Luglio-Agosto 2008
Direttore Christian Zurlo
Editore Vanoi GlocaNews Factory
Redazione Via Nazionale, 40 - IMèR (TN)
Anno I - N°0 www.laVocedelNordEst.it
LaVocedelNordEst.it - Quotidiano indipendente di informazione - Reg. Tribunale Trento n. 1352 del 15.02.2008
Te s t a t a
iscritta
Esclusiva. Il Ministro Luca Zaia: «Non sono contro l’autonomia degli altri, ma sono per l’autonomia del mio Veneto»
Autonomia, Federalismo, Comuni di Confine:
Quale futuro per il Nordest? Il Ministro: «Non si può dire che si va via dal Veneto perchè si governa male». Ecco le sue priorità per l’Agricoltura di Montagna P.4
Oltre i confini. Il Governatore trentino Lorenzo Dellai e l’Assessore regionale del Veneto Oscar De Bona fanno il punto sulla collaborazione tra le due regioni P.4
Vivinordest - Eventi e Appuntamenti per l’Estate
P. 6
Editoriale
Una nuova Voce nel Nordest
■■ Trento - La Voce del NordEst.it, è il frutto della passione per il giornalismo e per le nuove tecnologie. Un vero laboratorio artigianale di notizie, per fare cronaca sul campo, giorno dopo giorno, in un Triveneto che cambia: dalla società alla politica, dall’economia ai modi di vivere. Una testata giornalistica online e cartacea, per raccontare il Trentino Alto Adige, il Veneto e il Friuli delle valli e delle periferie troppo spesso dimenticate. ContinuaP.6
L’intervista
Parla Monsignor Luigi Bressan
■■ «In tutto il Triveneto sono presenti varietà di culture e diverse religiosità. Non vogliamo costruire muri o isolarci. è importante saper costruire nel dialogo e nel rispetto, con la libertà di ciascuno ad aderire alla propria fede. Non è nel distruggere le identità che si dialoga, non sarebbe più una società dinamica. Servono rispetto e collaborazione reciproca». (Nella foto l’Arcivescovo in visita a Canal San Bovo.)
Via Claudia Augusta Un viaggio tra uomini, tempi e culture P.6 Elezioni Provinciali Entra nel vivo la campagna elettorale in Trentino Ma anche a Belluno si respira già aria di voto.
■■ Dellai e Divina si sfidano a tutto campo: dalla bolletta alla sicurezza. Per il governatore trentino il leghista «promette la luna», mentre il Divina, prossimo al matrimonio, replica «ci sono aree di spreco in Trentino» P.4
Società. I mille volti del Nordest ■■ Moschea sì, Moschea no Incertezze, perplessità, carità cristiana P.3
Cultura. Mimmo Paladino a Villa Pisani ■■ In un’atmosfera surreale, pezzi di natura prendono vita e diventano Arte. P.6
■■ In piazza i colori del Trentino Quasi duemila persone a Trento, hanno sfilato per dire no all’intolleranza. P.3
La Voce del NordEst.it è distribuito nelle province di Trento - Bolzano - Belluno e Treviso
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2 Diocesi a Nordest LaVocedelNordEst.it Luglio/Agosto 2008
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A Riva i politici, a Fonzaso le Pro Loco venete
Turismo. Serve una strategia comune Una grande Chiesa Intervista. «Monsignor Luigi Bressan racconta la sua esperienza internazionale»
per unire il Triveneto
L’ a r c i v e s c o v o p a r l a d e l l e i n i z i a t i v e comuni e della crisi nelle vocazioni
TRENTO - E’ un bel quadro di collaborazione, quello che emerge dalle iniziative delle chiese di Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli. L’Arcivescovo di Trento ne parla volentieri, sottolineando lo spirito di cooperazione che ha animato questi progetti, finalizzati ad una sinergia che interessa più settori. Monsignor Bressan, come sta la Chiesa nel Triveneto e quali sono le iniziative in campo? «Oggi ci sono vari problemi da risolvere su questo grande territorio. Esiste una conferenza regionale dei Vescovi che sta lavorando su vari progetti. In ottobre ad esempio, si riuniranno tutti i sacerdoti che lavorano per gli stranieri e tanti sacerdoti vengono dall’estero; l’obiettivo è quello di introdurli alle problematiche locali con gli strumenti necessari. Un’altra importante forma di collaborazione tra le diverse regioni, è il sostegno comune ad una missione nel nord della Thailandia, dove sono presenti minoranze etniche, tribali, molto povere. Si lavora insieme con le 15 Diocesi e il Triveneto cerca di cooperare su di-
Monsignor Luigi Bressan▲
versi progetti di grande importanza. Per quanto riguarda la formazione, ricordiamo che esiste una Facoltà di Teologia a Padova, a rete poi a Trento l’Istituto di Scienze religiose, ma ne esistono anche a Bolzano e a Verona e si collabora. Io mi ritrovo inoltre ad essere il segretario di questa conferenza oltre che responsabile per la Caritas, che unisce le varie Caritas diocesane a servizio e a sostegno della gente. Quando ci si è chiesti dove sono e quante sono le nostre badanti, subito abbiamo dato i nostri dati e si è regolarizzato questo loro grande servizio. E’ importante rendere cosciente il Governo nazionale e locale sulla situazione concreta dei nostri territori». Il Triveneto sta cambiando e non sempre le popolazioni locali riescono ad integrarsi facilmente con chi viene da fuori. «Abbiamo una realtà nuova e cambierà ancora. Ieri non ci si preoccupava, si pensava solo ai nostri emigranti, oggi le cose sono diverse. In tutto il Triveneto sono presenti varietà di culture e diverse religiosità . Non vogliamo costruire muri o isolarci. E’ importan-
La visita papale Il Santo Padre in Alto Adige BRESSANONE - Città blindata a Bressanone dal 28 luglio al prossimo 11 agosto per le ferie del Santo Padre. Benedetto XVI sarà in vacanza con il fratello e come in passato trascorrerà con lui alcuni giorni di riposo nel Seminario maggiore di Bressanone. Non mancheranno nelle giornate di vacanza del Papa, musica, studio e preghiera. SICUREZZA - Carabinieri e Gendarmeria vaticana garantiranno con il sostegno della polizia la sicurezza della delegazione. ANGELUS - Il Papa, in occasione delle domeniche 3 e 10 agosto, reciterà l’Angelus in piazza Duomo a Bressanone. La città sarà in festa con negozi aperti, nonostante le polemiche che hanno accompagnato questa decisione. Per ragioni di sicurezza, Roma ha imposto non più di 9.000 persone in piazza Duomo nella prima domenica di agosto e lo stesso per la seconda
te sapere costruire nel dialogo e nel rispetto, con la libertà di ciascuno ad aderire alla propria fede. Non è nel distruggere le identità che si dialoga, non sarebbe più una società dinamica. Servono rispetto e collaborazione reciproca. Certo, non è un cammino facile. Io ho vissuto a Singapore, una città con 4 milioni di abitanti, dove varie religioni convivono senza problemi, altre comunità faticano di più, forse dove la cultura e l’esperienza è minore». In più occasioni si è parlato di crisi di vocazioni per il Trentino, com’è oggi la situazione? «Abbiamo avuto tante vocazioni nel passato. Un tempo il Trentino ha avuto anche 850 missionari in attività, oggi siamo a circa 400. Un bel numero, ma l’età avanza. I sacerdoti diocesani erano 800 nel passato, mentre oggi siamo a meno di 500 e alcuni molto anziani. Ricordiamoci che le vocazioni non vengono dall’Asia o dall’Africa, dalla Luna, ma dalle nostre famiglie, è un appello, perchè vi assicuro che è davvero molto bello essere prete o religiosa e dedicare la vita agli altri.» In questo ultimo periodo, ci sono stati momenti di preoccupazione per i missionari trentini. Ci può aggiornare sulla situazione? «I missionari sono importantissimi, ancor più che doni materiali, perchè costruiscono il cuore dell’uomo. I trentini sono circa la metà in America Latina. Ne ricordiamo uno in particolare difficoltà accusato di sostenere il terrorismo, mentre i fatti concreti dimostrano il contrario. Finalmente sembra stia per tornare la serenità per il suo lavoro. Ci sono un buon numero di trentini in Africa. In questa terra, c’è un sacerdote sotto processo con accuse vaghe. Sembra che ci sia interesse del governo di tenere aperta la vertenza per motivi politici, siamo vicini anche a don Sandro De Pretis a Gibuti. Altri trentini sono in Asia e Oceania... in molte zone ci sono trentini, davvero una bella pagina di Trentino.»
Guarda l’intervista a Mons. Luigi Bressan su:
http://www.lavoce.tv
RIVA DEL GARDA - E’ quanto emerge
dalla due giorni di Riva del Garda, dove si è svolta la IV Conferenza italiana per il turismo. Secondo Eugenio Magnani, direttore generale dell’Enit, «uno dei primi passi da fare è quello che va nella direzione di un maggior e continuo confronto con i tour operator per capire quali sono le loro esigenze reali. Sono proprio i t.o. infatti i primi soggetti che vendono il prodotto turismo ed è per questo che proprio con loro è necessario confrontarsi. Dobbiamo fare in modo che la promozione si concretizzi in commercializzazione effettiva». Remo Vangelista, direttore di TTG Italia, ha posto l’accento sull’importanza del: «fare sistema tra tutti i soggetti che operano nel settore ricettivo. E’ necessario stabilizzare il rapporto qualità-prezzo che spesso e giustamente viene visto e vissuto come una problematicità da chi decide di fare turismo nel nostro Paese. Dobbiamo però muoverci nella direzione di un miglioramento della qualità e non certamente verso un abbassamento dei prezzi giustificato solo dalla volontà di incrementare il numero di ospiti. Altro aspetto sul quale è assolutamente necessario cambiare marcia riguarda il mercato del turismo e-commerce. Ormai il settore turistico rappresenta infatti il 50% del totale dell’e-commerce mondiale e non possiamo permetterci di perdere altro tempo prezioso. I nostri competitor non sono più solo Francia e Spagna ma tutto il mondo». Guido Pasi, assessore al turismo della regione Emilia-Romagna, ha sottolineato che «la promozione effettuata singolarmente dai piccoli territori se non addirittura dalle singole comunità ha ovviamente a disposizione dei budget molto limitati. Proprio per questo si tratta di un modo di proporre un prodotto non vincente che andrà inevitabilmente
Riva del Garda▲
a perdersi nel mare magnum del mercato. E’ più che mai necessario passare ad un assetto di geometria variabile che permetta la creazione di vere e proprie filiere piuttosto che club di prodotto che remino insieme nella stessa direzione promozionale». ■■A Fonzaso, nel Bellunese, si sono ritrovate invece le Pro Loco del Veneto, definite dal vicepresidente della Giunta regionale veneta Franco Manzato «interpreti del territorio, associazioni di base rese vitali grazie a quel volontariato che è la ricchezza del popolo Veneto». In Veneto le Pro Loco sono 510 organismi dislocati in tutto il territorio, alimentate dalla passione di circa 100mila volontari. Ai lavori, coordinati dal presidente provinciale Espedito Pagnussat e da quello regionale Giovanni Follador, sono intervenuti tra gli altri i consiglieri regionali Dario Bond, Giampaolo Bottacin e Guido Trento, mentre l’assemblea è stata chiusa dal presidente dell’UNPLI Claudio Nardocci. Proprio a Riva del Garda Manzato, ha informato le Pro Loco, di aver avuto «qualche frizione con la sottosegretaria Michela Brambilla, perchè se è vero che dobbiamo promuovere l’Italia - ha aggiunto -, altrettanto importante è la valorizzazione territoriale, che è la rete che fa da fondamenta alla nostra offerta turistica. E’ in Consiglio il disegno di legge sul turismo – ha detto ancora Manzato – con il quale vogliamo dare sostegno e riconoscimento alle attività delle Pro Loco, che vogliamo siano inserite con gli altri sistemi territoriali in un’unica strategia di promozione della industria veneta dell’ospitalità, che vale 12 miliardi di fatturato annui, con quasi 62 milioni di presenze turistiche che fanno del Veneto di gran lunga la prima regione turistica d’Italia».
La Rivoluzione Il parere di Brunetta «Il Nordest non
domenica. I ticket grauiti per prendere parte all’Angelus, erano prenotabili fino al 30 giugno all’indirizzo www. ecclesiabz.com.
Papa Benedetto XVI▲
«Tutte le regioni saranno speciali»
Hanno sollevato un vespaio di polemiche in Trentino Alto Adige e in Friuli, le dichiarazioni del ministro Renato Brunetta che ha detto «Basta regioni a statuto speciale. Con il federalismo - ha precisato -, anche le specialità nate nel dopoguerra non avranno più ragione d’essere». Secondo il ministro «Tutte le regioni saranno speciali perché nell’arco di 3-5 anni il quadro cambierà completamente». Dopo le polemiche dei mesi scorsi, sulla pubblicazione dei redditi online, nelle scorse settimane Brunetta, è stato protagonista anche per “L’operazione trasparenza”, che ha visto la pubblicazione sul web (www. innovazione.gov.it) di tutti gli incarichi e le consulenze degli enti pubblici, oltre all’iniziativa più recente di rendere noti anche distacchi, aspettative, permessi sindacali e permessi per funzioni pubbliche elettive.
può farcela da solo»
VENEZIA - Sono le parole del min-
istro veneto Maurizio Sacconi, che dopo i fischi al meeting della Cisl a Levico, fa di nuovo parlare per le sue esternazioni sul Triveneto. «Al Nordest dico che non può farcela da solo. Lo sviluppo non può essere governato dalle Regioni. Questa illusione è finita». Il ministro Maurizio Sacconi , lo ha sostenuto ad un incontro sul Nordest in memoria del giornalista Fabio Barbieri. Il compito di
Maurizio Sacconi▲
governare lo sviluppo, ha precisato Sacconi, «tocca infatti alla politica nella dimensione nazionale». Il dovere del Nordest, ha proseguito l’esponente del governo Berlusconi «é la presa in carico del Paese. Le sue classi dirigenti devono sentire il dovere di essere classi e dirigenti nazionali»
Anche Pedemonte sogna il Trentino Il sindaco e il vicesindaco Daniele Carotta e Bruno Scazzeri hanno incontrato il presidente del Consiglio provinciale Dario Pallaoro. Con loro alcuni esponenti del Comitato “Torniamo in Trentino”, che sostiene le ragioni sto-
riche dell’aggregazione. Il 21 settembre prossimo anche Valvestino e Magasa, comuni lombardi, si esprimeranno con un referendum per il ritorno al Trentino.
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I mille volti del Triveneto
Anno I - N°0 www.laVocedelNordEst.it
«In alcuni settori cruciali per la vita del Trentino come l’agricoltura, il turismo, l’industria, l’edilizia, l’assistenza agli anziani, la presenza degli immigrati è determinante».
Attualità. «Uguali diritti, uguali doveri»
In piazza i colori del Trentino
Quasi duemila persone a Trento hanno sfilato per dire no all’intolleranza
TRENTO – Tutti i colori del Trentino sono scesi in piazza. Quattromila persone per l’organizzazione, meno di duemila per le
Forze dell’ordine, hanno vivacizzato una giornata di pioggia nel centro di Trento per dire no alle ronde e all’intolleranza, con «uguali diritti e uguali doveri». Nel corteo che ha sfilato per le vice del centro, c’erano l’Arcivescovo Monsignor Luigi Bressan, il governatore trentino Lorenzo Dellai, il presidente della Cooperazione Diego Schelfi e delle Acli Arrigo Dalfovo, il sindaco di Trento Alberto Pacher e molti assessori comunali, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil. Alla manifestazione di Trento, hanno partecipato però anche don Vittorio Cristelli, don Ivan Maffeis, Vincenzo Passerini e molti politici di centrosinistra. Le associazioni e la gente comune, sono stati i veri protagonisti di questa sfilata di bandiere, con cartelli che inneggiavano anche alla diversità e molti cittadini stranieri che si ritengono ormai trentini a tutti gli effetti. I giovani del Centro Sociale Bruno hanno organizzato una manifestazione parallela che si è poi ricongiunta con quella principale dopo aver dato voce ai cosiddetti «diversi»: omosessuali, trans, clandestini. Una risposta alle paure innescate dalla Lega, hanno detto gli organizzatori. I promotori dell’iniziativa:
Ruggero Purin, Nicola Ferrante, Ermanno Monari, Arrigo Dalfovo, Diego Schelfi, Alessandro Martinelli, Diego Giacometti, Donata Borgonovo Re, Piergiorgio Bortolotti, Miriam Carretta, Vittorio Cristelli, Fatima El Barji, Magdalena Luca, Vincenzo Passerini. Tra loro anche il politico trentino Walter Micheli, scomparso di recente,
al quale è stato dedicato questo momento, con uno striscione che lo ricordava. La manifestazione
Dopo le proteste e le contestazioni tra anarchici e Lega delle settimane precedenti, la manifestazioni di Trento è stata un chiaro «no» alle ronde e alle iniziative di intolleranza. Si è trattato di un’iniziativa pubblica di cittadinanza, lungo le vie della città, per testimoniare l’impegno di tanti
◄▲Momenti e protagonisti della manifestazione
per la convivenza, a favore del dialogo e
del rispetto reciproco. Insieme, «Per dire che le paure non vanno alimentate ad arte, ma affrontate con il coraggio di chi sa che dalle sfide più difficili si esce più consapevoli di un destino comune». Vincenzo Passerini, dal palco ha ricordato: «Oggi siamo qui per ripetere a gran voce, tutti insieme, che il Trentino non è mai stato e non sarà mai razzista. Siamo qui per riaffermare in maniera composta e civile i valori della fratellanza, dell’uguaglianza e della solidarietà. Questo è il momento della responsabilità, della parola, della presenza: non è il momento del silenzio. Tanto meno dell’indifferenza. Questa manifestazione nasce da un grande impegno unita-
rio che non ha colore politico. Non siamo qui per dire che siamo contro qualcuno. Siamo qui per ribadire con forza e con serenità valori positivi che animano da sempre la società trentina. Senza stranieri le nostre società non sono in grado di sopravvivere. Crescita economica e bassa natalità hanno come conseguenza inevitabile il ricorso all’immigrazione perché molti lavori siano svolti, perché le culle vuote siano riempite. In Trentino al 31/ 12/ 2006 gli stranieri residenti in provincia di Trento erano 33.302, equamente suddivisi tra maschi e femmine (rapporto sull’immigrazione in Provincia - Cinformi). Per quanto riguarda gli occupati nei vari settori non è facile avere dati chiari e certi, in quanto molti lavoratori stranieri sono stagionali e quindi possono essere assunti e licenziati più volte nel corso dell’anno. Ad ogni modo prendendo il dato delle assunzioni (quindi tenendo conto che ci sono anche più assunzioni per un lavoratore nel corso dell’anno) i dati 2006 ci dicono che ci sono state 28.758 assunzioni di lavoratori extracomunitari.
Di questi: - agricoltura 6.182 (21,5%) - industria 7.268 (25, 3%) di cui 499 nel settore estrattivo (porfido in particolare) e 2.553 nelle costruzioni) - terziario 15.308 (53,2%) di cui 875 lavoro domestico e 9.761 pubblici esercizialberghi, ristoranti, turismo). Possiamo dunque dire che in alcuni settori cruciali per la vita del Trentino come l’agricoltura, il turismo, l’industria, l’edilizia, l’assistenza agli anziani la presenza degli immigrati è determinante. Se domani mattina dovessero andarsene noi ci troveremmo in enorme difficoltà. Basti pensare al caso delle badanti, di cui si calcola siano almeno 3000 e forse più (tra cui anche le clandestine): esse sono più numerose degli operatori nei servizi assistenziali pubblici e se venisse meno il loro servizio e tutta l’assistenza agli anziani si riversasse sulle strutture socio-assistenziali andremmo alla bancarotta, in termini di organizzazione e di costi. Oggi dobbiamo anche riaffermare con forza che un altro mondo è possibile, è necessario, che c’è bisogno per tutti di più giustizia e di più eguaglianza».
«Questi sono voti
in più per la Lega»
TRENTO – Nel giorno della mani-
festazione, in piazza Cesare Battisti a Trento, c’era anche l’onorevole leghista Maurizio Fugatti che ha precisato di «trovarsi li per caso, ma di essere convinto che il Carroccio proseguirà nelle sue iniziative».
Guarda il reportage della manifestazione e l’intervista a Fugatti su:
http://www.lavoce.tv
Silvano Gabriele TRENTO - I cristiani non vogliono impe-
dire ai non cristiani di vivere, esprimere e manifestare le loro credenze, anzi, godono che possano farlo con libertà. Questo non significa che i cristiani debbano sentirsi in dovere di contribuire a costruire i cosiddetti «luoghi di culto» di altre religioni. Ci sono infatti vari aspetti da tener presenti, anche e soprattutto a proposito dei musulmani, pur condividendo con loro la certezza dell’esistenza di un solo Dio. Che cosa possono pensare i musulmani se i cristiani (per i musulmani i termini cristiano e occidentale equivalgono) donano loro un luogo per il culto o se contribuiscono alla sua costruzione? La loro prima e costante reazione è questa: «Ecco, anche i cristiani sanno che Allah è l’unico Dio». Quei cristiani ai loro occhi diventano apostati, rinnegatori della propria fede! Parlando di Dio e di preghiera e quindi di luogo di culto dobbiamo sapere che cosa intendano gli altri con queste medesime parole. I cristiani che parlano di Dio pensano ad una Persona conosciuta, la cui identità si esprime e si manifesta soprattutto nell’amore e nell’amare. I cristiani, pronunciando la parola religione, pensano automaticamente ad un modo di vivere fondato sull’amore,
Fedeli musulmani in preghiera▲
che insegna amore verso chiunque senza distinzione. I musulmani sanno che di Allah non possono pensare nulla, semmai pensano a Maometto, come interprete dei voleri di un Dio padrone. Dire quello che per noi è ovvio, che Dio ama gli uomini, è per loro irripetibile bestemmia, perché quest’espressione nasconderebbe l’intento dell’uomo di mettersi alla pari di Dio. La preghiera per i cristiani è un relazionarsi in vari modi con un Dio che li porta ad amare persino i nemici! Per i musulmani la preghiera è una serie di gesti rituali con la ripetizione di frasi del Corano in arabo. Perché si stupiscono quando leggono la nostra preghiera, il «Padre nostro»? In essa non trovano nessuna maledizione rivolta a
loro: se l’aspetterebbero infatti, perché la loro preghiera comprende molte volte al giorno (ad ognuno dei 17 riti, suddivisi nei cinque momenti di preghiera) una frase di maledizione contro ebrei e cristiani. Il culto per noi è un momento importante di ascolto di un Dio che noi vorremmo amare come nostro Padre, un Dio che vuole che dominiamo le nostre passioni per assomigliargli nell’amore. Per i musulmani il culto è la ripetizione di gesti di cui non conoscono il motivo e il significato, e di frasi in una lingua per loro stessi incomprensibile. Il culto è un dichiararsi schiavi di Allah: dato poi che Allah non può parlare loro, l’obbedienza sarà rivolta a chi comanda. Non dobbiamo dimenticare che per l’islam
In breve Per Zanotelli segnali di Pogrom
■■ BOLZANO - Continua il dibattito
sulla presenza e l’accoglienza di stranieri in Italia. Secondo il padre Comboniano Alex Zanotelli «Si avvertono segnali di pogrom. (azioni violente contro appartenenti a minoranze)». Ogni volta - ha detto il missionario comboniano - che la societa’ si trova davanti a grossi problemi si cercano dei capri espiatori per incolparli della situazione. Ricordiamo che sotto l’olocausto tantissimi rom erano finiti uccisi nei campi di concentramento’’. Secondo lo stesso Zanotelli «Non è criminale chi è illegalmente in Italia ma il sistema che li costringe a farlo». ■
A Treviso Islam e polemiche
■■TREVISO - Nel Trevigiano è braccio di ferro tra comunità islamica locale e comune. Il gruppo di musulmani residente nella zona, in un primo momento aveva chiesto di poter pregare anche la domenica, non solo il venerdì nel piazzale di Monigo. Successivamente le mediazioni di più parti hanno placato le polemiche. Nelle scorse settimane, attimi di tensione si sono avuti durante uno dei momenti di preghiera dei Musulmani, fortunatamente archiviati senza scontri, ma con molte polemiche. Musulmani in azzurro, con magliette dell’Italia del calcio, tricolori, inno di Mameli. E’ successo a Treviso dove il vicesindaco Giancarlo Gentilini, noto alle cronache per le sue uscite “non politicamente corrette”, ha negato il parcheggio di Monigo per la preghiera. Gli islamici della zona, una folla di centinaia di persone, non hanno obbedito al vicesindaco “sceriffo” e si sono presentati al parcheggio lo stesso, accompagnati da bambini, mogli e da alcuni rappresentanti del centrosinistra.■
Moschea day a Padova
■■ PADOVA - Veneto e Trentino sem-
Religioni. Incertezze, perplessità, carità cristiana
Moschea sì, Moschea no
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Religione e Politica sono un tutt’uno! Per l’islam Allah è l’unico vero Dio: dimostra d’esserlo ponendosi sopra tutto e tutti. Lui però è lontano, addirittura disinteressato delle sorti degli uomini. I suoi fedeli sono sottomessi a lui attraverso la sottomissione a chi comanda. Evidentemente, chi comanda un fedele di Allah deve essere islamico. Un governo europeo non potrà mai essere l’autorità degli islamici! Il luogo di culto deve ovviamente dipendere da un’autorità politica islamica. Allora ci chiediamo: l’eventuale Moschea costruita nel nostro Paese, a quale Stato apparterrà? Chi nominerà gli «imam» che vi predicheranno, e chi darà loro le istruzioni o gli schemi per la predicazione? Qualcuno si servirà di quella moschea per programmare e propagandare strategie di conquista? La predicazione islamica infatti insiste a incitare alla conquista, lenta, ma progressiva, di tutto il mondo. I cristiani in quanto tali possono con simpatia veder arrivare persone cui far conoscere la bellezza del Vangelo. In quanto cittadini europei però non possono ignorare l’insegnamento dell’islam che il mondo è diviso in due: «la casa dell’Islam» (dar-al-islam) e «la casa della guerra» (dar-al-harb)! Allora, perché favorire l’insediarsi permanente in mezzo a noi di un popolo che ci calcola nemici da conquistare? L’interrogativo è lecito, doveroso, previdente. Lascio la risposta e le eventuali soluzioni a chi è più esperto e autorevole di me!
brano vivere esperienze molto simili. Dopo le proteste in Trentino nelle scorse settimane sulla realizzazione di una moschea a Gardolo e la manifestazione successiva. L’ennesima protesta è scattata anche a Padova. Durate il Moschea Day, Lega Nord e Pdl hanno contestato la delibera comunale che consegna all’associazione Islamica Rahama uno stabile, in via Longhin, che diventerà un luogo di preghiera. ■
Rissa e tensioni a Feltre
■■ Belluno - I carabinieri sono stati aggrediti con le spranghe di ferro a Feltre in via Basso, protagonista un gruppo di immigrati già fin troppo conosciuti in zona. La rissa era già stata sfiorata durante la festa del rugby nel Feltrino. In via Basso però, si è assistito ad un vero e proprio caso di violenza contro le forze dell’ordine coinvolte, protagonisti tre marocchini accusati di rissa aggravata, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Prima hanno coinvolto un gruppo di albanesi, poi se la sono presa con le forze dell’ordine. Feriti i due carabinieri che sono intervenuti per primi, ammaccata la loro «gazzella». Uno dei tre era già stato espulso ma aveva fatto ricorso e vinto. La rissa in via Basso per il Feltrino, sembra essere il segnale di una situazione di tensione che preoccupa gli abitanti della zona e che sarà attentamente valutata anche dalle forze dell’ordine nei prossimi giorni in seguito a misure straordinarie adottate dopo quanto accaduto. ■
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Federalismo e Autonomia
Esclusiva. «Non sono contro l’autonomia degli altri, ma sono per l’autonomia del mio Veneto»
Luca Zaia, un Veneto doc al Governo
«Non si può dire che si va via dal Veneto perchè si governa male» progetto di federalismo fiscale serio. Non sono contro l’autonomia degli altri, ma sono per l’autonomia del mio Veneto che ancora non ce l’ha».
TREVISO - L’Agricoltura, la Lega
Nord e la comunicazione, sono solo alcune delle sue vere passioni. Il ministro Luca Zaia, trevigiano doc, a quarant’anni si ritrova a Roma per cercare di «risolvere i problemi degli agricoltori». E’ stato il paladino della sicurezza sulle strade in Veneto, dopo essere stato multato per eccesso di velocità. Il vertice sui problemi della pesca a Venezia tra le prime problematiche affrontate, ma ci tiene a sottolineare che ha fatto togliere anche la livrea agli uscieri del cosiddetto «piano nobile» del palazzo, che presto sarà visitabile: dal Salottino Cavour, alla storica biblioteca. E’ stato festeggiato nelle scorse settimane dalla sua Treviso, dove è davvero molto popolare. La carriera politica – Quella del ministro Zaia, è una carriera fulminante nel mondo della politica: nel 1998 diventa presidente della Provincia di Treviso, è il presidente di Provincia più giovane d’Italia. Assessore provinciale a 27 anni, eletto per due volte alla presidenza della Provincia, diventa poi il vice di Galan in Regione. E’ nato a Conegliano, ma vive a Bibano di Godega di Sant’Urbano nella sinistra Piave trevigiana, con una laurea all’università di Udine, in scienze della produzione animale. L’agricoltura è sempre stata la sua vocazione. Prima di diventare un politico è stato anche pr delle discoteche locali. Fu lui ad assumere sei asini «brucaerba» in servizio lungo le strade e fu sempre sua anche la trovata dei semi del radicchio rosso di Treviso nello spazio, in orbita sullo Shuttle. Alla nostra prima intervista, si presenta con un «Ciao, sono Luca Zaia». Lo raggiungiamo dopo che ha incontrato un Ambasciatore sudamericano e prima di una nuova riunione del Consiglio dei ministri. Ministro Zaia, quali saranno le sue priorità per il Nordest?
«Sicuramente, la volontà è quella di valorizzare il prodotto tipico, con la
E quindi il Trentino può dormire sonni tranquilli?
«Questo è un ragionamento che va fatto in un’ottica generale. Da Veneto e non da rappresentate del Governo, dico che è fondamentale per il Veneto avere l’autonomia. In ottica nazionale, se il Trentino mantiene o no l’autonomia, farà parte di un ragionamento più complesso». Perchè secondo lei a Trento, ci sono state tutte queste difficoltà da parte del Pdl nello sdoganare il senatore Sergio Divina come candidato della coalizione?
«Divina ha i numeri... Non so, dico solo che il senatore Sergio Divina ha certamente i numeri. Noi come Lega, faremo un gran risultato con lui in Trentino».
Le prese di posizione sulla nascita di un Pdl territoriale fanno pensare che in Veneto, la vittoria così netta della Lega, abbia infastidito parecchio il governatore Galan e gettato il CentroDestra nel caos.
Il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia▲
certificazione e la tutela, per estendere il grande lavoro di questi anni. Come rappresentante di questo territorio, voglio arrivare prima possibile al federalismo fiscale».
Lei è stato tra i promotori della nuova legge sul turismo in Veneto. Che cosa manca al Turismo nel Nordest?
«Serve un progetto di rete per fare sistema. Dobbiamo avere un progetto per difendere il brand (il made in Italy), e in particolare il marchio nazionale. C’è inoltre la necessità di spiegare al mondo intero che abbiamo, come terri-
torio, la possibilità di garantire vacanze sicure sotto il profilo sanitario e che la battaglia dei costi non ci riguarda. Dobbiamo sfruttare inoltre la possibilità di essere presenti sulle borse del turismo internazionale».
Dopo le dichiarazioni del ministro Renato Brunetta sull’Autonomia, si sono moltiplicate le polemiche in Trentino. Quale la posizione del Governo in proposito?
«Io posso esprimere la mia posizione, non quella del Governo. Posso dire, che il Governo sta lavorando ad un
Elezioni provinciali in Trentino e nel Bellunese. Si scaldano i motori
Dellai - Divina: il confronto entra nel vivo
Trento - Se il centrodestra tentenna sulla scelta del candidato per le elezioni provinciali di ottobre, ci pensa la Lega Nord ad accelerare i tempi. Succede in Trentino, dove è stato ufficializzato il nome del senatore Sergio Divina come sfidante dell’attuale governatore Lorenzo Dellai, ma anche nel Bellunese dove il Carroccio spinge per una sua candidatura in vista delle provinciali 2009. In provincia di Trento però, la candidatura Divina ha mosso mare e monti nella quiete della politica, fin troppo spesso da “retro-bottega”, che si respira in vista di un appuntamento elettorale, quando la gente chiede oggi maggior coinvolgimento. Dopo tanti interrogativi, il senatore leghista, dovrebbe essere comunque il candidato della coalizione o almeno di ciò che resta se non si troverà l’unità. Per lui sarà una campagna elettorale doppiamente difficile visto che oltre a dover sfidare lo storico governatore ex Dc, Lorenzo Dellai, a settembre (in piena campagna elettorale), si sposerà con la felice compagna Claudia. Certo è, che la candidatura leghista di Divina ha provocato un terremoto in Forza Italia, con il ritiro del primo candidato designato dal partito, Rodolfo Borga e un vero e proprio fuoco amico sul coordinatore locale Ettore Zampiccoli, sfiduciato proprio dai suoi. «Non
credo sia stata la mia candidatura a creare il caos – precisa Divina -, in Forza Italia si discute da un po’ sul futuro del partito. Ci si divide tra rinnovamento e mantenimento della situazione». Ma c’è il rischio che la sua candidatura sia solo di facciata per il centrodestra trentino? “Semmai solo del mio partito. La Lega ha sempre rivendicato la mia candidatura. Si va verso la strada giusta con una sfida tra me e Dellai”.Alla conferenza stampa di ufficializzazione del candidato leghista a Trento, era presente anche la tenace Franca Penasa, sindaco di Rabbi ed esponente di spicco del partito autonomista trentino. E’ il chiaro segnale di una spaccatura anche in seno alle anime autonomiste che fino ad oggi hanno sostenuto Dellai e il centrosinistra. Ma che campagna elettorale sarà, visto che il confronto tra lei e Dellai è già iniziato dalle bollette dell’energia elettrica? Il governatore trentino, con tono ironico, ha replicato alla sua proposta, chiedendosi se fra tre mesi alla fine della campagna elettorale lei «Prometterà la luna?». “Io ho esordito dicendo che uno dei problemi sono i costi energetici, Dellai ha risposto che è impossibile e tre giorni dopo l’ha fatto Durnwalder con le stesse compe-
Il senatore Sergio Divina▲
tenze. Stessa cosa è accaduta per la benzina, Dellai ha smentito e Durnwalder l’ha messo in pratica. Queste cose denotano azioni maldestre. Io faccio illustrazioni ed è Dellai che torna sui miei temi...davvero strano”. Sostiene quindi che la Provincia di Trento potrebbe essere governata meglio? “Sicuramente si, io non dico tutto bene o tutto male. Non è che la Provincia di Trento sia mal governata, ma è chiaro che ci sono aree di spreco. Brunetta ha fatto una bella cosa, facendo capire che cosa sono le consulenze e gli incarichi in questo Paese. In Trentino ci sono tanti soldi e si spendono con troppa leggerezza, adesso bisogna verificare maggiormente le spese. Si deve incentivare la produzione e andare incontro ai disagi delle famiglie».
«Non so nulla della preoccupazione degli altri. Noi continuiamo a lavorare con impegno per dare risposte ai cittadini e non ci interessa la preoccupazione dei partner». Proprio in questi giorni però, bocciando il Pdl territoriale che vuole realizzare Galan, lo stesso Zaia ha dichiarato apertamente i propri intenti per il Veneto, sostenendo che il Carroccio continuerà la sua battaglia per la presidenza della Regione. A proposito di Autonomia, in questo periodo, una delle questioni che ha fatto maggiormente discutere Trentino e Veneto, è sicuramente la situazione dei comuni di confine. C’è una posizione precisa del Governo?
«No, io ho la mia posizione. Sono giuste le rivendicazioni, hanno ragione
Lamon o Asiago e tutti gli altri comuni. Se mi metto nei loro panni condivido le loro preoccupazioni. Ma non si può dire che si va via dal Veneto perchè si governa male, perchè è scorretto e improprio. Si dica che al di là del fossato ci sono privilegi, che il Veneto non ha». Che cosa farà per sostenere l’agricoltura di montagna?
«Certamente è una priorità, sono convinto che con il piano di sviluppo rurale, daremo una grande risposta. Per il mio Veneto il 33% delle risorse è andato alla montagna e sono grandi risorse. La montagna significa produzione agricola e tutela del territorio e tutti questi fattori. Si dimentica fin troppo spesso che abbiamo territori unici e ricchi di produzioni molto variegate. Ad esempio, non c’è solo il radicchio rosso di Treviso, come molti credono, ma anche quello di Castelfranco, di Chioggia, di Verona... così come l’asparago bianco di Cima d’Olmo, che cresce sulle rive del Piave, è diverso da quello di Badoer che cresce sulle rive del Sile, a sua volta diverso da quello di Bassano. Stesso discorso per i vini: Tutti si fermano a prosecco e amarone. Ma il Veneto è il primo produttore italiano. Abbiamo 25 vini doc, 10 igt, 3 docg, sette milioni e mezzo di ettolitri, 77 mila ettari di vigne, 71 mila produttori....». Parliamo di sicurezza, visto che la Lega in questo periodo ha fatto molto discutere, quale la sua posizione in merito?
«Chi viene qui, deve farlo per lavorare, comportandosi bene e rispettando le leggi, altrimenti se ne torni a casa». In più occasioni lei si è espresso sul nucleare. Ci sono progetti che interessano il Triveneto?
«Ce ne potranno essere. Quando siamo in grado di garantire sicurezza ai cittadini e una giusta calata sul territorio, può essere la soluzione a molti dei mali che abbiamo».
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Il Confronto
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A Pedavena, Veneto e Trentino hanno presentato ufficialmente il programma triennale degli interventi previsti dall’Intesa fra le due Regioni.
Statuto Speciale. Il governatore trentino bacchetta il ministro Brunetta e ribadisce che l’Autonomia non è in discussione
Dellai, l’Autonomia e il Triveneto Il Governatore trentino Lorenzo Dellai ha intuito che una nuova collaborazione fra Veneto e Trentino può far bene all’intero NordESt. La politica sta cambiando a livello nazionale e anche a livello locale, non a caso sia Galan che Dellai scommettono su un partito territoriale con radici comuni.
Anche da queste iniziative comunque, è nata una capacità nuova di rapporto fra Trentino e Veneto. Abbiamo individuato alcuni strumenti che non risolvono tutti i problemi, ma rappresentano una linea di cooperazione interessante».
«Un futuro di collaborazione. Siamo in un’epoca nella quale tutti i territori sono chiamati a rapportarsi con il resto del mondo. Ogni territorio ha la propria identità ma deve anche mettere in rete le proprie opportunità. Per noi diventa naturale metterci in rete con il Veneto. Vorremmo che la linea di confine da linea di divisione diventasse di collaborazione. Questo accordo con il Veneto serve per tirar fuori le vocazioni che ci uniscono e non quelle che ci dividono».
«Le preoccupazioni concrete sono di questi territori che hanno poca autonomia. Noi ce l’abbiamo l’autonomia ed è consolidata e non c’è nessuna ragione di preoccupazione, se altri vogliono avere altre forme di autogoverno. Io penso, che sia nella logica che ogni territorio possa chiedere e cercare nuove forme di autonomia. E’ importante farlo senza creare inimicizia con i vicini e farlo sapendo che non ci sono solo le risorse, ma anche una forma di responsabilità che va messa in campo».
Presidente quale futuro immagina per il Triveneto?
Con il governatore Galan è nata dunque una nuova collaborazione, anche sui comuni di confine?
«Le vicende dei comuni e dei referendum, sono state un po’ una esasperazione, forse una sorta di provocazione che queste popolazioni hanno voluto mettere in campo. Hanno aperto una procedura che non spetta a me giudicare in questo momento.
vantaggio per tutto il paese. A me ha fatto molto piacere la vittoria di Fiemme. A Galan avrebbe fatto piacere che vincesse Cortina, il governatore è stato comunque molto sportivo. Mi pare che questo punto ha ulteriormente consolidato la nostra collaborazione».
Dai sindaci e dagli amministratori del Veneto arriva quotidiana la richiesta di più autonomia. Ci sono rischi concreti per il Trentino?
Come ha trovato le esternazioni del ministro Brunetta sull’autonomia?
«Francamente le ho trovate fuori luogo anche dal punto di vista della comunicazione, oltre che sballate nella sostanza. Il nostro obiettivo non è certo quello di normalizzare le regioni a statuto speciale, al contrario dovrebbe essere quello di spe-
In queste ultime settimane, dopo la nascita del partito democratico in Trentino e il varo del suo partito territoriale «Unione per il Trentino», in molti hanno criticato il fatto che il suo movimento politico sia solo locale. E’ un rischio perdere il contatto con Roma? «Queste sono osservazioni salottiere, nel
Il governatore del Trentino Lorenzo Dellai▲
cializzare le ordinarie. Questo è il senso del lavoro comune con gli altri colleghi presidenti delle regioni. Non c’è ragione di mandare messaggi dal Governo, così generici e così inquietanti come quelli lanciati nelle scorse settimane». Dopo la conquista dei mondiali di sci
nordico da parte di Fiemme 2013 e la sconfitta nello sci alpino di Cortina 2013, si è sentito con il governatore Galan?
«Si, ci siamo sentiti, ma anche prima. L’accordo era che chi avesse avuto l’assegnazione, l’avrebbe concepita come un
senso che partono da chi ha della politica concezione lontana dalla realtà. Oggi c’è una domanda di politica che ricucisca rapporti con territori e torni a dialogare con gli stessi, e le comunità. La nostra iniziativa non allontana da Roma, ma riavvicina la gente con la politica». In vista delle elezioni di ottobre, è preoccupato per una sfida con il senatore Divina?
«Aspetto che il centrodestra decida chi sarà ufficialmente il suo candidato e poi con grande serenità inizieremo un confronto elettorale».
Venezia. Un patto per spegnere la voglia di Autonomia
Veneto e Trentino: la grande alleanza
L’assessore regionale Oscar De Bona traccia un bilancio di questa collaborazione partecipazione all’investimento pari al 5 per cento, a quelli di categoria media con il 10 per cento e ai più «floridi» con il 20 per cento».
Daniele Dalla Valle VENEZIA - Federalismo fiscale per argi-
nare la «voglia di fuga» dei comuni referendari e per colmare il gap esistente tra le regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale, non disgiunto dall’accordo denominato Intesa, il Patto di Castel Ivano, meglio conosciuto come accordo Galan – Dellai, per la cooperazione tra i territori di confine della regione Veneto e della Provincia Autonoma di Trento. Questo, in buona sostanza, è il leit motif che anima l’intervista con l’Assessore della regione Veneto Oscar De Bona che, come è sua consuetudine, non si sottrae alle domande sui temi caldi che caratterizzano la scena politico – amministrativa attuale. Già Presidente della Provincia di Belluno per tre mandati, dal 1990 al 2004, nel 1994 Oscar De Bona ha dato vita al movimento autonomista L’intesa Dolomitica (LID) e, nel 2005, è entrato a far parte della Giunta della Regione Veneto come assessore alle politiche dei Flussi migratori, Funzioni amministrative della Provincia di Belluno, Trasporti a fune, Affari legali e Contenzioso. Personalità forte e di indubbio spessore politico e amministrativo, commendatore della Repubblica dal 2000, unisce al carisma l’amore per la propria terra e la sua gente, le tradizioni e la cultura di una terra povera, dai valori semplici e profondamente radicati. Deciso e pragmatico, l’Assessore De Bona delinea la «ricetta» per la cura dei mali che affliggono i territori della montagna bellunese, ma non solo, che, tuttavia, mai potranno trovare definitiva guarigione senza l’introduzione di quel federalismo fiscale che colmi le distanze tra la regione Veneto e le contermini realtà a Statuto Speciale.
Assessore, autonomia o federalismo fiscale?
«Partiamo dal federalismo fiscale. Perché non c’è più tempo per parlare: bisogna agire. Adesso servono solo azioni incisive capaci di arginare il forte malcontento, in taluni casi sfociato nelle richieste referendarie di passare in altra regione a statuto speciale, con il rischio di smembrare i territori provinciali e regionale. Le disparità esistenti tra il Veneto, in particolare la provincia di Bel-
Quali interventi si andranno a compiere?
luno, e Trento, Bolzano e Friuli Venezia Giulia sono intollerabili. Esiste infatti una grande sperequazione tra il cittadino veneto che ha a disposizione 2.246 euro pro capite e quello delle autonomie speciali che possono contare su cifre del doppio, in alcuni casi del triplo, maggiori. Ma non solo Regioni speciali: la Calabria, ad esempio, riceve il doppio del Veneto per ogni suo residente e le Comunità montane della Campania ottengono dallo Stato addirittura quattro volte tanto rispetto a quelle venete».
Come sta agendo la Regione Veneto per arginare questo suo handicap?
«Per parte nostra, oltre alla legge regionale 30 che concede contributi in tre anni per circa 200 mila euro a ciascuno dei Comuni montani, è stato attivato il progetto denominato Intesa per la cooperazione tra i territori di confine della Regione Veneto e della Provincia autonoma di Trento. Il documento è stato sottoscritto il 4 luglio dell’anno scorso a Recoaro Terme dal governatore Giancarlo Galan e dal presidente Lorenzo Dellai. In questo ambito stiamo procedendo speditamente per ridurre le disparità e le disuguaglianze tra i comuni dei due territori limitrofi, riducendo così l’impatto dei fenomeni dello spopolamento, dell’invecchiamento
Oscar De Bona▲
e dell’abbandono delle aree agricole».
Si tratta del cosiddetto Patto GalanDellai o Accordo di Castel Ivano. Quali i risultati ha prodotto finora?
«Dopo numerosi incontri che si sono susseguiti in questi mesi per predisporre le basi d’azione e le bozze dei programmi, l’ultimo atto in termini temporali è stato compiuto il 18 giugno a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta. Le due delegazioni guidate dai presidenti Giancarlo Galan e Lorenzo Dellai hanno approvato il programma triennale di interventi e hanno dato il via ai bandi delle opere pubbliche da eseguire. Tutti i progetti, che rientrano nei tre macrosettori relativi a infrastrutture, servizi pubblici e sviluppo economico, dovranno avere carattere transfrontaliero. Le tipologie dovranno comunque essere in grado di sviluppare sinergie e collaborazioni tra i territori trentini e veneti, con l’obiettivo di incidere nel miglioramento della qualità della vita delle popolazioni confinanti. I progetti predisposti saranno fatti rientrare in parametri che assegneranno loro punteggi suddivisi in tre fasce in base al grado di difficoltà delle amministrazioni locali. Pertanto è previsto che i Comuni con minori finanze possano chiedere la
«Si tratta di tutti progetti integrati. Sono previsti quelli concernenti l’infrastruttura primaria del territorio: acquedotti, depuratori, strade, connessione alla rete informatica in banda larga e altro. Ci sono poi i progetti per la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse ambientali e di identità del territorio e quelli per la realizzazione di opere finalizzate allo sviluppo economico e alla valorizzazione turistica e culturale, con particolare riferimento alle piste ciclabili. Inoltre sono considerati gli investimenti di edilizia sostenibile per le strutture che forniscono i servizi pubblici. In altre parole, l’Intesa ha lo scopo di disciplinare il migliore esercizio delle funzioni amministrative per lo sviluppo locale, la sanità, la cultura, l’alta formazione, l’istruzione, le infrastrutture e le reti di trasporto attraverso progetti integrati e condivisi. Ma serve anche per valorizzare i prodotti tipici di qualità e operare al fine di mantenere il commercio e i multiservizi nei piccoli paesi delle aree disagiate di montagna». Dal punto di vista tecnico e organizzativo com’è costituito il «Patto GalanDellai»?
«L’Intesa tra Veneto e Trentino ha il suo braccio operativo nella Commissione tecnico-politica costituita nel dicembre scorso. Il presidente Galan ha conferito a me l’incarico di coordinarla per quel che riguarda il Veneto. Lo stesso ruolo per Trento è stato assegnato a Gianluca Salvatori. Questa Commissione coinvolge 32 comuni veneti e 29 trentini ai quali è riservato il compito di individuare i criteri di metodo per attivare quanto prima la procedura per realizzare i primi progetti di infrastrutture che inizieranno già quest’anno, anche in considerazione del fatto che la legislatura trentina scadrà in autunno. Si tratterà di iniziative di spessore il cui ammontare di spesa rientri tra i 500 mila e 5 milioni di euro. Le proposte di intervento dovranno essere presentate nelle rispettive Regione e Provincia di appartenenza a partire dal 7 luglio e non oltre l’1 settembre 2008».
Il parere
Tondo: «Si tocchi pure un’Autonomia superata dalla storia»
Nordest - L’autonomia del Friuli Ve-
nezia Giulia è limitata e non rappresenta un traguardo da salvaguardare ma un punto di partenza verso un federalismo reale ed efficace, capace di valorizzare tutte le diverse aree del Nordest. Ne sono convinti i presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Giancarlo Galan e Renzo Tondo, che si sono trovati pienamente concordi nel corso del dibattito sul Nordest, organizzato a Palazzo Thiene di Vicenza in occasione della presentazione del libro di Galan, «Il Nordest sono io». ■■ Il Friuli e l’Autonomia - «Non ho alzato il totem dell’autonomia dopo le dichiarazioni del ministro Brunetta - ha detto Tondo - perché quella del Friuli Venezia Giulia è completamente diversa rispetto a quella delle Province autonome di Trento e Bolzano ma anche dall’autonomia di cui godono Val d’Aosta, Sicilia e Sardegna. Il vantaggio fiscale, infatti ha spiegato - per noi è davvero limitato. Ecco perché guardo con estremo interesse a una riforma istituzionale che preveda il riassetto complessivo. Si tocchi pure un’autonomia superata dalla storia, non mi metterò a difenderla se andremo nella giusta direzione indicata da Galan, quella di maggiori vantaggi nell’ambito di un vero federalismo. ■■ Galan e il Veneto - «Non c’é nulla di scandaloso in un’autonomia del Friuli Venezia Giulia che è molto limitata - ha concordato Galan - e potrebbe essere concessa anche domani al Veneto o a qualsiasi altra Regione. Se lo Stato fosse intelligente, lo farebbe subito con noi, ben sapendo che cambierebbe poco o nulla. Potessi scegliere, invece, vorrei il regime di autonomia della Sicilia che è tanto perfetto quanto sottoutilizzato».
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LaVocedelNordEst.it Luglio/Agosto 2008
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sulla versione online del giornale:
Cultura. Un Viaggio tra Uomini, Tempi e Culture
Via Claudia Augusta: tracce di storia per un progetto possibile Mario Pernechele
■■La
rete stradale di epoca romana rappresenta la sintesi della grande organizzazione dell’Impero e l’efficiente risposta alle sue esigenze militari, economiche, politiche e culturali. Con gli oltre 120.000 chilometri di sviluppo e la minuziosa manutenzione, le arterie viarie dell’epoca rappresentavano il principale elemento di unione, non solo dei territori continentali, ma di tutta la vasta area e le numerose popolazioni del bacino del Mediterraneo. La Via Claudia fu una delle ultime strade di grande comunicazione tracciata dai Romani. Iniziata da Druso nel 15 a.C. e ripresa da Claudio, dopo circa sessant’anni, nel 46-47 d.C., la Claudia Augusta, con le sue 350 milia romane, metteva in collegamento il bacino dell’alto Adriatico con il Danubio a nord di Augusta Vindelicorum (l’odierna Augsburg). Si trattava di una grande opera viaria le cui uniche fonti certe sono due cippi miliari trovati l’uno a Rablat, vicino a Merano, e l’altro a Cesiomaggiore, paese poco distante da Feltre. L’assenza di altra documentazione ha lasciato agli storici un arduo compito da risolvere: quale sarà stato il tracciato originario della strada? Per il percorso a nord di Trento i pareri sono pressoché unanimi: da Tridentum (Trento) la Via giungeva a Pons Drusi (presso Bolzano), per poi proseguire per Maia (presso Merano) e, passando per il Passo di Resia, terminare, attraverso la valle dell’Inn e di Lech, poco oltre Augusta Vindelicorum (Augsburg), in una località sul Danubio vicino all’odierna Donauwörth. A sud, invece, l’itinerario
▲Uno dei ponti popolarmente denominati romani del percorso della VCA (foto Morandez)
► Un affresco dell’ultima cena di cui si trova traccia in molte chiese lungo il percorso (Apt Lagorai)
è più incerto. Una sorta di pax romana tra studiosi consiglia di optare per due rami: uno che raggiungeva, via Verona, Ostiglia, cittadina mantovana sulle sponde del Po; e un altro che partendo dall’importante porto di Altinum (Altino), passando per i territori dell’attuale Marca trevigiana, del feltrino e della Valsugana, raggiungeva Tridentum. È indubbiamente questo il tragitto più intrigante. E che per secoli ha costituito l’asse portante delle comunicazioni tra il Sud e il Nord, tra le regioni adriatiche e le regioni Retiche, tra la cultura latina e quella germanica. Tra il modo veneziano e quello bavarese. Con ogni evidenza, la strada venne tracciata utilizzando tracciati pre-romani e servì inizialmente all’esercito imperiale per muovere guerra ai Reti e ai Vindelici, già alla fine del II secolo d.C. alcuni tratti vennero surclassati da passaggi più moderni (si pensi al Brennero). Ma la vecchia strada romana non morì: essa fu adat-
tata alle esigenze delle popolazioni che vissero i secoli del Medioevo e via via le epoche sempre più vicine a noi. Oggi il suo tracciato – che pure permane intatto in alcuni brevi tratti locali – è rintracciabile nella sentieristica e nella viabilità minore di mezza montagna, ma anche nelle grandi vie di comunicazione, i cui progettisti hanno utilizzato, per costruire strade statali, superstrade e autostrade, le medesime scelte compiute duemila anni fa dagli architecti e dai curatores viarum romani. Le tracce d’epoca romana, sebbene esigue di numero, sono ben presenti nei territori delle tre province attraversate. A testimonianza della lunga frequentazione, tutta l’area conserva reperti unici e significativi: abitazioni d’età protostorica e ripari paleolitici; cippi, altari, lapidi e strutture funerarie protocristiane; spade, resti di castelli e torri medievali,
A spasso nella Preistoria TREVISO - Una passeggiata tra le palafitte per scoprire la vita dei nostri antenati del Neolitico? Tranquilli non è un film o una delle tante rievocazioni storiche ma stiamo parlando del Parco Archeologico Didattico del Livelet, struttura situata sulle sponde del lago di Lago, a ridosso delle Prealpi Trevigiane. Di origine glaciale, il lago di Lago insieme a quello di Santa Maria formano i più comunemente conosciuti laghi di Revine, pittoreschi specchi d’acqua collegati tra loro da un piccolo istmo. Nelle immediate vicinanze si trovano le rinomate località di Follina con la splendida Abbazia, il Castello di Cison di Valmarino e i numerosi centri storici minori presenti in tutta la Vallata. I ritrovamenti preistorici nella località di Colmaggiore di Tarzo e la volontà di valorizzare e promuovere l’area dei laghi di Revine sono alla base della progettazione del Parco, realizzato dalla Provincia di Tre-
viso in collaborazione con il Comune di Revine Lago e la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane. Apertura: fino al 9 novembre ogni sabato, domenica e nei festivi di Ferragosto e 1 novembre Orario: 09 - 13 e 15 - 19 fino a settembre; 9 - 13 e 14 - 18 nei mesi di ottobre e novembre Informazioni e prenotazioni Tel. 0422 656709 Web: livelet@provincia.treviso.it
►Il Parco Archeologico Didattico del Livelet a Revine Lago (foto G. Eulisse)
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Ai piedi della Marmolada, nei Serrai con il trenino BELLUNO - Dopo le magnifiche immagini dei ciclisti lungo i Serrai di Sottoguda al Giro d’Italia 2008, ecco un altro modo per percorrere il suggestivo canyon della Val Pettorina: il Serrai Express. Fino al 21 settembre 2008 il trenino parte dalla località La Vèrda di Sottoguda e da Malga Ciapela. ORARI DI PARTENZA DA SOTTOGUDA: Giugno, Luglio e Settembre: dalle 9.30
alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 1 corsa ogni ora. Agosto: dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 1 corsa ogni 30 minuti. Corsa serale in tutti i periodi su richiesta alle ore 21.00. Tel. 0437/721319 roccapietore@infodolomiti.it
ma anche chiese, strutture abitative e fortificazioni militari giunte integre fino ai giorni nostri. Da alcuni anni diversi partner (Bavaresi, Tirolesi, Sudtirolesi, Trentini, Veneti) sono impegnati, attraverso il progetto Claudia Augusta sul fronte del recupero e della valorizzazione dello storico percorso romano. In Germania e in Austria è ormai una realtà culturale e turistica fruibile, in provincia di Trento
FOCUSwww.viaclaudia.org ► MOLTO PIÙ DI 516 CHILOMETRI... Scopri le tradizioni, le manifestazioni, i prodotti tipici e la cultura di questo splendido territorio, così diverso ma al tempo stesso così simile: ►ENOGASTRONOMIA E CURIOSITÀ ►LA STRADA ROMANA IN BICICLETTA ►CENTRI STORICI, CULTURA, ARCHEOLOGIA ►AMBIENTE, PARCHI NATURALI, RISERVE
Palio della Sloiza 2008
XXIX Palio di Feltre
Ritorna a Transacqua nel Primiero, l’antica tradizione della «sloiza»: una grande slitta in legno, usata in passato per il trasporto di fieno e legna. Il Palio vero e proprio, una disfida tra i paesi di Primiero in cui le varie squadre si cimentano in diversi giochi di forza e abilità, dal 20 al 23 agosto.
UN SALTO NEL XV SECOLO
www.transacqua.com
si stanno ponendo le tabelle del percorso che giungerà fino alle porte di Lamon. Quando anche il Veneto ultimerà i suoi lavori sarà possibile mettere in relazione e dare senso a tutti gli elementi culturali, territoriali ed economici, in grado di rafforzare le motivazione di visita lungo tutto il percorso, collegando, così, territori e popolazioni, dall’Adriatico al Danubio, dalla preistoria fino alla modernità.
Il Palio di Feltre, che dal 1986 viene realizzato da artisti di fama internazionale, è un simbolo pregno di significati, è un evento fortemente vissuto, che nasce dal contributo di centinaia di volontari. Realizzato dai feltrini e profondamente radicato nel territorio e nella storia della città, il Palio è oggi un evento di grande richiamo anche oltre i confini locali. La decorazione del Palio è stata affidata ad un artista locale, vincitore di un apposito concorso aperto ai pittori appartenenti alla Comunità Montana Feltrina. Da oltre vent’anni Feltre rinnova i festeggiamenti antichi e celebra la sua spontanea dedizione a Venezia nel 1404 rievocando la simbolica cerimonia di consegna delle chiavi cittadine al-
l’ambasciatore Bartolomeo Nani che sancì il legame delle sorti della città a quelle della Serenissima. Proprio in questa occasione, a ricordo dell’evento, si decise di mettere in palio ogni anno 15 ducati d’oro da assegnare al vincitore dei giochi. Dal 01/08 al 03/08/2008. www.paliodifeltre.it
Arte e cultura. In un’atmosfera quasi surreale, pezzi di natura prendono vita
Mimmo Paladino a Villa Pisani
Contatti: Tel. 049/502074
Nel parco di Villa Pisani, dimora di unica bellezza lungo il Brenta, i veri protagonisti di un viaggio incantato, sono i «Dormienti» di Mimmo Paladino.
Uomini di terracotta, sciamani e guerrieri di rara bellezza, i volti e le maschere dall’espressione inconsueta, quasi astratta. Sculture che trasformano «Mimmo Paladino a Villa Pisani», in un evento espositivo unico, in scena fino al prossimo 2 novembre. Museo di Villa Pisani, Via Doge Pisani 7, Stra (Venezia) Orari: tutti i giorni tranne il lunedì: dal 1 giugno al 30 settembre: 09.00 - 20.00 (dalle 19.00 alle 20.00 solo uscita); dal 1 ottobre al 2 novembre: 09.00 - 17.00 (dalle 16.00 alle 17.00 solo uscita).
Villa Pisani (foto di Dario Dall’Olio) ▲
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In breve
Flash
«LeReti» di Primiero
Piccoli custodi dell’ambiente
■■ Una nuova comunicazione è possibile Domenica Loss
■■ In seguito alla nuova legge provinciale sul welfare del 2007, che promuove l’istituzione di punti d’ascolto per il cittadino e un nuovo modello organizzativo dei servizi, l’Amministrazione Comprensoriale di Primiero, si è impegnata per l’apertura di un nuovo centro, denominato «leReti». Con particolare attenzione verso i temi della coesione sociale e dell’integrazione fra le risorse presenti sul territorio, il centro, con sede a Fiera di Primiero in via Guadagnini, pone come finalità principali l’ascolto dei cittadini, la valorizzazione delle persone e la loro integrazione, oltre alla promozione di iniziative in favore della famiglia. Si tratta nel concreto di offrire l’opportunità e lo spazio alle persone che lo desidera-
no di interagire in modo costruttivo e di riflettere su temi di interesse comune, affrontandoli con delle discussioni e confrontando idee e opinioni che possono emergere. Per iniziare il centro ha organizzato degli incontri informativi, in seguito ai quali si è formato un gruppo interculturale aperto a tutti.La responsabile Tiziana Rizzi, spiega che si tratta di «un’iniziativa del tutto innovativa che si propone di creare spazi favorevoli per la collaborazione fra le persone, per prevenire e ridurre i fattori di rischio che possono nascere all’interno della società. E’ uno stimolo per le persone a prendersi cura di se attraverso il dialogo, prima che emergano problematiche difficili da gestire e risolvere. Potenzialmente si possono attivare molte idee, ma bisogna facilitare la creazione e lo sviluppo di iniziative ad ampia ricaduta
Turismo, Impianti ed elezioni provinciali
Primiero - Il sindaco di Transacqua Marino Simoni, nonché presidente della società SIATI che gestisce gli impianti del Colverde Rosetta, è un fiume in piena quando si parla di turismo. Ribadisce che gli impianti devono essere salvati con un’opera di razionalizzazione (ecco motivata la forte campagna di marketing sugli operatori per l’estate). Non dimentica nemmeno la futura Comunità di valle
■■ Imèr - I ragazzi delle scuole ele-
mentari hanno presentato al comune il lavoro di rivisitazione della leggenda della Lontra. La storia di una valle scritta e disegnata dai più piccoli. Il lavoro è costituito da una serie di pannelli sul cui fronte sono stati riprodotti gli episodi principali della leggenda ■ Guarda il servizio di Domenica Loss su
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all’interno delle quali poter soddisfare le esigenze di più persone possibile.» Altre idee sono ancora in fase di progettazione come ad esempio l’interessante iniziativa «banca del tempo»con relativo scambio di competenze. Un altro progetto importante consiste nel-
■■ sicurezza
Lavori sulle strade a Sovramonte
■■ L’ex Presidente del Comprensorio Marino Simoni sul futuro della Valle
e le elezioni provinciali di ottobre, ribadendo che su molti temi si poteva fare di più. Guarda l’intervista su:
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■■ BELLUNO - La giunta provinciale ha approvato il progetto per la messa in sicurezza di alcuni tratti di strada a Sovramonte. I lavori interesseranno le strade provinciali numero 29 di Col Falcon e numero 39 del Monte Avena. In programma ci sono il disgaggio e la posa di reti paramassi per prevenire la caduta di sassi, ghiaia e terra sulle strade. Per questi interventi la Provincia investirà 150mila euro. L’amministrazione sta eseguendo le procedure di appalto dei lavori. I cantieri saranno aperti durante l’estate ma non ci saranno interruzioni di traffico nelle due strade.
Sport&dintorni
■■ ciclismo Granfondo d’agosto sul Monte Bondone
La Gran Fondo internazionale Charly Gaul, è in programma per domenica 10 agosto sul monte Bondone. Una gara nata nel 2006, in occasione del 50° anniversario dalla storica e mitica impresa del lussemburghese Charly Gaul, che raggiunse la vetta del Monte Bondone dopo aver affrontato pioggia e neve, sfiorando il congelamento. Una delle più belle azioni che il ciclismo abbia mai raccontato nel corso della sua ultracentenaria storia, con Gaul a vincere tappa e Giro d’Italia. Come nel 2007, anche nel 2008 saranno due i percorsi di gara, ovvero una gran fondo di 124 km (2830 metri di dislivello) ed una medio fondo di 109 km
(1545 metri di dislivello). Una giornata che nessun appassionato delle due ruote potrà mai dimenticare, così come non lo hanno voluto dimenticare gli organizzatori dell’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi/A.S.d Charly Gaul, i quali si avvalgono della preziosa collaborazione dell’Elite Bike School Trentino capitanata da Gilberto Simoni.Un ricordo con tanto di gara dedicata a quello che fu soprannominato l’»angelo della montagna», con inserimento proprio nel finale di quella salita che lo portò agli onori delle cronache. Gara che, quest’anno, vivrà il proprio terzo episodio, richiamando centinaia di cicloamatori, sulle orme di Charly Gaul. L’edizione 2008 presenterà qualche novità rispetto ai due passati episodi della gara.
l’apertura di uno sportello di accesso ai diritti, dove collaboreranno la polizia
municipale, le ACLI e alcune figure professionali che si occupano di tutela dei diritti.
Camper, che passione
■■ FELTRE - Nei giorni scorsi il battesimo del club con l’assemblea costituitva che si è riunita presso la struttura «Stella Maris» di Feltre. L’Assemblea dei soci del nuovo «Camper Club Feltrino e Primiero» Per informazioni sul club si può consultare l’apposito spazio destinato al CCFP nella bacheca di Largo Castaldi, nel cuore di Feltre, oppure scrivere a: camperclubfp@libero.it
Belluno - Per il quarto anno consecutivo la Provincia di Belluno vara Bike ‘n Bus, il servizio di trasporto biciclette con gli autobus da Calalzo di Cadore a Cortina. La giunta provinciale, su proposta dell’assessore Quinto Piol, ha deliberato l’avvio del servizio fino a domenica 7 settembre. Rispetto al passato da quest’anno il servizio consentirà di partire dal piazzale antistante la stazione ferroviaria di Calalzo e arrivare fino a Cimabanche, Carboni e Misurina. Le corse vengono effettuate da Dolomiti Bus con autobus dedicati, muniti di carrello per portare fino a 30 biciclette. Per le prenotazioni: Tel. 0437-217226 Tel. 0437-217227
Segue dalla portato anche in America, per im- darvi le notizie del giorno con puntua- vita e di lavoro, le vostre critiche e i parare sul campo, in quella che fu la lità, con i limiti di chi inizia, ma con suggerimenti. Daremo attenzione anprima pagina redazione dell’innovativa CnnItalia.it. l’entusiasmo dei nuovi arrivati. che alle corrispondenze dai paesi più Un giornale che racconta le tradizioni e le innovazioni che ci caratterizzano da sempre. Nasce dal territorio, questo nuovo quotidiano multimediale fatto con il gusto della carta, la velocità della radio e le immagini della tv su internet. Un’officina artigianale di notizie, per fare cronaca, giorno dopo giorno, in un Triveneto che sta cambiando profondamente: nella società e nella politica, nell’economia e nei modi di vivere. LaVocedelNordest.it è il frutto di una passione per il giornalismo che ci ha
Saremo la voce di chi non ne ha: il nostro progetto editoriale vivrà se voi lo premierete giorno dopo giorno con le vostre visite. La montagna e le sue problematiche saranno al centro del nostro lavoro, accanto alle storie di chi si è fatto da solo e di chi invece stenta ad arrivare a fine mese. Non mancheranno le dirette degli eventi, la cronaca, la politica, lo sport e le valli con il malessere dei piccoli comuni che passa attraverso la riscoperta del proprio passato. Per fare tutto questo, ci serve però anche la vostra collaborazione: inviateci le vostre storie di
Lavori in corso alle ACLI
■■ PRIMIERO- Novità in vista e qualche piccolo disagio da sopportare per il rifacimento degli uffici ACLI di Primiero. Tutti i servizi osserveranno un periodo di sospensione dal prossimo 4 agosto fino al 18 agosto compreso, per consentire al personale di effettuare le operazioni di trasloco. Gli uffici ACLI con tutti i servizi ad oggi esistenti, verranno trasferiti temporaneamente presso la sede del Comprensorio di Primiero (4° piano) a partire dal 19 agosto, quando saranno ultimati i traslochi di archivi e materiali. I lavori dovrebbero essere ultimati entro il mese di dicembre 2008. Per eventuali informazioni o comunicazioni, i numeri di telefono non subiranno modifiche: PATRONATO Tel. 0439/62467 – ACLI SERVIZI Tel. 0439/ 762 960. Anche i servizi delle ACLI presenti sul territorio manterranno lo stesso orario. ■
I nostri primi 80 anni
■■ trasporti Bici e Bus
Info: www.charlygaulgranfondo.it
Dunque, una forma di libertà prima di tutto, che ci permette di raccontare il nostro territorio senza filtri o gruppi di potere che ci impongono una linea editoriale ben precisa. Giorno dopo giorno, cercheremo di crescere con i vostri suggerimenti e con l’aiuto dei collaboratori che stiamo cercando sull’intero Nordest: dalla valle al piccolo comune di montagna, fino alla grande città. Vorremmo raccontare anche con i video, il Triveneto delle tradizioni dimenticate, delle difficoltà quotidiane e dalle evidenti contraddizioni. Ascolteremo le vostre voci e cercheremo di
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sperduti sul nostro territorio. Per noi, sono importanti quanto lo strillo in prima pagina! Nei prossimi mesi non mancheranno le novità: dai commenti di personaggi noti, alle dirette sul campo. Per il momento ringraziamo tutti coloro che avranno voglia di credere in questo progetto, in rete e su carta per comunicare ogni giorno il Vostro e il nostro Triveneto. Buona lettura, Christian Zurlo redazione@lavocedelnordest.it
■■ Lo storico gruppo folcloristico Mezzano di Primiero, festeggia nel 2008 gli 80 anni di fondazione. Si tratta della formazione più antica del Trentino. Il gruppo composto da una ventina di persone, promuove balli locali, riscopre antiche melodie tramandate di padre in figlio e rallegra feste e sagre paesane indossando l’antico vestito primierotto e ballando al suono della fisarmonica. Per l’occasione, il gruppo terrà per tutta l’estate spettacoli nei vari paesi della Valle di Primiero e una mostra fotografica sarà allestita presso la «Lisièra dei Miceli»di Mezzano (fino al 7 settembre). ■
Godimondo e Fortunato
Successo per la Prima - Oltre 500 persone hanno assistito all’evento nella Valle del Vanoi PRADE - E’ stato un vero successo di pubblico, a Prade, nella Valle del Vanoi, il debutto dell’antica «Tragedia di Godimondo». Oltre 500 persone hanno preso parte all’evento che è ritornato in scena dopo dieci anni, come vuole l’antica usanza del posto. Le prossime
rappresentazioni a Prade (struttura coperta) 8 e 20 Agosto - 6 Settembre Info:www. godimondofortunato.it
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LaVocedelNordEst.it Luglio/Agosto 2008
Il cammino delle Dolomiti ■■ Una perla nel Bellunese
è un itinerario che abbraccia i luoghi più belli e suggestivi della provincia di Belluno, per scoprire la dimensione più autentica delle Dolomiti, seguendo le tracce lasciate dall’uomo nei secoli, in un contesto ambientale d’eccezione. E’ il Cammino delle Dolomiti, ideato dalla Diocesi di Belluno - Feltre e realizzato con il contributo della presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento
Impaginazione Viviana Fontanari
Se vuoi dire la tua sulle pagine del nostro giornale, invia una mail all’indirizzo: dilatua@lavocedelnordest.it Affari regionali e Autonomie Locali, e con la collaborazione della Provincia di Belluno. Il Cammino delle Dolomiti, raccontato in una bellissima guida di 200 pagine, è anche on-line www.camminodelledolomiti.it, strumento fondamentale per programmare le uscite sulle trenta tappe (circa 300 chilometri, facili e bellissimi da camminare) dello splendido anello che abbraccia l’intera provincia di Belluno. Ispirato al Cammino di Santiago, il Cammino delle Dolomiti è il risultato di un lungo lavoro di ricerca che ci porta a scoprire i luoghi delle più rilevanti testimonianze storiche ed artistiche della provincia di Belluno. Partenza ed arrivo dell’itinerario ad anello è l’antico Santuario dei Martiri Vittore e Corona ad Anzù di Feltre, splendido complesso medievale ricco di opere d’arte. L’itinerario tocca quindi Feltre per salire poi sino al Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Attraverso la Valbelluna si giunge alla Certosa di Vedana, porta dell’Agordino, e alle miniere abbandonate di Valle Imperina (sede di un centro visitatori del Parco). Ed ancora Gares e la Valle di San Lucano sino a Canale d’Agordo, paese natale di Papa
ACSM Informa
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■■ Alla scoperta delle
Grotte di Oliero e del Caglieron Luciani. Il cammino fiancheggia quindi il Col di Lana e le trincee della Prima Guerra Mondiale, il Castello di Andraz, e valica il Passo Falzarego sino a raggiungere la splendida Cortina d’Ampezzo e, a pochi chilometri di distanza, Misurina, con splendida vista sulle Tre Cime di Lavaredo. Si raggiungono poi Lorenzago di Cadore, Vigo di Cadore e le sue antiche chiese, e naturalmente Pieve di Cadore, paese natale del pittore Tiziano. Scendendo verso sud l’itinerario raggiunge prima Longarone e la Diga
del Vajont, quindi l’Alpago, il Col Nevegal, il capoluogo Belluno e, attraverso la sinistra Piave, nuovamente il santuario dei Ss. Vittore e Corona, arrivo di questo lungo ed emozionante cammino tra le Dolomiti più belle. Info: IAT Belluno Tel. 0437 940083 – Fax 0437 958716 belluno@infodolomiti.it
Guarda lo speciale su
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Le sorgenti dell’Oliero, situate nella valle del Brenta, nel comune di Valstagna, sono gli scarichi idrici più importanti del massiccio carsico dei Sette Comuni e le più grandi sorgenti valchiusane d’Europa. Situate in località Breda di Fregona, il complesso delle grotte del Caglieron è costituito da una grotta naturale costellata da diverse cave. ■ Foto, Video e Reportage di Renato Bortot su
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■■ I Suoni delle Dolomiti
In Trentino fino al 30 agosto , un ciclo di concerti all’insegna della libertà e della naturalità in luoghi di straordinaria suggestione dove la musica viene proposta in piena sintonia con l’ambiente circostante. Al Festival partecipano musicisti di fama internazionale, artisti e amanti della montagna.
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S.r.l.
Da non perdere
“L’Alba delle Dolomiti” venerdì 8 agosto L’AZIENDA - ACSM S.p.A. è attiva nel campo dell’energia, nata nel Primiero oltre cento anni fa. Oggi è una società interamente partecipata dai Comuni del Primiero, Vanoi, Tesino, Predazzo e Sovramonte (nel Bellunese) ed è �������� ��� ����� strutturata come un gruppo azienda����������� le che si occupa di produzione, distribuzione e vendita di energia da fonte rinnovabile (idroelettrica e termica da biomasse), e servizi ambientali come la gestione del ciclo dei rifiuti e la potabilizzazione delle acque nel territorio del Primiero in Trentino. ■■ IL PROGETTO - La creazione di un territorio autonomo e indipendente dall’utilizzo del petrolio è la scommessa che coinvolge e rende protagoniste tutte le società del gruppo ��������������� ���� ACSM S.p.A. L’iniziativa, supportata anche dal Distretto Tecnologico Trentino oltre che portare ricadute in termini ambientali, turistiche e di immagine, sarà in grado di garantire una innovativa promozione territoriale con conseguente positiva ricaduta turistica in grado di generare risorse per l’intera comunità. ■■ L’OBIETTIVO - Creare nel Primiero e Vanoi un territorio indipendente dal petrolio mediante l’impiego di energie direttamente prodotte con le risorse locali
(acqua, legno, rifiuto umido e scarti zootecnici). Utilizzare quindi un patrimonio di risorse a cielo aperto per rispettare maggiormente l’ambiente che ci circonda. Questo è possibile anche grazie all’operazione condotta da ACSM S.p.A. che ha permesso di riportare, in capo alle comunità locali, le risorse finora utilizzate da soggetti esterni al territorio (es. centrali idroelettriche). ■■ ENERGIA E INNOVAZIONE – Oltre all’energia idroelettrica, sarà prodotta anche energia termica da cippato legnoso, biogas dalla fermentazione del rifiuto umido e delle deiezioni animali, idrogeno mediante elettrolisi. In collaborazione con il centro ricerche Fiat, sperimentazione della prima flotta di minibus alimentati a miscela di Biomentano (70%) e Idrogeno (30%) accompagnata da un progetto integrato di mobilità sostenibile. Saranno realizzati impianti ad alto contenuto innovativo e tecnologico con la collaborazione di istituti di ricerca ed Università. Un ruolo fondamentale nel progetto spetterà alla neo costituita società Idrogenesis S.r.l., controllata da ACSM. Questa sta lavorando per ottenere la concessione per la realizzazione di una piccola centrale idroelettrica sul torrente Vanoi che destinerà parte della propria produzione di energia elettrica, alla generazione dell’idrogeno. Un altro progetto già avviato che potrà determinare una concreta diminuzione dell’uso del petrolio è il teleriscaldamento del fondovalle di Primiero. Un progetto portato avanti da ACSM in collaborazione con la controllata
Ecotermica San Martino attraverso la neonata società Ecotermica Primiero S.p.A. ■■ EDUCAZIONE AMBIENTALE – Da sempre, ACSM S.p.A. ha investito sulla formazione, per creare una cultura del risparmio idrico ed energetico. Oltre alla promozione del fotovoltaico, e’ stata promossa una campagna mediante la quale ACSM ha regalato alle utenze dei Comuni Soci (quasi 20.000) un kit composto da lampadine fluorescenti e rompigetto areati per rubinetti, in grado di attuare sostanziali risparmi idrici ed energetici quantificabili mediamente in un anno per ogni famiglia in circa 38,7 m3 di acqua (di cui 14 calda) e 106 Kg di anidride carbonica. Il gruppo ACSM S.p.A. produce ogni anno mediamente circa 390 milioni di kW interamente da fonte rinnovabile; tale produzione è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico annuo di circa oltre 144.000 famiglie risparmiando all’ambiente quasi due milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e circa 7,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
Guarda l’intervista al Presidente di ACSM spa Luciano Zeni su
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ESTATE 2008 - Il gruppo ACSM apre le porte degli impianti con visite guidate. Per informazioni Tel. 0439/76 34 10 ������������������
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Val di Fassa, presso il Rifugio Roda di Vaèl Neri Marcorè ad ore 6.00 sabato 16 agosto
Val di Sole, Cevedale, presso il Rifugio Larcher - Coro Sasso Rosso ad ore 6.00 In occasione di ciascun appuntamento è possibile effettuare un’escursione con le Guide Alpine del Trentino. Tutti gli appuntamenti su: www.isuonidelledolomiti.it ■
■■ «Molini dei Cainéri e Colmei»
A Ronco Cainari sono stati recentemente ristrutturati due antichi mulini. El molin de sora, risalente al 1779, in passato era anche un’osteria e ha smesso di funzionare dopo l’alluvione del 1966. Questo mulino tornerà a macinare, sia a scopo didattico sia per il gruppo di coltivatori del sórc delle valli del Vanoi e del Cismon, che da qualche anno coltiva per autoconsumo una varietà di sórc (il mais, in dialetto) locale: la varietà dorotea. El molin de sora è attrezzato con due ruote idrauliche; una permette il funzionamento delle macine per la produzione della farina da polenta, mentre l’altra fa girare il pestìn, il brillatoio che serve per decorticare l’orzo Per informazioni: Casa dell’Ecomuseo a Canal San Bovo Tel. 0439 719106 e-mail: ecomuseo@vanoi.it ■
Azienda Consorziale Servizi Municipalizzati S.p.A. - Via A. Guadagnini, 31 - 38054 Fiera di Primiero (TN) Tel. 0439/763400 www.acsmprimiero.com
Da non perdere
A Ronco il 10 agosto, ore 10.00 «Intorno par i colmei de ronc» Passeggiata Gastronomica e culturale