3^C), Fabiano Del Cocchio (3^B), Pasquale Tenace (5^C), non ha fatto la staffetta ma i ragazzi si sono piazzati tutti al 1° posto; infine Grazia Pia D’Avolio, rappresentante nella categoria femminile juniores, si è piazzata al 2° posto. CORSA CAMPESTRE: la gara si è tenuta a Trinitapoli presso il Parco Naturale Cittadino l’11-12-2008 e hanno gareggiato per il nostro liceo Dario D’Antuono (1^C), Luca Di Tullio (1^C), Nazario Foschi (1^B), i quali nonostante un brutta

giornata di pioggia hanno fatto una bellissima figura, piazzandosi in posizioni molto soddisfacenti. Inoltre il 27-05-2009 presso il Lido Aurora, Lungo Mare del Sole, località Siponto, si terrà la fase provinciale di Beach ‘nd School. Per il nostro liceo gareggeranno nella categoria degli allievi due squadre, una formata da Marco Gaeta (II^A) e Nicola Marrocchella (V^AG), e l’altra da Luca Di Tullio (I^C) e Alessandro Caruso (II^C); nella categoria delle allieve Chiara Viggiani (II^B) e Grazia Gualano (II^B); nella categoria juniores maschile Antonio Campagna (IV^C) e Pasquale Tenace (V^C); nella categoria juniores femminile Grazia Pia D’Avolio (III^C) e Angela Russo (IV^P). Beh che dire? I nostri compagni si sono dati davvero da fare ma chi non vuole il ritorno di Vincenzo Tiscia, Domenico Veneziani (U’ Tubettin’) e Luca La Roia (Sucon’)?? Comunque anche i ragazzi di quest’anno non sono da meno ed è inutile dire che tutti gli atleti, guidati dal mitico coach Fini, sono riusciti ad ottenere questi risultati grazie a duri e frequenti allenamenti. Infine un grazie particolare va al nostro preside, Antonio Scalzi, che ci permette di partecipare a tutte queste attività e ai grandi coach, Fini e Ciaccia; inoltre, ragazzi, vi facciamo un enorme in bocca al lupo per il prossimo anno! Francesca Pacilli V AG


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È COLPA DEL TERREMOTO??? NO!!! Ora voi penserete… “oh no che p***e!!! Ancora del terremoto in Abruzzo si parla. Basta… è un mese …” e cose del genere. A me per prima non va assolutamente di parlarne… la maggior parte di voi ha visto in televisione immagini terribili, ma vi posso assicurare che ciò che io ho visto, e provato, è peggio. Non voglio parlare del fatto in sé, ma porgere a voi tutti una domanda: come è possibile che nel 2009 per un terremoto, solo per un terremoto, sono morte più di 300 persone, tra cui molti giovani e bambini? Voi direte che il terremoto è stato forte, ma io vi dico che in alcune zone delle terra, come ad esempio il Giappone, ogni giorno ci sono terremoti più forti. Eppure là non muoiono 300 persone al giorno. Come facciamo noi uomini, che ci reputiamo così intelligenti, ad essere messi praticamente in ginocchio da un fenomeno naturale che conosciamo bene. Attenzione, io penso che la natura sia molto più forte dell’uomo e che ci sono dei limiti che noi non possiamo superare, ma da ciò a non prendere precauzioni... Quello che

più mi fa rabbia è che noi sappiamo benissimo che tutta l’Italia è una zona altamente sismica, ma allora perché non usare le precauzioni adatte??? Per me non è assolutamente accettabile che in una città famosa e importante come L’Aquila crolli lo studentato e soprattutto l’ospedale, che i primi edifici a crollare sono proprio quelli pubblici , che invece dovrebbero essere quelli più sicuri!!! Non è possibile che crolli una scuola,un’università o un ufficio frequentati da bambini, ragazzi e tantissime persone ogni giorno. E poi di fronte a questi eventi ti chiedi: con chi me la devo prendere? Io so perfettamente con chi me la devo prendere. Io ce l’ho con tutte quelle persone che hanno costruito palazzi con materiali scadenti, che non si sono preoccupati di seguire perfettamente le norme antisismiche. C’è l’ho con coloro che dovrebbero essere l’addetti ai “controlli”invece hanno controllato solo se i loro portafogli erano pieni. C’è l’ho con lo stato e con i politici che sprecano milioni, i nostri milioni, per le loro campagne,

per cose inutili e per continuare a rubare ancora più soldi e non si preoccupano della nostra sicurezza o se domani,quando si sveglieranno,avranno ancora un popolo da fregare. C’è l’ho con coloro che non pensano alle conseguenze delle loro azioni, a coloro che se ne fregano perché tanto non è capitato a loro. C’è l’ho con tutti gli ipocriti che si sono arricchiti risparmiando sull’edilizia, con chi gestiva la casa dello studente, vale a dire una vecchia palazzina degli anni sessanta già malandata, dove sono morti tantissimi ragazzi il cui unico sbaglio è stato quello di voler studiare, che poi hanno stretto le mani dei famigliari consolandoli per la grave perdita. Dovevano esserci loro sotto le macerie!!! Tutti i morti sono stati assassinati da queste persone, non dal terremoto. E io mi chiedo perché ogni volta dobbiamo aspettare che muoia qualcuno per accorgerci che le cose non sono state fatte come dovrebbero, per poter migliorare qualcosa…

SI PUÒ ANDARE ANCORA PIÙ A FONDO? Si sa, ormai ci sono molte cose che non vanno nella società al giorno d’oggi e ci sono molte cose che non vanno anche tra i giovani. Se dovessimo contarle e appuntarle tutte penso che un libro non basterebbe. Spesso però accade (anche a me è accaduto) di tollerarle del tutto, di considerarle quasi “normali”. Molti di voi adesso si chiederanno dove voglio andare a parare. Ve lo dico subito. Avete presente il sabato sera, giorno ormai considerato sacro da noi giovani in cui finalmente è possibile avere un po’ di sano riposo dopo una pesante settimana di studio e in cui è possibile avere un po’ di sano divertimento con gli amici? Bhè mi sono accorto che con il passar del tempo stiamo rimanendo davvero in pochi a pensarla così. Sempre per più ragazzi e ragazze della nostra età sabato è diventato unicamente sinonimo di alcol e droga a volontà. Parlandone con amici ma anche con persone più grandi di me ho quasi sempre ricevuto una risposta che mai avrei voluto ricevere: “Embè? Ormai questa è la normalità, noi non possia-

mo farci niente ma poi, alla fine, che ci frega..fatti loro”. Io personalmente sono rimasto sbalordito anche se quella è la verità, dura ma è la verità. Però stranamente la nostra opinione improvvisamente cambia quando ci andiamo di mezzo noi stessi. La nostra opinione cambia quando veniamo investiti da un autista ubriaco o sotto gli effetti di droghe, la nostra opinione cambia quando finiamo in mezzo ad una lite scoppiata tra gente totalmente fuori di sé anche non centrando nulla, la nostra opinione cambia quando ci troviamo di fronte a situazioni a cui siamo estranei e in cui nessuno vorrebbe mai trovarsi immischiato. Ormai si gira per strada con bottiglie di alcolici e super alcolici come se si girasse con bottiglie d’acqua o di bibite, si fumano canne come se si fumassero sigarette e così via. A questo punto mi viene spontaneo pormi delle domande: dove sono le autorità che dovrebbero vigilare sulla vendita degli alcolici ai minorenni nei bar? Dove sono le autorità che dovrebbero vigilare e impedire lo spaccio e l’abuso di sostanze stupe-

facenti? Dove sono le autorità che dovrebbero assicurare l’ordine pubblico e la sicurezza nella città? Al momento per me queste domande sono ancora insolute, prive di una risposta. Adesso comincio a capire perché i genitori prima di far uscire i propri figli per strada ci pensano due, tre quattro volte. Adesso capisco perché sempre più persone preferiscono andare a vivere altrove e far crescere i propri figli in un ambiente più “civile” e “normale”. Ma soprattutto mi chiedo: come si fa a pretendere che qualcosa possa cambiare se i primi a fottersene altamente sono gli amministratori, quelli che hanno il dovere di assicurarci sicurezza? Assurdo. Con quello che ho scritto in questo articolo non voglio assolutamente fare il moralista perché, alla fine, ognuno è libero di far quello che gli pare ma senza limitare la mia, la nostra libertà. Una volta qualcuno disse “la nostra libertà finisce quando inizia quella degli altri” ma ormai questo non ha più importanza. Mi chiedo se si possa ancora cadere più in basso.

Alessandro Placentino, II B


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DEAR BARCELLONA… 2 aprile.I ragazzi di quinta sono finalmente pronti a partire per Barcellona. Felici trascinano i loro bagagli con i sorrisi stampati in volto e gli occhi brillanti. Dopo gli ultimi abbracci e le tradizionali raccomandazioni, accompagnati dal nostro preside e dalla prof. Di Giglio, salutiamo Sannicandro. Stringiamo amicizia con Cagnano nel pullman, dove domina un’ atmosfera di grande euforia, soprattutto grazie alle chitarre di Petronio e Trombetta, che hanno accompagnato con dolci melodie ogni istante del viaggio. Arrivo a Civitavecchia, e finalmente tutti a bordo della Grimaldi Lines! Godiamo, così, di questa breve crocera, svolazzando da una cabina all’altra, perlustrando i piani della nave, girando assiduamente per il piano bar, la discoteca e facendo amicizia con altri ragazzi. All’andata, infatti,i nostri boys hanno fatto colpo su un gruppo di spagnole, mentre al ritorno qualcuno è stato stregato da una bionda californiana, eh Pasquale?!…Fin quando arriviamo a Lloret de Mar, e cosi hanno inizio le nostre avventure. Per le otto e mezza il pullman “Troccolo” ci portava a Barcellona per la visita giornaliera. Abbiamo ammirato tutte le incredibili creazioni di Gaudì, che ci hanno fatto innamorare di questa città fantastica, sempre in festa, piena di arte, di colori e di vitalità. Ci hanno portati in due musei, visita che ha entusiasmato molto Chiara, un po’ meno Giovanni… E

nei momenti di libertà si correva nelle altre stradine, nei negozi, per non perdere nessun particolare. Questo almeno nei primissimi giorni… Poi la voglia di correre venne un pò meno. Infatti i nostri ritmi sono stati leggermente sfasati, abbiamo vissuto intensamente la settimana, chiudendo un pò gli occhi solo nel pullman quando Antonio non suonava e Riccardo non mordeva. Tornati in albergo i pochi coraggiosi cenavano e poi ognuno correva nella sua stanza per i preparativi serali. Dopo qualche brindisi, nell’attesa che le cagnanesi scendessero, giravamo increduli per quelle strade,rapiti dalla musica e dalle luci delle discoteche. Prima tappa, cicchetteria, davvero molto conveniente, per poi approdare al Tropics… Descrivere quei momenti è un po’ difficile… quella musica, quelle ondate di ghiaccio, in mezzo a centinaia di ragazzi e noi tutti vicinissimi, speranzosi che la serata fosse infinita. Come dimenticare Angelo truccato , Fede e Dami sui cubi, le avances di Oronzo e qualche”NO,NON SI FA!” nei pochi momenti di lucidità?! Alle tre in punto, in mezzo a questa atmosfera magica, il richiamo di una voce… Era il preside che ci ricordava la scadenza del tempo. Ma il nostro tempo non ha avuto scadenze. Tornati in albergo, la notte aveva inizio, un continuo vagare, riunirsi, fuggire e ricevere puntualmente richiami e rimproveri dal nostro accompagnatore, che ha dormito

meno di noi! Per le sei del mattino qualcuno crollava, ma alle otto in punto, un leggero tocco alle porte ci faceva balzare fuori dai letti! Le parole non basteranno mai per descrivere la nostra gita, questo è solo un breve resoconto, perché ogni giorno è stato animato da eventi inconsueti e dagli scherzi più divertenti. Scrivo e vedo lo sguardo acceso di Antonio, le sorprese nell’ascensore, Emanuele che cade dal letto, io che assillo le mei coinquiline,Chiara che vuole il PR, Ramona la bambola gonfiabile, le cotolette pietrificate, la pizza di Fresco, la metropolitana… un altro mondo!!! E colgo l’occasione per ringraziare gli accompagnatori ed il nostro effervescente autista: “Dobbiamo fare i complimenti a Franco perché io una guida c’sì fluida non l’avev mai vista, mang na fr’nata, mang na sbandata”… Vola così una settimana, la pausa da ogni tensione, la chiusura in bellezza. Anche il ritorno sulla nave è stato bellissimo, e dopo una notte di nascondino sulle onde del mare, arriviamo a Civitavecchia, già malinconici della cara Spagna! Tristi, ma consapevoli che nessuno capirà mai cosa abbiamo condiviso. Mi spiace se i riferimenti non sono chiari a tutti, concludo augurandovi di avere una gita bella come la nostra e consigliandovi che, a perderla, fareste un errore grandissimo!

Anna Vigilante

CHE NE SARÀ DI NOI?!? Ormai è proprio finita la scuola....tutti penseranno:”EVVIVA”, arrivano le vacanze, niente compiti, nessuna sveglia mattutina...Ma noi di quinta siamo veramente contenti?...o meglio, siamo così spensierati come lo eravamo le altre estati?? Sicuramente siamo esausti della scuola e al solo pensiero di andarcene si “apre” il cuore...Però penso che alla fine un po' di nostalgia ci verrà, soprattutto quando ci dovremo dividere dai nostri amici di classe che, anche se a volte odiamo, restano sempre le persone con cui abbiamo trascorso cinque anni della nostra vita...forse gli anni più spensierati...Anche il nostro paese ci mancherà, nonostante ci lamentiamo sempre che non ha niente, che la gente è

impicciona e che non c'è lavoro...Senza parlare della nostra famiglia...tutti ritornano dall'università dimagriti, quasi facessero delle diete super equilibrate con tanto sport...macché quella è la mancanza delle lasagne della nonna, delle melanzane ripiene di mamma, dei pasticcini del bar Adriatico o della new entry Eclysse...senza parlare dei mega panini d' Peppin u puerc,del gelato da Annetta a barraccola e dell'aperitivo alla Dolce Vita...tutte cose superflue penserete voi, ma quando si cambia città e non si conosce nessuno, si sente la mancanza di tutto...Questo però non vuol dire che avremo problemi ad ambientarci nelle nuove realtà piene di divertimento e di svago. Anzi, forse molti di noi, pre-

si dalla nuova vita, perderanno di vista l'obiettivo principale che è studiare...magari tra tre anni ci sarà chi già avrà preso la laurea triennale e lavorerà, chi è alla ricerca di qualche meta ancora da stabilire, chi starà a studiare per superare quell'ultimo esame che gli è rimasto e chi invece è ancora al terzo anno di un percorso di studi che dura cinque o sei anni...Ma alla fine che ne sarà di noi?? Forse come dice Vasco “Poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy bar, o forse non ci incontreremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai, ognuno col suo viaggio ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi”…

Colino Maria Lucia 5a C


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SUL CONFORMISMO… Ascolti una canzone per la prima volta alla radio. Pensi «oddio che schifo questa roba commerciale». Dopo un po’ di tempo è nel tuo mp3 perché è una “figata” la canzone del momento”. Guardi un paio di pantaloni in vetrina e pensi «ma che roba è quel modello orrendo?!». Un po’ di tempo dopo compri quel modello di pantaloni. Perché lo fai? Perché mi piace, rispondi. No: perché lo fanno tutti. Lo facciamo tutti. È il conformismo. Siamo un branco che si muove solo in base ciò che piace (ciò che piace è bello…ma chi lo decide cos’è bello?). Definiamo in parole scientifiche: “in ambito sociale si definisce conformista colui che, ignorando o sacrificando la propria libera espressione soggettiva, si adegua e si adatta nel comportamento complessivo, sia di idee e di aspetto che di regole, alla forma espressa dalla maggioranza o dal gruppo di cui è parte. L'origine del conformismo risiede molto spesso nella radice animale dell'essere umano

che attinge le sue paure dalla solitudine fuori dal branco” (thank you Wikipedia). La cosa peggiore però è che non pensiamo con la nostra testa. Tutti. Dal primo all’ultimo. Qui non si tratta solo di seguire le mode, ma anche di mandare sms con abbreviazioni tipo xò, tnt, qnd, qnt, gg, ttt e tante tante altre (perché lo fai? Perché è comodo. No, perché lo fanno tutti. Non sono mai venuti i crampi a nessuno per aver premuto due pulsantini in più per scrivere la parola estesa), oppure di marinare la scuola “fare sciopero” quando al governo fanno un decreto che magari non ci riguarda direttamente, ma la massa si ribella e allora la seguono tutti. Queste però sono piccolezze, e non entrerò in argomenti più vasti perché rischierei di non finire più! Un giorno si nota qualcuno che è “diverso” e viene deriso e additato (ricorda tanto l’asilo), ma a pensarci è lui, quello diverso, che ragiona con la propria testa. È lui che filtra ciò che gli sta intorno e

ne prende solo una parte, facendola propria. È uno dei pochi. L’atteggiamento conformista riguarda tutti, contagia tutti. Non sto scrivendo che bisogna andare contro la natura umana, ma che forse dovremmo pensare un po’ di più con la nostra testa, decidere di fare qualcosa e chiederci il perché. Magari al posto di vedere il branco tutto uguale, potremmo vedere intorno a noi della gente che fa spiccare la propria personalità. E non parlo certo dell’abbigliamento. Parlo delle decisioni prese, dei modi di fare e di tutto quello che una persona può fare decidendo da sé (e c’è molto), senza avere paura di quello che pensano gli altri o di restare escluso, perché sennò la paura di uscire dal branco diventa la paura di spiccare sugli altri. Riflettendoci però penso che poi gli anticonformisti si conformano a chi pria di loro ha agiti così, ma di certo hanno un elemento in più: la personalità. Daria Bucci, V AG

SPECCHIO SPECCHIO DELLE MIE BRAME... L’altro giorno, mentre facevo un po’ di zapping, sono finita su Canale 5, dove, in un programma, c’era un servizio in corso sulle ragazze che già verso i 14 anni iniziano a chiedere ai propri genitori un seno più abbondante, quindi di ricorrere alla chirurgia plastica. Allora mi sono chiesta: ma che cavolo, delle ragazzine che forse, anzi quasi sicuramente, non sono del tutto sviluppate iniziano a chiedere un seno più grande?!?!? Ma poi mi sono ricordata che a questo mondo se non sei magra come un appendi abiti e non hai un seno grosso non sei bella… Ma che vuol dire essere bella?? Portare un taglia inferiore alla 40 o al massimo alla 42?? E una taglia di reggiseno superiore alla quarta?? Wikipedia dice: “La bellezza è una qualità delle cose percepite che suscitano sensazioni piacevoli che

attribuiamo a concetti, oggetti, animali o persone nell'universo osservato, che si sente istantaneamente durante l'esperienza, che si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi ad un contenuto emozionale positivo, in seguito ad un rapido paragone effettuato consciamente od inconsciamente, con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale.” Il problema che la parte che non arriva all’orecchio è quella del ritenere un persona bella secondo un proprio canone, e questo è preoccupante; però, come si fa a non dipendere dalle opinioni degli altri quando in giro ci sono esempi come Cristina Del Basso, la Cristina del GF9(che come dice qualcuno, deve portare in giro il suo seno con una carriola perché troppo grande). Le ragazze

vedendo figure come queste pensano che quelle siano le vere bellezze, e quindi iniziano a chiedersi perché loro non sono così, perché sono “brutte”, perché non hanno un bel fisico. Ma chi decide chi è brutto o chi è bello? Bo, non lo so e non voglio neanche saperlo, ma credo che ognuno a modo suo sia bello, anche se non ha un fisico mozzafiato. Certo bisogna ammettere quanto siano fortunate quelle persone che hanno già di per sé un bel fisico, ma ciò non vuol dire che noi non siamo da meno; però non siate troppo sicuri di voi stessi sennò va a finire che ve la tirate :). Sicuramente con questo articolo non cambierò il mondo, ma spero ci riflettiate un po’ su perché non ne vale la pena farsi tanti problemi. Ah un’ultima cosa… BE YOURSELF! Francesca Pacilli, V AG


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PAZ (ANDREA PAZIENZA) LABORATORIO-MOSTRA A SAN SEVERO CON LA CLASSE Lo scorso 13 maggio con alcuni della mia classe e non solo, siamo andati a San Severo al Museo Civico dove, per quasi un mese, si tiene una mostra dedicata all’artista nostro conterraneo Andrea Pazienza; famoso fumettista al quale sono intitolati edifici e scuole (anche l’ISA di Sannicandro) e che ha fondato lui stesso una scuola di fumettistica tutt’ora all’attivo, a Milano. E’ un artista esemplare nel suo campo e tutte le nuove leve, nessuno escluso, si formano sulle tecniche di Paz e sicuramente anche dall’ispirazione a Paz…Un grande.

Io non sono appassionata di fumettistica e per questo non sono nemmeno informatissima su Paz da quel punto di vista, ma posso sicuramente affermare che di quel che già conoscevo e di quel che ho conosciuto al Museo Civico di San Severo, tutto mi ha appassionata moltissimo. Paz è un idolo per noi giovani, trasmette attraverso pochi tratti sicuri e marcati, tutta l’interiorità pari a quella di un quadro espressionista; guardando i suoi fumetti, ma anche alcuni dipinti, ci si può subito rendere conto della sua sensibilità verso i valori a noi comuni come l’amicizia e l’amore, ma soprattutto ai problemi politici-sociali, il tutto con un’ironia inconfondibile. Al Museo Civico ci sono più stanze dedicate a Paz e in fondo al percorso c’è un video a rotazione con le intervi-

ste al fumettista, ormai non più tra di noi, e i programmi dedicati a lui e altre cose ancora molto interessanti. Credo che anche questa esperienza sia da annoverare tra le esperienze formative della mia vita per l’effetto appassionante che ha avuto su di me e che mi spingerà a fare ricerche su Paz. Consiglio inoltre a tutti il film liberamente ispirato alla sua vita nella Bologna anni ’70-’80 chiamato appunto Paz, emblematico per comprendere l’artista nel suo contesto. Chiara Di Lella III AC

SAN NICANDRO COME SEATTLE? Una cosa che mi è sempre piaciuta della musica è la sua capacità di unire le persone; questo perché la cosa più piacevole per un musicista è condividere la sua passione suonando con altri musicisti. Se poi si crea un’alchimia particolare, si forma un gruppo che diventa una sorta di famiglia. A San Nicandro sin dagli anni ’60 cominciavano a nascere i primi “complessi” tra amici e si suonava nei garage per divertimento, quasi per gioco. Con gli anni facevano parte di queste band musicisti sempre più bravi e ambiziosi; c’erano le prime esibizioni nei locali e i primi concerti in piazza. La generazione più prolifica in fatto di gruppi musicali è stata quella degli anni ’80-’90 e a seguire la generazione del 2000, che noi ragazzi di oggi conosciamo sicuramente meglio rispetto alle precedenti. San Nicandro può vantare di essere la città natale di tantissimi musicisti di talento. Dai fratelli Dino, Lello e Lucio Basile, al grande Matteo D’Anello, da Maurizio Frascaria, ad Antonio Trapani; e poi Sante Murano, Antonio Torella, Tommaso D’Anello, Costantino Tancredi, Francesco Villani, Giovanni De Pilla... Negli ultimi anni San Nicandro ha visto nascere molti talenti. I gruppi più noti sono di certo i Trulelies, orientati sul rock anni ’70-’80, formati da Michele Torella (basso), Primiano D’Apote

(chitarra), Federico Russo (batteria), Daniele Urbano (voce), Matteo D’Anello (chitarra) e Antonio D’Apote (tastiere); e gli Alcoholica, cultori del Thrash Metal, formati da Andrea Fantini (voce, chitarra), Gianni Fania (chitarra), Giuseppe Caruso (batteria) e al basso prima Giovanni Perta poi Matteo D’Anello. Entrambe le band hanno trovato una particolare alchimia che li avrebbe potuti portare entrambi al successo e, seppure si sono sciolti qualche tempo fa a causa del trasferimento dei vari componenti in diverse città universitarie, hanno dimostrato quanto talento possa venir fuori da una città considerata “morta” dai suoi stessi cittadini. Il problema più grave, ad ogni modo, è che San Nicandro non offre ai suoi musicisti molte opportunità di esibirsi, di esprimersi. Solo di recente c’è stata una presa di coscienza da parte dell’amministrazione comunale, dei cittadini, ma soprattutto dei giovani musicisti, che hanno organizzato vari eventi e concerti. Questo risveglio è dovuto alla nascita di nuovi gruppi musicali, è dovuto ai giovani sempre più numerosi che hanno voglia di musica. Ed è questo, a mio avviso, quello di cui c’è bisogno nella nostra città: una rivoluzione sociale, culturale e…musicale. San Nicandro potrebbe essere proprio come Seattle che, oltre a potersi van-

tare di essere la città natale di Jimi Hendrix, è anche stata la culla di una rivoluzione musicale che si configurava come punto di rottura con l’atmosfera tutta lustrini e paillettes degli anni ’80, diventando la patria del Grunge grazie a gruppi come Nirvana, Alice In Chains, Pearl Jam e Soundgarden. San Nicandro potrebbe diventare un punto di riferimento a livello musicale grazie ai talenti che ospita. Si potrebbe prendere esempio da Catania, ribattezzata “la Seattle d’Italia”, che ha rivalutato alcune zone “morte” della città mettendo a disposizione locali e pub dove suonare e dare libero sfogo ai giovani per mostrare la propria arte in cambio di compensi anche modesti. È veramente un peccato non poter esaltare i talenti musicali di una città che produce comunque musica di alto livello. Per questo mi rivolgo soprattutto ai ragazzi che amano la musica. Se la vostra passione è davvero forte, non rinunciate mai ad esprimere la vostra arte; per fare in modo che avvenga una rivoluzione bisogna lottare. Non arrendetevi mai e seppure non riusciremo a cambiare il mondo, potremo almeno cambiare la nostra città. Valeria Bizzarri, 5a C


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TERZA A CI, ANNATA 1990, DURI A MORIRE Ho sempre pensato che la fotografia fosse l’arte perfetta, priva dell'impurità di gesti e parole. Le impressioni che catturano gli attimi, tutte lì, tra il bordo destro e quello sinistro. Poi qualcuno mi ha detto che le foto sono crudeli, perché bugiarde, e di buttare nel cesso Bergson e il concetto di nontransitorietà; che l'epoca moderna è ormai lontana e non c'è nulla di semplice e spiegabile. Eppure dei sorrisi che restano e dei colori vissuti possiamo conservare nient’altro che quelle istantanee. Per questo ieri abbiamo tappezzato i muri della nostra classe con un centinaio di foto! Lo sappiamo, ormai è maggio, e stiamo per andarcene, ma gli attacchi d’arte vanno soddisfatti sempre, altrimenti attanagliano coi loro tentacoli il cervello e ci rendono banali.

per quelli che sono scappati quando ci capita di rivederli?! (ciao Cesareee!). Per non parlare di Peppe!!! E Come dimenticare le e p i - Kiarusque?! Sharing quotidiani di flussi di coscienza sulle seche litirate vissute e analisi metafisiche degli sviluppi tragi-comici della nostra giovane esistenza! Due folli, in un banco solo, sono troppe: una pazza in caschetto biondo + Le Rouge Folletto, in fondo al centro… ah, se quel banco potesse parlare…!!! Chiusa parentesi : ) E poi la dolce e iperattiva Anna, Marianna la silenziosa e Damiana, Sardellina, Conny Ffu (non ti arrabbiare, biondissima), Federica, Annapina, Manu, Emanuele, Carmela e Antonietta e poi la curva sud, Concetta, Rachele, Ilaria e Giada!

gate, in patria nostra numerose (eh uagliù) e soprattutto le innumerevoli risate fatte, respirando, tutti insieme e felici, la stessa aria per ore infinite?! Uniti contro il Greco, and we Un’esteta come Mim- are the champions, my mo, un friends!!!

Non è paradossale dire che le situazioni in cui eravamo più in pericolo (vedi: note, soEd ecco campeggiare sui spensioni, muri della famosa e maestoguerre al sa IIIaC (stat’v attent) tutti i Potere e personaggi protagonisti dei gavettoni cinque anni “classici” dell’an- c h i vari) sono nata ’90, dai più strambi a tarrista pazzo come state per noi, quelli più anonimi, passando Antonio, un altro Fefetta, come per tutti, le più


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belle e gustose. La regola universale del Liceale D.O.C. è vivere più intensamente possibile i cinque anni investiti. Che poi il significato di “vivere” cambi da persona a persona, si sapeva. E così, passo dopo passo, giorno dopo giorno siamo giunti al termine, o quasi. -TREMATE!- l’esame è vicino e c’è gente che sta andando in depressione per questo!!! Chissà come saremo tra dieci anni, ce lo chiediamo spesso… La vita è così imprevedibile e così bella per questo! Non annoia mai, semmai siamo noi a renderla noiosa. Solo diciott’anni ma così tanti progetti diversi da realizzare, giornate vissute insieme, ognuno coi propri pregi e difetti ed ognuno con la sua filosofia di vita! Le assemblee, le gite, la Festa della Musica, i Veglioni, il Liceale da partorire ogni due mesi e gli altri mille impegni (leggi: impicci…è proprio indole, anche a voler cambiare…)!!! Tutti con le proprie colonne sonore, con accordi diversi, ad imparare cosa vuol dire vivere in società, seppur nel microcosmo scolastico. Alla mia classe dedico questa pagina sperando di non aver procurato troppi mal di testa in cinque anni e con l’augurio, per ognuno, di vedere realizzato nella vita quello che più desidera. Emanuela Stoduto IIIaC

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U D’PLOMA A’Sala: Eò N’do! N’dò am f’nut! Fraskon: Ehh Lazzà…. Fin e llut’m n’g po ma sapè! N d’cim nend A’Sala: Ehh N’do madonn quand si traggij’k! Fraskon: Lazzà n jè ka so traggij’k, ma ddo fin e llut’m n’g sap mà con mena u vend A’Sala: N’do! Com mena mena nuja da qua c nama ij!! Kassnnoij mana dà la p’nziona... Fraskon: Lazzà s a te t dan la p’nziona, a me m dan d’retament u post da b’dell Nicolò: O uagliùù d ke sta parlann?? Fraskon: Nend Nicolò ue stemm d’cenn u fatt du d’ploma, ka k nu sci e k nu no da qua ciama truà sciut e n’g lama cred!! Nicolò: No… No… No… No… Zitt Fraskò ka iav na m’sata ka teng ssu p’nzer, ka ddo studij e studij e c von fa sci k 61.. aut ka medicina. A’Sala: Nicolò mo pur tu fa u traggij’k?? Tu sind a me, u vot jè relativ. Bast ka c n iam ka ddo sim fatt vikkij! Nicolò: Lazzà fors cià raggion… nuja v’dim d studià natu pok e po v’dim k succed Fraskon: Me uagliùùù iè l’una e mez e ij mea ij a r’trà, ssi rraggiunament n n voij s’ndì kiù A’Sala: Fraskò!?! Cià raggion iam’c a r’t’rà ka ij pur vuless ij a magnà.. Nicolò: ddo aut ka magnà ij ea ij proprij a studià ka sta i uaijjj!!!! A’Sala, Fraskon e Nicolò: madonn kisà s ciana aiutà a p’gghiaij ssu d’ploma…… - Uè Uè Uè sta passann u pr’f’ssor V’llan Prof. Villani: i ve quand so bbell tutte 3, k facit ddoij?? Fraskon: nend uè pressò parlamm nu poc di d’ploma, ma mo c nama ijj. Tu k dicj ciada aiuta a p’gghià ssi d’ploma?? E Villani rispose: No… No… No… No… ☺


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LA 5^ B NON DIMENTICA!!!!!!!! “ Forza ragà che tra un po’ sarà tutto finito!!! ” “ Dai, un ultimo sforzo !!!” Sono le frasi che continuiamo a ripeterci da qualche tempo a questa parte…. frasi d’incoraggiamento a noi stessi, frasi per esorcizzare il fatidico esame!! Anche se non vediamo l’ora che tutto finisca (e speriamo bene!) vorremmo che questi ultimi giorni durassero un’eternità perché è proprio adesso che ci rendiamo conto dell’importanza di aver trascorso questi 5 anni insieme!!! È in questi giorni che, stando in classe, ci capita di ricordare alcuni avvenimenti e ridere, ma con una nota di dispiacere pensando al futuro semi-incerto; e solo ora ci pentiamo di non aver piazzato una telecamera in classe!!! Ne sono successe così tante, che non le ricordiamo!! Abbiamo digerito centinaia di panini e crostini su quelle sedie, scritto una biblioteca di appunti in aramaico nell'ora di inglese, ognuno con la sua scrittura diversa, per poi perderli sistematicamente e dare il via ad un giro di fotocopie. Ci capita di guardare il volto cresciuto di un amico e pensare che l’anno prossimo non saremo più nella stessa aula….e la stessa cosa vale per i prof, come dimenticarli!!! I discorsi del prof. Vocino ( Chernobyl , le autostrade e i fasci di neutrini che hanno sconvolto

l'intero panorama scientifico), la coerenza e la determinazione iniettataci dalla prof.ssa Berardi (pusillanimi e infingardi), i viaggi di

istruzione del prof. Russo e le sue spiegazioni senza fine, i migliaia di schemi alla lavagna della prof.ssa Ciavarella e le battute sul fatto che siamo tutti agnostici e nichilisti, i ventilatori di Giovanditto, la voce stridula della prof.ssa Ciaccia “ se non hai la tuta non puoi giocareeeeee!!!!!”, l'arte oratoria del prof Stefania e i suoi insegnamenti sulla vita “ooohhh ualliù, io certe volte resto inibito di fronte…”, la famosa frase “ libro, quadernò e pèn nel laboratorio!” del prof. Ritoli e le parole sante della prof.ssa Cristalli”la finiEmo?”! Certo ne abbiamo combi-

nate!!! Ma sicuramente anche loro, nel bene o nel male, si ricorderanno di noi! E sì, il primo periodo sarà duro (saremo dei perfetti affittatari di case più o meno cupe e mangeremo carne in scatola, imparando a stirare e a sopportare le notti più tristi e insonni, fatte di libroni e sigarette...) ma saranno proprio questi ricordi che ci aiuteranno e le cose a cui non abbiamo dato peso in questi anni, acquisteranno un valore! E…….anche se “ siamo rimasti solo in 13 a ballare l’ ALLI GALLI” agli esami , facciamo un grande in bocca al lupo A TUTTI!!!! Soprattutto alle altre classi quinte!!!! E non ci resta che dire “ armiamoci e partiamo!” e si spera in un ottimo esame perché “ la speranza è l’ultima a morire” ( ahahah).Un grazie a chiunque (collaboratori, preside, prof e amici) ci abbia “ sopportato”!!!! Un consiglio ai neoliceali: gli anni del liceo sono stupendi, sappiateli sfruttare al meglio perché sono irripetibili. Studiare fino ad un certo punto haha. IN BOCCA AL LUPO RAGAZZI! La 5^ B


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Cinque anni di liceo sono volati via in un lampo. Cinque anni di avventure, amicizie, complicità, liti, riappacificazioni, amori, divertimento, studio (?)… Certamente i cinque anni più belli e spensierati della nostra vita. E li abbiamo vissuti tutti, facendo di ogni giorno un’avventura da ricordare! Non c’è una storia ben precisa da raccontare, solo ricordi, tanti, di quello che abbiamo vissuto insieme e riportarli alla memoria ci ha fatto scoprire quanto siamo cresciuti da quel “CERASUM” che il prof. Mascolo scrisse alla lavagna il primo giorno. Ne abbiamo combinate tante insieme… Ci sembra ieri quando, sempre il primo giorno, Nardino disse con fierezza al prof. Stefania “Quello del chiosco è mio zio!”…Nicola che con entusiasmo mattutino disse “Cettì, stamattina m’e fatt nu BALSO e SHAMPAMOO!”…o quando Enzo perplesso di fronte a una domanda del mitico prof. Caruso disse “I don’t capisc’!”. Ogni volta che facciamo qualche “marachella” – me ca sim brav uagliul… ci aspettiamo ancora di sentire la voce del prof. Caruso “Ragazzì! Ma dove vi credete di stare?...Shame of you!”, e quanto ridevamo per le sue barzellette (tant ca n’n facevn rir ☺)! Per non parlare delle storie sul “paese di sua moglie”!

Sicuramente il professore più energico che abbiamo mai avuto! E come dimenticare le interrogazioni della prof.ssa Scarano, tutti e 23 alla cattedra, quando tutti i libri erano stati sostituiti da quelli di storia e geografia… Il primo anno, quando c’era ancora Tr’f’lon, i suoi “screzi” con il prof. La Notte…che prof.! Noi lo chiamavamo Brunello per il suo viso sempre di un bel rosso vivo! E a proposito di rosso…vogliamo parlare di Ruscione? Lo abbiamo visto crescere…o meglio abbiamo visto crescere i suoi capelli!☺ E non dimenticheremo mai la puzza di pesce che ha invaso la classe per il gamberetto che ha messo nel libro di biologia dei Petronio…poi si è scoperto che aveva dei complici, ma ancora non si capisce come hanno fatto i gemelli a non accorgersene per una settimana!!! Ci sentiamo ancora in colpa per tutte

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quelle povere matite di cui Ruby diceva “facciamo la mitosi!”…e Ruby! Il nostro ufficiale gentiluomo…chissà se ha scoperto se esiste la parola “macchinoso”. Un altro compagno di avventure è stato Rocchin’, che Caruso chiamava “L’ultimo dei mohicani” per la sua cresta, che ci metteva un quarto d’ora per scrivere un numero alla lavagna e che era il miglior costruttore di aeroplani di carta mai visto...e il prof. Vocale se li ricorda bene: un giorno ne ha visti ben 17 volare giù dalla finestra (quando è salito, ha mandato i “soliti noti” a raccoglierli ☺). Il nostro caro vicepreside, “è vero o non è vero?” che “è stato un piacere” averlo come professore? Certo che sì. Purtroppo Ruby e Rocchin’ si sono trasferiti, ma c’è qualcuno che ha deciso di ritirarsi come Melina, soprannominata “A tatt’ca”…o chi purtroppo non ce l’ha fatta, è stato bocciato…Nardino ci manchiii!!! Nardino “AZ metal”, Nardino “aggiusta tutto”, ma anche “distruggi tutto”, lui che ci ha fatto capire che tutti (ma proprio tutti!) possono trovare l’amore…ce l’hanno portato via! Perché? Diceva sempre “sol p’cchè so ner!!!” Strano ma vero ci mancheranno anche i professori. Il prof. D’Apote…sappiamo ancora a memoria tutte le sue storie,


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te!”…MITICA!!! quella del toro in primis... Dicevamo sempre “D’Apote: un nome, un dente!” Ci mancherà il prof. Fini che urla “Aaaa cambiare!!!” o il prof. Ritoli che tutto d’un fiato dice “Librquadernoneppen’ …laboratorio!”…Il prof. Ciavarrella che ha il registro a pois per tutti i puntini che abbiamo collezionato…La prof.ssa Marrocchella con la sua passione per l’effetto “vedi non vedo” ☺… E il prof. Russo…assurdo quando mandò fuori Ricky per aver paragonato Elisabetta I a Lady Oscar! Ma noi sappiamo che il prof. Russo sa essere anche scherzoso…e chi si scorda più la sua performance di ballo alla gita del quarto?!?☺ Ci mancherà il prof. Stefania che allevia le ore di matematica con le sue battute e soprattutto i suoi proverbi! Il prof. Mascolo, altresì detto Giò, che comincia la giornata sempre con un “Buongiorno simpaticoni", e ci loda dicendo “e bravi i miei ignorantelli!”…anche se a volte ci ha anche sgridati quando si “smangiucchiava" sotto i banchi!☺ Ma soprattutto ci mancherà la prof.ssa Ciavarella che ci ha sempre sostenuti…o meglio sopportati! Che, poi, quando ride sotto i baffi alle nostre battute è il massimo!!! E quando le abbiamo fatto perdere la pazienza ci ha dato delle definizioni a dir poco originali! “Hey giovinezze!” “Sit proprj trist!” “P'ddjat'v nu poc d valium!” "Si tu c'a sta appress a me, no ij appress a te!!!" "Sei poco AULICO!" “Stai cadendo nella TRIVIALITA'!" "Siete IMPICCIONI e CATTIVELLI!!!" “Vuja t'nit' i topo gigg' ngap'!” “Quando io spiego voi pensate alle VACCHE NERE NELLA NOTTE BUIA?!?” “In questa classe siete dei NICHILISTI, AGNOSTICI, SUPERFICIALI...TROGLODITI!!!” “A capit o no! Pezzo di deficien-

Deve essere dura avere a che fare con noi, ma d’altronde ci siamo sempre distinti per la nostra capacità di animare qualsiasi situazione. Nelle gite, soprattutto, siamo stati sempre i primi a cantare a squarcia gola la colonna sonora che ci ha accompagnato per cinque anni (e poi usata anche per le serenate dei 18 anni!)…da Maria N’cola a U’ prim ammor, da Dietro la quercia antica a I love you Marjanna, finendo sempre con la Pett’ tonna. Ma d’altronde “non siamo qui a pettinare le bambole”, perciò ci diciamo sempre “Ama f’st’ggià o nooo???” E a proposito d’ f’st’ggià…come ci mancano la cicchetteria di Llorett de Mar, il Tropics e Gin & Lemon ca fan ancora a sciarra! Eppure in gita abbiamo imparato anche lezioni di vita come “N’n dir puttanat’!!!”…☺ Ma, poi, è normale dopo tanto studio (?) concederci delle giornate di svago… Quante mangiate tutti insieme, a tarallucc e vin (kkiù vin ca tarallucc’ ☺) tutto rigorosamente di produzione Colino/Russo, la carne arrostita da Ricky Mouse e l’animazione di Tato! E come dimenticare, anzi, cercare di ricordare la festa dei 100 giorni? Ci hanno accusati di essere dei ladruncoli, di aver rubato un registro e il cronometro arancione fluo di Ciaccia, ma abbiamo sempre provato la nostra innocenza…anche se il panettone dell’ex 3aB non era niente male e neanche lo spumante di Trombetta! ☺ E, certo, ci scusiamo anche a nome di Riccobaldo, che “ha preso in prestito” una statuina dal presepe della scuola…vergogna!☺ Certo che la nostra è stata una classe davvero esplosiva, ne abbiamo combinate tante, anzi, troppe…trenini, battaglie tutti contro tutti con gessi e cancellini, chi va in bagno e torna dopo la campanella giusto per raccogliere le penne e andare a casa (Nick), chi si cimenta in dibattiti politici, chi

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fa gli squilli a Ritoli (Enzin)… Abbiamo compiuto grandi imprese come i salti mortali nel magazzino della palestra, la battaglia di palline di carta (con congiura finale contro Maria Chiara), siamo stati i primi a dipingere le pareti della nostra aula, abbiamo costruito una grande piramide di lattine, abbiamo battuto un record con Nick che ha preso una nota alle 8,25 e, soprattutto, abbiamo vinto una battaglia contro le api, raccontata da Enzo nel De Bello Apico. Ci mancheranno le nostre mascotte: Furby, Cocorito e Cocorito junior, Filomena la pigotta, la Befana, il presepe tutto l’anno con tutta la fattoria (dinosauri compresi) e soprattutto la nostra pianta di lenticchie!!! Ci mancherà contare quanti “cioè” dice Federica P. in un’interrogazione, il ciuffo da Cicciobello di Tato, il cappellino blu di Enzo (el Matador), le barzellette sconce di Nick, i ritardi di Palladino e le sue genialate (o scukkiandarij), riempire di palline i capelli di Celeste (B’zzarr, Cettina e MaryLù), i doppi sensi involontari di Gaziana M’bastucc, il mitico tiramisù di Serena, Celeste la scout, la cantante soul Federica D., Maria Chiara e Lucia che hanno sempre un dolciume più del chiosco, lanciare le matite nei capelli di Ruscione, il nostro atleta Pasquale, N’gelin che “giullareggia” per la classe, il giocatore di poker Giovanni Puzzetta (o Red John), il nostro Riccardo Cuordileone (altresì detto Papà Gambalunga), MaryLù la scap’c’rrata, le rockettare Valeria, Luciana e Federica, il futuro Premio Nobel Grazia Burraccedda, e soprattutto il nostro caro Mr. Mike! E se pure qualcuno avrà da ridire sul nostro “atteggiamento goliardico”…per noi la nostra classe resterà sempre la migliore!!!

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Spider-man Antonio Palladino

Hold on – Good Charlotte Gli studenti fino al 30 maggio 10 giugno

Non è un paese per vecchi A’ Sala, Nicolò e Frascone

Emo – Blink 182 Qualche tip d 3B

17 again – Ritorno al liceo Michelino

Don’t cry – Guns N’ Roses Un alunno all’interrogazione di latino

Apocalypse Now L’esame di stato

Sweet child o’ mine – Guns N’ Roses Professoressa La Piscopia (se…com no)

Miami Vice Palladino e Nick Petr

Good time Prof. Caputo L.

Dogville I cani sotto ai portici

Attenta al lupo - Lucio Dalla Il cortile della scuola

Slevin Patto Criminale La 5^C agli esami

Rem – Supernatural superserious Michele Coco

Pi Greco - Teorema Del Delirio Stefania e Tenace

Acido Acida – Prozac + Miss Cuscetta

Non Aprite Quella Porta Le porte dei bagni del secondo piano al triennio il sabato alla 5° ora

Tiromancino – Quasi 40 Prof. Tardio

Moulin rouge IV AG La Storia Infinita Festa della musica Il Fuggitivo Leo Peticchio

ACDC – Who made who La gallina all’uovo : ) Deep purple – Strange kind of woman Emanuela Stoduto Salario garantito – 99 posse I maturandi l’anno prossimo


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Preside Vs. Prof. Vocale 1) Nome? S: Antonio Melchiorre Pompeo Scalzi. V: Giuseppe Vocale. 2) Soprannome? S: Tonin'. V: Non ne ho. 3) Data di nascita? S: 04/04/1947. V: Non è importante. 4) Quanti anni si sente? S: Non me ne sento tanti. V: Poco più di quaranta. 5) Titolo di studio? S: Laurea in lettere classiche nel 1971. V: Laurea. 6) Un errore della sua carriera e una della sua vita? S: Un errore della mia carriera potrebbe essere il fatto che nel '73/'74 ho ricevuto un telegramma dal rettore Carlo Bo dell'università di Roma per avere una cattedra come assistente di ruolo, ma ho rifiutato. Ma è difficile ritenerlo un errore perchè quello che faccio mi piace e poi l'ho rifiutato per motivi economici. Nella mia vita non credo di averne fatti. Sono stato fortunato sia per mia moglie che per i miei figli. V: Nella mia carriera la scelta del corso di laurea. Nella mia vita non ci ho mai pensato. 7) Una cosa di cui si vergogna e una di cui va fiero? S: Mi vergogno che tante volte ho perso la pazienza e non ho saputo gestire alcune situazioni con la calma; questo mi è successo sia nel lavoro che nella mia famiglia. Sono fiero di tutte le volte che ho affrontato le situazioni difficili con la dovuta pazienza. V: Mi vergogno di non poter fare di più. Al momento non ho cose di cui andarne fiero. 8) Ha mai rubato? S: Niente di importante. V: La nutella e le caramelle nella dispensa di casa. 9) Ha mai pensato al suicidio? S: Si, qualche volta, perchè ci sono dei momenti di disperazione in cui sembra non ci sia una soluzione al problema che si presenta. Quello che mi ha aiutato a non farlo è stata la mia famiglia e poi anche il pensiero che la vita è un dono di Dio e non abbiamo il diritto di interromperla. V: No. 10) Tre cose indispensabili per vivere? S: L'amore, la libertà e il lavoro. V: La fede, l'amore e l'amicizia. 11) L'amore è eterno finchè dura? S: L'amore è proprio eterno perchè non è provvisorio. Spesso si confonde l'amore con la simpatia, l'attrazione e con le altre cose. L'amore invece, ti porta a sentire di

poter dare la vita per l'altra persona. V: L'amore vero è eterno e basta. 12) L'ultima volta che ha pianto? S: Mi commuovo facilmente. Comunque l'ultima volta penso sia stato quando è morta Angela Cruciano. V: Forse quando è venuto a mancare qualcuno ultimamente, credo in occasione del terremoto. 13) La cosa più trasgressiva che ha fatto? S: Quando posso trasgredisco! Ne ho fatte tante. Forse la più trasgressiva è stata quando facevo le superiori, abbiamo fatto arrivare una copia del compito di latino da fuori. Ma i voti sono stati peggiori di quando facevo i compiti da solo. V: Ne ho fatte...Forse la più trasgressiva è stata quella di aver chiuso un mio amico fuori dalla stanza facendo finta di non essere dentro. 14) Di cosa ha paura? S: Di morire all'improvviso e di non portare a termine delle cose, come il mio ruolo di dirigente scolastico, di padre, di nonno. V: Non della morte ma di perder le cose care e la fede. 15) La parolaccia che dice più spesso? S: Bestia schifoso. V: Miseriaccia, porcaccia. 16) Cosa legge in bagno? S: Di tutto: fumetti, circolari ministeriali, bollette... V: Di solito non leggo in bagno. 17) Cosa pensa de “Il Liceale”? S: Bel giornale, potrebbe essere più propositivo, aggressivo perchè abbiamo bisogno di essere pungolati un po'. V: Bel giornalino, adeguato per la scuola. 18) Importanza che dà da uno a dieci a: amore,sesso, amicizia, lavoro? S: 10, 10, 10, 10. V: 10, l'indispensabile, 10, 8. 19) Crede in Dio? S: Sì. V: Sì. 20) Tre aggettivi per descrivere il suo collega e tre per se stesso. S: Il professore Vocale è un magnifico collega, perfetto e unico. Io sono disordinato, iperattivo e trasgressivo. V: Il preside è deciso, instancabile e disponibile. Io: che barba! 21) Una cosa che le piace e una che non le piace della scuola? S: La scuola mi piace tutta. Non mi piace la tendenza, sempre più marcata, dei genitori, dei presidi e degli insegnanti, ad assecondare gli alunni, dai cellulari alle assenze, che incidono molto sulla formazione culturali dei giovani. V: Mi piace l'atteggiamento dei ragazzi e non mi piace lo zerbino che c'è all'entrata.

22) Il suo epitaffio? S: Ci ho pensato più volte: ”Chiedo scusa per quello che ho fatto di sbagliato e per quello che non ho fatto di buono”. V: La poesia di Quasimodo: “ognuno sta solo sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera”. 23) Quale alunno le ha fatto perdere di più le staffe durante la sua carriera? S: Un alunno che è stato respinto e che ha raccontato tante bugie ai genitori, accusando ingiustamente i professori di aver manomesso il registro dei voti. V: Solitamente sono gli alunni che si comportano da bulletti e sono arroganti. 24) L'ultima volta che si è arrabbiato? S: Non lo so però subito me ne dimentico... Penso che l'ultima volta sia stata giovedì. V: Ieri sera. 25) Proverbio che le corrisponde? S: Gutta cavat lapidem (la goccia perfora la pietra) e Nulla die sine linea (neanche un giorno senza scrivere una riga). V: Chi ben comincia... 26) Il suo sogno nel cassetto? S: Il mio sogno è vedere i miei figli sistemati, felici, realizzati e che mia moglie stia bene con me. Il mio dilemma: non so se è un bene o un male lasciare la scuola. V: Che non ci siano più guerre e differenze sociali. 27) La situazione più imbarazzante in cui si è trovato? S: Ho sudato freddo quando, per colpa di un profitto un po' scadente del figlio, i genitori hanno iniziato ad accusarsi reciprocamente e a rinfacciarsi delle colpe davanti a me e al loro figlio. V: In una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Una signora si trovava sulla mia traiettoria e per non travolgerla mi sono “seduto” prima. 28) Facciamo come da Marzullo, si faccia una domanda e si dia una risposta. S: Quando te ne vai? Quando mi accorgo che il fardello che comporta il mio ruolo comincerà a risultarmi pesante. V: Perchè non vai più spesso in giro? Meglio di no. 29) Quante bugie ha detto? S: Nessuna, mi sono sforzato di essere sincero. V: Nessuna. 30) Bene, salutate e date un consiglio. S: Vi saluto con l'augurio che il giornale continui ad essere la voce degli alunni e non mi dispiacerebbe se fosse anche la voce dei genitori, dei professori e del personale ATA. Credo di non essere all'altezza di dare consigli. V: Non perdete mai la fiducia in voi stessi, la soeranza di andare avanti bene, di non arrendervi mai. É stato un piacere!

A cura di Maria Lucia Colino e Valeria Bizzarri


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1. Lo annunciano i meteorologi. 7. Il Ridley regista. 12. Colpisce le narici 13. La città di Leonida. 14. Se le morde il pentito. 15. Osterie, taverne. 17. Io...in latino. 18. Si toglie mettendosi davanti a qualcuno. 19. In testa al Papa. 20. La direzione del grecale. 21. Lo era la via smarrita da Dante. 22. Un gesto involontario. 23. Aggraziato, gentile. 24. Si grida prima di riprendere. 25. Hitchcock diresse quella...che visse due volte. 26. La razza del Sansone dei fumetti. 27. L’autodromo del GP d’Italia. 29. Linfe organiche. 30. La prima lettera greca. 31. Battere con le nocche. 34. Lo sport di Giorgio Rocca. 35. Non manca nei giorni di sagra. 36. Il Raikkonen pilota (iniz.). 37. La sigla della seta. 38. Soffrono le pene dell’inferno! 39. E’ bene lasciar stare...quel che dorme. 40. Può esserlo anche chi non ha quattrini! 41. Gli Straits gruppo rock. 42. Azionano le macchine. 44. Le monete del Messico. 45. Del suo buco si occupano gli ambientalisti. 46. La città del riso sul Sesia.

Verticali: 1. E’ tra Reggio e Bologna. 2. Percorre la Val Venosta. 3. Il fiore che dava l’oblio. 4. In posizione intermedia. 5. Gli estremi dell’elezione. 6. Componimento in versi. 7. Si fa andando e tornando spesso. 8. Insenature al riparo dai venti. 9. Dividono la giornata. 10. Si ripetono nelle partite. 11. Una pianta che...va in fumo. 13. La condizione d’un oggetto. 15. Si dice di ragazzo furbo e impertinente. 16. Quello che desidera l’ingordo! 18. Il nome della Lisi. 19. Si studiano prima dell’azione. 21. L’arte del coreografo. 22. Le colonne dei Papi. 23. Così sono

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@ gli occhi di chi ha pianto. 24. Disinfettante per piscine. 25. Disegna con Gabbana. 26. Più che cari. 27. Il Moratti dell’Inter. 28. Si attende in coda. 29. Non nuove. 31. Uno Stefano scrittore umorista. 32. Quando sono nuove scricchiolano. 33. Li ripone il meccanico. 35. Non ha problemi di linea. 36. Il nome di papa Wojtyla. 38. La Cèline cantante. 39. Il sindacato di Bonanni. 40. Sta per...sono. 41. Lo erano Giunone e Venere. 43. Il centro della Scozia. 44. La Cornwell scrittrice di gialli (iniz.).

...THE END... Come tutte le cose belle, anche questa è giunta al termine. Dopo due anni di lavoro in redazione sono all’ultimo numero di Cruciverba da me curato per “Il Liceale”. È stata un’esperienza bella e coinvolgente...tramandatami da mio fratello, Antonio, anche lui responsabile della stessa pagina nel giornale di qualche anno fa. È questo il momento dei ringraziamenti e, non per retorica, ma perché sono sentiti, mi rivolgo a voi, cari lettori, e vi dico grazie...grazie per avermi seguito,

incoraggiato, corretto e motivato in questi mesi. Molte volte, tra impegni di studio (e non solo) ho dovuto mettercela tutta per portare a termine il compito; ma l’ho fatto con consapevolezza, sicuro del vostro appoggio e del vostro apprezzamento. Il lavoro svolto non andrà perso perché, chi prenderà il mio posto, lo farà con lo stesso impegno e la stessa dedizione che, credo, ho dimostrato. Se ho sbagliato o se potevo fare di più, vi chiedo scusa, non era nelle intenzioni.

Gli esami di maturità sono vicini per me e per altri della redazione. Colgo l’occasione per un “in bocca al lupo” a tutti noi! Lunga vita a “Il Liceale”: per quello che rappresenta, è il punto di riferimento dell’informazione, dell’attualità, della satira, della musica e dei giochi del nostro mondo scolastico e non solo. Io modestamente, ma molto modestamente, sono orgoglioso di averne fatto parte… Vincenzo Mimmo III AC


La Redazione : Bizzarri Valeria, Bucci Daria, Coco Michele, Colino Maria Lucia, Cursio Silvia, Di Lella Chiara, Iannacone Grazia, Iannacone Leonardo, La Piscopia Elisabetta, Mimmo Vincenzo, Pacilli Francesca, Palmieri Federica, Palumbo Luana, Placentino Alessandro, Stoduto Emanuela, Tenace Pasquale, Vigilante Anna, Vocale Rossella.

Docente Referente: Giovanni Mascolo. Impaginazione e grafica a cura di Daria Bucci e Valeria Bizzarri


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