IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
24 febbraio 2013
di mons. Alberto Ablondi
redo proprio che, per salvare la giusta missione della Chiesa e per «C rispettare i giusti limiti, il vero compito di ogni partito, dobbiamo tutti assumerci un doppio impegno. Dobbiamo ridare alla Chiesa l’autorità di annunciare un Dio che ama l’uomo e lo vuol far crescere sotto ogni aspetto, spirituale e materiale, personale e sociale. E ancora, tutti dobbiamo impegnarci a dare ai partiti, a tutti i partiti, solo la loro giusta competenza. Essa per un cristiano naturalmente, è quella di organizzare la città terrena in tanti modi, che possono essere anche molto diversi, ma mai in sostituzione e mai in contrasto con i principi di fede. Proprio perché la fede che la Chiesa propone, comincia prima di ogni partito, quando mi illumina sul motivo del mio esistere; perché la fede è più completa di ogni partito quando mi aiuta a vivere da uomo l’amore e il dolore; ed è anche più aperta di ogni partito perché mi fa guardare al di là di questa vita» “Un partito non sia Chiesa- Una missione d’accoglienza, 1980”
La Diocesi andrà in pellegrinaggio al soglio di Pietro e forse incontrerà il nuovo Pontefice
Le dimissioni di Benedetto XVI L’INTERVISTA
LE PAROLE DEL PAPA DIRETTE AL CUORE DELLA GENTE Luca Collodi racconta la scelta della Radio Vaticana
Il 10 aprile a Roma incontreremo il Papa enedetto XVI si è dimesso da pochissimi giorni, il Papa per la prima volta da molti secoli lascia il soglio di Pietro prima della sua morte e già dopo così poche ore, l’attenzione si volge sul nuovo Papa. Questo è molto significativo. Sta a indicare chiaramente che nella Chiesa gli uomini passano, Cristo e la sua Chiesa rimangono. Grazie, grazie, grazie a Joseph Ratzinger per il suo Pontificato ma nella Chiesa non è importante il leader religioso chiunque esso sia ma il Vicario di Cristo, il Papa, chiunque esso sia. Passa la scena di questo mondo con tutti i suoi attori, anche i più grandi, Cristo rimane. La barca della sua Chiesa affronta i flutti di ogni tempo guidata dal Dolce Cristo in Terra, dal Vicario di Cristo, dal Papa, da colui che lo Spirito Santo attraverso il Conclave sceglierà. Anche gli osservatori esterni rimangono stupiti da quello che avviene nel Conclave, emergono sempre uomini più grandi degli elettori, il Conclave, scrive un settimanale laico, è capace di individuare incredibilmente sempre personaggi straordinari, Karol Wojtyla prima, Joseph Ratzinger ultimamente. Noi sappiamo che è lo Spirito Santo a individuare e a scegliere e pertanto il fatto non ci stupisce affatto. Viviamo quindi nella fede questi giorni
B
straordinari nella sua bellezza e nella sua grandezza per la Chiesa, il mondo intero, l’intera umanità. La primavera è prossima. Andiamo incontro alla primavera sicuri come ci ricordano le Scritture che “stolto è colui che reputa migliori i giorni passati”. La primavera è imminente. Lo sarà per il mondo e la
Chiesa con il nuovo Pontefice, lo sia anche per ognuno di noi grazie all’incontro con l’Amore in questo tempo di Quaresima. La primavera sta sbocciando, la Pasqua è vicina, la morte è vinta, Cristo guida e guiderà sempre la sua Chiesa, le porte degli Inferi non prevarranno. Il 10 aprile incontreremo il Vicario
di Cristo a Roma e rinnoveremo la nostra fede sulla tomba di Pietro, ringrazieremo il Signore per Joseph Ratzinger il quale ci lascia una Chiesa più libera di fronte alle sue storiche abitudini , più purificata e radicata nella fede in Cristo. Grazie caro Papa, arrivederci al 10 aprile carissimo Papa. + Simone, Vescovo
La parola ai GIOVANI CATTOLICI
Un gesto apprezzato ll’indomani dell’annuncio del Santo Padre,abbiamo raccolto le impressioni, le Asensazioni, di alcuni giovani in merito al suo gesto: I: «La prima impressione che ho avuto è stata più "sentimentale": se prende una decisione così importante deve stare e essere stato davvero male. Poi è subentrato il cinismo:chissà cosa c’è dietro. Comunque è un atto coraggioso e sincero di una persona che non nasconde le sue debolezze e che sceglie la strada più difficile perchè sarebbe stato più facile lasciare in mano a collaboratori e rimanere Papa di figura». Silvia: «Sul momento sono rimasta di stucco: il primo è stato un pensiero un po’ scoraggiante ma come? Perchè? Però credo che sia giusto che sia libero di lasciare il posto a qualcuno se non se la sente». Francesco: «E’ sempre stata una persona che ragionava con la sua testa e che pesava molto quello che doveva dire o fare. Ha preso una decisione che ha ritenuto corretta, infatti ha voluto fare il Papa fino alla scadenza e non lasciare il papato nelle mani di altri (consiglieri o altri della curia) come era stato come negli ultimi tempi di Woytila, Papa solo come carica. Appena ha visto che le forze mancavano ha preferito lasciare ad un altro che potrà anche lui avere saldamente in mano la guida della Chiesa. C’è da dire che per uno che ha sempre parlato di relativismo e religiosità che andava persa, ha fatto una cosa molto laica.Lo rispetto come persona e come cattolico lo ringrazio perchè ha avuto il coraggio di fare una cosa del genere dando la possibilità ad un nuovo Papa di guidarci nel pieno delle forze». Giulia: «In un primo momento ci sono rimasta male, anche alla luce del Vangelo della domenica precedente il cui messaggio era "Non temere": ma come se lui, il Papa, non si affida alla Provvidenza, come posso fare io ad avere speranza? Poi, ripensandoci, capisco che è un uomo di una certa età, che inizia ad avere dei limiti fisici ed a livello spirituale probabilmente ha sentito di non essere più in grado di guidarci».
uca Collodi, giornalista livornese, LVaticana direttore del canale italiano di Radio è stato uno dei primi a conoscere la notizia delle dimissioni del Pontefice. Lo abbiamo raggiunto per un’intervista flash. Come avete vissuto in radio il momento delle dimissioni del Papa? Eravate in allarme o è stato un fulmine a ciel sereno anche per voi? Qual è stata la prima cosa che avete fatto saputa la notizia? «A caldo c’è stato un attimo di incertezza per questa notizia così sconvolgente. Poi però la notizia è rimasta "coperta" fino al pronunciamento del Papa in latino. A dire la verità in radio era nota, a livello di direzione, già dal mattino, ma abbiamo fatto la scelta di far parlare il Papa, senza colpi mediatici. Una scelta difficile, ma condivisa e ritenuta giusta: lasciare al Papa l’annuncio, senza mediazioni mediatiche, perché le sue parole arrivassero più dirette, al cuore delle persone, perché restassero più impresse nella memoria di tutti, pronunciate direttamente dalla sua bocca. Terminata la lettura del documento da parte del Papa, alle 12, dopo pochi minuti dal dispaccio Ansa, abbiamo trasmesso un’edizione speciale del Radiogiornale e a seguire dalle 12.15 alle 14 uno speciale con il briefing di padre Lombardi dalla Sala stampa, il primo, a caldo, poi due interviste allo storico Franco Cardini, e all’Arcivescovo di Chieti, mons. Bruno Forte, teologo. Alle 14, una nuova edizione del radiogiornale. Ma non abbiamo voluto stravolgere il palinsesto del canale italiano». Tu lavori in Vaticano da tanti anni...cos’hai pensato? E come vedi i prossimi mesi? «Personalmente, ritengo che le dimissioni del Papa dal Pontificato rappresentino un grande, enorme, gesto di fede di Benedetto XVI che affida la Chiesa, tutta, a Dio, ma anche un forte atto di governo della Chiesa. Certo, abbiamo cercato di capire cosa dice al riguardo il Codice di Diritto canonico, e ripercorso parte della storia della Chiesa, dove troviamo casi simili ma non uguali di dimissioni papali, non solo di Celestino V» E in Vaticano come si vive questo momento? C’è stato sconcerto? E adesso? Solo fermento organizzativo per il Conclave o qualcosa di più? «Non c’è ancora fermento, anche perché il Papa è regnante, in salute e il Pontificato non è ancora finito. Non c’è sconcerto, ma grande ammirazione e affetto per il Papa, capace di un gesto di straordinaria umiltà, che dovrebbe far riflettere, tra l’altro, tanti politici e potenti dei nostri giorni. Si penserà al Conclave solo dal 1° Marzo e si ipotizza che le sessioni siano fissate intorno al 15 marzo. Certamente sono convinto che, un gesto di enorme significato come quello deciso dal Santo Padre, porterà, ma è una mia opinione personale, ad un Conclave altrettanto ricco di significato per la Chiesa del Terzo Millennio». c.d.