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Livorno, amica della Famiglia Per il bene della città, tutelare la famiglia Quattro proposte concrete di intervento 1. Tutela della vita umana. Servizi socio sanitari pubblici e privati per la promozione della maternità e della paternità, sostegno economico alle famiglie con neonati La vita umana è tutelata dalla Costituzione, dalle leggi dello Stato, dall’Unione Europea. Il principio irrinunciabile di qualsiasi politica orientata al benessere della popolazione non può prescindere dal diritto fondamentale alla vita proprio di ciascun essere umano. Vanno quindi evidenziati ed attuati interventi di sostegno alla vita a cominciare dal suo concepimento, nel suo svilupparsi, e sino alla sua fine naturale. Tutelare la vita, incentivare il coraggio di generare figli, sostenere i genitori nell'affascinante avventura dell'educazione dei figli sono fattori che aumentano il benessere di tutta la società. Occorre quindi promuovere politiche di incentivo alla natalità, di estensione dei servizi per la prima infanzia, di assistenza alle famiglie bisognose e di quelle con disabili, di sostegno alle donne in gravidanza che necessitano di accoglienza (valorizzando, ad esempio, il progetto Mamma Segreta realizzato dalla Regione Toscana), di promozione dell'istituto dell'adozione e dell'affido familiare. Nella limitatezza delle risorse disponibili, occorre riqualificare la spesa destinata al sociale e riequilibrarla a favore delle giovani generazioni per offrire una prospettiva di futuro alla città. 2. Politiche abitative familiari Integrazione nel piano regolatore degli interventi di politiche abitative familiari, di urbanistica ambientale, di individuazione degli spazi associativi per i giovani e per lo scambio intergenerazionale, di accesso ai servizi La città a misura d’uomo e di famiglia è un progetto sostenuto dall’Associazione nazionale comuni italiani (Anci). Negli strumenti di pianificazione urbanistica devono essere introdotti strumenti per migliorare la vivibilità della nostra città, partendo dal principio che la famiglia deve essere posta al centro della società. Ciò comporta che l'amministrazione comunale sia attenta a tutti gli aspetti attinenti alla vita delle famiglie come le scuole, la formazione, la conciliazione famiglia/lavoro, i trasporti, l’arredo urbano, l'ambiente cittadino. In questo senso promuove, incentiva e sostiene tutte le iniziative, anche non pubbliche, che mirino ad agevolare lo sviluppo armonico delle famiglie, soprattutto di quelle che vivono situazioni di maggiore difficoltà, come le famiglie con disabili e quelle molto numerose, e che rischiano di essere coinvolte nel fenomeno delle nuove povertà 3. Introduzione di misure di equità familiare nella fiscalità comunale attraverso la revisione delle soglie Isee, l’applicazione della Tares, la modulazione delle rette comunali e delle imposte locali secondo un principio di equità che agevoli le famiglie con carichi familiari, con disabili e le famiglie numerose. Le amministrazioni comunali stabiliscono l’ammontare delle addizionali comunali Irpef e Imu, le tariffe per i servizi e i rifiuti (Tares), quelle per i trasporti, le soglie dell’Isee per l’accesso ai servizi erogati dal Comune in ambito sanitario, sociale, socio-sanitario, tenuto conto delle opportunità consentite dalle leggi promulgate dal Parlamento e/o dalla Regione. I Comuni possono contribuire efficacemente a promuovere il benessere sociale attraverso la valorizzazione della famiglia in quanto portatrice di interessi, istanze economiche. Occorre quindi rafforzare e rimodulare le misure specifiche per il calcolo dei carichi familiari, per le famiglie con figli numerosi, con disabili a carico, con neonati, con bimbi in età scolastica. Tra queste sembra opportuno far riferimento anche al Fattore Famiglia, già adottato da alcune amministrazioni locali in Italia, quale elemento di valorizzazione della risorsa familiare nell’ambito dell’economia complessiva dell’ente pubblico. 4. Interventi di integrazione culturale per l’accoglienza e la multiculturalità della società La società multiculturale in continua evoluzione non può lasciar fuori dall’attenzione dei Comuni le famiglie degli immigrati. Questi cittadini, che hanno il dovere di rispettare i principi della Costituzione italiana, devono godere, come tutti gli altri, di servizi a misura, a partire dalla possibilità di capirsi nel mettersi in relazione con l'ente locale. Quindi occorre che le amministrazioni locali promuovano iniziative concrete per arrivare a una vera città dell’accoglienza.


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