Piera Civello http://www.didatticafacile.it
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Guida didattica finalizzata al conseguimento degli obiettivi e delle competenze previste dai Programmi Ministeriali per gli alunni di classe quinta. Comprende: -‐ mappa di navigazione -‐ programmazione annuale -‐ prove d’ingresso con griglie di valutazione in Excel, in cui registrare i risultati -‐ unità di apprendimento complete di indicazioni metodologiche, esercizi, verifiche -‐ griglie di valutazione in Excel in cui registrare i risultati delle prove.
Scopri le guide Didatticafacile sfogliando le nostre vetrine! Ogni vetrina è un’anteprima.
Il numero delle pagine è limitato. Sono state selezionate solo alcune pagine di qualche unità didattica di apprendimento per dare l’idea di come ogni guida è strutturata.
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Mappa d’Italiano classe 5 Programmazione annuale
ITALIANO Presentazione della guida Progetto informatico -‐ stampabile Ø Programmazione annuale
Attività di inizio Prove d’ingresso
Speciale Halloween
Cartellonistica
Ø Attività di inizio anno e prove d’ingresso Ø Unità didattiche: a. programmazione particolareggiata ( obiettivi, percorsi, verifiche, tempi) b. indicazioni metodologiche c. schede didattiche-‐esercizi-‐dettati-‐giochi d. attività di consolidamento, recupero, potenziamento e. verifiche f. griglie in excel x registrare le valutazioni g. attività interdisciplinari
Ortografia
Grammatica
Comprensione su lettura
Comprensione su ascolto
Produzione 3
GUIDA DI ITALIANO CLASSE 5
Didatticafacile è una guida informatica di facile consultazione grazie a un sistema di mappe
informaticamente collegate tra loro e a loro volta collegate con altri file. Si propone l’acquisizione degli obiettivi e delle competenze inerenti alla programmazione dell’area linguistica, previste dalle Indicazioni Ministeriali, relativamente alla: -‐ riflessione sulla lingua italiana -‐ alla lettura, comprensione e analisi di diverse tipologie testuali -‐ alla produzione scritta -‐ all’arricchimento lessicale.
§ La sezione di ortografia comprende esercizi per il raggiungimento della correttezza ortografica, il risolvimento degli errori fonologici e non.
§ La sezione di grammatica si suddivide in morfologia e sintassi, comprendono rispettivamente: -‐ esercizi inerenti allo studio della struttura grammaticale delle parole, alla classificazione e appartenenza a determinate categorie (nome, articolo, aggettivo…) -‐ esercizi relativi all’analisi funzionale della frase per studiare i diversi modi in cui le parole si collegano per formare una proposizione.
§ La sezione di lettura comprende: 1.un percorso di letture di diversa tipologia testuale, destinate a sviluppare la comprensione su ascolto, affinare la memoria uditiva e migliorare i tempi di attenzione e concentrazione; 2.un percorso di letture, di diversa tipologia testuale, destinate ad attivare il processo di ricerca, comprensione e interpretazione del significato del testo, conoscere e applicare le diverse tecniche di lettura ( orientativa, selettiva, analitica e riflessiva). Ogni brano, accuratamente scelto, è corredato di svariate attività -‐ esercizi finalizzati ad accertare la comprensione letterale e inferenziale, a esercitare il pensiero divergente. Gli esercizi presenti, sono stati progettati con difficoltà crescenti, per estensione di testo, livello contenutistico, competenze sintattiche e grammaticali. Sono stati organizzati con cadenza settimanale al fine di assicurare un costante esercizio dalla durata annuale.
§ La sezione di produzione parte dall’analisi delle diverse tipologie testuali, per arrivare alla pianificazione, progettazione, organizzazione e stesura di testi.
Gli esercizi presenti nella guida sono semplici ed efficaci “giochi didattici” che, utilizzati nella pratica didattica quotidiana, costituiscono un metodo di insegnamento efficace, capace di catturare l’attenzione di tutti gli alunni, portarli al conseguimento di buoni risultati e di motivarli all’apprendimento. Didatticafacile, intende sollecitare nell’alunno un atteggiamento attivo nei confronti dell’apprendimento. I numerosi esercizi graduati e diversificati, sono stati progettati per far apprendere senza fatica, divertendosi. Per ogni unità di apprendimento sono previsti: -‐ chiare, semplici e sintetiche indicazioni metodologiche -‐ esercizi di memorizzazione, di riflessione, di consolidamento -‐ verifiche con sistema di valutazione integrato -‐ tavole in Excel per la registrazione delle verifiche. Didatticafacile Italiano classe 5, 893 pagine
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PROGRAMMAZIONE: ITALIANO classe quinta
COMPETENZE ASCOLTARE E PARLARE
LEGGERE
1.Ascoltare e comprendere messaggi di 1.Leggere semplici testi vario tipo in situazioni il senso comunicative diverse . cogliendone globale e l’intenzione 2.Partecipare a scambi comunicativa. comunicativi in modo positivo e riferire un 2.Comprendere testi di pensiero o un testo letto o tipo diverso in vista di ascoltato. scopi funzionali
Ascoltare e interagire in una conversazione, in una discussione, in un dialogo su argomenti di esperienza diretta, formulando domande, dando risposte e fornendo spiegazioni ed esempi.
Comprendere il tema e le informazioni essenziali in un’esposizione ( diretta o trasmessa); comprendere lo scopo e l’argomento di messaggi trasmessi dai media.; comprendere consegne e istruzioni per l’esecuzione di attività scolastiche ed extrascolastiche; cogliere in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria opinione in modo chiaro e pertinente
Riferire esperienze personali o storie inventate organizzando il racconto in modo chiaro, rispetto all’ordine cronologico e logico e inserendo opportuni elementi descrittivi e informativi. Organizzare un semplice discorso su un tema affrontato in classe con un breve intervento preparato in precedenza su un argomento di studio utilizzando una scaletta
SCRIVERE 1.Produrre semplici testi scritti connessi con situazioni quotidiane (contesto scolastico e/o familiare) e brevi testi per descrivere, informare, raccontare rispettando le fondamentali convenzioni ortografiche.
obiettivi Raccogliere le
Impiegare tecniche di lettura silenziosa ed espressiva ad alta voce. Usare opportune strategie per analizzare il contenuto: -‐ porsi domande all’inizio e
idee per pianificare la traccia di un testo.
autodettato
durante la lettura del testo, -‐ cogliere indizi utili a risolvere i nodi della comprensione; -‐ sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea del testo che si intende leggere.
Confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea dell’argomento di cui parlare o scrivere.
Produrre racconti scritti di esperienze personali o composizione i frasi e vissute da altri cdhe semplici testi contengano le informazioni essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni.
Rielaborare testi ( ad esempio parafrasare, riassumere un testo, trasformarlo, completarlo) e redigerne dei nuovi.
RIFLETTERE SULLA LINGUA
Produrre testi collettivi per relazionare su esperienze scolastiche
1 Conoscere e rispettare
le regole ortografiche le regole sintattiche 2 Arricchire il proprio lessico 3 Conoscere gli elementi principali di un frase
Riconoscere la variabilità della lingua nel tempo, nello spazio geografico, sociale e comunicativo. Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole ( semplici, derivate e composte) Comprendere le principali relazioni di significato tra parole (( somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico). Riconoscere la struttura della frase: soggetto predicato, espansioni... Riconoscere in una frase le parti del discorso o categorie grammaticali ( articoli, nomi...)
Arricchire, comprendere e utilizzare un lessico sempre
più ricco, attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole ( somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico). Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuare l’accezione specifica di una parola in un testo. Comprendere l’uso e il significato figurato delle parole. CONTENUTI Comprendere ed utilizzare I quadrimestre : -‐ il riassunto parole e termini specifici legati -‐ Il testo narrativo alle discipline. -‐ la poesia Usare il dizionario come -‐ il testo espositivo (trasversale strumento di consultazione. a storia, geografia, scienze) Conoscere le fondamentali II quadrimestre: convenzioni ortografiche e -‐ il diario servirsi di questa conoscenza per -‐ la lettera rivedere la propria produzione -‐ il testo autobiografico scritta e correggere eventuali -‐ il testo descrittivo errori. -‐ il testo espositivo (trasversale CONTENUTI ortografia-‐ a storia, geografia-‐ scienze) grammatica
Ricercare informazioni applicando tecniche di supporto alla comprensione: porsi delle
domande, sottolineare, costruire schemi e mappe...
Leggere testi descrittivi e narrativi, realistici e fantastici, distinguendo l’invenzione letteraria dalla realtà.
Scrivere lettere, testi regolativi, creativi ( su modelli dati) espositivi ... rispettando le caratteristiche formali delle diverse tipologie testuali corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale
CONTENUTI
Vissuti personali Diverse tipologie testuali
Leggere testi narrativi e poetici cogliendone il senso, le caratteristiche formali più evidenti, l’ intenzione comunicativa dell’autore, esprimendo un motivato parere personale.
CONTENUTI Diverse tipologie testuali
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Griglie di valutazione in cui tabulare i risultati delle verifiche con media integrata
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Ortografia
EXCEL
Premessa
La lingua italiana
La comunicazione
L’alfabeto Il dizionario
Dettati ortografici
ORTOGRAFIA (copertina-‐definizione-‐indice)
REGOLE ORTOGRAFICHE PARTE PRIMA
Verifica di fine primo quadrimestre: dettato ortografico
-‐ La lettera maiuscola
-‐ le sillabe
-‐ mp-‐mb
-‐ i digrammi GN GL SC
-‐ il suono cu-‐qu.cqu -‐ il plurale di cia-‐gia -‐ le doppie REGOLE ORTOGRAFICHE PARTE SECONDA
L’accento
Esercizi di correzione ortografica
L’apostrofo – il troncamento
Verifica di fine secondo quadrimestre
I segni di interpunizione
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Premessa Nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012, tra i vari obiettivi di apprendimento che, al termine della classe quinta elementare gli alunni devono aver conseguito, sono citati i seguenti: -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ -‐
comprendere ed utilizzare in modo appropriato il lessico di base ( parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso) arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali, di lettura e di scrittura attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico) comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuare l’accezione specifica di una parola in un testo comprendere, nei casi più semplici e frequenti, l’uso e il significato figurato delle parole utilizzare il dizionario come strumento di consultazione conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche e servirsi di questa conoscenza per rivedere la propria produzione scritta e correggere eventuali errori.
Al fine del conseguimento dei suddetti obiettivi, in questa sezione della guida, si propone un percorso dettagliato finalizzato al ripasso e all’interiorizzazione approfondita e consapevole delle regole ortografiche. Ogni regola, infatti, viene affrontata sia dal punto di vista pratico che teorico con esercizi mirati e graduati nelle difficoltà. Il ripasso, consolidamento, approfondimento delle regole ortografiche è distribuito sull’intero anno scolastico. Nel primo quadrimestre, oltre al percorso relativo alle varie unità didattiche di apprendimento, vengono proposti una serie di dettati ortografici da intercalare alle attività con cadenza settimanale. Essi consentono di monitorare gli apprendimenti conseguiti, individuare ed intervenire sul recupero di eventuali difficoltà emergenti. Nel secondo quadrimestre, allo stesso scopo, in aggiunta ai percorsi predisposti, si propongono “esercizi di correzione”, in cui gli alunni sono tenuti a individuare errori di vario genere, presenti in testi più o meno semplici, e correggerli. Anche questi esercizi sono da intercalare con cadenza settimanale. Per ogni unità didattica è prevista una verifica concernente le regole ripassate. Per ogni quadrimestre sono state predisposte delle verifiche riassuntive volte a verificare il livello di acquisizione degli obiettivi prefissati.
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La lingua italiana
OBIETTIVI DIDATTICI • Conoscere la lingua italiana come sistema in evoluzione continua attraverso il tempo. • Prendere coscienza della varietà delle lingue. • Produrre e tradurre vocaboli di altre lingue attinti dall’esperienza personale.
PERCORSO DIDATTICO v
Conversazione guidata sulle origini della lingua italiana.
v
Spiegazione.
v
Esercizi: intuire-‐tradurre il significato di parole\espressioni latine.
v
Esercizi: scrivere in gruppo e\o autonomamente parole o espressioni dialettali.
v
Comprendere il significato di arcaismi -‐ neologismi.
v
Esercizi: collegare ogni arcaismo alla parola corrispondente; individuare in una serie di parole i neologismi.
v
Riconoscere vocaboli entrati nell’uso comune, provenienti da lingue straniere.
v
Esercizi: tradurre intuitivamente vocaboli stranieri.
v
Ripasso: rispondere alle domande oralmente in classe e individualmente sul quaderno a casa.
VERIFICA TEORIA 1.Ob. Conoscere la lingua italiana; completare un testo recuperando i contenuti studiati APPLICAZIONE 1.Ob. Tradurre intuitivamente parole di origine latina e di altre lingue; conoscere ed individuare il significato di neologismi e arcaismi
TEMPI: 6 ore circa
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LA LINGUA ITALIANA: LE ORIGINI
La lingua italiana si è formata nel corso di centinaia di anni. È una lingua ricca che ci permette di realizzare una comunicazione chiara e completa su qualsiasi argomento, concreto o astratto. Deriva dal latino, la lingua degli antichi Romani, e dalla lingua parlata dal popolo che aveva assorbito molti termini dei popoli invasori; la lingua italiana delle origini è detta lingua volgare da “vulgus” che significa popolo. Accanto all’italiano, nel nostro paese, continuano a vivere i dialetti, non sono delle deformazioni dell’italiano, ma parlate locali nate dalla trasformazione del latino parlato dal popolo che, nel corso dei secoli, si sono strutturate come vere e proprie lingue.
Parole dal latino... (Far copiare i seguenti termini dalla lavagna, uno sotto l’altro) Prova a indovinare il corrispondente termine italiano quercus= pater = numerus = gens= pax= lupus= agnus= canis= herba= libertas= diem= mens=
Espressioni latine... L’insegnante scrive le espresioni alla lavagna; i bambini provano a tradurre con l’aiuto del docente. Poi copiano sul quaderno. Omnia vincit amor L’amore vince ogni cosa . Verba volant scripta manent Le parole volano gli scritti rimangono. Gutta cavat lapidem La goccia perfora la pietra. In medio stat virtus La virtù sta nel mezzo. Carpe diem Cogli l’attimo che fugge. De gustibus non disputandum Le scelte altrui non vanno mai criticate.
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Il dialetto Scrivi alcune parole e\o espressioni dialettali del paese in cui vivi spiegandone il significato. Oggi nella lingua italiana sono presenti accanto a parole antiche ormai in disuso (arcaismi) parole nuove ( neologismi) che indicano oggetti e situazioni che un tempo non esistevano.
ARCAISMI E NEOLOGISMI ARCAISMI Collega ogni arcaismo alla parola corrispondente pargolo togliere diletto bambino virtude ora del tramonto cavare guardare beltà virtù mirare divertimento vespro bellezza messere signore
Cerchia tra le seguenti parole quelle che secondo te sono NEOLOGISMI Euro auricolare masterizzatore infante laser laude cellulare
videotelefono balocco bancomat augello donzella maxinchiesta
PAROLE IN PRESTITO... Poiché oggi sono frequenti gli scambi culturali tra i popoli e quindi il contatto con lingue diverse, nella nostra lingua sono entrati in uso termini stranieri: inglesi, francesi, tedeschi...
Qual è il loro significato? Prova a spiegare Hobby _________________________________________________________ Boutique _________________________________________________________ Scooter _________________________________________________________ Papillon _________________________________________________________ Jeep _________________________________________________________ Yacht _________________________________________________________ Croissant _________________________________________________________ Wurstel _________________________________________________________ Brioches _________________________________________________________ Champagne _________________________________________________________ Toilette _________________________________________________________ week-‐end _________________________________________________
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Un po’ di ripasso?
1. 2. 3. 4. 5. 6.
Che cos’è la lingua italiana? In quanto tempo si è formata? Da dove deriva? Cosa sono i dialetti? Nella lingua italiana sono presenti arcaismi e neologismi, spiega cosa sono. Cosa sono le parole in prestito presenti nella nostra lingua?
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Verifica: la lingua italiana
Ø Completa il testo
La lingua italiana è una lingua ricca che ci permette di realizzare una ________________________ chiara e completa su qualsiasi argomento. Si è formata nel corso di _________________ di anni. Deriva dal ________________________, la lingua degli antichi Romani, e dalla ________________ ____________________ parlata dal popolo. Accanto all’italiano, nel nostro paese, continuano a vivere i ______________________, parlate locali nate dalla trasformazione del latino parlato dal popolo che nel corso dei secoli si sono strutturate come vere e proprie lingue. Nella lingua italiana sono presenti ________________________ ,parole antiche ormai in disuso, accanto ai ___________________________ ,parole che indicano oggetti e situazioni che un tempo non esistevano. Nella nostra lingua sono inoltre entrati in uso termini stranieri: _____________________________ 1.Ob. Conoscere la lingua italiana; completare un testo recuperando i contenuti studiati ......\8
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Ø Collega ogni termine latino al corrispondente italiano vinum anfora canis padre pater vino amphora pane panis olio oleum madre mater legna ligna agnello agnus cane domus casa
Ø Prova a sostituire i seguenti arcaismi con termini di uso corrente La mamma portava i suoi pargoli ( ...................................) al parco. La ragazza mirò ( .......................................) il quadro con stupore. Un augello ( ........................................) cavò ( .....................................) un verme dal terreno. Dopo il vespro (........................................................) rientrammo a casa.
Ø Collega ogni neologismo alla sua definizione. Intercettare premere il pulsante di un apparecchio Bancomat ascoltare di nascosto una telefonata masterizzare apparecchio che si appoggia all’orecchio per ascoltare suoni auricolare cassa per prelievi automatici cliccare copiare un documento elettronico su CD
Ø Collega ogni vocabolo “straniero” alla sua definizione. Disc-‐jockey panino imbottito Sandwich cornetto Windsurf automobile scoperta con quattro ruote motrici Jeep persona che sceglie e presenta al pubblico brani musicali Moquette sorta di tappeto con cui si rivestono i pavimenti Beige gioco del calcio Champagne tavola galleggiante munita di vela Croissant colore intermedio tra l’avorio, il grigio e il nocciola Football dolce tipico austriaco Strudel vino pregiato francese 1.Ob. Tradurre intuitivamente parole di origine latina e di altre lingue; conoscere ed individuare il significato di neologismi e arcaismi .........\ 30
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Per la valutazione 1.Ob. Conoscere la lingua italiana; completare un testo recuperando i contenuti studiati ......\8 8\8 voto 10 7\8 voto 9 6\8 voto 8 5\8 voto 6 4\8 voto 5 1.Ob. Tradurre intuitivamente parole di origine latina e di altre lingue; conoscere ed individuare il significato di neologismi e arcaismi .........\ 30 30\30 voto 10 27\30 voto 9 24\30 voto 8 21\30 voto 7 18\30 voto 6 15\30 voto 5
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La comunicazione OBIETTIVI DIDATTICI • • • •
Conoscere la comunicazione, i suoi elementi fondamentali, i diversi linguaggi. Individuare lo scopo e il sovrascopo nella comunicazione. Discriminare i registri linguistici Riconoscere i linguaggi settoriali
PERCORSO DIDATTICO v
Conversazione guidata sulla comunicazione
v
Lezione\spiegazione
v
Esercizi
v
Comprensione sugli elementi della comunicazione
v
Gli scopi e i sovrascopi della comunicazione: spiegazione -‐esercizi
v
Le caratteristiche del codice verbale.
v
I linguaggi settoriali
v
La comunicazione verbale: i registri
v
Abbreviazioni e sigle
v
Ripasso generale: rispondere alle domande oralmente in classe e individualmente sul quaderno, a casa.
VERIFICA Ob. Conoscere e individuare gli elementi della comunicazione. Discriminare i registri linguistici utilizzati. Riconoscere i linguaggi settoriali
( è presente anche una verifica semplificata per gli alunni in difficoltà) TEMPI: 8 ore circa
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La comunicazione Un mondo di segni In qualsiasi luogo ci troviamo, il mondo ci parla, invia dei messaggi, comunica. Le espressioni del viso, i gesti, le immagini, le parole, i suoni, i rumori, i colori... sono tutti segni che servono per comunicare informazioni. Gli uomini comunicano usando diversi linguaggi, ma soprattutto le parole, cioè il linguaggio verbale. Che cosa esprimono queste facce?
.................... ................... ................... .................... ..................
In alcuni casi i segni sono involontari, cioè non sono prodotti con l’intenzione di trasmettere informazioni: si chiamano indizi.
INDIZIO: ci informa che probabilmente qualcuno in quella casa ha acceso il camino.
In altri casi i segni sono volontari, sono cioè prodotti con l’intenzione di trasmettere informazioni: si definiscono segnali.
SEGNALE: usato come linguaggio per comunicare qualcosa.
Noi comunichiamo attraverso i sensi. I segni possono essere: visivi se percepiti attraverso la vista il semaforo rosso acustici se percepiti attraverso l’udito Beep-‐beep (il clacson di un’automobile) gustativi se percepiti attraverso il gusto il sapore della torta appena sfornata olfattivi se percepiti attraverso l’olfatto il profumo della torta appena sfornata tattili se percepiti attraverso il tatto una carezza
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La comunicazione e i suoi elementi fondamentali Tutti gli esseri viventi comunicano tra loro. Esistono varie condizioni che rendono possibile o impossibile la comunicazione, che la facilitano o la ostacolano. La comunicazione è il processo che permette di trasmettere messaggi e informazioni. Perché essa avvenga, sono indispensabili i seguenti elementi: l’emittente chi invia il messaggio. il ricevente chi riceve il messaggio il messaggio ciò che viene comunicato il codice l’insieme dei segni usati per formulare il messaggio il referente ciò di cui si parla nel messaggio ( può essere una cosa concreta come una mela o astratta come la giustizia, immaginaria come una fata) il canale il mezzo attraverso il quale passa il messaggio: -‐onde sonore, telefono, megafono... (per il messaggio verbale) -‐carta, computer, telefono... (per il messaggio scritto) Se manca uno di questi elementi la comunicazione non può avvenire. Ø Inserisci gli elementi del processo comunicativo al posto giusto: emittente, ricevente, messaggio, codice, referente, canale
.....................................
Mi prepari la pizza per cena?
.............................. .............................. .............................. .............................. m-‐i p-‐r-‐e-‐p-‐a-‐r-‐i l-‐a p-‐i-‐z-‐z-‐a p-‐e-‐r c-‐e-‐n-‐a ............................................
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Come funziona la comunicazione? L’emittente e il destinatario si comprendono se usano un codice (linguaggio comune). Il codice, insieme dei segni con cui un messaggio è formulato, può essere verbale quando avviene attraverso le parole, oppure non verbale quando si usano gesti, immagini, suoni, profumi... Ogni segno di comunicazione, a qualunque codice appartenga, è costituito da due elementi: -‐ il significante la forma del segno (immagine, gesto, parole) -‐ il significato, l’idea che il segno trasmette. Il significato di un messaggio si capisce più facilmente se si conosce la situazione in cui il messaggio viene trasmesso, cioè il suo contesto.
Significato -‐ significante segno
significante
significato
codice verbale\non verbale
Avanti!
Parole Gesto Parole Gesto Parole Gesto Parole Gesto
suono
immagine suono
immagine suono
immagine suono
immagine
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Leggi con quanta difficoltà due italiani in Russia, alla fine della seconda guerra mondiale, riescono a far capire che desiderano acquistare un pollo. La gallina di Cesare Cesare decise che quella sera avremmo avuto una gallina per cena. Ci avvicinammo a un villaggio. Quando fummo a un centinaio di metri, Cesare gridò:<< Aho, a’ russacchiotti! Siamo amici. Ce l’avreste una gallinella da vendere?>> Subito venne la risposta: una fucilata. Io mi coricai per terra ma Cesare era furioso e restò in piedi:<< Ve l’ho detto che siamo amici... Vogliamo una gallinella. Mica siamo banditi!>> Non ci furono altre fucilate e arrivammo sani e salvi sulla piazza del villaggio, dove ci attendeva l’intera popolazione. Cesare mi richiamò ai miei doveri:<< Adesso tocca a te sei tu quello che ha studiato.>> Conoscevo molte lingue, ma non sapevo il russo. Provai a dire pollo in tutti i modi a me noti, ma non ottenni alcun risultato. Torvo e ingrugnato, Cesare, allora si esibì in una pessima imitazione di un pollo. I russi ci guardavano stupiti e certamente ci prendevano per matti. Un’idea luminosa mi attraversò la mente. Mi avvicinai a una finestra, da cui filtrava la luce di una lanterna che illuminava un rettangolo di terreno. Qui disegnai una gallina. Seguì una breve consultazione, poi dal gruppo uscì un’anziana signora che con voce squillante disse:<< Kura! Kùritsa!>> Era molto fiera di essere stata lei a risolvere l’enigma. Da tutte le parti esplosero risate e applausi. La vecchina si inchinò, poi sparì e ricomparve dopo pochi minuti con una gallina in mano, già spennata.
Primo Levi, La tregua, Einaudi
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Rifletti e completa Ø Inserisci gli elementi della comunicazione Cesare
<<Ce l’avreste una gallinella da vendere?>>
I russi
.......................................... .......................................... .......................................... Ø Indica qual è il referente degli atti comunicativi del racconto:
gli italiani
la gallina
l’anziana signora
Ø Alla fine del racconto, al narratore viene l’idea di disegnare la gallina. Quale canale usa?
La carta
Il telefono Il terreno
Ø Al primo tentativo la comunicazione fallisce, infatti, i due italiani ricevono come risposta una fucilata. Che cosa non ha funzionato?
L’emittente
Il ricevente Il codice
Ø Quale codice, invece permette la comunicazione?
Il codice gestuale
Il codice verbale Il codice visivo
Ø In quale contesto il messaggio sarebbe stato capito più facilmente?
Dal macellaio
In piazza
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Gli scopi della comunicazione Gli scopi della comunicazione sono numerosi: -‐ informare -‐ narrare -‐ descrivere -‐ spiegare -‐ convincere -‐ impartire ordini -‐ esprimere sentimenti -‐ esporre ... Collega ogni messaggio allo scopo per cui viene pronunciato
La Torre Eiffel è il monumento più famoso di Parigi, è conosciuta in tutto il mondo come simbolo della città stessa e della Francia. Fu chiamata così dal nome del suo progettista, l' ingegnere Gustave Eiffel, che costruì anche la struttura interna della Statua della libertà.
Narrare
Una notte mentre dormiva nella tenda, Tom udì uno strano rumore...
Dai ti prego! Vieni al cinema con noi!
Convincere
Informare Esprimere sentimenti
Che bello! Oggi è proprio una bella giornata!
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A volte però i messaggi, oltre allo scopo dichiarato apertamente, hanno uno scopo nascosto o sovrascopo. “Nonna, c’è dell’altra torta?” Scopo: sapere se c’è dell’altra torta Sovrascopo: vorrebbe averne ancora. Prova tu... 1. “Mamma in cartolibreria ho visto un bellissimo zaino” Scopo: Sovrascopo: 2. Il fruttivendolo annuncia: “Ciliegie fresche!” Scopo: Sovrascopo: 3. “Che disordine in questa camera!” Scopo: Sovrascopo: 4. “Qualcuno ha una penna nera?” Scopo: sovrascopo: 5. “ Non ti dà fastidio questa musica?” Scopo: Sovrascopo:
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Ø Osserva e completa
Mi manchi tanto!
Saluti dalla tua
amica LINDA
A Claudia Bianchi Via G. Matteotti, 9 Milano
l’emittente chi invia il messaggio ............................. il ricevente chi riceve il messaggio ............................. il messaggio ciò che viene comunicato .................................................................................... il codice l’insieme dei segni usati per formulare il messaggio ............................................. il referente ciò di cui si parla nel messaggio ( può essere una cosa concreta come una mela o astratta come la giustizia immaginaria come una fata) ....................................... il canale il mezzo attraverso il quale passa il messaggio: ....................................................
Ø Completa la tabella
CANALE
EMITTENTE
MESSAGGIO
RICEVENTE
REFERENTE
Quale mezzo
Chi parla
Che cosa viene comunicato
Chi riceve
Di che cosa si parla
“Lunedì si farà la verifica di ortografia.”
“I signori viaggiatori sono pregati di non avvicinarsi ai binari”
“Per tutto il fine settimana sono previste piogge e basse temperature su tutta la penisola.”
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Mettiamoci alla prova ... Un’avventura di Robinson Un giorno mentre andavo alla spiaggia per dare un’occhiata alla barca, rimasi sorpreso nel vedere sulla sabbia l’impronta chiarissima di un piede umano. Tesi l’orecchio, mi guardai intorno, ma non potei udire, né vedere nulla. Salii su un’altura e scrutai l’orizzonte; percorsi la spiaggia sopra e sotto il pelo dell’acqua: nulla mi apparve di sospetto. Ritornai allora all’impronta per esaminarla meglio, perché, tra l’altro, poteva anche essere uno scherzo della mia fantasia. Ma purtroppo non c’era alcun dubbio, si trattava realmente dell’orma di un piede: dita, calcagno, tutto il piede era nettamente delineato. Come aveva potuto formarsi? Da sé no certamente! E chi poteva mai essere stato? La mia mente era sconvolta.
Daniel Defoe, Robinson Crusoe, la Scuola
Rifletti e rispondi 1. Che cosa vide un giorno Robinson? 2. Perché secondo te ne fu sorpreso? 3. Che cosa avrebbe potuto significare quest’orma trovata?
Completa Emittente _____________________ Ricevente _____________________ Messaggio _______________________________________ Codice _______________________________________ Canale __________________________________________
-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐
Scopo o sovrascopo? 1. “Guarda che bella bicicletta rossa c’è in quella vetrina!” Scopo: _____________________________________________ Sovrascopo: _____________________________________________
2. “Non giochi più a palla?” Scopo: _____________________________________________ sovrascopo: _____________________________________________
3. “Che sporca questa automobile!” Scopo: _____________________________________________ sovrascopo: _____________________________________________ Osserva e completa emittente _______________ ricevente _______________ codice _________________________ messaggio _____________________________________________________________________ emittente ________________ ricevente _________________ codice ________________ messaggio _________________________________________________________________
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Il codice verbale Il codice verbale è il codice più importante e diffuso. Esso infatti è: -‐ economico, perché con pochi segni, le lettere, permette di costruite un numero infinito di messaggi -‐ universale, perché è utilizzato da tutti gli uomini -‐ completo, perché può far riferimento a qualsiasi argomento, concreto o astratto.
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I linguaggi settoriali I linguaggi particolari che contengono termini ed espressioni specifici di un settore e di una attività lavorativa sono chiamati linguaggi settoriali.
Ø A quale linguaggio settoriale appartengono i seguenti termini? Collega
Coste Paleolitico
geografico
satellite bronchite medico
Greci file nomade scriba
informatico
ghiacciaio Internet pallacanestro
storico
mouse pallavolo
sportivo
goal hard disk appendicite
scientifico
affluente energia
Ø A quale tipo di linguaggio settoriale appartengono le seguenti frasi? Economico, politico, geografico, giuridico, medico, storico, informatico, scientifico
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
L’udienza è fissata in tribunale per il mese di Aprile. Il Referendum e le elezioni saranno nel mese di giugno. Il collegamento si è interrotto a causa di problemi di connessione. Le montagne sono rilievi che superano i 600 metri di altezza. Attraverso la respirazione, gli esseri viventi si procurano l’ossigeno. Il crollo della borsa ha creato allarmi su tutti i mercati esteri. La signora soffre di gastrite e colite. L’Australopithecus afarensis è una specie estinta di ominidi, identificata in seguito a una serie di ritrovamenti fossili nella regione di Afar in Etiopia. 28
Leggi e rispondi L' arancio, Citrus per sinensis, è un albero da frutto appartenente al genere Citrus. Può arrivare fino a 12 metri, ha foglie allungate e carnose e fiori candidi. I germogli sono sempre verdi, mai rossastri. Il frutto, l' arancia, è un antico ibrido, probabilmente fra il pompelmo e il mandarino, ma da secoli cresce come specie autonoma e si propaga per innesto e talea. L'arancia presenta esternamente una scorza detta pericarpo, inizialmente di colore verde e poi, nel frutto maturo, gialla, arancione o rossastra. La parte interna, detta endocarpo, è polposa e commestibile, ed è divisa in logge o spicchi che contengono il succo che può essere di colore giallo, arancione o rosso. La buccia è caratterizzata da una leggera ruvidezza. Alcuni frutti sono a polpa gialla altri a polpa rossa, per via dei pigmenti antocianici in essi contenuti. Le arance sono un'ottima fonte di vitamine, soprattutto la C e la A, seguite da buona parte delle vitamine del gruppo B. Il consumo quotidiano di 2 o 3 arance consente di coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina C. Grazie al noto ruolo della vitamina C nel contribuire all’efficienza del sistema immunitario, un adeguato consumo di arance nei mesi invernali può essere un ottimo coadiuvante nella prevenzione degli episodi delle malattie da raffreddamento, che colpiscono tipicamente le prime vie aeree.
Ø Cerca sul vocabolario il significato dei seguenti termini
Pigmento _______________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ antiocianico ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ sistema immunitario _______________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Ø Quale linguaggio settoriale è stato utilizzato per scrivere questo testo? ___________________________________________________________ Ø Di che tipo di testo si tratta? ___________________________________________________________
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La comunicazione verbale: i registri La lingua comune varia a seconda delle persone con cui si parla e della situazione in cui avviene la comunicazione. Le variazioni d’uso della lingua si chiamano registri. Il registro può essere: -‐ formale: usato in situazioni ufficiali, con persone che non si conoscono bene o in comunicazioni di argomento elevato ( letterario, scientifico...); -‐ medio: usato nella normale comunicazione e con persone con cui non si è in grande confidenza; -‐ informale: usato nel parlato e quando si comunica con persone con cui si ha una grande confidenza. Indica il registro utilizzato nelle seguenti frasi: formale ( F), medio ( M ), informale ( I )? 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.
Smettila di prendermi in giro! I miei ossequi! Può chiudere la porta per favore? Dove cavolo hai messo il mio libro? Le esprimo la mia più sentita riconoscenza. L’occasione è gradita per porgerle i miei più cordiali saluti. Che pizza! Questa lezione non finisce più! Smettila di sghignazzare come un’oca? Professore potrebbe rispiegare la lezione? Non ho capito bene. Ehi Mario, andiamo a mangiare un gelato in piazza? Scansafatiche! Spostati e dammi una mano! Per favore, potrebbe essere così gentile da darmi una mano?
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Abbreviazioni e sigle A volte nella lingua scritta le parole si “ accorciano” per risparmiare tempo e spazio. Si possono così ottenere: • abbreviazioni: dott= dottore, ing. = ingegnere, arch. = architetto • sigle: C.R.I = Croce Rossa Italiana Abbreviazioni...
In storia
Nelle lettere
Nel vocabolario
a.C. ___________________
Sig= ____________________
Abbr. _________________
Sig.ra= _________________
Lat. ____________________
d.C. ___________________ mediev._________________ c.m. ____________________ c.a. _____________________ u.s._____________________
Avv.= ___________________ Spett. ___________________ Egr. _____________________ Prof.____________________ Ing. _____________________
In geografia
In grammatica
N ______________________
Indeter. _________________
E ______________________
Agg. ____________________
O ______________________
Art. _____________________
Es. ___________________ pag.____________________ ecc. ____________________ cfr. ____________________ pagg. __________________ vol.____________________ cap._____________________
avv. ____________________
SE ______________________ Collega le sigle al loro significato ( generalmente sono formate dalle lettere iniziali di più parole) O.N.U. Ente Nazionale per la Protezione Animale A.V.I.S. W.W.F. E.N.E.L.
Organizzazione delle Nazioni Unite Club Alpino Italiano World Wildlife Fund ( fondo mondiale per la natura)
A.C.I.
Associazione Volontari Italiani del Sangue
N.A.S.A.
Ente Nazionale per l’energia Elettrica
E.N.P.A.
Automobile Club d’Italia
C.A.I.
Radio Audizioni Italiane
R.A.I
Fabbrica Italiana Automobili Torino
F.I.A.T
National Aeronautic and Space Administration
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Un po’ di ripasso prima della verifica 1. Che cos’è la comunicazione? 2. Quali sono gli elementi fondamentali della comunicazione? Definiscili in modo chiaro, completo e corretto. 3. Come può essere il codice? 4. Quali sono gli scopi della comunicazione? 5. Che cosa sono i linguaggi settoriali? 6. Che cosa sono le sigle e le abbreviazioni? 7. Che cos’è il registro formale e quando si usa? 8. Che cos’è il registro informale e quando si usa?
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Verifica: la comunicazione
Ø Che cos’è la comunicazione?
_________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________ .......\1 punto
Ø Definisci gli elementi della comunicazione.
Emittente _______________________________________________________________________ ricevente _______________________________________________________________________ messaggio _______________________________________________________________________ referente _______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ codice _______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ canale _______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ .....\7 punti
Ø Collega in modo opportuno
gesti, immagini, suoni, profumi
il codice verbale
il codice non verbale
parole .......\1 punto
usato nella normale comunicazione, con persone con cui non si è in grande confidenza.
Il registro formale alto è usato nel parlato e quando si comunica con persone con cui si ha una Il registro formale medio è grande confidenza. Il registro informale è usato in situazioni ufficiali, con persone che non si conoscono bene.
.......\1 punto
Quale registro è stato utilizzato? (F) formale alto, (M) formale medio, (I) informale ? Abbassa sto volume, non capisco niente. ____ Per favore professore, può abbassare il volume della radio? Non riesco a concentrarmi. ____ Egregio Dottor Rossi, siamo lieti di invitarLa al ricevimento che si terrà il 15 ottobre a Perugia, al Castello di Rosciano. ____ 4. Ciao Franci sono stata al cine e ho visto un film pazzesco. ____ 5. Professore ieri ho assistito alla proiezione di un film straordinario. ____ 6. Saremmo grati alla Signoria vostra se volesse onorarci della sua presenza... ____
Ø 1. 2. 3.
.....\8 punti
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Ø Inserisci gli elementi del processo comunicativo al posto giusto: emittente, ricevente, messaggio, codice, referente, canale
P-‐r-‐o-‐n-‐t-‐o? A-‐m-‐o-‐r-‐e h-‐a-‐i f-‐a-‐t-‐t-‐o i c-‐o-‐m-‐p-‐i-‐t-‐i?
............................................
Pronto? Amore, hai fatto i compiti?
La mamma i l f iglio .............................. .............................. .............................. ..............................
Esecuzione dei compiti
.....................................
In questa comunicazione, che tipo di registro è stato utilizzato? __________________________ Che tipo di codice? ___________________________________ .......\8
Ø Leggi con attenzione, poi rispondi.
Moby Dick <<Tutti in coperta! >> Gridò Achab all’alba, notando all’orizzonte delle increspature che interrompevano la distesa liscia del mare. Deggu prese a picchiare sul tavolato del castello, facendo saltare su gli uomini addormentati. << Che cosa vedete?>> domandava Achab alle vedette. << Niente, niente signore, niente!>>. Scrutando attraverso lo spazio tra la vela di gabbia e il velaccio fisso, Achab lanciò un urlo che parve quello di un gabbiano. <<Soffia! Laggiù! Una gobba come una montagna di neve! È Moby Dick!>> Eccitati dal grido, i marinai in coperta, si precipitarono a vedere la famosa balena che da tempo inseguivano. <<Timoniere, barra tutta sottovento. Alle lance!>> Tutte le imbarcazioni vennero calate in mare e le vele issate. Achab in persona guidava la caccia e in breve gli inseguitori giunsero vicino alla preda. Herman Melville, Moby Dick, Pandion 1. In questo testo, sono stati sottolineati alcuni termini. Quale linguaggio settoriale hai riconosciuto? _____________________________________________
2. Che cos’è un linguaggio settoriale? __________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________
.....\2 Ob. Conoscere e individuare gli elementi della comunicazione. Discriminare i registri linguistici utilizzati. Riconoscere i linguaggi settoriali .....\28
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Verifica semplificata: la comunicazione
3. Collega gli elementi della comunicazione alla loro definizione chi riceve il messaggio.
Emittente ricevente messaggio referente codice
chi invia il messaggio. ciò che viene comunicato. insieme dei segni usati per formulare il messaggio. il mezzo attraverso cui passa il messaggio.
canale
ciò di cui si parla nel messaggio. .....\6 punti
Ø Collega in modo opportuno
il codice verbale
gesti, immagini, suoni, profumi
il codice non verbale
parole .....\1 punto
Ø Inserisci gli elementi del processo comunicativo al posto giusto. Emittente, ricevente, messaggio, referente, canale, codice
Esecuzione dei compiti
.....................................
Pronto? Amore, hai fatto i compiti?
La mamma i l f iglio .............................. .............................. .............................. ..............................
P-‐r-‐o-‐n-‐t-‐o? A-‐m-‐o-‐r-‐e h-‐a-‐i f-‐a-‐t-‐t-‐o i c-‐o-‐m-‐p-‐i-‐t-‐i?
........................................... .....\6 punti Ob. Conoscere ed individuare gli elementi della comunicazione. .....\13
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Per la valutazione
Ob. Conoscere, definire e individuare gli elementi della comunicazione. Discriminare i registri linguistici utilizzati. Riconoscere i linguaggi settoriali. 28\28 voto 10 25\28 voto 9 23\28 voto 8 20\28 voto 7 17\28 voto 6 14\28 voto 5
Per la valutazione della verifica semplificata (alunni in difficoltà) Ob. Conoscere e individuare gli elementi della comunicazione. .....\13
16\16 voto 10 15\16 voto 9 13-‐14\16 voto 8 11-‐12\16 voto 7 10\16 voto 6 8-‐9\16 voto 5
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Materiale da fotocopiare Che cosa esprimono queste facce?
.................... ................... ................... .................... ..................
Ø Inserisci gli elementi del processo comunicativo al posto giusto.
.....................................
Mi prepari la pizza per cena?
.............................. .............................. .............................. .............................. m-‐i p-‐r-‐e-‐p-‐a-‐r-‐i l-‐a p-‐i-‐z-‐z-‐a p-‐e-‐r c-‐e-‐n-‐a ............................................
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Regole ortografiche ( prima parte)
OBIETTIVI DIDATTICI • Conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche e servirsi di questa conoscenza per rivedere la propria produzione scritta e correggere eventuali errori. • Arricchire il patrimonio lessicale PERCORSO DIDATTICO v Ripasso generale delle regole ortografiche: lettera maiuscola, sillabe, mp-‐mb,
gn-‐sc-‐gl, il plurale delle parole che finiscono in cia-‐gia, cu-‐qu-‐cqu, le doppie v Registrazione delle regole ripassate ( vedasi schema allegato) v Esercizi, cruciverba, indovinelli, giochi, v Esercizi di consolidamento v Rebus
VERIFICA TEORIA 1.Ob. Conoscere le regole ortografiche
APPLICAZIONE 1.Ob. Individuare, applicare le regole ortografiche conosciute 2.Ob. Individuare e correggere errori di vario genere; individuare e completare con I suoni
mancanti 3.Ob. Comprendere un testo TEMPI: 6 ore circa
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ORTOGRAFIA un po’ di regole ... raccogli le idee
LA LETTERA MAIUSCOLA La lettera maiuscola si usa sempre:
·∙ ·∙ ·∙ ·∙ ·∙ ·∙
Quando incomincia una frase Dopo il punto fermo . Dopo il punto esclamativo ! Dopo il punto interrogativo ? Dopo aver aperto i : << Con tutti i nomi propri di persona, animali, cose, feste, popoli Quando un nome comune indica:
1. una personificazione la Patria 2. una formula di cortesia Egregio Signor Sindaco 3. un nome geografico Monte Bianco 4. un periodo storico
Medioevo
LE SILLABE Le parole possono essere formate da una o più sillabe: -‐ monosillabi = 1 sillaba -‐ bisillabi = 2 sillabi -‐ trisillabi = 3 sillabi -‐ polisillabi = più sillabe. Nella divisione in sillabe: • la lettera S va sempre a capo con la consonante che segue : pi-‐sta, po-‐sta • le doppie si separano: gat-‐to, mam-‐ma, ac-‐qua... • una vocale iniziale di parola seguita da una consonante semplice fa sillaba a sé :
a-‐ce-‐to, e-‐le-‐fan-‐te
• ATTENZIONE alle vocali ! Due o tre vocali che si pronunciano con una sola emissione di voce, formano una sillaba e non si separano: pie-‐de, gui-‐ da Due vocali che si pronunciano separatamente, con due emissioni di voci, si separano: ma-‐e-‐stra , pa-‐e-‐se
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MP /MB davanti a P e B si mette sempre la M mai la N GNA -‐ GNO -‐ GNU -‐ GNE non vogliono mai la i ATTENZIONE! GNA vuole la i : 1. 2. • •
nella parola compagnia nei verbi che finiscono in GNARE: nella prima persona plurale, tempo presente, del modo indicativo: noi sogniamo nella prima e seconda persona plurale tempo presente, del modo congiuntivo: che noi sogniamo, che voi sogniate
Ricorda: GN si usa davanti a una sola vocale agnello, ingegnere N si usa prima di due vocali vicine condominio, miniera, niente
SCE non vuole mai la i tranne che nelle parole: scie usciere
scienza
e i loro derivati : scienziato, scientifico, scienze ...
coscienza
coscienzioso, incosciente, cosciente ...
GLI Il digramma GL seguito dalla i ha un proprio suono: gigli, figli In alcune parole GL ha un suono duro: glicine, negligenza… Si usa LI: § all’inizio di parola lieve, lieto § quando vi è un suono doppio allievo, cancelliere, idillio § nei vocaboli che conservano la scrittura
latina cavaliere, esilio, olio
§ Molti nomi di persona derivano dal latino e si scrivono con LI Aurelio, Amalia, Emilia … Fanno eccezione: Guglielmo – Gigliola – Azeglio Attenzione: si può scrivere familiare -‐ famigliare
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CIA –GIA Le parole che al singolare finiscono in CIA-‐GIA al plurale finiscono in : CIE/ GIE se questa sillaba è preceduta da una vocale camicia = camicie CE / GE se questa sillaba è preceduta da una consonante frangia = frange • alcune parole contengono le sillabe cie-‐gie : cieco, cielo, specie, società, sufficienza • le parole con suffisso iera-‐iere conservano la i : crociera, arciere, braciere , artificiere, raggiera… Attenzione: si può scrivere pasticciere\pasticcere
CU – QU -‐ CQU -‐ QQU • CU è sempre seguita da una consonante cucina , cuscino , culla • QU è sempre seguita da una vocale quadro, liquido, quaglia • ATTENZIONE!! Fanno eccezione le parole “capricciose”: cuore, scuola, cuoco, cuoio, taccuino, circuito, arcuato, innocuo, cospicuo, proficuo, percuotere, riscuotere, evacuare, rincuorare • Q raddoppia sempre con cqu: acqua, acquerello, acquitrino … acquistare, acquisire … nacque-‐nacquero, giacque-‐ giacquero, tacque-‐tacquero Attenzione! Tranne che in una sola parola: soqquadro
LE DOPPIE Il raddoppiamento non avviene mai: • • • •
nelle parole che finiscono in BILE mobile, visibile... nelle parole che finiscono in GIONE stagione, regione, ragione... nelle parole che finiscono in ZIONE lezione, eccezione, operazione... nei nomi terminanti in ZIA ZIE ZIO malizia, polizia, giudizio, ospizio.. .
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Rifletti e completa ( insieme all’insegnante)
MP /MB davanti ______________________________________________________ GNA-‐GNO-‐GNU-‐GNE non vogliono mai la _____________ ATTENZIONE ! GNA vuole la i 3. nella parola ? ___________________ 4. nei verbi che finiscono in?________________ : • _______________________________________________________________________ • _______________________________________________________________________
SCE non vuole mai la ______ tranne che nelle parole : ______________ ________________
________________ ___________________
e i loro derivati : ___________________________
___________________________
GLI Il digramma GL seguito dalla i ha un proprio suono : ___________________ In alcune parole GL ha un suono duro : _________________________ Si usa LI: § all’inizio di parola ___________________________ § quando vi è un suono doppio __________________________ § nei vocaboli che conservano la scrittura
latina _______________
§ Molti nomi di persona derivano dal latino e si scrivono con LI __________________________________________________ Fanno eccezione: _________________________________________
CIA –GIA Le parole che al singolare finiscono in CIA-‐GIA al plurale finiscono in : CIE/ GIE se questa sillaba è preceduta da _____________________________________ CE / GE se questa sillaba è preceduta da ______________________________________ • alcune parole contengono le sillabe cie-‐gie : ___________________________________ • le parole con suffisso iera conservano la i : _______________________________
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CU -‐ QU -‐ CQU -‐ QQU • CU è sempre seguita da una _______________ _________________________ • QU è sempre seguita da una ______________ _________________________ • ATTENZIONE!! Fanno eccezione le parole “capricciose”:
_____________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________ _____________ • Q raddoppia sempre con ____________ : ____________________________________________________________________________________________________ __________________________________________ • ATTENZIONE!! Tranne che in una sola parola : ______________________________
LE DOPPIE Il raddoppiamento non avviene mai : • Nelle parole che finiscono in ___________________________ • Nelle parole che finiscono in __________________________
LE SILLABE Le parole possono essere formate da una o più sillabe: monosillabi = _________________ bisillabi = _______________________ trisillabi = ________________________ polisillabi = ______________________ • La lettera S va sempre a capo con _________________________:_____________________ • Le doppie si _________________________:____________________________________ • Una vocale iniziale di parola ____________________________________________________________________________________________________ __________________________________________ • ATTENZIONE alle vocali!! una sola emissione di voce __________________________________________________ due emissioni di voci _______________________________________________________
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LA LETTERA MAIUSCOLA La lettera maiuscola si usa sempre: § § § § § §
_________________________________________ _________________________________________ ___________________________________________________ ______________________________________________________ ____________________________________________________________ Quando un nome comune indica:
1. ___________________ ________________________________________ 2. __________________ ________________________________________ 3. ___________________ ________________________________________ 4.______________________ _______________________________________
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Esercitiamoci un po’...
m
n
1. Completa inserendo la o la Ba.....dito ba.....bino te.....porale te.....dina ta.....buro la.....po ca.....to a.....bo ca.....po po.....piere pa.....tofola ra.....pa pa.....pino ba.....bola ca.....panile co.....puter la.....pione la.....pone ca.....pione ta.....pone pa.....talone
2. Completa con mp-‐mb Ri.....rovero ca.....iare ba.....ù a.....lificatore i.....ecille i.....roglio a.....io bo.....ardiere la.....o sta.....ante ta.....onare o.....rello to.....ola a.....iente i.....rovviso i.....arare i.....azzire ba.....ino o.....ra ca.....anile se.....licità ra.....a ca.....o to.....a
3. Completa con s\z ss\zz Davan........ale spa........io pi........a indiri........o ra.........o sco........a pe........o su........urro La........io carro.........a care.........a pa........ia men........ogna pen........iero inser........ione len.........uola influen.........a soccor..........o con.........igliare man........ueto
4. Completa con z o zz Manuten........ione a........urro accare........are colle........ionare confe........ionare tradu........ione a........ione sta........ione rivolu........ione sottra........ione moltiplica........ione opera........ione spiega.....ione poli........ia puli........ia pa........iente por........ione ara.......o comunica........ione fra........ione pa........ia pu........a pi.......a peri........ia leti........ia
5. Le doppie. Sottolinea le parole sbagliate, riscrivile correttamente sul tuo quaderno Cassa casetto torre torone azienda palo paloncino atenzione petinare pasaporto avventura avisare asenza apartamento abito publico fabricare abile abitare abolire acusare oca ocasione amore amirare amalarsi inamorarsi
6. Cancella la parola sbagliata, riscrivila in modo corretto sul tuo quaderno Notizzia razza nozze pizzaiolo addizzione ippoppotamo chilomettro pozzo spazzolla appendere sasso carro carrozzza aggile formmare timmidezza iggile aggile maggico biricchino maggiore colla collana gomma gallina camminare dipinggere reggere difficili probabbile emozzione subbito abbonamento abbitudine tubbo mobbile bocca terra colleggio maggio raggio formaggio
7. Correggi le frasi cancellando la parola sbagliata Luisa è capriciosa\capricciosa. Ti auguro una pronta guariggione\guarigione. Mio fratello è introvabbile\introvabile. Devi stare attento sopratutto\soprattutto quando attraversi la strada. Uscire con questo aquazzone\acquazzone è una pazia\pazzia. Ho appena finito l’esercizzio\esercizio più dificile\difficile. La maestra ci ha asegnato\assegnato cinquanta operazzioni\operazioni per casa\cassa.
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CHI-‐CHE GHI GHE 8. Completa con ch o gh o........ette ........occia ........iotto lun.......ezza lar........ezza spa........etti dro........eria mar........erita ........esa mar........ese se........eria zuc........ero ........iro pre........iera nemi........e per........è ........ilo por........eria s........ede stre.........e
9. Scrivi il plurale Lungo _________________ fungo _________________ banco _________________ mago _________________ lago _________________ ingorgo _________________ secco _________________ ricco _________________ parroco _________________ magico _________________ becco _________________ tacco _________________ sacco _________________ falco _________________ secchio _________________ maschio _________________ granchio _________________ sciocco _________________ albergo _________________ fantastico _________________ bianca _________________ strega _________________ bottega _________________ larga _________________ sega _________________ mucca _________________ oca _________________ esca _________________ amaca _________________ lumaca ________________ amica _________________ asola ________________ drago _________________ fango ________________ luogo _________________ arcipelago ________________ tartaruga ________________ siringa ________________ riga ________________ stringa ________________
10. Cancella le parole sbagliate 1. Ho sentito gracchiare\gracciare un corvo. 2. Le serate in montagna erano molto fresce\fresche. 3. Le mosce\mosche e i moscherini\moscerini sono molto fastidiosi. 4. Gli orsi sono giotti\ghiotti di miele. 5. 6. 7. 8.
Fate strege\streghe e magi\maghi sono personaggi fiabeschi. Ho chiuso\ciuso la bottiglia con un tappo di sugero\sughero. I prati sono ricoperti di margerite\margherite bianche. Il mare era invaso dalle alge\alghe.
9. Vivevano in veccie\vecchie e umide stamberge\stamberghe. 10. Sono scivolato sulla strada giacciata\ghiacciata.
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11. Completa il cruciverba ( le parole contengono ch o gh) 1 1. Possono essere velenosi. 2 2. Possono essere di origine glaciale. 3 3. Lo sono i golosi. 4 4. Luogo in cui si prega. 5 5. Personaggi cattivi delle fiabe. 6 6. Terminano così i nomi plurali che al singolare finiscono con ca. 7 7. Le foglie dei pini. 8 8. Parti commestibili delle noci. 9 9. Il frutto della quercia. 10 10. Si dice “dormire come un …” -‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐ 11. Completa il cruciverba ( le parole contengono ch o gh) 1 1. Possono essere velenosi. 2 2. Possono essere di origine glaciale. 3 3. Lo sono i golosi. 4 4. Luogo in cui si prega. 5 5. Personaggi cattivi delle fiabe. 6 6. Terminano così i nomi plurali che al singolare finiscono con ca. 7 7. Le foglie dei pini. 8 8. Parti commestibili delle noci. 9 9. Il frutto della quercia. 10 10. Si dice “dormire come un …”
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CE -‐ CIE GE -‐ GIE SCE -‐ SCIE 12. Completa con: ce -‐ cie ........co ac........care ........camente a........to spia........vole pa........ superfi........ suffi........nza soddisfa........nte ........lo cami........ quer........ mar........ roc........ ........leste defi........nte provin........ aran........ aca........ pan........ ar........re pastic........re farma........ cro........ra bra........re
continua...
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Dettati ortografici Nel primo quadrimestre si propone una serie di dettati ortografici, con attività di comprensione e analisi correlate, finalizzati ad esercitare la corretta scrittura applicando le regole conosciute.
Tempi di somministrazione Devono essere proposti dopo le attività di ripasso presenti nell’unità “regole ortografiche prima parte”, nella quantità di uno alla settimana.
Suggerimenti L’ insegnante, prima di incominciare l’attività, concorda con gli alunni alcune regole e sistemi di valutazione: 1. durante il dettato non si parla, si alza la mano quando si rimane indietro; 2. quando l’insegnante ripete ciò che ha dettato per chi è rimasto indietro, gli altri rileggono e controllano; 3. a fine dettato si procede con la correzione collettiva (almeno per i primi tre dettati) e con quella individuale; 4. si consegna solo a lavoro finito e quando si è sicuri di aver fatto bene.
Per la valutazione: il dettato corretto merita la lode con 1 errore il voto è 10 -‐ ( si corregge solo la parola sbagliata) con due errori il voto è 9 ( si correggono solo le parole sbagliate) con tre errori il voto è 8 ( si correggono solo le parole sbagliate) con 4 errori il voto è sette ( si correggono solo le parole sbagliate) con più di quattro errori il testo si ricopia.
I criteri sono indicativi, ogni insegnante sceglierà quelli che gli sembreranno più appropriati, concordandoli comunque sempre insieme agli alunni che in questo modo acquisiranno consapevolezza del loro lavoro, dei propri errori e impareranno ad auto valutarsi.
Suggerimenti metodologici L’insegnante: -‐ legge il testo agli alunni; -‐ detta lentamente il testo ( gruppi di tre -‐ quattro parole); -‐ rilegge o fa rileggere agli alunni il testo a fine dettato, dando loro il tempo di correggere eventuali errori; -‐ ricorda loro le regole di autocorrezione ( leggere il testo più volte, controllare le maiuscole dopo il punto, rileggere al contrario il testo...) e di consegnare solo quando si è sicuri di aver fatto bene, non prima di aver svolto le attività correlate; -‐ durante la correzione, non sottolinea la parola sbagliata ma indica a margine con una x la riga in cui si trova l’errore, aiutando l’alunno, se necessario, a trovarlo. N.B. La correzione va fatta in classe con gli alunni in modo che acquisiscano consapevolezza dell’errore fatto ed evitino di ripeterlo successivamente.
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La lettera Quel giorno scesi ansiosa le ripide scale che portavano al seminterrato. Come al solito, l’ufficio era meravigliosamente in disordine, pieno di lettere, pratiche e pile di libri vecchi, nonché, scatoloni di cartone, portacenere che nessuno ricordava mai di svuotare. La lettera era in evidenza proprio sulla scrivania. La presi: la busta era di quelle da posta aerea, i francobolli spagnoli e il timbro era di Ibiza. La grafia era appuntita e spigolosa come se fosse stata usata una penna dalla punta molto sottile e non mi era certo familiare. Mi chiesi per quanto tempo la lettera fosse rimasta in un angolo ad aspettare. Finalmente mi sedetti alla scrivania, aprii la busta e cominciai a leggere:<< Cara Rebecca>>. Rifletti e rispondi 1. 2. 3. 4.
Chi è il protagonista del racconto? Un uomo o una donna? Da cosa lo intuisci? Il narratore è interno o esterno al testo? Cosa te lo fa capire? I verbi “ scesi, aprii, cominciai” in quale modo e tempo sono coniugati?
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Osservando Venere Il pianeta Venere deve il suo nome alla dea romana della bellezza e dell’amore. Venere è, infatti, il pianeta più luminoso di tutto il sistema solare, visibile in cielo come una stella al mattino o alla sera. Venere è l’unico pianeta a ruotare su se stesso nella direzione opposta rispetto a quella dell’orbita. Ha all’incirca le stesse dimensioni della Terra ed è composto da rocce vulcaniche, ma il suo ambiente è il più ostile di tutto il sistema solare. La sua superficie è, infatti, avvolta da una coltre di nuvole, composte da gocce di acido solforico. Poiché è il secondo pianeta più vicino al Sole, la sua temperatura è molto più calda di quella della Terra. Inoltre, venti violentissimi sferzano la sua superficie provocando tempeste di elettricità. Rifletti e rispondi 1. Di chi si parla in questo testo? 2. Quale caratteristica lo distingue dagli altri pianeti? 3. Quanto è grande? 4. Qual è la sua posizione all’interno del sistema solare? 5. Che cosa determina la sua vicinanza al Sole? 6. Da quali materiali è composto Venere? 7. A chi deve il suo nome? 8. Secondo te di che tipo di testo si tratta?
continua...
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L’ accento
OBIETTIVI DIDATTICI • • • • •
Cogliere la funzione dell’accento Usare correttamente l’accento grafico Distinguere omografi Consolidare le convenzioni ortografiche: accento grafico sui monosillabi Discriminare monosillabi accentati, atoni e omofoni
PERCORSO DIDATTICO
v Dettato v Spiegazione dell’accento e della sua funzione. v Leggere e distinguere omografi; scrivere frasi con essi v Esercizi: aggiungere l’accento dove manca; completare frasi inserendo parole con e senza accento. v Monosillabi accentati v Esercizi: discriminazione di monosillabi accentati e non; correzione di errori v Esercizi: distinguere e scrivere correttamente suoni omofoni v Dettati ed esercizi di consolidamento. v Ripasso generale
VERIFICA 1.Ob. Conoscere l’accento grafico\ tonico e le regole 2.Ob. Usare correttamente l’accento grafico, discriminare i suoni omofoni, individuare i monosillabi accentati
TEMPI: 8-‐10 ore
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Dettato ortografico Che cosa farò da grande…
“Da grande farò l’archeologo. Scaverò nelle campagne alla ricerca di antiche città sepolte e scriverò libri per raccontare a tutti le mie scoperte.” Questo stava pensando Leonardo quando sentì suonare il campanello. :<< Chi è?>> chiese. Era il postino, portava una lettera di un’agenzia di viaggi che offriva visite guidate in antiche località etrusche. :<< É un segno del destino>> pensò il ragazzo. << Vuoi vedere che da grande farò proprio l’archeologo?>> Rileggi, correggi il dettato. Fai attenzione alle parole accentate. Quante sono?
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L’ACCENTO 1. L’accento è un segno grafico che indica la sillaba su cui la voce cade con maggiore forza. 2. L’accento si segna obbligatoriamente quando cade sull’ultima sillaba città 3. L’ accento grafico è consigliabile, ma non obbligatorio, per distinguere gli omografi, cioè quelle parole che si scrivono con le stesse lettere ma che hanno un significato diverso a seconda dell’accento con cui sono pronunciate: prìncipi princìpi. 4. I composti di re, tre, su, di, blu vogliono sempre l’accento vicerè, ventitrè, lassù, lunedì, rossoblù.
Rifletti e rispondi 1. 2. 3. 4.
Che cos’è l’accento? Quando si segna obbligatoriamente? Quando è consigliabile ma non obbligatorio? I composti di quali monosillabi vogliono sempre l’accento?
… e adesso esercitiamoci
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Leggi con attenzione e scrivi una frase per ciascuno dei seguenti omografi
(Lavoro di gruppo: i bambini leggono le parole ad alta voce, con ognuna di esse formano delle frasi. Poi autonomamente le scrivono)
lèggere -‐ leggère tèndine -‐ tendìne fòrmica -‐ formìca mèta -‐ metà prìncipi -‐ princìpi àncora -‐ ancòra càpito -‐ capìto -‐ capitò pèrdono -‐ perdòno desìderi -‐ desidèri
Segna l’accento tonico giusto a) Il nonno ha subito un grave intervento. b) Arrivo subito.
a) Ti racconterò il seguito del film. b) Questo gatto mi ha seguito fino a casa.
a) Devo leggere questo libro entro una settimana. b) Le borse della spesa sono leggere.
a) Le prove di Formula 1 si sono svolte sul circuito di Monza. b) Per aver fatto questo, Luca è stato circuito da qualcuno.
a) La nave buttò l’ancora. b) Non ho ancora finito i compiti di matematica.
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Dettati ortografici Il folletto Accento
Accento è un folletto piccolo curioso e ficcanaso; si diverte a fare gli scherzi. Gli piace scambiare le parole. Incrocia le dita, soffia sopra tre volte e il pero si trasforma in un però. Mangia solo piatti con l’accento: patè di fegato d’oca su fette di pancarrè tostato, lasagne con il ragù, pollo con purè di patate, coniglio in salmì, frappè di fragole e lamponi, bignè ripieni di morbida panna bianca. E per finire un buon caffè.
Ø Dopo aver scritto il dettato, leggi attentamente il testo e correggi eventuali errori. Quante parole con l‘accento hai scritto? Ø Disegna i piatti che mangia Accento!
continua...
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Premessa Nel secondo quadrimestre si propongono una serie di testi di diversa tipologia, in cui gli alunni sono tenuti a individuare gli errori presenti e correggerli utilizzando le conoscenze e le competenze acquisite. All’esercizio di correzione dei testi sono affiancate attività di analisi e comprensione, nonché di arricchimento lessicale. Tempi di somministrazione Uno o due esercizi alla settimana ( uno in classe e uno a casa) Suggerimenti Il primo esercizio va eseguito con il gruppo classe e con la guida dell’insegnante. Il secondo va eseguito nel piccolo gruppo ( quattro bambini al massimo) Gli altri esercizi devono essere eseguiti autonomamente. Alla fine di ogni esercizio segue un momento di correzione individuale o di gruppo ( individuale se è stato eseguito in classe, collettivo se è stato eseguito come compito per casa)
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Orrori ortografici! Caccia agli errori La favola Sottolinea i 20 errori e ricopia la favola in forma corretta.
Due amici Due amici andavano per la medesima via, cuando un’orso dimprovviso venne loro in contro. Uno di essi, spaventato, monto subito sopra un’ albero e quì si tenne aquattato. L’altro non potendo vincere da solo, vedendo che non poteva sfuggire allanimale, cade a terra e si finse morto. L’orso credutolo morto, lo annuso e se ne ando. Dopo che l’orso si fù allontanato, l ‘amico sciese dall’albero e gli ciese: << Cosa ti a detto l’orso allorecchio?>> E l’amico rispose:<< Mi ha detto di non mettermi piu con amici che non sano far fronte a un nemicho comune. >> N. Tommaseo
Rifletti e rispondi
1. 2. 3. 4. 5.
Chi sono i protagonisti di questa favola? Cosa succede? Cosa fanno i due amici? Come finisce la favola? Come si è comportato secondo te il primo dei due amici?
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La favola Sottolinea i 16 errori e riscrivi le parole in forma corretta.
Piumarossa Piumarossa, la galina era stata chiamata cosi perché aveva le penne tutte rose. un giorno il volpone la vide e gli venne l’aquolina in bocca. Corse a casa e avverti la moglie di mettere la pentola sul fuocho per lessarci la gallina; poi tornò da Piumarossa che, colta di sorpresa, si trovo improvvisamente chiusa dentro un sacco e non patè neppure chiamare aiuto. Per fortuna, una tortorela sua amica si era accorta dell’accaduto. Si distese sul sentiero, fingendo di avere unala rotta. Volpone, vedendola, fu glieto di essersi procurato anche l’antipasto. Depose a terra il sacco con la gallina per essere più libero nei movimenti e si mise alla caccia della tortorella, che astutamente saltava senpre più lontano. Piumarossa scivolò fuori dal sacco e vi mise d’ entro una pietra; poi corse via. Anche la tortorella, visto che l’amica era in salvò, volò al sicuro. Il volpone rimise il sacco in spalla, credendo che ci fosse ancora la gallinella e lo portò a casa, dove lo rovesciò nella pentola. La pietra fece scizzare l’acqua tutt’intorno scottando il volpone raggirato. Favola russa .....\16
Rifletti e rispondi 1. Chi era Piumarossa? 2. Cosa le successe un giorno? 3. Chi la aiutò? 4. In che modo? 5. Come si è comportata secondo te la tortorella? 6. La volpe è un animale astuto; questa sua qualità è evidente anche in questa favola? Spiega il perché.
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La fiaba Sottolinea i 20 errori e riscrivi le parole in forma corretta.
La principessa topolina Cera una volta una stregha che aveva una sorella senpre triste. La strega amava molto sua sorella ma cualunque cosa facesse per lei non riusciva mai a farla divertire. Aveva tentato di tutto: cattiverie, malefici, dispetti... cose da strega in somma, ma nessuna risata malefica era mai uscita dalla bocca della sorella. Un giorno a un re naque una bellissima bambina. Per il suo battesimo fù data una grande festa al castello. Per sfortunata dimenticanza, la strega non fu invitata; per vendicarsi lancio un maleficio sulla bimba: "Sarai trasformata in topo fin cuando mia sorella non riderà". E così fu. Furono chiamati i paliacci più famosi, ma non riuscirono a strappare alla sorella della strega neppure un sorrisino. Al re non rimase che bandire dal regnio tutti i gatti per impedire che la reale topolina ne fosse divorata. un giorno venne dato un ballo al castello di un principe vicino. La principessa topolina come sempre venne lasciata a casa, ma stanca di starsene sempre rinciusa decise di andare alla festa pure lei. ... continua
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Grammatica MORFOLOGIA
SINTASSI
FUNZIONI FUNZIONI
§ Conoscere e classificare
§ Conoscere e rispettare le regole di: ordine, logica, concordanza. § Riconoscere, individuare e analizzare:
le parole di una lingua:
LE NOVE PARTI DEL DISCORSO VARIABILI INVARIABILI
-‐ la frase semplice e il periodo
articoli preposizioni nomi avverbi verbi congiunzioni aggettivi esclamazioni pronomi
-‐ gli elementi della proposizione
-‐ l’ attributo e l’ apposizione
-‐ il soggetto -‐ il predicato verbale predicato nominale
-‐ i complementi
VERIFICA: Parti invariabili
VERIFICA: analisi grammaticale di fine anno
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Articoli
COMPETENZE -‐ Riconoscere gli articoli -‐ Usare correttamente le diverse forme degli articoli -‐ Fare l’analisi grammaticale degli articoli
CONOSCENZE -‐ Sapere che l’articolo è il segnalatore del nome -‐ Definire gli articoli determinativi, indeterminativi, partitivi. -‐ Comprendere che l’articolo varia nel genere e nel numero
PERCORSO DIDATTICO v Ripassare oralmente quanto imparato durante i precedenti anni scolastici. v Completare la tabella con la guida dell’insegnante. v Fissare le informazioni sul quaderno. v Studiare le informazioni per la volta successiva, avvalendosi delle domande guida. v Esercizi: conoscere ed individuare gli articoli
analizzare gli articoli, riconoscere il tipo, il genere e il numero conoscere, usare, discriminare gli articoli v Esercizi di ripasso e consolidamento. v Recupero e consolidamento, completando la mappa dell’articolo v Approfondimenti v Esercizi di ripasso e consolidamento. v Esercizi di consolidamento approfondimento
VERIFICA
1.Ob. conoscere gli articoli, la loro funzione e le coro caratteristiche 2.Ob. Individuare, discriminare e analizzare gli articoli 3.Ob. Usare gli articoli
TEMPI: 14 ore
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Articoli determinativi - indeterminativi - partitivi
ARTICOLI
determinativi
indeterminativi
maschile
femminile
maschile
femminile
singolare
plurale
ARTICOLI
Poiché gli articoli indeterminativi non hanno il plurale, essi vengono sostituiti dagli ARTICOLI PARTITIVI. ( indicano una parte indeterminata di un tutto: un po’, alcuni...)
partitivi
maschile
femminile
singolare
plurale
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LA LEZIONE
Gli articoli appartengono alle parti variabili del discorso.
FUNZIONE: precedono nomi determinati e indeterminati, ne specificano il genere e il numero.
Ø GLI ARTICOLI DETERMINATIVI:
il -‐ lo (l’) -‐ la ( l’) i -‐ gli -‐ le Gli articoli determinativi § precedono nomi determinati ( persone, animali, cose ben precise, distinte da tutte e altre) ES. Stacca il foglio rimasto nell’album. § Si usano anche per indicare esseri o cose che sono unici. ES: L’ Equatore divide la Terra in due emisferi.
Ø GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI:
un -‐ uno -‐ una ( un’) Gli articoli indeterminativi precedono nomi indeterminati. ES. Stacca un foglio dall’album.
Ø GLI ARTICOLI PARTITIVI:
del -‐ dello (dell’) -‐ della ( dell’) dei -‐ degli -‐ delle Gli articoli partitivi indicano una parte indeterminata del tutto. Si usano per fare il plurale degli articoli indeterminativi. ES. Stacca dei fogli dall’ album. N.B. l’uso dell’articolo partitivo è sconsigliato quando il nome è introdotto dalle preposizioni A, CON, PER, SU: ( Mario è andato al cinema con degli amici-‐ Mario è andato al cinema con alcuni amici.)
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RICORDA
Gli articoli maschili LO GLI UNO DELLO DEGLI si usano davanti ai nomi che iniziano per: S impura ( straccio) GN ( gnomo) Z ( zaino) X ( xilofono) Y ( yacht) PN ( pneumatico) PS ( psicologo) § LO-‐LA si apostrofano davanti ai nomi che incominciano per vocale § GLI si apostrofa davanti ai nomi maschili che incominciano per i ( facoltativo: gli indiani -‐ gl’indiani) § LE non si apostrofa § UNA si apostrofa davanti ai nomi femminili che incominciano per vocale § UN maschile non si apostrofa MAI N.B: Nell’uso però sono entrate le forme: il pneumatico-‐i pneumatici § -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ -‐
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Domande guida 1. A quale parte del discorso appartengono gli articoli? 2. Qual è la loro funzione? 3. Nella frase, dove li troviamo? 4. Come possono essere? 5. Quando si usano gli articoli determinativi? 6. Quando si usano gli articoli indeterminativi ? 7. Quando si usano gli articoli partitivi ? 8. Davanti a quali nomi si usano gli articoli LO, GLI, UNO, DELLO, DEGLI ? 9. Quale articolo non si apostrofa mai? 10. In quali casi si apostrofa GLI? 11. Come si comportano gli articoli LO -‐ LA -‐ UNA -‐ DELLO -‐ DELLA davanti ai nomi che incominciano per vocale? 12. In quali casi si apostrofa LE?
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1. Ob. Conoscere, individuare gli articoli (Dettare i due brani; gli alunni eseguiranno quanto richiesto.) Ø Cerchia gli articoli nei due testi, poi rispondi alle domande. 1. La Lucertola La lucertola è un piccolo rettile sottile che ama le rocce calde e i muri assolati. Il suo corpo è allungato, il capo è piatto e le zampette sono corte e deboli. La sua coda è fragile e la lucertola la stacca volontariamente per sfuggire al nemico. In primavera, scava una buca nel terreno e vi depone le uova che hanno il guscio molle. 2. La cascata Via via che procedi verso Nord, l’erba diventa sempre più bassa e il sentiero comincia a salire. Non molto lontano, senti degli scrosci assordanti e finalmente raggiungi la riva di un fiume. In quel punto l’acqua scorre tranquilla ma, poco più in là, precipita in una gola formando una cascata dove il fiume si restringe e scorre veloce tra le alte pareti rocciose; dei gradini scavati nella pietra portano in fondo alla gola perdendosi tra gli spruzzi. Quanti articoli hai trovato nel primo testo? Quanti articoli hai trovato nel secondo testo? Che tipi di testo sono?
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2. Ob. Analizzare gli articoli, riconoscere il tipo, il genere e il numero. Per fare l’analisi grammaticale dell’articolo si deve indicare: -‐ il tipo: determinativo, indeterminativo, partitivo -‐ il genere: maschile, femminile -‐ il numero: singolare, plurale Se l’articolo si presenta con l’apostrofo, bisogna trascriverlo nella forma completa l’anello l’ ( lo) anello l’ isola l’ (la) isola
Ø Analizza gli articoli cerchiati in entrambi i dettati 1 DETTATO La= art. determinativo, di genere f, di numero s. la= art. determinativo, di genere f, di numero s. un = art. indeterminativo, di genere m, di numero s le= art. determinativo, di genere f, di numero p ... 2 DETTATO La= art. determinativo, di genere f, di numero s. ... Ø Cerchia e analizza gli articoli 1. Gli spacconi non sono simpatici a nessuno. 2. Un vero amico non ti avrebbe fatto uno sgarbo di questo tipo. 3. Mi sono sporcata con della vernice rossa. 4. I figli del mio amico hanno un gatto siamese. 5. Sto aspettando l’autobus da più di un’ora. 6. Questa sera, per cena, ci sono delle crocchette di pollo. 7. L’atleta, anche se è sudato, beve sempre l’acqua fredda. 8. Ho comprato una rivista dal giornalaio. 9. Nel bagno c’è uno sgabello di legno. 10. Vorrei un caffè con del latte.
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3. OB. Conoscere, usare, discriminare gli articoli. Individua e sottolinea i 10 articoli determinativi 1. Ho visto il film Monster & Co: divertentissimo. 2. Luca andrà in palestra con la sua migliore amica. 3. Ho studiato tutto il pomeriggio. 4. Le ragazze guardano un cartone. 5. L’isola è circondata dal mare. 6. Lo zaino è pieno di quaderni.
continua...
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Verbi COMPETENZE -‐ Riconoscere i verbi e individuarne le funzioni e i significati -‐ Rilevare le informazioni morfologiche: coniugazione, modo, tempo, persona, numero -‐ Riconoscere e usare i verbi essere e avere in funzione propria e di ausiliari -‐ Coniugare gli ausiliari e i verbi regolari -‐ Usare modi e tempi verbali in modo adeguato e corretto -‐ Riconoscere il genere e la forma dei verbi -‐ Fare l’analisi grammaticale dei verbi
CONOSCENZE -‐ Conoscere le funzioni e i significati dei verbi -‐ Sapere che il verbo fornisce informazioni morfologiche -‐ Conoscere le coniugazioni degli ausiliari e dei verbi regolari -‐ Conoscere le diverse funzioni dei verbi essere e avere -‐ Conoscere i modi e i tempi verbali -‐ Comprendere le differenze nell’uso di modi e tempi verbali. -‐ Riconoscere il genere e la forma dei verbi: transitiva-‐intransitiva, attiva-‐ passiva – riflessiva – impersonale.
PERCORSO DIDATTICO v Conversazione guidata sui verbi ( raccogliere informazioni su quanto gli alunni si ricordano)
v Individuare i verbi in un breve testo, risalire per ognuno di essi alla coniugazione di appartenenza. v Lezione-‐spiegazione “ il verbo e le sue forme” ( schematizzare e studiare) v Esercizi: individuare-‐riconoscere i verbi; rilevare le informazioni morfologiche relative alla coniugazione; comprendere il significato dei verbi v La persona e il numero ( lezione + esercizi) v I modi finiti e indefiniti ( lezione + esercizi); i tempi dei verbi ( lezione + esercizi) v I verbi essere e avere ( lezione + esercizi) v Esercizi di ripasso v Esercizi di recupero – consolidamento v Studio dei verbi essere, avere e dei verbi appartenenti alle coniugazioni attive+ analisi grammaticale v Domande guida di ripasso e consolidamento + esercizio di analisi v Uso dei modi finiti (lezione + esercizi) v Uso dei modi indefiniti ( lezione + esercizi) v Approfondimenti: “Lezione sul genere, sulla forma, sulla funzione dei verbi ” + esercizi v Esercizi di recupero – consolidamento (analisi grammaticale)
VERIFICA
1.Ob. Conoscere le caratteristiche e la forma dei verbi 2.Ob. Riconoscere ed analizzare le voci verbali; distinguere l’ausiliare dal verbo 3.Ob. Coniugare un verbo in modo completo
TEMPI: 14 ore circa
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Rileggi e sottolinea i verbi. Per ognuno indica la coniugazione di appartenenza.
Il piccolo fantasma abitava tutto solo nel grande castello, ma era sempre triste perché non succedeva mai niente e la vita gli appariva quanto mai noiosa. Qualche volta per la rabbia, pestava i piedi per terra e batteva i pugni sul tavolo; spesso piangeva per la disperazione...
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I verbi ( la lezione, prima parte) Il verbo è la parte variabile del discorso che fornisce, collocandole nel tempo, informazioni sul soggetto della frase, cioè sulle azioni compiute o subite dal soggetto. È quello che in sintassi corrisponde al predicato verbale\ nominale della frase. IL VERBO E LE SUE FORME Ogni verbo è formato da due parti: -‐ una radice (per lo più invariabile) che esprime il significato del verbo; -‐ una desinenza (variabile, coincide con la parte finale del verbo) che ci dà informazioni: a) sul numero ( 1-‐2-‐3-‐persona singolare o plurale) b) sul tempo ( presente, passato, futuro) c) sul modo ( certo, incerto, possibile, nella forma di un comando) in cui avviene l’azione. Es. ballare radice desinenza I verbi si possono classificare, in base alla desinenza, in tre coniugazioni: -‐ i verbi che terminano in are, appartengono alla 1 coniugazione (mangiare) -‐ i verbi che terminano in ere, appartengono alla 2 coniugazione (leggere) -‐ i verbi che terminano in ire, appartengono alla 3 coniugazione (dormire) Fanno eccezione: -‐ essere e avere che hanno una coniugazione propria. -‐ i verbi dire e fare, che derivano dal latino dicere e facere, appartengono alla seconda coniugazione. Ricorda: -‐ i verbi sul vocabolario si cercano nella loro forma base: al modo infinito, tempo presente (are -‐ ere -‐ ire) -‐ concordano sempre con il soggetto della frase!
I verbi essere e avere possono: -‐ stare soli, in questo caso si dice che hanno una coniugazione propria: Es. Tu hai un’auto nuova. Noi siamo amici. -‐ entrare nella coniugazione di altri verbi, nella formazione dei tempi composti, in questo caso si dicono ausiliari (dal latino auxilium = aiuto) Es. Tu hai capito. Noi siamo andati
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Con gli alunni
I verbi
I verbi fanno parte delle parti .................................... del discorso.
FUNZIONE: .............................................................................................................................................................. ..................................................................................................................
IL VERBO E LE SUE FORME Ogni verbo è formato da: -‐ ................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................... .................................................................................... -‐ ................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................... .............................................................................................................................. Es. ........................ radice desinenza I verbi si possono classificare in ................................................................................ -‐....................................................................................................................................... -‐.................................................................................................................................. -‐.....................................................................................................................................
fanno eccezione:
-‐.......................................................................................................................................
-‐ i verbi dire e fare che derivano dal latino dicere e facere appartengono alla ........................................................................................................................................
Ricorda: -‐ i verbi sul vocabolario si cercano nella loro forma base: al modo _____________, tempo ___________________ (are -‐ ere -‐ ire) -‐ concordano sempre con il ___________________ della frase!
I verbi essere e avere possono: -‐ stare soli, in questo caso si dice che hanno una ______________________________________: Es. Tu hai un’auto nuova. Noi siamo amici. -‐ entrare nella coniugazione di altri verbi, nella formazione dei tempi composti, in questo caso si dicono __________________________ ( dal latino auxilium = aiuto) Es. Tu hai capito. Noi siamo andati
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Ob. Individuare -‐ riconoscere i verbi, rilevare le informazioni morfologiche relative alla coniugazione In questi gruppi di parole cancella quella che non è una voce verbale -‐ improvvisare, parlare, saltare, secolare, giocare -‐ esemplare, cercare, studiare, montare, cantare -‐ gemere, vendere, carabiniere, temere, piacere -‐ scendere, piacere, paciere, pendere, tendere -‐ lenire, finire, dormire, sire, condire -‐ circuire, apparire, uscire, poltrire, mire Scrivi tre verbi adatti per ogni soggetto indicato: pesce _______________________________________________________________ pioggia _______________________________________________________________ calciatore _______________________________________________________________ falegname _______________________________________________________________ maestra _______________________________________________________________ Per ogni gruppo di soggetti scrivi un verbo adatto usignolo, coro, cantante _____________________ sogliola, bagnino, anatra _____________________ automobile, motore, autobus _____________________ lampada, sole, candela _____________________ spina, ago, vespa _____________________ marea, albero, bambino _____________________ forbici, coltello, spada _____________________ Scrivi l’infinito presente delle seguenti voci verbali, indicane la coniugazione di appartenenza: partivano ______________________________________________________________ dormite ______________________________________________________________ capitai ______________________________________________________________ sosteneva ______________________________________________________________ acquisterai ______________________________________________________________ scommettemmo ______________________________________________________________ vendiamo ______________________________________________________________ terminò ______________________________________________________________ firmiamo ______________________________________________________________ dai ______________________________________________________________ Sottolinea le voci verbali, scrivi l’infinito di ogni verbo indicandone la coniugazione di appartenenza ( sul quaderno) Aristotele Il mio cane si chiama Aristotele, dal nome del filosofo, perché sembra un cane riflessivo. Non abbaia quasi mai. Quando è in cortile, rimane fermo, guarda il cielo e l’aria che muove le piante; con gli occhi segue l’ombra del fico che disegna strani geroglifici sulle pietre. Quando lo porto in giro è felice; salta di gioia, corre attraverso le colline e insegue il volo degli uccelli.
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Il significato dei verbi... A quale parte del corpo si riferisce? occhi inarcare, sollevare chiudere, spalancare, socchiudere fronte aggrottare, corrugare, distendere schioccare, incrociare bocca Spalancare, strabuzzare sopracciglia Trova un verbo adatto a sostituire ogni espressione dita 1. Sentire i brividi ___________________________ 2. Far vedere ___________________________ 3. Fare finta ___________________________ 4. Dire di no ___________________________ 5. Aumentare di velocità ___________________________ 6. Dire bugie ___________________________ Scrivi il sinonimo del verbo fare, scegliendoli tra questi elencati: svolgere, costruito, concludere, girare, preparare, eseguire 1. La mamma (ha fatto) _____________ la torta. 2. Domani (faremo) ______________ un testo descrittivo. 3. Quegli uomini (hanno fatto) ______________ un ottimo affare. 4. Il regista (ha fatto) _____________ un film. 5. L’impresa (ha fatto) _____________ una casa in collina. 6. Maria (ha fatto) _______________ tutti i compiti Scrivi il sinonimo del verbo andare, scegliendoli tra questi elencati: funzionare, procedere, portare, piacere, passare 1. Il tempo va _____________ velocemente. 2. La sveglia non va ______________ più. 3. Queste verdure non mi vanno _______________ . 4. Quel sentiero va __________________ alla spiaggia. 5. Vai _____________ lentamente sempre in quella direzione. Trasforma le frasi con i verbi contrari 1. Mia sorella piange sempre. 2. Fabrizio odia la musica rock. 3. Lucia ha negato tutto. 4. La maestra ci castiga sempre. 5. Il muratore ha distrutto la casa. In ogni serie cancella quello con significato contrario § premere, pigiare, schiacciare, allentare, comprimere § elogiare, rimproverare, sgridare, richiamare § spostare, rimuovere, togliere, collocare, levare § parlare, chiacchierare, tacere, esprimere, comunicare § dormire, riposarsi, svegliarsi, coricarsi, appisolarsi
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Anche i verbi si possono alterare. Da dove derivano questi verbi? Canticchiare _________________________ Sonnecchiare _________________________ Giocherellare _________________________ Spintonare _________________________ Tagliuzzare _________________________
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La persona e il numero Il verbo attraverso la desinenza ci dà informazioni sulla persona che compie o subisce l’azione. Concorda con il soggetto della frase. Le persone sono 6: io ballo 1 persona singolare Tu balli 2 persona singolare numero singolare Egli balla 3 persona singolare Noi balliamo numero plurale Voi ballate Essi ballano
1 persona plurale 2 persona plurale 3 persona plurale
Completa le frasi con le persone (pronome) che compiono l’azione .......... è il mio amico preferito. .......... è la fidanzata di mio fratello. .......... sono rimasti in classe. .......... hai lasciato la luce del bagno accesa. .......... rispettate sempre le regole del gioco. .......... non esco perché ho la febbre. .......... ascoltiamo sempre chi parla. Di ciascuna voce verbale indica la persona e il numero: guarda tu, 2 pers. singolare menti __________________________ canto _______________________ amano __________________________ disegniamo _______________________ guardate __________________________ giocano _______________________ parlavo __________________________ leggete _______________________ scrissi __________________________ viaggio _______________________ firmeremo __________________________ ascoltiamo _______________________ finirete __________________________ salti _______________________ colorai __________________________ Collega ogni soggetto alla sua voce verbale tu miagolano Marisa e io gli atleti abbiamo studiato Leonardo si allenano i gatti voi sorridi
è partito leggete 77
Il ramarro
Il ramarro non è per niente velenoso. La sua bocca, ha forti mascelle, ma è fornita di denti piccoli e conici che difficilmente riescono a scalfire la nostra pelle. È un animale che ha una notevole paura dell’uomo. Infatti, al minimo rumore, corre via velocissimo a ripararsi nel fitto del fogliame o in un buco sottoterra. Solo appena sente il silenzio, sbuca fuori dal suo nascondiglio, si guarda attorno con molta circospezione e rioccupa il suo punto di osservazione, dove resta immobile ad aspettare il passaggio di un insetto. Sottolinea le voci verbali, scrivine l’infinito , la coniugazione e quando è possibile indicane la persona e il numero È = essere, coniugazione propria, 3 persona singolare -‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐ Concorda i verbi con i soggetti delle frasi Voi ( uscire) ___________ sempre insieme. Mario e Luca ( organizzare ) ____________________ un torneo di calcetto. Tu e Carlo ( arrivare) ____________________ sempre in ritardo. Gli aeroplani ( entrare) ____________________ nell’hangar. La petroliera ( essere) ____________________ ancora nel porto. Io ( volere) ___________________ andare al cinema con i miei amici. Noi ( andare) __________________ molto d’accordo. Tu ( amare) ___________________ molto gli animali. Riscrivi le frasi volgendo al plurale le voci verbali e tutti gli altri elementi possibili. 1. È arrivato tardi, si è cambiato di abito e se n’è andato senza salutare. 2. Sono stanca, vorrei partire per le vacanze. 3. Io mi occuperò di scrivere gli inviti, tu preparerai la lista degli invitati, lui organizzerà il menù. 4. Sabato andrò allo zoo con i miei amici. 5. Tu hai preparato una torta squisita e io l’ho divorata in un baleno.
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I modi finiti Il modo indicativo e i suoi tempi
L’indicativo è il modo verbale della realtà, della certezza. Si usa per indicare fatti, azioni, modi di essere che si verificano, si sono verificati o si possono verificare realmente. L’indicativo ha 8 tempi, 4 semplici e 4 composti. TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore __________________________________________________________
Il modo congiuntivo e i suoi tempi Il modo congiuntivo è il modo che presenta l’azione come possibile, non certa. Il congiuntivo ha 4 tempi, 2 semplici e due composti TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI presente passato imperfetto trapassato ___________________________________________________________________
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Il modo condizionale e i suoi tempi Il modo condizionale è il modo che presenta l’azione come desiderabile, subordinata a una condizione. Il condizionale ha 2 tempi, 1 semplice e 1 composto TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI presente passato ____________________________________________________________
Il modo imperativo e i suoi tempi Il modo imperativo è il modo che presenta l’azione come comando L’imperativo ha 1 tempo semplice
continua...
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Preposizioni
COMPETENZE -‐ Riconoscere le parole che appartengono alla classe delle preposizioni -‐ Riconoscere la funzione delle preposizioni e distinguerne i diversi tipi -‐ Comprenderne il significato e usarle in modo adeguato in frasi e\o testi -‐ Eseguire l’analisi grammaticale delle preposizioni
CONOSCENZE -‐ Comprendere le funzioni delle preposizioni -‐ Conoscere i vari tipi -‐ Conoscere le caratteristiche
PERCORSO DIDATTICO
v Ripassare oralmente quanto imparato durante i precedenti anni scolastici; completare il fumetto con le preposizioni mancanti.
v Lezione -‐ spiegazione v Fissare le informazioni sul quaderno. v Studiare le informazioni per la volta successiva, avvalendosi delle domande guida.
v Completare la tabella v Esercizi : individuare, analizzare e classificare le preposizioni v Conoscere il significato delle preposizioni: lezione + tabella v Esercizi: individuare, usare e analizzare le preposizioni; intuirne il significato ( es. di preparazione all’analisi logica)
v Esercizi di ripasso e consolidamento. v Approfondimenti VERIFICA 1.Ob. Conoscere le preposizioni e la loro funzione 2 Ob. Individuare analizzare e usare in modo corretto le preposizioni semplici e articolate
TEMPI: 12 ore circa
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Le preposizioni SEMPLICI
ARTICOLATE + IL LO LA I GLI LE
DI A DA IN CON SU PER TRA FRA
del dello della dei degli delle al allo alla ai agli alle dal dallo dalla dai dagli dalle nel nello nella nei negli nelle col coi sul sullo sulla sui sugli sulle pel pei
Le preposizioni sono parti invariabili del discorso, collegano le parole tra loro in modo che la frase abbia un significato! Il cavallo ………. Pippi è ………. veranda.
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Le preposizioni
Ø Le preposizioni appartengono alle parti invariabili del discorso. Ø Possono essere: SEMPLICI o ARTICOLATE. Ø Funzione: collegano le parole e le mettono in relazione. Ø Sono preposizioni semplici: di a da in con su per tra fra e sono invariabili. Ø Le preposizioni articolate si formano unendo le preposizioni semplici con gli articoli determinativi e si accordano in genere e numero con le parole cui si riferiscono. ATTENZIONE a non confondere le preposizioni del dello della dei degli delle, con gli articoli partitivi.
ES.
1) La tana del topo è buia.
Preposizione articolata 2) Vado a comprare del latte. Un po’= articolo partitivo
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Completa la tabella PREPOSIZIONI SEMPLICI
PREPOSIZIONI ARTICOLATE
di
di + il = del
a
da
in
con
su
per
tra
fra
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Sottolinea le preposizioni e analizza come nell’esempio Domani vado a casa del mio amico. A= preposizione semplice Del= preposizione articolata, formata da di + la 1. Nel parco di Londra ho visto degli scoiattoli. 2. Mario è andato con gli amici nel bosco a raccogliere dei funghi. 3. Sugli alberi, in giardino, delle mele sono mature. 4. Un gruppo di ragazzi si ritrovò in palestra per gli allenamenti. 5. I giovani devono pensare al proprio futuro. 6. Farò il possibile per liberarmi stasera. 7. Mi hanno convinto a praticare uno sport. 8. Farò tesoro dei tuoi insegnamenti. 9. I soldi sono nel portafoglio. 10. Sugli alberi sono sbocciati i fiori. Sottolinea le preposizioni e classificale in una tabella Nonostante il gatto, c’erano i topi in casa nostra. Di notte, quando le luci erano spente in ogni camera e tutto quieto e noi nei nostri letti, potevamo udire i topi venir fuori dai buchi e correre sulla mensola di legno della cucina; se stavamo molto attenti potevamo anche udirli squittire ed era molto divertente ascoltarli. Io pensavo che era un bene avere in casa nostra quei piccoli, timidi esseri furtivi e li pensavo come topi nostri, topi di casa nostra e parte della nostra vita. Erano ladri e dovevano rubare per vivere, anche così erano una famiglia, né più né meno come lo eravamo noi. E poiché abitavano in casa nostra io sentivo di voler loro bene. Di notte molte volte nell’ascoltarli, capivo che anche mio fratello li stava ascoltando. Io e mio fratello dormivamo nella stessa stanza, eravamo molto vicini, coi letti vicini; io sveglio nell’oscurità, sentivo subito che lui pure era sveglio. Piega la pagina del tuo quaderno, classifica le preposizioni come nell’esempio Preposizioni semplici Preposizioni articolate in
nei
di
in
...
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Il significato delle preposizioni ( la lezione) DI, si usa per indicare: -‐il possesso : la bici è di Franco -‐la materia: la sciarpa è di lana -‐l’argomento: il libro è di scienze A si usa per indicare -‐il luogo dove si va: vado a Parigi -‐il luogo dove si sta: sto a casa. -‐il destinatario di un’azione: mando una lettera a Riccardo -‐il tempo in cui avviene un’azione: vengo a mezzogiorno DA si usa per indicare: -‐il luogo di provenienza: vengo da Milano -‐da quanto tempo dura un’azione: studio da un’ora -‐l’agente di un’azione passiva: la torta è stata magiata da Vittoria.
continua...
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VERIFICA DI GRAMMATICA: le preposizioni
Rifletti e rispondi
1. 2. 3. 4. 5. 6.
A quali parti dl discorso appartengono le preposizioni? ( 1 punto) Qual è la loro funzione? ( 1 punto) Come possono essere? ( 1 punto) Parla di ogni tipo. ( 1 punto) In quale caso si usa tra? ( 1 punto) In quale caso si usa fra? ( 1 punto)
1 Ob. Conoscere le preposizioni e la loro funzione .....\ 6
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Nelle seguenti frasi sottolinea le preposizioni semplici e le preposizioni e articolate A casa di Luigi sono arrivati gli ospiti per la sua festa di compleanno. La squadra di calcio scese in campo per iniziare la prima partita del campionato. La casa dello scoiattolo è un buco nel tronco di un albero. Nello zaino di Laura la mamma ha messo un astuccio, i quaderni e una bella penna regalata dalla zia. 5. Fra un’ora raggiungerò la mamma a casa della sua amica. 6. Tra i divani ho trovato i documenti del nonno. 7. La bottega del falegname è qui sotto. .....\20 Ø 1. 2. 3. 4.
Ø Analizza le preposizioni che hai trovato nell’esercizio precedente. .....\20
Completa le frasi inserendo le preposizioni corrette. Il cane dorme .......... sua cuccia. Il profumo .......... pizza mi stuzzica l’appetito. .......... albero c’è un nido .......... rondini. Quando vieni .......... casa mia? Procedi pure .......... il tuo lavoro, intanto preparo la cena .......... voi. .......... i gioielli della zia ho trovato un anello .......... diamanti. .......... sei mesi sarà ancora estate. Sono andato .......... giardino .......... raccogliere le ciliegie. Domenica sono andato .......... mangiare .......... casa .......... zii. Non vado .......... zoo .......... tanto tempo Sono sceso .......... aereo un’ora fa. .......... armadio ho trovato un vestito nuovo. Le chiavi sono .......... tavolo in cucina. .....\20
Ø 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13.
Ø Preposizioni o articoli partitivi? Scrivi di cosa si tratta.
1. Mi occorre della stoffa rossa? __________________________ 2. Vado al supermercato a comprare del pane. ________________________ 3. Le scarpe della zia sono sporche di fango. ________________________ 4. Ho visto delle rondini volare in alto. ________________________ 5. Il profumo dei fiori si è diffuso nella stanza. ________________________ 6. i genitori della mia compagna sono partiti per la Turchia. _______________________ 7. Ho visto degli zaini sotto la scrivania. ______________________ 8. Hai della marmellata sulla guancia. ______________________ 9. La ruota della macchina è bucata. _____________________ 10. Ho dei lividi su tutto il corpo. _____________________ .....\10 2 Ob. Individuare analizzare e usare in modo corretto le preposizioni semplici e articolate. .....\ 70
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Per la valutazione 1 Ob. Conoscere le preposizioni e la loro funzione .....\ 6 6\6 voto 10 5\6 voto 8 4\6 voto 6 3\6 voto 5 2 Ob. Individuare analizzare e usare in modo corretto le preposizioni semplici e articolate. .....\ 70 70\70 voto 10 63\70 voto 9 56\70 voto 8 49\70 voto 7 42\70 voto 6 36\70 voto 5
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Frasi semplici e periodi
COMPETENZE -‐ Riconoscere le frasi semplici -‐ Discriminare vari tipi di frasi semplici -‐ Trasformare frasi affermative in negative e viceversa -‐ Applicare le regole di ordine, logica concordanza alle frasi -‐ Distinguere la frase semplice dal periodo
CONOSCENZE -‐ Conoscere i diversi tipi di frase semplice e il periodo -‐ Conoscere le regole di ordine, logica e concordanza PERCORSO DIDATTICO
v Ripassare oralmente quanto imparato durante i precedenti anni scolastici sulla proposizione e sul periodo. v Lezione -‐ spiegazione v Esercizi: -‐ riconoscere i diversi tipi di frase semplice; -‐ operare trasformazioni; -‐ individuare gli spazi tra le parole, individuare e correggere errori di ordine, logica, concordanza in frasi e\o testi. v Conoscere la differenza tra frase semplice e periodo v Esercizi: riconoscere frasi e periodi VERIFICA 1. Ob. Conoscere i vari tipi di frasi, i periodi e le regole che devono rispettare. 2. Ob. Riconoscere il tipo di frase, individuare la regola non rispettata e correggere la proposizione; distinguere una frase da un periodo.
TEMPI: 6 ore circa
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La frase semplice La frase semplice o proposizione è un insieme di parole ordinate, accordate tra di loro con un significato logico, caratterizzata dalla presenza di un solo verbo. Le frasi semplici, in base alla loro forma e all’informazione trasmessa, possono essere: -‐ affermative, se affermano qualcosa -‐ negative, se negano qualcosa -‐ interrogative, se esprimono una domanda -‐ esclamative, se esprimono un’emozione, un sentimento -‐ imperative, se esprimono un comando -‐ dubitative, se esprimono un dubbio. Di che tipo di frase si tratta? Scrivilo di fianco a ciascuna di esse 1. È arrivata una lettera per te. _____________________ 2. Io non vengo con te. _____________________ 3. Paolo è tornato? _____________________ 4. Sono arrivati i nonni! _____________________ 5. Metti in ordine la tua camera! _____________________ 6. Non so se fare i compiti o andare a giocare. _____________________ 7. Com’è triste tornare dalle vacanze! _____________________ 8. Gli insetti sono invertebrati. _____________________ 9. Non ho detto nulla. _____________________ 10. A che ora incomincia la partita? _____________________ 11. Non ho imparato la poesia. _____________________ 12. Che bella giornata! _____________________ 13. Questo libro è molto interessante. _____________________ 14. Ho fame. _____________________ 15. Qual è la capitale dell’Austria? _____________________ 16. Tutti applaudono. _____________________ 17. Non fare i dispetti! _____________________ 18. Io mi diverto. _____________________ 19. Forse andrò in palestra. _____________________ 20. Quando incomincia lo spettacolo? _____________________
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Trasforma le frasi in tutti i modi possibili Affermative 1. Mario mangia la pasta. 2. Io guardo un film. 3. Domani andrò al mare. 4. I libri sono nell’armadio. _______________________________________________________________ Esempio 1. Mario mangia la pasta. affermativa 1. Mario non mangia la pasta. negativa 2. Mario mangi la pasta? interrogativa 2. Che buona la pasta? esclamativa 3. Mangia subito la pasta! imperativa 4. Mario non sa se mangiare la pasta o la bistecca. dubitativa CONTINUA DA SOLO...
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E ancora ... Di che tipo di frase si tratta? Scrivilo di fianco a ciascuna di esse A= affermativa D= dubitativa N= negativa IM= imperativa I= interrogativa E= esclamativa 1. Non dirmi le bugie. 2. Ho voglia di dormire. 3. Non so se indossare il grembiule. 4. Mi restituisci la matita? 5. Dammi subito quel quaderno. 6. Ah, ho finito di lavare i piatti! 7. Non andrò a Milano. 8. Mi aiuti a rilegare il libro? 9. Ahi, mi fa male la pancia! 10. Adesso coccolo il gatto. 11. Forse dovrei andare a studiare. 12. Smettila di infastidirmi! 13. Non vado in cantina. 14. Domani arrivano i nonni. 15. I rettili depongono le uova.
continua...
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classe Comprendere su ascolto
5 3
http://www.didatticafacile.it
Piera Civello
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Comprendere su ascolto COMPETENZE
• Comprendere gli eventi principali dei testi ascoltati, individuarne gli elementi fondamentali ( azioni in ordine cronologico, protagonisti, aspetti del contesto). • Riferire il contenuto rispettando la successione. • Arricchire il proprio lessico. • Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni . • Riconoscere le relazioni tra parole (ad es. campo semantico, sinonimia e antonimia, ecc ) .
OBIETTIVI DIDATTICI v Individuare in un testo letto l’idea centrale, le informazioni principali e lo scopo comunicativo dell’autore. v Individuare informazioni date esplicitamente nel testo. v Fare un’inferenza diretta, ricavando una informazione implicita da una o più informazioni date nel testo. v Ricostruire il significato di una parte più o meno estesa del testo (ad es. un periodo, un paragrafo, una sequenza), integrando più informazioni e concetti. v Ricostruire il significato globale del testo, integrando più informazioni e concetti (ad es. riconoscerne il tema attraverso una sintesi). v Sviluppare un’interpretazione del testo riflettendo sul suo contenuto e/o sulla sua forma (ad es. individuarne la morale, lo scopo, il genere testuale). v Migliorare i tempi di attenzione e concentrazione utilizzando la memoria uditiva.
PERCORSO DIDATTICO • •
Comprendere il testo ascoltato ed individuare le informazioni esplicite ed implicite. Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni.
VERIFICA Comprendere su ascolto TEMPI: intero anno scolastico
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Premessa
In questa sezione sono presenti otto comprensioni su ascolto, 4 per il primo quadrimestre ( più la prova d’ingresso) e 3 per il secondo quadrimestre. Sono inoltre presenti due comprensioni su capitoli tratti da libri tradotti in diverse lingue e conosciuti in tutto il mondo, “ Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupery e “Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren con lo scopo di incuriosire il lettore e motivarlo alla lettura. Le prove possono essere proposte tutte o in parte: è comunque consigliabile farne almeno due per bimestre: l’esercizio aiuta a migliorare i tempi di attenzione e concentrazione, sviluppa la memoria uditiva. Al termine di ogni prova, sono state predisposte le griglie con le soluzioni e la tabella per le valutazioni al fine di velocizzare la correzione. Il colore delle domande è relativo alla competenza di riferimento: Competenza ortografia: conoscere e applicare le regole Competenza morfologica e sintattica: organizzazione logica entro e oltre la frase comprendere i nessi testuali e sintattici fondamentali riconoscere le parti del discorso Competenza lessicale: individuare il significato di parole ed espressioni Comprendere: individuare informazioni date nel testo Comprendere: fare un’inferenza diretta, ricavando un’informazione implicita da una o più informazioni date nel testo e/o tratte dall’enciclopedia personale del lettore. Nella valutazione si attribuisce 1 punto ad ogni risposta esatta, tranne nei casi in cui vengono date diverse indicazioni. Le verifiche, selezionate e predisposte, per l’intero anno scolastico ( vedasi indice) sono 4, due per quadrimestre. È possibile registrare i voti delle prove-‐ verifiche nelle apposite griglie, predisposte in Excel, nel progetto di ITALIANO. È possibile inoltre, nei casi in cui l’insegnante lo reputa opportuno, assegnare il testo ascoltato come esercizio di lettura a casa, solo dopo che la prova è stata corretta. N.B. Ogni prova va somministrata solo dopo che la tipologia testuale è stata spiegata e sviluppata e le richieste grammaticali e ortografiche opportunamente ripassate ed approfondite.
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“ Solo nella foresta” ( prova d’ingresso) Un ragazzo si sta recando a trovare il padre e viaggia su un piccolo aereo. È l’unico passeggero. Il pilota sta male, ma il ragazzo riesce a far atterrare l’aereo in una foresta del Nord America. Doveva sopravvivere. Ma doveva anche darsi da fare. Era nella foresta. C’erano i lupi, pensò, e gli orsi, e chissà che altro. Con il buio sarebbe stato una facile preda. Lì seduto alla base di un albero. Sentì un brivido percorrergli la schiena. Aveva il viso pieno di tagli, di graffi, di macchie rosse. Aveva gli occhi gonfi, i capelli arruffati e sporchi. Era affamato, tormentato dagli insetti, ferito, solo, impaurito e così sventurato che era come se si trovasse in un pozzo, in un pozzo buio e profondo, senza possibilità di uscita. S’inoltrò nel bosco e si trovò in una radura lunga e stretta, come in una specie di sentiero in cui gli alberi erano stati abbattuti, spezzati, sradicati e ora giacevano al suolo come cataste di comoda legna da ardere. Ancora una volta Brian, mentre pensava a cosa poteva aver compiuto quella strage di piante ( il vento? Allora dovevano essere state raffiche fortissime) si rammaricò di non avere fiammiferi. Ma non ebbe tempo di dolersi a lungo, perché notò che tra i tronchi distesi crescevano piccoli cespugli spinosi punteggiati di frutti rosa intenso. Lamponi! Erano grossi e maturi. Ne assaggiò uno. Era dolcissimo. E ce n’erano tanti. Brian sorrise e si chinò, quasi incredulo di poter cominciare una raccolta tanto facile. Mangiò, e mentre mangiava pensava di non aver mai assaggiato niente di così buono, quando udì un rumore dietro di sé, un rumore leggero, discreto. Si girò. Davanti a lui, a una decina di metri c’era un orso. Non riuscì a fare né a pensare nulla. Aveva la lingua incollata al palato. Fissò l’animale, era gigantesco. Era una montagna di pelliccia nera. Una volta ne aveva visto uno allo zoo, un orso bruno, ma veniva dall’India o da chissà dove. Questo era più grosso e non era in gabbia. Ce l’aveva proprio di fronte. Il sole fece scintillare il pelo del dorso della bestia. L’orso si levò sulle zampe posteriori, studiò Brian, lo studiò soltanto, poi si riabbassò e si mosse lentamente verso sinistra. Mangiò qualche lampone, staccandolo delicatamente con la bocca dalla pianta, e di lì a un attimo scomparve. Brian non si era mosso. Aveva gli occhi spalancati, le mani bloccate nell’atto di cogliere un lampone. Poi accadde qualcosa che Brian non riuscì a controllare: le sue gambe si mossero in direzione opposta rispetto a quella presa dall’orso. Quella sera, quando calò il buio, slacciò l’accetta dalla cintura, se la mise vicino alla testa, appoggiò la mano sul manico e si addormentò. All’inizio pensò che fosse un ruggito. L’aveva svegliato. Era notte fonda e, nell’oscurità silenziosa, aprì gli occhi e stette in ascolto. Si sedette, a quel punto lo colpì un odore nauseabondo. Poi sentì strisciare. Era uno strofinio, era qualcosa che raschiava vicino ai suoi piedi. Scalciò pù forte che potè e sentì di aver colpito qualcosa. La creatura, o quel che era, era finita più in là. Fu allora che Brian sentì un dolore lancinante alla gamba, come se vi fosssero penetrati centinaia di aghi. Urlò per il dolore e la paura. Si palpò con cautela: si trattava di aghi! Il misterioso aggressore era un porcospino. Afferrò un aculeo, trattenne il respiro e lo estrasse con forza. Una fitta lo paralizzò per un attimo, ma Brian si riprese, si fece coraggio e proseguì l’operazione. Strappò e strappò altre tre quattro volte, poi si stese nell’oscurità. Era solo nel buio, la gamba gli faceva male da impazzire. Iniziò a piangere. Era troppo. Troppo. Non ce la faceva più. Gary Paulsen, Al limite estremo, Mondadori
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Comprendere su ascolto A1. Questo brano narrativo appartiene a un racconto: A. umoristico. B. autobiografico. C. avventuroso. D. fiabesco. A2. Il protagonista è... A. un padre che va in cerca del figlio. B. un ragazzo che va a trovare il padre. C. il pilota di un aereo. D. un cacciatore di elefanti. A3. Dove si svolge la vicenda? A. Nel deserto. B. Nella savana. C. Nella foresta. D. Non si sa. A4. Cosa succede al protagonista? A. Fa naufragio con una nave. B. Si perde nella giungla. C. Fa un atterraggio di fortuna in una foresta del Nord America. D. Fa un atterraggio di fortuna nel deserto. A5. Quali sono le principali caratteristiche del protagonista? A. È sciocco, goffo, imbranato, si mette sempre in situazioni ridicole e imbarazzanti. B. È prudente, coraggioso, sopporta le difficoltà, affronta i pericoli. C. È forte, coraggioso, dotato di poteri e\ o aiuti magici. D. È distratto. Si lascia condizionare da ciò che gli succede intorno. A6. Brian si accorge di non avere i fiammiferi, a cosa gli sarebbero serviti? A. Ad accendere un fuoco per cucinarsi da mangiare. B. Ad accendere un fuoco per tenere lontani gli animali. C. A illuminare la notte. D. A bruciare gli alberi per ricavarsi un sentiero nella foresta. A7. In che modo sazia la sua fame?” A. Mangia la carne degli animali che riesce a catturare. B. Mangia i frutti che trova sugli alberi. C. Mangia le more che trova in un cespuglio. D. Mangia le uova di un uccello.
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A8. Brian si trova ad affrontare due pericoli. Come reagisce di fronte all’orso? A. Scappa. B. Rimane fermo e quando l’animale si allontana scappa nella direzione opposta. C. Lo uccide con un’accetta. D. Piange e urla dalla disperazione. A9. In quale maniera riesce a liberarsi degli aghi del porcospino? A. Li brucia con un accendino. B. Li estrae con forza a uno a uno. C. Li ammorbidisce con l’acqua e poi li estrae. D. Non se ne libera, aspetta che cadano da soli perché gli fanno troppo male. A10. La trama narra... A. i pericoli affrontati da un ragazzo in seguito a un naufragio. B. i pericoli affrontati da un ragazzo sperduto nella foresta in seguito a un incidente aereo. C. un’escursione nella foresta per studiare gli animali. D. l’amicizia di un ragazzo con gli animali della foresta. A11. Quali sono gli ingredienti del racconto? A. La lotta per la sopravvivenza, la ricerca del cibo, il pericolo dovuto agli animali. B. L’incontro con una ragazza, l’innamoramento. C. L’allontanamento dell’eroe, la prova da superare, l’aiuto magico, la ricompensa. D. La presenza di elementi fantastici che si legano a quelli realistici per spiegare l’origine di un elemento, di un animale.
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Per la valutazione Risposte 11 Punti …….\11 Voto _____________
COMPRENSIONE PARTICOLARE
COMPRENSIONE GLOBALE
RISPOSTE
7 …..\7
4 …..\4
Punti
11\11 voto 10
10\11 voto 9 9\11 voto 8 8\11 voto 7 7\11 voto 6 6\11 voto 5
Per la correzione
A1
C
A2
B
A3
C
A4
C
A5
B
A6
B
A7
C
A8
B
A9
B
A10
B
A11
A
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Che spettacolo! C’erano stelline tanto piccole che parevano granelli di sabbia, altre invece grandi e luminose. E in mezzo al cielo c’era una nuvola chiara sfumata che non era una nuvola, ma polvere di stelle. Lo spettacolo fu interrotto dalle grida dei compagni che, approfittando della mia distrazione, correvano come lepri da tutte le parti verso la tana. Finito il gioco, sedetti su un muretto e continuai a guardare le stelle. Erano tantissime! Provai a contarle: uno, due, tre, quattro, dieci... Ma ben presto la numerazione diventò impossibile: il mio occhio mentre frugava nell’infinito stellare, si smarriva. Intanto pensavo: << Che cosa fanno lassù tutte quelle stelle? E perché sono diverse tra loro: piccole e grandi, lampeggianti e no? E perché ci sono? M.Lodi, Il cielo che si muove, E. Elle
Lettura dell’insegnante: prova d’ascolto
Comprendere A1. Nel testo si parla di: A. luna B. sole C. stelle D. pianeti A2. Cosa fanno i bambini? A. Chiacchierano. B. Osservano.
continua...
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INDICE
Solo nella foresta ( prova d’ingresso) Che spettacolo Il ciclope ( verifica) 1 quad.
Il gigante egoista Duello contro i mulini a vento ( verifica) Assassinio nei quartieri alti Il Piccolo Principe
2 quad.
( verifica)
Pippi si trasferisce a Villa Villacolle ( verifica)
102
classe
Leggere e
5 3
comprendere
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Piera Civello
103
Premessa Dai Programmi Ministeriali
“Leggere è sostanzialmente un processo di ricerca, comprensione e interpretazione del significato del testo. Contribuiscono all’attivazione di tale processo la capacità di decodificare la parola scritta, le conoscenze lessicali e morfo-‐sintattiche, le attese sul tipo di testo che viene letto, la conoscenza di “ciò di cui si tratta” e della situazione in cui il testo è ambientato.” Leggere e comprendere è un corso che si propone di realizzare pienamente questo processo di ricerca, comprensione e interpretazione del significato del testo. Composto da una serie di brani di diversa tipologia testuale, e difficoltà, permette all’alunno di conoscere, consolidare e applicare le diverse tecniche di lettura: -‐ orientativa, per cogliere le caratteristiche globali del testo -‐ selettiva, per individuare i dati e le informazioni specifiche -‐ analitica, per seguire parola per parola lo svolgersi di una storia -‐ riflessiva, per comprendere e collegare i concetti esposti. Ogni brano, accuratamente scelto, è corredato di innumerevoli attività -‐ esercizi finalizzati ad accertare la comprensione letterale e inferenziale, ad esercitare il pensiero divergente. Gli esercizi sono stati progettati con difficoltà crescenti, per estensione di testo, livello contenutistico, competenze sintattiche e grammaticali. Sono stati organizzati con cadenza settimanale al fine di assicurare un costante esercizio dalla durata annuale. Le attività si propongono il conseguimento di obiettivi multipli: -‐ comprendere, ricavare informazioni esplicite (fatti, personaggi, luoghi). -‐ fare inferenze dirette, ricavando informazioni implicite da una o più informazioni date nel testo e/o tratte dall’enciclopedia personale del lettore -‐ esercitare il pensiero convergente, cioè cogliere e ricordare anche i particolari -‐analizzare, individuare le costituenti principali, la struttura del testo, esaminare il linguaggio, cogliere il messaggio o la morale. -‐ riconoscere le varie tipologie testuali, gli scopi comunicativi -‐ esprimere il proprio giudizio -‐ arricchire il lessico -‐ ricostruire il significato di una parte più o meno estesa del testo (ad es. un periodo, un paragrafo, una sequenza), integrando più informazioni e concetti (ad es. riconoscerne il tema attraverso una sintesi) -‐ riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni -‐ riconoscere le relazioni tra parole (ad es. campo semantico, sinonimia e antonimia, ecc.) -‐ conoscere ed applicare le regole ortografiche
Si caratterizza per: • un impianto programmatico-‐progettuale semplice, chiaro e lineare ; • un’impostazione metodologico-‐didattica sistematica, moderna e stimolante; • un impianto operativo e contenutistico organizzato, ricco e completo. • una grafica semplice, chiara e accattivante.
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Provvisto di verifiche e sistema di valutazione integrato, consente agli alunni di auto valutarsi e agli insegnanti di correggere velocemente le prove. Alla fine di ogni esercizio, c’è una tabella per la raccolta e la valutazione delle risposte relative ad ogni singola prova, in cui ogni competenza è contraddistinta da un colore (vedasi sotto) e la valutazione è espressa in punti e voti.
GRAMMATICA MORFOLOGIA ORTOGRAFIA SINTASSI
RISPOSTE Punti
COMPRENSIONE COMPRENSIONE I LESSICO
Competenza ortografia: conoscere e applicare le regole, scrivere in modo corretto, correggere errori
Competenza morfologica e sintattica: organizzazione logica entro e oltre la frase, comprendere i nessi testuali e sintattici fondamentali, riconoscere le parti del discorso. Competenza lessicale: individuare il significato di parole e\o espressioni.
Comprendere: individuare informazioni date nel testo.
Comprendere: fare un’inferenza diretta, ricavando un’informazione implicita da una o più informazioni date nel testo e/o tratte dall’enciclopedia personale del lettore. “Leggere e comprendere” è inoltre “uno strumento di restituzione” per l’insegnante che, attraverso
esso, può monitorare, controllare, verificare in itinere la piena o parziale acquisizione delle competenze attese, rilevare le difficoltà individuali e\o di classe, utilizzare i risultati raccolti, come risorse della didattica, per migliorare i processi di apprendimento, intervenendo, dove necessario, con ulteriori esercizi di recupero -‐ consolidamento specifici. Il corso, frutto di più di 20 anni di esperienza didattica, è stato testato sul campo, da diverse insegnanti in diversi contesti sociali con risultati molto soddisfacenti. Il testo propone anche quesiti grammaticali e ortografici relativi alle competenze che gli alunni devono aver conseguito entro il quinquennio.
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Leggere e comprendere su lettura autonoma
COMPETENZE § Leggere semplici testi in modo ritmato ed espressivo, rispettandone il senso. § Leggere semplici testi cogliendone il senso globale e l’intenzione comunicativa. § Comprendere testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali. § Arricchire il proprio lessico. § Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni. § Riconoscere le relazioni tra parole (ad es. campo semantico, sinonimia e antonimia, ecc ). § Conoscere gli elementi principali di una frase. § Conoscere applicare e rispettare le regole ortografiche e sintattiche.
OBIETTIVI DIDATTICI -‐ Individuare, in un testo letto, l’idea centrale, le informazioni principali e lo scopo comunicativo dell’autore -‐ Individuare informazioni date esplicitamente nel testo, anche se rielaborate in forma parafrastica nella domanda e nella risposta. -‐ Fare un’inferenza diretta, ricavando una informazione implicita da una o più informazioni date nel testo e/o tratte dall’enciclopedia personale del lettore. -‐ Ricostruire il significato di una parte più o meno estesa del testo (ad es. un periodo, un paragrafo, una sequenza), integrando più informazioni e concetti. -‐ Ricostruire il significato globale del testo, integrando più informazioni e concetti (ad es. riconoscerne il tema attraverso una sintesi). -‐ Sviluppare un’interpretazione del testo riflettendo sul suo contenuto e/o sulla sua forma (ad es. individuarne la morale, lo scopo, il genere testuale). -‐ Organizzazione logica entro e oltre la frase. -‐ Comprendere i nessi testuali e sintattici fondamentali (riordinare una frase in disordine). -‐ Cogliere le relazioni di coesione testuale organizzazione logica entro e oltre la frase: connettivi, catene anaforiche, ecc. -‐ Conoscere, individuare e applicare le regole ortografiche.
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PERCORSO DIDATTICO § Leggere in modo ritmato ed espressivo per sé stessi e per gli altri. § Comprendere il testo letto ed individuare le informazioni esplicite ed implicite. § Individuare e correggere errori in parole e \ o frasi. § Individuare, rispettare e applicare le regole ortografiche. § Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni. § Riconoscere gli elementi principali di una frase. § Riordinare parole e\o frasi in disordine.
VERIFICA Testi predisposti ( almeno quattro, 1 per bimestre). TEMPI Intero anno scolastico, esercizi con cadenza settimanale. SUGGERIMENTI METODOLOGICI Lettura orientativa, individuale e silenziosa, per cogliere le caratteristiche globali del testo: 1.gli alunni leggono il testo almeno 3 volte. Lettura analitica, selettiva, riflessiva per individuare i dati e le informazioni specifiche, i rapporti tra le informazioni. Gli alunni: 1. leggono la domanda; 2. rileggono il testo scomposto in piccole parti; 3. trovano, sottolineano e numerano, quando è possibile, la risposta nel testo; 4. riflettono sulle regole ortografiche e sulle strutture morfo-‐sintattiche; 5. comprendono, collegano le informazioni. Prima di incominciare, è necessario spiegare ai bambini che per ogni domanda possono esserci più risposte, loro però dovranno trovare l’unica giusta in base a quanto scritto nel testo. In caso di incertezza, dovranno scegliere la risposta che sembra più giusta, solo dopo aver controllato il brano. Non devono indicare la loro opinione, ma quello che c’è scritto nel brano. I bambini possono tornare a rileggere il testo quante volte lo desiderino.
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Tanti tipi di testi
Testi narrativi realistici racconti
lettere RACCONTANO: fatti che
autobiografie accadono tutti i giorni
biografie esperienze vissute pagine di diario fantastici racconti umoristici racconti di fantascienza gialli RACCONTANO: storie fantastiche fiabe \ favole miti\ leggende Testi descrittivi
Testi poetici poesie -‐ cose filastrocche ESPRIMONO DESCRIVONO: -‐ persone in versi sentimenti -‐ animali sensazioni
,
Testi informativi
Testi regolativi ricette
"INFORMANO" il lettore, arricchiscono le sue conoscenze su un determinato argomento fornendogli in maniera chiara e ordinata le relative "informazioni" (dati, notizie, spiegazioni).
giochi FORNISCONO indicazioni, istruzioni, regole da seguire.
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PROVA D’INGRESSO ( testo narrativo) INDICAZIONI: l’alunno legge autonomamente il testo l’arricchimento lessicale ( almeno 3 volte) poi segna le risposte esatte, non prima di averle sottolineate nel testo.
Mirtilla e i fiori (Invalsi 2002-‐2003)
Molto molto tempo fa – racconta nonna Francesca – nei prati non c’erano i fiori. I prati erano verdi e soltanto verdi. Una bambina, Mirtilla, passava le mattine correndo nell’erba o sedendosi sotto una quercia a guardare le farfalle. Che colori meravigliosi avevano! Punteggiavano il verde del prato con tante piccole macchie gialle, rosse, azzurre, bianche. Tutto il prato, quando esse arrivavano, diventava allegro. Quando invece le farfalle mancavano, il prato sembrava malinconico. Mirtilla avrebbe voluto che le farfalle restassero sempre nel prato, con i loro splendidi colori, a farle compagnia. “Restate con me, – diceva – io sono una vostra amica!” Ma le farfalle non le davano retta e, quando a mezzogiorno il sole caldo inondava il prato e le ombre degli alberi diventavano corte corte, sparivano silenziosamente portandosi via i loro bellissimi colori. Restava solo il verde dell’erba. Mirtilla cercò allora altri modi per fare restare le farfalle. Spalmò sui fili d’erba più alti un po’ di miele, sperando che si fermassero a succhiarlo. Su altri mise del vischio, sperando che vi restassero appiccicate. Su altri ancora mise dei laccetti di seta... Ma le farfalle erano furbe e si accorgevano in tempo delle trappole. A un certo punto smisero anche di venire. Senza di loro Mirtilla non riusciva più a essere allegra. Sperava sempre che tornassero, le aspettava, ogni tanto guardava verso il bosco per vedere se qualcuna arrivava, ma niente. Una mattina, mentre stava seduta sotto la quercia, si addormentò. E mentre dormiva fece un bel sogno. Sognò che da un foro della quercia spuntava la testa di una fata. Era senza dubbio una fata, con i capelli bianchi e il viso sorridente. Dopo la testa, la fata mise fuori anche le braccia. Teneva in mano un ventaglio di tanti colori. “Chi sei?” chiese nel sogno Mirtilla. “Sono la fata Ghiandona. Vivo qui dentro ormai da cent’anni, sono così vecchia che non riesco neanche più a uscire. Ogni tanto mi affaccio per vedere quello che succede nel mondo. Ti vedo giocare e so che sei triste perché le farfalle non vengono più a farti compagnia. Io vorrei invece vederti allegra. Esprimi un desiderio e cercherò di soddisfarlo, se posso.” “Fai tornare le farfalle – disse Mirtilla – e falle restare per sempre nel prato.” La fata scosse la testa: “Non si possono tenere ferme le farfalle in un prato, sono fatte per volare libere, e solo se volano in libertà conservano i loro splendidi colori. Però, vediamo, forse posso fare qualcosa per dare al prato i colori che ti piacevano tanto.” Prima parte La fata soffiò sul ventaglio tre volte... Quando Mirtilla si svegliò, Ghiandona non c’era più. Mirtilla si guardò intorno e quasi non riusciva a credere a quel che vide. Le farfalle non erano tornate, ma nel prato erano spuntati in mezzo all’erba tanti magnifici fiori, gialli, bianchi, rosa, azzurri, violetti, proprio come il ventaglio della fata.
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Comprendere A1. La storia della nonna racconta... A. come sono realmente nati i fiori nei prati. B. come Mirtilla diventa amica delle farfalle. C. come ci si può immaginare con la fantasia l’origine dei fiori. D. come ci si deve comportare con le farfalle e con i fiori.
A2. Quando Mirtilla tenta di fermare le farfalle nel prato, loro... A. vanno a cercare luoghi ombreggiati. B. sono infastidite dalle parole di Mirtilla. C. sciolgono i laccetti di seta che Mirtilla mette sull’erba. D. non cascano nei tranelli di Mirtilla. A3. La fata Ghiandona non esce dalla quercia perché... A. fa fatica a muoversi per l’età avanzata. B. le interessa poco quello che succede fuori. C. è rimasta imprigionata da giovane. D. ormai è abituata a stare rinchiusa. A4. Quando Mirtilla esprime il desiderio, la fata Ghiandona... A. soddisfa subito il desiderio di Mirtilla. B. ascolta Mirtilla, ma le fa un dono diverso da quello richiesto. C. delude Mirtilla perché non le dà ciò che chiede. D. sgrida Mirtilla perché fa soffrire le farfalle.
A5. Nel finale Mirtilla si ridesta e... A. scopre che le farfalle colorate sono tornate nel prato. B. vede che per magia nel prato sono comparsi fiori di tanti colori. C. capisce che in realtà le farfalle erano fiori colorati. D. si accorge che Ghiandona ha lasciato il ventaglio colorato nel prato.
A6. Quale aggettivo non va bene per descrivere il ventaglio di Ghiandona? A. Variegato. B. Prodigioso. C. Sfatato. D. Variopinto.
A7. Completa la frase: “Il prato sembrava malinconico, infatti...” A. era verde di rabbia. B. gli mancava qualcosa. C. era tutto uniforme. D. aveva colori vivaci.
A8. Mirtilla alla fine del brano è... A. tremebonda. C. stupefacente B. eccitata. D. stupita
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A9. La fata Ghiandona, avendo i capelli bianchi, è... A. pallida. B. canuta. C. sbiadita. D. candida.
A10. Si dice che i fiori spuntano perché... A. sembrano dei puntini nel prato. B. nascono senza la punta. C. la loro forma ricorda una punta. D. escono da terra con la punta.
A11. Quanti verbi ci sono nella frase: “Una bambina, Mirtilla, passava le mattine correndo nell’erba o sedendosi sotto una quercia a guardare le farfalle”? ( sottolineali) A. 1 B. 2 C. 3 D. 4
A12. Il verbo erano tornate è coniugato al modo indicativo e al tempo... A. trapassato remoto. B. trapassato prossimo. C. passato prossimo. D. imperfetto. A13. Quanti nomi femminili ci sono nella frase: “Sognò che da un foro della quercia spuntava la testa di una fata”? A. 0 B. 1 C. 3 D. 4
A14. “ piccole macchie gialle rosse ”è un’espressione formata da... A. un nome e tre aggettivi. B. due aggettivi e due nomi. C. un aggettivo e tre nomi. D. un avverbio, due aggettivi e un nome.
A15. Solo una delle seguenti frasi è scritta correttamente. Quale? A. La fata viveva lì dentro da un bel po di tempo. B. La fata viveva lì dentro da un bel po’ di tempo. C. La fata viveva li dentro da un bel po’ di tempo. D. La fata viveva lì dentro da un bel pò di tempo.
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Per la valutazione Risposte 15 Punti …….\15 Voto _____________ RISPOSTE Punti
GRAMMATICA MORFOLOGIA ORTOGRAFIA SINTASSI
LESSICO
COMPRENSIONE PARTICOLARE
COMPRENSIONE GLOBALE
1
4
5
4
1
…..\1
…..\4
….\5
…..\4
…..\1
15\15 voto 10 14\15 voto 9 12-‐13\15 voto 8 11\15 voto 7 9-‐10\15 voto 6 8\15 voto 5
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Per la correzione ITEM Abilità Soluzioni A1
Comprensione globale ( individuare gli elementi principali del testo) C
A2
Comprensione particolare( riconoscere le parti specifiche di un testo) D
A3
Comprensione particolare( riconoscere le parti specifiche di un testo) A
A4
Comprensione particolare( riconoscere le parti specifiche di un testo) B
A5
Comprensione particolare( riconoscere le parti specifiche di un testo) B
A6 lessico
Conoscenze lessicali C
A7 lessico
Conoscenze lessicali B
A8 lessico
Conoscenze lessicali D
A9 lessico
Conoscenze lessicali B
A10 lessico
Conoscenze lessicali D
A11 morfosintassi
Saper riconoscere le parti del discorso e le categorie grammaticali D
A12 morfosintassi
Saper riconoscere le parti del discorso e le categorie grammaticali B
A13 morfosintassi
Saper riconoscere le parti del discorso e le categorie grammaticali C
A14 morfosintassi
Saper riconoscere le parti del discorso e le categorie grammaticali A
A15 ortografia
Saper riconoscere le parti del discorso e le categorie grammaticali B
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PROVA D’INGRESSO ( testo informativo) INDICAZIONI: l’alunno legge autonomamente il testo ( almeno 3 volte) poi segna le risposte esatte, non prima di averle sottolineate nel testo.
La vipera La vipera è un vertebrato che vive sulla terra. È diffusa in tutta Italia, vive tra i cespugli e predilige solitamente luoghi caldi, dove comunque è possibile esporre il corpo al sole per riscaldarlo. Il suo corpo è cilindrico, corto, tozzo, lungo al massimo ottanta centimetri e termina generalmente con una coda molto breve. La pelle che l’avvolge è ricoperta di squame, più dure di quelle dei pesci, esse formano una specie di involucro che l’animale di tanto in tanto si sfila, per sostituirlo con un altro di nuova formazione. Questo fenomeno si chiama muta. La vipera ha la testa piatta, triangolare e ben distinta dal tronco. Le pupille degli occhi sono ellittiche e verticali come quelle dei gatti. La bocca, molto dilatabile, è munita di denti appuntiti, rivolti all’indietro, con i quali colpisce la preda. I denti veleniferi molto più lunghi degli altri, sono due, sono infissi nella parte anteriore della mascella superiore e collegati alle ghiandole del veleno poste nella testa, vicino agli occhi. Il veleno della vipera spesso è mortale, le conseguenze dipendono dalla quantità del veleno iniettato e dal punto morsicato. Di notte l’animale va a caccia; le sue prede preferite sono topi, uccelli e piccoli animali che ingoia senza masticare e digerisce durante il giorno. Se viene molestata, la vipera si avvolge su se stessa e morde con rabbia. È molto facile distinguere la vipera da una biscia, quest’ultima, infatti, è più lunga, supera un metro di lunghezza; la testa è grossa e non di forma triangolare, con pupille degli occhi arrotondate.
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Comprendere A1. A quale classe di animali appartiene la vipera? A. È un anfibio. B. È un rettile. C. È un pesce D. È un mammifero A2. Dove vive? A. Sulla terra nei luoghi ombreggiati. B. Sulla terra nei luoghi soleggiati. C. In acqua. D. In ogni ambiente. A3. Il suo corpo... A. proporzionato supera un metro di lunghezza. B. grosso e tozzo supera un metro di lunghezza. C. corto e tozzo non supera ottanta centimetri di lunghezza. D. può raggiungere diverse lunghezze. A4. La pelle ... A. è ricoperta di peli. B. è ricoperta di squame come quelle dei pesci. C. è ricoperta di squame più dure di quelle dei pesci. D. è ricoperta di piume. A5. La pupilla degli occhi ... A. è rotonda. B. è ellittica e verticale. C. è ellittica e orizzontale. D. è nera. A6. La bocca molto ampia contiene due denti veleniferi, dove sono situati e a che cosa sono collegati? A. Sono situati nella parte anteriore della mascella superiore e collegati alle ghiandole del veleno poste nella testa, vicino agli occhi. B. Sono situati nella parte posteriore della mascella superiore e collegati alle ghiandole del veleno poste nella gola. C. Sono situati nella parte posteriore della mascella superiore e collegati alle ghiandole del veleno poste nella testa. D. Sono situati nella parte anteriore della mascella inferiore. A7. Il veleno della vipera spesso è mortale, le conseguenze dipendono... A. esclusivamente dalla quantità di veleno iniettato. B. esclusivamente dal punto morsicato. C. dallo stato di salute della vittima morsicata. D. dalla quantità di veleno iniettato e dal punto morsicato.
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A8. Quando va a caccia la vipera? A. Di notte. B. Di giorno. C. Sempre. D. Mai. A9. Che tipo di animale è? A. Carnivoro B. Erbivoro. C. Onnivoro. A10. Cos’è la muta? A. Fenomeno durante il quale l’animale cambia completamente pelle. B. Fenomeno durante il quale l’animale cambia forma e diventa adatto alla vita sulla terraferma. A11. Quali animali subiscono la metamorfosi. Scrivine almeno uno. _____________________________ A12. Nella frase “Il suo corpo è cilindrico, corto, tozzo, lungo...” cilindrico-‐corto-‐tozzo-‐lungo sono: A. nomi. B. aggettivi qualificativi. C. avverbi. D. verbi. A13. Nella frase “la vipera ingoia la preda, non la mastica e la digerisce il giorno dopo”, quanti sono i verbi? A. Due. B. Tre. C. Uno. D. Quattro. A14. Correggi la seguente frase: “La pelle che lavvolge e ricoperta di scuame piu dure di cuelle dei pesci” ________________________________________________________________________________ A15. Che tipo di testo è? A. Descrittivo. B. Scientifico descrittivo. C. Narrativo. D. Regolativo. A16. Collega ogni termine all’animale a cui si riferisce: cacciatore vipera preda predatore topo vittima
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Per la valutazione Risposte 16 Punti …….\16 Voto _____________
GRAMMATICA MORFOLOGIA ORTOGRAFIA SINTASSI
RISPOSTE Punti
1 …..\1
2 …..\2
LESSICO
COMPRENSIONE PARTICOLARE
COMPRENSIONE GLOBALE
1 ….\1
8 …..\8
4 …..\4
16\16 voto 10 15\16 voto 9 13-‐14\16 voto 8 11-‐12\16 voto 7 10\16 voto 6 8-‐9\16 voto 5
Per la correzione A1 B A2
B
A3
C
A4
C
A5
B
A6
A
A7
D
A8
A
A9
A
A10
A
A11
Rana -‐farfalla
A12
B
A13
B
A14
L’avvolge è squame più quelle B
A15 A16
Vipera: predatore-‐ cacciatore Topo: vittima -‐ preda
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TESTO NARRATIVO FANTASTICO
La foca che divenne famosa
Una foca, che se ne stava a prendere il sole su di una grande e liscia roccia, si disse:<< Tutto quello che so fare è nuotare. Nessuna delle altre foche sa nuotare come me”. Più pensava alla monotonia e all’uniformità della sua vita e più si sentiva depressa. Quella sera nuotò al largo e si unì ad un circo. In due anni la foca divenne una grande equilibrista. Sapeva tenere in equilibrio lampade. Palle da biliardo e da sport, cuscini, sgabelli, sigari da un dollaro e qualunque altra cosa le si desse. Nell’inverno del terzo anno tornò alla grande roccia levigata per visitare la famiglia e gli amici. Portò loro le ultime novità della grande Città: il gergo più recente, liquori in bottiglie dorate, chiusure-‐lampo, una gardenia all’occhiello. Tenne in equilibrio davanti a loro tutto quello che c’era da tenere in equilibrio sulla roccia, che non era molto. E quando ebbe finito il suo repertorio domandò alle altre foche se sapessero fare ciò che essa aveva fatto, e quelle dissero di no. << Benissimo>> disse lei << fatemi vedere qualcosa che io non so fare>>. Poiché la sola cosa che sapessero fare era il nuoto quelle si tuffarono dalla roccia nel mare. La foca del circo si gettò in acqua dietro di loro; ma era così impacciata col suo attillato abbigliamento di città, compreso un paio di scarpe da diciassette dollari, che cominciò subito ad andare a fondo. Poiché per tre anni non aveva nuotato, essa aveva dimenticato come adoperare la coda e le pinne e si immerse per la terza volta prima che le altre foche potessero afferrarla.Le venne fatto un funerale semplice e dignitoso. Morale: chi da Dio ebbe pinne natatorie non si impicci di circhi ed altre storie. J. Thurber, La notte degli spiriti e altre storie, Adelphi
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Comprendere A. Chi è la protagonista della storia? ______________________________________________ B. Perché non è soddisfatta della sua vita? b1.☐ Perché la vita le sembra noiosa e sempre uguale. b2.☐ Perché si sente trascurata dalla sua famiglia e dalle sue compagne. b3.☐ Perché non è una brava nuotatrice. C. Che cosa decide di fare un giorno? __________________________________________________________________________ D. Che cosa impara a fare nella sua nuova vita? d1.☐ Indossare vestiti eleganti. d2. ☐ Tenere diversi oggetti in equilibrio. d3.☐ Muoversi e spostarsi sulla terraferma. E. Dopo tre anni torna a casa perché è stufa della vita del circo. e1 ☐ Vero e2.☐ Falso F. Mostra alle foche le sue abilità e chiede loro di mostrarle cosa sanno fare di speciale. f1 ☐ Vero f2.☐ Falso G. Le altre foche si tuffano in acqua per farle un dispetto. g1.☐ Vero g2.☐ Falso H. Perché la foca va a fondo? ________________________________________________ I. Che cosa organizzano alla fine del racconto le foche per la loro compagna? ______________________________________________ L . Scegli la frase che meglio riassume la morale del racconto. L1. ☐ È bene che ciascuno segua la sua vera natura. L2. ☐ Dopo un cambiamento è difficile tornare indietro. L3. ☐ Nuotare è pericoloso se si è imprudenti. Cerca sul vocabolario e scrivi la definizione della parola “gergo”
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Per la valutazione
10\10 voto 10 voto 9\10 voto 9 8\10 voto 8 7\10 voto 7 6\10 voto 6 5\10 voto 5
Per la correzione ITEM Abilità Soluzioni
A
Una foca
B
B1
C
Si unì a un circo
D
D2
E
e2. Falso
F
f1. vero
G
G2. falso
H
Aveva dimenticato come si usano la coda e le pinne.
I
Un funerale semplice e dignitoso
L
L1.
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ARTICOLO DI GIORNALE L’acqua Che cosa succede se sprechiamo o inquiniamo l’acqua? Se usiamo l’acqua in quantità eccessive, non ce ne sarà più in abbondanza per tutti. Le specie vegetali e animali che vivono in habitat acquatici come stagni, laghi, fiumi, mari non resisterebbero senza casa. Gli animali palustri sono già nei guai, perché le paludi sono state bonificate o si stanno gradualmente prosciugando. L’acqua pulita è scarsa. Il 50% della popolazione mondiale ha problemi di approvvigionamento. In molti paesi si spende una fortuna per depurare l’acqua per poterla bere. Ma perché l’acqua è così sporca? A causa dell’inquinamento: sostanze chimiche la trasformano in pioggia acida, perdite di petrolio inquinano i mari; acque di scolo e sostanze chimiche vengono riversate nei fiumi, nei laghi e nei mari.
•
Dividi il testo in sequenze
•
Dopo aver letto l’articolo sull’acqua, completa il testo
L’acqua sta scarseggiando, se la usiamo in quantità eccessive non _______________________ _____________________________________________________________________. Le paludi si stanno già ___________________________ ; l’acqua pulita scarseggia, la metà degli esseri umani ha problemi di ____________________________ . L’acqua è sporca a causa _____________________________: perdite di petrolio sostanze chimiche inquinano i ______________ . Cerca sul vocabolario e scrivi la definizione della parola “approvvigionamento” continua...
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Indice
Mirtilla e i fiori ( prova d’ingresso) La vipera ( prova d’ingresso) La foca divenne famosa L’acqua
settembre
I picchi dei boschi Il viaggio delle anguille Le fatiche di Ercole ( verifica 1 bimestre) Ercole e gli armenti
ottobre
Le fatiche di Ercole: i pomi delle Esperidi Il pomo della discordia Le origini di Roma Era arrivato l’inverno
novembre
Omar e Hamed Una famiglia in cui tutti volevano avere ragione Che cosa si intende per democrazia Il tirannosauro Piccoli esseri Turg ( verifica fine 1. quadrimestre ) Iniziare le comprensioni delle Prove invalsi febbraio Marcovaldo ( verifica 3 bimestre) Speciale invalsi: quesiti di grammatica e ortografia Speciale invalsi: quesiti di ortografia e grammatica Uomini nella tempesta ( verifica di fine anno)
dicembre
gennaio
marzo
Fine aprile-‐maggio
N.B Si consiglia di proporre le comprensioni di questa sezione durante il primo quadrimestre e di far esercitare gli alunni, nel secondo quadrimestre, con le Prove Invalsi facilmente reperibili su internet.
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Dall’analisi del testo alla produzione Per incominciare...
EXCEL Testi
progettare un testo
Arricchimento lessicale
1. quadrimestre
2. quadrimestre
Il riassunto Il testo narrativo La poesia Il testo espositivo Il diario Il racconto autobiografico
La lettera
Il testo descrittivo 123
Il diario
OBIETTIVI DIDATTICI • Conoscere le finalità e le caratteristiche formali del “ diario” • Leggere, comprendere e analizzare una pagina di diario • Dividere in sequenze • Ricavare le informazioni principali di un testo • Arricchire il lessico • Produrre una pagina di diario PERCORSO DIDATTICO
v Conversazione: cos’ è un diario, quali sono le sue finalità e le sue caratteristiche v Attività di gruppo: 1.lettura di un testo sull’Olocausto; dettato e parafrasi di “ Se questo è un uomo” biografia di Primo Levi ( attività presente nell’ U.D sulla poesia) 2. Visione di “ La breve vita di Anna Frank” ( youtube)
Prima parte: analisi e comprensione v Attività di gruppo 1. leggere e analizzare alcune pagine tratte dal diario di Anna Frank 2. desumere le caratteristiche formali e strutturali del diario attraverso l’analisi del testo 4. studiare e rispondere alle domande sulle caratteristiche del diario v Attività individuale: leggere e analizzare pagine di diario.
Seconda parte: dall’analisi alla produzione v Attività individuale: 1. produzione di pagine di diario su traccia
VERIFICA Parte prima
1.Ob. Conoscere le caratteristiche del diario 2.Ob. Saper analizzare un testo, comprendendone i contenuti e rilevandone le strutture formali presenti Parte seconda 3.Ob. Comprendere ed analizzare una pagina di diario 4.Ob. Produrre una pagina di diario per comunicare vissuti ed esprimere sentimenti, emozioni, stati d’animo. TEMPI: 10 ore circa
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Premessa Il diario Cos’è La parola diario deriva dal latino diarium e ha la stessa radice della parola dies che significa “giorno.” Un diario, infatti, si scrive ogni giorno. È un testo soggettivo in quanto i pensieri, le esperienze, i problemi dell’autore ne sono il centro, sono espressi in prima persona. Nel diario narratore e protagonista coincidono. Il linguaggio Il linguaggio usato è informale, semplice ( il diario personale non è pensato per la lettura da parte di un pubblico.) I tempi verbali più usati sono il presente per le riflessioni e il passato prossimo per le narrazioni, in quanto i fatti narrati sono appena accaduti. Le caratteristiche formali Sono: -‐ la data in alto a destra -‐ l’intestazione, cioè il nome dell’amico immaginario -‐ una parte centrale di riflessione o di narrazione dei fatti -‐ il congedo, cioè i saluti e la firma Perché si scrive un diario? Per comprendere se stessi. Per fissare, nel tempo, fatti e riflessioni. Per comunicare i propri pensieri a qualcuno che non possa giudicarci ( di solito un amico immaginario.)
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Il giorno della memoria Il 27 gennaio di ogni anno, si celebra “ La giornata della Memoria”. È una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime del nazismo, dell’Olocausto e coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. Una giornata per ricordare che tanti anni fa, durante la seconda guerra mondiale, milioni di uomini, donne e bambini sono stati perseguitati con leggi razziali, strappati alla loro vita e portati nei lager, da dove solo in pochi sono tornati. La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, durante l’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Auschwitz e, scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento, ne liberarono i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti, rivelarono per la prima volta al mondo intero l’orrore del genocidio nazista ( uccisione di massa) e gli strumenti di tortura e di annientamento usati nei lager.
È un pezzo agghiacciante della nostra storia ed è importante non dimenticarla.
Perché ricordare una storia tanto triste? Con il passare egli anni le persone che hanno vissuto quella terribile esperienza non potranno più raccontarla e noi potremmo dimenticarla. Invece, la memoria delle terribili storie ci deve aiutare a costruire un futuro migliore, un futuro in cui quelle atrocità non si ripetano più.
RICORDA: l’uso del termine Olocausto ( bruciato interamente) viene esteso a tutte le persone, gruppi etnici e religiosi ritenuti “indesiderabili” dai nazisti, tra essi anche omosessuali, malati di mente, portatori di handicap... L’Olocausto, in quanto genocidio degli ebrei, è identificato più correttamente con il termine ebraico “Shoah” che significa catastrofe-‐ distruzione. Esso consiste nello sterminio di circa sei milioni di ebrei di ogni sesso ed età. Tra i deportati ricordiamo Anna Frank, morta di tifo nel campo di concentramento a Bergen Belsen in Germania e Primo Levi che, riuscito a salvarsi dai campi di sterminio, racconta la sua triste esperienza in numerose opere.
Attività da eseguire dopo aver dettato le informazioni sull’Olocausto: 1. Attività presenti § dettare, far memorizzare la poesia “ Se questo è un uomo” di Primo Levi nell’unità di § eseguire con la guida dell’insegnante la parafrasi apprendimento § fornire\dettare informazioni sull’autore sulla poesia. § verificare lo studio attraverso l’ interrogazione ( recitazione, parafrasi biografia)
2. visione del filmato “ La breve vita di Anna Frank” ( prima e seconda parte su youTube)
3. § § §
conoscere le caratteristiche del” diario” attraverso la lettura e l’analisi di alcune pagine tratte dal “ Diario di Anna Frank” comprendere su lettura autonoma produrre una pagina di diario 126
Parte prima ... conoscere le caratteristiche formali del diario attraverso l’analisi del testo
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Leggi con attenzione e rispondi
Il diario di Anna Frank
« È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo. » (Diario di Anna Frank)
Il Diario di Anna Frank è il racconto della vita di una ragazza ebrea che vive ad Amsterdam, dove la sua famiglia si è trasferita, dalla Germania, per sfuggire alle persecuzioni naziste. Nel 1942 è costretta ad entrare in clandestinità, insieme alla famiglia, per sfuggire ai campi di sterminio nazisti. Per il tredicesimo compleanno, il 12 giugno del 1942, riceve in regalo un quaderno, che diventa il suo diario di adolescente, diretto a Kitty, una amica immaginaria cui confidare i suoi pensieri, raccontare la vita e le vicende di tutti i giorni, scrivendo le proprie angosce, illusioni, sogni, speranze e impressioni sulle persone che vivono con lei ( la famiglia Van Daan). Nell'agosto del 1944 i clandestini vengono scoperti, arrestati e condotti al campo di concentramento. Ad eccezione del padre di Anna, tutti quanti moriranno all'interno dei campi di sterminio nazisti. Anna morirà di tifo a Bergen Belsen, campo di concentramento situato in Germania, nel marzo del 1945 insieme alla sorella Margot. Alcuni amici di famiglia che avevano aiutato i clandestini riescono a salvare gli appunti scritti da Anna all'interno dell'alloggio segreto, li consegnano poi al padre, che ne curerà la pubblicazione (nel 1947). 1. Che cos’è il “Diario di Anna Frank? 2. Dove vive la ragazza e perché? 3. Nel 1942 è costretta a vivere in clandestinità con la sua famiglia, per quale motivo? 4. Cosa vuol dire “vivere in clandestinità”? 5. Per il suo tredicesimo compleanno, riceve un regalo davvero speciale, che cos’è? 6. A chi è diretto? 7. A cosa le serve? 8. Cosa succede nell’agosto del 1944? 9. Quando e come morirà Anna? 10. Quanti anni aveva? 11. ChI tra i suoi familiari riesce a sopravvivere ai campi di sterminio? 12. Chi trova i suoi scritti segreti e cosa ne fa?
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Leggi con attenzione e rispondi IL DIARIO DI ANNA FRANK "Spero che ti potrò confidare tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero che sarai per me un gran sostegno. ANNA FRANK, 12 giugno 1942". Domenica, 14 giugno 1942. Venerdì 12 giugno ero già sveglia alle sei: si capisce, era il mio compleanno! Ma alle sei non mi era consentito d'alzarmi, e così dovetti frenare la mia curiosità fino alle sei e tre quarti. Allora non potei più tenermi e andai in camera da pranzo, dove Moortje, il gatto, mi diede il benvenuto strusciandomi addosso la testolina. Subito dopo le sette andai da papà e mamma e poi nel salotto per spacchettare i miei regalucci. Il primo che mi apparve fosti tu, forse uno dei più belli fra i miei doni. Poi un mazzo di rose, una piantina, due rami di peonie: ecco i figli di Flora che stavano sulla mia tavola quella mattina; altri ancora ne giunsero durante il giorno. Da papà e mamma ebbi una quantità di cose, e anche i nostri numerosi conoscenti mi hanno veramente viziata. Fra l'altro ricevetti un gioco di società, molte ghiottonerie, cioccolata, un "puzzle", una spilla, la "Camera Oscura" di Hildebrand, le Leggende Olandesi" di Joseph Cohen, le "Vacanze di Montagna di Daisy", un libro straordinario, e un po' di denaro, così che mi potrò comperare i "Miti di Grecia e di Roma". Che bellezza! Poi Lies venne a prendermi e andammo a scuola. Nell'intervallo offrii dei biscottini ai professori e ai compagni e poi ci rimettemmo al lavoro. Ora devo smettere di scrivere. Diario mio, ti trovo tanto bello!
Rifletti e rispondi 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.
Come mai venerdì 12 giugno Anna è tanto eccitata e si sveglia alle sei del mattino? Chi è il primo a darle il benvenuto? Cosa riceve in dono? Qual è il regalo più gradito? In che modo festeggia quel giorno a scuola? Quando scrive questa pagina di diario? Anna vive già in “clandestinità”? Da cosa lo capisci? Secondo te, la pagina appena letta, racconta di fatti realmente accaduti o fantastici?
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1 agosto 1944. Cara Kitty, Ti ho già più volte spiegato che la mia anima è, per così dire, divisa in due. Una delle due metà accoglie la mia esuberante allegria, la mia gioia di vivere, la mia tendenza a scherzare su tutto e a prendere tutto alla leggera. Con ciò intendo pure il non scandalizzarsi per un flirt, un bacio, un abbraccio, uno scherzo poco pulito. Questa metà è quasi sempre in agguato e scaccia l'altra, che è più bella, più pura e più profonda. La parte migliore di Anna non è conosciuta da nessuno, -‐ vero? -‐ e perciò sono così pochi quelli che mi possono sopportare. Certo, sono un pagliaccio abbastanza divertente per un pomeriggio, poi ognuno ne ha abbastanza di me per un mese... Non ti puoi immaginare quanto spesso ho cercato di spingere via quest'Anna leggera e superficiale, che è soltanto la metà dell' Anna completa, di prenderla a pugni, di nasconderla; non ci riesco, e so anche perché non ci riesco. Ho molta paura che tutti coloro che mi conoscono come sono sempre, debbano scoprire che ho anche un altro lato, un lato più bello e migliore. Ho paura che mi beffino, che mi trovino ridicola e sentimentale, che non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma soltanto l'Anna "leggera" v'è abituata e lo può sopportare, l'Anna "più grave" è troppo debole e non ci resisterebbe... La tua Anna
Rifletti e rispondi 1) 2) 3) 4) 5) 6)
Com’è una metà dell’anima di Anna? Com’è l’altra metà? Qual è la sua parte migliore? Che cosa vorrebbe fare Anna? Perché non lo fa? Che cosa contiene questa pagina di diario, riflessioni personali, un’esperienza vissuta, entrambi gli aspetti? 7) Qual è lo scopo di questo diario? 8) Chi è il narratore, un personaggio interno, l’autrice stessa o un narratore esterno? 9) Com’è Il registro linguistico utilizzato, formale ed elegante o informale confidenziale e spontaneo? 10) È corretto dire che il narratore coincide con il protagonista? 11) Quale tempo verbale usa più frequentemente?
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Desumiamo le caratteristiche formali e strutturali del diario Esaminiamo il testo appena letto... Cos’è -‐ È un testo soggettivo in quanto i pensieri, le esperienze, i problemi dell’autore ne sono il centro. Anna racconta le sue esperienze ed esprime i suoi pensieri -‐ Nel diario narratore e protagonista coincidono. Anna è narratore e protagonista -‐ Un diario è un testo che si scrive ogni giorno e in prima persona (La parola diario deriva dal latino diarium e ha la stessa radice della parola dies che significa “giorno.”) Anna scrive quasi tutti i giorni sul suo diario Il linguaggio -‐ Il linguaggio usato è informale, semplice ( il diario personale non è pensato per la lettura da parte di un pubblico.) -‐ I tempi verbali più usati sono il presente per le riflessioni e il passato prossimo per le narrazioni, in quanto i fatti narrati sono appena accaduti. “ accoglie” presente “ho cercato” passato prossimo Le caratteristiche formali Sono: -‐ la data in alto a destra, a volte è accompagnata dall’ora e dal luogo. 1 agosto 1944 -‐ l’intestazione, cioè il nome dell’amico immaginario Cara Kitty -‐ una parte centrale di riflessione o di narrazione dei fatti riflessioni personali sul suo modo di essere -‐ il congedo, cioè i saluti e la firma la tua Anna Perché si scrive un diario? -‐ Per comprendere sé stessi. -‐ Per fissare, nel tempo, fatti e riflessioni. -‐ Per comunicare i propri pensieri a qualcuno che non possa giudicarci ( di solito un amico immaginario.)
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Leggi con attenzione e rispondi Sabato, 15 luglio 1944 Cara Kitty, è un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui saranno forse attuabili. La tua Anna Rifletti e rispondi Venti giorni dopo aver scritto questa pagina di diario, Anna Frank veniva arrestata e sette 1.mesi A cosa non ha rinunciato dopo moriva nel lager Adnna? i Bergen Belsen. 2. Perché i suoi sogni le sembrano inattuabili? 3. Cos’è il forte rumore del rombo che sente, che pensa ucciderà anche lei e la sua famiglia? 4. Che cosa spera? 5. In cosa crede ancora nonostante tutto? 6. Quali caratteristiche formali sono presenti in questa pagina di diario? ( segnale con una x e sottolineale nel testo) la data l’intestazione, cioè il nome dell’amico immaginario una parte centrale di riflessione espressione in prima persona narrazione dei fatti il congedo, cioè i saluti e la firma
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Ripassiamo Che cosa devo sapere...
1. 2. 3. 4. 5. 6.
Che cos’è un diario? Perché si scrive un diario? Com’è il linguaggio usato? Quali tempi verbali vengono usati? Chi è il narratore? Quali sono le caratteristiche formali di questa tipologia testuale?
continua...
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Il testo poetico
OBIETTIVI DIDATTICI Identificare il modello testuale della poesia. Comprenderlo a livello emotivo e intuitivo. Leggere in modo espressivo un testo poetico Conoscere, scoprire e analizzare gli accorgimenti tecnici che caratterizzano i testi poetici: il verso, le strofe, il ritmo, lo schema metrico dei diversi tipi di rima. Riconoscere un testo poetico in versi liberi Individuare e spiegare similitudini, metafore, personificazioni Completare e fare una parafrasi Recitare una poesia Scrivere una poesia seguendo le indicazioni Individuare le caratteristiche di un calligramma Comprendere le relazioni di significato tra le parole, parafrasare brevi aforismi.
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PERCORSO DIDATTICO Parte prima: la poesia, le caratteristiche formali, le figure retoriche, le caratteristiche timbriche, il significato -‐ Ripasso generale per recuperare le conoscenze acquisite nei precedenti anni scolastici -‐ Lezione e spiegazione sul testo poetico, le sue caratteristiche formali, le figure retoriche, le caratteristiche timbriche, il significato -‐ Esercizi di analisi del testo poetico, di gruppo e individuali -‐ Mappa riassuntiva, domande guida, esercizi di ripasso – consolidamento
Parte seconda: memorizzare, recitare, eseguire la parafrasi, analizzare le caratteristiche formali e timbriche, cogliere l’intenzione comunicativa del poeta. Attività di gruppo -‐ Lettura, memorizzazione, parafrasi, analisi di una poesia. Studio della biografia dell’autore. -‐ Esercizi di recitazione, analisi, esposizione orale
Parte terza: produrre un testo poetico -‐ Produrre metafore -‐ Produrre allitterazioni -‐ Produrre semplici testi poetici
Quarta parte: il calligramma; gli aforismi -‐ Conoscere il calligramma e le sue caratteristiche -‐ Produrre un calligramma -‐ Sapere cos’è un aforisma -‐ Ricercare, rappresentare, parafrasare aforismi di personaggi noti. VERIFICA 1.Ob. Conoscere le funzioni e le caratteristiche fondamentali dei testi poetici 2.Ob. Analizzare un testo poetico: riconoscere gli elementi di un testo poetico: il verso la strofa, la rima lo schema metrico dei diversi tipi di rima; individuare e spiegare similitudini, metafore, personificazioni, onomatopee e allitterazioni . Comprendere un testo poetico
3.Ob. memorizzare, recitare analizzare un testo poetico; esporre la biografia di un autore
TEMPI: 20 ore circa
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Prima parte... La poesia, le caratteristiche formali, le figure retoriche, le caratteristiche timbriche, il significato
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La poesia La poesia è un componimento in versi in cui le parole sono combinate secondo certe regole. È come la musica, ascoltandola attentamente fa nascere sensazioni, emozioni. Si trova dentro di noi, chiunque può essere un poeta, basta volerlo e lasciarsi catturare, senza paura di confessare le proprie emozioni. La poesia rivela i sentimenti più profondi.
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Le caratteristiche formali: strofe, versi, rime I versi
La poesia è scritta in VERSI ( dal latino vertere = andare a capo). Il VERSO è una riga di scrittura alla fine della quale si va a capo. In molte poesie, i versi sono riuniti in STROFE, gruppi di versi separati da uno spazio bianco. Nella poesia si dà valore allo spazio bianco e al silenzio; le PAUSE servono per dare più espressione alle parole.
Le strofe Le strofe possono presentare:
a) uno schema rigido ed essere formate da un determinato numero di versi:
distico = due versi terzina = tre versi quartina = quattro versi sestina = sei versi ottave = otto versi b) uno schema libero che non rispetta, per precisa scelta dell’autore, né schemi né forme metriche tradizionali.
Le rime I poeti usano le RIME. Due parole fanno una rima se sono identiche nella parte finale e hanno lo stesso accento. ES: nero sì, sono in rima sentiero albero però
no, non sono in rima
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Diversi tipi di rime Baciata, alternata, incrociata, incatenata, ripetuta, invertita.
a) Ho la rima nel sangue A con la rima divento un purosangue. A Ringiovanisco, sono come prima B perché siete anche voi contro la rima. B È presente la rima baciata: un verso rima con il successivo. SCHEMA METRICO: AABB -‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐
b) Paranzelle in alto mare A bianche bianche B io vedevo palpitare A come stanche B
È presente la rima ALTERNATA: il primo verso rima con il terzo, il secondo verso rima con il quarto. SCHEMA METRICO: ABAB -‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐
c) Il farmacista nella farmacia A Mi elogiava un farmaco sagace: B << Vedrà che dormirà le sue notti in pace B un sonnifero d’oro, in fede mia >>. A È presente la rima incrociata: il primo verso rima con il quarto, il secondo verso rima con il terzo. SCHEMA METRICO: ABBA
-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐
d) <<Amor, ch’ai cor gentil ratto s’apprende, A prese costui de la bella persona B che mi fu tolta; e il modo ancor mi offende. A Amor ch’a nullo amato amar perdona, B mi prese del costui piacer sì forte, C che, come vedi, ancor non m’abbandona. B Dante, Divina Commedia-‐ Inferno V Amor condusse noi ad una morte C Caina attende chi a vita ci spense. D Queste parole da lor ci fuor porte C È presente la rima incatenata: il primo verso rima con il terzo della prima terzina, il secondo verso rima con il primo verso della seconda terzina e così via. SCHEMA METRICO: ABA BCB CDC 138
Per saperne di più ... e) << Ma ben viaggio or sì come al popol tutto A favola fui gran tempo, onde sovente B di me medesimo meco mi vergogno; C e del mio vaneggiar vergogna è ‘l frutto, A e ‘l pentirsi e ‘l conoscer chiaramente B che quanto piace al mondo è breve sogno.>> C Petrarca -‐ Canzoniere È presente la rima RIPETUTA: il primo verso rima con il quarto, il secondo verso rima con il quinto, il terzo verso rima il sesto. SCHEMA METRICO: ABC ABC f) << Mostrasi si piacente a chi la mira, A che dà per li occhi una dolcezza al core, B che ‘ntender no la può chi no la prova C e par che de la sua labbia si mova C uno spirito soave pien d’amore, B che va dicendo a l’anima: Sospira.>> A Dante, tanto gentile e tanto onesta pare È presente la rima INVERTITA: il primo verso rima con il sesto, il secondo verso rima con il quinto verso, il terzo verso rima il quarto. SCHEMA METRICO: ABC CBA N.B. Nella poesia moderna la rima non c’è oppure è libera.
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Fotocopiare per gli alunni
a) Ho la rima nel sangue con la rima divento un purosangue. Ringiovanisco, sono come prima perché siete anche voi contro la rima. b) Paranzelle in alto mare
bianche bianche io vedevo palpitare come stanche
c) Il farmacista nella farmacia Mi elogiava un farmaco sagace: << Vedrà che dormirà le sue notti in pace un sonnifero d’oro, in fede mia >>. d) Amor, ch’ai cor gentil ratto s’apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e il modo ancor mi offende. Amor ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte Caina attende chi a vita ci spense. Queste parole da lor ci fuor porte ...
Dante, Divina Commedia-‐ Inferno
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Per saperne di più ... e) << Ma ben viaggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesimo meco mi vergogno; e del mio vaneggiar vergogna è ‘l frutto, e ‘l pentirsi e ‘l conoscer chiaramente che quanto piace al mondo è breve sogno.>> Petrarca -‐ Canzoniere
f) << Mostrasi si piacente a chi la mira, che dà per li occhi una dolcezza al core, che ‘ntender no la può chi no la prova e par che de la sua labbia si mova uno spirito soave pien d’amore, che va dicendo a l’anima: Sospira.>> Dante, tanto gentile e tanto onesta pare -‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐
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Esercitiamoci Sottolinea le rime. Indica quale rima è stata utilizzata ( baciata, alternata, incrociata incatenata). Scrivi lo schema metrico. a. Stanco di questa monotonia, aspiro alla pace di poterti sentire mia, questo è ciò che più mi piace. Rima _______________________ schema metrico __________________________ b. Ti ho pensato tanto, finora, la mia anima ti reclama, ora. Rima _______________________ schema metrico __________________________ c. In questa notte di maggio le stelle appariranno come mai quest’anno e non sarà un miraggio. Rima _______________________ schema metrico __________________________ d. C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: io vivo altrove, e sento che sono intorno nate le viole. A son nate nella selva del convento dei cappuccini, tra le morte foglie che al ceppo delle querce agita il vento. Si respira una dolce aria che scioglie le dure zolle, e visita le chiese di campagna, ch’erbose hanno le soglie. L’aquilone di Giovanni Pascoli Rima _______________________ schema metrico __________________________
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Leggi i versi proposti, individua il tipo di strofa e la rima utilizzata, indica lo schema metrico. a. Nella torre il silenzio era già alto. Sussurravano i pioppi del rio salto. I cavalli normanni alle loro poste frangean la biada con rumor di croste. Là in fondo la cavalla era, selvaggia, nata tra i pini su la salsa spiaggia; da “La cavalla storna” di Giovanni Pascoli ... b. Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura, chè la diritta via era smarrita. ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinnova la paura da “Inferno”-‐ Divina commedia Dante Alighieri ...
c. Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell’onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpidi nubi e le tue fronde l’ inclito verso di colui che l’acque da ” A Zacinto, di Ugo Foscolo ...
d. Voi che ascoltate in rime sparse il suono di questi sospiri ond’io nutriva ‘l core in sul mio giovanile errore quand’era in parte altr’uom da quel ch’io sono, del vario stile ch’io piango e ragiono fra le vane speranze e ‘l van dolore ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, nonché perdono. da ” Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono, di F. Petrarca ...
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Le figure retoriche: similitudini, metafore, personificazioni Spesso i poeti usano similitudini, metafore, personificazioni per creare immagini inaspettate e suggestive. Similitudine = paragone tra due elementi, introdotto dalle parole: come, sembra, assomiglia a, pare ES. Pelle bianca come la cera ( similitudine tra la pelle e la cera, introdotta da COME) Pelle nera come la sera... ( similitudine tra la pelle e la sera, introdotta da COME) Metafora = spostamento di significato su somiglianza o “similitudine abbreviata” perché mancano le parole di collegamento ( come, sembra, assomiglia a...) ES. Fiocchi di cielo ( metafora farfalla) abitano attorno alla chioma degli albicocchi Personificazione = immagine poetica usata per attribuire azioni, atteggiamenti e sentimenti umani a cose, animali, idee, fenomeni naturali. ES. Il sole rideva dietro ai monti ( personificazione, in quanto ridere è un’azione fatta dall’uomo) Per saperne di più ... Ancora figure retoriche: l’allegoria Il poeta usa l’allegoria che è una metafora continuata in cui il significato immediatamente leggibile ne nasconde un altro più importante
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Esercitiamoci a trovare le figure retoriche Cade la neve Sui campi e su le strade, silenziosa e lieve, volteggiando, la neve cade. Danza la falda bianca ne l’ampio ciel scherzosa poi sul terren si posa, stanca. In mille immote forme, sui tetti e sui camini, sui cippi e sui giardini, dorme. Tutto d’intorno è pace; chiuso in oblio profondo, indifferente il mondo tace. Ada Negri Analisi del testo (sottolinea le rime, se presenti, con colori diversi) Questa poesia è formata da .......... strof... , ...................................................... e ......... versi. La rima è ......................... . lo schema metrico è: .............................................. La figura retorica utilizzata è ..................................... , infatti, il poeta attribuisce al ................................................................................................... ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... Attribuisce al .................................................................................................. .......................................................................................................................
continua...
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