Batti le mani se sai cos’è per te la felicità: Sindrome di down
le mani Batti se sai cos’è per te
la felicità:
Sindrome di down Giada Sicolo
Giada Sicolo
Indirizzo socio-sanitario Indirizzo socio-sanitario Sede: Sesto San Giovanni Sede: Sesto San Giovanni Classe: 5^A Classe: 5^A A.S. 2014/2015
G iad a S icolo Indirizzo socio-sanitario A.S. 2014/2015 Sede: Sesto San Giovanni Classe: 5^A A.S. 2014/2015
le mani Batti se sai cos’è per te
la felicità:
Sindrome di down Giad a Sic olo Indirizzo socio-sanitario Sede: Sesto San Giovanni Classe: 5^A A.S. 2014/2015
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Per la giornata mondiale della Sindrome di down, un gruppo di ragazzi e ragazze affetti da tale condizione, hanno ballato sul successo di Pharrell “Happy�.
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INDICE
INTRODUZIONE • Befana benefica • Esperienza di stage • Caso M.p
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CULTURA MEDICA SANITARIA • La sindrome di down
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INGLESE • Il rapporto con la sessualità dei soggetti affetti da Sindrome di down
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PSICOLOGIA GENERALE APPLICATA • Aspetto cognitivo dei soggetti affetti da Sindrome di down • Aspetto sociale dei soggetti affetti da Sindrome di down
PREMESSA
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20 DIRITTO • Le cooperative
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Batti le mani se sai cos’è per te la felicità: Sindrome di down
INTRODUZIONE •
Befana Benefica
PSICOLOGIA
•
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Aspetto cognitivo • Aspetto sociale
•
INGLESE
La sessualità
STAGE
•
DIRITTO
Le cooperative
CASO M.
CULTURA MEDICO SANITARIA •
La sindrome di down
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PREMESSA
Decido di sviluppare una tesina sulla Sindrome di down perché mi piacerebbe, conseguita la laurea in scienze dell’educazione, lavorare come educatrice dentro i centri diurni per disabili. A settembre ho svolto uno stage dentro un CDD, e ho avuto la possibilità di osservare e analizzare M., un ragazzo affetto da Sindrome di down. Oltre la condizione, ho conosciuto la persona e questa è la principale ragione per la quale ho deciso di approfondire tale sindrome. Con il termine sindrome, si intende un insieme di sintomi e segni clinici che comportano la manifestazione clinica di una malattia.
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INTRODUZIONE
BEFANA BENEFICA Il moto club ticinese è un gruppo di appassionati motociclisti che fonda un club nel 1949. Questo avvenimento, che avviene da 48° anni, consiste in un raduno il giorno dell’epifania. I motociclisti raggiungono il punto di ritrovo, che viene deciso dal sindaco della città, e hanno la possibilità di fare un’offerta libera in cambio di una calza e una medaglia da destinare ai pazienti dei centri. La befana benefica dona conforto, oltre ai generi di prima necessità, e ha lo scopo di far scaturire un sorriso agli ospiti del “piccolo cottolengo Don Orione” e “Sacra famiglia”. “Don Orione” E’ una struttura prevalentemente sanitaria (RSA) che accoglie circa 50 ospiti, soprattutto bambini affetti da gravi o gravissime patologie. Accoglie bambini dalla nascita a tutta l’età evolutiva, e con brevi aspettative di vita. Invece, la Sacra famiglia, che tutt’ora ha un impronta cristiana, si prende cura delle persone con disabilità psichica, fisica, sensoriale e le quali presentano pluripatologie. E’ una struttura di tipo residenziale, diurno, domiciliare e ambulatorio. Entrambi i centri offrono servizi con lo scopo di rispettare la dignità e libertà della persona, e di dare sostegno alle famiglie in difficoltà. I principi fondamentali sono comuni: - Tutela dei diritti soggettivi - Qualità delle cure - Efficacia dei servizi erogati. Ovviamente, questa giornata mi permette di avere contatti ravvicinati con gli ospiti dei centri, e quest’anno ancora di più degli altri, sono riuscita a rapportarmi meglio con queste persone. Questo perché all’inizio dell’anno ho fatto la mia esperienza di stage dentro un centro diurno per disabili. I centri diurni, sono strutture ti tipo semi residenziale che accolgono durante il giorno persone con disabilità. Accolgono persone con disabilità grave o gravissima tra i 18 e 70 anni.
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Si svolgono attività differenti per ogni utente, e sono attività riabilitative, socio –riabilitative, socio – sanitarie ed educative. L’equipe educativa stipula un progetto individualizzato (P.I.), e può prevedere attività individuali o di gruppo. Il P.I. deve essere aggiornato e compilato quotidianamente. Lo scopo degli operatori è la presa in carico globale della persona, ovvero, si prende la responsabilità di un soggetto che abbia bisogno di assistenza e cura. Per fare ciò, è importante collaborare con la famiglia, soprattutto per la programmazione del P.I.
Il centro diurno dove sono andata io, il Centro diurno di Sesto San Giovanni, è suddiviso in due grandi padiglioni, “Mimosa” e “Magnolia”, destinati a persone con disabilità grave o gravissima. Il servizio è rivolto a non più di 30 utenti, dai 18 ai 70 anni, di entrambi i sessi. L’apertura del centro è dalle 9.00 alle 16.00, 5 giorni alla settimana, chiusura solo ad agosto. L’equipe stipula il P.I , è offrono un assistenza attraverso i laboratori. Essi, sono basati e pensati su ogni soggetto. Le attività più significative sono: - Il laboratorio di emozione, pensato per far comprendere, riconoscere e comunicare le emozioni che provano. - Giornalino che favorisce e sviluppa le capacità cognitive. - Simulazione primaria che serve per potenziare ed attivare i gesti spontanei. Nel CDD Magnolia, dove ho svolto la mia esperienza di stage, è inserito il laboratorio di autonomia, “La F.A.”, un gruppo di adolescenti che vengono inseriti attraverso degli interventi nella società. Tra le varie figure professionali, sono stata affiancata da un tutore. Tra una delle tante attività, ho dovuto analizzare e soffermare la mia attenzione su M.
IN QUESTA FOTO: il volantino della Befana Benefica NELLA FOTO A SINISTRA: il Centro diurno di Sesto San Giovanni
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CULTURA MEDICO SANITARIO
SINDROME DI DOWN Ho deciso di analizzare il caso di M., un ragazzo di 20 anni affetto da Sindrome di down. La sindrome di down prende il nome dal medico inglese John Down, che per primo fornì una descrizione dettagliata della sindrome. La sindrome di down o mongolismo, è una condizione genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più nelle cellule, infatti, invece di 46 cromosomi, nel nucleo di ogni cellula ne sono presenti 47, vi è cioè un cromosoma 21 in più. Per questa ragione la sindrome di down viene definita anche Trisomia 21. EZIOLOGIA Le cause precise che determinano l’insorgenza della condizione sono ancora sconosciute. Ogni cellula contiene 46 cromosomi, di cui 44 autosomi, che non determinano il sesso, e 2 eterosomi, che invece lo definiscono, che sarà femminile se è identico alla forma X, e maschile alla forma della Y. Se durante la meiosi, cioè il processo che porta alla formazione dei gameti, la divisione di ogni cellula non sarà perfetta, nella cellula del nuovo individuo si troverà 47 cromosomi. FATTORI DI RISCHIO Il principale fattore di rischio è l’età materna, soprattutto dopo i 35 anni. Studi più recenti pensano che possa centrare anche l’età paterna, soprattutto se la madre è molto giovane. DIAGNOSI La sindrome di down può essere diagnosticata prima della nascita con la diagnosi prenatale, che avviene attraverso il TRI-TEST e il DUO-TEST, che permette di valutare meglio il rischio di sindrome di down. Il tri-test o triplo test ,è un esame biochimico che si esegue tra la 15° la 17° settimana, e ha lo scopo di quantificare il rischio di anomalie cromosomiche nel feto. L’attendibilità del tri-test è abbastanza alta, tranne nelle seguenti condizioni: - Elevato peso materno - Diabete
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- Gemellarità - Precedente genito affetto da sindrome di down Il DUO-TEST invece, è uno screening biochimico, che si esegue tra la 10° e al 14° settimana. L’attendibilità dell’esame è circa pari a quella del tri-test, riuscendo a riconoscere subito circa il 60% dei casi di sindrome di down. CLASSIFICAZIONE DELLE TRISOMIE Nei soggetti affetti da sindrome di Down, è possibile trovare delle alterazioni di tre tipologie di anomalie cromosomiche caratteristiche della trisomia 21. - Trisomia 21 libera: i soggetti portatori di tale alterazione cromosomica presentano un cariotipo caratterizzato dalla presenza di 47 cromosomi, cioè uno in più del normale. La causa responsabile della trisomia 21 è la nondisgiunzione, cioè un difetto per cui due cromosomi non si separano e vengono trasmessi insieme. Circa il 94% dei soggetti affetti da sindrome di down presentano questo cariotipo. - Trisomia 21 da traslocazione robertsoniana: I soggetti portatori di questa forma di trisomia presentano un cariotipo normale, cioè di 46 cromosomi. In realtà, il cromosoma 21 in più, invece di essere libero, si trova traslocato su un altro cromosoma verificando una fusione. Si può avere la traslocazione su molteplici cromosomi, quali il 13, 14, 21 e 22. Un cariotipo di questo genere può essere trasmesso nel 50% dei casi da un solo genitore. Circa il 2-4% dei soggetti Down presenta questo cariotipo. - Trisomia 21 a mosaico: I soggetti nei tessuti riscontrano sia cellule a 47 cromosomi, sia cellule a 46 cromosomi. Questa forma di trisomia si presenta nel 2% dei casi. L’errore si verifica durante la prima divisione cellulare dello zigote, per cui ne deriva un soggetto con cellule di due tipi. QUADRO CLINICO I soggetti affetti da sindrome di Down sono caratterizzati da una serie di anomalie somatiche, da uno stato di ritardo sia mentale che fisico. Le caratteristiche somatiche sono gli aspetti fisici che caratterizzano un soggetto affetto da tale sindrome, e sono:
- peso inferiore alla media - statura inferiore alla norma, che raggiunge la sua altezza finale più tardi del normale. Per i maschi è di 152 centimetri e per le femmine di 147 cm. - circonferenza cranica è inferiore alla norma e presenta una forma piatta nella parte superiore del capo, tale alterazione cranica comporta un minore sviluppo della massa cerebrale. - il volto è inespressivo, il naso è schiacciato, la bocca è semiaperta dal quale fuoriesce una lingua di massa superiore rispetto alla norma. - occhi, bocca e naso sono raggruppati al centro del volto. - la dentizione è irregolare e tendente alla carie. - il tono muscolare è ridotto. - pelle secca e ruvida - mani particolarmente tozze e dita corte. Mentre, per insufficienza mentale si intende il ritardo mentale. Quest’ultimo rappresenta il sintomo più costante della sindrome di Down. In passato si pensava che l’età mentale raggiungibile da questi soggetti fosse di 7/8 anni. Oggi, invece, è scientificamente provato che il danno cerebrale non risulta grave. Tale sindrome, però, compromette gravemente il linguaggio, che rimane povero; le prime parole appaiono verso il secondo anno di vita, e successivamente compare l’uso della frase completa. Le capacità di comunicazione gestuale e mimica vengono, invece, facilmente acquisite. I soggetti affetti da trisomia 21 presentano un ritardo mentale medio-grave. Il ritardo psicomotorio, è caratterizzato da un ritardo fisico accompagnato da un ritardo mentale. I sintomi principali sono: - ipotonia muscolare, cioè la riduzione del tono muscolare. Tale problematica migliora con il tempo.
- Morbo di Alzheimer: è stato individuato che tutti gli individui portatori della sindrome di Down, al di sopra dei 35 anni di età, sviluppino lo stesso tipo di anomalie cerebrali presenti nel morbo di Alzheimer. - problemi odontoiatrici: il 100% dei soggetti con sindrome di Down è affetto da periodontite, cioè un processo infiammatorio cronico che comporta la perdita dei denti tale da rendere difficile la masticazione. E’ frequente anche la gengivite, che appare già in età pediatrica e la presenza delle carie, che è una conseguenza delle malformazioni dentarie. - problemi oculistici: nei soggetti affetti da sindrome di Don lo strabismo è presente nel 25%-30% dei casi, e la causa è l’ipotonia. Anche il nistagmo , cioè oscillazione involontaria rapida dei due bulbi oculari, è molto frequente e la causa è per delle lesioni a carico dei sistema nervoso centrale. - problemi immunologici: i soggetti affetti da sindrome di down presentano spesso infezioni respiratorie e polmonari, a causa del deficit immunitario. - problemi dermatologici: l’alopecia, è una patologia molto frequente e consiste nella perdita o assenza improvvisa di peli e capelli. - problemi uditivi: nei soggetti affetti da sindrome di down si presenta una perdita dell’udito con un incidenza medio-alta. Per tale motivo è utile effettuare degli esami dall’otorino già dal sesto mese di vita. - problemi ortopedici: la patologia che si riscontra con maggior frequenza è la scogliosi, cioè la deviazione laterale della colonna vertebrale. - problemi cardiaci: la più frequente e seria patologia è la cardiopatia congenita. - diabete: la causa è un deficit insulinico, o un’inappropriata risposta dell’organismo all’ormone.
PATOLOGIE CONSEGUENTI ALLA SINDROME DI DOWN Le patologie associate alla sindrome di Down sono molteplici, e si ha una maggiore predisposizione a contrarre infezioni. - Leucemia: i soggetti affetti da sindrome di Down hanno un’elevata probabilità di ammalarsi di tale malattia, ma risulta difficile individuarne le cause.
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INGLESE
Women with down syndrome have different features: external genitals are underdeveloped, menstruation is abundant, the breast is reduced , while the weight is abundant. In men with down syndrome, genitals are smaller and it’s impossible to know about their fertility. In the past, their sexuality was considered a disease. Sexuality means the ability to have a relationship with other people. The introduction of sexual education in the life of a teenager is difficult, but fundamental. When the teenager turns 25 years old, the sexual problem diminishes. The world health organization offers a definition of sexuality: “Sexual health is the integration of somatic, emotional, intellectual and social aspect of the sexual being , with the aim of enriching the human personality and communication. Educators and parents must be able to handle the behavior of the disable, in order to avoid reactions of denial , guilt or indifference. Their presence can also prevent reactions of discomfort and disappointment.
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PSICOLOGIA GENERALE APPLICATA
ASPETTO COGNITIVO Nella teoria di Lev Vygotskij la zona di sviluppo prossimale (ZSP) è un concetto fondamentale che serve a spiegare come l’apprendimento del bambino si svolga con l’aiuto degli altri. La ZSP è definita come la distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale, che può essere raggiunto con l’aiuto di altre persone, che siano adulti o dei pari con un livello di competenza maggiore. Infatti, a differenza dell’approccio Piagetiano, Vygotskij non riteneva che il bambino passasse attraverso diversi stadi e dunque “fosse pronto” ad apprendere nuove conoscenze che prima non era in grado di ritenere, ma sostiene che il bambino impara da coloro che si trovano ad un livello di conoscenza superiore, che si può raggiungere utilizzando dei modelli di aiuto di Bruner, psicologo evolutivo definito il continuatore di Piaget, che propone una teoria nell’abito dello sviluppo cognitivo. Gli stadi sono tre, considerate fasi elastiche perché si sviluppano grazie ai continui stimoli esterni; - Rappresentazione esecutiva: Il bambino inizia già a fare programmi nella percezione, attenzione, manipolazione e interazione sociale, mettendo in atto quindi, operando con più modelli (strumenti, utensili… ecc) - Rappresentazione iconica: Avviane la rappresentazione delle immagini mentali; il bambino riesce a tenere in mente le immagini che hanno somiglianza alle cose che indicano, anche quando non sono presenti ai sensi. - Rappresentazione simbolica: Sviluppa il linguaggio; il bambino riesce a usare i simboli, cioè le parole che non hanno somiglianza con le cose che indicano. Il concetto fondamentale nella teoria della ZSP, è arrivare ad attuare il problem- solving sotto la guida di un adulto o in collaborazione con i propri cari. La ZSP risulta fondamentale per lo sviluppo cognitivolinguistico. L’apprendimento raggiunto con la ZSP è possibile, e si raggiunge per step: inizialmente l’adulto aiuta il bambino a ricordare esperienze precedentemente vissute fornendo suggerimenti e accenni, ed è possibile grazie all’intersoggettività, ovvero un modo comune di vedere le cose che si basa sull’esistenza. Le persone esperte quindi, gli adulti o coetanei più capaci, sostengono temporaneamente le abilità emergenti del bambino per poi lasciare che faccia da sé. Invece, il linguaggio a varie fasi dello sviluppo;
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il bambino per imparare ad utilizzare i linguaggio deve compiere varie operazioni preliminari tra cui: ampliare il vocabolario, padroneggiare le regole morbo-sintattiche della proprio lingua. Per poter eseguire tutto ciò ha ovviamente bisogno di assistenza, di un aiuto che solo un adulto o una persona più capace può dargli. Quindi senza una ZSP, ovvero uno spazio di interazione bambinoadulto, lo sviluppo linguistico, così come quello cognitivo e comportamentale non potrebbero avere luogo. I bambini affetti da Sindrome di Down hanno difficoltà nella produzione vocale che compensano con un maggior ricorso all’uso dei gesti. Inizialmente il ricorso alla produzione verbale e ai gesti è equilibrato e simile a quello dei bambini con sviluppo tipico ( normale) , con l’andare avanti dell’età però la produzione vocale diviene scarsa e meno frequente e si associa a un uso più massiccio di gesti. L’adulto in questo caso punterà nei momenti di attenzione, quindi nei momenti in cui può agire influenzando positivamente il bambino nel raggiungimento dell’uso della produzione linguaggio.
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PSICOLOGIA GENERALE APPLICATA
ASPETTO SOCIALE Lo stereotipo è un opinione o giudizio precostituita, generalizzata e semplicistica, che non si fonda sulla valutazione personale dei singoli casi ma si ripete meccanicamente, su persone o avvenimenti e situazioni. Stereotipo: Sono tutti uguali. Realtà: Le uniche caratteristiche che hanno in comune sono un cromosoma in più rispetto agli altri (47 invece che 46),un deficit mentale ed alcuni aspetti somatici. Ma ogni persona con Sindrome di Down è diversa dall’altra e le differenze dipendono da fattori costituzionali, dal tipo di educazione ricevuta in famiglia e a scuola, dalla presenza o meno di risorse sul territorio. Stereotipo: Sono sempre felici e contenti. Realtà: Si tratta dello stereotipo più comune .La serenità del soggetto con Sindrome di Down è legata al suo carattere ,al clima familiare, alle sue attività sociali e dunque alla qualità della sua vita, come per qualunque altro. Una persona con Sindrome di Down manifesta in modo molto esplicito le sue emozioni e qualsiasi comportamento affettivo. Stereotipo: Esistono forme lievi e forme gravi di Sindrome di Down. Realtà: Il grado di ritardo mentale non dipende dal tipo di Trisomia anche se esiste una forma rarissima (mosaicismo) in cui il ritardo può, ma non sempre, essere molto lieve. Le differenze tra una persona Down e un’altra dipendono dai fattori di cui sopra. Stereotipo: Non vivono a lungo. Realtà: La durata della vita è aumentata enormemente. Oggi, grazie al progresso della medicina, l’80% delle persone con Sindrome di Down raggiunge i 70 anni. Stereotipo: Possono eseguire lavori. Realtà: Ci sono sempre più numerosi esempi di persone con Sindrome di Down che, grazie ad un inserimento mirato, possono svolgere sul lavoro mansioni Stereotipo: Hanno genitori anziani Realtà: Attualmente il 75% dei neonati con Sindrome di Down ha genitori sotto i 35 anni. Stereotipo: non sanno di essere handicappati. Realtà: un bambino con Sindrome di Down è in grado di capire fin da quando è piccolo la propria diversità rispetto ai compagni e ai fratelli. Il suo rapporto con il proprio handicap sarà tanto più sereno quanto più i
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genitori riusciranno ad affrontare con lui il discorso sui problemi associati alla Sindrome, sottolineando le sue capacità e i sui limiti ed aiutandolo ad acquisire un senso di autostima, in altre parole aiutandolo ad essere il più autonomo possibile. Stereotipo: Dovranno sempre vivere con i genitori e poi con i fratelli. Realtà: Una persona con Sindrome di Down desidera fin dalla sua adolescenza dei rapporti alternativi a quelli esclusivamente familiari. E’ necessario quindi potenziare le soluzioni per una vita adulta relativamente autonoma dalla famiglia, ad esempio presso comunità alloggio e case famiglia, ancora scarse in tutto il territorio. Ci sono tuttavia iniziative per aumentarne il numero e permettere agli adulti con Sindrome di Down una vita più adeguata alle loro esigenze.
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DIRITTO
LE COOPERATIVE Con il termine società mutualistiche vengono indicate le società cooperative e le società di mutua assicurazione.
L 'organizzazione interna delle società cooperative segue quella della società di capitali, gli organi sociali sono:
Per scopo mutualistico si intende la fornitura di beni, servizi od occasioni di lavoro direttamente ai membri a condizioni più vantaggiose di quelle che otterrebbero dal mercato , attraverso l'eliminazione di ogni intermediario. È fondamentale precisare che i soci e destinatari dell'attività sociale sono le medesime persone. La costituzione repubblicana definisce tale fenomeno nel art. 45, infatti:
L’assemblea: i poteri sociali sono attribuiti a ciascun socio in quanto tale, a prescindere dalle quote di partecipazione. Nell’assemblea, ogni socio ha un solo voto, e può esercitarlo se è iscritto da almeno tre mesi nel libro dei soci.
“La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperativa a carattere mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato. “ Le società cooperative sono predisposte per l'esercizio collettivo a scopo mutualistico di imprese commerciali e non. E’ possibile individuare diversi tipi di cooperativa: - Cooperativa di consumo: è quella che procura ai soci beni a condizioni più vantaggiose rispetto quelle che troverebbero sul mercato. - Cooperativa di produzione: è quella che vende direttamente ai consumatori i prodotti conferiti dai soci, eliminando gli intermediari. - Cooperativa di lavoro: è quella che impiega direttamente il lavoro ai soci. - Cooperativa di edilizia: ha come scopo la costruzione di edifici, da assegnare in proprietà ai soci. - Cooperativa di credito: svolgono attività bancarie La società cooperativa deve costituirsi nella forma dell'atto pubblico e per acquisire personalità giuridica deve essere sottoposta all'iscrizione nel Registro delle imprese. Per costruire una cooperativa è necessario che i soci siano almeno nove.
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Gli amministratori: La gestione della società cooperative è affidata, all' organo amministrativo. I primi amministratori della società cooperativa sono nominati nell'atto costitutivo, mentre per la nomina dei successivi è competente l'assemblea dei soci. L'organo di controllo: La nomina del consiglio sindacale è obbligatoria quando; - Il capitale minimo non è inferiore a 50.000€ - Se per due esercizi consecutivi sono stati superati almeno due dei seguenti limiti: l’attivo patrimoniale è superiore a 4.400.000€ i ricavi, vendite e prestazioni sono superiori a 8.00.00€ - I dipendenti sono superiori a 50 unità Le cooperative sociali, in Italia hanno assunto un ruolo importante. Esse si sono sviluppate nel corso degli anni 80 con lo scopo principale di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e integrazione sociale dei cittadini. I caratteri della cooperativa sociale sono: - Piccola dimensione - Vicinanza al mondo del volontariato - Possibilità di creare una nuova occupazione - Non a scopo di lucro La legge individua due tipi di cooperative sociali: - Le cooperative tipo A: destinate ad occuparsi della gestione dei servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi. - Le cooperative di tipo B: finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. In Italia il mondo della cooperazione sociale è una realtà economica in continua crescita ed espansione che gioca un ruolo sempre più centrale nell’economia del nostro paese. Le cooperative sociali sono organizzazioni economiche di piccolo-medie dimensioni e agiscono a stretto contatto
con gli enti pubblici e la comunità in cui sono inserite, offrendo servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi ed opportunità di integrazione lavorativa . Secondo dei dati del 2008, risultano attive in Italia 13.938 cooperative sociali. Quasi la metà delle cooperative sociali ha sede in una delle quattro regioni più popolose del nostro Paese (Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia),e sono situate nei maggiormente nei capoluoghi : Roma (1.117 cooperative sociali), Milano (627), Napoli (484) e Palermo (377).
NELLA FOTO A DESTRA: una coppia di fidanzati
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BIBLIOGRAFIA Diritto: A. Avolio “ Diritto e legislazione socio- sanitaria”, edizione 2014 ( consultato il 29 Maggio 2015) Cultura medico sanitaria: D. Fossetta “ cultura medico- sanitaria”, editrice San Marco (consultato il 4 Giugno 2015) Inglese: D. Fossetta “ cultura medico- sanitaria”, editrice San Marco (consultato 4 Giugno 2015)
SITOGRAFIA Psicologia generale ed applicata: - http://trucheck.it/pedagogia/29244-piaget-e-vygotskij.html (consultato il 4 Giugno 2015) - http://www.disabilitaintellettive.it/index.php?option=content&task=view&id=242 (consultato il 4 Giugno 2015) Introduzione: - http://www.motoclubticinese.it/wp/category/la-befana-banefica (consultato 8 Aprile 2015) - http://www.donorione-mi.it/ (consultato 8 Aprile 2015) - http://www.sacrafamiglia.org/ (consultato 8 Aprile 2015) - http://www.asl.milano.it/ITA/Homepage.aspx (consultato 8 Aprile 2015) - http://www.sestosg.net/dasapereper/ricevereaiuto/servizidisabili/scheda/,440 (consultato 8 Aprile 2015)