IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi
Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
3 marzo 2013
uanto è difficile vivere tutti i tempi della Chiesa! È difficile accoQ gliere una "Parola" che la Provvidenza ha pronunciato nel passato e collegarla alle situazioni che sperimentiamo nel presente; è difficile dall’oscurità degli episodi quotidiani aprirsi costantemente al futuro del compimento finale; come non è facile vivere cristianamente il presente facendo in esso incontrare la Parola di Dio e la vita, Cristo è quest’uomo: occorre infatti uno sforzo di apertura che, accogliendo nell’oggi il passato con le sue ricchezze umane e divine, lo salva dal tradizionalismo e fa del futuro, in cui Dio mi aspetta, una speranza, non un sogno che mi aliena la vita. “Assenti al presente della Chiesa e dell’uomo (Lettera pastorale per la Quaresima 1972) - Una missione di Accoglienza”
Tempo di Quaresima
Con le opere ti mostrerò la mia fede a celebrazione della Quaresima, nel contesto dell’Anno della fede, ci offre una preziosa occasione per meditare sul rapporto tra fede e carità. Così inizia il Messaggio del Santo Padre per la quaresima di 2013. Seguendo questa indicazione, intendiamo farci guidare in questo periodo dalle parole di Giacomo “con le mie opere ti mostrerò la mia fede”, alimentando il nostro quotidiano con l’ascolto della parola, la condivisione con i poveri ed uno stile sobrio di vita. Per questo abbiamo bisogno di condividere, di metterci in ascolto, di comprendere, per trovare, soprattutto nei fratelli in difficoltà, quel frammento della grandezza e della forza di Dio di cui abbiamo bisogno. Diventa così il modo di rafforzare ed esercitare la fede, nel presente anno ad essa dedicato. Un cammino di Quaresima, dunque, in cui vivere con più intensità queste dimensioni.
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LA PREGHIERA All’invito alla preghiera personale, si aggiunge un impegno di preghiera comunitaria che le Caritas parrocchiali potrebbero promuovere ed offrire alle loro Comunità. Mezzora di Adorazione settimanale, con un invito alla rilettura della Parola della liturgia domenicale, lasciando poi spazio all’adorazione dell’eucaristia. Nel periodo che ci porterà alla elezione del nuovo pontefice, non facciamo mancare la nostra preghiera quotidiana e, nella preghiera della liturgia domenicale, eleviamo le nostre umili e insistenti preghiere affinché illumini l’animo dei cardinali che dovranno eleggere il nuovo Papa. DIGIUNO Spesso la nostra vita è alla
ricerca di sicurezze, di comodità, di agiatezza, lasciandosi guidare soltanto dai criteri umani. La logica di Dio ci spinge a credere che è nella nostra debolezza che si manifesta la pienezza e la potenza di Dio. Guardiamo allora alle parole di Isaia: “Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel
vestire uno che vedi ignudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Isaia 58,6-8). Il digiuno di questa Quaresima può divenire una luce che ci aiuta a recuperare la sobrietà di vita. CARITÀ Solidali con le persone solidali con la storia. La preghiera fa nascere il desiderio di ascoltare la storia dell’altro e spinge ad impegnarci con
responsabilità nella carità, nella solidarietà, riconoscendo una comune fraternità. Per l’esercizio della carità si propongono le intenzioni di Quaresima di questo anno: 1) fondo solidarietà per le famiglie; 2) Casa Accoglienza per malati gravi in disagio sociale; 3) Una Scuola elementare a Chikopelo. Il Signore ci aiuti a convertire il nostro cuore. Un fraterno saluto da suor Raffaella Spiezio e dal diacono Enrico Sassano
INTENZIONI PER LA RACCOLTA DELLA QUARESIMA DI CARITÀ 2013 1.Fondo solidarietà Famiglie e Lavoro Come ricorderete, lo scorso anno abbiamo costituto un Fondo solidarietà Famiglie e Lavoro. Il fondo sta svolgendo la sua funzione di sostegno sia per i casi che si presentano alla Caritas e, soprattutto, per quelli che le parrocchie presentano, non essendo in grado di farvi fronte da sole. È necessario continuare questa "opera segno" per i motivi che tutti sappiamo e per questo occorre rifinanziarlo. Sperando che il 2014 porti reali miglioramenti alle famiglie, vogliamo dunque mantenere per quest’anno il Fondo incrementandolo con parte delle raccolte della Quaresima di Carità e con le offerte che potranno pervenire per questa specifica circostanza: è anche un invito a finalizzare le scelte di sobrietà e di rinuncia di singoli, di comunità parrocchiali, di gruppi di famiglie, di associazioni ecclesiali, di gruppi caritativi, a questo scopo. 2.Casa Accoglienza per malati gravi in disagio sociale Un opera segno che, da qualche anno, ha iniziato un servizio nel nostro territorio è la Associazione La Casa Accoglienza onlus che ospita, in forma gratuita, persone affette da varie malattie croniche e gravi, che si trovano anche in una situazione di disagio sociale importante. L’Associazione La Casa, per far fronte alle spese di gestione della struttura, non ha entrate se non quelle derivanti dalla carità di singole persone. La Fondazione Caritas si avvale spesso della struttura, alla quale invia casi di persone che corrispondono alle caratteristiche richieste dalla finalità indicata e che diventano spesso ospiti di tale struttura. Per rafforzare e sostenere questa collaborazione, una parte del ricavato della Quaresima di Carità verrà destinata a questa opera, proponendo alla Comunità diocesana di contribuire anche attraverso forme di volontariato che permettano di rendere più bassi possibile i costi di gestione. 3.Educare alla mondialità - Una Scuola elementare a Chikopelo Il Vescovo Simone, ha espresso l’intenzione di far crescere il rapporto fra la nostra Diocesi e quella di Dodoma. È in atto un progetto, promosso dalle due diocesi, la costruzione di una Scuola Elementare nel villaggio di Chikopelo Bwawani, per evitare che circa 500 bambini debbano fare 15km al giorno a piedi per frequentare la scuola nel villaggio vicino. La struttura muraria è già finanziata dalla CEI, grazie all’interessamento di mons. Giusti; è necessario trovare i fondi per l’arredamento interno. Come Comunità diocesana, attraverso la raccolta della Quaresima di Carità,ci proponiamo di finanziare il necessario per due classi composte da 45 bambini ciascuna comprendenti: n. 30 banchi a tre posti, n. 2 cattedre, n. 2 sedie per i maestri, n. 2 armadi per i libri (i libri scolastici sono della scuola e non vengono portati a casa).
La lettera dei responsabili della Carità: «Abbiamo bisogno di condividere, di metterci in ascolto, di comprendere, per trovare, soprattutto nei fratelli in difficoltà, quel frammento della grandezza e della forza di Dio di cui abbiamo necessità. Diventa così il modo di rafforzare ed esercitare la fede, nel presente anno ad essa dedicato. Un cammino di Quaresima, dunque, in cui vivere con più intensità queste dimensioni»
LINEA di Pensiero di Luca Lischi
La vita vince la crisi Indicazioni per la politica di domani el 2014 ci sarà ancora un boom di ragazzi sui N banchi di scuola, in particolare alle elementari. E’ l’effetto immigrazione che rende la crescita costante dal 2008. Del resto l’ultimo censimento ha registrato un’onda di stranieri che supera i 4 milioni. Gli stranieri fanno figli e la loro presenza si sviluppa dove c’è maggior disponibilità di lavoro. Nel 1990 nascevano meno di 10 mila bambini stranieri ed oggi ne nascono 80 mila e la scuola deve accoglierli. Tra i tanti problemi del nostro paese c’è l’incapacità della politica di tener conto delle previsioni demografiche per fare programmazione. Siamo sommersi di dati ma essi sono utilizzati solo per fugaci presentazioni e proclami, poi rimangono chiusi nei cassetti e senza programmazione si compiono scelte… a breve termine. Eppure la vita vince la crisi. Questo è il messaggio che deve trovare concretezza negli indirizzi politici. Stiamo vivendo in un periodo storico di profonda crisi etica e conseguentemente economica. Adesso occorre ripartire con vigore e la crisi, ogni tipo di crisi, può essere vinta se si mette in atto la cultura della vita. La famiglia costituisce la prima cellula fondamentale. Essa precede lo Stato. E’ nella famiglia che nasce la vita. E allora senza indugi occorre ripartire da questa fondamentale cellula. Dare speranza alle famiglie con azioni concrete quali il lavoro e la casa. Per favorire la nascita di nuove famiglie, capaci di generare figli per un futuro fecondo di vita, che infonda speranza per superare ogni crisi. La famiglia costituisce un luogo essenziale per la crescita della persona. E’ in essa che ogni persona matura se stessa, acquisisce la sua identità, proietta il suo futuro. E’ la famiglia che contribuisce a rendere le persone solide e forti. Investire nella famiglia è investire nel futuro. Quindi senza tentennamenti occorre favorire azioni che diano speranza alle famiglie e sostegno a quelle con figli. In particolare alle nuove famiglie. Ecco un primo punto da mettere al centro delle prossime attività politiche. Una reale attenzione ai giovani con azioni concrete che siano desiderose di favorire occasioni di lavoro, anche con salario minimo, ma sufficiente per poter godere di un piccolo tetto. C’è la primaria necessità di infondere vita in una società che ha messo in atto atteggiamenti predatori e difensivi.
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TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
3 marzo 2013
Via Crucis per la Vita in cattedrale
«To kill or not to kill»
La parola alla... CARITAS
Pastorale della carità e del carcere Proseguono gli incontri di formazione dedicati alla pastorale della carità. Tanti i temi affrontati nei locali dei Salesiani ono già due gli incontri effettuati nell’ambito della pastorale della Carità alle 18 presso i locali parrocchiali dei Salesiani. Il primo tenutosi il 22 gennaio ha avuto come tema l’immigrazione e l’intento è stato quello di indagare le cause che portano a lasciare il proprio paese. Possono essere di vario tipo le condizioni che spingono a questa scelta: dalle zone soggette a catastrofi naturali da cui si è costretti a spostarsi perché ogni attività che permetta la sopravvivenza è impraticabile, a cause religiose legate all’impossibilità di praticare il proprio culto, cause sociali, etniche e politico-militari; situazioni in cui i diritti umani vengono fortemente violati .Tra le motivazioni personali è stato sviluppato il tema delle coppie miste collegato alla realtà livornese Il secondo incontro “Siamo in diversi”, a cura della Commissione handicap, a partire dalla parola ha sviluppato le idee che si affacciavano nella mente dei partecipanti. Che significati ha per noi la diversità? Come riusciamo a gestirla? Il racconto è stato improntato sulla condivisione dei tanti momenti proposti e condivisi nel desiderio di accettare la diversità come valore dell’accoglienza e diritto di ciascun uomo. Il prossimo incontro è previsto per martedì 5 marzo (sempre alle 18 ai Salesiani) e tratterà di “Diritto e cittadinanza”, vi aspettiamo numerosi per crescere insieme nel cammino della carità. V.V.
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e aggregazioni laicali in occasione Lperché della mostra su “Che cos’è l’uomo te ne ricordi ? Genetica e natura umana nello sguardo di Jérome Lejeune” predisposta in Cattedrale in occasione della Settimana per la Vita, hanno organizzato una Via Crucis per i bambini mai nati. Le 10 stazioni meditate facevano riferimento ad alcuni pensieri di Jérome Lejeune, medico e genetista che una volta scoperta la sindrome di Down dovuta non a una malattia venerea della donna come erroneamente si credeva, ma ad una alterazione cromosomica ed essendosi adoperato affinchè tutti gli embrioni avessero uguale dignità e rispetto perché vita gratuita da Dio donata, percorse la propria Via Crucis, rifiutato, osteggiato, deriso, contrastato, messo a tacere perché la verità del mistero della vita di ciascuno a immagine e somiglianza di Dio fosse eliminata. Significativa la frase: “To kill or not to kill, that is the question” pronunciata negli Stati Uniti quando si stava approvando l’aborto nei casi diagnosticati di sindrome di Down. La medicina che per millenni aveva combattuto a favore della vita, della salute, contro la malattia e la morte stava cambiando questi obiettivi, infliggendo 10 stazioni sentenze di meditate con morte alcuni pensieri anziché alleviare il del servo dolore. di Dio Jérome L’embrione non è un Lejeune, ammasso di medico cellule ma un essere e genetista, umano del scopritore quale della causa ricordare la della sindrome frase di Gesù: di Down “Qualunque cosa avrete fatto a uno di questi piccoli l’avrete fatto a me”. Don Giuseppe Coperchini, a conclusione della Via Crucis ha ricordato come l’uomo di oggi abbia perso il “senso della persona” perché sopraffatto dal desiderio di avere un uomo perfetto. Niente ci differenzia dai primitivi o dagli antichi spartani che dal Taigeto buttavano via i bambini non perfetti. Per noi cristiani però la Via Crucis del quotidiano non si ferma al dolore e all’annientamento, perché abbiamo nella Via Crucis di Cristo la certezza della vittoria sulla morte. Il dolore di Lejeune e il nostro dolore si trasforma pertanto in una Via Crucis di speranza perché al di là di questo dolore c’è la realtà di un Dio che ci ama, che è vittoria sul male, sul peccato, sulle delusioni, sull’egoismo e “nel silenzio del nostro Venerdì Santo risuona la voce del Signore che ci dice di vivere la nostra fede”. Le meditazioni sono state accompagnate dall’organo suonato dal maestro Giorgio Maroni e dalla voce della soprano Rosalia Gallardo con testi medioevali castigliani e dallo Stabat Mater. Monica Cuzzocrea
Ogni lunedì in Caritas un centro di ascolto per il carcere LA NUOVA REALTÀ SARÀ INTITOLATA A WALLY SELLER SGHERRI a Caritas Diocesana di Livorno rende Llunedì noto che dal giorno 4 Marzo ogni con orario dalle ore 15 alle 17 presso la sede di via delle Cateratte 13, sarà attivo il servizio del “Centro Ascolto Carcere” rivolto ai cittadini italiani e stranieri e alle loro famiglie. I volontari della Commissione Carcere segnaleranno le varie problematiche che emergeranno dai colloqui ai servizi, già operanti, di tutela legale, ascolto dei bisogni ecc. in particolare per
quanto attiene all’accompagnamento per il Ritorno Volontario Assistito rivolto agli stranieri che desiderano ritornare nel proprio paese di origine. Il Centro di Ascolto sarà intitolato a Wally Seller Sgherri, della quale ci preme ricordare l’impegno e la dedizione nel suo operato a favore dei carcerati in particolare nell’imminente 28 febbraio, 1° anniversario della scomparsa. M.U.
Invito alla MONDIALITÀ arissimi, C vi raggiungiamo per invitarvi ad un importante appuntamento, incontro di formazione alla mondialità tenuto da Francesco Gesualdi. E’ più che mai necessario oggi, interrogarci sugli stili di vita, sull’attenzione al creato, sulla giustizia. Come Caritas vi proponiamo questo momento di formazione, nella speranza sia accolto come opportunità nel nostro cammino di carità. Il tema che terrà Francesco Gesualdi è "Mondialità e stili di vita". Per chi non conoscesse Francesco Gesualdi, ecco a voi una breve descrizione: In gioventù fu allievo di Don Milani alla Scuola di Barbiana. Ormai pensionato, utilizza tutto il suo tempo per coordinare e svolgere le attività del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (PI), un centro di documentazione che si occupa di squilibri sociali e ambientali a livello internazionale, con l’obiettivo di indicare le iniziative concrete che ciascuno può assumere, a partire dalla propria quotidianità, per opporsi ai meccanismi che generano ingiustizia e malsviluppo. Una sezione del Centro svolge attività di ricerca sul comportamento sociale ed ambientale delle imprese con l’obiettivo di fornire informazioni ai consumatori tramite guide cartacee e siti internet. Particolarmente sviluppata anche la riflessione su temi come la decrescita e l’economia stazionaria.Francesco Gesualdi ha pubblicato vari libri e articoli riguardanti la negazione dei diritti umani, lo sfruttamento del lavoro minorile, il potere delle multinazionali, la crisi dell’occupazione, l’impoverimento a livello globale, il problema energetico, il debito del Terzo Mondo, l’inquinamento e la distruzione dell’ecosistema Vi aspettiamo con gioia, un fraterno saluto sr Raffaella FdC ed Enrico Sassano Diacono
LA SENSIBILIZZAZIONE AL RISPARMIO ENERGETICO
Anche al Centro Mondialità m’illumino di meno nche alla Bottega del Mondo di via della Madonna "Mi illumino di meno". A Cioè? Lanciata dal programma di Radio 2 “Caterpillar” nel 2005, è la Giornata del Risparmio Energetico per sensibilizzare al risparmio energetico.Aderire è semplice: ridurre al minimo il consumo energetico, spegnendo il maggior numero di dispositivi elettrici non indispensabili, luci comprese, per un breve periodo. Dalle 18 alle 19.30, come previsto dalla campagna, il 15 febbraio scorso tutta Italia ha spento l’interruttore. Tra le “grandi adesioni”, il Senato della Repubblica con le luci della facciata spente, l’Aereoporto di Torino, la Rocca Maggiore di Assisi e, negli scorsi anni addirittura la Valle dei Templi di Agrigento. E allora alla Bottega del Mondo acquisti a lume di candela! g.s.
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
3 marzo 2013
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Iniziative in Diocesi per pregare per il Papa
L’INTERVISTA A Dino Boffo
Una veglia itinerante Coerenza interiore e maestosità spirituale In questi giorni così intensi per la vita della Chiesa TV 2000 diventa uno strumento significativo per seguire gli eventi in Vaticano. Il direttore Dino Boffo racconta come hanno vissuto la notizia e come seguiranno il Conclave DI
CHIARA DOMENICI
a sua coerenza interiore e la maestosità spirituale dell’atto compiuto non alleviano in nulla l’eccezionalità che il gesto ha immediatamente svelato, l’irriducibile carattere di novum che esso ha acquisito senza che il trascorrere delle ore potesse minimamente ridimensionarlo». Direttore, queste sue parole descrivono benissimo il gesto di Benedetto XVI; anche i media si sono dovuti “adattare” a questo evento: voi, giornalisti cattolici, di TV 2000 come avete vissuto la notizia? con quali criteri avete deciso di trattarla vista la sua novità e la sua portata? «L’abbiamo vissuta nello stupore più totale, nella convulsione che il mestiere comporta, nella lucida determinazione che l’unica cosa che dovevamo fare era andare in studio e, pur stando collegati alle notizie così da non perdere un frammento di quanto succedeva, potessimo dar voce ai nostri telespettatori. In una settimana hanno telefonato oltre 20 mila persone: è un numero impressionante. Quello di gente che voleva ringraziare, piangere, ma anche capire. Ecco il nostro sforzo è stato quello da una parte di medicare e dall’altra di spiegare quello che ci sembrava essere il senso della scelta papale. E poi su tutto dare l’assicurazione fondamentale: Il Signore c’è, è salito sulla barca e ora è Lui direttamente al timone. Non dobbiamo aver paura, Egli la sta puntando verso la riva sicura »
«L
In un certo modo inquietanti sono state anche le parole successive del Pontefice, a proposito di una Chiesa divisa e spesso con una mentalità arrivista: una sincerità forse per la prima volta così manifesta? «Ma queste davvero non mi hanno colpito. Sono ormai tre anni che il Papa parla del volto deturpato della Chiesa, di individualismi, rivalità, divisioni. E soprattutto del carrierismo che è il virus più insinuante e demolitore. Forse la chiave di tutto sta in quell’accenno che lui fece tempo fa sul Secolarismo entrato a forza nella Chiesa e che cambiando atteggiamenti, disponibilità, dedizione. La Chiesa va amata come si ama nostra madre, non dunque per ciò che la cosa ci può rendere, ma perché è nostra madre e basta. Per essa dobbiamo
vivere e per essa dobbiamo soffrire, perché sia strumento di salvezza per i popoli. Ma ciò in maniera concreta, vitale, esperienziale, mettendosi in gioco per quello che siamo». Il gesto del Papa ha messo in dubbio in molte persone semplici, come ha detto lei in un’intervista, quel “per sempre” a cui è legata la vita della chiesa, una formula così spesso ripetuta nelle celebrazioni liturgiche… secondo lei il gesto del Papa sarà motivo di crisi di fede? Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi “sondaggi” sui cattolici? «Mi riferivo a battute amare raccolte qua e là da persone che, pur amando il Papa, non comprendevano il senso del suo tirarsi indietro, quasi che venisse introdotta una ulteriore novità nella vita della Chiesa. A parte il fatto che l’eventualità che il Papa rinunci per gravi motivi all’esercizio del suo ministero è un’ipotesi prevista dal Codice di Diritto Canonico, e dunque non è in alcun modo una deviazione dai modi con cui la Chiesa ha scelto di condursi nel mondo, bisogna che nessuno approfitti per insinuare innovazioni inesistenti. Il papato è un’istituzione divina, dal papato non si abdica, non è come per l’arcivescovo di Canterbury che trascorsi i suoi anni o stanco per le polemiche sui vescovi gay, prende le sue carte e saluta. No, il Papa resta inchiodato alla croce, anche se ad un certo punto decide di farlo di nascosto, lasciando ad altri con energie più fresche l’esercizio del ministero petrino». Parliamo del futuro: secondo la sua esperienza, quale tipo di pontefice servirebbe alla chiesa del III millennio? Secondo lei dovremo aspettare molto per conoscerlo o sarà una scelta “veloce”? «Non sono un indovino, ed è difficile, facendo data ad oggi, immaginare quale sarà la dinamica concreta del prossimo conclave. Mi colpisce tuttavia che dalle interviste ai cardinali stranieri emerga da tutti l’esigenza di procedere con calma, di non precipitare le cose. Non mi stupirei che il Conclave durasse qualche giorno di più, e valuterei l’ipotesi come decisamente positiva. I signori Cardinali vogliono essere consapevoli del momento, per quanto possibile vogliono sapere e capire che cosa è avvenuto, intendono approfondire la conoscenza dei candidati e dell’eligendo
Dino Boffo mentre riceve il premio televisivo Santa Chiara D’Assisi 2012
Comunicate a «La Settimana» tutti i momenti di preghiera in programma nelle diverse realtà diocesane perché tanti altri possano unirsi in una invocazione corale
NEL PALINSESTO
LA LETTERA DEL DIRETTORE E GLI APPUNTAMENTI IN TELEVISIONE ALL’IMPROVVISO LA NOTIZIA CHE SCONVOLGE IL MONDO ari Amici, che il Papa rinunciasse all’esercizio del proprio pontificato era un’ipotesi così ipotetica e remota da essere riposta nella soffitta delle cose impossibili. E invece, in una giornata per noi già carica di appuntamenti (l’11 febbraio, festa della Beata Vergine di Lourdes, 84° anniversario della firma dei Patti lateranensi), è arrivata in redazione questa notizia come una tegola su passanti ignari. Ovvio che si smontasse tutto, che si decidesse nel contempo che nulla era trasmissibile di quel che ogni redazione predispone e mette in freezer per le evenienze più tragiche, e si decidesse l’unica cosa in quel momento fattibile: andare in studio e parlare dell’incredibile accaduto con i nostri telespettatori. Non un monologo nostro, a strologare di ciò che fino ad un istante prima neppure sapevamo potesse concretamente accadere. Ma metterci in relazione, aprire il filo diretto con chi da casa si sintonizzava con noi e voleva insieme a noi farsi una ragione di quanto stava succedendo. Ecco ciò che abbiamo fatto: cercare di metabolizzare la notizia, ragionarvi sopra, cercarne il punto focale, il baricentro, sfrondandolo dagli accidenti, dalle chiacchiere di colore, dalle fughe in avanti. Cercare di capire che cosa il Papa aveva inteso fare, perché infine l’aveva effettivamente fatto, il presumibile senso del momento che è stato scelto per dare attuazione a questa sorprendente innovazione. Abbiamo raccolto infinite confessioni d’amore e di ammirazione – basti dire che solo nei giorni dall’11 al 15 febbraio ci hanno telefonato quasi 20mila persone ?, ma abbiamo anche messo a prova la nostra intelligenza di fede a fronte di interrogativi scomodi, imbarazzanti, non scontati. Questo Papa però ci ha spinto come pochi ad usare la ragione e coniugare questa con la fede: ciò che, nel nostro piccolo, si è tentato di fare dinanzi ad un passaggio non solo inatteso ma inedito della vita della Chiesa, senza scantonare rispetto a domande scomode o intriganti, che magari risentivano e risentono delle interpretazioni più maliziose circolanti nella stampa laica, ma non per questo da snobbare o irridere. Nessuno può negare che il pontificato di Papa Benedetto sia stato grande perché si è dipanato attraverso dei marosi alti e perigliosi, attraverso incidenti ripetuti, e scandali amari. Lui ne era puntualmente estraneo, eppure non poteva estraniarsi, visto che l’ambientazione era spesso curiale. Ogni volta però si è risalita la china grazie a lui, con le sue mani e il suo cuore, con la sua umiltà, il suo atteggiamento disarmato eppure caparbiamente ancorato al Vangelo. Gli dobbiamo amore per sempre. Per questo continueremo finché ci sarà dato in questa settimana , ossia fino alle ore 20 del 28 febbraio, a non perdere un secondo della sua vita pubblica, per fissarci negli occhi ciò che non andrà mai dimenticato. Dino Boffo
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TV2000, FINESTRA APERTA SUL VATICANO E SULLA CHIESA Tv2000, all’interno del programma “Nel cuore dei giorni”, dedicherà ampio spazio della sua programmazione ai momenti che precedono il congedo di Benedetto XVI previsto il 28 febbraio dopo il suo annuncio di rinunciare al ministero petrino. Tv2000 sarà una finestra aperta sul mondo vaticano e sulla Chiesa con approfondimenti e collegamenti da Piazza San Pietro e dalla Sala Stampa della Santa Sede grazie ai giornalisti della redazione del Tg2000 (in onda dal lunedì al sabato alle ore 18.30. Dal 28 febbraio ogni giorno veglia di preghiera dalle 21.20 alle 22.00 trasmessa dalla parrocchia della Trasfigurazione. Il Direttore Dino Boffo, come peraltro sta avvenendo in questi giorni, entrerà in dialogo con i telespettatori da casa grazie al numero verde gratuito 800.22.88.96 e risponderà alle loro domande su questo momento insolito e allo stesso tempo intenso della storia della Chiesa universale. Pontefice». TV 2000 come seguirà i prossimi eventi in Vaticano? «Farà quello che ha fatto e sta facendo, mi pare incontrando un certo successo tra i telespettatori: seguire attimo per attimo gli eventi, non
tacere nulla di quanto va detto anche se scomodo, invitare continuamente ad una lettura propria e profonda (cioè non banale né mondana) delle cose, lasciar intervenire in diretta i telespettatori perché la tv è anzitutto loro, e noi giornalisti a loro servizio».
idea è quella di sostenere con Lcontinua ’una preghiera costante e Papa Benedetto XVI, i Cardinali elettori ed il nuovo Pontefice, nonché la Chiesa tutta: una preghiera semplice, spontanea, che arrivi dai fedeli di tutte le parrocchie, i gruppi, i movimenti, diretta al Signore perché sostenga e accompagni i cristiani in questo momento di transizione. Nelle diverse realtà diocesane sicuramente sono già in programma iniziative di questo genere, ma attraverso queste pagine de La Settimana, ci piacerebbe renderle note, per diffonderle il più possibile e perché altri possano unirsi a questi momenti di preghiera, in una sorta di veglia itinerante per il Papa. Per questo siamo a chiedere a chi ci legge e a chi sapesse di qualche momento organizzato proprio con questo scopo, soprattutto nei giorni dal 7 al 17 marzo, di
comunicarcelo a: lasettimana.livorno@tiscali.it, segreve@livorno.chiesacattolica.i t; al num. 0586 210217 (al mattino); al fax 0586 276243, oppure ancora direttamente in vescovado (via del Seminario 61). Nel prossimo numero pubblicheremo così date ed orari di questi momenti (di parrocchie, di gruppi, di movimenti, di aggregazioni laicali, ecc.) in un calendario che andrà ad arricchirsi giorno dopo giorno.
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TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
3 marzo 2013
Agenda del VESCOVO VENERDÌ 1 MARZO Nella mattina, udienze laici in vescovado 11.30 incontro con i responsabili del centro di pastorale di formazione in vescovado 18.30 incontro con i cresimandi, genitori, catechisti della parrocchia di S. Giovanni Battista e Ilario, in vescovado 21.15 consulta delle aggregazioni laicali in vescovado SABATO 2 MARZO 16.30 S. Messa e conclusioni al convegno del CIF "Le donne nel Concilio" al Calambrone 18.00 S. Messa e premiazione dei confratelli alla chiesa della Misericordia 20.00 incontro al corso prematrimoniale alla parrocchia di Santa Caterina DOMENICA 3 MARZO 10.30 S. Messa alla chiesa di S. M. del Soccorso in occasione della visita pastorale al III vicariato 16.00 alla chiesa dei Sette Santi, convegno dei ministranti LUNEDÌ 4 MARZO 21.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con i catechisti e gli animatori alla chiesa della Ss.ma Trinità (Cappuccini) MARTEDÌ 5 MARZO Nella mattina, udienze clero in vescovado 17.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con i genitori del catechismo alla parrocchia di S. Jacopo MERCOLEDÌ 6 MARZO 9.30 in vescovado, consiglio presbiterale 21.00 incontro con i genitori su "Educare: generale alla vista sociale il proprio figlio" alla parrocchia di S. Ermete a Forte dei Marmi GIOVEDÌ 7 MARZO Nella mattina, udienze laici in vescovado 17.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con i genitori del catechismo alla parrocchia di S. Jacopo 21.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con i giovani alla parrocchia di S. Agostino VENERDÌ 8 MARZO 18.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con i catechisti alla parrocchia di S.M. del Soccorso 21.00 Via Crucis per il VI vicariato a Stagno SABATO 9 MARZO 10.00 convegno dell’Associazione Italiana Persone Down dal titolo: "Sindrome Down. Le ragioni di una speranza" al Parco del Mulino 17.00 convegno diocesano dei catechisti (vedi locandina pag. VIII) 18.30 S. Messa in occasione dell’anniversario della fondazione della Comunità di S. Egidio alla chiesa di S. Giovanni DOMENICA 10 MARZO 9.00 incontro con i Terziari francescani alla parrocchia di Ss.ma Trinità (Cappuccini) 10.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro S. Messa alla chiesa della Ss.ma Trinità (Cappuccini) 11.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con le famiglie alla parrocchia della Ss.ma Trinità (Cappuccini)
Diocesi informa L’attualità di DON QUILICI Diamo ali alle strade
L’UOMO SI RITROVA NEL DONO DI SÉ ome Associazione Alberto Ablondi abbiamo ritenuto opporC tuno dare la nostra adesione e collaborazione alla realizzazione delle iniziative che saranno promosse dal gruppo "Amici del Quilici" nel corso di questo anno. Si tratta di un percorso iniziato nel 2012, in occasione del bicentenario della nascita di Don Giovanni Battista Quilici, dal titolo di "Diamo Ali alle Strade". Il percorso si realizza, in via ordinaria, attraverso una serie di incontri sulla figura di questa bella e interessante figura di sacerdote vissuto nel XIX secolo. Oltre che dal gruppo Amici del Quilici, le iniziative sono promosse e organizzate con la collaborazione della Congregazione delle Figlie del Crocifisso e dell’Istituto Santa Maria Maddalena, del "C.E.I.S. Comunità", di Libera e, da quest’anno, anche dell’Associazione Alberto Ablondi. M.N. IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI 28 febbraio alle 21.15 presso la Sala Consiliare della Provincia di Livorno «L’uomo si ritrova nel dono di sé» Suor Agnese Didu - Superiora Generale della Congregazione delle Figlie del Crocifisso Prof. Emanuele Rossi - Ordinario di Diritto Costituzionale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa 15 aprile alle 19.30 presso il Salone "A. Ablondi" della parrocchia della Ss.ma Annunziata Quadri scenici su testi di Don Tonino Bello «Il sogno della pace: quale pace oggi è possibile» Don Andrea Bigalli - referente di Libera per la Toscana Andrea Filippini - infermiere impegnato in zone di guerra Maggio alle 21.15 presso il Salone dell’Istituto delle Suore della Maddalena «La condizione della donna» Antonietta Potente- Teologa, religiosa domenicana 16 settembre alle 21.15 presso il Centro Artistico "Il Grattacielo" «I giovani e le sfide educative» Lambreto Giannini- Pedagogista Elena Ciaffone - Assessore al sociale del Comune di Rosignano Marittimo
Preghiera per le donne
10 ottobre alle 21.15 presso il Salone "Filicchi" alla parrocchia della Seton «Nuove e vecchie povertà» Donatella Turri - Direttrice Caritas di Lucca
Formazione Ordo Virginum
4 novembre alle 21.15 presso la Sala congressi della Camera di Commercio «Il senso del nostro vivere»
I viaggi di PHARUS A ROMA
Libri da LEGGERE
di Mo.C.
Ludolfo di Sassonia – Meditazioni sulla vita e la Passione di nostro Signore Gesù Cristo. Pagine scelte.Ed. San Paolo, pp. 238, euro 14,00 Ludolfo di Sassonia, monaco certosino, visse tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV secolo. Entrato giovanissimo nell’Ordine dei domenicani, dove vi rimase per 26 anni, uomo assai colto e dotto, ebbe una forte attrattiva per la vita monastica, tanto che volle essere ridotto a monaco semplice per potersi dedicare alla preghiera e alla contemplazione nella sua cella e morì in fama di santità. Questa Vita di Gesù Cristo, è un’opera di grande valore, e fu letta e apprezzata da Bernardino da Siena, Ignazio da Loyola e tanti altri. Il testo originale in latino, di oltre mille pagine, fu stampato per la prima volta a Strasburgo nel 1474. Questo volume, che raccoglie i brani più incisivi, costituiscono un invito ai cristiani a meditare sulla vita di Gesù, dalla sua incarnazione nel grembo di Maria fino alla sua dolorosa Passione e gloriosa Risurrezione.
BREVI DALLA DIOCESI VENERDÌ 1 MARZO ALLE 17.45 Alla chiesa Valdese, Giornata mondiale di preghiera per le donne
SABATO 2 MARZO A Prato nel Palazzo Vescovile incontro di formazione di Quaresima delle Donne delle Diocesi toscane consacrate nell’Ordo Virginum ed interessate con Mons. Franco Agostinelli, Vescovo di Prato. Incontro Nazionale in Toscana I Vescovi della Toscana ospiteranno dal 28 al 31 Agosto 2013, a La Verna l’Incontro Nazionale delle’Ordo Virginum delle Diocesi italiane, sul tema "Nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore" (Gaudium et spes 1) Ordo Virginum: provocazione nel mondo contemporaneo. Info: segreve@livorno.chiesacattolica.it, segreveli@tiscali.it (0586 276225 - 210810)www.diocesilivorno.it, www.ordovirginum.org
Mercoledì 10 Aprile
Incontro Diaconi
In pellegrinaggio in occasione della Visita Ad Limina, nell’Anno della fede, accompagnati da mons. Simone Giusti Quota di partecipazione: Euro 40,00 *possibilità di itinerario di due giorni (9-10 aprile)
SABATO 2 MARZO ALLE 16.00 Alla parrocchia di San Pio X, confronto sul n. 11-18 della "Gaudium et Spes" a 50 anni dalla sua promulgazione. "La persona al centro dell’annuncio del Vangelo di Gesù". Alle 18.15 Primi Vespri della domenica
MEDJUGORIE dal 24 al 29 aprile In bus e traghetto da Livorno Quota di partecipazione: Euro 380,00 in poltrona (Con visite di Loreto e Santa Maria degli Angeli ad Assisi) Per informazioni rivolgersi a: PHARUS VIAGGI Via Sant’Andrea 69 tel. 0586/211294 email:pharusviaggi@livorno.chiesacattolica.it
Pastorale della Carità MARTEDÌ 5 MARZO Al Porto di Fraternità, incontro dal titolo "Diritto e cittadinanza"
Incontro Ce. Do.MEI e SAE LUNEDÌ 11 MARZO ALLE 17.45 Presso i locali della parrocchia della Sacra Famiglia (Via Berger), lettura ed approfondimento sul “Nostra Aetate”"
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
3 marzo 2013
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“Se non vi convertite perirete tutti allo stesso modo” a liturgia di questa terza Domenica di Quaresima proclama la necessità e l’urgenza della conversione a cui il Signore invita con passione il suo popolo, i suoi figli, i suoi discepoli. Quanto Dio ha compiuto in passato si rinnova "oggi" nella celebrazione. Gli esempi di peccato e conversione sono ricordati e proclamati "per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi" (1Cor 10,11). Il compimento di questi tempi è Gesù Cristo, attraverso il quale il Nome di Dio (cfr. Es 3,14) abita in noi. In Cristo, vera vite di cui noi discepoli siamo i tralci, possiamo portare frutti di vera conversione (cfr. Lc 13,9) solo se rimaniamo in lui e ascoltiamo la sua Parola.
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La Chiesa è una comunità che coglie il tempo prezioso della quaresima per cambiare mentalità: togliersi da indosso sentimenti di vendetta, aggressività, odio. Pilato era un governatore duro e spietato, che usava qualsiasi mezzo per tenere sotto controllo gli ebrei, anche non rispettando la sacralità del Tempio, dimora di Dio, dove i sacerdoti camminavano scalzi, anche in pieno inverno. Infatti, durante la festa di Pasqua, accadde una sommossa e Pilato fece intervenire dentro il Tempio i legionari, che uccisero alcuni pellegrini. Nella mentalità ebraica il male che capita all’uomo era imputabile al peccato personale e, quindi, pensando a quelle persone, era evidente che avevano fatto qualcosa che non era piaciuto a Dio. Ma Gesù ci dice che questa non è la logica di Dio. Come nell’incontro con Mosè, nel roveto (prima lettura), Dio ascolta il grido di dolore del suo popolo e decide di intervenire a liberarlo. Egli è il padrone del fico che, pur non trovando i frutti sperati, offre ancora un anno di tempo, lasciando che, contro ogni logica, il contadino lo curi e lo nutra con il concime: fuor di metafora, offre la possibilità di convertirsi. Paolo ci ricorda anche il "rovescio della medaglia": non basta essere battezzati, frequentare le assemblee liturgiche, pregare,
per essere a posto con Dio, perché Lui vuole qualcosa di più: la vera conversione, vuole donarci quel fuoco che brucia senza consumare, in una parola vuole trasmetterci quella passione, quell’amore per Lui e per l’uomo che ci rende capaci di sentire le richieste di aiuto dei fratelli e di intervenire, per diventare, come Mosè, lo strumento di Dio. Suggerimenti per la celebrazione In questa Domenica durante la processione introitale oltre la Croce astile si porti anche l’Evangeliario per sottolineare ancora una volta come la vera conversione a cui invita la liturgia odierna scaturisca dall’ascolto e dall’accoglienza docile della parola del Signore. Per l’Atto penitenziale si potrebbe utilizzare la 3aformula prevista dal Messale Romano con le seguenti invocazioni: Signore, Vigna piantata dal Padre che ci unisci a te come
tralci alla vite, abbi pietà di noi: kyrie eleison. Cristo, Roccia che nel deserto ci disseti con il tuo Spirito, abbi pietà di noi: Christe eleison. Signore, Vangelo del Padre che ci chiami a vera conversione, abbi pietà di noi: kyrie eleison. Per la Professione di fede si suggerisce di utilizzare il Simbolo degli Apostoli (Messale Romano, pag. 306; Cfr. pag. XLIX ). Laddove è possibile si preferisca la forma in canto, purché la melodia prescelta rispetti il testo e la sua struttura. A tal proposito si suggerisce di eseguire "Io Credo in Dio - Simbolo apostolico" (RN 18), oppure per favorire la partecipazione di tutti, anche di assemblee meno abituate al canto - la composizione in forma responsoriale "Simbolo degli Apostoli" (P. Impagliatelli). Alla presentazione dei doni si portino in processione oltre al pane e al vino per la
Le parole della FEDE ...E PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO, SI È INCARNATO NEL SENO DELLA VERGINE MARIA E SI È FATTO UOMO.. Laspiegazione del Credo, continua, attraverso la riflessione di don Donato Mollica aria indica il luogo umano, in cui Dio trova la sua concretezza storica, M ricordando come Dio chiede la fattiva disponibilità dell’uomo, per attuare il suo piano di salvezza. Gesù non è frutto di un progetto umano ma viene da Dio: in Lui si coniuga l’incontro di Dio con l’uomo. La presenza dello Spirito, se da un lato dice l’irrompere Dio nella Storia, dall’altro parla anche di un nuovo inizio, di una nuova umanità, di una nuova storia, frutto del connubio tra Dio e l’uomo. L’annunciazione a Maria inaugura la pienezza del tempo, il compimento delle promesse: Maria è chiamata a concepire Colui nel quale abiterà corporalmente
tutta la pienezza della divinità. Lo Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, è mandato a santificare il grembo della Vergine Maria, a fecondarla divinamente: per essere la Madre del Salvatore, Maria è stata arricchita, da Dio, di doni degni di una così grande missione. L’angelo Gabriele, al momento solenne dell’Annunciazione, la saluta come piena di grazia: e pare che dal momento della proposta dell’angelo, all’assenso di Maria, la Creazione intera abbia bloccato il suo respiro cosmico. Solo dopo il si generoso di questa piccola donna di Nazareth, tutto il Creato ha ripreso il suo palpito: la salvezza aveva avuto il suo inizio.
celebrazione anche delle offerte da destinare ai poveri e bisognosi della comunità, quali segni di concreta conversione verso il Signore. Si consiglia di utilizzare il Prefazio di Quaresima III (Messale Romano, pag. 322) dove si canta la vera conversione che fruttifica nelle opere penitenziali che purificano e aprono all’amore fraterno. Per la Benedizione finale si può utilizzare la Preghiera di benedizione sul popolo, 6(Messale Romano,pag. 447). In questa preghiera s’invoca una viva esperienza della misericordia del Signore che perdona, converte e custodisce il suo popolo. PER LA FAMIGLIA Dio rivela a Mosè il suo nome, la cui radice si impianta nella vita. Dio è la fonte dell’essere. Noi esistiamo in quanto rapporto immediato e assoluto con Dio. Egli è la sorgente dell’essere e in Dio l’essere coincide con l’amore, poiché Dio è amore (1Gv 4,16). Egli è la sorgente anche del nostro essere famiglia. Da Dio noi impariamo ad amare, impariamo ad essere famiglia convertendoci gli uni agli altri ogni giorno, nell’ascolto reciproco e nel perdono. Ad essere famiglia, infatti, si impara giorno per giorno, combattendo contro l’idolatria del nostro io che falsifica l’amore con il dominio sull’altro, con l’egoismo familista chiuso agli altri, con l’edonismo. Essere e amore coincidono, si "è" veramente, solo amando nel dono sincero di sé. È allora, quando uomo e donna diventano una cosa sola, che spunta all’orizzonte della loro unione "la paternità e la maternità. È allora che essi risalgono alle sorgenti della vita che recano in sé". Una buona pratica Proviamo a confrontarci nella coppia e all’interno della famiglia sulle persone importanti per la nostra esistenza e su cosa "arde ma non si consuma". Preghiamo: "Signore, illuminaci ogni giorno sul mistero del matrimonio".
Speciale QUARESIMA
SUSSIDIO PER LA QUARESIMA: TERZA DOMENICA.........
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
3 marzo 2013
Il ritiro di Quaresima per gli operatori pastorali
Alla sequela di don Giussani
L’AFFIDARSI A DIO CI PORTA A CHIAMARLO «BABBO NOSTRO» partire dal messaggio del Papa per la A Quaresima 2013: “Credere nella Carità suscita Carità”, monsignor Giusti ha proposto per il ritiro di Quaresima agli Operatori Pastorali della Diocesi e partecipanti alla Scuola di Teologia, un percorso spirituale per diventare figli del Padre che ci ha donato il Figlio come modello. Ma perché si acquisti questo atteggiamento filiale dobbiamo guardare a Maria quale modello di donna che sa affidarsi totalmente al Mistero. Nell’umiltà della sua condizione essa “sa ascoltare e riflettere, ma anche parlare e prendere decisioni coraggiose, contempla le meraviglie di Dio e si mette a disposizione come umile serva del Signore. Questo suo accettare la volontà di Dio - ha detto il Vescovo - ci aiuta nel nostro pellegrinaggio della fede a poter imparare ad affidarci a Dio seguendo la preghiera che Suo Figlio ci ha insegnato: il Padre Nostro. Cristo ce lo definisce Babbo perché è il rapporto più intimo che esprime confidenza e allo stesso tempo rispetto perché è Dio che ci ha desiUna preghiera un derati e voluti fin dalspeciale per l’inizio della creazione; Dio ci ha pensato il Papa: nelle e voluto prima ancoparrocchie, ra che vivessimo il nelle case, nostro essere qui, nell’oggi. Nella nodiventiamo stra umanità possiadei cenacoli mo conoscere il Signore attivando i senoranti, si spirituali più imaffinché portanti del vedere e lo Spirito guidi dell’ascoltare. L’Evangelista Giovanni inla Chiesa fatti nell’insistere sulin questo l’aspetto di Gesù che momento ascolta il Padre e a Lui obbedisce, ci inviimportante ta a fare altrettanto perché “il Pastore cammina innanzi e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce” secondo una relazione molto profonda che nasce dalla conoscenza e dall’esperienza di Dio. Pertanto l’ascolto della Parola di Gesù rimane sempre un atteggiamento fondamentale non solo all’inizio del cammino della fede ma nel cuore stesso della vita di fede. È un processo lungo - ha continuato monsignor Giusti - che richiede una trasformazione, ma quanto più vivo una vita di comunione identificandomi con Cristo tanto più “diventerò Dio che è amore e sarò capace di amare”. Da qui la carità che non è più un atteggiamento filantropico, ma un “essere fuoco vivo” perché si nutre dell’amore del Padre e annuncia l’amore gratuito di Dio che come dice Giovanni vuole che prendiamo dimora presso di Lui. Un ricordo particolare e una preghiera speciale è stata espressa per il Papa che sta per lasciare e si sta ritirando in preghiera. Monsignor Giusti ha invitato l’assemblea ad assumere l’atteggiamento del Papa di modo che per tutta la durata del Conclave fino alla fumata bianca, come “tanti Mosè”, nelle parrocchie, nelle case, diventiamo dei cenacoli oranti, affinché lo Spirito guidi la Chiesa in questo momento importante. Mo.C.
Nell’VIII anniversario della morte di Don Giussani e nel XXXI anno dal riconoscimento pontificio della Fraternità di CL, la Messa inVescovado, presieduta da monsignor Giusti ommossi per l’annuncio fatto dal Papa e ancora più consapevoli della nostra responsabilità, chiediamo la Grazia, nell’anno della Fede, di una conoscenza e affezione sempre più profonde a Cristo attraverso la sequela intelligente e appassionata del carisma di don Giussani nella vita della Chiesa, al servizio dei nostri fratelli uomini.
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Con questa intenzione è iniziata la celebrazione eucaristica dedicata all’ottavo anniversario della morte del Servo di Dio Mons. Luigi Giussani e al XXXI del riconoscimento pontificio della Fraternità di CL , nella cappella del vescovado e presieduta dal vescovo Simone. Un clima particolare, dunque, per il sentimento di gratitudine verso Benedetto XVI, per la sua testimonianza che interpella tutti e non lascia affatto tranquilli … “il nostro cuore inquieto”. Del resto don Giussani ha sempre augurato a tutti e, principalmente ai ciellini, di non essere mai tranquilli, e ora questa inquietudine appare ancora più
evidente di fronte al gesto del Santo Padre che induce a chiederci come ha detto J. Carron nell’articolo su “Repubblica”: chi è mai Cristo per Joseph Ratzinger, se il legame con Lui lo ha indotto a compiere un atto di libertà così sorprendente, che tutti, credenti e non credenti, hanno riconosciuto come eccezionale e profondamente umano? Evitare questa domanda lascerebbe senza spiegazione l’accaduto e, quel che è peggio, perderemmo ciò che di più prezioso ci testimonia. Esso grida, infatti, quanto è reale nella vita del Papa la persona di Cristo, quanto Cristo deve essergli contemporaneo e potentemente presente per generare un gesto di libertà da tutto e da tutti, una novità inaudita, così impossibile all’uomo. … Chi sei Tu, che affascini un uomo fino a renderlo così libero da suscitare anche in
noi il desiderio di quella stessa libertà? «Cristo me trae tutto, tanto è bello», esclamava un altro appassionato di Cristo, Jacopone da Todi: non ho trovato altra spiegazione. (da la Repubblica, 15 gennaio 2013 La Croce di Ratzinger). Durante l’omelia il Vescovo, riprendendo le letture della II domenica di Quaresima - la Trasfigurazione - ha voluto mostrare come l’esperienza mistica non è sufficiente a vivere a pieno la fede. Infatti, quando i tre discepoli chiamati dal Signore a vivere
l’esperienza intima con il Padre, quella stessa esperienza vissuta da Abramo nell’esodo, non capiscono a pieno quello che sta succedendo e chiedono di fare delle tende per rimanere là in quello stato di estasi. Essi Pietro, Giacomo e Giovanni - non sanno ancora la ragione di questa preferenza che Gesù ha dato loro, non per tenersela stretta ma per un compito di testimonianza a tutto il mondo. Pietro sappiamo bene, Giacomo sarà il primo degli apostoli a dare la vita e Giovanni l’apostolo più amato. Tuttavia - ha proseguito
Mons. Giusti questo momento estatico, che spesso avviene ancora oggi con i grandi mistici, basti pensare a Padre Pio, a Sr. Faustina Kowalska, Bernadette Soubirous ed altri, corre il rischio della superbia al punto che può anche perdere la fede stessa. E’ per questo che San Paolo esorta i Filippesi a farsi imitatori dell’apostolo, perché nell’umiltà risiede la possibilità di vivere fedelmente e compiutamente la fede. Proprio in questo senso il Vescovo ha voluto ricordare don Giussani attraverso un breve cenno autobiografico, quando incontrandolo per la prima volta rimase colpito dalla semplicità dell’uomo, dalla vivezza gioiosa che caratterizzava il suo essere di Cristo. Ha così concluso augurando a tutti i presenti di rimanere fedeli al carisma di don Giussani e di portare frutti necessari anche per tutti gli uomini. Andrea Capaccioli
Il dibattito dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche
La festa, la famiglia, l’educazione...valori non negoziabili Agesc (Associazione Genitori Scuole Cattoliche) ha organizzato un incontro-dibattito sul tema: “Valori non negoziabili ed azione politica”. Riccardo Lucchesi di Comunione e Liberazione ha aperto l’incontro dicendo che i “valori non negoziabili” non sono una etichetta o una bandiera da sventolare ogni tanto ma sono propri di una vita cristiana veramente vissuta e quindi sono valori da difendere e sostenere in ogni momento. Questi valori e la loro non negoziabilità sono stati espressi chiaramente in una nota pastorale del 2002 dell’allora Cardinale Ratzinger, sono quelli che si esprimono nella dignità dell’uomo, nella tutela della vita fin dal concepimento e quindi contro l’aborto e l’eutanasia, nella tutela dei minori contro ogni tipo di sfruttamento, nel diritto alla libertà e prima di tutto alla libertà religiosa, nell’educazione libera per i propri figli, un tema quest’ultimo molto disatteso a livello politico, insomma tutta una serie di valori che consentono di dissentire dal “relativismo morale” oggi imperante. Daniela Bassi Musumeci del Movimento per la vita, riprendendo il recente convegno su Jerome Lejeune, il medico che scoprì le basi genetiche della sindrome di Down, ha affermato che bisogna essere, come lui, “testimoni della verità”. Il valore del rispetto per la vita è
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essenziale e in questa cornice ha illustrato l’iniziativa di Legge Europea “Uno di noi” per il riconoscimento giuridico dell’embrione, una iniziativa che vuole suscitare una “coscienza di popolo” affinché si possa affermare il valore della cultura della vita. Andrea Raiano della Lega Consumatori, per far capire quale possa essere un valore non negoziabile ha fatto riferimento ad alcuni brani del Vangelo perché l’agire del cristiano deriva totalmente dalla parola del Signore. Raiano ha ricordato anche l’enciclica Caritas in Veritate, finalizzata a ridare dignità all’uomo nella sua integrità. Il valore principale è dunque l’uomo, un uomo però che deve avere il coraggio di affermare nella società in cui vive tutto ciò che Dio gli ha donato, compreso il comando di santificare la festa: le Leggi attuali che aprono i supermercati e i negozi nel giorno della domenica negano il valore dello stare insieme e negano il valore della famiglia ai tanti che in quel giorno di festa sono costretti a lavorare. Roberto Lombardi dirigente dell’Agesc, ha citato il Vescovo Crepaldi, per la sua nota sul diffuso malessere che i cattolici incontrano nella società attuale. C’è stata una Todi 1, una Todi 2 e il flop della Todi3, dove i principi non negoziabili che in origine aveva indicato il Cardinal
Bagnasco, pian piano sono scoloriti strada facendo. Tutto questo a causa della limitatezza dell’autonomia dei laici in politica, a causa delle valutazioni opportunistiche di tutti, mentre spetterebbe ai politici cattolici individuare le vere emergenze del paese senza farsi distogliere da problematiche inconsistenti. C’è bisogno allora di “un nuovo inizio”, del tipo di quello che animò i Padri Costituenti. Bisogna ricominciare a lavorare in profondità e riproporre i temi cari al mondo cattolico, dopo il 26 febbraio! Luisa Santolini del Forum Nazionale delle Famiglie, ha detto che il compito dei cattolici è quello di riappropriarsi dei loro principi di fede e riportarli nel mondo. La Santolini ha messo in evidenza l’aspetto del calo demografico esponendo alcuni dati numerici riguardanti la Toscana. Si scopre così che coloro che sono nella fascia di
età da 0 a 14 anni sono meno del previsto sia su base nazionale che su base europea. Si scopre che il 52% delle famiglie indigenti che si rivolgono alla Caritas ha figli minori, ecco il quadro di un paese non equo e non solidale, un paese che non ha un futuro. Molti sono condizionati da problemi futili, mentre per poter realizzare delle politiche essenziali riguardo, ad esempio, alla famiglia, non esiste alcun serio dibattito. Inoltre quando non esiste un ricambio generazionale l’intera società è condannata al declino, la sproporzione tra giovani e anziani è un dato evidente, non a caso il premio Nobel per l’economia ha detto che si deve investire nei bambini, perché senza bambini non ci sarà un futuro nemmeno per l’economia. La relatrice ha terminato tratteggiando la figura del cattolico impegnato in politica: deve essere competente, informato, conoscere bene la materia di cui si parla, essere in grado di studiare tattiche e di condurre strategie che possano coinvolgere anche gli oppositori, nello stesso tempo il politico non deve essere lasciato solo, ma sostenuto dai cittadini che lo hanno votato e gli stessi valori non negoziabili dovrebbero essere presenti nei programmi di governo. Gianni Giovangiacomo
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
3 marzo 2013
Sabato 9 marzo, l’appuntamento diocesano alla chiesa della SS.Annunziata
Generare cristiani: catechisti a convegno S
iamo ormai giunti al secondo appuntamento del Convegno Diocesano, dopo i momenti di riflessione svolti nei Vicariati ecco l’incontro rivolto a tutti i Catechisti: del battesimi, dei fanciulli, dei ragazzi, giovani, adulti e coppie. A questo proposito don Fabio Menicagli, responsabile dell’ufficio diocesano catechesi, risponde ad alcune domande. Don Fabio come sono andati questi incontri? «Direi bene, c’è stata una buona partecipazione di alcune parrocchie che hanno aderito agli incontri vicariali partecipando con tutti i catechisti, altre un po’ meno, ma tutto sommato non possiamo lamentarci».
E per l’incontro del 9 Marzo quali novità ci saranno? «Quest’anno abbiamo deciso che il Convegno Diocesano fosse fatto dai catechisti di tutta la diocesi. Il 9 marzo sarà una vera e propria convocazione generale di tutti i catechisti (coloro che si occupano di coppie, battesimi, bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani), perché è un momento importante per la nostra Diocesi che dopo alcuni anni, vuole darsi un Progetto Catechistico Diocesano unico. Ecco allora la novità, un grande spazio dato ai lavori di gruppo addirittura un’ora e un quarto dove discutere delle linee proposte dal vescovo Simone e fare proposte per delineare meglio l’intero progetto. Inoltre, un’ulteriore novità sarà il cenare insieme, con una cena condivisa, dove ognuno poerterà qualcosa da condividere con gli altri».
Non sarà che molti se ne andranno al momento della cena? «Certamente abbiamo valutato questa possibilità, ma perché non tentare? La cena è un momento importante anche per incontrarsi, allora abbiamo voluto scommetterci un po’ perché riteniamo necessario oggi più di ieri l’importanza di creare un rapporto tra catechisti; nella nostra Diocesi soffriamo spesso di “parrocchialismo” allora anche una cena può aiutare ad incontrarsi e condividere un cammino, così come lo sarà la gita del 25 aprile che lo scorso anno vide una forte presenza dei catechisti».
A proposito della Gita del 25 aprile dove la farete? «La gita è indubbiamente un momento di incontro e vorremmo che diventasse un appuntamento diocesano fisso. Quest’anno abbiamo optato per Cortona, una cittadina bella con molte ricchezze artistiche e catechetiche, inoltre sarà l’occasione per incontrarsi con la Prof. Silvia Mancini, direttrice del Centro Pastorale per la Catechesi e Formazione della Diocesi di Arezzo-Cortona-San Sepolcro, che insieme ad altri membri dell’équipe ci illustrerà il progetto che collega l’Iniziazione Cristiana alla Carità, un tema importante per noi». Ci saranno novità per il prossimo anno? Ad esempio per quanto riguarda la formazione? «Questo è stato un punto dolente del lavoro di quest’anno, perché la proposta è stata fatta ai catechisti giovani con la parteci-
pazione ai Gav (Gruppi di Animazione Vicariale), ma purtroppo non in tutti i vicariati si è attivata, inoltre per i catechisti adulti (over 30) non è partita la formazione specifica a causa anche della mia assenza per impegni di studio a Roma. In ogni caso penso che già il Convegno offra un’ottima occasione di riflessione e, se riusciamo, vorremmo proporre almeno uno o due incontri prima dell’estate. Una cosa che certamente ci sarà e stiamo già organizzando con la diocesi di Massa Marittima – Piombino saranno due campi di formazione: uno come lo scorso anno “Alla ricerca del Catechista Perduto” per i principianti, e uno di approfondimento rivolto a tutti i catechisti. Questi due appuntamenti dovrebbero diventare stabili nel mese di Settembre. Non voglio poi dimenticare un altro grande appuntamento anche questo formativo ma non solo, che sarà il “Family Day” di Livorno in programma l’8 e 9 giugno, promosso dall’ufficio diocesano per la Famiglia, in collaborazione con l’ufficio di Pastorale Giovanile e anche in piccola parte da quello catechistico. Vorrei concludere con un augurio se mi è permesso, quello di crescere sempre più insieme come comunità diocesana e di invitare anche se a volte è un po’ faticoso, a partecipare il più possibile agli incontri, perché solo così possiamo veramente crescere insieme! Ricordo ancora la gita del 25 aprile 2013 a Cortona: iscrizioni il 9 marzo al convegno o entro il 30 marzo presso Pharus Viaggi in vescovado». (PER TUTTE LE INFO SUL CONVEGNO DEL 9 MARZO LOCANDINA A PAG VIII)
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Il Sabato i ritiri spirituali del FIES
Alla scuola dei Padri della Chiesa Una volta al mese, nella cappella dell’Istituto Santa Caterina sulViale Italia
ritiri spirituali che ormai da molti anni hanno luogo mensilmente Inella nostra diocesi, e che nell’anno
Un’agenda della speranza per Livorno
Il laboratorio d’arte Keramiké Una “bottega d’arte”a Collesalvetti dove s’incontrano scultori e pittori della zona a coltivato la passione per l’arte sin da piccola, ed oggi, nonostante questi momenti difficili, ha creato il suo laboratorio a Collesalvetti, in via Roma 258: è Beatrice De Laurentiis, laureata a pieni voti all’Accademia di Belle Arti di Carrara per la Scultura, espositrice presso Fiere d’arte nazionali e vincitrice di numerosi premi. "Il Laboratorio nasce dalla passione che ho per l’arte spiega Beatrice - e alla mia caparbietà nel voler continuare, nonostante il periodo non certo facile. Considero la mia attività come un’ "estensione" di me stessa, non posso farne a meno." Beatrice ha collaborato anche alla realizzazione di due scenografie per le rappresentazioni teatrali "La giara" e "Navigando lungo costa" al Teatro dell’Opera di Pisa, ha realizzato una copia della scultura "Psiche e Amore" di Canova utilizzando il vetro Dallas tramite "molatura", ha insegnato
H
disegno geometrico e dal vero, tecniche di scultura (marmo e terrecotte) in corsi privati per bambini e adulti presso varie associazioni culturali e ha avuto esperienze di design d’elementi d’arredo e progettazioni d’interni per negozi e abitazioni. Nel laboratorio, in cui è allestito un piccolo forno, si effettuano lavori con marmo e terracotta, per lo più bassorilievi, trompe-l’œil, numeri civici personalizzati e decorazioni di ogni tipo. "Nel corso del tempo, da semplice bottega, il mio laboratorio è diventato un punto d’incontro per artisti già quotati della zona, per novizi e per appassionati d’arte di qualsiasi genere: fotografia, pittura, disegno, arte orafa e molto altro. Per tutti loro, con i quali condivido esperienze e tecniche, una o due volte all’anno organizzo mostre tematiche." E non solo bottega d’arte: da qualche tempo Keramiké è diventata anche "Scuola", con corsi appositi per vari campi
dell’arte. Recentemente Beatrice ha partecipato con successo alla mostra "Natività nell’Arte" presso il Santuario di Montenero e, prossimamente, esporrà in una mostra organizzata dal Comune di Pisa.
Per ogni informazione su opere, laboratorio e i corsi scrivere a keramike@libero.it, oppure visitare il sito www.keramike.it o la pagina Facebook "Keramike’ - studio e laboratorio artistico Collesalvetti". F.F.
2011-2012 erano stati guidati da padre Domenico Moriconi S.J., quest’anno sono stati affidati a don Ivano Costa, il quale ha continuato la tradizione iniziata dai Gesuiti modificando il metodo e attingendo fortemente al patrimonio dei Padri della Chiesa. Egli è un fine conoscitore di questi testi preziosi e poco noti, e con facilità riesce a comunicarli agli altri, offrendo delle meditazioni Don Ivano ricche e Costa guida profonde nelle la Parola la riflessione quali di Dio viene presentando commentata i passi preziosi testi con salienti dei sacri spesso Padri. La loro sapienza e i loro poco noti scritti ma densi costituiscono di significato infatti, come è noto, una delle e molto tappe più attuali incisive della spiritualità cristiana, anche per le sottili intuizioni psicologiche che meravigliano ancora oggi; una spiritualità attenta alle piccole cose, tutta centrata sull’imitazione radicale del Maestro, che scava nell’intimo e tocca vette di santità di grande trasparenza e bellezza. Non di rado don Ivano cita anche autori che, nel solco di questa corrente spirituale, hanno parlato agli uomini dell’età moderna. L’Istituto S. Caterina, in Viale Italia 181, ha accolto in questi mesi un bel gruppo di persone, mosse dal desiderio di stare col Signore, di entrare in se stesse, di dedicare gratuitamente un certo tempo all’ascolto della Parola. Questo bisogno profondo, questa sete di Dio che anima i partecipanti, fa sì che tacciano le altre voci e l’incontro si svolga in silenzio: si inizia al mattino con le Lodi, e fra le due meditazioni c’è un tempo di preghiera personale, durante il quale il sacerdote è anche a disposizione per colloqui e confessioni. L’Eucarestia conclude la mattinata. L’ambiente dell’Istituto è caldo e accogliente, raccolto e vicino alla città: nel cuore di Livorno, è un’”oasi” dalla quale si riprende il cammino con maggior serenità e gioia. Il prossimo appuntamento è in programma sabato 9 marzo, dalle 9 (arrivo 8,30) alle 13, all’Istituto S. Caterina in Viale Italia 181 (possibilità di parcheggio interno). Maria Zalum
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TOSCANA OGGI 3 marzo 2013
LA SETTIMANA DI LIVORNO