La conoscenza per il progetto| Matteo Zambelli

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il case-based reasoning il case-based reasoning

Che cos’è il case-based reasoning Simona deve preparare un pranzo per un nutrito numero di commensali fra i quali c’è chi è allergico ai latticini, chi non mangia carne, ma c’è pure il tipo “solo grigliata e patatine fritte”. Visto che è la stagione dei pomodori, vorrebbe che fossero il piatto forte. Mentre pianifica il da farsi, le viene in mente che una volta, in estate, aveva servito come portata principale una tartàre di pomodori con spuma di mozzarella per la presenza di ospiti vegani. Purtroppo in questa occasione non la può preparare, perché Genny, la figlia, è allergica ai latticini; tuttavia ha un’idea: potrebbe sostituire la mozzarella col tofu, ma non sa se la tartàre avrà lo stesso sapore. Nell’incertezza, decide di evitarla e di proporre del pesce alla griglia, perché piace ad Aron, il secondo figlio; ma le viene in mente che l’ultima volta che aveva grigliato del pesce Tamiru, il primogenito, non l’aveva mangiato, ed era stata costretta a rimediare all’ultimo con delle salsicce cucinate da Andrea, il marito di Simona. Sarebbe quindi più prudente evitare il pesce, ma Simona lo vuole ugualmente, così si ingegna per capire se c’è un modo di servire del pesce che anche Tamiru mangi. All’improvviso si ricorda che una volta lo aveva visto letteralmente sbranarsi un filetto di pesce al ristorante; quindi decide che potrebbe cucinare un tipo di pesce che assomiglia alla carne, e il pesce spada potrebbe proprio fare al caso suo. Con una soluzione del genere accontenterebbe tutti. Il ragionamento precedente è un esempio tipico di case-based reasoning (cbr), ossia di ragionamento basato su casi. Janet Kolodner, scienziata cognitivista americana autrice di testi fondativi sul case-based reasoning, lo qualifica come “modello cognitivo”1 e afferma che: «case-based reasoning significa utilizzare vecchie esperienze per comprendere e risolvere problemi nuovi. Nel case-based reasoning chi ragiona ricorda situazioni del passato simili a quelle del presente e le impiega per risolvere un problema nuovo» [Kolodner (1992), p. 3, e cfr. Kolodner (1993), p. 4]. Kolodner sostiene che di solito la seconda volta che risolviamo un problema o svolgiamo un compito è più semplice della prima, perché ricordiamo e ripetiamo, con le modifiche necessarie, una soluzione data in precedenza a problemi analoghi. La

1 Un modello cognitivo spiega come vengono acquisite le informazioni, elaborate, memorizzate, archiviate e richiamate. «Gli psicologi che studiano i “sistemi di conoscenza” vogliono sapere come i concetti vengono strutturati nella mente umana, come tali concetti si sviluppano e come vengono utilizzati nella comprensione e nel comportamento» [Schank, Abelson (1977), pp. 218-219].


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