Settembre 2008
Direttore Christian Zurlo
Editore Vanoi GlocalNews Factory
Redazione Via Nazionale, 40 - IMèR
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
News crossing
Leggi il nostro giornale e poi lascialo dove altri lo possono ritrovare!
Data e Luogo______________________________________ Note______________________________________________
News crossing
0
5 is 0, € at Gr
LaVocedelNordEst.it - Quotidiano indipendente di informazione - Reg. Tribunale Trento n. 1352 del 15.02.2008
Te s t a t a
iscritta
Reportage. «Alla scoperta dei tre comuni con minor numero di abitanti nelle province di Trento, Belluno e Treviso»
Piccoli , ma «orgogliosi di esistere» I protagonisti: Massimeno in Trentino con 116 abitanti, Zoppé di Cadore nel Bellunese con 274 e Portobuffolè P.8/9 nel Trevigiano con 828 residenti.
Un viaggio nelle periferie silenziose di Christian Zurlo TRENTO - è ancora buio quando inizia il nostro viaggio nel Triveneto dei «più piccoli». Un giorno intero, fatto di 693 chilometri percorsi in 15 ore (dalle 5 alle 20), per incontrare i primi cittadini di Massimeno in Trentino, Zoppè di Cadore nel Bellunese e Portobuffolè nel Trevigiano. Il Nordest delle piccole amministrazioni comunali, le meno conosciute ma allo stesso tempo le più orgogliose di esistere.
Le interviste: Un itinerario di quasi 700 km in 15 ore per incontrare i sindaci Giorgio Ferrazza, Renzo Bortolot e P.8/9 Diego De Marchi.
Vivinordest - Gli appuntamenti autunnali nel Triveneto
P. 22
Gran festa del Desmontegar
A tavola nel Feltrino
Prosegue a pagina 8
■ Dellai o Divina?
Entro il prossimo 25 settembre la presentazione delle candidature per le elezioni provinciali in Trentino. è polemica dopo l’annuncio del sindaco di Trento che intende candidarsi come capolista del Partito Democratico. Il senatore Divina si sposa e il governatore Dellai scrive un libro con la benedizione di Galan e Durnwalder. P.4-5
■ Le ACLI aprono il il confronto
Un invito a prendere in mano il nostro destino avvicinando la società alla politica: l’Autonomia come patrimonio della nostra comunità. P.5
■ Lo «Sceriffo di Treviso» si racconta
Alpino di origini trentine, non fa ferie da 15 anni e segue personalmente i lavori del Comune. Ecco la sua visione della politica e dei problemi del Nordest. P.18
IL Fagiolo di Lamon 19/21 settembre 2008 ■ Quale viabilità per la Valsugana?
Parla il sindaco di Bassano del Grappa, Giampaolo Bizzotto di MARIO PERNECHELE P.7
PULIZIA CAMINI Videoispezioni - Pulizia di camini, stufe a legna, caminetti e stube Posa tubi in acciaio per camini Costruzione canne fumarie
FENT DIEGO - SEREN DEL GRAPPA (BL) 0439 44 80 33 • 349 464 92 00 • 328 102 73 48
P.16-17
Primiero 25/28 settembre 2008
■ Lamon e Sovramonte:
la delusione dopo i referedum
di Daniele dalla valle
P.15
■ La «Cassa dei padri» diventa Rurale di Primiero, Vanoi e P.10 Feltrino ■ Impianti: prosegue la polemica sul collegamento S. Martino-Rolle P.11 ■ Sport
■ Cultura&Società
1918-2008, A 90 anni dalla Grande Guerra di RENATO Cerutti
P.21
P.14
■ Slow food
Nasce la condotta di Feltrino e Primiero. di domenica loss
A Primiero è iniziato il conto alla rovescia per i Mondali Junior di Orientamento 2009 P.22
Sai che oggi in Valsugana c’è un autonoleggio a portata di mano?
TRENTINONOLEGGI
TRENTINOFUORISTRADA ora è anche....
Tel. 0461 720 277 Cell. 329 366 83 34 • www.trentinonoleggi.it Lungo la Statale della Valsugana, uscita Novaledo - Loc. Campiello, 2
La Voce del NordEst.it è distribuito nelle province di Trento - Bolzano - Belluno e Treviso
P.23
2
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
I proverbi del mese «Anche se la menzogna parte di buon mattino e la verità solo verso sera, la verità raggiungerà la menzogna...» (Antico proverbio africano Peul)
«Le formiche hanno detto: mettiamoci insieme e riusciremo a trasportare un elefante» (Antico proverbio africano Mossi)
DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DELL’ART. 7 DELLA LEGGE 28/2000 (IN MATERIA DI PAR CONDICIO) E ART. 20 DELIBERA N. 34 - 08 AGENZIA PER LE COMUNICAZIONI, INERENTE QUOTIDIANI E PERIODICI
Un sito al mese
http://digilander.libero.it/franzivitlacil/ I meno conosciuti, i meno commerciali, quelli che davvero ci fanno conoscere il Triveneto. In questo sito troverete circa 800 fotografie di paesaggio realizzate nella catena montuosa del Lagorai in provincia di Trento (Italia) oltre ad una guida con 32 itinerari per escursioni nel massiccio di Cima d’Asta . La Cima d’Asta è la vetta principale del massiccio omonimo situato nel Trentino orientale, tra l’altopiano del Tesino e la Valle del Vanoi. Il gruppo montuoso è costituito da rocce granitiche e questo aspetto lo distingue dai vicini rilievi del Lagorai, costituiti soprattutto da porfidi. Vista tuttavia la contiguità geografica, il massiccio di Cima d’Asta è considerato da alcuni geografi un sottogruppo della catena del Lagorai. Per info: franzi.vitlacil@tele2.it
Il sottoscritto Cristian Zurlo quale titolare della ditta Vanoi GlocalNews Factory, con sede legale in Prade, P.zza Marconi 15 - 38050 Trento - Redazione Via Nazionale, 40 Imèr 38050 Trento, Codice fiscale Zrl cst 74e17 d530p - Partita IVA 02055570226 legale rappresentante dell’agenzia di comunicazione sopra descritta che gestisce il quotidiano online e cartaceo (mensile) lavocedelnordest.it, (Quotidiano indipendente di informazione - Reg. Tribunale Trento n. 1352 del 15.02.2008) con riferimento al proprio intendimento di pubblicare pagine redazionali (messaggi elettorali) e banner recanti messaggi politici elettorali a pagamento per le elezioni provinciali in Trentino Alto Adige fissate per il giorno 26 ottobre 2008. RENDE NOTO Quanto segue: a) condizioni temporali di prenotazione degli spazi per i suddetti messaggi politici elettorali a pagamento con l’indicazione del termine ultimo entro il quale gli spazi medesimi possono essere prenotati: la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire almeno 72 ore prima della data di pubblicazione. La testata terrà conto delle prenotazioni in base alla loro progressione temporale. b) modalità di prenotazione degli spazi per i suddetti messaggi politici autogestiti a pagamento: la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire a mezzo fax al n. 178 226 0255 o via e-mail all’indirizzo info@lavocedelnordest.it c) le tariffe per l’accesso agli spazi di cui ai punti a) e b), come autonomamente determinate dalla scrivente sono le seguenti: -Versione cartacea - pagina redazionale intera su versione cartacea mensile (uscite previste del giornale: 10 settembre / 10 ottobre / speciale elezioni 20 ottobre) euro 500,00 ad uscita - mezza pagina redazionale euro 300,00 ad uscita - piede o testata euro 150,00 ad uscita
Versione online Banner 728x90 pixel 15 gg a 100 euro 21 gg a 150 euro Banner 996x120 Ticker espandibile 15 gg a 300 euro 21 gg a 400 euro
Banner 300x250 15 gg a 200 euro 21 gg a 250 euro Banner 120x600 15 gg a 75 euro 21 gg a 100 euro
Per le offerte sopracitate si intende IVA al 20% esclusa Realizzazione banner: Sulla base del progetto grafico fornito dal committente: 100 euro+ iva 20%. Il pagamento del corrispettivo per la realizzazione e pubblicazione dei banner dovrà avvenire entro 30 giorni a partire dalla data di emissione della fattura. d) ulteriori circostanze o elementi tecnici rilevanti per la fruizione degli spazi di cui ai punti a) e b) il materiale dovrà pervenire all’emittente almeno 24 ore prima della pubblicazione in formato digitale. Imèr, lì 18 Agosto 2008
Oroscopo del Mese Ariete - Con Mercurio Marte e Venere messi male per tutto il mese sarete irascibili, vi sentirete poco amati e anche le finanze, la concentrazione sul lavoro e per risolvere le cose pratiche ne risentirà parecchio. Toro - Questo mese sarà tranquillissimo per voi. Avete il Sole positivo per 21 giorni e poi non vi ostacolerà e anche gli altri pianeti sono in una posizione che non vi provocherà malumori o disagi. Godetevi un po’ di serenità, soprattutto insieme agli amici o parenti più cari. Gemelli - Con Mercurio, Marte e Venere in buonissimo aspetto per tutto il mese sarete brillanti, innamorati, al lavoro tutto procederà per il meglio ma vi sembrerà sempre che qualcosa non vi torna fino in fondo. Siate sinceri con voi stessi: non state trascurando qualcosa? Cancro - Troppi pianeti in quadratura vi faranno vivere questo mese con tanti disagi. Discussioni col partner, incomprensioni sul posto di lavoro, tanta rabbia che esploderà. Per voi sarà una fine di settembre abbastanza complicata da superare. Mettetecela tutta.
Durante il mese di Settembre il Sole è in Vergine fino al 21 e poi si sposta in Bilancia; Mercurio è in Bilancia per tutto il mese; Venere è nel segno della Bilancia fino al 23 e poi si sposta in Scorpione; Marte è nel segno della Bilancia. Leone - Settembre sarà ancora un mese molto bello per voi. Venere, Marte e Mercurio in ottimo aspetto per tutto il mese vi faranno vedere tutto semplice da superare. Gli ultimi dieci giorni del mese poi saranno indimenticabili. Amore, finanze e lavoro vanno al massimo. Godetevi questo periodo d’oro. Vergine - Fino a giorno 21 del mese avete il Sole nel vostro segno. E’ la stagione dei vostri compleanni e il buon umore vi farà superare tutto brillantemente. Non siete appoggiati però da tanti altri pianeti. Il mese di Settembre non sarà di quelli indimenticabili per voi. Ma di certo sarete sereni e tranquilli.
Sagittario - E’ uno strano periodo per voi. Venere, Marte e Mercurio positivi vi daranno tanto in amore, sul lavoro e nelle finanze. Purtroppo il Sole si mette di traverso e nonostante tante cose positive sentirete di essere insoddisfatti. Capricorno - Per fortuna che il Sole è in buon aspetto fino al 21. Ma per tutto il mese avrete Marte, Mercurio e Venere messi di traverso. Gli ultimi dieci giorni del mese saranno difficili da superare ma voi con la vostra determinazione e caparbia riuscirete ad andare avanti lo stesso.
Bilancia - Avete tanti pianeti nel segno però in brutto aspetto con Giove. Sentirete di avere tante idee ed energie ma non saprete bene dove incanalarle. Vi sentirete confusi. State calmi. Questo periodo passerà anche per voi.
Acquario - Dopo un Agosto particolarmente difficile riuscirete a rilassarvi finalmente. Avete tanti pianeti messi bene che vi faranno sistemare ciò che si era rovinato nella vostra coppia, dal punto di vista economico e sul lavoro. Gli ultimi dieci giorni del mese saranno eccezionali.
Scorpione - Settembre sarà un mese tranquillo. Non ci sono pianeti che remano contro di voi. In più Sole e Giove vi portano buon umore e fortuna. Cercate di raccogliere le forze per affrontare al meglio l’inverno.
Pesci - Il Sole è in opposizione e questa situazione vi fa stare in ansia. Gli altri pianeti sono comunque in aspetto neutro e non peggiorano la vostra condizione. Gli ultimi dieci giorni del mese saranno decisamente molto più tranquilli.
Periodico di informazione gratuitamente distribuito a Trento città e centri commerciali, Bolzano Città, Valsugana e Centri commerciali, Primiero e Vanoi, Tesino, Lamon, Sovramonte, Feltrino, Bellunese e Trevigiano. Direttore responsabile Christian Zurlo Pubblicità pubblicita@lavocedelnordest.it - Tel. 0439/725106 Ideazione grafica Viviana Fontanari
Redattori/Collaboratori Mario Pernechele, Daniele Dalla Valle, Domenica Loss, Corrado Raspati, Renato Cerutti Marketing Alessandro Galvan (cell. 348 362 49 71), Michele Gubert
Editore/Proprietario Vanoi GlocalNews Factory Reg. Tribunale Trento n. 1352 del 15.02.2008 Stampa Centro Stampa Editoriale Via del Lavoro 18 36040 Grisignano di Zocco (VI) tel +39 0444 414303
Tutti i testi e tutti gli articoli firmati dai giornalisti e dai collaboratori di Vanoi GlocalNews Factory, nonché tutte le pubblicità pubblicate su «La Voce del NordEst.it», sono coperti da copyright, e sono quindi vietate su qualsiasi supporto sia l’utilizzo che la riproduzione totale o parziale (anche da parte degli inserzionisti) senza l’autorizzazione scritta di Vanoi GlocalNews Factory. Gli inserzionisti che volessero usufruire (per altri giornali o altre pubblicazioni) degli impaginati relativi alla loro pubblicità possono farlo richiedendo l’autorizzazione e riconoscendo alla Vanoi GlocalNews Factory i diritti di copyright. Quanto sopra specificato non riguarda gli inserzionisti che utilizzano i propri studi o le proprie agenzie per far pervenire l’impaginato della pubblicità alla redazione, o che di tale pubblicità desiderino fare uso privato e personale. Il giornale non risponde dell’utilizzo da parte degli inserzionisti di loghi di terze parti.
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
3
In breve dal Triveneto Reolon e Galan ai ferri corti
L’Addio al Vescovo Egger
■■Un lutto, quello per la morte del vescovo di Bolzano-Bressanone mons. Wilhelm Egger, che si trasforma in gioia. Lo ha detto, celebrando i funerali a Bressanone, il patriarca di Venezia, Angelo Scola, davanti ai vescovi del Nordest e a migliaia di fedeli, nonche’ a numerose autorita’ civili. La gioia, ha spiegato Scola, di una vita nuova, della resurrezione. «La morte ha sorpreso il nostro carissimo vescovo ma non l’ha ghermito per sprofondarlo nel nulla. Questo ci insegna quindi la sua testimonianza di fede che aveva messo in conto l’impegno incondizionato, fino alla morte. Adesso - ha sottolineato il patriarca - tocca a noi rispondere, nella comunione con lui ormai passato all’altra riva, con la nostra fede operosa».
▲▲Il presidente della regione Veneto Giancarlo Galan e il presidente della provincia di Belluno, Sergio Reolon
INTESA VENETO/PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROSPETTO RIEPILOGATIVO PROGETTI presentati
DESCRIZIONE INTERVENTO
PARTNER
ENTE CAPOFILA
Progetto realizzazione ampliamento «Hospice Le Vette»
Fiera di Primiero, Transacqua Tonadico, Siror, Sagron Mis Imer, Mezzano ,Canal San Bovo
Comune di Feltre
Comune Canal San Bovo
Promozione turistica e culturale dei territori mediante la valorizzazione e il potenziamento dell’artigianato artistico locale
Fiera di Primiero, Transacqua Tonadico, Siror, Sagron Mis Imer, Mezzano ,Canal San Bovo
Comune di Feltre
Comune di Feltre
Valorizzazione dell’Altipiano delle Pale di San Martino tra le Province di Trento e Belluno attraverso il potenziamento dell’offerta turistica nelle valli di Gares, San Lucano e del Primiero
Tonadico Siror
Comune di Canale d’Agordo
Comune di Canale d’Agordo
Progetto di potenziamento dei servizi di trasporto pubblico a favore degli studenti veneti e trentini
Transacqua
Comune di Sovramonte
Comune di Transacqua
Riorganizzazione della gestione dei rifiuti nei Comuni di Imer, Mezzano e Sovramonte
Imer Mezzano
Comune di Sovramonte
Comune di Imer
Realizzazione esercizio polifunzionale di Sagron Mis soggetto privato
Comune di Gosaldo
Comune di Gosaldo
Pista Ciclabile – ippovia interregionale Trentino-Veneto. Comprensorio del Primiero, Comuni di Lamon e Sovramonte
Comprensorio di Primiero
Comune di Sovramonte e Lamon
Comprensorio
Progetto di sviluppo e promozione ai fini turistici delle Infrastrutture – valorizzazione turistica finalizzata all’ambiente e alla vivibilità sui territori dei Comuni di Gosaldo, Voltago Agordino, Taibon Agordino e Cesiomaggiore
Comprensorio di Primiero
Comune di Gosaldo
Comune di Gosaldo
■ viabilità Muraro: «A4 Autostrada da Terzo Mondo» TREVISO – Un nuovo incidente nei primi giorni di settembre con 2 morti sull’A4, dopo la tragedia dello scorso 8 agosto costata la vita a 7 persone, fa riflettere sullo stato di questo tratto di viabilità. La provincia di Treviso conferma che nel mese di agosto sono avvenuti 12 decessi stradali. Negli ultimi 10 anni il mese di agosto registrava
■■ brevi trasporti Inaugurato il Primo Tratto della Bretella di Collegamento tra A27 e Alemagna a Vittorio Veneto vittorio veneto - E’ stato inaugurato un primo stralcio (tratto che va dalla via della Bressana a via Matteotti) della bretella di collegamento tra il casello di Vittorio Veneto sud dell’A27 e la S.S. 51 Alemagna in corrispondenza della zona industriale di S. Giacomo di veglia a Vittorio Veneto.
COMUNI COMPARTECIPANTI
mediamente 10 decessi. Comunque, complessivamente dall’inizio dell’anno i decessi sono 54, dato molto inferiore a quello di agosto 2007 (78 decessi) e al di sotto anche del minimo registrato nel 2006, quando i decessi furono 57. Dei dodici decessi di questo mese, 7 sono conseguenza del grave incidente avvenuto sulla autostrada Venezia Trieste, dentro i confini comunali di Cessalto. L’incidente sulla A4 ha rovesciato il rapporto fra deceduti responsabili dell’incidente e innocenti coinvolti: mediamente era di 3 a 2, quest’anno è di 2 a 3. Secondo il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, «Siamo in emergenza: l’autostrada A4 è ormai
vecchia, non adeguata alle esigenze della circolazione attuale. Una strada da Terzo mondo. Bisogna partire immediatamente con la realizzazione della 3° corsia e con l’apertura del casello di Meolo, studiando un procedimento accelerato che superi gli attuali vincoli di legge. Da subito, serve rafforzare i controlli, cominciando ad inasprire le pene per chiunque trasgredisca il codice stradale senza distinzioni. L’Autostrada A4 è un’arteria di vitale importanza, da sempre troppo trascurata, il cui flusso di veicoli in transito è sempre in costante crescita. Inutile ricordare che fa parte del famoso «Corridoio 5» europeo che da Kiev porta a Lisbona».
■ integrazione Aggressione e polemiche a Treviso
li ai confini anche con misure drastiche». Massimo rigore nell’applicare le regole e controlli serrati: questa la promessa fatta dal questore Carmine Damiano e dal Prefetto Vittorio Capocelli. Il richiamo all’ordine, dopo l’escalation di tensione legata alla vicenda della moschea a San Liberale e alla rissa in cui è rimasto coinvolto il consigliere consigliere leghista Pier Antonio Fanton. Il governatore veneto Giancarlo Galan richiama invece tutti alla tolleranza: «inflessibili, ma serve rispetto reciproco».
Treviso - In Prefettura per discutere sulle recenti vicende che coinvolgono un gruppo di islamici ed un consigliere del comune di Treviso, il Presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, ha detto: «La violenza va punita», chiedendo al ministro durante la visita in città, di rinforzare i control-
■■
Il presidente della Provincia di Belluno, Sergio Reolon, ha inviato una lettera di richiamo al presidente della Regione, Giancarlo Galan precisando che «Assistiamo a uno sperpero di fiducia, di competenze e di risorse che mettono allo sbando i beni comuni. Ancora una volta la montagna viene sacrificata a interessi di parte ed elettorali. La Regione non vuole procedere al passaggio di competenze previsto dalla legge regionale numero 2 del 3 febbraio 2006 e dei 18 milioni di euro dovuti alla Provincia di Belluno e alle
comunità montane bellunesi. In Regione - precisa Reolon -, c’è ormai un sistema di potere dispotico e quindi conservatore che porta il territorio provinciale e regionale all’immobilismo. Questo sistema, conservatore e sempre uguale a se stesso, occupato da un’oligarchia al potere da oltre 13 anni, si contrappone al dinamismo necessario alla democrazia e allo sviluppo del territorio». Nella lettera, il presidente Reolon ricorda come le continue battute d’arresto sul demanio idrico «erodono la fiducia nelle istituzioni».
Soppressione delle province
■■ ARCHEOLOGIA Udine, scoperto scheletro di 4.000 anni fa
■■
ROMA - Il Codice delle Autonomie, uno dei due ddl - insieme al federalismo fiscale - collegati alla prossima Finanziaria col quale si punta a ridefinire il ruolo e i compiti degli enti locali, contiene l’avvio del progetto di soppressione delle Province. Lo ha spiegato il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, intervendo ad una tavola rotonda di Confartigianato. «Nel testo del ddl - ha spiegato Fitto - e’ contenuta l’ipotesi che s’ inizi dove ci sono le citta’ metropolitane per evitare sovrapposizioni con gli altri enti territoriali». ............................................................
Crolli sulle Dolomiti di Sesto
■■
BOLZANO - Alcuni massi sono crollati a valle sulle Dolomiti di Sesto, in Alto Adige. Nessun ferito: si tratta di un fenomeno frequente. Il crollo, ricorda il gigantesco smottamento avvenuto il 12 ottobre scorso nella vicina in Val Fiscalina.
UDINE - Uno scheletro di circa 4.000 anni è stato messo in luce a Mereto di Tomba (Udine) durante una campagna di scavi condotta dall’Università di Udine. Le ossa rinvenute potrebbero appartenere a un personaggio eminente della zona, vissuto tra la fine dell’età eneolitica e l’inizio dell’età del bronzo. Lo scheletro - secondo quanto riferisce Elisabetta Bornia, docente di Archeologia Egea - era sepolto sotto la piattaforma in pietra di un tumulo alto circa sei metri e mezzo. Quando lo scavo sarà chiuso cominceranno le analisi di laboratorio, con carbonio radioattivo, sui resti di materiale organico portato alla luce, ma già ora è possibile datare la sepoltura intorno al 2.000 a.C.
4
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
commenta questo servizio su: lavocedelnordest.blogspot.com
La Voce del Trentino Alto Adige Dimissioni e polemiche Entra nel vivo in queste settimane la corsa per le elezioni provinciali in Trentino. La candidatura del sindaco di Trento Pacher e l’esclusione di Andreolli infiammano la politica
Trento - Mentre si susseguono in questi giorni le presentazioni delle liste dei candidati alle prossime elezioni del 26 ottobre, la Giunta provinciale ha approvato gli «Indirizzi» per il deposito dei contrassegni elettorali e per la presentazione delle candidature. Ecco tutti i dettagli e i tempi da rispettare. Le candidature vanno presentate entro il prossimo 25 settembre.
Dellai o Divina? E’ tutto pronto in Trentino per la corsa elettorale che in ottobre deciderà chi sarà il prossimo Governatore del Trentino. Una riconferma per l’uscente Lorenzo Dellai o un netto cambio di rotta con il senatore leghista Sergio Divina e il suo gruppo? Dopo le polemiche legate all’esclusione dell’ex assessore Remo Andreolli e sulla recente candidatura
del sindaco di Trento, Alberto Pacher, la politica si infiamma. Mentre i due schieramenti principali, in queste giorni si danno battaglia nella presentazione delle rispettive liste, non mancano i colpi di scena nel mondo politico locale. L’Unione per il trentino di Dellai brucia i concorrenti sul tempo e presenta per prima i suoi candidati, segue il giorno dopo il senatore leghista Sergio Divina con i candidati del gruppo di centrodestra. Ago della bilancia e caso unico anche a livello nazionale, potrebbe divenire la posizione dell’Udc trentino che ha deciso di sostenere il governatore uscente, dopo una campagna elettorale di Marcello Carli durata più di un anno. Non mancheranno nemmeno i battitori liberi come Nerio Giovanazzi, che dopo lunga militanza politica ha deciso
di lasciare anche le file di Forza Italia per correre con una sua lista. Sarà interessante misurare il risultato del partito Democratico in Trentino (alla sua prima vera uscita elettorale) e capire quanto potranno essere determinanti gli autonomisti.
I simboli e la presentazione delle liste In vista delle elezioni provinciali del 26 ottobre 2008, la Giunta provinciale ha approvato gli «Indirizzi» per il deposito dei contrassegni elettorali e per la presentazione delle candidature alla carica di presidente della Provincia e di consigliere provinciale. Le prescrizioni sono dirette a garantire la regolarità delle operazioni di protezione dei contrassegni (previste tra le ore 8 di venerdì 12 settembre e le ore 12 di sabato 13
settembre 2008) e di presentazione delle candidature (che verranno effettuate, in orario d’ufficio, da lunedì 22 fino alle ore 12 di giovedì 25 settembre 2008).
Deposito dei contrassegni L’attività di deposito dei contrassegni per le elezioni provinciali del 26 ottobre 2008 ha luogo tra le ore 8 di venerdì 12 settembre e le ore 12 di sabato 13 settembre 2008 presso il Servizio Segreteria della Giunta ed Elettorale della Provincia, in Piazza Dante n. 15. I soggetti autorizzati al deposito ai sensi dell’articolo 22 della legge provinciale n. 2 del 2003 devono presentarsi presso tali uffici, situati al primo piano, Ala Ranzi, della sede della Provincia autonoma di Trento, in Piazza Dante, che a tal fine sono aperti nei seguenti orari: • il giorno 12 settembre: dalle ore 8 alle ore 18.30; • il giorno 13 settembre: dalle ore 8 alle ore 12. Dopo le ore 18.30 del 12 settembre e fino alle ore 8 del 13 settembre 2008 il personale incaricato dal Servizio Segreteria della Giunta ed Elettorale è reperibile previa richiesta formulata agli addetti al servizio di portineria dell’edificio di Piazza Dante.
Presentazione candidature Nelle giornate dal 22 al 25 settembre 2008 è previsto il deposito presso la Provincia delle candidature alla carica di presidente della Provincia e di consigliere provinciale. La presentazione delle candidature va effettuata presso il Servizio Segreteria della Giunta ed Elettorale della Provincia, al primo piano, Ala Ranzi, della sede della Provincia di Piazza Dante. A tal fine gli uffici restano aperti: •lunedì 22, martedì 23, mercoledì 24 settembre: dalle ore 8 alle ore 18.30; • giovedì 25 settembre: dalle ore 8 alle ore 12. Nelle giornate dal 12 al 13 settembre 2008 e dal 22 al 25 settembre 2008 l’edificio sede della Provincia di Piazza Dante, n. 15 viene aperto alle ore 7.30 a cura del personale addetto ai servizi ausiliari di turno. L’accesso su Piazza Dante, n. 15 viene aperto per primo. L’edificio viene chiuso, nelle medesime giornate, alle ore 20 a cura del personale addetto ai servizi ausiliari di turno. Nella giornata del 11 settembre 2008 l’edificio Sede viene chiuso alle ore 20. L’accesso all’edificio al di fuori dall’orario sopraindicato è vietato.
• I dati delle ultime elezioni, la normativa aggiornata e i tempi su: www.elezioni.provincia.tn.it/ • Ogni giorno su
www.lavocedelnordest.it
trovi i commenti e le notizie dal mondo politico trentino.
In breve Consiglieri assenti, stipendio decurtato
PREMIO DE GASPERI
■■
TRENTO - Simone Jacob Veil ha ricevuto il prestigioso Premio Alcide De Gasperi, giunto alla sua terza edizione. L’evento, voluto dalla Provincia di Trento per ricordare il suo illustre concittadino. A Pieve Tesino, paese natale di De Gasperi, si è tenuta invece la «Lectio magistralis» dell’ambasciatore Sergio Romano. Un momento di grande intensità al quale hanno partecipato personaggi di spicco del mondo politico locale e nazionale. Scarica l’intervento dell’ Ambasciatore Sergio Romano da
www.lavocedelnordest.it
Ricordando Enzo Moser
■■ LA SPEZIA -Ha dedicato la vittoria
allo zio Enzo, tragicamente scomparso nelle scorse settimane ed è nipote del grande Francesco, indimenticabile campione degli anni Settanta e Ottanta. La dinastia dei Moser sembra una storia infinita, perché il giovane juniores Moreno ha vinto il 5 settembre, a Bolano, in provincia di La Spezia, la seconda tappa del Giro della Lunigiana. Si tratta della sua dodicesima vittoria stagionale. Moreno Moser – che corre per l’Us Montecorona – ha battuto allo sprint l’abruzzese Martinelli. CCOM
TRENTO - I consiglieri provinciali assenteisti in Trentino vedranno decurtati i loro compensi. A deciderlo è stato lo stesso Consiglio provinciale. Le conseguenze economiche varranno per le assenze dalle sedute del Consiglio e da quelle delle commissioni, secondo quanto prevedono le modifiche al nuovo regolamento sul trattamento economico dei consiglieri e sugli interventi a favore dei gruppi consiliari. La penalizzazione prevista va dai 50 ai 100 euro per ogni seduta di mezza giornata.
Nuovo cambio della guardia alla Tv trentina Rttr
TRENTO - I vertici di via Zanella hanno nominato il nuovo direttore della redazione giornalistica Rttr. Si tratta di Stefano Mura, volto noto ai telespettatori per la conduzione di programmi sportivi in onda sull’emittente trentina. Stefano Mura è già da gennaio direttore della testata giornalistica di RTT la Radio e rivestirà l’incarico svolto in questi ultimi 18 mesi da Adele Gerardi.
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
5
La Voce del Trentino Alto Adige «Commenta il documento delle ACLI sul nostro blog: lavocedelnordest.blogspot.com»
Per il futuro della nostra Autonomia Per le elezioni provinciali, le ACLI trentine hanno presentato alle forze politiche e alla società un documento che invita a prendere in mano il nostro destino avvicinando la società alla politica: l’Autonomia come patrimonio della nostra comunità. Ecco il testo integrale.
In quest’ottica la cultura cooperativa è un punto di riferimento essenziale per questa terra, per la sua identità e per un sistema di governo orientato alla sussidiarietà e alla responsabilità. La finanza ed il risparmio etici, il commercio equo e solidale, le vendita diretta attraverso le reti corte, l’attenzione alla democrazia associativa, appartengono ad una serie di realtà che operano dentro e fuori il settore mutualistico e che tuttavia dovranno in futuro rappresentare il cuore del pensiero e dell’azione cooperativa: la vera ragione sociale dell’economia partecipata. La forza degli strumenti di autogoverno si misura poi con la capacità di gestire l’ambiente. La preservazione dei beni comuni come l’acqua, l’aria ed il territorio significa garantire il futuro alle nuove generazioni. Per questo motivo l’ambiente è oggi il vero tesoro prezioso del Trentino e la sostenibilità ambientale rappresenta il migliore investimento economico.
TRENTO - «Quello che presentiamo è un invito a rilanciare l’Autonomia ed i valori della solidarietà e della tolleranza. Non un documento programmatico, non una «lista della spesa» della società civile, ma un intervento rivolto innanzitutto alle singole persone per guardare all’Autonomia trentina, e quindi alla capacità di autogoverno della sua gente, con rinnovato impegno e speranza.
L’autonomia come patriomonio della nostra comunità
Le elezioni provinciali del prossimo autunno rappresentano la sfida più grande per l’Autonomia del Trentino. Mai come in questa fase storica la capacità della comunità locale di progettare dal basso il proprio avvenire è stata messa a dura prova. La difficile congiuntura economica, le spinte centraliste vecchie e nuove, la protesta montante da parte delle regioni confinanti spingono l’opinione pubblica nazionale a considerare il nostro Statuto come una sorta di privilegio senza giustificazioni storiche e politiche. I Trentini devono invece dimostrare di essere degni dell’autogoverno e per questo l’Autonomia deve diventare sempre di più un modello per l’Italia e l’Europa.
La responsabilità che costruisce l’Autonomia
Un’Autonomia forte ed autorevole si costruisce anche attraverso il ruolo attivo e dialettico della società civile che può segnalare e denunciare, dove presenti, eventuali sprechi e debolezze di talune scelte di governo. Ma un processo partecipato e democratico deve fare leva innanzitutto sul senso di responsabilità a partire dalla persona. L’Autonomia viene infatti percepita da ampi settori dell’opinione pubblica come un diritto che prescinde dai meriti, dai risultati e dalle reali capacità progettuali diffuse nella società. Su questa strada l’Autonomia non ha futuro in quanto viene intesa solo come risorsa economica aggiuntiva. In questi atteggiamenti le Acli intravedono i rischi di perdita delle capacità di autogoverno che si accompagnano all’emergere di nuovi egoismi e nuove chiusure che hanno generato anche un allentamento dello spirito di iniziativa e di imprenditorialità. Dentro questo «benessere minore» si verifica anche la frammentazione degli antichi valori e delle identità originarie in favore di una nuova realtà sociale che ha generato spaesamento ed individualismo. La nuova Autonomia, con il suo Terzo Statuto inserito in una prospettiva alpina ed europea, non potrà quindi che radicarsi nello spirito di responsabilità dei Trentini e nella loro capacità di assumere il territorio come il luogo da consegnare, intatto ed arricchito di nuove opportunità, alle future generazioni.
La forza della solidarietà e della partecipazione La storia del Trentino ci insegna che solo la partecipazione alla gestione
L’Autonomia che verrà
di beni comuni, la solidarietà diffusa e l’iniziativa cooperativa sono stati gli strumenti per il riscatto dalla miseria e dall’isolamento. Si tratta di recuperare, a livello sociale prima ancora che politico, gli anticorpi della partecipazione individuando nei giovani i protagonisti di una nuova stagione dell’autogoverno. Il futuro è e sarà nell’Autonomia partecipata, ma non come esercizio formale, bensì come responsabilità vissuta e radicata nella comunità. Non delega e semplificazione, come è avvenuto ad esempio attraverso la legge elettorale per i Comuni o per l’elezione del Parlamento nazionale, ma partecipazione come costruzione di governo dal basso. È in questo quadro che si colloca la proposta aclista di dare vita a percorsi di democrazia deliberativa all’interno dei quali gli strumenti di consultazione popolare, concertazione ed ascolto si traducano consapevolmente in atti legislativi e pratiche di governo dando concreta risposta alle domande dei cittadini.
Un nuovo progetto culturale per il Trentino
Un progetto di Autonomia partecipata significa anche formazione di cittadini consapevoli dei doveri e dei diritti: è questa la strada per la costruzione del Terzo statuto d’Autonomia. In questa prospettiva diventa fondamentale sviluppare una grande stagione formativa orientata alla cultura delle diversità nella consapevolezza che il Trentino sarà forte nella misura in cui saprà gestire i flussi immigratori con politiche che siano ad un tempo di controllo e di accoglienza. La società multietnica può generare sentimenti di smarrimento e paura, ma deve rappresentare innanzitutto una grande opportunità di benessere condiviso, di stabilità economica ed occupazionale. Le identità territoriali si rafforzano con il dialogo e l’apertura verso l’esterno: per questo il Trentino deve aprirsi all’Europa e al Mediterraneo senza chiudersi nella semplice gestione dell’esistente.
Abitare le domande delle persone
Le elezioni coincidono sempre con un eccesso di linguaggi e di slogan che rischiano di creare confusione e disorientamento. Per questo le Acli vogliono offrire un contributo alla comunità incrementando la loro presenza nel territorio con due progetti specifici: la casa e il lavoro. In questo modo le Acli intendono avviare un percorso di autoriforma adeguando strumenti e servizi ai nuovi bisogni che maturano nella società trentina. Obiettivo delle Acli è quello di «abitare le domande» che
Arrigo Dalfovo, presidente delle Acli▲ si esprimono nella società fornendo per questo che è necessaria una politica il loro contributo operativo e di valori complessiva che guardi all’abitazione di fronte ad una situazione economica come ad un fattore strutturale del dirite sociale che mostra i delicati e dram- to di cittadinanza. In questo settore le matici contorni della crisi. Anche per Acli stanno predisponendo un progetto questo ribadiamo con forza che il nuo- per l’edilizia abitativa dentro il quale vo governo provinciale dovrà dare ri- sviluppare nuove esperienze di partesposte prima di tutto alle famiglie e alle cipazione e nuovi legami di comunità persone in difficoltà. per riaffermare il diritto alla socialità e non sentirsi estranei nel proprio luogo Le Acli parlano con il di residenza.
fare: il lavoro
Le antiche identità sociali hanno passato la mano ad una nuova composizione delle professioni che richiede nuove forme di tutela e di rappresentanza. La globalizzazione chiama in causa la capacità di creare sistemi comunitari coesi e competitivi. È quindi necessario pensare ad un nuovo patto fra politica e comunità che sappia dare vita a forme di distretto, reti e filiere locali per qualificare e rendere più efficiente ed innovativo il comparto produttivo ed il «made in Trentino» sul mercato mondiale. È in questa prospettiva di economia partecipata che è necessario lanciare una campagna di attenzione al lavoro attraverso un forte legame fra occupazione e formazione continua. Dentro questo patto territoriale per il Trentino le Acli, attraverso il Patronato, la Casa sociale e del lavoro e l’Enaip (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale) intendono svolgere una funzione innovativa ed organica anche nei confronti dei lavoratori adulti e nel campo della qualificazione professionale quale garanzia di passaggi non traumatici da un lavoro all’altro. L’Enaip non più come semplice strumento della formazione professionale, ma presidio territoriale dinamico, flessibile, legato ai nuovi bisogni che maturano sul territorio, nella microimpresa innovativa, nelle reti corte e nella ricerca di nuovi orizzonti professionali legati alle effettive risorse locali ad iniziare dal turismo.
La casa
Il diritto alla casa non si misura, semplicemente, con la quantità di abitazioni. La casa è un diritto del cittadino, ma è anche un elemento fondamentale del paesaggio e della convivenza sociale, garanzia di controllo e sicurezza. Per questi motivi le Acli intendono ribadire la complessità delle questioni relative alla casa entrando nel merito delle sfide legate alla «qualità dell’abitare». Abitare significa diritto all’alloggio, ma anche socialità, incontro, dialogo; risparmio energetico, razionalità urbanistica, rispetto del paesaggio e dell’ambiente; estetica ed etica. La casa rappresenta quindi l’anello di congiunzione fra l’individuo e la società ed è
Il Trentino del bene comune
Responsabilità, partecipazione, solidarietà, cooperazione. Casa e lavoro. Obiettivi che guardano con attenzione allo sviluppo della persona e alla gestione partecipata del bene comune.
Sulla base di queste considerazioni e di questi auspici ci avviamo ad un confronto sincero con la società trentina e con le forze politiche che si misureranno nella prossima tornata elettorale. Lo facciamo come cristiani, come credenti nella trascendenza della persona, antitotalitaristi e antifascisti, forti delle nostre storiche fedeltà: al Vangelo, al Lavoro e alla Democrazia. Sono queste tre fedeltà che ci fanno guardare con preoccupazione ai rischi di indebolimento delle capacità di autogoverno alle quali si accompagnano i timori per il ridimensionamento delle politiche sociali e degli interventi in favore dei meno tutelati, delle famiglie in difficoltà e delle persone disagiate. Responsabilità e solidarietà, partecipazione e democrazia sono i punti cardinali di un impianto autonomistico che ha saputo tenere insieme e promuovere gli interessi generali della comunità trentina. Vogliamo appellarci a questi valori ed utilizzare la «bussola della responsabilità» per rilanciare, pur nella continuità delle politiche di buon governo, l’Autonomia trentina.»
Il Senatore si sposa e il Governatore scrive un libro
TRENTO - Era atteso da tempo il libro del Governatore Lorenzo Dellai, si intitola: «Il mio Trentino. Dieci anni al governo dell’Autonomia, dalla Margherita al terzo Statuto» (Edizioni Curcu & Genovese - Sul nostro giornale on-line potete scaricare il file del primo capitolo). Pagine di storia della politica del Trentino: dalla Democrazia Cristiana alla Margherita, fino alla più recente «invenzione politica», dell’Unione per il Trentino. Nel libro ci sono dichiarazioni «molto spinte» sull’autonomia e sul suo futuro, non mancano nemmeno ammissioni di qualche colpa da parte dello stesso governatore che si confessa a tutto campo, in piena campagna elettorale. ROVERETO - Il giorno dopo la presentazione del libro di Dellai, i massimi vertici nazionali della Lega
hanno preso parte al matrimonio tra il senatore leghista Sergio Divina e l’avvocato Claudia Eccher (figlia del noto chirurgo Claudio Eccher), classe 1970, da otto anni compagna e spalla del senatore trentino, una delle donne che in questa campagna elettorale si è notata maggiormente a fianco di un candidato. Lo sta seguendo nelle valli e in molte iniziative della Lega Nord.
6
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
Spazio elettorale a pagamento a disposizione (anche on-line) di tutte le forze politiche. Conforme alla legge N° 28/2000 (par condcio), Art. 7 e Art. 20 delibera n°34 Agenzia per le comunicazioni. Vedi condizioni generali a pagina 2.
Speciale
Messaggio elettorale
COMMITTENTE MARCO DEPAOLI (UPT)
Elezioni Provinciali 2008 A Primiero, il debutto dell’Unione per il Trentino Le nostre priorità
▲La presentazione del progetto politico «Unione per il Trentino» con Dellai, Depaoli e Tanas a Imèr, lo scorso 29 luglio 2008 PRIMIERO - Lorenzo Dellai ha scelto le valli di Primiero per presentare ufficialmente il nuovo partito territoriale. A fine luglio, a Imèr, per la prima volta è stata presentata «l’Unione per il Trentino». Usando le parole del presidente, «Si tratta di un gruppo di persone che puntano all’innovazione del Trentino con equilibrio e sicurezza». In una sala gremita di amministratori locali e persone, al Consigliere Marco Depaoli è toccato aprire la presentazione, precisando che si trattava di un momento informale per il nuovo partito, che vuole dare risposte nuove alla gente. Il segretario Marco Tanas, ha invece sottolineato la grande attenzione di questo soggetto politico ai giovani e agli anziani.
Una Legislatura a Trento, con la sensibilità delle valli Consigliere Marco Depaoli, quale è il suo bilancio al termine di questa Legislatura? Il bilancio è certamente positivo. L’importante è entrare nella macchina provinciale e capirne i meccanismi. In questo lungo periodo, fatto di lavoro intenso, abbiamo tenuto conto delle sensibilità dei territori con molte azioni che hanno dato benefici diretti al Primiero ma anche a tutto il resto del territorioTrentino. Fare politica oggi, significa dare ascolto alle persone, accogliere le istanze e le richieste della gente facendole proprie, discutendole e confrontandosi sulle possibili soluzioni, ma anche elaborare progetti che diano prospettive di sviluppo alle nostre Comunità. Insieme ai colleghi del Gruppo di cui faccio parte
in Consiglio provinciale abbiamo affrontato le sfide di questi anni, impegnandoci a definire importanti riforme: quella istituzionale, della scuola, della ricerca e della cultura, la revisione del Piano di Sviluppo Provinciale, l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Provinciale. Più di cento leggi sono state esaminate e approvate dall’aula in questi cinque anni. Lei si è impegnato in prima persona nell’importante riforma delle Comunità di Valle. Certo, credo siano davvero la vera svolta per il futuro del Trentino. Le comunità di valle rilanceranno il nostro territorio in positivo. E’ stato fatto soprattutto un grande lavoro per portare alla periferia il potere che oggi è ancora troppo concentrato su Trento. Sono stato nominato Presidente della Prima Commissione Permanente composta da 13 membri, la più numerosa, che si occupa nello specifico dell’Autonomia. Proprio in veste di Presidente della Prima Commissione ho potuto seguire in questi anni tutte la fasi di lavoro volte a snellire ed innovare la macchina istituzionale e amministrativa del Trentino. Le leggi sono state fatte, ora si tratta di attuarle. Quali le priorità, per il Trentino di domani? Anche se molto è stato realizzato, è urgente elaborare nuove misure finalizzate a: ● rendere l’apparato istituzionale provinciale più snello e meno burocratico ● assicurare condizioni di sviluppo economico e di sostenibilità sociale; ● promuovere una maggior partecipazione alla vita pubblica; ● sviluppare in Trentino maggiori sinergie tra Scuola e Impresa; ● accrescere la consapevolezza che l’ambiente è da considerarsi la casa comune
Indichi un disegno di legge particolarmente utile per il territorio. Tra i più recenti, certamente il testo unificato dei disegni di legge in materia di utilizzo ecologico di biomassa legnosa per scopi energetici diventato così legge provinciale 12 del 25 luglio 2008. Questa legge aggiunge un campo d’intervento che prima non veniva preso in considerazione in modo importante: il recupero del cascame (che oltre ad incrementare l’economia locale riduce le emissioni di anidride carbonica dei trasporti) e il recupero delle aree verdi ora occupate da boscaglia incolta. Per i giovani e gli anziani, che cosa è stato fatto in questi 5 anni? In questa legislatura, in modo particolare, abbiamo lavorato per garantire ai giovani trentini una adeguata formazione ( Legge provinciale 7/8/2006 n. 5 di riforma del sistema scolastico). Atre importanti normative hanno interessato l’apprendistato, il «Fondo giovani», istituito con la Legge 20 dicembre 2005, n. 20 nonché i prestiti agevolati integrativi. Tra gli altri aspetti importanti, va ricordato che dall’anno 2007/2008 per i giovani del Primiero e di altre zone decentrate del Trentino che intendono frequentare corsi di studio a Trento è possibile accedere al Convitto «La Collina» attivato dal Consorzio B.I.M. del Chiese in collaborazione con il B.I.M. del Brenta. Tra le iniziative di questa Legislatura, ricordiamo in particolare l’istituzione del servizio di volontariato civile per le persone anziane; la consulta provinciale per la terza età; altre iniziative a favore delle associazioni e dei circoli. Quale sarà allora il suo slogan per questa campagna elettorale? Impegno e servizio per contribuire alla soluzione dei problemi; condivisione di progetti per migliorare la qualità della vita.
•Autonomia come antidoto alle solitudini •Risorse umane •Visione del Trentino con più equità •Sviluppo del Trentino e più sinergia scuola impresa •Ambiente come casa comune, •Cittadini soci e non utenti dei servizi pubblici
L’esperienza continua ■■ L’esperienza della Civica Margherita del Trentino ha consentito un grande rinnovamento per il Trentino; sono stati dieci anni di forte impegno per realizzare il progetto che ci eravamo posti nel 1998 e che ha trovato pieno compimento. In un momento di crisi della politica nazionale, la Civica Margherita ha saputo valorizzare e garantire alla nostra terra un periodo di buon governo e di continuità con il passato. Un ciclo si è concluso ed ora è necessario guardare avanti, oggi è il momento di fare un passo ulteriore, quello di dare vita ad un nuovo progetto non frut-
to di una crisi, come alla fine degli anni ’90, ma della consapevolezza che è ora di ridare alla politica la sua piena dimensione di filo conduttore e unificatore della società: uno strumento al servizio dei cittadini per far sì che la nostra società continui a crescere in maniera libera e forte. Ma la politica non può essere fatta solo di ragionamenti teorici: deve avere un forte radicamento sul territorio, tra le persone che vi abitano, perché sono loro il centro dell’azione politica; non possiamo certo pensare di essere in un’isola, perché il Trentino non è solo, ma è parte di un complesso sistema globale.Con questa consapevolezza ho scelto di contribuire al processo di formazione di un nuovo partito, l’Unione per il Trentino. Con questo spirito ho aderito e sostengo l’Unione per il Trentino. Marco DEPAOLI
Perchè nasce l’Unione per il Trentino? Care amiche, cari amici, compiamo oggi il primo passo di un lungo cammino. Lo facciamo convinti e fiduciosi; consapevoli che molta parte del nostro itinerario nascerà dal lavoro, dalla passione, dalla generosità di ciascuno di noi; nulla è scontato, nulla ci sarà regalato, non ci sono e non ci saranno rendite di posizione, salvo quelle che derivano dalla credibilità di ciascuno di noi. Siamo qui per iniziare un percorso che si propone mete di lungo periodo, perché abbiamo l’ambizione di considerare conclusa la lunga e difficile transizione partita dopo la crisi dei primi anni novanta, che ha sconvolto l’assetto della rappresentanza politica del nostro Paese e del Trentino. L’identità politica di «Unione per il Trentino» parte da quattro parole importanti.
1. COMUNITA’ Vogliamo essere il partito della Comunità Autonoma del Trentino: vogliamo prenderci cura della comunità; delle tante comunità territoriali e sociali che compongono lo straordinario mosaico che è il Trentino.
2. UNITA’ «Unione per il Trentino» vuole dare un contributo per unire il Trentino: unirlo non solo nelle sue componenti geografiche ma anche nelle sue componenti culturali e generazionali. 3. RESPONSABILITA’ «Unione per il Trentino» vuole dar voce politica ai valori della responsabilità e del buon senso che scaturiscono dalla costituzione materiale del Trentino ed intende perciò rivolgersi con rispetto ed attenzione al Trentino che si impegna, che si prende cura del prossimo.
4. FUTURO Il rischio del nostro tempo è quello di bruciare il presente, ogni giorno, senza intravedere la linea dell’orizzonte. «Unione per il Trentino» nasce contro questo rischio: vogliamo essere uno dei tanti «accumulatori di futuro». Oggi, appunto, facciamo il primo passo irreversibile, convinto, fiducioso e sereno: abbiamo un grande compito ed intendiamo svolgerlo, senza arroganza a con grande passione civile. I nostri valori sono antichi, ma la nostra organizzazione deve essere di nuova concezione, per metodi, spirito e strumenti. Non dovrà esserci persona, ambiente, metro quadro di territorio che non senta la nostra rispettosa vicinanza e non possa accedere alla nostra disponibilità di ascolto e di servizio. LORENZO DELLAI
Marco Depaoli Uff. 0461/983040 Fax 0461/981697 www.marcodepaoli.it info@marcodepaoli.it Riceve il venerdì dalle 18.00 alle 20.00 presso il Comprensorio di Primiero
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
commenta questo servizio su: e-mail lavocedelnordest.blogspot.com redazione@lavocedelnordest.it
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
7
La Voce del Brenta, Cismon e Vanoi Grandi Opere. «Il sindaco di Bassano, Bizzotto, parla dei progetti comuni con il Trentino»
Quale viabilità per la Valsugana? Un viaggio tra la viabilità del passato e del futuro, in cerca di una visione e di una rinnovata destinazione BASSANO DEL GRAPPA - Una richiesta di confronto tra pensieri e posizioni di esponenti amministrativi di diversa provenienza politica e geografica per far emergere i germogli di una nuova consapevolezza attorno al ruolo del principale asse territoriale che unisce Venezia a Trento. Perché il bicchiere non è ancora né mezzo pieno né mezzo vuoto: c’è da sempre, da secoli «ma va riempito, assieme».
Quest’ultima è la riflessione che accompagna la richiesta di collaborazione di Giampaolo Bizzotto, sindaco di Bassano del Grappa. Per il resto il sindaco della città veneta è ottimista. Sulla possibilità, figlia dalla necessità, di portare a termine un progetto d’area vasta, che potrebbe es-
sere la chiave di volta per dare possibilità alla Valsugana di recuperare la sua funzione secolare: di naturale collegamento tra il Trentino e l’area del Veneto centrale che fa perno sull’area «metropolitana» PadovaVenezia. Anche se le grandi opere sono sempre, ovviamente, nell’agenda politica qualcosa di diverso sembra muoversi nel panorama nazionale e regionale. «Anche una testata come Libero» sottolinea il primo cittadino bassanese « inizia a chiedersi se il completamente della Valdastico sia una vera priorità oppure se, come recentemente sottolineato in un’inchiesta del quotidiano diretto da Vittorio Feltri, non sarebbe meglio migliorare prima ciò che esiste». E la Valsugana esiste da secoli, se non da millenni. E così la sua funzione andrebbe recuperata, ammodernata e integrata nel tessuto sociale ed economico del settore nord orientale della penisola. Non abbandonata. Perché i cittadini, tutti i cittadini, sono stanchi di continui tentennamenti e vorrebbero sentire delle risposte e, soprattutto, vedere iniziare o completare delle opere degne di tale nome. E le principali opere in questione sono due: la sistemazione soprattutto del tratto Pian dei Zochi – Pove, una decina di chilometri col semaforo di San Nazario e l’ammodernamento della ferrovia, soprattutto del tratto Bassano-Trento. Sembra, però, che ci siano problemi di rapporti Trentino-Veneto e di sostenibilità dal punto di vista dell’inquinamento generato dal traffico. «Il primo non è assolutamente un problema» sostiene con mite pragmaticità Giampaolo Bizzotto che ha parole di stima ed elogio per il governatore del Trentino:
«Dellai e la sua coalizione hanno saputo far un bel salto di qualità alla vita degli abitanti di quella provincia; e i rapporti vanno affrontati in termini più pratici e istituzionali che di partito. E il Trentino ha dimostrato di lavorare bene e saper spendere i soldi anche collaborando col Veneto, come ha fatto nel feltrino per la strada dello Schener. Questa è la strada da seguire anche per la Valsugana.» Per quanto riguarda l’inquinamento, invece, la visione «E’ più complessa e complessiva». Come dire: l’inquinamento andrebbe ridotto ovunque, non spostato di valle. Anche perché spesso è la mancanza di fluidità del traffico a generare problemi. E, comunque, per farlo bisogna far svolgere un ruolo più importante alla ferrovia «che attualmente rimane ferma a quella di cento anni fa»; tanto per dire: «da Bassano a Trento in quasi due ore; Venezia (o Padova) in oltre 200 minuti». Ossia più che per Milano o Firenze... Per non parlare del tempo necessario per andare, in auto, tra queste realtà: incalcolabile. Ci sono anche i possibili ostacoli che Vicenza potrebbe creare per favorire un’arteria più utile alla città berica. «Neanche Vicenza rema contro» sostiene il sindaco «in questo contesto la Valsugana deve recuperare la sua funzione di spina dorsale del nord-est che guarda a nord. E deve essere resa scorrevole, per la gomma e la rotaia. Non farlo significherebbe contribuire alla caoticità della mobilità. E invece, bisogna saper volare alto e risolvere un problema che riguarda due Regioni e un’area più vasta delle nostre realtà provinciali». Volare alto potrebbe voler dire anche affrontare di petto la mobilità dei mezzi pesanti. Come fanno i vicini austriaci, spesso invi-
diati per la loro capacità organizzativa: i camion, provenienti soprattutto dall’Est, vengono caricati sui treni e scaricati in territorio italiano: e la palla passa al Nord-Est Ma in questo contesto è proprio il concetto di area vasta la novità. Volute dall’Unione Europea per affrontare problemi e finanziare opere in aree con problematicità omogenee , le aree vaste servono per creare massa critica e dare una visione complessiva e risposte coerenti ai vari problemi di territori affini. La mobilità è tra questi; ma non solo, nella progettualità si affrontano anche aspetti socio-economici, culturali e di innovazione. In Italia sono state individuate 21 aree e ne sono stati finanziati gli studi preliminari. Bassano è il centro di una di queste: un triangolo che ha alla base l’area pedemontana veneta (che da Montebelluna arriva a Thiene) e l’apice in Trentino. Nella prima bozza preliminare dello studio, che il sindaco di Bassano ha consegnato il mese scorso al presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai, vi sono 7 priorità da affrontare: la Valsugana è tra le prime due. A questo punto dovrebbero iniziare degli incontri tra le realtà dei diversi territori coinvolti nell’area. Per confrontarsi sul documento che, una volta condiviso, è l’unico strumento che può dar corso alla finanziabilità delle opere a livello europeo, che solo in questo modo possono integrare eventuali risorse pubbliche e private. La «proposta-richiesta» del sindaco di Bassano approda sul versante trentino in un periodo caldo: le elezioni provinciali sono alle porte. Molti politici locali preferiscono l’attendismo: nella migliore delle ipotesi perché vogliono confrontarsi con la popolazione, nella peggiore perché attendono che qualcu-
▲Giampaolo Bizzotto, sindaco di Bassano del Grappa. no dall’alto gli spieghi cosa pensare. E così, per il momento, le proposte e le riflessioni trentine sembrano guardare alla viabilità della Valsugana solo come una cosa tutta locale, un cul de sac che finisce a Tezze di Grigno. È un dibattito che, con diverse sfumature, mira a risolvere il problema dell’inquinamento semplicemente spostandolo in un’altra area del Trentino o affronta il tema delle quattro corsie tra Grigno e la Barricata o del tunnel sotto il colle di Tenna; mentre non manca neanche chi vorrebbe lasciare le cose così, effettuando al limite piccoli interventi palliativi. Ma qualcosa cova sotto la cenere. E in questo panorama, la proposta di Bassano potrebbe far decollare un dibattito più di prospettiva: quale destino per la Valsugana, la sua economia e la sua mobilità? Per avere delle risposte e delle proposte concrete c’è bisogno che i suoi abitanti, quelli dell’area vasta, si confrontino: per capire se ci credono, lo vogliono e siano disposti a proporre una scelta, la più meditata e condivisa possibile. Mario Pernechele
8
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
Cerchiamo agenti e collaboratori per il marketing del nostro giornale per informazioni tel. 0439.725.106 o e-mail redazione@lavocedelnordest.it
Reportage
La voce delle periferie Alla scoperta delle amministrazio
In viaggio nel picco
«Sono i centri più piccoli di tre province sig di Christian Zurlo
TRENTO - Per un giorno, i nostri protagonisti sono proprio questi piccoli centri abitati, che potrebbero essere paragonati a piccoli rioni o quartieri di grandi città, ma che lassù in montagna, diventano punto di riferimento inevitabile e imprescindibile per la gente del posto. Località che passano molto raramente sulle grandi testate, ma che per il nostro giornale diventano un modo innovativo per vivere il proprio territorio. Il nostro lungo viaggio prende vita poco dopo le 5 del mattino, dalla redazione del nostro giornale. Lo Schenèr, nella parte più orientale del Trentino, scorre via veloce di prima mattina e in poco più di mezz’ora ci ritroviamo a Fonzaso nel Bellunese. Di nuovo in provincia di Trento per percorre-
▲Il sindaco di Massimeno, Giorgio Ferrazza MASSIMENO (TN) - Sono passate da poco le 8 quando la strada improvvisamente s’impenna e ci dà il benvenuto a Massimeno. Un accesso al paese sicuramente non molto comodo d’inverno (ma forse nemmeno d’estate), anche se davvero molto suggestivo fra le poche case che lo compongono. Un piccolo paese dove i fiori regalano un tocco particolare alla bella piazza ancora assonnata. Una signora ci saluta incontran-
re tutto d’un fiato la Valsugana, ancora addormentata in una mattina d’agosto. Sono passate da poco le sei del mattino quando le nuove gallerie di Martignano ci invitano a salutare la città di Trento. E’ l’inizio di un lungo reportage che ci invita a scoprire le vallate, la montagna a volte fin troppo dimenticata, le periferie che da sempre devono rivendicare la loro lontananza dai centri maggiori. Vedere il sole sorgere dalle colline di Trento, è sempre una meraviglia. Castel Toblino di prima mattina, si specchia nelle acque del lago e ci ricorda che qui l’uva profuma di Vin Santo. La strada prosegue veloce, verso la Val Rendena, terra di turismo e di personaggi indimenticabili. Villa Rendena, Vigo Rendena, e Pelugo con il cielo imbronciato ci avvertono che la nostra prima mèta è ormai vicina. doci per strada e ci informa che solo pochi giorni prima, proprio li, sono stati serviti quasi 400 pasti per una festa del paese. Un bar ancora chiuso e un piccolo centro spesa, sono a pochi passi dal municipio. Ad attenderci già in ufficio il sindaco Giorgio Ferrazza e un impiegato che svolge il proprio lavoro. Con 114 abitanti (Popolazione residente al 1 Gennaio 2007 – Fonte Istat), 58 maschi e 56 femmine, si conferma il comune più piccolo del Trentino. Ma come si vive da queste parti, l’abbiamo chiesto al primo cittadino alla guida del picccolo comune dal 1994. «Qui il sindaco è amministratore e si occupa di tutto – precisa Ferrazza – e tiene in vita il paese. Si tratta di una piccola amministrazione che vive ovviamente all’ombra di Pinzolo e Madonna di Campiglio. Sono molti coloro che lavorano nel turismo. Le problematiche locali sono legate soprattutto al bilancio, è molto difficile farlo pareggiare su cifre che si aggirano sugli 800mila euro. Abbiamo un impiegato fisso e un operaio, mentre un tecnico con Bocenago così come avviene per la gestione dei tributi e per il segretario». Da queste parti si vive dunque principalmente di turismo e di indotto. Ci sono pic-
cole entrate dal bosco, ma non bastano per far cassa. E il rapporto con la Provincia com’è? «Il presidente Dellai – ci spiega il sindaco -, è venuto nel nostro comune da sindaco, mai da governatore. Comunque i rapporti sono buoni. I nostri maggiori problemi maggiori, sono legati alla viabilità con l’entrata del paese da rivedere urgentemente». Per quanto riguarda il futuro del territorio, va ricordato che proprio in Rendena ci sono stati i maggiori problemi per quanto riguarda la nascita delle nuove Comunità di Valle. Un referendum, molte polemiche e tanti dissapori che ancora oggi non sono stati dimenticati». Secondo lei ha senso oggi mantenere in vita un comune così piccolo? «Per molti potrebbe essere illogico – precisa il sindaco di Massimeno -, ma vi garantisco che senza un comune molti interessi locali non verrebbero così curati. Certo, è invece fondamentale puntare sull’unione dei servizi». Con 1.065 euro lordi di retribuzione da sindaco, Ferrazza di professione ragioniere in un comune vicino, ci conferma che essere primo cittadino significa essere il motore e l’anima di una comunità che vive di un orgoglio proprio.
L’arrivo a Massimeno▲ Il sindaco di Zoppè di Cadore, Renzo Bortolot ► BELLUNO – Salutare il Trentino e la splendida Val Rendena, significa ritornare sui propri passi. Scendere a Trento e poi ripercorrere nuovamente la Valsugana, molto trafficata verso le 11 del mattino. Ritorniamo nel Bellunese, lasciamo da parte il centro di Feltre e saliamo verso Belluno. E’ passato da poco mezzogiorno quando imbocchiamo la Val di Zoldo, terra di gelatai e di emigranti, ancor oggi molto affezionati alle loro valli. Verso le 12.30 siamo a Dozza, dove la strada si stringe improvvisamente (un punto in comune con Massimeno), ma le case e i colori dei fiori alle finestre ci danno il benvenuto in un luogo rimasto sospeso nel tempo. Dopo oltre tre ore e mezza di auto arriviamo finalmente a Zoppè di Cadore. ZOPPE’ DI CADORE (BL) – Con 274 abitanti al primo gennaio 2007 (132 maschi e 142 femmine – fonte Istat) siamo nel comune più piccolo della provincia di Bellluno. La strada per arrivarci è un continuo salire fatto di tornanti e strettissime
gole in mezzo ad un verde davvero unico. Il cartello che ci saluta all’entrata del paese ci avverte della quota: 1461 metri e ci spiega il perchè di tanta salita. Il segnale del telefonino scompare improvvisamente, ma il paese si apre d’incanto come in un libro di fiabe. I tipici fienili del Cadore, anche qui li chiamano «tabià» sono di una bellezza unica, che si mescola alle casette ben curate e ad una piazzetta fatta di piccoli sassi. La chiesetta di Zoppè è un tesoro d’arte, racchiuso anche in un libretto che ne ritrae molte altre nella Val di Zoldo. Il sindaco Renzo Bortolot, ci accoglie in comune e ci mostra il paese dall’alto. Poche case ormai, una tradizione legata ai ge-
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
9
oni comunali di Massimeno, Zoppè di Cadore e Portobuffolè
olo, grande NordEst
gnificative quali: Trento, Belluno e Treviso»
▲I tipici Tabià di Zoppè di Cadore
▲Il sindaco di Portobuffolè, Diego De Marchi
lati e la maggior parte della gente fuori dai confini per molti mesi all’anno. «La nostra popolazione – ci spiega - vive all’estero per molto tempo, ma ritorna orgogliosa d’autunno ad assaporare l’aria di casa. Qui non ci sono attività economiche – ci dice il primo cittadino, di professione insegnate e musicista al Conservatorio di Venezia -, l’80% dei locali ha attività all’estero. Le persone fuori saranno circa 150 e quindi si rimane davvero in pochi. Proprio da queste terre è iniziata a fine «800 la storia dei gelatai, emigrati in massa verso il 1960, dopo aver iniziato con i dolciumi». Quali sono le maggiori problematiche di questo comune? «Pochi abitanti – precisa Bortolot -, quasi nessuna attività economica, difficoltà di spostamenti anche per quanto riguarda la scuola, anche se qui sono rimaste le elementari con 11 bambini. L’altitudine, la zona di montagna di certo non aiuta. Molte volte dobbiamo accompagnare i ragazzi nel fondovalle. Molti di loro scelgono il collegio a Belluno o a Vittorio Veneto». Come sono i rapporti con la provincia di Bellluno? «Buoni, ma da queste parti l’ente pubblico può fare ben poco. La strada è tenuta bene, ma non si riesce a rispondere concretamente alle comunità locali. Reolon è venuto da queste parti di recente, forse per una festa dei cacciatori. Abbiamo un buon rapporto anche con la Regione, anche se Galan non si è mai visto qui».
Secondo lei hanno ancora senso oggi queste piccole Amministrazioni? «Hanno senso perchè riescono a dare risposte concrete. Se mancassero vorrebbe dire bastonare il paese. E poi, altro che taglio delle Comunità montane. Per noi sarebbe davvero un dramma se ciò avvenisse. Io ho una buona esperienza anche in questo senso e credo che queste Comunità abbiano lavorato molto bene negli ultimi anni». Lo stipendio di un sindaco da queste parti è di circa 500 euro lordi (sarebbero 1000 per un libero professionista) ma Bortolot ci fa sapere che non percepisce questo emolumento perchè riceve la retribuzione da consigliere del BIM Piave (circa 1000 euro lordi non cumulabili). Poco più di 100 euro spettano al vicesindaco e circa 50 euro lordi ad un assessore comunale. Il bilancio di Zoppè pareggia su una cifra d circa 220mila euro per la parte corrente che diventano circa 500mila con gli investimenti. «Quello che possiamo consoziare – ci spiega il sindaco -, lo facciamo da tempo, cercando di unire gli sforzi. Però sentiamo molto forte la disparità con i comuni trentini o del Friuli. Chiediamo una politica più attenta alla montagna, evitando norme a tavolino che ci hanno danneggiato anche di recente visto che il nostro comune non rientra nemmeno sui finanziamenti delle aree di confine o del fondo Letta. E poi vengono persino a presentarci liste da fuori provincia»!
TREVISO – Sono le 15 del pomeriggio quando salutiamo il sindaco di Zoppè e a malincuore questo piccolo scrigno racchiuso fra montagne e boschi incantati. Per accorciare la strada scegliamo di imboccare l’autostrada, un vero e proprio tuffo al cuore dopo aver trascorso gran parte della giornata fra monti e valli scolpite in una natura unica. Portobuffolè (Tv) – Le montagne scompaiono molto presto e i nostri occhi si devono abituare ad un paesaggio ormai piatto. L’uscita di Conegliano Veneto ci avverte che siamo ormai giunti alla nostra ultima destinazione. E’ il comune più piccolo della provincia di Treviso, Portobuffolè, 828 abitanti divisi fra 417 maschi e 411 femmine (fonte Istat – 1 gennaio 2007). Siamo arrivati in uno scrigno di storia e di cultura con palazzi che ci fanno rivivere scene d’altri tempi. Anche in questo caso, il primo cittadino è un giovane innamorato del suo paese. Il geometra Diego De Marchi, ci accoglie in comune e ci fa capire ben presto che in un piccolo comune del Veneto il sindaco fa un po’ di tutto, anche l’impiegato se può servire. Lo stesso vale per coloro che lavorano in ufficio, in grado di districarsi tra anagrafe, ragioneria e servizi vari, all’occorrenza. «Facciamo comunque molta fatica – ci spiega il sindaco – a dare risposte concrete e servizi specifici ai nostri cittadini. Con 7 dipendenti non riusciamo a rispondere a tutti. Cerchiamo di consorziare molti servizi, come l’assistenza sociale, la polizia municipale, il segretario comunale ma non basta. Abbiamo un rapporto direttissimo con i cittadini. Il nostro bilancio pareggia su 1,5 milioni di euro». Ma da queste parti vi sentite più trevi-
Portobuffolè. Torre e palazzo Praetorium▲ Museo della Bicicletta▼ giani o più friulani? proponibile. Attualmente, il mio stipendio «Pordenone è davvero molto vicino, ma qui da sindaco si aggira sui 1300 euro lordi». ci sentiamo con grande orgoglio trevigiani, Dopo quasi 13 ore di macchina, lasciamo nonostante i referendum di alcune zone Portobuffolè per ritornare dove siamo parvicine. Siamo uno dei comuni più piccoli titi. Abbiamo conosciuto un Nordest diveranche come estensione territoriale, circa 5 so dal solito, meno locomotiva forse, ma chilometri quadrati. Abbiamo un buon rap- più orgoglioso di sé e più lontano dal modo porto con la Provincia, impegnatissima nel di vivere di quelle grandi città, che troppo progetto rotatorie, mentre Galan qui non spesso si dimenticano delle piccole, grandi l’abbiamo mai visto. Il nostro comune fa realtà locali. parte dei Borghi più belli d’Italia, abbiamo un bel museo del ciclismo (c’è stato anche Moser) e poi un centro davvero molto bello. L’economia locale è strettamente legata all’industria del mobile, moltissimi sono occupati in piccole e grandi aziende in un’ampia zona industriale, C’è un una percentuale molto elevata di cittadini stranieri proprio per la presenza di queste ditte. Si tratta in particolare di rumeni e indiani». Per lei un comune così piccolo ha ancora un senso oggi? «Visto da fuori potrei dire di no – precisa il primo cittadino di Portobuffolè -, ma vista la sua storia, il suo pregio, credo che non si riuscirebbe a curare nello stesso modo questo centro, se l’amministrazione fosse accentrata altrove. Oggi una fusione non è
Piccoli comuni crescono
(Fonte Istat – dati popolazione 1 gennaio 2007)
Tra i comuni più piccoli del Triveneto, vanno ricordati inoltre: Laghi in provincia di Vicenza, che conta 133 abitanti; mentre a Verona, Ferrara di Monte Baldo con 197 abitanti. Nel Bellunese, Ospitale di Cadore 359 e Perarolo di Cadore 361; in provincia di Padova, Barbona conta 739 residenti. A Pordenone, Barcis conta 279, mentre Andreis 301 abitanti. A Trieste va ricordato Monrupino con 850 e a Gorizia, Dolegna del Collio
con 406 abitanti. A Udine, Drenchia conta 163 abitanti e Ligosullo 195. Nel Veneziano Teglio Veneto conta 2215 abitanti. Al Trentino Alto Adige spetta certamente il record del maggior numero di piccoli comuni. Per citarne solo alcuni in provincia di Trento: Amblar con 214 abitanti, Bersone 289, Bolbeno 350, Brione 151, Castel Condino 241, Cavizzana 242, Dare’ 226, Don 248, Grauno 151, Lardaro 195, Palu’ del Fersina 188, Sagron Mis 211, Vignola-Falesina 133. In Alto Adige tra i minori centri: Ponte Gardena 197 abitanti, Caines 359 e Lauregno con 372 abitanti.
10
Cerchiamo agenti e collaboratori per il marketing del nostro giornale per informazioni tel. 0439.725.106 o e-mail pubblicita@lavocedelnordest.it
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
La Voce del Brenta, Cismon e Vanoi
■■ Il futuro del Credito locale
La «Cassa dei Padri» diventa Rurale di Primiero, Vanoi e Feltrino PRIMIERO/VANOI/FELTRINO Sarà certamente un autunno di grandi scelte per la Cassa rurale di Primiero e Vanoi, che si appresta a modificare sostanzialmente la propria realtà. Con una lettera inviata a tutti i soci in piena estate, il presidente dell’istituto di credito locale, Bruno Brunet, fa sapere che si avvicina la scadenza del mandato e che proprio in questo periodo è
in corso un processo di revisione dello Statuto sociale «che porterà ulteriore sviluppo e crescita alla Cassa».
Si prevede in particolare «l’allargamento della governance (che tradotto significa, il gruppo di amministratori) della Cassa rurale da nove a undici consiglieri (nel rispetto delle consolidate regole di rappresentanza territoriale), dei quali due in rappresentanza della Comunità Feltrina e l’adozione di una nuova ragione
sociale espressione delle comunità e dei territori di riferimento: Cassa rurale di Primiero, Vanoi e Feltrino». Quale futuro ci aspetta? - Questo sarà il punto cardine di un processo di fondamentale importanza per l’istituto di credito locale, che dovrà chiedersi quale strada intraprendere per il futuro. Si dovrà riflettere seriamente se proseguire nel processo in corso di espansione territoriale (non condivisa da tutti i soci) o se è il caso di privilegiare maggiormente le esigenze locali, di coloro che hanno dato vita a questa realtà economica così importante per la realtà di Primiero e Vanoi. Nella sua lettera ai soci, il presidente Bruno Brunet precisa che in questi anni di strada ne è stata fatta molta. Sta per concludersi il terzo mandato amministrativo e nella primavera del prossimo anno l’assemblea sarà chiamata a rinnovare integralmente il Consiglio di Amministrazione e il Collegio sindacale. La Banca del territorio - Bruno Brunet, presidente della Rurale di Primiero e Vanoi ricorda inoltre come siano trascorsi, in una «esperienza formidabile», ben otto anni dalla fusione tra la Cassa rurale di Primiero, quella di Mezzano e quella del Vanoi. «Anni di forte impegno – aggiunge il presidente Brunet -, durante i quali abbiamo lavorato in assoluta armonia con un unico obiettivo: consegnare la Cassa avuta dai nostri padri ancor più robusta ai nostri figli». Oggi, la Cassa rurale di Primiero e Vanoi è divenuta, come la definisce Brunet, «la banca di riferimento delle comunità dove operiamo storicamente». L’assemblea straordinaria - La lettera inviata ai soci, si conclude precisando che «La proposta di allargamento della
governance (Consiglio di amministrazione ndr) e la modifica della ragione sociale che verrà formalmente portata per l’approvazione in un’apposita assemblea straordinaria programmata per il tardo
autunno, sono il frutto di un costruttivo confronto avvenuto tra il Consiglio di amministrazione – supportato dalla Direzione – ed una delegazione di soci del Feltrino».
Inviate i Vostri Commenti sul Blog e diteci che cosa ne pensate:
lavocedelnordest.blogspot.com
Primiero e Tesino, una storia in comune
Uno degli aspetti più tipici e caratteristici delle zone alpine, ma non solo, è la presenza di molti gruppi folcloristici PRIMIERO/TESINO Uno degli aspetti più tipici e caratteristici delle zone alpine, ma non solo, è la presenza di molti gruppi folcoristici. Nell’area del Trentino orientale, quella più vicina al Veneto, ce ne sono due di particolarmente significativi e dalla lunga tradizione: quello di Mezzano in Primiero e quello di Castello Tesino. Entrambi attivi almeno dal 1928. Infatti, in quanto sodalizi che avevano l’intento di sostenere il recupero di tradizioni, i gruppi folk nascono, come molti altri, durante il Ventennio fascista. Periodo in cui che molte storie e tradizioni della penisola diventano folclore. Con la nascita dei gruppi folk si completa, anche nelle aree in questione, il destino del costume tradizionale in Europa. Infatti, il processo di «folclorizzazione» procede secondo modelli consolidati: l’abbigliamento di un periodo, dopo esser stato distintivo di un ceto sociale, e successivamente abbandonato al contatto con altre realtà «moderne», diventa oggetto di celebrazione e curiosità pittoresca, capace
di attirare visitatori o, meglio, turisti; ovvero di marcare una distinzione che si vuole valida anche per il presente. È in questo contesto che nascono i gruppi folcloristici di Primiero e del Tesino.
Le fonti bibliografiche e le testimonianze iconografiche che trattano, in particolare, del vestiario festivo delle donne tesine, risalgono fin al XVIII secolo. Ne parla il Montibeller nelle Notizie storiche, topografiche, e religiose della Valsugana e del Primiero osservando che [usanze e vestiti delle donne] «indicano molta antichità». Ma entrambi i costumi vengono dipinti ad acquarello da Carl von Lutterotti che, ritraendo ai primi dell’800 i costumi delle valli trentine, fa notare soprattutto il particolare disegno del grembiule. Nel caso di quello Tesino questo era frutto, con ogni probabilità, di acquisto di stoffe straniere (come testimonia la cimosa del costume conservato al museo di Bolzano, che è di origine francese). Le donne tesine, infatti, facevano a gara per abbellire al costume con ricercati accessori provenienti dai luoghi lontani in cui gli uomini andavano a vendere stampe: dalla Francia alla Russia, dalla Baviera alla Polonia. Molti altri sono i testi descrittivi. Come quello di Fortunato Frattini, Relazio-
ne che passa tra il cucco delle donne tesine e l’uso del forcipe; Santo Fietta Chioli, Notizie storico-critiche intorno a Tesino e un paio di documenti anonimi raccolti anche recentemente in Narcisa Zotta, Tradizioni tesine in tre manoscritti ottocenteschi. Ma interessanti sono anche alcune preziose raccolte di disegni ottocenteschi; tra questi la collezione Ognibeni di Pieve Tesino e i disegni di Eugenio Prati che hanno conquistato anche una copertina dell’Illustrazione Italiana di fine «800. Col Novecento si intensifica anche la documentazione fotografica. Interessanti sono anche le testimonianze orali. Di recente se ne è acquisita anche una finora circoscritta ad ambienti familiari. Un’arzilla e lucida signora, Carmela Balduzzo Beton, alla soglia ormai del secolo (è nata infatti a Castello Tesino nel 1913) ha avuto modo di narrare i fatti di quei primi periodi degli anni venti. Fatti che l’hanno vista protagonista, allora quindicenne, e che ricorda con chiarezza. Al punto da riconosce ancora uno per uno i ballerini di quella
foto del lontano 1928 e delle molte altre di quel periodo. La passione dei ballerini e l’attaccamento ai costumi è decisamente una costante delle vallate alpine. Per questo i due gruppi hanno voluto celebrare, sebbene in momenti distinti, gli 80 anni di fondazione con due splendide feste con gruppi ospiti e balli tradizionali. Particolarmente significativa e apprezzata è stata la scelta che il comitato organizzatore del gruppo di Castello Tesino: è stata predisposta una nuova stampa che, utilizzando tecniche antiche, riproduce una scena di danze in un cornice moderna. Per far questo si è fatto ricorso alla perizia tipografica delle stamperie Tassotti di Bassano del Grappa, erede artistico di quei Remondini che stanno alla base della storia del commercio delle stampe dei Tesini. Una stampa a tiratura limitata e numerata, pronto per diventare storia e segnare l’inizio di un nuovo secolo di folclore. Mario Pernechele
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
11
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
La Voce del Brenta, Cismon e Vanoi Il futuro della valle. Commenta sul nostro blog: lavocedelnordest.blogspot.com
Collegamento San Martino - Rolle
«Per gli impiantisti una sfida, per gli ambientalisti un progetto illogico»
▲Valeria Ghezzi
Le ragioni del Sì al Collegamento
Fino al 1963 esisteva la Seggiovia del Sole: in due tronchi portava da Pra delle Nasse a Punta Rolle. Da quando è stata smantellata, si parla di ricostruire questo collegamento. Idee, schizzi, studi di fattibilità, progetti di studio, ma mai fino ad oggi un progetto depositato con una richiesta di concessione. Crediamo sia, indipendentemente dagli esiti, un passo storico per la valle. Se è stato possibile arrivare fin qui è stato grazie agli impiantisti, alla Provincia Autonoma di Trento, alle amministrazioni locali (pur tra alti e bassi), ai progettisti ed ad un gruppo di imprenditori locali che fin dall’inizio ci hanno sostenuto ed incoraggiato. Oggi tuttavia dobbiamo fare un passo in più… Il Collegamento San Martino – Rollle - Chi non ha sentito parlare, negli ultimi mesi, della messa in rete delle aree sciabili o del collegamento San Martino Passo Rolle? Come sempre quando un progetto ha riflessi su tutta la Comunità, ciascuno esprime la propria idea ed il dibattito è stato a momenti anche molto vivace. D’altronde del progetto si «parla» da 30 anni, ma oggi «qualcuno’ (il Consorzio Impianti a Fune) ha trovato finalmente il coraggio di metterlo su carta e presentarlo alla Provincia, chiedendo tutte le necessarie autorizzazioni. L’impegno è importante su tutti i fronti: tecnico, normativo, economico, socioambientale e non da ultimo politico-amministrativo! Una funivia che collega san martino al passo rolle non è dunque una questione che riguarda esclusivamente noi impiantisti. Noi vi abbiamo messo l’iniziativa e l’investimento iniziale (200.000,00 euro), la passione e l’entusiasmo sempre necessari per affrontare sfide importanti, la competenza e la professionalità, frutto di anni di lavoro. Ma oggi il collegamento tra San Martino ed il Passo Rolle, che entro fine anno potrebbe essere definitivamente autorizzato, deve necessariamente diventare un progetto condiviso, tra gli impiantisti e tutte le categorie economiche, dunque tutta la valle di Primiero, tutti coloro che di turismo in via diretta od indiretta vivono. Vediamo il perché… La nostra esperienza, suffragata dai colleghi del Dolomiti Superski e non solo, dice che questo impianto è oggi il miglior modo di rilanciare il turismo invernale. Una stagione, l’invernale, che fa perno sullo sci, visto che non pare esista ancora un prodotto-sostituto in grado di garantire reddito, occupazione e benessere. Certo se l’orografia fosse stata più… clemente, forse questo collegamento sarebbe stato fatto 20 o 30 anni fa, ma così non è. Abbiamo montagne e paesaggi senza eguali, ma «scavalcarli’, non è semplice. Chi oggi dice «passiamo di qui» o «di là», dovrebbe affrontare concretamente la questione sul piano tecnico: ma farlo è costato 200.000,00 euro e per spenderli bisogna crederci davvero…, così cadrebbero tante illusioni, tante chimere, tante parole non supportate da dati, fatti e numeri. Se oggi ci crediamo, e vorremmo che il Primiero tutto ci credesse con noi, è perché la soluzione che abbiamo finalmente trovato –grazie alle più moderne tecnologie funiviarie- rappresenta un ottimo compromesso, nel pieno rispetto della normativa vigente: 1.tecnologia sicura e moderna
la funivia è «di tipo speciale’: garantisce innanzitutto sicurezza, flessibilità di esercizio, stabilità al vento, velocità nel trasferimento (solo 5 minuti e mezzo il tragitto) 2.sostenibilità economica L’impianto verrà realizzato dalla Nuova Rosalpina spa, società che trova in valle oltre 300 soci. A loro ed a tutti i nuovi soci che vorranno partecipare diciamo che quest’impianto permetterà a Nuova Rosalpina di divenire autonoma ed autosufficiente, ed inoltre rilancerà un gioiello del Primiero oggi «in disarmo’: il Passo Rolle. E lo studio economicofinanziario che accompagna il progetto lo documenta con dati e numeri. L’alternativa è la chiusura degli impianti di Ces e di Rolle. Punto. In particolare per Ces, non lo diciamo noi impiantisti purtroppo, non è un ricatto… è il codice civile, la Legge che non lascia vie di uscita. 3.rispetto e salvaguardia dell’ambiente Al di là di ogni (legittima) critica, anche noi impiantisti abbiamo a cuore l’Ambiente. Perché qui viviamo e perché sono proprio l’Ambiente, la natura ed i paesaggi straordinari che noi proponiamo ai nostri turisti. Certo insieme alla possibilità di praticare un’attività (lo sci) divertente e sana. Per questo motivo il progetto ha adottato tutti, ma proprio tutti, gli accorgimenti necessari ad attutire gli impatti, moderati e peraltro reversibili. Ma il cosiddetto passaggio, tra i suoi elementi fondamentali include oltre la natura anche l’Uomo. Non va dimenticato. Le attività che consentono all’Uomo di vivere e lavorare con decoro e dignità devono inserirsi ed integrarsi con equilibrio nell’Ambiente in cui l’Uomo vive. 4. valenza sociale San Martino ed il Primiero hanno la fortuna di offrire al turista un prodotto vario, ricco e composito, fatto di sci ma non solo, tuttavia è lo sci che ancora fa da locomotiva ed il resto è indispensabile, ma complementare, di pregio ma non in grado di stare in piedi da solo. Oggi lo sci dà lavoro a 200 persone e 100 maestri: 300 famiglie che vivono direttamente di sci. Ma non è meno importante l’indotto: alberghi, ristorazione, commercio, artigiani, edilizia, industria… tutti gli investimenti che senza il turista invernale non si farebbero! E allora per concludere vorremmo lasciarvi con tre domande: può il Primiero oggi permettersi di vivere, di garantire reddito e benessere a chi lavora ed alle generazioni future, senza sci? Abbiamo le capacità di riconversione evitando un crollo dell’economia? Siamo in grado ed abbiamo il tempo, il coraggio ed i fondi per fare una scelta diversa? Solo rispondendo a queste domande e poi comportandosi di conseguenza, con coerenza e rispetto, ciascuno si assumerà la propria piccola parte di responsabilità nel futuro di questa valle meravigliosa. … e chi risponde «NO» a tutte e tre le domande, deve anche in coscienza e secondo le proprie possibilità dare a questo importante investimento il proprio contributo sia professionale che economico/finanziario. Se ci siamo tutti, un piccolo sforzo può portare ad un grande risultato. In Primiero ci siamo noi, tutti, insieme… sono finiti i tempi in cui si poteva pensare che «qualcun altro» avrebbe comunque risolto i problemi (nostri…) Se sapremo muovere, uniti, convinti ed entusiasti, questo primo passo, poi il cammino (la pista, l’ammodernamento, il rinnovo ed il rilancio della località…) sarà quasi certamente in discesa. Valeria Ghezzi Presidente Consorzio Impianti San Martino di Castrozza e Passo Rolle Questo articolo è stato scritto dal Consorzio Impianti a Fune in collaborazione con le associazioni di categoria del Primiero
Il rendering di www.primieroviva.it contestato dagli impiantisti
Le ragioni del No al Collegamento Nel week-end di fine agosto ca. 150 persone, in rap-
presentanza di associazioni e comitati nazionali, trentini e bellunesi, si sono radunate sotto l’egida del «Genius Loci» dei Laghetti di Colbricón per significare la loro contrarietà ad un progetto di collegamento funiviario deturpante, illogico e antieconomico, pagato per più di due terzi con soldi pubblici e spacciato come unica soluzione alla crisi del turismo invernale del comprensorio.Un cavallo con la slóiza, ventitre tende ed una latrina hanno sfidato i divieti della riserva integrale del Parco Paneveggio - Pale di San Martino, che già vede la sua reputazione istituzionale offuscata per effetto del parere favorevole espresso dalla Giunta esecutiva e che, qualora l’impianto dovesse essere realizzato, vedrà messa in discussione la sua stessa ragion d’essere. Gli organizzatori della manifestazione possono garantire che sono stati attuati tutti gli accorgimenti per limitare l’impatto degli «occupanti» sull’incantevole scenario che li ha ospitati, usando sensibilità e rispetto verso il luogo. Dall’incontro tra PrimieroViva, Comitato per la Difesa del Torrente Vanoi e delle Acque Dolci, AlterPan, Officina Ambiente, Dolomiti Toxic Tour, Agenda 21 di Primiero, Cipra Italia, WWF Trentino Alto Adige, Legambiente Trentino, LIPU, Mountain Wilderness Italia, SAT - Società degli Alpinisti Tridentini, Italia Nostra sez. Trentina, Comitato Prà Gras (No Fonderia a Fonzaso - STOP Nocività), Comitato «Acqua BeneComune» della provincia di Belluno, ALTURA Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti, Partito della Rifondazione Comunista del Trentino, Circolo PRC delle Valli di Fiemme e Fassa, Movimento politico AltreMenti di Feltre e cittadini è nata un’alleanza contro la svendita del territorio, gli sprechi, le rapine e le imprese fallimentari… una moltitudine di idee ed esperienze per rispondere alla necessità di una maggiore
attenzione per la montagna, il suo ambiente, le sue genti! L’ipotesi proposta per collegare gli impianti della ski area di San Martino di Castrozza a quella di Passo Rolle prevede di superare il monte Cavallazza con tralicci di enormi dimensioni ed impatto paesaggistico formidabile, a danno di un angolo di paradiso al cospetto delle Dolomiti, sopra la magica foresta di Paneveggio, dove lo sguardo spazia lontano ed il cielo dialoga con la terra attraverso lo specchio dei Laghetti di Colbricón. I proponenti sostengono che questo sia il prezzo da pagare per il rilancio economico e turistico della stazione di San Martino e della Valle, mentre appare chiaro che si tratta di una soluzione dal respiro corto che accomoda gli interessi di società in affanno, di un sistema turistico finora incapace di Community intelligence, impreparato ad affrontare la transizione verso un turismo più dolce ed ormai disposto a mettere in vendita i suoi organi vitali, a svendere il suo capitale ambientale. Nel timore che la gente comune, affezionata al suo territorio e fiera di questi luoghi, comprendesse l’entità dello sfregio, i progettisti hanno scientemente omesso di rappresentarlo con adeguata documentazione visuale, mentre gli organi politici locali si sono ben guardati dal favorire una corretta e neutrale presentazione pubblica dei fatti e dei progetti, gestita invece in termini di marketing hype dai proponenti. Ma ai cittadini andrebbe spiegato che il conto più salato lo pagheranno loro: a fronte di un costo stimato di 20/30 milioni di Euro (pista di rientro inclusa o meno), il Consorzio Impianti a Fune San Martino di Castrozza – Passo Rolle ne mette sul piatto solo due… Le critiche all’opera sul piano funzionale sono presto identificate e condivise da operatori ed utenti dello sci invernale: lo scavalco funiviario con partenza a mezza quota risulterà scomodo e lento, non appetibile se fine a se stesso, pressoché inutilizzabile per la stagione estiva. La soluzione alternativa lungo l’asta del torrente Cismón, in prossimità della strada provinciale e dell’ipotizzata pista di rientro
■■ attualità Mandacarù si rifà il look. Meno bottega e più boutique
verso San Martino di Castrozza, benché più complessa e costosa nonché esigente un team di progettisti genuinamente openminded, è da ritenersi un’ipotesi valida per le seguenti ragioni: • Si configura effettivamente (e non «per finta» come sullo spezzatino della Valbonetta) come strumento di mobilità alternativa al trasporto su gomma, infrastruttura di servizio del sistema turistico, giustificante l’intervento pubblico e politiche tariffarie competitive. • Consente il collegamento della ski area di Colverde, altrimenti abbandonata a se stessa e alle sue debolezze derivanti da gestioni dilettantistiche delle amministrazioni comunali. • Preserva il sito dei Laghetti di Colbricón, ambiente di rara bellezza e delicatezza (come riconosciuto internazionalmente attraverso la Rete Natura 2000) ed il Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino dall’umiliazione, paesaggistica e simbolica, di un’altissima cicatrice di acciaio e cemento, a danno della credibilità e del prestigio faticosamente costruiti nei decenni. • Dimostra la coerenza delle politiche ambientali della Provincia Autonoma di Trento, che altrimenti da una parte costruisce apparati normativi di grande tutela del territorio (garanzia di qualità che poi vende a piene mani nella promozione turistica), dall’altra riformula e deroga con spavalderia cedendo alla pressione di lobby di piangi merenda di ogni dove. PrimieroViva e la rete di soggetti che condividono la necessità di percorrere strade diverse dal sacrificio dei «gioielli di famiglia» nell’affrontare la crisi del modello turistico attuale, strade che richiedono piuttosto innovazione tecnologica e investimento sulle risorse umane e culturali, coerenza e autenticità nell’industria dell’ospitalità, si adopereranno in ogni sede – ora presso l’Unione Europea – per fermare lo scempio. Daniele Gubert portavoce di PrimieroViva
Il nuovo volto del COMMERCIO EQUO E SOLIDALE a Primiero
■■ A fine agosto, Primiero ha inaugurato il nuovo negozio Mandacarù, situato in una posizione più centrale rispetto alla precedente, cambiando completamente aspetto ma non sicuramente intento. Nasce nel 1989 con il nome Nord-Sud e dall’iniziativa di 29 soci fondatori. Nel 1990 apre a Trento la prima Bottega Mandacarù che fra l’altro sperimenta la distribuzione gratuita nei supermercati di prodotti appartenenti al commercio equo e solidale. Da questa genesi avvenuta in via quasi sperimentale, sono stati attivati negli anni successivi in tutto il Trentino, una seria di punti vendita strutturati per il commercio e la promozione di prodotti
alimentari e non, provenienti da quelle regioni del mondo che faticano ad arrivare al commercio internazionale. L’usuale bottega alla quale ci si era abituati entrando in un punto vendita di questo genere, si è sostituita ad un negozio vero e proprio in stile moderno, quasi boutique. Ma come annuncia il direttore della Cooperativa Giovanni Bridi, «Questa scelta non è stata fatta per caso, ma è frutto di una decisione pensata e discussa fra i vari soci con un intento specifico e cioè quello di evidenziare ancora una volta il tipo di prodotto commerciato, attraverso una proposta più accattivante, e di offrire al cliente informazioni dettagliate sulla strada che il prodotto
percorre prima di arrivare a destinazione: in questo caso un elegante negozio, moderno e accogliente». La nuova sede di Fiera di Primiero lancia dunque una nuova sfida, e cioè quella di distribuire i prodotti del sud del mondo con un commercio giusto e libero, accompagnato ad una corretta informazione, attraverso una modalità innovativa ed efficace, sfruttando l’immagine oltre che l’essenza. Domenica Loss
12
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
Se vuoi far conoscere la tua azienda, richiedi un preventivo per un redazionale a pubblicita@lavocedelnordest.it
Aziende a NordEst
PAGINA Redazionale
OLTRE CINQUANT’ANNI DI STORIA, L’IMPRESA FONTAN A PRIMIERO In Italia, gli anni del secondo dopoguerra, sono contraddistinti dal boom economico ed anche a Primiero si assiste ad una crescita a doppie cifre dell’economia. Nel 1950 Antonio Fontan, titolare dell’omonima ditta individuale, inizia la propria attività nel settore edile. La richiesta di nuove abitazioni è continua e può essere soddisfatta solamente attraverso esperienza, capacità ed imprenditorialità, valori che ad Antonio non mancano. Il 1966 a Primiero, non verrà mai dimenticato. È l’anno della
terribile alluvione e chiunque, riprendendo in mano delle foto d’archivio, potrà rendersi conto cos’abbia rappresentato quell’evento per Primiero e le sue genti. La ricostruzione però, riprende dall’anno seguente, con nuovo spirito e nuova linfa. In questi anni, la ditta Fontan, gestisce la sua crescita sviluppando conoscenze ed acquisendo le attrezzature necessarie per far fronte alla nuova vitalità generata dal turismo in valle. Nel 1984, Giovanni Battista, entra definitivamente nella dit-
ta di famiglia e a partire da quell’anno, si costituisce di fatto l’Impresa Fontan s.a.s. Nei successivi decenni, l’attività si è concentrata prevalentemente su lavori di edilizia civile in particolare su ristrutturazioni, costruzioni ex-novo e riqualificazioni. Se le attività di edilizia rappresentano il cuore centrale dell’essere impresa, non mancano nell’esperienza acquisita le attività complementari come: costruzioni di acquedotti e condotte in genere, partecipazioni in appalti con enti pubblici e privati, lavori
stradali e movimenti terra. il progressivo mutare delle condizioni economiche del nuovo millennio ha accresciuto la consapevolezza che, per poter continuare questa storia di famiglia, debba emergere all’interno dell’impresa un’orientamento totale verso la professionalità. Le sfide quotidiane si vincono perciò solamente con dedizione e passione costanti, coesione di gruppo che esalti le specifiche capacità ed un prodotto che soddisfi le diverse esigenze del committente.
Impresa ad alta quota per rispettare l’ambiente «Sparisce
un tubo nero da molti contestato e la zona ritorna ad essere intatta»
▲La zona in cui si sono svolte le operazioni di posa del cavo Siror - In uno scenario uni- mente pilotato dai fratelli Marco, con temperatura ester- co e Gabriel Kostner, con un na di zero gradi centigradi primo passaggio verso le ore a 2700 metri e una giornata 8.30 del mattino, ha trasporparticolarmente ventosa, è tato il cavo della lunghezza di avvenuta la posa in opera di 250 metri e pesante circa 9,5 quintali, da Passo Rolle fino al un nuovo elettrodotto a San Rifugio Pedrotti sull’altopiano Martino di Castrozza. della Rosetta, raggiungibile da Le operazioni in volo San Martino di Castrozza. L’Ecureuil AS 350 B3 abil-
Le difficoltà nella posa aerea del cavo A causa anche del vento, il cavo che pendeva per tutta la sua lunghezza, oscillava nel vuoto e questo non consentiva alla ditta esecutrice dei lavori, coordinata da Gianantonio Fontan, di posarlo con precisione a terra. La squadra di tecnici però, con manovre collaudate da anni di esperienza in lavori di montaggio ad alta quota, è riuscita ha risolvere la situazione in poco tempo, riuscendo nella difficile opera di posa. La mattinata si è conclusa con la posa di un secondo cavo, dal peso complessivo superiore agli 8 quintali e con il trasporto di ulteriori materiali per completare la rete fognaria prevista dal progetto. I lavori con l’elicottero oltre ad essere estremamente pericolosi e complessi, sono sempre, anche per i numerosi turisti presenti nella località alpina, momento di grande attrazione, che richiedono però capacità professionali uniche per chi pilota macchine così sofisticate a quote così elevate.
Impresa Fontan
Lavori per la realizzazione del
collettore fognario a servizio dell’Altopiano della Rosetta (Rifugio Pedrotti – Sat)
TIPOLOGIA LAVORI FOGNATURA ELETTRIFICAZIONE TIPOLOGIA LAVORI FOGNATURA ELETTRIFICAZIONE LUNGHEZZA SCAVO
DITTE IMPEGNATE
INGEGNERE PROGETTISTA DIRETTORE LAVORI
COMMITTENTE Comune di Siror Società Alpinisti Tridentini (S.A.T.) IMPORTO LAVORI € 410.000,00 € 200.000,00 KM 2 IMPRESA FONTAN S.A.S. ELIKOS – ELICOTTERI ZANETEL MAURO ESCAVATORE RAGNO CASETTA S.R.L. IMPIANTI ELETTRICI PRIMIERO DISGAGGI SUPPORTO OPERATIVO SIEF ALBERTO - ESPLOSIVI NAMI RICCARDO
0439/62837 riccardo.nami@tele2.it Residenza: Pieve di Transacqua (TN) PALMINO FABRIZIO
RESPONSABILE SICUREZZA
di Fontan Giovanni & C. Sas VIA PASSO ROLLE, 7
0439/64118 fabriziopalmino@libero.it Residenza: Siror (TN)
SAN MARTINO DI CASTROZZA (Siror) TN
TELEFONO 0439 68498 impresa.fontan@libero.it
info@elikos.com
La ditta Elikos Srl dei fratelli Marco e Gabriel Kostner si é costituita per soddisfare le diverse esigenze della clientela dei comprensori dolomitici per il trasporto di E-mail: info@elikos.com persone Kostner +39 335 7880149 · Kostner Marco +39 335 7880150 e Gabriel di materiale di ogni genere. Ufficio amministrativo: Elikos Srl · Str. Dantercëpies 16 · I-39048 Selva di Val Gardena (BZ) - Italia Sede operativa: Elikos Srl · Pontives 26/A · I-39040 Laion (BZ) - Italia
Zanetel Mauro
38054 siror (TN) - via Civerza, 9
Tel. 347/1580929 - 349/2621984
Demolizioni - Movimenti terra - Sistemazioni del terreno e Interventi con escavatore ragno
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
skype lavocedelnordest.it
13
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
PAGINA Redazionale
EVENTI D’AUTUNNO
Wellness, gourmet, activity, art & music
Come ogni anno l’Hotel Isolabella a Fiera di Primiero propone una rassegna di eventi e attività nel mese di ottobre legate alla ristorazione, alla musica ed al benessere.
ISOLA D’ARTE
Una serie di proposte ed eventi legati all’Arte ed alla Musica, elemento caratterizzante la nostra offerta ricettiva, che a cui abbiamo piacere di invitarvi.
dedicato all’arte contemporanea e realizzato in collaborazione con la galleria Arte Boccanera Contemporanea di Giorgia Lucchi (www.arteboccanera.com).
sabato 4 Ottobre, ore 19.00 : Inaugurazione ISOLA D’ARTE ore 20.30 : Serata enogastronomica su prenotazione con menu dedicato ai presidi slow-food e con il produttore della «bollicina dell’anno» Franciacorta Saten, fregiato dalla guida del Gambero Rosso del 2007 ore 22.00: Concerto dei Tune up, gruppo musicale dell’artista Alessandro Bazan (batterista jazz). I tune up sono un quartetto composto da amici uniti dalla passione disinteressata per il Jazz dagli anni del pop ai primi anni Settanta.
Proposte
ISOLA FOOD&JAZZ
Proposte
S
i tratta di tre importanti mostre personali caratterizzate da opere recenti e dislocate in tre specifici luoghi all’interno dell’Hotel Isolabella – negli spazi della hall, del bar e della zona Wellness – e presso l’antico Maso in località Giasinozza-Val Noana. In questi luoghi saranno allestite opere d’arte che spaziano dalla pittura all’installazione, realizzate dal palermitano Alessandro Bazan, dalla bresciana Viviana Buttarelli e dall’olandese Lydia Jonkman.
avrà come protagonista la musica ed una originale kermesse musicale che vedrà protagonisti famosi gruppi musicali ed artisti per tutto il mese di Ottobre.
Venerdì 10 Ottobre,
Venerdì 17 ottobre,
Venerdì 24 ottobre,
Venerdì 31 ottobre,
ore 20.00 Menu dedicato al presidio slow food «La Granda» (bovino di razza piemontese), presente Stefano Capaldo presidente del Consorzio e Francesco Serafini. Serata enogastronomica su prenotazione
Ore 20.00 Menu dedicato ai presidi slow-food. Serata enogastronomica su prenotazione con TRIPLE A, vini biologici e biodinamici. Presenti i responsabili del marchio ed i produttori
ore 20.00 Menu dedicato al pesce di Ramon Peña. Presenti i vini spagnoli. Serata enogastronomica su prenotazione.
ore 20.00 Menu leggero ma con gusto: cucina alternativa e con grande leggerezza. Degustazioni di vini
ore 22.00 Evento stagionale con Cisi, Di Castri e Sferra. Presentazione del nuovo CD intitolato WELCOME.
ore 22.00 Concerto di Tommaso Cappellato trio, special guest Antonio Faraò.
ore 22.00 Concerto di NO SMOKING QUINTET.
con le 150 etichette della carta dei vini dell’Isolabar. Serata enogastronomica su prenotazione. ore 22.00 Concerto con Chris Costa Caress .
Il Ristorante e i Menù Degustazione sono prenotabili dal giovedì alla domenica
per maggiori informazioni e dettagli, visitate e prenotate su www.hotelisolabella.it ART&MUSIC Hotel IsolaBella, Via Risorgimento,4 - Transacqua - 38054 Fiera di Primiero Tel. +39.0439.762276 - Fax +39.0439.765455
14
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
Se vuoi promuovere il tuo evento con una pagina redazionale richiedi un preventivo a pubblicita@lavocedelnordest.it
Gran festa del Desmontegar
PAGINA Redazionale
copyright © Foto Enrico Longo Primiero
QUATTRO GIORNI D’AUTUNNO A PRIMIERO
GRAN FESTA DEL DESMONTEGAR è un’occasione per incontrare i protagonisti di questo mondo: allevatori, malgari, casari... che raccontano le loro esperienze di contadini del Duemila, impegnati a far convivere pratiche tradizionali ed innovazioni tecnologiche. Non perdetevi dunque questa grande festa di fine settembre, in occasione del rientro
25 - 26 - 27 - 28 settembre 2008 a Primiero delle mandrie dopo l’alpeggio estivo.La spettacolare sfilata della «Desmontegada» nella giornata di domenica è il momento culminante di quattro giorni di iniziative dedicate all’allevamento ed i prodotti caseari, organizzate dal Comitato Tradizione e Cultura di Siror assieme all’Associazione Tonadighi Strighi e all’Unione Allevatori di Primiero. Pomeriggio di degustazione alla scoperta dei prodotti degli Agritur di Primiero e Vanoi con la musica dei Beatrich Fiera di Primiero Piazza Cesare Battisti dalle 15.30 alle 19.00
Info BOX COMITATO ORGANIZZATORE: •Comitato Tradizione e Cultura di Siror •Associazione Tonadighi Strighi - Tonadico •Unione Allevatori della Valle del Primiero Tel. 0439.62403
INFORMAZIONI/PRENOTAZIONI: •Primiero Hotels - The Dolomites Hotel Group - Via Guadagnini, 25 - 38054 Fiera di Primiero (TN) Tel. 0439.762525 / Fax 0439.62403 info@primieroiniziative.it www.primieroiniziative.it
PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE Giovedì 25 settembre Nella mattinata, in concorso le migliori bovine delle stalle del Primiero Presso: Fiera di Primiero Piazzale dell’autostazione Venerdì 26 settembre Mattina USCITA DI NORD WALKING Escursione con istruttore di nord walking per imparare le basi di questa disciplina: Partenza dall’ Agritur Dalaip dei Pape con colazione energetica a base di yogurt e piccoli frutti e arrivo all’ Agritur Broch per un pranzo sportivo. Pomeriggio GLI AGRITUR IN FIERA Pomeriggio di degustazioni in centro a Fiera di Primiero, alla scoperta delle miglioi ricette degli Agritur di Primiero e Vanoi. Sabato 27 settembre EN DI’ AL MASO Facile passeggiata guidata di circa 4 km in Val Canali, dedicata alla scoperta della tradizione contadina di montagna: l’allevamento di bovine, capre e api, la lavorazione del latte, la fienagione, la lavorazione del feltro. Lungo il percorso si succedono degustazioni di prodotti caseari, marmellate, miele, carne fumada e grappe. In conclusione concerto di canti della montagna. IL MASO PER I NOSTRI NONNI - Ritrovo ad ore 8.30 in Val Canali, in località Camp (circa 1 km dopo Villa Welsperg, parcheggio nelle vicinanze). Pranzo al sacco.
Domenica 28 settembre LA DESMONTEGADA
Rievocazione di un’antica tradizione del Primiero e omaggio alla dura e laboriosa vita contadina di montagna: questa è la DESMONTEGADA. La sfilata delle mandrie, condotte dai loro propritari in abbigliamento tradizionale, con l’accompagnamento di bande e gruppi folcloristici.Com’è costume nelle valli di montagna, le vacche sono addobbate con fiori e nastri e nel corso della manifestazione viene premiato il gruppo più coreografico. Partenza alle 10.30 dal paese di Siror, per proseguire poi lungo la statale e arrivare a Fiera verso le 11.15. Da qui il corteo si dirigerà a Transacqua per giungere infine a Tonadico dove nella zona sportiva la festa continuerà con la musica dei BEATRICH e con stand gastronomici. A Tonadico inoltre sarà allestito un mercatino di prodotti tipici.
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
15
La Voce del Feltrino e Bellunese Lamon e Sovramonte, la delusione dopo i Referendum Percorrendo la statale 50, poco dopo Ponte Serra in direzione Fiera di Primiero su di uno sperone di roccia campeggia un grande cartello giallo recante la scritta «Sovramonte terra trentina per volontà popolare». Sulla sponda opposta della valle si eleva l’altopiano di Lamon, terra che per prima ha gridato con forza la sua «voglia di fuga», il disagio profondo e le difficoltà che caratterizzano il vivere in montagna. Un unico altopiano diviso in due da un torrente, il Cismon, da una val-
le che, anziché separare, ha unito due territori già legati da vicende storiche, oltrechè da tradizioni profonde e stili di vita, da un sentimento secessionista che ha scosso profondamente un’intera nazione, grazie a due referendum plebiscitari che, col loro risultato, hanno sancito la volontà della popolazione locale di «lasciare» la provincia di Belluno, per approdare alla contermine Provincia Autonoma di Trento, nell’estremo e disperato tentativo di non far morire due comunità di montagna
già vicine al collasso demografico e sempre più povere di risorse. Qualche anno dai due referendum è trascorso. Il mondo politico pian piano si è mosso ma, una decisione definitiva in merito non è all’orizzonte. Nella gente si avverte comprensibile delusione. Tracciano un quadro della vicenda e delle ipotesi future, Renzo Poletti, ideatore e prim’attore del referendum lamonese e Federico Dalla Torre, assessore del comune di Sovramonte e portavoce del locale comitato referendario.
«La gente si sente sfiduciata e rassegnata» Qual’ è la situazione a tre anni dal plebiscito decretato dalla popolazione lamonese per il cambio di provincia? Quali sono le sensazioni che la gente le comunica? Entusiasmo o apatia e rassegnazione? LAMON - Dopo il brillante risultato della consultazione popolare, la situazione si è andata ingarbugliando, volutamente insabbiata da parte delle forze contrarie al cambio di regione. Il proliferare di comuni che hanno superato il referendum ( 29 ) e di altri che si accingono a farlo ( oltre 30 ) stanno mandando in confusione quei politici che dovrebbero ricordarsi che in democrazia la volontà popolare è importante e va rispettata. Di fronte all’indecisione dimostrata dalla politica la questione ora è volutamente posta in situazione di stallo fino al momento in cui non si riuscirà a creare una forza tale da far capire al mondo politico che la sovranità appartiene al popolo. E’ evidente che di fronte a questa assenza di risposte la gente si senta sfiduciata e rassegnata. Il mondo della politica pare lontano e sordo alla volontà popolare. Anche i Lamonesi confermano questa tesi. La politica ha compreso appieno le istanze gridate con forza attraverso il referendum? All’inizio il significato profondo della mia proposta non era stato capito. Le reazioni, infatti, erano di scherno e pietismo. Alcuni davano il loro assenso solo per un utile personale. Uno dei pochi che ha creduto e sostenuto, e sostiene fino in fondo il mio progetto, è stato ed è Boato Marco assieme a molti rappresentanti della Lega. Il tempo, poi, ha spinto altri partiti a sfruttare «il caso Lamon» per progetti diversi dall’originario , come per es. Autonomie Provinciali e Autonomie Regionali. Altri ancora sono profondamente contrari. Quali sono le forze politiche che la hanno maggiormente delusa e chi l’ha sempre sostenuta?
Il partito che più di ogni altro mi ha deluso è stato l’ex Ds, a livello regionale , provinciale , locale ed anche Nazionale che, sempre e comunque, ha voluto imporre quel centralismo che io chiamo antidemocratico. Alcuni ex margheritini si sono caratterizzati per la loro linea politica ondivaga. Devo invece elogiare la Lega per la sua favorevole immediata presa di posizione, tutt’ora impegnata nella riuscita del progetto, oltre ai partiti della sinistra alternativa che si sono comportati alle votazioni con correttezza e coerenza . Forza Italia ad esempio, è favorevole al passaggio dei comuni dell’Alta val Marecchia mentre per quanto riguarda noi è contraria. Probabilmente le idee, a seconda dell’altezza, vanno fuori sintonia. Quali sono i prossimi passi che andrà a compiere per rivendicare il rispetto della volontà referendaria? E’ necessario fare alcuni passi indietro per poter capire le azioni che in futuro il «comitatone» farà. Dico «comitatone» perché, come ben tutti sanno, si è formato questo organismo che ha il compito di analizzare e tracciare le linee politiche e di azione
TENDE DA SOLE E DA INTERNO SU MISURA
al 70 % 0 2 l a d o t Scon liamento g i b b A i d i su Tessut o Trasferimento in per Pross ce alle Torri Residen FELTRE (BL) - Via Rizzarda, 5 Tel. e Fax 0439 302435- Cell. 393 9114245
di tutto il movimento che si arricchisce di nuovi elementi provenienti da nuovi Comuni. Una metafora per far capire il perchè dell’ unione. Le dita di una mano da sole non riescono a sollevare pesi e compiere particolari movimenti, tali da farle sembrare quasi inutili. Se noi però le uniamo e le serriamo possono diventare uno strumento forte (pugno) che usato contro chiunque può far male. Ora il primo passo per sbrogliare la matassa è stato quello di unirsi nella lotta mantenendoci diversi nella specificità. Il secondo passo è stato quello di intensificare i rapporti con politici locali , regionali e nazionali per creare in tutte le regioni in cui siamo presenti un movimento di opinione ed elettorale non secondario (attualmente siamo presenti in 10 regioni). Terzo passo, quello di rinforzare la nostra organizzazione con aggiunta di consulenti importanti (giuristi , docenti del territorio ecc.) Quarto, l’utilizzo dei tribunali nazionali e internazionali come forma di lotta per il raggiungimento del nostro obiettivo. Quinto, l’incontro con il ministro dell’interno Maroni che tra breve si effettuerà. Ed altro ancora che, per il momento è opportuno non svelare. E’ innegabile che vi è stata tra lei, ideatore della strada che ha condotto al referendum di Lamon e gli appartenenti al Comitato, ora in larga parte facenti parte dell’amministrazione comunale, ben più di una divergenza. Di metodo e di approccio oppure anche, ora, di pensiero? Per quanto riguarda i rapporti con l’attuale Amministrazione mi sento di confermare un’innegabile divergenza. Divergenza che non nasce da ambizioni personali che molti mi attribuiscono, quale quella di voler fare il sindaco, bensì dal fatto che lo schierarsi , come è successo in modo così vistoso, avrebbe creato problemi con possibili partiti amici. Tengo a precisare che di tutti i membri del comitatone e dei comitati fuori Lamon (oltre cento persone) uno solo appartiene all’amministrazione comunale. Oltre a questo vi è divergenza anche di pensiero. La democrazia è far partecipare attivamente la popolazione alla gestione globale della vita amministrativa (si amministra con la gente non per la gente) e poi non vedo ancora il progetto che dovrebbe permettere di costruire veramente una Lamon nuova.
«La politica troppo distante dai cittadini» Nel marzo 2002, sulle colonne del «Sovramontino», per la prima volta lei pose in evidenza la questione referendaria. Quanto, da allora, sono mutati i suoi personali sentimenti e sensazioni sull’argomento a seguito di quella che oramai, dopo il referendum, può essere considerata la «storia secessionista» dell’altopiano sovramontino? SOVRAMONTE - Quell’articolo apparso sul bollettino fu la somma di una serie di provocazioni fatte da vari Sovramontini che io poi sintetizzai. Ammetto, senza nessuna pretesa di protagonismo, che la fiamma fu in verità data da un intervista rilasciata da me al Corriere dell Alpi all’indomani del referendum lamonese dove ponevo ai Sovramontini la questione se stare fermi o partire anche noi con qualcosa di importante. I miei sentimenti sono rimasti invariati e con essi anche la voglia di cambiare per quanto possibile il futuro della nostra comunità. La sensazioni che provo, però, è che ancora una volta la politica, invece di fare il bene del cittadino, stia cercando qualsiasi espediente per affossare le giuste richieste delle persone. Molti politici hanno giocato e stanno giocando la politica del logoramento che porta come conseguenza la demotivazione. Ritiene, alla luce di quanto avvenuto a seguito della consultazione referendaria, ancora valida l’espressione da lei usata : «Una comunità può finalmente decidere sul suo futuro»? Di quello che ho scritto non ho nulla da ripudiare perchè fiducioso della nostra Costituzione dove è scritto apertamente che sono le persone a fare la democrazia e non i partiti. Comunque vada a finire, se i politici avranno il coraggio di decidere, il voto Sovramontino rimane una pagina storica della volontà popolare di cambiare regione o di protestare verso un sistema di governo che fa morire i paesi di montagna e non da futuro. Lamon e Sovramonte antesignani del secessionismo. Un unico altopiano diviso dal corso del Cismon. Vi è sempre stata piena sintonia e condivisione delle «affinità elettive referendarie» o si sono manifestate nel corso della vicenda
sensibili diversità di approccio su tema? Ricordo la sera che incontrammo alcuni rappresentanti della causa lamonese che ci dissero come l’eventuale nostro referendum non avrebbe danneggiato assolutamente il loro. Non posso nascondere che durante la campagna referendaria sovramontina ci siano state con il comitato di Lamon alcune prese di posizione infelici dove l’eventuale nostro successo avrebbe rallentato l’iter della loro istanza. Ora sinceramente posso affermare che i disguidi sono stati superati e i due comitati collaborano attivamente insieme. Passaggio al Trentino o no, la collaborazione lungimirante dell’amministrazione sovramontina col Primiero è una realtà. Quali le potenzialità e quali ulteriori sviluppi attendono le progettualità già consolidate? L’accordo dell’allora sindaco Dalla Corte per l’ingresso di Sovramonte in Primiero Energia e la successiva fattiva collaborazione delle giunte Scalet con i sindaci del Primiero e Vanoi hanno creato una collaborazione lungimirante che va sostenuta e ampliata. Le potenzialità sono molteplici sia nel campo della ACSM sia in ulteriori settori aperti con gli accordi di Castel Ivano. Sicuramente in ambito energetico le progettuelità future ci sono così come in ambito turistico dove si sta cercando di sostenere con forza la realizzazione della pista ciclabile di collegamento tra la Valsugana e il Primiero. Non posso tralasciare il fattore istruzione e trasporti che saranno due servizi ottimali per la nostra comunità. Legge regionale per le aree svantaggiate, Accordo di Castel Ivano, Fondo Lanzillotta. Sono sufficienti le possibilità offerte da questi strumenti per arginare la «voglia di fuga» dei comuni referendari ? Tutto ciò che serve per migliorare le condizioni di vita dei nostri cittadini e fermare lo spopolamento è ottimo e ben accetto però i Sovramontini vogliono una risposta chiara alla loro volontà di cambiare regione. I provvedimenti adottati possono anche arginare alcuni problemi ma per essere risolutivi devono essere definitivi e non triennali. Una battuta fulminea. Quali sono, oggi, le reali possibilità per il comune di Sovramonte, di entrare a far parte del territorio trentino? Per me è come scalare l’Everest ma gli alpinisti più cocciuti arrivano in cima! Daniele Dalla Valle
“A tavola nel feltrino:
COMUNE DI LAMON
IL FAGIOLO
PRO LOCO LAMON
“
CONSORZIO TUTELA FAGIOLO DI LAMON
REGIONE DEL VENETO
COMUNITÀ MONTANA FELTRINA
Mostra Mercato del Fagiolo
SETTEMBRE 2008
LAMON (Belluno)
Per informazioni: Pro Loco Lamon 0439.96393 www.prolocolamon.it
Programma
VENERDI’ 19 SETTEMBRE Ore 18.00 Ore 19.00 Ore 20.45 Ore 21.00
Inaugurazione 19° edizione “A Tavola nel Feltrino: il Fagiolo” Consegna “Premio Facen” e premi “Il Gazzettino” - (Teatro Don Bosco) Inaugurazione mostre / Apertura stands gastronomici Convegno a cura della Cassa Rurale di Castello Tesino - (Teatro Don Bosco) Bad Society in concerto -cover band- (Piazza III Novembre) Musica dal vivo - (Piazza Pesa)
SABATO 20 SETTEMBRE Ore
9.00
Ore 10.00
Ore 12.00 Ore 14.30 Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore
15.00 16.00 17.00 18.30 19.00 20.30 21.30
Apertura stands Mostra Mercato del Fagiolo / Apertura mostre Apertura spazi espositivi: artigianato locale – mercatino Convegno “Da Lamon all’Africa: la coltura del fagiolo fatore di identità culturale e di sviluppo locale” a cura di Consorzio per la tutela del fagiolo di Lamon, Comune di Lamon, COSPE, Legambiente Veneto, Legambiente Dolomiti C.E.A. - (Teatro Don Bosco) Apertura stands gastronomici Convegno sulle malattie metaboliche ereditarie a cura dell’associazione Cometa A.S.M.M.E. (Teatro Don Bosco) Dimostrazione di karate a cura dello Jisei Budo a.m.i. Lamon - (Piazza III Novembre) Dimostrazione antichi mestieri lamonesi a cura del gruppo folk “Drio le Peche” - (Chiesa San Daniele) Esibizione dei Tamburini e Sbandieratori del quartiere Castello di Feltre - (Piazza III Novembre) Apertura stands gastronomici La tosatura delle pecore - (Piazza III Novembre) Spettacolo di arte di strada con il gruppo Ale2 - (Piazza III Novembre) Wongole in concerto - (Piazza III Novembre) Musica dal vivo con gli Old Fun Baby - (Piazza Pesa)
DOMENICA 21 SETTEMBRE Ore
9.00
Ore
9.45
Ore 11.00 Ore 12.00 Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore
14.00 14.30 15.00 15.30 15.45 16.00 17.15 17.45 18.30 20.30
Apertura stands Mostra Mercato del Fagiolo / Apertura mostre Apertura spazi espositivi: artigianato locale – mercatino Dimostrazione di arti marziali a cura dell’ Ass. Centro Studi Arti Marziali Fu Dou Shin di Dolo m° Mario Spillere - (Piazza III Novembre) Esibizione Gruppo Folkoristico Caprivese “Michele Grion” -Gorizia- (Piazza III Novembre) Apertura stands gastronomici La Tosatura delle Pecore - (Piazza III Novembre) Spettacolo di giocoleria con I Fratelli Al - (Piazza III Novembre) Esibizione dell’orchestra ImprovvirusSoundExperience - (Piazza III Novembre) Dimostrazione antichi mestieri lamonesi a cura del gruppo folk “Drio le Peche” - (Chiesa San Daniele) La Tosatura delle Pecore - (Piazza III Novembre) Musica dal vivo - (Piazza Pesa) Esibizione del Gruppo Folk di Canazei - (Piazza III Novembre) La Tosatura delle Pecore - (Piazza III Novembre) Spettacolo di giocoleria con I Fratelli Al - (Piazza III Novembre) Apertura stands gastronomici Musica dal vivo con Gli Skoli - (Piazza III Novembre)
Nessun’altra banca Vi è più vicina
UNPLI VENETO
UNPLI BELLUNO
PROTEZIONE CIVILE LAMON
LEGAMBIENTE
Grafica SMAA - Stampa DBS - 8.08 - MC
19 20 21
Gastronomia - Artigianato - Mostre - Folklore
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
17
La Voce del Feltrino e Bellunese L’idea. Antonio Pante ebbe l’intuizione delle potenzialità del fagiolo di Lamon già negli anni ’30.
Il Fagiolo nella storia ■■ LAMON - Una famiglia di imprenditori lungimiranti. Veri pionieri, con tutti i distinguo del caso, di quello che, quasi sessant’anni più tardi sarebbe diventato il Consorzio per la Tutela del Fagiolo di Lamon. Già negli anni ’30, infatti, Antonio Pante detto «Tona» commerciante in alimentari e proprietario dell’Albergo Belvedere, capostipite di una famiglia numerosa, undici infatti furono i suoi figli, aveva compreso le grosse potenzialità commerciali che il fagiolo di Lamon - calonega, spagnoi, spagnolit e canalin - poteva offrire sul mercato. Non a caso, dunque, Antonio aveva confezionato per il prezioso legume dell’altopiano, una veste di prim’ordine ed estre-
Rifiuti e innovazione Nei paesi scandinavi ed in particolare in Svezia la società ENVAC - leader mondiale nello smistamento automatico dei rifiuti - ha brevettato e sviluppato una serie di prodotti altamente tecnologici che assicurano l’efficienza ed il controllo all’interno di tutta la filiera dei rifiuti. L’utente utilizza una tessera a microchip per conferire i rifiuti differenziati in speciali sacchetti con sistema ottico. Ogni colonnina, differente per il rifiuto secco e l’umido, riceve il sacchetto e lo immette in nelle tubazioni pneumatiche. Una volta arrivato a
Una storia lunga 2000 anni ■■
Belluno Quattro chilometri di quello che oggi è poco più di un sentiero, con pendenza costante, attraversa a mezza costa il pendio, immerso nel silenzio della vegetazione rigogliosa. La montagna, silenziosa, ne conserva le vestigia e i ricordi. In alcuni tratti, scavati nella roccia, sono ancora visibili i solchi tracciati dai carri che accompagnavano la marcia delle legioni dirette verso il Danubio ; quattromila, anche seimila uomini in periodo imperiale. Questo è ciò che rimane, oggi, dell’antico splendore di una delle più importanti arterie militari della Roma imperiale, la Via Claudia Augusta Altinate, nel suo tragitto in terra lamonese. Il tracciato è stato recuperato in parte, grazie ad un intervento in occasione della 5° esercitazione sezionale della Protezione Civile dell’A.N.A. di Feltre avvenuta il 2 maggio del 1999 e, con l’opera di quasi 400 volontari dislocati in 14 cantieri lungo il percorso, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica del Veneto,
mamente appetibile per il consumatore con la quale commercializzare il prezioso legume, ovverosia un elegante sacchetto della capacità di un chilogrammo, recante la dicitura «Veri ballottoni Lamon EXTRA», con al centro un logo raffigurante due baccelli che «abbracciavano» lo stemma del comune. La richiesta del prodotto, a livello regionale, era già notevole al periodo, tanto che l’attività di commercializzazione dello stesso, iniziata su larga scala da Antonio, venne proseguita ed incrementata dal figlio Claudio erede del negozio di alimentari. Già, dunque, nei primi decenni del secolo scorso, era stata resa giustizia, alle qualità e alle proprietà di quel legume che, di seguito
alla scoperta delle Americhe, fu introdotto, intorno al 1528 – 1532 tra le colture dell’altopiano lamonese, ivi trovando un ambiente particolarmente adatto alla crescita e allo sviluppo, tanto da farne, per generazioni, uno degli elementi base del-
la povera cucina locale, sino a diventare, oggi, a buon diritto, ricercatissimo e rinomato nei menù della più alta cucina internazionale e a ricevere, grazie all’attività del Consorzio per la Tutela del Fagiolo di Lamon, nato nel 1993, il marchio IGP nel Daniele Dalla Valle 1996.
destinazione, ogni sacchetto sarà riconosciuto dal centro di smistamento e collocato automaticamente in appositi dispenser. Questa tecnologia si sta diffondendo rapidamente nel Nord Europa, sta aiutando le amministrazioni comunali a risolvere il problema rifiuti in maniera strategica ed efficiente. L’Italia potrebbe fare altrettanto, non solo per risolvere il problema munnezza nei primi giorni del Governo Berlusconi, ma soprattutto per dare slancio alla tecnologia applicata alla sostenibilità energetica ed ambientale. Il rifiuto negli anni Duemila sta divenendo definitivamente una nuova risorsa, non si dovrebbe scordare! Michele Gubert
è stato eseguito un intervento non solo di carattere naturalistico e di messa in sicurezza del tracciato ma, altresì, teso al recupero a alla rivalorizzazione dello stesso dal punto di vista storico.
mento di alcune strutture perimetrali che possono essere ricondotte al mitico «Castel Furlan», fortilizio che permetteva di sorvegliare il percorso della via Claudia Augusta e comunicare con gli altri presidi posti a difesa del tragitto.
■ La necropoli romana di S.Donato
Le attenzioni che, nel corso dell’ultimo decennio, sono state con costanza rivolte alla Via Claudia Augusta, anche e soprattutto grazie alle progettualità transnazionali finanziate dalla Comunità Europea, hanno condotto ad un interesse sempre crescente nei confronti di un patrimonio storico- culturale, del quale purtroppo, ad oggi, le potenzialità nel nostro territorio sono ancora tutte da scoprire. Tuttavia, nell’agosto del 2000 avviene una grande scoperta. Durante i lavori di scoticamento del terreno da parte delle ruspe, per la realizzazione di una strada silvo – pastorale, emergono, nella zona dei «Piasentot», nella frazione di S.Donato, i primi interessantissimi reperti. Stop immediato ai lavori. Interviene la Soprintendenza ed iniziano le indagini. Un vero e proprio tesoro di enorme interesse storico e culturale celato dalle viscere della terra per quasi 2000 anni. Oltre settanta sepolture, fitte ed in posizione fetale, risalenti ad un periodo che si attesta tra la fine del I sec. D.C. e l’inizio del IV. Nella necropoli vi erano sicuramente problemi di spazio, anche se gli scheletri rinvenuti non
■ La mostra
Ponte romano sulla Claudia Augusta▲
erano mai sovrapposti. Dagli scavi sono emersi ricchi corredi da sepoltura dai quali spiccano preziose collane in elementi di vetro, ambra e argento,. Fibule, orecchini dalla forma particolarissima e ricercata, anelli, bracciali, attrezzi di uso quotidiano, oltre ad una grande presenza di monete, l’obolo che le anime dei defunti consegnavano nelle mani del traghettatore infernale Caronte per favorire il loro passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti. Dove si è morti, in
precedenza, si è vissuto. Gli esperti suppongono che l’antico abitato di origine romana sia collocato sotto a quello attuale di S.Donato. Le quattro campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza Archeologica di Padova dal 2000 sino ad oggi, sotto la guida della Dott.ssa Marisa Rigoni, oltre a disvelare la presenza della necropoli, hanno condotto alla scoperta di alcuni resti murari riconducibili ad abitazioni di tipologia romana risalenti al II sec. D.C. e al rinveni-
I reperti emersi nel corso degli scavi, patrimonio preziosissimo, può essere ammirato, ora, nei locali della Mostra archeologica sulla « Necropoli romana di S. Donato », sita in via Resenterra. Il grande sforzo fatto dagli amministratori locali e la sensibilità messa in campo per trattenerli in loco è stata coronata da successo. Inaugurata ufficialmente nel dicembre del 2005, costituisce un unicum nel suo genere. Un allestimento abile e sapiente contribuisce alla fruizione dell’esposizione. I calchi di due sepolture, una umana e quella del rituale del bovino, completano un’esposizione di assoluto valore e fascino. La possibilità di accedere con regolarità e facilità ad un patrimonio storico-culturale di grande valore, ha suscitato lo stupore e l’interesse di locali e non che, nella maggior parte dei casi, per la prima volta, hanno avuto la soddisfazione di poter ammirare la numerosa e ricca oggettistica proveniente della vasta e ricca necropoli romana de « I Piasentot». Daniele Dalla Valle
18
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
Se vuoi dire la tua sulle pagine del nostro giornale, invia una mail all’indirizzo: dilatua@lavocedelnordest.it
La Voce del Trevigiano Il Veneto che verrà. Per Gentilini il prossimo governatore del Veneto sarà un leghista
«Lo sceriffo di Treviso» si racconta
Alpino con origini trentine, non fa ferie da 15 anni e segue personalmente i lavori del Comune. Ecco la sua visione della politica e dei problemi del Nordest TREVISO - Sono passate da poco le 9 del mattino quando il videsindaco della città di Treviso, Giancarlo Gentilini ci riceve in sala Giunta. Splendidi quadri antichi e lampadari di grande pregio, ci circondano mentre una stretta di mano molto decisa, ci accoglie accompagnata da un sorriso altrettanto cordiale. Per i trevigiani è rimasto comunque il vero sindaco della città, che l’ha fatta tornare uno scrigno di cultura, di ordine e pulizia, ma per molti è sempre e solo il sindaco della «tolleranza zero», che esterna a ripetizione contro stranieri e gay, con provvedimenti a volte molto discutibili. Nonostante questo, i trevigiani sono molto soddisfatti del loro sindaco dal carattere di ferro, quello che era ed è rimasto a tutti gli effetti il primo cittadino della città. Alpino con origini trentine - Nato a Vittorio Veneto nel 1929, Gentilini si definisce amministratore e non politico. Laureato in giurisprudenza, ed ex responsabile dell’ufficio legale di Cassamarca (in pensione) è stato sindaco di Treviso ed attualmente ricopre la carica di vicesindaco della stessa città. Bossi gli ha più volte proposto una candidatura Parlamentare, ma lui ha sempre preferito rimanere a Treviso per occuparsi della città. «Non faccio ferie da 15 anni – tiene a precisare – perchè i lavori vanno seguiti sul campo. Porto sempre con me un libretto dove mi appunto nei bar, per le vie della città, le lamentele dei miei cittadini. La mia forza è stata quella di portare le istituzioni in mezzo ai cittadini, facendole uscire dalle stanze dei partiti». «Lo sceriffo» come chiamano Gentilini da queste parti, ha un legame molto stretto con il Trentino, perchè alcuni suoi lontani parenti erano originari proprio della Val di Sole.
Durante i suoi mandati, ha attuato molte politiche di recupero su tutti i quartieri della città, soprattutto periferici, e sul centro storico. Gentilini ha anche la singolare abitudine di seguire di persona l’andamento dei lavori. I suoi interventi hanno permesso l’aumento delle attività ricettive e delle presenze turistiche in città. Oltre che dal punto di vista delle infrastrutture, Gentilini e la sua giunta hanno attuato anche politiche in tema di sicurezza - molto sentite dal politico veneto. Una tra queste è stata quella di realizzare piccole scelte architettoniche (come aggiungere fioriere sui ponti o eliminare panchine in luoghi defilati) per impedire bivacchi. Per sensibilizzare gli automobilisti sul pericolo di una guida poco accurata, decise di far dipingere dei teschi presso alcuni incroci pericolosi, copiata anche da altri. Attraverso la collaborazione della «Fondazione Cassamarca» e del suo presidente, Dino de Poli, ha contribuito a riportare in città gli studi universitari. Gentilini ha acquistato una certa popolarità a livello nazionale per certe sue dichiarazioni su gay, extracomunitari e sul suo inconfondibile stile meglio conosciuto come «tolleranza zero». Sindaco, che cosa significa essere il Primo cittadino di una città come Treviso? «Per capire Treviso bisogna essere presenti giorno e notte - ci dice con il sorriso sulle labbra mentre si stira una cravatta verde sgargiante -, di solito sono in ufficio anche prima delle 8 fino al termine della giornata. La mia amministrazione ha impresso un segno indelebile in tutto il Nordest con l’aiuto di banche e imprenditori che hanno creduto in me e nei mie collaboratori». Perchè non vuole definirsi un politico? «Io sono prima di tutto alpino, un amministratore e forse poi un politico. Ho imparato in questi anni che la gente non vuole chiacchiere, ma chiede risposte serie e rapide. Ho sempre cercato di rispondere ai cittadini in modo molto pragmatico» Di quale progetto va più orgoglioso? «La mia amministrazione ha fatto vedere alla città un secondo Rinascimento. Non ci sono paragoni in tutto il Nordest. Un tempo i turisti andavano a Venezia e poi forse venivano a Treviso, oggi è il contrario. Ho usato il pugno di ferro, mettendo in pratica quello che io definisco il Vangelo secondo Gentilini, con tolleranza doppio zero. Per me ordine, disciplina e rispetto delle leggi vengono prima di ogni altra cosa e ne rispondo in prima persona».
Nel passato, le sue esternazioni sugli omosessuali avevano creato un vespaio di polemiche in tutta Italia, vi siete rappacificati oggi? «Per me ognuno è arbitro del proprio corpo, però certe sconcerie non devono essere fatte in luoghi pubblici, punto! Lo stesso vale per la prostituzione, io sarei molto favorevole a riaprire le case chiuse. C’è un fiume di denaro che scorre in nero senza nessun regola, che finisce in giri di armi e droga. Tutto ciò che prevede oggi il Decreto Maroni, io l’ho già applicato dal 1994. Tra i primi a ripulire la città dai lavavetri, a regolamentare gli extracomunitari, a togliere le panchine nei luoghi più pericolosi, insomma a far divenire la città vivibile. Maroni non ha detto nulla di nuovo». E con la provincia di Treviso, quali sono i rapporti? «Direi che i rapporti sono buoni, però si potrebbe fare di più per quanto riguarda l’assistenza agli anziani e ai bambini. I progetti sono però tanti e i soldi sono quelli che sono». Il Trevigiano è ancora una locomotiva del Nordest? «Certo che si, la disoccupazione è fisiologica ed è davvero limitata a quei pochi che non hanno voglia di lavorare. Se uno vuole, il lavoro lo trova. La mia amministrazione è stata da sempre molto vicina ai giovani, con spazi, università, informagiovani, un museo di fama nazionale e una qualità della vita unica!»
Il vicesindaco di A proposito di aeroporto, quello di Treviso è divenuto grazie alle compagnie low cost uno degli scali più importanti dopo Venezia, anche per il turismo nelle Dolomiti. Sono reali le preoccupazioni per alcune compagnie che intendono lasciare lo scalo? «No, ho già appurato personalmente, con Ryanair in particolare non c’è nessun tipo di problema. Si trattava di problematiche legate invece alle prenotazioni sui siti che sembrano essere risolte. Anzi il nostro scalo continua ad incrementare i passaggi e questo è molto positivo per tutto il Triveneto». E sulle polemiche legate all’OmbraLonga (la kermesse dedicata al vino in città) che mi dice? «Si farà sempre, perchè Treviso è la capitale del vino. Mostre, cantine, vini di qualità sono sempre stati di casa e quindi non posso che fidarmi anche dei giovani. Ci sono migliaia di operatori che vogliono questa manifestazione e io non voglio e non posso non fidarmi della gioventù. Chi beve non guida, punto! Poi ricordiamoci che il vino e una sbornia passa in fretta, non è mica come la droga». La sua amministrazione non è stata leggera con gli stranieri in città, oggi come va? «Ho eliminato tutti i campi nomadi. Il mio vangelo dice che non ci devono essere clandestini. Lo stesso vale anche per chi lavora e non ha permesso! Ho usato la stessa politica che veniva adottata con i nostri emigranti». Dopo le polemiche dei mesi scorsi, la preghiera Islamica del venerdì, ritornerà ad esserci da settembre? «Già eliminata, l’ho detto anche al Console del Marocco. Niente più preghiere in spazi pubblici o brucio tutti i tappeti...Ognuno può pregare a casa sua ma senza occupare spazi che sono di tutti!». Ma lei darebbe il diritto di voto ad uno straniero regolare? «No, assolutamente. Solo gli italiani possono votare. E poi sono contrario anche agli assegni di ricongiungimento per gli stranieri, con i nostri che non arrivano a fine mese». Veniamo al dibattito sul federalismo. Che ne pensa visto che è stato uno dei primi a parlarne molti anni fa? «Le Regioni a Statuto speciale hanno fatto il loro tempo. Per il momento vivo di speranze nei confronti del Governo... ma ho un bilancio bloccato perchè a Roma non si decidono. Oggi è giusto bilanciare i privilegi e non crea-
Treviso, Giancarlo Gentilini▲ re ulteriori divisioni. La situazione dei comuni di confine è chiaramente concepibile, ma va risolta alla radice». Alle elezioni del 2003, in cui era candidato per il consiglio comunale, Gentilini vantò 3235 preferenze personali, pari all’8,32% dei voti dati per i membri del consiglio. La lista Lega NordGentilini prese il 37,76% dei voti. Un’affermazione personale sono state anche le recenti elezioni comunali (1314 aprile 2008) in cui è stato il principale esponente della lista Gentilini per Treviso (che presentava, assieme a Lega Nord e PDL, come candidato sindaco l’uscente Gian Paolo Gobbo). Questa lista è, infatti, risultata la più votata con il 19,99%, seguita dal Partito Democratico (18,40%), dal Popolo della Libertà (16,32%) e dalla Lega Nord (15,40%). Lega e Pdl in Veneto sono davvero ai ferri corti secondo lei? «Macchè, è giusto che il Governatore Galan torni a pescare i suoi tonni in tutta serenità... Nel Pdl sono 50 anime, noi della Lega siamo un’anima sola e lo dimostreremo con il prossimo presidente della Regione». Come dire che sarà un leghista? «Certo, lo farei io, ma non ho l’età come diceva una vechia canzone! Spazio ai rampolli.... Tosi (sindaco di Verona), Zaia (il ministro), solo per fare qualche esempio». Ma lei come è arrivato a fare il sindaco ? «Per sbaglio, sono stato chiamato da Gobbo (oggi sindaco di Treviso ndr) il quale mi ha detto che si era liberato un posto. Ho iniziato a combattere da piccolo quale ero, ma un po’ alla volta ho smantellato gruppi di potere e politicanti che non facevano crescere la città». Problemi da risolvere a Treviso e progetti futuri? «Non abbiamo grandi emergenze, la viabilità è stata sistemata in pochi anni. La città è stata ripulita e i trevigiani possono sentirsi tranquilli a camminare per strada. Andiamo avanti poco per volta ascoltando ciò che ci dice la gente, questa credo sia la cosa più importante». Di Christian Zurlo L’intervista completa a Giancarlo Gentilini su
www.lavocedelnordest.it
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
19
Pagina redazionale
Cultura&Società
A Transacqua, rinnovato il successo del «Palio della Sloiza»
▲La «squadra internazionale» a Upega ▼La squadra di Pieve Transacqua a Upega
TRANSACQUA - Un pubblico da grandi occasioni, in un paese rinnovato e abbellito da nuove opere, ha assistito all’undicesima edizione del Palio della Sloiza, organizzata dal Comitato Iniziative Transacqua. Protagonista, la sloiza, la grande slitta in legno usata in passato per il trasporto di fieno e legna, diventata a Transacqua il simbolo di una animata festa, che coinvolge un gran numero di abitanti ed affolla il centro storico. Successo per tutte le giornate dell’evento finalmente favorite da un tempo mite e senza pioggia. La sfida tra le sei squadre in rappresentanza di Ormanico, Pieve, Saline, Fossi, Nogarili e Caneva, composte rispettivamente da un uomo, una donna, un bambino e un anziano, è stata preceduta da tre serate dedicate ai lavori praticati nella nostra valle fino alla metà del secolo scorso. La prima, svoltasi a Pieve, ha visto i
boschieri impegnati nel mostrare al pubblico lo spettacolare funzionamento di una risina o spianada, predisposta per l’occasione lungo via Colaor e la successiva costruzione di un tason. La sera successiva è toccato ad Ormanico ospitare l’affiatato gruppo di volontari di quella frazione che hanno saputo rievocare attraverso i loro gesti e le loro azioni molti dei lavori tradizionali di un tempo. Venerdì da palcoscenico ai mes-ceri de «na olta si è prestato il centro storico di Transacqua, anche in questo caso piazzette e vie, libere da automobili, hanno visto protagonisti molti volontari che hanno saputo incuriosire il numeroso pubblico presente. Un’ Estate di Cultura TRANSACQUA – «VITAMINE» Integratori per la mente», la manifestazione che l’anno scorso ha ospitato dibattiti e incontri con autori come Berselli, Capuozzo e Rumiz, quest’anno ha messo in cantiere due eventi tra loro molto diversi. Una mostra «Primiero – Upega 1955. La storia siamo noi» ideata e realizzata
da Paolo Meneguz. Nata da una foto del 1955, ovviamente in bianco e nero, che ritrae una squadra di boscaioli seduti su di un prato, mentre pranzano. La mostra attraverso immagini, documenti e ricostruzioni vuole ritrovare i volti della fotografia, ricostruire le loro storie, i loro vissuti e quelli degli altri 40 primierotti che in quell’anno andarono ad Upega a guadagnarsi da vivere. Una serata davvero emozionante ed intensa con Vittorio Sermonti.
La «stua» a Ormanico▲ Nella magnifica cornice della chiesa arcipretale lo scrittore, docente, regista e poeta ha saputo incantare tutti i presenti con la sua personale spiegazione e interpretazione del quinto canto dell’Inferno dantesco. L’acme si è raggiunto quando, dopo questa lunga introduzione, Sermonti, in un silenzio perfetto, ha letto le terzine dedicate all’amore tra Paolo e Francesca. Un lungo e sentito applauso ha chiuso questa magica serata.
▲La risina a Pieve ◄La realizzazione delle funi in pelle
Per Grazia Ricevuta
■■ BELLUNO - Era da poco trascorso il primo decennio del Novecento. Si andava profilando all’orizzonte una delle più grandi tragedie del xx secolo, la prima guerra mondiale, che avrebbe sconvolto i destini di migliaia di famiglie, stroncato oltre 15milioni di vite. Anni difficili, duri, come lo sono sempre stati in questi luoghi. La montagna non ha mai regalato nulla, se non la garanzia del sudore, della fatica e, spesso, la povertà ▲Il carretto che e la fame eratrasportò Maria
no compagne di viaggio quotidiane. Maria Facchin era costretta a letto da anni. Nata a Lamon il 3 novembre 1858, era andata in sposa a Bee Costante nato anch’egli nel comune dell’altopiano il 22 agosto del 1849. Abitavano nella frazione di Zavena, piccola borgata di poche e povere case, nella parte bassa della frazione che guarda la valle del Cismon. Una grave forma di artrosi deformante aveva colpito la spina dorsale di Maria, causandole dolori fortissimi e inchiodandola a letto. Minuta di costituzione, ma dal carattere forte era animata da una fede incrollabile. Costante, in quella situazione che si andava aggravando giorno dopo giorno - Maria, infatti, non si alzava oramai quasi più dal letto - provvedeva al difficile sostentamento della famiglia, al tanto lavoro da svolgere, tentando di tenere alta la speranza in una casa dove la sofferenza aveva preso dimora. Maria recitava il rosario con insistenza. Una notte, mentre la morsa dei dolori si era allentata, riposando le apparve in sogno un giovane nelle cui sembianze riconobbe S.Antonio
■■ LIBRI Il profumo del Tè
di Olindo Fameli ■■ TREVISO - Il nuovo libro di Olindo Fameli è un vivacissimo percorso autobiografico di un medico insigne che, con una scrittura diretta e spontanea, testimonia la lucida urgenza dei suoi ricordi senza nessuna pretesa di organicità e di completezza. Infatti gli squarci di vita vissuta si fanno largo nella memoria e sulla carta con le loro sole forze, sopravanzandone e trascurandone altri solo perché forse. in quel momento,erano un po’ meno nitidi o, forse, meno urgenti alla scrittura. Moltissimi i brani e i personaggi da ricordare:la minuziosa preparazione di un tè africano che prende piacevol-
da Padova. Il giorno seguente non ne fa parola a Costante. La notte successiva si ripresenta in sogno lo stesso giovane. Maria allora si fa coraggio, racconta al marito quanto le sta accadendo e aggiunge..» se faccio lo stesso sogno anche stanotte dobbiamo andare a Padova, mi ci devi portare... dobbiamo recarci alla basilica del Santo». Costante è perplesso e dubbioso. Ma di fronte alla determinazione di Maria, pur rendendosi conto delle difficoltà e dello stato di salute della moglie, assente. Maria ripete, la notte seguente, ancora quel sogno. La decisione è presa. Si parte per Padova. Costante prepara un giaciglio su un carretto per Maria. A forza di braccia e con l’angoscia nel cuore, la condurrà a Padova. Un viaggio lungo, difficile. Intanto la guerra è già scoppiata e a difficoltà si aggiunge difficoltà. Lungo il tragitto la fatica si fa sentire. Costante ha oramai 66 anni e le forze, sebbene la tempra sia d’acciaio, cominciano a mancare. Intanto la salute di Maria peggiora. Nei pressi di Quero, i due coniugi incontrano una pattuglia di soldati austro ungarici. Un breve
interrogatorio svela al tenente le ragioni di quello strano viaggio della speranza. Impietosito, dopo averli esortati a ritornare a casa ed essendosi reso conto che Maria era allo stremo, chiede ai soldati suoi sottoposti una colletta per i due pellegrini. Pochi soldi, ma era tutto quello che quei militari potevano offrire, sottraendolo da un portamonete personale già estremamente povero. Il viaggio prosegue. Con estrerma difficoltà si arriva a Padova. Costante fa scendere Maria dal carretto, con fatica, aiutandola a sorreggersi sulle grucce, la fa entrare nella basilica e accomodare su uno dei banchi. Attendono la messa in uno degli altari laterali. La celebrazione inizia. Durante il «Sanctus» Maria prova una strana sensazione, di seguito, improvvisamente, le grucce che la sostenevano cadono a terra. La messa finisce. Maria non osa muoversi, ancor meno alzarsi prima che tutti i partecipanti se ne siano andati. Poi, finalmente, rimangono soli. Maria, timorosa e titubante, ma in preda ad un’emozione indescrivibile, tentenna, barcolla, ma poi, lentamente, si
alza da sola. Quella schiena che da anni non la sosteneva più, sembrava aver riacquistato vigore e forza. Costante è sbalordito. Piange. Si accorgono del fatto i frati della basilica. Maria viene trattenuta e visitata dai medici. La schiena rimane curva, anche se in modo meno accentuato, tuttavia, l’assenza di dolori le permette di camminare. Dopo le visite i medici consentono a Costante e Maria di lasciare la città. L’intercessione di S.Antonio e la grazia concessa permise a Maria di tornare a casa sulle sue gambe, tirando assieme a Costante, quel carretto che l’aveva trasportata durante il viaggio di andata. Costante muore nel 1919. Maria si spegne il giorno di Natale del 1940. Un capitello votivo, a memoria della grazia ricevuta da S.Antonio, ancor oggi può esser visto nell’interno della galleria detta della «Val Molina», lungo la strada che da ponte Oltra sale verso Lamon.
L’azienda Dal 1946, la Società «BOVO» ha innovato con le sue macchine questo mondo così particolare. Specializzata da 50 anni nella produzione di attrezzature e macchine per gelaterie, la Società «BOVO» ha svolto un ruolo guida nella ricerca e nell’applicazione di soluzioni innovative. Promotrice di 23 brevetti industriali e numerose migliorie tecniche, ha trasformato le vecchie macchine per gelato, in
validi supporti tecnologici alla produzione, fornendo agli addetti del settore un alto livello di affidabilità, durata ed economicità con macchine altamente all’avanguardia Significativo è il livello delle esportazioni (circa il 60% della produzione) dirette ai Paesi CEE, all’ Est Europeo, all’Asia, Orientale ed Occidentale, alle Americhe e all’Australia. La Sede operativa e produttiva è localizzata a Dosson di Casier (Treviso).
Daniele Dalla Valle
Gelato e solidarietà
mente al naso con quella sua barocca cascata di profumi, gli squarci paesaggistici a la mode di Salgari. Il primitivo Beniamino,il dolcissimo De Lorenzo, la Miserocchi, Bartolo Pieggi, una perfida professoressa di greco, uno straordinario, indimenticabile, napoletanissimo professore di ginnastica e tanti altri ancora. Del tutto indelebile una astutissima tacca mnemonica sulla costa dei Promessi Sposi, autentica certificazione infantile di un alto destino scientifico.
■■ Dosson di Casier (Tv) – Ha ottenuto ancora una volta un ottimo successo l’iniziativa promossa dalla famiglia Bovo, molto conosciuta nel Trevigiano per una storia che da sempre è legata al mondo del gelato e alle macchine che lo producono. Come è ormai consuetudine, anche quest’anno da ormai 17 anni, la famiglia Bovo con la Compagnia dell’Amicizia, ha organizzato nello stabilimento di Dosson di Casier una manifestazione volta alla produzione di gelato (oltre 600 litri) destinato poi in beneficenza all’Istituto della Provvidenza di S. Antonio di Sarmeola di Rubano (Pd), che ospita circa 800 portatori di handicap. Alla presenza delle autorità locali, non è mancata nemmeno la festa per un’azienda che cresce anno dopo anno seguendo l’evoluzione del mercato ma senza dimenticare il proprio passato.
28
20
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
Cultura&Società
ACSM approva il bilancio e distribuisce ai soci 1,5 milioni di Euro Il 16 giugno 2008 l’assemblea dei Soci di ACSM S.p.A. ha approvato all’unanimità il bilancio di esercizio dell’anno 2007, con la relativa destinazione degli utili. •Dati di Bilancio Tra i principali dati del bilancio di esercizio 2007 si sottolineano i seguenti: Patrimonio Netto 22.169.774 Totale attivo 30.760.963 Totale Fatturato (valore della produzione) 8.034.083 •Dividendi L’assemblea, su proposta del C.d.A. ha deliberato di distribuire un dividendo di 25 €/azione pari ad un utile di 1,5 milioni di euro ripartiti tra i Soci: •Produzione La produzione del 2007 è stata inferiore a causa di una minore piovosità rispetto al 2006 di circa il 9,83%.
2008
(a cura di: PAEA, APPA, Europe Direct Alpi e Parco Naturale Paneveggio Pale di S. Martino) Sabato 27
DIVIDENDO
IMER MEZZANO FIERA DI PRIMIERO SIROR TRANSACQUA TONADICO CANAL SAN BOVO SAGRON MIS PREDAZZO SOVRAMONTE CASTELLO TESINO CINTE TESINO PIEVE TESINO TOTALE
7844 7844 7844 7844 7844 7844 4091 20 3678 3678 735 183 551 60000
196.099,95 196.099,95 196.099,95 196.099,95 196.099,95 196.099,95 102.274,95 499,95 91.950,00 91.950,00 18.375,00 4.575,00 13.774,95 1.500.000,00
Impianti fotovoltaici Il risparmio di energia e ... la tua fonte di guadagno impianti chiavi in mano preventivo gratuito
NEW ABACUS BLUES BAND
N. AZIONI
Il caro energia ti preoccupa ? Vuoi abbattere la tua bolletta elettrica ? Chiamaci abbiamo la soluzione !
da Martedì 23 a Venerdì 26
Domenica 28
COMUNE
il Gruppo
rapidità di installazione qualità dei materiali
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
21
Cultura &Società Appuntamento con la storia. 4 Novembre 1918 – 4 Novembre 2008
A 90 anni dalla Grande Guerra La guerra sul Lagorai
A cura del Comandante Renato Cerutti (Capitano di Macchina della Marina mercantile)
■■
TRENTO Il 28 Giugno 1914 l’Austria era caduta nella «trappola « di Sarajevo.L’attentato all’Arciduca Ferdinando organizzato e pianificato con vari attentatori sparsi lungo il percorso del corteo, non aveva soltanto una matrice serba: nel libro: «L’Austria era un Paese ordinato» di Carpinteri e Ferraguna c’è una testimonianza di un combattimento per l’attraversamento della Drina (fiume sul confine serbo-croato) in cui si racconta che i Serbi accoglievano gli Austroungarici sparando con le nuovissime mitragliatrici francesi «Saint Etienne» fornite alla Serbia presumibilmente , data la lentezza dei trasporti di quei tempi, prima dell’attentato di Sarajevo. L’Austria era un Paese ordinato Ed. Longanesi Pag. 125: «Il Serbo dall’altra parte aveva le «Saint Etienne»,delle mitragliatrici nuove che la Francia aveva dato alla Serbia, perché tra loro era tutto combinato….» «Storia della Massoneria italiana» di Aldo A. Mola Ed. Bompiani pag. 392: Chi aveva armato i fanatici della Mano Nera? La Massoneria ,naturalmente. Già affacciata in via di ipotesi dal calendario croato del «Cuore di Gesù», tale rivelazione fu clamorosamente confermata dal professor Pharos in un articolo del 1918, nel quale era riprodotto lo stenogramma del processo a carico degli attentatori. Il 24 ottobre 1914 Gravilo Princip e Nedeliko Kaprinovic avevano dichiarato non solo la propria appartenenza alla setta, emanazione della ferale Ujedinjenje ili Smrt (Unione o morte), ma che proprio dalle tenebre delle Logge era stato impartito l’ordine dell’esecuzione dell’arciduca, in ottemperanza ad una sentenza «emessa» due anni addietro. A Pharos fece eco Friedrich Wichtl in Weltfreimaurerei, Weltkrieg, Weltrevolution, «Massoneria universale, guerra mondiale, rivoluzione globale»: ove venne ripetuta la tesi, subito «classica», secondo cui proprio la massoneria aveva dato fuoco alle polveri nell’Europa fatuamente assopita tra le mollezze della Belle epoquè. (…..) Presidente della « Trento-Trieste», il settario Giovanni Giuriati, fu tra i più espliciti nell’intravedervi il segno di bene ordite congiure. «E’ nostra convinzione
fermissima che a Sarajevo sia cominciata la dissoluzione dell’Austria» Ragioni di predominio coloniale e di concorrenza commerciale avevano messo in antagonismo il blocco occidentale (Inghilterra e Francia) ed il blocco degli imperi centrali (Germania ed Austria-Ungheria). Il secolo XIX aveva fatto si che le nuove tecnologie sviluppassero mezzi di comunicazione e di trasporto di dimensioni notevoli rispetto ai secoli precedenti. La potenza industriale tedesca era in aperta concorrenza con quella inglese e francese sia per la qualità dei prodotti, sia per l’enorme quantità dei materiali che le fabbriche sfornavano dall’una e dall’altra parte. Gli inglesi accusavano i tedeschi di praticare il «dumping» cioè vendere a prezzi inferiori ai costi di fabbricazione, i tedeschi accusavano gli inglesi di azione prevaricante sui mercati mondiali grazie al potere della sterlina. Grandi compagnie di navigazione dominavano i mari dei traffici sempre più intensi con le Americhe e con l’Estremo oriente. Dal 1869 il canale di Suez era stato aperto e dava la possibilità alle navi a vapore di collegare l’Europa con le Indie precludendo il traffico agli ancora numerosi velieri della marina di S.M. Britannica. Grandi navi della Cunard line e White Star line da parte inglese e German Lloyd, Amburg Amerika linie da parte tedesca e austroamericana da parte austriaca, già negli ultimi anni dell’ottocento partivano dall’Europa cariche di emigranti per il nord e sud America. Il «Kaiser Wilhelm Der Grosse» grande nave passeggeri e merci costruita nel 1897 nei cantieri Vulcan works di Stettino ed altre grandi navi del Nord Deutescher Lloyd partivano da Amburgo in concorrenza con le navi Inglesi Mauritania, Aquitania, Lusitania (quest’ultimà sarà silurata e affondata nel 1915 da un sommergibile tedesco) della Cunard line in partenza da Southampton con scalo intermedio a Cherbourg (Fran-
cia). Anche il traffico merci era notevole ed i prodotti dell’industria tedesca erano molto ambiti in tutto il mondo per qualità e prezzi. Tutto questo poteva giustificare una guerra mondiale con milioni di morti? L’ITALIA IN GUERRA L’Italia di Francesco Saverio Nitti e dei Sidney Sonnino (Patto di Londra 26 Aprile 1915), l’Italia unificata da Giuseppe Garibaldi 1° massone d’Italia, che aveva avuto nella Massoneria internazionale, ed in particolare da quella inglese, il più valido supporto alla realizzazione del Risorgimento (come sarebbe riuscito Giuseppe Garibaldi a sbarcare a Marsala senza la protezione delle navi di S.M. Britannica?), non poteva fare altro che allinearsi con le potenze occidentali per coadiuvare quel piano di annientamento degli Imperi Centrali già da tempo preordinato. Il 24 Maggio 1915 l’esercito italiano andò a combattere contro l’Austria – Ungheria convinto dalla propaganda nazionale che lo scopo di questa guerra fosse esclusivamente la liberazione di Trento e Trieste e non quello di coadiuvare le mire egemoniche dei paesi della compagine occidentale. In particolare il massimo sforzo bellico che si chiedeva all’Italia era quello di sfondare il fronte Giuliano per prendere alle spalle l’esercito austriaco che stava combattendo contro la Serbia. Un piano ambizioso di vasto raggio che precludeva ogni possibilità di attaccare sul fronte trentino se non quello di tenere impegnate le forze austro ungariche costì dislocate. Allo scoppio del conflitto con l’Italia l’esercito austriaco, a corto di effettivi per il perdurare della guerra sul fronte russo, ritenne strategicamente necessario abbandonare le valli del Cismon e del Vanoi per attestarsi sulle creste montane dei monti Lagorai secondo un arco difensivo che andava dalla Cima d’Asta al Passo
Foto storiche dell’archivio del comandante Cerutti
Rolle e quindi alla Marmolada. Fiera di Primiero, San Martino di Castrozza e tutta la Val Cismon furono occupate dalle truppe italiane e così pure Canal San Bovo e Caoria lungo la Valle del Vanoi. San Martino di Castrozza, centro prevalentemente alberghiero, fu dato alle fiamme dalle truppe austriache in ritirata, gli altri centri (Fiera di Primiero, Mezzano e Imer in Val Cismon e così pure Canal San Bovo, Prade e Caoria in Val Vanoi fino al rifugio Refavaie) a forte densità abitativa furono risparmiati. Ci troviamo quindi di fronte a due valli caratterizzate da due fiumi il Vanoi ed il Cismon, uno affluente dell’altro, occupate dalle truppe italiane senza colpo ferire. I TRENTINI Il Trentino, regione montuosa posta a ridosso delle Alpi, anche se entro i confini naturali dell’Italia (questo avvalorerebbe la teoria irredentistica) ha sempre fatto parte dell’impero Asburgico fin dai tempi del Sacro Romano Impero (Vescovato di Trento) anche se il Trentino orientale (Primiero) ebbe fin dall’antichità frequenti rapporti con il Vescovato di Feltre nel bellunese. (Luigi Negrelli 1799 – 1858, l’ingeniere di Fiera di Primiero progettista del Canale di Suez, frequentò il liceo di Feltre per poi laurearsi nell’università di Innsbruk). La popolazione del Trentino è sempre stata bilingue, nelle scuole si insegnava sia il tedesco sia l’italiano e lo stesso sistema era adottato dall’ Impero Asburgico in tutte le altre regioni cosicchè in Ungheria si insegnava il tedesco ed il magiaro, in Croazia il tedesco ed il croato ed in pratica bisogna ammettere che il Sacro Romano Impero ossia l’Impero Asburgico era un unione di stati federati che precorreva paradossalmente l’attuale Unione Europea. I trentini, quali fedeli sudditi dell’imperatore accorsero in massa allo scoppio della guerra nel 1914 in Galizia e sui Carpazi a combattere contro i russi e molti furono i volontari non ancora diciottenni. Sotto le armi vi erano padre e figlio se non ad-
dirittura nonno e nipote, alcuni imberbi sui 15/16 anni. Fu un accorrere in massa anche se allo scoccare del conflitto con l’Italia le autorità austriache consideravano i trentini di lingua italiana poco affidabili. Ma fecero tutti il loro dovere rischiando doppiamente la vita, nel dire doppiamente citiamo l’episodio narrato nel libro «I Bersaglieri Tirolesi» di Monsignor Dal Ponte a pag. 210. 23 settembre 1915 – Presa del monte Coston: «Tra i prigionieri c’è anche il giovane Ettore Marzari, al quale i compagni consigliano di distruggere ogni documento personale, perché come volontario, troppo giovane, rischia grosso. Di fatto viene interrogato a riguardo della sua età, ma egli afferma di avere vent’anni. All’interrogatorio sono presenti, tra gli altri, gli inviati del Corriere della Sera (…) Un ufficiale medico controlla la dentatura del Marzari e sentenzia che il prigioniero è molto più giovane degli anni dichiarati. Era presente anche il tenente degli alpini Cesare Battisti, ex deputato socialista al parlamento di Vienna. Si avvicinò al Marzari e gli chiese di che paese fosse «Vengo da Nosellari», fù la risposta. «Lo vedi laggiù sopra le rocce di Val d’Astico il tuo paese?» soggiunse Battisti. « Sì, lo vedo!» – «Allora guardalo per l’ultima volta, perché non lo vedrai mai più. Ora ti faranno fuori» Fù una fortuna per il giovane Marzari «classe 1899» che il bravo colonnello tagliò corto, accettò l’età dichiarata, dato che non c’erano documenti in contrario e lo spedì con gli altri prigionieri verso la fortezza di Mantova». Non fu così fortunato il caporale degli Standschützen giudicariesi Leone Salvini, di Villa Banale, fucilato al Bondo il 4 dicembre 1916 (Id. pag. 157). Per il governo italiano i trentini che non erano irredentisti e se molto giovani si erano arruolati come volontari per combattere contro l’Italia erano considerati dei traditori e quindi dovevano essere fucilati. Prosegue nel prossimo numero
22
LaVocedelNordEst.it Settembre 2008
Tieniti aggiornato sugli appuntamenti dell’estate consultando la Rubrica
Vivinordest
ViviNordest
sulla versione online del giornale:
Agenda appuntamenti TRENTINO ALTO ADIGE dal 12/09/2008 al 14/09/2008 Valle del Vanoi (Trentino) Feste delle «Brise del Vanoi» ................................................................... il 14/09/2008 - Vipiteno (BZ) Sagra dei canederli ................................................................... dal 12/09/2008 al 21/09/2008 Bolzano (BZ) Fiera internazionale d’autunno ................................................................... dal 26/09/2008 al 28/09/2008 Verla di Giovo (TN) Festa dell’ uva ................................................................... dal 03/10/2008 al 05/10/2008 Bressanone (BZ) Mercato del Pane e dello Strudel ................................................................... dal 04/10/2008 al 05/10/2008 Funes (BZ) Festa dello speck a Funes ................................................................... dal 10/10/2008 al 12/10/2008 Castelrotto (BZ) La grande festa dei Kastelruther Spatzen
................................................................... dal 17/10/2008 al 19/10/2008 Roncegno Terme (TN) Festa della castagna ................................................................... VENETO del 05/09/2008 al 05/10/2008 Castelfranco Veneto (Tv) Palio del Castel d’amore ................................................................... dal 12/09/2008 al 14/09/2008 Marostica Partita a Scacchi a Personaggi viventi Edizione 2008
...................................................................
PROGRAMMA
GIOVEDÌ, 2/10/2008 • arrivo dei primi piloti ad amici • assegnazione e transfer ai vari hotel • visita guidata a varie attrazioni assisita dall’ associazione turistica Campo Tures • ritrovo serale al pub pizzeria mausefalle VENERDÌ, 3/10/2008 • istruzione alla cresta delle alpi con piloti locali • arrivo delle staffette di formazione • varie dimostrazioni di volo SABATO, 4/10/2008 • ore 10.00 trasvolata DA 42 • ore 11.00 hannes & amici – dimostrazioni volo di modellini • ore 12.00 Schuischta Markus - CH7 Helicopter • ore 13.00 Weissteiner Franz - P300 Hawk
il 14/09/2008 - Negrar (VR) Magnalonga Settembrina ................................................................... 10/10/2008 al 12/10/2008 Partenza in Prato della Valle 300 Miglia delle Ville Venete ................................................................... dal 19/09/2008 al 21/09/2008 Alano di Piave Festa del ciodet ................................................................... dal 19/09/2008 al 21/09/2008 Soave La più antica sagra dell’uva in Italia ................................................................... dal 26/09/2008 al 28/09/2008 Brendola (VI) Sagra di San Michele ................................................................... dal 11/09/2008 al 29/09/2008 Badia Po (RO) 25 Festa della polenta ................................................................... dal 27/09/2008 al 28/09/2008 Fonzaso Festa dell’uva ................................................................... dal 27/09/2008 Grantortino (Pd) Festa del mais Maranello ................................................................... • ore 14.00 Erich Kustatscher - gyrocopter • ore 15.00 Pattuglia Baroni Rotti • ore 16.00 PIONEER TEAM • ore 16.30 Acro-Show EXTRA 330 • dalle ore 19.00 ... THE ROCK NIGHT ... con helli & friends, bad jokers e STAHLZEIT DOMENICA, 5/10/2008 • spuntino mattiniero con salsiccie e livemusic sul campo d’atterraggio • ore 10.00 show e gara di atterraggio di precisione dei deltaplanisti • ore 11.00 formazione di paracadutisti • ore 11.30 trasvolata DA 42 • ore 12.00 Erich Kustatscher - gyrocopter • ore 13.00 Weissteiner Franz - P300 Hawk • ore 13.15 Schuischta Markus - CH7 Compress • ore 14.00 Pattuglia Baroni Rotti • ore 14.30 PIONEER TEAM • ore 15.00 Acro-Show EXTRA 330
MONDIALI JUNIOR, PRIMIERO 2009
La Valle di Primiero si sta preparando al meglio per ospitare i Campionati del Mondo Junior di Orienteering, evento che inizierà il 5 luglio 2009 e terminerà il 12 dello stesso mese con l’intervento di circa 350 atleti che si contenderanno 4 titoli mondiali maschili e femminili. Le gare in programma lunedì 6 luglio: sprint nei paesi di
Mezzano e Imèr.
Martedì 7 luglio: lunga distanza a Passo Rolle Venerdi 9 luglio: media distanza a San Martino di Castrozza Sabato 10 luglio : staffetta in Val Canali Inoltre, durante la stessa settimana, si disputerà una 5 giorni (gara a tappe) riservata a tutti coloro che saranno in Primiero per seguire i Mondiali. Ormai, da quasi un anno, si sta lavorando a pieno regime per preparare un evento cosi importante, le due società organizzatrici, l’U.S. Primiero ed il G.S.Pavione, si stanno impegando al massimo per offrire agli atleti, provenienti da tutto il mondo, l’occorrente necessario per avere una manifestazione ad altissimo livello. Nell’ ultimo mese è stato organizzato in valle un campo di allenamento, per dare la possibilità a tutti gli atleti di provare i terreni primierotti per conoscerne le ca-
Giovani atleti al via in una gara di orienteering▲
ratteristiche ed entrarne in confidenza. Sono arrivate squadre provenienti da Francia, Repubblica Ceca, Svizzera, Austria, Germania, Gran Bretagna, Svezia e Danimarca. Tutti sono rimasti affascinati dalla varietà di questo territorio e dalla possibilità di trovare terreni diversi pur rimanendo in un diametro di pochi chilometri. In ottobre è previsto un secondo campo di allenamento dove saranno presenti altre nazioni, ma torneranno anche molti atleti che già conoscono la realtà primierotta, avendo dimostrato una maggior consapevolezza nell’affrontare le difficoltà dei percorsi e volendo cogliere
tutte le possibilità che un allenamento sul campo può offrire. A questo punto, anche se manca più un anno al via della manifesatzione, il lavoro diventa sempre più impegnativo visto che rimangono ancora pochi mesi prima dell’arrivo dell’inverno, periodo in cui non sarà più possibile arrivare nelle zone di gara per definire ulteriormente i percorsi ed effettuare eventuali modifiche. Michele Tavernaro Dettagli ed eventi correlati sarano forniti in tempo reale su la lavocedelnordest.it
FRIULI VENEZIA GIULIA il 14/09/2008 - Udine (UD) VIII Raduno Aquilonistico ................................................................... il 14/09/2008 - Mortegliano (UD) 6° Palio dei Turchi ................................................................... dal 12/09/2008 al 14/09/2008 Latisana (UD) Settembre D.O.C. ................................................................... il 14/09/2008 - Tarvisio (UD) 29^ Festa dell’Amicizia sul Monte Forno I-A-SLO ................................................................... il 21/09/2008 - Enemonzo (UD) Weekend in Malga ................................................................... dal 12/09/2008 al 21/09/2008 Budoia (PN) Festa dei funghi e dell’ambiente ................................................................... dal 18/09/2008 al 21/09/2008 Udine (UD) Friuli Doc ................................................................... dal 18/09/2008 al 21/09/2008 Sauris (UD) Festa Nazionale Borghi Autentici ................................................................... il 21/09/2008 - Cimolais (PN) Una Montagna di gusti ...................................................................
il 28/09/2008 - Lauco (UD) Festa dal Pastor ................................................................... dal 25/09/2008 al 28/09/2008 Duino-Aurisina (TS) Vele Bianche Pesce Azzurro ................................................................... il 28/09/2008 - Enemonzo (UD) Sagra das panolas ................................................................... il 28/09/2008 - Montenars (UD) Festa di San Michele ................................................................... dal 26/09/2008 al 28/09/2008 Gorizia (GO) Gusti di Frontiera 2008 ................................................................... dal 27/09/2008 al 12/10/2008 Montenars (UD) 24. ed. Festa delleCastagne
................................................................... dal 16/10/2008 al 26/10/2008 San Vito al Tagliamento (PN) Sagra del Pan-Zal ................................................................... dal 18/10/2008 al 09/11/2008 Trieste (TS) Okusi Krasa 2008 ...................................................................
SCHUETZEN A PRIMIERO
■■ Successo per la Mostra dal titolo:
«Imperatore Massimiliano I - dal Tiroler Landlibell del 1511 all’ultima chiamata degli Standschuetzen del 1914 - 1918». Una mostra composta da opere grafiche a china a cura di Roberto Maino con la selezione dei documenti e reperti del Museo Storico del Trentino. Ad agosto, l’esposizione è stata visitata da molti turisti presso il palazzo delle Miniere di Fiera di Primiero.
Redazione 0439.725.106
fax 178.226.02.55
skype lavocedelnordest.it
e-mail redazione@lavocedelnordest.it
Anno I - N°1 www.laVocedelNordEst.it
23
-La Ricetta del Mesedello Chef Alessandro Bettega
Canederli di spinaci al cuore fondente con burro fuso e Trentingrana Ingredienti per 4 persone 12 panini raffermi 300 g di spinaci 100 g di Fontal 2 uova intere 1 bicchiere di latte 100 g di Trentingrana sale e pepe 100 g di burro
Tagliare il pane a cubetti e fare ammorbidire nel latte, aggiungere poi le uova e gli spinaci precedentemente sbollentati e sminuzzati, quindi il sale e il pepe. Amalgamare il tutto facendo un impasto omogeneo e formare 12 palline, al centro delle quali verrà inserito un bocconcino di Fontal. Arrotolare bene e dare
la forma di un canederlo. Cucinare per 15 min in acqua salata.
alessandrobettega@hotmail.it 347/9782326
La miglior “ fantasia in cucina, è il proprio gusto personale„
Disporre sul piatto, spolverare con del Trentingrana e concludere versando il burro spumeggiante.
Tempo di preparazione: 20 min+ 15 min cottura Difficoltà:
Buon Appetito!
Slow food è un associazione internazionale no-profit nata in Italia nel 1986 che attualmente coinvolge 40.000 persone in italia e più di 80.000 in tutto il mondo. Fondata da Carlo Petrini come risposta al dilagare imperante dei fast food, del take away, dell’usa e getta (.), Slow Food si impegna nello studio, nella difesa e nella divulgazione di una corretta tradizione alimentare, in difesa della biodiversità e delle risorse dei territori, schierandosi contro l’agricoltura massiva, la manipolazione genetica e la conseguente ed inevitabile «omologazione dei sapori». Perseguendo la filosofia del «buono, pulito e giusto» (Buono, pulito e giusto Carlo Petrini, Einaudi), si intende tramandare e rafforzare l’idea del cibo come cultura, identità e ricchezza dei popoli, oltre che la cura e l’amore per l’ambiente. E’ principalmente un progetto di rieducazione al piacere della degustazione del prodotto sano e pulito anche a livello politico. Attraverso sedi locali Condotte, o internazionali Convivium, si organizzano corsi, eventi, degustazioni campagne di sostegno o di informazione, come nel caso dell’incontro annuale con il Salone del Gusto di Torino o dell’importante evento di Terra Madre: manifestazioni che affrontano discussioni su modalità sostenibili di consumo e dimostrando
che la salvaguardia delle tradizioni può rappresentare uno strumento efficace per rivitalizzare le economie locali. La realtà locale In Primiero si è voluto istituire una Condotta interregionale che comprende le zone di Primiero e Feltrino, anche per sottolineare le numerose ragioni che uniscono queste due aree e le popolazioni che vi abitano. La nuova Condotta vorrebbe fungere da cerniera fra la due realtà territoriali cosi vicine geograficamente epprure cosi diverse nel loro progredire. Oltre a questo apetto istituzionale, molte sono le iniziative che coinvolgono anche le scuole e i piccoli produttori locali: il progetto «Orto in Condotta» ne è un esempio. Slow Food infatti in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Primie-
ro e le Amministrazioni Comunali di Mezzano e Tonadico, ha promosso un programma di educazione alimentare basato sull’attività pratica della gestione dell’orto e sulla possibile trasformazione dei prodotti coltivati in pietanze pronte per essere gustate, perché Slow Food significa anche questo: fornire una corretta educazione alimentare, che parte prima di tutto da una corretta informazione di base sui prodotti, sulle loro origini e sul loro utilizzo responsabile e coerente. Per maggiori informazioni sulla Condotta «Feltrino e Primiero», ci si può rivolgere ai due fiduciari di zona: Gianfranco Bettega per Primiero (gianco55@gmail.com) e Ornella Fadda (ornellafadda@gmail.com) per il feltrino. Domenica Loss
Copyright by AEMME s.a.s.
SLOW FOOD, MOLTO PIACERE!