www.gazzetta.it Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281
Giovedì 1 ottobre 2009 1 e Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 113 - Numero 232
FORMULA 1 L’ANNUNCIO DELLA FERRARI: VIA RAIKKONEN
punto di svolta UNO CHE PARLA
ALONSO E’ ROSSO!!
di PINO ALLIEVI
Luca di Montezemolo: «Ma avete visto che gara ha fatto domenica a Singapore? Entusiasmante!». Flavio Briatore «Non ho mai avuto un pilota così determinato. Non c’è gara nella quale non si butti a capofitto dando il 100%».
Contratto di tre anni. Montezemolo: «Ha carisma» Pagine 24-25-26-27 CREMONESI, IANIERI e DEGL’INNOCENTI
Fernando Alonso, 28 anni A. LIVERANI
JUVE
il commento L’ORGOGLIO E LA RABBIA
UN PARI CHE VALE Un buon 0-0 a Monaco contro il Bayern I bianconeri subiscono, ma lottano e Pagine 2-3-5-6 sfiorano il gol con Iaquinta
SEGUE A PAGINA 24
MILAN
di GERMANO BOVOLENTA
La Juve c’è. E’ viva e risponde colpo su colpo. Pareggia a Monaco contro il Bayern di Ribery. E non è un pareggino. E’ un risultato positivo. La Juve, che fa partire subito Diego, regge e reagisce e non cade. Il Milan (di Champions) non c’è più. Precipita dalla scala e si fa molto male. Il Real Zurigo vince e San Siro cade nello sconforto. SEGUE A PAGINA 14
UNA BOTTA CHE PESA Due pali, ma anche fischi e sofferenza: a San Siro 1-0 dello Zurigo (di tacco). Pagine 8-9-10 Galliani: «Fiducia in Leonardo» Pato e Ambrosini delusi per la sconfitta LAPRESSE
Le partite di ieri sera Bayern Monaco-JUVENTUS Bordeaux-Maccabi Haifa Cska Mosca-Besiktas Manchester Utd-Wolfsburg MILAN-Zurigo Real Madrid-Marsiglia Apoel Nicosia-Chelsea Porto-Atletico Madrid
Marchisio e Grosso soddisfatti a fine gara A. LIVERANI
IL ROMPI PALLONE di Gene Gnocchi
w Ronaldo e Kakà Real scatenato
E’ stato scoperto il problema di Balotelli. Ha lo stesso psicologo di Mourinho.
9 771120 506000
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LE ALTRE ANCELOTTI O.K. (1-0 A NICOSIA)
Pagine 12-13-14
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IN EDICOLA
INTER E DA MOURINHO VUOLE DI PIU’
EUROVOLLEY
Dylan Dog Un fumetto da non perdere
Moratti duro con Balotelli
L’Italia donne in semifinale E’ l’8a volta
A 9,99 e PIU’ LA GAZZETTA
Pagine 16-17 CECERE e GRAZIANO
Pagina 31 PASINI
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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CHAMPIONS GRUPPO A
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IL FILM DELLA PARTITA
Dall’occasione di Mueller alla girata di Iaquinta a 10 minuti dal termine
4’ p.t.
45’ p.t.
Brivido Juve: gran palla filtrante di Robben dalla destra per il taglio in area di Mueller. L’attaccante tedesco, leggermente defilato, opta per un tocco morbido sul secondo palo: palla di poco al lato
Momento im portante della partita: Robben, fin lì tra i migliori e autentico spauracchio della difesa bianconera, si infortuna e lascia il campo. Un vantaggio per la Juve, come ammetterà Chiellini nel dopo gara
MURO JUVENTUS Grinta+sudore Punto d’oro a casa Bayern
I tedeschi giocano meglio e sfiorano il vantaggio i bianconeri crescono e ribattono nella ripresa DAL NOSTRO INVIATO
ALBERTO CERRUTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MONACO DI BAVIERA (Germania)dUn
piccolo passo avanti in classifica, ma un passo indietro nel gioco. E' questo il mezzo bicchiere in cui la Juventus beve il suo terzo pareggio consecutivo, sempre più avaro di gol. Dal 2-2 sul campo del Genoa, all'1-1 in casa contro il Bologna, fino a questo 0-0, nella prima gara senza gol tra campionato e Champions. Già che ci siamo ricordiamo che si allontana ancora di
più l'ultima vittoria in Europa, datata 5 novembre 2008 con il 2-0 a Madrid, cui sono seguiti 5 pareggi, con la sconfitta a Londra contro il Chelsea. Ma al di là dei numeri della stagione scorsa, e soprattutto di questa che tengono ancora in corsa la Juventus per la qualificazione agli ottavi, malgrado il terzo posto dietro Bayern e Bordeaux, l'aspetto più preoccupante in prospettiva è la scarsa personalità mostrata dei bianconeri, troppo passivi per battere e scavalcare in classifica un Bayern forte ma non fortissimo, e so-
prattutto troppo timidi per pensare di andare lontano in Europa. La chiave Se la squadra che attacca di più non segna e il portiere avversario non deve fare miracoli per difendere la propria imbattibilità, vuol dire che i suoi tiratori sono imprecisi e i difensori avversari sono da applausi. E infatti la Juventus salva uno 0-0 poco esaltante, anche se utile, grazie agli errori di mira dei tedeschi e alla grande prestazione di Legrottaglie, con l'aiuto non soltanto di
Chiellini, ma persino di Diego e Iaquinta. Juventus grigia In attacco, invece, non basta il rilancio di Diego, per dare profondità alla Juventus. Il brasiliano si piazza dietro la coppia Trezeguet-Iaquinta, ma il 2+1 di Ferrara rimane più isolato del previsto, perché Felipe Melo si limita a tamponare al centro, mentre Marchisio soffre più del solito sulla sinistra. Per la verità ci sarebbe anche Camoranesi, ma l'italo-argentino gioca per conto suo andando fin troppo al
La squadra di Ferrara è poco incisiva in zona gol: prima gara senza reti della stagione. La Juve non vince in Europa dal 2-0 a Madrid del novembre 2008: da allora 5 pari e una sconfitta
centro, dove in pratica fa il secondo trequartista, e così lascia spazi sulla destra, nella fascia in cui i tedeschi ripartono con Braafheid, pericoloso trampolino di lancio per lo scatenato Ribery. Aggirata sulle fasce laterali, perché dall'altra parte Robben crea parecchi problemi a Grosso, la Juventus si salva perché Mueller, Klose e Ribery mancano il bersaglio. Un tiro di Diego e una sassata di Camoranesi, deviata da Butt, non bastano per promuovere la Juve nei primi 45' di pura sofferenza. E siccome la musica non cambia
MAPEI, TECNOLOGIA SU CUI COSTRUIRE PEI A M LE ZIONI SERE I U MOOL ES ARIO” SEG O R N U EP TEL “CHI V MILIO SU
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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
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34’ s.t. Bella girata di Iaquinta, il più mobile dei suoi in avanti. Vincenzo, marcato stretto dal tedesco Badstuber, riesce a controllare di testa e calcia al volo: palla larga, ma non di molto.
Diego si scopre grande difensore Il brasiliano compie un miracoloso recupero su Mueller. Poi esce per una botta a un ginocchio DAL NOSTRO INVIATO
BAYERN GIUDIZIO
0 0
JUVENTUS
LA MOVIOLA
di Antonello Capone
77
4-2-3-1
4-3-1-2
Butt; Lahm, Van Buyten, Badstuber, Braafheid; Ottl, Schweinsteiger; Robben (dal 45' p.t. Olic), Mueller, Ribery; Klose (dal 30' s.t. Gomez).
Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Camoranesi (dal 45' s.t. Tiago), F. Melo, Marchisio; Diego (dal 15' s.t. Poulsen); Trezeguet (dal 30' s.t. Amauri), Iaquinta.
PANCHINA Rensing, H.Altintop, Tymoshchuk, Pranjic.
2
Camoranesi rischia spingendo Ribery in area
PANCHINA Manninger, Zebina, Molinaro, Del Piero.
ALLENATORE Van Gaal.
ALLENATORE Ferrara.
ESPULSI nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.
AMMONITI Marchisio, Trezeguet e Camoranesi per gioco scorretto. ARBITRO Webb (Inghilterra). NOTE spettatori 66.000 circa. Angoli 9-3. Fuorigioco 1-0. Recuperi: primo tempo 1'; secondo tempo 2'. POSSESSO PALLA
BAYERN M. 60%
CONTRASTI VINTI
JUVENTUS 40%
TIRI IN PORTA
II BAYERN MONACO 2 JUVENTUS
BAYERN MONACO 14
JUVENTUS 15
TIRI FUORI
II IIIIIIIII 2
BAYERN MONACO 9
IIIIII JUVENTUS 6
MOMENTI CHIAVE
La carica di Buffon ai suoi LAPRESSE
nella ripresa, Ferrara dopo un quarto d'ora toglie Diego, comunque sufficiente, inserendo Poulsen per cercare con il nuovo 4-4-2 di compattare maggiormente la squadra in mezzo al campo. Per la verità la Juventus continua a essere grigia come le sue maglie, incapace di inquadrare lo specchio della porta anche dopo la seconda staffetta Trezeguet-Amauri. Per vedere un tiro verso Butt bisogna aspettare il 36', quando una bella girata di Iaquinta sfiora il palo. Comunque troppo poco per sognare il colpaccio.
PRIMO TEMPO
SECONDO TEMPO
4’ Mueller a tu per tu con Buffon, tocco morbido e palla di poco a lato.
15’ Cross rasoterra di Ribery, Klose non arriva a un passo dalla porta.
19’ Slalom di Ribery in area e pallonetto su Buffon che sfiora la traversa.
20’ Iaquinta si divora un’occasione dopo un errore di Van Buyten.
32’ Risposta della Juve: Butt si supera su un tiro da fuori di Camoranesi.
34’ Girata al volo di Iaquinta, palla che finisce al lato di poco.
Bayern spuntato Soltanto settimo in campionato, ma primo nel girone di Champions, il Bayern fa ballare la Juventus con il movimento dei suoi esterni, Robben e soprattutto Ribery, che partono in linea con Mueller alle spalle dell'unica vera punta, Klose. Il 4-2-3-1 di Van Gaal, con la coppia Ottl-Schweinsteiger davanti ai quattro difensori, non cambia nemmeno alla fine del primo tempo, quando Olic sostituisce l'infortunato Robben a destra. La qualità del croato è inferiore a quella dell'olandese e almeno
da quella parte la Juventus corre meno pericoli nella ripresa. L'iniziativa, però, è sempre nei piedi dei bianchi di Van Gaal, più potenti che fantasiosi perché in mezzo al campo nessuno sa mai impostare un'azione. E quando a forza di spingere il pallone arriva davanti a Buffon, nessuno si fa trovare al posto giusto al momento giusto, lasciando quasi disoccupato il portierone bianconero. Inutilmente Van Gaal inserisce Gomez al posto di Klose. Il gol non arriva e per la Juve va benissimo così.
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Schweinsteiger duro su Diego: richiamo energico, diremmo «tedesco» dell’inglese Webb. Ma l’arbitro mostra subito il giallo a Trezeguet che cicca il pallone e finisce per prendere la gamba di Ottl. Qui il cartellino è precipitoso e ingiusto. Due minuti dopo Ottl commette un fallaccio su Diego, ma neanche stavolta vede il cartellino. Fallo su Robben, Webb fischia e non concede il vantaggio a Ribery che è lanciato in contropiede. Al 25’ rischia tantissimo Camoranesi che mette giù Ribery con una manata in area e rilancia l’attacco: un arbitro fiscale darebbe rigore, l’inglese dice al francese di rialzarsi, che era una carezza. Due minuti dopo Camoranesi (foto LAPRESSE) viene richiamato: stessa misura adottata con Ottl. Ma al 37’ Camoranesi va dritto su Ribery: ammonito. Al 56’ giallo automatico per Marchisio: trattiene Ribery. Al 78’ Webb pasticcia con l’assistente per un corner prima dato e poi tolto alla Juve: ma la decisione finale è giusta. Due minuti di recupero, mancano una decina di secondi e la Juve spreca un angolo e non incassa il contropiede perché Webb chiude la partita.
GIAMPIERO TIMOSSI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MONACO DI BAVIERA
(Germania)
dL’inganno funziona, ma solo a metà. Nella sua metà campo, più che altro. Diego che non doveva giocare, parte titolare e resta in campo un’ora. Diego doveva fare la differenza, ma in attacco. Finisce per farla in difesa. Tornava nella Germania che ha fatto crescere la sua fama, nello stadio che si fa rosso fuoco: qui alla Allianz Arena di Monaco, quando indossava la maglia verde del Werder Brema, il trequartista brasiliano aveva giocato 4 volte, vinto 3, segnato 2. Stavolta non doveva esserci. Ma questa è meglio conosciuta come la storia dell’inganno. «Valutiamo se farlo giocare dall’inizio», aveva detto Ciro Ferrara l’allenatore. Poi le voci, più che i silenzi, giravano come i boccali di birra all’Oktoberfest. Dicevano che stavolta Diego Ribas da Cunha sarebbe partito in panchina. Troppe voci uguale pretattica. Che poi è l’arte dell’inganno, quello che speri possa darti anche un piccolo vantaggio.
L’altra metà Infatti Diego parte titolare. La sua prestazione resterà sufficiente: suo, uno dei tre tiri del primo tempo bianconero. Suoi alcuni spunti che rendono meno noiosa la serata juventina. Suo, soprattutto, quel salvataggio nel primo tempo, quando l’infante Thomas Mueller si lascia alle spalle il marmorizzato Legrottaglie e sta per aprire la strada a Robben, quando la porta sembra ormai un portone spalancato. Quando Diego fa il miracolo, ci mette il cuore e il corpo, spedisce il pallone in angolo. Sia chiaro, il pallone l’aveva perso lui, nell’altra metà del campo. Anche per questo Diego merita (comunque) la sufficienza. Come dire: quello che doveva fare l’ha fatto.
Forse questa non era la notte giusta. Perché il recupero dall’infortunio è ancora una storia in divenire. Perché quando il brasiliano esce non ha voglia di sorridere e preferisce appoggiare la solita borsa del ghiaccio sulla coscia destra. E a fine gara Ferrara dirà: «Non è ancora al 100%, poi ha subìto una botta a un ginocchio e valuteremo le sue condizioni». E dopo di lui Diego: «Sto bene, sto recuperando e spero di potermi allenare al massimo per dare ancora di più. E’ stata una gara difficile per tutti, 0-0 giusto: è un buon
Diego Ribas da Cunha, 24 LIVERANI
A sorpresa, il fantasista parte titolare. Tiago esce dal campo con un dolore al flessore: si teme un altro stop punto e tutto è ancora aperto». Altra storia: Tiago entra al 90’, gioca 2 minuti ed esce dal campo con un nuovo dolore al flessore: recidiva e timore di un nuovo stop. No, forse non era la serata migliore. Perché gli juventini di Germania (commoventi) cantavano a squarciagola Fratelli d’Italia. Ma nell’arena di Monaco ci sarebbe stato meglio il «Piave mormorava». Tutti davanti a Buffon, tutti a tenere la linea. Certe notti anche i brasiliani possono evitare la panchina, per finire in trincea.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CHAMPIONS GRUPPO A
Ferrara: «Bella reazione Una gara da vera Juve» «La squadra ha risposto bene dopo l’1-1 in campionato. Girone aperto, ma dobbiamo cominciare a vincere. A Monaco non volevamo chiuderci» DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO BRAMARDO
AMMISSIONE BUFFON
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
«Ribery cercava il gol del secolo»
MONACO DI BAVIERA (Ger)dTerzo
pari in sei giorni, dei tre quello più cercato e voluto al di là delle dichiarazioni della vigilia. Primo, non prenderle. E così è stato. Anche se in più di un'occasione il Bayern è andato vicino al gol, soprattutto nei primi 45'. «Una partita da Juve, anzi da vera Juve». Ciro Ferrara alla vigilia era stato chiaro, senza mezzi termini. Dopo il pareggio casalingo contro il Bordeaux e la doppia "x" in campionato c'era bisogno di una prova di forza, per la classifica del girone, per il morale. Perché in Champions il terzo gradino del podio non serve a nessuno, il valore di una medaglia di latta. A volte però bisogna sapersi accontentare. E magari far sfogare l'avversario per poi colpirlo al cuore nel momento di difficoltà. Per la stoccata finale però bisogna avere la lucidità, il cuore e l'arma giusta al momento giusto, cosa che è mancata alla Juve di Baviera. Rischio e ripresa Per evitare di regalare il match ball agli avversari, Ferrara poteva optare per un assetto più quadrato con Poulsen in campo dall'inizio e Diego nella ripresa, forze fresche con gli avversari in affanno. Ad una Juve muscolare, Ferrara ha scelto la seconda soluzione, un po' di "sale" con Diego in campo dall'inizio e Poulsen nella ripresa quando i bavaresi sembravano avere la supremazia a centrocampo. Nel finale, dopo aver addormentato la gara, Iaquinta ci ha provato, ma la stoccata non è andata a bersaglio. Per la serie chi si accontenta gode, Ciro Ferrara non esulta a fine gara ma neppure si rammarica, in fondo la serie è positiva: «Abbiamo concesso molto poco anche se abbiamo rischiato nel primo tempo, ma nella ripresa siamo andati veramente bene. Ci voleva il cento per cento per venire fuori dal campo con un risultato come questo. La squadra ha combattuto, ha reagito dopo il pareggio
AZ-STANDARD LIEGI
Moreno e De Camargo, 6 in pagella Sulla Gazzetta di ieri, per errore, non sono stati assegnati i voti di due giocatori nella sfida tra Az Alkmaar e Standard Liegi. Moreno (Az Alkmaar) e De Camargo (Standard Liegi, subentrato al 15’ del s.t. a Sarr) prendono entrambi 6 in pagella. Ci scusiamo con i lettori e con i giocatori della Magic Champions.
MONACO DI BAVIERA (Ger) L’analisi di Gigi Buffon non è mai banale: «Abbiamo giocato in maniera attenta: loro ci hanno provato di più, hanno osato di più anche perché il fattore campo è determinante. Li abbiamo arginati bene, non si può pensare di venire su certi campi e di non concedere nemmeno una palla gol. Abbiamo sofferto e faticato, ma abbiamo dato anche un segnale forte di compattezza». Poi l’elogio a Ribery: «Ha fatto un numero che da solo valeva il prezzo del biglietto e l’ovazione a vita dell’Arena. Poi si è trovato davanti a me, non si è accontentato di fare gol, voleva fare il gol del secolo. Ma per fortuna sono alto e forse ha sbagliato anche per questo».
Ciro Ferrara, 42 anni, tecnico della Juve IMAGE SPORT
in campionato. Volevamo la vittoria e non volevamo chiuderci anche se sapevamo di rischiare perché il Bayern crea pericoli tra le linee e quando sale sugli esterni». Soddisfatto per il risultato. «Però abbiamo perso troppe palle in uscita facilitando la loro pressione. Il girone è aperto ma dobbiamo cominciare a vincere». In attesa di Del Piero. «Ale sta recuperando da un problema che si porta dietro da un mese, dovrà rientrare gradualmente, ha giocate geniali che ci verranno utili». Chiellini Soddisfatto Chiellini per una gara tirata: «Volevamo vincere ma va bene cosi, nel primo tempo ci hanno messo in difficoltà, l'uscita di Robben ci ha agevolato. Nel primo tempo arrivavamo sempre in ritardo sulla palla. Abbiamo cambiato gioco quest'anno concediamo qualcosa di più dietro ma siamo più offensivi, quando troveremo i giusti equilibri saremo perfetti».
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RABBIA BAYERN
I NUMERI
3
i pareggi consecutivi della Juventus: due in campionato contro Genoa e Bologna, e uno ieri col Bayern Van Gaal furioso a fine gara REUTERS
1a
volta senza reti per la Juve nelle ultime 11 trasferte in Germania. Era sempre andata in gol nelle ultime 10 (dal 1990)
3
i confronti ufficiali tra Bayern e Juve giocati a Monaco: una vittoria per parte e il pareggio di ieri
Van Gaal: «L’arbitro non doveva fermarci» «Abbiamo giocato meglio, meritavamo solo la vittoria» DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MONACO DI BAVIERA (Ger) dQuat-
tro punti come un anno fa: vittoria in trasferta nell’esordio e pareggio poi in casa. Il Bayern di Louis van Gaal è la copia di quello di Jurgen Klinsmann, nel bilancio di Champions a fine settembre. Nell’edizione scorsa, i rossi finirono poi il girone (con Lione, Fiorentina e Steaua) al primo posto. Adesso sono in testa a pari con il Bordeaux, lasciano la Juve dietro di due punti, ma Louis van Gaal non è contento. Si sente vincitore morale e sfoga la sua rabbia urlando sul muso del quarto uomo, quando l’arbitro inglese Howard Webb fischia la fine mentre Olic è lanciato in contropiede. L’olandese è furibondo, se non lo allontana l’addetto stampa del Bayern può finire male. Poi racconta: «L’arbitro ha scelto la soluzione più facile, fischiando per non complicarsi la vita. Non è stato corretto, poteva lasciare qualche secondo ancora. Comunque è un peccato non aver vinto una gara del genere. Abbiamo avuto tante occasioni, ci è mancata la fortuna e qualche centimetro. Se rivediamo il film della gara, si capisce chiaramente chi doveva prevalere. La Juve è una squadra eccellente, ma non ha costruito molto, noi siamo ancora in testa ma sono deluso, potevamo mandarla a cinque punti. Anche il Bordeaux ha vinto con fortuna, ma per noi è solo questione di tempo». Critiche e preoccupazioni Anche il capitano Philipp Lahm non evita le critiche: «In Champions League non ti capitano spesso opportunità del genere. Non abbiamo segnato, è colpa nostra. Potevamo vincere, ci è mancato soltanto il gol ma non è poco». Miro Klose ha le colpe maggiori, Luca Toni in tribuna (non convocato) ha ribadito di non voler più giocare con la squadra B. Molto spavento invece quando Robben si è seduto sul prato: sembra un altro stop dai suoi muscoli che si sfibrano con frequenza, vero freno alla carriera, invece è una distorsione al ginocchio destro che lo costringe a uscire. Oggi le visite, Van Gaal si è detto molto preoccupato.
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CHAMPIONS GRUPPO A LE PAGELLE
di ANDREA SCHIANCHI
BAYERN M. SORPRESA BRAAFHEID, KLOSE NON SI NOTA
6,5 Tanto gioco, possesso palla, belle trame, ma le conclusioni?
I raddoppi sfondano
a 6 L’ALLENATORE
I raddoppi di Braafheid e Lahm sulle fasce: così Ribery e Robben mandano in tilt la difesa Juve
Van Gaal
h 7,5 IL MIGLIORE Ribery
Organizza bene le operazioni, anche se gli manca un finalizzatore. Quando perde Robben per infortunio, inserisce Olic e non un centrocampista spostando Schweinsteiger sulla fascia: la mossa dell’olandesone non risulta una genialata perché il Bayern si sgonfia.
Quello che fa al 19’ del primo tempo vale il prezzo del biglietto: doppio dribbling, in un fazzoletto, su Grygera e Chiellini, colpo sotto e pallone che finisce alto di un niente. Il francesino è indiavolato: ogni volta che punta l’avversario lo supera.
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Butt
Lahm
Van Buyten
Badstuber
Braafheid
Ottl
Schweinsteiger
Robben
Mueller
Klose
Olic
Gomez
Si distende bene su una conclusione di Camoranesi e para tranquillamente un tiro di Diego. Sempre attento, anche se il lavoro è poco.
Scorrazza sulla fascia destra con piena libertà. Utile quando si sovrappone prima a Robben e poi a Olic. Piazza buoni palloni in mezzo.
Il marcantonio si occupa soprattutto di Iaquinta, che non gli crea grattacapi. Ma lui, a metà ripresa, combina un pasticcio che rischia di costare caro.
Ordinato nella gestione del pallone e sicuro anche nell’impostazione. In fase difensiva non patisce le incursioni avversarie e dà una mano a Braafheid.
Bella sorpresa, l’olandese che Van Gaal ha voluto a tutti i costi. Va sulla sinistra e sembra che sia a cavallo di un motorino. Che duetti con Ribery!
Organizza la manovra davanti alla difesa e distribuisce il pallone con precisione. Pronto a occuparsi di Diego quando capita dalle sue parti.
Limita le incursioni offensive, perché là davanti sono già troppi e non è il caso di intasare gli spazi. Fa il mediano e lo fa con diligenza e sapienza.
In avvio innesca Mueller con un tocco delizioso che mette il compagno davanti alla porta. Prosegue con colpi da prestigiatore, poi si accascia e chiede la sostituzione.
Bella falcata, ottima tecnica, soprattutto in velocità. S’intende a meraviglia con Robben e Ribery, però fallisce malamente un paio di buone occasioni.
Dell’attacco del Bayern è l’uomo che meno si nota. Gioca da classico centro-boa, però ha una benda sugli occhi: la porta proprio non la vede e sbaglia un gol già fatto.
Giocatore che fa della corsa il suo punto di forza. Chiedergli le invenzioni di Robben è come domandare a un cane di non abbaiare: impossibile essere accontentati.
Van Gaal lo mette dentro al posto di Klose sperando che i suoi centimetri si facciano sentire. Pura illusione, Marione non si fa mai vedere.
JUVENTUS CAMORANESI NON CHIUDE, DIGA MARCHISIO
6 Gara di sostanza e di contenimento: pochi lampi, tanta grinta.
Dal rombo al 4-4-2
a 6 L’ALLENATORE
Con Poulsen per Diego, il rombo si trasforma in 4-4-2 così da contenere meglio il Bayern
Ferrara
h 7 IL MIGLIORE Legrottaglie
Il risultato premia la sua impostazione tattica, ma le sostituzioni non ci convincono: perché togliere Diego per inserire Poulsen, rinunciando a pungere, quando il Bayern dimostrava di essere a corto di energie? Avremmo cambiato il confusionario Camoranesi.
Un muro davanti a Buffon. Chiunque bussi alla sua porta, viene ricacciato indietro senza scuse. Va in anticipo su Klose, tampona le percussioni di Muller, chiude come può sullo scatenato Ribery. Nel finale disegna una perfetta diagonale e sbarra la strada a Gomez.
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5
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6,5
6,5
6
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Buffon
Grygera
Chiellini
Grosso
Camoranesi
Felipe Melo
Marchisio
Diego
Trezeguet
Iaquinta
Poulsen
Amauri
Nessuna parata degna del suo nome. Nonostante i tanti attacchi del Bayern, il portierone non è mai stato chiamato in causa. Un paio di tentennamenti in uscita.
Si trova di fronte il migliore degli avversari, Ribery, e non lo vede mai. Viene regolarmente saltato come un birillo e non viene aiutato.
Tiene su la baracca con la forza e con la grinta. Si fa bere da Ribery, nell’azione più bella della partita, ma per il resto non cede un centimetro.
Robben gli fa girare la testa e meno male che Marchisio gli dà una mano a tenerlo. Poi l’olandese esce e lui tira un sospiro di sollievo.
Dovrebbe fare la mezzala destra, ma non imposta, non chiude e non riparte. Sempre confusionario e anche falloso: giusto il giallo.
Timido e legnoso, si deve occupare dell’agile Mueller e non riesce mai a rubargli il tempo. Di più: non avvia la manovra, ma si sa che non è un regista.
Nel primo tempo si preoccupa di tirare giù la saracinesca a sinistra: fatica, però ci riesce. Nella ripresa cresce e viene fuori dal guscio.
Con lui la Juve si affaccia dalle parti di Butt: due tiri nell’arco di pochi minuti. Si fa dare il pallone, lo gestisce con sapienza. Esce stanchissimo.
Gioca al servizio della squadra e allora, siccome c’è soprattutto da difendere, lui va vicino a Buffon e fa il buttafuori. Da centravanti, un tiro pericoloso.
Il Bayern fa girare la palla nelle retrovie, lui dovrebbe andare in pressing, però non trova mai il tempo giusto. Nella ripresa, due conclusioni.
Al posto di Diego per spezzare la manovra degli avversari e dare sostanza. La pagnotta se la guadagna, ma non chiedetegli l’assist decisivo.
Sostituisce Trezeguet, stremato, e va aggiungere chili e centimetri in avanti. Non gli arrivano palloni buoni da schiacciare in porta.
(Tiago s.v.)
TERNA ARBITRALE WEBB 5,5 Spezzetta il gioco con continui fischi. Eppure è un arbitro inglese... Lascia qualche dubbio un intervento di Camoranesi su Ribery in area di rigore: la spintarella c’è. Kirkup 6,5; Mullarkey 6,5.
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CHAMPIONS GRUPPO C
MUSICHETTA FINITA Tacco e fischi Milan a fondo anche in Coppa Zurigo subito in vantaggio con un gran gol in acrobazia di Tihinen (difensore finlandese). I rossoneri non sfondano: clamoroso palo finale di Zambrotta, ma poteva finire peggio
Il colpo di tacco di Hannu Tihinen, 33 anni, che regala la vittoria allo Zurigo e affossa il Milan LAPRESSE LUIGI GARLANDO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dStavolta è grave. Neppure la musichetta ha svegliato il malato. Lo stiamo perdendo. Milan battuto in casa dal mite Zurigo. Atmosfera da incubo, tipo Rosenborg quella volta. Ha deciso un gol di tacco di Tihinen. La finezza di uno stopper finlandese a San Siro è sembrato lo sfregio finale sulla crisi, il sacco di Roma dopo il crollo dell’impero, i lanzichenecchi in biblioteca dove un tempo studiava Kakà (e immaginarli in questo stato al Bernabeu mette i brividi). «Milan disastroso», dirà ancora Berlusconi. Vero, ma non può starsene dalla parte dei tifosi e dire: «Soffro con voi». Questo Milan è nato dalle
Zambrotta, Gattuso... Un quadretto glorioso che racconta però più passato che futuro. Leonardo (campione del mondo pure lui) non bada ai nomi: lascia fuori il totem Ringhio e l’azzurro Zambrotta, preferendo la maggior affidabilità atletica di Flamini e Jankulovski. Lo Zurigo stende un analogo 4-3-1-2, chiedendo al trequartista Aegerth di pressare subito Pirlo, al dinamico Gajic di ripartire appena può per innescare le fughe di Vonlanthen, tecnico e rapido. La seconda punta è finta,
MILAN GIUDIZIO
il piccolo Djuric è una palla magica che rimbalza dove c’è bisogno, tamponando e rilanciando. In due parole: lo Zurigo corre. E oggi non c’è cosa che spaventi l’anemico Diavolo come la corsa. Anzi, ce n’è un’altra: la paura. E infatti, dopo una decina di minuti, nei quali il Milan aveva anche sfiorato il gol con un tiro-cross di Abate, lo Zurigo passa con il gol di tacco del «barbaro» Tihinen e si sente il tonfo di una squadra già fragile.
ste due parole: corsa e paura. Se sei professore universitario, puoi arrivare in cattedra camminando e poi far lezione, se sei calciatore devi correre, perché se non arrivi per primo sul pallone, la tua arte non conta nulla. E sul pallone ci arrivano sempre per primi gli svizzeri. Quando ci arrivano i milanisti, per ansia, affanno, condizione insufficiente, non riescono a spendere la loro qualità. In cattedra ci va lo Zurigo.
La chiave La sconfitta è in que-
Lo Zurigo vola Non servirebbero giocate geniali. Nel primo tempo, le due volte che la palla è scivolata finalmente veloce (scambio Seedorf-Jankulovski e cross in corsa di Abate) Inzaghi ha goduto di due palle gol. Gli svizzeri, al di là della loro generosità atletica e di un paio di buone individualità, restano la banda che ha preso 5 gol in casa dal Real Madrid nel turno precedente. Ma sanno muoversi da squadra, come il Milan non fa. Spento Pirlo, nullo Seedorf, trasparente Pato, tutto si è ridotto alla ricerca della corsa di Abate. Gli undici fuorigioco spiegano la mancanza di lucidità della manovra. Se il primo tempo della Fiorentina contro il Liverpool è stata la partita perfetta, quello del Milan di ieri (fischiatissimo) è stato l’opposto: la perfezione della negatività. Dall’indolenza della difesa nell’azione del gol all’impotenza generale del collettivo. Un po’ meglio nella ripresa, per orgoglio e per Ronaldinho, che ha spalancato la porta a Pato, che si è mangiato il gol con uno sciagurato cucchiaio. Leoni ha salvato due volte su Inzaghi, Ambrosini e Zambrotta hanno sporcato i legni nel finale, ma è anche vero che Storari è stato miracoloso su Margairatz. Poteva starci il punto, ma la sconfitta dolorosa servirà ancora di più al Milan per prendere atto del proprio stato. E muoversi di conseguenza. Finalmente.
0 1
ZURIGO
77
MARCATORI Tihinen al 10’ p.t.
Rossoneri irriconoscibili e giù atleticamente: nella ripresa meglio con Ronaldinho, ma gli svizzeri reggono sue scelte: centralità di Ronaldinho, portafoglio chiuso. Leonardo voleva Luis Fabiano (due gol martedì), ha avuto Huntelaar (ieri in panca), ha chiesto esterni e ha dovuto inventarsi Abate. Buttare la croce sul giovane tecnico sarebbe ingeneroso e inutile. Il Milan tornava in Champions dalla sconfitta 2-0 con l’Arsenal (4-3-2008). Quella notte, con uno scatto secco, Fabregas spiegò che il calcio è fatto di freschezza e gioventù. Una lezione dimenticata in fretta. Com’è cambiato il Milan da allora? E i giocatori si prendano le proprie responsabilità. Chi ha ancora fame? Il Milan trema Un’occhiata alla panchina del Milan, che sembra un club di campioni del mondo: Dida, Ronaldinho,
4-3-1-2
4-3-1-2
Storari; Abate, Nesta (dal 15’ s.t. Onyewu), Kaladze, Jankulovski; Flamini (dal 1’ s.t. Zambrotta), Pirlo, Ambrosini; Seedorf (dal 1’ s.t. Ronaldinho); F. Inzaghi, Pato.
Leoni; Koch, Barmettler, Tihinen, Rochat (dal 36’ s.t. Stahel); Gajic, Aegerter, Okonkwo; Margairaz; Vonlanthen (dal 31’ s.t. Nikci), Djuric (dal 41’ s.t. Alphonse).
PANCHINA Dida, Antonini, Gattuso, Huntelaar.
PANCHINA Guatelli, Lampi, Alphonse, Abdi, Schoenbachler.
ALLENATORE Leonardo.
ALLENATORE Challandes.
AMMONITI Kaladze per gioco scorretto, Abate per c.n.r., Jankulovski per proteste.
AMMONITI Margairaz per gioco scorretto, Okonkwo per comportamento non regolamentare.
ARBITRO Meyer (Germania). NOTE paganti 10.565, incasso di 295.050 euro; abbonati 21.874, quota di 401.371,70 euro. Angoli 8-6. In fuorigioco 12-1. Recuperi: 1’ p.t.; 5’ s.t. POSSESSO PALLA
MILAN 55%
PALLE PERSE
ZURIGO 45%
TIRI IN PORTA
IIIIIII MILAN 7 (2 pali)
MILAN 109
ZURIGO 59
TIRI FUORI
IIII IIIIIIIIII ZURIGO 4
MILAN 10
IIII ZURIGO 4
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-1
SECONDO TEMPO 0-1
c GOL!
15’ Inzaghi di testa su punizione di Pirlo: parata. 19’ Inzaghi devia a un passo, Leoni c’è
10’ Tihinen imbuca di tacco un angolo da destra. 15’ Inzaghi in scivolata mette fuori un assit di Jankulovski. 28' Inzaghi di testa fuori su cross di Abate. 46’ Storari devia in angolo un tiro di Gajic.
21’ Miracolo di Storari su Margairaz. 43’ Ambrosini scheggia il palo. 50’ Clamoroso palo di Zambrotta.
S
IL FILM DELLA GARA
Inzaghi spara a salve E arrivano anche 2 pali 15’ p.t. Occasione per il pari immediato: l’azione la inizia Seedorf che libera al cross Jankulovski: sulla palla si avventa Inzaghi che però in spaccata manda fuori a porta spalancata
43’s.t. Nel finale la palla buona per l’1-1 capita ad Ambrosini dopo un rimpallo: il suo tiro rasoterra dal limite dell’area tocca il palo esterno a portiere battuto
51’ s.t. All’ultimo assalto il Milan sfiora ancora il pari: Zambrotta da fuori area lascia partire una sventola, il portiere può solo guardare ma la palla sbatte sul palo
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA MOVIOLA
di Francesco Ceniti
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Meyer e assistenti non convincono Gialli al risparmio
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Galliani: «Va tutto storto Leonardo non si tocca» Il vicepresidente rossonero: «Il pari ci sarebbe stato stretto, ma andiamo avanti così. Come si esce dalla crisi? Vedremo» ALESSANDRA BOCCI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dIl viaggio al termine
Meyer (foto Lapresse) non fa errori gravi, ma la sua direzione non convince: troppo permissivo nei confronti dello Zurigo che nella ripresa per fermare le azioni d’attacco del Milan ha adottato il fallo sistematico, senza pagare con i cartellini. Anche gli assistenti non all’altezza: segnalati fuorigioco inesistenti (Pato, Inzaghi e Jankulovski). Nel primo tempo il Milan chiede un rigore per un mani di Margairaz, ma le immagini non chiariscono. Rischia Flamini per un intervento in area su Okonkwo a fine primo tempo. Giusti i gialli a Jankulovski e Kaladze, sbagliato quello ad Abate che reagisce verbalmente dopo un brutto fallo di Okonkwo (ammonito anche lui).
della notte comincia qui e chissà quando finisce la notte. Comincia in una situazione surreale, perché quando l’arbitro dice basta i tifosi dello Zurigo cantano così forte che i fischi del pubblico milanista quasi non si sentono. E’ che hanno esaurito anche i fischi, da queste parti. Non hanno più voglia di sperare e nemmeno di contestare. Sullo schermo si susseguono i gol degli altri: prima Dzeko (fitta al cuore, era quello l’attaccante che il Milan avrebbe voluto), poi Kakà (fittissima, la partenza è una ferita ancora aperta). E poi, Luis Fabiano la sera prima, un altro degli acquisti mai fatti. Il Milan virtuale è una meraviglia. Quello vero, non provoca più nemmeno rabbia. Segnali Situazione surreale, davvero. Nei giorni scorsi Leonardo ha detto che gli pareva si potesse paragonare la situazione di questo Milan a quella del
Leonardo, 40 anni, prima stagione sulla panchina del Milan ANSA
famoso Sacchi-bis. Sacchi uscì dalla Champions perdendo contro il Rosenborg quando un pareggio sarebbe bastato per andare avanti. Probabile che Leonardo non ci abbia pensato, per la verità lui si aspettava la scossa, lo scatto, il clic. «Mi sento in discussione, ma tutti gli allenatori si sentono in discussione». Quella volta, la sera del Rosenborg, il cambio in panchina
era già avvenuto: via Tabarez, avanti Sacchi. Adesso non si sa che cosa accadrà. Berlusconi ha detto: «E’ presto per mettere in discussione Leonardo». Ma lo ha detto quando la notte non era ancora cominciata. Sensazioni Adriano Galliani, al contrario di Leonardo, non era molto tranquillo prima della partita. «Non possiamo che riconfermare la fiducia in Leonar-
do — ha detto a fine gara — Al momento le cose vanno storte. Abbiamo vissuto tanti anni buoni, adesso non va. Il pareggio ci sarebbe stato stretto, ma dobbiamo andare avanti. Come si esce dalla crisi? Vedremo». Il Milan sperava di presentarsi dagli amici del Real con la qualificazione in tasca. Lo Zurigo sembrava così fragile: superato in Uefa l’anno scorso, strapazzato dal Real due settimane fa. Ma il Milan non è il Real. «E noi abbiamo tenuto aperta la partita anche con loro», aveva avvisato Johan Vonlanthen. Era a Milano per spiare gli avversari in Milan-Bologna e l’ambiente lo aveva impressionato. «Che posto magnifico per giocare». Soprattutto se corri e vai a cuor leggero, mentre le gambe degli altri diventano pesanti. Per le cronache dei momenti difficili, il Milan si trovò nel panico sei anni fa, alla terza giornata del girone, perdendo a San Siro contro il Bruges sempre 1-0. Quella volta la notte durò poco: al ritorno, il Milan vinse e tornò la luce. Segnò Kakà, e questo è tutto.
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CHAMPIONS GRUPPO C
Leonardo: «Buono sì, scemo no» Il tecnico rossonero: «Risultato pesante, ma ho preso un impegno e sono qui perché ci credo» G.B. OLIVERO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dStavolta non c’è stata
la magia. Il brutto anatroccolo non si è trasformato in principe al suono della musichetta della Champions. E adesso Leonardo si deve confrontare con una realtà scomoda, quella che accompagna il lavoro dell’allenatore: i risultati non arrivano, il gioco non esiste e il tecnico è in discussione. Però, come ha sempre ribadito nelle ultime difficili settimane, Leo non si preoccupa del proprio futuro: «Non so-
no stato costretto ad accettare la panchina del Milan e qualsiasi decisione la prenderò insieme alla società. Io non penso a me stesso, ma alla squadra e al lavoro. I risultati negativi non aiutano, però possiamo fare meglio. Credo che andremo avanti con il 4-3-1-2 perché la squadra è stata costruita per giocare così. Non siamo preparati per difenderci: dobbiamo ritrovare gli equilibri ed essere più compatti. In questo momento poi ci sono alcuni singoli fuori forma, qualche infortunato (Nesta è uscito solo per stanchezza) e i problemi si ingigantiscono».
La partita La sconfitta con lo Zurigo complica anche la corsa verso gli ottavi: «E’ un risultato pesante — ammette il tecnico —, abbiamo sprecato un’opportunità perché in caso di vittoria saremmo stati in una posizione comoda per la qualificazione. C’è il rammarico di aver preso troppo presto un gol che ha complicato la partita. Abbiamo pagato un errore, ma non c’è stato l’approccio ideale alla gara. Nel primo tempo abbiamo avuto troppa fretta, nella ripresa ho visto più intelligenza ma siamo stati sfortunati nelle conclusioni. L’impegno e la voglia
ci sono stati, fare una diagnosi non è semplice, ma il lavoro continua. Il problema è che il Milan in campo vuole fare una cosa, ma non ci riesce».
EUFORIA ZURIGO
Rimproveri Leo preferisce non raccontare ciò che dice ai giocatori (anche se pare che li abbia "strigliati" negli spogliatoi): «Se li rimprovero, non ne parlo a voi. L’errore sul gol è talmente chiaro che c’è anche poco da dire. Durante la sosta ci sarà il tempo per riflettere, per allenarci, per migliorare. Manterrò il mio rapporto con i giocatori, la gestione del gruppo non cam-
MILANO Sognava un punto, ne sono arrivati tre. Bernard Challandes, tecnico dello Zurigo che centra la 1a vittoria in Champions, fa festa: «E’ un successo che abbiamo cercato fin dall’inizio — spiega — e l’abbiamo costruito puntando molto sul contropiede. Grande partita, sono molto felice».
Challandes: «Grande gara»
bierà, ma non confondiamo il buono con lo scemo. Io ho preso un impegno, sono qui perché ci credo». E i giocatori credono in lui. Lo assicura Mathieu Flamini: «Dobbiamo vincere a Bergamo: siamo con Leonardo e vogliamo dimostrarlo». E Ignazio Abate fa un’analisi obiettiva: «Non stiamo esprimendo un grande calcio, però creiamo occasioni da gol: ci è girato tutto male. Non è vero che non corriamo, magari lo facciamo male e a vuoto». A Bergamo e poi con il Real dovranno farlo bene: è appena finito settembre, ma il Milan non può più sbagliare.
LE PAGELLE
di ANDREA ELEFANTE
MILAN BUIO PESTO PER SEEDORF, PATO SPRECONE
4,5 Senza gambe e centrocampo per 45’, poi cuore e sfortuna
Abate sale a centrocampo
S 5 L’ALLENATORE
Nella ripresa Abate agisce praticamente da esterno destro di centrocampo. Dinho prova a inventare
Leonardo
h 6,5 IL MIGLIORE Storari
I numeri, impietosi come quel primo tempo: tre gol segnati nelle ultime sette gare, uno nelle ultime quattro a San Siro. Non può essere solo colpa della sfortuna, ma ora c’è anche quella, e ogni volta gli sparisce dal campo qualcuno.
Gli toccano due cose complicate e le fa bene: vuol dire che ancora una volta la testa è giusta, e in una serata così non è facile. Si stende su Gajic, poi ha i riflessi giusti per metterci il piede ed evitare il tracollo su Margairaz. FOTOPRESS
6
6
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4,5
4
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Abate
Nesta
Kaladze
Jankulovski
Flamini
Pirlo
Ambrosini
Seedorf
Pato
Inzaghi
Onyewu
6 Ronaldinho
Prima da titolare in Champions. Fa confusione, soprattutto nella ripresa, ma lui sì che si sbatte: corre, crossa, fa fallo (e rischia il rosso), insomma, urla che è vivo.
Prova a tenere giuste le distanze fra i reparti e non naufraga, giocando d’esperienza: vedi gran recupero su Djuric. Esce dolorante, e sarebbe un guaio.
Per un po’ (poco...) sembra il più attento, poi si scompone, gioca alto facendo male i suoi calcoli e la velocità di Vonlanthen lo manda in affanno.
Tocca a lui e non Zambrotta, ma davanti la protezione è quasi nulla e Vonlanthen non ha problemi a infilzarlo. Appena meglio quando sale: almeno due o tre cross li mette.
Okonkwo è un muro su cui rimbalza e un trattore difficile da arrestare. (Zambrotta 5,5 Il passo non è frizzante, ma alla fine va all’arrembaggio pure lui e lo ferma il palo).
Lampadina fulminata e non ha trovato il verso di cambiarla: al buio, ha cercato spazi e idee affannosamente, senza guizzi. E sul palo indovinato da Tihinen c’era lui.
Gajic impazza, ciò che riesce a opporgli è una corsa disordinata, mescolata a qualche tentativo dalla distanza. Un sussulto finale, per scheggiare il palo.
A Marsiglia aveva acceso le luci, a San Siro trova buio pesto: non pervenuto e questo Milan non può permetterselo. Avrebbe sul piede anche il tiro dell’1-1: avrebbe.
Dice che gli manca Kakà, ma quando Dinho lo mette davanti alla porta si divora un gol fatto. Frustrato dai continui fuorigioco, ma a volte pare quasi non crederci.
Gerd Müller, sarà per la prossima. Leoni fa il leone solo con lui, ma stavolta, più che la chance, gli manca il guizzo assassino: mica può far sempre miracoli.
Chiamiamola ruggine, ma entra e al primo pallone per poco non fa il guaio su Vonlanthen, al secondo lascia una voragine su incursione di Margairaz.
Giocherà anche sulla stanchezza degli svizzeri, ma ci mette voglia e qualità: quello per Pato era un assist disegnato e aveva ispirato bene anche Inzaghi.
ZURIGO LEONI FA MIRACOLI, OKONKWO CHILI E POLMONI
7 E pensare che in Svizzera non aveva mai vinto fuori (3 pari e 2 ko)
Djuric spazia in avanti
R 7 L’ALLENATORE
Margairaz arretra per favorire gli inserimenti, con Djuric che spazia su tutto il fronte d’attacco
Challandes
h 7,5 IL MIGLIORE Gajic
Mischia le carte che ha e alla fine azzecca la mossa: senza Hassli non sceglie una punta centrale, Alphonse, ma una squadra che, a cominciare dall’attacco, non dà punti di riferimento. E pressa, sa soffrire e corre: quanto corre.
Giocatore totale, nel senso che i rossoneri se lo ritrovano dappertutto e per tutti i 90 minuti: arretra per aiutare Koch, riparte sulle austostrade che gli lasciano, ci prova dalla distanza. Come avere un uomo in più, e sentirlo. REUTERS
7
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6,5
6,5
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s.v.
Leoni
Koch
Barmettler
Tihinen
Rochat
Aegerter
Okonkwo
Margairaz
Vonlanthen
Djuric
Nikci
Stahel
Due miracoli su Inzaghi, e contano molto più di un’incertezza su punizione di Dinho e del pasticcio sfiorato quando su cross di Abate ci aveva messo il piede.
Slitta a destra al posto di Stahel. Non sembra a suo agio, ma per poco: poi si riprende e torna a soffrire un po’ solo quando dalla sua parte galleggia Dinho.
Pato gira al largo per tutto il primo tempo, gli straordinari iniziano nella ripresa: in mezzo e quando Koch ha bisogno dei suoi raddoppi.
Un gol da fare invidia a Mancini, o Zola, o Ibra. Poi torna dietro a fare il suo mestiere e di testa ne prende tante, anche se non proprio tutte.
A sinistra: soffre un po’ Abate quando scende e poi avanza, ma l’asse con Okonkwo tutto sommato funziona ed è prezioso al momento di stringere al centro.
Fa disperare Challandes che lo piazza davanti alla difesa: perde o storpia palloni su palloni. Meglio da francobollo su Dinho. E un quasi assist per Djuric.
Animale da pressing, chili e polmoni fino alla fine per mettere il dito nelle piaghe del centrocampo milanista. Fa più fatica quando Abate la mette sulla velocità.
Trequartista teorico, in realtà uomo per tutti gli usi, compreso il primo pressing su Pirlo. Manca due volte il colpo del 2-0, ma la seconda è «colpa» di Storari.
Mandato in avanscoperta, anche se prima punta non è: sguazza negli spazi che gli lasciano e tanti ne crea correndo e accelerando.
Una zanzara che ronza dappertutto, con due pecche: è egoista quando non vede Margairaz lanciato e arriva troppo molle sulla palla del 2-0. (Alphonse s.v.).
Quando entra lo Zurigo rincula e riparte: si mette in trincea anche lui e più che altro fa il centrocampista aggiunto.
A Challandes serve freschezza per tenere la linea difensiva sempre compatta e, quando serve, anche più allargata.
TERNA ARBITRALE MEYER 5,5 Nessun errore grave, semmai sbaglia due volte il suo collaboratore Kadach: però avrebbe potuto usare meglio i cartellini e la foto della sua gestione imperfetta è il doppio giallo ad Abate e Okonkwo, perché era da ammonire solo il secondo. Kadach 5,5; Glindemann 6,5
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CHAMPIONS LE RIVALI DELLE ITALIANE ALESSANDRO GRANDESSO
GRUPPO A FRANCESI SECONDI
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Guizzo Bordeaux Ciani, colpo d’oro Maccabi beffato Gara opaca dei francesi Il gol vittoria arriva alla fine
BORDEAUXd Un Bordeaux
irriconoscibile, ma spietato. La squadra di Blanc subisce per tutta la partita ma trova il guizzo vincente che punisce un Maccabi Haifa in campo senza complessi di inferiorità. Avvio Il Bordeaux alza la testa solo dopo 11’ con Gour-
Dvalishvili e Carrasso fa 2 miracoli su Golasa e Refaelov. La beffa arriva al 38’ su corner di Sertic che pesca in mischia la testa Ciani.
cuff. Immediata e più insidiosa la replica. Meshumar s’inventa un tiro dal limite, Carrasso mette in angolo. Al 26’ ci prova Masilela e Carrasso evita il peggio. Il Bordeaux prova a reagire nel finale, ma senza mettere in pericolo Davidovitch. Ripresa Si riprende senza Gourcuff (problema al bicipite femorale). Il Maccabi sfiora il vantaggio al 5’ con
s.v.), Chamakh 5. (Ramé, Henrique, Jurietti, Saivet). All. Blanc 6. MACCABI HAIFA (4-4-2) Davidovitch 6; Meshumar 6,5, Keinan 6, Teixera 6, Masilela 6,5; Ghadir 6 (dal 17' s.t. Refaelov s.v.), Culma 6, Kayal 5,5, Golasa 7 (dal 39' s.t. Boccoli s.v.); Katan 6, Dvalishvili 5,5 (dal 12' s.t. Arbeitman 6). (Edri, Maymon, Dutra, Osman). All. Levi 6. ARBITRO Braamhaar (Ola) 6. NOTE Espulso Kayal (M); ammoniti Planus (B), Meshumar (M).
BORDEAUX-MACCABI H. 1-0 MARCATORE Ciani al 38’ s.t. BORDEAUX (4-3-1-2) Carrasso 7; Chalmé 6, Ciani 7, Planus 6, Tremoulinas 6; Plasil 6 (dal 26' s.t. Sertic s.v.), Diarra 6, Wendel 5; Gourcuff 5 (dal 1' s.t. Fernando 6); Cavenaghi 6 (dal 15' s.t. Bellion
Michael Ciani, 25 anni AP
Ronaldo-Kakà, tutto in 7 minuti Cristiano si scatena con due gol, Ricky segna su rigore: il Real va. Il Marsiglia prima spreca e poi cade DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
LE PAGELLE
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MADRID (Spagna)dSette minuti di
fuoco e un aiutino. Bastano sette ispirati minuti al Real dei fenomeni, con quella macchina da gol che porta il nome di Cristiano Ronaldo, per abbattere un Marsiglia generoso e ben organizzato. Tre reti a zero. Il Pallone d’oro ne firma due, e il suo personale tabellino dice già 9: 4 in Champions e 5 in Liga. L’altra è di un Kakà sottotono, su rigore (procurato da Ronaldo) che non c’è. E così va in scena la solita, strana legge di questo Real che vince, stravince ma non riesce a convincere del tutto. La domanda è: cosa faranno i nuovi galattici quando uniranno ai colpi dei singoli anche la qualità, e la velocità, nel gioco d’insieme? La chiave Una domanda d’obbligo, perché per tutto il primo round è il Marsiglia quello che gioca meglio: ferma le iniziative dal centro, con un superbo Mbia, staziona le fasce con pochi problemi visto che i blancos non le sfruttano proprio. E sotto porta sono più pericolosi, con Niang che spreca pure un’occasione d’oro per troppo egoismo. Cambia tutto nel secondo round, ma grazie a un episodio: lancio lungo di Pepe per Ronaldo che coglie impreparato Diawara e pure il portiere Mandanda. Facile il tocco rasoterra del portoghese. Poco dopo la generosa concessione dell’arbitro svedese Hansson: rigore ed espulsione di Diawara che travolge Ronaldo ma toc-
di FILIPPO MARIA RICCI
REAL MADRID 6,5
MARSIGLIA 5,5
CASILLAS 6,5 Due volte decisivo su Niang, una su Brandao. Attento.
MANDANDA 5 Ronaldo lo confonde: prima respinge male due tiri poi salta senza senso sul gol che apre la festa Real.
SERGIO RAMOS 5,5 Non è al meglio e soffre l'esuberanza di Niang. (dal 27' s.t. Garav 6)
BONNART 6 Tiene finché Diawara non va in bambola.
PEPE 6 Suo il lancio per il primo gol di Ronaldo. In difesa meno preciso del solito.
DIAWARA 4,5 Perde Ronaldo sul primo gol, chiude con un triste «doblete»: rigore più espulsione.
ALBIOL 6 Morientes non lo impensierisce.
HEINZE 6 Scaricato da Florentino, lotta come un leone. Ci tiene.
MARCELO 6 Abriel raramente passa la metà campo, lui non ne approfitta.
Benzema, 21 anni, Cristiano Ronaldo, 24 e Kakà, 27. Il Real Madrid ha segnato otto gol in due partite REUTERS
marsi. E se Ronaldo continua così (un gol più di Messi), c’è solo da stare allegri.
ca netto il pallone. Poi è tutto facile, e finalmente il Real fa un vera azione galattica nel triangolo Kakà-Benzema-Ronaldo per il terzo definitivo gol. Siamo al 19’, il resto è accademia.
Marsiglia Il Marsiglia si deve inchinare più che altro al risultato. Didier Deschamps stavolta, a differenza che col Milan, aveva fatto bene i compiti a casa. Ha capito come imbrigliare i rivali. Forse ha sbagliato a dare fiducia all’ex Morientes, applauditissimo dai tifosi di casa quando è uscito, che non è ancora al meglio. Se fosse partito col suo sostituto, Brandao, magari il Marsiglia avrebbe sfruttato quelle occasioni nel primo round. Ma tant’è. Quei sette minuti gli hanno scombussolato tutti i piani. Colpi da k.o. E una volta in 10, sotto di tre gol, non c’era altro da fare che arrendersi. Meno male, per loro, che c’è un Milan che lascia ancora qualche speranza per il futuro in Europa.
Pratico real Dunque, siamo a sette vittorie su sette gare: 5 in Liga e 2 in Champions. Gol a valanga. Real imbattuto e imbattibile. Ma non ancora bello. Strano a dirlo, con questi numeri. Ma i galattici non sono ancora una vera squadra. Non si può fare a meno di notarlo se, per dire, hai negli occhi il Barcellona. I re di Champions giocano a memoria, e a tutta birra. Il Real è lento, vive sulle prodezze dei suoi campioni. Pellegrini ne ha tanti, li fa riposare a turno. Stavolta è toccato a Raul, dopo 14 anni non titolare alla prima di coppa in casa. Per ora, questa praticità basta e avanza. Lascia il tempo per costruire e amalga-
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REAL MADRID MARSIGLIA
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Ronaldo al 13’, Kakà su rigore al 16’, Ronaldo al 19’ s.t REAL MADRID (4-3-3) Casillas; Sergio Ramos (dal 27’ Garay), Albiol, Pepe, Marcelo; Gago, Xabi Alonso, Guti; Kakà (dal 33’ s.t. Raul), Benzema, C. Ronaldo (25’ s.t. Higuain). PANCHINA Dudek, Drenthe, M. Diarra, Van der Vaart. ALLENATORE Pellegrini. MARSIGLIA (4-3-1-2) Mandanda; Bonnart, Diawara, Heinze, Taiwo; Abriel (dal 17’ s.t. Rodriguez), Mbia, Cheyrou; Lucho Gonzalez; Morientes (18’ s.t. Brandao), Niang (41’ s.t. Ben Arfa). PANCHINA Andrade, Kaborè, Cissè, Valbuena. ALL. Deschamps. ARBITRO Hansson (Sve) ESPULSI Diawara (M) al 15’ s.t. per doppia ammonizione. AMMONITI Diawara (M), Mbia (M) e Rodriguez (M) per gioco scorretto. NOTE spett. 75 mila circa. Angoli 6-3.
TAIWO 6 Dalle sue parti il Real non passa.
GAGO 5,5 Fa sentire la mancanza di Lass Diarra.
ABRIEL 6 Solo sacrifici: prima aiutando Bonnart in copertura poi uscendo dopo l'espulsione di Diawara.
XABI ALONSO 6 Pratico in copertura, meno lucido del solito in appoggio.
RODRIGUEZ 5,5 Di lui si ricorda solo un’entrataccia.
GUTI 6 Capitano per la panchina di Raul, meno ispirato rispetto al campionato.
IL MIGLIORE h 6,5 MBIA
KAKA' 6 A segno per la terza partita di fila, il suo rigore affossa il Marsiglia. La voglia è parecchia, i risultati non all’altezza della fama. (dal 33' Raul 5,5).
Un'ora da Leone Indomabile. Il risultato lo ammansisce. CHEYROU 5,5 Mancano creatività e precisione.
BENZEMA 6,5 Generoso assist a Ronaldo, tanto impegno, zero gol.
LUCHO GONZALEZ 5,5 Dovrebbe accendere al luce, non trova l'interruttore.
IL MIGLIORE
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7 C. RONALDO
MORIENTES 5 Quando esce, il Bernabeu lo saluta calorosamente.
Due reti e il rigore procurato: non gioca una partita da sogno, ma cosa gli vuoi dire?
BRANDAO 6 Un tiro in porta, più di quanto fatto dal Moro.
HIGUAIN 5,5 Pochi minuti per impressionare, tanta ansia di segnare,
NIANG 6,5 Sue le occasioni migliori, fa soffrire Ramos e Pepe. (dal 41' s.t. Arfa s.v.)
All. PELLEGRINI 6,5 Sette partite, 7 vittorie. Mai convincente, sempre vincente. È il suo Madrid.
All. DESCHAMPS 6 Per un'ora il Marsiglia fa un'ottima figura. In 7 minuti affonda.
TERNA ARBITRALE: HANSSON 5 Il rigore e l'espulsione di Diawara sembrano eccessivi. Di fatto chiudono la partita. Wittberg 6; Nilsson 6
LA SITUAZIONE DEGLI OTTO GIRONI GRUPPO A
GRUPPO B
Juventus-Bordeaux 1-1 Maccabi Haifa-Bayern 0-3 Bayern-Juventus 0-0 Bordeaux-Maccabi Haifa 1-0
Wolfsburg-Cska Mosca Besiktas-Manchester Utd Cska Mosca-Besiktas Manchester Utd-Wolfsburg
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
Bayern Bordeaux Juventus Maccabi Haifa
4 4 2 0
Manchester Utd Wolfsburg Cska Mosca Besiktas
6 3 3 0
Real Madrid Zurigo Milan Marsiglia
6 3 3 0
Chelsea Porto Apoel Atletico Madrid
6 3 1 1
Lione Fiorentina Liverpool Debrecen
2 2 2 2
1 1 0 0
1 1 2 0
0 0 0 2
3 2 1 0
PROSSIMI TURNI 21 ottobre Bordeaux-Bayern Juventus-Maccabi Haifa 3 novembre Bayern-Bordeaux Maccabi Haifa-Juventus 25 novembre Bordeaux-Juventus Bayern-Maccabi Haifa 8 dicembre Juventus-Bayern Maccabi Haifa-Bordeaux
0 1 1 4
GRUPPO C
2 2 2 2
2 1 1 0
0 0 0 0
0 1 1 2
3 4 3 1
3-1 0-1 2-1 2-1
1 3 4 3
PROSSIMI TURNI 21 ottobre Cska Mosca-Manchester United Wolfsburg-Besiktas 3 novembre Manchester Utd-Cska Mosca Besiktas-Wolfsburg 25 novembre Cska Mosca-Wolfsburg Manchester Utd-Besiktas 8 dicembre Wolfsburg-Manchester Utd Besiktas-Cska Mosca
GRUPPO D
Zurigo-Real Madrid Marsiglia-Milan Milan-Zurigo Real Madrid-Marsiglia
2 2 2 2
2 1 1 0
0 0 0 0
PROSSIMI TURNI 21 ottobre Real Madrid-Milan Zurigo-Marsiglia 3 novembre Milan-Real Madrid Marsiglia-Zurigo 25 novembre Real Madrid-Zurigo Milan-Marsiglia 8 dicembre Zurigo-Milan Marsiglia-Real Madrid
2-5 1-2 0-1 3-0
0 1 1 2
8 3 2 1
2 5 2 5
GRUPPO E
Chelsea-Porto Atletico Madrid-Apoel Apoel-Chelsea Porto-Atletico Madrid
2 2 2 2
2 1 0 0
0 0 1 1
1-0 0-0 0-1 2-0
0 1 1 1
PROSSIMI TURNI 21 ottobre Porto-Apoel Chelsea-Atletico Madrid 3 novembre Apoel-Porto Atletico Madrid-Chelsea 25 novembre Porto-Chelsea Apoel-Atletico Madrid 8 dicembre Chelsea-Apoel Atletico Madrid-Porto
2 2 0 0
0 1 1 2
GRUPPO F
GRUPPO G
Inter-Barcellona 0-0 Dinamo Kiev-Rubin Kazan 3-1 Rubin Kazan-Inter 1-1 Barcellona-Dinamo Kiev 2-0
Stoccarda-Rangers Siviglia-Unirea Unirea-Stoccarda Rangers-Siviglia
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
6 3 3 0
Barcellona Dinamo Kiev Inter Rubin Kazan
4 3 2 1
Siviglia Stoccarda Unirea Rangers
6 2 1 1
Arsenal Olympiacos Standard Alkmaar
6 3 1 1
Liverpool-Debrecen Lione-Fiorentina Fiorentina-Liverpool Debrecen-Lione
2 2 2 2
2 1 1 0
1-0 1-0 2-0 0-4
0 0 0 0
PROSSIMI TURNI 20 ottobre Debrecen-Fiorentina Liverpool-Lione 4 novembre Fiorentina-Debrecen Lione-Liverpool 24 novembre Debrecen-Liverpool Fiorentina-Lione 9 dicembre Liverpool-Fiorentina Lione-Debrecen
0 1 1 2
5 2 1 0
0 1 2 5
2 2 2 2
1 1 0 0
1 0 2 1
0 1 0 1
2 3 1 2
PROSSIMI TURNI 20 ottobre Barcellona-Rubin Kazan Inter-Dinamo Kiev 4 novembre Rubin Kazan-Barcellona Dinamo Kiev-Inter 24 novembre Rubin Kazan-Dinamo Kiev Barcellona-Inter 9 dicembre Inter-Rubin Kazan Dinamo Kiev-Barcellona
0 3 1 4
GRUPPO H
2 2 2 2
2 0 0 0
PROSSIMI TURNI 20 ottobre Rangers-Unirea Stoccarda-Siviglia 4 novembre Unirea-Rangers Siviglia-Stoccarda 24 novembre Rangers-Stoccarda Unirea-Siviglia 9 dicembre Stoccarda-Unirea Siviglia-Rangers
1-1 2-0 1-1 1-4
0 2 1 1
0 0 1 1
6 2 1 2
1 2 3 5
Olympiacos-Alkmaar Standard-Arsenal Arsenal-Olympiacos Alkmaar-Standard
2 2 2 2
2 1 0 0
1-0 2-3 2-0 1-1
0 0 1 1
0 1 1 1
5 1 3 1
PROSSIMI TURNI 20 ottobre Alkmaar-Arsenal Olympiacos-Standard 4 novembre Arsenal-Alkmaar Standard-Olympiacos 24 novembre Alkmaar-Olympiacos Arsenal-Standard 9 dicembre Olympiacos-Arsenal Standard-Alkmaar
e seconda di ciascun girone si qualificano agli ottavi, le terze ai sedicesimi Europa League. In caso parità la classifica si compila per 1) scontri diretti; 2) differenza reti negli scontri diretti; 3) gol segnati in trasferta negli REGOLAMENTO Prima scontri diretti; 4) differenza reti totale; 5) gol segnati totali; 6) coefficiente Uefa delle ultime 5 stagioni. Dagli ottavi si giocano andata e ritorno a eliminazione diretta. Finale in gara unica al Bernabeu di Madrid il 22 maggio 2010
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CHAMPIONS GRUPPO D
Il Chelsea fa le cose al risparmio Vince a Nicosia con un altro 1-0 Gol di Anelka, poi decisivo Cech DAL NOSTRO INVIATO
APOEL NICOSIA CHELSEA
0 1
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Anelka al 18' del p.t. APOEL NICOSIA (4-5-1) Chiotis 6; Poursatides 6, Kontis 6, Grncarov 5,5, Haxhi 6; Charalambides 6 (dal 40' s.t. Jean Paulista s.v.), Nuno Morais 6, Michail 6 (dal 35' s.t. Breska s.v.), Helio Pinto 5,5, Alexandrou 5,5 (dal 13' s.t. Kosowski 6); Mirosavljevic 5,5 ALLENATORE Jovanovic 6 CHELSEA (4-1-3-2) Cech 6,5; Ivanovic 6, Carvalho 6, Terry 6, A. Cole 6,5; Essien 6,5; Belletti 6,5 (dal 23' s.t. Deco 6), Lampard 5,5, Malouda 5,5; Kalou 5,5 (dal 35' s.t. J. Cole s.v.); Anelka 6,5 ALLENATORE Ancelotti 6,5 AMMONITI Kalou e Ivanovic (C) per gioco scorretto ARBITRO Layec (Francia) 7 GUARDALINEE Annonier 6-Benech 6 NOTE Spettatori 22 mila. Tiri in porta: 1-2. Tiri fuori: 7-13. In fuorigioco: 7-3. Angoli: 8-3.
SEBASTIANO VERNAZZA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NICOSIA (Cipro) dContava vincere, per cancellare la sconfitta di Wigan in Premier League — la prima della stagione — e per mettere il cappello sulla qualificazione agli ottavi. E il Chelsea ha vinto. Con cinismo, senza squilli. La razionalità come cifra. Ai valorosi ciprioti dell'Apoel rimane la consolazione di aver messo strizza ai «blues», perché nell'ultima mezz'ora Cech si è guadagnato il premio partita con una parata decisiva di piede e con interventi risolutivi sui tanti palloni alti che l'Apoel spediva dalle sue parti.
La chiave Premessa: a Nicosia si è esibito un Chelsea dimezzato. Senza Ballack e Mikel infortunati, senza Drogba e Bosingwa squalificati. Con gente affaticata e ammaccata, tipo Ash-
ATLETICO MADRID KO
Il Porto balla sul tacco di Falcao
Dopo averne sfruttato l’assist, Anelka festeggia con Belletti il gol che ha deciso l’incontro di Nicosia AFP
ley Cole. Con qualche califfo leggasi Lampard - forse non troppo attizzato dalla cornice e così auto-relegatosi ai margini del quadro. Al Chelsea è bastato uno slalom speciale di Belletti: il brasiliano si è bevuto un paio di ciprioti e ha appoggiato in mezzo per Anelka, che - indisturbato - ha spedito con calma all'incrocio. Su questo bel gol il Chelsea ha campato di rendita per un'ora e un quarto. Un dato ci sembra più significativo di altri: tre tiri in porta in 90 minuti, due del Chelsea - la rete e un rigore in movimento sbagliato da Malouda - e uno dell'Apoel. Per il resto una miriade di conclusioni sbalestrate. Josè, guarda e impara Mettiamo da parte i discorsi sulla nuda cronaca, concentriamoci sull'evoluzione del Chelsea «ancelottiano». Questa è una squadra che gioca palla a terra. L'attrezzo circola a uno-due toc-
chi. Il lancio è proibito se non è dettato dallo scatto o dal taglio dell'attaccante. Si parla di un club di Gran Bretagna, nazione che per anni, calcisticamente parlando, si è abbeverata al pensiero unico del «kick and run», del calcia, corri e vediamo che cosa succede. E' vero, i tempi sono cambiati, il Manchester United è già oltre da una vita, però un certo substrato resiste e non deve essere facile trapiantare nuove idee, come Ancelotti prova a fare al Chelsea. La rivoluzione culturale di Carlo: giochiamo il pallone, non tiriamolo in avanti alla cieca. Probabile che qualche tifoso dei «blues» sia perplesso e sbadigli, ma il mondo va avanti e a Londra - città aperta per definizione - si abitueranno. Il Barcellona e Guardiola restano lontani, il «giropalla» dei blaugrana assomiglia a una religione, però la strada maestra del Chelsea è tracciata. Ancelotti
fa al Chelsea quello che Mourinho dovrebbe fare all'Inter, perché le partite si vincono se il pallone scorre a centrocampo, non se si scavalca la mediana. Giusto Carvalho, a Nicosia, non ha resistito alla tentazione e ha alzato un paio di inutili campanili verso Anelka. Carvalho, pupillo di Mourinho: un caso, di sicuro. Ciprioti ardenti Tribune ricoperte dalla scritta «Cipro è greca», in tutte le lingue. Sottinteso: Cipro non è turca. Passione, calore, agonismo. Grande combattività, corsa in quantità industriali, ma al dunque sono venuti fuori i limiti tecnici della squadra. Questo Apoel non è più forte del Rubin Kazan visto martedì. Anzi. Lo sottolineiamo per consolare Mourinho, che al momento — in Champions — sta a quattro punti di distanza da Ancelotti. Un caso anche questo?
OPORTO (m.m.d.s.) Si è illuso Fino a un quarto d’ora l’Atletico Madrid sostenuto da ben tre difensori centrali (Ujfalusi, Pablo e Juanito), Ma il finale è stato tutto del Porto. Ha sbloccato Falcão (gol di tacco da favola alla Madjer), poi raddoppio di Rolando sugli sviluppi di un angolo. Un successo meritato per i portoghesi. PORTO-ATL MADRID 2-0 MARCATORI Falcão al 30', Rolando al 34' s.t. PORTO (4-3-3) Helton 6; Fucile 6,5, Rolando 6,5, Bruno Alves 6, Álvaro Pereira 6; Belluschi 5,5, Tomás Costa 5 (Guarin dal 21' s.t.), Raul Meireles 6; Mariano Gonzalez 5 (Valeri dal 45' s.t. s.v.), Falcão 6,5 (Farias dal 42' s.t. s.v.), Hulk 6. All. Jesualdo Ferreira 6,5. ATLETICO MADRID (4-4-2) Roberto s.v. (De Gea dal 25' p'.t. 6); Ujfalusi 6,5, Pablo 6, Juanito 6, Perea 5,5; Cleber 6, Paulo Assunção 6, Jurado 6 (Reyes dal 34' s.t. s.v.), Simão 5,5 (Maxi Rodriguez dal 24' s.t. s.v.); Forlan 6, Aguero 6. All. Abel Resino 6. ARBITRO Rizzoli (Italia) 6 NOTE spettatori 40 mila circa. Ammoniti: Paulo Assunção (A), Perea (A)
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CHAMPIONS GRUPPO B s
Dzeko-gol non basta Ribaltone Manchester
SU E GIÙ
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Il Wolfsburg spaventa gli inglesi che reagiscono con Giggs e Carrick Successo numero 100 in Europa per Ferguson, già cominciata la fuga MANCHESTER UTD WOLFSBURG
Giggs A 35 anni è più vecchio dell’arbitro, ma stavolta è l'erede di C.Ronaldo (AP)
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Dzeko (W) 10', Giggs (M) 14', Carrick (M) 33' st
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MANCHESTER UTD (4-4-2) Kuszczak 6; O'Shea 6, Ferdinand 5,5, Vidic 6, Evra 6,5; Valencia 5,5 (dal 37’ st Fletcher sv), Carrick 6,5, Anderson 6, Giggs 7; Owen s.v. (dal 20’ pt Berbatov 6,5), Rooney 6. PANCHINA: Foster, Brown, Nani, Scholes, Fabio. ALL.: Ferguson 6,5
Benaglio Due interventi sullo 0-0, annulla le bordate a bruciapelo di Carrick e Anderson (ANSA)
WOLFSBURG (4-1-3-2) Benaglio 6,5; Riether 5,5, Madlung 6, Ricardo Costa 6, Schaefer 6; Josué 6; Hasebe 6 (28’ st Ziani 6), Misimovic 6,5, Gentner 6,5; Grafite 5,5 (37’ st Martins sv), Dzeko 6,5. PANCHINA: Barzagli, Santana, Lenz, Dejagah, Pekarik. ALL.: Veh 6. ARBITRO: Kassai (Ungheria) 6,5 NOTE: ammoniti Ricardo Costa (W) e Vidic (M). Spettatori 74.037 circa. Tiri in porta 10-4. Tiri fuori 7-7. Fuorigioco 8-0. Angoli 4-5. Recuperi: 1' pt e 2' st
GIANCARLO GALAVOTTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MANCHESTERdI Red Devils dan-
no i numeri. Grandi numeri. Rimontano e domano i lupi del Wolfsburg, per la centesima vittoria in Europa di Sir Alex Ferguson (inclusa la finale ai rigori 2008). Una rimonta cominciata con il 150o gol di Ryan Giggs per il Manchester Utd, e completata dal colpo di grazia di Carrick. Grandi numeri, anche per Rooney alla 50a partita di Champions con lo United, ma il numero che più conta è il 3 dei punti che lanciano i finalisti 2009 in vetta al Gruppo B. I campioni d'Inghilterra sistemano i campioni di Germania, matricole d'Europa pronte allo sgambetto. Fortuna Ferguson Lassù qualcuno ama sempre molto Sir Alex Ferguson. Anche stavolta l'aiutino celeste viene a correggere la strana scelta del tecnico scoz-
S Wayne Rooney abbraccia Ryan Giggs, 35 anni: il gallese, al Manchester United dal 1987, ha appena firmato il temporaneo 1-1 AP
zese, che lascia in panchina Berbatov e presenta Owen accanto a Rooney. Che sia per premiarlo per il gol del successo a tempo scaduto nel derby col City, o per farlo vedere a Capello (in tribuna), non funziona. Rooney non si ritrova, Owen non viene fuori. Berbatov cambia Intanto il Wolfsburg spinge e lo United traballa. Il rombo di Veh spazza via Carrick e Anderson, e inquieta più del lecito Ferdinand e Vidic. Misimovic pilota gli attacchi, Dzeko e Grafite sgusciano a piacimento dalle parti di Kuszczak, senza tuttavia trovare il segno. Sono 20' di ansia, poi Owen alza il braccio e chiede il cambio. Il guaio agli adduttori che sembrava assorbito alla vigilia, torna a colpire. Per la fortuna di Fergie e dei Red Devils. Entra Berbatov, e lo United torna padrone dell’Old Trafford. A colpi di tacco e altre finezze il bulgaro costringe i tedeschi a ripiegare. C'è sempre il baratro,
sulla destra non più illuminata da Ronaldo. Valencia non è degno, sbaglia pure la proposta di Berbatov, che arma anche Carrick: Benaglio è prontissimo. I tre gol E passa il Wolfsburg, dopo averla scampata sulla torpedine di Anderson, alla ripresa (ancora Benaglio). Hasebe scodella il cross perfetto per Dzeko, che di testa chiude clinicamente in rete. La frustata fa scattare i Red Devils. Josué mette giù Anderson una decina di metri avanti l'area. Giggs trova in barriera la deviazione giusta per il calcio piazzato dell'1-1. Poi il gallese, sempre splendente alla faccia degli anni, raddoppia, ma c'è il fuorigioco. Sul pari il Wolfsburg sembra ancora pronto alla zampata a sorpresa. Invece è Carrick a dissipare gli ultimi brividi quando la manovra di Berbatov trova Giggs, e Giggs trova il mediano dell’Inghilterra, appostato al limite per infilare il 2-1 nel soffitto della porta.
dalla prima di GERMANO BOVOLENTA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ORGOGLIO E LA RABBIA La Juve potrebbe anche vincere: nel finale i tedeschi, bravi ma non imbattibili, sono un po’ stanchini. Grande orgoglio, tre punti sfiorati. Peccato. Adesso è costretta ad andare a vincere con il Bordeaux, che ha battuto 1-0 il Maccabi. Diego? Non tocca molti palloni, non è al massimo. Ma c’è. Ed è già una buona notizia. Nel Bayern c’è Ribery, praticamente imprendibile quando va via sulla destra. Toni? Lasciatelo in tribuna. Klose di testa è bravissimo. Trezeguet? Buoni applausi? Nella seconda parte la Juve sembra più aggressiva. E il Bayern qualche volta si preoccupa, ma Klose quando parte mette veramente paura. Diego esce, dentro il muscolare, anzi il fisico (ormai si dice così)
CSKA MOSCA-BESIKTAS 2-1
Owen Ennesimo acciacco (adduttori), sfuma ancora il ritorno in nazionale (REUTERS)
A Mosca il Cska diverte con Dzagoev e Krasic MOSCA (g.ku.) Vittoria meritata per il Cska, la prima in Europa del tecnico spagnolo Juande Ramos con i russi. Splendido il primo gol di Dzagoev, il secondo del serbo Krasic. Il gol della bandiera del Besiktas è di Ekrem Dag. CSKA-BESIKTAS 2-1 MARCATORI Dzagoev (C) 7' pt, Krasic (C) 16', Ekrem Dag (B) 45' st CSKA (4-4-2) Akinfeev 6; Odiah 6, V.Berezutsky 6, Ignashevich 6.5, A.Berezutsky 5.5 (1' st Grigoriev 6); Krasic 7, Semberas 6.5, Mamaev 6.5, Gonzalez 6 (34' st Schennikov s.v.); Dzagoev 7, Necid 5.5 (21' st Rahimic 6). All. J.Ramos 6.5. BESIKTAS (4-2-3-1): Rustu 5.5; Kas 5.5, Sivok 5, Ferrari 5.5, Ismael 5; Ekrem Dag 6, Ernst 5.5; Nobre 5.5, Tello 5 (31' st Bobo s.v.), Holosko 5 (34' pt Simsek 5.5); Nihat 5 (28' st Ozkan sv). All. Denizli 5.5. NOTE ammoniti Ismael (B), A.Berezutsky (C), Odiah (C), Sivok (B), Ignashevich (C) ARBITRO Mejuto Gonzalez (Spa) 6.5
1 Poulsen. I ritmi calano, zero a zero. Poco, non è il massimo. Ma va bene. Per questa Juve in difficoltà nelle ultime partite è un piccolo passo verso il futuro. Aspettando il miglior Diego e quel gioco che aveva messo in mostra all’inizio del campionato. A Monaco c’è una Juve non brillantissima. A San Siro c’è il Milan con la musichetta che gli piace tanto. Quella della Champions, adorata da Galliani e da Pippo Inzaghi. Il Milan in campionato annaspa a metà classifica stordito? Niente paura, questa è la Champions, tutta un’altra cosa. Il Milan qui reagisce, alza la testa e non solo. Leonardo è sotto pressione? Ma dai, cosa sono questi discorsi? Tutti gli allenatori, dice Leo, sono in discussione. Lui è sereno. Beato lui. Il suo (?) Milan tanto sereno non è. Il primo tempo è da brividi. Berlusconi che cosa direbbe? «Un disastro»? Siamo lì. Il Milan nel primo tempo soffre e fa soffrire i tifosi. Dov’è la novità? Il Milan del dopo Kàkà e del dopo Ancelotti è il solito Milan, lento, pesante, smarrito. E lo Zurigo va subito in
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IL SONDAGGIO
gol. Con un colpo di tacco! Ma si può? Si può, si può fare tutto o quasi a questa squadra. Nel secondo tempo il Milan fa soffrire un pochino lo Zurigo, attacca, tira, ma non ha fortuna. Inzaghi, che ha un anno in meno di Silvio Berlusconi, cerca il suo record e un pareggio che sarebbe record. Per questo Milan. Parate, pali, rabbia e fischi. Tanti, feroci, ancora più cattivi perché rimbalzano nel vuoto. Anzi, quasi non si sentono: i tifosi svizzeri cantano e ballano e Leonardo esce ancora una volta confermato e a testa bassa. Ferrara mette il faccione in tv e si accontenta. La faccia di Leonardo trasmette incertezza. Gli occhi, guardate quegli occhi, fissano qualcosa di vuoto. Forse un futuro, in questo preciso momento coperto da una disfatta allucinante. Gli ex milanisti? Kakà vince con il suo Real (3-0). E fa un gol, rigore. Ancelotti vince con il suo Chelsea. Un giornale spagnolo titolava: «Con Kakà es otra historia». E’ un’altra storia. Anche con Ancelotti.
S Grafite Si lamenta perché Dunga non lo riporta nella Seleçao, ma all’Old Trafford delude (AFP)
Il «Numero 1» si sceglie su Gazzetta.it
Cristiano Ronaldo aveva subito messo il turbo ed era schizzato in testa nel primo turno di Champions League. A inseguirlo ci sono ancora il brasiliano del Wolfsburg Grafite, autore di una tripletta all’esordio, e il regista del Barcellona Xavi. Ma adesso ci si rimette in gioco: ritorna il concorso della Gazzetta dello Sport e del quotidiano spagnolo Marca per scegliere il «Numero 1» di questa edizione di Champions. Potete votare dalla mezzanotte di ieri fino alle 20 di stasera: basta un clic su Gazzetta.it e Marca.com. Ecco, intanto, l’elenco dei 10 migliori giocatori di questa seconda giornata: Jovetic (Fiorentina) C. Ronaldo (Real Madrid) Dominguez (Rubin Kazan) Ibrahimovic (Barcellona) Stankovic (Inter) Messi (Barcellona) Kanoute (Siviglia) Ribery (Bayern) Tihinen (Zurigo) Giggs (Manchester Utd)
BLATTER
«Il rigore si tira senza rallentare» RIO All’Esecutivo Fifa, in Brasile, il presidente Sepp Blatter ha annunciato: 1) la creazione di un certificato elettronico per regolamentare pubblicamente i trasferimenti dei giocatori (in vigore dal 1o ottobre 2010); 2) in vista del prossimo International Board, il divieto di rallentare quando si batte un rigore; 3) l’introduzione di uno spray per gli arbitri per far rispettare la distanza della barriere nelle punizioni; 4) l’uso del ranking Fifa (quello del 16 ottobre) per stabilire le 4 teste di serie per i play-off europei nelle qualificazioni mondiali.
GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
fLa splendida vittoria sul Liverpool ha
SERIE A
consacrato il talento del giovane viola
l’analisi di LUCA CALAMAI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ragazzo che ricorda Robi Baggio Michel Platini lo inserirebbe nella categoria dei «nove e mezzo». Dove l’attuale presidente dell’Uefa ha collocato campioni quali Roberto Baggio e Alessandro Del Piero. Un po’ fantasisti, un po’ goleador. Stevan Jovetic è un altro
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trovare riferimenti tecnico-tattici a fuoriclasse che hanno scritto la storia della Fiorentina. Qualche esempio? Jo-Jo, dopo aver litigato per molti mesi con il gol, ha dimostrato nelle ultime gare di avere sotto porta la freddezza di Robi Baggio. E che dire dell’eleganza nel gesto tecnico (gli stop in corsa, a esempio) che ricorda la facilità con la quale Giancarlo Antognoni riusciva a domare il pallone; del dribbling alla Chiarugi o, infine, della facilità di corsa con il pallone tra i
«progetto tattico» complicato. Uno di quei giocatori capaci di far innamorare Firenze perché trasformano il calcio in arte, con la loro eleganza e il loro talento. Dopo la doppietta realizzata contro il Liverpool il nuovo gioco di società tra i tifosi viola è diventato: «Chi ricorda Jo-Jo?». Jovetic è un campione Robi moderno. Unisce qualità, a Baggio potenza. E’ figlio, insomma, del calcio del Duemila. Però, studiando la sua «macchina», si possono
Stevan Jovetic, 19 anni, 2˚ anno in viola. ha iniziato col Partizan. In viola dal 2008 per 8 milioni INSIDE
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piedi che fa riaffiorare dalla memoria le incursioni di Manuel Rui Costa.
«Il ragazzo gioca bene» è lo slogan coniato dalla curva per Jovetic. E’ lo stesso coro che i tifosi viola avevano dedicato, a suo tempo, a Robi Baggio. Firenze ha già scelto quale faccia nobile affiancare al talento del Montenegro. Jo-Jo accetti questo paragone senza pensarci troppo e continui a giocare a calcio Manuel divertendosi. A proposito: Rui Costa come faceva Robi.
Fenomeno
LA POLEMICA
Antognoni: «Della Valle permalosi» Giancarlo Antognoni ritiene eccessive le dimissioni date da Andrea Della Valle, che domenica potrebbe tornare al Franchi. «Credo — dice a R101 — che un presidente non possa e non debba dimettersi al minimo accenno di contestazione. Mi è sembrata una reazione un pò troppo permalosa che non mi aspettavo. Ai Della Valle va un plauso per quello che stanno facendo, ma qualche critica ci può stare». Il passo indietro di Andrea, come ha puntualizzato il fratello Diego, aveva come destinatari i rosicatori, non i tifosi.
CLIC DA KEMPES A FELLAINI GLI ALTRI CAPELLONI
Jovetic Le parrucche di Jo-Jo (tutte viola e riccioloni) sono praticamente esaurite nei banchetti di San Lorenzo e di fronte allo stadio. E forse anche gli aggettivi, o i titoli dei giornali inglesi che lo hanno ribattezzato anche «Il Messi del Montenegro». La Jovetic-mania è esplosa, anche a livello europeo: un bambino che segna 2 gol al Liverpool è roba fragorosa. Questo è un viaggio attorno al ragazzo che nell’estate di due anni fa ribattezzammo Jo-Jo, ovvero uno che fa girare la testa e che ha numeri da giocoliere. Ecco perché Jovetic è tante cose: soprattutto un campioncino.
Servizi a cura di MATTEO DALLA VITE e FRANCESCO VELLUZZI
Mario Kempes, Carlos Valderrama, Paul Breitner e, l’ultimo ai giorni nostri, Marouane Fellaini, stellina belga di origine marocchina dell’Everton: ecco alcuni tra i «capelloni» più famosi della storia, dagli anni ’70 fino a oggi. E tra questi, per la capigliatura bizzarra, c’è ovviamente Jovetic.
IL PERSONAGGIO
LA TATTICA
IL MERCATO
VISTO DA SAVICEVIC
A Firenze esaurite le parrucche Jo-Jo
E’ un’arma micidiale da seconda punta
Ora vale 25 milioni ma resterà viola
«Somiglia a Cruijff spero resti umile»
dStevan è arma tattica micidiale. E’ molto più seconda punta che trequartista: se segna lui, risultato assicurato. Un anno fa mise dentro 2 gol in campionato in 2 vittorie in trasferta (Bergamo e Catania), quest’anno è già a 6: 3 in A (Palermo, Samp e a Livorno) e 3 in Champions (Sporting e Liverpool). TutCesare Prandelli te decisive. «Il suo talento 52 anni AP era evidente — dice Prandelli (che ieri ha chiamato Lady Radio per ringraziare i tifosi) —: ma l’anno scorso giocava secondo suoi movimenti, ora si muove con la squadra e rende molto di più. Ha grande personalità, da sempre: deve solo maturare, capendo per esempio che attaccando di più l’area può segnare tanti gol». I tifosi viola (che martedì sera hanno applaudito il pullman del Liverpool all’uscita) in due anni hanno visto Jo-Jo ricoprire più ruoli: esterno d’attacco, trequartista, seconda e prima punta anche perché adattabile in un 4-3-3, nel 4-2-3-1, in un 4-4-2.
dPantaleo Corvino arrivò prima di tutti. Batté la concorrenza di Real Madrid, Manchester Utd, Juve. Tre anni fa il d.s. viola andò in Montenegro a parlare con la famiglia: scoprì che la mamma di Stevan Jovetic e Stevan stesso adoravano Batistuta. Fu la molla, nel nome di Bati-gol, idolo fioPantaleo Corvino rentino. L’allora d.s. del 59 anni LAPRESSE Real era Mijatovic, conterraneo di Jo-Jo e quindi concorrente fortissimo, i Red Devils avevano soffiato alla Fiorentina Vidic, ma questa volta Corvino ebbe la meglio. Quando il d.s. viola invitò la famiglia a Firenze, guidandola fra società organizzata e città da favola, la scelta fu fatta: Fiorentina, mantenendo la parola data. Ora, i giornali inglesi l’hanno ribattezzato: «Il Messi del Montenegro», «Wonder Boy», «Montenegro Kid».
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Stevan Jovetic 19 anni INSIDE
dE’ Jovetic mania. A Firenze si parla solo di lui. Al mercato di San Lorenzo le parrucche viola con la sua capigliatura sono già esaurite. Chi vorrà comprarla, prezzi da 8 a 25 euro, potrà farlo da sabato. Ci sarà un rifornimento. «Pure io sono pronto a prenderla», dice lui Jo-Jo.
Modesto Il nuovo idolo di Firenze, che esulta come Kakà, è un ragazzo tranquillo. Chi lo conosce bene, i compagni, lo descrive modesto, tranquillo, anche troppo. Lo fa capire lui stesso, dopo la sbornia col Liverpool: «Sono andato a casa, niente festeggiamenti, si gioca subito e poi c’erano i miei genitori e mia sorella. Sono loro la mia vita, oltre alla mia fidanzata Jelena che ha 20 anni e vive a Podgorica e spesso viene a trovarmi». Jo-Jo sta nel suo mondo col passatempo preferito, oltre al computer: la playstation. «Gioco col Barcellona». Un vincente nato che non ha grilli per la testa. Porta i bermuda di jeans, le scarpe di Dolce & Gabbana, un orologio di tendenza, un Hublot. Ora impazzerà lo stile Jovetic. Firenze quando si innamora perde la testa: «Era solo una questione di ambientamento, va molto meglio. L’intesa con Mutu funziona ma non chiedetemi se voglio diventare capocannoniere. Gila segna sempre». Però Jo-Jo, pare che avesse nella suoneria del telefonino l’esultanza di Bati. Il re di Firenze.
Investitura «E’ stata la più bella serata della mia vita, con la vittoria sul Liverpool ci siamo dati una chance di qualificazione»: dice Jo-Jo. E c’è un particolare che non deve passare inosservato: Adrian Mutu che lo applaude anche quando sbaglia sullo 0-0, praticamente un’investitura. Per Prandelli, Jovetic (2 su 2) è rigorista doc: «E’ più freddo di Gilardino», disse quando Mutu era out. Ora Mutu c’è e gli insegna a battere i rigori e soprattutto le punizioni.
Triplo Oggi vale il triplo: pagato 8 milioni nel 2008, la sua quotazione tocca i 25 milioni di euro. Non ha clausola rescissoria, il contratto è fino al 2013 si pensa a un allungamento al 2014. Forse con clausola annessa. Il suo procuratore, tempo fa, disse: «A Firenze sta benissimo, poi a giugno vedremo...». Il Manchester sta tornando alla carica, il Chelsea ci pensa, Milan e Juve sondano. Ma nessuna telefonata è arrivata alla Fiorentina. E anche se arrivasse sarebbe uguale: Jo-Jo sarà il futuro viola.
d«Assomiglia a Cruijff, forse non nella velocità ma sicuramente nella figura, in certi movimenti e negli spunti che ha»: il timbro è di Dejan Savicevic, il Genio, presidente della Federcalcio Montenegro e riferimento calcistico di Stevan Jovetic.
Telefonata «L’ho chiamato — dice l’ex stella del Milan —, ci siamo sentiti, ieri come dopo il gol fatto alla Samp: gli ho detto di continuare così, di restare umile e sereno perché questo è lui, e la grande partita fatta contro il Liverpool è solo una conferma delle sue qualità. Io non sono affatto sorpreso di questo suo rendimento, l’importante è dargli fiducia, quella che Prandelli gli sta dando anche nel dosarlo: ha ritenuto giusto mandarlo in panchina col Livorno, ne aveva giocate tante di gare e poi è entrato e ha deciso la gara». Ora, il pericolo è che le grandi d’Europa possano cercare di portarlo via. «Potrà anche succedere che arrivi qualche telefonata da qui a giugno: si tratta di un ragazzo di vent’anni che sta facendo grandi cose. Ma sono sicuro che la Fiorentina non lo venderà. L’ideale è che Stevan cresca in viola, che rimanga ancora 2-3 anni a Firenze, poi si vedrà se arriveranno offerte irrinunciabili stile Kakà o Ibra: magari le squadre che oggi possono spendere fior di milioni fra tre anni non potranno più, chissà. Di certo c’è che la Fiorentina studia per diventare una forza europea e lui arriverà sicuramente ad altissimi livelli: Stevan, a Firenze, può diventare davvero qualcuno».
Dejan Savicevic 43 anni AP
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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CHAMPIONS
fAdesso il numero uno dell’Inter pretende
una squadra decisamente diversa in Europa
Moratti retrogusto amaro Vuole di più da Mourinho Il presidente deluso dall’andamento in Europa dell’Inter: «Ben venga un punto, ma in Champions non aspettano noi... Balotelli ci ha danneggiato» occhio dagli arbitri, quindi dobbiamo fare maggiore attenzione». Moratti parla sotto gli uffici della Saras, poco prima di andare a pranzo. L’analisi della gara «condanna» ancora Balotelli: «La partita di Kazan è iniziata abbastanza male, poi abbiamo preso bene in mano il gioco e credo che la gara si sarebbe risolta positivamente se non ci fosse stato l’incidente di Balotelli, che ci ha assolutamente danneggiato. Non un gesto di nervosismo, ma di irruenza. Per il resto, la squadra ha reagito molto bene». Infine, uno scatto d’orgoglio: «Il primo posto nel girone non è ancora del Barcellona». Probabilmente un messaggio cifrato per Mourinho, un invito a non considerare proibitiva in partenza la trasferta in Spagna, magari nel tentativo di restituire parte di quel secondo tempo piuttosto imbarazzante dal punto di vista del possesso palla, clamorosamente sbilanciato a favore dei marziani catalani.
MIRKO GRAZIANO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dIl dirigente Massimo
Moratti mantiene saggiamente la calma davanti a microfoni e taccuini, annuncia punizioni per Mario Balotelli, ma tiene Mourinho al riparo da bufere. Il tifoso, l’appassionato, la parte sanguigna del presidente dell’Inter comincia invece a innervosirsi per una squadra che in Europa inanella prestazioni poco convincenti, anche contro avversarie di valore medio. Martedì sera, davanti alla tv, ha mostrato una certa insofferenza per la settima gara di Champions consecutiva senza vittoria, per un gioco che non decolla e per il solito approccio così così lontano dall’Italia. Il tutto sommato a un fastidio crescente per le tante, troppe polemiche scatenate dal tecnico portoghese con le sue esternazioni contro stampa e anche colleghi allenatori. Antipatici sì, ma solo per una questione di risultati e classifica. Altro non viene accettato in corso Vittorio Emanuele. Urge salto di qualità Non siamo ancora alle prime significative crepe, sia chiaro, ma l’intervento di Moratti è imminente e sarà anche piuttosto duro. Sa di aver cambiato molto, e che un minimo di tempo in più va quindi concesso per far quadrare ogni cosa dal punto di vista tattico, ma crede pure che dopo due mesi di lavoro (sommato all’importante bagaglio dello scorso anno) sia arrivato il momento di vedere un importante salto di qualità a livello internazionale, almeno dal punto di vista mentale. In questo senso, vanno attentamente interpretate le parole di ieri: «La Coppa dei Campioni si gioca ogni due settimane, i tempi sono quelli che ci impone il calcio, non possiamo fare dei nostri programmi, avulsi da quelli che sono gli impegni che abbiamo». Insomma, il
x
ha detto
SULLA CHAMPIONS
w I RILIEVI
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IMAGE/REUTERS
presidente è convinto (con ottime ragioni, a dire il vero) di aver consegnato allo staff tecnico una vera fuoriserie, in grado di sopperire - soprattutto su campi non irresistibili come quello di Kazan - anche ad assenze sicuramente importanti come quelle di Sneijder, Thiago Motta, Muntari e Milito. Come dire: meno scuse quando le cose non vanno al meglio. «Balo, che incidente» Per il momento, comunque, pure Massi-
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Ancora poco convincente il gioco dell’Inter nei confronti internazionali. Tarda il sospirato salto di qualità, anche mentale
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Un po’ troppo spesso in questa stagione, l’Inter ha fallito l’approccio alla gara: inevitabile puntare il dito sul tecnico
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Cresce nei piani alti un certo fastidio per le esternazioni show di Mou, considerate spesso gratuite: antipatici sì, ma...
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dRientrati in piena notte da Kazan, i giocatori dell’Inter ieri hanno goduto di una giornata di riposo. Questa mattina la ripresa in vista dell’anticipo di sabato sera contro l’Udinese del capocannoniere Di Natale.
Dubbio Milito Con Thiago Mot-
E se Arnautovic... Se il principe non recuperasse, sabato sarebbe ancora Balotelli ad affiancare in attacco Eto’o (che sinora
CLASSIFICA SERIE A SQUADRE
PT G
PARTITE V N P
RETI F S
JUVENTUS
14 6 4 2 0 11 4
INTER
13 6 4 1 1 12 4
FIORENTINA 13 6 4 1 1 7 4
mo Moratti si tiene stretto «un pareggio alla fine importante. La squadra si è trovata in una situazione difficile e quindi ben venga un punto». Situazione complicata dall’ingenuità di Mario Balotelli, «con il quale vedremo di fare tutto ciò che è necessario. In coppa ci è già capitato, anche con calciatori di maggior maturità, per esempio Materazzi, di ritrovarci con dieci uomini. In Europa anche un fallo non rilevante può essere visto con un certo
UDINESE
11 6 3 2 1 10 7
GENOA
10 6 3 1 2 11 10
PARMA
10 6 3 1 2 7 8
CHIEVO
8 6 2 2 2 7 5
ROMA
8 6 2 2 2 12 12
LAZIO
8 6 2 2 2 6 7
MILAN
8 6 2 2 2 3 6
BARI
7 6 1 4 1 6 4
CAGLIARI
7 6 2 1 3 5 6
NAPOLI
7 6 2 1 3 8 11
PALERMO
6 6 1 3 2 7 8
BOLOGNA
6 6 1 3 2 4 5
SIENA
4 6 1 1 4 7 11
CATANIA
3 6 0 3 3 6 10
ATALANTA
2 6 0 2 4 2 8
LIVORNO
2 6 0 2 4 1 8
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE A parità di partite giocate, la nostra classifica tiene conto nell'ordine di 1) punti negli scontri diretti; 2) differenza reti negli scontri diretti; 3) differenza reti globale; 4) gol segnati; 5) ordine alfabetico.
Milito rischia di saltare anche l’Udinese ta fuori causa almeno sino a fine ottobre, sono da verificare le condizioni di Sneijder, Muntari e Milito. A preoccupare è soprattutto il bomber argentino, la cui capacità di far salire la squadra sarebbe servita come ossigeno in Champions. Milito era giunto affaticato in Russia, ma lunedì aveva svolto la rifinitura senza problemi. Martedì invece al risveglio ha avvertito il riacutizzarsi del dolore alla parte posteriore della coscia destra.
MILANO (cont.) Sono vignette, quasi dei fumetti. Spiegano ai giovani come evitare comportamenti che potrebbero portare al cancro. Verranno distribuite in un opuscolo nelle scuole secondarie di Milano, negli Inter club sparsi per l’Italia e prima di Inter-Catania, partita di campionato del 24 ottobre. Il progetto nasce da un’iniziativa della Fondazione «Giacinto Facchetti» in collaborazione con l’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Su Youtube, nella pagina della Fondazione, è già visibile un video contro le credenze più diffuse dai giovani in tema di tumori. «Sigarette, abuso di alcol e eccessiva esposizione al sole, fattori sottovalutati tra i giovani, sono responsabili di circa il 40% dei morti per cancro» ha spiegato il prof. Emilio Bajetta, presidente eletto della Fondazione Facchetti.
SAMPDORIA 15 6 5 0 1 11 5
VERSO L’ANTICIPO DI SABATO SERA
Oggi alla ripresa verifiche pure per Muntari e Sneijder. Maicon squalificato
Fondazione Facchetti, guida anti-cancro
Mourinho ha ottenuto solo due vittorie in 10 partite europee sulla panchina dell’Inter: sette gare consecutive senza successi
La Champions ha i suoi tempi, non possiamo fare una programmazione che sia avulsa dagli impegni che abbiamo In alto, Massimo Moratti, 64, presidente dell’Inter. A destra Josè Mourinho, 46, secondo anno in nerazzurro
L’INIZIATIVA
la vignetta di VALERIO MARINI
ha saltato solo i 4’ di recupero contro il Napoli), visto che Suazo e Arnautovic non sono al top. L’austriaco, che ha perso un paio di chili, domani però potrebbe strappare la prima convocazione stagionale. Squalifica pesante A Mou sabato mancherà un altro «attaccante»: Maicon. Squalificato perché ai tre gialli in campionato va sommata l’ammonizione presa in Supercoppa, il brasiliano lascerà il posto quasi sicuramente a Santon. Vista l’emergenza a centrocampo, infatti, è improbabile che Mourinho possa permettersi di arretrare in difesa capitan Zanetti.
Diego Milito, 30 anni, prima stagione in nerazzurro FOTOPRESS
PROSSIMO TURNO sabato 3 ottobre BARI-CATANIA (ore 18) INTER-UDINESE (ore 20.45) domenica 4 ottobre, ore 15 ATALANTA-MILAN BOLOGNA-GENOA CAGLIARI-CHIEVO FIORENTINA-LAZIO ROMA-NAPOLI SAMPDORIA-PARMA SIENA-LIVORNO PALERMO-JUVENTUS (ore 20.45)
MARCATORI 8 RETI Di Natale (2) (Udinese) 5 RETI Milito (1) (Inter); Hamsik (Napoli) 4 RETI Pellissier (Chievo); Totti (2) (Roma)
GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CHAMPIONS CHI LO GIUSTIFICA
SÌ «È ANCHE COLPA DI MOURIINHO»
CHI LO CRITICA
ALESSANDRO ALTOBELLI 11 anni all’Inter
ALDO SERENA 7 anni all’Inter
Manifesta un eccesso di nervosismo dovuto all’incertezza creata dalle scelte di Mourinho. Lui non può sentirsi in discussione
Sfortunato sul primo giallo: ha preso il cartellino risparmiato a Chivu nell’azione precedente. Certo che deve capire la misura che dà l’arbitro in campo
Balotelli ora si scusa «Che errore» Ma Mou lo boccia: «Tra 5 anni direte ancora che è ingenuo»
Mario Balotelli 19 anni
NO «È ORA CHE IMPARI A CONTROLLARSI»
NICOLA CECERE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO d«Cari tifosi nerazzur-
ri, scusate tanto per l’espulsione in Champions, purtroppo ho commesso due ingenuità pagate care e che cancellano tutto l’impegno messo nella partita. Spero di rifarmi in positivo, continuando a dare il massimo in tutta professionalità. Un abbraccio, Mario». Questo il mea culpa apparso ieri sul sito dell’attaccante espulso a Kazan. Nessun accenno all’allenatore, che lo aveva aspramente rimproverato a caldo, o ai compagni. Il primo ad andargli incontro, nell’intervallo, era stato Samuel
Eto’o: «Oh, mi raccomando, sei ammonito». Poi negli spogliatoi Mario Balotelli è stato avvicinato da più di mezza squadra, tutti gli hanno detto di stare calmo, di evitare trappole, di pensare solo a giocare. Per questo quando a fine partita il giovanotto è stato investito dal ciclone Mourinho, nessun compagno gli ha manifestato solidarietà: l’aveva combinata troppo grossa. Furia Mou: «Guarda in faccia questi giocatori, guarda in mezzo a chi sei e poi sappiti regolare. Questo è un gruppo di campioni e tu sei solo un ragazzo, ricordalo. Hai rischiato di compromettere la qualificazione, di vanificare gli sforzi della
EVARISTO BECCALOSSI 6 anni all’Inter
SANDRO MAZZOLA 18 anni all’Inter
Avvertitelo che sciocchezze del genere non può più farle. Non è un Primavera, adesso Mario è un titolare a tutti gli effetti e deve sapersi gestire
Quando vede che non riesce ad esprimere le sue qualità perchè lo raddoppiano o lo provocano va in tilt: ma si sfoghi con un dribbling, un tunnel...
squadra. Adesso basta, devi imparare a comportarti». Poi davanti alle telecamere Mediaset la sferzata più forte di Mou: «Dite che si tratta di ingenuità? Io vi dico che fra cinque anni sarete ancora qui a parlare di ingenuità». Per il tecnico trattasi di paziente incurabile. Febbre Lo vedremo, certo è che si è preso due gialli per «calcetti» sferrati a metà campo e sotto gli occhi del direttore di gara. Atteggiamenti non più tollerabili che porteranno sicuramente a provvedimenti da parte di Mou. Il ragazzo attende ma intanto trapela che a Genova aveva detto all’allenatore di non sentirsi al meglio causa febbre. Giocò titolare.
sondaggio PER L’85% MARIO NON HA ATTENUANTI Anche i lettori che hanno votato al sondaggio di Gazzetta.it condannano Mario Balotelli dopo il rosso di Kazan. Per l’85,4% Mario è una testa calda e deve imparare a controllarsi. Per il 14,6% dei votanti è invece perseguitato dagli arbitri che hanno dei pregiudizi nei suoi confronti www.gazzetta.it
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
EUROPA LEAGUE GRUPPI B e G
Genoa di notte Una garanzia per Gasperini I rossoblù sotto i riflettori vanno forte «A Valencia chance per chi gioca meno» DAL NOSTRO INVIATO
ALESSIO DA RONCH
w I NUMERI
1a
volta per il Genoa nella fase a gironi di una competizione Uefa per club. Per il Valencia, è la seconda volta: nell’edizione della Coppa Uefa 2008/2009 è arrivato ai sedicesimi
90’
VALENCIA (Spagna) dAccendete i riflettori e
godetevi lo spettacolo: c’è il Genoa. Sì, proprio così, la formazione rossoblù è un po’ come una diva, le occorrono serate speciali per esaltarsi. In questa stagione i Grifoni hanno sempre entusiasmato quando hanno giocato sotto le luci artificiali, deludendo, invece, alla luce del sole. È un Genoa-Vampiro, insomma, quello che stasera, alle 21.05, scoprirà il fascino del Mestalla.
Valencia ferito Insomma il Genoa è bello di notte e questo non è poco per chi si appresta ad affrontare una delle sfide più importanti e affascinanti della sua storia sportiva. Peccato che i rossoblù arrivino all’appuntamento un po’ incerottati. Di fronte a loro, poi, ci sarà un Valencia ferito dalle critiche e con il tecnico Emery subissato dalle critiche e poco disposto al turnover, quindi con Villa e Mata in campo, al contrario di quanto avvenuto contro il Lille. Eppure Gian Piero Gasperini lo guarda quasi con spavalderia. Per il Genoa, in fondo, questa è la partita jolly, quella che in sede di pronostico è stata considerata persa da quasi tutti, proprio per questo motivo, i liguri al Mestalla possono solo guadagnare qualcosa. Genoa d’assalto Gli infortuni impediranno in ogni caso a Gasperini di effettuare il turnover. Probabilmente il tecnico cer-
Zero vittorie per Ballardini senza il capitano che sfida il Levski e polemizza con Lotito DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI
I NUMERI
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i precedenti tra Lazio e Levski. I bulgari hanno un ottimo bilancio interno con le italiane: 2-0 all’Udinese negli ottavi della Coppa Uefa 2005/06 e 2-0 al Chievo nel terzo turno preliminare della Champions 2004/05
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Notti di festa Persino nelle amichevoli estive si è evidenziata questa caratteristica: grandissimo Genoa a Bruxelles, di sera, contro l’Anderlecht, Grifone piccolo piccolo a Cuneo contro il Nizza di pomeriggio. Nelle partite ufficiali i rossoblù non hanno mai perso sotto i riflettori, hanno battuto Roma e Napoli in campionato e Odense in Europa League. Hanno pareggiato, ma in entrambi i casi il risultato è parso un successo, contro la Juve in A e contro l’Odense al ritorno in coppa. Di giorno, invece, solo dolori: giocando alle 15 sono arrivate le sconfitte con Chievo e Udinese.
Torna Rocchi e la Lazio progetta i gol
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di imbattibilità per il Valencia nelle ultime 13 gare europee. L’ultimo ko il 2-0 in casa del Rosenborg nella fase a gironi della Champions 2007/08. Poi 6 incontri casalinghi con 2 vittorie e 4 pareggi
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Gian Piero Gasperini, 51 anni LAPRESSE
cherà di mettere minuti, quindi benzina, nella gambe di Floccari e Kharja, i due acquisti su cui contava di più e dai quali invece ha avuto di meno. «Questa —dice, il tecnico nel salone delle conferenza dell’albergo — sarà l’occasione per regalare una chance in più a chi ora è un po’ indietro». Tutto in maniera relativa, perché Gasperini non vuole snobbare l’impegno continentale: «Con tutto il lavoro e la fatica fatta per conquistare l’accesso alla coppa non possiamo che onorarla al meglio. Vi garantisco che in campo, nonostante i tanti infortuni, ci sarà il Genoa migliore. Eppoi con tutti questi tifosi al seguito come potremmo sottostimarlo?» Da Genova sono annunciati almeno 3.500 sostenitori, alcune centinaia di loro, in arrivo da Orio al Serio, hanno incrociato la squadra nell’aeroporto di Valencia e le hanno tributato un’ovazione, facendo passare tecnici e giocatori tra due ali di folla festanti.
l’anno dell’ultima sconfitta del Genoa in Europa. In trasferta i liguri non perdono dall’1-0 con il Real Oviedo al primo turno di Coppa Uefa 1991/92 (19 settembre 1991); nelle 5 trasferte successive 2 vittorie e 3 pari
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SOFIA (Bulgaria)dMese nuovo, vita nuova? La Lazio ci spera. Perché dopo un agosto da favola (Supercoppa, due vittorie su due in campionato, qualificazione in Europa League) e un settembre nero (tre sconfitte e due pareggi tra campionato e coppa) la banda Ballardini si fa coraggio pensando che girando la pagina del calendario (oggi è 1˚ ottobre) si torni ai fasti di inizio stagione, a cominciare ovviamente dalla sfida di stasera a Sofia con il Levski.
Forza, capitano Ma le speranze di tornare alla vittoria sono affidate anche al ritorno in campo da titolare di Tommaso Rocchi. Senza il capitano, infortunatosi ad inizio settembre (forte contusione a un ginocchio), la formazione biancoceleste non è stata più capace di vincere. Solo una coincidenza? Assolutamente no, e non solo per questioni tecniche. Anche per questo il bomber veneziano è stato rimesso in piedi in tutta fretta già per la partita di domenica scorsa col Palermo, nella quale è entrato nel finale. Non è ancora al meglio, ma per la sua Lazio in difficoltà è pronto a stringere i denti: «Ho pochi allenamenti nelle gambe, ma in questi casi il deficit di condizione si può colmare con la testa. Ed io e i miei compagni di motivazioni ne abbiamo tante», avverte Rocchi. Già, anche perché, oltre che uscire dalla crisi, qui c’è da raddrizzare una situazione in Europa League che non è rosea dopo la sconfitta interna col Salisburgo. «È vero - ammette Rocchi - ci servirebbero i tre punti. Daremo tutto per ottenerli, anche se il Levski è una squadra da prendere con le molle ed anche se arriviamo a questa sfide con tante assenze pesanti». Proprio così. Ballardini si ritrova senza sette giocatori tra infortunati e squalificati. È stato costretto a portarsi a Sofia ben quattro Primavera, uno dei quali (Luciani) giocherà titolare. Inevitabile pensare a quanto avrebbero fatto comodo i dissidenti. «La società ha deciso di puntare su un certo tipo di organico — taglia corto Rocchi — e, una volta fatta
sconfitta a testa nel debutto in Europa League per Lazio e Levski. I biancocelesti sono crollati nei minuti finali contro il Salisburgo (1-2); il Levski si è fatto superare per 1-0 dal Villarreal
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Tommaso Rocchi, 32 anni FOTOPRESS
questa scelta, se poi arrivano gli infortuni e le squalifiche non puoi farci niente. In ogni caso è stata una scelta societaria». Puntualizzazione, quest’ultima, che sembra una risposta indiretta al presidente Lotito che nei giorni scorsi aveva spiegato che la decisione di rinunciare ai Pandev e ai Ledesma era stata suggerita dallo spogliatoio. Il ghepardo (questo è il nomignolo di Rocchi) non ha esitato a graffiare, dunque. In attesa di farlo anche stasera sul campo del Levski. Zarate-Sky Rocchi farà coppia in attacco con Zarate. A proposito del quale tra le pieghe del bilancio della Lazio appena approvato (e chiuso con un utile di 12 milioni) si scopre che il calciatore argentino, costato 20 milioni e 200 mila euro, è stato pagato dal club di Lotito grazie ad un anticipo da parte di Sky sul contratto per i diritti tv.
gare per la Lazio senza Rocchi e senza successi, tra campionato ed Europa League. Sconfitte con Juve, Salisburgo e Parma, pareggi con Catania e Palermo. Per Rocchi, 85 gol con la Lazio: è il 5˚ cannoniere della storia laziale
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EUROPA LEAGUE GRUPPO E
Vucinic, corri a farti un regalo Contro il Cska la Roma punta sul montenegrino che non sta brillando. E che oggi compie gli anni... per tutti». Checco potrebbe anche suggerire, però. Comunque, stasera con il Cska Sofia (primo nel campionato bulgaro con 19 punti in 7 gare, appena un gol subito) giocano entrambi, si sono offerti volontari (Okaka pronto alla staffetta con uno dei due). E Vucinic assicura di essersi preparato bene stavolta. Urge prendere un bel voto, cioè vincere: un’altra figuraccia dopo Basilea comprometterebbe l’anno in Europa League. Ci sarebbe bisogno di turnover, ma Ranieri non intende sottovalutare l’impegno: «Il Cska gioca con lo stesso atteggiamento del Catania, solo che è più forte».
ALESSANDRO CATAPANO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA dNé Maradona, né Mes-
si. Al momento, però, nemmeno Jovetic. Ma Vucinic. Semplicemente? Niente affatto, tanta roba, in campo (ultimamente poca) e nell’anima, turbolenta, perfino tormentata a volte: che fare? Che sentire? Lasciarsi andare o frenare? Mirko il montenegrino, ovvero il talento contro la pigrizia. Una quotidiana lotta in cui il talento da qualche mese si nasconde. Mirko Vucinic è uno di quegli studenti croce e delizia dei professori (e dei genitori): sapete — chi non ha ascoltato almeno una volta questo discorsetto? —, vostro figlio è dotato, avrebbe l’intelligenza per prendere i voti migliori, ma studia poco e si accontenta. Eccolo qui, è la sua fotografia. A scuola Lui, con l’irriverenza di uno studente, se ne frega. «Io non leggo le pagelle, lo dite voi che potrei spaccare il mondo. Solo Messi ora, e Maradona in passato, potevano vincere da soli le partite». Vucinic se ne frega, ma il calcio — come la scuola — boccia, rimanda e promuove. E questo ragazzo è in bilico da un po’. Solo che gli vogliono bene, e del resto siamo ancora
nel primo quadrimestre. E allora, nonostante l’inizio dell’anno disastroso (un gol, segnato il 30 luglio al Gand, poi più nulla), Ranieri cerca di spronarlo: «Mirko è un giocatore straordinario, un top player. Può fare di più, potrebbe diventare uno
dei più forti in Europa, e noi lo aiuteremo, gli staremo vicini». Certo, Vucinic non può sottrarsi alle interrogazioni: i gol sono le sue risposte giuste. Non ne azzecca una da due mesi, ma ha la giustificazione: è cambiato il professore. «Con Ranieri è co-
LA SITUAZIONE DEI 12 GIRONI GRUPPO A
GRUPPO B
GRUPPO C
Ajax-Timisoara 0-0 Dinamo Zagabria-Anderlecht 0-2
Lilla-Valencia 1-1 Genoa-Slavia Praga 2-0
Hapoel Tel Aviv-Celtic Rapid Vienna-Amburgo
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
Anderlecht Ajax Timisoara Dinamo Zagabria
3 1 1 0
Genoa Lilla Valencia Slavia Praga
3 1 1 0
Rapid Vienna Hapoel Tel Aviv Celtic Amburgo
3 3 0 0
Sporting Lisbona Hertha Berlino Ventspils Heerenveen
3 1 1 0
1 1 1 1
1 0 0 0
0 1 1 0
0 0 0 1
2 0 0 0
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1 1 1 1
1 0 0 0
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2 1 1 0
0 1 1 2
GRUPPO D
1 1 1 1
1 1 0 0
0 0 0 0
2-1 3-0 0 0 1 1
3 2 1 0
0 1 2 3
Herta Berlino-Ventspils 1-1 Heerenveen-Sporting Lisbona 2-3 1 1 1 1
1 0 0 0
0 1 1 0
0 0 0 1
3 1 1 2
2 1 1 3
OGGI Anderlecht-Ajax Timisoara-Dinamo Zagabria PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 21.05) Ajax-Dinamo Zagabria Timisoara-Anderlecht
OGGI (ore 21.05) Slavia Praga-Lilla Valencia-Genoa PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 21.05) Valencia-Slavia Praga Lilla-Genoa
OGGI (ore 21.05) Amburgo-Hapoel Tel Aviv Celtic-Rapid Vienna PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 21.05) Celtic-Amburgo Hapoel Tel Aviv-Rapid Vienna
OGGI (ore 21.05) Sporting Lisbona-Hertha Berlino Ventspils-Heerenveen PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 21.05) Hertha Berlino-Heerenveen Ventspils-Sporting Lisbona
GRUPPO E
GRUPPO F
GRUPPO G
GRUPPO H
Panathinaikos-Galatasaray 1-3 Sturm Graz-Dinamo Bucarest 0-1
Lazio-Salisburgo Villarreal-Levski Sofia
Cska Sofia-Fulham Basilea-Roma
1-1 2-0
1-2 1-0
Steaua-Sheriff Tiraspol Fenerbahçe-Twente
0-0 1-2
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
Basilea Cska Sofia Fulham Roma
3 1 1 0
Galatasaray Dinamo Bucarest Panathinaikos Sturm Graz
3 3 0 0
Salisburgo Villarreal Lazio Levski Sofia
3 3 0 0
Twente Sheriff Tiraspol Steaua Bucarest Fenerbahce
3 1 1 0
1 1 1 1
1 0 0 0
0 1 1 0
0 0 0 1
2 1 1 0
0 1 1 2
OGGI (ore 21.05) Roma-Cska Sofia Fulham-Basilea PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 21.05) Fulham-Roma Cska Sofia-Basilea
GRUPPO I Benfica-Bate Borisov Everton-Aek Atene
2-0 4-0
1 1 1 1
1 1 0 0
0 0 0 0
0 0 1 1
3 1 1 0
1 0 3 1
1 1 1 1
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OGGI (ore 21.05) Dinamo Bucarest-Panathinaikos Galatasaray-Sturm Graz PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 21.05) Galatasaray-Dinamo Bucarest Panathinaikos-Sturm Graz
OGGI (ore 19) Levski Sofia-Lazio Salisburgo-Villarreal PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 19) Salisburgo-Levski Sofia Lazio-Villarreal
OGGI (ore 19) Twente-Steaua Sheriff Tiraspol-Fenerbahçe PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 19) Sheriff Tiraspol-Twente Steaua Bucarest-Fenerbahce
GRUPPO J
GRUPPO K
GRUPPO L
Bruges-Shakhtar Donetsk 1-4 Partizan-Tolosa 2-3
Sparta Praga-Psv Eindhoven 2-2 Cluj-Copenhagen 2-0
Athletic Bilbao-Austria Vienna 3-0 Nacional-Werder Brema 2-3
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
CLASSIFICA
PtG V N P Gf Gs
Everton Benfica Bate Borisov Aek Atene
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Shakhtar Donetsk Tolosa Partizan Bruges
3 3 0 0
Cluj Psv Eindhoven Sparta Praga Copenhagen
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Athletic Bilbao Werder Brema Nacional Austria Vienna
3 3 0 0
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OGGI (ore 19) Aek Atene-Benfica Bate Borisov-Everton PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 19) Benfica-Everton Bate Borisov-Aek Atene
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OGGI (ore 19) Tolosa-Bruges Shakhtar Donetsk-Partizan PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 19) Bruges-Partizan Shakhtar Donetsk-Tolosa
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OGGI (ore 19) Copenhagen-Sparta Praga Psv Eindhoven-Cluj PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 19) Psv Eidhoven-Copenhagen Sparta Praga-Cluj
0 2 2 2
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3 3 2 0
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OGGI (ore 19) Werder Brema-Athletic Bilbao Austria Vienna-Nacional PROSSIMO TURNO 22 ottobre (ore 19) Austria Vienna-Werder Brema Athletic Bilbao-Nacional
REGOLAMENTO: La fase a gironi si conclude il 17 dicembre. Promosse le prime 2 di ogni gruppo (in caso di parità la classifica si determina per 1) scontri diretti 2) differenza reti negli scontri diretti 3) gol segnati in trasferta negli scontri diretti 4) differenza reti 5) gol segnati 6)coefficiente Uefa dal 2004. Dai sedicesimi - con le 8 terze nei gironi di Champions - si gioca con andata e ritorno a eliminazione diretta. Finale ad Amburgo (Germania) 12 maggio 2010.
me se fossimo al primo giorno di scuola, dobbiamo essere bravi a seguire le sue lezioni». E dire che il suo compagno di banco è il secchione della classe, quel Francesco Totti. «Con Checco — dice Mirko — è facile trovare un’intesa, ma è facile
Buon compleanno. L’attaccante montenegrino Mirko Vucinic compie oggi 26 anni FORNASARI
Bello di notte Serve una bella accelerazione, una scossa all’ambiente sempre così triste, che nemmeno lo stadio virtuale ha saputo rallegrare. Solitamente, Vucinic è più bello di notte: con la Roma ha segnato nove gol europei, otto in Champions, a squadre toste (Manchester, Real, Chelsea). Insomma, sa come si fa. Anche se l’Europa League è quella che è. «Non è la Champions, ma gli stimoli a questo punto dobbiamo trovarli per forza». Oggi è il compleanno di Vucinic, compie 26 anni. L’anno scorso si regalò un gol al Bordeaux. Magari stasera gli va.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIl tecnico spiega il gran momento
SERIE A
della formazione pugliese: punti e bel gioco
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«Il segreto del Bari? Far frullare la palla»
HA DETTO
Ventura: «Se la squadra va è merito di come giochiamo a metà campo In Spagna allenerei gratis. E per un genovese come me è una parolona» GIUSEPPE CALVI gcalvi@gazzetta.it
Giampiero Ventura, 61 anni, oltre al Bari in serie A ha allenato pure Cagliari, Udinese e Messina TODAY
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«Alla mia età, alleno per libidine». Giampiero Ventura si era presentato così, pensando alla nuova avventura in A. Dopo 6 partite di campionato, soprattutto dopo lo spettacolo proposto dal Bari a San Siro contro il Milan, l’allenatore genovese starà davvero godendo. «La migliore espressione del Bari sin qui è stata nel primo tempo contro l’Atalanta: 3 reti segnate, tante palle-gol costruite, ritmo elevatissimo. Certo, l’effetto-Milan provoca ben altra risonanza: oltre al punto, ci restano gli applausi del pubblico di San Siro e i complimenti che mi ha fatto Gattuso. Quando non vince, Rino è sempre molto arrabbiato: apprezzo tanto il suo giudizio». Solo 6 gol realizzati, ma appena 4 reti incassate. Con Juventus, Inter e Fiorentina, il Bari vanta la miglior difesa, con Ranocchia e Bonucci che stupiscono sempre più.
«A proposito della crescita dei nostri due centrali difensivi, mi aspetto che il Genoa, proprietario dei loro cartellini, mi consegni una tessera a vita per la sua tribuna d’onore. Scherzi a parte, sono felice di contribuire alla maturazione di Ranocchia e Bonucci, sempre più sicuri anche grazie ai compagni. Se il Bari gira, è merito pure di chi a centrocampo fa "frullare" la palla: quando si è padroni del progetto tattico, viene fuori la personalità. È decisivo il possesso palla, voglio che si proponga sempre, mai subire gli avversari. A Pisa, ripetevo spesso a Genevier di far frullare la palla». Come mai, nonostante la vocazione offensiva, con la trasformazione in corso d’opera dal 4-4-2 al 4-2-4, il Bari segna così poco?
«Per quanto produciamo, dovremmo segnare molto di più. È questione di tempo, la squadra si esalterà anche in zona-tiro. Per incoraggiare Barreto, Kutuzov e Meggiorini, ricordo che con Lecce, Cagliari e Pisa
V su Cassano La Samp ha un gran progetto e Cassano garantisce genio e invenzioni: lui è l’essenza del calcio
V De Laurentiis A distanza di anni mi piacerebbe parlargli: era arrivato da poco nel calcio e avrebbe potuto sentirmi
w I NUMERI
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le reti subite Il Bari ha incassato 4 gol, migliore difesa della serie A, con Inter, Juve e Fiorentina
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le sconfitte esterne Il Bari, con Lazio e Juve, è una delle tre squadre della A imbattute in trasferta: tre pareggi su tre
si sono scoperti goleador Francioso, Muzzi e Castillo, che hanno stabilito i loro record. Il Bari è stato sfortunato, anche a Milano avrebbe meritato di segnare diversi gol. E in classifica, pur avendo affrontato in trasferta Inter, Palermo e Milan, meriteremmo almeno 4 punti in più. Ora mi interessa che il Bari trovi continuità. Ogni volta che disputiamo una grande partita, non diamo seguito. Ecco perché l’incontro col Catania è più importante del match con il Milan».
per strada centomila persone in festa».
In questo momento il Bari esprime il calcio più spettacolare in A?
Anche l’esonero di Napoli è una ferita ancora aperta: magari, ora, De Laurentis starà pensando un po’ a quel Ventura, suo primo allenatore?
«Non esageriamo. La Sampdoria sta esibendo un progetto straordinario: la società ha costruito un gioiellino di squadra, Del Neri ha conferito una perfetta organizzazione di gioco e, in più, Cassano garantisce genio e invenzioni. Antonio è l’essenza del calcio». Pur distratti dal tormentone Barton, i tifosi baresi sognano traguardi ambiziosi per il Bari. È giusto volare con la fantasia?
«Resto con i piedi per terra. Ma anch’io ho un sogno: scatenare di nuovo l’entusiasmo in una tifoseria, che, dopo la promozione in A con Conte, portò
LA TRATTATIVA
Ventura, quanto è stato agevolato dal lavoro svolto da Conte?
«Tanto. Ho guadagnato tempo. Antonio aveva creato una cultura, una base sulla quale ho poggiato il mio 4-4-2, simile al modulo di Conte. Entrambi si evolvono nel 4-2-4. Le differenze? Con Conte gli schemi erano obbligati, ora i giocatori sono costretti a pensare di più».
«Non credo proprio. Certo, a distanza di anni mi piacerebbe parlare a quattr’occhi con De Laurentis, mai ho avuto l’opportunità. Chiarirei qualcosa al presidente. Era arrivato nel calcio da un minuto, avrebbe potuto ascoltarmi, se non altro per la mia esperienza».
V su Ranocchia Vista la crescita dei nostri centrali, mi aspetto dal Genoa, che ne ha i cartellini, una tessera a vita in tribuna d’onore
V su Kutuzov Per quanto produciamo dovremmo segnare di più, ma Vitaliy e gli altri si esalteranno presto
Quale allenatore studierebbe, per arricchirsi?
«Guardiola. Amo il calcio spagnolo. E, pur di tentare un’avventura nella Liga, sarei disposto ad allenare gratis per un anno. Mamma mia che ho detto: la parola "gratis" è tanta roba per un genovese!».
L’americano Tim Barton ARCIERI
Niente soldi I Matarrese si tengono la società Barton non versa il milione di caparra e chiede tempo 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dManca solo l’annuncio ufficiale ma, salvo clamorosi colpi di scena, i Matarrese resteranno proprietari del Bari. Oggi la società biancorossa farà conoscere la sua risposta a Tim Barton. Ieri, verso le ore 18.30, l’imprenditore texano ha fatto pervenire, attraverso i suoi legali, una richiesta di proroga dei termini, scaduti ieri, secondo quanto previsto dal preliminare sottoscritto il 18 agosto. Altre parole, ma non il versamento di un milione di euro, come caparra, fissato entro il 30 settembre, e di altri 24 milioni, per l’acquisizione definitiva della società entro il 31 ottobre.
Nullità Il fondatore e presidente della «Jmj holding» avrebbe ancora bisogno di tempo, magari anche per valutare la risposta della città al suo progetto legato all’energia alternativa. Ma i Matarrese avevano già ribadito nell’incontro a Milano, lunedì, che «se, non si rispettano i termini, il preliminare è nullo. Anche perché lo stesso preliminare è stato oggetto di una trattativa tra le parti e questo fa capire che durante la stesura si è discusso e ci si è confrontati». I Matarrese potrebbero anche concedere una proroga a Barton e, pur in caso di fallimento della trattativa, il Bari resterà comunque in vendita. «Tutti i discorsi andranno ripresi con chi dà affidabilità e si presenti con uno stato solido — dice Salvatore Matarrese, a.d. del Bari —. Non si può dire che noi non vogliamo vendere, i fatti parlano da sé. Abbiamo dato credibilità alla nostra posizione». g.c.
IL LIBRO A BERGAMO PRESENTATO IL VOLUME: L’INCASSO SARA’ DEVOLUTO IN BENEFICENZA. LA PREFAZIONE SCRITTA DA CANNAVO’
Randazzo e l’Atalanta «I miei 30 anni d’amore» L’ex dirigente alla famiglia Ruggeri: «Cancellate tutte le incomprensioni, gli anni più belli li ho vissuti con Ivan»
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BERGAMO dTrent'anni di Atalanta, praticamente una vita. Da segretario a presidente, anche se per poco tempo. Giacomo Randazzo ha raccolto la lunga esperienza, di lavoro e di cuore in un libro («d’amore, non una semplice rivisitazione storica») presentato ieri e intitolato «30 anni con l’Atalanta» (ed. Corponove, costo 15 euro).
Siciliano-bergamasco E’ anche una lunga cavalcata nella storia recente di una delle società di provincia più stimate e imitate d'Ita-
lia, raccontata da un ex dirigente che ha vissuto da dentro il periodo delle Coppe europee. Un siciliano diventato più bergamasco dei bergamaschi, come ha sottolineato Candido Cannavò nella prefazione scritta poche settimane prima di morire. L'ex direttore della «Gazzetta» e Randazzo si conobbero al quotidiano «La Sicilia», prima di prendere strade diverse che poi si sarebbero incontrate di nuovo. «Ho ritrovato non solo un bergamasco, ma un atalantino come pochi ce ne sono, di quelli che se usi una parola sbagliata sulla squadra, te lo fanno notare anche se sei — esperienza personale — il
dova, signora Franca, tra gli ospiti della presentazione.
Il volume presentato ieri sera
direttore della amatissima Gazzetta», ha scritto Cannavò. E Randazzo ha riservato parole molto affettuose all'amico scomparso («Dirgli grazie è poco»), davanti alla ve-
Su Ruggeri Nel libro c’è un capitolo dedicato a Ivan Ruggeri («Gli anni umanamente più belli, fatta eccezione per gli ultimi mesi, sono stati con lui»), col quale c’erano state delle incomprensioni e rivolgendosi alla figlia Francesca: «I malintesi fanno parte del passato, non c’è nessuna acrimonia. Tu e Alessandro avete iniziato benissimo il vostro lavoro». Il ricavato andrà all’Istituto «Angelo Custode» di Predore che si occupa di ragazzi disabili. ro.pe.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
NAZIONALI
Montali e il Napoli prove di matrimonio De Laurentiis incontra a Roma l’ex c.t. della Nazionale di volley che potrebbe lasciare la Juventus per diventare il nuovo d.g. DAL NOSTRO INVIATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
4
Le stagioni alla Juventus Montali è entrato nel calcio nell’estate del 2006, come membro del cda della Juventus
7
Gian Paolo Montali, 49 anni, ex c.t. dell’Italvolley e attuale consigliere di amministrazione della Juventus AP
A rischio La posizione di Roberto Donadoni, infatti, resta fortemente in dubbio. Ha a disposizione due risultati, domenica, per evitare il peggio. Ma chissà se gli basterà non perdere per evitare il licenziamento. E chissà se basterà il patto che ha unito l’intero spogliatoio: «Mister, saremo con lei fino alla fine», gli hanno giurato i giocatori. Mentre le indiscrezioni si susseguono, dunque, dallo spogliatoio è partita la contromossa. Non ha nemici nel gruppo, l’allenatore. Anzi, anche chi non sta giocando ne accetta le scelte.
Fischia DANIELE TU diTOMBOLINI Il pallone sta per entrare in porta, un raccattapalle entra in campo e lo tocca senza però evitare che vada in rete: cosa fai? RISPOSTA nella pagina delle lettere
Adailton, fantasia e tenacia «Sono uno che non molla mai» Il gol alla Juve riscatta un periodo amaro: nell’ultimo mercato lei per il Bologna era un esubero da piazzare altrove. È un messaggio per qualcuno?
Il brasiliano: «Vedrete, il Bologna si salverà di sicuro. E io giocherò molto»
«Nessuna rivalsa: coi dirigenti del Bologna mi trovo a mio agio, non hanno mai fatto pressioni per mandarmi via. Piuttosto lo considero un premio alla mia tenacia, da condividere con la fidanzata e i parenti più stretti che mi hanno aiutato a superare un momento di sconforto dopo la morte di mio papà. Volevo tornare in Brasile e chiudere col calcio italiano, loro mi hanno convinto a tenere duro e ora sono felice».
ANDREA TOSI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BOLOGNA dNon è mai tardi per
Questa è la sua 12a stagione in Italia. Quali pregi e difetti ha attinto dal nostro calcio?
«Tra i primi senz’altro la professionalità e la cura dei dettagli in allenamento. Tra i secondi la troppa esasperazione della parte tattica che alla lunga uccide la creatività dei giocatori. Sono brasiliano, per me la fantasia è importante». Martins Adailton, 32 anni LIVERANI
E il suo bilancio col Bologna?
I punti dei partenopei In queste prime sei giornate, il Napoli ha portato a casa 7 punti, frutto di 2 vittorie, un pari e 3 k.o.
Alternative Ed il messaggio è arrivato forte e chiaro ad Aurelio De Laurentiis che, dagli uffici della Filmauro, sta lavorando alla riorganizzazione della società e della parte tecnica. Ed è per questo che il presidente del Napoli vorrebbe definire in fretta anche la questione legata all’allenatore. Sono due i tecnici che attendono una sua chiamata: Delio Rossi e Walter Mazzarri, le cui quotazioni sono salite. La sua conoscenza con Maggio e Campagnaro potrebbe infatti rappresentare un punto a suo favore.
«Ho iniziato la terza stagione. La prima in B è stata esaltante con la promozione e 8 gol all’attivo. La seconda è stata sofferta perché, dopo sei anni tra i cadetti, ho faticato a riadattarmi al massimo campionato e i problemi di mio padre mi hanno distratto. Ricomincio con la voglia di fare bene in un Bologna più compatto e forte in difesa. Sono fiducioso che ci salveremo senza patemi». Quale ruolo vuole ritagliarsi quest’anno?
«Vorrei giocare il più possibile, magari dall’inizio. Il gol da riserva segnato a Torino non deve essere una specialità. Per quella c’è ancora tempo: tra 2-3 anni potrei diventare un piccolo Altafini, ma ora ce la faccio ancora a reggere i 90’». Domenica, nella partita del Centenario, c’è il Genoa, una sua ex squadra. Sensazioni?
«Non ho rivincite da prendermi: giocare per il Grifone è stato un onore, ho segnato tanto e anche a Genova ho festeggiato la promozione. È una partita da giocare come quella con la Juve, senza difendersi ad oltranza e senza paura. Dovremo fare attenzione ai loro attacchi e alla voglia di riscatto che Gasperini infonderà ai giocatori, sfruttando al meglio le occasioni che ci concederanno».
MONDIALE UNDER 20 ALLE 21.30
Egitto in delirio 70 mila contro l’Italia di Rocca Ma il c.t. azzurro chiarisce: «Loro lavorano da due anni, noi solo da 10 giorni. Ma siamo agli ottavi ed è un miracolo» VALERIO CLARI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«Parliamo chiaro, questa qualificazione agli ottavi ha del miracoloso». L’Italia Under 20 gioca stasera con i padroni di casa dell’Egitto: conterà solo per il piazzamento nel girone e per definire la nostra strada dagli ottavi in poi. L’ingresso nella fase a eliminazione diretta è già centrato, grazie a un ripescaggio, nel peggiore dei casi, fra le 4 migliori terze. E Francesco Rocca, c.t. azzurro, con quel «miracoloso» ci tiene a sottolineare: «A me nessuno ha dato obiettivi minimi, perché sanno come siamo arrivati al Mondiale. Ho avuto questi ragazzi per 10 giorni, non uno di più, mentre Egitto o Uruguay, solo per fare due esempi, preparano l’evento da due anni». In effetti la squadra di Soukup, che sfidiamo oggi (c.t. ceco messo sotto contratto per il Mondiale) ha giocato 25 amichevoli, Trinidad, battuta lunedì, si era preparata con un ritiro in Europa di un mese.
Contro 70mila Insomma, si parte ad handicap ma con fiducia intatta: «L’Egitto avrà 70mila tifosi, i miei al massimo i genitori sugli spalti. Intanto però siamo agli ottavi, e poi la condizione non può che migliorare. Perché in quei 10 giorni abbiamo lavorato duro. Nelle mie squadre in ritiro si fatica, non è un "centro benessere"». Contro Afroto (2 gol) e compagni possibile qualche cambio tattico (4-4-2 in linea e non a rombo) e di uomini (da salvaguardare i diffidati Sciacca, Bonaventura, Romizi e Eusepi). In campo al Cairo, ore 21.30 (diretta Sky Sport 1, Rai Sport Più e Eurosport) EGITTO (4-4-2): Lofti; Ramadan, El Henawy, Saad, A. Mohamed; Toba, Ahmed, Magdy, Hassan; Talaat, Afroto. All. Soukup. ITALIA (4-4-2): Fiorillo; Bini, Gentili, Albertazzi, Mazzotta; Crescenzi, Mazzarani, Raggio Garibaldi, Calderoni; Mustacchio, Misuraca. All. Rocca. ARBITRO: Rodriguez (Messico).
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IL PERSONAGGIO L’ATTACCANTE CHE DOMENICA HA FERMATO LA JUVE
scoprire il meglio di se stessi: a 32 anni Martins Adailton, fantasista brasiliano del Bologna, ha segnato a Torino, sul campo della Juve, il gol più importante della sua carriera: «Battere Gigi Buffon, il più forte portiere del mondo, è un’emozione difficile da descrivere — dice Adailton —. Una rete che rimarrà nei miei ricordi per tutta la vita, anche perché ha permesso al Bologna di raccogliere un pari meritato. So bene, per esperienza diretta, che fare gol a Buffon è quasi impossibile. Negli allenamenti, quando eravamo insieme a Parma, mi è capitato di infilarlo poche volte. Sono felice, Buffon era un fenomeno già a 19 anni».
I NUMERI
Le vittorie con l’Italia Alla guida della nazionale azzurra di pallavolo, Montali ha vinto due Europei (nel 2003 e nel 2005)
CASTELVOLTURNO (Caserta) dHa un
Cambio di programma Sarebbe dovuto essere a Monaco di Baviera ieri sera, Montali, per l’impegno della Juve in Champions. Ma, all’ultimo momento, ha rinunciato al viaggio per presentarsi da De Laurentiis. Un’operazione che ha ricevuto l’avallo del club bianconero, a cui il presidente del Napoli aveva chiesto l’autorizzazione per incontrarlo. Dunque, ancora pochi giorni ed il club napoletano dovrebbe avere il nuovo direttore generale, che avrà il compito di scegliere il d.s. e rilanciare l’immagine del Napoli.
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MIMMO MALFITANO
volto ed un nome il personaggio che nel primo pomeriggio di ieri ha lasciato gli uffici della Filmauro, a Roma, dopo una riunione fiume con Aurelio De Laurentiis. Si tratta di Gian Paolo Montali, attuale consigliere d’amministrazione della Juve ed ex c.t. dell’Italia di pallavolo, con la quale ha conquistato l’argento all’Olimpiade di Atene 2004 e due ori negli Europei di Germania (’03) e di Italia-Serbia (’05). A lui, il presidente ha offerto la carica di direttore generale del Napoli, con un contratto biennale. Le parti si sono lasciate con una stretta di mano e con l’impegno di rivedersi entro il fine settimana per l’ufficializzazione dell’accordo.
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HA DETTO
EUROPEI 2016
La Federcalcio presenta il logo 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
R su Buffon Fargli gol è quasi impossibile, io lo so dai tempi di Parma. Ecco perché l’1-1 di Torino sarà indimenticabile
R su Gasperini Domenica il suo Genoa avrà grande voglia di riscatto. Dovremo giocare senza paura e senza difenderci
ROMA d«Gli Euro-
pei 2016 possono rappresentare un'opportunità storica per trasformare la quali- Il logo della candidatura tà, la sicurezza e italiana ad Euro 2016 l'accoglienza degli stadi italiani e proseguire così quel progetto di rinnovamento culturale del sistema calcio», questo il messaggio del presidente Giancarlo Abete alla presentazione del Logo per la candidatura italiana a Euro 2016. Gli stadi La Fase finale dell'Europeo 2016, che per la prima volta vedrà impegnate 24 squadre, prevede un lotto di 12 città per ospitare le 51 gare previste (36 nel primo turno, 15 dagli ottavi alla finale). La scelta della Figc ha confermato le città già selezionate per l'Europeo 2012: Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Udine, Verona. Procede, nel frattempo, il lavoro sul dossier italiano che verrà consegnato alla Uefa entro il 15 febbraio prossimo. Preoccupazioni circolano in Federcalcio per due aspetti: la sicurezza (l’Uefa non vuole barriere e biglietti nominali), ma soprattutto per l’impegno che il Governo deve assumersi per l’organizzazione. L’Uefa, scottata dal caos Ucraina-Polonia, pretende ora impegni scritti e concreti dei governi e la Francia lo ha già fatto. ma.gal.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24 all’indirizzo internet:
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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23 R
SERIE B L’ANALISI
Toro, parte dal centro la prima rivoluzione Loviso da motivare, Belingheri da ritrovare, Gorobsov da riscoprire Colantuono ha capito cosa non funziona e pensa di cambiare il modulo
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FABRIZIO TURCO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
TORINOdDavanti c'è la coppia
dei miracoli, con Di Michele e il capocannoniere Bianchi che segnano a raffica; non a caso il Toro ha il miglior attacco della B (13 gol). Dietro c'è Sereni che para tutto o quasi; e la difesa granata è la seconda del torneo (solo 5 subiti). Ma in mezzo al campo a Stefano Colantuono serve spesso un Moment per curarsi il mal di testa. Sono le bizzarrie dell'autunno granata; tant'è vero che il Toro, che finora ha scommesso sul 4-3-1-2, potrebbe cambiare la propria fisionomia nel futuro prossimo.
I NUMERI
13
I gol del Torino, l’attacco più forte della B: sono andati a segno Bianchi (6), Di Michele (3), Pratali (2), Diana e Leon (1)
22
IL TECNICO
I giocatori impiegati dal Torino, tra i centrocampisti (7) i più presenti sono Loviso (470 minuti) e Zanetti (457)
S Stefano Colantuono, 46 anni, allenatore del Torino per la prima stagione. Nel 2005-2006 ha conquistato una promozione in serie A con l’Atalanta
1
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Le chiavi Per non tuonare, l'allenatore aspetta risposte soprattutto da Loviso, l'uomo che ha in tasca le chiavi del centrocampo. Ma dopo 6 presenze su 7, per il regista è venuto il momento di iniziare ad adoperare il passepartout: basta con le giocate scolastiche, è ora di prendere in mano il Toro e fargli fare il cambio di passo. Apertamente Colantuono difende l'ex livornese («sta facendo il suo, non avrà giocato da 10 ma nemmeno male»), ma nello spogliatoio lo pungola per tirargli fuori quella personalità che finora in campo non si è vista. Perché ha ragione Colantuono quando calma le acque («Il Toro non è in una valle di lacrime, e
w taccuino
LOVISO Massimo Loviso, 25 anni, fatica a fare la differenza
io so bene come vinceremo questo campionato»), ma di certo il tempo non scorrerà inutilmente. E se più avanti verrà anche il momento di scoprire il talento di Gorobsov, ossia la riserva naturale di Loviso («Gli verrà a noia giocare, non è a fine carriera», schiaccia sul freno l'allenatore), per il momento il Cola si tiene in canna la metamorfosi tattica. Intendiamoci, nessuna rivoluzione immediata, ma qualche novità potrebbe essere dietro l'angolo. La tentazione «La squadra è duttile e cambiare serve a tenere
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BELINGHERI Luca Belingheri, 26 anni, non gioca dalla 3ª giornata
alta l'attenzione. E poi a partita in corso ho già provato a mutare l'assetto». L'ha fatto contro l'Empoli e contro il Padova, prima dell'espulsione di Di Michele che ha sconvolto tutti i piani. A breve il Toro potrebbe quindi schierarsi con il 4-4-2 o, soprattutto, giocare la carta del 4-2-3-1. Una chance che ingolosisce il tecnico romano, con Zanetti e Coppola in mezzo al campo, Gasbarroni e Leon (o Belingheri) ai lati di Di Michele che partirebbe alle spalle di Bianchi schierato come boa centrale. «Continuare a fare la partita cercando di stare più attenti là dietro» è la filosofia di Colantuono. Ma per
?
GOROBSOV Nicolas Gorobsov, 19 anni, zero partite in campionato
I gol realizzati dai centrocampisti del Torino: l’unico ad andare a segno è stato Diana a Salerno (5ª giornata)
chiudere le maglie della difesa — oltre al filtro di centrocampo — serve anche il rientro di Loria: con il centrale in campo il Toro nelle prime 5 partite ha subìto 2 gol, che son diventati 3 in 2 partite non appena l'ex giocatore atalantino si è fermato ai box. Ieri i granata hanno ripreso ad allenarsi dopo tre giorni di relax: Colombo è tornato in gruppo, in vista del posticipo di lunedì contro l'Ancona restano in dubbio proprio Loria e Zoboli che anche ieri hanno lavorato a parte. Ultima nota per lo sponsor occasionale: lunedì sera toccherà a Dolmar, azienda di utensili elettrici.
ASCOLI
Rientra Amoroso Lupoli in panchina ASCOLId Nella squadra che domani sera affronta il Sassuolo nell' anticipo dell’8ª giornata rientra Amoroso che ha scontato la squalifica. Da vedere chi fra Luci e Di Donato gli farà posto. Conferma in vista in attacco per Antenucci e Bernacci, con Lupoli in panchina.
SASSUOLO
Masucci k.o. Zampagna in dubbio SASSUOLO dOltre ai problemi difensivi (fuori ancora Rea e Donazzan), emergenze in attacco. Masucci fuori almeno sei settimane per una microfrattura alla fascia plantare del tallone sinistro. Al suo posto Quadrini. Qualche dubbio anche per Zampagna (contrattura a un polpaccio): altrimenti giocherà Martinetti.
DOMANI CONSIGLIO LEGA
Tessera del tifoso vista dai presidenti MILANO dDomani a mezzogiorno si riunirà il primo consiglio di Lega presieduto da Beretta. I presidenti di A e B affronteranno la delicata questione della tessera del tifoso. Il ministro Maroni chiede ai club impegni precisi.
LA SITUAZIONE
Frosinone a Piacenza Lecce a Cittadella dLa classifica dopo 7 giornate: Frosinone p. 14; Torino, Ascoli, Brescia e Padova 13; Cesena, Ancona ed Empoli 12; Lecce 11; Sassuolo 10; Grosseto e Reggina 9; Vicenza, Cittadella, Piacenza e Triestina 8; Gallipoli (-1) e Modena 7; AlbinoLeffe 5; Mantova e Crotone (-2) 3; Salernitana. Così sabato (ore 15): Ascoli-Sassuolo (venerdì, ore 20.45), Brescia-Vicenza, Cesena-Salernitana, Cittadella-Lecce, Crotone-Padova, Gallipoli-Empoli, Mantova-Grosseto, Modena-Reggina, Piacenza-Frosinone, Torino-Ancona (lunedì 5, 20.45), Triestina-AlbinoLeffe.
PRIMA DIVISIONE Il recupero del girone B
Ravenna, dedicato a Filipi Foggia violata dopo 2 anni CLASSIFICA SQUADRE
TERNANA
PT
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
15
6
5
0
1
11
4
PORTOGRUARO 15
6
5
0
1
9
3
VERONA
12
6
3
3
0
7
1
PESCARA
12
6
3
3
0
8
4
RAVENNA
9
6
2
3
1
6
5
FOGGIA-RAVENNA 1-2 GIUDIZIO +++ MARCATORI Rossetti (R) al 18', Goretti (F) al 32’ p.t.; Packer (R) al 26' s.t. FOGGIA (4-3-1-2) Milan 6; Torta 5, Burzigotti 5,5, Cuomo 5,5, Quadrini 5,5; Sgambato 5 (1' st Velardi 5,5), Goretti 6, Colomba 5,5 (19' st Trezzi 5); Mancino 5; Ferrari 5,5 (40' pt Di Roberto 5), Salgado 6,5. (Bindi, D'Agostino, Pasquariello, Compierchio). All. Porta 5. RAVENNA (4-3-2-1) Anania 6; Rizzo 6 (27' s.t. Basso 6), Giordano 6, Fasano 6, Sabato 5,5; Rossetti 6,5 (22' s.t. Packer 7), Sciaccaluga 6,5, Fonjock 6; Riberto 6,5 (22' s.t. Cavagna 6,5), Toledo 7; Scappini 5,5. (Rossi, Squillace, Gerbino Polo, Piovaccari). All. Esposito 6,5. ARBITRO Del Giovane di Albano 5,5. NOTE paganti 636, abbonati 1.815, incasso di 22.814 euro. Ammoniti Colomba, Rizzo, Goretti, Sabato, Mancino e Torta. Angoli 6-5.
PESCINA
8
6
2
2
2
5
3
REGGIANA
8
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2
2
2
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5
TARANTO
8
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2
2
2
5
5
GIULIANOVA
8
6
2
2
2
6
7
SPAL
7
6
1
4
1
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COSENZA
7
6
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4
1
4
4
RIMINI
7
6
2
1
3
4
7
FOGGIA
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1
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LANCIANO
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1
3
2
3
7
POTENZA
5
6
1
2
3
5
9
CAVESE
4
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4
2
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MARCIANISE
3
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5
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10
FOGGIA dIn nome di Brian Fili-
ANDRIA
3
6
1
0
5
3
8
pi. Il ritorno al successo (dopo 5 turni) del Ravenna nel recupe-
ROBERTO PELLEGRINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ro di Foggia reca una dedica all’attaccante albanese, scomparso tragicamente 12 giorni fa: «Ci ha guidato alla vittoria ed è tutta per lui» dice a fine gara Rossetti, autore del primo gol. Superiorità La vittoria è più ampia del 2-1 finale. Superiore sul piano tecnico e strategico, la squadra di Esposito fa male quando accelera e rischia solo quando si addormenta. E il Foggia infila il secondo k.o. di fila e dopo due anni finisce l'imbattibilità interna. Rossetti sblocca al 18': tiro dal limite, Milan tradito da un rimbalzo; altre occasioni con Scappini (16'), Rossetti (34'), Toledo (45') e una traversa di Sciaccaluga su angolo (46'), mentre il Foggia replica con Salgado (25') e pareggia con Goretti al 32': gran tiro da fuori. Ripresa più equilibrata: Foggia vicino al 2-1 con Salgado e Di Roberto (2'), poi al 26' il neo entrato Packer s'inventa il 2-1 con una sventola. E Mancino nel finale si divora il 2-2.
LA SITUAZIONE
SERIE D
Cosner divorzia dalla Reggiana
Tamai primo, Montevarchi k.o.
La Reggiana ha risolto il contratto col difensore Andrea Cosner, 21 anni, scuola Milan, mai utilizzato. Ecco le partite di domenica nel girone B (ore 15): Andria-Spal; Cavese-Ravenna; Foggia- Marcianise; GiulianovaLanciano (lunedì, ore 20.45); Pescara-Ternana; PescinaTaranto; Potenza-Verona; Reggiana-Cosenza; Rimini-Portogruaro. GIRONE A La situazione del girone A dopo la 6ª giornata: Cremonese p. 15; Novara 14; Lumezzane 13; Perugia (-1) 11; Varese 10; Arezzo 9; Foligno, Viareggio, Pergocrema e Benevento 8; Lecco e Alessandria 7; Figline (-1) 6; Pro Patria, Monza, Sorrento e Como 5; Paganese 3. Così domenica (ore 15): Alessandria-Como; ArezzoLecco; LumezzaneCremonese; Monza-Foligno; Pergocrema-Figline; PerugiaViareggio; Pro Patria-Novara; Sorrento-Benevento; Varese-Paganese.
Così i recuperi di serie D: GIRONE C Concordia-Albignasego 1-0; Union Quinto-Tamai 1-2. Classifica: Tamai e Verolese p. 13; Concordia 11; Este 10; Sanvitese, Domegliara e Montichiari 8; Venezia, Montebelluna e Jesolo 7; Union Quinto, Belluno e Villafranca 6; Porfido Albiano 4; Albignasego, Virtus Vecomp, Pordenone, Manzanese, Palazzolo 3; Montecchio 2. GIRONE D Adriese-Cecina 5-1. Classifica: Pisa p. 13; Chioggia* p. 12; Adriese, Carpi e Santarcangelo 10; Russi, Fossombrone* e Rovigo 9; Mezzolara 8; Cecina 7; Castellana 6; Rosignano, Boca Pietri e Borgo a Buggiano 5; Castellarano e
Ponsacco 4; Castel San Pietro e Castelfranco 3; Riccione 1; Pontedera 0. (*una gara in meno). GIUDICE Group Città di Castello-Montevarchi (1-3) diventa 3-0 a tavolino: gli ospiti avevano schierato Maurizio Sala, che non aveva potuto scontare una squalifica di Coppa. La nuova classifica del girone E: Gavorrano e Deruta p. 12; Scandicci, Monterotondo, Group Città di Castello e Sporting Terni 7; Guidonia 6; Monteriggioni, Calenzano e Orvietana 5; Castel Rigone, Sansepolcro e Sestese 4; Montevarchi (-1) e Pontevecchio 3; Sangimignano, F. Juventus e Forcoli 2.
IL CASO
Akragas, uno sponsor lascia AGRIGENTO Akragas sempre più nei guai dopo la dedica del presidente Sferrazza (Daspo di 5 anni per lui) a un boss mafioso. La Vincenzo Mancuso & C. Srl ha revocato la sponsorizzazione al club (Eccellenza) «a tutela della
propria immagine». Intanto, il procuratore federale Palazzi ha deferito Sferrazza alla Commissione Disciplinare territoriale «per violazione dei doveri di lealtà, probità e correttezza»
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FORMULA 1 SVOLTA A MARANELLO
Montezemolo «Grande pilota uomo di carisma, mi aspetto molto» Un corteggiamento durato quasi due anni per un campione dalle qualità straordinarie SEGUE DALLA PRIMA Giancarlo Minardi, l’uomo che l’ha fatto debuttare in F.1: «Un mastino. Velocissimo, rigoroso e anche simpatico». Ecco il profilo sintetico di Fernando Alonso, l’uomo nelle cui mani la Ferrari ha riposto il proprio destino. Ieri alle 16.01 l’annuncio proprio nell’ora (in Giappone erano le 23) in cui Alonso stava andando a coricarsi, nell’albergo attiguo al circuito di Suzuka. Probabilmente, libero da ogni impedimento, avrà fatto i primi sogni in rosso, dopo un accordo firmato con un anticipo di quasi due anni. Un pilota desiderato, molto stimato dagli italiani, pronto a farsi amare. Dice Montezemolo: «Da mesi la gente mi ferma per strada e mi chiede: quando ingaggiate Alonso? Un entusiasmo così lo ricordo solo poco prima dell’accordo con Schumacher, tanti anni fa. Alonso e Massa saranno una coppia bellissima, tutta latina. Io credo molto nel recupero di Felipe». Kimi Alonso subentra a Raikkonen, campione straordinario che in Ferrari ha fatto vedere poche delle qualità che aveva esibito in cinque anni di McLaren. Il titolo mondiale conquistato al primo colpo, più per demerito di Hamilton che per merito suo, poi qualche bella gara qua e là, errori, troppa discontinuità, un vago senso di non-appartenenza all’atmosfera Ferrari. «Una questione di carattere — commenta Montezemolo —
perché Kimi è uno che mostra poco, si tiene tutto dentro. Sono cose che non hanno agevolato il dialogo all’interno del team. Comunque sono grato a Raikkonen: ci ha portato un Mondiale che non dimenticheremo». Ed eccoci alla questione cruciale. Che Raikkonen non sia riuscito a dialogare pienamente con gli ingegneri della Ferrari o che abbia fornito indicazioni stentoree non fa differenza. Il problema è che i tecnici hanno necessità di dialogare in modo franco coi piloti. Non pretendono di sapere come modificare una sospensione o un alettone perché questo è compito loro, ma devono capire se una cosa funziona o meno. Con Schumi accadeva puntualmente, con Raikkonen no. Da qui la scelta di cambiare direzione e puntare su quanto di meglio ci fosse in F.1. Alonso appunto. Il quale
gazza&play I SORPASSI DI FERNANDO SUL TELEFONINO Inquadra* il codice oppure invia un SMS al 34 04 34 34 34 con 3002
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*Per le istruzioni vai nella sezione Altri mondi alla fine del giornale
potrà indirizzare, consigliare, collaborare, a patto che la Ferrari gli dia una macchina buona da rendere ottima: con i vizi di fondo della F60 di quest’anno, neppure lui avrebbe fatto miracoli. Ma va ricordato come Alonso abbia conquistato due titoli mondiali con delle Renault inferiori alle Ferrari guidate da Schumacher. C’è riuscito con classe, intelligenza, spronando la squadra a dare il massimo dinanzi al suo impegno, alla vocazione a quel rischio in più che poi ha fatto la differenza. Qualità «Ecco, ci serviva un uomo-squadra, penso che Alonso lo sia, considerando anche tutto il bene che mi ha detto di lui il responsabile del nostro team, Domenicali. Ma anche noi non dovremo sbagliare», spiega Montezemolo. Alonso è meticoloso quanto Lauda, aggressivo quanto Schumacher, leale con i rivali, capace di sorridere come Massa. Col quale ha sempre discusso in italiano. I due, in passato, hanno avuto qualche screzio in pista e si sono anche mandati reciprocamente a quel paese. Una rivalità che farà bene a entrambi, purché resti entro limiti logici. L’obbiettivo è il titolo mondiale del 2010. «Fernando è un gran pilota e un uomo carismatico, mi aspetto molto», conclude Montezemolo al quale non va proprio giù che questa stagione cominciata male stia finendo peggio. Nel frattempo benvenuto ad Alonso, il più italiano (nel bene e nel male) dei piloti italiani in F.1... Pino Allievi
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HA VINTO IN OGNI CATEGORIA
Fernando Alonso è nato a Oviedo il 27 luglio 1981. È sposato con la cantante Raquel del Rosario.
Gli inizi Il primo kart è costruito da papà José Luis per la sorella Lorena. A lei non piace e Fernando lo eredita a 3 anni. A 7 anni è campione delle Asturie, a 12 di Spagna, a 15 è Mondiale junior.
Monoposto Nel ’99 vince il Trofeo Nissan e l’anno dopo è 4˚ in F.3000 con la vittoria a Spa.
Formula 1 In Australia ’01 debutta su Minardi, nel 2002 è test driver per la Renault che lo ingaggia per il 2002. Nel 2003 è il più giovane della storia a centrare pole position, podio e vittoria. Nel 2005 e 2006 fa suo il Mondiale piloti, poi passa in McLaren dove si scontra con Ron Dennis e Lewis Hamilton. Chiude 3˚ a un punto da Raikkonen. Nel 2008 torna in Renault: 2 vittorie e tante amarezze.
Statistiche In 136 GP vanta 2 Mondiali, 21 vittorie, 53 podi e 18 pole.
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L’INTERPRETAZIONE
Fernando, vestito di rosso. In attesa delle vere foto... Fernando Alonso, 28 anni, in tuta Ferrari. Per ora è solo una nostra costruzione grafica, sulla tuta vera ci sarà anche il nuovo sponsor Banco Santander... Per ritrovare uno spagnolo in rosso, bisogna risalire al bianco e nero. Ad Alfonso De Portago, alla Ferrari nel 1956 e 1957. Disputò 5 GP
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Alonso
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CHE STELLE
Ora è davvero ferrarista «Sono felice e orgoglioso»
E’ il 6o iridato alla corte del Cavallino
«Insieme con Massa daremo tante gioie ai tifosi della Ferrari» Domenicali: «Ha talento ed è un vincente, ci riporterà ai vertici» DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SUZUKA (Giappone) dIn treno da
Tokyo, poi cena e a nanna presto. Fernando Alonso ha trascorso così le prime ore da ferrarista in pectore: dopo aver depositato i bagagli in camera, si è presentato al ristorante italiano dell’hotel di Suzuka e lì ha diviso una cotoletta alla milanese e un tiramisù con la moglie Raquel del Rosario. Mangiando, la conversazione con gli altri due commensali, il manager Luis Garcia Abad e il fisioterapista Fabrizio Borra, ha avuto come filo conduttore il maltempo. E’ piovuto tutto il giorno ieri a Suzuka e le previsioni per i prossimi giorni non fanno sperare niente di buono se non per domenica. Orgoglio Comportamenti normali, come sempre alla vigilia di una corsa, perché da tempo Fernando e il suo clan avevano trovato l’accordo con la Ferrari (3 anni più opzione di 2, circa 10 milioni a stagione) e l’annuncio, arrivato quando il pilota stava andando a dormire, era dato per scontato. Era solo questione di tempo, legata alla sistemazione di dettagli di carattere burocratico. «Sono molto felice e orgoglioso di diventare pilota della Ferrari», aveva già fatto dettare nel comunicato con il quale Maranello ieri ha annunciato l’accordo triennale con lui. Il comunicato così prosegue: «Guidare una monoposto del Cavallino Rampante rappresenta un sogno per tutti quelli che fanno questo mestiere e io
oggi ho la fortuna di poterlo realizzare. Di questo voglio ringraziare innanzitutto il Presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, che ha fortemente voluto questo accordo triennale. Già durante l’estate avevamo raggiunto un’intesa a partire dal 2011 ma poi, negli ultimi giorni, il quadro della situazione è mutato (lo scandalo Renault con la radiazione di Briatore; n.d.r.) e abbiamo deciso di anticipare l’arrivo a Maranello di un anno. Gli anni trascorsi alla Renault sono stati fantastici: insieme siamo riusciti a vincere quattro titoli iridati (due piloti ed altrettanti costruttori) e, fino ad oggi, 21 gare. Auguro alla squadra tutta la fortuna possibile e speriamo di poter ottenere dei buoni risultati nelle ultime gare di questo campionato».
Accordo di tre anni più opzione per altri due, ingaggio attorno ai 10 milioni a stagione: «Non vedo l’ora di cominciare» Energie «Dopo — conclude Alonso —, tutte le mie energie saranno dedicate alla prossima stagione: sono sicuro che, insieme a Felipe, sapremo dare delle grandi soddisfazioni alla Ferrari e ai suoi tifosi sparsi in tutto il mondo. Non vedo l’ora di mettermi al lavoro con la mia nuova squadra». Per caso l’annuncio dell’ingaggio è coinciso con il ritorno della F.1 a Suzuka. L’ultima volta che si corse qui (2006), Alonso e la Ferrari si contendevano
il Mondiale. Tre anni dopo, con il Mondiale indirizzato già da tempo altrove, Alonso e la Ferrari si trovano per vincere, questa volta insieme. Vincente «Siamo lieti di aver siglato questo accordo con Fernando — ha detto Stefano Domenicali, capo della Gestione Sportiva, ribadendo che c’era già un accordo per il 2011 — un pilota che non soltanto ha un grandissimo talento ma è anche un vincente, come ha dimostrato tante volte in carriera, pure in condizioni difficili. Contribuirà a riportare la Ferrari al livello cui deve essere, cioè a lottare per il vertice. Come ha detto il Presidente Montezemolo, tutti i campioni vogliono venire a Maranello, prima o poi. Alonso e Massa sono la coppia migliore per noi».
GIUSEPPE FARINA 1952 Mondiale nel 1950 con l’Alfa Romeo Alla Ferrari nel 1952 (2˚), ’53 (3˚), ’54 (8˚) e ’55 (5˚).
JUAN MANUEL FANGIO 1956 Mondiale nel ’51 (Alfa), ’54 (Maserati e Mercedes) e ’55 (Mercedes). Alla Ferrari nel ’56 (1˚).
IL COMUNICATO
Kimi: «Mi dispiace lasciarli» Fisichella sarà la riserva
Il comunicato su carta intestata del Cavallino inoltrato ieri
Questo il comunicato di Maranello inoltrato ieri alle 16.01. «La Ferrari comunica di aver raggiunto un accordo di collaborazione con Fernando Alonso, attualmente alla Renault. L’accordo sarà valido per tre stagioni, a partire dal 2010. «La formazione della Scuderia nella prossima stagione sarà dunque composta da Felipe Massa e da Alonso, con Giancarlo Fisichella nel ruolo di pilota di riserva. Kimi Raikkonen lascerà la squadra alla conclusione di questo
campionato, dopo una partnership ricca di successi che lo ha visto conquistare il Mondiale piloti 2007 e contribuire in maniera decisiva ai titoli costruttori sempre nel 2007 e nell’anno successivo». «Abbiamo deciso di comune accordo — dice Kimi — di interrompere con un anno di anticipo il nostro rapporto. Mi spiace lasciare una squadra con cui ho trascorso 3 anni fantastici e centrato l’obiettivo del titolo che mi ero posto a inizio carriera. Porterò con me bellissimi ricordi».
MARIO ANDRETTI 1982 Mondiale nel 1978 su Lotus. Con la Ferrari ha disputato gli ultimi 2 GP della carriera nell’82 (3˚a Monza).
CARRIERA & DINTORNI LA MOGLIE È UNA CANTANTE DI SUCCESSO, IL SOGNO È CREARE UNA SQUADRA DI CICLISMO
I record, la musica e l’amore per la bici Al debuttò in F.1 staccò in qualifica il compagno Marques di ben 2"6 PAOLO IANIERI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dMa chi è Fernando Alonso, neo pilota Ferrari? Ecco alcune cose, note e meno, del 28enne pilota spagnolo.
Il debutto La prima volta di Fernando su F.1 fu un premio per la conquista del trofeo Nissan: non aveva ancora 18 anni. Sotto l’acqua di Jerez girò subito
in F.1: 3˚ più giovane a debuttare dopo Mike Thackwell e Ricardo Rodriguez, più giovane a conquistare una pole position, a salire sul podio e a conquistare una vittoria (record battuti da Vettel) e a vincere il Mondiale (battuto poi da Hamilton).
così forte che venne fermato dal box. Quel test fu l’anteprima a una brillante stagione in F.3000 nel corso della quale arrivò l’accordo con Flavio Briatore e un accordo per debuttare nel Mondiale 2001 con la Minardi. Dove impressionò fin dalla prima gara, mettendo in qualifica la sua monoposto davanti alle Prost di Burti e Mezzacane e staccando l’altra Minardi del compagno Tarso Marques addirittura di 2"6. Record I primati hanno accompagnato tutta la carriera di Alonso. È stato il più giovane vincitore di un Mondiale kart, di una gara di F. Nissan e F.3000 e il trend è proseguito
Fernando Alonso, 28 anni con la moglie Raquel del Rosario, 26 IPP
Musica La musica nel sangue, anche se non suona. La prima fidanzata si chiamava Rebecca e faceva la violoncellista. I due si erano conosciuti alla pista di kart di Oviedo di proprietà di papà Alonso, dove la madre gestiva il bar. Poi è arrivata Raquel del Rosario, oggi sua moglie, cantante del gruppo El Sueño de Morfeo. E un compagno delle elementari, il cantan-
te Melendi, gli ha dedicato la canzone Magic Alonso.
ALAIN PROST 1990 Campione del mondo nel 1985, ’86 e ’89 con la McLaren, Due stagioni in Ferrari nel 1990 (2˚) e ’91 (5˚).
Bici Fernando ama calcio e kart, adora giocare a poker e fare giochi di prestigio con le carte, ma la scoperta degli ultimi anni è la bicicletta. In inverno si è allenato con Carlos Sastre ed è molto amico di Alberto Contador: in futuro potrebbe persino creare una squadra professionistica. Casa Per ragioni fiscali Alonso ha scelto di vivere in Svizzera. Abita sul lago di Ginevra, non lontano da Lewis Hamilton e Casey Stoner, ma l’altra estate ha anche comprato casa a Lugano: Maranello è più vicina...
MICHAEL SCHUMACHER 1996 Mondiale nel 1994 e ’95 (Benetton). Alla Ferrari nel ’96 (3˚), ’97 (n.c.), ’98 (2˚), ’99 (5˚). 2000-2004 (5 titoli), ’05 (3˚) e ’06 (2˚).
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Briatore: «Fernando, un vero gladiatore» «Va sempre al limite e ha una costanza di rendimento unica. La Ferrari è la giusta consacrazione» LO SCOPRITORE
L’EX COMPAGNO
Minardi: «Nessuno è bravo quanto lui»
Trulli: «La rossa sarà un grande passo avanti»
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MARCO DEGL’INNOCENTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Fernando Alonso (a sinistra), 28 anni, con Flavio Briatore, 59 LIVERANI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dBocca cucita sullo scandalo Singapore 2008 che ha portato alla sua radiazione, nessun dettaglio sul processo che ha intenzione di intentare alla Fia, ma Flavio Briatore non si tira indietro quando gli si chiede un parere sul passaggio di Fernando Alonso alla Ferrari, considerando i rapporti tra i due, così stretti che lo spagnolo gli ha dedicato il podio della gara di domenica scorsa: «Fernando è stato caro, la sua dedica mi ha fatto molto piacere. Che cosa penso di lui a Maranello? Che la Ferrari ha fatto un grande acquisto. E che Alonso si toglierà tante soddi-
sfazioni. In fin dei conti, per lui passare alla Ferrari è la consacrazione di una carriera fantastica». Sulle qualità di Alonso, Briatore si dilungherebbe all’infinito: «La più esaltante, per una squadra che lo fa correre, è la costanza di rendimento: è sempre preparatissimo, sempre al limite su ogni pista. Ha carisma con gli ingegneri ed è un grande lavoratore. Non si arrende mai». Briatore ricorda i titoli iridati di Alonso, nel 2005 e 2006, che sono anche della Renault e suoi: «Un pilota fantastico, veloce, intelligente, incisivo. Un gladiatore delle piste». p.a.
d«La Ferrari ha fatto un grande affare a ingaggiare Fernando Alonso: per quanto ne so io è il miglior pilota di F.1 in circolazione». Si entusiasma Giancarlo Minardi a parlare di Fernando: lo conobbe nel novembre 1999 a una prova organizzata a Jerez per misurare i talenti del momento. «Fu una scoperta e una grande sorpresa. Me ne aveva parlato Adrian Campos. Ricordo che quel giorno pioveva. Ma mentre gli altri 3 piloti convocati non miglioravano, lui provò per ultimo e sotto l’acqua progredì di 1" ogni giro. Lo fermammo per evitare che danneggiasse la macchina, lui ci sorprese dicendo: "ma io non stavo spingendo"!». Anche parlando delle qualità di Fernando, Minardi non usa mezzi termini: «È un pilota di
SUZUKA (Giappone) d Aveva da poco terminato la cena, Jarno Trulli, nel ristorante italiano vicino al circuito dove quasi tutti i piloti si ritrovano la sera. A un tavolo a pochi metri, Fernando Alonso, con cui ha passato due stagioni alla Renault. Nel 2003, quando lo spagnolo era stato appena promosso titolare al fianco del pescarese, dopo un anno come collaudatore, e nel 2004. A serata ormai tarda Trulli, appena rimessosi dall’influenza, ha commentato l’ingaggio: «Un’ottima scelta quella Ferrari, Fernando è stato due volte campione del mondo. Cos’altro si può dire di uno come lui? Con Alonso mi sono sempre trovato bene: sia come persona sia come pilota». Jarno non ha dubbi: è una svol-
Giancarlo Minardi, 62 anni COLOMBO
grande competenza e in più è un trascinatore dei tecnici con i quali riesce ad instaurare un dialogo molto costruttivo. In una grande scuderia come la Ferrari, l’unica che riesce a dare ad entrambi i piloti lo stesso materiale, queste doti di collaudatore emergeranno ancora di più. Soprattutto ora che si prova molto poco». «In Minardi — ricorda il manager — i tecnici avevano capito in fretta che quando Fernando era sceso ad un certo limite, era necessario migliorare la macchina per progredire ancora: perchè, come guida, nessuno sarebbe riuscito a fare meglio». m.v.
Jarno Trulli, 35 anni AFP
ta per la carriera di Alonso. «La Ferrari sarà anche in difficoltà ma è sempre la Ferrari: un mito, difficile resisterle. Un grande team, se non il numero uno in assoluto, con enormi potenzialità. Per Fernando penso che sia un grosso passo avanti». Trulli però non prova invidia. «È una bella opportunità, ma uno deve pure averle le opportunità. Io ho avuto quella di stare in Toyota e quest’anno Fernando avrà invidiato me». Trulli ha meno certezze sul suo futuro: «Serve pazienza, non c’è solo il mio futuro. Diversi team e piloti sono nell’incertezza. La cosa migliore è aspettare».
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C’è Kubica nell’ombra di Massa Felipe vuole correre ad Abu Dhabi. Se non ci sarà il recupero, allora la Ferrari... DAL NOSTRO INVIATO
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SUZUKA (Giappone) dIl prossimo
anno «accanto a Fernando Alonso ci sarà Felipe Massa, che sta procedendo speditamente nel recupero fisico». Ancora una volta Stefano Domenicali ha voluto confermare come a Maranello si creda ciecamente nel pieno recupero del brasiliano, reduce da un paio di giorni di test sul kart a Granja Viana. Ritorno Settimana prossima, martedì e mercoledì, Felipe sarà per la prima volta in Italia dopo l’incidente di Budapest (25 luglio) per una prova importante, al simulatore. Il ritmo più incalzante col quale il brasiliano sta bruciando le tappe trasmettono la sensazione che lo si voglia vedere in pista ad Abu Dhabi (1 novembre) per pianificare il 2010. Alternativa Ecco perché, probabilmente, adesso non ci sarà alcuna contromossa Renault: il futuro di Robert Kubica, maggior indiziato a sostituire Alonso, è infatti condizionato dalla sorte di Massa. Qualora il brasiliano non fosse recuperabile al 100 per cento,
la Ferrari potrebbe indirizzarsi sul polacco, già in lizza con Fisichella per guidare la F60 in questo finale di stagione. Kubica è il pezzo pregiato del mercato e può prendersi il lusso di tenere sulla corda ancora per qualche settimana i suoi pretendenti. Campioni Anche la McLaren non dovrebbe annunciare subito Kimi Raikkonen. Da Woking fanno sapere di non aver messo ancora nero su bianco alcun accordo con l’ormai ex ferrarista, che ha corso con loro dal 2002 al 2006. Al punto che è cominciata a circolare la voce che sia Kimi e non Rosberg il pilota preso dalla Mercedes per la Brawn. Alla McLaren potrebbe invece finire proprio Nico, anche se non sono tramontate del tutto le speranze di Kovalainen (sempre ben sostenuto da Hamilton) per la conferma. Che arrivi Rosberg o Raikkonen, Ross Brawn sacrificherà Rubens Barrichello, che si è in pratica già accordato con la Williams, dove affiancherà Nico Hulkenberg. Tutto da decifrare il destino della Toyota: in una conferenza stampa a Tokyo il presidente del team Hamashina ha ribadito che il futuro in F.1 «è legato alle valutazioni della casa madre». Ritiro in vista?
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MOTO VERSO ESTORIL
Rossi sul web «Scusate il ritardo!» dIncredibile a dirsi: il pilota più pigro del mondo in fatto di nuove tecnologie si è svegliato. Questa mattina, alla vigilia del GP di Portogallo (domenica alle 14, ma alle 12.15 c’è la 250 e alle 15.30 la 125), nasce www.valentinorossi.com, il sito Internet dell’8 volte campione del mondo. Il dottore in comunicazione si è convinto e «dopo 14 anni di Motomondiale finalmente anch’io ho un sito web... Scusate il ritardo!». In effetti...
MOTOMONDIALESTORY
Capirossi, Dovi e Melandri in dvd
Domani arriva in edicola il 5˚ dvd (10,99 e più il giornale) di MotomondialeStory, collana Gazzetta con Dorna e Mediaset. Protagonisti Capirossi, Dovizioso e Melandri.
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MONDOMOTORI AUTO CORRADO CANALI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d Sono due le tendenze del momento: ecologia e dimensioni compatte. La Fiat le ha applicate alla nuova generazione Punto che ha ribattezzato Punto Evo da evoluzione. Da un lato arrivano i nuovi motori che danno più potenza e allo stesso tempo garantiscono un taglio nei consumi e nelle emissioni, dall’altro il restyling non ha toccato nella sostanza le misure della Punto che resta una vettura comoda ma compatta, utilizzabile in città ma utile anche per chi ha bisogno di spostarsi.
Evoluzione Un’evoluzione per riuscire nel modo migliore ha bisogno di una base di partenza valida. Soltanto così il modello progredito può riuscire. E il progresso della Punto Evo si basa su tre elementi importanti: lo stile, la tecnica e i motori. Tutti aspetti fondamentali per un’automobile. Lo stile fuori... All’esterno la nuova gamma si rilancia con un frontale inedito, conseguenza delle modifiche al paraurti e alla calandra che ora sono integrati e si ispirano allo stile introdotto con successo dalla 500. ... e dentro Molto più evidente è il cambiamento degli interni. La sensazione è ora quella di un’auto di categoria superiore in grado di sfoggiare un abitacolo moderno, confortevole, e ricco di dotazioni. Plancia e strumenti sono più completi, sedili e rivestimenti sono stati migliorati. Oltre alle forme, a bordo della Punto Evo cambia anche la sostanza, merito di un comfort acustico tipico di vetture di classe più elevata. E sulla stessa linea ecco anche
navigazione e tutti i principali comandi necessari alla guida.
Punto Evo
Multijet Quelli nuovi sono tutti Euro 5. E due confermano che questa evoluzione della Punto è di quelle pesanti. Si tratta del Multijet di seconda generazione destinato ai 1300 cm3 da 75 e 90 Cv, nel primo caso, con turbina a geometria fissa e variabile nel secondo. Entrambi montano il filtro antiparticolato di serie. I vantaggi dell’evoluzione Multijet riguardano consumi, emissioni (-2%) e coppia (+25%). E al volante le due Punto Evo turbodiesel si segnalano sia per la silenziosità sia per il tiro in basso.
Interni rivoluzionati nuovi motori Euro 5 è la macchina per tutti L’abbiamo provata: a bordo comfort e qualità da vettura superiore Omaggio di Rossi all’Estoril: una livrea dedicata alla compatta Fiat l’illuminazione più gradevole mentre sorprende, su un auto da grandi numeri, il senso di benessere.
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IL NOSTRO GIUDIZIO
La tecnica Anche sotto questo punto di vista la Punto Evo non scherza. Perché tutte le versioni hanno di serie 7 airbag, compreso quello per le ginocchia del guidatore, ma anche lo start&stop (lo spegnimento automatico del motore durante brevi soste come ai semafori), di serie nell’abbinamento sui motori Euro 5 con i quali garantisce risparmi sia di consumi sia di emissioni. E non poteva mancare un nuovo sistema per informare e intrattenere i viaggiatori. Si chiama Bleu&Me-Tom Tom e consente di gestire attraverso un pratico schermo a sfioramento e a colori funzioni come telefono,
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STILE Non cambia l’impronta estetica ma si nota l’evoluzione DOTAZIONI I nuovi motori Multijet e Multiair e una dotazione superiore PREZZI Gli stessi del modello attuale
La Punto Evo in passerella sulla portaerei Cavour. Il frontale cambia paraurti e proiettori. Anche dietro c’è un nuovo paraurti con dei curiosi fanali. La luce di posizione è percepibile di notte con una forma a parentesi che si apre a sinistra e si chiude a destra
BERLUSCONI
ABARTH HA UN 1.4 DA 180 CAVALLI
«Gli incentivi? Se servono li rinnoviamo»
Svelata la 500 R3T che farà il rally
Se c’è bisogno gli incentivi verranno rinnovati. Lo ha assicurato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi parlando a SkyTg24. «Abbiamo fatto un intervento molto positivo nel settore auto — ha detto —, se quando scade il provvedimento c’è necessità e convenienza di rinnovarlo il Governo non si tirerà indietro». L’appello era stato rivolto martedì dall’a.d. Fiat Sergio Marchionne che aveva parlato di rischi nell’occupazione in caso di diminuzione delle vendite. Marchionne ha definito la parole di Berlusconi «incoraggianti».
La 500 Abarth R3T è spinta da un turbocompressore Garret GT
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ECOLOGIA Oltre a Gpl e metano ci vorrebbe una versione ibrida o meglio elettrica. VARIANTI Mancano la cabrio e la station. OBIETTIVI I rivali sono tanti, sarà dura mantenere i numeri di vendita.
MultiAir L’altra novità è il Multiair a benzina: debutto per Fiat, dopo il lancio sull’Alfa MiTo. Due i livelli di potenza per il 1400 cm3, 105 e 135 Cv, il primo aspirato e l’altro turbocompresso. L’obiettivo, centrato, è stato quello di ridurre il differenziale in termini di consumi ed emissioni rispetto ai diesel. Prezzi Gli stessi del modello già in vendita. Vanno da 11.800 e per la Active 3p 1.2 65 Cv ai 20.450 della Emotion 5p 1.6 120 Cv Multijet. Moto Il lancio di Punto Evo, per Fiat avrà una vetrina anche a due ruote. Nel fine settimana, infatti, si corre il GP del Portogallo e oggi all’Estoril Valentino Rossi e Jorge Lorenzo scopriranno una livrea esclusiva (l’unica dell’anno) per le loro Yamaha. Una moto quasi completamente bianca perché, dice il suo designer Aldo Drudi (l’intervista è su www.gazzetta.it), «si è voluto accentuare il messaggio ecologico dei nuovi motori Multijet e Multiair. Quindi un disegno essenziale, ma al tempo stesso molto visibile e personale».
CLIC LA PRIMA VERSIONE E’ NATA NEL 1993 La Fiat Punto, disegnata da Giorgetto Giugiaro, è nata nel 1993, erede della Uno: disponibile subito in 31 versioni, nel ’97 subì un primo restyling. Nel ’99 ecco la seconda generazione alla quale, dal settembre 2005 si affianca la Grande Punto.
FIAT PROFESSIONAL GRAZIE AGLI INCENTIVI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d(co.ca.) Dopo la pista, con l’Abarth 500 Assetto Corse, lo Scorpione si rilancia anche nei rally. Nel 2010 darà vita a un campionato monomarca con la 500 nel tricolore ed Europeo rally. Abarth ha svelato la sua ultima creatura al 51˚ Rally di San Remo: doppi fari supplementari e roll bar specifici, kit di sicurezza, sedili omologati Fia e cerchi OZ da 7" x 17". La 500 Abarth R3T, questo il nome della vettura, pesa 1080 chili, ha un motore di 1368 cmc con turbocompressore Garret GT 1446 a geometria fissa, per una potenza massima di 180 Cv a 5500 giri/minuto, con cambio sequenziale a 6 rapporti e innesti frontali, dotato di differenziale autobloccante a lamelle, frizione bidisco e semiassi specifici.
Il Fiorino a metano costa solo 3.990 e Due varianti, furgone e combi, ha la doppia alimentazione 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dLa divisione veicoli commerciali Fiat Professional ha messo in vendita il nuovo Fiorino Metano, versione a doppia alimentazione a metano e benzina, del modello premiato Van of the Year 2009. Disponibile in due varianti, furgone e combi e negli allestimenti, base e SX, il Fiori-
no Metano dispone di un motore 1.4 Fire da 70 Cv Euro 5, per quello che è l’unico veicolo a metano di primo impianto del settore. Il prezzo parte da 12.950 e Iva esclusa. Le versioni furgone, inoltre, sono disponibili fino a fine anno col massimo degli incentivi: 4.000 e cui, con la rottamazione, si sommano 2.500 e di bonus. Per confermare ancor di più la politica di attenzione all’ambiente, Fiat Professional, ha deciso di aggiungere un ulteriore contributo, per offrire il Fiorino Metano a un prezzo di lancio incredibile: 3.990 e. co.ca.
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fIl varesino, Pellizotti, Nibali, Kreuziger: quante
CICLISMO
punte nella Liquigas per le corse a tappe
Basso detta le condizioni «Correrò solo da protagonista»
IL CALENDARIO ANCORA 6 GARE
Ivan e l’ipotesi gregario: «Anche nel 2010 voglio fare due grandi giri. Per vincere»
dLa maglia arcobaleno si vedrà spesso in questo finale di stagione. Dopo tre anni non è più su spalle italiane, ma Cadel Evans, vincitore domenica sul traguardo di Mendrisio, ha il nostro Paese nel cuore e l’ennesima conferma viene dal suo programma post-mondiale: il 32enne australiano della Silence-Lotto sfoggerà l’iride per la prima volta giovedì prossimo a Peccioli, nella Coppa Sabatini. Curiosità: proprio la corsa che — il 23 settembre 1999 — lo vide esordire tra i professionisti con la maglia della Saeco-Cannondale. Poi sarà a: Giro dell’Emilia. Gp Beghelli, Gran Piemonte e Giro di Lombardia. In tutto un 2009 da 89 giorni-gara. A fine ottobre tornerà a casa in Australia, dove dovrebbe restare per 3 mesi. Ricordato che all’estero resta l’appuntamento di rilievo della Parigi-Tours — in programma domenica 11, ci saranno Pozzato e Ballan ma non Mark Cavendish, che aveva rinunciato anche al Mondiale — e che la stagione si chiuderà ufficialmente con la Japan Cup di domenica 25 ottobre (al via Basso e Visconti), ecco il panorama delle corse del calendario italiano con i protagonisti più attesi.
CLAUDIO GHISALBERTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dFranco Pellizotti capitano al Giro d’Italia, con Vincenzo Nibali come prima alternativa e Ivan Basso gregario. Basso capitano al Tour, con Roman Kreuziger aiutante e Pellizotti per i traguardi parziali. Infine Nibali capitano unico alla Vuelta. Sono i programmi della Liquigas per il 2010, almeno per quanto riguarda gli uomini di classifica. Piani di cui nella società di Roberto Amadio si discute già da tempo e che dovevano rimanere segretissimi fino al termine della stagione, ma che invece sono trapelati già domenica al Mondiale di Mendrisio.
Perentorio Programmi che per forza di cose faranno discutere interessati e appassionati. Del resto, vi potete immaginare Basso gregario sulle strade d’Italia? E lo stesso varesino è stato chiaro al termine della prova iridata. «Premesso che, delle corse 2010, in squadra non si è ancora parlato — ha spiegato — quest’anno ho dimostrato di potere puntare in alto in due grandi gare a tappe (5˚ al Giro e 4˚ alla Vuelta, ndr). Un rendimento che non sono in molti a poter garantire. Per questo anche nel 2010 voglio correre due grandi giri da protagonista. Solo da protagonista. Per puntare alla vittoria».
x HANNO DETTO Basso «Quest’anno ho dimostrato di poter puntare in alto in due grandi gare a tappe, mostrando un rendimento che non sono in molti a potere garantire. Per questo voglio riprovarci» Nibali «Un grande giro affiancato a Basso lo farei volentieri: già quest’anno avrei voluto correre la Vuelta. Ma prima aspettiamo di vedere i percorsi»
Solo per due Probabilmente ci sono solo due corridori per i quali Basso sarebbe disposto a sacrificarsi: Alberto Contador e Lance Armstrong. Con tutti gli altri del gruppo, invece, Ivan vuole partire almeno alla
Evans no-stop Ottobre italiano per l’iridato Cadel farà Sabatini, Emilia, Beghelli, Gran Piemonte e Lombardia. Sabato c’è il Cimurri CIRO SCOGNAMIGLIO cscognamiglio@gazzetta.it 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
pari. Inoltre, fatto non trascurabile, dopo il ritorno alle competizioni Basso si sente in debito di riconoscenza verso il Giro e verso i tifosi italiani. Non potrebbe deluderli con una corsa anonima fuori classifica. Terzo incomodo Ma lo stesso Nibali, forte di un ottimo 7˚ posto al Tour, come vedrebbe il declassamento ad aiutante di Pellizotti al Giro senza poi correre in Francia? «Aspettiamo di vedere i percorsi — dice il messinese —. Ma una grande corsa a tappe affiancato a Basso la farei volentieri. Avevo già chiesto di correre la Vuelta quest’anno. Però il Tour ha salite più adatte alle mie caratteristiche». Ok, Pellizotti nelle ultime due stagioni ha dimostrato una buona progressione di rendimento al Giro, Nibali è un giovane che merita tutte le attenzioni, ma Basso ha ambizioni forti ed è convinto che il suo rendimento, dopo il 2009 di assestamento, possa essere ancora più alto. «Esco da questa gara con la certezza che posso vincere ancora una corsa di tre settimane», confidò a Madrid appena terminata la Vuelta. Per riuscirci il varesino ha chiesto anche un potenziamento della struttura tecnica. Irragiungibili per vari motivi Beppe Martinelli e Alain Gallopin, alla Liquigas come d.s. è in arrivo Alberto Volpi, che gode della massima fiducia da parte di Basso. Con quattro galli nel pollaio, la situazione alla Liquigas rischia di diventare difficile da gestire. Pellizotti, per i risultati al Giro, è giusto che nutra le sue ambizioni rosa, Nibali e Kreuziger sono giovani di grande talento. Basso, che ha ancora un anno di contratto, potrebbe diventare davvero molto scomodo.
Ivan Basso e Franco Pellizotti, 31 anni entrambi, in azione all’ultimo Giro d’Italia BETTINI
Coppa Sabatini (8 ottobre) — A Peccioli (Pisa) attesi Evans, Pozzato, Visconti, Basso, Paolini, Garzelli e Petacchi.
CROSS DOMENICA LA COPPA DEL MONDO
Treviso dà il via alla stagione Franzoi guida gli azzurri (m.gaz.) La Coppa del Mondo di ciclocross 2009-2010 scatterà domenica dall’Italia. La prima delle 9 prove del massimo circuito si disputerà infatti sui prati attorno al Lago Le Bandie di Spresiano (Treviso), collaudato percorso già teatro dei Mondiali 2008. L’Italia sarà presente con tutti i suoi migliori elementi, a cominciare dal campione italiano Enrico Franzoi, che ha archiviato la stagione su strada a metà giugno con il Giro del Delfinato. Oltre al veneto della Liquigas, che a giorni definirà in quale squadra
Memorial Cimurri-Gp Bioera (sabato) — Nella prima corsa in Italia del dopo-Mondiale, con traguardo a Reggio Emilia, al via Pozzato, Ballan, Visconti, Petacchi, Ginanni, Bertagnolli, e Paolini
correrà nel 2010, saranno in gara, tra gli altri, anche Cristian Cominelli (4˚ quest’anno ai Mondiali under 23), Marco Aurelio Fontana, Elia Silvestri ed Eva Lechner. Sono attesi atleti di 17 nazioni, praticamente tutti i migliori, che cominceranno da qui il cammino verso il Mondiale di Tabor, in Repubblica Ceca, il 30 e 31 gennaio. Si comincerà al mattino con le gare giovanili e amatoriale. Il clou alle 15.30 con la prova degli Elite. Lunga diretta su Rai Sport Più, dalle 13.50 alle 17.
Giro dell’Emilia (10 ottobre) — Tradizionale arrivo sul San Luca, il colle che domina Bologna: in gara Evans, Cunego, Basso, Garzelli, Scarponi, Bertagnolli, Visconti, Santambrogio. Trofeo Beghelli (11 ottobre) — A Monteveglio (Bologna) ci saranno tra gli altri Evans, Cunego, Visconti, Paolini, Petacchi, Santambrogio. Gran Piemonte (15 ottobre) — Per la 95ª edizione della classica Gazzetta, da Novi Ligure a Fossano, ci saranno Evans, Kolobnev, Rodriguez, Pozzato, Ballan e Paolini. Giro di Lombardia (17 ottobre) — L’ultima classica-monumento della stagione, targata sempre Gazzetta, è giunta alla 103ª edizione: da Varese a Como si sfideranno Evans, Cunego e Basso, senza dimenticare gli spagnoli Rodriguez e Samuel Sanchez. E poi Visconti, Ballan, Pozzato, Garzelli, Paolini, Scarponi, Bertagnolli e Santambrogio.
IL FENOMENO SUBITO ESAURITA L’INIZIATIVA DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE CHE AVEVA STANZIATO 7,7 MILIONI
taccuino
Incentivi: 57mila bici vendute in 4 giorni
DOPING
Boom in Lombardia con 11.000 mezzi acquistati. Città: Roma 1a con 1500 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«C’è una gran voglia di bici nel Paese, e questa ne è l’ennesima testimonianza». Costantino Ruggiero, presidente dell’Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), commenta così la notizia del rapidissimo esaurimento degli incentivi — 7,7 milioni
s «Dobbiamo assecondare anche in futuro questa grande passione nazionale»: l’ha detto il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo (foto Newpress)
via venerdì 25, l’esaurimento già alle 18.52 di martedì. «In totale, con l’incentivo, sono state vendute 56934 bici — spiega Ruggiero — di cui 52720 normali e 4214 a pedalata assistita. Se consideriamo la precedente agevolazione, superiamo i 100.000 pezzi. Un dato che rappresenta solo il 5% del mercato, ma l’effetto virtuoso è innegabile». di euro — messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente per l’acquisto di biciclette tradizionali e a pedalata assistita, con lo sconto del 30%. Il
Prospettive Ora tocca ai motorini, previa rottamazione del vecchio Euro 0 o Euro 1: si partirà lunedì e a disposizione ci sono 5,1 milioni di euro. Ma intanto è il dato delle biciclet-
te a destare attenzione. I 7 milioni e 700 mila euro stanziati hanno innescato acquisti per quasi 22 milioni. Fra le città, in testa Roma: oltre 1500 bici vendute; tra le regioni guida la Lombardia (11.000). «Sono davvero entusiasta — ha detto il ministro Stefania Prestigiacomo, che presentò l’iniziativa al Salone di Milano —. Un segnale fortissimo e inequivocabile a favore di uno stile di vita amico dell’ambiente e della salute. Dovremo assecondare anche in futuro quella che è una grande passione nazionale». ci. sco.
Dekker positivo anche alle controanalisi dLa positività all’Epo dell’olandese Thomas Dekker è stata confermata anche dalle controanalisi. Secondo l’agenzia di stampa olandese Anp, Dekker ha riconosciuto la colpa e attende di essere sanzionato (rischia fino a 4 anni). Per il vincitore della Tirreno-Adriatico 2006, in questa stagione tesserato per la Silence-Lotto, era stato fatale un controllo a sorpresa del 24 dicembre 2007 (era alla Rabobank) poi reanalizzato con i nuovi test.
BENEFICENZA
Braccialetti rosa: 38.000 euro per i neonati d’Abruzzo dGli oltre 37.000 braccialetti rosa venduti al Giro d’Italia nell’ambito dell’iniziativa Abruzziamo, di sostegno all’Abruzzo dopo il terremoto del 6 aprile, hanno fruttato 38.465 euro che — informa l’Assocorridori italiana — saranno devoluti al Reparto di Neonatologia dell’Azienda Ospedaliera San Salvatore di L’Aquila.
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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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PALLAVOLO EUROPEO DONNE IN POLONIA E’ ALLA QUINTA SEMIFINALE
Lo Bianco svela il segreto «Difendiamo come sette liberi» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
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Giganti
1989
L’Italia vince sempre: è già semifinale
Così nei 7 precedenti Europei
Stoccarda (Ger) Italia-Urss 0-3 Bronzo
KATOWICE (Pol) dSei Europei, cinque semifinali,
1991
nessuna altra azzurra ha fatto lo stesso. Non male come record, vero, Leo Lo Bianco? «Non mi posso lamentare».
Roma Italia-Olanda 1-3 quarte
E’ il quarto 3-0 in cinque partite, da fuori sembra che sia tutto facile. E’ così?
«Non proprio. Abbiamo avuto il merito di iniziare questo torneo molto forte e con la formula attuale è un bel vantaggio. I successi (netti) con Germania e Turchia ci hanno permesso di arrivare fino a qui. Poi capita che squadre che abbiamo battuto, abbiano vinto partite importanti, come la Turchia sulla Serbia. Ma se parti in una certa maniera il cammino diventa più facile». Ogni successo aiuta a costruire nuove certezze.
«E’ così. Anche con l’Azerbaigian, con quella rimonta, senza lasciare per strada neppure un set ci ha dato molta spinta per andare avanti. Anche se non ci dimentichiamo che dobbiamo continuare a restare con la testa sulla prossima gara». Avete paura di dire quanto siete forti?
«No. Se non fossimo una squadra forte non saremmo arrivate fino a questo punto». Che cosa vi riesce meglio in campo in questo Europeo?
«Direi la difesa e la correlazione fra questa e il muro». Qualcuno dice che l’Italia ha in campo sette liberi: è vero?
«In un certo senso… In questo fondamentale andiamo abbastanza bene».
Quanto vi è costato in termini di sacrifici fare questi miglioramenti?
«(sorriso) La difesa è una delle cose più divertenti da allenare, quindi non tanto, per quello che mi riguarda. E’ anche il fondamentale più mentale: certi giorni riesci a essere sempre dove arriva la palla».
1993 Brno (Cec) Italia-Russia 1-3 quarte
1999 Roma Italia-Croazia 2-3 Bronzo
2001 Varna (Bul) Italia-Bulgaria 3-0 Argento
2003 Zagabria (Cro) Italia-Azerbaigian 3-0 Argento
2007 Lussemburgo (Lus) Italia-Russia 3-0 Oro Eleonora Lo Bianco, 29 anni TARANTINI
In questi giorni c’è tanta pallavolo nella vostra vita: cosa resta fuori?
«Poco, pochissimo. In questa trasferta non mi sono portata neppure un libro: la sera faccio un po’ di parole crociate e sto un po’ su internet, per mantenere i contatti con il mondo esterno. Poi bisogna calcolare partite, allenamenti, riunioni video per studiare le avversarie, fisioterapia, trasferimenti… Non rimane tempo: ma è giusto così. E’ tutto normale per un Europeo». g.l.p.
Francesca Piccinini, 30 anni, in schiacciata sotto gli occhi di Paola Cardullo, 27 TARANTINI
Cinque successi su 5: le azzurre piegano le ceche Il c.t. Barbolini: «Sono orgoglioso di queste ragazze» DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
KATOWICE (Pol) dL’impianto di
amplificazione del grande palasport fra un set e l’altro diffonde a tutto volume la voce di Al Bano che canta Nel blu dipinto di blu, abbassi gli occhi e vedi lo stesso colore sulle maglie dell’Italia, che come due anni fa, vola sempre più alto nel cielo d’Europa. Meglio del 2007 Come due anni fa anzi meglio: con una giornata di anticipo le ragazze di Massimo Barbolini sono già arrivate in semifinale e prima ancora di giocare una delle gare più difficili (con la Serbia alle 15 di oggi) sono già certe del primo posto nel girone anche se dovessero perdere 3-0. Non male, considerando anche il ruolino di marcia nell’Europeo: 5 vittorie, 4 per 3-0. Un solo set (ininfluente) lasciato alla Francia. Se qualcuno ricorda la netta vittoria maturata contro la Germania nella prima giornata, potrebbe rimanere stupito a pensare che dopo quel k.o. nettissimo, la squadra di Guidetti ha infilato 4 successi e oggi andrà in campo per sbarcare (anche lei) in semifinale… Questo per dire che la forza dell’Italia — a volte — fa sembrare
facile ciò che semplice non è. Lo stesso è accaduto ieri con la Repubblica Ceca, squadra che ha 5 rappresentanti nel nostro campionato e che un paio di mesi fa si è qualificata con autorità per il Mondiale giapponese. La Signora 70% Eppure con le azzurre non è mai stata in partita: nel primo set si è trovata sotto 16-8 prima e 21-13 poi. Si è un po’ ripresa nel terzo, quando ha varcato il muro dei 20 punti, ma a risultato già ampiamente scontato. D’altra parte se il tuo opposto (il bomber della squadra, schierato in diagonale con la palleggiatrice) Tai Aguero ha il 78% in attacco (alla fine avrà il 69%: vale a dire 18 palloni messi a terra su 26 attacchi), ti puoi spiegare tante cose.
ITALIA REP. CECA
3 0
(25-16, 25-20, 25-23) ITALIA: Gioli 10, Lo Bianco 3, Del Core 9, Barazza 7, Aguero 19, Piccinini 11; Cardullo (L), Arrighetti. N.e. Rondon, Bosetti, Secolo, Ortolani. Allenatore: Barbolini. REPUBBLICA CECA: Senkova 7, Kallistova 6, Jelinkova 3, Adlerova, Plchotova 11, Matuszkova 17; Tomanova (L), Havelkova 4. N.e. Havlickova, Jasova, Hasalikova, Muhlsteinova. All. Krempaska. ARBITRI: Van Gompel (Ola) e Todorov (Bul). NOTE - Spettatori 3500. Durata set: 18’, 23’, 23’, tot. 64’. Italia: b.s. 6, v. 4, m. 4, s.l. 8, e. 11. Rep. Ceca: b.s. 7, v. 2, m. 10, s.l. 6, e. 16.
Super Anto Ma se in Lussemburgo era passata l’equazione superficiale che questa Italia doveva tanto di quell’oro europeo alla due volte campionessa olimpica (con Cuba), qui sta uscendo un’altra verità: anche ieri le azzurre hanno beneficiato di un altro gran pomeriggio di Antonella Del Core, che purtroppo per i tifosi italiani non era a Pechino, un anno fa. Vedendola giocare in questo Europeo è difficile non pensare con rimpianto al torneo olimpico finito con un amarissimo quinto posto.
Anche per questo oggi questa squadra fatica a liberare tutta la sua soddisfazione: ha già provato sulla propria pelle quanto sia facile vedere svanire un sogno. Ecco perché ora Lo Bianco e compagne stanno ancora più coperte nelle dichiarazioni di quanto inducano i risultati. Tutte sanno che arrivare fino in fondo da favorite è infinitamente più difficile di quanto sia accaduto due anni fa. Trapela l’orgoglio di essere ancora lì a lottare per il podio, mentre l’Europa intorno cambia (vedi le sconfitte di Serbia e Russia). «Sono orgoglioso di come gioca questa
articolerà il progetto che vede coinvolta la scuola e il Coni. «Non si tratta di attività sportiva, ma di movimenti basilari, per diventare sempre più cittadini europei. Tra i sei e i dieci anni il bambino scopre i giusti movimenti per la corsa, l’arrampicata, l’equilibrio».
Cambio di cultura «Lo sport non come fine (l’agonismo), ma come mezzo (per imparare a vivere bene)», precisa Marco Bussetti, dirigente tecnico della Regione Lombardia, uno degli esperti al tavolo tecnico per il ministero dell’Istruzione. In parole povere aumenta-
Grande prova di Aguero (69% in attacco) e Del Core, la Repubblica Ceca lotta solo nel terzo set Italiane prime nel girone, partita contro la Serbia ininfluente squadra — dice Massimo Barbolini —, ma ancora di più dell’entusiasmo che queste ragazze hanno messo in questa avventura. Hanno lavorato duramente, per tutta l’estate, con un obiettivo ben chiaro in testa. Non è presunzione, ma coscienza dei propri mezzi: sanno che sarà difficile, ma l’entusiasmo non cambierà». Chissà se a Lodz suoneranno ancora le note di Nel blu dipinto di blu. VIDEO guarda le immagini su
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VARIE L’accordo Coni-Ministero per la primaria
Corsa, arrampicata e alimentazione: così sarà lo sport a scuola
MAURIZIO GALDI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA d«Il Coni ha vinto e continuerà a vincere tante medaglie, ma credo che questo accordo raggiunto per la scuola sia la medaglia più importante, quella vinta da tutte le federazioni, le discipline associate, gli enti di promozione, gli enti territoriali». Il presidente del Coni Gianni Petrucci è visibilmente soddisfatto «per il lavoro svolto dal ministero dell’Istruzione e dalla Presidenza del consiglio con il sottosegretario Crimi e i suoi dirigenti».
Alfabetizzazione «Insegnare ai bambini i movimenti alla base dell’attività sportiva. Parliamo di alfabetizzazione motoria perché si tratta di far riscoprire i movimenti che un tempo si facevano naturalmente». È Maurizio Romano direttore dell’area territorio e promozione del Coni a spiegare come si
LE ORE DI EDUCAZIONE FISICA IN EUROPA STATO
Belgio Danimarca Francia Germania Grecia Inghilterra Lussemburgo Olanda Portogallo Spagna Finlandia Norvegia Svezia Italia
SCUOLA MATERNA
5 1 5 3 3
PRIMARIA
SECONDARIA SECONDARIA INF. SUP.
2 2/3 2 2 5 5 3 3 2 5 le ore variano da scuola a scuola non fissato 2 3 5 2 3 non fissato 2 3 non fissato 3 2 non fissato 3 2 non fissato 1/2 2 non fissato 1/3 1/3 ? ? 2
2/3 3/2 5 0 3 2/1 1 2 2 3 2/3 3 2
TOT. ORE
960/1120 1040 1680/2600 1404/1468 1440 1480 circa 960 1000 960 960 1200 1040 1280 480
no le ore di attività motoria (non si parlerà più di educazione fisica) e in queste ore ai bambini verrà insegnato a muoversi correttamente. Torneranno le arrampicate (ricordate la pertica e la fune?), la corsa naturale all’aperto, la trave d’equilibrio. Una riscoperta dei vecchi giochi a scuola e, con personale adeguatamente formato dal Coni, verrà garantito il ritorno al «movimento» non finalizzato alla competizione. Il tavolo tecnico deve ancora mettere a punto proprio questi aspetti e preparare un piano triennale di sviluppo. La genesi Il progetto messo a punto da Scuola e Coni parte da una ricerca del Censis che aveva evidenziato come il 34 per cento dei nostri ragazzi fosse in sovrappeso proprio per la mancanza di un’adeguata cultura del benessere e di attività motoria.
GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
x HANNO DETTO
S Paola Cardullo Siamo in semifinale e ce lo meritiamo, ma non abbiamo ancora fatto nulla di importante
S Francesca Piccinini Dobbiamo giocare con la stessa intensità con la Serbia, il nostro Europeo inizia adesso
SECONDA FASE
NUOTO&VOLLEY
Affari di cuore Cavic fa il tifoso
S
Olanda avanti, Germania quasi: oggi il sorteggio per gli accoppiamenti Anche l’Olanda è già qualificata per le semifinali e sicura del primo posto nel girone. Si qualificano le prime due di ogni girone, gli abbinamenti delle semifinali vengono sorteggiati stasera.
Giovanni Guidetti Dopo la finale al Grand Prix la semifinale qui? Sarei felice per la squadra e un po’ anche per me
GIRONE E (Lodz): 29/9 Spagna-Russia 1-3, Olanda-Bulgaria 3-0, Polonia-Belgio 3-1; ieri Spagna-Bulgaria 1-3 (20-25, 16-25, 25-21, 18-25), Polonia-Russia 3-1 (24-26, 25-22, 25-22, 25-22), Olanda-Belgio 3-0 (25-17, 25-19, 25-20). Oggi ore 15 Spagna-Belgio, ore 17.30 Olanda-Russia, ore 20 Polonia-Bulgaria. Classifica: Olanda 8; Polonia, Russia 6; Bulgaria 4; Spagna, Belgio 0.
Non è bastato un iridato per portare la Serbia in semifinale: ieri in tribuna, con tanto di bandiera serba, c’era Milorad Cavic, oro nei 50 farfalla ai Mondiali di Roma. Da qualche mese pare sia il fidanzato di Ivana Djerisilo, schiacciatrice serba già in Italia (a Vicenza).
UOMINI CAMPIONATO CAOS
Ecco la A-1 a 15 club Varato il calendario con il turno di riposo La Lega cambia la programmazione e oggi elegge il nuovo presidente E la Federazione concede la deroga al trasloco di Montichiari a Monza dIl campionato si arricchisce di un altro record: cambia il calendario in corsa. O meglio l'A-1 iniziata a 14 squadre dopo la prima giornata diventa un torneo a 15. La «non decisione» del Consiglio di Stato è stato trasformata ieri dalla Federazione in un campionato allargato. Due sole «condizioni» concordate con la Lega: due retrocessioni (per tornare a 14 il prossimo anno) e soprattutto la promessa dei club che il torneo non verrà allungato neppure di un giorno, per non sottrarre tempo alla Nazionale che avrà un’estate intensa con qualificazioni all’Europeo 2011, World League e soprattutto Mondiali in casa. Una decisione che cerca di portare il volley fuori dalle aule dei tribunali, nella speranza che il clima si rassereni…
Lega Ieri sera a Bologna c’è stata una cena «preparatoria» per l'assemblea elettiva di oggi in cui si dovrà scegliere il successore di Diego Mosna, che ha già detto che dopo 6 anni passa la mano. Il nome più gettonato è quello di Claudio Sciurpa, numero 1 di Perugia, ma la situazione è fluida e instabile, visto che anche ieri si è tornati a chiamare Franco Bertoli, come uomo nuovo. Difficile prevedere
Seconda giornata Domenica si gioca alle 18, riposa Monza Marmi Lanza VERONA-Trenkwalder MODENA Lube MACERATA-Aran PINETO
GIRONE F (Katowice): 29/9 Italia-Azerbaigian 3-0, Germania-Rep. Ceca 3-0, Turchia-Serbia 3-1. Ieri Italia-Rep. Ceca 3-0 (25-16, 25-20, 25-23), Germania-Serbia 3-2 (25-9, 23-25, 25-27, 25-17, 15-8), Turchia-Azerbaigian 3-1 (25-23, 25-19, 17-25, 25-18). Oggi ore 15 Italia-Serbia (Rai 3), ore 17.30 Germania-Azerbaigian, ore 20 Turchia-Rep. Ceca. Classifica: Italia 8; Germania 6; Serbia, Turchia 4; Rep. Ceca 2; Azerbaigian 0.
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Andreoli LATINA-Prisma TARANTO CoprAtlantide PIACENZA-Esse-ti Carilo LORETO Callipo VIBO VALENTIA-Itas TRENTINO Yoga FORLÌ-Bre Banca Lannutti CUNEO Sisley TREVISO-Rpa PERUGIA Riposo: Acqua Paradiso Monza
come andrà a finire: anche perché il quadro generale è piuttosto frammentato. Qualcuno dei club più ricchi ha anche minacciato di lasciare la Lega se continueranno i compromessi. C’è anche chi ha prospettato una scissione fra A-1 e A-2. Mentre la Fipav che qualche settimana fa aveva ventilato la possibilità di un commissariamento, pare avere cambiato ancora idea: facendo prevalere ancora una volta il compromesso politico. Monza c'è (per ora) Ieri Montichiari ha ufficializzato il trasferimento a Monza in una conferenza stampa del presidente Marcello Gabana e dell’allenatore Mauro Berruto nel capoluogo brianzolo. Trasloco reso possibile da una deroga Fipav. E così giustificata dal vice presidente federale Bruno Cattaneo, seduto al fianco di Gabana: «Non volevamo perdere una realtà prestigiosa e meritevole come Montichiari, uno dei club di più lungo corso in A-1 e che è sempre stato rispettoso delle regole». Nutrita la rappresentanza del Vero Volley, il Consorzio di società locali (con 2 squadre di B-1, quasi 1800 atleti più 9000 ragazzi nel progetto scuola) che ha effettuato una protesta silenziosa contro il trasferimento. «La convenzione d'uso esclusivo del PalaIper — ha spiegato Dario Allevi, presidente della provincia di Monza Brianza, nonché vice sindaco e assessore allo sport al comune di Monza — è di 3 anni, con diritto di rescissione al termine di ogni stagione». Gabana si radicherà a Monza o, come dice qualcuno già oggi, il prossimo anno andrà a Milano attirato dall’Expo? E dato che ci siamo: quanto conta lo sport — rispetto agli interessi economici — nella pallavolo di vertice?
RUGBY Il quarto turno del Super 10
Derby a Treviso e a Rugby Parma: primato per due TREVISO
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ROVIGO
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MARCATORI: p.t. 3’ c.p. Goosen, 21’ c.p. Bustos, 24’ m. Goosen tr. Goosen, 31’ c.p. Bustos; s.t. 3’ c.p Bustos, 23’ s.t. m. tecnica Treviso tr. Goosen, 31’ c.p. Bustos. BENETTON TREVISO: McLean; Mulieri (18’ s.t. Botes), Sgarbi, Waters, Bortolussi; Goosen, Semenzato; Kingi, Vermaak, Orlando (5’ s.t. R. Barbieri), E. Pavanello (27’ s.t. Filipucci), A. Pavanello; Di Santo (8’ s.t. Rizzo), Ghiraldini (8’ s.t. Vidal), Fernandez Rouyet (18’ s.t. A. Ceccato). All. Smith. FEMI CZ ROVIGO: Basson; Calanchini, Pedrazzi (16’ s.t. Bocchino), Sartoretto, Bacchetti; Bustos, Travagli (18’ s.t. Legora); Immelman, Van Der Merwe, Anouer; Tumiati, Reato; Ravalle (18’ s.t. Buquete), Damiano (11’ s.t. Mahoney), De Marchi (35’ s.t. Dolcetto). All. Casellato. ARBITRO: Marrama di Padova. NOTE: p.t. 10-6. Spettatori 1300. Calci: Goosen 3 su 6 (7 punti); Bustos 4 su 5 (12 punti), Basson 0 su 1. Gialli: Buquete 19’ s.t., Ceccato 39’ s.t., Kingi 43’ s.t.. Uomo del match: Goosen. Punti: Treviso 4, Rovigo 1. TREVISO — (e.sp.) Treviso vince un brutto derby e resta solo al comando, ma nei minuti di recupero in doppia superiorità Rovigo tenta il colpaccio tenendo i padroni di casa dentro i propri 5 metri. Decisivo il giallo a Buquete preso dopo 20’’ dall’ingresso in campo.
GRAN PARMA
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RUGBY PARMA
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MARCATORI: p.t. 3’ m. Dunbar tr. Tebaldi, 13’ e 17’ c.p. Irving, 25’ m. Iannone, 33’ m. Vallejos, 37’ c.p. Tebaldi, 38’ m. R. Pavan; s.t. 7’ c.p. Irving, 13’ m. Vosawai, 19’ m. Manici, 26’ m. Ireland tr. Robuschi. PLUS VALORE GRAN PARMA: Castagnoli (18’ s.t. Vaccari); Venditti, Heymans, Gerber, Onori; De Marigny (1’ s.t. Orsi), Tebaldi (29’ s.t. Cigarini); Dunbar (5’ s.t. Contini), Cattina, Barbieri; Foschi, Pulli; Evans (18’ s.t. Fazzari), Buzaj (11’ s.t. Manici), Artal (25’ s.t. Goegan). All. Mey. RUGBY PARMA: Thrower; Robuschi, R. Pavan, Iannone, Quartaroli (16’ s.t. Mariani); Irving (27’ s.t. Fiorani), Ireland; Vosawai (30’ s.t. Pompa), Mannato (11’ s.t. Minto), Soffredini; Vallejos (14’ s.t. Lewaravu), Mandelli; Coletti, Tejeda (10’ p.t. Giazzon), Fontana (23’ s.t. Romano). All. Sgorlon-Mazzariol. ARBITRO: Damasco. NOTE: p.t. 10-21. Spett. 2500. Calci: Tebaldi 2 su 5 (5 punti); Irving 3 su 7 (9 punti), Robuschi 1 su 1 (2 punti). Gialli: 33’ p.t. Venditti. Uomo del match: Vosawai. Punti: Gran 0, Rugby Parma 5. PARMA — (ma.p.) La Rugby Parma, nel giorno in cui ufficializza l’ingresso negli Aironi, fa suo anche il 19˚ derby cittadino (5 mete).
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VENEZIA
3
MARCATORI: p.t. 12’ m. Gatto, 31’ c.p. Mercier; s.t. 8’ m. Mercier, 11’ m. Padrò tr. Mercier, 15’ c.p. Duca, 21’ m. Ricciardi tr. Mercier, 26’ e 32’ c.p. Mercier, 40’ c.p. Ambrosio. PADOVA: Acuna; Spragg, Bertetti (19’-22’ p.t. e 27’ s.t. Ambrosio), Ale. Chillon, Ricciardi; Mercier (39’ s.t. Faggiotto), Leonardi (22’ s.t. Billot); Padrò, Galatro, Bezzati (22’ s.t. Derbyshire); Cavalieri, Fletcher (29’ s.t. Filippini); Chistolini, Gatto (29’ s.t. Caporello), Repetto. All. Presutti. CASINO’ DI VENEZIA: Pilat (10’ s.t. Candiago); Perziano, L. Innocenti, Pozzebon (22’ s.t. M. Dallan), Stodart; Duca, Prati (24’ s.t. Daupi); Wium (24’ s.t. Cazzola), Paschini, Palmer; Ursache, Montauriol (39’ s.t. Ciochina); McGovern (12’ s.t. Ceglie), Cafaro, Levaggi. All. Innocenti. ARBITRO: Traversi. NOTE: p.t. 8-0. Spett. 1500. Rosso: 40’ s.t. Palmer. Giall0: 35’ p.t. Padrò. Calci: Mercier 5 su 8 (13 punti), Ambrosio 1 su 1 (3 punti); Pilat 0 su 2, Duca 1 su 2 (3 punti). Punti: Padova 5, Venezia 0. PADOVA — (f.f.) Quattro mete a zero e partita a senso unico alla Guizza, dove il Petrarca infila la seconda vittoria con bonus consecutiva e mostra una superiorità netta, specie in mischia ordinata.
VIADANA
29
ROMA
10
MARCATORI: p.t. 24’ m. Redolfini tr. Woodrow, 35’ m. Sepe tr. Woodrow, 40’ c.p. Raineri; s.t. 2’ m. Skeen tr. Raineri, 8’ c.p. Woodrow, 20’ m. Law, 43’ m. Ferraro tr. Woodrow. MPS VIADANA: Clare; Robertson, Pratichetti (19’ s.t. Law), Cox, Sepe; Woodrow, Brancoli (8’ s.t. Wilson); Sole (21’ s.t. A. Persico), Birchall, Benatti; Geldenhuys, Del Fava (19’ s.t. Hohneck); Redolfini (22’ s.t. Garcia), Santamaria (1’ s.t. Ferraro), Alonso (31’ s.t. Carugi). All. Bernini. FUTURA PARK ROMA: Gautier; Manozzi (24’ s.t. Buso), Valcastelli, Raineri, Rotella; Skeen (32’ s.t. Corona), Toniolatti (24’ s.t. Casasanta); Gagiano, Giusti, L. Persico (9’ s.t. Damiani); Boscolo, Pegoretti (32’ s.t. German); Paoletti (27’ s.t. Patrizi), Martino, Vigne-Donati (41’ s.t. Gentili). All. C. Pratichetti. ARBITRO: Roscini. NOTE: p.t. 14-3. Spettatori 1500. Calci: Woodrow 4 su 6 (9 punti); Raineri 2 su 2 (5 punti). Uomo del match: Woodrow. Punti: Viadana 5, Roma 0. VIADANA (Mn) — (al.s.) All’ultima opportunità Viadana innesca la maul e va in meta con Ferraro; quarta marcatura e bonus. Ottimo esordio dell’apertura di Viadana Woodrow.
L’AQUILA
20
PRATO
29
MARCATORI: p.t. 5’ m. Roccuzzo, 7’ m. Cristiano, 11’ c.p. Fraser, 33’ c.p. Wakarua, 38’ c.p. Fraser, 42’ c.p. Wakarua; s.t. 13’ c.p. Wakarua, 16’ c.p. Fraser, 22’ m. Petillo, 27’ c.p. Fraser, 35’ c.p. Manawatu, 40’ c.p. Wakarua, 47’ m. Wakarua tr. Wakarua. L’AQUILA: Manawatu; Nitoglia, Pallotta, Myring, Di Massimo; Fraser, Roccuzzo (31’ s.t. Menè); Castany, Zaffiri, Angeloni (23’ s.t. Leonardi); Vaggi (27’ p.t. Cialone), Purdy; Bustos, Cerqua (29’ st Gatti), Pietrosanti (8’ s.t. M. Barbieri). All. Di Marco. CONSIAG PRATO: Wakarua; Mafi, Von Grumbkov, Galante (9’ s.t. Chiesa), Stanojevic; Burton, Gori (37’ s.t. Tempestini); Purll, Cristiano, Petillo (27’ s.t. Giacci); Biagi, Treloar; Borsi (11’ s.t. Narvalez), Giovanchelli, Poloni (31’ s.t. Marino). All. De Rossi. ARBITRO: Pennè. NOTE: p.t. 11-11. Spettatori 2000. Gialli: 33’ p.t. Roccuzzo, 34’ s.t. Burton. Calci: Fraser 4 su 5 (12 punti), Manawatu 1 su 1 (3 p.); Wakarua 5 su 7 (14 p.), Burton 0 su 1. Uomo del match: Fraser. Punti: L’Aquila 0; Prato 4. L’AQUILA – (e.g.) L’Aquila perde e la classifica si fa preoccupante. Nel finale Fraser trova il drop del sorpasso, l’arbitro convalida, l’assistente no. Poi i padroni di casa subiscono una meta di Wakarua e mancano il bonus.
RISULTATI 4˚ TURNO PADOVA-VENEZIA VIADANA-ROMA GRAN PARMA-RUGBY PARMA TREVISO-ROVIGO L’AQUILA-PRATO
36-3 29-10 15-36 17-12 20-29
LA CLASSIFICA SQUADRE PT
TREVISO RUGBY PARMA PADOVA ROVIGO VIADANA VENEZIA PRATO GRAN PARMA ROMA L’AQUILA
15 15 14 12 11 7 5 5 5 4
PARTITE V N
3 3 3 2 2 1 2 1 1 1
0 0 0 1 0 1 0 0 0 0
P
F
S
1 1 1 1 2 2 2 3 3 3
85 89 117 86 100 75 65 89 68 82
28 52 95 85 63 128 72 111 101 121
Quattro punti a vittoria, due a pareggio, zero a sconfitta; uno di bonus a chi segna almeno 4 mete, uno a chi perde con 7 o meno punti di scarto. Prime quattro alle semifinali, ultima retrocessa.
PROSSIMO TURNO Domenica 4 ottobre, ore 16 PRATO-GRAN PARMA; ROMA-TREVISO; PARMA-PADOVA; ROVIGO-VIADANA (12, diretta RaiSport Più); VENEZIA-L’AQUILA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
BASKET
fFra i migliori di due stagioni fa, ad Avellino, ha riscelto l’Italia dopo un anno in Turchia
biamo solo sperare che Eric torni presto a disposizione. Stiamo lavorando per migliorare, in modo che — quando rientrerà — lui possa alzare ulteriormente il nostro livello. Quello che accade durante il pre-campionato non lo considero un problema così rilevante, la stagione è lunga e per me ciò che conta è quello che succede dopo la prima palla a due».
Piccolo grande Green: «Pesaro scelta di vita» Torna una stella di 1.65: «La serie A è l’unica dove ogni gara è incerta» CAMILLA CATALDO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PESARO dUn po’ meno dei 165 centimetri dichiarati («In America ci si misura in "piedi", così nel passaggio alle vostre misure si può perdere qualcosina…»), tanto cervello e una voglia di riscatto senza pari. Con questi e altri requisiti Marques Green è arrivato in estate alla corte della Scavolini Spar, dopo l’inghippo-Rowland, finito poi Cremona, e Milano che allunga le mani su Finley. In realtà il play 27enne è un sogno realizzato, un affare del destino. «Pesaro, della cui tradizione cestistica mi ha istruito Larry Middleton, è l’ideale sia per il basket che per il privato. Ho sottoscritto un biennale per avere una sicurezza, per me è questa una scelta di vita». In-
cantò Avellino con 13 punti a domenica, diventati 14.3 nei playoff, con un piglio da leader, 16 assist in una sola partita (contro la Benetton), e il premio di miglior giocatore del girone di andata. Rap Veste due taglie più abbondanti del necessario, adora la musica rap ma non ha nulla di stravagante o sregolato. Riservato, composto, freddo come un killer, naturalmente carismatico. «Non vengo da una buona stagione — ricorda Marques, che per tornare in Italia ha stracciato un contratto ricchissimo in Turchia — Il Fenerbahce è un grande club con un’ottima organizzazione e una competitività elevatissima. Probabilmente qualcosa non ha funzionato, è stata una situazione diversa dal solito». Non ci ha pensato su un
secondo, voleva ripartire da qui. «Mi piace il fatto che contro ogni squadra tu debba essere preparato e pronto, questo è l’aspetto migliore della vostra lega. Tutto può accadere e hai sempre una possibilità». Guai Atterrato a Pesaro, passa poco tempo e iniziano gli inconvenienti: quasi mai un allenamento al completo, guai fisici, visti che tardano, soprattutto l’amico fraterno Eric Williams che finisce sotto i ferri in America. «Sono incidenti che possono capitare. Dob-
Marques Green, 27 anni, 1.65, dopo la stagione ad Avellino lo scorso anno era al Fenerbahce Istanbul di Boscia Tanjevic CASTORIA
Settimo L’obiettivo biancorosso è salire un altro scalino, sedersi possibilmente sul settimo al termine della regular season. E poi c’è l’Eurochallenge, il ritorno in Europa di Pesaro dopo cinque anni. «Gli allenamenti possono diventare pesanti e noiosi, meglio giocare. La squadra? È presto per dare giudizi, per adesso ci interessa prepararci in maniera solida e dura». Tipo tranquillo, regolare, con due capisaldi: famiglia e fede. «Ti consentono di crescere con i giusti principi e un vero senso di responsabilità e appartenenza». Alla famiglia, moglie e tre figli sono dedicati i suoi otto tatuaggi, tutti significativi. «Sono diventato papà a 17 anni ma la maturità la raggiungerò molto più avanti. C’è tanto tempo e gli anni dell’esperienza sono quelli più in là che ancora non mi appartengono". Pure l’inizio è segnato dal destino. «Come in Italia tutti giocano a calcio, a Philadelphia, la mia città, c’è una cultura esagerata per la pallacanestro, fin da giovanissimi».
DOPO L’OPERAZIONE
Gallinari si allena E entusiasma Il primo vero allenamento di Danilo Gallinari ha entusiasmato i Knicks. Per la prima volta, New York ha visto all’opera l’azzurro, arrivato a 100 chili (per 208 cm), senza i problemi alla schiena che ne hanno limitato l’utilizzo e l’efficienza la scorsa stagione. «Sono eccitato — dice D’Antoni —, sto tentando di non esagerare ma vedete tutti che Gallo sa come si gioca». «Semplicemente, ammiro come gioca» ha ammesso il presidente Walsh.
taccuino A PESARO
ScavoSpar-Napoli per ricordare Ford (cam.ca.) Oggi alle 21 a Pesaro Memorial Alphonso Ford tra Scavolini Spar e Martos Napoli. Sarà ritirata la maglia numero 10 del giocatore, ex Pesaro e Siena, morto di leucemia il 4 settembre 2004. In campo per Pesaro anche Lance Allred, fino a pochi giorni fa a Napoli che attende ancora l’ok dalla Grecia per Dimitrios Tsaldaris cui è interessata anche la ScavoSpar. Biella ha aggregato l’italo argentino Roberto Gabini, 34enne ala ex Roma. Amichevoli: Varese-Montegranaro 75-66 (Slay 16; Marquinhos 14); Roma-Napoli 95-53 (Jaaber 16; Adeleke 13).
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OLIMPIADI DOMANI LA SCELTA
Due volte Obama Che spinta a Chicago Barack forse arriverà oggi e domani parlerà insieme alla moglie: niente politica, attenzione al rispetto. Possono spostare voti DAL NOSTRO INVIATO
GIANNI MERLO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
COPENAGHEN dMichelle Obama
saluta con un sorriso. Veste in grigiobianco. «Com’è alta...», scappa detto a qualcuno. La hall dell’hotel Marriott, quartier generale olimpico, è zeppa. Comincia il primo quadro dell’ultimo atto della corsa per la candidatura olimpica 2016. Michelle interpreta Chicago. «Sarà una città olimpica meravigliosa — dice sorridendo la First Lady — che mostrerà una grande accoglienza e gente e impianti fantastici, ma certo non prendiamo nulla per scontato e io parlerò con molti votanti: c’è del lavoro da fare». La rivelazione Poco prima ci avevano accompagnato da Valerie Jarrett, la consigliera particolare del presidente, donna dalla pelle ambrata e dallo sguardo vivace. Ci ha fatto accomodare in una stanza trasformata in salotto. Su una parete la gigantografia del lungolago di Chicago, dove nasceranno gli impianti più importanti per i Giochi. Poltrone bianche semplici ed eleganti. Un ambiente studiato bene. «Qui — ci ha detto — Michelle incontrerà faccia a faccia il maggior numero di membri possibile, sia quelli che già hanno confermato il loro appoggio sia gli altri che sono ancora incerti. Non lasceremo nulla di intentato. Lei interverrà anche durante la presentazione davanti alla Sessione del Cio, perché è cresciuta vicinissima all’area dove sorgerà lo stadio olimpico. Conosce bene l’evoluzione della città, fa parte del
x
hanno detto
La scelta Sarà la 121ª sessione del Cio a decidere domani tra le 18.30 e le 19 la città che ospiterà i Giochi estivi del 2016
I votanti
Chicago sarà una città olimpica meravigliosa, che mostrerà grande accoglienza e gente fantastica
MICHELLE OBAMA / 2 Non diamo nulla per scontato, ci aspetta un lavoro duro, per questo parlerò con tanta gente
VALERIE JARRETT Barack ha scelto di scendere in campo perché crede nei valori dello sport. Non lo ha fatto per calcolo politico
La formula Michelle Obama saluta il grande ex ostacolista Edwin Moses (di spalle) AP
Calcolo Non le sembra che questa candidatura stia diventando troppo un affare di famiglia e che gli Obama non abbiano calcolato il rischio politico in caso di sconfitta? «No. Loro sono una famiglia tipo, noi li chiamiamo Dynamic Duo, coppia dinamica. Quale rischio? Barack ha scelto di scendere in campo perché crede nei valori dello sport. Non lo ha fatto per calcolo politico, perché se la sua vita fosse ispirata dai freddi calcoli non avrebbe neppure iniziato
CINQUE VOTANTI ITALIANI
Dei 106 membri del Cio, voteranno in 97 (salvo assenze): si astengono il presidente Rogge e i membri dei paesi candidati (fino a quando la loro città rimane in corsa). Cinque gli italiani: Di Centa, Carraro, Pescante, Cinquanta, Ricci Bitti
MICHELLE OBAMA
suo cuore, viene da una famiglia di lavoratori. Ha avuto successo e adesso intende rendere alla città quanto le ha dato. Insieme al marito poi risponderà a tutte le domande».
y
la corsa per la presidenza degli Stati Uniti, perché pochi erano sicuri del suo possibile successo» Barack Adesso a poco a poco emerge che la strategia della venuta di Obama è stata studiata per tempo, anche se gli interessati dicono che è stata un’ispirazione improvvisa. Anzi, c’è chi sostiene che Barack non arriverà venerdì all’alba, ma piomberà a Copenaghen questa sera, in modo da sferrare un altro colpo a sorpresa. Il presidente potrebbe essere questa mattina a Ginevra per discutere delicate questioni di politica internazionale, quindi in serata volare qui. Così avrebbe più tempo per incontrare perso-
nalmente gli elettori chiave. Il suo discorso davanti alla Sessione è stato studiato per toccare le corde dell’anima soprattutto dei vecchi leoni del Cio, perché potrebbe iniziare dicendo: «Sono qui per dimostrare il mio rispetto per questo movimento e per tutti voi, non per imporre qualcosa, ma per condividerla con voi». Il rispetto, non l’impatto violento dell’intrusione politica, un’apparente non violenza, che può fargli guadagnare consensi. anche se un video girato con un telefonino di una banda di ragazzini che ne uccide un altro nella periferia della città ha imbarazzato la Casa Bianca. Oggi tocca a Lula, presidente brasiliano, rispondere: sarà spalleggiato da Pelè.
Vince chi ottiene la metà più uno dei voti: previste fino a 3 sessioni di voto, con eliminazione per ogni sessione della città meno votata
S Jacques Rogge, 67 anni, presidente del Cio dal 2001 AFP
Il presidente brasiliano Lula (sinistra) con Pelè ANSA
RIO E LA CAPITALE GIAPPONESE
Lula mattiniero Tokyo calante COPENAGHEN dPochi mesi fa alcuni membri dell’Esecutivo del Cio si chiedevano se fosse il caso di proibire ai Capi di Stato di partecipare alle presentazioni delle candidature per evitare disparità evidenti, ma sarebbe stato un errore. Juan Antonio Samaranch, l’uomo che ha ricostruito la credibilità del Cio, ieri ci diceva chiaramente: «Il fatto che i più potenti uomini della Terra vengano da noi è un fatto di incredibile importanza, perché significa che rispettano la nostra indipendenza. Che senso avrebbe dire loro che non sono graditi, quando noi abbiamo bisogno del loro aiuto per sviluppare i nostri programmi? Questa è la Sessione del Cio più importante della storia. Lasciamo perdere i discorsi stupidi».
Le quotazioni Le probabilità di Chicago sono cresciute, quelle di Rio sembrano ridimensionate anche se sempre consistenti, Madrid continua ad essere a bagnomaria, mentre Tokyo è molto preoccupata. La delegazione giapponese appare un poco disperata, anche qualcuno di loro dice che è possibile che vengano bocciati al primo turno... Hanno scelto come divisa un completino grigio chiaro molto triste, quasi una condanna. Lo stilista che hanno consultato non è certo un allegrone creativo. La loro proposta è quella più solida finanziariamente ma, essendo arrivata troppo vicina ai Giochi di Pechino, può non essere presa in considerazione da molti per la geopolitica. Lula Il presidente brasiliano Lula ha scelto un’orario abbastanza inusuale per una conferenza stampa: le 8 del mattino. Con il caffè proporrà tutto il suo entusiasmo. Ha scelto probabilmente di svegliarsi all’alba per ricevere i giornalisti perchè dalle 9 in poi vuole dedicarsi alla maratona «one to one», cioè il faccia a faccia con i suoi possibili grandi e piccoli elettori. E’ l’unico modo per arginare l’iperattiva Michelle Obama, che ieri ha già cominciato a macinare le volontà dei votanti. g.m.
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI ATLETICA
IPPICA / USA: ERA UN BROCCO, DIVENTO’ CAMPIONE MA POI FU RITIRATO PER INFORTUNIO
Guarito con le cellule staminali Ricomincia la favola di Lava Man Nel mondo delle corse, il brocco che diventa campione è la favola più gettonata e quella di Seabiscuit, il purosangue americano degli Anni 30 che dal nulla arrivò a battere il gigante War Admiral, ha sfiorato l’Oscar con la sua splendida traduzione cinematografica. Anche il 21˚ secolo ha un «Seabiscuit» americano, si chiama Lava Man e la sua favola sta per riprendere dopo lunga interruzione, per merito di una delle più straordinarie scoperte della medicina, la cura con le cellule staminali. Lava Man aveva iniziato dai bassifondi del galoppo, le corse «a reclamare» riservate a cavalli con poco presente e zero futuro, ogni volta aggrappati a un piccolo risultato per giustificare la razione di biada quotidiana ed evitare un destino anche drammatico. Era il 2004, Lava Man aveva 3 anni e si dava da fare in quella periferia equina, ma un giorno, finalmente, qualcuno si accorse della sua esistenza dopo alcune facili vittorie sulla pista californiana di Del Mar, poche decine di chilometri a sud di Los Angeles. L’allenatore Doug O’Neill comprò Lava Man, facendo la fortuna dei coniugi Kenley (Steve e Tracy) e del signor Jason Wo-
SCHERMA
Simone Vanni, 30 anni MINOZZI
La quattrocentista Natalia Pigida, in marzo argento agli Euroindoor di Torino e il lanciatore di martello Yevgeny Vinogradov, ucraini, sono risultati positivi a steroidi anabolizzante e sospesi due anni. La Pigidi al meeting di Reims (Fra) del 14 luglio per stanozololo, Vinogradov in un controllo a sorpresa in luglio, per nandrolone. MARATONA D’ITALIA (m.m.) Con un bentornato e un caloroso applauso al responsabile dell’organizzazione Ivano Barbolini, alla prima uscita ufficiale dopo seri problemi di salute, presentata la 22ª Maratona d’Italia in programma a Carpi domenica 11 (per ora 1500 iscritti). In un cast che rinuncia quasi del tutto agli specialisti africani, spiccano l’australiano Lee (2h09’49" di personale), l’ucraino Matvyichuk, Achmuller, Capotosti e tra le donne la turca Methap, Mancini, Rungger e le esordienti Peretti e Straneo. EUROPEI EMERGENTI L’associazione europea (Eaa) ha designato lo sprinter francese Christophe Lemaitre e la mezzofondista norvegese Karoline Bjerkeli Grovdal quali atleti emergenti dell’anno.
2006: Lava Man (destra) respinge Ace Blue: è la seconda delle 3 Hollywood Gold Cup vinte di fila AP
LA CARRIERA
Pagato 50.000 $ Ha vinto 5,2 milioni Lava Man iniziò dalle corse a reclamare (ciascun concorrente si può acquistare) con prezzo base di soli 12.500 $. Salito di tono, fu acquistato in una reclamare da 50.000 $ ad agosto 2004: da allora ha vinto 5,2 milioni di dollari: 17 vittorie, 7 di gr. 1: 3 Hollywood Gold Cup, 2 Santa Anita Handicap,1 Pacific Classic, 1 Whittingham Memorial.
NUOTO
od ai quali l’animale venne girato. Nella stagione successiva la storia di Lava Man si trasformò in una favola, con un successo mai visto prima (distacco di quasi 9 lunghezze sul secondo) nella Hollywood Gold Cup da 750.000 dollari. Ed è durata tre anni zeppi di capolavori, fino al luglio del 2008 quando proprietari e allenatore si arresero mentre un veterinario esponeva loro la situazione compromessa di alcuni tendini del loro cavallo. Purtroppo, o per fortuna, lo status di castrone ha impedito a Lava Man di diventare stallone e il suo progetto è continuato
RUGBY
all’Alamo Equine Hospital, in California, dove i tendini offesi sono stati riparati col trapianto di cellule staminali. Risultati esaltanti, secondo Doug O’Neill che ha rimesso in pista Lava Man: «Ora ha tendini perfetti e freschi - ha detto il trainer -, come se fosse un cavallo di tre anni. In questi mesi di allenamenti ha risposto alla grande e al più presto tornerà in gara». Ex brocco va bene, il dato è ormai acquisito. Ma ex campione proprio no, almeno per il momento. Michele Ferrante
SCI ALPINO
Mondiali: promossi Si ritira la Henry Mauro Bergamasco Sandell sta meglio Vanni e Barrera Oro nei 100 ad Atene due mesi di stop Gut fuori due mesi Tutti promossi al tabellone principale i quattro azzurri della scherma impegnati ieri nelle qualificazioni dei Mondiali all’Expo Center di Antalya, in Turchia. Le sciabolatrici Gioia Marzocca (5 vittorie e una sconfitta) e Livia Stagni (4-2) hanno superato la prima fase, già in tabellone Bianco e Vecchi. Nel fioretto (con Baldini e Cassarà già qualificati) anche Simone Vanni, oro iridato nel 2002, e Stefano Barrera, campione del Mondo a squadre in carica non hanno avuto problemi. Cinque vittorie su cinque per Vanni, mentre Barrera ha collezionato quattro vittorie e una sconfitta e ha dovuto tirare un turno di diretta contro il brasiliano Lucas Mochko, superato 15-6. Le gare di fioretto maschile e sciabola femminile assegneranno le prime medaglie dei Mondiali 2009. Oggi sono in programma le qualificazioni di fioretto femminile e spada maschile (ma i quartetti italiani sono già qualificati per la fase a eliminazione diretta), domani toccherà alla sciabola maschile e alla spada femminile.
Due ucraini positivi
Jodie Henry, 25 anni, australiana AFP
L’australiana Jodie Henry, olimpionica e iridata, una delle più forti nuotatrici di inizio decennio, ha deciso di ritirarsi dalle competizioni a 25 anni. Lo ha annunciato la federazione australiana. Nella sua carriera la Henry, nata a Brisbane, ha vinto tre medaglie d’oro all’Olimpiade di Atene 2004 (100 sl, 4x100 sl e 4x100 mista), stabilendo in tutte e tre le gare il nuovo record del mondo, più quattro titoli mondiali (100 sl e 4x100 sl a Montreal 2005, 4x100 sl e 4x100 mista a Melbourne 2007). Ad Atene nuotò i 100 in 53"52, primato mondiale, in semifinale e poi dominò la pressione battendo in finale la grande Inge De Bruijn. La nuotatrice australiana era da due anni fuori dalle competizioni internazionali, a causa di un problema pelvico cronico. Lo scorso anno non era riuscita a partecipare ai Trials australiani per i Giochi di Pechino saltando quindi l’Olimpiade. Quest’anno è stata costretta a rinunciare anche ai Mondiali di Roma.
Anche Mauro Bergamasco, dopo Masi e Bortolami, salterà i test-match di novembre. Il flanker, negli 80’ di sabato a Tolosa con lo Stade Français (9-9), secondo le prime diagnosi ha rimediato una frattura a un metatarso e, in attesa di nuovi controlli, rischia uno stop di due mesi. Una beffa, considerando anche che perderà la prima parte di Heineken Cup dopo che lunedì a Parigi, insieme al fratello Mirco e altri big, era stato tra i testimonial della nuova partnership Erc-adidas. Brutte notizie pure per Marco Bortolami: il professor Castagna, che ieri lo ha visitato a Milano, all’inizio della prossima settimana dovrà operarlo alla spalla sinistra: rientrerà in gennaio. Nei punti Ticket One e Lottomatica e sui siti listicket.it e ticketone.it prosegue intanto la prevendita per i Cariparma test match di novembre organizzati da Rcs Sport e Fir: il 14 a Milano (San Siro) con gli All Blacks, il 21 a Udine col Sud Africa, il 28 ad Ascoli con Samoa. Oggi scatta invece la prevendita per i singoli incontri interni del Sei Nazioni 2010: il 14 febbraio con l’Inghilterra, il 27 con la Scozia.
Lionel Beauxis e Mirco Bergamasco
ADKINS RILASCIATO Derrick Adkins, statunitense oro olimpici dei 400 hs ad Atlanta 1996, è stato rilasciato dopo che il 29 agosto era stato arrestato per guida in stato di ebrezza. Dovrà ripresentarsi davanti al giudice il 23 ottobre. PECHINO IRIDATA Pechino si candiderà per ospitare i Mondiali 2015: in lizza, per ora, anche Tokyo e Rio de Janeiro. L’edizione 2011 si svolgerà a Deagu (S.Cor), quella 2013 a Mosca.
BOXE PER GIACOBBE (r.g.) Prima della rivincita col polacco Krzystof Wlodarczyk (41-2-1) il Wbc ha concesso una difesa volontaria al campione massimi leggeri Giacobbe Fragomeni (26-1-1). Organizzerà la OPI2000 in novembre a Milano probabilmente contro un pugile statunitense. ADDIO CHYCHLA Si è spento in una casa di riposo di Amburgo a 83 anni il polacco Zygmunt Chychla. Vinse l’oro dei welter ai Giochi di Helsinki 1952. A Londra 1948 nei quarti venne sconfitto ai punti da Alessandro D’Ottavio. Vinse anche due Europei (Milano ’51, Varsavia ’53). Record: 241 vittorie, 12 sconfitte e 10 pari. MONDIALE A Osaka (Giap) il locale Nobuo Nashiro (13-1-1) conserva la corona Wba dei supermosca battendo ai punti il messicano Canizares (30-7-1). OLIMPIONICO IN RUSSIA (r.g.) Il russo German Titov, nome nuovo nel mondo organizzativo, farà debuttare in Europa il campione olimpico superleggeri, il dominicano Felix Diaz (2) il 24 ottobre a Ekaterinenburg (Rus) contro Vyacheslav Yakovenko (Rus, 7-6-1). Sul ring anche il massimo ucraino Glazkov (1), bronzo a Pechino, opposto al kazako Altaev (3-2-2).
GOLF DUNHILL Da oggi a domenica, sui tre percorsi, a rotazione, dell’Old Cour di St. Andrews, Carnoustie e Kingsbarns (Sco), il classico Alfred Dunhill Links Championship (3.450.000 e), coi pro in gara insieme a un dilettante. Al via Chicco Molinari e Alessandro Tadini (diretta Sky Sport 3).
HOCKEY GHIACCIO
Stasera Renon-Bolzano Marcus Sandell, 22 anni
Il rene sinistro asportato, la milza danneggiata, una lesione alla cistifellea: il finlandese Marcus Sandell sarà dimesso domani dall’ospedale di Innsbruck dove è stato ricoverato martedì dopo lo spaventoso volo sul ghiacciaio di Pitzal. «Non ho mai perso conoscenza e felice di non aver picchiato la testa, poteva andarmi anche peggio. Voglio tornare il più presto possibile sugli sci» ha detto il 22enne finlandese, sedicesimo nel gigante mondiale di Val d’Isere a febbraio, finito contro le rocce dopo aver perso uno sci. Si aggrava la prognosi di Lara Gut. Si prospettano due mesi di stop per la diciottenne svizzera tornata a casa ieri dall’ospedale di Berna dopo l’infortunio (anca destra lussata) rimediato in un allenamento di gigante sul ghiacciaio di Saas Fee, martedì scorso. La prossima settimana è prevista un’altra risonanza e si dovrebbero conoscere precisamente i tempi di rientro. Di certo la Gut salterà Soelden, le gare in Finlandia e la tournée in Nord America.
(m.l.) Oggi, nella 2ª di A, Renon-Bolzano replica dell’ultima finale scudetto. Al Valpellice l’attaccante Anthony Aquino, che raggiunge il fratello maggiore Luciano. Programma. Ore 20: Renon-Bolzano. Ore 20.30: Pontebbba-Cortina; Fassa-Brunico; Asiago-Valpellice (diff. RaiSport Più, ore 23.45). Rip. Alleghe. Classifica: Renon, Brunico, Pontebba 3; Alleghe 2; Fassa 1; Cortina*, Asiago, Bolzano, Valpellice 0 (*una in meno).
Nhl al via anche in tv Con Pittsburgh campione uscente, scatta oggi, nella notte italiana, la stagione regolare Nhl. Tra le quattro partite in programma, Toronto-Montreal, in diretta (all’1 di italiana) su Espn America, prima delle circa 300 partite proposte dal canale 213 del bouquet di Sky fino alla Stanley Cup. Domani e sabato in diretta le quattro sfide che si disputano in Europa: a Helsinki, Florida-Chicago Blackhawks (alle 18), a Stoccolma, Detroit-St. Louis (alle 21). Intanto il 38enne svedese Mats Sundin, campione olimpico e tre volte iridato, la scorsa stagione a Vancouver, si ritira. VICTORIA CUP (m.l.) A Zurigo (Svi) i padroni di casa campioni d’Europa hanno vinto la Victoria Cup ottenendo uno storico successo contro i Chicago Blackhawks (Nhl) per 2-1. Nello Zurigo il difensore azzurro Andrè Signoretti. Marcatori: p.t. 6’13" Barker (C), 12’25" Bartschi (Z); s.t. 14’44" Grauwiler (Z).
HOCKEY PISTA MONDIALINI (m.l.) A Bassano del Grappa (Vi), nei quarti dei Mondiali under 20, l’Italia oggi (ore 19.30) affronta la Francia. Altri: Spagna-Svizzera; Portogallo-Germania; Cile-Argentina.
IPPICA
Milano: 2-3-4-16-6
8ª corsa - m 2000: 1 Kokkola (C. Colombi); 2 Bennerman; 3 Romanus; 4 Seveso; 5 El Toboso; (c.t.-¾-½) Tot.: 12,14; 3,72, 4,50, 2,62 (121,06). Quinté: e 14.189,29 alle 3 comb. 2-3-4-16-6. Col rit. (n˚ 9) e 580,11. Quarté: e 2.866,71 alle 22 comb. Col rit. e 146,69. Tris: e 266,25 alle 884 comb. Col rit. e 40,59. SECONDA TRIS 14-6-17 A Foggia (m 1600): 1 Ithaki Fez (V.P. Dell’Annunziata jr); 2 Ilde Par; 3 Digoss; 4 Fofò d’Ete; Tot.: 2,18; 1,47, 7,03, 3,53 (76,72). Quota: e 335,33 alle 449 comb. Col rit. (n˚ 10) e30,29. OGGI QUARTÉ A BOLOGNA All’Arcoveggio (inizio convegno alle 15) scegliamo Messico Ors (16), Let me Run (13), Linea Balilla (17), Ligea degli Dei (15), Lulù Gnafa (10) e Modigliani Fks (3). SECONDA TRIS A Napoli (1ª corsa, ore 14) indichiamo Giovo Alor (19), Gigolo d’Italia (17), Fiodor Om (5), Irton del Rio (15), Ilopan (11) ed Edison Zn (18). SI CORRE ANCHE Milano (t. 14.35), Firenze (g. 15.15), Trieste (15.25), Taranto (11.24) e Montecatini (11.36).
NUOTO
Facci all’Ispra (al.f.) Dopo la conferma di Marin, arriva in casa Ispra Loris Facci, bronzo mondiale a Melbourne 2007 nei 200 rana e finalista a Roma: il torinese si allenerà allo Swim Planet di Monza. Intanto Alice Mizzau e Veronica Neri si sono aggregate al sodalizio della famiglia Cacciapaglia (che sarà presentato il 22 ottobre) attualmente in ritiro in Val Senales con il dt Morini. SHANTEAU CICLISTA Il ranista Eric Shanteau si sta allenando per una gara di 90 miglia in bici di fine ottobre: Ride for the Roses rientra nelle iniziative per raccogliere fondi nella lotta al cancro, Lo statunitense ha ripreso ad allenarsi in vista delle qualificazioni ai Mondiali di Dubai 2010 in vasca corta, previste a dicembre a Federal Way.
PALLANUOTO DEROGA PER AYMEN Aymen Belkacem, 17enne portiere algerino da 11 anni residente a Ravenna coi genitori, godrà di una speciale deroga per giocare nell’As Ravenna di serie C: il regolamento federale impedisce agli stranieri di essere tesserati nelle categorie intermedie tra le giovanili e la A. Il sindaco Fabrizio Matteucci aveva scritto al Coni per chiedere un intervento sul caso. CONVEGNO Da domani a domenica, Fiuggi ospita il convegno degli allenatori. Tra i relatori i c.t. Sandro Campagna e Roberto Fiori. Ospite Julio Velasco, che tratterà della «conduzione della squadra».
TENNIS DOPPIO WILLIAMS La presenza delle sorelle Williams al Masters di singolare e di doppio del 27 ottobre-1 novembre a Doha (Qat) avvalora la presenza di tutt’e due alla finale di Fed Cup del 7-8 novembre con l’Italia a Reggio Calabria (stadio da 5400 posti). VAI SHARAPOVA Ottavi a Tokyo (Giap, 2 milioni $, cemento): Azarenka (Bie) b. Safarova (R.Ceca) 7-5 6-4; Radwanska (Pol) b. Petkovic (Ger) 6-4 3-6 6-3; Sharapova (Rus) b. Kleybanova (Rus) 2-6 6-2 6-2; Jankovic (Ser) b. Vesnina (Rus) 6-1 3-0 rit; Bartoli (Fra) b. Pavlyuchenkova (Rus) 4-6 6-2 7-5; Na (Cina) b. K. Bondarenko (Ucr) 2-6 7-5 6-3; Benesova (R.Ceca) b. Chang (Tai) 7-5 6-2; Rybarikova (Slk) b. Wozniak (Can) 1-6 6-3 6-3. CEMENTO ASIA A Kuala Lumpur (Mal, 947.750 $,), 1˚ turno: Monfils (Fra) b. Istomin (Uzb) 7-6 (3) 7-6 (2); Gasquet (Fra) b. Crivoi (Rom) 6-1 6-2; Greul (Ger) b. C. Rochus (Bel) 6-4 3-6 6-2. 2˚ turno: Youzhny (Rus) b. Baghdatis (Cyp) 6-2 6-3; Soderling (Sve) b. Evans (Usa) 6-1 6-1; Davydenko (Rus) b. Dent (Usa) 6-3 7-6 (4). A Bangkok (Tha, 608.500 $), 1˚ turno: Zverev (Ger) b. Mayer (Arg) 5-7 6-3 6-3; Kim (Usa) b. Schuttler (Ger) 6-4 6-4. 2˚ turno: Melzer (Aut) b. Ilhan (Tur) 6-4 6-2; Troicki (Ser) b. Bellucci (Bra) 6-3 7-6 (4).
TIRO A VOLO ADDIO CANONICO Silvano Canonico ha perso la vita martedì in un incidente in montagna. Mentre era a funghi con un amico è caduto nel greto del torrente Viola, nel comune di Valdidentro (So): 72 anni, di Lomazzo (Co), era stato oro europeo di fossa olimpica a Lisbona 1965.
ISTITUTO DI STUDI E ANALISI ECONOMICA DIREZIONE GENERALE I.S.A.E. - ISTITUTO DI STUDI E ANALISI ECONOMICA Piazza dell’Indipendenza 4 - 00185 Roma - tel. 06 444821 PARTITA IVA 05673581004 AVVISO DI GARA - ESTRATTO BANDO DI GARA CODICE SIMOG 433861 Procedura ristretta per l’affidamento delle Indagini congiunturali ISAE mediante 246.800 interviste C.A.T.I. Valore stimato IVA esclusa: Euro 1.653.560,00 più eventuale ampliamento del 20% pari ad Euro 330.712,00. Scadenza istanze partecipazione 12/10/2009 ore 12,00. L’ISAE si riserva eventualmente di diminuire fino ad un massimo del 20% il numero delle interviste C.A.T.I.. Predisposizione dell’indagine dall’01/01/2010. Esecuzione della rilevazione dal: 01/03/2010 fino al 31/12/2011. Tipo di procedura: Ristretta. Criteri di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa in base ai criteri indicati di seguito: Qualità Ponderazione 40; Prezzo Ponderazione 60. E’ consentita la partecipazione di imprese temporaneamente raggruppate o raggruppande con l’osservanza della disciplina di cui all’articolo 37 del Decreto Legislativo n. 163 del 2006 e successive modificazioni. Le istanze di partecipazione dovranno essere redatte in conformità al modello “Mod.Ist.” predisposto dall’ISAE. Il responsabile del procedimento è il Dottor Michele DOMINICI Area “Affari legali e della ricerca”. Per i termini e le modalità di presentazione e delle offerte nonché per le condizioni dell’appalto vedere il bando pubblicato sul sito www.isae.it e inviato alla GUCE il 02/09/2009 e pubblicato sulla GURI del 23/09/2009. IL DIRETTORE GENERALE - Prof. Giuseppe Ghessi
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terremoto di magnitudo 6,3 della scala Richter fUn ha colpito ieri anche la zona sud orientale del Perù: il sisma è stato avvertito vicino al confine con la Bolivia 1
2
300
le persone morte
In alto, la distruzione e la paura per il sisma di Sumatra (1-2); in basso, gli effetti dello tsunami a Tonga (3) e nelle Samoa americane (4) REUTERS/AP/AFP GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it a cura del service G.L. S.r.l.
Ci sono stati due grandi terremoti ieri, con due tsunami che hanno devastato città e ucciso centinaia di persone. Lo “tsunami”, parola giapponese che significa “onda del porto”, è appunto un’onda che si solleva a causa di un sisma e che corre verso la costa: man mano che si avvicina alla terra rallenta, a causa del fondo marino sempre meno profondo, e rallentando si innalza. Quando colpisce è perciò devastante, ogni cosa viene sommersa, i manufatti umani ne risultano polverizzati, chiunque non abbia raggiunto un’altura di almeno venti metri ha scarse possibilità di sopravvivere. Questo spettacolo di devastazione, già visto nel 2004 a Sumatra (250 mila morti, era il giorno di Santo Stefano), s’è ripetuto ieri mattina di nuovo nella parte occidentale della stessa Sumatra (Indonesia) e 16 ore dopo di nuovo nelle isole Samoa americane e Tonga, che si trovano a ottomila chilometri di distanza e appartengono a un altro continente, l’Oceania. Nel momento in cui scriviamo si contano tra 100 e 200 morti a Sumatra e 113 a Samoa. Ma in tutt’e due le isole si dice che le vittime saranno migliaia.
3
il fatto del giorno / 5 domande 5 risposte
Paura e devastazione
Tsunami alle Samoa Un sisma a Sumatra: centinaia di morti Ma sono collegati? Gli scienziati si dividono: le faglie terrestri sono diverse e in quelle zone i terremoti sono frequenti
1
si ipotizza, con tanto di grafici, tabelle e ragionamenti che connettono diversi eventi, che i terremoti di grado superiore al 4 avvenuti nei tre mesi successivi al 26 dicembre 2004 siano in qualche modo collegati al grande sisma di Santo Stefano che ricordavamo all’inizio. La verità è che terremoti e maremoti sono un mistero.
Si tratta dello stesso terremoto? Sono due terremoti collegati? Sono due terremoti indipendenti uno dall’altro?
2 Terremoti e maremoti sono col-
Gli scienziati stanno già discutendo, ma nessuno può rispondere in così poco tempo. Il direttore del mensile Le Scienze, Marco Cattaneo, sostiene che quasi certamente no, non si tratta di terremoti collegati. «Le faglie coinvolte nei due eventi sismici
4
sono diverse. Il terremoto di Samoa si situa al confine tra la placca pacifica e la placca indo-australiana. Il terremoto di Sumatra è avvenuto al margine tra quest’ultima e la placca asiatica. Sono due delle regioni più sismiche del mondo. E dunque
non è poi così sorprendente che da quelle parti avvengano sismi violenti. Statisticamente, anche nello stesso giorno». Proprio sul numero di Nature che esce oggi, però, viene pubblicato uno studio dell’università di California al termine del quale
legati?
Sì. Un terremoto sotto il mare provoca un’onda in superficie e l’onda poi corre verso la terra ferma e distrugge poi tutto quello che incontra. La devastazione di Messina, nel 1907 (centomila morti), fu la conseguenza
di un’onda sollevata da un terremoto sottomarino. Noi siamo sopra la faglia che divide la placca africana da quella eurasiatica e lo tsunami è purtroppo una possibilità. Proprio ieri il Cnr ha fatto sapere di avere installato una stazione abissale di rilevamento Geostar nel Golfo di Cadice, nel sud della Spagna, a oltre tremila metri di profondità. È un progetto europeo, perché non solo le coste italiane sono a rischio.
Secondo i primi bilanci, ancora del tutto provvisori, sono più di 300 le vittime dei due disastri naturali tra Samoa, Tonga e Sumatra. Il terremoto e lo tsunami che hanno colpito le isole Samoa e Tonga hanno ucciso 113 persone, e centinaia sono i dispersi. I primi conti della tragedia a Sumatra parlano di 100-200 vittime accertate
(ora locale: le 17,16 da noi) a una cinquantina di chilometri dalla città di Padang, che ha 900 mila abitanti. La faglia è la stessa dell’altra volta. La scossa, 7,6 della scala Richter, dovrebbe essersi prodotta a 80 chilometri di profondità. Gli edifici crollati sono decine, sono andati distrutti alberghi e scuole, tanta gente sta ancora sotto le macerie, le tubature dell’acqua sono esplose, divampano qua e là decine di incendi. A Samoa, 16 ore dopo e ottomila chilometri di distanza, altro terremoto e altro tsunami. Un sisma di magnitudo 8,3 della scala Richter, registrato alle 6.48 locali (19.28 nostre) che ha provocato onde di 8-10 metri. Epicentro 190 chilometri a sud-ovest delle Samoa americane, profondità di 33 chilometri. Alla prima scossa ne sono seguite parecchie altre. Per ora si ha un’idea di quello che è successo nella capitale Apia dell’isola Tutuila, che è devastata, ma mancano ancora notizie sui tanti villaggi della costa che potrebbero essere stati annientati.
4 Italiani morti o dispersi? Per ora no. Una nostra connazionale che ha un resort dalle parti di Apia ha detto di aver visto il mare ritirarsi e di essersi ricordata del 2004. È immediatamente saltata sulla macchina ed è fuggita a cercare un’altura. Quando è tornata, non c’era più niente.
5 3 Soccorsi internazionali? C’è anNé a Sumatra né a Samoa han- che la crisi economica… no funzionato allarmi?
No, nonostante l’esperienza di cinque anni fa, non c’è stato nessun avviso preventivo. Il primo terremoto è avvenuto alle 12.16
Barack Obama ha dichiarato lo stato di disastro. Washington sta mandando aiuti. Parte delle Samoa appartiene agli Stati Uniti.
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l’ok definitivo per la commercializzazione fRinviato in Italia della pillola abortiva: l’Agenzia del Farmaco, che aspetta il sì del Senato, si riunirà ancora il 19 ottobre
Badanti, sanatoria chiusa Le domande sono 286 mila Il ministro Maroni: «Richieste in linea con le previsioni. Non ci saranno proroghe». Ma sinistra e cattolici: «Un fallimento, criteri troppo rigidi» FRANCESCO RIZZO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dAlla mezzanotte di ieri è scaduto il termine per presentare le domande di regolarizzazione di colf e badanti straniere. Il 1˚ settembre, all’apertura del maxi-condono, il governo prevedeva 500-750 mila domande ma, alle 18 di ieri, i datori di lavoro ne avevano inviate 286.148. A fronte di 344.081 moduli richiesti al sito Internet del ministero dell’Interno, 50 mila solo fra lunedì e martedì. Secondo dati diffusi ieri pomeriggio, le domande più numerose sono arrivate per le colf (174.133). Il maggior numero di moduli (52.741, il 15,33%) sono stati richiesti a Milano e provincia; seguono le province di Roma (39mila), Napoli (27mila) e Brescia (12mila). In coda Caserta, Modena e Firenze. I lavoratori più richiesti sono ucraini (43mila, il 13% del totale) marocchini (quasi 40mila) e moldavi (30mila). Ultimi gli albanesi.
Flop «Un flop», attacca l’opposizione: molti datori di lavoro hanno preferito restare nel sommerso. Famiglia Cristiana parla di «requisiti troppo rigidi; assurda la tassa di 500 euro
VOTATA LA FIDUCIA
Scudo fiscale Sì alla Camera Fini: «Anomalie»
Presentazione dei documenti alla Camera del Lavoro di Milano FOTOGRAMMA
sul conto delle famiglie», mentre, per le Acli, il 30-40% delle famiglie ha rinunciato alla regolarizzazione soprattutto perché spaventate «dai costi effettivi del rapporto di lavoro: è la riprova che occorrono misure di sostegno al reddito». L’Adoc (un’associazione dei consumatori) chiede una proroga per la sanatoria, Arci e Cgil l’estensione a tutti i lavoratori stranieri. Casaccio Ma dal ministro dell’Interno Roberto Maroni
giunge un «no» secco. «Si sono fatte stime a casaccio: l’unica previsione ufficiale del governo è contenuta negli atti parlamentari e parla di 300mila domande. La norma è stata fatta per fare emergere il lavoro nero di colf e badanti. Noi registriamo i dati e questo è quanto è emerso. Chi non ha usufruito della regolarizzazione, ha deciso di continuare nel lavoro irregolare e sarà soggetto a sanzioni previste dalla legge. Non sono previste proroghe».
Con 309 voti favorevoli e 247 contrari la Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal Governo sullo scudo fiscale. Oggi entro le 15 votazione finale: per evitare che l’ostruzionismo delle opposizioni metta a repentaglio la conversione in legge del decreto, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha preannunciato che entro quell’ora ricorrerà alla «ghigliottina», cioè la facoltà di passare subito alla votazione finale. Il decreto, che scade sabato, passerà poi al vaglio del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Cui l’opposizione chiede di non firmare. Fa discutere la mossa del presidente della Camera («decisione imperdonabile su un provvedimento vergognoso»). Ma lo stesso Fini non nasconde i suoi dubbi sull’iter dello scudo: «Oggettive anomalie procedurali».
NEI GUAI L’EX CAPO DEI SERVIZI IL PM: «FU SEQUESTRO A SCOPO DI TORTURA. CARCERE ANCHE PER GLI 007 USA»
Abu Omar: chiesti 13 anni per Pollari Al processo per l’imam rapito, accusati i vertici Sismi per l’appoggio alla Cia 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dTredici anni di carcere per l’ex direttore del Sismi (il servizio segreto militare) Niccolò Pollari: è la richiesta del pm Armando Spataro al processo milanese per il sequestro dell’imam Abu Omar, il religioso islamico rapito a Milano il 17 febbraio 2003 da agenti della Cia, con la complicità dei servi-
notizie senza frontiere
Il pm di Milano Armando Spataro AP
schermo elettronico che registrava l’aumento dell’indebitamento pubblico statunitense.
di PIERLUIGI MAGNASCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Quei tre mega orologi misurano debiti e smog Sul sito del settimanale inglese Economist è stato attivato un orologio mondiale che misura, istante per istante, l’indebitamento pubblico delle nazioni. L’idea non è del tutto nuova. L’aveva già avuta
l’ex generale del Sismi Gustavo Pignero hanno permesso «la rottura di un sistema criminale»: il Sismi offrì copertura alla Cia nel rapimento e collaborò. Probabilmente senza dire nulla al governo. Per il magistrato, «uno strappo insopportabile ai diritti fondamentali. Inaccettabile neanche nell’interesse della sicurezza nazionale: le democrazie si fondano su principi irrinunciabili pure in momenti di emergenza» Nicola Madia, uno dei legali di Pollari, accusa: «Le indicazioni della Consulta sul segreto di Stato non sono state rispettate alla lettera dal pm».
zi segreti italiani, per poi essere trasferito in Egitto. Dove il religioso, imputato a Milano per terrorismo internazionale in un altro procedimento, sostiene di aver subito torture durante la detenzione, motivata dalla lotta degli Usa all’estremismo islamico. Spataro parla di «sequestro a scopo di tortura». Strappo Il pm ha chiesto anche 10 anni per l’ex capo del controspionaggio militare, Marco Mancini, 3 per gli uomini del Sismi imputati di favoreggiamento, Luciano Seno e Pio Pompa e 26 condanne per gli agenti Cia coinvolti. Secondo l’accusa, le dichiarazioni del-
(limitandola ai soli Usa) un imprenditore edile di New York, Seymour Dust, che, nel 1989, preoccupato dai deficit pubblici crescenti prodotti dalle amministrazioni Reagan e Bush padre, aveva fatto costruire un grande
LA PILLOLA RU486
Quando, con Clinton, il deficit pubblico cominciò a diminuire, bisognò rifare il software perche il precedente non era stato programmato per registrare anche le diminuzioni di deficit pubblico. Adesso però i deficit pubblici stanno solo crescendo. A seguito del sostegno del sistema finanziario, a causa della crisi, i debiti pubblici sono esplosi. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) stima che
f.riz.
l’indebitamento pubblico in Usa, Europa e Giappone passerà dal 75% del prodotto interno lordo, al 115% del 2014. Ma tornando ai mega orologi, va rilevato che dal 2006, in Francia, l’Istituto di studi demografici, sul suo sito ined.fr, registra l’aumento della popolazione nel mondo: 2,5 persone al secondo. A New York, intanto, nei pressi di Penn Station, è stato installato un mega pannello che indica l’andamento delle emissioni mondiali di anidride carbonica che attualmente sono di mille tonnellate al secondo. Così ci ricordiamo che ci sono.
w NOTIZIE TASCABILI
INFLAZIONE ITALIANA
-0,2
Il calo dei prezzi L’indice dei prezzi al consumo, per l’Istat, è sceso a settembre dello 0,2% su mese ed è salito dello 0,2% su anno
STASERA ALLE 21.05 SU RAI DUE
La D’Addario ospite ad Annozero Berlusconi: «Santoro mi dà voti» Patrizia D’Addario, la escort barese del caso Berlusconi, sarà ospite, stasera alle 21.05 su Rai Due, nello studio di Annozero, la trasmissione di Santoro. Il Pdl, per protesta, non parteciperà alla puntata. Il viceministro alle Comunicazioni, Romani: «Bisogna verificare se la sua presenza è compatibile con il servizio pubblico». Il premier, intanto, dice: «Lunga vita alla Dandini e a Santoro, che portano voti al centrodestra».
SI CONCLUDE UN’INCHIESTA A PAOLA
-11%
Il prezzo della benzina A settembre, secondo l’Istat, la benzina è calata dell’1% su base mensile e dell’11% da settembre ’08
+2,3
I prezzi dei libri ll caro-scuola si fa sentire: a settembre, i prezzi dei libri su base annua balzano del 2,3%; +1,3% su base mensile
Cosenza, veleni in azienda tessile Negli anni sono morti 40 operai Le condizioni di lavoro nell’azienda tessile Marlane di Praia a Mare (Cs), passata negli anni fra diverse proprietà ma ora dismessa, ha causato la morte per tumore di 40 lavoratori e causato un cancro ad altri 60. È la conclusione cui giunge la Procura di Paola (Cs) dopo un’inchiesta durata anni, ipotizzando i reati di omicidio colposo e inquinamento ambientale. Gli operai lavoravano costantemente immersi in una nube tossica.
«PER LA SUA FORZA UNIVERSALE»
L’Unesco: «Il tango patrimonio dell’umanità»
Il tango diventa patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Lo ha stabilito ieri l’Unesco, che ha premiato il ballo argentino e uruguaiano (nella foto Epa), nato agli inizi del 900 sulle due sponde del Rio della Plata, perché «ha conquistato con la sua forza una trascendenza universale, perché personifica sia la diversità culturale sia il dialogo, e perché rappresenta l’essenza di una comunità». Per questi motivi, come è stato deciso dall’Unesco, «merita di essere salvaguardato».
UFFICIALMENTE PER LA RICERCA MEDICA
Nucleare, la richiesta dell’Iran: «Uranio arricchito all’estero» Oggi ricominciano a Ginevra i negoziati fra l’Iran e i 6 Paesi che decidono la politica mondiale sul nucleare di Teheran: il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad proporrà che l’arricchimento dell’uranio per il suo reattore nucleare di ricerca medica venga fatto in un Paese terzo. Una mossa «distensiva». «Ma non ci risulta che l’uranio venga usato in medicina nucleare», dicono gli scienziati italiani dell’Enea.
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i tacchi, usa i vestiti una volta sola e, come dice fIndossa il Sun, a 3 anni ha un guardaroba da 2 milioni di euro: la
Debutta domani La Bella e la Bestia, costato 5 milioni di euro La protagonista Arianna: «Finalmente la mia grande occasione» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dI corridoi del Naziona-
le odorano ancora di pittura fresca, rinnovato da cima a fondo il teatro pulsa come il cuore della Bestia per Bella: ballerini in arrivo alla spicciolata, trucco e parrucco all’opera, costumisti all’ultimo ritocco. Nel camerino di Arianna Bergamaschi, la Bella del caso, spiccano la bambolina dell’"eroina" Disney (diventata protagonista di un musical-kolossal da 25 milioni di spettatori, domani al debutto a Milano) e la foto di un signore di mezza età. «Mio padre — dice Arianna —. Si era fatto da solo, aveva cresciuto i fratelli. Mi ripeteva: quel che vuoi te lo devi guadagnare. Sono abituata alle cose difficili». Avere questa parte, d’altronde, difficile lo è stato davvero: 600 aspiranti, 6 provini e poi, 2 mesi di prove, 8 ore al giorno. Disciplina militare, organizzazione olandese (quella della Stage, multinazionale del musical di Joop Van den Ende, fondatore di Endemol, mister Grande Fratello) e la sensazione che si respira di non poter sbagliare.
Arianna Bergamaschi, 33 anni e Michel Altieri, 31, in una scena di «La Bella e la Bestia»
w LO SHOW IN NUMERI
10
I mesi Lo show è costato 5 milioni: la produzione conta di restare a Milano 10 mesi
34
I cambi di scena Nel musical ci sono 10 scenografie e 34 cambi di scena: i costumi sono 200
Nessun errore ammesso. Giusto?
«Normale che chi ha speso milioni voglia far bene. Alla disciplina, poi, sono abituata, vengo dalla Disney. A 13 anni mi scelsero come voce italiana. La vita era un
SURI CRUISE FIGLIA DI TOM CRUISE
«fashion victim» precoce è la figlia di Tom Cruise, Suri
Arriva il musical kolossal «Milano ora è Broadway» MASSIMO ARCIDIACONO
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ordine: sveglia alle 7, alle 8 fai questo, alle 9 quest’altro». Dopo 5 anni era distrutta, oppure terrorizzata: «Oddio diventerò Cristina D’Avena"?
«Magari fossi lei. No, volevo fare altro: mia madre ascoltava la Streisand, Judy Garland, guardavamo i film di Fred Astaire. Il mio sogno era il musical. Ma non basta cantare, bisogna ballare, recitare. All’inizio è stata durissima». Il suo curriculum, però, ora fa paura: le commedie di Garinei e il concerto per il Papa, Sanremo e Shakespeare, molta tv...
«E alla fine Broadway è arrivata a Milano, come Maometto e la montagna. Quando mi hanno presa, ho avuto paura: il mio fidanzato (Olivier François, a.d. Lancia, ndr) vive a Torino, "quando tu lavori, io sono libero e poi il contrario" mi dice. Ha ragione, qualcosa farò, viaggerò di notte. Ma sarebbe stato come vincere alla lotteria e non ritirare il premio. È la mia grande occasione. E anche chi verrà a vederci resterà contento: è una festa per gli occhi, per le orecchie e si ride». Gli olandesi uccideranno le compagnie italiane?
«No, dovremmo essere tutti contenti. Costringeranno a essere più professionali. Questo mestiere è fatica, gioverà a molti capire che non è andare in tv a mostrare le chiappe».
NOVITÀ DOPO L’ESORDIO RECORD NEGLI USA, LUNEDÌ SERA L’ATTESA SERIE IN ONDA SU FOX
Ecco Flash Forward: che incubi L’«erede» di Lost in Italia: l’umanità sarà catapultata nel futuro per 2 minuti
AL CINEMA E IN TV
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AUDIENCE IL MARTEDÌ VA A BANFI
TORNATORE E BAARÌA
S Da Medusa alla sinistra Giuseppe Tornatore è tornato a parlare di Baarìa, il suo ultimo film, scelto per rappresentare l’Italia all’Oscar, davanti alla stampa straniera, a Roma: «Quando si loda un mio film sono contento, ma il giudizio positivo di Berlusconi potrebbe anche aver influito la giuria a Venezia. Con Medusa, poi, ho sempre lavorato bene, anche se sono di sinistra»
Antonella Clerici, 46 anni: condurrà Sanremo LAPRESSE
La Clerici fa flop E la Rai le chiude «Tutti pazzi per...» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dCondurrà per la prima volta il Festival di Sanremo, ma il suo inizio di stagione televisiva non è stato dei più promettenti. Antonella Clerici è la prima «vittima» dei bassi ascolti: il talk show Tutti pazzi per la tele, in onda il martedì in prima serata su Rai Uno, è stato chiuso ieri dopo appena due puntate, e un flop parecchio inatteso. Una settimana fa, all’esordio, aveva ottenuto il 15,43% di share e 3,8 milioni spettatori, perdendo nettamente la sfida con L’onore e il rispetto, la fiction con Gabriel Garko su Canale 5; due sere fa è arrivata la sconfitta bis: Garko ha superato i 7 milioni, la Clerici è scesa al 14% di share e a 3,5 milioni di telespettatori. Troppo pochi per l’ammiraglia Rai, che soffre anche con lo show di Salemme Da Nord a Sud, sempre battuto da Raoul Bova. Una nota delle rete ha spiegato la stop: «La formula della trasmissione, nonostante l’impegno e la grande professionalità della conduttrice, non ha incontrato il consenso che ci aspettavamo: ringraziamo Antonella Clerici, che rappresenta una delle importanti risorse della rete e che potrà dedicarsi interamente alla preparazione del Festival».
Sostituto forte L’uscita forzata di Tutti pazzi per la tele cambia i palinsesti Rai. Il martedì sera, al posto della Clerici, vanno a finire Lino Banfi e Un medico in famiglia, che occupavano la prima serata domenicale e garantiscono gli ascolti: la serie, arrivata alla sesta stagione, viaggia oltre i 6 milioni di telespettatori e il 30% di share. c.ang.
OGGI ALLE 17 SCELTA DALLA RADIO
Con le catastrofi boom assicurato
CARLO ANGIONI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dIn America, per attirare l’attenzione sulla serie televisiva più attesa dell’anno, hanno dato un indizio molto accattivante: «Pensate a Lost, ma meno complicato». Lo spunto è servito, e al debutto, giovedì scorso, Flash Forward, il nuovo telefilm catastrofico e cervellotico made in Disney trasmesso dalla Abc (proprio come Lost), è andato benone: successo pieno di critica e, ciò che più conta, audience da oltre 12 milioni di telespettatori. Ispirata al romanzo omonimo scritto nel 1999 dal canadese Robert J. Sawyer (che ha una particina non parlante nel primo episodio), la serie che «regala» al mondo la possibilità di conoscere il proprio destino — con i suoi pro e i suoi contro — arriva in Italia già lunedì (alle 21.10 su Fox, canale 110 di Sky), e promette di provocare lo stesso interesse. Anche perché, dopo aver visto la puntata d’esordio, molti si
John Cho e Joseph Fiennes nella prima puntata di «Flash Forward»
chiederanno: «E se succedesse a noi?» Cioè svenire per 2 minuti e 17 secondi e, durante il blackout (nel quale gli aerei cadono, le macchine vanno a sbattere, e molta gente muore), vedere il futuro, vivere un incubo collettivo, ritrovarsi improvvisamente alle 10 di sera del 29 aprile 2010 e tornare indietro. Mistero Così, tra chi non ha visto niente (e teme quindi di essere morto da lì a sei mesi), chi si vede tra le braccia di un uomo sconosciuto, e chi scopre che Kobe Bryant s’è rotto il cro-
ciato, l’umanità dovrà decidere se accettare il destino o provare a cambiarlo. Guidata dal belloccio agente dell’Fbi Mark Benford (Joseph Fiennes) e dalla sua squadra, che dai grattacieli di downtown Los Angeles dovranno anche scoprire che cosa ha causato il blackout. Combattendo tra misteri da risolvere e mille intrecci. Perché, come ha detto Robert J. Sawyer, «Lost ha solo 40 persone perse su un’isola, mentre Flash Forward ha 7 milioni di persone in cinque continenti: per questo avremo molto più da raccontare».
Non solo Flash Forward: la tv e il cinema scommettono spesso su storie fantastiche, ispirate a catastrofi. Il celebre Lost, che racconta l’odissea dei passeggeri di un aereo caduto su un’isola misteriosa del Pacifico (nella foto, uno dei protagonisti, Matthew Fox), è diventato un telefilm di culto: iniziato nel 2004, chiuderà la prossima primavera. Al cinema, il 13 novembre, uscirà invece 2012, con John Cusack: racconta la fine del mondo, che secondo il calendario dei Maya arriverà in quell’anno.
Scopriamo su Radio 105 l’ultima star di Playboy Ha 25 anni ed è di Firenze la vincitrice del concorso per eleggere la protagonista del numero di ottobre di Playboy Italia (nella foto). La «gara», iniziata il 2 febbraio sul sito 105.net, si concluderà oggi, quando la nuova playmate verrà intervistata, su Radio 105, alle 17, da Alvin e Dj Giuseppe, nel programma «Music & Cars». In gara con altre 81 ragazze, la vincitrice del concorso è stata la più votata sui siti 105.net e playboy.it: nella finale con altre 9 ragazze, è stata eletta Playmate 105 da una giuria di qualità.
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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LETTERE
dite la vostra
Bianco e Nero
INDIRIZZO Via Solferino 28, 20121 Milano Fax 02.62.82.79.17. Email: gol@rcs.it
A cura di Antonio Di Rosa
All’Inter mancano due come Ibrahimovic e Bobo Vieri
Ultimamente ho visto lanciare sondaggi per valutare le coppie gol della stagione 2009-2010. Le più votate sono state Ibra-Messi ed Eto'o-Milito. Analizzando le prime giornate di campionato e raffrontandole con quelle della scorsa stagione ho potuto notare che Eto'o ha avuto un’involuzione mentre Ibra segna con un ritmo costante. Allora il rendimento realizzativo di Eto'o è sintomo di un inserimento incompleto oppure vale il vecchio principio che la serie A è più difficile degli altri tornei.
Eccomi qui a parlare della mia squadra, l'Inter, dopo il pareggio col Rubin. Prima di tutto vorrei far capire quanto manchi uno come Ibra a ogni squadra. Altro che nelle partite importanti non segna mai! Eto'o andava comprato per giocare con Ibra (foto Afp), non al suo posto. E poi abbiamo solo tre attaccanti di cui uno ha 19 anni (Suazo non vale l'Inter e Arnautovic per ora è un oggetto misterioso). Quanto ci è mancato in questa prima fase della stagione uno che fa salire la squadra, uno come Ibra o Bobo Vieri. E poi gli altri in campo in queste prime partite, eccetto Maicon e Sneijder, sembra proprio che non sappiano cosa fare con la palla.
grandissimo attaccante ma continua a non segnare in Europa anche se martedì ha giocato molto bene nel Barcellona. Con o senza Ibra l'Inter non ha vinto in Champions, Non possiamo giustificare le prestazioni odierne con le assenze, con quelli che non ci sono più. Quest'anno il presidente Moratti e i suoi collaboratori hanno portato a casa Milito, Lucio, Thiago Motta, Eto’o, Sneijder che hanno arricchito la squadra, che è più forte dell'anno scorso, ma non gioca bene. All'inizio della stagione avevo scritto che le responsabilità di Mourinho sarebbero cresciute. Ed è così. Non ci si può aggrappare all’irrazionalità di Balotelli. L'Inter deve ritrovare continuità di rendimento e gioco. Questo dipende dal tecnico, dallo staff, dai preparatori. Non ci sono debolezze in alcun reparto, dal portiere fino a Milito sono tutti giocatori
Riccardo Colombo Nella sua lettera manca qualsiasi cenno a Mourinho. E' o non è l'allenatore dell'Inter? E' o non è il responsabile del gioco che produce la squadra e delle scelte su chi mandare in campo? Le dico subito che il discorso su Ibra non c'entra con il momento attuale dell’Inter. Ibra è un
IL TEMPO
chi nel difendere una scelta insensata come quella del brasiliano (e juventino!) Amauri nell’Italia.
La posizione di Eto’o
di valore. Dunque, i tifosi e il presidente meritano di vedere una squadra che impone il gioco. In Europa non si portano a casa punti se si aspetta l'errore dell'avversario. Anche se giochi con una squadra più forte devi aggredirla a tutto campo per metterla in difficoltà. L'Inter può affrontare chiunque con assoluta serenità perché è molto forte. In questo momento le mancano i risultati, ma non possono tardare. Quanto a Balotelli, è vero, ha sbagliato ancora una volta. Ma non bisogna demordere. Anzi, bisogna continuare a lavorare sulla sua testa. Anche lui smetterà di fare il bambino e si comporterà come deve fare un professionista. Intanto, per cominciare smetterei di chiamarlo SuperMario. Non lo è, forse lo diventerà ma, comunque, è un fardello che pesa sulla testa di un diciannovenne.
Giuseppe Amarù
Valgono tutte le sue considerazioni. Nel senso che la serie A ha difensori di livello superiore a quelli degli altri campionati. Detto questo, mi chiedo quante palle utili riceva Eto'o per segnare. Anche perché ho l'impressione che giochi troppo indietro rispetto alla zona-gol. mentre nel Barcellona si valeva dei piedi vellutati di Iniesta e Xavi e delle serpentine di Messi e Henry.
Amauri e la Nazionale Mi chiedo e vi chiedo: se in attacco non serve necessariamente segnare perché non italianizzare e convocare in Nazionale un personaggio possente e incisivo come Taribo West? Scherzi a parte non capisco come ci si possa arrampicare sugli spec-
Gianpaolo Perinelli
Apprezzo l'ironia, non il pregiudizio (quello juventino con l'esclamativo). Cosa vuol dire? Ne facciamo una questione di appartenenza? Se fosse stato milanista, romanista o interista era accettabile? Per Amauri vale lo stesso discorso che si fa per gli italiani autentici. Cioè: se è in forma, fa un ottimo campionato ed è cittadino italiano perché non chiamarlo? Se invece attraversa un periodo di forma opaca, come quella attuale, non si pone il problema. Per Lippi valgono i risultati, lo stato di forma, il comportamento. Si ricorda le polemiche su Camoranesi? Beh, ai Mondiali è stato uno dei migliori...
La tessera del tifoso Quante volte noi tifosi normali ci lamentiamo dei pochi facinorosi che ci hanno fatto abbandonare lo stadio? Alle parole seguono i fatti. La tessera del tifoso ha un costo accessibile a tutti e credo che sia un bel segnale. Non credo che nessuno si lamenti di avere in tasca un documento che identifica la persona. Dorian Piccinini
E’ una questione controversa. Credo che ci voglia l'unanimità delle società per vararla. Non vorrei che si trasformasse in una sorta di schedatura. Guardo
Domani
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Fischia DANIELE TU diTOMBOLINI LA RISPOSTA Annulli il gol ed effettui una tua rimessa in gioco.
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La Ferrari ha vinto 8 degli ultimi 10 campionati del mondo costruttori, oltre a 6 successi fra i piloti. Dunque, tanto di cappello. Non sempre può avere i migliori piloti, non sempre puoi avere Schumacher. Alonso è il migliore sulla piazza, è giusto che approdi a Maranello per rivincere. Raikkonen non ha una grande personalità pur essendo un buon pilota. Quanto a Badoer, si sapeva che era difficile ottenere qualcosa di positivo.
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Giuseppe Sorrentino
Il Sole oggi
In Europa
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La Ferrari sostituisce Badoer con Fisichella. Fisico risponde con zero punti in due gare. Come Badoer. La Ferrari prende Alonso, scarica Raikkonen e spera di recuperare Massa per il 2010. L'unica cosa che mi è dispiaciuta è stata quella di bombardare Badoer senza tenere presente che con quella macchina neanche Schumi ci avrebbe capito qualcosa. Dunque, va via Raikkonen, l'unico che ha fatto qualcosa di dignitoso.
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Ferrari: a difesa di Badoer
a cura del Col. Giuliacci
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Rovesci
con più favore alle barriere tolte allo stadio di Firenze.
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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TV E RADIO I FILM DI STASERA
Radio America
The replicant
In viaggio per il...
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Il seme della...
Lord of war
sDi R. Altman, con Meryl Streep
sDi Ringo Lam, con Jean-Clau-
s Di R. Kumble, con Martin
sDi P. Almodovar, con Penelope
sDi Pappi Corsicato, con Isabel-
sDi Andrew Niccol, con Nicolas
(Usa, 2006) L’epilogo di un celebre programma radiofonico che attraversa la storia americana
de Van Damme (Usa, 2001).La polizia cerca di catturare un pericoloso e spietato serial killer
Lawrence (Usa, 2008) Dopo il liceo Melanie deve scegliere a quale università iscriversi...
Cruz (Spagna, 2006) Raimunda copre le tracce dell’assassinio del marito e apre un ristorante
la Ferrari (Italia, 2008) Una coppia finisce in crisi quando lei resta incinta ma lui è impotente
Cage (Usa, 2005) Il mercante di armi Yuri Orlov deve stare sempre un passo avanti a tutti...
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DRAMMATICO Premium Cin., alle 20.50
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OROSCOPO LE PAGELLE
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HOCKEY GHIACCIO 20.30 ASIAGO – VALPELLICE Serie A1 Rai Sport Più
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14.00 BASEBALL: DETROIT TIGERS MINNESOTA TWINS. MLB.
16.00 RUGBY: NUOVA ZELANDA - AUSTRALIA. Tri Nations.
18.00 BASKET: ANGELICO BIELLA - ARMANI JEANS MILANO.
16.05 17.05 19.00 20.00 20.30 21.10 23.40 0.45 1.05 1.10 1.50
A maschile.3 SKYSerie SPORT
09.00 CALCIO: BRASILE REP. CECA. Mondiale Under 20.
11.15
CALCIO: REAL MADRID OLYMPIQUE MARSIGLIA. Champions League.
Mondiale Under 20. EUROSPORT
13.30 CALCIO: STATI UNITI CAMERUN. Mondiale Under 20.
15.00 CALCIO: AUSTRALIA COSTA RICA.
Serie A maschile.
Mondiale Under 20.
105 Friends Tony e Ross ospitano Neffa (nella foto) che presenta il nuovo singolo Nessuno dall’album Sognando contromano
Radio Monte Carlo In the Music Lucilla Agosti (nella foto) presenta la musica migliore insieme a notizie e curiosità sul mondo dello showbusiness
Mondiale Under 20. .
DAHLIA SPORT 12.30 CALCIO: LECCE MANTOVA. Serie B
15.00 CALCIO: PARMA CAGLIARI. Serie A
16.45 CALCIO: PADOVA GALLIPOLI. Serie B
23.30 CALCIO: ITALIA - EGITTO. Mondiale Under 20.
OMNIBUS MATLOCK ISPETTORE TIBBS TG LA7 - SPORT 7 HARDCASTLE AND MCCORMICK ARDENNE '44, UN INFERNO STARGATE SG-1 ATLANTIDE THE DISTRICT TG LA7 OTTO E MEZZO STAR TREK CLASSIC Telefilm VICTOR VICTORIA TG LA7 MOVIE FLASH OTTO E MEZZO ALLA CORTE DI ALICE
16.30 CALCIO: BRASILE REPUBBLICA CECA.
MLB.
Mondiale Under 20.
VOLLEY 15.00 ITALIA – SERBIA
21.00 BASEBALL: DETROIT TIGERS MINNESOTA TWINS.
14.00
Radio 105
.
RAISPORT PIÙ 11.15
Virgin Radio Virgin Motel Tra gli «ospiti» di Ottaviano Blitch stasera ci sono John Lennon (nella foto), Depeche Mode, Crosby, Stills & Nash
RUGBY: GRAN PARMA PARMA. Super 10
14.30 RAISPORT PIÙ Notiziario
23.45 HOCKEY GHIACCIO: ASIAGO - VALPELLICE Serie A1
21/3 - 20/4
23/10 - 22/11
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
Ariete 5,5
Scorpione 8
Toro 7
Gemelli 5,5
Cancro 7 -
Leone 5,5
Solitudine e fatica si fanno sentire. E l’economia arranca. State su. Tenendo conto che palestra e fornicazione non vengono benissimo...
IL MIGLIORE. Le conferme al vostro valore si susseguono. E si traducono in vantaggi. Lavoro superstar, ormoni superstark, grossi come mele…
Belli e desiderati, avete davanti una giornata serena, con gratificazioni plurime. Gli amici vi appoggiano, vigore (anche carnale) elevato…
Giornata forse confusa, indecisa, con un lieve senso di abbandono. Prendete decisioni che vengano dal cuore, non da altre parti anatomiche.
Luoghi e individui stranieri fanno la vostra fortuna, il lavoro rende in termini di guadagni. Contentezze suine e del cuore…
L’umore è sfigopendulo. E le idee non trovano sbocchi concreti. La forma fisica, poi, cede, il lavoro viviseziona gli zebedei: ussignùr…
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 6
Bilancia 5,5
PAOLA PAGGI
Sagittario 5,5
Capricorno 7 +
Acquario 6
Pesci 7 +
La Luna agita i rapporti sociali. Non cedete all’ira, bensì cedete a Venere, che vi vuole cortesi e vi rende contesi. Anche da più letti…
Fate sì che il vostro ph caratteriale non diventi acido. E siate più sintetici che analitici. Fetenti numerosi e odiosi: occhio a soldi e glutei.
La centrale dell’Asystel Novara è nata a Ivrea il 6 dicembre 1976 (Scorpione). Ha vinto il Mondiale 2002 con le azzurre
La Luna orrida vessa casa, famiglia e privacy. Non imbestialitevi come i varani di Komodo, siate concilianti. Soldi imminenti.
Colloqui, viaggi e p.r. vi portano vantaggi. Forse la fortuna è affetta da cataratta e non vi vede, ma sbattervi vi darà soddisfazione…
Le stelle minacciano di farvi girare gli zebedei come ventole. State calmi e concedete piaceri al palato e al corpo tutto: vi rilasserete…
La Luna rende preziosa la giornata. Oltre che la vostra presenza nella vita degli altri. Perché sarete loro d’aiuto. Mirabilie sudombelicali…
GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
DOLCEGABBANA.IT
40 R
SPECIALETRICOLORE RALLY
IN COLLABORAZIONE con
ACI/CSAI
Giochi aperti Sanremo premia Meeke (Peugeot). Titolo: favorito Andreucci w BARTOLO LUCCHI
la guida
dSorridono in molti alla fine del 51˚ Rally di Sanremo, a iniziare dagli organizzatori. gli uomini dell’Automobile Club Sanremo, che archiviano un’edizione straordinaria per numero, qualità di iscritti e dal punto di vista sportivo. Valida per l’Intercontinental Rally Challenge e per il Tricolore Rally Aci Csai, la classica ligure ha regalato spettacolo dal primo all’ultimo chilometro. Una sfida che ha consegnato al vincitore, il britannico Kris Meeke, in coppia con l’irlandese Paul Nagle su Peugeot 207 S2000, anche il successo nell’Irc, alla Peugeot Italia il Tricolore Costruttori e che ha dato ai due maggiori protagonisti del Cir quello che volevano.
In volata Luca Rossetti (Abarth Grande Punto ) ha infatti ottenuto il massimo punteggio, rimandando all’ultimo decisivo Rally Aci Como il duello con Paolo Andreucci. Ma anche il toscano, sulla 207 Super 200 di Peugeot Italia, ha preso gli otto punti che cercava per mantenersi al comando del Cir e per poter correre a Como col compito di marcare Rossetti. Proprio la lotta tricolore ha impedito ai due di rischiare per andare a prendere Meeke. Sfortuna per Renato Travaglia, a tratti il più veloce. Partito un po’ lento per la cronica mancanza di test pre-gara, il trentino è risalito fino in terza posizione prima che un guaio elettrico lo obbligasse a fermarsi più volte nell’ultimo trasferimento verso il traguardo. Cosa che gli è costata una penalità e un paio di posizioni. Ne ha approfittato Andreucci che ha riguadagnato la posizione dietro Rossetti. Bravi Tra i nostri da sottolineare la gara di Luca Cantamessa, settimo solo per un problema allo scarico della Peugeot 207 del team Kronos, in gara grazie al mini-programma del team belga e della BfGoodrich col patrocinio di Aci Csai. Rimandati Piero Longhi e la sua Skoda Fa-
I NUMERI
6
I punti di vantaggio in classifica di Andreucci su Rossetti: il titolo si assegnerà all’ultima gara di Como
23
I punti di Ceccoli nella classifica riservata ai piloti indipendenti, due in più del rivale Trentin bia S2000. Alessandro Perico (Peugeot 207 S2000) all’ultima speciale ha superato il veneto Umberto Scandola, solo undicesimo con la Abarth Grande Punto ufficiale. Ottimo fino alla foratura che lo ha allontanato dalla top ten anche Elwis Chentre. Nel gruppo N festa per la scuderia Rubicone Corse; Fabio Gianfico ha vinto in gara e Simone Campedelli ha conquistato il Trofeo Nazionale Gruppo N. Ultimi verdetti al Trofeo Clio R3 Top: gara al toscano Gabriele Tognozzi in coppia con Monica Cicognini su
Luca Cantamessa in azione al Rally di Sanremo PHOTO4
Sopra Paolo Andreucci (Peugeot), a questo punto favorito per la vittoria nel Tricolore. A lato Luca Rossetti (Abarth), che nel prossimo Rally di Como proverà fino alla fine a contendergli il campionato italiano PHOTO4
Simone Campedelli ha vinto il Trofeo Nazionale Gruppo N PHOTO4
134
I punti che hanno permesso alla Peugeot di vincere in anticipo il titolo costruttori 2009
Tra i costruttori vince la Peugeot Classifiche di S. Remo e serie: Ordine d’arrivo: 1. Meeke (Peugeot 207 S2000) in 2h20'03"5; 2. Rossetti (Abarth Grande Punto) a 15"7; 5. Andreucci (Peugeot 207 S2000) a 28"1. Classifiche— Piloti : 1. Andreucci 62 punti; 2 Rossetti 56; 3. Travaglia 54 (6 scarto). Costruttori : 1. Peugeot 134 (Campione d’Italia). Indipendenti: 1. Ceccoli 23; 2. Trentin 21. Super 1600: 1. Lombardi 36. Super 2000: 1. Andreucci 58. Gruppo N: 1. Campedelli 44. R3: 1. Raschi 55. R2: 1. De Angelis 30. Femminile: 1. Mainiero 30. Gruppo N 2Rm: 1. Ricci 55. Under 23: 1. Campedelli 54. Diesel: 1. Ricci 80.
Clio della Sportex. Alle loro spalle Stefano Albertini e Simone Scattolin, che con questo secondo posto vincono il Trofeo Junior riservato agli under 28, confermandosi al secondo posto finale dietro a Stefano Bizzarri ed Emanuele Inglesi. Nel testa a testa del Peugeot Competition "207 Rally Cup" il toscano Umberto Consigli si è imposto sull’emiliano Roberto Vescovi. La vittoria negli Under 25 è andata a Gabriele Cogni. Tra le due ruote motrici successo al ligure Sandro Sottile (Honda Civic Type-R). Nella Suzuki Rally Cup vittoria in gara e nel monomarca per Andrea Crugnola. Memorabile lo scontro finale: le prime speciali confermavano l'aostano Sordi al vertice, pronto a bissare il titolo 2008. Secondo era il cuneese De Filippi, mentre Crugnola faticava per un problema elettrico. Ma Sordi commetteva un errore alla sesta piesse, toccava duro e azzerava il vantaggio. De Filippi intanto era uscito di scena: a Crugnola non restava altro che tagliare il traguardo in trionfo.
II R
GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
fGrande spettacolo sulla pista toscana del Mugello,
TRICOLORE GT
ma ancora nessun verdetto per i vincitori di classe la guida
Monza decisiva per tutte le classi
Perazzini-Cioci (Ferrari F430), primi in gara-2, rivali di Cruz Martins per il Tricolore GT2 PHOTO4
Cerrai-Cirò (Ferrari F430-Advanced Engineering) primi in gara-1 e ritirati nella 2ª prova PHOTO4
All’ultimo round La rossa ci crede ancora GT2: Cruz Martins davanti a Cioci-Perazzini. GT3, sfida Ferrari-Porsche GAUDENZIO TAVONI
dSi assegneranno nell’ultimo appuntamento di Monza del prossimo 18 ottobre i titoli delle classi GT2-GT3 e il Trofeo Nazionale GT Cup del Sara GT Campionato Italiano Gran Turismo. Dopo la disputa delle due gare del Mugello dello scorso week end, infatti, tutte e tre le classifiche sono ancora da definire, e con trenta punti a disposizione diversi sono i piloti interessati al rush finale.
GT2 Saranno Francisco Cruz Martins (Porsche 997-Autorlando) e Cioci-Perazzini (Ferrari F 430) a contendersi l’alloro tricolore nella classe maggiore. I diciotto punti di vantaggio in classifica permettono al pilota portoghese di affrontare con tranquillità l’ultimo round stagionale, ma l'equipaggio della Megadrive è in grande recupero, così come dimostrato in gara-2 al Mugello vinta proprio davanti al diretto antagonista per il titolo. A salire agli onori della cronaca sull’impegnativo tracciato toscano sono stati, inoltre, Cer-
Il portoghese Cruz Martins (Porsche 997-Autorlando), per la prima volta quest'anno in coppia con Lietz, è salito sul secondo gradino del podio in gara-2 confermandosi al vertice della classifica della GT2 PHOTO4
rai-Cirò (Ferrari F 430-Advanced Engineering), trionfatori in gara-1 ma fuori nella seconda frazione per lo scoppio di un pneumatico mentre erano al comando, Bonetti-Giammaria (Ferrari F 430-Edilcris), con un secondo ed un quarto posto di classe all'attivo, e Formilli Fendi-Castellaneta (Porsche 997-Autorlando), riscattatisi in gara-2 con il terzo gradino del podio dopo il ritiro per rottura del motore nella gara del sabato.
w I NUMERI
267
La velocità massima in chilometri orari raggiunta al Mugello dalla Ferrari F430 di Bontempelli durante gara-2
5
Le vittorie conquistate quest’anno da Cioci-Perazzini nella classe GT2, categoria per cui sono in lizza per il successo finale
24
Gli anni del portoghese Filipe Albuquerque, che ha sostituito Dindo Capello al volante dell’Audi R8 LMS nella classe GT3
Livio-Bontempelli (Ferrari F 430-Kessel Racing) PHOTO4
Cerruti-Ferraris (Ferrari F 430-AeffeM) leader nella GT Cup PHOTO4
Classifiche di Mugello e serie: Gara-1: 1. Cerrai-Cirò (Ferrari F430) 50'11.243; 3. Lietz-Cruz Martins (Porsche 997) a 14"219. Gara-2 (GT2-GT3-GT Cup): 1. Cioci-Perazzini (Ferrari F430) 51'10.503; 2. Cruz Martins-Lietz a 5"096; 3. Livio-Bontempelli (Ferrari F430) a 36"576. Classifiche — GT2: 1. Cruz Martins 130 punti; 3. Perazzini e Cioci 112. GT3: 1. Livio e Bontempelli 122; 3. Borghi e De Lorenzi 114. GT Cup: 1. Ferraris e Cerruti 108; 3. Sbirazzuoli, Brambati e Lancellotti 107.
GT3 Cambio della guardia in classifica con Livio-Bontempelli (Ferrari F430-Kessel Racing) che, con un primo ed un secondo posto, sono balzati in testa alla classifica scavalcando di otto punti l'equipaggio Borghi-De Lorenzi (Porsche 997-GDL Racing), penalizzato in gara-1 dalla rottura del cambio. A quindici lunghezze dai leader è salito Matteo Grassotto (Lamborghini Gallardo-Mik Corse), vincitore in coppia con Andrea Piccini di gara-1, ma il pilota veneto deve ancora scartare due risultati utili e, quindi, difficilmente potrà puntare alla vittoria finale. Con il terzo posto in gara-1 si sono messi in evidenza ancora una volta La Mazza-Earle (Ferrari F430-Kessel Racing), mentre il debutto del portoghese Filipe Albuquerque (Audi R8 LMS-Audi Sport Italia) è stato caratterizzato da un incolpevole incidente in gara-1, che ha coinvolto il suo coequipier Giorgio Sanna, e da un quinto posto nella seconda frazione. GT Cup Cinque piloti in un solo punto. Si presenta così la classifica riservata alle vetture in configurazione monomarca, che vede la nuova leadership di Mario Ferraris e Aldo Cerruti (Ferrari F 430-AeffeM) davanti a Cedric Sbirazzuoli, Alberto Brambati (Porsche 997-Antonelli Motorsport) e Angelo Lancellotti (Porsche 997-Rangoni Motorsport), quest'ultimo vincitore al Mugello di gara-1. La matematica non taglia ancora fuori Fabio Stefano Villa (Porsche 997), salito sul gradino più alto del podio in gara-2 in coppia con Marco Spinelli, ma per il pilota della GDL Racing la corsa al titolo è ora davvero in salita.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
III R
TURISMO ENDURANCE
Verdetto Colciago chiude Grande rivincita dopo il 2008 Al Mugello il pilota della Seat vince il titolo in anticipo e riscatta la delusione dell’anno scorso SALVATORE TARANTINO
dLa missione è compiuta. E con un round d’anticipo. La vittoria in gara 1 ed il secondo posto di gara, 2 nella penultima tappa corsasi domenica al Mugello, consegnano infatti a Roberto Colciago ed alla Seat Leon Tfsi il Campionato Italiano Turismo Endurance 2009.
Meritato Un traguardo bramato, sfiorato già lo scorso anno e poi allontanatosi definitivamente all’ultima gara. In questa stagione, invece, l’alfiere della Seat Motorsport Italia lo ha agguantato di forza, a suon di piazzamenti a podio, dove ha impresso le sue orme per 11 volte sulle 14 in palio. Solo 4, invece, le vittorie in gara a dimostrazione di quale sia l’equilibrio in campo e di quanto fosse tutt’altro che scontato il terzo titolo tricolore nello scintillante palmares di Colciago, già Campione Italiano Formula 3 nel 1990 e Campione Italiano Superturismo, sempre nei colori Seat, nel 2006. Anche al Mugello, infatti, dopo la vittoria del mattino, la Leon si è dovuta arrendere all’altrettanto poderosa BMW M3 E92 V8 4.0 schierata dalla N Racing e con la quale Piero Necchi si è imposto in gara 2 e per la prima volta senza condividere la vettura con Beppe Gabbiani. La concorrenza BMW ha poi monopolizzato le altre posizioni da podio.
Degno rivale Il campione 2008 Luca Cappellari (Duller Motorsport) è stato splendido secondo di gara 1 dopo un duello appassionante con Paolo Meloni (W&D), terzo, ma poi costretto al ritiro di gara 2 dove invece Andrea Bacci (Autofficina Rally) ha colto il terzo posto dopo aver sofferto un cedimento tecnico in gara 1. Fuori dal podio, invece, l’ultimo valoroso contendente nella lotta al Tricolore, il giovane Nicola Bianchet
(BMW M3 E92 4.0 Promotorsport), solo quinto e quarto nelle due gare e che punta alla piazza d'onore guardando a Monza, dove si decideranno gli altri titoli in palio. Altre categorie Se la classe 3.0 ha già visto imporsi con una tappa d’anticipo l’indomito Walter Meloni (BMW M3 E46 3.0-W&D Racing), decimo assoluto di gara 1, il titolo tricolore Diesel vedrà sfidarsi ancora Va-
w I NUMERI
18
Sarà il 18 ottobre a Monza l'ultimo round della serie. Restano in palio i titoli per le categorie Diesel, Leon Supercopa e Seconda Divisione
lentina Albanese (Seat Leon Tdi-Seat Motorsport Italia) e Gianni Giudici (BMW 330d), così come per la classe Leon Supercopa sarà ultimo duello tra Trevisiol-Zucchi e Costantini-Cirò, quest’ultimi vincitori di gara 1 al Mugello (Fumi vincitore in gara 2). Nella 2ª Divisione la tappa toscana ha visto le vittorie di Mario Ferraris e Michela Cerruti (Fiat 500 Abarth-Romeo Ferraris) in gara 1 e Roberto Conte (BMW 320 E46
Sopra Roberto Colciago (Seat Leon Tfsi) tallonato da Piero Necchi (BMW M3 E92), sotto il vincitore del titolo sul podio PHOTO4
la guida
Necchi trionfa nella 2a prova
67
Gli anni compiuti domenica al Mugello da Walter Meloni, che ha festeggiato con la vittoria della Coppa CSAI di classe 3.0 Sopra le BMW M3 E92 V8 4.0 di Bacci e Bianchet. A lato la 500 Abarth realizzata da Romeo Ferraris e portata al successo in gara 1 di 2ª divisione dal figlio Mario e Michela Cerruti PHOTO4
Promotorsport) in gara 2, mentre in vetta alla classifica assoluta Marco Baroncini e Giorgio Vinella (BMW 320 E36 PAI), con i punti raccolti nel Gruppo N scavalcano l’ex leader Massimo Arduini costretto a rinunciare alla sua Honda Accord per un problema in prove libere e rimasto fuori dalla zona punti dopo aver gareggiato in coppia con Gian Maria Gabbiani su un’Alfa Romeo 156 giunta in sostituzione all’ultimo minuto.
Classifiche di Mugello e serie: Gara 1: 1. Colciago (Seat Leon 2.0 Turbo TFSI-24h 4.0), 25 giri in 51'52.695; 2. Cappellari (BMW M3 E92 3.2-24h 4.0) a 21"998; 3) P.Meloni (BMW M3 E92 4.0-24h 4.0) a 22"386. Gara 2: 1. Necchi (BMW M3 E92 4.0-24h 4.0), in 51'58.719; 2. Colciago a 28"524; 3. Bacci (BMW M3 E92 4.0-24h 4.0) a 40"410. Classifiche 1ª div — benzina: 1. Colciago 153 punti (campione). Classe Supercopa: 1. Trevisiol e Zucchi 125. Diesel: 1. Albanese (Seat Leon Tdi D/2.0) 142. Classe 3.5: 1. Giudici 162. Classe 2.0: 1. Albanese, 150. 2ª div: 1. Baroncini (BMW 320 E36-N 2.0) e Vinella (id) 80.
3
I piloti in lotta per la piazza d’onore alle spalle di Colciago. A contendersela Nicola Bianchet, Luca Cappellari e Piero Necchi Costantini-Cirò guidano il gruppo in Supercopa PHOTO4
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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2009
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