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Strategie: LegoDigit

Ordini online e tirature entro le 1.000 copie: così LegoDigit conquista gli editori italiani

La stampa digitale ha portato una rivoluzione nel settore dell’editoria libraria, sia nella produzione che nella distribuzione. Abbiamo visitato uno degli innovatori del settore

LegoDigit stampa libri in digitale con tre macchine inkjet a bobina Xerox. Nella foto una delle tre Xerox Impika installate in azienda.

Fino a un paio di anni fa, si pensava che la popolarità di ebook e audiolibri avrebbe continuato a crescere fino a rendere i libri di carta un prodotto di nicchia. Oggi però i dati ci dicono che probabilmente questa previsione non si avvererà mai. Nel report “Il mercato del libro in Italia nel 2017” (pubblicato dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori, AIE), il fatturato derivante dalla vendita di ebook nel 2017 risulta essere cresciuto solo del 3,2% rispetto al 2016. Un dato rilevante, se pensiamo che dal 2011 al 2016 lo stesso fatturato era cresciuto con un CAGR del 21,11%. Inoltre, sebbene i fruitori ebook e audiolibri siano in aumento, essi rappresentano solo il 4% dei lettori totali (nel 2014 erano il 3%). Il 40% dei lettori sceglie invece un mix di libri cartacei, ebook e audiolibri, mentre ben il 56% dei lettori legge solo libri cartacei. Dunque l’ipotesi che questi ultimi possano uscire di scena è quantomai remota. Nell’ultimo decennio, la stampa digitale si è fatta strada in questo mercato e lo ha trasformato radicalmente. Lo abbiamo constatato visitando LegoDigit, piccola azienda di Lavis (TN) che dal 2013 produce esclusivamente libri per editori medio-piccoli, utilizzando tecnologie Xerox. I fondatori Giulio e Giovanni Olivotto, Alessandro Leto e Marcello Predelli hanno riconosciuto anzitempo i plus che la stampa digitale poteva offrire all’editoria libraria. Così si sono specializzati nella produzione di piccole tirature (fino a 1.000 copie), in bianco/nero o a colori, caratterizzate da un costo copia competitivo e tempi di consegna estremamente ridotti (5 giorni). Oggi l’azienda ha clienti in Italia e all’estero e ha chiuso il 2017 con un fatturato di 3,2 milioni di euro.

Un manuale stampato con Xerox Trivor 2400.

Da reparto sperimentale ad azienda autonoma

La storia di LegoDigit inizia all’interno di L.E.G.O. – storica industria vicentina, attiva dai primi del Novecento nell’ambito della legatoria editoriale e, dagli anni Novanta, in quello della stampa. Nel 1999, L.E.G.O. avvia un reparto interno di stampa digitale, per la produzione di basse tirature in bianco e nero con tecnologia IBM Infoprint 4000. Nello stesso anno, da una partnership con Gruppo Messaggerie ed Editrice Bibliografica, nasce il progetto “Lampi di stampa”. L’obiettivo è far rivivere vecchi titoli, ormai fuori commercio, rendendoli disponibili per l’ordine in copia singola (book-on-demand). Nel 2007, L.E.G.O. esce dal progetto “Lampi di stampa”, preferendo impiegare la capienza produttiva del suo reparto digitale per rispondere alle esigenze dei suoi clienti storici. Il mercato editoriale sta cambiando. I grandi editori ordinano sempre più spesso ristampe sotto le mille copie; i nuovi editori che si affacciano sul mercato approfittano dei vantaggi del digitale per limitare la loro esposizione economica. Gestire un reparto digitale interno, in una realtà delle dimensioni di L.E.G.O., non è però facile. Così, nel 2013, nasce LegoDigit. Due dei suoi fondatori sono Alessandro Leto, e Marcello Predelli, entrambi ex manager L.E.G.O. e oggi rispettivamente amministratore delegato e direttore vendite di LegoDigit. L’azienda si concentra sulla produzione di tirature da 100 a 1.000 copie di libri stampati in digitale e rilegati con brossura cucita.

LegoDigit mette a disposizione dei suoi clienti un portale web dove questi ultimi possono generare preventivi, effettuare ordini e tracciare lo stato delle lavorazioni già in produzione.

Dalla bobina al libro cucito

Sin dagli inizi della sua attività, LegoDigit ha scelto di lavorare con tecnologie Xerox. Nel 2013 il suo parco macchine da stampa era composto da due Xerox 1300 a bobina, per la stampa degli interni in bianco/nero, e da una Xerox iGen4 per la stampa delle copertine a colori. Poco dopo l’azienda ha ampliato la propria capacità produttiva installando la sua prima stampante inkjet fronte/retro a colori: una Xerox Impika Compact 24/24, che ha sostituito una delle due Xerox 1300. L’anno successivo (2014) una seconda stampante inkjet Xerox, stavolta bianco/nero, è entrata in azienda: una Xerox Impika Compact 11/11, che ha sostituito l’altra delle due Xerox 1300. Infine, nel 2018, la Xerox iGen4 ha lasciato il posto a una nuova iGen5 e le linee di stampa inkjet sono diventate tre, con l’introduzione di una Xerox Trivor 2400.D

Per stampare le copertine dei volumi prodotti in inkjet, LegoDigit utilizza la tecnologia a toner Xerox iGen 5

i pari passo con gli investimenti nelle tecnologie di stampa, l’azienda ha potenziato le sue linee di finitura. La scelta di realizzare esclusivamente libri con brossura cucita è stata portata avanti con convinzione. «Fin dall’inizio della nostra attività, produrre libri cuciti ci ha fatto guadagnare il consenso della clientela. – spiega Alessandro Leto, amministratore delegato di LegoDigit – In molti erano scettici riguardo l’abbinamento tra brossura filo refe e stampa digitale. Noi abbiamo intrapreso questa strada convinti che un libro stampato in digitale debba essere un prodotto di qualità, tanto quanto uno tradizionale». Così, oggi l’azienda dispone di tre linee di finitura, ciascuna con caratteristiche ideali per gestire al meglio un diverso tipo di libro, ma tutte configurate per rilegare esclusivamente con brossura cucita. L’ultima linea introdotta è Universe Sewing web-fed di Mec- canotecnica. Un sistema capace di confezionare libri cuciti partendo da materiale in bobina, compatibile con grammature di carta molto basse (fino a 40 g/m2). Negli ultimi quattro anni (2013- 2017) LegoDigit è cresciuta con un CAGR del 9% e, nel 2017, il suo fatturato ha superato i 3,2 milioni euro. Tecnologie di stampa e finitura di ultima generazione hanno permesso all’azienda di avvicinare importanti editori, italiani ed esteri, di manualistica, di scolastica, nonché di volumi religiosi.

La linea di cucitura a filo refe Universe Sewing webfed di Meccanotecnica

Il nuovo paradigma produttivo e distributivo

Il cliente ideale della stampa digitale è l’editore medio-piccolo con la necessità di realizzare tirature contenute. Lo confermano i dati sulle commessere realizzate da LegoDigit nel 2017: la media di copie stampate per commessa è 238, in calo rispetto agli anni precedenti. Ma anche editori con un approccio più tradizionale si stanno accorgendo dei vantaggi di questa tecnologia. Per loro, infatti, cresce la necessità di ridurre i costi di stoccaggio e snellire la logistica. «Fino a pochi anni fa – ci spiega Marcello Predelli, sales manager di LegoDigit – gli editori di scolastica stampavano in offset sia la prima tiratura che le ristampe. Ma stampare in offset impone tirature minime abbastanza alte e così si ritrovavano a dover stoccare le copie eccedenti fino all’anno successivo. Oggi si sono accorti che possono realizzare le ristampe in digitale, azzerando i costi di magazzino». Altro vantaggio: meno costi di pick up dei libri e possibilità di far arrivare le tirature stampate in digitale direttamente ai canali di vendita, alle fiere o alle presentazioni. In questo modo si stampa e si movimenta solo quello che serve. Le copie stampate digitali costano unitariamente più di quelle stampate in offset, ma diventano competitive se si considera l’abbattimento dei costi di logistica, magazzino e macero.

Un dettaglio del processo di applicazione delle copertine

Ordini via web e progetti di integrazione

LegoDigit ha scelto di gestire l’inserimento degli ordini esclusivamente tramite una piattaforma web dedicata. L’obiettivo è rendere il cliente completamente autonomo nell’inserimento di tutte le specifiche dell’ordine e, al contempo, avere un flusso di lavoro più efficiente, con un minore rischio di errore. L’interfaccia utente è snella e il processo molto semplice: l’editore si registra sul sito legodigit.it, seleziona le specifiche richieste, visualizza il preventivo, carica il file da stampare, sceglie la data di consegna e paga. Il sistema tiene in memoria preventivi e ordini. In pochi clic, il cliente può ordinare ristampe o inserire numerosi ordini differenti. In caso di problemi con il file o errori nell’ordine viene contattato via mail o telefonicamente. «Nel digitale, avere un flusso di lavoro efficiente è fondamentale. – conclude Predelli – Il nostro software ha ormai cinque anni. Stiamo sviluppandone una nuova versione che offra una migliore esperienza d’uso ai clienti e, al contempo, automatizzi e semplifichi il percorso dell’ordine all’interno dei vari reparti dell’azienda, dalla prestampa alla spedizione».

La parola agli editori: come cambiano produzione e distribuzione del libro

Libri editi da Hoepli

“Nel 1976 stampammo 20.000 copie di un manuale di coniglicoltura. Hanno occupato il nostro magazzino per anni, le abbiamo esaurite da poco”. Marco Borello, responsabile acquisti di Hoepli, cita questo esempio per farci capire come sia cambiato il mondo della stampa per l’editoria libraria. Oggi Hoepli, cliente di LegoDigit ed editore di riferimento in Italia per la manualistica tecnica e l’editoria scolastica, vive principalmente di catalogo: nel 2017 ha pubblicato 300 novità e circa 600 ristampe, un terzo delle quali stampate in digitale con tiratura media di 300 copie. Niente più casi come quello dei conigli. “Una parte del nostro catalogo, con titoli molto ricercati da tecnici e appassionati, vive proprio grazie alle micro-tirature che ci consente la stampa digitale”, spiega Borello. “Se prima una ristampa era tarata sul fabbisogno di almeno un anno, oggi è sui 4-5 mesi, con rilevanti risparmi per magazzino e logistica. Quest’ultimo è un aspetto in evoluzione: vorremmo, in futuro, far arrivare le piccole tirature direttamente alle librerie o ai clienti finali, saltando il nostro magazzino”. Per un editore piccolo come Esculapio, casa editrice bolognese che pubblica testi didattici scientifici in ambito universitario, la stampa digitale è addirittura imprescindibile. “Senza non esisteremmo e non potremmo pubblicare i contenuti di qualità che offriamo, e neppure osare con titoli che sono “scommesse” editoriali”, ci spiega Alessandro Parenti, ad di Esculapio, un altro cliente di LegoDigit. “Abbiamo un catalogo di 5-600 titoli, il 95% dei quali stampati in digitale. La tiratura media è intorno alle 100 copie. Il magazzino peserebbe troppo dal punto di vista finanziario. In più, grazie alla stampa digitale diamo la possibilità agli autori di intervenire ogni sei mesi sui loro testi, per aggiornarli o correggerli. Di LegoDigit apprezziamo particolarmente il rapporto costi/qualità della loro offerta e il sistema di inserimento ordini via web, che ci facilita di molto il lavoro”.

Manuali didattici editi da Esculapio

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