La Voce del NordEst 78 aprile 2018

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Anno X - N 78 Marzo/Aprile 2018

Direttore Christian Zurlo

Quotidiano indipendente di informazione Reg. Tribunale Trento n.1352 del 15.02.2008

OLIMPIADI 2026 NEL NORDEST ALPINO Cortina, Trento e Bolzano Insieme

Pietro Parolin: dal Veneto... nel Mondo Amico anche di Primiero, è segretario di Stato Vaticano

CAMBIO VITA

Segnalateci le vostre storie, in giro per il mondo

Nel cuore della frana in Valsugana REPORTAGE tra Trentino e Veneto dopo l’enorme crollo dei giorni scorsi a Primolano. Un distacco di oltre 40.000 metri cubi di materiale che ha completamente cambiato volto alla montagna. La frana si è staccata tra la strada comunale chiusa, una pista ciclabile e il fiume Brenta, fortunatamente senza coinvolgere persone

TRA CRONACA E STORIA MonteCroce e i segreti di confine

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La Voce del NordEst - Numero 78 Marzo / Aprile 2018

Il mondo in 5’

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Economia mondiale in crisi. La fine di un’epoca Periodico di informazione distribuito gratuitamente nei locali pubblici e nei principali centri commerciali del Triveneto.

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A fine 2017, a livello mondiale il debito totale è stato di 233 mila miliardi di dollari, pari al 318% del Pil mondiale. La valanga di moneta messa in circolazione dalle banche centrali ha salvato le banche, ma non l’economia reale. Siamo alla vigilia della fine di un’epoca, secondo l’esperto di economia politica Maurizio d’Orlando, che all’agenzia AsiaNews conferma: “Alla base c’è l’idea ottimistica che sia possibile uno sviluppo lineare per l’umanità, un futuro di progresso senza limiti e senza cadute e senza regressi, basta emettere moneta. Quella che si sta preparando non è però una crisi come quelle precedenti del 2007, del 2000, o anche quella rimasta nell’immagi-

nario storico come l’archetipo di tutte le crisi di borsa, la crisi del 1929. La crisi che verrà, non sarà solo una crisi disastrosa, ma anche politica e soprattutto una singolarità epocale. In un universo razionale e meccanico il Dow Jones , infatti, non sarebbe dovuto salire del 270% rispetto al febbraio 2009, come invece è stato.

Nuove cittadinanze, Italia prima in Ue Oltre 200mila nel 2016. Albania in cima ai Paesi di provenienza. Quasi un milione di persone ha ottenuto la cittadinanza in uno dei Paesi membro dell’Ue nel 2016, con dati in crescita rispetto agli anni precedenti. In termini assoluti, con l’ok a 201.591 cittadinanze l’Italia è al primo posto in Europa; seguita da Spagna, 150.944; e Regno Unito, 149.372. L’Italia ha accordato la cittadinanza a persone provenienti soprattutto da Albania (18,3%); Marocco (17,5%); e Romania (6,4%). Lo comunica Eurostat.

In breve dal Mondo Facebook, Zuckerberg al Congresso Usa

Il fondatore e Ceo di facebook, Mark Zuckerberg, è giunto in aula alla Camera per informare il Congresso degli Stati Uniti dopo il caso Cambridge Analytica. L’audizione si è tenuta davanti alla commissione Energia e Commercio della Camera. Precedentemente era stato messo sotto torchio per cinque ore dalla commissione congiunta Giustizia e Commercio al Senato.

Messico: ‘Rivedremo la cooperazione con gli Usa’

Il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha ordinato ai membri del suo gabinetto di procedere a una minuziosa revisione di tutti gli accordi di cooperazione che il suo paese ha sottoscritto con gli Stati Uniti, dopo che Donald Trump ha inviato unità della guardia nazionale sulla sua frontiera meridionale.

Patriarca maronita: le potenze mondiali devono portare la pace in Medio oriente

Preoccupato dall’escalation di tensione in Medio oriente e, in particolare, nella vicina Siria teatro di un possibile conflitto aperto fra Stati Uniti e Russia, il patriarca maronita Beshara Raï lancia un nuovo appello per la pace. Rivolgendosi ai leader internazionali, il porporato chiede di mettere fine “in maniera pacifica” alle guerre che devastano la regione. In seguito al presunto attacco con armi chimiche a Ghouta orientale, enclave ribelle alla periferia di Damasco, per mano dell’esercito governativo, Stati Uniti, Francia e Regno Unito minacciano pesanti rappresaglie. Il rischio è che un attacco - più volte minacciato dal presidente Usa Donald Trump - possa innescare una reazione di Russia e Iran.


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NORDEST in 5’

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Le Dolomiti e il sogno Olimpico 2026 NORDEST - Il NordEst alpino si candida ufficialmente ad opitare i giochi olimpici invernali 2026. “Senza polemiche, mentre più di qualcuno già ipotizzava la sua esclusione - e in questo qualcuno, per essere chiari, non metto il Coni-, Cortina con Trento e Bolzano è stata inserita dal CIO tra le città che hanno formalizzato la manifestazione d’interesse a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026”. Inizia con queste parole, il commento del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla comunicazione ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale riguardo alle candidature per le Olimpiadi della neve 2026. “Questa non è una candidatura ‘contro’ qualcuno– ha precisato Zaia -, ma semplicemente l’opportunità di proporre al Comitato Olimpico Internazionale una candidatura alternativa, all’insegna della neve e dello scenario delle Dolomiti Patrimonio dell’Unesco”. Le località in gara - Oltre alle Dolomiti di Cortina d’Ampezzo – Trento e Bolzano, che competono con Milano - Torino, all’estero si sono proposte anche Graz (Austria), Calgary(Canada), Sapporo (Giappone), Stoccolma (Svezia), Sion (Svizzera) e Erzurum(Turchia). La decisione verrà presa in occasione della Sessione del Cio in programma a Milano a settembre 2019.

Il patto di Venezia tra Veneto, Trento e Bolzano

Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi e il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, si sono incontrati nelle scorse settimane a Venezia. Zaia ha convinto i colleghi dopo il no dei giorni scorsi. Forte è stata la spinta di Cortina che sarà capofila del progetto con Bellunese e Trentino Alto Adige. Numerosi gli argomenti affrontati dai tre presidenti: dalle possibili collaborazioni sul fronte infrastrutturale e viabilistico, ai temi dei trasporti e dell’acqua e più in generale ai problemi della montagna. In particolar modo hanno approfondito l’ipotesi relativa all’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 ed è emersa una piena convergenza sulla candidatura, avanzata dal Veneto e sostenuta dal Trentino, per le Dolomiti Unesco, con Cortina città capofila. Rossi e Kompatscher hanno confermato a Zaia l’interesse e la possibilità di mettere a disposizione impianti e strutture esistenti dei propri territori per ospitare il grande evento sportivo: anche l’utilizzabilità di tali risorse dovrà trovare compiuta valutazione nel dossier che dovrà accompagnare la candidatura. I Giochi olimpici, hanno convenuto i tre presidenti, dovranno essere sostenibili anche da un punto di vista trasportistico e del rispetto ambientale e pertanto dovrà essere avviato un serio approfondimento in tal senso per quanto riguarda l’intera area delle Dolomiti Unesco, con particolare riferimento all’anello ferroviario delle Dolomiti.


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Primo Piano

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Crolla la montagna tra Trentino e Veneto La frana di circa 40.000 metri cubi è costituita da massi fino a 1000 metri cubi di Dolomia Principale. Il diametro dei massi raggiunge in diversi casi le dimensioni di 8-10 metri. Fortunatamente senza persone coinvolte. a cura di Ervino Filippi Gilli (Foto Protezione civile Trento/ Archivio Filippi) NordEst - La Valsugana è, almeno nel tratto di confine tra il Trentino ed il Veneto, una zona ricca di frane storiche: tutti i conoidi detritici che sono stati in passato (ed anche ora) sfruttati come cave, altro non sono che accumuli di crolli più o meno importanti. Prima di descrivere sommariamente quanto successo nella notte tra sabato 7 e domenica 8 aprile, vogliamo ricordare alcune delle frane che dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso si sono verificate nel tratto tra Primolano e Ivano Fracena.

FRANA DEL MONTE LEFRE: visione generale

Le frane storiche in Valsugana Il primo evento significativo è avvenuto nel bacino del rio Lugazin dove, di notte, il 19 luglio 1987 si è verificato un crollo che ha ostruito la valle. Il Lugazin è una valletta stretta posta sul versante destro del Brenta, quasi di fronte all’abitato di Ospedaletto: la zona per fortuna è praticamente disabitata e perciò non si sono verificati danni; alcuni anni dopo, sempre nella stessa parete rocciosa, è crollata un’altra fetta di roccia.

Si noti come la frana ostruisca completamente la valle Altra frana importante è quella del Monte Lefre, una parete rocciosa che sta come una spada di Damocle sopra l’abitato di Ivano Fracena. Percorrendo la strada statale verso Trento, alla fine del famigerato rettilineo di Ospedaletto, si notano alcune case di Agnedo costruite tra grandi massi: leggenda vuole che sotto l’ammasso caotico di blocchi sia sepolto il paese di Carén, paese distrutto in quanto non aveva voluto dare ospitalità ad un povero viandante. Abbandonando le leggende (siamo pieni di paesi sepolti da frane) e ritornando alla storia recente, il 30 aprile

FRANA DEL MONTE LEFRE: Particolare dell’accumulo 1996, dal versante occidentale del Lefre si staccò una grande frana che si arrestò a poche decine di metri dal paese. Dopo un altro evento simile, il 21 novembre 2014 venne fatto saltare un diedro pericolante del volume stimato in 4500 metri cubi. Scendendo lungo la valle del Brenta e superato l’abitato di Grigno, si incontrano sulla sponda destra del Brenta le frazioni di Pianello : Pianello di Sopra fu interessato da una piccola frana alla fine degli anni Novanta (e per tale motivo venne eretto un terrapieno a protezione delle case) mentre Pianello di Sotto rischiò di scomparire alla fine degli anni Ottanta quando due frane per crollo intasarono la valle sovrastante il paese e scaricarono alcuni massi nell’abitato senza però causare, per fortuna, vittime o danni. Il materiale è ancora tutto lì ed incombe sopra il paese.

Il nuovo crollo a Primolano

Scendendo più a sud e superato il confine tra le due regioni, arriviamo nei pressi di Primolano. Qui la notte tra sabato 7 e domenica 8 aprile , dopo alcuni giorni di piccoli crolli, si è staccata una importante frana sul versante destro del fiume Brenta; la frana è ben visibile sia dalla Scalette di Primolano che dalla strada statale. L’accumulo caotico di grossi blocchi, che ha interrotto la strada e la pista ciclabile di fatto cancellandola, ha depo-


La Voce del NordEst - Numero 78 Marzo / Aprile 2018 sitato sulla sponda destra del fiume ma anche all’interno del suo letto un volume enorme di macigni alcuni dei grandi come una villetta di due piani. Come si diceva erano alcuni giorni che il versante roccioso dava segni di cedimento e per tale motivo la strada era (per fortuna) interdetta al transito. La genesi del movimento è relativamente semplice: nel punto di distacco gli strati rocciosi sono posti a “franapoggio” ed era prevedibile che prima o poi la parte so-

Piccolo crollo in roccia che, a detta di alcune persone del posto, è stato il preludio del grande evento del sabato notte.

I grandi massi nell’alveo del Brenta

La frana vista dalla superstrada

Primo Piano

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spesa precipitasse a valle. E’ evidente che dopo un evento del genere, che ha intasato l’alveo del Brenta e che potrebbe mettere a rischio di esondazione le campagne in caso di piena del fiume, sono indispensabili interventi urgenti: sicuramente sarà necessario far brillare i massi in alveo per ridare al fiume una sezione sufficiente ma anche il tracciato della strada e della pista ciclabile dovranno essere ripensati spostandoli sulla sponda opposta.

Il Masso scaricato nell’alveo alcuni giorni prima della frana principale.

Particolare della zona di distacco. Come si vede gli starti rocciosi sono posti a franapoggio. E’ evidente che esistono ancora alcune migliaia di metri cubi di roccia pericolante.


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Il personaggio

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Pietro Parolin: dal Veneto ... nel Mondo

© Concept & design: GianAngelo Pistoia • Photos: CNS Photo/L’Osservatore Romano - Daniele Scudieri/Imagoeconomica

di GianAngelo Pistoia Cardinale di origine veneta, ‘pastore’ sensibile, versatile diplomatico: questo è Pietro Parolin, 63 anni, attuale segretario di stato di Papa Francesco. Gran lavoratore, è però persona schiva e quindi ha destato molto interesse l’intervista rilasciata a Gianfranco Brunelli, direttore della rivista ‘Il Regno’, lo scorso mese di luglio, prima di concedersi una breve ma rigenerante vacanza nella Valle di Primiero. Intervista esclusiva – in cui il cardinale Parolin parla del ruolo ricoperto dalla Chiesa nel panorama mondiale – e che ripropongo per ampi stralci.

Dopo gli anni difficili seguiti al crollo dell’Unione Sovietica, assistiamo oggi a un ritorno di Mosca sulla scena internazionale. È un ritorno aggressivo. Basti pensare all’Ucraina e alla Siria … “È evidente che c’è stato un periodo d’incertezza circa il posizionamento della Russia su varie tematiche, ma non penso che si possa dire che il paese, pur nei momenti di maggiore difficoltà, sia uscito dalla scena internazionale. Oggigiorno vengono spesso sottolineate

Dopo la visita in Bielorussia (2015) e in Ucraina (2016), nel 2017 (dal 21 al 24 agosto) il cardinale Pietro Parolin è stato anche in Russia. La Santa Sede conferma dunque un’attenzione generale verso l’Est europeo e ai nuovi equilibri sorti dopo l’implosione dell’impero sovietico e alla Russia in particolare. Lo abbiamo visto dai messaggi che papa Francesco ha inviato a Vladimir Putin in diverse occasioni e, su un piano diverso, ma non certo meno influente, quello ecumenico, dallo storico incontro tra il vescovo di Roma e il patriarca di Mosca, Cirillo, a L’Avana nel 2016. Eminenza, come s’inserisce il suo viaggio in questo percorso? “L’attenzione della Santa Sede verso l’Est europeo non è di oggi, ma è di lunga data, e non è mai venuta meno, nemmeno negli anni più bui. Essa ha sempre ritenuto importanti i rapporti e le relazioni con l’Europa orientale e con la Russia nelle diverse fasi della storia … Le Chiese locali sono state al fianco delle loro popolazioni anche nei momenti drammatici delle persecuzioni. Non è solo il suo essere ai confini dell’Europa che rende l’Oriente europeo importante, ma anche il suo ruolo storico nell’ambito della civiltà, della cultura e della fede cristiana. C’è chi rileva che quando san Giovanni Paolo II immaginava un’Europa dall’Atlantico agli Urali non pensava a un ‘espansionismo occidentale’, ma a una compagine più unita di tutto il continente”.

le differenze tra vari paesi occidentali e la Russia, come se fossero due mondi differenti, ciascuno con i propri valori, i propri interessi, un orgoglio nazionale o transnazionale e persino una propria concezione del diritto internazionale da opporre agli altri. In un simile contesto la sfida è quella di contribuire a una migliore comprensione reciproca tra quelli che rischiano di presentarsi come due poli opposti. Lo sforzo di capirsi a vicenda non significa accondiscendenza dell’uno alla posizione dell’altro, ma piuttosto un

paziente, costruttivo, franco e, al tempo stesso, rispettoso dialogo. Esso è tanto più importante sulle questioni che sono all’origine dei conflitti correnti e su quelle che rischiano di provocare un ulteriore aumento della tensione. In tale senso, la questione della pace e della ricerca di soluzione alle varie crisi in corso dovrebbe essere posta al di sopra di qualsiasi interesse nazionale o comunque parziale. Qui non ci possono essere né vincitori né vinti … Sono convinto che faccia parte della missione della Santa Sede insistere su questo aspetto”. Colpisce, quando vi si pensa davvero, l’affermazione radicale di papa Francesco circa una ‘terza guerra mondiale a pezzi’ nella quale il mondo si troverebbe immerso. “Il sistema internazionale, dopo la fine della contrapposizione tra Stati Uniti e Unione Sovietica, è entrato in una fase di grande incertezza. Si è determinata una congiuntura che tende al multipolarismo differenziato, per la concomitante presenza di attori grandi, medi e piccoli; portatori di interessi differenti e tra loro diversamente contrastanti. Questo porta per la prima volta dopo molto tempo a una situazione di generalizzata conflittualità. Siamo di fronte alla precarizzazione di ogni legame, soprattutto culturale, e a una frammentazione drammatica. In questo contesto geopolitico ogni riassestamento è difficile. Quando papa Francesco stigmatizza l’insieme degli attuali conflitti come ‘una terza guerra mondiale a pezzi’, descrive non solo uno scenario di violenze, ma indica diverse tipologie di conflitti, localizzati e concomitanti: guerre dirette, guerre per procura, guerre civili, guerre solo congelate e rimandate. Si tratta di conflitti che divengono ben presto transnazionali. Non fosse altro per il flusso di denaro e di armi che li sostengono e li alimentano. E soprattutto per le tragiche conseguenze: si pensi alla drammatica vicenda di milioni di profughi e di rifugiati. … Tra le cause, il papa annovera questioni geopolitiche e di potere, l’odio razziale, e soprattutto le questioni economico-finanziarie,


La Voce del NordEst - Numero 78 Marzo / Aprile 2018 gli affari legali e illegali che proliferano attorno alle guerre. Il tutto spesso ammantato da motivazioni storico-culturali e persino religiose. D’altra parte l’incendio della violenza e dei conflitti può essere spento solo in un contesto globale di ordine nella giustizia e di sviluppo dei popoli … in un progetto condiviso di solidarietà e di sviluppo tra paesi ricchi e paesi poveri”. Su questi conflitti in atto, papa Francesco, di fronte al Congresso americano (il 24.9.2015), aveva stigmatizzato con forza anche l’utilizzo perverso della religione … “Sì, aveva detto che il nostro mondo è sempre più un luogo di violenti conflitti, odi e brutali atrocità, commesse persino in nome di Dio e della religione e poi aveva continuato: sappiamo che nessuna religione è immune da forme di inganno individuale o estremismo ideologico. Questo significa che dobbiamo essere p a r t i co l a r m e n t e attenti ad ogni forma di fondamentalismo, tanto religioso come di ogni altro genere. È necessario un delicato equilibrio per combattere la violenza perpetrata nel nome di una religione, di un’ideologia o di un sistema economico, mentre si salvaguarda allo stesso tempo la libertà religiosa, la libertà intellettuale e le libertà individuali. È un equilibrio difficile all’interno del quale va posta anche la difesa delle comunità cristiane e di ogni comunità che rischia d’essere travolta dall’odio”. Non teme che la preoccupazione della Chiesa per la pace risulti agli occhi e agli orecchi di molti scontata e persino retorica, a fronte della questione della sua efficacia? “La diplomazia della Chiesa cattolica è una diplomazia di pace. Non ha interessi di potere: né politico, né economico, né

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Il personaggio

ideologico. Per questo può rappresentare con maggiore libertà agli uni le ragioni degli altri e denunciare a ciascuno i rischi che una visione autoreferenziale può comportare per tutti … La Santa Sede non cerca per sé nulla. Non è presente ora qui ora là, per non pendere da nessuna parte. Il suo è un tentativo umanamente difficile ma evangelicamente imprescindibile, affinché mondi vicini tornino a dialogare e cessino di farsi dilaniare dall’odio prima ancora che dalle bombe”. Papa Francesco continua in questo una tradizione sedimentata nel Novecento e rinvigorita a partire da papa Giovanni XXIII: la diplomazia

dei gesti, dei segni, dell’essere vicini, che considera anzitutto la dignità dell’interlocutore. “Noi non siamo solo le nostre parole, ma anche i nostri gesti, le nostre azioni concrete, soprattutto quando le parole sembrano inefficaci, perché consumate o non udibili. C’è un linguaggio universalistico implicato nei gesti: la Chiesa lo impara ogni giorno dall’annuncio del Vangelo che può aiutare, in momenti difficili, a fermarsi, a invertire una rotta sbagliata. La nostra prospettiva non può che essere quella evocata da Isaia e ripresa nei Vangeli: ‘Nel rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo, nel dividere il pane coll’affamato, nell’introdurre in casa propria i miseri, i senza tetto … senza trascurare quelli della propria casa

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(Is. 58,6.7)’. Ciò che conta è la guarigione, la liberazione, la ricostruzione dell’umano, sempre, a partire dalle sue situazioni concrete. Per questo dobbiamo porre gesti concreti, segni che siano alla sorgente della possibilità di vivere assieme. Porre gesti e chiedere gesti”. Volgiamoci a Oriente: dal Vietnam alla Cina. L’Estremo Oriente ha una sua strada di dialogo con la Chiesa cattolica? “L’Estremo Oriente è una regione del mondo assai vasta, complessa e diversificata. Da molti secoli ormai quell’ampia parte dell’umanità è venuta a contatto con il cristianesimo e, di conseguenza, con la Chiesa cattolica, grazie a vie e forme peculiari da paese a paese … Certamente, rispetto ai tempi passati oggi si pongono sfide nuove, che attendono risposte inedite e creative, ma in fondo la finalità della Chiesa è la stessa di sempre, ed è di natura pastorale: portare Dio agli uomini e gli uomini a Dio. In concreto, la Chiesa cattolica chiede che sia garantito a essa il diritto di professare liberamente la propria fede a vantaggio di tutti e per l’armonia della società. I cattolici desiderano vivere serenamente la loro fede nei rispettivi paesi come buoni cittadini, impegnandosi al positivo sviluppo della comunità nazionale. In questa cornice, penso vada colto anche il cammino di dialogo intrapreso da tempo con i governi di alcuni paesi della regione, tra i quali la Repubblica Popolare Cinese. Il dialogo in sé è già un fatto positivo, che apre all’incontro e che fa crescere la fiducia. Lo affrontiamo con spirito di sano realismo, ben sapendo che le sorti dell’umanità sono, prima di tutto, nelle mani di Dio”.

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Cambio Vita

Storie senza confini A cura di Liliana Cerqueni Prosegue il nostro viaggio tra i “nuovi emigranti”. Alla ricerca di avventure senza confini, tra esperienze ed emozioni, sogni e delusioni, con tanta di voglia di futuro nel cuore. L’invito è a segnalarci la vostra storia alla mail: redazione@lavocedelnordest.it o via whatsapp al 349 2406614. Kiara Bettega e la sua Spagna, tra natura e ambiente: lasciando le Dolomiti per la Cordigliera A 38 anni, Chiara è innamorata dell’arte e della natura da sempre, una grande passione per la fotografia che, come diceva Henri C. Bresson, dovrebbe porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. Laureata in Scienze Naturali, Chiara Bettega lavora come tecnico faunistico in Spagna, nelle Asturie, tra fringuelli alpini, orsi bruni cantabrici e numerose altre specie di esemplari, abitanti della montagna. Ha lasciato le Dolomiti per la Cordigliera, sognando sempre di scorgere un pezzetto delle montagne di casa, nel paesaggio che vive ogni giorno.

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In Russia con ‘Intercultura’: l’avventura della primierotta Ilaria Mezzacasa In Russia con ‘Intercultura’: l’avventura della primierotta Ilaria Mezzacasa Nella città di Niznij Novgorod, sul Volga, la seconda città più antica del Paese, ospiterà a giugno i Campionati Mondiali di calcio. Ilaria ha vinto una borsa di studio che l’Associazione nazionale Intercultura mette a disposizione ogni anno per programmi di studio all’estero e ha iniziato con entusiasmo questo percorso straordinario, creando un forte legame con il Paese ospitante.

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Cambio Vita

Emanuela Bonetti dal Trentino alla Capitale: fotografa, reporter e creativa con le Dolomiti nel cuore Fotografia, musica ed arte, sono diventate per lei una professione dinamica, sempre diversa, investendo competenze, creatività, e tantissima voglia di trasmettere agli altri quello che lei stessa ama, tra concerti, eventi, esibizioni, momenti indimenticabili da immortalare con un click. E’ bastata un’intuizione per lasciare Primiero nel Trentino e trasferirsi a Roma, dove ha stabilito il suo quartier generale e aperto un suo web magazine collaborando anche con RockOn. Ha fotografato per varie riviste i Duran Duran, Depeche, Mode, Iron Maiden, Sting, Robert Plant e recentemente Zucchero.

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Nicole Dalla Santa, un’infermiera trentina in Irlanda, passando per Malta Nicole Dalla Santa, giovane ventiseienne di Primiero, deve avere un feeling speciale con il mare e le isole se è approdata in Irlanda, passando per Malta alla ricerca del suo posto nel mondo dove realizzarsi nella professione di Infermiera, esplorare nuove realtà, conoscere posti e culture. Lo ha fatto profondamente convinta, con la volontà di mantenere sempre e comunque un ponte invisibile con la sua terra d’origine, le montagne e la propria gente nella consapevolezza che ogni viaggio è un pezzetto di ‘noi’ in più, un lasciare temporaneamente per poi tornare e ripartire.

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Dalle Dolomiti a Dubai, il sogno di Jessica Salvadori si avvera: una vita tra le nuvole con Emirates Quando si dice ‘spiccare il volo’ non è sempre solo una metafora, non nel caso di Jessica Salvadori che da Primiero è volata a Dubai e continua a farlo nel resto del mondo per professione, quella di assistente di volo. E’ giovane, dinamica e a soli 25 anni ha già al suo attivo molti viaggi significativi sulle rotte della Emirates, con sede a Dubai negli Emirati Arabi. Quasi una vocazione da sempre, ci racconta, in ogni caso è per lei un grande sogno che ha trovato realizzazione e le sta restituendo molte gratificazioni.

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Cambio Vita

La vita di Eleonora ed Alessio ricomincia dall’Australia e i sogni diventano realtà Lei 29 anni, diplomata all’Istituto di Moda e Spettacolo, senza padre, cresciuta dalla strada nel ‘ghetto’ di Torino in un ambiente degradato di malavita e droga. Lui 26 anni di Bolzano, diplomato alla Scuola Alberghiera di Merano, famiglia di Testimoni di Geova Entrambi “fuori norma”, la loro nuova vita inizia in Australia, da alcune tartine che hanno cominciato a vendere nei mercati, un gazebo, un tavolo, un frigo, un sogno e niente di più. Ora vendono i loro prodotti in più di 50 negozi e supermercati e sono comparsi su tre reti tv e alcuni giornali online .

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Cristiano Fabris gira il mondo in camper: “Mi sono trovato solo, senza lavoro e senza casa” Improvvisamente si è ritrovato a bordo strada in un paese della Brianza, travolto dagli eventi che hanno stravolto la sua vita: senza lavoro e senza quel legame sentimentale in cui aveva creduto. Una laurea in Tecniche della Comunicazione, una seconda Laurea in Giurisprudenza, 16 traslochi in 23 anni per crescere professionalmente e acquisire varie competenze. E’ così diventato un ‘fulltimer’ e il suo camper è la sua dimora e il suo ufficio, la sua libertà di movimento e la sua risorsa. Nel 2015 segnava 28.315 km, oggi ne registra 370.000 percorrendo le strade d’Italia e del mondo.

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“La mia Africa”, Padre Bruno rientra dal Madagascar e si racconta con i volontari primierotti Magadascar: uno Stato insulare con 25 milioni di abitanti, ben 18 gruppi etnici, una popolazione per il 45% cristiana (cattolici e protestanti). Proprio in questa terra, padre Bruno dall’Acqua, dei padri Carmelitani, opera per la costruzione di un grande polo ospedaliero, un progetto già tradotto nei primi interventi con l’aiuto di molti volontari tra cui Amici per l’Africa di Primiero e il sostegno finanziario di tutti coloro che hanno creduto e credono nell’iniziativa.

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Tra Cronaca e Storia

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MonteCroce – Pontet, porta di Primiero e delle Dolomiti, cela segreti d’altri tempi: ecco la sua vera storia a cura di Ervino Filippi Gilli Segna da sempre un confine importante: oggi tra Trentino e Veneto (con i comuni di Imèr e Sovramonte), ieri tra Italia e Austria. Al termine della stretta gola dello Schenèr, la località, ci svela segreti d’altri tempi: vi raccontiamo la sua storia. Per risalire all’origine del nome Monte Croce (o Montecroce) è necessario ritornare indietro nel tempo ed analizzare la figura di un personaggio primierotto poco o per nulla ricordato: Giovanni Sartori. Nato a Primiero nel 1808, è conosciuto più per essere il padre di Tullio che per i suoi meriti personali. Come era prassi nell’Ottocento Sartori si laurea ad Innsbruck ed entra nell’amministrazione austriaca. Dalla stampa del tempo veniamo a sapere che “L’I.R. Governo di concerto coll’I.R. Tribunale di appello, ha conferito il posto di aggiunto di 2a classe, vacante presso il Giudizio distrettuale di Riva, a Giovanni Sartori, attuario presso l’I.R. Giudizio distrettuale e criminale inquirente di Primiero.” (Il Messaggere Tirolese di Rovereto 16 marzo 1844).

Nella sua lunga carriera divenne anche Consigliere di Corte e fu nominato Direttore del Dipartimento Governativo per il Tirolo di Lingua Italiana, incarico che mantenne fino alla pensione. Il 28 settembre 1864 l’Imperatore Francesco Giuseppe gli conferì l’Ordine della Corona di Ferro di III Classe con annesso ordine cavalleresco ereditario. Oltre ad una carriera nell’apparato amministrativo austriaco, Sartori partecipò alla vita politica venendo eletto deputato alla Dieta di Innsbruck per il distretto di Fiemme Fassa e Primiero. Tre sono le azioni per cui vale la pena ricordare Giovanni Sartori: aver appoggiato la proposta di Vincenzo Consolati alla Dieta Tirolese, aver presentato una modifica nell’organizzazione amministrativa provinciale, aver spinto per la realizzazione della strada dello Schener. Analizziamo con ordine questa azione politica in quanto alcune prese di posizione saranno importanti anche nella formazione del figlio Tullio.

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Il 15 Marzo 1947 cessava il Comune unico del basso Primiero Comune unico di Mezzano - Imèr: corsi e ricorsi storici. Il progetto di un palazzo comunale e la successiva separazione. Il 15 marzo entrava in vigore il Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato n.86 del 21 gennaio 1947 intitolato “Ricostruzione dei Comuni di Mezzano, Imer, Bieno, Cinte Tesino, Vattaro, Bosentino, Cunevo e Terres”. Terminava così la quasi ventennale storia dell’unificazione forzata tra i due Comuni del fondovalle di Primiero.

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La Chiesa nuova di Fiera e i “Fatti di Primiero” del 1901

Tullio Gadenz, il coraggio delle parole

La Chiesa nuova di Fiera e i “Fatti di Primiero” del 1901: una clamorosa vicenda storica che segnò la comunità . La contesa su chi fosse realmente il titolare del diritto di possesso dell’edificio, durava già da parecchi anni ma si accende in particolare verso fine Ottocento.

di Sandro Gadenz “Era ben vestito. Per derubarlo lo hanno ucciso e lì adesso c’è una cappella alla sua memoria. Noi nipoti davanti alle tazze di cioccolata calda della Prima Comunione di Alfio, aspettavamo il suo ritorno: non si comincia finchè non arriva lo zio Tullio. E lo zio Tullio non è mai più arrivato. Sognatore e sognante, camminava sempre nei boschi e anche questa volta venendo da Fiera, invece di prendere la corriera aveva voluto fare a piedi il sentiero.”

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Il giurista della “Magnifica Comunità di Fiemme”

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A. De Gasperi

Ricostruire la vita di Tullio Sartori vuole però anche dire ricordare i “Fatti di Innsbruck” e le spinte verso un qualche tipo di autonomia che, soprattutto da parte giuliana ma anche italiana del sud Tirolo, erano molto forti nelle ultime decadi del 1800 ed agli inizi del ‘900.

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C. Battisti


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Antonio Abel e le Dolomiti inesplorate: fu tra i pionieri del turismo trentino Leggi l’articolo completo su :

“Luigi Sartori di Primiero”, quando le api scrivono la storia di una Valle Leggi l’articolo completo su :

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Valentino Toffol raccontò il turismo ai piedi delle Pale: fu politico e personaggio di spicco Leggi l’articolo completo su :

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Cesare Battisti geografo a Primiero: la sua guida raccontò la valle nel 1912 Primiero, correva l’anno 1905: nasceva la “Società di Abbellimento e per l’incremento dei forestieri” Leggi l’articolo completo su :

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1928, Tiepolo firma la “Guida alle Vallate del Cismon, del Cordevole e del Maè” Leggi l’articolo completo su :

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Claudia Augusta, sinergie di confine tra Trentino e Bellunese: a Lamon presentati nuova cartina e progetto Presentata in Comune a Lamon, la nuova cartina dedicata all’antico percorso “Claudia Augusta”, una delle più importanti strade storiche d’Europa che rafforza la collaborazione fra territori vicini NordEst – L’antica strada romana “Claudia Augusta” attraverso i suggestivi altipiani di Tesino, Lamon e Sovramonte. Una nuova importante opportunità finalizzata allo sviluppo comune per incentivare i flussi turistici sul territorio. Questo incontro fa seguito al tavolo di lavoro del 21 settembre scorso, quando istituzioni e associazioni del Feltrino si sono trovate per un primo incontro operativo a Lamon. La cartina è stata realizzata dall’Associazione Turistica Lamon in collaborazione con i Comuni di Lamon, di Sovramonte, Castel Tesino, Cinte Tesino e Pieve Tesino.

Il ponte romano a Lamon La via Claudia Augusta E’ una strada romana la cui realizzazione risale alla prima metà del I secolo d.C. Si ritiene sia stata costruita per mettere in contatto il mondo romano con quello germanico, partendo dalla Pianura Padana e raggiungendo, attraverso le Alpi, il Danubio in Baviera.


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ViviNordEst Speciale

Primavera del Prosecco COLBERTALDO dal 14 aprile al 29 aprile 2018 MOSTRA DEL VALDOBBIADENE DOCG Ospitata nella splendida cornice del Santuario della Madonna delle Grazie risalente al 1530 rappresenta oggi il luogo ideale per una piacevole evasione nei caldi weekend primaverili. DOVE: Via Grazie – Colbertaldo di Vidor c/o loc. Madonna delle Grazie ORARI APERTURA: lun – ven 17.30-24.00, sab – dom 10.00 – 24.00. MIANE dal 20 aprile al 1 maggio 2018 MOSTRA DEL CONEGLIANO VALDOBBIADENE La mostra di Miane offre tutta la gamma di vini dell’Alta Marca Trevigiana: Prosecco Superiore, Cartizze, Verdiso, Colli di Conegliano, Torchiato di Fregona e Refrontolo Passito. DOVE: Centro Polifunzionale, località Cal di Mezzo – Miane (TV) ORARI APERTURA: da mar. a gio. 18.30 – 22.30, ven. e sab. 18.00 – 24.00, dom. 11.00-23.00. FREGONA – dal 21 aprile al 1 maggio 2018 MOSTRA DEL TORCHIATO DI FREGONA e rassegna vini Colli di Conegliano DOCG Il Torchiato è un vino di grande pregio per le sue caratteristiche e per la sua specificità, viene prodotto con 3 uve autoctone Glera, Verdiso, Boschera. Un prodotto che richiede cura e passione che potete degustare in esclusiva. DOVE: VILLA TROYER SALVADOR – via Indipendenza 55/57 ORARI APERTURA: Festivi 10.00- 22.00, Prefestivi 14.00 – 22.00. SAN GIOVANNI – dal 21 aprile al 1 maggio 2018 MOSTRA DEL CARTIZZE E DEL VALDOBBIADENE DOCG I visitatori potranno degustare una vasta gamma di vini DOCG Conegliano-Valdobbiadene. La manifestazione si svolge in prossimità della chiesa parrocchiale con il caratteristico tozzo campanile, in un ambiente festoso e familiare. DOVE: Via San Giovanni, San Giovanni di Valdobbiadene (TV) c/o cento polifunzionale (fronte chiesa) ORARI APERTURA: da mar. a ven. 18.00-24.00, sab. 16.0024.00, dom. 10.00-24.00, 25 aprile 10.00-24.00 REFRONTOLO – dal 21 aprile al 6 maggio 2018 ESPOSIZIONE DEL REFRONTOLO PASSITO DOCG E DEL CONEGLIANO VALDOBBIADENE DOCG La Pro Loco di Refrontolo, nella bella barchessa di Villa Spada, propone ai propri visitatori il prosecco Conegliano Valdobbiadene e il Refrontolo Passito DOCG, vino marzemino di un bel colore rosso rubino, al palato amabile, ricco di profumi con note di mora di rovo. DOVE: Via Capretta Abate – Refrontolo (TV)

ORARI APERTURA: da lun a ven 19.00 – 23.00 , sab, dom e festivi 10.00 – 12.00 e 15.00 – 24.00. COMBAI – dal 4 maggio al 13 maggio 2018 E’ VERDISO: IL VINO E LE GRAPPE DI VERDISO La mostra di Combai da particolare importanza al Verdiso, un vitigno autoctono della Pedemontana trevigiana la cui esistenza risale al 1778 quando venne imposto ai coloni dell’Abbazia di Follina. La prima domenica si svolge la “Sbecotando”, una divertente passeggiata enogastronomica tra i vigneti del Verdiso. DOVE: Piazza Brunelli – Combai di Miane ORARI APERTURA: da lun a ven 18.00 – 24.00, sab 15.00 – 24.00, dom 11.00 – 24.00. CONEGLIANO – dal 19 al 20 maggio 2018 CONEGLIANO DOCG STREET WINE&FOOD Ambientata nel cuore del centro storico della città, la manifestazione è un’ottima occasione per degustare il Prosecco Superiore delle migliori cantine del territorio, ma non solo. DOVE: Via XX Settembre, Centro Storico Conegliano ORARI APERTURA: da sab. a lun. 16.00-22.00. VITTORIO VENETO – dal 27 aprile al 6 maggio 2018 VINI IN LOGGIA A PALAZZO TODESCO, SERRAVALLE L’esposizione Vini in Loggia accoglie i propri visitatori nella cornice suggestiva di Serravalle presso Palazzo Todesco con degustazioni guidate da sommelier, serate gastronomiche con menù tipici, tour guidati alla scoperta della Città, serate a tema e “Taberna Medievale”. DOVE: Piazza Flaminio, Serravalle di Vittorio Veneto (TV), c/o Palazzo Todesco ORARI APERTURA : Ven 18.00 – 24.00, Sab 16.00 – 24.00, Dom 11.00 – 24.00. OGLIANO – dal 25 maggio al 3 giugno 2018 MOSTRA DEL PROSECCO RIVE DI OGLIANO La Mostra di Ogliano è l’ultima arrivata della Primavera del Prosecco Superiore. Oltre al celebre Conegliano Valdobbiadene DOCG, propone anche i vini meno noti che rappresentano l’identità sfaccettata del nostro territorio. DOVE: Casa Baldi, Via Marcorà 76 – Ogliano di Conegliano.

Onoranze IL GIGLIO

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Le ricette delle Dolomiti CROFÈNI La versione tradizionale li vuole sotto forma di dolci per le feste, normalmente usati al posto dei confetti nuziali, tuttavia i crofèni possono essere considerati come contenitori di intercambiabili ripieni. Ingredienti 1/2 kg di farina, 4 rossi d’uovo, 3 bicchieri latte, 80 gr di burro, 120 gr di zucchero 1 bustina di lievito. Preparazione Sciogli in due bicchieri di latte un pezzo di burro con un uovo e fà la pasta sul tavogliere con 18 once (63 deca) di farina – 3 rossi e una chiara – lasciala riposare un po’ e poi aggiungivi un altro pezzo di burro come l’antecedente e manipola tre volte. Tagliala a piccoli quadrati e poni in essi il ripieno che preparerai con 8 soldi di miele, mandorle peste, cortecce di limo-

ne, cedrini, garofani, cannella, tutto pesto e un uovo per incorporare. Da friggere nel burro cotto.

BRO’ BRUSÀ (O SUPA ROSTIDA) In dialetto fassano significa “brodo bruciato” e si tratta di una delle minestre più povere della cucina trentina, ma anche di un rimedio al mal di pancia in alternativa alla classica “minestrina in brodo”. Ingredienti burro, farina bianca, acqua Preparazione Si mescola energicamente la farina con il burro e con l’acqua aggiunta un po’ alla volta finché il tutto non diventi una crema di colore scuro.

OROSCOPO di Maggio ARIETE non puoi avere tutto e subito. Placa il tuo impeto arietino TORO cerca una sana e rigenerante solitudine in cui coltivare un hobby appagante GEMELLI Marte dissonante ti farà arrivare la sera a casa stravolto, riduci gli impegni CANCRO la vita dei guerrieri è stancante, placa le polemiche e rinuncia a qualche impegno LEONE non è un mese a decidere un anno, approfitta per un piano d’attacco VERGINE l’impressione di avere le mani legate di fronte un cielo di cambiamenti ti agita, sarà bene attendere per decisioni importanti BILANCIA il passato ti frena, il futuro ti spaventa, il presente è l’unica risposta per tornare sereni SCORPIONE limita la tendenza a passare da un estremo all’altro, un giorno sei salutista, quello dopo sogni il junk food SAGITTARIO in un periodo promettente, la fortuna non cade dal cielo, ha bisogno della tua intraprendenza CAPRICORNO nonostante i mille impegni saprai come fronteggiare ansie e fatiche, essere un punto di riferimento per gli altri ACQUARIO sei idealista ma anche estremamente pratico. L’anno inizia con una resa dei conti, ancora troppe spese, risparmia ora e fatti consigliare PESCI lascia che lo stress sia solo positivo, inizia un nuovo percorso benessere disintossicante, prendi decisioni a fine mese


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