La Settimana n. 9 del 3 marzo 2013

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IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi

Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

3 marzo 2013

uanto è difficile vivere tutti i tempi della Chiesa! È difficile accoQ gliere una "Parola" che la Provvidenza ha pronunciato nel passato e collegarla alle situazioni che sperimentiamo nel presente; è difficile dall’oscurità degli episodi quotidiani aprirsi costantemente al futuro del compimento finale; come non è facile vivere cristianamente il presente facendo in esso incontrare la Parola di Dio e la vita, Cristo è quest’uomo: occorre infatti uno sforzo di apertura che, accogliendo nell’oggi il passato con le sue ricchezze umane e divine, lo salva dal tradizionalismo e fa del futuro, in cui Dio mi aspetta, una speranza, non un sogno che mi aliena la vita. “Assenti al presente della Chiesa e dell’uomo (Lettera pastorale per la Quaresima 1972) - Una missione di Accoglienza”

Tempo di Quaresima

Con le opere ti mostrerò la mia fede a celebrazione della Quaresima, nel contesto dell’Anno della fede, ci offre una preziosa occasione per meditare sul rapporto tra fede e carità. Così inizia il Messaggio del Santo Padre per la quaresima di 2013. Seguendo questa indicazione, intendiamo farci guidare in questo periodo dalle parole di Giacomo “con le mie opere ti mostrerò la mia fede”, alimentando il nostro quotidiano con l’ascolto della parola, la condivisione con i poveri ed uno stile sobrio di vita. Per questo abbiamo bisogno di condividere, di metterci in ascolto, di comprendere, per trovare, soprattutto nei fratelli in difficoltà, quel frammento della grandezza e della forza di Dio di cui abbiamo bisogno. Diventa così il modo di rafforzare ed esercitare la fede, nel presente anno ad essa dedicato. Un cammino di Quaresima, dunque, in cui vivere con più intensità queste dimensioni.

L

LA PREGHIERA All’invito alla preghiera personale, si aggiunge un impegno di preghiera comunitaria che le Caritas parrocchiali potrebbero promuovere ed offrire alle loro Comunità. Mezzora di Adorazione settimanale, con un invito alla rilettura della Parola della liturgia domenicale, lasciando poi spazio all’adorazione dell’eucaristia. Nel periodo che ci porterà alla elezione del nuovo pontefice, non facciamo mancare la nostra preghiera quotidiana e, nella preghiera della liturgia domenicale, eleviamo le nostre umili e insistenti preghiere affinché illumini l’animo dei cardinali che dovranno eleggere il nuovo Papa. DIGIUNO Spesso la nostra vita è alla

ricerca di sicurezze, di comodità, di agiatezza, lasciandosi guidare soltanto dai criteri umani. La logica di Dio ci spinge a credere che è nella nostra debolezza che si manifesta la pienezza e la potenza di Dio. Guardiamo allora alle parole di Isaia: “Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel

vestire uno che vedi ignudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Isaia 58,6-8). Il digiuno di questa Quaresima può divenire una luce che ci aiuta a recuperare la sobrietà di vita. CARITÀ Solidali con le persone solidali con la storia. La preghiera fa nascere il desiderio di ascoltare la storia dell’altro e spinge ad impegnarci con

responsabilità nella carità, nella solidarietà, riconoscendo una comune fraternità. Per l’esercizio della carità si propongono le intenzioni di Quaresima di questo anno: 1) fondo solidarietà per le famiglie; 2) Casa Accoglienza per malati gravi in disagio sociale; 3) Una Scuola elementare a Chikopelo. Il Signore ci aiuti a convertire il nostro cuore. Un fraterno saluto da suor Raffaella Spiezio e dal diacono Enrico Sassano

INTENZIONI PER LA RACCOLTA DELLA QUARESIMA DI CARITÀ 2013 1.Fondo solidarietà Famiglie e Lavoro Come ricorderete, lo scorso anno abbiamo costituto un Fondo solidarietà Famiglie e Lavoro. Il fondo sta svolgendo la sua funzione di sostegno sia per i casi che si presentano alla Caritas e, soprattutto, per quelli che le parrocchie presentano, non essendo in grado di farvi fronte da sole. È necessario continuare questa "opera segno" per i motivi che tutti sappiamo e per questo occorre rifinanziarlo. Sperando che il 2014 porti reali miglioramenti alle famiglie, vogliamo dunque mantenere per quest’anno il Fondo incrementandolo con parte delle raccolte della Quaresima di Carità e con le offerte che potranno pervenire per questa specifica circostanza: è anche un invito a finalizzare le scelte di sobrietà e di rinuncia di singoli, di comunità parrocchiali, di gruppi di famiglie, di associazioni ecclesiali, di gruppi caritativi, a questo scopo. 2.Casa Accoglienza per malati gravi in disagio sociale Un opera segno che, da qualche anno, ha iniziato un servizio nel nostro territorio è la Associazione La Casa Accoglienza onlus che ospita, in forma gratuita, persone affette da varie malattie croniche e gravi, che si trovano anche in una situazione di disagio sociale importante. L’Associazione La Casa, per far fronte alle spese di gestione della struttura, non ha entrate se non quelle derivanti dalla carità di singole persone. La Fondazione Caritas si avvale spesso della struttura, alla quale invia casi di persone che corrispondono alle caratteristiche richieste dalla finalità indicata e che diventano spesso ospiti di tale struttura. Per rafforzare e sostenere questa collaborazione, una parte del ricavato della Quaresima di Carità verrà destinata a questa opera, proponendo alla Comunità diocesana di contribuire anche attraverso forme di volontariato che permettano di rendere più bassi possibile i costi di gestione. 3.Educare alla mondialità - Una Scuola elementare a Chikopelo Il Vescovo Simone, ha espresso l’intenzione di far crescere il rapporto fra la nostra Diocesi e quella di Dodoma. È in atto un progetto, promosso dalle due diocesi, la costruzione di una Scuola Elementare nel villaggio di Chikopelo Bwawani, per evitare che circa 500 bambini debbano fare 15km al giorno a piedi per frequentare la scuola nel villaggio vicino. La struttura muraria è già finanziata dalla CEI, grazie all’interessamento di mons. Giusti; è necessario trovare i fondi per l’arredamento interno. Come Comunità diocesana, attraverso la raccolta della Quaresima di Carità,ci proponiamo di finanziare il necessario per due classi composte da 45 bambini ciascuna comprendenti: n. 30 banchi a tre posti, n. 2 cattedre, n. 2 sedie per i maestri, n. 2 armadi per i libri (i libri scolastici sono della scuola e non vengono portati a casa).

La lettera dei responsabili della Carità: «Abbiamo bisogno di condividere, di metterci in ascolto, di comprendere, per trovare, soprattutto nei fratelli in difficoltà, quel frammento della grandezza e della forza di Dio di cui abbiamo necessità. Diventa così il modo di rafforzare ed esercitare la fede, nel presente anno ad essa dedicato. Un cammino di Quaresima, dunque, in cui vivere con più intensità queste dimensioni»

LINEA di Pensiero di Luca Lischi

La vita vince la crisi Indicazioni per la politica di domani el 2014 ci sarà ancora un boom di ragazzi sui N banchi di scuola, in particolare alle elementari. E’ l’effetto immigrazione che rende la crescita costante dal 2008. Del resto l’ultimo censimento ha registrato un’onda di stranieri che supera i 4 milioni. Gli stranieri fanno figli e la loro presenza si sviluppa dove c’è maggior disponibilità di lavoro. Nel 1990 nascevano meno di 10 mila bambini stranieri ed oggi ne nascono 80 mila e la scuola deve accoglierli. Tra i tanti problemi del nostro paese c’è l’incapacità della politica di tener conto delle previsioni demografiche per fare programmazione. Siamo sommersi di dati ma essi sono utilizzati solo per fugaci presentazioni e proclami, poi rimangono chiusi nei cassetti e senza programmazione si compiono scelte… a breve termine. Eppure la vita vince la crisi. Questo è il messaggio che deve trovare concretezza negli indirizzi politici. Stiamo vivendo in un periodo storico di profonda crisi etica e conseguentemente economica. Adesso occorre ripartire con vigore e la crisi, ogni tipo di crisi, può essere vinta se si mette in atto la cultura della vita. La famiglia costituisce la prima cellula fondamentale. Essa precede lo Stato. E’ nella famiglia che nasce la vita. E allora senza indugi occorre ripartire da questa fondamentale cellula. Dare speranza alle famiglie con azioni concrete quali il lavoro e la casa. Per favorire la nascita di nuove famiglie, capaci di generare figli per un futuro fecondo di vita, che infonda speranza per superare ogni crisi. La famiglia costituisce un luogo essenziale per la crescita della persona. E’ in essa che ogni persona matura se stessa, acquisisce la sua identità, proietta il suo futuro. E’ la famiglia che contribuisce a rendere le persone solide e forti. Investire nella famiglia è investire nel futuro. Quindi senza tentennamenti occorre favorire azioni che diano speranza alle famiglie e sostegno a quelle con figli. In particolare alle nuove famiglie. Ecco un primo punto da mettere al centro delle prossime attività politiche. Una reale attenzione ai giovani con azioni concrete che siano desiderose di favorire occasioni di lavoro, anche con salario minimo, ma sufficiente per poter godere di un piccolo tetto. C’è la primaria necessità di infondere vita in una società che ha messo in atto atteggiamenti predatori e difensivi.


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