La Settimana n. 10 del 9 marzo 2014

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IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi

Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

9 marzo 2014

Il nuovo volto della Pastorale giovanile:

Per fare tanti “Mosè”, cioè per fare degli uomini disposti al servizio, la Chiesa, come la voce di Dio nel roveto, mentre invita a servire, ha anche un altro compito: deve saper gridare “la miseria del suo popolo”. Abbiamo davvero bisogno di comunità capaci di vedere e di gridare i tanti bisogni nella Chiesa e nel mondo. E se vi sarà inoltre una Chiesa, fatta di Comunità in grado non solo di indicare i tanti bisogni, ma anche di impegnarsi per i più urgenti e per i più poveri di pane, di Dio e di pace, allora nasceranno nel popolo di Dio tanti Mosè, cioè tanti uomini e donne, che per il Padre e per i fratelli, diventeranno preti o laici o religiosi, corresponsabili nella Chiesa e nasceranno così anche uomini impegnati socialmente o persone dalle mani giunte, che offrono il servizio prezioso della preghiera. (Come una chiesa suscita servizi – Quaresima 1980)

LINEA di Pensiero di Luca Lischi

Spreco che scandalizza gni giorno siamo informati su sperperi e sprechi O che fanno rabbrividire e che provocano rabbia e disgusto. Milioni di euro gettati in opere iniziate e poi abbandonate. Altri milioni elargiti a lobby di potere, senza alcun pudore di fronte alle difficoltà di tante persone sempre più povere. E poi un immobilismo raccapricciante e una burocrazia incancrenita che scoraggia anche i più entusiasti e assidui quando ci sono da prendere decisioni urgenti capaci di produrre un "fare operoso e costruttivo". Dobbiamo impegnarci a essere vigili. Essere delle sentinelle nei nostri ambienti di vita per frenare gli sperperi e richiamare alla sobrietà, all’etica della condivisione e del bene comune. A partire anche dalla nostra vita in famiglia e dalle nostre tavole imbandite. Non sprechiamo questa occasione per frenare lo spreco, di risorse economiche, di denaro, di tempo, di cibo. Madre Teresa affermava: «Quello che mi scandalizza non sono i ricchi e i poveri. È lo spreco».

LAVORI IN CORSO ono passati ormai diversi mesi da quella sera dell’8 ottobre in cui più di 100, tra animatori e giovani si sono incontrati in Vescovado con il Vescovo Simone per dare le linee al «Volto Nuovo della Pastorale Giovanile». Ma a che punto siamo? Lo domandiamo ad uno dei referenti dell’ufficio don Fabio Menicagli, che con don Federico Locatelli, direttore della PG, e suor Raffaella Spiezio, forma una sorta di coordinamento dell’ufficio insieme con il Vescovo. Don Fabio come si è strutturato il nuovo ufficio e quali sono i suoi compiti? «Partirei intanto dai compiti, perché mi sembra importante comprendere che come tutti gli uffici di curia, anche il Servizio diocesano alla Pastorale Giovanile ha il compito primariamente di essere di ausilio alle parrocchie attraverso alcune proposte di studio e di formazione. Quello che ci proponiamo, dopo l’ultimo incontro avuto il 24 Febbraio, con quelle che sono le nuove commissioni costituende dell’ufficio, è di iniziare a studiare nuovi percorsi di fede, sia per gli adolescenti per accompagnarli alla Professione di Fede, termine del percorso dell’Iniziazione Cristiana, sia per i veri giovani, quelli over 19.

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Altro compito, come ho detto, è quello della formazione degli animatori attraverso i GAV (Gruppi Animatori Vicariali) , che hanno già iniziato il loro percorso in tre zone della nostra Diocesi. Alla luce di questi compiti si è pensato di strutturare l’ufficio in équipes di competenza, quindi abbiamo: l’équipe dei GAV, l’équipe per gli adolescenti/giovanissimi 13-19, l’équipe giovani, e un’altra équipe importantissima per far sì che tutte le informazioni siano divulgate a tutta la Diocesi, che è l’équipe della comunicazione». Andando per ordine, puoi parlarci dei GAV, quali sono le zone della Diocesi e qual è il percorso di formazione che è offerto quest’anno? «I GAV come ho detto hanno iniziato i loro incontri in tre zone della Diocesi, partendo dal nord: VI vicariato, la città e il V vicariato. Questa scelta è stata fatta per permettere agli animatori di incontrarsi e soprattutto conoscersi di più per una maggiore collaborazione tra loro. Come ho detto, alla fine di Gennaio hanno iniziato il loro percorso formativo, che è costituito da 5/6 incontri, per non appesantire troppo gli impegni degli animatori. Quest’anno il

Le équipe Il coordinamento generale: Mons. Simone Giusti, Don Federico Locatelli, Sr. Raffaella Spiezio, Don Fabio Menicagli, Don Michele Esposto, Diac. Andrea Zargani, Paola Batoli (AGESCI), Don Rosario Esposito. GAV: Don Federico Locatelli, Don Valerio Barbieri, Don Cornel Bencea, Don Piotr Graiper, coordinamento temporaneo: Don Fabio Menicagli. Adolescenti/giovanissimi - 13/19: Don Fabio Menicagli (coord.), Don Federico Pozza, Don Francesco Galante, Diac. Andrea Zargani, Natalia Pallesi, Teresa Marano, Elena Galletti, ElisaVerrastro, Monica Calvaruso. Giovani over 19: Don Michele Esposto (coord.), Irene Ciampaglia, Margherita Roffi, Alessio Volani, Andrea Risaliti. Comunicazione e eventi: Sr. Raffaella Spiezio, Giovanni Pirollo, Gaetano Mastrorilli

percorso, che vede dei momenti comuni a tutti i GAV, segue due linee, una spirituale e una pedagogica, infatti il primo incontro è stato la Lectio Divina, il secondo di tutti i GAV, è stato il 26 Febbraio a Stagno, con il Dr. Curti che ha affrontato il tema: “Come comunicare con le nuove generazioni” al quale seguirà il terzo incontro di confronto nelle zone, poi avremo un incontro sul tema: “La confessione tra dottrina e celebrazione”, che prevedrà anche una celebrazione penitenziale, il quinto incontro sarà la partecipazione all’evento diocesano di Maggio e un eventuale incontro a Giugno come verifica dell’anno». Hai parlato dell’evento di Maggio, ma neanche quest’anno avremo l’incontro della Palme? «Come hai ben capito l’incontro della Giornata Diocesana della Gioventù, non sarà fatto nel giorno delle Palme, che vedono i giovani impegnati nelle celebrazioni della Settimana Santa, quindi abbiamo deciso di posticiparlo al 17 Maggio, in quello che è stato il “Festival della Carità”. Il bello di questa iniziativa è che vedrà la collaborazione della Pastorale Giovanile con la Caritas , la Pastorale Familiare e l’Ufficio Missionario, proprio per sottolineare che è inutile fare tanti incontri diocesani, ma è bene farne uno unico che vede la partecipazione di tutta la Diocesi con i giovani, cosa necessaria per dare un radicamento diocesano e non soltanto parrocchiale». È stato sottolineato molte volte che la Pastorale Giovanile, non è la pastorale degli eventi. Eppure il Giovedì Santo darete appuntamento a tutti i giovani, cosa mi dici in merito? «In effetti non è un’ulteriore iniziativa, ma soltanto un invito a tutti quei giovani che tradizionalmente la sera del Giovedì Santo fanno il “giro delle sette chiese”, che generalmente vedeva il passaggio dalla Cattedrale. L’appuntamento sarà per le 23,00 in Cattedrale, per un momento

prolungato di preghiera davanti all’altare della reposizione. Durante questo tempo, la preghiera sarà animata con canti e piccole riflessione, inoltre saranno a disposizione il vescovo e alcuni presbiteri per le confessioni». Altre novità? «Sì, abbiamo delle novità di comunicazione: il nuovo blog della pastorale giovanile: pglivorno.blogspot.it.; la pagina FB della Pastorale Giovanile di Livorno e la nuova mail: pg.livorno@gmail.com». Don Fabio quali saranno le prospettive future di questo progetto

di rinnovamento? «Certamente la prima prospettiva è quella di iniziare a lavorare nelle eéquipes, così come si sono costituite. Seguirà un altro momento in cui le stesse commissioni proporranno a coloro erano presenti l’8 Ottobre di partecipare in base al loro interesse ad una piuttosto che all’altra. Una seconda prospettiva… più ambiziosa è quella che tutti i giovani si sentano parte dell’unica Chiesa diocesana, e rinnovando la loro scelta di seguire Cristo, possano essere i nuovi evangelizzatori del nostro territorio!» M. B.


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

9 marzo 2014

tempo di CAPITANI CORAGGIOSI

La proposta Jobson CNA: «Ora spetta all’Autorità Portuale»

GUARDARE AL LAVORO CON LE LENTI DELLA SPERANZA E DEL FUTURO

ell’intervista pubblicata su queste N pagine e poi ripresa da Il Tirreno, la Jobson group aveva fatto una proposta per l’utilizzo del bacino di carenaggio in muratura, una proposta che potrebbe portare centinaia di posti di lavoro nell’ambito delle riparazioni navali e una notevole ricaduta economica in città. Massimo Netti, technical manager dell’azienda, era presente anche all’incontro in via Donnini ed ha confermato l’interesse di Jobson a gestire la struttura, tra l’altro unica in tutto il Mediterraneo, nonché a effettuare una formazione specifica per i giovani che vogliono intraprendere questo mestiere e master di aggiornamento in questo settore. La CNA, attraverso il suo presidente Marco Valtriani, ha appoggiato la proposta di utilizzo del bacino di carenaggio: «l’Autorità portuale deve fare il bando– ha detto Valtriani – poi saranno valutate tutte le proposte: ma sono anni che va avanti questo problema, non possiamo permetterci di perdere altro tempo! I problemi dell’accesso e delle utenze elettriche ci sono da tempo, ma non possono non essere superati. Ora spetta all’Autorità portuale fare la prossima mossa, emanando il bando di gara, così come ordinato dal Ministero, Livorno non può nel modo più assoluto lasciare niente per strada!» All’incontro hanno partecipato anche Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato: ogni categoria è intervenuta chiedendo alle istituzioni un’attenzione particolare al mondo del lavoro, e facilitazioni anche molto concrete (dalle semplificazioni burocratiche, all’unificazione delle norme su tutto il territorio dell’area vasta, alle tasse sui rifiuti e sui pedaggi) perché chi lavora possa farlo meglio e con più entusiasmo. c.d.

Nelle foto: qui sopra Massimo Netti, in piedi, in mezzo agli ospiti. Nell’altra pagina in alto da sinistra: Antonello Riccelli, suor Raffaella Spiezio, Simone Ferri Graziani, Roberto Razzauti; in basso uno scorcio della platea.

Ordo Virginum incontro di formazione

Un carisma per l’evangelizzazione del territorio abato 15 Marzo a Populonia SCarlo incontro di formazione con Mons. Ciattini, Vescovo di Massa Marittima e Piombino, sul tema “Il carisma dell’Ordo Virginum per l’evangelizzazione nel territorio della Diocesi”. L’incontro è per le donne consacrate nell’Ordo Virginum delle Diocesi della Toscana e per tutte coloro che sono in formazione o interessate. Programma della giornata: ore 10 recita dell’Ora Media a seguire meditazione di Mons. Ciattini, ore 12 S. Messa Si ricorda che l’Incontro nazionale dell’Ordo Virginum quest’anno sarà dal 31 Luglio al 3 Agosto a Orosei (Nuoro) sul tema “Vivano con lode senza ambire alla Lode” – perché “esprimano nella vita quanto hanno ricevuto con la fede”. Info: info@ordovirginumtoscana.it

Il confronto sul lavoro

Una questione anche culturale DI

NICOLA SANGIACOMO

l Progetto Culturale diocesano è tornato a proporre una riflessione originale sul tema del lavoro. Lo abbiamo già fatto in varie occasioni nei mesi scorsi, siamo tornati a farlo con l’incontro «Capitani Coraggiosi». Abbiamo voluto guardare alla questione lavoro attraverso due lenti diverse da quelle che solitamente vengono utilizzate per leggere questo fenomeno: quella della speranza e quella del futuro. Abbiamo voluto scoprire con i testimoni della serata la speranza che deriva da chi decide di rischiare in proprio per realizzare un’idea e, su questa strada, crea benessere e dignità per i tanti che, grazie a questa sfida coraggiosa, trovano un lavoro. Abbiamo voluto guardare con la lente del futuro alle numerose situazioni in cui potenzialmente la nostra città potrebbe creare nuove occasioni di lavoro se in tanti riuscissero a fare rete in modo efficace, superando così gli ostacoli che spesso impediscono di realizzare i progetti. La questione lavoro non deve essere letta solo in termini puramente economici (tasso di disoccupazione che cresce, PIL che scende ad ogni rilevazione, sistema Paese che non offre nessun dato economico positivo ormai da anni) ma anche dal punto di vista culturale. Si tratta di ripensare il lavoro che non è più quello che era stato concepito nel 900, ma ha bisogno di trovare nuove chiave di interpretazione, soprattutto tra i giovani che, se continuano a pensarlo con le categorie dei genitori o addirittura dei nonni, rischiano davvero di rimanere esclusi dal mondo produttivo odierno. E se il problema è anche culturale, la comunità ecclesiale è chiamata a diventare protagonista di questo nuovo percorso, che non si limita a rimanere un sentiero intellettuale ma può diventare strada importante per rispondere efficacemente alle domande più urgenti dell’uomo del nostro tempo. In questo senso la vicenda del grande Bacino di Carenaggio, salita alla ribalta delle cronache cittadine grazie all’attenzione intensa che le ha dato il Vescovo Giusti, risulta quindi esemplare.

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LE PAROLE DEL VESCOVO

«È necessario uno choc positivo per la città» a nostra città ha biso- La questione lavoro non è solo un gno di uno choc positi- problema di carattere economico vo: nei prossimi mesi o sociale ma anche culturale; lo occorre realizzare ha sottolineato anche monsignor qualche progetto che crei qualche Giusti nelle sue conclusioni dicentinaio di nuovi posti di lavoro cendo che «per uscire da questa per far capire ai livornesi che situazione di stallo occorre supequalcosa sta cambiando». E’ que- rare la cultura individualistica e sto l’appello lanciato dal Vescovo ridare dignità al Paese ritornando monsignor Giusti al termine del- ad uno Stato che abbia un senso l’incontro «Capitani coraggiosi» etico e in cui si evitino gli sperperi promosso dal Progetto di ogni tipo». E torCulturale diocesano Per il grande nando a un tema per sul tema del lavoro. il quale si è speso Un appuntamento si- Bacino è molto in questi mesi, gnificativo che si è arrivato il ha detto che «per il svolto in un luogo grande Bacino di Casimbolo, la nuova se- tempo del renaggio è arrivato il de della Caritas dioce- bando di gara tempo di agire emetsana, le Sorgenti di Catendo il bando di garità, dove, nelle prossira per il suo affidame settimane, prenderà il via la mento come era stato sollecitato Scuola dei Mestieri che intende anche nel dibattito da alcuni sogoffrire occasioni di formazione e getti economici, tra cui la CNA. E’ ricollocazione lavorativa a quanti un’occasione che la città in questanno vivendo il dramma della sto periodo non può permettersi disoccupazione in questo tempo di perdere e che potrebbe rappredi crisi. sentare il famoso choc positivo Speranza e futuro sono le lenti che segna un’inversione di tencon cui si è guardato al tema lavo- denza per tutto il territorio». ro con l’aiuto delle testimonianze Tra il pubblico che ascoltava, oldi alcuni «capitani coraggiosi» che tre a molti imprenditori, tanti dei hanno messo in gioco le loro ca- prossimi candidati alle elezioni pacità per creare posti di lavoro e, amministrative, speriamo che ne indirettamente, offrire benessere, abbiano preso buona nota ... n.s. dignità, serenità a tante persone.

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Gli ospiti SUOR RAFFAELLA SPIEZIO, PRESIDENTE FONDAZIONE CARITAS «Siamo qui in questo luogo dove vorremmo ridare speranza a tutte quelle persone che vivono la drammaticità della perdita del lavoro. La situazione è veramente pesante: l’osservatorio Caritas conta delle 3000 persone che sono giunte qui quest’anno, il 90% senza lavoro e si parla della fascia di età dai 35 ai 50 anni, quindi nella piena produttività. La casa dei mestieri di via Donnini vuole formare agli antichi mestieri e vuole attraverso l’occupazione ridare dignità a queste persone rimaste disoccupate. Qui si faranno corsi di formazione accompagnati da un tutor, da un mastro (gli artigiani offrono la loro opera in modo volontario) e da un educatore e poi ci sarà un inserimento lavorativo attraverso le borse lavoro, nella speranza che queste si trasformino in opportunità a lungo termine. La cosa bella è che sono molte le persone che si sono offerte di venire qui a fare formazione: che vogliono aiutare in modo totalmente volontario, ma molti altri possono farlo sostenendoci anche economicamente». SIMONE FERRI GRAZIANI, PRESIDENTE COLDIRETTI LIVORNO «L’agricoltura è un settore che è tornato di moda, anche tra i giovani. Oggi questo è l’unico settore che nonostante la crisi ha aumentato il valore della produzione. I giovani si presentano da noi per creare qualcosa di nuovo, imprese nuove, idee nuove. C’è un approccio al settore agricolo spesso da parte di chi invece prima faceva un lavoro sedentario.Tutto quello che è made in Italy, riscontrabile e tracciabile è il comparto che

va più forte perché è più attraente per il consumatore rispetto alla produzione di massa. Abbiamo aperto botteghe, mercati specifici con prodotti di nicchia (miele, latte, produzioni particolari, vino, olio, ecc): al centro di queste attività c’è la faccia dell’imprenditore, la sua scommessa in questo settore. Alle istituzioni locali chiedo di fare il possibile per accorciare la filiera e dare la possibilità di vendere i prodotti sul mercato, nonché di facilitarci il lavoro diminuendo la burocrazia per cambiare la destinazione d’uso dei locali». ROBERTO RAZZAUTI, DIRETTORE DI INLINESA SRL «Inlinea ha riunito 5 società in 20 anni di attività

e attualmente si occupa di servizi internet ad aziende e professionisti, tecnologie web e comunicazione: oltre 250 addetti (100 a Livorno e il resto nei tribunali di tutta Italia per i servizi che offre in collaborazione con gli uffici di giustizia). Siamo partiti nel 1994 e forse nemmeno ci aspettavamo di arrivare qui, non ci siamo arricchiti, ma diamo lavoro e questo è importante. Come azienda non abbiamo grandi interazioni con le istituzioni e questo non so se è un bene o un male, però notiamo una difficoltà nel reperire personale qualificato: forse certi percorsi formativi andrebbero aggiornati ai tempi per permettere ai giovani di accedere a tipologie di lavoro come il nostro». c.d.


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

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La storia di un allenatore morto ad Auschwitz

UNA STORIA IN ATTESA del lieto fine

Dal campo di calcio al campo di concentramento ell’accogliente Sala Ferretti della N Fortezza Vecchia, rimessa a nuovo dalla Porto 2000, l’assessore

Il sogno di una casa… che si trasforma in un incubo La vicenda infinita delle cinquecento famiglie del Borgo di Magrignano, che ancora attendono la fine dei lavori delle proprie case

MARTINA BONGINI

subito nascono i primi problemi perché l’amministrazione non ha l sogno di avere una casa è espropriato i terreni per più o meno il sogno di tutti; l’urbanizzazione dell’area avere a disposizione un (ovvero la creazione di una rete luogo tuo, dove poter fognaria, dell’illuminazione, costruire la tua famiglia, far del gas, e della viabilità) su cui crescere i tuoi figli, esprimerti e dovranno sorgere gli edifici; la realizzarti come persona. costruzione delle case Un desiderio legittimo, che si comunque realizza il più prosegue e tra il delle volte con «Non tutti 2007 e il 2009 grande fatica e gli appartamenti però vengono magari con realizzati gli qualche aiuto hanno ancora oggi appartamenti. e con molti ricevuto l’abitabilità, Nel frattempo il sacrifici, ritardo nella ripagati però ma i proprietari, consegna delle nel momento con "l’acqua alla case però, crea in cui si varca gola", si sono visti innumerevoli la soglia di disagi ai casa. costretti a trasferirvisi proprietari tra Per circa ugualmente, cui: il cinquecento pagamento di famiglie però ricevendo spesso un affitto per un questo sogno è anche multe appartamento diventato un da parte (molte delle incubo perché ancora oggi a dell’amministrazione famiglie avevano distanza di comunale» venduto la quasi dieci precedente anni si trovano proprietà) oltre alla rata del costretti a combattere per veder mutuo sulla nuova casa, il riconosciuti i propri diritti. pagamento dell’IMU sulla Si, perché oltre al danno seconda casa, perché (ovvero la mancata proprietari ma non residenti e realizzazione dell’opera edile così via. "Borgo di Magrignano") gli A fronte di ciò nel 2009 nasce acquirenti degli immobili, un comitato che finalmente, hanno dovuto subire anche la dopo varie pressioni, riesce ad beffa. ottenere l’esproprio dei terreni Ma partiamo dall’inizio…. con la conseguente possibilità Durante la Festa dell’Unità del (da parte di alcuni) di entrare 2001, viene presentato il in casa….anche se le strade progetto di prossima non sono asfaltate, realizzazione "Borgo di l’illuminazione è scarsa (se non Magrignano"; un’opera inesistente) e di "verde" accattivante e perfetta per neppure una traccia. giovani famiglie che vogliono Non tutti gli appartamenti però metter radici in un quartiere hanno ancora oggi ricevuto speciale con parchi e spazi l’abitabilità, ma i proprietari, verdi, un centro commerciale con "l’acqua alla gola", si sono ed altri servizi su misura. visti costretti a trasferirvisi Inizialmente gli appartamenti ugualmente, ricevendo spesso che dovevano essere realizzati anche multe da parte erano 316 ma poi sono quasi dell’amministrazione raddoppiati arrivando a 604. comunale. Centinaia di famiglie I lavori comunque, anche se in aderiscono a questo progetto e modo piuttosto lento acquistano dalle dodici cooperative coinvolte, una casa. continuano, fino al settembre 2011 anno in cui, il Consorzio Nel 2005 partono i lavori ma DI

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Edilporto, (su cui grava la responsabilità di adempimento degli oneri di urbanizzazione) che a sua volta aveva stipulato una convenzione con il Comune, non ha più soldi per poter investire all’interno del quartiere: tutto si blocca. Si ma….i soldi le famiglie li hanno versati! Cosa fare dunque? Il Comitato del Borgo di Magrignano congiuntamente al Comitato Salviano, nei giorni scorsi è stato ricevuto dai tecnici del Comune; dopo un confronto piuttosto acceso tra le parti è stato deciso che entro la fine di aprile la ditta Bellabarba, incaricata dei lavori, dovrà ultimare la cassa di espansione del Rio Cignolo. Qualora non accadesse ciò il Comune, interverrà per l’escussione della fideiussione versata da Edilporto a garanzia

dei lavori da finire, comprese le altre urbanizzazioni non ancora realizzate, che ad oggi ammonta a circa 9 milioni di euro (la fideiussione stipulata inizialmente era di 12 milioni e 900 mila euro). Altri lavori, soprattutto riguardanti la viabilità sono stati posticipati, secondo il "decreto del fare" dell’ex governo Letta al 2018. Una ventata di positività però per il Borgo di Magrignano, è rappresentata dell’approvazione del progetto per la costruzione della nuova chiesa "Beata Madre Teresa di Calcutta", che non solo potrà essere un punto di riferimento e di aggregazione per le famiglie del quartiere ma darà anche la possibilità di terminare i lavori e veder così finalmente realizzato quel sogno chiamato CASA.

I LAVORI DA COMPLETARE A «BORGO DI MAGRIGNANO» Opere primarie: -Cassa di espansione (realizzata parzialmente) e area Goleanale mai iniziata. -Realizzazione ponte e canalizzazioni primarie (servizi acqua, gas e fognatura) di collegamento tra il quartiere e via della Padula area di costruzione Nuova Chiesa -Realizzazione bretella via dei Pelaghi e via Impastato -Realizzazione bretella tra Via del Giaggiolo e via della Valle Benedetta -Realizzazione ponte e canalizzazioni primarie via dell’Uliveta -Completamento rete stradale e canalizzazioni II e III lotto -Passaggio di proprietà da Consorzio Edilporto al Comune delle aree e dei sottoservizi Opere secondarie I° lotto: pavimentazione ed illuminazione delle APUP (aree private ad uso pubblico), realizzazione del verde con parchi a tema. Le corti si presentano con chiusini rialzati o in alcuni casi rimossi dalla loro posizione con l’evidente pericolo di danni alle persone. II° e III° lotto completamento della rete viaria pavimentazione ed illuminazione delle APUP (aree private ad uso pubblico), realizzazione del verde con parchi a tema.

all’Associazionismo e al Volontariato, Massimo Gulì, ha presentato una iniziativa che voleva mettere insieme “un avvenimento sportivo con il giorno della Memoria”, in linea con una recente dichiarazione dello stesso assessore che aveva ricordato di avere due passioni: la politica e il calcio. Infatti il tema dell’incontro, che è stato coordinato ed animato dal giornalista Luca Salvetti, è stato: “Dallo scudetto ad Auschwitz. Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo”. Ma chi era Arpad Weisz? Weisz era stato un famoso allenatore che con la sua attività aveva contribuito a scrivere la storia del calcio italiano negli anni ’30 e una delle sue ultime partite la disputò proprio a Livorno con la sua squadra di allora: il Bologna. Il tavolo dei relatori era infatti abbellito, oltre che con la maglia del Livorno, anche con quelle del Bari, dell’Inter, del Bologna e del Novara, le squadre che Weisz aveva allenato nel corso della sua carriera. Salvetti ha poi dato la parola a Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo e autore del libro che ha dato origine al tema dell’incontro. Marani, bolognese e tifoso della sua squadra, aveva visto, su un vecchio libro che narrava la storia del Bologna, una fotografia di Weisz che lo aveva incuriosito e gli aveva fatto nascere la voglia di conoscere la sua storia. Aveva così incominciato a condurre una ricerca che lo aveva portato a scoprire che Weisz aveva portato l’Inter a conquistare lo scudetto nel campionato 1929/30 dove aveva messo in campo il grande Giuseppe Meazza che sarà uno dei più affermati goleador della Nazionale. Nel torneo del 1931/32 salva il Bari dalla retrocessione e vincerà poi due scudetti con il Bologna nelle stagioni 1935/36 e 36/37. Weisz -ha continuato Marani- è uno dei primi allenatori a dare grande importanza alla preparazione atletica e partecipa attivamente agli allenamenti insieme ai suoi giocatori, nel 1930 aveva scritto un manuale del calcio che aveva avuto la prefazione di Vittorio Pozzo, il mitico allenatore della Nazionale Italiana. E’ poi intervenuto Renzo Ulivieri, attuale presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio che ha detto che il volume di Marani lo aveva affascinato ed emozionato per il suo contenuto e lo aveva donato a tutti coloro che stavano seguendo il corso per allenatore. L’autore del libro ha quindi evidenziato che Weisz inizia il campionato 1938/39 ma lo deve interrompere a causa delle Leggi razziali che colpiscono gli ebrei, il 17 ottobre abbandona l’Italia, nel 1939 è a Parigi, poi passa in Olanda ad allenare una squadra locale. Ma anche l’Olanda viene occupata dai tedeschi sempre a caccia di ebrei e viene catturato nell’agosto del 1942. Dopo essere stato condotto nel campo di concentramento di Westerbroch, nell’ottobre del 1942 viene deportato ad Auschwitz dove trova la morte il 31 gennaio 1944. La ricerca di questa data -ha spiegato l’autore- è stata lunga perché in un primo tempo aveva cercato il nome di Weisz, ebreo di origini ungheresi, tra le vittime della comunità ebraica ungherese nei campi di sterminio, aveva invece trovato il suo nominativo tra gli ebrei deportati dall’Olanda, l’ultima nazione in cui aveva vissuto. Vista la presenza di parecchi giovani all’incontro, Ulivieri ha ancora evidenziato che ci troviamo ad affrontare un tempo di crisi in cui va scomparendo il senso della solidarietà, ha aggiunto che spetta ai più anziani saper tirar fuori dai giovani quello che hanno dentro di buono, far capire loro il rispetto dell’uomo e condurli a pensare di essere cittadini del mondo. Gianni Giovangiacomo


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

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QUARESIMA

L’OMELIA DEL VESCOVO.........

nel giorno delle Ceneri

Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma – dice san Paolo – «...perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! E’ invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore. La carità, l’amore è condividere in tutto la Ma è importante sottolineare sorte dell’amato. ancora uno dei rilievi avanzati L’amore rende simili, crea dalla scienza medica: uguaglianza, abbatte i permissivismo e muri e le distanze. L’amore rende ostilità verso i E Dio ha fatto questo minori appaiono con noi. Questa è la simili, crea essere l’espressione logica uguaglianza, di uno stesso modo dell’Incarnazione e di concepire la vita. della Croce. abbatte i muri Sono entrambi e le distanze. indici di Ci colpisce che E Dio ha fatto quell’atteggiamento l’Apostolo dica che in cui non si è siamo stati liberati questo con noi. disposti a sacrificarsi per mezzo della Questa è la logica non per un’altra persona. ricchezza di Cristo, dell’Incarnazione ma per mezzo della Da entrambi traspare un narcisismo sua povertà. e della Croce mortale: Che cos’è allora quell’attaccamento a questa povertà con sé che rende l’uomo sempre più cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? gretto e lo impoverisce tanto più È proprio il suo modo di amarci, il quanto più egli vuole suo farsi prossimo a noi come il spasmodicamente difendere la sua Buon Samaritano che si avvicina a breve vita, chiedendole tutto e quell’uomo lasciato mezzo morto facendo attenzione che nulla sul ciglio della strada (cfr Lc possa sfuggirle. 10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà, Il permissivismo non è vera salvezza e vera felicità è il suo espressione di magnanimità, ma è amore di compassione, di piuttosto un egoismo che tenerezza e di condivisione. La defrauda l’altro di ciò che più povertà di Cristo che ci arricchisce decisivo, e priva se stessi della è il suo farsi carne, il suo prendere capacità di dedizione amorosa, su di sé le nostre debolezze, i dedizione che, sola, è in grado di nostri peccati, comunicandoci la insegnare continuamente a vivere. misericordia infinita di Dio. VITTIME DI UN NARCISISMO MORTALE Oggi i medici ci dicono che tra le cause principali delle odierne nevrosi si deve annoverare la mancanza, interiore ed esteriore insieme, di orientamento esistenziale, conseguenza d’un generale e diffuso permissivismo. Non è davvero difficile rendersi conto che finisce in effetti per ammalarsi colui che ignora chi egli sia e qual è il termine ultimo della propria esistenza.

COME LIBERARCI DA QUESTO NARCISISMO MORTALE? «Conoscete infatti la grazia del

LA POVERTÀ DI CRISTO È LA PIÙ GRANDE RICCHEZZA: - Gesù è ricco della sua sconfinata

fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. - È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero. Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29). È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo. Potremmo pensare che questa

“via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo. Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. DIO È L’UNICO CHE VERAMENTE SALVA E LIBERA? Il Vangelo è il vero antidoto contro


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

9 marzo 2014

V

IL PROGETTO PER LA QUARESIMA.........

Nasce «Farsi prossimi»

Per una Chiesa sempre più missionaria arissimi, l’ultimo Convegno Ecclesiale sul Primo Annuncio ha evidenziato l’esigenza di una Chiesa sempre più missionaria e quindi estroversa, in ricerca dell’altro soprattutto se debole e fragile: il mandato di Papa Francesco è chiaro, farsi prossimo nelle periferie esistenziali della vita. Quale periferia esistenziale della vita maggiore della vecchiaia e per giunta se essa è segnata dalla malattia e dall’impossibilità a muoversi autonomamente? Da sempre la Chiesa annovera fra le opere di misericordia corporale: visitare gli ammalati.

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Pertanto invito tutte le Comunità Parrocchiali a “Farsi prossimo” di tutti gli anziani soprattutto se ammalati e costretti all’immobilità. Ma come fare per arrivare a tutti? Certo il solo parroco non ce la può fare. Da molti anni la nostra Chiesa Locale si è arricchita della figura del ministro straordinario dell’Eucarestia. Sono donne e uomini che collaborano con il parroco nella visita degli ammalati.

Pastorale anziani INCONTRI PER I VOLONTARI ella pastorale parrocchiale spesso la visita agli N ammalati è finalizzata soltanto al “portare la comunione”, dimenticando che oltre a questo ministero la parrocchia ha il compito di visitare anche coloro che ancora devono approfondire o rinnovare o iniziare un cammino di fede. La malattia è un’occasione per mostrare che Cristo non lascia sola l’umanità, ma le è vicino sempre. Per questi motivi la nostra diocesi propone, a chi si sente chiamato a questo servizio, degli incontri formativi che si svolgeranno da Marzo a Giugno in Vescovado dalle ore 18,00 alle 19,30. IL PROGRAMMA DEGLI INCONTRI A livello relazionale: 1. La relazione con l’anziano a. La capacità di entrare in relazione con l’anziano ( relazione che cura)- Dott. Anna Paggini 17 marzo 2014 b. L’esperienza dell’anziano come necessità di vita trasmessa ( necessità che l’anziano si racconti) -

la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana. LA QUARESIMA È UN TEMPO ADATTO PER LA SPOGLIAZIONE Ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffidate dell’elemosina che non costa e che non duole Testi di riferimento: Joseph Ratzinger, Zeitfragen und christlicher Glaube, pp. 54s; Messaggio per la Quaresima 2014 di Papa Francesco + Simone, Vescovo

Dott Anna Paggini 31 marzo 2014 2. Linee di relazione spirituale a. Come la Parola di Dio ci aiuta a vivere la sofferenza - Don Piergiorgio Paolini (14 Aprile 2014) b. La testimonianza della carità vicino alla sofferenza - Don Ivano Costa (28 Aprile2014) c. La Parola di Dio: dalla sofferenza alla redenzione – Don Piergiorgio Paolini (19 Maggio 2014) 3. Linee di relazione pastorale a. Volontario e compagno…perché? – Don Fabio Menicagli (26 Maggio 2014) b. L’anziano nella partecipazione alla vita della comunità parrocchiale e Diocesana –( Sr Gabriella Gigliucci (9 Giugno 2014) 4. Aspetto liturgico sacramentale a. Il sacramento dell’Unzione dei Malati Don Pioter Grajper (16 Giugno 2014) Sr Gabriella Gigliucci m.p.v.

Queste figure ministeriali vanno incrementate e sempre più qualificate. Sarebbe bello che ogni condominio o via avesse un proprio ministro il quale conoscendo i residenti, sa chi di loro avrebbe piacere o bisogno di una visita, di una parola di conforto e di speranza, di una preghiera. Questi uomini o donne, sono collaboratori preziosi per l’evangelizzazione, essi se bene motivati e preparati, potranno favorire non poco l’incontro fra Gesù e l’ammalato. Con questi intendimenti è nata una Commissione Diocesana per la Formazione e l’Accompagnamento dei Ministri Straordinari dell’Eucarestia, è coordinata da Suor Gabriella Gigliucci insieme a Pietro Grajper, direttore dell’Ufficio Liturgico e al Diacono Bartolini, già animatore della Pastorale degli Anziani. Invito pertanto a segnalare alla mia segreteria i candidati che ogni parroco vorrà proporre per questo ministero. Essi, unitamente ai ministri straordinari dell’Eucarestia che dovranno ricevere un nuovo mandato, saranno chiamati a partecipare a un percorso formativo (liturgico – pastorale) che si svolgerà da marzo a giugno; per la Solennità del Corpus Domini (22 giugno) è previsto il termine della formazione e il conferimento del Mandato. Sperando che questa iniziativa missionaria trovi una rispondenza positiva, porgo a tutti il mio saluto e la mia paterna benedizione, + Simone, Vescovo

MEDITAZIONI PER LA QUARESIMA

Questo è il tempo della Purificazione I. LA QUARESIMA, TEMPO DI PURIFICAZIONE (Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa Disc. 6 sulla Quaresima, 1, 2; PL 54; 285-287) 1.TEMPO DI CONVERSIONE In questo tempo di Quaresima, fratelli carissimi, ci viene chiesto un completo rinnovamento dello spirito: sono i giorni dei misteri della redenzione umana e che precedono più da vicino le feste pasquali. È caratteristica infatti della festa di Pasqua, che la Chiesa tutta goda e si rallegri per il perdono dei peccati: perdono che non si concede solo ai neofiti, ma anche a coloro che già da lungo tempo sono annoverati tra i figli adottivi. Certo è nel lavacro di rigenerazione battesimale che nascono gli uomini nuovi, ma tutti hanno il dovere del rinnovamento quotidiano: occorre liberarsi dalle incrostazioni proprie alla nostra condizione mortale. E poiché nel cammino della perfezione non c’è nessuno che non debba migliorare, dobbiamo tutti, senza eccezione, sforzarci perché nessuno nel giorno della redenzione si trovi ancora invischiato nei vizi dell’ uomo vecchio. Quanto ciascun cristiano è tenuto a fare in ogni tempo, deve ora praticarlo con maggior sollecitudine e devozione, perché si adempia la norma apostolica del digiuno quaresimale consistente nell’astinenza non solo dai cibi, ma anche e soprattutto dai peccati. 2. LE OPERE DI MISERICORDIA A questi doverosi e santi digiuni, poi, nessuna opera si può associare più utilmente dell’elemosina, la quale sotto il nome unico di «misericordia» abbraccia molte opere buone. In ciò i fedeli possono trovarsi uguali, nonostante le disuguaglianze dei beni. L’amore che dobbiamo ugualmente a Dio e all’uomo non è mai impedito al punto da toglierci la possibilità del bene. Gli angeli hanno cantato: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2,14). Ne segue che diventa felice e nella benevolenza e nella pace, chiunque partecipa alle sofferenze degli altri; di

qualsiasi genere esse siano. Immenso è il campo delle opere di misericordia. Non solo i ricchi e i facoltosi possono beneficare gli altri con l’elemosina, ma anche quelli di condizione modesta o povera. Così disuguali nei beni di fortuna, tutti possono essere pari nei sentimenti di pietà dell’anima. II. INVITO ALLA PENITENZA (« Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa, cap. 7,4-8, 3; 8, 5-9, 1; 13, 1-4; 19,2; Funk 1, 71-73. 77-78). Teniamo fissi gli occhi sul sangue di Cristo, per comprendere quanto sia prezioso davanti a Dio suo Padre: fu versato per la nostra salvezza e portò al mondo intero la grazia della penitenza. 1. QUARESIMA: UN TEMPO PER PENTIRSI Passiamo in rassegna tutte le epoche del mondo e constateremo come in ogni generazione il Signore abbia concesso modo e tempo di pentirsi a tutti coloro che furono disposti a ritornare a lui. Noè fu l’araldo della penitenza e coloro che lo ascoltarono furono salvi. Giona predicò la rovina ai Niniviti e questi, espiando i loro peccati, placarono Dio con le preghiere e conseguirono la salvezza; eppure non appartenevano al popolo di Dio. Lo stesso Signore di tutte le cose parlò della penitenza impegnandosi con giuramento: ” Com’è vero ch’io vivo oracolo del Signore - non godo della morte del peccatore, ma piuttosto della sua penitenza”. Aggiunse ancora parole piene di bontà: “Allontanati, o casa di Israele, dai tuoi peccati. Di’ ai figli del mio popolo: Anche se i vostri peccati dalla terra arrivassero a toccare il cielo, fossero più rossi dello scarlatto e più neri del cilicio, basta che vi convertiate di tutto cuore e mi chiamiate «Padre», ed io vi tratterò come un popolo santo ed esaudirò la vostra preghiera.”. Obbediamo perciò alla sua magnifica e gloriosa volontà. Prostriamoci davanti al Signore supplicandolo di essere misericordioso e benigno. 2. IL DISTACCO DALLE OPERE DEL MALE

Convertiamoci sinceramente al suo amore. Ripudiamo ogni opera di male, ogni specie di discordia e gelosia, causa di morte. Siamo dunque umili di spirito, o fratelli. Rigettiamo ogni sciocca vanteria, la superbia, il folle orgoglio e la collera. Mettiamo in pratica ciò che sta scritto. Dice, infatti, lo Spirito Santo: “Non si vanti il saggio della sua saggezza, né il forte della sua forza, né il ricco delle sue ricchezze, ma chi vuol gloriarsi si vanti nel Signore, ricercandolo e praticando il diritto e la giustizia”. (cfr. Ger 9, 23-24; 1 Cor 1, 31, ecc.). Ricordiamo soprattutto le parole del Signore Gesù quando esortava alla mitezza e alla pazienza: Siate misericordiosi per ottenere misericordia; perdonate, perché anche a voi sia perdonato; come trattate gli altri, così sarete trattati anche voi; donate e sarete ricambiati; non giudicate, e non sarete giudicati; siate benevoli, e sperimenterete la benevolenza; con la medesima misura con cui avrete misurato gli altri, sarete misurati anche voi (cfr. Mt 5, 7; 6,14; 7,1.2.12, ecc.). 3. L’OBBEDIENZA ALLA PAROLA DI DIO Stiamo saldi in questa linea e aderiamo a questi comandamenti. Camminiamo sempre con tutta umiltà nell’obbedienza alle sante parole. Dice infatti un testo sacro: Su chi si posa il mio sguardo se non su chi è umile e pacifico e teme le mie i parole? (cfr. Is 66, 2). Perciò avendo vissuto grandi e illustri eventi corriamo verso la meta della pace, preparata per noi fin da principio. Fissiamo fermamente lo sguardo sul Padre e Creatore di tutto il mondo, e aspiriamo vivamente ai suoi doni meravigliosi e ai suoi beni incomparabili. Le meditazioni sono tratte da “I QUADERNI DI SANTA GIULIA” (N. 3 Gennaio 2014) a cura di mons. Mauro Peccioli (Adattamento dalla seconda lettura dell’Ufficio delle Letture della Liturgia delle Ore secondo il Rito Romano, Tempo di QUARESIMA)


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

9 marzo 2014

Agenda del VESCOVO

VENERDÌ 7 MARZO Nella mattina, udienze laici in vescovado 18.30 incontro con i cresimandi, genitori, catechisti e parroci al circolo della Parrocchia della Santissima Trinità 21.15 in occasione della visita pastorale al VI vicariato, incontro con i genitori dei bambini e ragazzi del catechismo alla parrocchia dei SS Cosma e Damiano a Nugola DOMENICA 9 MARZO 10.30 S. Messa e presentazione della domanda alla cresima alla parrocchia di S. Giovanni Bosco a Coteto 16.00 ritiro di Quaresima per gli operatori pastorali e incontro con i catechisti del VI vicariato alla chiesa di S. Ranieri a Guasticce

Diocesi informa In cammino CON NOI

Lunedì 10 marzo e Martedì 11 marzo, il Vescovo è a Roma per la commissione beni culturali della CEI

arissimi ragazzi, siamo tre associazioni di bambini/ragazzi con disabilità e anche quest’anno siamo ad organizzare la seconda edizione di "In Cammino Con Noi", una camminata solidale finalizzata alla raccolta fondi in favore di progetti necessari allo sviluppo motorio e cognitivo dei nostri figli. Quest’anno abbiamo deciso di promuovere un Concorso per la realizzazione della grafica delle magliette. Il nostro pensiero è andato a voi ragazzi dei Gruppi Parrocchiali della nostra città, certi che in voi, i nostri figli, possano trovare nuovi amici pronti ad accompagnarli nel cammino della vita. Per la realizzazione dell’idea grafica sarà necessario seguire queste poche ma precise regole:

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MERCOLEDÌ 12 MARZO Nella mattina udienze clero in vescovado 21.00 alla chiesa di S. Sebastiano S. Messa con il Rinnovamento dello Spirito GIOVEDÌ 13 MARZO 9.30 incontro con i vicari foranei in vescovado 21.00 incontro con i consigli pastorali parrocchiali e responsabili Caritas del V vicariato alla chiesa di S. Teresa a Rosignano Solvay

o Il tema da sviluppare è “L’accettazione dell’altro” o Nel disegno si dovrà evidenziare che è la “2° edizione” o La data “17 Maggio 2014”

VENERDÌ 14 MARZO Nella mattina, udienze laici in vescovado 18.00 il Vescovo partecipa alla presentazione del libro "Vita di don Giussani" a cura del Portico di Salomone al Meeting & Conference Centre Pancaldi (ingresso Bagni Pancaldi) SABATO 15 MARZO 8.00 pellegrinaggio mensile diocesano a Montenero a seguire S. Messa e rito dei catecumeni 16.00 incontro con i bambini capitani delle squadre partecipanti alla Junior Tim Cup, il calcio degli oratori DOMENICA 16 MARZO Il Vescovo è a Verona per impegni pastorali

Libri da LEGGERE

di Mo.C.

Vigini G. - Papa Francesco. La Chiesa incontra il mondo.- Ed. Paoline, pp. 112, euro 7,50 Giuliano Vigini, riflette sul nuovo modo di essere Chiesa promosso da Papa Bergoglio, ad un anno dalla sua elezione (13 marzo 2013). Il solco profondo che il Papa sta scavando nella vita della Chiesa - con i gesti prima ancora che con le parole - è stato paragonato a una rivoluzione o a una svolta storica. In effetti, la forza del suo messaggio e della sua testimonianza, sta delineando un volto nuovo della Chiesa e soprattutto un modo nuovo di essere Chiesa, nel segno della misericordia, dell’apertura e dell’accoglienza, della scelta preferenziale per i poveri. L’autore ci descrive il magistero di Papa Francesco attraverso sei brevi capitoli (Per una fede più autentica; Il volto della misericordia; Le periferie della vita; Nel cuore dei giovani; La nuova evangelizzazione; Il decalogo ecclesiale di Papa Francesco), aiutando il lettore a scoprire l’essenziale di questo insegnamento e a coglierne i frutti. Scrive Vigini nell’introduzione: "È questo mettersi personalmente in gioco che rende più convincente e suggestiva l’immagine di Chiesa che egli vuol contribuire a modellare, chiedendo di essere aiutato in questo dall’impegno collaborante di quanti hanno davvero a cuore il bene della Chiesa e il bene comune di tutti. Tutto questo crea, non solo un’istintiva corrente di simpatia, ma produce - ed è quello che più conta - una potente iniezione di fiducia, che, nello smarrimento, nell’apatia, nella perdita di speranza collettiva sui destini individuali e sulle sorti del mondo, genera una scossa salutare, che dà la forza di credere e sperare ancora. Fosse anche soltanto questo, non è un merito da poco, dopo un solo anno di pontificato".

Cooperatori Paolini- Cif- Aimc- Cesvot SABATO 15 MARZO DALLE 10.30 ALLE 16.30 Presso la Casa di ferie "Regina Mundi" incontro dal titolo "Le donne nella Bibbia" Introduce e saluta monsignor Giovanni Paolo Benotto Arcivescovo di Pisa, intervengono: Lidia Giorgi (pastora battista), Barbara Pandolfi (teologa), Maria Paola Foralni (Pittrice), Mariangela Sarti (scrittrice), Massimo Lucchesi (giornalista dell’Osservatore Romano), Maria Letizia Gaudenzi (Presidente Cif Regionale). Modera: Monica Leonetti Cuzzocrea Saranno esposte le opere della pittrice Maria Paola Forlani di Ferrara

A CURA DI UMBERTO DEL CORONA

Il cineforum del Lunedì in Vescovado Un film al mese per approfondire il tema della Vocazione ull’onda della vittoria agli Oscar di Sorrentino, perché non tornare ad utilizzare il Sfilmcinema per approfondire alcuni concetti, magari ritrovandosi insieme per vedere un e confrontarsi sulle tematiche che da esso emergono? È questa l’idea di un cineforum curato da Umberto Del Corona, che prenderà il via proprio nel mese di Marzo e si svolgerà in Vescovado. Il primo gruppo di film ha come titolo e tema la Vocazione e quindi il rapporto tra l’individuo, il Creatore e Redentore, ed il mondo: “AB AETERNO, VOCATI ALLA TESTIMONIANZA, Possiamo eludere Dio? Nude immagini allo specchio”. La prima data sarà Lunedì 17 marzo con la proiezione della pellicola “COURAGEOUS” di Alex KENDRICK (Pastore Battista) del 2010: un bellissimo film commovente ed estremamente forte. Questo film è il terzo e attualmente ultimo film di Kendrick, dopo i precedenti “Affrontando i giganti”del 2006 e “Fireproof”del 2008, è uscito nelle sale americane nel 2011 e dimostra come un film ispirato dalla Fede e assolutamente cristiano possa essere anche un ottimo successo commerciale. E’ un film sentito, sincero, dove gli attori non professionisti dimostrano una maestria impareggiabile, una simpatia ed una credibilità profonda; il tempo scorre veloce, e lo spettatore viene coinvolto personalmente fino alla commozione L’inizio della proiezione è previsto per le 21 nel salone Fagioli del Vescovado. Il secondo appuntamento con il cineforum è in programma Lunedì 28 aprile con “L’ISOLA (Ostrov)” di Pavel LONGUINE

Il lavoro dovrà essere consegnato entro domenica 9 marzo 2014 agli animatori della Parrocchia Nostra Signora del Rosario di Pompei in via Mangini: Giacomo Manfredini e Marco Rosabianca o spedito via E-Mai! ad una delle tre Associazioni Il giorno della camminata, il Gruppo Parrocchiale vincitore del Concorso, sarà premiato ufficialmente. Vi ringraziamo e cogliamo l’occasione per invitarvi il 17 maggio presso lo Stadio dell’Accademia Navale (Viale Italia angolo Via Lepanto), per camminare insieme. Cordiali Saluti. Le associazioni: AIPD Livorno ONLUS Autismo Italia Livorno Volare senz’Ali ONLUS


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

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■ L’APPROFONDIMENTO STORICO a cura di don Luca Bernardo Giustarini

La terza traslazione in città: 4 maggio 1690 a miracolosa cessazione della pestilenza del 1684 commosse talmente l’animo dei livornesi, che per unanime voto, si volle rendere perpetua la memoria della grazia, incoronando la miracolosa Immagine. Mons. Francesco D’Elci, Arcivescovo di Pisa, supplicato dai Padri Teatini, custodi del Santuario, e dalle Autorità civili di Livorno, ne fece domanda al Capitolo Vaticano, il quale ben volentieri l’accordò, e delegò Mons.Michelangelo Mattei, Arcivescovo di Adrianopoli a compiere la solenne cerimonia che, per desiderio del Granduca Cosimo III, doveva svolgersi nella Collegiata (attuale Duomo) di Livorno. Per la festa fu fissato il 4 maggio del 1690, giorno dell’Ascensione. La mattina del 3 maggio partì da Montenero la processione con 100 cavalleggeri, 100 alabardieri e 100 soldati di fanteria, seguivano 18 fratelli con le torce per ogni Compagnia, i Padri Teatini che portavano con un baldacchino, offerto dalla famiglia Teroni,

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la Sacra Immagine e una grande folla. Tutte le Corporazioni Religiose erano ad attendere la Taumaturga nella Chiesa della Santissima Trinità dei Cappuccini e qui l’Immagine fu scoperta. Invece presso la Porta Colonnella erano ad attendere la miracolosa Icona il Governatore, il Magistrato e le Autorità civili e militari e la nobiltà. A questo punto i Canonici della Collegiata presero in consegna dai Padri Teatini la Sacra Immagine e, cominciate a suonare tutte le campane della Città, la processione si avviò verso la Collegiata in Piazza Grande. Prima di entrare in Chiesa, la Sacra Immagine ricevette gli onori militari e, dalla loggia, si benedì il popolo al canto dell’Ave Maris Stella; la facciata della Collegiata era ornata di arazzi e fiori. La mattina del 4 maggio la Collegiata era stracolma di popolo che, insieme alle Autorità Religiose, Civili e Militari, assisteva alla solenne Santa Messa Pontificata da mons.Michelangelo Mattei. Durante la celebrazione il Presule riceveva da mons.Fran-

chi, Propopsto della Collegiata, le due corone d’oro massiccio, le quali venivano imposte sul capo della Vergine e del Bambino alla presenza del Gonfaloniere Giovanni Battista dell’Aquila. Il 5 maggio, dopo il canto dei Vespri

e del Te Deum, la Sacra Immagine veniva riportata a Montenero e, giunta l’Icona al Santuario, a lassù un’altra volta veniva benedetta la Città. Nel Santuario i festeggiamenti durarono una settimana.

La Pia associazione dei servi di Maria Nel 1792 il Santuario veniva affidato ai nuovi custodi: i monaci benedettini di Vallombrosa entusiasmo che suscitò in Città l’Incoronazione della Lallo’Madonna fece nascere la “Compagnia dei Servi di Maria” scopo di celebrare ogni anno l’anniversario dell’Incoronazione. Questa festa annuale veniva annunciata dal suono della Campana del Municipio ed in questa occasione venivano stampati lavori poetici come attestano i documenti del 1730. Questa festa fu soppressa con la cacciata dei Padri Teatini dal Santuario nel 1783, e affidato il Santuario ad un Parroco del Clero Diocesano, Montenero cadde in tanto squallore dal non

riconoscerlo più, che obbligò il Granduca di Toscana Ferdinando III a cercare un Ordine Religioso che potesse risollevare le sorti del Santuario. Il Granduca, succeduto a Pietro Leopoldo che aveva tentato di stravolgere la vita devota del popolo con il Concilio di Pistoia presieduto dal Vescovo Scipione de Ricci, doveva riordinare la vita ecclesiastica nei suoi Stati con la benedizione del Papa Pio VI. Finalmente nell’anno 1792 il Santuario veniva affidato ai nuovi custodi: i monaci benedettini di Vallombrosa.

Il progetto delle 15 cappelle da edificare in città La Sacra Lega ed il manifesto per i devoti cittadini ndici anni dopo la solenne incoronazione della Madonna per preparare un accesso degno al trono della loro Regine, e che offrisse a quella gita più comodità e insieme maggiore raccoglimento, alcuni ragguardevoli cittadini stabilirono di edificare sulla via, che da Livorno conduce a Montenero, 15 Cappelle, ad egual distanza tra di loro, dedicate ai 15 misteri del Rosario. A questo scopo fu fondata una Pia Associazione denominata la Sacra Lega, la quale pubblicò un manifesto, esortando tutti i devoti della Madonna a concorrere alla costruzione di queste Cappelle, che dovevano invitare tutti i fedeli a recitare per via il Santo Rosario, nello stesso temo dovevano pure servire ad offrir loro, ogni tanto, un riposo e un ricovero nella cattiva stagione. Promotore di questa associazione fu il negoziante francese Giovanni Battista Castinell, che dava il buon esempio, edificando subito, a tutte sue spese, la prima

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Cappella nel luogo detto l’Erbuccia, che rimane in Borgo Cappuccini, quasi

rimpetto a Via del Bosco. Dedicata al mistero dell’Annunciazione, era

ornata di portico, di pitture, di stucchi, e sulla facciata aveva una statua di marmo della Madonna di Montenero, con al di sopra lo stemma di Castinell e con sotto la seguente iscrizione: "Joannes Baptista Castinell Gallus An. 1701". Due anni dopo, i pubblici cassieri di Livorno, al luogo stabilito, edificarono la seconda Cappella dedicandola al mistero della Visitazione e a S. Michele Arcangelo. Porta la seguente iscrizione latina: "Sacellum- Deiparae Visitationi et S. Michaeli Arcangelo- Dedicatum- Abiit in montana dilectione et gaudio- Rebelles fulminatGloria, zelo et justitia- I Cassieri di Livorno l’anno 1703" Quest’opera delle 15 Cappelle, sì lodevolmente incominciata dalla Sacra Lega, non fu compiuta perché la pietà dei fedeli fu distratta dalla costruzione di altri edifici sacri, necessari a Livorno per il grande incremento della popolazione e soprattutto dei lavori della nuova Cappella della Madonna, cominciati nel 1720.

Nell’anno di MARIA

L’Incoronazione dell’immagine della Madonna di Montenero


VIII

TOSCANA OGGI 9 marzo 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNO


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