In questo numero: Il peloso del mese il barbone
I campi di applicazione della pet therapy
Comportamento ed educazione la punizione corretta
Lo sport del mese disc dog
Salute! torsione gastrica
Bimbi e pelosi il cane travolge i bambini
Pelo, contropelo e toelettatura la strippatura
Sos, aiuti e adozioni Le storie dei lettori Domande e risposte AtrocitĂ Moda e shopping Annunci Le foto dei lettori
Freepress Aperiodico
numero 1
La redazione
Se sei interessato a fare parte della nostra redazione o vuoi semplicemente raccontare la tua esperienza scrivi a: redazione@periodicomondocane.it o contattaci al 377.6678867
Coordinamento editoriale: Manuela Turillazzi in questo numero hanno collaborato: Manuela Turillazzi Silvia Margonar Pamela Barbitori Silvia Erika Duff Alfredo Loreto Mary De Carli Simone Mainardi Clinica Veterinaria San Rocco (Dott. Pasini Diego Corrado) Marco della Fonte Monica Castellani Otuani Progetto grafico e impaginazione: Sabrina Rossi (Gruppo Orange s.n.c. - Milano) Fotografie e immagini: shutterstock.com Che Mondocane è un Freepress digitale aperiodico distribuito gratuitamente su www.dbooks.it Per la tua pubblicità su Che Mondocane scrivici a: redazione@periodicomondocane.it oppure contattaci al 377.6678867
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Buon giorno a tutti, inizia qui la nostra avventura con “Che Mondocane” la prima rivista interattiva on-line, il freepress interamente dedicato al mondo canino. Con l’aiuto di amiche ed amici, appassionati e profani, che ci hanno sostenuto e aiutato, senza presunzione alcuna, ha inizio questa lieta novella. L’intenzione di questa iniziativa è creare più informazione e più formazione nell’immenso mondo che avvolge i nostri cani senza però affrontare polemiche o creare dissapori. Lo scopo è quello di raccogliere cinofili, esperti e non, amanti, appassionati, sportivi ed atleti che abbiano voglia di divulgare la loro esperienza e il loro sapere in modo semplice e concreto al nostro fianco.
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Editoriale
Originario della Francia veniva utilizzato come cane da caccia ma oggi il barbone è usato come cane da compagnia e da esposizione. Che sia di taglia grande, media, nano o toy il suo vero pregio è il carattere: infatti la sua intelligenza è stata giudicata la più acuta e vivace tra tutte le razze conosciute. Classificazione F.C.I.: Gruppo 9 - cani da compagnia. Il Barbone è una delle razze più apprezzate tra le famiglie altolocate, nobili e reali dei secoli scorsi. Questi cani venivano ornati di fiocchi e gioielli e venivano considerati quasi degli “ornamenti” di casa. Oltre ad essere stato il cane prediletto di tanti regnanti, il Barbone è stato anche il cane di tanti personaggi che hanno fatto la storia e ciò prova la grande popolarità di questa razza. Date le sue doti di temperamento, il suo aspetto singolare e la sua spiccata intelligenza, questa razza è stata la più usata nei circhi. Ci sono moltissimi disaccordi
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IL BARBONE
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Il peloso del mese
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sulle origini, poiché i francesi vorrebbero attribuirle la caratteristica di autoctona, che è anche l’ipotesi più approvata dagli esperti; i tedeschi dicono invece che si tratta di una razza autoctona nordica teutonica. Esiste anche l’ipotesi che sia originaria delle regioni del nord Italia. L’ipotesi maggiormente attendibile è quella per cui la razza derivi dal “Barbet”. La razza nel vecchio ordinamento del 1896 si chiamava “Barbone italiano”. In Francia ora la razza viene chiamata “Caniche,” da “canard” cioè “anatra selvatica” che una volta era cacciata da questa razza. Ne esistono quattro taglie che sono praticamente identiche, tranne che per le dimensioni.
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Cane di temperamento brillante e allegro. Perfetto cane da compagnia. Si adegua alle esigenze della famiglia senza alcun tipo di problema Cane noto per la sua proverbiale fedeltà, adatto a imparare e ad essere addestrato, ciò che ne fa un cane da compagnia particolarmente gradevole.
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Carattere
La sua costruzione è armonica e dà l’impressione di eleganza e di fierezza. Possiede un’andatura saltellante e fiera. Non deve mai camminare con passo allungato e scivolante. Ben proporzionato. E’ uno dei cani più appariscenti per il suo aspetto, classe e raffinatezza. Esige un’accurata toelettatura. Altezza: al di sopra dei 28 cm, fino ai 35 cm al garrese.
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Aspetto generale
Tronco: la lunghezza del corpo supera l’altezza al garrese. Petto normale di un cane mediolineo, l’estremità dello sterno deve essere leggermente saliente ed essere situata abbastanza in alto, il che contribuisce a dare un portamento di testa più eretto, più facile e più nobile. Il torace è disceso all’altezza del gomito, la sua lunghezza è uguale ai 2/3 della sua altezza. Le coste sono a vaso ovale, largo nella parte
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Peso: varia dai 12 ai 14 kg.
Tartufo: molto pronunciato e sviluppato, con linea di profilo verticale e narici aperte. Può essere nero o marrone in alcuni casi. Denti: completi nello sviluppo e nel numero. Solidi. Collo: incollatura leggermente arcuata dopo la nuca, di media lunghezza, ben proporzionato. Niente giogaia. È di sezione
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Testa e muso: distinta, rettilinea, proporzionata al corpo. La sua lunghezza deve essere un po’ più di 2/5 dell’altezza del cane al garrese. Il cranio è ben modellato, la sua larghezza è minore della metà della lunghezza della testa. Gli assi cranio-facciali sono leggermente divergenti. Il muso ha un profilo superiore rettilineo; la sua lunghezza è di circa 9/10 di quella del cranio. Le labbra sono moderatamente sviluppate. Lo stop è pochissimo marcato.
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dorsale. Il dorso di una linea armoniosa, corto, non deve essere né a volta né insellato. I reni sono solidi e muscolosi. Il ventre e i fianchi sono retratti senza essere levrettati.
Pelle: morbida, non rilassata, pigmentata. Orecchie: abbastanza lunghe, ricadenti lungo le guance, attaccate sul prolungamento di una linea che parte di sopra al tartufo e che passa al di sotto della punta esterna dell’occhio. Sono piatte e ricoperte di pel ondulati e molto lunghi.
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ovale, la lunghezza totale del collo è inferiore a quella della testa.
Arti: garrese moderatamente sviluppato. Avambraccio con arti perfettamente dritti e paralleli, eleganti, ben muscolosi, con buona ossatura. Il metacarpo è solido, non massiccio e quasi diritto visto di profilo. I piedi sono piuttosto piccoli. Nei posteriori, le cosce sono ben muscolose e robuste. Le gambe hanno muscoli sviluppati e molto appariscenti.
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Occhi: di espressione ardente. Situati all’altezza dello stop e leggermente obliqui. Hanno una forma a mandorla. Neri, bruni, molto scuri o ambra scuro nei soggetti marrone.
Muscolatura: ben sviluppata in tutto il corpo, soprattutto negli arti posteriori. Coda: attaccata abbastanza alta, all’altezza della line del rene. È alzata obliquamente in azione. Andatura: saltellante e fiera.
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Spalla: obliqua e muscolosa. La scapola forma con il braccio un angolo da 90 a 110 gradi.
Pelo: può presentarsi a pelo ricciuto o a pelo cordato. Pelo abbondante e di tessitura fine, lanosa e fitta, spesso..
Toelettatura: aspetto di eccezionale importante per chi vuole partecipare a manifestazioni cinotecniche. Ci sono due tipi di toelettatura: quella “alla leoncina” e quella “moderna”. Entrambe sono molto laboriose e per entrambe bisogna perdere molto tempo ed esigono molta esperienza per eseguirle.
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Colori ammessi: nero, bianco, marrone,grigio, albicocca.
Era un soggetto sano, che proveniva da un allevamento amatoriale, per cui non abbiamo mai avuto problemi di strane malattie genetiche. Alfred si è ammalato all’età di dodici anni di tumore, anche se non è morto a causa di questa patologia; il suo vizio di morsicare rami e rametti non ha abbandonato nemmeno in età avanzata e un giorno lo ho trovato soffocato in giardino: aveva masticato un ramo che evidentemente era di un legno tenero e gli era andato di traverso a quanto pare… I miei anni con Alfred sono stati davvero belli e pieni di gioia e voglia di fare. Ho amato molto quel cane e spero che, prima o poi ci si possa rincontrare.
Hai un cane di razza? Raccontaci la tua storia e la pubblicheremo nel prossimo numero. Contatta la redazione via e-mail redazione@periodicomondocane.it oppure chiama il 377.6678867
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All’inizio mi sono innamorata del suo pelo, così morbido e soffice; lo vidi in una esposizione canina locale nella provincia di Trento. Il proprietario mi disse che voleva regalarlo perché aveva quasi 6 anni e voleva cambiare maschio. è stato amore a prima vista, ho preso “Alf” con me ed è stato un fulmine a ciel sereno. La sua gioia e la sua voglia di affetto mi hanno riempito la vita. Le attenzioni che gli dovevo dare erano parecchie visto che era il mio primo cane, ma mi sono abituata in fretta e la vita con lui non è mai stata particolarmente problematica.
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Pamela, la proprietaria di Alfred, un Barbone medio bianco ci racconta di lui.
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Sos, aiuti e adozioni Poldo & Priscilla due cuori e una capanna.
Contattaci! Si raccolgono storie e fotografie di cani sfortunati con la speranza di poterli aiutare. Mandate le informazioni e il materiale fotografico all’indirizzo e-mail: redazione@periodicomondocane.it, verranno pubblicate nel prossimo numero.
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Loro sono Poldo e Priscilla, due meticci adorabili, lui bianco (o almeno credo ci sia del bianco sotto tutto quello sporco) con macchie nere, lei nera e con dei baffetti simpaticissimi. Sono comparsi per strada nella primavera del 2012, prima Poldo e dopo un mesetto anche lei, la piccola Priscilla, freschi freschi di abbandono pre-estivo. Da quando si sono incontrati hanno unito le loro solitudini condividendo la vita di strada, le paure, gli scarsi pasti e ogni cosa la vita di strada gli ha fatto passare, senza mai lasciarsi, senza mai perdersi un attimo di vista. Fanno tenerezza a chiunque li abbia incontrati, un’amore più puro e incondizionato non può esistere, niente a che vedere con i legami delle persone. Per informazioni chiamare il 348.0346181 NB: Poldo e Priscilla sono entrambi giovani, a detta del veterinario Priscilla è la più piccola in quanto ha circa un anno e mezzo, è già sterilizzata, mentre Poldo è di poco più grande in quanto si stima che abbia tra i due e i tre anni, ovviamente queste stime sono approssimative e giudicate in base alla dentatura che però essendo cani di strada potrebbe essere più rovinata e quindi potrebbero essere anche un pò più giovani. Sono buonissimi e si sono adattati perfettamente al box, non sporcano all’interno a costo di trattenere i bisogni per ore e aspettano di uscire per sporcare si adatterebbero molto velocemente alla vita di appartamento. Si trovano in prov. di Napoli ma verranno portati ovunque per offrirgli una vita migliore!! Per ricevere info: 348 034618!!!!
Dopo una settimana eravamo già legate come due gemelle: dove c’ero io c’era anche lei!!! Diventò la mia ombra!!! Dopo poco più di una settimana ricevetti una chiamata dal canile in cui mi dissero che era stato trovato il proprietario di Lilly; la cagnetta non era nemmeno provvista di microchip e il suo “proprietario” aveva richiesto al canile la restituzione del cane che ormai era stato chippato a mio nome; ì dopo una valle di lacrime, per il bene del cane, decisi di restituirlo ai legittimi proprietari a patto che l’avessi restituita di persona e constatando personalmente il tenore di vita che le avrebbero offerto. Caricai la piccola Lilly sulla macchina e mi misi alla guida verso il domicilo dei suoi proprietari; quel viaggio me lo ricordo ancora: ogni km lontano da casa era come se mi stritolassero il cuore, le mie gambe si bloccavano quasi mi volessero impedire di andare avanti, e ogni tentativo di deglutire era un nodo alla gola. Arrivo a casa di questi “ signori”, entro e vedo che la pulizia e l’igiene non sono di casa: penne di gallina, polvere, briciole… iniziamo a parlare ed emerge che Lilly in realtà si chiamava Terry.
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Dopo due anni senza un amico peloso decido di mettermi alla ricerca e addottare un trovatello. Da questo momento inizia ad attivarsi un passaparola tra amici e conoscenti. Un giorno ricevo una telefonata da un volontario di un canile che mi riferisce che nel Comune di Brescia hanno trovato una Cockerina fulva che in questo momento si trova in stallo presso un veterinario: l’addetto parlava di quella piccola creatura come l’essenza della bontà e della dolcezza e che temeva che una volta entrata in canile la poverina ci rimanesse per il resto dei suoi giorni vista la sua età già avanzata. Andai dal veterinario per vedere la sfortunata cagnetta e il primo impatto non fu dei migliori: era evidente che la cagna era sofferente, malnutrita e trascurata; i suoi occhi erano così innocenti e buoni che dal quel momento nacque un amore, e senza esitazione presi Lilly con me. Per quanto fosse impaurita e spaesata, cercai fin da subito di trasmetterle affetto, calore e cercai di darle un degno “benvenuto” in famiglia. Fu una settimana intensa: il suo respiro era in simbiosi con il mio, il suo sguardo triste era una fitta al cuore, avevo una voglia irrefrenabile di renderla felice.
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Le storie dei lettori: Silvia e Terry, due cuori e mille speranze
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Consegno loro una busta con tutti i medicinali che doveva prendere la cagnetta, all’improvviso spunta un piccolo pinscher sembrava avere una certa familiarità con Terry. La padrona abbraccia la piccola Terry chiedendomi cose le fosse successo, perché non aveva ancora saputo il susseguirsi degli avvenimenti; comincio a raccontare loro della nostra settimana e informo i proprietari che il veterinario che l’aveva in stallo aveva provveduto a sue spese ad un intervento di sterilizzazione.
Ricordo che andavo di fretta, volevo scappare a quel dolore che mi stava uccidendo, ragguagliai la proprietaria su tutti i farmaci che doveva prendere Terry e scappai in lacrime. Ricordo ancora quella notte: la casa era vuota, il mio cuore era distrutto, i pensieri erano tutti per lei, mi domandavo continuamente cosa stesse facendo e come la stessero trattando, se si fossero ricordati di darle le medicine.... Dopo due giorni ricevo una telefonata davvero insolita: i padroni avevano deciso che se la rivolevo, potevo pure tenermela! Senza pensarci due volte presi la macchina e mi precipitai dalla mia dolce Terry. Ero davvero felice, non stavo più nella pelle, avevo voglia di rivederla, di abbracciarla e di portarla via con me. Dopo poco tempo venni a sapere che Terry, come molte femmine nelle mani di sprovveduti e improvvisati allevatori, veniva utilizzata per produrre e commercializzare cuccioli (da li si capiva la suo stato di salute precario e la decisione del veterinario di sterilizzarla all’istante). A quel punto una femmina sterilizzata gli serviva a ben poco e così hanno pensato di buttarla via come un vecchio calzino. Terry, il vecchio calzino, da allora è sempre con me e lo sarà sempre.
SARAH C. DOMANDA: MA PERCHE’ IL MIO CANE MANGIA ERBA E STA’ MALE? Molti cani mangiano erba e a volte, alcuni lo fanno in modo ossessivo. Le cause non sono ben note: forse una carenza di verdure nella dieta, forse il semplice bisogno di liberare lo stomaco dai succhi gastrici in eccesso, ma sembra che il gesto di mangiare l’erba serva principalmente per rilassare lo stomaco. Nella maggior parte dei casi è un comportamento naturale, ma se il cane ingoia grandi quantità di erba può soffrire di un disturbo digestivo. A questo punto, vista l’insistenza del comportamento bisogna assicurarsi che il cane non abbia vermi o parassiti intestinali. Senza esagerare si può pensare di offrire al cane mezza carota e 5/6 fagiolini al vapore una volta alla settimana. Fate molta attenzione che il cane non mangi erba in zone trattate con pesticidi o fertilizzanti chimici.
Hai dubbi? Domande? Contatta la redazione e cercheremo di darti una risposta nel prossimo numero. e mail redazione@periodicomondocane.it
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Domande e risposte
Atrocità pagina successiva
Sembra essere vero. E’ la provincia di Como e una anziana e simpatica vecchietta alleva Fox Terrier nella sua abitazione. Fin qui niente da replicare, fino a che al veterinario non sorge un dubbio: i microchip. In quanto al pedigree si sà, si può non fare, è un passaggio che si può saltare ed è a discrezione dell’allevatore, anche se come sappiamo il pedigree è fondamentale per molti motivi. Come mai a questi cuccioli di razza non venivano nemmeno impiantati i microchip? Arrivato il momento del primo vaccino e poi della pentavalente a chiunque con un minimo di cultura cinofila verrebbe in mente di impiantare il microchip. Il veterinario di fiducia si pone qualche dubbio… Decide di monitorare la cosa e a un certo punto domanda alla vecchietta il perché non impiantasse il chip e non iscrivesse i cuccioli all’anagrafe canina (obbligatorio per legge). La nonnina dai capelli bianchi arrossisce, tentenna…non risponde… Il veterinario la guarda accigliato e capisce che qualcosa non va… L’allevatrice dopo qualche manciata di secondi risponde: “questi cuccioli non nascono per essere venduti, sono per me…” Il veterinario ancora più confuso guarda la donna con occhio sospetto domandando: “scusi, ma lei
non abita in un trilocale quasi in centro? Ho visto decine di suoi cuccioli, dove li tiene tutti?”. L’anziana sempre titubante e con voce fioca risponde: ”Dottore, noi siamo quelli che hanno fatto la guerra, abbiamo 650 euro al mese, l’affitto da pagare, siamo vecchi e sa che mio marito ha un tumore alla prostata…” Il veterinario inorridisce, butta la siringa del vaccino e si ritira nella stanza accanto. Riferisce di avere vomitato. Ebbene, in Italia, nel 2012, si mangiano i cuccioli di cane perché non si riesce ad arrivare a fine mese. Ovviamente prima ci si assicura che non siano malati e si fanno i vaccini e le sverminazioni.
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BRODO DI CANE
della Pet therapy?
Recenti studi di pscicologia comparata vedono l’intesa bambino – animale come uno straordinario parallelismo nei casi di autismo, di abbandono, di problemi relazionali, e nei casi di bambini iperattivi e vittime di violenze fisiche. Ricerche condotte su soggetti tra i 70 e gli 85 anni hanno dimostrato che lo status morale e sanitario dei pazienti anziani migliorava se veniva affidato loro un animale, inducendoli ad una maggior reattività, ad un maggior interesse alla vita e ad un aumento della loro curiosità perduta. La letteratura riporta numerose esperienze effettuate su soggetti con turbe psichiche di tutte le età: dei 500 pazienti trattati, in presenza dell’animale, tutti dimostravano una aumentata serenità e una miglior predisposizione alla collaborazione con il personale medico ed infermieristico. L’aiuto dei cani ha prodotto entusiasmanti successi anche nei casi di
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Quali sono i campi di applicazione
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Pet Therapy, zooterapia e Programmi assistiti dagli animali
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sindrome depressiva, grazie alle caratteristiche di socialità e di inesauribile affettività di questo animale nei confronti dell’essere umano. Nei soggetti portatori di handicap fisici di diversa entità, il contatto con l’animale agendo sulla sfera psichica ne migliora l’umore e lo invita ad esercizi fisici e continui movimenti effettuati con lo stesso animale dando origine ad effetti sinergici sullo stato fisico. In taluni contesti sociali, quali i carceri, l’introduzione degli animali ha portato numerose esperienze positive, diminuendo la depressione, la solitudine, gli episodi di violenza, essendo l’animale un impegno quotidiano che allontana la noia e dona affetto, riduce l’aggressività e i tentativi di suicidio. Per questo motivo l’impiego dei cani, altamente comunicativi, si vede accanto a figure come tossicodipendenti o alcolisti, stimolando sempre più l’interesse verso qualcosa di diverso, allontanando il pensiero assillante delle sostanze che li hanno indotti alla dipendenza; la presenza di un animale è un forte sostegno psicologico,
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un impegno continuo verso il recupero di se stessi. Più esperimenti sono stati svolti in America: A New York un gruppo campione di 8 persone hanno accettato l’interazione con un cane durante il loro ricovero per la disintossicazione da stupefacenti. Il risultato visibile e documentato è stato che il cane ha alterato le barriere di comunicazione tra paziente e operatori e questo ha permesso il miglioramento del rapporto medico – paziente, che si è prestato più attento, con una migliorata tendenza all’assimilazione delle informazione date durante le riunioni di gruppo volte al recupero della dipendenza. Sei persone su otto hanno risposto positivamente alla pet teraphy hanno concluso totalmente e senza problemi il programma di disintossicazione. Un altro esperimento è stato svolto in America in una comunità chiamata Anova, dove gli abusatori sono stati divisi in due gruppi: un gruppo è stato chiamato “di controllo” formato da 96 persone che non hanno voluto interagire con l’animale e
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non prestarsi all’esperimento “Pet Teraphy come trattamento per le dipendenze”, il secondo gruppo è stato chiamato “sperimentale” formato da 135 soggetti consenzienti di prestarsi all’esperimento “Pet Teraphy come trattamento per le dipendenze”. I risultati emersi dopo solo due settimane di sostegno terapeutico con l’aiuto di un cane, sono stati avvincenti: i pazienti del gruppo sperimentale dichiaravano di trovare giovamento da questa “novità terapeutica” dimostrando una opinione positiva del sostegno terapeutico, una migliorata condizione di comunicazione con lo staff medico, una emergente curiosità e un miglioramento dell’umore dei pazienti. Questo studio dimostra che i professionisti che trattano le dipendenze potrebbero aumentare il successo del trattamento aggiungendo questa pratica complementare, basata sull’evidenza dei risultati.
Lo scopo della punizione è scoraggiare un comportamento: che il tuo cane cerchi di mordere, salti addosso alle persone, cammini sui mobili o abbai, dalla strategia che adotterai dipenderà l’esito più o meno positivo del suo apprendimento. Prima di cercare di correggere un comportamento che non tolleri, prepara una breve lista di ciò che il tuo cane predilige, dal ricevere attenzione al gioco e ai premi in cibo. Quindi fai un elenco dei suoi atteggiamenti a tuo avviso negativi, insieme ai motivi per cui il cane li ripete, e a cosa invece ti piacerebbe esattamente che facesse. Ad esempio se il tuo cane ti salta addosso, per esprimere gioia, proponigli come alternativa di andare a prendere un giocattolo! Ancora se il cane mastica qualcosa che non dovrebbe, a causa della dentizione, offrigli il giocattolo giusto da masticare. Una buona punizione dovrebbe essere vista come indotta
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I giusti ingredienti per una punizione corretta
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Comportamento ed educazione: la parola all’esperto
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dall’ambiente circostante, non da te. Per nessun motivo il cane dovrebbe percepire la punizione come proveniente dalla persona su cui più fa affidamento. Una buona punizione dovrebbe avere come effetto la sospensione di un’eventuale interazione di gruppo. Le punizioni più efficaci dovrebbero produrre un immediato distacco o una sospensione emotiva dell’attenzione. La tua attenzione è ciò che motiva maggiormente il comportamento del tuo cane. I cani, come i bambini e gli adulti, imparano grazie a un rapporto causa-effetto. Se vuoi eliminare un dato comportamento, prima di tutto rifletti sui motivi per cui il tuo cane lo adotta. Salta per ottenere la tua attenzione, per raggiungere qualcosa o per mettersi comodo? Se grazie a questa azione raggiunge il suo scopo, la ripeterà. Se, al contrario, quando per esempio ti salta addosso, ti copri sempre la faccia con le mani e lo ignori, non salterà più per chiamare la tua attenzione. Se poi allo stesso tempo lo incoraggi a mettersi seduto o ad
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andare a prendere e riportare un giocattolo e gli presti attenzione in questo suo nuovo compito, ben presto abbandonerà del tutto i salti per mettersi seduto tranquillo o per giocare. Se salta sul bancone della cucina per rubare del cibo, e non trova nulla o trova qualcosa per cui prova repulsione, eviterà del tutto questa attività. Per quanto riguarda il saltare su divani e poltrone, il cane, come del resto l’uomo, sa cogliere al volo le opportunità. Offrigli una comoda alternativa, come un cuscino da terra o una brandina per cani, e quando non puoi essere presente per controllare le sue scelte, metti sul divano qualcosa che renda impossibile sistemarsi comodamente.
Lo sport
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del mese
VAI COL FRISBEE! Disc Dog è una disciplina da praticare all’aria aperta e col solo ausilio di un frisbee e di un grande prato a disposizione; è adatta a tutti i cani a partire dai 15 mesi con una perfetta forma fisica. L’addestramento del cane a questo sport avviene attraverso dei piccoli giochi motivazionali come il gioco col disco da solo e piccoli lanci di una pallina per stimolare l’inseguimento e il riporto. Una volta assicurate le capacità basilari può essere introdotto l’apprendimento della presa al volo. L’esercizio base della presa può anche essere integrato da giravolte e salti, fino a compiere vere e proprie acrobazie. Grazie agli incitamenti
Clicca sull’immagine per visualizzare il video di You Tube: http://www.youtube. com/watch?v=TN683L6u4hg&feature= related
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il disc dog
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Clicca sull’immagine per visualizzare il video di You Tube: http://www.youtube.com/watch?v=e__FVkfXBU&feature=related
del padrone e piccoli gesti con le braccia, il cane impara delle azioni specifiche, per esempio saltare sul corpo del conduttore, usandolo come appoggio, per elevarsi maggiormente e prendere il frisbee ad altezze superiori. Disc Dog è dunque un’attiva divertente, eccitante e perfetta per mantenersi in forma insieme al proprio cane. Il disco da utilizzare deve essere più piccolo, morbido e flessibile rispetto a quelli comuni. L’armonia col padrone è fondamentale. I livelli di incitazione e divertimento che si riescono a trasmettere al cane sono elementi importanti per rendere il gioco stimolante e avvincente. Il Disc Dog è uno sport molto popolare in Italia, come del resto in tutta Europa e in America, il vero paese d’origine, dove si sviluppa nei primi anni Settanta parallelamente alla crescita della popolarità statunitense del Frisbee. Tra le specialità più importanti ci sono il Distance-Accurancy, il Dartbee, l’Extreme distance, ma la più conosciuta e spettacolare è decisamente il Freestyle. Assistere ad una esibizione di Disc dog è esaltante ma la manifestazione più rinomata sono i Campionati Mondiali di Frisbee Freestyle a Berlino che sono davvero emozionanti.
La Sindrome detta GDV (Complesso Dilatazione /Torsione gastrica) è una grave patologia, di solito a carattere iperacuto, ma in rari casi anche a carattere subacuto, che consiste nell’aumento di volume dello stomaco, associato alla sua rotazione su se stesso; va distinto dalla semplice dilatazione gastrica , dove non c’è torsione dello stomaco, ma esclusivamente una sua replezione con aria o schiuma. La mortalità dei pazienti in corso di GDV , se portati in adeguata struttura di pronto soccorso, è del 30-50 %, tale percentuale sale al 100% nel caso in cui non venga prestato soccorso medico. Non si conosce la causa esatta dello scatenarsi della GDV, si suppone che alla sua base ci siano una concomitanza di cause predisponenti. Le razze a rischio di questa patologia sono diverse, fondamentalmente tutti i cani dai 20 Kg in su possono presentare questa patologia ; tuttavia esistono al-
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LA TORSIONE GASTRICA: UN NEMICO SEMPRE IN AGGUATO
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Salute! Parla il vet…
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Il paziente in corso di GDV presenta addome disteso e dilatato (i proprietari definiscono il proprio animale “gonfio”), spesso presenta conati di vomito senza però espellere materiale gastrico ,può mostrare dolore addominale. Il cane in preda a GDV può presentarsi sia ancora deambulante che disteso su un fianco, a seconda del tempo intercorso tra l’inizio della GDV e il ritrovamento dell’animale da parte dl proprietario. Nel caso in cui il cane sia in preda a GDV è di vitale importanza che venga IMMEDIATAMENTE portato dal medico veterinario, in quanto le complicazioni di tale evenienza sono molteplici e intercorrono rapidamente, in modo ingravescente, nell’arco di poche ore. Il medico veterinario effettuerà una decompressione dello stomaco, una lavanda gastrica e, subito dopo, dovrà essere effet-
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cuni case report anche in animali di taglia più ridotta anche se le razze maggiormente predisposte sono comunque quelle di grossa taglia e a torace profondo.
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tuata una chirurgia d’urgenza volta a: - Riposizionare correttamente lo stomaco sul suo asse e ancorarlo alla parete toracica, in modo da scongiurare il ripresentarsi della patologia. - Controllare lo status dei diversi organi addominali, come la milza e la parete dello stomaco: può infatti capitare con una certa frequenza che lo stomaco vada incontro a necrosi, e quindi ne debba essere asportata una parte; può altresì capitare che la milza sia coinvolta a tal punto nella torsione dello stomaco da risultarne così compromessa da dover essere asportata. Queste evenienze sono tanto più frequenti quanto più tempo intercorre dall’inizio della GDV alla chirurgia. - Esplorare la cavità addominale e tutti i suoi organi. La prevenzione più semplice e sicura è la “gastropessi preventiva”, ovverosia la tecnica chirurgica di ancoraggio dello stomaco alla parete toracica, in modo da evitare meccanicamente che la torsione di stomaco possa verificarsi.
- Evitare che il cane cerchi di ingurgitare rapidamente il cibo (per non favorire l’ingestione di aria durante il pasto), quindi evitare agli animali ogni fonte di stress durante il pasto. - Non far correre e saltare il proprio cane subito prima e nelle 2-3 ore successive ai pasti.
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Clinica Veterinaria S.Rocco Dott. Pasini Diego Corrado Bedizzole (Bs)
Gli accorgimenti del proprietario che possono mitigare l’evenienza della GDV sono:
- Non somministrare pasti nelle ore serali o notturne.
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Pasini.diego@alice.it
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IL CANE TRAVOLGE I BAMBINI.
I cani grossi possono essere goffi, specie da cuccioli; i cuccioli, come i bambini, spesso corrono senza guardare dove vanno. Quando il cane sfreccia qua e là (per esempio quando è eccitato all’idea di fare una passeggiata) tenere i bambini fuori dalla sua portata e quando i bambini camminano a passi incerti, tenete lontano il cane. Assicuratevi che il cane faccia abbastanza esercizio per bruciare le energie in eccesso: se non ha possibilità di sfogarsi senza guinzaglio è più probabile che corra in casa alla presenza dei bambini. Con un cane attivo e bambini piccoli è fondamentale dedicare tempo all’educazione di entrambi, insegnando al cane a starvi vicino
in presenza de piccolo e educando il bambino a non temere del cane proponendogli il giusto approccio affinchè non resti traumatizzato da una mole imponente da una sana dose di vivacità canina. Esistono numerosi corsi di interazione bimbocane e con po’ di sorveglianza potete dormire sonni tranquilli.
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Bimbi e pelosi
Lo stripping è una tecnica di toelettatura che viene eseguita sui cani a “pelo duro” o su cani che necessitano l’asportazione di un folto sottopelo e consiste nel togliere il pelo morto favorendo il normale ricambio di pelo, dando al cane una linea armonica e ordinata. Questa tecnica viene fatta togliedo il pelo morto usando appositi coltellini (alzando e strappando il pelo maturo). In genere viene eseguita ogni 3-4 mesi ma il periodo può variare da soggetto a soggetto perchè molto dipende anche dalla maturità del pelo dalal sua consistenzae talvolta anche dal colore del mantello. La la cosa importante è spazzolare un paio di volte la settimana il cane con una spazzola a denti di acciaio. E’ utile abituare il cucciolo alla spazzola e ad un pettine fin dai primi mesi, se poi si vorrà portarlo a toelettare lo si potrà fare sicuri,e non ne risulterà eccessivamente stressato. A 4 mesi e’ consigliato fare la prima strippatura.
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LA STRIPPATURA
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Pelo, contropelo e toelettatura
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Lo stripping non è obbligatorio, ma molte persone amano il cane nel rispetto del suo standard e delle sue caratteristiche, e quindi preferiscono portarlo a toelettare per garantire un miglioramento della qualità del pelo. I toelettatori professionisti sono molti ma non tutti effettuano lo stripping manuale perché è una tecnica lunga e faticosa oltre e non semplice da apprendere. Questa operazione va eseguita da veri esperti toelettatori, una mano non abile potrebbe causare seri danni alla cute del cane con conseguente irritazione e sanguinamento epidermico. Il risultato finale svolto da una persona capace è veramente piacevole. Un altro pregio del cane toelettato con lo stripping è che perde meno pelo in casa. La tosatura meccanica, fatta con una macchinetta, ha lo scopo di radere il pelo ma non quello di eliminare il pelo morto. Attraverso la strippatura invece si stimolerà la crescita di pelo nuovo e forte. Ovviamente è diverso il caso dei cani da esposizione per cui tutti i dettagli di una corretta toelettatura vengono valutati insieme alla morfologia al portamento e alla condotta del cane nel ring.
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Gio di Alessandra
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Le foto dei lettori e dei loro pelosi
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