Numero 7 febbraio 2009

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News crossing

Editore Vanoi GlocalNews Factory

Redazione Via Nazionale, 40 - IMèR (TN)

Anno II - N°7 www.LaVocedelNordEst.it

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Leggi il nostro giornale e poi lascialo dove altri lo possono ritrovare!

Direttore Christian Zurlo

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News crossing

Febbraio 2009

il quotidiano online del triveneto LaVocedelNordEst.it - Quotidiano indipendente di informazione - Reg. Tribunale Trento n. 1352 del 15.02.2008

Te s t a t a

iscritta

Divisi sul «Passante del Federalismo»

RIFORMA condivisa dal governatore veneto Giancarlo Galan, che al taglio del nastro del Passante a Mogliano Veneto, sollecita il presidente Berlusconi ad una rapida attuazione della «madre delle riforme». I sindaci veneti applaudono e chiedono subito nuove risorse. P 3

■ San Martino - Rolle: è battaglia sul Colbricon

FEDERALISMO che preoccupa in Trentino Alto Adige. Il presidente Lorenzo Dellai: «Preferiremmo non adire alla Corte costituzionale, ma questa riforma è pensata per le regioni ordinarie e non tiene conto delle ‘speciali’. L’Autonomia è un bene indisponibile». P 3

Vivinordest - C’è voglia di Carnevale a NordEst

Comunità di Primiero, P.14 ■ Trotter riconfermato

Elezione scontata alla guida della prima Comunità di Valle del Trentino per Cristiano Trotter. Via libera alla Giunta senza sindaci, ma con forti distinguo. Tra i primi problemi da affrontare, la spinosa questione impianti. P. 7

di Christian Zurlo PRIMIERO (Trento) – Il nostro blog (lavocedelnordest.blogspot.com) si riempie ogni giorno di dubbi e di incertezze legate al discusso collegamento sciistico San Martino Rolle. C’è chi propone anche una nuova manifestazione pubblica contro l’impianto, per dar voce alla gente.

Continua a pagina 7

■ 2008 che anno è stato?

■ Eluana: «Ora parlino

a cura di Centrometeodolomiti

Dodici mesi di rilevazioni

le coscienze»

■ Prima delle Dolomiti il Giro passa dal Prosecco

■ Comuni di confine,

Trentino e Lamon più vicini

Prenderanno il via quest’anno i lavori, a­lcuni molto importanti, che integreranno in modo più funzionale Lamon a Tesino e Primiero. di Mario Pernechele P. 7

Emergenza neve, il Veneto paga i danni

Il servizio di Prote­zione civile del Veneto ha inviato alla Provincia di Belluno, alle Comunità montane e ai Comuni, la modulistica da compilare con urgenza. p8

P. 10

Se ne è andata in silenzio, dopo giorni di divisioni e polemiche, nella clinica «La Quiete» di Udine. Il piccolo paese di Paluzza, le ha dato l’ultimo saluto, dopo 17 anni di stato vegetativo persisten­te. p4

L’inverno dei record

P. 8

Cultura e società

Tavole a NordEst

■ San Silvestro

«Da Alfredo» a Treviso di Alessandro Firpo e Giorgio Costeniero

dell’ultimo giorno San Silvestro è, con San Romedio, uno dei più antichi santuari del Trentino di Alberto Folgheraiter P 11

La montagna dimenticata

Villa Condulmer è un patrimonio comune e condiviso, è un vero pezzo di storia patriae, e deve tornare ad essere uno dei grandi «posti» d’Italia e del mondo. di Giorgio Costeniero P8

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P. 12

Videoispezioni - Pulizia di camini, stufe a legna, caminetti e stube Posa tubi in acciaio per camini Costruzione canne fumarie

Villa Condulmer

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PULIZIA CAMINI

■ Un appello per

In campagna elettorale le periferie e le vallate dominano i manifesti di tutti gli schieramenti politici, ma quando si spengono i riflettori, la gente deve lottare per non far morire la montagna. Il caso di Passo Gobbera, nel Trentino orientale p4

P 15

Presentato il logo della tappa che attraverserà l’11 maggio la zona di Valdobbiadene e poi affronterà le montagne del Trentino. di Corrado Raspati

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Week-End

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LaVocedelNordEst.it Febbraio 2009

Tutti i giorni le ultime notizie aggiornate dal Triveneto su: www.LaVocedelNordEst.it

« Febbraio, corto e malandrino» Febbraio è il secondo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano ed è l’unico che conta di 28 giorni (29 negli anni bisestili). Viene dopo gennaio e prima di marzo ed è il terzo ed ultimo mese dell’inverno nell’emisfero boreale, dell’estate nell’emisfero australe. Astrologicamente febbraio inizia col sole nell’Acquario e termina col sole nei Pesci, mentre astronomicamente inizia col Capricorno e termina con l’Acquario.

Storia e cultura

Il nome del mese deriva dal latino februltus, che significa «un rimedio agli errori» dato che nel calendario romano febbraio era il periodo dei rituali di purificazione. Assieme a gennaio è stato l’ultimo mese aggiunto al calendario, poiché i romani consideravano l’inverno un periodo senza mesi. Fu Numa Pompilio nel 700 a.C. a inserirli entrambi per potere adattare al calendario l’anno solare: il febbraio originale conteneva 29 giorni (30 in un bisestile). Augusto avrebbe rimosso in seguito un giorno di febbraio per aggiungerlo al mese in suo nome, agosto, (rinominato da Sestilio), in modo che il mese dedicato a Giulio Cesare, luglio, non sarebbe stato più lungo. Questo fatto, provato da poche fonti non certissime, è contestato da molti storici che reputano più probabile un febbraio da sempre di 28 giorni.

Aneddoti

Febbraio inizia lo stesso giorno di marzo e novembre nell’anno normale, e di agosto nell’anno bisestile. ∙ Febbraio nell’emisfero boreale è l’equivalente stagionale di agosto

in quello australe e viceversa. ∙ La pietra del mese è l’ametista ∙ Il fiore del mese è la violetta o la primula. ∙ In alcuni casi è esistito anche un 30 febbraio: è stato introdotto in Svezia nel 1712 e in Unione Sovietica nel 1930 e 1931.

Fresco di Stampa

La bambina dei fiori di carta Il primo libro di Sarah Maestri I fiori di carta SarahMaestri ha imparato a farli nel reparto oncoematologico di pediatria dell’ospedale San Matteo di Pavia. Aveva solo tre anni quando le

Mercoledì delle Ceneri

Nelle Chiese cattoliche di rito romano e in alcune comunità riformate, è il primo giorno della Quaresima, ovvero il primo giorno del periodo penitenziale in vista della Pasqua cristiana che ha inizio dopo il cosiddetto Martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale. È così chiamato perché durante la funzione religiosa del giorno si pone sul capo dei fedeli della cenere per ricordare la caducità della vita terrena e spronare i fedeli all’impegno penitenziale della Quaresima. Si possono usare due formule diverse per questo rito: Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai; oppure: Convertiti e credi al Vangelo. Il Mercoledì delle Ceneri ricorrerà nei prossimi anni nelle seguenti date: ∙ 2009 - 25 febbraio ∙ 2010 - 17 febbraio ∙ 2011 - 9 marzo ∙ 2012 - 22 febbraio ∙ 2013 - 13 febbraio ∙ 2014 - 5 marzo ∙ 2015 - 18 febbraio

Febbraio corto e amaro

Anticamente, ai tempi in cui l’economia delle famiglie, appartenenti ad un ceto medio-basso, e della società era basata soprattutto sulla produzione agricola, ed era fortemente vincolate dall’esito dei raccolti, la stagione invernale, ed il mese di febbraio, soprattutto, rappresentavano un periodo di ansia e di preoccupazione, in prospettiva

diagnosticarono una grave malattia emolitica. Da quel momento trascorre gran parte della sua infanzia in corsia dove, pur toccando con mano il dolore, di quei giorni vissuti fra i camici bianchi, in balìa di esami, terapie sempre nuove e prognosi mutevoli, Sarah custodisce solo ricordi felici. La malattia, vista attraverso gli occhi di una bambina, si tinge di poetica leggerezza, perde la sua connotazione drammatica per trasformarsi in un gioco. Nelle pagine di questo libro, il primo scritto dalla giovane attrice, non c’è traccia di sofferenza, il dolore che costella il passato della protagonista, e che torna prepotente nel suo presente, le insegna ad apprezzare ancora di più il «dono» che le è stato fatto, la vita. Editore Aliberti, Anno 2009, 192 pp.

IL VIDEO DEL MESE Su www.lavoce.tv le immagini del soccorso in valanga a punta Ces (San Martino di Castrozza -Trento), fortunatamente senza alcun ferito ma con un gran dispiegamento di uomini e velivoli. A provocare la valanga, uno snowboarder fuoripista, rimasto illeso. Sul nostro giornale online trovate anche le immagini delle valanghe di Arabba (Bl), scattate da Centrometeodolomiti e la valanga che ha seriamente danneggiato il rifugio Colverde a San Martino di Castrozza. futura, e di povertà immediata, dato che le provviste ormai iniziavano a scarseggiare, gli animali erano poco numerosi e malandati a causa della carenza di erba, di fieno e di mangime. In questo mese si diffuse, quindi, l’esigenza di sbarcare il lunario, per raggiungere i mesi primaverili, durante i quali, almeno i contadini potevano ricavare qualche frutto dalla terra.

IL SITO DEL MESE http://alpidia.com/ La comunità indipendente per viaggi ed eventi. Alpidia permette di condividere viaggi, vacanze, escursioni, gite, avventure ed eventi di qualunque posto nel mondo. Ogni percorso è associato alla mappa, in questo modo è possibile vedere la fotografie nel punto esatto. Un vero e proprio tour alla scoperta di angoli da scoprire nel mondo.

Oroscopo di Febbraio ARIETE

Il vento

CANCRO

Febbraio termina con la Luna Dopo Giove, anche Marte ternel vostro segno, come a vomina la sua nervosa opposizioler segnalare che si tratta di ne già nei primi giorni del mese, un mese davvero importante mentre Mercurio indugerà sulper voi. Sarete meno aggresla terza decade. Comunque, il sivi perché più forti, meno competitivi perché senso di pressione e di tensione che vi ha più autorevoli e riuscirete a ricevere stima accompagnato negli ultimi mesi non sarà più e apprezzamenti semplicemente mostrando lo stesso, anzi è probabile che avvertirete i vostri lati migliori! una profonda, piacevole e, almeno inizialmente, inspiegabile sensazione di sollievo! E TORO questo accadrà nonostante la presenza di Marte e Giove in quadratura una Venere un po’ dispettosa. dall’Acquario vi rendono nervosi, insoddisfatti a livello profesLEONE sionale e intolleranti verso le Vi aspetta un mese un po’ inpersone che vi circondano. Per stabile. Prima Marte e poi Merfortuna, Mercurio resta in ottima posizione e curio raggiungono infatti il Sole vi aiuterà a non fossilizzarvi troppo sulle voe Giove in Acquario, aumenstre opinioni e ad assumere un atteggiamentando il carico di opposizioni to meno prevenuto! Quando poi il pianeta dal settimo campo. Non scoraggiatevi e afdella comunicazione si porterà in posizione frontate gli alti e bassi del periodo con buondissonante, sarà il Sole a tornare amico, co- senso e determinazione, pronti a superare gli minciando il suo armonico sestile il 19. ostacoli, se e quando si presenteranno!

GEMELLI

Dopo un paio di mesi non esaltanti, il cielo di febbraio annuncia già la vostra primavera. Come Mercurio, anche Venere terminerà il suo transito dissonante e si sposterà nel segno amico dell’Ariete, dove rimarrà per ben quattro mesi. Così spalleggiati, non dovrete preoccuparvi se vivrete qualche giornata di malumore verso fine mese, soprattutto il Novilunio del 25.

VERGINE

Prima Marte e poi Mercurio, terminano il loro transito armonico in Capricorno e si spostano nel sesto campo, affollatissimo questo mese. In compenso, Venere cambia a sua volta segno e smette di guardarvi male dai Pesci! Non sembra, insomma, un mese esaltante, almeno nella seconda metà, ma le configurazioni saranno in maggioranza «neutrali».

BILANCIA Marte termina la sua antipatica quadratura e Mercurio farà altrettanto a metà mese, entrando in Acquario, dove già si trovano il Sole, Giove e Nettuno. Avrete, dunque, ben cinque pianeti in trigono dal quinto campo, che volete di più? È vero, manca la «vostra» Venere all’appello, che comincia infatti una lunga opposizione dall’Ariete.

SCORPIONE

È un mese particolarmente delicato perché Giove, Marte, Sole e anche Mercurio saranno tutti in transito di quadratura dal quarto campo. Giornate un po’ difficili saranno il 22, 23 e 24 febbraio. In generale, sarà un periodo che invita alla cautela ma, soprattutto, al buonsenso, perché spesso tendete a estremizzare emozioni e sentimenti, per cui potreste sentirvi agitati o scoraggiati, anche più del necessario.

SAGITTARIO Anche le nuvole residue si diradano e il vostro cielo di questo mese volge decisamente al bello! Sole, Giove e Marte sono tutti in posizione armonica. È tempo di superare il passato e ricominciare a guardare al futuro con fiducia: ma non dimenticate di godervi il presente!

CAPRICORNO

Venere cambia segno, ma si porterà in posizione dissonante, cominciando un transito di quadratura che durerà, tra alti e bassi, fino ai primi di giugno. Le giornate più critiche potranno essere quelle del 27-28 febbraio, ma in generale sembra un mese poco esaltante e, al contempo, anche piuttosto impegnativo.

ACQUARIO

Per quanto vi riguarda, questo mese si annuncia davvero eccezionale: Sole e Giove, infatti, sono già nel vostro segno, assieme a Nettuno e arriverà Marte seguito, da Mercurio. In oltre, Venere si porta in posizione di sestile nell’amico segno dell’Ariete, dove rimarrà addirittura per quattro mesi!

Come la luce, Delizia senza forma E come l’ape, Melodia senza tempo Come i boschi Segreto come brezza Che, senza frasi, agita Gli alberi più superbi Come il mattino, Perfetto sul finire, Quando orologi immortali Suonano mezzogiorno!

Emily Dickinson

PESCI

Dopo un gennaio piuttosto vivace, almeno rispetto al 2008, questo mese si prospetta meno euforico ma pur sempre positivo. Anzi, sembra un periodo di passaggio, quasi di riposo, in attesa di un nuovo risveglio primaverile. Venere lascia il vostro segno e si trasferisce nel secondo campo, mentre gli altri pianeti si concentrano nel dodicesimo.

Periodico di informazione gratuitamente distribuito a Trento città e centri commerciali, Bolzano Città, Valsugana e Centri commerciali, Primiero e Vanoi, Tesino, Lamon, Sovramonte, Feltrino, Bellunese, Trevigiano e nelle filiali di Banca Sella Nord Est Bovio Calderari. Direttore responsabile Christian Zurlo

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Berlusconi inaugura il «Passante del Federalismo»

una vera politica di collaborazione tra Veneto, Trentino e Friuli?

giornaliera di 140mila auto.

Il Passante di Mestre, è stato realizzato in poco piu’ di quattro anni. Un percorso di 32,5 Km attraverso 15 Comuni, dall’interconnessione della Milano-Venezia a quella con la Venezia-Trieste, per una spesa di 968 mln e 400 mila euro. La nuova arteria elimina la ‘strozzatura’ della tangenziale mestrina, con una media di transito

l’inaugurazione del Passante. ‘’Non ho mai pensato di alterare la Costituzione - ha aggiunto -, che pero’ non e’ intoccabile. Puo’ essere rivista, certo solo con l’accordo di tutti o quasi tutti, nel Parlamento, appunto con la maggioranza dei due terzi’’. Le parole del premier arrivano il giorno dopo aver detto che «serve un chiarimento sulla Costituzione. Ci rifletteremo e vedremo se dovremo arrivare a quelle riforme della Carta costituzionale che sono necessarie, perché è una legge fatta molti anni fa, sotto l’influenza di una fine della dittatura con la presenza al tavolo di forze ideologizzate, che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello da cui prendere molte indicazioni».Non sono mancati ovviamenti i riferimenti al caso Englaro che aveva mobilitato in quella giornata, l’attenzione dei media nazionali sull’evento.

Berlusconi Il Passante, e la Costituzione un’ opera attesa da «Ho giurato sulla Costituzione, la rispetto, e’ la prima legge’’. Lo ha detto 30 anni il premier Berlusconi a margine del-

▼ Il taglio del nastro con (da sinistra a destra) Matteoli, Galan, Berlusconi e i ministri veneti

Guarda il Video dell’inaugurazione su: www.lavoce.tv

Come cambia il turismo con il Passante

Con l’estate 2009 le vacanze in Veneto saranno ancora più comode e sicure, grazie al nuovo Passante di Mestre. Le località marine, quelle montane delle Dolomiti, i laghi e le città d’arte, saranno raggiungibili, in breve tempo e senza più alcun disagio. Ma il Passante di Mestre non è solo ‘strada’, sarà un vero e proprio ‘linkscape’ sul territorio veneto regalando all’ospite che lo percorrerà nuove visuali, nuovi paesaggi, nuovi panorami del nostro Veneto. Eccoli in sintesi: Artlink Dall’uscita di Martellago (in funzione dal 2010), la Strada Castellana sarà un vero e proprio itinerario nell’arte e nella tradizione: dalle terre del Tiepolo alla Castelfranco del Giorgione, fino ai Colli di Asolo, dove pittura,

letteratura e storia si fondono armonicamente, e poi ancora verso Bassano del Grappa, Marostica e le località della pedemontana e della montagna veneta. Historylink, ovvero il paesaggio delle Ville e dei giardini Uscita di Spinea (in funzione da maggio2009), sulla Strada Riviera del Brenta, la via delle storiche ville signorili della Serenissima, affacciate lungo le rive del Fiume Brenta, verso Padova e le località termali di Abano e Montegrotto, mentre volendo restare in autostrada si possono raggiungere le città di Vicenza e Verona e il lago di Garda. Winelink, ovvero il paesaggio enogastronomico Uscita di Preganziol (in funzione entro febbraio 2009), direzione Treviso/ Conegliano sulla Strada del Terraglio/Pontebbana che porta a Vittorio Veneto, si incontrano le rinomate strade dei vini veneti: percorsi di degustazione tra le verdi colline del Prosecco di Conegliano e Val-

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Politica

PRIMO PIANO

Mogliano Veneto (Tv) - «E’ caduto il ‘muro’, e’ la fine di un incubo -ha detto il presidente veneto Giancarlo Galan- ringrazio e faccio mio il desiderio di molti amministratori locali per una urgente riforma federalista dello Stato». Una precisazione che ha fatto alzare in piedi i molti sindaci veneti presenti che hanno salutato l’intervento con un lungo applauso. Al taglio del nastro, con il governatore veneto Giancarlo Galan, c’era mezzo Governo. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il ministro Altero Matteoli erano accompagnati dai ministri veneti: Luca Zaia, Maurizio Sacconi e Renato Brunetta. C’erano amministratori da ogni dove nella tensostruttura di Mogliano: dal presidente della provincia di Treviso al governatore del Friuli, Renzo Tondo per citarne solo alcuni. Nessuno invece dal vicino Trentino. A conferma di quanto sia reale la politica di collaborazione tra le due regioni. A quando

Anno II - N°7 www.LaVocedelNordEst.it

dobbiadene e le grandi produzioni dei rossi della zona del Fiume Piave. Sealink, le strade del mare Alle uscite di Quarto d’Altino e di San Donà-Noventa di Piave i ‘linkscape’ per le vacanze marine: la strada lungo la Laguna di Venezia, che collega le celebri località balneari di Jesolo, Cavallino- Treporti, Eraclea, Caorle, Bibione. Linkscape per le località marine di Chioggia, Sottomarina, Rosolina Mare e Albarella è invece la strada Romea che si prende uscendo alla barriera di Venezia Villabona. Proseguendo su questa strada ci accoglie il Parco regionale veneto Delta del Po Snowlink, la strada della neve Senza uscire dall’autostrada, il raccordo con la A27 (in funzione da maggio 2009) porta direttamente a Belluno, Cortina e tutte le località delle Dolomiti, meta di ogni appassionato della neve e delle lunghe passeggiate. www.ilpassantedimestre.com

Autonomia a rischio con il federalismo. Dellai:«Nessun covo di privilegi»

TRENTO – Pochi giorni dopo il via libera al Passante, quale opera che inaugura il federalismo in Italia, dal Trentino si fanno più forti le preoccupazioni per l’Autonomia. L’audizione a Roma - Alla quale erano presenti tra gli altri il ministro Roberto Calderoli, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder e della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, presenti anche Laura Froner, Luisa Gnecchi, Maurizio Fugatti e Giorgio Holzmann - era centrata sulla proposta del Governo sul federalismo fiscale. «Il coordinamento della finanza provinciale con quella del resto del paese, nell’ambito del processo di attuazione del federalismo fiscale, deve avvenire nei limiti consentiti dallo Statuto speciale di Autonomia e nella misura stabilita con norme di attuazione approvate solo previo accordo tra Governo e Provincia autonoma». Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, partecipando a Roma ai lavori delle competenti commissioni della Camera dei deputati (bilancio e finanza). Autonomia e Federalismo - Dellai ha ribadito a Roma le prerogative delle autonomie speciali e il modello di compartecipazione del Trentino al rispetto del Patto di stabilità, basato in sostanza sull’assunzione di nuove competenze in capo alla Provincia a costo zero per lo Stato. «Seguiamo con preoccupazione - ha detto Dellai - l’evolversi di un progetto che se ha un senso per le Regioni a Statuto ordinario, non lo ha di certo per le Autonomie speciali. E va detto una volta per tutte che ‘autonomia’ è sinonimo di ‘responsabilità’, non di ‘privilegio’, come un indebellabile luogo comune alimentato anche da qualche media nazionale si ostina a proporre. Abbiamo sempre assunto un atteggiamento responsabile - ha spiegato Dellai riassumendo le tappe del percorso compiuto assieme allo Stato per contribuire al risanamento dei conti pubblici dell’Italia - e abbiamo cercato fin dall’inizio di tessere un dialogo con le istituzioni centrali sul Patto di stabilità. Quanto alla legge delega sul federalismo fiscale, Dellai ha preso atto che il coinvolgimento delle Regioni speciali è definito almeno attraverso lo strumento delle norme di attuazione dello Statuto. In questo modo sarà possibile definire deleghe e funzioni aggiuntive per la Provincia autonoma quale forma di partecipazione alla «perequazione» prevista dall’articolo 119 della Costituzione, pur rispettando lo spirito e la lettera dello Statuto. Sempre che - ha aggiunto Dellai - ci sia buona volontà e rispetto reciproci tra Stato e Autonomie speciali. Il Trentino e il federalismo - Il modello di federalismo fiscale, come delineato dall’art. 119 della Costituzione e dalla proposta di legge delega presentata dal Ministro Calderoli, specifica che la partecipazione delle autonomie speciali agli obiettivi di finanza pubblica potrà essere perseguita mediante l’assunzione di oneri derivanti dal trasferimento o dalla delega di funzioni statali alle medesime regioni a statuto speciale e province autonome ovvero da altre misure finalizzate al conseguimento di risparmi per il bilancio dello Stato, nonché da altre modalità stabilite dalle norme di attuazione degli statuti speciali, tenendo conto della dimensione della finanza delle predette regioni e province autonome rispetto alla finanza

pubblica complessiva. Tale disposizione, per cui opportunamente è stata adottata una formulazione aperta, consente l’individuazione di meccanismi innovativi di responsabilizzazione finanziaria per le Autonomie speciali, in direzione di un potenziamento dell’autonomia, con l’acquisizione di ulteriori competenze amministrative, anziché vedere ridotto l’ammontare delle risorse disponibili. In tal senso, già in sede di audizione con il ministro Calderoli nell’agosto 2008, è stato presentato un pacchetto di proposte di modifica alle norme di attuazione attualmente in vigore che ricomprende il principio del trasferimento di oneri dal bilancio statale a quello provinciale, ora recepito nelle analoghe disposizioni contenute all’articolo 25 del disegno di legge per l’attuazione del federalismo nel testo approvato dal Senato. Nello specifico, la proposta di revisione finalizzata a definire la partecipazione al processo di risanamento dei conti e di attuazione del federalismo fiscale si traduce nel passaggio di nuove competenze di spesa in materia di: università e ricerca; infrastrutture e trasporti; amministrazione finanziaria; amministrazione giudiziaria e altri settori (archivi di Stato, Parco dello Stelvio). Detto questo è chiaro che la condizione affichè lo Stato possa conseguire i risparmi di spese auspicati è che vengano approvate delle norme di attuazione per il trasferimento/delega di competenze attualmente esercitate dall’amministrazione statale nel territorio provinciale. Ed è proprio quello che oggi il presidente Dellai ha ribadito alla Camera. Allo stesso tempo Dellai ha chiesto di togliere dall’articolo 25 (quello che riguarda le Autonomie speciali) il riferimento all’articolo 17 (Patto di convergenza finanziaria), tale forma di partecipazione finanziaria è incompatibile con lo Statuto di autonomia. Resta fermo inoltre che l’attuazione dei suddetti principi attraverso il passaggio di competenze (maggiori oneri a carico del bilancio della Provincia a fronte di economie di spesa sul bilancio dello Stato) va valutato in relazione alle modifiche dei rapporti finanziari tra Stato e Provincia autonoma di Trento connaturate al processo di attuazione del nuovo articolo 119 della Costituzione, a prescindere da specifiche azioni dirette a definirne la partecipazione agli obiettivi di finanza pubblica. Ci si riferisce al fatto che, in forza del dettato dell’articolo 119, sono destinati alla soppressione i trasferimenti dello Stato, con la sola esclusione dei cofinanziamenti statali di trasferimenti dalla UE e degli interventi speciali decisi dallo Stato a favore dei territori svantaggiati. Attualmente, oltre al cofinanziamento di progetti su fondi europei, la Provincia riceve contributi dallo Stato per trasferimenti su leggi di settore (edilizia, agricoltura, turismo, ambiente, politiche sociali etc.) e rimborsi per funzioni il cui esercizio è stato delegato alla Provincia (viabilità, collocamento e avviamento al lavoro, opere idrauliche, motorizzazione). In secondo luogo, nell’ambito del medesimo processo, è destinata ad azzerarsi la cosiddetta «quota variabile» di cui all’articolo 78 dello Statuto, quantificata in proporzione al complesso delle spese per interventi generali dello Stato disposti negli stessi settori di competenza della Provincia. Un ulteriore elemento di penalizzazione della finanza provinciale è riconducibile al mancato riconoscimento di un trasferimento sostitutivo del minor gettito IRAP legato al provvedimento di riduzione del cuneo fiscale in relazione al quale le regioni partecipanti al riparto dei fondi del Servizio Sanitario nazionale hanno trovato ristoro in tale sede. A tale valore deve essere sommato l’onere per il concorso al risanamento delle finanze pubbliche, il cui obiettivo di medio termine deve individuarsi nel pareggio di bilancio dello Stato, per il rispetto degli impegni con l’UE.


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Le Valli e la montagna dimenticata

PRIMO PIANO Caso Englaro

Eluana: «Ora c’è il silenzio, parlino le coscienze» verita’ - ha concluso Brollo - e conosci piu’ di noi la verità».

La tomba di famiglia

al confine con l’Austria, nel luglio del 1944. L’ ultimo addio e’ stato portato dallo zio Armando, che ha voluto il rito funebre, e da tanti amici di Paluzza (Udine).

Eluana Englaro, morta dopo 17 anni di stato vegetativo persistente, è stata tumulata nella tomba di famiglia, nel cimitero di San Daniele, a Paluzza. Eluana riposa accanto ai nonni paterni Giobatta Englaro e Iolanda Di Centa. Nella stessa tomba anche Romeno Englaro, fratello di Giobatta, ucciso a Malga Pramosio, sul Pal Grande, monte alle spalle di Paluzza,

Il padre: «Lasciatemi solo»

Nel 1997: Il padre, Beppino Englaro, diventa tutore di Eluana. Vorrebbe mettere fine alla lunga agonia della figlia e comincia la sua battaglia giudiziaria. Marzo 1999: Prima il Tribunale di Lecco, poi la Corte d’Appello di Milano rigettano le richiesta Dicembre 2003: Il ricorso di Englaro viene dichiarato inammissibile dalla Corte d’Appello. Marzo 2004: Il padredi Eluana e la madre, Saturna Minuti, rivolgono un appello al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e chiede la sospensione dell’alimentazione artificiale. Aprile 2005: Anche la Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di Beppino Englaro. Ottobre 2007: Dopo 15 anni di calvario, ecco che la Cassazione apre uno spiraglio per le richieste di Beppino Englaro. Luglio 2008: La Corte d’Appello civile di Milano da’ il via libera a chiedere la sospensione delle cure che tengono in vita Eluana. Agosto 2008: Camera e Senato propongono un conflitto tra poteri dello stato alla Corte Costituzionale contro le sentenze della Cassazio-

ne del 2007 e della Corte d’Appello civile di Milano. Settembre 2008: La Procura Generale di Milano ricorre in Cassazione contro la sentenza emessa dalla Corte d’appello civile a ‘favore’ di Beppino Englaro. Ottobre 2008: La Corte d’Appello Civile non interviene sulla sospensione richiesta dalla Procura Generale perche’ sono venuti meno i caratteri di urgenza. 13 novembre 2008: La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso della Procura di Milano e autorizza i medici a sospendere l’alimentazione alla donna in coma da 17 anni. 3 febbraio 2009: All’alba Eluana Englaro arriva alla casa di cura ‘la Quiete’, dove si procedera’ allo stop all’alimentazione e all’idratazione. 6 febbraio 2009: Viene attivato il protocollo previsto per la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione forzata. 9 febbraio 2009: Alle 20.10 Eluana Englaro si spegne nella casa di cura di Udine.

«Lasciate che io viva il mio dolore da solo. So benissimo che la vicenda è pubblica, però , arrivati a questo punto desidero proprio che, visto l’epilogo, rientri il più possibile nella dimensione privata».

UDINE - «Con molto umiltà, dobbiamo chinare il nostro capo. Dobbiamo chiedere a Dio che ci illumini per cercare di superare i tanti ostacoli della vita. Camminiamo dopo tanto clamore», ha detto don Tarcisio Puntel, parrocco di Paluzza (Udine) nell’omelia a cui hanno partecipato oltre 300 persone. Don Puntel ha anche letto un breve messaggio dell’Arcivescovo di Udine, Pietro Brollo. «Vi siamo sempre stati vicino - ha scritto mons. Brollo - e soprattutto siamo stati vicini a papa’ Beppino e mamma Saturna. Eluana merita una grande manifestazione di affetto. Lei ci ha parlato e ci ha interrogato. Tu ora sei nella

Il calvario di Eluana

▲(Foto Ambra Bellot/Udine) Gennaio 1992: E’ la notte del 18

gennaio quando Eluana Englaro, 20 anni, finisce con la sua auto contro un palo. La ragazza viene ricoverata a Lecco, ha un grave trauma cranico e finisce in stato vegetativo permanente Gennaio 1993: La diagnosi diventa definitiva.

Passo Gobbera (Trentino) – Gli abitanti della comunità trentina del passo Gobbera, lanciano il loro appello per far far vivere la montagna. è uno dei tanti villaggi che ogni giorno nel Triveneto si ritrova a dover intraprendere una nuova battaglia per non perdere servizi o nuove opportunità che nei centri urbani sono scontati. Ci si riempie la bocca di vicinanza alle periferie in campagna elettorale, ma quando i riflettori si spengono, ecco che ci si deve rimboccare le maniche per far sentire la propria voce. Accade in Trentino così come nel Bellunese. Ci sono comuni in cui si costruiscono cattedrali tra i monti, altri che rischiano di perdere alimentari e bar. E’ il caso di Gobbera, nella Valle del Vanoi, poco più di cento abitanti che scrivono al Comune e al presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai, preoccupati per la chiusura delle ultime due attività commerciali del paese. Si tratta diun piccolo albergo con bar e pizzeria a passo Gobbera (a mille metri di quota) e un punto vendita con bar in località Revedea di Canal San Bovo. Servizi essenziali per la popolazione, che nel

caso di chiusura, sarebbe costretta a recarsi a Zortea o Canal San Bovo, con trasferimenti di almeno 5 chilometri, per poter acquistare i generi alimentari di prima necessità. Si tratta quindi di un forte appello a far vivere la montagna trentina e i pochi giovani ancora rimasti su questo territorio. La lettera degli abitanti - «Noi abitanti la frazione di Gobbera–scrivono al Sindaco i 118 firmatari-, sentita la ventilata intenzione della proprietà, dell’albergo «Albergo Passo Gobbera», di chiudere o di cedere la propria attività, appena possibile, e la ferma volontà dei proprietari del «Bar Revedea» con annesso negozio di chiudere alla fine dell’anno 2009, nel considerare: l’importanza rivestita da tali strutture per il mantenimento di un minimo di vita sociale all’interno della nostra frazione; la sensibilità dichiarata (forse millantata, vista la precedente esperienza fatta in occasione della chiusura del negozio alimentari), verso l’importanza della vita, della gente di montagna, da tutti gli organi politici e amministrativi (tale importanza è sbandierata in tutte le campagne elettorali a qualsiasi livello); il servizio (tante volte solo igienico) svolto da queste attività verso ospiti, escursionisti e passanti, chiediamo di cercare una soluzione».


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Anno II - N°7 www.LaVocedelNordEst.it

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Alla scoperta del gruppo

Produrre energia rispettando l’ambiente

Primiero (Trento) – Tra le fonti rinnovabili di energia, quella idroelettrica è sicuramente la più importante e, probabilmente, anche la più affidabile considerata l’esperienza maturata nella costruzione delle centrali dalla fine del secolo scorso (quando sono entrati in esercizio i primi impianti idroelettrici) a oggi. Il pregio principale della fonte idroelettrica è la sua rinnovabilità, derivata dal perpetuarsi del ciclo dell’acqua: evaporazione, condensazione, precipitazione e scorrimento. Ma anche il fatto di non produrre alcun inquinamento nella fase di esercizio rappresenta uno dei grandi pregi dell’energia idroelettrica. Per contro, tale energia presenta gli svantaggi di dipendere dai fattori meteorologici, di essere molto spesso lontana dalle aree di utilizzazione, di richiedere forti investimenti iniziali. L’impianto idraulico - Lo schema classico di un impianto idraulico prevede i seguenti organi: opera di presa per la derivazione dell’acqua; dispositivo sghiaiatore e dissabbiatore, per la sedimentazione dei detriti trasportati dall’acqua; condotta o canale di adduzione;

vasca di carico, per sopperire a improvvise richieste di potenza; condotta forzata e centrale di produzione. L’acqua, una volta utilizzata, viene restituita, attraverso il canale di scarico, al corso da cui era stata derivata. L’apparecchiatura che trasforma l’energia idraulica in energia meccanica, e questa in energia elettrica attraverso il generatore, è chiamata turbina.

Impianti e produzione La produzione di energia, tra le molte attività svolte da ACSM SpA è l’attività di punta, che viene realizzata direttamente e tramite le sue controllate. Tra queste la fetta maggiore di produzione è quella realizzata da Primiero Energia SpA.

I numeri di Primiero Energia - Quando nasce: nel 2000 per subentrare ad Enel Produzione spa nel possesso e nella gestione di alcuni importanti impianti idroelettrici tra Trentino orientale e Veneto.

di Pergine Valsugana (7,425%); AIR S.p.A. (2,500%); Comune di Riva del Garda (1,375%) e il Comune di Arco (1.348%). Gli altri 85 soci hanno quote inferiori all’1%.

- Le Centrali: Nel 2001 sono passate a Primiero Energia spa le Centrali di Caoria, Moline e Val Schener. A gennaio 2004 è passato invece l’impianto di San Silvestro.

- Il fatturato: nel 2006 è stato pari a 22.652.263 con un utile d’esercizio pari a 6.103.834.

- I soci: sono attualmente 91 tra società di servizi pubblici locali e Comuni del Trentino Oltre ad ACSM S.p.A. (53%); Trentino Servizi S.p.A. (19,591%); STET S.p.A.

- Gli addetti: le persone impiegate nella società sono 28. - Produzione: a regime produce con i quattro impianti circa 375 milioni di kWh. Ecco invece la produzione degli ultimi anni:

ANNO

PRODUZIONE [kWh]

2005

303.700.989

2006

292.955.914

2007

321.122.726

2008

390.597.329

Il presidente di Primiero Energia svela i punti di forza PRIMIERO (Trento) - Mariano Bancher, presidente della spa, forte della sua importante esperienza nel settore, guarda al futuro con grande attenzione e pone in risalto l’importanza della risorsa utilizzata per la produzione di energia. «Il 2008 è stato un anno particolarmente propizio dal punto di vista delle precipitazioni – sottolinea Bancher - ma anche di un progressivo e continuo miglioramento del livello di affidabilità ed efficienza degli impianti. Un aspetto legato in particolare all’encomiabile dedizione e professionalità con cui i nostri operatori li gestiscono, seguendoli anche con periodici interventi mirati. E’ noto infatti che la Società è subentrata in stabilimenti risalenti ancora alla prima metà del secolo scorso e, per quanto ancor produttivi, molto spesso assai trascurati nel tem-

po». Quali sono i punti di forza nella vostra produzione? «Va ribadito – aggiunge il presidente di Primiero Energia -, che l’intera filiera delle nostre centrali idroelettriche ha una potenza efficiente di 77 MW ed una producibilità annua nominale, valutata complessivamente in circa 375 milioni di kWh. Possiamo osservare con soddisfazione, che nel 2008 la produzione è stata nettamente più elevata. Nell’anno trascorso la produzione ha infatti raggiunto i 390.597.329 kWh, valore maggiore del 21,63 % rispetto al 2007 e superiore in modo ancor più deciso a tutti gli anni immediatamente precedenti». Che cosa prevede per il 2009? «E’ facile intravvedere sull’orizzonte economico una significativa contrazione degli introiti in quanto

Primiero Energia SpA, società controllata da ACSM S.p.A., ha prodotto nel 2007 complessivamente 321 milioni di kWh di energia elettrica (maggiore rispetto anno 2006 del 8,7%) attraverso le 4 centrali idroelettriche di proprietà: - Caoria nel Comune di Canal San Bovo (TN) 111.321.000 kWh Regolato dal serbatoio di Forte Buso (32 milioni di mc ), con diga ad arco/gravità, con una potenza efficiente di 39 MW ed una producibilità annua di 140 Gwh; - San Silvestro nel Comune di Imer (TN) 104.801.000 kWh Impianto fluente con una potenza efficiente di 19 MW ed una producibilità annua di 120 GWh - Val Schener nel Comune di Imer (TN) 8.993.000 kWh Regolato dallo stesso bacino di Val Schener, con una potenza efficiente di 2 MW ed una producibilità annua di 10 GWh. - Moline nel Comune di Sovramonte (BL) 96.006.000 kWh                               Regolato dal bacino di Val Schener (4,5 milioni di mc), con diga ad arco/cupola, con una potenza efficiente di 17 MW ed una producibilità annua di 110 Gwh; Le centrali di proprietà - Nel corso del 2007 ACSM S.p.A. ha prodotto 41,88

milioni di kWh di energia idroelettrica dalle 3 centrali di proprietà, minore del 9,83% rispetto al 2006 a causa della scarsa piovosità: •Castelpietra in Comune di Tonadico (TN), con 2 gruppi di generazione a turbina Pelton con potenza di 2100 kW cadauno (potenza annua producibile circa 20-25 GWh). Nel 2007 ha prodotto: 18.402.615 kWh • Zivertaghe in Comune di Siror (TN), con due gruppi di generazione a turbina Pelton con potenza di 4100 kW cadauno (energia annua producibile 20-25 GWh). Nel 2007 ha prodotto: 15.784.663 kWh • Colmeda in Comune di Pedavena (BL), con 2 gruppi di generazione con potenza di 800 kW cadauno (energia annua producibile circa 8-9 GWh) Nel 2007 ha prodotto: 7.687.154 kWh  Le innovative Centraline ad acqua fluente - Nel 2007 sono state messe in produzione anche 3 centraline che utilizzano l’acqua fluente delle tubazioni di 2 acquedotti comunali con impatto ambientale nullo. Le centraline hanno ricevuto i «certificati verdi» e hanno una producibilità annua pari a circa 0.9 milioni di kWh sufficienti a coprire il fabbisogno medio annuo di ca 350 famiglie. • Centralina di Val Cigolera, Comune di Siror potenza kW 35 (producibilità annua 250.000 kWh) • Centralina di San Vittore, Comune di Tonadico potenza kW 55 (producibilità annua 300.000 kWh) • Centralina di Castelpietra, Comune di Tonadico potenza kW 80 (producibilità annua 350.000 kWh)

Il ciclo dell’acqua

la sottrazione di importanti risorse idriche alla produzione, a regime dal 1 gennaio 2009, abbatterà la produzione teorica di circa il 20 %. Per far fronte al calo di produzione legato al deflusso minimo vitale, la Società si è attivata da tempo alla ricerca, per quanto possibile, di limitare, almeno parzialmente, le perdite, proponendo la realizzazione di nuove centraline di produzione al piede delle dighe di Forte Buso e Val Schener per utilizzare i consistenti deflussi idrici liberati. Va ribadito infine, circa i consumi di elettricità in Italia nel 2008, che questi hanno evidenziato per la prima volta dal 1981 un’inversione di tendenza che ha fatto registrare nella nazione un decremento dei consumi di energia elettrica dello 0.7 %. Un dato certamente su cui riflettere anche in termini locali».

ACSM SpA Via A. Guadagnini, 31 38054 FIERA DI PRIMIERO (TN) Telefono: 0439 763 400 www.acsmprimiero.com

Sui prossimi numeri: le attività, i progetti e l’organizzazione del gruppo ACSM S.p.A.


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LaVocedelNordEst.it Febbraio 2009

Speciale Economia a NordEst

La Voce del Trentino Alto Adige

Top Center, una filiale giovane in una città che cambia

Flash DUIELLA GUIDA L’A22

TRENTO – Il NordEst di Banca Sella Bovio Calderari, fa nuovamente tappa a Trento. Dalla sede centrale ci spostiamo però nella trafficata Trento nord, tra i palazzi della Provincia e le vetrine di via Brennero, dove i cartelloni pubblicitari ci indicano la nostra prossima destinazione. E’ proprio il centro commerciale Top Center, sede storica della banca a Trento nord. Proprio qui, incontriamo il direttore Daniela Daldoss, 37 anni, trentina, che ci aiuta a conoscere meglio questa zona della città, oltre alla filiale. Da che esperienza professionale proviene e da quanto tempo lavora in questa sede? «La mia esperienza professionale– precisa il direttore -, è radicata all’interno di Banca Sella Nord Est. Dopo la laurea in Economia e Commercio a Trento, questa è stata la mia prima vera esperienza lavorativa dal 1998. Ho iniziato nella filiale di via Perini, in cassa e poi mi sono occupata di titoli, prima in filiale e successivamente nella struttura private banking. Sono stati quelli anni in cui il settore finanza ha vissuto momenti di profondo cambiamento con una clientela che sempre più diffusamente ha iniziato ad approcciarsi a nuove soluzioni d’investimento più complesse: dai fondi azionari, alle polizze assicurative. Dalla del fine 2005 opero presso la succursale Top Center e dal 2008 ne ho assunto il ruolo di responsabile». Che filiale è questa e quale clientela la frequenta? «E’ una filiale storica, esiste dall’inizio degli anni ‘90, in concomitanza con l’apertura del centro commerciale. La nostra clientela è rappresentata sia da soggetti privati che da realtà aziendali che operano nel

centro e sul territorio circostante. Il posizionamento nel centro commerciale ci rende facilmente riconoscibili e raggiungibili, il nostro bacino di utenza parte sostanzialmente dalla città per arrivare fino alla zona industriale di Trento Nord». A suo parere, che città è Trento in relazione al mondo del credito? «Il nostro territorio vive una situazione di forte concorrenza registrando notoriamente su base nazionale il più alto numero di sportelli bancari in rapporto agli abitanti. Indubbiamente il mondo cooperativo rappresenta una grossa fetta di mercato, ma anche la nostra realtà è fortemente radicata con una buona base di clientela». Quanti siete in filiale? «Oltre alla mia figura, il gruppo di lavoro è composta da due operatori di front office, un addetto titoli, due addetti fidi, un commerciale. Si distingue la presenza femminile del resto molto riconosciuta a tutti i livelli nel gruppo. Siamo tutti giovani, in una realtà dinamica e meritocratica. La determinazione, la convinzione nel proprio lavoro, la curiosità, la voglia di crescere, la professionalità sono valori che ci accomunano».

Perchè vi distinguete rispetto alla concorrenza? «La nostra missione è principalmente quella di instaurare relazioni durature con i clienti, di ascoltarli per coglierne i bisogni sempre attenti a presentare le cose in maniera trasparente. Uno dei nostri punti di forza poi è certamente l’innovazione che ha permesso di distinguerci fin dalla fine degli anni novanta per quanto riguarda i servizi di banca telematica, per le piattaforme di trading riconosciute tra le migliori a livello nazionale, così come per il commercio elettronico». Secondo lei i trentini si sentono parte di questo NordEst o preferiscono guardare ad altri orizzonti? «Ci riconosciamo nel Nordest perchè accomunati da valori simili, dallo spirito di sacrificio, dalla laboriosità. Caratteristiche che assieme alla proficua gestione delle risorse ci hanno permesso di raggiungere un elevato livello di benessere. E’ indubbio però, che il Trentino abbia una sorta di campanilismo che lo diversifica dal resto del Triveneto. La solidità della nostra economia ci fa percepire per ora in maniera piuttosto ovattata la crisi economica in atto. In un contesto di crisi economica su scala globale è inevitabile però che lo scenario competitivo si modifichi ed il rischio è quello di rimanere prigionieri di uno schema dato per certo, non più capaci di quella determinazione che consente di cogliere le nuove opportunità e i nuovi spazi che accompagnano le fasi di cambiamento». Vivendo la realtà di Trento nord e del Top Center, quali sono i punti di debolezza di questa zona della città? «Il problema del parcheggio inizia davvero a farsi sentire. Questo territorio ha vissuto una forte espansione sia per quanto riguarda l’edilizia

abitativa che per il trasferimento in loco di numerosi uffici pubblici. Il forte afflusso di utenza ha creato delle ricadute nel tempo anche sul centro commerciale che nell’ultimo periodo si è dovuto dotare di un servizio di vigilanza per regolamentare gli accessi ai parcheggi. L’espansione urbanistica non ha trovato parallelo sviluppo nel piano parcheggi, che dovrebbe forse essere riconsiderato.». In relazione al periodo che stiamo vivendo, come si sentono oggi i clienti che entrano in banca e quali sono le loro maggiori preoccupazioni? «E’ uno scenario nuovo per tutti, c’è consapevolezza che questo è un momento storico particolare. L’ingegneria finanziaria ha creato negli ultimi anni prodotti che hanno consentito di immettere nel sistema finanziario un’ enorme quantità di liquidità che è stata poi moltiplicata dalla leva del debito; ciò ha generato masse intermediate artificiose senza alcun legame con l’economia reale. Le conseguenze di questo sistema sono davanti agli occhi di tutti. Il fatto di aver da sempre trasmesso ai nostri clienti la consapevolezza che in ambito finanziario ad un maggior rendimento non può che corrispondere un maggior rischio, ha portato ad individuare soluzioni d’investimento che hanno permesso, nonostante le normali preoccupazioni per gli accadimenti più recenti, di dare serenità alla nostra clientela. Per quanto riguarda le aziende è quanto mai necessario rafforzare quella partnership che ci permette di condividerne gli obiettivi con lo scopo comune di creare valore. La nostra dimensione di banca locale, la struttura snella, il continuo dialogo tra la direzione e le periferie, ci consente anche in questo momento difficile di tarare le nostre strategie adattandole alla domanda e ai bisogni della gente».

TRENTO- Paolo Duiella, è il nuovo presidente della societa’ Autostrada del Brennero spa in sostituzione del dimissionario Silvano Grisenti. Grisenti si era dimesso, anche su pressione del presidente trentino Lorenzo Dellai, in seguito al coinvolgimento nelle indagini sugli appalti in Trentino. Duiella è da sempre uomo molto fidato del governatore trentino Dellai, segretario generale della Provincia di Trento, 63 anni, indicato nell’incarico dalla Giunta dello stesso ente, Duiella e’ stato eletto all’unanimita’ dall’assemblea dei soci. ...................................................... «nessun ecomostro nel vanoi»

TRENTO - Il Sindaco di Canal San Bovo, Luigi Zortea si dice sereno ma amareggiato dall’intervento della Procura, che sta indagando per capire, in particolare, che fine hanno fatto le segnalazioni inviate dai privati cittadini su presunti abusi edilizi. Ci si interroga nel concreto, se il Comune ha provveduto alle verifiche del caso, segnalando difformità e imponendo il ripristino. «Sono sereno – ammette Zortea dopo le perquisizioni nello studio privato, in comune e nell’abitazione - non esiste nessun Ecomostro nel Vanoi». Il giorno dopo le perquisizioni, per le vie di Canal San Bovo c’è anche chi non nasconde l’ipotesi che le segnalazioni in Procura possano essere partite anche da qualche Consigliere comunale, per una vendetta di natura politica. Su questa possibile ipotesi, il Sindaco precisa: «Si può pensare tutto e il contrario di tutto – conclude il Sindaco -, ma la prudenza invita ad attendere». L’intervista integrale a Luigi Zortea su: www.lavoce.tv


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San Martino - Rolle

Dellai firma e il Primiero s’interroga ternative tecniche: sul versante Colverde, sulla scia dei vecchi impianti da Prà delle Nasse a Rolle, solo per citare alcune delle proposte di questi giorni.

I dubbi della Terza commissione provinciale

Continua dalla prima pagina di Christian Zurlo PRIMIERO (Trento) - Si tratta di questioni di peso che arrivano dal fondovalle così come dai monti, che condividono la gran parte dei primierotti e gli operatori turistici, ma che allo stato attuale amministratori locali, provinciali e impiantisti, non sembrano realmente considerare. Tutti sono d’accordo sul fatto che i posti di lavoro vanno tutelati e le realtà impiantistiche risanate (anche se in altre situazioni i contributi non sarebbero stati così ingenti), ma sul futuro collegamento una riflessione concreta è ormai doverosa per tutta la Comunità locale. I dubbi sono troppi e le forzature fin troppo evidenti, sulla via per Rolle.

Un impianto che divide la Comunità Sono in molti, forse troppi a pensare, che un impianto di collegamento tra San Martino di Castrozza e passo Rolle via laghi di Colbricon, sia davvero la soluzione meno strategica in un ambiente come questo. Viene naturale chiedersi perchè non si valutino le al-

Comuni di confine. Trentino e Lamon più vicini, lavori al via entro l’anno di Mario Pernechele Prenderanno il via quest’anno i lavori alcuni importanti lavori che integreranno in modo più funzionale Lamon al Tesino e al Primiero. L’ampliamento della strada provinciale della Roa-Senaiga, l’aquedotto di Celado-Arina sono tra i progetti più importanti. Progetti di interesse comuni dei comuni di confine che dovrebbero essere in grado di sviluppare aree spesso in sofferenza. Dopo la delibera di fine anno, con la quale la Provincia di Trento dava il via al Piano operativo degli interventi in attuazione dell’Intesa con la Regione del Veneto a favore dei territori confinanti, ora si entrerà nel vivo della realizzazione di alcuni importanti

Fortunatamente i dubbi non sono solo dei comuni mortali e alcune possibilità di riapertura della questione, arrivano proprio dalle alte sfere politiche trentine. Non da tutte ovviamente, ma almeno da una parte. I componenti di maggioranza della Terza commissione legislativa provinciale hanno sollecitato nei giorni scorsi l’assessore all’ambiente Alberto Pacher (che ha trattato informalmente la questione in visita alla sede locale del Parco Paneveggio Pale di San Martino) e la giunta provinciale a fare ulteriori approfondimenti sul progetto di collegamento. L’opera, è stata autorizzata dalla giunta provinciale a fine dicembre con l’approvazione della delibera di compatibilità ambientale, assunta al termine della procedura di Via, e con l’adesione al protocollo d’intesa che prevede una massiccia iniezione di denaro pubblico (almeno 10 milioni di euro) nell’impresa. In una riunione informale a cui erano presenti i membri della Commissione guidata dal Verde Roberto Bombarda, ci si è chiesti se nel progetto presentato dal Consorzio Impianti, sono state valutate in maniera esauriente tutte le alternative.

Dubbi tecnici si sommano a dubbi politici La risposta sarebbe molto chiara valutando anche le polemiche scaturite nei giorni successivi, in seguito alla presentazione di un’analisi tecnica firmata dall’ex dirigente provinciale del Servizio impianti a fune, l’ingelavori. Il primo che partirà è l’acquedotto che da Celado porta ad Arina attraverso il passo della Baja. Un lavoro da oltre tre milioni di euro che servirà anche la piccola frazione del comune di Lamon. Nei diversi insediamenti di Arina vivono oltre 500 persone e gli abitanti tengono da sempre rapporti con Castello, anche perché l’abitato del Tesino è meno distante del loro capoluogo. Dovrebbe essere la fine di un problema secolare, ma anche una possibilità d’integrare aree con un fascino ambientale particolare. Il secondo è l’ampliamento «a misura di pullman» della provinciale della Senaiga, che va a collegare in maniera funzionale il Tesino al Feltrino. Due lotti erano già stati finanziati, il terzo è stato finanziato grazie alla domanda del comune di Cinte. Dopo il tratto tra il tornante sopra Pian del Vescovo e ponte Arina, ora è stato finanziato anche il tratto Chioè- Confine. La strada seguirà il vecchio tracciato. Probabilmente con un nuovo ponte

gnere Claudio Visentin, che pone dubbi pesanti sulla certezza delle proiezioni economiche alla base del progetto. Dubbi consistenti quindi. Secondo il tecnico, i costi previsti per costruire l’impianto sono verosimili, ma insufficienti per quanto riguarda la dotazione di personale e la manutenzione straordinaria legata alle revisioni obbligatorie, senza contare che nessuna previsione è stata fatta per la necessaria costruzione di parcheggi di attestamento a Rolle e piste di rientro a San Martino. Per Visentin il fronte su cui insistere si proietta verso: il livello ▲ La firma del Protocollo di impianti, piste, innevamento, strutture d’accoglienza per i turisti e viabilità ter, «Questo atto testimonia l’effettiva ancora troppo carenti. Inoltre, il tecnico partecipazione di tutto il territorio alla giudica scadente il grado di utilizzo de- realizzazione di un disegno di grande gli impianti tra Tognola e Ces, di poco valore strategico». Forti dubbi arrivano invece dal comune di Fiera di Primiesuperiore ai 120mila passaggi annui. ro, che proprio sul protocollo ha preso Dellai firma e passa oltre posizioni nettamente contrastanti. Nonostante tutto, nei giorni scorsi il L’accordo in cifre presidente della Giunta provinciale di L’impegno finanziario complessivo Trento, Lorenzo Dellai, ha tirato drit- previsto dal Protocollo è di 22.500.000 to, firmando il protocollo che guarda euro, che saranno destinati: per circa al collegamento con il passo Rolle. Il un terzo al risanamento delle due sodocumento, sottoscritto dal presidente cietà (5,5 milioni a Siati e 2 milioni a della Provincia e dai responsabili di Nuova Rosalpina) ; per i restanti due Trentino Sviluppo spa, dei comuni e delle associazioni imprenditoriali loComunità di cali, nonché delle società funiviarie, si Primiero, Trotter propone 3 obiettivi: guida la prima ∙ il riequilibrio gestionale ed economico Giunta senza Sindaci delle società Nuova Rosalpina e Siati; e con due donne ∙ la fusione delle due società, una volta raggiunto il punto di riequilibrio; PRIMIERO (TN) – Riconferma sconta∙ la realizzazione, da parte della nuova ta ma sudata, per l’ultimo presidente nella società, degli interventi infrastrutturali storia del Comprensorio di Primiero e il concernenti la messa in rete delle aree di primo della nuova istituzione, che in breve tempo dovrà dimostrare alla gente dove San Martino di Castrozza e Passo Rolle.

Ottimisti Cristiano Trotter e Marco Depaoli

Secondo il neo presidente della Comunità di Primiero, Cristiano Trotsi sarebbero potuti eliminare un paio di tornanti sia in direzione Arina che per il Tesino, «ma il meglio a volte è nemico del bene» commentano gli amministratori preoccupati di eventuali ritardi nell’approvazione di ulteriori varianti.

I commenti dei Sindaci

Comunque, Giorgio Dorigato e Leonardo Ceccato, sindaci di Castello e Cinte Tesino, si dicono soddisfatti: «Quest’opera avrà sicuramente ripercussioni in tre settori strategici per la comunità Tesina: il turismo e il commercio, i rapporti con l’ospedale di Feltre (a meno che non cambino e non migliorino i servizi forniti dall’Ospedale San Lorenzo di Borgo) e per gli scambi culturali con il Comune di Lamon.» Anche la sindaco di Lamon, Vania Malacarne, è soddisfatto: «Mi preme ringrazia le amministrazioni del Tesino. Con questi lavori si ampliano le prospettive di lavorare insieme, anche su altri progetti di valorizzazione del terrtiorio. L’eliminazione

stanno le novità del nuovo ente, rispetto al passato. Via libera anche alla squadra di Giunta con 21 favorevoli, un astenuto (Daniele Carrera) e un contrario (Pio Decimo Bettega). L’esecutivo sarà formato da: Andreina Stefani (che sarà anche

delle principali barriere di collegamento sono una premessa importante per sviluppare assieme un futuro di economia integrata. Ci sono grandi interessi comuni. Confidiamo ora nella fiducia e nell’impegno anche dei privati». Il piano finanzia anche, in collaborazione col Primiero, il servizio di banda larga (per 5 milioni di euro) e l’integrazione dell’ippovia del Lagorai con i percorsi lamonesi (1 milione e

terzi alla realizzazione del progetto di messa in rete delle aree di San Martino di Castrozza e di Passo Rolle. Tale operazione verrà realizzata mediante la partecipazione al capitale sociale della nuova società che nascerà dalla fusione delle due precedenti, per complessivi 15 milioni di euro, così suddivisi: 5 milioni da Trentino sviluppo spa, 5 dalle società funiviarie e dagli operatori locali, 5 dai comuni d’ambito, attraverso risorse provinciali a valere sul fondo di sviluppo locale. vicepresidente) la più votata, con delega alle politiche sociali; Luca Gadenz ( Attività produttive, turismo e sport); Paolo Meneguz (Politiche scolastiche, lavoro e cultura); Carla Scalet (Patrimonio, edilizia agevolata e informazione); Luigi Boso ( Urbanistica, Lavori pubblici e servizi pubblici) e infine al presidente Cristiano Trotter (Bilancio, programmazione, attuazione legge urbanistica, sanità, personale, energia). Critiche dal Sindaco di Canal San Bovo, Luigi Zortea, che ha rivendicato la presenza di alcuni primi cittadini (presentando un suo documento), rimarcando come purtroppo ancora una volta i giochi fossero già stati fatti. Approfondimenti su: LaVocedelNordEst.it

700mila euro). Lavori che eliminano altre barriere. Va da sé, però, che per l’eliminazione delle barriere amministrative e il conseguente passaggio di Lamon al Trentino, si devono attendere le decisioni del parlamento italiano. Per il momento, le amministrazioni di Tesino e Lamon hanno dimostrato se non di crederci, almeno di sperarlo e di voler lavorare assieme.


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La Voce del Bellunese e Feltrino

Belluno, La Regione paga i danni della neve Il sollecito ai Sindaci per i danni subiti

▲ Muri di neve a Sappada, e in molte località in quota del Triveneto. Ora la Regione paga i danni. BELLUNO - Il servizio di Protezione civile del Veneto ha inviato alla Provincia di Belluno, alle Comunità montane e ai Comuni, sul cui territorio sono cadute ingenti nevicate, la modulistica da compilare per segnalare le spese sostenute da enti e privati per fronteggiare i danni subiti dall’ondata di maltempo. Si tratta di un provvedimento della Giunta regionale che va ad integrare l’ordinanza con la quale il presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di

emergenza a seguito appunto delle eccezionali avversità atmosferiche che hanno investito la Penisola nei mesi scorsi. L’assessore regionale Oscar De Bona, anche a seguito delle sollecitazioni pervenutegli dai Comuni colpiti, ha informato i sindaci che nell’ultima seduta di giunta l’assessore alla Protezione civile, Elena Donazzan, ha comunicato che sta predisponendo un provvedimento per far fronte all’emergenza, così come sollecitato anche dai consiglieri regionali bellunesi.

De Bona ha quindi invitato i primi cittadini a compilare con urgenza le schede predisposte in modo da fornire alla Regione la documentazione dettagliata dei danni subiti dall’ente pubblico, pregandoli di sollecitare anche i cittadini colpiti a produrre gli incartamenti necessari al fine di aver titolo per l’ammissione al contributo. «Le nevicate di questo inverno - è il commento di De Bona - hanno provocato notevoli ed imprevedibili danni alla viabilità, spesso con l’interruzione della circolazione. Tali fenomeni hanno danneggiato soprattutto strutture pubbliche ma anche fabbricati privati e in alcuni casi il peso della neve ha provocato crolli di coperture di edifici o lesionandoli gravemente. Si tratta di costi molto alti ai quali vanno aggiunti anche quelli per lo sgombero della neve che hanno richiesto risorse impreviste. Per fortuna non si lamentano vittime, ma questo rigido inverno ha tenuto tutta la nostra montagna in stato di allerta in quanto è stata incombente una preoccupante situazione di pericolo per l’incolumità delle persone».

Emergenza neve Volontari mobilitati BELLUNO – Decine di persone mobilitate in questi giorni nel Bellunese per l’emergenza neve che ha interessato in modo particolare la zona di Sappada, Arabba, Zoldo e Cortina. La preoccupazione maggiore era legata al cedimento dei tetti, per l’accumulo di neve. Volontari della protezione civile dispiegati nei comuni di Cortina, Sappada, Santo Stefano di Cadore, Zoppè di Cadore e Zoldo Alto. Il personale dipendente non si è risparmiato e ha continuato a soddisfare le richieste dei Comuni. Il lavoro è stato coordinato dall’assessore provinciale Angelo Costola. Per l’emergenza di febbraio sono state inviate 24 pale e 21 camion e 3 mezzi speciali, che hanno lavorato per 441 ore le pale e 390 ore i camion, relative a 28 comuni diversi. La Provincia ha lavorato in collaborazione con molte associazioni di volontariato, le sezioni Ana di Belluno, Feltre e Cadore, la Protezione Civile Antelao di Pieve di Cadore, il Coordinamento delle associazioni di volontariato di protezione civile del Feltrino e il Soccorso alpino di Belluno. Anche l’Ana Veneto ha inviato dalle province di Padova, Vicenza, Treviso e Verona una quindicina di persone che hanno

lavorato per tre giorni. Viene naturale chiedersi perchè non è stato chiesto alcun aiuto anche alla vicina provincia di Trento, dotata di una organizzatissima macchina di protezione civile. Il presidente della provincia di Belluno, Sergio Reolon ha ringraziato in particolare: «I dipendenti della Provincia che da tre mesi sono sotto pressione per la neve e continuano a offrire la loro professionalità senza lamenti e senza badare al giorno o alla notte, ai sabati o alle domeniche. Per quanto riguarda i volontari di protezione civile hanno dato prova, ancora una volta, di generosità, oltre che di capacità, dimostrando quanto la nostra comunità sia coesa e unita di fronte alle necessità e all’emergenza. Infine ci tengo a sottolineare le doti di organizzatore dell’assessore Costola. Se tutto sta andando bene lo dobbiamo anche a lui».

Un appello per Villa Condulmer

LAGO CALAITA SCI di FONDO

di Giorgio Costeniero

PISTA LUNGA 6 KM AI PIEDI DELLE PALE DI S.MARTINO NOLEGGIO ATTREZZATURA LEZIONI DI SCI CORSI SU PRENOTAZIONE ESCURSIONI CON RACCHETTE DA NEVE GITE SCI ALPINISMO ACCOMPAGNATI DA GUIDA ALPINA

Deborah Pomarè 347/892 30 56 Enrico Bettega 338/542 55 45 • enrico.bettega@libero.it

Subito lì, a un passo da Venezia, nella pianura del suo primo entroterra, a Mogliano Veneto esisteva, insieme a tanti altri, questo autentico gioiello dell’hotellerie italiana, questo paradigma della nostra più raffinata ospitalità, questa scheggia di luce espressiva di una eleganza parcamente esibita ma generosamente diffusa, questo punto di riferimento di ogni viandante che si trovasse a passare da quelle parti e volesse strizzare l’occhio allo stile vero, alla autentica classe e, al contempo, ferire un tantino il suo portafoglio. Non è del tutto vero quello che ho appena scritto ma è noto che l’immaginario fa si che i posti che abbiamo nel cuore li sentiamo, li descriviamo, li esprimiamo un po’ come si fa con i figli: esaltandone le doti migliori e sottacendone qualche difetto. Si perché Villa Condulmer era nascosta, appartata, reclamizzata più dall’annesso campo di golf di cui ho sentito ogni bene ma di cui, non giocando decentemente, non ho esperienze di prima mano. Occorreva accettare un certo disordine nelle auto posteggiate un po’ disordinatamente nel viale d’ingresso ma la scala ti accoglieva subito sontuosamente, sotto quella facciata imbandita e imponente, bellissima, che forse fa già trasparire, tra le ville venete, un’origine più mercantile che nobiliare ma, non per questo, meno affascinante. Il salone d’ingresso, quasi una stanza da ballo, dalle tonalità prevalentemente sul blu, era vastissimo, cosparso di grandi tappeti di qualità tutt’altro che vile, con i divani lontani tra di loro, riservati, comodissimi. E poi quel grande pianoforte, in un angolo, che parlava anch’esso di tempi antichi, ma che non restava sempre un puro oggetto di arredamento, che talora si rivitalizzava, ritrovava il suo fulgore e

richiamava gli ospiti attorno a se con note ora professionali ora dilettantesche, ma sempre graditissime. Il bar, con la sua piccola ma bellissima collezione di antichi vetri di Murano era un luogo raccolto, di vera ospitalità. Piero, il barman, meritava la maiuscola: drink eccellenti, una presenza immancabile e intelligente per chi era solo, un discretissimo anfitrione per chi era in compagnia. Non posso non ricordare con grande nostalgia e forse anche ripianto, un signore che appariva improvvisamente, nei momenti più impensati , che aveva l’aspetto di un patrizio veneto. Figura centrale nell’economia di Villa Condulmer, mi dilettavo rappresentarlo agli amici come «Lorenzo il Magnifico», vuoi per la sua generosità, vuoi per il mecenatismo del tutto rinascimentali che gli appartengono. Il ristorante aveva anch’esso una mise en place eccellente, ma il servizio talvolta si perdeva in formalismi inutili quanto pretenziosi e il cuoco, soprattutto il cuoco, amava macchiarsi di delitti spesso efferati: ricordo – ma solo a titolo di esempio – un aragosta sotterrata da una salsa di pomodoro che, con l’aggiunta di qualche pugno di ravizzone appena sbollentato, sarebbe stata sufficiente a sfamare una brigata di cosacchi digiuni da tempo inenarrabile! Alcune camere dell’albergo erano bellissime, nella dimensione, nell’arredamento, negli affacci. Tutte però erano delabré, cadenti, con pavimenti e tappeti che avevano assorbito ogni sorta di antichi umori, con le tappezzerie non proprio freschissime. Il letto poi, quello tuo ma anche quello del vicino, cigolava sempre in modo decisamente imbarazzante, il cameriere stremato che ti portava in camera quel quintale di porcellana che ti avrebbe dovuto consentire una prima colazione adeguata alle tue aspettative, chissà perché, lo ricordo sudato e sbuffante, dal collo taurino e con

lo sguardo sbilenco: insomma assai poco professionale. Straordinario il giardino, con la splendida piscina, con quel delizioso laghetto, con le sue fragranze venete e orientali. E quanta storia in quell’albergo: capi di stato, uomini politici, grandi personaggi dello spettacolo, industriali e finanzieri, trafficanti e traffichini e certamente decine di migliaia di donne bellissime, pronte a concedersi al loro accompagnatore in quell’atmosfera così intrigante, capace indubitabilmente di risvegliare i sensi, di potenziare i sentimenti, anche di far lievitare le mercedi. Mi dicono che Villa Condulmer è ora chiusa in attesa di un possibile diverso destino. E’ giusto che questo grande albergo sia chiuso, chiuso per un po’ perché sono improcrastinabili non pochi lavori di restauro, e perché deve essere selezionata una squadra di conduzione rinnovata e all’altezza della dimora, in grado cioè di portarla ai fasti che merita e a un vero rilancio nel circuito turistico internazionale. A me parrebbe un investimento a colpo sicuro e quindi mi permetto di invogliare la proprietà (che non conosco affatto) a intraprendere questo percorso. Ma è anche un appello appassionato: Villa Condulmer è un patrimonio comune e condiviso, è un vero pezzo di storia patriae, e può e deve tornare ad essere un modello, uno dei grandi «posti» d’Italia e del mondo. Mi raccomando.


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Anno II - N°7 www.LaVocedelNordEst.it

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Focus NordEst Meteo, 2008 secondo solo al 2002 nelle precipitazioni di Gianantonio Taverner BELLUNO - Il 2008 si chiude con 1710.4 mm di accumulo. Lo confermano i 12 mesi di rilevazioni amatorali, ma di precisione, effettuate nella zona di San Giustina bellunese. Le ha realizzate Gianantonio Taverner dell’Associazione Centrometeodolomiti BELLUNO - Dopo metri di neve e periodi di sole, raffiche di vento e forte pioggia, e’ tempo di bilanci per l’anno appena archiviato. Ci ha pensato Gianantonio Taverner dell’Associazione Centrometeodolomiti . Con grande precisione ha riepilogato mese per mese il 2008, valutando gli anni precedenti e tenendo in considerazione un periodo temporale abbastanza lungo, di 15 anni, così da rendere più veritiere le rilevazioni. Seppur fatte con strumentazione adeguata e con criterio scientifico, va ricordato che restano pur sempre di carattere amatoriale e circoscritte alla zona geografica di Santa Giustina Bellunese, ma certamente di grande interesse per i lettori. L’anno 2008 si chiude con 1710.4 mm di accumulo GENNAIO - Il primo mese dell’anno è stato particolarmente «caldo» più autunnale che invernale con abbondanti precipitazioni e totale assenza di neve (6cm). Da segnalare, per quanto riguarda la pioggia i 67 mm in 24 ore il giorno 12. Le temperature sono sempre state sopra la media soprattutto le minime, mentre le massime sono state quasi primaverili complice il vento caldo (verso fine mese),anche lui protagonista di questo mese. Gennaio risulta quindi uno dei mesi più caldi degli ultimi 15 anni assieme agli anni ‘97-’01-’07 e naturalmente il più piovoso degli ultimi 10 anni. FEBBRAIO - Il secondo mese dell’anno è trascorso nella norma sia per quanto riguarda la temperatura che le precipitazioni. Si può dire che sotto il profilo termico, febbraio è risultato un po’ più freddo di gennaio ma nel complesso i dati sono stati nella media come pure le precipitazioni. Anche se alla fine febbraio risulta sopra la media (15 anni) di circa 1C° il raffronto è simile con gli anni ‘97-’98’02-’07. MARZO - Il terzo mese dell’anno è risultato un po’ più fresco del previsto, anche perché le belle giornate di sole non si sono viste ed il tempo è stato perlopiù variabile. Da segnalare assieme a qualche raffica di foehn dei primi giorni del mese che ha portato la temperatura a 24C° ,una leggera spruzzata di neve il giorno di Pasquetta,sciolta subito dopo dalla pioggia. Le precipitazioni sono risultate inferiori alla norma, dove normalmente dovrebbe dare inizio alle abbondanti piogge di primavera. Sotto il profilo termico, questo mese è risultato simile agli anni ‘99-’05. APRILE - Il quarto mese dell’anno ha portato precipitazioni abbondan-

ti compensando in un certo modo la quantità di pioggia mancata a marzo. Anche per questo mese le giornate di sole sono state rare,mentre il brutto tempo la fatto da padrone. Per quanto riguarda la temperatura, Aprile è risultato leggermente sotto la media,soprattutto per quanto riguarda le massime complice il brutto tempo. Da segnalare una leggera brina il giorno 4 (-0,3C°). Il mese si chiude come uno dei mesi più piovosi degli ultimi 10 anni, mentre la media della temperatura è stata simile agli anni ‘96-’99-’02-‘05. MAGGIO - Il quinto mese dell’anno continua sulla falsa riga del mese precedente con abbondanti piogge e temporali. Anche per quanto riguarda le temperature in questo mese si sono mantenute in linea con la media,o leggermente inferire (-0,5C°). Da segnalare, sotto il profilo termico una curiosità sulla temperatura. Durante gli episodi temporaleschi, nel giro di un’ora si è assistito anche ad un crollo termico anche di 8-10 C° come è successo il giorno 9. Le precipitazioni, sono risultate abbondanti collocando questo mese al 3° posto dell’anno e al 2° posto negli ultimi 10 anni. Notevoli anche i 54 mm di pioggia caduti in un solo giorno (18) . Il mese è risultato simile agli anni ‘94-’96-’97-’99-’02-’06. GIUGNO - Nel sesto mese dell’anno non si registrano grossi cambiamenti nè per quanto riguarda le precipitazioni né per quanto riguarda la temperatura. Per tutto il mese si sono alternate alle precipitazioni, schiarite e frequenti temporali pomeridiani. Le temperature e soprattutto le massime sono state particolarmente elevate dal giorno 20 fino al termine del mese combinate ad un tasso elevato di umidità hanno contribuito ad una sensazione di caldo afoso (unico episodio dell’anno). Le precipitazioni sono state nella media e abbastanza distribuite nel mese. Gli anni simili a questo mese sono stati il ‘93-’96-’04. LUGLIO - Il settimo mese dell’anno è risultato leggermente meno piovoso e temperature sotto la media. Anche se le piogge non sono mancate nel complesso è piovuto meno dell’anno scorso,anche se c’è da dire che Luglio è un mese secco. Sotto il profilo termico questo mese è risultato sotto la media di 1,2C° rispetto agli ultimi 15 anni con anche due giorni dove la minima è stata inferiore ai 10C° e per le massime si è superata la soglia dei 30C° solo una volta. Da segnalare anche che lo scarto della temperatura media di questo mese è stata la più bassa dell’anno intero. Luglio si colloca quindi come gli anni ‘97-’01. AGOSTO - L’ottavo mese dell’anno è risultato perfettamente in linea per quanto riguarda la temperatura, ma molto scarso nelle precipitazioni. Questo mese è risultato anche il più stabile con belle giornate di sole e clima gradevole, anche se c’è stato qualche episodio di afa. Sotto il profilo delle precipitazioni anche Agosto, come il mese precedente è stato secco con un 42% in meno di pioggia sulla media,che comunque non ha

preoccupato,visto l’abbondanza delle precipitazioni dei mesi precedenti. Qualche raffica di vento importante nei giorni 2-8-15 complice i temporali. La media di questo mese è stata simile agli anni ‘01-’07. SETTEMBRE - Il nono mese dell’anno si è suddiviso in due parti:il primo periodo con temperature sopra la norma , mentre il secondo periodo è risultato freddo. I primi 15 giorni sono caratterizzati da frequenti rovesci temporaleschi e temperatura sopra la norma,con quantità di pioggia abbondanti e localizzati. Uno dei tanti eventi di pioggia di questo mese si può citare quello del giorno 1 dove in mezz’ora sono caduti 47 mm di pioggia, un evento estremo. A fine mese il totale delle precipitazioni portava questo mese ad essere il secondo più piovoso dell’anno e secondo anche sugli ultimi 10 anni. Sotto il profilo termico dopo una partenza con temperature elevate nella seconda parte c’è stata una controtendenza, con un notevole abbassamento portando la media del mese a uno scarto di -1,4C°. A fine mese compare anche la prima neve attorno ai 1800-1900 metri. OTTOBRE - Il decimo mese dell’anno non ha portato grossi cambiamenti sotto il profilo termico registrando temperature che alla fine sono rientrate nella media stagionale. Pertanto la media di questo mese è risultata leggermente inferiore (-0,4) alla media degli ultimi 15 anni. Tutt’altra cosa si può dire sulle precipitazioni che, per quasi l’intero mese si era nettamente sotto la media con soli 12 mm di pioggia nello spazio di «soli» quattro giorni cadono 148 mm di pioggia! Un evento che ha pochi precedenti. Con questa grossa quantità di pioggia caduta in breve tempo ,la media si stabilizza anche se resta lontana dalle intense precipitazioni più consone di un mese autunnale. Da segnalare anche il forte temporale nella notte tra il 30/31 con raffiche di vento fino a 40km/h.e i 59,7 mm di pioggia caduti in un solo giorno il 29. In conclusione gli anni simili sono stati il ‘93- ‘95-’02-’07. NOVEMBRE - L’undicesimo mese dell’anno è stato tipico della stagione con tanta pioggia prime nevicate fino a fondovalle e temperature in diminuzione. Questo mese a parte la terza settimana, dove si sono avute giornate discrete il resto del mese la pioggia l’ha fatta da padrone con precipitazioni abbondanti e la prima neve il giorno 24 con 7 cm,mentre la seconda nevicata il 28 con 6 cm (20cm a Feltre neve tutto il giorno). A fine mese il totale delle precipitazioni è di 220 mm di pioggia classificandosi al secondo posto dell’anno (vince Dicembre) e terzo mese negli ultimi 10 anni. Da citare anche i 53,3mmdi pioggia il 4 i 45,7 mm il 13 e 41,9 mm il 30. Per quanto riguarda la temperatura, dopo una partenza nella media a fine mese c’è stato uno scarto di -0,4C° sulla media ‘93-’07,con minima assoluta di -8.0C° il giorno 26 e la giornata interamente di gelo il 25 (-5.5C° / - 0.9C°). Questo mese è stato simile agli anni ‘93-’07.

▲Il 2008 finisce con le abbondanti nevicate di dicembre (foto Centrometeodolomiti) DICEMBRE - Dicembre 2008 è stato un pò strano sotto il profilo termico, dopo un inizio nella norma, c’è stato un breve periodo di caldo anomalo, per poi piombare in vero inverno verso la fine. La prima settimana di Dicembre prosegue la scia di fine Novembre, con maltempo diffuso, per poi proseguire con un miglioramento. La seconda settimana inizia con l’alta pressione per poi ritornare al perturbato a metà settimana con l’arrivo di 5 cm di neve a S. Giustina e quantitativi maggiori come sempre nel Feltrino seguiti da abbondante pioggia. La terza settimana si apre anch’essa con tempo perturbato e precipitazioni anche abbondanti, seguita da un deciso miglioramento. L’ultima settimana è stata la migliore del mese, ci ha regalato neve nella nottata di Natale - S. Silvestro con una vera Bufera, Tormenta che in poche ore deposita al suolo 22 cm di neve farinosa accompagnata da un drastico calo termico a tutte le quote. Altra neve è caduta nella notte di Capodanno con apporto di 12 cm. Sotto il profilo termico come accennato in precedenza le temperature sono state adeguate nella prima settimana, decisamente superiori verso la metà del mese, dove per ben otto giorni

le minime non sono mai scese sotto lo zero. Tutt’altra storia con inizio il 19 dove si assiste ad un costante calo termico che viene rinvigorito dal nucleo freddo arrivato sulle nostre zone nella sera di Natale portando a toccare i -12.1 il giorno 27. Da evidenziare anche i 4 giorni di ghiaccio successivi a questa irruzione artica che hanno portato le massime così per dire a-3.7 e 3.9 rispettivamente il 27 e 28. Per quanto riguarda le precipitazione, Dicembre è risultato il mese più piovoso dell’anno e anche degli ultimi dieci anni con accumulo di ben 256.3mm di pioggia che se sommati ai centimetri di neve caduti a S. Giustina portano ad un rilevamento totale di 289.3 mm. Complici queste abbondanti precipitazioni, l’anno 2008 si chiude con 1710.4 mm di accumulo, secondo solamente al 2002 con 1942 mm e con un saldo positivo di ben 474.4mm rispetto al 2007. In conclusione questo mese è risultato abbastanza nella norma a livello termico seppur con improvvisi sbalzi, molto generoso di precipitazioni con accumuli significativi di pioggia e per la gioia di quasi tutti ci ha regalato un Natale ed un Capodanno davvero con i fiocchi.

2009 inverno da record TRENTO - L’inverno 2008-2009 segna un record nelle pecipitazioni. Potrebbe passare alla storia come il più piovoso e nevoso degli ultimi 26 anni: nel trimestre novembregennaio, con oltre 500 millimetri registrati in provincia di Trento. Il record, in realtà, è conteso dalla stagione 2000-2001, ma i conti si potranno fare solo alla fine di marzo. Prendendo come campione la stazione di San Michele all’Adige- fanno notare gli esperti dell’Istituto agrario di San Michele - la somma delle precipitazioni cioè pioggia e neve disciolta, registrate nel trimestre novembre-gennaio risulta superiore ai 500 millimetri, cioè circa la metà di quanto mediamente piove in un anno. Il dato, che si rileva mediamente una volta ogni 24 anni - è superato solo dall’inverno 2000-2001: nello stesso trimestre, infatti, i millimetri di pioggia e neve disciolta erano stati 676. Esaminando i dati della neve in montagna, è naturalmente ancora presto per trarre conclusioni sull’in-

tera stagione. Ma già alla sua metà i valori risultano in diverse località superiori alle medie di neve caduta annualmente negli ultimi 26 anni; ci sono perciò i presupposti per un anno da record, o quasi, anche per la neve. L’aspetto interessante è inquadrare il presente inverno nei confronti della tendenza al riscaldamento climatico e al conseguente calo della presenza di neve sulle Alpi. Innanzitutto, è importante considerare che le anomalie climatiche, cioè gli scostamenti dai valori medi di riferimento, variano di molto da zona a zona. Mentre l’Italia settentrionale nelmese di dicembre faceva registrare precipitazioni abbondanti e temperature vicine alla media, l’Europa occidentale risultava più secca e più fredda, specialmente a sud, mentre al contempo l’Europa orientale (in particolare la Finlandia e la Russia) risultavano sensibilmente più calde, con anomalie addirittura fino a + 5ºC, valore davvero eccezionale se riferito ad un intero mese.


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LaVocedelNordEst.it Febbraio 2009

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La Voce del Trevigiano n. presenze

n. complessivo Consigli

BAGGIO DINA

13

13

CASAGRANDE GIAN LUIGI

13

13

DAL VECCHIO FRANCO

12

13

FREZZA VANNI

12

13

GAZZABIN FABIO dimissionario dal 26 maggio 2008

4

4

GRANELLO GIORGIO

13

13

LOVISETTO MARCO Consigliere dal 16 giugno 2008

8

9

MARCOLIN MARCO

12

13

PETTENA’ FULVIO Presidente del consiglio

13

13

PIZZINATO ITALO Consigliere dal 16 giugno 2008

9

9

SCOTTA’ GIANCARLO Consigliere dal 16 giugno 2008

8

9

VALLARDI GIANPAOLO dimissionario dal 26 maggio 2008

4

4

ZAIA LUCA dimissionario dal 26 maggio 2008

3

4

ZAVA MARIANO

12

13

DE MITRI ALESSIO

12

13

FAVARO GIAN PIETRO

12

13

FIGHERA MARCO

12

13

GIOVINE GIANFRANCO

13

13

MAROSTICA SPERANZA

11

13

MARSON GUIDO MARIO

11

13

SZUMSKI RICCARDO

7

13

BORDIGNON OSCAR

12

13

DAVI’ PIETRO GIORGIO

10

13

BORTOLATO GRAZIANO

13

13

SILVESTRI FIORENZO

13

13

BIAGI LORENZO

12

13

DEMATTE’ DONATA

12

13

DUS CLAUDIO

13

13

SARTORETTO SEBASTIANO

9

13

TRENTIN OSCAR

13

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ZOCCARATO LUIGI

13

13

DALL’AGATA STEFANO

13

13

DE MARCO LUCA

13

13

FAVARO MAURO

13

13

PERIN ALVARO

13

13

ROSSETTO MARLENE

13

13

SILVESTRI ROBERTO

13

13

13

13

12

13

LEGA NORD LIGA VENETA

FORZA ITALIA

ALLEANZA NAZIONALE

U.D.C.

ULIVO

SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO

PROGETTO NORD EST

UNIONE PER LA MARCA MESTRINER STEFANO

RIFONDAZIONE COMUNISTA SCOLESE MARCO

Immobiliare VENDITA

03/02/2009

A Treviso, Provincia e Comune si incontrano in attesa del Consiglio dei ministri a NordEst Treviso –Il giorno dopo la faraonica inaugurazione del Passante di Mestre cala il traffico sulla tangenziale e a Treviso l’esecutivo provinciale e quello comunale fanno il punto sui problemi comuni. Dopo l’arrivo di Berlusconi si avvicina il Consiglio dei ministri a Nordest. Dopo l’arrivo del presidente Silvio Berlusconi a Mogliano Veneto, si fanno più concrete le possibilità di un Consiglio dei ministri nella città di Gentilini. Un vertice sulla A27, firmato il protocollo per il casello di S. Lucia Treviso –Via libera con la firma del protocollo d’intesa tra la Provincia di Treviso e i comuni di Santa Lucia di Piave, Mareno di Piave e di Cimadolmo allla realizzazione del casello e svincolo sull’A27 (Venezia-Belluno) a Santa Lucia e della viabilità di collegamento alle strade provinciali 34 «Sinistra Piave» e 92 «Delle Grave». Firmatari del documento, il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, e i sindaci di Santa Lucia di Piave, Fiorenzo Fantinel, di Mareno di Piave, Eugenio Tocchet e di Cimadolmo, Giancarlo Cadamuro. Presente anche il vicepresidente e assessore alla nuova viabilità della Provincia, Floriano Zambon. «Dopo tanti anni, finalmente prenderà vita il casello di Santa Lucia di Piave sull’A27. Un’opera che si è concretizzata soprattutto nell’ultimo anno, grazie al mio impegno personale. Ho interessato direttamente la famiglia Benetton, azionista di Autostrade, l’ing Castellucci, sempre di Autostrade, l’Anas con l’ing. Coletta, persone che ho incontrato più volte negli ultimi mesi – ha esordito il presidente Leonardo Muraro– il casello andrà a migliorare tutto il sistema viabilistico trevigiano. Dopo uno studio fatto appositamente, abbiamo visto che toglierà

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Presenze Consiglieri provinciali Treviso - Anno 2008

sicurezza e sulle problematiche di questa terra. L’effetto «Passante» Aumentano i costi ma cala il traffico con effetti positivi nei primi giorni di test.La tangenziale di Mestre registra un netto calo di quasi il 40% sui passaggi giornalieri di auto, che potrebbe salire anche al 50% nelle prossime settimane. Sui 32 km d’asfalto che bypassano il nodo di Mestre, da Dolo a Quarto D’Altino, si sono incanalati gran parte delle auto e dei camion in viaggio sulla direttrice Padova-Trieste e viceversa. La tangenziale di Mestre si svuota notevolmente e la rivoluzione nella viabilità si sente. 12.000 veicoli al giorno dalla viabilità ordinaria. Inizialmente si era pensato a Santa Maria di Piave, in Comune di Mareno, ma abbiamo scelto di spostarlo più a sud, a Santa Lucia, in un’area golenale lontana dai centri abitati, non urbanizzabile, con minor impatto ambientale. Ci tengo a sottolineare poi che l’infrastruttura sarà realizzata grazie ad un accordo con il genio civile per utilizzare gli inerti frutto delle opere di pulizia, con il quale rinforzeremo l’argine. Si tratterà di un casello ad alta automazione, per telepass o viacard, che si inserisce appieno nel futuro sistema stradale, dopo che l’A28 sarà completata e si collegherà con l’A27, nonché con la futura Pedemontana. E sarà ancor più importante se, come da anni auspico, riusciremo a completare la Venezia-Monaco. È un sistema funzionale che utilizza strade già esistenti, che andranno ricalibrate. So che stanno nascendo dei comitati, ma per questo ribadisco: io voglio il casello a Santa Lucia di Lucia di Piave, andrò avanti per la mia strada».

........................................................ Nuova Rotatoria a Caerano San Marco

TREVISO - Partiti i lavori per la sistemazione a rotatoria dell’intersezione tra la SP 1 «Mostaccin» e la SP 248 «Schiavonesca Marosticana» nei

comuni di Caerano San Marco e di Maser. Alla cerimonia di inizio lavori erano presenti il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, il sindaco di Caerano di San Marco, Luciana Velo, il sindaco di Maser, Paola Weissmuller, numerose altre autorità provinciali e comunali. Al termine della cerimonia, don Gianni Biasi cappellano di Caerano ha benedetto l’opera. Il presidente Muraro infine ha dato ufficialmente l’avvio ai lavori con il primo colpo di benna.

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Cultura

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Seconda PARTE prosegue dal numero precedente

S. Silvestro dell’ultimo giorno

di Alberto Folgheraiter

Rubata la statua del titolare

Valle di Primiero (Trentino) - La posizione farebbe ritenere che il pianoro sia stato colonizzato in epoca preistorica. Il ripiano (965 metri d’altitudine) domina tutta la valle, da Castel della Pietra a Pontét, e la cappella, assieme ad altre tre costruite sui monti della zona, forma idealmente una croce. «La chiesa dei

santi Martino e Giuliano, annessa all’antico monastero di Castrozza, sorse intorno all’anno Mille; S. Silvestro, sul fianco del monte Totòga, verso la fine del XIII secolo; S. Romina, sul Bedolé, risale al 1400 e la chiesa di S. Giovanni ai Prati Liendri, voluta dal notaio di Primiero, Ugolino Scopoli, venne edificata nel 1514 e consacrata l’anno dopo dal vescovo [di Feltre] Michele Jorba».4 S. Silvestro, sia pure di dimensioni modeste è, con S. Romedio, tra i più antichi santuari del Trentino. Il luogo è inaccessibile ai mezzi meccanici tanto che, per trasferirvi il materiale per i restauri, nel 1996 si fece uso dell’elicottero.5 La cappella fu costruita, probabilmente nel XIII secolo, per iniziativa di una persona della quale si è poi perso il nome. «Un fondatore che, contro tutti i divieti ecclesiastici del tempo, volle ed ebbe forse il privilegio di venir sepolto sul colle. Questa spiegazione plausibile per alcune ossa di un solo individuo adulto rinvenute nell’area della chiesa».6 Non vi si conservano ex voto ‑ che sicuramente, un tempo, adornavano le pareti

della sagrestia ‑ e non c’è più nemmeno la statua originale del patrono, rubata il 20 luglio 1978.7 E’ stata sostituita da una scultura, di uguali dimensioni, opera di Giovanni Orler di Mezzano e offerta da Guido Nicolao. Fu portata in processione sul Totoga, dai devoti di Primiero, il 31 dicembre 1979. Qualche giorno dopo il furto, sui muri delle case, in tutti i paesi della valle, venne affisso un manifesto: «Nella certezza di interpretare la volontà delle genti di Primiero gli amministratori comunali deplorano con senso di sgomento l’accaduto, commesso ai danni del venerato santuario eretto dai nostri padri; nel contempo invitano la popolazione della Valle alla funzione religiosa di riparazione indetta per la domenica 23 luglio 1978, alle ore 15, presso il santuario di S. Silvestro». Alla concelebrazione, sul sagrato della cappella, c’erano quattordici preti e alcune centinaia di persone. Il parroco di Imér, don Tullio Maraner, affermò: «Se tutto ciò aveva un valore sacro, religio-

so, storico e artistico, aveva soprattutto un valore affettivo: sono stati offesi i nostri sentimenti di pietà e di devozione». Una devozione antica e tanto radicata che i primierotti consideravano sacro perfino il bosco vicino. Negli statuti concessi (1367) da Bonifacio de Lupis, giurisdicente della valle di Primiero, si legge: «Chi fabbricasse una casa sul monte di S. Silvestro o vi tagliasse alberi senza comando o licenza del signor Bonifacio, sarà squartato in modo che muoia e tutti i suoi beni confiscati».8 I1 22 novembre 1465, nel suo testamento, il pievano Paolo Huber di Alemagna, destinò parte dei beni alla chiesa di S. Silvestro.9 Grazie a quel lascito, la primitiva cappella ‑ della quale rimane l’abside ‑ fu incorporata nella costruzione attuale: con il soffitto a volta ed un piccolo campanile sul tetto. Sul catino sovrastante, nella prima metà del XVI secolo, fu affrescata una grande figura del Redentore («opera molto rovinata da un incauto intervento di ridipintura degli anni Sessanta»);10 sull’arco della cappella fu invece dipinta l’Annunciazione. Due le firme: Rocco Naurizio e Marco da Mel.11 Nel corso dei restauri di fine secolo (1996) l’altare fu riportato in posizione centrale, staccato dalla parete di fondo per rendere visibili i lacerti di affresco. Qui, come in altre chiese campestri, frequentate dai viandanti tra il XV ed il XVII secolo, furono graffiati sulle pareti nomi e date di transito. L’altare in muratura è del 21 luglio 1609; della stessa epoca l’antipendio in legno.

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La pala dell’altare - con S. Silvestro che (secondo la leggenda) battezza l’imperatore Costantino, e la Vergine con il Bambino - è opera di Antonio Zeni da Tesero (1610).12 Nel 1618, davanti al notaio Andrea Scopoli, fu sottoscritto l’atto per la costruzione del nuovo campanile, realizzato con pietre ben squadrate, da «maestro Bartolomeo del lago de Com et maestro Giorgio Lungo dell’istesso luogo speza pietra».13 I due scalpellini si impegnarono ad intagliare tutte le pietre necessarie alla costruzione del campanile, mentre i massari della chiesa ed i capi delle regole («marzolli») di Siror, di Tonadico e delle altre comunità promisero di pagare la prestazione in denaro e in natura: «Et primo tutta la farina, pane, formagio, smalzo et altre robbe che gli facessero bisogno de volta in volta secondo il loro bisogno al corrente pretio. Et il resto d’ogni Santi li doi terzi in dinari, et l’altro terzo in bestiame sofficiente bovino da vita in stima de comuni amici, misurate però prima tutte le pietre che sarano lavorate per detto […] da pagarle in ragion de troni diecisette il passo. […] Facendo bisogno spizzar o in qual si voglia modo accomodar pontarolli o altri ferri per tal occasione essi massari siano tenuti [a] pagar li maestri, et bisognando farne de nuovi, loro stessi li prefatti speza pietra li dovrano pagar».14 L’acquasantiera (1687) è in pietra; le due campane, furono fuse dalla ditta Colbacchini di Bassano (1857).

Prosegue sul prossimo numero

Note 4 F. Nicolao, La chiesa di S. Silvestro, s. d., p. 13. 5 Cfr. E. Cavada – G. Pezzato, La chiesa di S. Silvestro «supra montem posita», in «Voci di Primiero», a. LVI/1 (1997), pp. 7-8. «L’inesistenza di un tracciato percorribile dai mezzi meccanici ha richiesto l’intervento dell’elicottero del Corpo dei Vigili del fuoco provinciale, concesso grazie all’interessamento dei dirigenti responsabili. Oltre un centinaio sono stati i voli necessari ai piloti per trasferire sul dosso di S. Silvestro (e per riportare poi a valle) i materiali necessari all’esecuzione dei lavori; il tutto muovendo da una piccola piazzola individuata a lato della strada della Gobbera». 6 Ibidem, p. 9. 7 Dal 1974 al 1981, nel Trentino furono rubati 1.080 oggetti, soprattutto di arte sacra. Cfr. G. Belli, Una storia in pericolo, Temi, Trento 1981. 8 F. Nicolao, cit., p. 13, cita la Rubrica XXV del III libro degli statuti di Primiero del 1367. 9 AVF, vol. 18, p. 311. 10 E. Cavada, cit., p. 8. 11 Rochus Noricius, da Borgo Valsugana, nel 1544 decorò l’arco trionfale ed il catino absidale di quella che si ritiene la parte superstite della più antica chiesa di S. Silvestro. Marco da Mel, figlio di Antonio il Rosso, risulta domiciliato a Feltre nel 1527. «L’intervento di Marco da Mel al S. Silvestro di Imer, sicuro per l’autografo lasciato in un cartiglio dipinto sulla parete di fondo, rappresenta una novità, per molti aspetti, poiché l’opera di questo pittore e quella dei suoi collaboratori allo stato attuale delle conoscenze si concentra e si sviluppa quasi esclusivamente nel bellunese, oltre che in Feltre dove decora soprattutto edifici privati (Palazzo Cantoni, Palazzo Muffoni, casa Pasole)». G. Pezzato, cit., p. 8. 12 Cfr. S. Weber, Artisti trentini e artisti che operarono nel Trentino, Monauni, Trento 1933, p. 383. Antonio Zeni, nel 1612, aveva dipinto un quadro nella chiesa di S. Rocco a Cembra. Rappresenta S. Orsola con diecimila vergini: «Io Antonio Zen o fatto questa opera l’anno 1612 essendo Piovan il molto Rev. sig. don Dionisio Donati». Nel 1632 dipinse una pala per la chiesa di Primiero; altri lavori del suo pennello sono conservati sull’altipiano di Piné. 13 AST, Atti notaio Andrea Scopoli, I mazzo (1605-1640) fasc. IV, n. 41. 14 Il documento integrale è riportato da S. Fontana in «Cultura Atesina», a. V (1951), nn. 1-4, p. 143.


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La Voce del NordEst

La grande stagione di «Godimondo e Fortunato»

di Marco Felici

Presidente del Comitato Promotore

Prade (VALLE DEL VANOI TRENTO) - Si è conclusa con successo l’edizione 2008 de «La Tragedia di Godimondo»,la storica rappresentazione risalente a fine ‘700 e rappresentata ogni dieci anni come vuole un’antica tradizione. Viene rappresentata in questo territorio con un fortissimo coinvolgimento della popolazione de «sora i ardeni». La popolazione ama identificarla più semplicemente come «Godimondo e Fortunato» o «La Opara dé Prade» (l’opera ndr). E’ giunto il tempo dei ringraziamenti, ricordando che la rappresentazione e` soprattutto una tradizione, di Prade e di tutto il Vanoi e per questo non va dimenticata. Come dice un vecchio adagio popolare: «Meglio brusàr an paes pitost che perdar ‘na tradizion!». Un grazie sincero vada ai 26 attori non professionisti per l’impegno profuso in un anno di prove, dando anche in questa occasione, il meglio in ogni momento. La rappresentazione è stata molto apprezzata, naturalmente per la recitazione, coordinata dalla sapiente regia di Celestino Tavernaro. Meritano una menzione anche le scenografie ispirate alla tradizione architettonica della zona, realizzate da Sara Colautti e Paolo Cossi con un felice impatto,

molto apprezzato dal pubblico. Come non dimenticare le truccatrici: Terry, Elisa, Mirella e Denise che con la loro allegria erano l’anima del dietro le quinte, soprattutto per la pazienza dimostrata con il sottoscritto, mai puntuale al trucco. I ragazzi delle luci, delle musiche ed effetti speciali, le suggeritrici, la presentatrice Luisa, le ragazze all’entrata, il Comitato. Una citazione particolare vada a due persone speciali: Orietta e Mario Roberto (CAPO) che hanno profuso il meglio per dare i giusti input alla nascita del comitato e alla realizzazione della rappresentazione. Un grazie particolare ai Volontari del Corpo dei Vigili del Fuoco del Vanoi e ai Volontari della Croce Rossa che ci hanno supportato e sopportato. Una esperienza del genere di conseguenza si misura con numerosi parametri: la soddisfazione legata alla numerosa partecipazione di pubblico alle varie rappresentazioni che si sono succedute nell’estate appena trascorsa,circa 2500 persone, un numero di tutto rispetto, visivamente significa il tendone di Prade sempre stipato,senza contare tutti quelli che purtroppo arrivati a Prade, non sono riusciti ad assistere alla commedia perche` tutto esaurito, all’ultima rappresentazione gia` alle ore 18,00, vi erano persone che si presentavano all’entrata per prenotare i posti, presenze; anche da fuori del territorio. Alcuni sono tor-

nati più volte: famiglie con bambini e nonni, adulti e giovani. Ma ancora da ricordare il libro «Prade un Paese in scena» di Christian Zurlo con all’interno il Fumetto «Godimondo e Fortunato, attualità` di una storia» di Paolo Cossi, Vincenzo Bottecchia, Erika De Pieri; le mostre a tema realizzate in collaborazione con l’Ecomuseo del Vanoi, la presenza a vari eventi dell’A. P.T. San Martino Primiero e Vanoi con la trasmissione Girovagando in Trentino per la promozione dello spettacolo; una visibilità del territorio difficilmente ripetibile… a meno che non si aspettino ancora 10 anni. Si ringrazia inoltre la Giunta Comunale di Canal San Bovo guidata dal Sindaco Luigi Zortea, per lo sforzo economico profuso, grazie al quale e’ stato possibile realizzare il teatro tenda, senza doversi preoccupare delle bizze del tempo, la Regione Trentino Alto Adige, l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Trento, il B.I.M. Brenta, L’Uniome dei Comuni dell’alto Primiero, il Comune di Transacqua, ilComune di Mezzano,il comprensorio di Primiero. la Cassa Rurale delle Valli del Primiro e Vanoi e la Concessionaria Bimotor. Arrivederci al 2018, dalla comunità di Prade, dal Comune di Canal San Bovo e dal Comitato Promotore de «La Tragedia di Godimondo».

Ciclismo

Prima delle Dolomiti, il Giro D’Italia tra il Prosecco di Corrado Raspati Valdobbiadene (TREVISO) - Presentato il logo della tappa Trevigiana. È caduto il velo sul nuovo logo che contraddistinguerà la tappa del Giro d’Italia con arrivo a Valdobbiadene prima dell’atteso arrivo sulle salite del Trentino e il passaggio a Primiero e San Martino di Castrozza Il nuovo logo è nato da un’idea del designer Enrico Gatto e fonde il prodotto principe del Valdobbiadene, l’uva di prosecco, con il ciclismo. A fare gli onori di casa il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, il vicepresidente e assessore al Turismo della Regione Veneto, Franco Manzato, il presidente del Comitato Tappa Grado-Valdobbiadene, Gianatonio Tramet, il sindaco di Valdobbiadene, Pietro Giorgio Davì, gli assessori provinciali Floriano Zambon (Turismo), Paolo Speranzon (Sport), Marco Prosdocimo (Agricoltura), il presidente del Coni provinciale Giovanni Ottoni, il presidente provinciale della Federciclismo, Ivano Corbanese, i sindaci dei Comuni di Tappa. «E’ un onore far parte della squadra che sta sviluppando i numerosi eventi collaterali legati al Giro d’Italia, un evento molto atteso sul territorio che, assieme al G8 dell’Agricoltura, rappresenta una grande opportunità turistica ed economica per la Marca Trevigiana. Per questo ringrazio il direttore del Giro Angelo Zomegnan, il ministro Luca Zaia e il vicegovernatore Franco Manzato per aver fortemente voluto, assieme a me, questa tappa a Valdobbiadene. La Provincia farà la sua parte, stando al fianco dell’organizzazione ma eseguendo, ad esempio, un restyling delle strade di competenza interessate dal passaggio di tappa - ha dichiarato Muraro - Analogamente, posizioneremo lungo il percorso di tappa oltre un centinaio di cartelli in modo da permettere ai numerosi appassionati di riconoscere e percorrere l’intero percorso. Penso anche al ritorno d’immagine del territorio. Ecco perché, in vista anche delle riprese televisive aeree, lancio un invito ai viticoltori e agli operatori del settore agricolo, per evitare il diserbo dell’erba nella fase di sfalcio, in modo da offrire un panorama verde tra i vigneti. Infine, ci tengo a ricordare la mie precisa volontà che

Trentino, via libera al digitale TRENTO – Via libera senza grossi intoppi al primo passaggio della tv al digitale terrestre. Ad ottobre, la rivoluzione digitale interesserà tutta la provincia di Trento. Da fine dicembre il numero verde 800.961.924 per l’assistenza domiciliare agli ultra 75enni, dedicato al nuovo servizio di televisione digitale, ha ricevuto oltre 8mila chiamate, in continua crescita. Da se-

la tappa passi anche per il Combai. Mi sono già incontrato con Zomegnan, che mi ha dato più di una rassicurazione. L’idea è che durante la cena di gala del 28 febbraio, possa essere annunciato un percorso che passi sia per il Combai che per San Vito, senza scontentare nessuno. Sono sicuro che la Provincia di Treviso risponderà in modo eccezionale all’evento. Se riusciremo a dimostrare di essere all’altezza - chiude Muraro potrò chiedere a Zomegnan di inserire ogni anno una tappa del Giro che passi per la Provincia di Treviso». «Utilizzare lo sport per promuovere il territorio e i suoi prodotti è sempre un mezzo vincente - ha detto Manzato - Ecco perché la Regione, per quanto concerne la Marca Trevigiana, promuove l’Ecò Gusto, nuovo evento allestito alla vigilia della tappa ed in grado di esaltare il sistema turistico ed enogastronomico della zona attraverso un percorso sviluppato attorno all’anello della produzione del Prosecco con tappe nella zona e in presidi Slow Food dove sarà possibile effettuare degustazioni di vino e prodotti tipici. E’ un evento che avrà uno sviluppo futuro e che prenderà slancio dal passaggio del Giro». «La mia soddisfazione è indescrivibile - ha dichiarato Tramet - Da molti anni portavo dentro di me questo sogno diventato realtà. Una serie di grandi coincidenze mi hanno portato a tirare le fila di questo evento. Poi la Regione ci ha messo il tocco finale.» In sala Marton campeggiava un tappo gigante rosso realizzato dall’artista Roberto Bertazzon. «Questi tappi decorati verranno piazzati lungo il tracciato e daranno un tocco davvero originale» ha chiuso Tramet. «Già dal 2002 con Tramet - ha commentato Davì - avevamo depositato la richiesta in via Solferino (sede Rcs Sport, ndr). Adesso questo perfetto gioco di squadra innescato da amministratori che hanno origini nel nostro territorio ci ha regalato questo esaltante evento. Siamo pronti ad ospitare i grandi campioni del ciclismo e questo Giro del Centenario che porterà in una cittadina di 11mila abitanti un personaggio come Lance Armstrong. Per noi sarà un investimento importate. Perché, come insegnano gli economisti, è proprio nei momenti di crisi come questo che si deve investire: essenzialmente per la riserva del nome prosecco e per fare vedere ai 400 milioni di persone che scopriranno Valdobbiadene alla televisione che il nostro prodotto di eccellenza viene coltivato a mano. Per il circuito finale invece dovremo trovare il giusto equilibrio per fare entrare sia San Vito che Combai».

gnalare che L’ex consigliere regionale di An ed oggi esponente del partito pensionati Claudio Taverna aveva diffidato a procedere all’oscuramento del segnale analogico rai2 e rete4. “Solo il 26,3% dei trentini – ha affermato possiede un apparecchio per la tv digitale terrestre. La norma prevede 65%”. Per richieste è disponibile il numero verde: 800.022.000 Approfondimenti su: LaVocedelNordEst.it



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LaVocedelNordEst.it Febbraio 2009

Ogni venerdì sul nostro giornale online gli appuntamenti aggiornati per il weekend

Vivinordest TRENTINO ALTO ADIGE

dal 23/02/09 al 27/02/09 Madonna di Campiglio Gran Galà dell’Imperatore ............................................. dal 21/02/09 Val di Fiemme «Carnevale dei Matòci» ............................................. dal 21/02/09 Penia (Val di Fassa) In scena le «mascherèdes» ............................................. 22/02/09 dalle ore 19.00 Prade (Valle del Vanoi) Serata in maschera con ballo e Maccheronata per il carnevale «de sora i ardéni ............................................. 24/02/09 Storo (Valle del Chiese) Parata dei gruppi mascherati con l’assaggio di polenta carbonera ............................................. 01/03/2009 Romarzollo - Arco (TN) L’alloro e il Bambù Il rito che festeggia l`addio al carnevale .............................................

Segnalate i vostri eventi e le vostre feste a: redazione@lavocedelnordest.it «Cicona Fumetto» 1° Concorso Nazionale di Fumetto

03/03/2009 Torbole (TN) Sbigolada Torbolana ............................................. 05/03/2009 Riva del Garda (TN) Sfilata di Carnevale .............................................

dal 27/02/2009 al 02/03/2009 Fumane (VR) Antica Fiera di Marzo ............................................. dal 07/03/2009 al 08/03/2009 Padova Fiera Vacanze Weekend ............................................. dal 07/03/2009 al 08/03/2009 VENETO Loria (TV) dal 21/02/09 Mostra mercato piante Santa Lucia di Piave (TV) ornamentali ............................................. Gran Galà Di Chiusura Di il 29/03/2009 Carnevali Di Marca ............................................. Quinto di Treviso (TV) 24/02/09 Colori e sapori di Primavera Motta di Livenza - Conegliano Mostra del Radicchio ............................................. Carnevali di Marca ............................................. FRIULI VENEZIA GIULIA dal 28/02/09 a Padova Mostra: «Il Futuro di Galileo» dal 19/02/09 al 24/02/09 ............................................. dal 28/02/2009 al 01/03/2009 Monfalcone (GO) Carnevale Monfalconese Brendola (VI) ............................................. Sagra di San Rocco ............................................. dal 19/02/09 al 25/02/09 dal 13/03/2009 al 29/03/2009 Muggia (TS) 56° Carnevale muggesano Villaganzerla (VI) ............................................. 104^ Festa di San Giuseppe 08/03/2009 e 11^ Festa della Quaglia Sedegliano (UD) allo spiedo Carneval da l’Orcul ............................................. .............................................

La Pro Loco Prade Cicona Zortea, Biblioteca Comunale di Canal San Bovo, Consorzio turistico Valle del Vanoi, Ecomuseo del Vanoi: bandiscono il 1° Concorso Nazionale di Fumetto «Cicona Fumetto», Il fumetto e la pietra. La pietra è uno dei temi in cui si articola l’Ecomuseo del Vanoi. L’Ecomuseo è un museo dello spazio, del tempo,della comunità e dei saperi; cura l’individuazione, la conoscenza e la trasmissione del patrimonio diffuso su tutta la Valle del Vanoi attraverso l’identificazione e l’approfondimento di 7 temi cardine: acqua, sacro, mobilità, erba,

Tutti i giovedì

legno, guerra e pietra. Il tema proposto fa riferimento al ruolo che la pietra svolge ed ha svolto nello sviluppo culturale ed economico delle diverse comunità umane. La pietra è elemento distintivo, accompagnatore ricorrente degli arredi urbani, caratteristica paesaggistica, originalità delle case, della storia dei paesi e delle città. Agli autori viene chiesto di reinterpretare, attraverso il linguaggio del fumetto, il rapporto esistente tra uomo, territorio e pietra in tutti i momenti: dal processo di escavazione, alla lavorazione e all’uso finale. Naturalmente il rapporto con la pietra è anche legato all’aspetto ludico, sportivo, la scalata, l’esplorazione, il paesaggio, la percorrenza, tutti aspetti culturalmente pregnanti del rapporto dell’uomo con questo elemento. Il modulo di partecipazione è scaricabile dal sito www.vanoi.it, oppure da www.ciconafumetto.blogspot.com. Per informazioni: Consorzio Turistico Valle del Vanoi Piazza Vittorio Emanuele, 6 38050 Canal San Bovo (TN) - Italy Tel. e Fax: +39 0439.719041 E-mail: infovanoi@sanmartino.com e ciconafumetto@gmail.com


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Anno II - N°7 www.LaVocedelNordEst.it

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Tavole a NordEst

-La Ricetta del Mesedello Chef Alessandro Bettega

Gulasch soupe leggermente piccante alla paprika

Ingredienti per 4 persone:

Far soffriggere la cipolla con l’ alloro e aggiungere il manzo tagliato a pezzi piccoli, farli rosolare bene e aggiungere il vino rosso. Quando il vino è evaporato del tutto aggiungere le patate pecedentemente tagliate a cubetti, la paprika e il brodo, salare e pepare. Far sobbollire a fuoco lento per 4o minuti finché non si presenta cremoso; a piacere mettere dei cubetti di fomaggio stagionato nel piatto prima di versarci la zuppa. Vino consigliato: Teroldego rotaliano.

300 gr muscolo di manzo 3 patate grandi 1 cipolla tritata 1 foglia d’alloro 1 bicchiere di vino rosso 1 cucchiaio di paprika sale e pepe q.b. un litro e mezzo di brodo

P icchio il

p i z z e r i a di Leonardi Matteo

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Del ristorante Da Alfredo a Treviso e del suo inimitabile patron Arturo Filippini di Alessandro Firpo e Giorgio Costeniero

TREVISO - Treviso si presenta al forestiero che la frequenta come una città stupenda ed elegante, ma anche come una delle città più accoglienti di tutto il triveneto, ospitale, aperta, piena di vita, e piena anche di multiformi tentazione, cui pare mostrarsi molto disponibile. Terra di indimenticabili bellezze naturali ed artistiche, terra di grandi emozioni estetiche nelle sue arti figurative non meno che nelle sue bellissime donne, ricca di vini portentosi, di prodotti tipicissimi e di piatti sublimi. Ma qual è il nostro «posto» a Treviso, quello che le guide dovrebbero segnalare col cuoricino? E’ senza’altro Da Alfredo, dal nostro caro amico Arturo Filippini. Ma andiamo con ordine perché vogliamo

proprio gustarci questa mia rilettura fotografica non meno che affettiva. Il posto. Come tutti sanno Alfredo è il nome del fondatore del Toulà, dei tanti Toulà sparsi per il mondo di Alfredo Beltrame che, per un lungo tempo, furono una grandissima realtà e una altrettanto grande immagine della ristorazione italiana nel mondo. E il primo di loro nacque proprio lì in quella viuzza porticata, al numero 26 di via Collalto. La bussola d’ingresso, la porta scorrevole (peccato per quell’orribile cartello in plastica che deve essere assolutamente sostituito!) e l’ingresso ti immergono in un’atmosfera quasi londinese mentre la stanza da pranzo, con la sua ispirazione decisamente liberty, ti catapulta subito in piena Bell’Epoque, ti fa capire che il caldo ovattato dell’ingresso era solo una apparenza, un po’ di fumo pour épater le bourgeois, come dice la gente per bene, ma che la sostanza vera del posto, la sua vera cifra è invece decisamente gaudiosa. Tutti gli arredi sono un po’ vetusti, potrei dire fané, un po’ appannati ma nient’affatto appassiti, hanno la patina delle cose antiche, quel craquelet della vernice di quei grandi maestri che i falsari hanno sempre cercato di imitare. Esprimono insomma un’atmosfera intrigante, un po’ cocotte. Come a casa di quella prozia di cui in famiglia si parla poco se non per dire che né ha fatte di tutti i colori. Ma l’insieme è perfetto, sembra ripreso da una camera schermata con la calza, come si fa con Berlusconi o con la Carrà. Se ci fossero dei cambiamenti, persino delle «migliorie» ne patiremmo. Un esempio tra i tanti che potremmo scegliere: le poltrone sono abbastanza bruttine, e anche scomode, ma se venissero cambiate ne soffriremmo moltissimo.

Anche nel club all’ingresso l’atmosfera non sempre riesce a rimanere ovattata perché le chiacchiere degli ospiti che stanno per sedersi a tavola o che se ne sono appena alzati si sovrappongono, oppure perché qualche bella o ineffabile signora attira qualche attenzione di troppo, o ancora perché in un angolo si sta svolgendo una partita a carte non priva di fremiti. Insomma un posto molto piacevole, mai eccessivamente formale, decisamente chic. Una divagazione personale: mi pongo da tempo un piccolo interrogativo attorno a quel bar. Mi piacerebbe proprio sapere chi è quell’evidente habitué che, sempre con una impeccabile sciarpa di seta bianca al collo, occhieggia distaccato alle signore più giovani e leggiadre, si esprime con notevole proprietà e, soprattutto, discute di Martini con una competenza che getta una luce che definirei dopolavoristica sui dilettantismi di James Bond. Ma è tempo di dire del padrone di casa, del patron, di colui che nei fatti ha ricevuto il testimone da Alfredo Beltrame, e cioè di Arturo Filippini. Alto e imponente, di stazza ma agilissimo, sempre elegante, si muove tra i tavoli, al bar e con i suoi ospiti con un distacco presente, con una austerità sorridente, con una compunzione casalinga, con una signorilità cordiale, con una professionalità rigorosa non meno che appassionata. Arturo Filippini è tutto e il contrario di tutto, è un attore comico e tragico nella stessa piece, un istrione straordinario, un uomo dai mille abiti, un novello Houdini. Il suo volto è imperturbabile, sembra scolpito nella roccia; lo tradiscono appena quegli occhi in continuo movimento. Non c’è mai e c’è sempre. Lo puoi sentire senza vederlo. Lo puoi vedere senza sentirlo. Sembra il capi-

tano Kirk con la sua Enterprise: se ne senti la mancanza si materializza, se hai bisogno di intimità o di riservatezza svanisce in un soffio. Se sei triste è naturalmente compunto; se invece ti sente allegro, non solo è più contento, ti sorride anche. Di quel suo frequente sorriso cui, appena invitato, appena sollecitato si lascia andare immediatamente. Di quel sorriso che divide letteralmente in due e che in un attimo alliscia quel volto di pietra. E che dire della sua simpatia, della sua capacità di divertirti e di divertirsi? E i suoi amici più cari dicono di lui che ha Arturo ha ancora tante altre doti nascoste. Soprattutto Arturo è un uomo di grande, ineguagliabile saggezza, perché è un uomo esperto, esperto di uomini e cose, esperto, tout court, della vita. La sua cordialità, la sua prorompente vitalità, la sua intelligenza, anche la sua bonomia ne fanno un ospite davvero unico. Resta da dire – perché è pur sempre di un

ristorante che si tratta – della sua cucina. Da Alfredo si mangia bene, spesso molto bene, in modo molto classico e sempre curatissimo. Il pinzimonio d’apertura sul tavolo è una vera e propria icona. Tutti i prodotti impiegati sono sempre freschissimi e la nota territoriale delle proposte molto marcata: la pasta e fagioli col radicchio è semplicemente indimenticabile, le crespelle alle erbette sono buonissime, il risotto, anch’esso ovviamente al radicchio, merite un detour. Anche la cantina è di tutto rispetto, in certe proposte addirittura sontuosa. Una piccola critica è rappresentata dal fatto che il cuoco e il contabile sono qualche volta di umore variabile. Ma ci sono alcune occasioni in cui Da Alfredo mangiamo veramente in modo eccezionale, unico, irripetibile. Sapete quando? Quando Arturo ci aspetta. Grazie di tutto caro Arturo.



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