Via crucis cittadina
L’AMORE SALVA Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
4 aprile 2010
on il dolore ma l’amore salva. Con queste parole il il Vescovo, N Mons. Simone Giusti, ha concluso la Via Crucis cittadina che si è svolta venerdì scorso. Quest’anno la Via Crucis cittadina è partita dalla chiesa di S. Andrea e si è snodata attraverso le strade del quartiere per concludersi alla chiesa di S. Benedetto, dopo aver attraversato piazza della Repubblica. Come ogni anno è stata aperta dall’antico «Crocifisso dei condannati a morte» portato dai fratelli della Misericordia di Livorno, ed ha visto la partecipazione di alcune centinaia di fedeli, segno di una chiesa vivace e profondamente sensibile al sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo che per l’amore che prova per noi si è donato interamente per la nostra salvezza. Gianluca Testi
«Che cosa devo fare per avere la vita eterna?»
FLAVIA MARCO
stare nel «campo» del successore di Pietro e di farsi da lui curare, guidare, illuminare. Un el giorno dell’annunciazione affetto ed una stima per Benedetto XVI che dell’angelo a Maria Vergine l’aria mostra la fedeltà di un gregge al suo pastore fresca della primavera appena anche in un momento di difficoltà per lui e affacciatasi su Roma si è sposata col per la Chiesa intera, una manifestazione di calore giovane degli oltre 70.000 ragazzi amore filiale da parte proprio di coloro che accorsi in piazza San Pietro per celebrare la vivono quella fase della vita caratterizzata 25° Giornata Mondiale della Gioventù. La dal distacco e dalla critica dei propri genitori sera si è avvicendata al sole già estivo al ma che nella figura del Pontefice sente ritmo di canti e di filmati che ci hanno l’autentica paternità di Dio. aiutato a ripercorrere 25 anni di attenzione L’intervento di Benedetto XVI si è articolato della Chiesa, di amore genuino da parte di attraverso tre domande postegli a partire dal un pastore, quale Giovanni Paolo II, e di Vangelo di Marco 10,17-22, che tratta entusiastica risposta di un popolo, quello dell’incontro di Gesù con un giovane, ed in giovanile, che tutti cercano di conquistare, particolare dal versetto che recita: «Maestro dalle grandi firme della moda alle buono, che cosa devo fare per avere in multinazionali dell’informatica, dei eredità la vita eterna?». videogiochi, dei cosmetici, per il suo grande Attraverso le sue risposte il Santo Padre ha potenziale economico. Ma la parlato ai giovani di un Dio che grande opportunità che lega ha per ciascuno uno sguardo di La gioia, tante ragazze e tanti ragazzi in amore, che rivela la Verità della la fedeltà silenzio, ad ascoltare le parole nostra condizione umana senza di un vecchio, malato, per e l’ansia di Verità giudicarla, un amore che diventa altro rappresentante di sorgente di tutta la vita cristiana e negli oltre un’autorità, è proprio la spinta necessaria per 70.000 giovani l’evangelizzazione. Ha raccontato gratuità di un amore che non nasconde lo sfruttamento ma un Padre che non ci ha lasciato accorsi a Roma di che mira soltanto a far in balia delle onde della fortuna per la 25° GMG ma che ha un progetto su conoscere la profonda Verità che rende ad ognuno la piena ciascuno il quale solo soddisfa la dignità di uomo anche a chi è più lontano, nostra vita, un progetto che va conosciuto, anche a chi non è ancora uomo, anche a chi senza paura, chiedendo al Padre di mostrarci non ci crede più, liberando ciascuno da tutte la sua volontà con il desiderio di compierla. quelle falsità cui ci aggrappiamo Ha mostrato a tutti un Dio che ha in serbo disperatamente nel tentativo di essere per noi la vita eterna ovvero una gioia senza qualcuno, diventando poi nessuno e fine, che nessuno potrà toglierci, una vera trascurando di avere dentro di noi già tutto giovinezza in cui il nostro cuore sarà quello che serve per poter guardare alto. riempito dall’amore divino per sempre; Non soltanto il ricordo di Giovanni Paolo II tenere lo sguardo fisso sulla vita eterna, poi, ha sfilato sui maxi-schermo e nei cuori di permette di non assolutizzare le realtà quanti erano in piazza San Pietro ma anche terrene e dunque di «vivere e non quello di Benedetto XVI che ha già vivacchiare!» (Beato Pier Giorgio Frassati). accompagnato i giovani in due Giornate Nel discorso del Papa, poi, affiorava sempre Mondiali. Tutti lo ricordiamo a Colonia e a l’invito, nell’Anno sacerdotale, per tutti i Sidney in quell’atteggiamento, che tanto lo giovani a mettersi davvero in ascolto della caratterizza, di dolcezza e insieme di salda volontà del Padre il quale «manda operai sicurezza che invita tutti noi a rinvigorire «le nella sua messe». ragioni della nostra fede», ad essere Davvero l’incontro a Roma in occasione consapevoli, di fronte ad un mondo che della 25° Giornata Mondiale della Gioventù tenta sempre di toglierci la sana ragione, è stato fonte di vita, di luce e di gioia per la della forza e della saldezza del nostro essere Chiesa universale ma anche per le diverse cristiani. chiese locali e particolari e dunque anche La cornice splendida di piazza San Pietro che per la nostra Diocesi che potrà attingere già si preparava alla domenica delle palme, questa ventata di novità dai giovani di la bravura dei presentatori, la presenza di ritorno da Roma i quali, però, volgono già lo personaggi famosi, nulla ha scaldato di più i sguardo verso Madrid 2011, richiamo che ha 70.000 giovani provenienti dalle diverse percorso tutto l’incontro col Papa, e che diocesi d’Italia e da molti movimenti laicali, invitano già le loro comunità di dell’ingresso del Santo Padre nella piazza appartenenza ad accompagnarli e a segno questo della voglia che anima i sostenerli in questa nuova manifestazione giovani di vera novità, di parole di vita, di della bellezza del volto di Cristo. DI
N
LE CELEBRAZIONI PASQUALI IN DIRETTA TV randucato Tv, come ogni anno, seguirà in diretta le celebrazioni G pasqualipresiedute dal Vescovo in Cattedrale. L’appuntamento per la diretta televisiva è sabato 3 aprile a partire dalle 23.00 e domenica 4 aprile alle 10.30
GLI AUGURI PASQUALI DEL VESCOVO
GESÙ È IL NOSTRO SALVATORE! SEMPRE! a noi vogliamo essere M salvati da lui ? Siamo consapevoli della necessità che abbiamo di essere salvati ? Da che cosa dobbiamo essere salvati ci possiamo domandare ? In primo luogo, dagli idoli che sempre si propongono davanti a noi , in ogni epoca , in ogni secolo. Scrive Paul Claudel nella poesia « Magnificat »: «Sii benedetto, mio Dio, che mi hai liberato dagli idoli , fai sì che io adori solo te, e non Iside né Osiride, o la Giustizia, il Progresso, la Verità, la Divinità, l’Umanità, le Leggi della Natura, l’Arte, la Bellezza, e che non hai permesso di esistere a tutte queste cose che non sono, sono solo il vuoto lasciato dalla tua assenza. Come il selvaggio si costruisce la piroga e con gli scarti si fabbrica Apollo, così tutti i parlatori di parole, col surplus dei loro aggettivi, si sono costruiti dei mostri senza sostanza. Più vacui di Moloch, mangiatore di bambini, più crudeli e più orrendi di Moloch, hanno suono ma non hanno voce, hanno nome ma non hanno persona, e in essi è lo spirito immondo che riempie i luoghi deserti e ogni vuota realtà. Signore, tu mi hai liberato dai libri e dalle Idee, (…) Io so che non sei il Dio dei morti, ma dei vivi. Non onorerò dunque né i fantasmi, né le bambole, né Diana; né il Dovere, né la Libertà, né il bue Api. Né voi, geni ed eroi, grandi uomini e superuomini, che m’ispirate il medesimo orrore di ciò che è deformato e morto.
Io esisto tra le cose che sono». Salvati dagli idoli di ieri e di oggi ! Gesù, insegnandoci continuamente ad amare, salva la nostra vita e la nostra famiglia dal fallimento a cui l’egoismo e la lussuria imperante , oggi molto facilmente, la conducono. Salvati dalla nostra morte . La vita, questa mia esistenza, è l’occasione della mia vita . Sono polvere , materia del cosmo , acqua e qualche minerale . Sono al vertice dell’evoluzione ,sono uomo , l’unico essere capace di andare ben oltre l’istinto . Capace di amare . Inappagato dalle sole cose materiali e sempre alla ricerca d’amore Mai sazio d’amore . Questa mia esistenza è l’occasione della mia vita. Posso regredire, non amare né Dio né il prossimo e tornare ad essere solo polvere, morire e tornare ad essere terra con una grande, dolorosa ed eterna nostalgia dell’occasione perduta, dell’amore mancato. Posso progredire , amare Dio e il prossimo e divenire soltanto Amore e come Dio , come l’Amore essere nei secoli dei secoli . «Signore, noi sappiamo che tu sei un Dio che mai ha voluto la morte, che dai il respiro ad ogni essere: per te anche le pietre vivono! Ma senza la risurrezione del tuo Figlio incompleta sarebbe tutta la tua creazione: e dunque, donaci, Signore, di vivere già ora la sua risurrezione! Amen.». D.M.Turoldo
In cammino verso Madrid 2011 I giovani in pellegrinaggio a San Piero a Grado con il Vescovo hi ha avuto la fortuna di partecipare a una delle Giornate Mondiali della Gioventù internazionali, sa cosa si prova quando in mezzo a tanti altri ragazzi ci si trova a condividere il passo e poi a pregare tutti insieme. Per far rivivere questi momenti e farli provare per la prima volta a chi ancora non li ha vissuti, la pastorale giovanile diocesana ha organizzato, dopo una pausa di qualche anno, il pellegrinaggio che ha come meta la basilica di San Piero a Grado. La partenza? Circa a 10 chilometri di distanza, dalla chiesa di San Luca Evangelista a Stagno. L’occasione, la domenica delle palme, tradizionalmente dedicata ai giovani, tanto da essere trasformata per volontà di Giovanni Paolo II in una GMG «ristretta», diocesana. Un cammino di circa due ore e mezzo ripercorrendo quella strada che già tanti altri pellegrini prima di ieri avevano percorso: la cosiddetta via Aurelia. Ad attendere il gruppo composto da circa una cinquantina tra giovani e meno giovani, Monsignor Giusti che ha guidato così la riflessione sul te-
C
sto del Vangelo di Marco sul giovane ricco. «Nel Vangelo si trovano tanti nomi propri per indicare alcune persone di cui si narrano le vicende. Stavolta invece si parla di un tale indefinito, se pensate alla scena di un uomo che si getta ai piedi di un altro, cosa quasi impensabile per il popolo ebreo, verrebbe pure da dire un po’ pazzo. Eppure quell’uomo era sincero quando diceva di aver rispettato i comandamenti ma che forse non si sentiva pronto ad
abbandonare tutto. Questa può essere la storia di ognuno di noi, ecco il motivo per cui Marco non ci indica il suo nome. » La riflessione è stata poi seguita dall’adorazione eucaristica e conclusa con la recita dei vespri. Ma il gruppo non si è sciolto prima di darsi l’appuntamento per l’agosto 2011 a Madrid, dove il papa ci attende per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Giulia Sarti