IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi
Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo
uanto è difficile vivere tutti i tempi della Chiesa! È difficile accoQ gliere una "Parola" che la Provvidenza ha pronunciato nel passato e collegarla alle situazioni che sperimentiamo nel presente; è difficile dall’oscurità degli episodi quotidiani aprirsi costantemente al futuro del compimento finale; come non è facile vivere cristianamente il presente facendo in esso incontrare la Parola di Dio e la vita, Cristo è quest’uomo: occorre infatti uno sforzo di apertura che, accogliendo nell’oggi il passato con le sue ricchezze umane e divine lo salva dal tradizionalismo e fa del futuro, in cui Dio mi aspetta, una speranza, non un sogno che mi aliena dalla vita. Lettera pastorale Quaresima 1972- Una missione d’accoglienza
Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
30 marzo 2014
Segni di carità per vivere la fede insieme
Quaresima 2014
Ogni anno, ormai da tanti anni, in una delle domeniche di Quaresima (indicativamente la quarta o la quinta), le parrocchie della diocesi raccolgono fondi da devolvere alla Caritas diocesana che indica le finalità a cui saranno destinati i contributii
na consuetudine che nasce in particolare per svolgere quei servizi che le comunità parrocchiali non sono in grado di sostenere da sole. Così, nel tempo la Caritas diocesana ha assunto il servizio della mensa, delle docce e della distribuzione del vestiario per i poveri, nella città e, successivamente, ha aperto una casa di pronta accoglienza per le situazioni di emergenza. Grazie al buon funzionamento della Caritas del Quinto vicariato, la parte sud della diocesi, invece, si è dotata degli stessi servizi sostenendoli con le proprie forze. Accanto a queste attività di prima accoglienza, la Caritas diocesana, nel tempo, e a seconda dei bisogni, ha proposto per tutta la comunità, quelle che vengono chiamate Opere Segno. Ecco allora la nascita del Servizio dentro e fuori il Carcere, con la Casa l’Incontro (offerta dalle Figlie del Crocifisso per le famiglie in visita ai detenuti) e la Casa Sperimentando (per i detenuti a fine pena). E ancora il Servizio della Commissione per l’handicap e il suo costante impegno alla disabilità. E quello alle Dipendenze e al Lavoro che operano, in molte situazioni, al posto delle parrocchie. Nel 2012 è nata la Casa Villa Benedetta per mamme con bambini che hanno subito violenze. Un’opera segno resa possibile dalla collaborazione con le figlie di Sant’Anna. A Natale 2013 è stata inaugurata un’altra struttura Caritas di seconda accoglienza con diverse attività e servizi: un Centro per la Famiglia, un Centro diurno per l’aggregazione; uno spazio per attività di formazione Caritas; un luogo di aggregazione e formazione per i Giovani; una Casa dei mestieri per la riscoperta dei lavori artigianali e della manualità per coloro che vogliono intraprendere un cammino di recupero sociale;
U
infine un ambiente di accoglienza notturna per coloro che stanno facendo percorsi di recupero sociale e per uomini separati che non hanno dove dormire. Ultimo nato, un progetto specifico per l’accoglienza dei profughi, perseguitati politici, cofinanziato dall’Europa, che si sviluppa in tre anni, iniziato da poche settimane. Il progetto vede coinvolti gli Enti territoriali (Comune, Scuola, Asl, Provincia), associazioni (Cesdi, Svs, Misericordia) e volontari in genere; l’obbiettivo è quello di rendere concreto l’impegno cristiano dell’accoglienza dello straniero che fugge dalla violenza, affinché possa trovare nel nostro territorio la fraternità e l’amicizia di cui ha bisogno. Un segno di integrazione culturale per tutta la città. Infine un cenno sulle intenzioni proposte per questa Quaresima che vanno a favore del sostegno alle famiglie assistite dalle Caritas parrocchiali. IL PANE. L’anno trascorso abbiamo messo a disposizione delle parrocchie che ne hanno fatto richiesta generi alimentari per oltre 23.000 euro. L’azione verrà ripetuta anche per il 2014 perché ancora necessaria, considerando che la distribuzione dei generi alimentari provenienti dal progetto di soccorso europeo tarderanno, perché il nuovo progetto 2014-2018 è ancora in fase di definizione. LA CASA. Anche qui prosegue il progetto dello scorso anno con il sostegno alle famiglie in particolare per il pagamento di affitti e di bollette per le utenze domestiche. Le erogazioni avvengono tramite la presentazione da parte delle parrocchie dei casi che sono poi esaminati da un comitato della Caritas diocesana che verifica se ci sono le condizioni per accogliere tali richieste. IL LAVORO. La mancanza di lavoro genera situazioni disperate, come ben sanno gli
IL CASO DE I BALUARDI
Una storia incredibile, ma vera! Una motivazione ideologica che calpesta la Costituzione a motivazione con la quale il progetto LBaluardi” educativo proposto dall’associazione “I è stato escluso dal progetto Scuola -
operatori Caritas delle parrocchie. Come segno di attenzione, nelle dimensioni possibili, abbiamo attivato delle borse lavoro, retribuite dalla Caritas diocesana, presso aziende e ditte del territorio. Questo ha permesso anche che, alcuni dei beneficiari della borsa, proseguissero il rapporto con la ditta che li aveva presi in carico e che ha trasformato la borsa lavoro in contratto di lavoro. Il progetto verrà ripetuto anche per il 2014. EDUCAZIONE. Quest’anno vogliamo dare anche un segno di attenzione ai ragazzi e ai giovani in difficoltà. Per questo intendiamo sostenere il centro di aggregazione “Cantiere Giovani” voluto dalla diocesi e portato avanti dall’Associazione Progetto Strada con i suoi giovani volontari. Un gesto di attenzione della comunità cristiana che prende a cuore i bisogni e le situazioni del mondo giovanile.
Tutte queste opere, e i servizi che ne conseguono, appartengono dunque a tutta la chiesa diocesana. Qualcuno potrebbe domandarsi come sia possibile sostenere tanti servizi. Non basta infatti l’ottopermille assegnato alla Caritas dalla diocesi, non bastano i finanziamenti del Comune per le spese sociali (mensa, casa accoglienza, …) né finanziamenti di progetti da parte di Regione, Stato ed Europa, non bastano le erogazioni della Fondazione Livorno (exCariliv), seppur cospicue. Ci sono le donazioni di singoli, di ditte e associazioni che, con generosità offrono i beni di cui c’è bisogno e/o i denari per comprarli, e c’è la raccolta della Quaresima di Carità che annualmente le parrocchie fanno per destinarle a tali opere. Enrico Sassano, diacono direttore ufficio pastorale per la carità
Città promosso dal Cred (Centro Risorse educative e didattiche) del Comune di Livorno pare incredibile. Eppure è tutto vero. Sì, incredibile perché non si può credere che un’istituzione pubblica, che rappresenta un servizio di un Comune della Repubblica Italiana, finanziata quindi con i soldi versati da tutti i cittadini, possa motivare l’esclusione di un progetto con un’affermazione che contraddice esplicitamente non una legge dello Stato, ma la legge dello Stato, ovvero la Costituzione della Repubblica. Il motivo per il quale il progetto è stato escluso infatti è perché l’associazione che lo ha promosso ha nel suo statuto la promozione della famiglia fondata sul matrimonio, ovvero quanto è solennemente affermato nel primo comma dell’articolo 29 della Costituzione Italiana; in altre parole è come se una qualsiasi associazione venisse esclusa da un servizio pubblico perché si afferma democratica o perché riconosce pari dignità sociale a suoi membri o li considera uguali davanti alla legge. Sì, incredibile perché pensare che un ufficio pubblico possa motivare le sue scelte contraddicendo in modo così esplicito la Carta Costituzionale “crea disagio” non nei bambini che possono essere educati a sensibilità diverse, ma in chiunque vive da cittadino in questo Paese e pensa che i principi costituzionali prevalgano su qualsiasi impostazione ideologica, di parte anche se espressa da un servizio pubblico. Incredibile, ma vero! E’ realmente accaduto a Livorno, una città della Repubblica Italiana, come appare dalla storia che raccontiamo a pagina II. n.s.