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Norwich: Canarino secolare

testo e foto di SERGIOPALMA

Una grande tradizione vecchia di centinaia di anni ed una lunga passione degli allevatori inglesi ci hanno tramandato questa straordinaria razza di Canarini. Il Norwich, attualmente poco allevato in Italia, dovrà comunque essere preservato attraverso le motivazioni e stimolazioni che il Club Italiano del Canarino Norwich, magistralmente presieduto da Antonio Beretta, sta cercan - do di suscitare. Ottima iniziati va è l’organizzazione in maniera itinerante di mostre specialistiche e collaborazioni con le Associazioni che di volta in volta le richiedono. Saggia fu la decisione di non fossilizzarsi su una sola, pur se prestigiosa, location. La Razza non è semplice da allevare, né da selezionare. Ma per quanti ne apprezzano la bellezza, studiando, amando e condividendo con entusiasmo l’allevamento secondo conoscenza, coscienza e naturalezza, questo canarino dovrebbe rappresentare per tutti gli allevatori una sfida, la filosofia del riuscire e del mettersi in gioco trasformando i propri allevamenti in veri e propri laboratori di arte viva. Ritengo altresì che la propensione ad allevare il Norwich non possa essere legata al semplice ritorno economico, che è comunque necessario per poter alleviare le sofferenze economiche che un allevamento potrebbe dare all’economia familiare. Importante è che l’economia non diventi il primo obiettivo dell’allevare. L’allevamento deve essere supportato da una grande passione e dal voler allevare soggetti sani ed equilibrati all’interno dei dettami dello standard, imponendoci di ridurre gli aspetti negativi del nostro ceppo e di esaltare quelli positivi. Oggi non basta riuscire ad ottenere una

Una Razza non semplice né da allevare, né da selezionare

nidiata di quattro soggetti per fregiarsi del titolo di allevatore di Norwich ma necessita competenza, oltre che nella tecnica di riproduzione, anche nella scelta dei soggetti per taglia, piumaggio e altre caratteristi - che della razza. Persone che solo per monetizzare allevano senza alcuna competenza Norwich, o anche altre razze che al momento il mercato richiede, farebbero meglio a lasciare, per il bene di tutto il settore della canaricoltura. Non voglio essere critico verso niente e nessuno, quanto piuttosto stimolare a riprendere in mano il senso delle cose e a valorizzare il senso etimologico dell’essere allevatore, prima, e gruppo o Club che dir si voglia, poi. Bisogna darsi una regola primaria, cioè rispettare la storia della Razza e concorrere nella divulgazione della stessa, oggi più che mai a rischio rarefazione, considerando anche la particolare congiuntura economica ed un sempre ed inesorabile innalzamento dell’età media degli allevatori del Norwich. Questo porta ad un loro naturale decremento numerico. Troppe volte si ha a che fare con allevatori “meteore” in questa razza, persone che, raggiunti obiettivi espositivi di modesta portata, credono di monetizzare i risultati in maniera spropositata, urtando poi la realtà. Questi mi fanno più volte porre la domanda: si tratta di ornitofilia oppure “ornitofollia”?

Soggetto in fase di svezzamento

Come detto sopra, il Norwich ricopre uno spazio veramente limitato: antichissima razza, viene puntualmente surclassato numericamente, nelle varie esposizioni ornitologiche, da altre razze, quali il Lizard, lo Yorkshire, i Fife Fancy, il Border e il Gloster. Addirittura l’Irish Fancy, uno degli ultimi arrivati, supera il Norwich. A chi l’onere di far tornare il Norwich ai fasti di qualche lustro fa, se non a noi “datati” allevatori? La mia esperienza ventennale con questa razza mi porta a suggerire, a coloro che desiderano iniziare l’allevamento del Norwich, di porre la scelta dei riproduttori con la tecnica della compensazione, cioè scegliere un grande maschio ed una femmina piccola, oppure due soggetti mediamente grandi. Comunque, nell’eventualità in cui non si dovesse disporre di due soggetti di circa 16 cm, bisognerebbe prediligere l’approssimazione a tale grandezza da parte del maschio. Questo dovrà avere anche un buon lipocromo e delle buone rotondità, con una testa ben tonda da qualunque parte la si osservi. Bisogna evitare fronti schiacciate o colli lunghi. La femmina deve eccellere nel tipo e con buona qualità del piumaggio, poiché normalmente è proprio quest’ultima a trasmettere i caratteri TIPO e PIUMAGGIO. La taglia ed il colore ven - gono trasmessi dal maschio. Logicamente, è inutile soffermarsi a dire che le coppie dovranno essere formate da un intenso ed un brinato, evitando intensi a piuma dura o brinati a piuma lunga e soffice. Bisogna osservare bene la carica lipocromica e la tessitura del piumaggio per diminuire o evitare del tutto la possibilità di formazione di lumps. Nello scegliere i riproduttori, tra un soggetto dal buon piumaggio ma dal tipo scarso ed uno con le caratteristiche opposte, io sceglierei sicuramente il buon piumag - gio. Indubbiamente non sarà facile ricostruire un buon tipo, ma almeno i miei amati non saranno afflitti dalle devastanti cisti. Anche se io aborro gli accoppiamenti tra brinati, questo si potrebbe fare solo quando fossimo in possesso di ottimi piumaggi; si avrebbe l’opportunità di aumentare la taglia del nostro Norwich. Invece, l’accoppiamento tra intensi si potrebbe Femmina riproduttrice

osare quando il piumag - gio è troppo lungo e scarso di lipocromo, il quale ci intima di incrementare il colore stesso. Con questo accoppiamento aspettiamoci però una diminuzione della taglia in maniera considerevole. Ai neofiti della Razza, consiglio di accaparrarsi due o tre femmine con un maschio, esigendo, possibilmente, la presenza di un sog - getto verde o tre quarti verde per sostenere un piumaggio che potrebbe diventare cadente. A coloro i quali doves sero piacere i bianchi, non consiglio di accoppiarli tra di loro, poiché questo causereb - be una riduzione di taglia ed una degenerazione del piumaggio. Quanto al fatto che il piumaggio bian co, si dice, porti ad una slavatura del lipocromo, questo è assolutamente falso. Una volta acquisiti i soggetti, e prima dell’inizio della stagione cove, bisogna tolettare le piume della cloaca dei soggetti, sia maschi che femmine; questo per favorire l’accoppiamento e quindi la fecondazione delle uova, che altrimenti, a causa del folto piumaggio, non riuscirebbe o, qualora riuscisse, si avrebbe una bassissima percentuale di uova feconde. La scelta della coppia fissa è una garanzia per la fecondazione delle uova. Personalmente l’accoppiamento al salto (ovvero un maschio con più femmine) non mi è mai riuscito. L’uso delle balie è consigliato; io personalmente uso dei meticci tra Norwich ed altre razze quali Lizard o Fife Fancy. O anche Irish Fancy ed altre razze che normal - mente allevo. Non condivido la scelta da parte di qualche allevatore di non colorare i giovani Norwich. Non a caso questo canarino era definito in età Vittoriana ed ancora adesso

“Bull-finch” o “Fire-ball”. Per chi non volesse usare i coloranti sintetici in commercio, si potrebbero tranquillamente usare, fornendole giornalmente, rape rosse (reperibili anche cotte) schiacciate ed amalgamate al pastone, peperoni rossi, farina di peperoni ma anche pomodori e carote. Consiglio inoltre di non affollare molto i gabbioni per lo svezzamento dei giovani Norwich in quanto questi, vigorosi, tendono a beccarsi per imporsi quali dominanti. Se tra di loro si strappano le piume aumenta la possibilità di formare lumpsda trauma. Per la scelta dei riproduttori, dovremmo seguire il seguente criterio: 1) petto largo e tondo con una curva che, partendo dalla base del brevissimo e robusto collo, chiude, come disegnata con un compasso, sull’attaccatura della coda; 2) dorso largo e con bombatura appena accennata sul dorso, che rende i soggetti potenti; 3) testa tonda da qualsiasi angolo la si osservi, con fronte moderatamente alta; 4) ali chiuse sul codione e corte; 5) coda corta e con penne ben chiuse; 6) zampe corte ed attaccate indietro. Peculiarità meglio indicate nel disegno 1. La larghezza nel Norwich dovrebbe essere quanto più vicina alla lunghezza, coda esclusa. Infine, per ricapitolare, rifacendomi agli insegnamenti ricevuti da Tom Sharland (allevatore e Giudice Inglese del Canarino Norwich, oggi non più tra noi) e all’esperienza acquisita, mi permetto di dare alcuni suggerimenti su cose da fare e da non fare negli allevamenti di canarini, in generale, e in quelli di Norwich, in particolare:

Cose da fare a) Accoppiare sempre Intenso per Brinato; b) Accoppiare solo canarini che non hanno sbuffi di piume debordanti sui fianchi tanto da inglobare le ali; c) Accoppiare canarini che hanno una buona carica lipocromica; d) Fare incubare le uova alle femmine di Norwich e tentare ogni anno di far allevare loro i piccoli, ponendo sempre attenzione a spostare i piccoli a balia quando ci si accorge che la femmina non imbecca; e) Ricordare sempre che il Norwich è uno dei Canarini di grossa taglia e che, quindi, ha bisogno di molte proteine durante la fase di crescita; f) Cercare di far mutare in maniera veloce, senza false mute, per evitare inutili stress e, quindi, far aumentare il rischio dei lumps; g) Mantenere sempre alto il livello di igiene del locale di allevamento per evitare inutili dispiaceri; h) Riportare tutti i nuovi nati nel relativo registro di allevamento per evitare confusione negli accoppiamenti e selezionare in maniera consapevole; i) Ricordarsi che ai successi esposi - tivi contribuisce anche la gestione igienico-nutrizionale; j) Ricordarsi di pulire, tagliando le piume dalle parti cloacali dei soggetti, evitando di strapparle.

Cose da non fare 1) Ricordando che il Norwich è un canarino con il piumaggio abbondante, non bisogna far fare loro il bagno dopo le 12:00, perché potrebbero non asciugarsi fino a sera. Il livello dell’acqua nella vaschetta da bagno non deve superare i 10-12 mm. 2) Non accoppiare prematuramente i soggetti, si esporrebbero ad inutili stress; 3) Non ingabbiare nelle mostre Norwich non in perfette condizioni di salute e, comunque, non far gareggiare un soggetto in più di due mostre al mese; 4) Non far ingrassare i maschi durante la preparazione alle cove, si evitano così tante uova chiare; 5) Non far deporre più di tre volte, durante l’anno, le femmine; 6) Non usare la cantaxantina per la colorazione se si vogliono evitare colorazioni color mattone; 7) Non fornire molti semi grassi ai soggetti (i Norwich tendono ad accumulare grasso)

Disegno 1

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