6 minute read
Federico Vinattieri
Il contagio della passione
testo e foto di FEDERICOVINATTIERI
Ognuno di noi ha dei talenti. C’è chi ha l’innata predisposizione per la musica, c’è chi possiede un’istintiva attrazione per i numeri, chi invece mostra una meticolosa volontà di conservare o di collezionare. C’è anche chi, come il sottoscritto, sente da sempre il desiderio del costante contatto con gli animali ed una viva inclinazione ad allevarli. Questa motivazione, se presente, può essere determinante per tante scelte di vita e può senza dubbio cambiare la mentalità di una persona in modo prorompente. L’estro dell’allevatore è innato, ci si nasce... è un po’ come essere portati per suonare il violino: c’è chi studia una vita e non ci riesce e c’è chi, invece, apprende subito. Essere portati per la musica o per allevare è un parallelismo perfetto e rende bene l’idea di quella spiccata tendenza che talvolta è presente in una persona, anche senza mai aver avuto allevatori in famiglia. C’è poco da fare, la nostra passione per l’ornitologia è altamente contagiosa. Parlare proprio di “contagio” in questo particolare periodo storico, forse, può risultare fuori luogo, ma vi prego di passarmi il termine, perché a mio avviso non esiste espressione più indicata per spiegare come questo interesse nei confronti dei nostri uccellini possa essere trasmesso, anche in modo repentino, a chi possiede quella connaturata capacità di apprendimento e soprattutto a chi ha la volontà di carpire qualcosa dall’esperienza. Noi allevatori lo sappiamo, questa passione ti cambia la vita, o quantomeno te la modifica drasticamente, poiché l’allevatore è pienamente consapevole che questi nostri animali dipendono in tutto e per tutto da noi e dal nostro operato. È forse questo che manca ai giovani di oggi: un vero interesse, delle reali responsabilità. Troppe volte ho visto ragazzi perdersi in richiami passivi, in interessi frivoli, vagando da un gioco all’altro, senza provare nessun appagamento nel lungo termine, senza concentrare le proprie attenzioni su un qualcosa di specifico, senza agire nell’interesse di un qualsivoglia impegno assunto. Allevare può veramente essere la soluzione a tutto questo. L’ornitologia non solo può rappresentare una infinita fonte di interesse, ma ha il potere di insegnare le mille sfaccettature della vita. La passione per allevare può fungere da salvagente per tantissimi giovani di oggi; prendersi cura di qualche coppia di
Lezioni di ornitologia, Federico Vinattieri e la piccola Aurora
Aurora Travaglini al Concorso Ornitologico "Volando"
canarini o altre specie di uccelli può essere la cura per l’apatia, ahimè, sempre più dilagante nelle nuove generazioni. Fin troppo sottovalutata dai genitori, la responsabilità di possedere un animale è di fondamentale importanza per un ragazzino. Oserei dire un “tirocinio” di vita necessario. Ti forma, ti mette dinanzi a dei valori, fornisce quell’inputper alzarti presto al mattino, agisce di prepotenza contro la sedentarietà, per non “sedersi”, per evitare di adagiarsi e nascondersi dietro al rovinoso “mi sto annoiando” o all’odioso “non so che fare”. La noia non esiste per chi alleva! Se si alleva, il tempo di colpo diventa un fattore importante, lo scandire delle ore e dei giorni ha un’altra valenza e vi è la congruenza con un impegno, in quanto esso comporta e sottintende l’accettazione di ogni conseguenza di quel che si decide di fare o non fare. In molti miei scritti in passato ho esposto questo concetto. Come per tutti i settori della zootecnica, c’è un inevitabile percorso di formazione che va affrontato e che determina l’esperienza di colui che vorrà essere denominato “allevatore”. Perfino chi alleva solo per attività lucrativa deve inevitabilmente attendere di capire perfettamente il “meccanismo” del settore stesso, prima che l’attività sia ben avviata. Personalmente non ho alcuna esperienza nella gestione di attività prettamente commerciali legate all’ornitologia, pertanto quel che vado a scrivere riguarda sempre il settore del “tempo libero”, ossia quella importante fetta di vita che le persone dedicano alla propria passione. Perché l’ornitologia non è un hobby! Attenzione… ci si confonde spesso. L’ornitologia è una passione! La differenza tra questi due concetti è minima ma sostanziale, anche se a volte l’uno può sfociare nell’altro. Qual è la differenza? Semplice: l’hobby è quell’attività di puro relaxe divertimento che un individuo svolge la domenica mattina, o quando a lui è più gradito. La passione è un’attività a cui si dedica tantissimo tempo e che, una volta avviata, non puoi esimerti dal gestire e portare avanti al meglio. Se per un giorno non si vuole andare a giocare a golfo non si vuole finire di costruire un modellino di nave di legno, possiamo tranquillamente evitare di farlo... al contrario, quando si gestisce un allevamento, se anche non a scopo di lucro, non ci si può permettere di dire: “Oggi non ci vado”, oppure “Oggi non mi va di alzarmi, perciò resto a letto”. Questa è la differenza tra hobby e passione. L’ornitologia, quindi, è una passione, come l’avicoltura, la cinofilia e tutti gli altri settori che riguardano la gestione, la tutela e la cura di esseri viventi. Nostro dovere è indirizzare i più giovani verso queste sane attività, senza nessuna caparbia insistenza, che può essere solo controindicata in alcuni casi. Chi vorrà perseguire la strada dell’allevamento si saprà mostrare attento, coinvolto e non si farà certo pregare per seguire le orme di chi può insegnare. Potrei citare tanti casi vissuti direttamente, ma ne voglio raccontarne uno su tutti. Aurora Travaglini è il nome di questa bambina, la mia nipotina. Una bimba intraprendente, di grande intelligenza, con una grande sensibilità ed un amore sfrenato nei confronti degli animali. Lei ha quella naturale attitudine ad allevare, quell’amore per gli animali che le nasce spontaneo e verso il quale nessuno l’ha mai indirizzata. Da dove arrivino questi talenti è un mistero, ma, come abbiamo detto, lo stesso vale per chi trova ispirazione negli 88 tasti di un pianoforte. Aurora mi ha sempre dimostrato il suo interesse per i canarini. Fin da piccolissima mi ha sempre bombardato di domande, cercando di capire il più possibile come si allevano questi volatili. Anni fa partecipò, su mio consiglio, alla competizione per bambini organizzata dall’Associazione Pratese Ornitologica, nell’ambito della Mostra Ornitologica “Volando”, tenutasi a Quarrata (Pistoia), ottenendo il suo tanto ambito premio.
Da quell’evento il suo interesse è sempre aumentato, gli animali sono sempre stati la sua “ossessione”. Da allora ogni tanto la porto a farmi visita in allevamento, soprattutto durante la stagione riproduttiva, così da palesare i canarini in tutta la loro bellezza, con i piccoli nel nido da poterle mostrare, esperienze che esaltano lo splendore della natura ai massimi livelli. Il suo stupore nel vedere i nidiacei muoversi nei nidi è indescrivibile. Il giorno 28 aprile, al compimento dei suoi 10 anni, le ho regalato i suoi primi canarini. Ricordo che mio padre mi fece lo stesso regalo quando io compii la stessa età e quel dono ha letteralmente condizionato tutta la mia vita. Il “contagio”, dunque, ha avuto inizio. L’effetto catalizzatore è stato innescato con quella gabbietta passata dalle mie mani alle sue. Penso e spero che questa passione
La piccola Aurora Travaglini possa perdurare in lei, esattamente come è successo per me. Il sunto di questa mia condivisione è quello di incitare tutti voi, amici e colleghi allevatori, a diffondere il più possibile questa nostra passione per l’ornitologia, per permettere a nuovi aspiranti allevatori, come la piccola Aurora, di trovare la propria strada... e chissà, un giorno, di insegnare a loro volta a chi verrà poi. D’altronde, si sa, in molti casi l’allievo supera il maestro. L’entusiasmo per l’ornitologia continuerà a perdurare e questa nostra meravigliosa passione non potrà temere l’inarrestabile trascorrere degli anni. Come asserì lo scrittore americano Christian Nestell Bovee: “Una passione genuina è come un torrente di montagna: non ammette ostacoli, non può scorrere all’indietro, deve andare avanti”.