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Stefania Leone

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Polmonite erpetica nel Parrocchetto dal collare

Quando il nuovo acquisto riserva delle amare sorprese

di STEFANIALEONE(*), foto F. MONTESI(**) e P. ROCHER

Nel mondo della globalizzazione, bastano poche ore per passare da un emisfero all’altro e raggiungere anche gli angoli più remoti del pianeta con una facilità fino a qualche tempo fa impensabile. Lo sviluppo dei trasporti e la maggiore accessibilità ad essi ha fatto sì che anche lo scambio di beni e servizi sia diventato sempre più semplice e che i rapporti commerciali, anche a lunga distanza, possano essere intrattenuti con relativa facilità. Purtroppo, di tale facilità di movimento possono trarre beneficio anche gli agenti patogeni e la pandemia da SARS-CoV-2 che abbiamo affrontato ne è la prova. Alla base del sistema di controllo delle malattie infettive vi è il concetto della early detection, ovvero la rilevazione precoce della problematica sanitaria e la sua conseguente circoscrizione, al fine di contenerne la diffusione nella popolazione e prevenire i danni ad essa correlati. Per consentire il funzionamento di tale sistema è fondamentale il ruolo di ‘’sentinella’’, che nel settore degli uccelli ornamentali viene ricoperto dal proprietario/allevatore. Questi dispone di poche ma efficaci armi, che consistono nella conoscenza della specie e della sua fisiologia, nella tempestiva individuazione della problematica sanitaria e nella sua segnalazione con richiesta di supporto al medico veterinario. Pertanto, è facile comprendere che nei casi in cui a protezione dell’aviario ci sia qualcuno inesperto o poco attento al contenimento delle malattie e ai cambiamenti nella salute dei volatili, eventuali patogeni potrebbero diffondersi e, sfruttando le connessioni con il settore degli uccelli ornamentali, provocare danni alla sua ed altrui collezione. Inoltre, quando l’aviario è di grosse dimensioni, i primi sin-

(*)Medico veterinario presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, laboratorio di medicina aviare, Verona (**)Laboratorio di Virologia Speciale e Sperimentazione, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Psittacid alphaherpesvirus-5. Fotografia in microscopia elettronica con colorazione negativa di particelle di herpesvirus. Nucleo di materiale genetico DNA (D); Capside (C); Tegumento (T); Pericapside (E). Si ringrazia il Dott. Montesi Francesco, Laboratorio di Virologia Speciale e Sperimentazione, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

tomi di malattia possono passare inosservati anche a un allevatore esperto, che può non notare il problema prima che sia troppo tardi. Per questo motivo, tra i compiti del medico veterinario vi è quello di informare e formare gli operatori del settore, nell’ottica di una fruttuosa collaborazione reciproca volta alla prevenzione delle malattie infettive. Ed è proprio a fini preventivi che prima dell’introduzione di un nuovo animale nella propria collezione è sempre bene effettuare un periodo di quarantena e, per lo stesso motivo, prima di cedere un animale sarebbe opportuno since-

rarsi che questo goda di buona salute. Esistono, però, dei patogeni subdoli, in grado di rimanere latenti e non dar segni apparenti di malattia, che possono attivarsi a seguito di eventi stressanti per l’animale (come lo spostamento per le fiere/la cessione ed il cambio di struttura) provocando la disseminazione periodica di particelle infettanti nell’ambiente, con il rischio di contagiare altri soggetti ed eventualmente causarne la morte. È questo ciò che accade in caso d’infezione da Herpesvirusaviari, in grado di provocare alcune tra le patologie più insidiose tra quelle che possono affliggere il mondo avicolo. Di recente, presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, in soggetti allevati sul territorio nazionale, è stato riscontrato lo Psittacid Alphaherpesvirus-5.Questa risulta essere la prima evidenza di tale virus a livello europeo. Le indagini che ne hanno resa possibile la diagnosi hanno fatto seguito a due focolai verificatisi in regioni italiane geograficamente distanti, successivamente all’introduzione di nuovi soggetti. Nel primo caso, un giorno dopo l’acquisto in blocco di dieci parrocchetti dal collare, il proprietario ha notato una crescente difficoltà respiratoria in alcuni animali, che si presentavano arruffati, respiravano con le ali aperte e muovevano la coda ad ogni respiro (il cosiddetto ‘’tail bobbing’’). Tutti i soggetti che presentavano sintomi sono giunti a morte. Nel secondo caso la sintomatologia è iniziata venti giorni dopo l’introduzione di sette parrocchetti dal collare e di un parrocchetto alessandrino in una collezione privata. Oltre ai sintomi respiratori già descritti, il proprietario ha segnalato anoressia e depressione. In questo secondo caso, alcuni dei soggetti sintomatici sono sopravvissuti alla patologia. Tre parrocchetti dal collare provenienti dai due differenti allevamenti sono stati sottoposti ad esame necroscopico presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, dove sono state osservate lesioni anatomopatologiche principalmente a carico del sistema respiratorio. I polmoni si presentavano gravemente consolidati, edematosi e congesti e si rilevava, in un caso, la presenza di schiuma a livello dei sacchi aerei, in un altro caso la presenza di fibrina; tali lesioni erano in tutti i casi accompagnate da lieve aumento di volume del fegato. Inoltre, in due dei tre casi osservati, si notava congestione a livello cardiaco e, in un caso, una lieve enterite. Stando alle lesioni osservate, si è proceduto ad approfondimenti di tipo istopatologico. Da questi è emersa, a livello polmonare, la presenza di cellule sinciziali multinucleate con corpi inclusi intranucleari eosinofili, un reperto tipicamente riscontrato in corso d’infezione da Herpesvirus. Grazie all’utilizzo della microscopia elettronica, inoltre, è stato possibile visualizzare le particelle virali e apprezzarne la tipica morfologia degli Herpesvirus. Successivamente il sequenziamento del genoma virale non ha lasciato spazio a dubbi e l’identità del virus è stata svelata: si trattava dello Psittacid Alphaherpesvirus-5, precedentemente segnalato solo in Australia. Si conosce ancora poco su questo virus, sia per quanto riguarda l’epidemiologia che lo spettro d’ospite. Nonostante i pochi casi segnalati, è lecito presumere che a livello mondiale ce ne siano molti altri di cui non abbiamo contezza. Non esistono test specifici per la ricerca di questo patogeno, per cui, ogniqualvolta se ne sospetti la presenza, è importante comportarsi come segue: -porre in quarantena gli animali sintomatici; -porre in osservazione gli animali che sono stati a loro stretto contatto (compagni di voliera); -rivolgersi a medici veterinari esperti di volatili ornamentali e pertanto aggiornati sulla situazione epidemiologica attuale e, per il supporto diagnostico, avvalersi di laboratori specializzati in patologia aviare; -evitare di affidarsi al passaparola e ad inutili quanto dannosi trattamenti “fai da te”. Per scongiurare la diffusione della polmonite erpetica da Psittacid Alphaherpesvirus-5 ed in generale di tutte le malattie infettive, si rende necessaria, pertanto, la collaborazione tra allevatori e medici veterinari così da permetterne la diagnosi precoce (early detection) e la messa in atto di adeguate misure di profilassi. Nella lotta contro le malattie infettive, una corretta comunicazione tra tutte le figure professionali interessate è la chiave di volta nel contenimento di nuove sfide epidemiche.

Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri), foto: P. Rocher

Per saperne di più…

Bottinelli M, Fortin A, Zanardello C, Budai J, Gobbo F, Antonazzo G, Leone S, Merenda M, Terregino C, Catania S. Herpetic Pneumonia in Indian Ringneck Parrots (Psittacula krameri): First Report of Novel Psittacid Alphaherpesvirus-5 Infection in Europe. Animals. 2022; 12(2):188. https://doi.org/10.3390/ani12020188

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