L’ECO DI BERGAMO
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DOMENICA 21 GIUGNO 2015
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OGGI LA SECONDA GIORNATA
Prime partenze alle ore 9 Onore, Bossico Clusone le speciali
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on ci sono significative differenze, per la seconda giornata odierna della Valli bergamasche, rispetto a quella di ieri. I primi concorrenti entreranno nel parco chiuso alle 8,45 e le prime partenze scatteranno alle 9. Inalterati quin-
di i passaggi nelle tre prove speciali, che ricordiamo: a Plarina di Onore alle 9,12, 11,08, 12,50 e 14,20; a Bossico alle 9,54, 11,36, 13,08 e 15; a La Spessa di Clusone alle 10,14, 11,56, 13,08 e 15,20. Ovviamente inconvenienti permettendo, ieri per l’intervento dell’ambulanza in un
sentiero la corsa si è “allungata” di circa 25 minuti. I primi concorrenti dovrebbero terminare la loro fatica intorno alle 15,30 mentre alle 17,30 sono programmate le premiazioni, direttamente sul palco allestito nella zona di arrivo-partenza, davanti alle scuole medie di Rovetta.
Stranieri scatenati ma due bergamaschi salgono sul podio Mondiale di enduro. Spandre 2° tra gli Under 21, Redondi 3° Junior Gara dura: incidenti a Gritti e a Malanchini e diversi sono i ritirati DANILO SECHI ROVETTA
Le speranze azzure di conquistare un successo si sono ieri infrante –nella prima giornata di gara della 42ª Valli Bergamasche, 5ª e terzultima prova del Mondiale enduro – contro il muro della maggiore competitività eretto dagli stranieri. E stranieri, per una volta, non vuol dire solo francesi ma anche finlandesi, britannici, svedesi e australiani. Ma qualche nota positiva, diciamolo subito, non è mancata: sono maturati quattro podi e due sono di marca orobica. Tra i giovanissimi della Youth Cup, la Coppa 125 under 21, ha ottenuto il secondo posto il costavolpinese del Team Italia e del Team Ktm Farioli Mirko Spandre, classe ’96, che ha concluso alle spalle dello svedese Michael Persson (Yamaha) confermando quanto di buono aveva già espresso nel precedente Gp in Grecia e precedendo il parmense Michele Marchelli (HusqvarnaTeam Gp Motorsport). Tra gli un-
Giacomo Redondi, pilota di Costa Volpino, come Mirko Spandre
der un po’ più maturi della categoria Junior ha fatto suo il terzo gradino del podio l’altro costavolpinese Giacomo Redondi (Beta Factory-Team Red Bull). Nel suo caso hanno fatto meglio il leader della graduatoria, l’inglesino del-
l’isola di Man Jemie McCanney (Husqvarna) e l’altro pilota Beta (del team Boano) Steve Holcombe, pure britannico. Terzo anche il bolognese ex iridato Alex Salvini (Honda Hm), all’esordio nella leggendaria manifestazione del Mo-
Rottigni, l’amarcord dell’ex citì: «Valli quante belle storie»
italiani e stranieri, in gran parte bergamaschi in verità. C’erano tra gli altri Gritti, Brissoni, Paganessi, Gagni, De Petri, Marinoni, i due Signorelli, Farioli, Gualdi, Sala, Nicoli, Magri, Bernini....E’ stata una serata memorabile, alcuni dei presenti non li vedevo da un sacco di tempo. Solo grazie alla Valli puoi ricreare tali atmosfere. La cosa buffa e che c’erano anche gli attuali top rider ma nessuno li considerava». «E sulla falsariga di tale incontro», prosegue con gli occhi che brillano «in settembre vogliamo fare una cosa simile per festeggiare degnamente i 40 anni dalla vittoria nel Vaso alla Sei Giorni dell’isola di Man, un successo storico perchè interruppe un digiuno azzurro che durava da tempo e che diede il la alle tante affermazioni tricolore successive. In quell’occasione con me c’erano Gualtiero Brissoni, Attilio Pegrogalli e Piero Gagni, tutti in sella a moto Swm». Ma la serata di Bratto come è finita? «E c’e da chiederlo? Finita la cena ricordi anedottici a gogò e grappini fino all’una di notte...».
Passione enduro Racconta: «Una rimpatriata davvero eccezionale, con tutti i piloti degli anni d’oro da Gritti a Marinoni» Volete rivedere un caro vecchio amico col quale avete condiviso in gioventù la passione per il motociclismo fuoristrada? Allora lasciate perdere facebook e twitter e fate una capatina alla Valli Bergamasche: al 90 per cento ci sarà anche lui, attratto dal richiamo che solo questa competizione sa scatenare. Succede a tutti, garantito, e vale anche per i campionissimi. Ce lo ha confermato Pierluigi Rottigni, vertovese, classe ’47, ex campione ed ex citì del settore, uno che a questa gara ha dato molto
Pierluigi Rottigni, 68 anni
e avuto altrettanto (ha vinto due volte, nel ’73 e nel ’74). «Questa volta per merito di questa gara fantastica c’è stata una rimpatriata davvero eccezionale», racconta «grazie all’iniziativa di Franco Acerbis giovedì sera all’Hotel Milano di Bratto ci siamo riuniti in una trentina di piloti degli anni d’oro,
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to club Bergamo, che è stato penalizzato da una distorsione a un ginocchio. Più veloci, nella sua classe, la E2, sono stati i francesi Pierre-Alexandre «Pela» Renet (Husqvarna), risultato anche primo assoluto, e l’altro transalpino Antoine Meo (Ktm Factory), staccato di 7 secondi e rimasto comunque leader nella generale (ora però con un margine di 10 punti). La E1 ha visto emergere il finlandese della pesarese Tm Eero Remes sul leader Christophe Nambotin (con un ginocchio dolorante e ora con un solo punto di vantaggio), la E3 ha avuto quale mattatore l’australiano campione in carica MatthewPhillips (Ktm Factory) che ha piegato il capoclassifica e primo protagonista del prologo del Motor Party in località La Spessa Mathias Bellino (Husqvarna). E gli altri assi della scuola bergamasca? Non hanno beneficiato dal correre in casa e del tifo degli appassionati: Simone Albergoni (Ke Moto-Fiamme Oro) è
L’australiano Matthew Philips, campione in carica, vincitore della classe E3 nella prima giornata della 42ª Valli Bergamasche FOTO SECHI
giunto 6° nella E1 con il seriano Jonathan Manzi (Gas Gas) 7° e con Gianluca Martini (Team Miglio Tamaha) 10°; Thomas Oldrati (Husqvarna Italia-Fiamme Oro) ha concluso – pure con un ginocchio dolorante – 9° nella E3 dove il piacentino Oscar Balletti si è piazzato ottimo 5° e il perugino trapiantato nel parmense Manuel Monni 7°. Con discreti piazzamenti hanno concluso pure Nicolò Mori e Deny Philippaerts, 6° e 7° nella E2 (dove sono arrivati 11° Tommaso Montanari del Mc Treviglio e 12° Maurizio Gerini del
team Rs Honda Bergamo); 12° nella E3 il brembano Luca Marcotulli; 4° nella Junior Matteo Bresolin; 6° nella Coppa 125 Matteo Pavoni. Alle interviste all’arrivo è stata una sequela di «ery hard day», giornata durissima, ed infatti l’elenco dei ritirati è piuttosto lungo. Tra i più sfortunati il vertovese figlio d’arte Mirko Gritti (Mc Treviglio), che era al rientro da un infortunio e che si è fratturato una gamba, e l’alfiere della sezione Bg Ponte Nossa Robert Malanchini (Ktm Team Sissi), reduce dalla vittoria nel regionale a Brallo, ca-
Manzi, il debuttante «Pensavo peggio sono andato forte»
il secondo miglior tempo ed in altre cinque sono risultato il terzo più veloce. Ma dove non mi sono piaciuto è stato alla estrema, a Bossico, non è scattato il feeling con quel pezzo di tracciato, ho perso preziosi secondi e così vanificato quanto fatto nelle altre due speciali. A questo punto prima di cena torno lassù e la ripercorro a piedi, voglio capire cosa non ha funzionato e cercare di perfezionarlo per la seconda giornata di gara». E’ stato anche penalizzato da non aver potuto partecipare a tutte le altre prove del mondiale? «Un po’ sì, non si può negare, anche se del Gp in Portogallo non mi posso lamentare. Del resto il budget del mio team Gas Gas è un po’ limitato, a due Gp abbiamo dovuto rinunciare». Con la scelta della squadra non è uno fortunato, anche due anni fa sorsero problemi... «Infatti, ero col Team Bordone Ferrari che non potè portare a termine la stagione. Spero che in questo senso la ruota giri presto ma per il momento non ci penso, mi preme fare bene nella seconda tappa della Valli».
Protagonisti Venticinque anni di Gromo, Jonathan ha vinto due titoli italiani: «Però a Bossico non mi sono piaciuto» «Mi daranno magari della mosca bianca ma devo dire, ora che ho concluso la prima giornata di gara della mia prima Valli Bergamasche, che si tratta certamente di una gara molto impegnativa ma che - rispetto a come me l’avevano dipinta pensavo peggio!». L’esordio di Jonathan Manzi, pilota talentuoso di Gromo, classe 1990, nel palmares due titoli italiani Assoluti e poi qualche infortunio di troppo che lo ha penalizzato, è stato tutto sommato positivo, ha concluso
Jonathan Manzi, 25 anni
settimo nella classe E1 ed in alcune prove speciali ha fatto vedere di che pasta è fatto, sia come tempi che come stile di guida. «In effetti nei primi passaggi sono andato veramente forte, complice un buon stato di forma e la spinta di tanti tifosi. In una discriminante ho fatto segnare
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