Iconografia su San Giuseppe

Page 1

San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia e nella pietà popolare

a cura di Demetrio Guzzardi


San Giuseppe è chiamato padre putativo di Gesù (dal latino puto, credo), cioè colui «che era creduto» suo padre (Luca 3,23). Il nome Giuseppe deriva dall’ebraico e significa: «Dio mandi altri figli», oppure «Colui che prospera». È uno dei nomi più diffusi in Italia e nel mondo (in Italia occupa il primo posto con il 78%; precede Pietro e Paolo e Francesco. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Gesù era figlio di un téktón. Il termine greco téktón è interpretato in vari modi: veniva usato per operatori impegnati in attività economiche legate all’edilizia. Giuseppe, non si limitava ai semplici lavori di un falegname, ma esercitava un mestiere con materiale pesante, che manteneva la durezza anche durante la lavorazione, per esempio legno o pietra. Accanto alla traduzione - accettata dalla maggior parte dagli studiosi - di téktón come carpentiere, alcuni hanno voluto accostare quella di scalpellino. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Gesù praticò il mestiere del padre. Il primo evangelista ad usare questo titolo è stato Marco che definisce Gesù un téktón in occasione di una visita a Nazaret, osservando che i concittadini ironicamente si chiedono: «Non è costui il téktón, il figlio di Maria?». Anche Matteo riprende il racconto di Marco, ma con una variante: «Non è egli (Gesù) il figlio del téktón?». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


I Padri latini della Chiesa hanno tradotto il termine greco di téktón con falegname, dimenticando che nell’Israele di allora il legno non serviva soltanto per approntare aratri e mobili vari, ma veniva usato come materiale per costruire gli edifici. Oltre ai serramenti in legno, i tetti a terrazza delle case israeliane erano allestiti con travi connesse tra loro con rami, argilla, fango e terra pressata, tant’è che il Salmo 129 descrive come sui tetti crescesse l’erba. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Un Vangelo dell’infanzia, che nella sua forma attuale risale al IV secolo, narra i miracoli compiuti da Gesù fra i cinque e i dieci anni. Comincia con il racconto di Giuseppe che invia Gesù a scuola per imparare l’alfabeto greco. Quando il bambino ha 8 anni, comincia a lavorare con Giuseppe per diventare, come lui, un agricoltore e carpentiere. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Molte delle opere salvifiche di Gesù, definite misteri della vita di Cristo, hanno avuto bisogno della cooperazione di San Giuseppe. Toccava al padre iscrivere il bambino all’anagrafe, provvedere al rito della circoncisione, imporgli il nome, presentare il primogenito a Dio e pagare il relativo riscatto, proteggere il bambino e la madre nei pericoli della fuga in Egitto. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


È ancora Giuseppe che ha introdotto Gesù nella terra di Israele e lo ha domiciliato a Nazaret, qualificando Gesù come “Nazareno”; è Giuseppe che ha provveduto a mantenerlo, a educarlo e a farlo crescere, procurandogli cibo e vestito; da Giuseppe Gesù ha imparato il mestiere, che lo ha qualificato come “il figlio del falegname”. Non ci vuole molto sforzo a comprendere quante cose deve fare un padre dal punto umano, civile e religioso. Ebbene, tutto questo lo ha fatto anche Giuseppe. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Le notizie dei Vangeli su San Giuseppe sono molto scarne. Parlano di lui soltanto Matteo e Luca: ci dicono che Giuseppe era un discendente del re Davide ed abitava nella piccola città di Nazaret. Le versioni dei due evangelisti divergono in merito a chi fosse il padre di Giuseppe: Luca (3,23): «Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent’anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli». Matteo (1,16): «Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Secondo la tradizione dei Vangeli apocrifi, in particolar modo il Protoevangelo di Giacomo (II secolo) Giuseppe, discendente dalla famiglia di David e originario di Betlemme, prima del matrimonio con Maria si sposò con una donna che gli diede sei figli, quattro maschi (Giuda, Giuseppe, Giacomo e Simeone) e due femmine (Lisia e Lidia). Rimase però ben presto vedovo e con i figli a carico. Gli apocrifi cercavano in tal modo di giustificare la presenza di fratelli di Gesù nei Vangeli. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nei Vangeli canonici nessuna parola di San Giuseppe è stata conservata. Fu docile alla voce di Dio, come lo fu anche Maria. Silenziosamente acconsentì alla volontà divina. Ecco perché nella Chiesa, San Giuseppe è diventato l’esempio per eccellenza della mansuetudine e dell’umiltà cristiana. Nella famiglia di Nazaret al centro di tutto sta la ricerca della volontà di Dio e l’obbedienza alla sua legge. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Seguendo gli apocrifi, Giuseppe, già in età avanzata, si unì ad altri celibi della Palestina, tutti discendenti di Davide, richiamati da alcuni banditori provenienti da Gerusalemme. Il sacerdote Zaccaria aveva ordinato che venissero convocati tutti i figli di stirpe reale per sposare Maria, allora dodicenne, che era vissuta per nove anni nel tempio. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Per indicazione divina, questi celibi avrebbero condotto all’altare il loro bastone, Dio stesso ne avrebbe poi fatto fiorire uno, scegliendo così il prescelto. Zaccaria entrato nel tempio chiese responso nella preghiera, poi restituì i bastoni ai legittimi proprietari: l’ultimo era quello di Giuseppe, era in fiore e da esso uscì una colomba che si pose sul suo capo. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Giuseppe si schermì facendo presente la differenza d’età, ma il sacerdote lo ammonì a non disubbidire alla volontà di Dio. Allora Giuseppe, pieno di timore, prese Maria in custodia nella propria casa. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nel Protovangelo di Giacomo (testo composto nella seconda metà del II secolo, probabilmente in Egitto, con lo scopo di difendere la verginità di Maria) vi è la narrazione del fidanzamento con Giuseppe, all’età di dodici anni. Maria viene soltanto «affidata alla custodia di Giu­seppe», non per vivere in futuro relazioni matrimoniali. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


I figli di Giuseppe vengono considerati come «fra­telli di Gesù». Non si parla dell’età di Giuseppe. È un uomo vecchio, però ancora in grado di lavorare, così egli lascia Maria a casa e si allontana «per costruire costruzioni», la frase dice: «egli fu muratore». Dopo sei mesi di lavori di costruzione, Giuseppe torna a casa e vedendo Maria, è spaventato dalla sua misteriosa gravidanza. Ma l’angelo gli appare spiegandogli il mistero e obbligandolo a «guardare a Maria». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La vicenda di Maria e Giuseppe ha inizio nei Vangeli con l’episodio dell’Annunciazione. Nel sesto mese l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe, la vergine si chiamava Maria. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


L’angelo a conferma dell’evento straordinario, le disse che anche la cugina Elisabetta benché sterile, aspettava un figlio. Maria si recò subito dalla parente e al suo ritorno, essendo già al terzo mese, erano visibili i segni della gravidanza. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Giuseppe non sapeva come comportarsi di fronte alla miracolosa maternità della moglie: cercava una risposta all’inquietante interrogativo e una via di uscita da una situazione difficile. Ecco però che gli apparve in sogno un angelo che gli disse: «Giuseppe figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli salverà il suo popolo dai suoi peccati». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo e prese con sé la sua sposa, accettandone il mistero della maternità e le successive responsabilità. Ma più volte la volontà di Dio, nel caso di Giuseppe, verrà rappresentata da un angelo o da un sogno. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe è l’uomo che accoglie il sogno di Dio, sapendo di sognare una storia in cui Dio stesso è coinvolto totalmente. Agli “ordini” angelici obbedisce prontamente: «fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore». Molti artisti hanno interpretato i sogni di Giuseppe come un “ponte” fra i misteri divini e l’umanità di San Giuseppe, che gli apocrifi spesso fanno apparire come dubbioso. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe è un vero capofamiglia, che non vuole essere il detentore del potere, ma aiutare i membri della famiglia a lui affidata a compiere in pieno la propria vocazione. Luca nel suo Vangelo (2,51) lo descrive così: «stava loro sottomesso», appunto per compiere il disegno di Dio. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Circa tre mesi dopo, insieme a Maria, Giuseppe si spostò dalla città di Nazaret, in Galilea, a Betlemme, in Giudea, per il Censimento di Quirinio, della popolazione di tutto l’impero, per il quale anche lui doveva registrarsi nella sua città d’origine, insieme alla sposa. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Mentre si trovavano a Betlemme (la città del pane), venne il momento del parto e Maria diede alla luce il figlio «che fasciato fu posto in una mangiatoia, perché non vi era posto per loro nell’albergo». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nelle Natività, anteriori alla Controriforma, San Giuseppe nella scena presepiale è sempre defilato, quasi come un ombra del Padre. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Giuseppe fu testimone dell’adorazione del piccolo da parte di pastori avvisati da un angelo, e più tardi anche di quella dei magi, venuti dal lontano Oriente, secondo l’indicazione ottenuta dagli astri e da una stella in particolare. I magi «entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre e, prostratisi, lo adorarono». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Dopo 8 giorni dalla nascita, secondo la legge di Mosè, avvenne la circoncisione del bambino, cui Giuseppe impose il nome Gesù. 40 giorni dopo con Maria portarono il neonato a Gerusalemme e lì assistettero alla profetica esaltazione del vecchio Simeone che predisse un futuro glorioso per il bambino, segno di contraddizione e gloria del suo popolo Israele. Dopo la presentazione al tempio, l’evangelista Luca ci narra che fecero ritorno in Galilea, alla loro città Nazaret. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La Sacra Famiglia rimase a Betlemme, per un periodo non ben determinato, da un minimo di 40 giorni (Luca 2,22;2,39) a un massimo di 2 anni (Matteo 2,16), dopo di che secondo Matteo, avvertiti in sogno da un angelo, Giuseppe con Maria e il figlio fuggì in Egitto a causa della persecuzione del re Erode che, avendo udito il racconto dei magi, voleva liberarsi di quel «nascituro re dei Giudei», massacrando tutti i bambini di Betlemme dai due anni in giù. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


L’angelo che gli “intima” di fuggire in Egitto lo desta in piena notte dal sonno. San Giuseppe custodisce e protegge il piccolo Gesù non solo di giorno (quando tutto è più facile, scontato e solare), ma anche di notte quando le difficoltà sembrano avere il sopravvento delle tenebre e del dubbio. Numerosi saranno i pericoli affrontati nel lungo viaggio, tra cui anche incappare nella banda del brigante Disma, il futuro “buon ladrone” crocifisso insieme a Gesù. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Dopo un periodo di esilio, non ben determinato, Giuseppe ricevuto in sogno l’ordine di partire, poiché Erode era morto, tornò con la famiglia a Nazaret, non sostando però a Betlemme a causa della monarchia di Archelao, non meno pericolosa di quella del padre. Luca non menziona il soggiorno in Egitto, ma concorda sul ritorno a Nazaret, dove Gesù visse fino all’inizio della sua vita pubblica. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La missione che Dio ha affidato a San Giuseppe fu quella di essere custode: della verginità di Maria e della cura del Bambino Gesù. Nella casa di Giuseppe l’Emmanuele (il Dio con noi) impara a pregare, a leggere le Scritture, si scopre ebreo, riceve la fede trasmessa, impara la fedeltà alla Legge, forma la sua personalità spirituale. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Gesù a 12 anni partì pellegrino insieme coi genitori verso Gerusalemme per la festa di Pasqua. Mentre riprendeva la via del ritorno, Gesù rimase a Gerusalemme, senza che Maria e Giuseppe se ne accorgessero. Passato un giorno se ne resero conto e iniziarono a cercarlo, trovandolo dopo 3 giorni di ricerche nel tempio, seduto a discutere con i dottori. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Maria gli domandò: «Figlio, perché hai fatto così? Ecco tuo padre e io, angosciati ti cercavamo». La risposta di Gesù: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe è descritto nei Vangeli con un unico aggettivo: «giusto». Ecco come lo descrive papa Benedetto XVI nel suo libro “L’infanzia di Gesù”: «Il Salmo 1 offre l’immagine classica del giusto, un uomo che vive in intenso contatto con la parola di Dio; che nella legge del Signore trova la sua gioia. La volontà di Dio, per lui non è una legge imposta dall’esterno, ma gioia, la legge gli diventa spontaneamente vangelo “buona novella”, perché egli la interpreta in atteggiamento di apertura personale e piena di amore verso Dio». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il biblista cardinale Gianfranco Ravasi spiega il termine giusto così: «San Giuseppe è un uomo giusto perché è stato disponibile a compiere gioiosamente e fedelmente la volontà divina. La giustizia di Giuseppe non è quella dell’osservanza scrupolosa dei comandamenti, ma è la ricerca integrale della volontà divina, accolta con piena obbedienza». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nel III secolo Origene in un’omelia ha voluto mettere in luce che «Giuseppe era giusto e la sua ver­gine era senza macchia. La sua intenzione di lasciarla si spiega per il fatto di aver riconosciuto in lei la forza di un miracolo e di un mistero grandioso. Per avvi­cinarsi ad esso, egli si ritenne indegno». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Matteo stima molto San Giuseppe da farne l’introduttore al suo Vangelo, che inizia con la genealogia, che ha lo scopo di agganciare Gesù a Davide e ad Abramo proprio attraverso Giuseppe; lo presenta, inoltre, come sposo di Maria, la persona certamente più in vista nella Chiesa apostolica. Lo qualifica come uomo giusto, che comporta l’approvazione della sua condotta. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il Vangelo apocrifo Storia di Giuseppe il falegname, descrive il trapasso di San Giuseppe che doveva aveva ben 111 anni quando morì; godendo sempre di una buona salute e lavorò fino al suo ultimo giorno. Avvertito da un angelo della prossima morte, si recò a Gerusalemme e al suo ritorno venne colpito dalla malattia di cui morì. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Stremato nel suo letto, sconvolto dai tormenti, è travagliato nella mente e solo la consolazione di Gesù riesce a calmarlo. Circondato dalla sposa e dai figli del primo matrimonio, viene liberato dalla visione della morte e dell’Oltretomba, scacciate subito da Gesù stesso. La sua anima viene raccolta dagli arcangeli e condotta in paradiso. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il suo corpo viene sepolto con tutti gli onori alla presenza dell’intera Nazaret. Non sappiamo dove si trovi la tomba del santo, nelle cronache dei pellegrini che visitarono la Palestina si trovano alcune indicazioni circa il sepolcro di San Giuseppe. Due riguardano Nazaret e altre due Gerusalemme, nella valle del Cedron. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


L’entrata in cielo di Giuseppe: grandi santi e teologi si sono mostrati convinti che Giuseppe sia stato assunto in cielo al tempo della Risurrezione di Cristo. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Francesco di Sales: «Non dobbiamo dubitare che questo santo glorioso abbia un enorme credito nel cielo, presso Colui che l’ha favorito a tal punto da elevarlo accanto a Sé in corpo e anima. Cosa che è confermata dal fatto che non abbiamo reliquie del suo corpo sulla terra. Come avrebbe potuto rifiutare questa grazia a Giuseppe, Colui che gli era stato obbediente tutto il tempo della sua vita?». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La “fioritura” di un bastone “secco” indica l’idea di una scelta divina, ecco perché il bastone fiorito di San Giuseppe, non è simbolo di vecchiaia, ma di elezione. Il bastone fiorito di Aronne è l’antenato del pastorale dei vescovi, chiamati a guidare e difendere il proprio gregge. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il mandorlo si addice a San Giuseppe, non solo perché la parola mandorla in greco “amigdale” per il suo guscio duro e l’interno dolce è simbolo dell’inclusione di un contenuto prezioso in un guscio impenetrabile, che lo nasconde: ma perché la parola ebraica “shaked” (mandorlo) presenta una forte assonanza con “shakad” che vuol dire vegliare… appunto quello che fece San Giuseppe con Gesù. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Ma compare spesso anche un altro fiore nell’iconografia che è il giglio, che oltre ad indicare purezza e verginità, richiama il versetto di Matteo (6,28) ai gigli del campo, cioè il totale affidamento a Dio. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Questo fiore è anche l’attributo dell’arcangelo Gabriele, di San Tommaso d’Aquino, di San Casimiro, di Sant’Antonio da Padova (anche lui con il Bambino Gesù in braccio), di San Domenico, di San Gioacchino, di San Luigi Gonzaga e di San Filippo Neri. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Tutta l’iconografia di San Giuseppe ruota intorno al ruolo di San Giuseppe quale custode di Gesù: lo vediamo nei diversi atteggiamenti di preghiera, custodia, premura, stupore e cura. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il mondo popolare lo venera in modo particolare, il suo culto è detto «protodulia» (culto del primo tra i santi). San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


I colori dei suoi vestiti: il viola della tunica indica la resurrezione eterna, mentre il giallo del mantello rappresenta l’unione dell’anima a Dio. La Vergine Maria, invece porta i vestiti di rosso per indicare la sua umanità, con il mantello blu che indica la sua divinità di cui è rivestita quale madre di Dio. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Spesso nelle immagini San Giuseppe appare più come un nonno che non come un giovane padre; qualcosa incomincia a cambiare dopo il Concilio di Trento, quando gli artisti non lo ritraggono più come l’anziano genitore di Gesù, ma diventa un modello esemplare di virtù e di silenziosa fatica. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Gli scritti apocrifi sono una lettura importante per comprendere il comune sentire del cristianesimo primitivo, perché questi racconti ne alimentavano l’immaginario e la pietà e perfino le aspettative. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il culto di San Giuseppe, padre putativo di Gesù e simbolo di umiltà e dedizione, nella Chiesa d’Oriente era praticato già attorno al IV secolo: intorno al VII secolo la Chiesa Copta ricordava la sua morte il 20 luglio. In Occidente il culto ha avuto una marcata risonanza solo attorno all’anno Mille. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nel primo Medioevo, insieme ad una più ampia devozione mariana, cominciava lentamente a fiorire anche una devozione a San Giuseppe. Gli scritti dei monaci benedettini costituiscono un valido contributo per arrivare a un inizio del culto giuseppino, rimasto però legato ai loro ambiti reli­giosi, dove si cominciò a inserire il nome di Giuseppe nei loro calendari liturgici o nel loro martirologio. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Per San Bernardo di Chiaravalle non esiste «nessun dubbio che sia stato sempre un uomo buono e fedele. La sua sposa era la Madre del Salva­tore. Servo fedele, ripeto, e saggio, scelto dal Signo­re per confortare la Madre sua e provvedere al sostentamento di suo figlio, il solo coadiutore fedelissimo, sulla terra, del grande disegno di Dio». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Secondo San Tommaso d’Aquino la presenza di Giuseppe era necessaria nel piano dell’Incarnazione poiché senza di lui la gente avrebbe potuto dire che Gesù era un figlio illegittimo, frutto di una relazione illecita. Cristo aveva bisogno del nome, delle cure e della protezione di un padre umano, se Maria non fosse stata sposata, i Giudei l’avrebbero consi­derata un’adultera e l’avrebbero lapidata. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il teologo medievale continua dicendo che il matrimonio di Maria e di Giuseppe fu un vero matrimonio: «Essi erano uniti l’uno all’altro dall’amore reciproco, un amore spirituale. Si scambiarono quei diritti coniugali che sono inerenti al matrimonio, anche se, per il loro voto di verginità, non ne fecero uso». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La Chiesa Cattolica ricorda San Giuseppe il 19 marzo con una solennità a lui intitolata. I primi a celebrarla furono i monaci benedettini (1030), seguiti dai Servi di Maria (1324) e dai Francescani (1399). Un’altra festa è quella dello Sposalizio di Maria SS. con San Giuseppe iniziata in Francia (1517), adottata dai Francescani (1537), promossa in particolar modo da San Gaspare Bertoni, viene celebrata solitamente il 23 gennaio, benché trasferibile in altra data. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La più antica pratica devozionale in suo onore risale al 1536 ed è chiamata Pratica dei Sette dolori e allegrezze di San Giuseppe; secondo una leggenda, riportata da fra’ Giovanni da Fano (1469-1539) fu San Giuseppe a salvare 2 naufraghi da una tempesta, promuovendo e creando questa pia pratica. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nel 1597 furono pubblicate a Roma le prime Litanie di San Giuseppe, nel 1659 approvato il Cingolo o Cordone di San Giuseppe, nel 1850 la Coroncina di San Giuseppe, lo Scapolare di San Giuseppe nel 1893, per ordine della Santa Sede. Altre pratiche sono quelle del Sacro Manto, dei nove mercoledì, la Novena perpetua, la Corona Perpetua, la Corte Perpetua. I papi Pio IX e Pio XI inoltre consacrarono il mese di marzo a San Giuseppe. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il papa Pio IX nel 1847 estese a tutta la Chiesa la festa del Patrocinio di San Giuseppe, già celebrata a Roma dal 1478. Veniva celebrata la terza domenica dopo Pasqua, fu trasferita poi di seguito al terzo mercoledì dopo Pasqua e infine sostituita nel 1956 con la festa di San Giuseppe Artigiano, assegnata al 1º maggio. In alcuni luoghi era celebrata, il 17 febbraio, mentre la Fuga in Egitto, ancora oggi è ricordata dai Copti al 1º giugno. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


L’8 dicembre 1870 Pio IX lo proclamò patrono della Chiesa universale, dichiarando esplicitamente la sua superiorità su tutti i santi, seconda solo a quella della Madonna. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il 15 agosto 1989, nel centenario dell’enciclica di Leone XIII, Quamquam Pluries, Giovanni Paolo II ha scritto un’esortazione apostolica sulla figura e la missione di San Giuseppe nella vita di Cristo e della Chiesa; essa inizia con le parole Redemptoris Custos (Il Custode del Redentore), che definiscono il rapporto esistente tra Giuseppe e Gesù. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


L’esortazione Redemptoris Custos è strettamente collegata con l’enciclica Redemptoris Mater, preceduta dall’enciclica Redemptor Hominis e seguita da un’altra enciclica, Redemptoris Missio, che si riferisce alla Chiesa. Appare così chiaro che il Magistero della Chiesa considera San Giuseppe inserito direttamente nel mistero della Redenzione. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


È stato scritto che Giuseppe è l’ombra del Padre, ma in realtà, secondo il piano di Dio, è invece, Giuseppe che ha messo in ombra il Padre. L’esortazione di Giovanni Paolo II afferma apertamente che nella Santa Famiglia «Giuseppe è il padre: non è la sua una paternità derivante dalla generazione; eppure, essa non è apparente, o soltanto sostitutiva, ma possiede in pieno l’autenticità della paternità umana, della missione paterna nella famiglia». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


«San Giuseppe è stato chiamato da Dio a servire direttamente la persona e la missione di Gesù mediante l’esercizio della sua paternità: proprio in tale modo egli coopera nella pienezza dei tempi al grande mistero della redenzione ed è veramente ministro della salvezza». San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Iconograficamente l’attributo principale di San Giuseppe è il bastone fiorito, con fiori di mandorlo, richiamando Aronne che fu indicato come sacerdote accanto a Mosè, perché il suo bastone aveva fiori e frutti di mandorlo. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La più antica raffigurazione di San Giuseppe come santo a sé stante, con l’attributo della verga fiorita, proviene da Taddeo Gaddi (1332-1338, affresco in Santa Croce a Firenze). A partire dalla fine del secolo XV o dagli inizi del secolo XVI, il culto di Giuseppe inizia a fiorire, promosso soprattutto da Santa Teresa d’Avila e dai Carmelitani e poi anche dalla Compagnia di Gesù. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Accanto alla verga fiorita appaiono, come attributi di San Giuseppe, il bastone del viandante, gli strumenti del falegname e il giglio, simbolo di purezza. In Italia s’impone la tipologia della Sacra Famiglia che nel barocco è vista anche come Trinità Terrestre. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


A Betlemme c’è una piccola chiesa, chiamata Casa di San Giuseppe. Secondo recenti studi questa non è la vera casa dove Gesù fu adorato dai Re Magi, perché la chiesa, ricostruita dai francescani, non può vantare una tradizione anteriore al secolo IV. In quanto alla Casa di San Giuseppe a Nazaret fino al secolo VI rimase nelle mani dei giudeo-cristiani. Vi avevano eretto due chiesine, una dov’era la casa di Maria, e l’altra, dov’era la casa di Giuseppe. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


In Italia la chiesa più antica dedicata al santo si trova a Bologna, costruita dai Benedettini nel 1129. A Roma la chiesa più antica è quella di San Giuseppe dei falegnami al Foro Romano, costruita nel 1540. Chiese e santuari dedicati al santo si ritrovano poi in tutto il mondo. Tra i santuari il più imponente è però quello di Montréal, in Canada, fondato nel 1904 dal beato Andrè. In Italia vi sono infine quattro basiliche minori: a Roma (San Giuseppe in Trionfale), a Brescia, a Bisceglie, a Seregno. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Innumerevoli sono le categorie che lo considerano loro speciale patrono: viene invocato per l’infanzia, gli orfani, i vergini, la gioventù, le vocazioni sacerdotali, le famiglie cristiane, i profughi, gli esiliati. È speciale patrono degli operai in genere e segnatamente dei falegnami e degli artigiani. Si ricorre a lui inoltre per le malattie agli occhi, per gli ammalati gravi ed in particolare per i moribondi. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Non ci sono reliquie di ossa di San Giuseppe. Perugia dal 1477 si vanta di possedere l’anello nuziale di San Giuseppe; esso proviene da Chiusi, dove era stato portato da Gerusalemme nell’XI secolo. In Francia, nella chiesa di NotreDame di Joinville è conservata la cintura di San Giuseppe, portata da un crociato, nel 1252. Ad Aquisgrana, in Germania, nel tesoro di Carlo Magno figurano delle bende, ricavate dai calzettoni di San Giuseppe per fasciare Gesù. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nel Sacro Eremo di Camaldoli (Arezzo) si conserva il bastone di San Giuseppe, che proviene da Nicea, offerto dal cardinale Basilio Bessarione, nel 1439. Un po’ ovunque si possono incontrare frammenti del mantello o vesti di San Giuseppe. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


I lavoratori cristiani lo hanno eletto quale protettore, come esempio di colui che col suo lavoro sovvenne alle necessità della sua famiglia e che iniziò il figlio di Dio, alle fatiche umane. San Giuseppe fu sempre ritenuto un santo sociale, nell’Italia meridionale nel XV secolo, per combattere la piaga dell’usura vennero fondati i Monti di pietà, che in molti casi furono chiamati Monti di San Giuseppe. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Il papa Leone XIII, che scrisse la Rerum novarum ha proposto San Giuseppe quale modello sublime di vigilanza e provvidenza ai padri di famiglia. Inoltre i coniugi hanno un perfetto esempio d’amore, concordia e di fedeltà coniugale. Pio XII lo pose quale patrono degli operai in netta contrapposizione al comunismo e Giovanni XXIII gli affidò la buona riuscita del Concilio Vaticano II. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe è molto onorato dalla Chiesa Cattolica: nel 1726 il suo nome fu inserito nelle Litanie dei Santi e nel 1815 nella preghiera A cunctis; nel 1833 fu approvata la recita di un piccolo ufficio di San Giuseppe al mercoledì e 11 anni dopo il suo nome fu annoverato fra le invocazioni nelle preghiere da recitare dopo la Messa. Nel 1889 venne prescritta la preghiera A te o beato Giuseppe, da recitare il mese d’ottobre dopo il Rosario, mentre nel 1919 fu inserito nel Messale un prefazio proprio di San Giuseppe. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe è il patrono dei padri di famiglia, ma anche, per il suo eccezionale matrimonio, dei celibi, in quanto modello di castità. Pur potendo apparire irrispettoso San Giuseppe è invocato anche dai mariti ingannati. In modo particolare San Giuseppe è invocato quale speranza degli infermi e patrono dei moribondi. San Giuseppe ebbe il meritato premio di essere assistito nel momento del suo trapasso da Gesù e da Maria. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Luigi Guanella, padre fondatore della famiglia guanelliana, costituì la Pia Unione del Transito di San Giuseppe, approvata da Pio X, che le diede grande incremento, affinché pregassero per tutti i moribondi. A questa Pia Unione, secondo lo Statuto, possono essere iscritti dai loro cari, a loro insaputa, anche atei e pubblici peccatori. Una particolarità che interessa noi cosentini la sede internazionale della Pia Unione, a Roma è ubicata in via Bernardino Telesio.

San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nella Festa di San Giuseppe non può mancare il rito serale del falò, che segna il passaggio dall’inverno alla primavera. Viene bruciato un fantoccio, la vecchia, che simboleggia l’inverno. Molti traggono auspici per la primavera da come arde il fantoccio.

San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


In Sicilia e nel Salento sono diffuse le Tavole di San Giuseppe: la sera del 18 marzo le famiglie che intendono assolvere un voto o esprimere una devozione al santo allestiscono in casa un tavolo su cui troneggia un’immagine del santo e sul quale vengono poste paste, verdure, pesci freschi, uova, dolci, frutta, vino. Sono poi invitati a mensa mendicanti, familiari e amici, tre bambini poveri rappresentanti la Santa Famiglia. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La Cena di San Giuseppe viene aperta a mezzogiorno del 18 marzo, e il 19 marzo tre persone, bisognosi d’aiuto, in rappresentanza della Sacra Famiglia, vengono fatti accomodare nella tavola imbandita come dei re e viene servita a loro la cena. Successivamente viene diviso tra loro tutta la spesa, donata e acquistata grazie alle donazioni dei devoti. Talvolta è un intero quartiere a provvedere e allestire le tavole all’aperto. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La festa di San Giuseppe, dopo il lungo inverno, riapriva i vincoli sociali, ed i banchetti votivi, con il consumo collettivo del cibo in onore del santo, assumeva un valore rituale, molto importante. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


La celebrazione della festa di San Giuseppe, il 19 marzo, coincideva con la fine dell’inverno e venne a sovrapporsi ai riti di purificazione agraria che si svolgevano intorno all’equinozio di primavera, bruciando i residui del raccolto dei campi. La data costituì un punto di riferimento nel calendario contadino, che misurava il tempo stagionale sui ritmi di produzione agricolopastorale dando un valore alle feste religiose. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Alimento tradizionale della festa in onore di San Giuseppe è la frittura, nota con il nome di frittelle a Firenze e a Roma. In tutto il Sud (Napoli, Puglia e Calabria) si chiamano zeppole, sfincie invece a Palermo. Nel Canton Ticino sono tradizionali i tortelli di San Giuseppe. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


L’iconografia di San Giuseppe nelle chiese cosentine San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Mosaico, Chiesa di Santa Teresa. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Bassorilievo, fonte battesimale, Chiesa di Santa Teresa. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Natività, Cappella del Rosario, Chiesa di San Domenico. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Presentazione al tempio, Cappella del Rosario, Chiesa di San Domenico. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Gesù tra i dottori, Cappella del Rosario, Chiesa di San Domenico. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Natività e Circoncisione, Cappella del Rosario, Chiesa di San Domenico. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Chiesa di San Domenico. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Santa Famiglia, vetrata, Chiesa di San Gaetano. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Chiesa di San Gaetano. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Fuga in Egitto, affresco di Settimio Tancredi da Pietrafitta, Chiesa di San Gaetano. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Gloria di San Giuseppe, affresco di Settimio Tancredi da Pietrafitta, Chiesa di San Gaetano. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Transito di San Giuseppe, affresco di Settimio Tancredi da Pietrafitta, Chiesa di San Gaetano. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nella bottega di San Giuseppe, affresco di Settimio Tancredi da Pietrafitta, Chiesa di San Gaetano. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Trinità celeste e terrestre, particolare, tela di Girolamo Imparato (sec. XVII), Chiesa di San Gaetano. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Statua di San Giuseppe, Statua di San Giuseppe, Chiesa di San Gaetano. Chiesa di Sant’ippolito. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Adorazione dei Magi, Chiesa di San Francesco di Paola. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Maria, Gesù e Sant’Anna, Chiesa di San Francesco di Paola. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe, Chiesa dello Spirito Santo, attualmente nella Sacrestia del Duomo. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Sacra Famiglia, tela di Rocco Ferrari (1909) Duomo. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Sposalizio della Vergine, tela di Giovambattista Santoro (1832), Duomo. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Sposalizio della Vergine, Duomo. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Transito di San Giuseppe, chiesa di San Giuseppe, Serraspiga. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Fuga in Egitto, chiesa di San Giuseppe, Serraspiga. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Natività, chiesa di San Giuseppe, Serraspiga. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Nella casa di Nazaret, chiesa di San Giuseppe, Serraspiga. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Pasquale Rago e figlio. Statua lignea di San Giuseppe, chiesa di San Giuseppe, Serraspiga. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


1978 San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Scultura in pietra, opera di Mastrosimone, Sala Don Mauro, chiesa di San Giuseppe, Serraspiga. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Santini e manifesti, chiesa di San Giuseppe, Serraspiga. San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Vetrata «Giuseppe sposo di Maria Vergine», Minieri, 1990. San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Statua di San Giuseppe, ??? San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


San Giuseppe padre putativo di GesÚ: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


FINE San Giuseppe padre putativo di Gesù: nei Vangeli, nell’iconografia, nella pietà popolare


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.