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Ade2016: lo speciale In Studio con The Rhythm Masters Synth Therapy: DensitĂ analogica Come funziona un Compressore
Timo Maas due chiacchiere con
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Numero 3 Ottobre 2016
Redazione: deephouse.it Via Filippo Juvara 12 20129 Milano (ITALY) info@deephouse.it Hanno collaborato: Francesco Ciro Rossi Simona Salerno Raffaele D’Ascanio Matteo Mazzieri Christian Grancagnolo
In copertina il dj, producer Timo Maas
indice
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Impaginazione e grafica: . artworkstudio4@gmail.com Milano
recensioni
Questo magazine non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene pubblicato senza alcuna periodicità. Non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7 Marzo 2001.
10 14 intervista a Timo Maas in studio con The Rhytm 20 Masters 34 speciale Ade 2016 42 wishlist 47 come funziona un compressore Synth Therapy: Densità Analogica
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recensioni Sam Divine, Curtis Gabriel, Confession Defected
Un duo come quello composto da Sam Divine e Curtis Gabriel non può che produrre qualcosa di esplosivo: Confession è una traccia di stampo tipicamente House, dotata di un ritmo incalzante ed energico. Un autentico “must have” per ogni dj. Nell’Ep trovate l’original mix ed il”waiting mix” ad opera di Nat Conway.
Superlover Belt Drive Ep Suara Records
Un Ep che combina un senso moderno e fresco nella produzione con quelle che sono le vene più funk della musica House. una release ritmata ed accesa, in cui la scelta di una cassa ricca ed effervescente, miscelata delle parti melodiche piene di vitalità, ci mettono a disposizione un prodotto capace di trasmettere la voglia di ballare ad ogni tipo di pubblico.
The Four HorseEddie Amador Psycho X Girlfriend: men Harada 6 AM Remixess
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Yoshitoshi
Trapez Ltd
Eddie Amador ribadisce la sua condizione di grazia che lo accompagna da anni: un Ep che vede due sue produzioni in Original Mix remixate da Cj Jeff e Ardalan. Musicalmente lo stampo è quello che ha reso famoso Amador: una bassline incalzante e brillante, un uso di campioni vocali degno di un maestro, ed una cassa energica e frizzante.
Il produttore di Colonia, Harald Aufmuth, meglio conosciuto nella scena della musica elettronica come Harada rilascia su Trapez Ltd tre traccie perfette per i dancefloor Harada è un uomo di poche parole, una persona perfetta per produrre questo Ep minimal così elegante.
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Joris Voorn Esquape Green
Joris Voorn presenta un lavoro composto da due produzioni Tech House con tutte le carte in regola per conquistare pubblico ed operatori. Un uso sapiente di arpeggiatori e vocali, in combinazione con la capacità di trasmettere energia con elementi melodici essenziali ma efficaci, ci regala un’uscita degna di essere inserita in playlist.
Pacifica White Nights Boutade
L’italiana Boutade Music presenta un ep ad opera del duo compsto da Domenico Ferrari e Bálint Dobozi. Due tracce caratterizzate da una parte melodica in cui synth, e parti vocali si combinano in un ritmo acceso e frammentato. Una release di gran livello, in grado di sorprendere anche le orecchie più esigenti.
Kultissime Don’t Stop (The Music) Big Box Recordings
In questi ultimi mesi sembra stiano tornando in auge, e con una certa prepotenza, una serie di sonorità che appartengono al passato della nostra musica. Il lavoro di Kultissime ne è una prova: un Ep di due tracce con un carattere esplicitamente French House anni ’90! Un lavoro diverso da quelli a cui siamo abiutati, in cui la parte melodica prevale su cassa e bassline, ed anche per questo merita attenzione!
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Top 10 by
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Joris Voorn - Esquape Green Hunter/Game - Inside World Just This Timo Maas - Once Upon A Time Last Night On Earth Livio & Roby vs tINI feat. Joe Le Groove - Dimensioni Desolat Music Michael Mayer & Barnt - Und Da Stehen Fremde Menschen !K7 Records Pablo Mateo - Book Of Poison (Nick Hรถppner Remix) Uncage Luca Donzelli, Mar-T - Mama Loves You Moon Harbour Kuo Climax - I Need You (Rich Wakley Terrace Remix) Avotre Monkey Safari - Dodge Hommage FiberRoot - Soul For Sale Ellum
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David Herrero It’s Your Time Smiley Fingers
David Herrero uno dei produttori più rilevanti del panorama tech house mondiale in questi anni con le grandi uscite su etichette come: Stereo, Defected, Saved, SCI + TEC debutta su Smiley Fingers. It’s Your Time e Think for Yourself sono l’ennesima conferma di come David sappia sapientemente mescolare tra loro, voci, solidi groove a giri di basso estremi. Che si tratti di un festival o di un basement club, queste tracks fanno la loro porca figura.
Undercatt Venus Ep Diynamic
Dopo il successo ottenuto con il remix di “Sweet Disposition” ai Temper Trap e il singolo “Coral” su l’etichetta di Sasha “Last Night on Earth finalmente gli Undercatt rilasciano un EP di tre tracce su Diynamic! Con “Venus” i due ragazzi toscani dimostrano la loro ampia versatilità.
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Departures Swingin’ Jive
Sante Sansone Erosion
South Royston Work It Ep
Seconda uscita della sub label di Soundplate, la SP NXT, che con questo singolo presenta il trio italiano Departures. Un singolo interessante, che con una ritmica accesa ed allegra ed una parte melodica che vede come grande protagonista principale un Sax: uno strumento ingiusticatamente snobbato negli ultimi tempi. Un brano solare e capace di mettere d’accordo orecchie dai gusti più semplici ed cultori della musica House e Deep House!
Un Ep fatto di due anime distinte: la prima è quella di Venice in Love, in cui pianoforte, basso, e voci calde, si esprimono celebrazione della miglior tradizione jazzy house; la seconda strizza l’occhio alla tech house, con un ritmo molto più acceso, dei vocali ritmati a formare la melodia, ed una bassline grooveggiante. Una release da non sottovalutare!
South Royston prepara due tracce e le mette in mano a Di Chiara Brothers e Simon Shaw per questo disco uscito sotto insegna Sense Traxx. Il risultato è entusiasmante, e l’insieme delle 4 tracce (due Original e due Remix) è un Ep dal suono tipicamente house ma comunque fresco e divertente. Un lavoro concepito con la voglia di far ballare la pista, e possiamo dire essere stato sviluppato con successo!
SP NXT
Glasgow Underground
Sense Traxx
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Matthias Tanzmann Momentum Moon Harbour
A otto di distanza dal suo album di debutto “Restless” Matthias Tanzmann pubblica “Momentum”. Il ragazzotto trentanovenne, a capo della Moon Harbour, dimostra ancora una volta che la sua irrequietezza artistica non è diminuita nel corso degli anni, al contrario è sempre in crescita, e anche il suo l’impatto sulla scena elettronica è ancora in costante crescita. L’album sarà celebrato con un tour mondiale da ottobre a dicembre 2016. Tracklist 01. Tamarind 02. Coffee Clouds 03. Mirage 04. Rybu 05. Shake Shake 06. Fireworks On The Roof 07. Frenzy 08. Laika 09. Uptown Vitamins 10. Sfumato
Katai Prèsence
Entoniu & Agape Bronx Ep
Iam Noir Come To Bass Ep
Detroit Swindle The Circular City
B.Soul Music presenta Katai, un duo giovanissimo duo italiano in piena ascesa che ci regala un ep composto da un Original Mix ed un Remix ad opera di Marcos Baiano. Un lavoro caratterizzato da ritmi serrati, una cassa brillante ed una linea melodica che non tradisce un ottimo gusto elettronico. Con un vocale, che sigilla dei suoni brevi e frammentati con i pad lunghi e moribidi, questo ep si propone come una buona scelta per introdurre il vostro centro serata!
Un ep composto da due tracce minimali e dotate di un’elevata intensità. il prolifico duo italiano si è impegnato nella produzione di due brani caratterizzati da una drum decisa e brillante, combinata ad una parte musicale sincopata ed incalzante. Un lavoro dal carattere forte, dai ritmi altalenanti e veloci, ideale per caricare il dancefloor prima della chiusura della serata!
Un album di tre tracce dal ritmo incalzante, ricco di energia, con le carte in regola per essere un must have per la vostra raccolta. Una bassline energica, una cassa ricca e ritmata, combinate ad un uso ben studiato di tagli vocali e melodie sono la ricetta che sta alle spalle di questo lavoro. Tre produzioni in original mix in uscita il 29 Settembre per Heartbeat Records di cui vi consigliamo vivamente l’ascolto!
Ci troviamo di fronte all’ennesima gemma targata Heist Recordings. L’etichetta olandese questa volta porta il nome dei suoi padri fondatori, i Detroit Swindle, duo di spiccate qualità artistiche e di indubbio estro sonoro, “The Circular City” mettono alla prova anche la dancefloor più particolare. Tre Original Mix e due Remix ad opera di Mattew Herbert, questa release non potrà di certo passare inosservata. Alla voce di catalogo HEIST020.
B.Soul Music
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Phunk Traxx
Hertbeat
Heist
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Synth Therapy by Raffaele D’Ascanio
Ciao a tutti! Come prima cosa mi voglio presentare; mi chiamo Raffaele e questa è la mia rubrica dedicata alla parte nerd del mondo della musica elettronica. Avrò modo di raccontarvi un po’ di me durante questo e i prossimi articoli che scriverò. Cercherò di deliziarvi con recensioni, racconti, interviste e, perché no, esperienze personali legate al mondo elettronico da “cameretta” o, per i più fortunati, da studio.
Da 5 anni a questa parte ad ogni inizio estate nel capoluogo piemontese, come molti di voi sapranno già, si svolge un’importante evento dedicato a noi tutti malati di synth: il Torino Synth Meeting. Così anche quest’anno, come mia abitudine, mi sono recato a Torino armato di pazienza e curiosità con due amici, che come me, condividono questa passione. Girando tra le esposizioni e facendoci strada tra modulari, filtri e sintetizzatori (e non solo) capitiamo di fronte ad un mixer ed un giradischi. Stupiti, in quanto noi tutti dj e amanti del vinile, iniziamo a fare mille domande al ragazzo che si trovavano dall’altra parte del tavolo: Marco. Veniamo a scoprire che è proprietario, insieme a Ruggero,di una label “only vinyl” di musica acid techno di Valenza, un paese di nemmeno 20.000 abitanti, e dopo una breve chiacchierata, ci fa ascoltare in anteprima le tracce della quarta uscita, una techno acid old skool che non ascoltavo da tempo: corposa, ipnotica e travolgente, si sentiva che c’era qualcosa di diverso e vivo, di ricercato e ponderato. Poco dopo la mia attenzione cade sulle copertine che non sono meno rispetto alla musica che stavo ascoltando, infatti mi fa notare che sono disegnate a mano da Manuela Mantovani, soggetti non sono a me così indifferenti. In quel preciso istante, decisi di andare a trovarli in studio per scoprire il segreto di quel calore . Analogico e denso, il sapore di quel sound e di quei disegni era puramente analog e vintage, privo di “zeri” e di “uno” e carico di elettricità e grafite; e lo studio di Marco me ne diede conferma. Nel numero precedente vi diedi qualche consiglio su come poter produrre musica “acid” senza dover spendere l’ira di dio in attrezzatura e sfruttando le potenzialità del digitale ma vi illustrai anche come cimentarsi 10
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in questo genere con un approccio più hipster e nerd tramite macchine e strumenti analogici. Credo siano giusti e validi entrambi i modi di produzione, ma c’è comunque quello spirito da cui tutto ha avuto origine, che difficilmente muore nella testa dei tanti, me compreso, che o per gusto personale o per moda, prediligono le macchine ed i synth in “carne ed ossa” arrivando a farne uno stile di vita ed a volte anche una ossessione. Entrando nello studio di Marco non posso fare a meno di essere catturato dalle decine di strumenti e macchine
in suo possesso: dalle classiche Roland TB303 e TR606, alle drum, synth, effetti e processori di segnale come il Virus B Desktop (synth polifonico della Access), la Novation Drum Station (eccellente emulatore delle TR808 e TR909), l’ MFB Schlagzwerg (sintetizzatore drum modulare), il Korg ER mkII, il Waldorf Pulse mkI (famoso synth anni ’90), il campionatore Akai S2000, il Symetrix 522, i Drawmer DL 231 e Drawmer DS 201, l’Alesis Quadraverb e il Lexicon PMX. Oltre a tutto questo po’ po’ www.deephouse.it
di roba spunta un bel modulare ancora in fase di completamento ma con componenti che meritano di essere citati: AniModule SOB, Doepfer Wasp Filter, Malekko Borg Filter, Erica Polivoks Remake LFO, Intellijel Dual ADSR, Analogue Solutions VCO, Birdkids The Bateluer, Mutable Inst. Yarns (Midi Interface), MFB VCF 24db e MFB VCA. Tutti questi bei nomi messi insieme si traducono semplicemente in un succoso “sound” in stile Moog che non può mai mancare negli studi che si rispettino. In mezzo a tutti questi gioiellini della tecnologia non mi sono dimenticato però dei disegni di Manuela nonché le 4 copertine delle uscite in vinile di Analogic Density, la sua label. I soggetti che più mi hanno incuriosito sono le grafiche della prima uscita e delle ultime due. Nella prima
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uscita, “Time&Machines”, viene rappresentata la famosa Roland SH101, citata nel primo numero di Synth Therapy con richiamo al film Matrix,mentre nelle ultime due “Third Chapter” e “Dogma” Manuela ci offre un ipercubo ricamato da quadratini neri e bianchi a mo’ di scacchiera e un triangolo con un occhio all’interno. Ora, per molti di voi queste rappresentazioni possono voler dire poco o addirittura farvi venire in mente i centinaia di discorsi sulle massonerie o gli illuminati raccontati dalle decine di programmi televisivi di dubbia veridicità. Per me, invece, semplicemente parlandomi per archetipi, mi fanno ricordare quelli che sono gli insegnamenti degli antichi egizi e quello che il tempo rappresenta per l’essere umano: la quarta dimensione.
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A completare il lungo elenco della strumentazione dello studio di Marco abbiamo, chi più chi meno la storia dello studio recording: il Revox B77 mkI, il Fostex R8 inglesi degli anni 60/70 e venne anche usato per processare alcune canzoni de l’Underground. Oltre a dare un importante contributo musicale, per chi li ha sa all’ipercubo e al triangolo con l’occhio, in “Time”, nominano spesso e sovente il So l’essere, la vita, la morte e l’amore. Per dare un’ulteriore densità analogica al mio a stile di vita, una filosofia e forse il compito “divino” di dover comunicare universalm quadrafonia, si batterono per divulgare l’accordatura degli strumenti con il “LA” natu strada, figlia di una verità ormai dimenticata ma essenziale alla nostra evoluzione Aurea e per i più scettici consiglio di dare una occhiata agli esperimenti di cimatic Perché vi ho parlato di questo? Semplice, la mia rubrica si chiama Synth Therapy
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, non meno importanti dei precedenti, dei tape recorder vintage che han fatto e il famoso Otari MX55. Quest’ultimo era usato dagli studio di registrazione ei Pink Floyd. A loro dobbiamo molto, senza di loro non sarebbe mai esistita aputi ascoltare, hanno raccontato e spiegato “cose”, ad esempio tornando ole così come in tutte le loro opere dove si toccano tematiche come l’universo, articolo, come ho detto prima, fare musica con strumenti analogici è anche uno mente con gli altri esseri; ci tengo a dire che i Pink Floyd oltre ad aver ideato la urale a 432Hz. Come loro anche Verdi, Mozart e molti altri intrapresero questa e e guarigione. Se volete approfondire, basta cercare su google Accordatura ca. y ed è mio compito “curarvi” con i synth.
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Timo Maas deephouse.it
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Ciao Timo! Siamo felici che tu abbia accettato di fare questa intervista con noi, prima domanda a bruciapelo: In questi giorni ho rivisto il video di “Shifter”, traccia a cui ero molto legato quando uscì… Alla fine del video si vedono un gruppo di ragazzini in una stanza che giocano e si divertono tra loro, in contrapposizione con il clima dark del resto del video, e mi ha fatto pensare a questa domanda: Come spiegheresti la tua professione ad un bambino di 8 anni? Avendo una figlia di 11 anni mi sono trovato in questa situazione… un modo semplice per descrivere quello che faccio è dire che viaggio per il mondo cercando di connettere persone di qualsiasi religione, sesso o provenienza attraverso la musica. Tu ha iniziato quando eri molto giovane (17 anni). Quando hai capito che ciò che stai facendo è diventato un lavoro? Puoi dirci quando e come sei giunto a questa consapevolezza, e che emozioni hai provato? Quando ho iniziato io, fare il dj non era qualcosa di popolare, non era stimata come professione e non era nemmeno troppo cool come idea, al contrario di oggi. L’ho sempre fatto per divertirmi, ma a un certo punto ho deciso che dovevo fare una scelta. Avevo un lavoro, ma suonavo anche tutti i fine settimana, e dovevo scegliere tra quello che mi piaceva fare o quello che mi dava più sicurezza e stabilità. Così nel ’94 ho deciso di lasciare il mio lavoro e intraprendere questo percorso anche da un punto di vista professionale. Hai un curriculum con esperienze musicali di ogni tipo, da Moby a Madonna, l’ultima con Paul Mc Carthney, qual è la collaborazione che ti ha messo di più alla prova? Non posso negare che quella più emozionante per certi versi sia stata proprio l’ultima collaborazione, quella con Paul Mc Carthney, Sia per la grandezza e l’importanza del personaggio, sia per come è andata, al di là di qualsiasi aspettativa. Quando mi sono ritrovato ad avere a che fare con Paul, con uno dei Beatles, ho pensato “forse ho fatto tante cose sbagliate in vita mia, ma in fondo devo aver fatto anche qualcosa di buono se mi sono ritrovato a collaborare con lui”. Devo dire poi che ogni collaborazione è sempre una nuova esperienza che mi ha arricchito in un modo o nell’altro. Anche con Brian Molko è stato qualcosa di speciale, abbiamo collaborato in più di un’occasione e si è creato un ottimo feeling e un rapporto di amicizia.
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Il tuo percorso nel mondo della musica elettronica è lungo e ricco di grandi obiettivi raggiunti, hai visto questo panorama evolversi, crescere, modificarsi ed hai assistito da “operatore” alla nascita ed alla morte di moltissime figure e realtà: come vedi il panorama europeo oggi? Cos’è cambiato? Se penso a 15 anni fa le cose sono molto cambiate. Quando ho iniziato, i generi musicali erano molto confinati tra loro…pop, rock , alternative, electro. La mia idea, insieme a Martin (Buttrich), era di andare oltre questi confini, creare un genere nuovo unendo stili molto diversi fra loro, creare qualcosa di unico. Oggi non mi viene in mente niente di speciale in questo senso. Chiunque fa collaborazioni e produce. C’è così tanta roba che alla fine si assomiglia tutto. Anni fa era spettacolare, perché avevi la possibilità di creare cose che nessuno aveva ancora fatto, potevi sperimentare e creare la tua identità. Oggi sono subentrati altri aspetti dell’essere un DJ che mettono in secondo piano la cosa più importate: suonare e produrre. Anche il modo in cui le persone ascoltano musica è completamente cambiato. Mi vengono in mente dei dati che ho letto qualche tempo fa: il consumo di musica oggi si è triplicato rispetto a 20 anni fa, la musica è sempre più parte essenziale della nostra vita quotidiana. Ma bisogna pensare al modo in cui si ascolta la musica. Se penso a quando compravo un vinile, lo ascoltavo centinaia di volte: lo consumavo,c e questo creava una connessione speciale con certe tracce. Oggi la musica è spesso un sottofondo mentre facciamo qualcos’altro, non si presta attenzione a quello che si ascolta, ai dettagli. Anche gli introiti degli artisti sono cambiati, si può dire che la maggior parte arrivi dalle performance live, sono pochi gli artisti che guadagnano dalla vendita di album ed EP.
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Hai girato il mondo, esibendoti in diverse nazioni, cosa hai notato di differente tra i vari paesi che più ti ha stupito? Qual è il club o i club dove ti è piaciuto di più suonare? Ho avuto la fortuna di viaggiare molto e di suonare in tantissimi posti, non è facile pensare a un club o a una situazione in particolare, però se devo dirti un posto che è stato speciale per me, allora ti dico la città di Tokyo, è uno dei posti più strani e speciali che io abbia mai visto, amo quella città! E’ completamente diversa da come te la potresti immaginare da occidentale. Una cultura completamente diversa dalla nostra, ed è stato fantastico scoprirla. Ritieni importante per un producer/dj avere una propria label, o credi che si possa fare a meno? Parlaci di cosa ti ha spinto a fondare Rockets & Ponies? Ho sempre visto il fatto di avere un’etichetta come un modo per creare interazioni. Mi è sempre piaciuto scoprire nuovi producer, ascoltare demo, connettermi con altri artisti. Penso che oggi avere una label sia spesso visto come parte dell’essere producer, o un modo per promuovere se stessi. Ad essere sincero, io investo soldi nella mia label che poi non mi tornano indietro, ma è importante per me avere una piattaforma che mi dia l’opportunità di scoprire e supportare nuovi talenti. Mi piace la musica, al di là di come viene classificata, e mi piace l’idea di poter far emergere qualcuno. Più di ogni altra cosa mi piace l’idea di creare connessioni. Entro fine anno dovremmo far uscire su Rockets and Ponies un EP con dei Remix di “Porcelain” di Moby. Ci saranno delle collaborazioni importanti, come Loco Dice, Kink, ci sarò io insieme a James Teej, con cui sto lavorando su diversi progetti. Ho appena dato una nuova immagine alla label, un nuovo design. Cerco sempre di sperimentare, di divertirmi.
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“
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...se credi in te stesso e nelle tue possibilità puoi fare qualsiasi cosa.
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Si racconta che tu abbia scoperto in un club di Dusseldorf un tale Dice dopo noto come Loco Dice, raccontaci la tua versione dei fatti! In effetti ho conosciuto Dice molto tempo fa, era il 1998 se non sbaglio. Stavo suonando in un club nel sud della Germania, nella zona di Dusseldorf/ Colonia e lui era presente alla serata, ci siamo conosciuti e diamo diventati subito amici. Di lì a poco, diciamo nel giro di un paio d’anni, la mia carriera ha preso una svolta. Mi sono ritrovato girare il mondo, ed ero spesso da solo nei miei spostamenti, così ho chiesto a lui se voleva accompagnarmi, ufficialmente come tour manager, ma in concreto come compagno di viaggio, visto che ci trovavamo così bene assieme, e come persona in grado di supportarmi in ogni situazione. Abbiamo girato assieme per qualche annoi, anche fuori dall’Europa. Lui si è appassionato alla musica elettronica ed è entrato in contatto con i migliori dj e promoter del settore. Io l’ho sempre supportato, perché il suo talento è sempre stato sotto ai miei occhi. Gli ho presentato Martin Buttrich, con cui è diventato amico... era circa il 2005 e da li è iniziata la sua carriera, che non ha certo bisogno di presentazioni. Sono molto orgoglioso di aver contribuito in qualche modo al suo successo, di aver saputo cogliere le sue capacità come dj. Dice è la prova perfetta che se credi in te stesso e nelle tue possibilità puoi fare qualsiasi cosa.
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Cosa diresti a tua figlia se decidesse di seguire le tue orme? Penso che il ruolo di un genitore sia quello di consigliare e ascoltare. Se mi limitassi a dire “si” o “no” non credo che farei il suo bene, quindi cercherei di supportarla in ogni sua scelta, compreso quella di voler intraprendere questa professione. Ma per fortuna non ha ancora espresso questo desiderio.
release
ultime
Timo Maas
Once Upon a Time
Last Night On Earth
20
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Paul McCartney
Nineteen Hundred And Eighty Five
Timo Maas, James Teej
Fatboy Slim, Timo Maas
Rebellion
Skint Records
Thingzz
Star 69
Virgin EMI
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Oh yes..
oh yes!
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Carl Cox The King -Thank You-
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in studio con
The Rhythm Masters by
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rs e t s a M m h t y R TUDIO CON the
IN S
ri 1 uttori nume d ro p e r e I remix eek) sono 0 (Music W ‘9 i n n a li g e d l 2015. applausi ne li g a tr ti a dotto torn ato e co-pro ix m re r e v a uti Dopo oli più vend g in s i a tr ckson, centinaia Michael Ja e m o c ti is rt oger di a Carl Cox, R y, rr e T d d o T er INXS, Morales, p id v a D e Sanchez Rhythm lcuni, The a lo o s e rn obert cita ve Mac & R te S a k (a r con Maste tto il botto fa o n n a h ) Chetcuti
• Genelec 1034B Main Monitor • Pmc Aml 2 Monitors • Yamaha Ns10 With Bryston 4Bst Amp • Auratone Original • Crookwood C1 Mastering • Antelope Orion 32 • Phoenix Audio Nicerizer • Apogee Ad /Ad 16 • Studer A80 • Roger Mayer 456 • Fairman Tmc Mastering tube • GML 8900 mk3 • Urei 1178 • Urei 1176 blue • Bloo LA2A
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di “Jumpin” mpin Mix” u h ‘T ro oce lo il con la v y, rr e T d d o e di di T rtha Wash a M i d e il incredib capacità wn. La loro ro B n ly e c Jo i circuiti uistare sia q n o c i d d a unic undergroun e h c m a e mainstr qualità di ro lo le testimonia e di ‘Da no fatto part n a H . ri o tt u uttori prod w di prod re c ’, s id lo n, Monga d Van Helde n a rm A i d del calibro , Junior ement Jaxx s a B , k n u P Daft
• SSL 384 Original Stereo buss compressor G Series • 2 X Neve 1085 • 2 X Amtec PEIA EQ’S • Brain electronics Stereo • API 550A eq • Ridge Farm Boiler Compr. • AMS 15-80 • Eventide H-8000 Fw • Lexicon 224Xl Reverb • Mutronics Mutator • Culture Vulture Distortion • Fucifier Distortion • SPL Transiet Designer • Boss Chorus • Moog Murf • Lexicon 300
ando il eak, rafforz n S J D , z e h sica Sanc ria della mu to s a ll e n to loro pos ella loro la ripresa d n o C . e c n la loro da unktional e -F is D a tt e dal etich re 10 anni lt o in a it c s prima u ponibile r Cycle” (dis a e Y 0 ‘2 lo deciso tito ), abbiamo e rc u o s x ra dei su T teve Mac S re a tr n o di inc n giro nel sters per u a M m th y h R per una nte studio e e d n re rp o s suo clusiva. Intervista es
• Sherman Filter Bank • ARP 2600 • Roland System 100 • Roland Jupiter 6 • Roland JP8000 • Roland VP550 Vocoder • Roland JD800 • Yamaha CS15 • Moog MiniMoog • Moog Voyager Rack • Access Virus Desktop • DOP Modular Rack • EMU Proteus 1 and 2 • Emu SP1200 Drum Machine • EMU Emulator 4 Sampler • Akai S950 • Akai S3000 www.deephouse.it
• AKAI MPC Renaissance • Roland MC202 • Roland TB 303 • Roland 808 • Roland 909 • Roland TR 8
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• Sequential Circuits Prophet 5 • Octave Cat • Neumann U87 • Joveson C700 Stereo Mic • 2 X SM57 • 1 X SM58
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Quale strumentazione preferisci utilizzare in studio, e per quale motivo? Il mio strumento preferito è la drum machine Emu SP1200. La adoro, groove potenti e belle vibrazioni. Facci scoprire il tuo processo di produzione. Come si fa di solito iniziare la costruzione di una traccia? Beh, di solito parto da uno spunto. Mi piace sapere quello che sto per fare prima di iniziare, potrebbe essere un’idea vocale, un campione, un loop o un suono. Così, dopo che ho l’idea, lavoro prima alla ritmica per ottenere un bel groove. Io di solito lavoro su un loop di 8 battute, inizio ad aggiungere la batteria, quindi una linea di basso, campioni di voce e sento se può funzionare tutto insieme. Quando sento che ho abbastanza materiale, faccio la struttura. Se hai una buona base di partenza, non ti ci vorrà molto per fare la struttura della traccia, viene naturale.
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Quale strumento in particolare definisce il vostro sound? Domanda difficile. Dipende molto da quello su cui sto lavorando. All’inizio di quest’anno ho lavorato su un progetto Acid House e utilizzato soprattutto 606, 101, 808 e 909 sincronizzati insieme. Ho usato il computer solo per registrare e fare edit, è stato molto divertente. Quando sto lavorando su tracce dei Rhythm Masters, vado ad occhi chiusi sul SP1200, è lo strumento che definisce il nostro sound. Quale hardware o software ha portato la tua produzione ad un livello superiore e come? Logic e un Mac. Ripensando ai tempi in cui (io e Robert Chetcuti aka The Rhythm Master) usavamo l’Atari e una tonnellata di campionatori, dico che è stato davvero un duro lavoro. Logic e il Mac hanno reso la vita facile e ora con software e plugin sempre più belli, le possibilità sono infinite. Ogni settimana imparo qualcosa di nuovo.
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Per questo motivo mi piace quello che faccio. Non diventa mai noioso. Quali attrezzature hai recentemente aggiunto al tuo studio? La cosa principale che ho aggiunto è stato il 456 Tape Emulator di Roger Mayer. Avevo una Tape Machine Studer A80, ma non era facile da gestire con la manutenzione continua, così ora questa piccola scatola fa la magia. La uso principalmente sul canale master per ottenere il calore della saturazione del nastro, senza il nastro. Quali sono i tuoi beni di prima necessità in studio (cibo, bevande, sigarette, ecc)? Il caffè al mattino è un must, e un sacco di acqua. Solitamente mi porto il cibo da casa e cerco di mangiare salutare. Se sto lavorando con altre persone, allora di solito andiamo a mangiare in un buon pub. hmm sigarette…purtroppo ho ripreso a fumare dopo aver smesso. Questa è una pessima abitudine, ma almeno do alle mie orecchie un po’ di riposo, quando prendo una pausa ed esco a fumare. Quali artisti hanno influenzato il tuo sound? Ce ne sarebbero così tanti da citare, ma ripensando ai miei primi tempi ho amato Masters At Work, Todd Terry, Murk, MK, Kerri Chandler, Carl Craig, DJ Duke e Armand Van Helden. L’elenco potrebbe continuare all’infinito. Quali sono le tue 3 produzioni preferite? Un’altra domanda difficile. I miei dischi mi annoiano facilmente, probabilmente perché li sento un milione di volte, mentre li sto facendo. Al momento, mi piace l’album Acid House che ho appena fatto. Un paio di nuove tracce dei Rhythm Master sono speciali. Hmm forse il remix che ho fatto tempo fa a Jamiroquai, mi sono divertito a farlo.
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Che consiglio vorresti dare ai produttori là fuori? Padroneggiate al meglio i vostri strumenti. Per esempio, se utilizzate Ableton, imparatelo da cima a fondo. Evitaste di prendere un sacco di cose che poi utilizzate male, padroneggiate una cosa per poi passare a un’altra. C’è qualche novità che i tuoi devono cercare su Traxsource? “20 Year cycle”, la prima uscita dopo oltre 10 anni dei Rhythm Masters.
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Photo credit: Coen van Tartwijk
Amsterdam è la capitale della gioventù moderna d’europa: una città dinamica, un terreno fertile per lo sviluppo di culture e sotto culture, ancorata alla sua storia ma ricca del coraggio di osare e guardare avanti. La capitale olandese è nota per molti aspetti, che spaziano dalla caratteristica redlight area, ai coffèe shop, l’arte, il suo saper essere a misura d’uomo in tutto e per tutto, e per la musica. A noi, tralasciando le altre attrattive, oggi, interessa di parlarvi di musica e di come annualmente la città diventa un enorme paese della muscia elettronica. Amsterdam Dance Event è, insieme a Sonar, l’evento cittadino più importante nel nostro panorama musicale: un momento in cui la cittadina olandese si trasforma in un enorme contenitore di Meeting, corsi, eventi, serate, che raccolgono il meglio tra gli operatori del settore, artisti, e marchi di software ed hardware. ADE è da anni riferimento per tutti coloro che masticano e vogliono masticare di musica elettronica a tutti i livelli: si possono incontrare i veri Big del settore, assistere ad alcuni dei più rari ed esclusivi label showcase, e scoprire quanto una città tanto sfacciata quanto timida possa lasciarsi scoprire ed ascoltare. noi vi accompagneremo come meglio sappiamo fare, ovvero dandovi una selezione di eventi ai quali crediamo fortemente sia un vero peccato dire no, ed una selezione delle raccolte curate da alcune label per presentarsi e salutare questa grande manifestazione.
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Photo credit: Koen Peters deephouse.it
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L’offerta è ricchissima, e proporzionalmente cresce l’imbarazzo nello scegliere dove andare a soddisfare la fame di musica, durante questi giorni di manifestazione. Ade apre le sue porte dorate il 19 Ottobre e le chiude il 23: in questi cinque giorni di manifestazione sono segnalati da ResidentAdvisor 306 Eventi (non sottovalutiamo il fatto che alcuni eventi dureranno più giorni) e sono stimati 780.000 partecipanti. Una cifra importantissima anche per una capitale: noi ci proponiamo di segnalare alcune voci da mettere nella vostra “party agenda”. Mercoledi 19 si aprono le danze a De Marktkantine, con Pan-Pot, il live di Stephan Hinz, Amelie Lens Michael Klein e molti altri; ad H7 Warehouse, per Circus, ci saranno Alan Fitzpatrick, Yousef, Butch, Heidi, Bontan, Harry Romero, Lewis Boardman. Giovedi 20 vi parliamo dello showcase di Afterlife, ospiti di Loveland al Mediahaven - Minervahaven (vicino al Theater Amsterdam), con una line up ricchissima che vede presenti Ame, Rodhad, Answer Code Request, Dixon, Locked Groove, Mathew Jonson (live), Mind Against, SOMNE, Tale Of Us,e molti altri. Dall’altra parte del fiume, al NDSM Docklands invece potremo trovare Maceo Plex, Modeselektor, Stephan Bodzin, Shall Ocin, e Kink. In pieno centro città, al Disco Dolly, Soul Clap segna la data olandese del tour di presentazione del nuovo album. Venerdi 21 torniamo al Mediahaven - Minervahaven per l’evento di Enter: Richie Hawtin, Adriatique, Recondite, Matador, Gaiser e molti altri, saranno l’anima dell’evento Enter.presents Experiences. Hyte porta al Warehouse Elementenstraat Ricardo Villalobot, Seth Troxler, DeWalta per la “sala 1”, mentre ospita nella seconda sala Fuse con Enzo Siragusa, Seb Zito, Ferro, Archie Hamilton e Rossko. Just This, forte del successo al Sonar di Barcellona, ci propone Radio Slave, Redshape, Hunter/Game. Christian Löffler & Mohna (Live), Inland, SOMNE, Pisetzky ed Octual: saranno di casa al Pllek (vicino al NDSM Docklands, a nord di Amsterdam). Sempre Venerdi possiaamo tornare anche al De Marktkantine per il set di 9 ore di Dj Harvey, che sarà in compagnia di Young Marco, Moscoman, Lord Of The Isles e Lovefingers, oppure recarci all’Air per Defected in the House 500: in consolle ci saranno Crookers, Dario D’Attis, Gene Farris, Man Without A Clue, Riva Starr, Shadow Child, Sonny Fodera, John Morales, Simon Dunmore, Todd Terry, e DJ Spen. Lotgenoten Teams e Crew Love ci propongono invece Dimitri From Paris, Wolf Lamb, Pillowtalk, Nick Monaco ed altri ospiti “top secret” allo Stadsschouwburg Stanislavski Amsterdam (linea tram 1,2,5, fermata Leidseplein). Tornando sempre a parlare di NDSM Docklands, Venerdi sera, troviamo gli arcinoti ragazzi di DTGL con Detlef, Deetron, Andrea Oliva, Hot Since 82 e Jamie Jones in “sala 1” mentre nell’altra possiamo trovare wAFF, Infinity Ink (live), Route 94, Patrick Topping b2b Richy Ahmed. 38
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Sabato 22 il Mediahaven Minervahaven ospita il circo più folle e famoso del mondo: Circoloco arriva con il suo carrozzone e trasporta Seth Troxler, The Martinez Brothers, Matthias Tanzmann, Apollonia, Jackmaster, Art Department, Davide Squillace, D’Julz, Gerd Janson, Steve Rachmad, Boris Werner, Konstantin, Edward, e Sossa. Verknipt si fa accompagnare da Avotre e Snatch! agli Amsterdam Studios tre sale ospiterano Hector Couto, Patrick Topping, Santé, Sidney Charles, wAFF, Cuartero, Riva Starr, e Sonny Fodera. www.deephouse.it
Photo credit: Willeke Machiels Carl Craig connette la sua Detroit con Amsterdam allo Sugarfactory ( non lontano dalla fermata Leidseplein di prima) portando in consolle Mirko Loko, Daniel Sanchez, Idriss D e se stesso.b A De Marktkantine troviamo invece Francesco Tristano e Derrick May per la serie Ade Concert, mentre al Undercurrent ( che troviamo sempre zona porto, vicino al NDSM Docklands) ci sarà ZeeZout Ade 2016 con Bicep, Paranoid London (live), Call Super ed altri. Knee Deep ci porta al De Overkant per assistere ai set di Hot Since 82, Eats Everything, Noir, Guti (live), Cristoph, Chris Stussy, e molti altri. Per l’ultima giornata di eventi, ovvero Lunedi 23, Do Not Sleep porta sul palco del Dok Amsteradm, Alan Fitzpatrick, Anja Schneider, Darius Syrossian, Detlef, Leon, Nick Curly, Josh Butler e molti altri. Gran chiusura anche con il Cocoon 20 Years Party allo Stadspodium, con in consolle Sven Väth, Guy Gerber, Ilario Alicante, Extrawelt (live), Nastia, Dana Ruh per lo stage Cocoon, mentre nel second stage a nome di Pollerweisen Sam Paganini, The Advent, Function, Rod ed altri. Abbiamo fatto del nostro nel selezionare per voi gli eventi più cool e speriamo di esservi stati utili per organizzarvi un mini-itinerario. Vi lasciamo con l’ultimo consiglio spassionato: seguire un ititnerario è corretto, ma ogni tanto non privatevi del gusto di perdervi per scoprire la città! www.deephouse.it
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Selezione Various Arti Get Physical Amsterdam Get Physical 2016 Including: Pezzner, Dj Pierre, Reboot, Black Coffee, Francesco Tristano, e molti altri
Funk n’ deep Ade Sampler 2016 Including: D-Unity, Unique, D-Deck, Agent Orange, e molti altri
Younam Music ADE Sampler 2016 Including: Saeed Younan, Dan Carraway, Electronic Youth, DJ Fronter, e molti altri
Madhouse Madhouse Amsterdam 2016 Including: Kerry Chandler, Simon Shaw, Supernova, Dantiez, Steve Mill, Tony Lionni, e molti altri
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ists ADE 2016 Smiley Fingers Smiley Goes To Amsterdam Including: Larry Cadge, Ray Okpara, Samu.L, Chris Main, Marko Nastic, Dan Noel, Rick Sanders, e molti altri
Offering Recordings ADE 2016 Including: Boddhi Satva, Punk Mbedzi, Deon Vaughan, Milez, Anerah Yasole, e molti altri
Kompakt Ade Sampler 2016 Including: Gui Boratto, Kolsch, Ambivalent, Danny Daze, Hunter, Game, Renato Ratier, e molti altri
Toolroom Amsterdam 2016 Including: Weiss, Adam Beyer, Harry Romero, Audiojack, Eddie Amador, Man Without a Clue, e molti altri
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Photo credit: Tom Doms deephouse.it
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1. Korg Volca Sample 2. Ikea Skruvsta, sedia girevole 3. Nike Performance AIR MAX 2016 4. Converse Star Reporter 5. Nixon Mini Blaster 42
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6. Cuffie Dj Sennheiser Adidas Limited Edition HD 25-1-II 7. Vinyl: The Analogue Record in the Digital Age. Dominik Bartmanski & Ian Woodward 8. Suara Tshirt Brooklyn Slim Fit 9. Native Instruments Traktor Kontrol Z2 www.deephouse.it
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compressore cos’è e come funziona by
www.mastermixonline.it Molti di noi si trovano ad usare vari strumenti, non solo nel mondo del recording, senza conoscerli a fondo, utilizzando i preset o l’istinto. Ma conoscere bene ogni funzione dello strumento e ogni parametro che si va a toccare ti può trasformare da amatore a professionista. Come funziona il compressore? Il compressore, insieme all’equalizzatore, è uno dei processori più importanti e più utilizzati nell’audio professionale ma il suo funzionamento non è sempre così intuitivo e saper padroneggiare la tecnica della compressione a volte richiede anni di esperienza. In questo articolo cominciamo ad esplorare questo processore.
A cosa serve? Innanzitutto cominciamo a vedere qual’è la funzione del compressore: ridurre l’escursione dinamica di una traccia audio, cioè diminuire la distanza tra il segnale più debole e il segnale più forte registrato. Inizialmente nato per ottimizzare la registrazione sul nastro magnetico e per evitare la saturazione degli stadi di ingresso, il compressore è ancora oggi utilizzato sia in fase di registrazione che in mixing. Ridurre il range dinamico ci permette anche di tenere un voce, ad esempio, sempre allo stesso volume per tutto il brano in modo che non sia sovrastata dagli altri strumenti nelle sezioni più affollate, oltre che a prevenire la saturazione.
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I controlli. La Threshold: o soglia, espressa in dB, indica il punto oltre il quale il compressore comincia a lavorare. La Ratio: è il rapporto di compressione e indica quanto il segnale verrà compresso quando supera la Threshold. Ad esempio, con una ratio di 2:1 ogni segnale che supera la soglia verrà dimezzato in uscita, cioè ogni 2 dB ne verrà restituito 1 in uscita. Il Make Up Gain: è l’output del compressore e serve per recuperare il volume perso a causa della compressione. L’Attacco: espresso in millisecondi è il tempo che impiega il compressore ad entrare in funzione una volta che il segnale ha superato la soglia. Il Rilascio: sempre in millisecondi, indica il tempo che impiega il compressore a smettere di comprimere una volta che il segnale è tornato sotto la Threshold. Il Gain Reduction Meter: non è un controllo ma un indicatore visuale, a led o con una lancetta, che ti informa di quanto il segnale viene compresso, attraverso una scala in dB. Knee: è il salto del rapporto di compressione tra lo stadio a riposo (sotto la Threshold) e quando comincia a lavorare (sopra la Threshold), che può essere brusco (Hard Knee) o dolce (Soft Knee). Sidechain: è il segnale che pilota il circuito di compressione, dove nella maggior parte dei casi è il segnale stesso da comprimere, ma a volte può essere una versione equalizzata in modo diverso, ad esempio senza basse frequenze, in modo che queste non facciano entrare in funzione il compressore troppo presto, oppure un segnale esterno, come ad esempio si usa in radio dove il segnale della voce dello speaker pilota un compressore sul segnale della musica di sottofondo, in modo che questo sia abbassato di volume automaticamente quando comincia il parlato (Ducking). Mix: serve per miscelare il segnale compresso con il segnale originale. In questo modo si ha la Parallel Compression, prima ottenuta usando due tracce del mixer: una per il segnale dry e una per il segnale compresso.
Compressore o Limiter? Che differenza c’è tra un compressore ed un limiter? Essenzialmente il rapporto di compressione: oltre i 10 dB di Ratio il processore viene considerato un Limiter. Un caso a parte è il Brickwall Limiter, usato prevalentemente sul Master bus, ha attacco velocissimo e rapporto di compressione di infinito a 1, cioè niente potrà superare la threshold. Comincia ad usare il compressore Saper usare correttamente il compressore è spesso un’arte più che una tecnica ed è facile, soprattutto per chi si trova per le prime volte davanti ad un mixer, virtuale o hardware che sia, abusarne e ritrovarsi con un brano eccessivamente schiacciato e soffocato dalla compressione. Il consiglio migliore per chi si trova ad utilizzare per la prima volta questo processore è di cominciare a sperimentare con i controlli ed utilizzare e studiare i preset dei plugins per imparare a riconoscere cosa fanno i vari controlli e come sono utilizzati i tempi di attacco e rilascio, così da padroneggiare velocemente l’utilizzo di questo fantastico processore. 48
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